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1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi Settimanale d informazione 13 gennaio - L assemblea diocesana del rinnovo Impôt reprisétassa riscossa Ufficio di Jesi ANNO LVI- N. 1 Euro 1 DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX domenica AZIONE CATTOLICA, FEDELE E GIOVANE Sono momenti intensi quelli che sta vivendo l Azione Cattolica di Jesi. Sono stati appena designati i vari presidenti parrocchiali e ora si sta preparando l Assemblea Diocesana che designerà una terna da proporre al Vescovo per la nomina del Presidente Diocesano. Sono momenti associativi importanti, ma che risulterebbero comunque vuoti se non costituissero l occasione per una riflessione sulla propria identità e sul proprio ruolo nella Chiesa. Mi piace ricordare quanto diceva Papa Paolo VI e cioè che l Azione Cattolica è una vocazione, una autentica vocazione, che ovviamente non esclude la caratteristica vocazionale di altri modi di essere nella Chiesa, ma sicuramente ha una sua specificità. Anzitutto nei suoi centoquarant anni di vita l Azione Cattolica ha messo in risalto il ruolo dei laici: li ha chiamati a forti responsabilità e a sentirsi protagonisti nella vita della Chiesa. Questo discorso oggi è più che mai attuale e più che mai attuale vuole essere nella nostra Chiesa diocesana. Il Convegno Diocesano recentemente svoltosi ha richiamato l urgenza per i laici di non essere semplicemente esecutori. Si è parlato di assunzione di responsabilità, di abilitazione ad assumersi degli impegni, in spirito di autentica comunione con i pastori e con tutte le componenti ecclesiali. In questo cammino che la nostra Chiesa tenta di fare, vedo l Azione Cattolica impegnata in modo da favorire la comunione fra i soci e con tutti i membri del Popolo di Dio, e da rendere organico ed efficace il comune servizio apostolico (cfr Statuto, art 4). La virtù dell obbedienza che ci caratterizza come popolo di Dio, pastori e fedeli laici, non significa deresponsabilizzazione, quanto piuttosto disponibilità piena all ascolto di quanto il Signore dice al suo popolo oggi. E il Signore parla nella Scrittura, parla attraverso i suoi Pastori, parla nel suo Popolo: lo spirito di profonda comunione, che esige tanta umiltà, permetterà di ascoltare la sua voce e di non indurire il cuore. Ecco perchè l art 5 dello Statuto recita: L ACI, per realizzare il proprio servizio alla costruzione e missione del Popolo di Dio, collabora direttamente con la Gerarchia, posta dal Signore a reggere la Chiesa, in un rapporto di piena comunione e fiducia. Accoglie con aperta disponibilità la sua guida e le offre con responsabile iniziativa il proprio organico e sistematico contributo per l unica pastorale della Chiesa. Sono parole pesate, intense, che se da una parte richiamano lo spirito di obbedienza di un aderente all AC e quindi anche la necessità del rinnegamento di sé e dell accettazione della croce, dal-l altra parte sono parole che indicano il motivo per cui la Chiesa ripone una immensa fiducia nell Azione Cattolica, la promuove e sa di non poterne fare a meno Lo Spirito Santo suscita nel nostro territorio tante espressioni di vita ecclesiale. Dobbiamo guardarle con gratitudine. Se, pertanto, si sottolinea il valore dell Azione Cattolica non significa minimizzare il valore degli altri, quanto piuttosto se ne vuol riconoscere la specificità. Infatti l Azione Cattolica Italiana è un Associazione di laici che si impegnano liberamente, in forma comunitaria ed organica e in diretta collaborazione con la Gerarchia, per la realizzazione del fine generale apostolico della Chiesa (art 1). Sta proprio qui la sua forza, la sua bellezza la sua originale vocazione. Un augurio? Certo! Anzi, un triplice augurio che è anche un invito ad un triplice impegno. Auguro che l Azione Cattolica possa crescere in queste tre dimensioni: - che possa essere curata in maniera sempre più intensa la formazione dei singoli; - che la presenza dell Azione Cattolica possa diventare sempre più significativa e incisiva nella nostra Chiesa locale; - che l AC possa nascere anche in quelle parrocchie dove ancora non c è. Che il Signore benedica la vostra generosità! Gerardo Rocconi, Vescovo Programma a pag anni di presenza di Comunione e Liberazione Primo grande appuntamento dell anno nella nostra Diocesi in occasione dei 10 anni di presenza di Comunione e Liberazione a Jesi. Mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino e Montefeltro, presenterà il libro di Luigi Giussani: Si può vivere così? L incontro è venerdì 11 gennaio alle ore 18, presso la sede della Fondazione Federico II Hohenstaufen, Palazzo Baleani, in Piazza Federico II, 5. Il Vescovo ordina diacono Claudio Procicchiani Il Vescovo Gerardo Rocconi invita Sacerdoti e Fedeli della diocesi alla Ordinazione Diaconale di Claudio Procicchiani che avrà luogo domenica 20 gennaio alle ore 18 presso la parrocchia Regina della Pace. Che cosa significa diacono? Significa servo. Servo di che? Servo di Dio, servo dei malati, di Gesù Cristo e servo del mondo. Lui è il segno provocatore del servizio di tutta la comunità (mons. Tonino Bello) Se è vero che le parti politiche in Italia non riescono ad accordarsi nemmeno su quali siano le cifre del bilancio, è altrettanto vero che la stessa cosa avviene tra le grandi agenzie di controllo internazionali al punto che c è chi afferma, in quanto a reddito pro capite, il sorpasso della Spagna rispetto all Italia e c è chi lo nega. Ma una cosa, per quel che ci riguarda, è certa: il nostro Stato è uno dei Paesi europei più appesantiti dal debito pubblico. Un debito, si badi bene, che risale ai tempi di Andreotti e Craxi. Poi nessun governo ha messo mano seriamente alla sua riduzione perchè trattasi di manovra altamente impopolare. Intanto continuiamo a pagare 80 miliardi di interessi ogni anno, una somma enorme che viene sottratta agli investimenti. E vero che il bilancio 2008 è di gran lunga più favorevole ai cittadini rispetto a quello del 2007, a cominciare dai giusti aiuti alla famiglia, ma è altrettanto vero che il nodo del debito pubblico permane intatto. * * * L emergenza rifiuti a Napoli e in tanti centri della Campania in realtà non è un emergenza, ma una normalità, più o meno accentuata, più o meno scandalosa, che dura da anni. In buona parte ce la spiega il giornalista Roberto Saviano in Gomorra, il titolo del suo libro che ci ricorda il nome dell antica città medio-orientale distrutta da Dio, secondo la Bibbia, insieme con Sodomia, per i suoi peccati. Certo, Napoli non merita tanto. Ma non dimentichiamo che ogni società e ogni popolo raccolgono quanto i loro rappresentanti e i cittadini stessi hanno seminato. E la camorra è un eredità storica così radicata e distruttiva da non potersi eliminare in pochi decenni. Ma è pur vero che i NO che si susseguono ad ogni proposta di ripresa e di recupero nel settore ambientale come in tanti altri settori, finiscono sempre per avere la meglio. I NO di popolo ancor prima dei NO di mafia. Quella dei NO e dell immondizia è un altra Italia ha L Italia inaugura un anno con molti punti interrogativi, ma spera I nodi al pettine frutto della nostra cultura ragione la Lega anche perché proprio in Campania ci sono paesi e città che sanno gestire i rifiuti. Dunque è il cittadino con la sua cultura, la sua educazione e la sua ignavia che decide il suo ambiente. E basta con le troppe comprensioni. Ed è giusto che i primi rappresentanti della Regione e di Napoli si dimettano almeno per denunciare la loro impotenza di fronte ad uno scandalo che Napolitano definisce drammatico e che ci mette alla berlina del mondo intero. * * * Terzo nodo presente da mesi e duro a sciogliersi è la scelta dello strumento per garantire una certa stabilità a qualsiasi governo, una diversa legge elettorale dopo quella datoci in quattro e quattr otto dal governo Berlusconi che non permette né al centrodestra né al centrosinistra di governare in serenità. Ma nonostante la spada di Damocle del referendum, i partiti, a cominciare da quelli della maggioranza, non trovano un accordo perché tutti sono guidati da un unico criterio: voglio una legge che sia favorevole non al bene dell Italia, ma al mio partito. Così ancora una volta un popolo raccoglie quello che con la sua cultura semina: rissa e sempre rissa. E ancora una volta ci illudiamo che partiti ci rappresentino meglio di cinque o sei. Vittorio Massaccesi

2 2 Cultura e società Del più e del meno Il caro ticket sul progresso Si diceva, nell ultima puntata di questa rubrica, della crescente presenza di parole straniere nei titoli dei giornali. Un segno dei tempi che cambiano anche in questa direzione, e anche un argomento ricorrente nelle conversazioni degli amici del Club del Tempoperso, cioè di quei giovanotti piuttosto attempati che si ritrovano solitamente in piazza o al bar per chiacchierare di questo e di quello. Ed è su loro provocazione che torno sull argomento. A proposito di come e quanto i tempi cambino mi capitò di scriverne una ventina di anni fa, sempre in questa rubrica, dopo aver sbirciato un corposo volume pubblicato dalla Sonzogno allo scadere dell Ottocento: il Nuovo Dizionario Enciclopedico Illustrato. Le annotazioni che, scorrendolo, ne avevo ricavato la dicevano lunga. Nel mondo del lavoro, per esempio. Molti dei mestieri di un secolo fa non si praticano più. Come quelli del setaiuolo (mercante di seta), del cordajo (anzi, del funajo), del maniscalco (detto anche marescalco), del calderajo ( fattor di caldaie ), della cucitora (cioè cucitrice) e dello stracciamolo (rivenditore di stracci). Altri mestieri sopravvivono ma ribattezzati, come quelli del barbitonsore (oggi barbiere) e dello spazzaturaio (poi spazzino, poi scopino, poi netturbino e finalmente operatore ecologico). Altri mestieri invece hanno superato indenni la lunga distanza. Anche i meno raccomandabili, come quello del faccendiere, che già nell Ottocento - ma verosimilmente da sempre - «si intriga volentieri in cose imbrogliate». Viaggiando tra le milleduecento pagine del vecchio Sonzogno - scrivevo - ci si rende conto della velocità con cui ha camminato il progresso in questo frattempo. Lo si capisce non dalle parole che ci sono, ma da quelle che non ci sono, da quelle parole cioè che oggigiorno sono d uso corrente ma che il di Giuseppe Luconi Dizionario di cento e passa anni fa non si sognava neppure. In quel Dizionario non v è traccia di cinema, dì grammofono, di radio, di televisione, di giradischi, di videoregistratori, di fax, di computer, di cellulari. E neppure degli elettrodomestici: niente lavatrice, niente frigorifero, niente lavapiatti, niente aspirapolvere. Non vi figurano mezzi di trasporto come l automobile, la motocicletta l aeroplano, l astronave... Annotavo, alla rinfusa, altre parole che nell ultimo scorcio dell Ottocento erano ancora di là da venire: giocattolo, sigaretta, termosifone, bar. Non si parlava di vitamine, di proteine. E neppure di pastasciutta! E poi anche parole di cui ti sfugge il significato: nel Dizionario non c è la parola attaccapanni; però ci trovi la parola attaccamani che ti incuriosisce: attaccare le mani dove? per che cosa? La descrizione che segue la parola ti rimanda ad altra parte dello stesso Dizionario: vedi appiccamani. Vai ad appiccamani e lì ti rispediscono al mittente: vedi attaccamani. Tutti in positivo, dunque mi chiedevo - questi anni che stiamo vivendo rispetto a quelli di fine Ottocento? Si direbbe di sì, mi rispondevo. Anzi - aggiungevo - si deve dire di sì, senza condizionale. Il dubbio, tuttavia, pare legittimo, quando si consideri che ci sono altre parole che il vecchio dizionario della Sonzogno non aveva ancora registrato ma che oggi non solo si sono affermate, ma hanno saputo conquistarsi una ben triste fama. Parole che si trovano sull altro piatto della bilancia e che, purtroppo per noi, pesano e non poco: mi riferisco ad inquinamento, mafia, droga, nucleare... Sono il prezzo che abbiamo pagato al progresso: un specie di ticket. C è chi dice che ne valeva la pena. E probabilmente ha ragione. Speriamo comunque di non aver speso troppo. Voce della Vallesina riprende le pubblicazioni Per un Nuovo Anno da raccontare insieme La redazione di Voce della Vallesina ha sospeso il suo lavoro durante il tempo delle festività natalizie. L occasione della vacanze ci ha permesso di incontrarci e continuare il percorso di formazione. Venerdì 21 dicembre l avvocato Paolo Marcozzi, curatore da tempo della rubrica Jesi per via, ha presentato una dettagliata relazione sulla legge sulla privacy soffermandosi sugli aspetti collegati al ruolo del giornalista. Ringrazio Marcozzi per la sua disponibilità e gli altri giornalisti che hanno tenuto le conversazioni precedenti: Lucia Romiti, Eleonora Dottori, Gianni Rossetti, Simona Santoni e Giacomo Galeazzi. Riprendiamo ora con rinnovato entusiasmo il nostro servizio; ringraziamo quanti, in modi diversi, ci sono vicini e rinnoviamo gli auguri per un Nuovo Anno di speranza Beatrice Testadiferro Nella foto di Anna Vincenzoni, l incontro con Marcozzi Moie di Maiolati Spontini: mostra di ceramiche Angela Culcasi e I colori della natura Tra i vari eventi natalizi in Vallesina è da ricordare la bella mostra dell artista Angela Culcasi della Giovanna. La mostra è stata inaugurata il 22 dicembre ed è rimasta aperta al pubblico fino al 6 gennaio, presso la sala superiore dell Abbazia benedettina di Santa Maria delle Moie. Angela è il secondo anno che ci delizia con le sue opere, infatti già lo scorso anno aveva esposto una serie di sculture in argilla presso il tempietto neoclassico di Villa Salvati di Pianello. Per noi della Vallesina una scoperta, ma Angela ha un curriculum professionale di tutto rispetto, avendo fatto mostre d arte in tutta Italia e anche all estero, come ad esempio a Madrid. Nella mostra di quest anno, intitolata I colori della natura e dedicata alle ceramiche, fuoriesce, attraverso i colori caldi e forti che emanano da esse, il carattere e la natura siciliana dell artista. Ma come lei ci ha sottolineato, nelle sue opere, ci sono un po tutti i colori della terra, i verdi delle colline umbre e marchigiane, i grigi e gli azzurri dei paesaggi bergamaschi, oltre che i gialli, blu e rossi della sua amata Sicilia. Tutto questo bagaglio di emozioni e suggestioni Angela se lo porta dentro il cuore e dentro l anima, perché essendo stata insegnante di storia dell arte ha vissuto e visto l Italia dal sud al nord, captando i colori dell ambiente circostante, che sono poi esplosi in questi ultimi lavori realizzati forgiando un altro elemento della natura, il fuoco. Dopo queste due positive esperienze attendiamo le prossime esposizioni, nella certezza che Angela non ci farà aspettare troppo a lungo. Cristiana Simoncini Jesi - Albano inaugura la sua enoteca Il cantante tornerà in città In un atmosfera molto festosa il 29 dicembre è stato inaugurato in via Imbriani un nuovo, elegante locale commerciale multifunzione. Si tratta di un panificio aggiornato del Conero - pasticceria - caffetteria - con annessa l enoteca di Albano Carrisi. Numerosa la folla intervenuta per l arrivo del cantante pugliese, che ha ricordato di essere già venuto a Jesi nell ormai lontano Molto affabile e gentile con ammiratori e curiosi, che lo hanno accolto affettuosamente con abbracci, strette di mano, scattandogli fotografie a raffica anche con i cellulari, Albano ha annunciato che tornerà dalle nostre parti Carissimi auguri al piccolo Nicola che lo scorso 9 dicembre ha spento le sue prime due candeline. Divertito dalla grande e dolce torta e circondato dall affetto di mamma e papà, dei fratelli e dei nonni, sorride alla nonna Anna che lo fotografa. Buon Anno, Nicola! Bimbi crescono per un concerto a fine gennaio. Dell enoteca di Albano, oltre alle grappe e agli spumanti, fanno parte due vini dedicati a sue canzoni: Felicità e Nostalgia, e due al padre, Don Carmelo, che al cantante, in tenerissima età, ha trasmesso l amore per la coltura della vite. Il vino più pregiato, un rosso invecchiato in barrique, ha il nome altisonante del filosofo Platone. Albano ha offerto alle sue ammiratrici splendide rose rosse. Fotoservizio Cristina Franco

3 Cultura 3 SCUSATE IL BISTICCI O (ghiribizzi lessicali) Peter Pun (con la u) COME PASSA IL TEMPO! Allitterazione un po mesta Ed eccoci arrivati al Dal formidabile (?) Sessantotto sono passati ben 40 anni. I ventottenni di allora ne compiono o stanno per compierne I sessantottini stanno diventando sessantottenni. Del resto Adriano Sofri, per dire, è felicemente nonno da tempo. OPERAZIONE ANTI-ZIO SAM [ E ANTI-ZIO TOM ] Anagrammi alla Yankee go home Americani = emicrania Stati Uniti = tutti asini LAPALISSIANO, WATSON! Bisenso un po angosciante Sono pessimista sulle prospettive dell Africa (James Watson, Nobel 62 per la Medicina). Versificando alla buona l affermazione: Sull avvenir del Continente Nero sono assai pessimista: vedo nero BUD SPENCER SBIRRO ACCALAPPIASPETTATORI Cambio di consonante pro botteghino Pedersoli, nei panni di Xxxxxxx, assicurava ai cinema il xxxyxxx PS Carlo Pedersoli, come molti sapranno, è il nome verace del napoletanissimo Bud Spencer. *** Soluzione del gioco precedente: tre + mare = tremare La Citazione a cura di Riccardo Ceccarelli Saldi di Natale Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre ben tre milioni e mezzo di inglesi si sono messi al computer per fare shopping sui siti delle grandi catene, che hanno aperto in anticipo i saldi online. Nelle stesse ore gli anglicani che sono andati a messa sono stati due milioni e mezzo. Cinzia Sasso, la Repubblica, 27 dicembre Cultura Una nuova rivista francescana edita grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi Come una finestra spalancata sul mondo L antico organo della Chiesa Parrocchiale di San Silvestro, dopo un lavoro di manutenzione straordinaria durato alcuni mesi, è ritornato a suonare come un tempo. La circostanza della sua inaugurazione si è concretizzata nel Concerto di Natale, occasione ormai tradizionale per l intero paese, la sera del 29 dicembre. Si sono esibite le due bande musicali del territorio, la banda musicale I due castelli che ormai da anni riunisce i complessi bandistici di Castelbellino e di Monte Roberto e la banda musicale di Pianello Vallesina: alla direzione il maestro uscito il primo numero della E nuova rivista La marca francescana, terra dei fioretti edita dalla Provincia Picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori delle Marche. Direttore responsabile il giornalista Nicola Di Francesco, consigliere dell Ordine dei giornalisti delle Marche e lo stampatore è lo studio VD di Città di Castello. La rivista esce in occasione dell avvio delle celebrazioni dell Ottavo centenario della presenza di San Francesco d Assisi nelle Marche; celebrazioni che sono iniziate lunedì 26 novembre nella chiesa di San Francesco a Pesaro con la prima mondiale dell opera La terra dei Fioretti composta da padre Armando Pierucci. Frate francescano di Moie di Maiolati, padre Pierucci è considerato il più grande compositore vivente in Europa di musica sacra d organo ed è conosciuto per aver fondato a Gerusalemme, dove vive da dodici anni, la scuola di musica Magnificat. La rivista esce in 48 pagine a colori; caporedattore la giornalista Lucia Romiti; fotografi e grafici Gianluca Garbuglia, fra Enrico Maria Mimmotti e fra Roberto De Luca; collaboratori Armando Ginesi, Rosalia Bigliardi, Roberto Lambertini, Vincenzo Varagona, Francesca Bartolacci e numerosi teologi frati francescani. Un importante impegno editoriale che da tempo il padre provinciale fra Fernando Campana rincorreva e che ora è riuscito a realizzare solo grazie all aiuto della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi a cui va il ringraziamento di tutta la Comunità francescana marchigiana perchè si è assunta il compito di sostenere le spese dell uscita della rivista per un anno al fine di dare la possibilità all organizzazione di reperire i fondi per l autofinanziamento. Un impegno economico di non poco conto perché la rivista uscirà Monte Roberto - Tradizionale concerto di Natale per l antico organo rinnovato Manolito Rango. All organo invece Fabiola Frontalini affermata organista di Staffolo, di recente laureata in organo indirizzo classico-romantico al Conservatorio di Cesena, da oltre dieci anni animatrice dell Associazione Organistica Vallesina, consulente e promotrice del restauro e della manutenzione straordinaria degli organi storici delle chiese della nostra valle e non solo. Uno splendido concerto quello offerto dalle bande musicali con un repertorio sia classico che specifico di musica per banda. Non meno splendida è stata l esibizione all organo di Fabiola Frontalini che con i brani eseguiti ha voluto far conoscere ed ascoltare le possibilità sonore e strumentali dell organo stesso. L organo fu costruito nel 1833 da Francesco Ciccolani di Cingoli ( ) capostipite di una famiglia di organari cui si deve la costruzione di numerosi organi in chiese dell intera regione marchigiana. Fu collocato nel luogo ove ancora si trova e predisposto pochi anni prima con il coro intagliato in legno da Angelo Scoccianti nel 1721 e proveniente dalla demolita Chiesa di S. Chiara in Jesi. Fu allora pagato con pie elargizioni e con il ogni due mesi e non è improbabile che già dal secondo numero di gennaio 2008 le pagine arrivino a 60. Padre Campana, nel suo editoriale scrive: Siamo convinti che questa nuova rivista possa trasmettere un messaggio di pace e di serenità, come una finestra spalancata sul mondo, per dire con un sorriso e con tanto rispetto verso tutti: Il Signore vi dia pace. E nel primo numero tanti servizi richiamano il tema della pace e del rispetto tra i quali la presentazione delle Marche come regione che ha accolto san Francesco e la testimonianza di padre Armando Pierucci che ha composto un opera musicale La terra dei fioretti come un pellegrinaggio ideale insieme a Francesco che camminando cantava e nel canto indicò la via della pace, del conforto e della speranza. La rivista è distribuita in abbonamento ed è disponibile presso tutti i 25 conventi dei frati minori delle Marche e a breve sarà anche presso le più importanti librerie delle Marche. Abbonamento annuo: 15 euro sostenitore 25 euro benemerito 40 euro Per abbonarsi: versamento sul conto corrente postale intestato a Provincia Picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori Terra dei Fioretti. I due castelli per valorizzare lo strumento Trent anni fa un corpo speciale della polizia di Buenos Aires ha fatto irruzione nella sua casa, prelevando la figlia. Da allora, Rosa Nair Amuedo, una delle Madres de Plaza de Mayo non ha avute più notizie di quella giovane. Scomparsa nel nulla, come tanti altri argentini vissuti nel periodo della dittatura. A quella madre, che da decenni combatte in nome della verità, Jesi ha voluto consegnare la cittadinanza onoraria. E lo ha fatto domenica 6 gennaio, al teatro studio Valeria Moriconi. A moderare la tavola rotonda, dal titolo Non c è pace senza giustizia, Giannetto Rossetti, presidente dell Ordine dei giornalisti delle Marche. Presenti, oltre alla Amuedo, al sindaco Fabiano Belcecchi e all assessore Bruna Aguzzi, la senatrice Haidi Giuliani e l avvocato Roberta Montenovo, dell associazione Donne e Giustizia, che ha sottolineato quanto sia diffusa la violenza domestica, fisica e psicologica, a cui quotidianamente sono sottoposte le donne. Finché avrò voce continuerò a lottare per la verità, ha detto la madre di contributo di dieci scudi da parte della pubblica Amministrazione. Il lavoro di manutenzione straordinaria si era reso necessario per ovviare ad interventi del passato che ne avevano compromesso l originalità e la funzionalità. Il costo è stato sostenuto dalla Parrocchia, da una quota dell otto per mille, dal residuo dell Eredità sorelle Ricci e da un contributo del Comune. Ci si augura che l organo di Monte Roberto, riportato ormai alle sue caratteristiche originali, possa entrare nel circuito degli organi storici per l annuale Rassegna Organistica. Riccardo Ceccarelli Tavola rotonda Non c è pace senza giustizia moderata da Giannetto Rossetti Rosa Nair Amuedo cittadina onoraria di Jesi Carlo Giuliani, il giovane ucciso negli scontri durante il G8 di Genova. E nel giorno della memoria, non è mancata la nota polemica. A sollevare l acceso dibattito tra il pubblico, un rappresentante del centro sociale Rebelde, che, riferendosi alle polemiche dei mesi scorsi, ha chiesto al sindaco perché, a Jesi, non si vuole dedicare una piazza a Carlo Giuliani. La memoria ha risposto Belcecchi non può essere appannaggio di una parte, ma deve trovare la piena consapevolezza della comunità civile e politica. Durante l incontro è stato duramente contestato il consigliere di An Massaccesi, uno dei più accaniti oppositori all intitolazione della piazza al ragazzo scomparso. Diventato oggetto di fischi e insulti verbali, è intervenuta addirittura la senatrice Haidy Giuliani citando Voltaire: Non condivido una parola di quello che dici, ma farò di tutto perché tu possa dirlo. E la madre di Carlo Giuliani si è abbracciata più volte con la Amuedo: due donne accomunate dal dolore della perdita di un figlio e dalla battaglia per la giustizia e la pace. Lucia Romiti Maiolati Spettacolo teatrale Venerdì 11 gennaio alle ore 21 al Teatro Spontini di Maiolati sarà presentato uno spettacolo teatrale scritto, diretto e interpretato dal Gruppo Baku, un associazione composta da giovani artisti per la maggioranza residenti nella Vallesina. Il gruppo di giovani è patrocinato dalla Fondazione Ermanno Casoli mentre lo spettacolo ha il patrocinio del comune di Maiolati Spontini. Lo spettacolo Come i kamikaze è già stato proposto in diversi teatri prima di Maiolati.

4 4 Attualità nel mondo del lavoro: appunti di viaggio di Gabriele Gabrielli* L Italia in cammino. Verso dove? di Riccardo Ceccarelli Italia si è rimessa a camminare, ci L ha detto il Capo del governo nella sua conferenza stampa del 27 dicembre, l emergenza è finita, ora si cammina. Lo scorso anno parlava di svolta, e tutti ci siamo accorti come è andata a finire. Lo dicono i dati macroeconomici, ha soggiunto. I cittadini invece devono fare i conti con i dati microeconomici dei loro salari e delle loro pensioni che confermano il loro camminare verso ristrettezze progressive causate dagli aumenti di tariffe, servizi e beni di largo consumo. Ora si cammina, ha detto. Ha omesso di dire verso dove, seppure lo abbia fatto capire, cioè verso una tranquillità sociale ed economica, considerato che l emergenza è finita. Credo che sia quello che tutti ci auguriamo. Ma rimane un augurio. Almeno per la stragrande maggioranza degli italiani. Chiaramente c è una fascia molto ristretta, cui i dati microeconomici non li riguarda più che tanto e per la quale l emergenza, non essendoci mai stata, non appare neanche finita. Tutti gli altri invece, oltre che ad avvertirla ci sono in mezzo. Solo chi volutamente chiude gli occhi, si tura gli orecchi o guarda da molto lontano la situazione reale, può affermare il contrario: sembra proprio che viva in un altra dimensione. Esultanza generale poi scoprendo che il fabbisogno statale del 2007 è diminuito di sette miliardi rispetto al Non poteva essere diversamente: i contratti già da anni scaduti non sono stati rinnovati e le grandi opere pubbliche sono da tempo bloccate, tutto denaro risparmiato senza entrare nel merito delle alchimie contabili che solo specialisti possono capire. Da aggiungere inoltre il boom delle entrate fiscali, i cosiddetti tesoretti, che hanno trovato mille rivoli per alimentare clientele, gruppi, comitati, commissioni e sottocommissioni, ecc. Mentre si tribola a far quadrare lo stipendio, i signori deputati per equiparare il loro stipendio ai signori senatori saranno costretti a ricevere 200 euro di più da questo mese di gennaio, e Prodi aveva detto il 28 febbraio del 2007, l anno della svolta : Sulla riduzione dei costi della politica ci giochiamo la nostra credibilità. Se l hanno proprio giocata, ma non solo per quest ultimo aumento. Di non grosso spessore la recente polemica sul sorpasso che ci avrebbe fatto la Spagna sulla ricchezza pro-capite. I dati, comunque li si stiracchino dicono chiaramente che la crescita spagnola è superiore alla media europea e che noi siamo sotto. Non preoccupiamoci. Ancora una volta c è da star tran-quil-li, l Italia si è messa a camminare, l emergenza è finita. Peccato che a quella economica che diventa giorno dopo giorno sempre più pressante altro che finita si unisca l irrisolta emergenza dei rifiuti a Napoli e in Campania. Dura da tredici anni e ben otto sono stati i commissari straordinari che si sono occupati del problema, ha detto il direttore de Il Mattino di Napoli, ed i risultati sono sotto i nostri occhi. Ad Acerra un termovalorizzatore che potrebbe smaltire tutta la spazzatura della Campania c è da sei anni e non è stato mai finito per l opposizione degli ambientalisti ed intrecci politici. A Venezia un analogo impianto porta ricchezza. L immondizia nel napoletano viene stoccata in attesa di essere esportata o viene bruciata per strada producendo diossina. Per la diossina prodotta dall ICMESA di Seveso il 9 luglio 1976, l azienda pagò cifre enormi ai singoli, al Comune e alle famiglie degli abitanti per i danni umani ed ambientali. A Napoli e dintorni per gli stessi danni finora nessuno ha pagato e certamente non pagherà. Compiuta la svolta nel 2007, l Italia si è rimessa a camminare, verso dove ciascuno ne è testimone ed insieme involontario ma, suo malgrado, obbligato protagonista. All indietro. E se non ti scrive nessuno? Gestire la posta elettronica sta diventando davvero una bella sfida. Senza nulla togliere alle straordinarie opportunità che l essere titolare di uno o più account ti offre in termini di velocità, nuova socialità, efficienza, riconoscibilità, accessibilità ad informazioni, conoscenza e transazioni non si possono sottacere però i tanti lamenti che si levano da parte dei suoi utilizzatori. La nostra casella si riempie di posta continuamente; ti scrive il capo, il collega, il collaboratore, l help desk. È un susseguirsi di avvisi, convocazioni, cancellazioni o aggiornamenti di riunioni, allegati che non arrivano o che non si leggono, programmi da aggiornare e alert che ti informano che stai per superare la quota di memoria disponibile; e quindi dovrai cancellare messaggi, file, presentazioni o copiare il tutto e immagazzinarlo in qualche back up. Chiunque ti scrive; c è chi ti manda una consistente, nel senso che ha contenuti e richieste coerenti con il tuo ruolo e con le tue responsabilità. Te ne arrivano altre invece che non riesci proprio a capire perché te le abbiano mandate e non sai se e quali azioni dovresti fare o assumere. Allora rispondi, più o meno cortesemente: Cosa dovrei fare? Probabilmente a quel punto comincerà lo snocciolarsi di una serie di altre più nervose e brevi. Per arrivare poi, non è infrequente, che con il video acceso e la mail davanti agli occhi si chiami al telefono il mittente per chiedergli spiegazioni, delucidazioni, chiarimenti. E magari, dopo questa comunicazione, si finisce per dire: Ok, allora ti mando un !. Ci sono poi le , normalmente detestate, che ci arrivano per conoscenza. Talvolta ne capisci il senso, molto più spesso però non riesci ad attribuirgli un significato. Ma ne rimani coinvolto, perché ormai sei a conoscenza dei suoi contenuti ma non ti è richiesta, almeno direttamente, nessuna azione, nessun intervento. Ma sono che ti lasciano comunque incerto e con il dubbio: Ma è proprio sicuro che non debba fare niente? Insomma la verità è che una buona parte della nostra giornata possiamo passarla a classificare la posta elettronica, rispondendo e cancellando, mandando allegati e formattando file, tagliando e incollando. Potremmo dire che la nostra relazione con la posta elettronica può diventare addirittura un parametro per misurare quanto siamo efficienti o il lavoro che dobbiamo ancora fare. Oggi infatti sempre più spesso nel rispondere a qualcuno che ci chiede se o quando siamo liberi diciamo: No, ho ancora da fare; devo guardare la posta elettronica.. ho trenta messaggi da aprire.. devo ancora scaricare la posta. La gestione della posta elettronica, insomma, sta riconfigurando relazioni organizzative, ritmi nei contesti di lavoro, performance. Sta crescendo però la sensazione che stia diventando eccessiva, sovrabbondante, qualche volta inutile e dispendiosa. Ma la sua quantità è spesso utilizzata, d altra parte, anche come implicito fattore di successo e della importanza che si riveste nei luoghi di lavoro. In altre parole, se non ti scrive nessuno chi sei? Nei lamenti che si levano quindi, e da dove siamo partiti con questa riflessione, c è anche, forse, una tacita soddisfazione per essere al centro delle relazioni organizzative; per costituire uno snodo della rete sociale di quella impresa; per rappresentare un crocevia di decisioni. La posta elettronica, insomma, o meglio quanta posta attrae e raccoglie la tua casella, sta diventando o, può essere percepito, anche come un indicatore di status, il riconoscimento del tuo potere, la certificazione che sei uno che conta. Lo sanno bene quanti hanno provato cosa significhi e cosa si provi quando non ti scrive più nessuno!. Al di là di questo, la gestione della posta elettronica rimane comunque un tema di cui farsi carico, verso noi stessi ma anche verso gli altri! * Docente Università LUISS Guido Carli 2007: Risultati economici positivi per la ditta monsanese Un anno di crescita per la Bocchini spa Superato positivamente il biennio 2005/2006, la ditta Bocchini Spa di Monsano registra buoni risultati anche per l anno appena trascorso. Ciò grazie alla strategia efficace dell azienda - spiega Paolo Bocchini amministratore delegato della società, e continua- che ha saputo far leva sulle proprie capacità manageriali e sulla volontà di ampliare la propria offerta con prodotti riconosciuti in tutto il mondo per la loro qualità. E per il 2008 l azienda produttrice di arredi per bar, gelaterie, pasticcerie, prevede un fatturato di block notes Previdenza Notizie utili Elenchiamo una serie di notizie che potrebbero rivelarsi utili. Si tratta in alcuni casi di enunciazioni il cui approfondimento va fatto contattando gli enti previdenziali preposti o rivolgendosi ai Patronati che per legge debbono dare assistenza e consulenza gratuita. Quando si riscuote la pensione? Ogni mese. A dicembre viene corrisposta anche la tredicesima mensilità In quali giorni? L importo è disponibile a partire dal primo giorno non festivo di ogni mese (pensioni Inps). Gli uffici postali e più raramente le banche possono, per motivi particolari, effettuare il pagamento in più giorni secondo un calendario prestabilito. E possibile cambiare l ufficio pagatore? Lo si può fare in qualsiasi momento presentando apposita richiesta presso l ufficio dove si riscuote la pensione o in alternativa presso una qualsiasi sede Inps Chi può riscuotere la pensione? Il titolare che, se lo desidera, può anche delegare una persona di sua fiducia. Occorre presentare una richiesta su apposito modello e con la firma debitamente autenticata da un pubblico ufficiale. La casella di posta elettronica è un parametro della nostra efficienza? 22 milioni di euro, in linea con i 20 milioni registrati nel Riflessioni anche sul mercato cinese che è visto come minaccia più che come opportunità, a causa dei bassi costi di produzione. Innovazione e ampliamento dei mercati, raggiungendo gli USA, il Canada, l Africa, saranno dunque le parole d ordine della ditta monsanese, per iniziare l anno bisestile sotto i migliori auspici. Eleonora Dottori Nella foto di Anna V. Vincenzoni, l amministratore Bocchini L importo della pensione si modifica nel tempo? C è una variazione annuale e dal primo giorno di ogni anno. Sia l Inps che gli altri enti inviano tra i mesi di dicembre e gennaio un bustone contenente diversi dati; tra questi anche il nuovo importo della pensione. Il materiale ricevuto va attentamente esaminato perché può contenere alcuni documenti da compilare e restituire all ente. In difetto ci potrebbe essere la sospensione del pagamento della pensione stessa. E possibile riscuotere pensioni dello stesso ente in uffici diversi? No. Occorre far effettuare il pagamento unificato. Se il pensionato non provvede a scegliere, sarà l ente erogatore a decidere per lui. La pensione è soggetta all Irpef? Sì, è equiparata a qualsiasi altro tipo di reddito e come tale viene tassata con una modalità però leggermente diversa dal reddito da lavoro dipendente Se ci sono contributi mai considerati nel calcolo originario della pensione o per periodi lavorati successivamente? Occorre sempre presentare apposita domanda allegando, se ritenuta utile, la documentazione Quale sede Inps è incaricata a svolgere le attività connesse alla gestione del Fondo di previdenza per il clero secolare e i ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica? La sede provinciale di Terni ha recentemente ricevuto questo incarico. Pertanto, pur essendo possibile presentare qualsiasi tipo di domanda presso una qualsiasi sede Inps, sarà la sede di Terni a trattare la definizione della pratica. Le pensioni dei ferrovieri La sede centrale dell Inps ha dato disposizione alle proprie sedi provinciali di ricalcolare l importo delle pensioni nei casi in cui l ex ferroviere iscritto al fondo speciale sia stato collocato in pensione con una anzianità contributiva superiore a 37 anni. Da chiarimenti richiesti alla sede Inps di Ancona, l eventuale beneficio dovrebbe scattare per pensioni con decorrenza successiva al (Si consiglia di presentare apposita domanda) Servizio civile volontario Viene riconosciuto valido a fini pensionistici il periodo del servizio civile. Se è anteriore al 1 gennaio 2006 c è accredito figurativo gratuito; se successivo c è la costituzione di una apposita posizione assicurativa. Gianfranco Pigliapoco

5 Cultura 5 Inaugurata la Stagione Sinfonica Un avventura musicale nel Nuovo Mondo Non c è che dire: i dieci concerti programmati per la contemporanei, L. Bernstein sto è evidente fra una scansio- Eseguita per la prima volta alla poetico della tradizione euro- sono ispirati due compositori e orchestra di Adam il contra- di affrontare. egli intende descrivere; quello Stagione Sinfonica dal direttore artistico della Filarmonica Marchigiana, il M e J. Adams e un europero, A. Dvorják. Del primo è la spumeggiante ouverture di Candide, ne strutturale classica e un significato concettuale innovativo. Non di facile fruizione, non Carnegie Hall di New York nel dicembre del 1893, la sinfonia Dal Nuovo Mondo di Dvorják pea, più chiaramente affrescato nel III movimento, e quello epico, d ampio respiro che ispi- Donato Renzetti, offrono motivo commedia musicale in sce- fluida, priva di coaguli sonori, fu subito entusiasticamente ra soprattutto il I e il II. La di sicuro interesse per la varietà dei temi, degli autori e le novità presentate da un orchestra che sarà in occasioni na per la prima volta a Broadway nel 56. Venne tratta dall omonimo romanzo di Voltaire che racconta le avventure di un aperta a inattesi sviluppi e divagazioni, astratta e astrale, la musica si sprigiona come fluttuando in spazi extraterrestri. salutata come un opera autenticamente americana. Venne in effetti composta dall autore ceco, in piena maturità, dopo perfetta fusione di queste due visioni dà la misura della sensibilità, della fantasia, della perizia tecnica del compositore. diverse variamente strutturata. eroe piccolo piccolo, l ingenuo Aggiungono un misterioso un viaggio negli Stati Uniti Scroscianti gli applausi, specie Il primo degli appuntamenti, il 14 dicembre, ha visto il dispiegamento Candide, alla ricerca nel Nuovo Mondo del sognato, irraggiun- estraniamento medianico gli effetti speciali di timpani, per- compiuto per approfondire la conoscenza del folklore musi- per quest ultima esecuzione e di buon auspicio anche per gli alla grande della Figibile Eldorado. Il soggetto si cussioni e tastiere. Impresa nocale del Nuovo Mondo. Tutta- appuntamenti futuri. Atten- larmonica Marchigiana settanta elementi circa - per un concerto, diretto appunto dal M Renzetti, dedicato all America e al suo mito. Ad esso si presta a descrizioni sonore comico-grottesche contrapposte alla visione grandiosa di una terra dagli sterminati orizzonti. Anche nel Concerto per violino tevole se pure non molto gratificante per l orchestra e per il violino solista, Cristiano Rossi, alle prese con una partitura che certo pochi si sentirebbero via il compositore aveva ormai accumulato, sedimentato, assimilato esperienze e conoscenze di altra provenienza. E appunto l incontro fra due mondi che diamo ora, per il 10 gennaio, il prossimo concerto, che sarà interamente dedicato a Beethoven. Augusta Franco Cardinali Concorso Letterario per Scuole Medie e Superiori promosso dall associazione spettatori Conoscere e interpretare i mass media Nel proposito di contribuire all educazione e alla formazione degli utenti dei media favorendo lo sviluppo della conoscenza e della capacità critica, l A. I.A.R.T. Associazione Spettatori ha indetto la Terza Edizione del Concorso letterario A. Fanesi, destinato agli studenti della Scuola Secondaria di primo e secondo grado. Il concorso consiste nello svolgimento di un tema ed è articolato in due sezioni: Prima sezione, per gli studenti della Scuola Secondaria di I Grado: Tema. Radio, televisione, internet, telefonino, sono mezzi di comunicazione che usi abitualmente. Come li adoperi? Che cosa ti aspetti da essi? Quali opportunità e quali rischi presentano? Come li sfrutti e come ti difendi? Seconda sezione, per gli studenti della Scuola Secondaria di II Grado: Tema: Stampa, radio, TV, internet sono mezzi di comunicazione che costituiscono una vera sfida sul piano educativo e formativo. Come ti confronti con essi e in che modo puoi farne degli strumenti utili per la tua crescita personale? Per lo svolgimento del tema si suggerisce l elaborazione in classe, inserendo il titolo nella gamma di quelli normalmente proposti per le verifiche, o con altra modalità ritenuta più opportuna. I temi presentati al concorso dovranno essere corredati dal cognome e nome dello studente, denominazione dell istituto scolastico, classe e sezione. Visionati e vistati da un docente della scuola ( di lettere, lingue o religione), dovranno pervenire entro il 31 marzo al seguente indirizzo: A.I.A.R.T. -c/o Maria Battoni Nicoletti Via Panoramica ANCO- NA La Commissione Esaminatrice sceglierà per ogni sezione due vincitori ai quali saranno assegnati come premio una coppa o una targa o altro premio equivalente. Non sono esclusi premi minori. Alle scuole che invieranno gli elaborati verrà rilasciato un attestato di partecipazione. I vincitori saranno informati tramite la scuola di appartenenza. La premiazione avrà luogo in Ancona alla fine dell anno scolastico in corso. E gradito una conferma della partecipazione al seguente indirizzo di posta elettronica: aiart.ancona@libero.it jesi - Si inaugura la stagione di prosa Un capolavoro di O Neil La Compagnia Teatro e Società inaugura sabato 12 gennaio (ore 21), con replica domenica 13 gennaio 2008 (ore 17), la Stagione di Prosa del Pergolesi, in collaborazione con l Amat, con Lunga giornata verso la notte di Eugene O Neill. Ne saranno interpreti Remo Girone, Anna Maria Guarnieri, Luca Lazzareschi, Daniele Salvo. La regia è firmata da Piero Maccarinelli. Considerato il capolavoro che compendia tutta la drammaturgia di O Neil, Lunga giornata verso la L angolodellapoesia Il canto dell amore per la natura notte è un testo di un impressionante contemporaneità. I temi che l autore affronta sono ancora oggi molto forti perché rappresentano lucidamente la crisi dell epoca in cui viviamo. L ambizione e la sete di denaro si confrontano ed entrano in conflitto con l affetto, i sentimenti e i legami di sangue. Ma è anche il testo che rivela più di ogni altro inferni e paradisi dell istituzione familiare, la complessità di quattro esseri al bordo della loro vita spirituale e morale. Dolce prato, tappeto verde. Il guardo su te si posa: il cor gioia ne sente. Che pace in quest oasi dove lo spirto si libra A contemplar la natura, che finalmente gagliarda Dà la sua fioritura. Ogni pianta, ogni foglia, dal soffio del vento vien mossa, e, canta a Te divin Signore il dolce concerto d amore. Oh!..., quanto è soave, poter contemplare quanto Tu, mio Signore, ci ha voluto donare: una casa sul mare, l infinito bramare, e, qui, nel silenzo pregare, perché tutti i fratelli, possan a Te ritornare. O mio diletto, non voglio perder neppure un momento, di questo gran dono; portarlo con me, nel mio quotidiano, sarà: forza, sostegno, è questo che bramo. Grazie Signore, di avermi donato un cuore per Te, riempilo sempre di immenso Amore. Lodato Sii Tu o mio Salvatore. Sr M. Adelaide Massani Monsano La Pasquella dall 11 al 13 gennaio promossa dal gruppo folk Vincanto Musica popolare, laboratori e conviviali Tra du campanili In principium erat verbum In principio- el dice le Scrittureerat verbum, po è venudo el resto: le stelle, el sole e dopo, con un gesto, la Tera con i monti e le pianure. E dopo- dice proprio il Sacro Testo- Dio mise al mondo tante creature e diede all ômo la parola pure per fallo diventà re del contesto. Progresso, educazione, la cultura: l ômo è cresciudo e domina sto mondo, è forte pure più de la natura e se ne frega sci lo manna a fondo. Sci Dio se mmaginava ste sciagure el verbumme lo dava all ômo pure? Saludi moderni Ritorna la tradizione popolare a Monsano, da venerdi 11 a domenica 13 gennaio, con la 5 edizione di A Monsano la Pasquella, organizzata dal gruppo folk Vincanto con il patrocinio del Comune di Monsano e la collaborazione dell associazione l albero del maggio, la locale Pro Loco il Circolo Cittadino Fenalc, l Avis Monsano, la Protezione Civile e il Circolo Sant Ubaldo. La manifestazione inizierà venerdì 11 (21.30) con un concerto del gruppo di musica popolare Lu Trainanà presso il Circolo Sant Ubaldo. Sempre presso la struttura di via Veneto, vicino l Hotel 2000, sabato 12 (ore 16) verrà riproposto il consueto laboratorio di ballo popolare gestito dall associazione L albero del maggio, che quest anno prenderà in rassegna la Castellana di Cingoli. Nella serata di sabato, in Piazza Matteotti, nel centro storico (ore 21.30) si esibirà lo storico gruppo ascolano del Canzoniere Piceno - Popularia. Domenica 13, dalle 8.30 del mattino, più di quindici gruppi musicali si ritroveranno nella piazza di Monsano da dove partiranno per dar vita al canto della Pasquella. Una piacevole novità: la tradizionale questua sarà proposta oltre il territorio di Monsano, giungendo fino a San Marcello, Belvedere Ostrense e Morro d Alba. A seguire, tutti i presenti sono invitati, previa prenotazione, al pranzo conviviale in Piazza Matteotti, arricchito dalle esibizioni dei cantori popolari. La manifestazione si concluderà con la presentazione dei gruppi che nel pomeriggio, dalle 16 in avanti, proporranno per le vie del centro storico di Monsano il loro repertorio musicale. Per informazioni e prenotazioni: www. gruppofolkvincanto.it Qualch anno fa, a fine de giornada, ce fu n amico caro che m ha ditto insieme a ciao pure bôna serada. N era n saludo fritto e po rifritto, ma nôvo e m è piaciudo. Na ganzada. Però n è stado n caso circoscritto, perché da quela ôlta è ncominciada na gara pel saludo che m ha afflitto. Bôn ballo, bôn concerto, bôna cena; ultimamente ho nteso: Bôna vida che a me me pare sia na cosa oscena. Ncora sci sôna male jè dà giù! Speramo che con quesso sia finida che ammò non se ne pôle proprio più. Lucio Longhi

6 6 Jesi di Paolo Marcozzi TORNABROCCO (del) (Piazzetta, Piazza antistante la Fiat) TORNABROCCO (Via, da Viale della Vittoria alla fine della via) Costeggia il fosso omonimo in zona rurale, con una fonte di acqua diuretica, molto frequentata un tempo, poi abbandonata perché inquinata dai concimi e dagli anticrittogamici, ora restaurata. In questo luogo, nel 1557, Roberto Santoni il giovane, Gonfaloniere di Jesi, affrontò e mise in fuga uno schieramento francese, giunto fin sotto le mura della città per depredarla; la leggenda popolare ne attribuì il merito alla Madonna delle Grazie. TORRE (Via, da Via Macerata alla fine della via) Qui, sin dal XIV secolo, sorgeva, a cavallo tra le valli dell Esino e del Musone, la famosa Torre di Guardia, distrutta il 21 giugno 1944 dai tedeschi in ritirata durante la seconda guerra mondiale. TORRIONE (del) (Via, da Via Rosselli a Via Setificio) E l inizio del giro delle mura, che prosegue per la salita del Montirozzo. TOSCANA (Via, da Via Marche a Via Lazio) Regione dell Italia centrale, confinante con il Mar Tirreno, Liguria, Emilia, Umbria e Lazio. Capoluogo Firenze. Punto nodale della civiltà italiana fin dall epoca degli Etruschi, è stata sovente, nella storia d Italia, un centro d innovazione. Qui nel Medioevo si sono formate la lingua e la letteratura italiana, e hanno avuto grande sviluppo i liberi comuni. Vi è nata l arte del Rinascimento e sotto la dinastia dei Medici, Firenze è diventata sede di banche e attività finanziarie. Nel Settecento e nell Ottocento la regione è stata all avanguardia nel campo dell agricoltura, grazie all interessamento dei granduchi di Asburgo-Lorena e all attività svolta da società come l Accademia dei Georgofili. Ancora oggi, pur avendo in parte perso la centralità culturale di un tempo, resta una delle regioni italiane più vivibili e socialmente progredite. continua al prossimo numero IMPIANTI IDRAULICI ASSISTENZA TECNICA MATERIALI E ACCESSORI PER BAGNI TERMOIDRO di GIANFRANCO MUZI Via Giuseppe Guerri, 17 JESI Tel A colloquio con Gian Franco Berti Il ruolo dell industria e della cultura a Jesi Per aiutare i giovani a progettare il futuro Gian Franco Berti si sente profondamente legato alla sua città; si dedica a diverse attività di studio e di ricerca, ha seguito progetti culturali significativi tra i quali la Fondazione Pergolesi Spontini e, ultimamente, il centro Studi Calamandrei e l Osservatorio Civico. Berti, come Celentano con il quale condivide l età, si definisce affetto da giovinezza cronica, che è cosa diversa dal giovanilismo. Il suo impegno non si esaurisce in attività culturali che hanno a che fare con il tempo libero, ma anche in ruoli impegnativi e che comportano prese di posizione significative; è infatti presidente del Comitato Territoriale Vallesina di Assindustria. Lo abbiamo incontrato, nei primi giorni dell anno, per una conversazione su diversi aspetti che riguardano la città di Jesi e l importanza della memoria e dell identità come strumenti forti per crescere e far crescere. La sua lunga e prestigiosa esperienza lavorativa a Torino e l attuale ruolo nel Comitato territoriale di Assindustria, le permette di avere una visione completa del rapporto tra industriali e sindacato. Ho scandalizzato l establishment definendo i sindacati portatori degli stessi interessi, costruttori della stessa storia, creatori della stessa ricchezza delle industrie. In occasione della giornata dell orgoglio industriale, l anno scorso a Jesi, avevo proposto questa lettura che mi pare esaustiva e rimanga insuperata nel panorama nazionale delle relazioni industriali. Non mi occupo né mi preoccupo degli industriali, che sono una categoria sociale come un altra, come gli avvocati o i commercianti; non sono un assistente sociale ma un intellettuale che si occupa e preoccupa di industria, di manifattura e di fabbrica. D altronde la fabbrica è ben diversa da un aula di giustizia o da una bottega di stoffe. La fabbrica si avvicina, nel catechismo laico, alla chiesa: è un luogo di culto. Piero Gobetti negli anni venti scriveva: La fabbrica dà la precisa visione Lo sviluppo industriale, il disegno della città, il lavoro devono incentrarsi sulla riscoperta dell identità, partendo dallo studio del chi siamo. Così possiamo aiutare i giovani a progettare il futuro. della coesistenza degli interessi sociali, cioè la solidarietà del lavoro. L individuo si abitua a sentirsi parte di un processo produttivo, parte indispensabile nello stesso modo che è insufficiente. Ecco la più perfetta scuola di orgoglio e di umiltà. Questa frase dice tutto. Peraltro la proprietà di industrie non è sufficiente per definirsi industriali, magari uomini d affari sì, ma non industriali, perché la cultura industriale è qualcosa di diverso e di più della proprietà. Per intenderci esemplifico dicendo che per me è molto più industriale Marchionne dei cento eredi Agnelli, Nasi, Camerana messi assieme. E la situazione di Jesi? E fondamentale insistere sull idea di dover puntare a un futuro di sviluppo poliedrico e diversificato ma che deve avere al suo centro sempre la manifattura, sostenuta dalla ricerca, dall innovazione e dalla formazione. Jesi rischia un suo annebbiamento, un suo smarrimento di strada. Per questo è fondamentale un grande lavoro di scavo sulla memoria e di riscoperta dell identità. Nella presentazione alla stampa delle attività del Centro Studi Piero Calamandrei, di cui lei è presidente, affermava di voler coprire il vuoto della memoria e dell identità. Il tema della memoria e dell identità, centrale nell orgoglio industriale jesino, troveranno un utilissimo strumento nel Calamandrei. In quest anno ricorre il quarantennale del 68: saremo sommersi da ricordi, iniziative, studi e analisi sull immaginazione al potere. Il progetto del Calamandrei si propone, invece di celebrare i 40 anni centrali della storia italiana, di studiare i 40 anni che hanno visto il peggio e il meglio dell Italia, dal 1930 al La dittatura, le leggi razziali, la guerra, la resistenza, la liberazione, il boom economico, lo sviluppo industriale, la scelta della Repubblica, la Costituente, l esodo dalle campagne verso le città, l esodo dal sud al nord, la stagione dei diritti civili, delle protezioni sociali, il pansindacalismo, la contestazione, i prodromi del terrorismo. Con quali iniziative saranno ricordati questi eventi? In questi 40 anni si condensa la storia patria; studiare questo periodo e proporlo, in particolar modo ai giovani, significa aiutarli a progettare meglio il loro futuro. Il nostro lavoro prevede la ricerca su documenti e materiali inediti che coinvolgono personaggi come Croce, Salvemini, Calamandrei, Vittorio Foa, Galante Garrone e ci concentreremo sulla figura importante e piuttosto sconosciuta di Franco Antonicelli, del quale stamperemo una decina di saggi, tratti da diari inediti. Perché avete scelto di soffermarvi su una figura perdente della storia, come quella di Antonicelli? Antonicelli, come tutto il mondo del partito d Azione, torinese e piemontese, ha perso ma perdendo ha segnato le coscienze individuali e la cultura politica dell Italia. Riteniamo fondamentale far conoscere questi uomini, antifascisti della prima ora che non hanno avuto bisogno di aspettare le leggi razziali per porsi dei dubbi e l 8 settembre per decidersi, uomini che hanno dedicato le loro energie, esperienze, ricerche al nostro Paese. Antonicelli ha tanto da dire ancora oggi alla nostra società. E stato editore, uomo di lettere, segretario del partito Liberale, ha diretto il giornale L opinione, ha subito per tre volte il carcere durante il fascismo, è stato presidente del comitato di liberazione nazionale del Piemonte, ha celebrato per primo la Liberazione il 25 aprile del 1945 in piazza Vittorio a Torino, un padre costituente. Un uomo che si sposa al confino ad Agropoli in frac per sottolineare la sua aristocratica distanza dalla volgarità del regime. Intellettuale completo, anche se con tutti i limiti e le curiosità laiche di un intellettuale. Ha avuto una corrispondenza intensa con Croce, ha studiato a fondo D Annunzio, Gozzano, Pascoli, è stato precettore di Gianni Agnelli, ma non se n è avvalso per salvarsi dal confino, è diventato senatore della sinistra indipendente; ha coltivato la passione della fotografia e del disegno. Il materiale che pubblicheremo ha una valenza storica e letteraria di assoluto rilievo. Sarà un caso nazionale. Anche le attività dell Osservatorio Civico, di cui lei è uno dei fondatori, si propongono di valorizzare la città ricordandone la storia. L Osservatorio Civico osserva la città, ma ha una visione necessariamente da Parò alla Coppetella; è un laboratorio di idee e un serbatoio di cervelli che per la diversità di provenienza culturale, professionale, politica, ideologica svolge un lavoro di analisi delle problematiche della città e propone soluzioni. Ciò che l Osservatorio sviluppa dovrebbe, a nostro parere, essere considerato un contributo utile per l amministrazione civica. Ha un raggio giocoforza limitato geograficamente e temporalmente. Tutto ciò che è stato finora realizzato, dall analisi sulla sicurezza, alla proposta sullo sviluppo economico e all utilizzo dei contenitori culturali ha una visione jesicentrica. Tutto si lega, però, nel recupero di memoria e di identità. Jesi è una città industriale e l Osservatorio civico ha ben presente questa caratteristica; il Calamandrei vuole approfondire il chi siamo a partire dalla riscoperta dell identità. Dunque, sviluppo industriale, disegno della città, lavoro devono incentrarsi sulla riscoperta dell identità, partendo dallo studio del chi siamo. Le tre associazioni, alle quali mi sto dedicando, pur essendo autonome e diverse, possono trovare un elemento di comune impegno nel recupero della memoria e nell orgoglio identitario. b.t. Castelplanio (An) - Via Roma, Tel r.a. - Fax

7 Vita ecclesiale 7 Parola di Dio - Battesimo di Gesù - anno A In lui, l amato, tutti amati di don Mariano Piccotti donmariano@davide.it Dal Vangelo secondo Matteo (3,13-17) In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l amato: in lui ho posto il mio compiacimento». Parola del Signore. COMMENTO Nell anno XV del regno di Tiberio, Giovanni Battista il Precursore, l ultimo dei Profeti del Vecchio Testamento, giunse nel deserto meridionale di Giuda, nei pressi del Mar Morto, dove confluisce il fiume Giordano, a predicare l avvento del Regno di Dio, esortando alla conversione e amministrando un battesimo di pentimento per il perdono dei peccati. Ciò avveniva con l immersione nell acqua del fiume. Sulla sponda del fiume Giordano comparve anche il giovane Gesù, di circa 30 anni, cittadino della Galilea e osservava la folla dei penitenti che si avviavano al rito di purificazione e di perdono; mentre Giovanni diceva a tutti, perché si mormorava che fosse il Messia: Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali; costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Anche Gesù, innocente da ogni colpa, volle avvicinarsi per ricevere il battesimo, per solidarizzare con quei penitenti alla ricerca della salvezza dell anima. Ma, entrando Lui in quell acqua, santificò con la sua presenza quel gesto trasformandolo in sacramento della sua Pasqua, dono perenne dello Spirito di vita e di risurrezione. Giovanni riconosciutolo, si ritrasse, riconoscendo la sua dipendenza da Lui. Ma Gesù chiede di procedere per ora. E in gioco la nuova giustizia di Dio, che salva prendendo su di sé il peccato del mondo. E venne la conferma dal cielo; la colomba divina aleggiò ancora sull acqua e scese su di lui. I cieli si aprono, si riprende a scendere e salire. Il Padre fa la dichiarazione d amore e di consacrazione: E Lui, il mio Figlio, l amato! Tutto è in funzione dei peccatori che stanno in fila per il battesimo. Loro sentono, accolgono. Inizia una nuova storia, dietro a Lui. Lui si immerge in noi, e noi in Lui. Lui lo Sposo e il popolo la Sposa, che risponde all amore del suo Signore per lui. Oggi questa voce è detta per ciascuno di noi. Ognuno è l Amato. In una condizione di depressione, come lungo le sponde del Giordano, in una condizione di sfiducia, oggi ci è fatto il dono di una dichiarazione d amore certamente fedele. La tentazione più forte oggi afferma H. Nowen - non è tanto il successo, il potere, il denaro, ma la disistima di sé, per cui ci si abbandona nelle braccia degli idoli. Preghiera Eccoti, Figlio, venire all acqua! E sporca, chè tanti son scesi. E, umiliati, hanno lavato i loro peccati. Tu, perché scendi? Quali peccati, tuoi? No, tu non scendere. E giusto così, ripeti al Battista. E questa la divina giustizia. Scende dal cielo Come la sposa che cerca l amore della sposa, quello che nasce solo dal dono. Accolto. Amato Agenda Pastorale del Vescovo Mercoledì 9 gennaio Mattino: Corso per animatori Vocazionali ore 21: Incontro con il Gruppo di discernimento vocazionale in vista del Diaconato permanente Giovedì 10 gennaio Mattino: Riunione del Collegio dei Consultori Venerdì 11 gennaio ore 19: Incontro con Mons. Negri, Vescovo di S. Marino, nel 10 ann. della fraternità di CL a Jesi Sabato 12 gennaio Pomeriggio: incontro con bambini bielorussi e famiglie ospitanti Domenica 13 gennaio Presenza ad alcuni momenti dell Assemblea Diocesana di Azione Cattolica ore 17: S. Messa ore 21: chiusura del Corso di Cristianità per uomini in Seminario Lunedì 14 gennaio ore 18: Incontro con le insegnanti delle scuole materne di ispirazione cattolica Martedì 15 gennaio ore : il Vescovo riceve nella cappella di San Floriano, in Duomo, coloro che desiderano confessarsi o avere un colloquio spirituale. Senza appuntamento. Mercoledì 16 gennaio ore 16: San Marcello: Manifestazione presso il Comune ore 17: San Marcello: Santa Messa nella festa del Patrono Giovedì 17 gennaio Mattino: Incontro del Clero per aggiornamento Venerdì 18 gennaio ore 10.30: Incontro con una classe del Liceo scientifico ore 21.15: Veglia di preghiera in preparazione alla celebrazione dell Ordinazione Diaconale del 20 Sabato 19 gennaio ore 18: Parrocchia San Sebastiano: Santa Messa con la partecipazione dei Vigili ore 19.15: Parrocchia di Mazzangrugno: S. Messa nella memoria di Sant Antonio Abate Domenica 20 gennaio ore 10: Parrocchia di Sant Antonio Abate loc. Minonna: S. Messa nella festa del Patrono ore 18: Parrocchia Regina della Pace: Ordinazione a Diacono di Claudio Procicchiani CHIESA dell ADORAZIONE luogo di adorazione e di ascolto Dal lunedì al Venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19,30 un Sacerdote è a disposizione nella Chiesa dell Adorazione per le Confessioni e il colloquio spirituale. Questo servizio,offerto a tutti, vuol essere in modo particolare una opportunità data ai giovani. Viene di seguito indicato il Sacerdote presente per ciascun giorno: Giovedì 10 gennaio: Don Emilio Campodonico Venerdì 11 gennaio: Don Maurizio Fileni Lunedì 14 gennaio: Don Luca Giuliani Martedì 15 gennaio: Don Cristiano Marasca Mercol. 16 gennaio: Don Gianfranco Ceci Giovedì 17 gennaio: P. Valentino Natalini, Frati Minori Venerdì 18 gennaio: Fr Lodovico Albanesi, Fr.d.M. Alla casa Famiglia Pergolesi Il laboratorio di linguaggio musicale dedicato agli anziani è un progetto ormai consolidato, giunto quest anno alla seconda edizione, e rivolto agli ospiti della Casa Famiglia Pergolesi. Sabato 5 gennaio alla presenza del Vescovo di Jesi, Mons. Gerardo Rocconi gli ospiti della Casa hanno presentato i risultati raggiunti con un recital di Canti di Natale per condividere il senso cristiano della Natività con visitatori, parenti ed amici. Lo spettacolo ha riscontrato una grande ed entusiasta partecipazione del pubblico. A dirigerli con la consueta eleganza Magdalena Lutka, laureata in arte all Accademia Statale di Musica di Breslavia, che ha coinvolto gli anziani ospiti della Casa in maniera trascinante. L obiettivo del progetto era favorire e potenziare le facoltà relazionali dei partecipanti attraverso la valorizzazione delle loro capacità di ascolto e sensibilità musicale, partecipando così anche al superamento di eventuali fenomeni di depressione e alla perdita di autostima, problemi possibili in questo stadio della vita. L iniziativa è stata promossa dall associazione L Opera onlus, e in parte sostenuta con un contributo economico dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Mons. Tomassetti è tornato alla Casa del Padre Per dieci anni pastore della Chiesa di Fano S.E. Mons. Vittorio Tomassetti, vescovo emerito della Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola, è tornato alla casa del Padre e svegliarsi nella vita eterna della Risurrezione. Alle ore 8.45 dell Epifania del Signore si è spento presso la Casa del Clero a Fano dove risiedeva in questi ultimi mesi dopo le dimissioni da Vescovo di Fano il 21 luglio 2007, giorno di nomina del suo successore S. E. Mons. Armando Trasarti. Il Vescovo Armando, il clero, i religiosi e le religiose e i laici tutti ringraziano Dio per il dono del Vescovo Vittorio che per dieci anni ha servito la Chiesa come pastore della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola. Nato a Staffolo il 28 giugno 1930, mons. Tomassetti è stato ordinato Sacerdote il 23 agosto Nominato alla sede vescovile di Palestrina da Sua Santità Giovanni Paolo II e ricevuta la Consacrazione Episcopale nella Cattedrale di Osimo il 28 giugno 1992 dal Cardinale Bernardin Gantin, dopo il servizio episcopale nella Diocesi di Palestrina il 5 aprile 1997 è stato nominato Vescovo Coadiutore di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola e l 8 settembre 1998 Vescovo Diocesano. È Vescovo emerito dal 21 luglio Assemblea diocesana per la consegna degli atti del convegno pastorale CorresponsAbili Venerdì 25 gennaio in Cattedrale Ore 18,30: celebrazione di consegna e interventi di presentazione Ore 20: cena insieme Ore 21: in gruppo per ambiti di pastorale Ore 22,30: Benedizione Piazza Federico II, Jesi An Telefono Fax redazione@vocedellavallesina.it Settimanale di ispirazione cattolica fondato nel 1953 c/c postale Direttore responsabile Beatrice Testadiferro Proprietà Diocesi di Jesi Registrazione Tribunale di Ancona n. 143 del Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola Spedizione in abbonamento postale Abbonamento annuo 35 euro - di amicizia 50 euro - sostenitore 100 euro Tutti i diritti riservati Esce ogni mercoledì Associato alla Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Ai sensi dell articolo 13 del D. 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8 8 Vita Ecclesiale Consapevoli dell atto Qualche domenica fa, durante la messa, sette bambini hanno ricevuto il sacramento del Battesimo e il sacerdote e tutta la comunità li ha accolti con la preghiera e con gioia. Il rito del battesimo, inserito nella celebrazione eucaristica, è celebrare insieme l avvenimento che impegna la famiglia e la comunità in un progetto di fede. Assistendo alla messa, però, non mi è parso di cogliere che i presenti vivessero a pieno il momento. La celebrazione è stata disturbata di continuo dai fotografi familiari, ciò che faceva il sacerdote mi è sembrato fosse di cornice; il nuovo nato attirava le attenzioni dei parenti, il rito del battesimo faceva parte della festa. Ho avuto la sensazione che quando la fede viene vissuta come religione istituzionale e non come fede, l atteggiamento sfiora il paganesimo; i riti vengono eseguiti dentro il rispetto, l osservanza, l obbedienza, ma quanto di fede? Non sta a me giudicare nè intendo farlo. L esteriorità che ho sperimentato non può portarmi a diventare giudice, ma vorrei tentare solo di proporre alcune riflessioni. E possibile che il sacramento sia vissuto con quella intensità e partecipazione che richiede? E possibile dare regole di partecipazione nei sacramenti del matrimonio, battesimo, cresima, comunione in cui l impatto mediatico con l uso delle cineprese, delle macchine fotografiche non sia così invadente e disturbi la cerimonia distraendo i partecipanti e i fedeli? E possibile una preparazione a tali atti in cui vi sia un percorso di fede, di coscienza, nel compierlo nella libertà di ognuno, scegliere i tempi e i modi di partecipare? Porsi tali domande non significa che nella pratica non ci sia uno sforzo nell attuarle. Bisogna chiedersi quanto vi sia la consapevolezza nel rispetto della spiritualità che si assume quando ci accostiamo ai sacramenti? Quanto per ragioni contingenti che vogliono salvaguardare la consuetudine, per far partecipare tutti, con il rischio di perdere l essenza, la centralità dell atto, che deve avere come prerogativa una profonda consapevolezza di fede. Per questo porre delle regole che in ogni casa sussistono è rispettare il posto. La chiesa è luogo di preghiera! Il luogo dove l assemblea si presenta a Dio nella celebrazione e nel rito, dove il silenzio, il raccoglimento, la parola hanno un senso perché si collegano alla ricerca spirituale, alla dimensione in cui l uomo fratello tra i fratelli nei confronti di Dio cerca di sentirsi figlio di un unico Padre. Il limite è quello della consuetudine! Il rito è a conclusione di un percorso scelto liberamente, non può essere il momento unico, perché lo si vive come una prassi normale che può far parte della consuetudine. Per questo il coinvolgimento della famiglia è far capire che la dimensione di fede non è avulsa dalla loro vita, ma ne fa parte. Oggi è importante precisare come pensare Dio e come possiamo conoscerlo. Nel nostro tempo ci sono tante immagini false di Dio edulcorate con forme di idolatria o peggio ancora come un per di più di cui la Sua necessità è vista come corollario della vita. I meccanismi dell idolatria hanno voluto mercificare tutto perdendo il valore dello spirito che deve animare ogni atto perché diventa in ogni momento una professione di fede, e come dice l apostolo Paolo, non rattristate lo spirito, non spengete lo spirito che è in voi. Avrei voluto fermare i genitori a riflettere mentre vedevo quei bambini che ricevevano il battesimo accerchiati dai fotografi; in fondo perdevano in quella confusione la gioia di stare nella casa del Signore e, come dice il salmo, per lunghissimi anni (Sal 23) Remo Uncini 13 gennaio al Teatro del Museo Diocesano Il gruppo Santa Lucia per il Kenya Il circolo Contardo Ferrini invita a partecipare al concerto che si terrà domenica 13 gennaio alle ore 16 nel teatro del museo diocesano in piazza Federico II a Jesi. Il gruppo di canto Santa Lucia si esibirà con la direzione di Giovanni Maria Brecciaroli e l accompagnamento della tastiera, del violino e del flauto. L ingresso è libero ad offerta; quanto ricavato sarà destinato alla costruzione di un edificio scolastico per i bambini che vivono nella martoriata terra del Kenya, in Africa. Chiesa dell Adorazione, incontro Meic - il Vescovo presenta l Enciclica Spe salvi La speranza che dà senso alla vita ISABELLA DI CASTIGLIA: LA REGINA DIFFAMATA In molti guardano con disgusto, specie tra ebrei, islamici, massoni e cattolici adulti, alla possibile beatificazione della Serva di Dio la Regina Cattolica Isabella di Castiglia. Ma ci sono validi motivi? Evidentemente no. Innanzi tutto Isabella ( ) diede una testimonianza esemplare di vita cristiana nella vita privata e in quella pubblica, e questo non lo si può negare. Il suo principale insegnamento consiste, senza dubbio, nella sollecitudine per l impegno missionario, che la animò sempre. Ne è prova la grandiosa impresa di Cristoforo Colombo, patrocinata da Isabella proprio con lo scopo di evangelizzare il Nuovo Mondo, in cui proibì subito la schiavitù degli indigeni, contribuendo a creare un autentica integrazione razziale, che IL La stella cometa sulla porta di casa, la depressione nel cuore: un cinquantenne uccide la moglie e si uccide. E cronaca di fine anno, ma è anche la punta di un iceberg nel mare della disperazione che oggi, dopo secoli di progresso tecnologico e scientifico e di ricerca frenetica del benessere (o del ben-avere?), svela abissi di solitudine e di insoddisfazione esistenziale, terreni di speranze deluse, mancanza di solidi punti di riferimento per le coscienze In questo drammatico contesto attualissima risuona la voce di papa Benedetto XVI che il 30 novembre ha pubblicato la Lettera enciclica (circolare) Spe salvi. Un documento di alto magistero l ha definita il vescovo di Jesi, Gerardo Rocconi, il 22 dicembre, nell incontro del Meic, presentando l enciclica al pubblico che gremiva la chiesa dell Adorazione. Che senso ha la vita? C è una speranza oltre la morte? Che cos è vita eterna? E possibile essere felici da soli? C è una speranza che non delude? La disperazione- afferma il Vescovo- viene dal non avere risposte e talvolta neppure si pongono domande Il Dio di Gesù Cristo dà una risposta. La fede non è solo accettazione delle verità della dottrina cristiana, ma è un incontro personale con il Vivente, il Risorto, il Dio vivo e vero; che dà senso alla vita. Con una rivisitazione appassionata del documento papale, comunicato fedelmente agli ascoltatori con l intuito profetico del testimone di Cristo, il Vescovo ha riconosciuto sia il compito legittimo della ragione per costruire il regno dell uomo sia il valore di una cultura dell impegno socio-politico in quanto ha portato ad una purificazione del concetto di Dio, che non è un risolutore nelle situazioni di povertà dell uomo. Ma ha ribadito che il progresso tecnico da solo, senza un progresso nella formazione etica, è una minaccia per l uomo. Il filosofo e il pastore Due figure dell iconografia sepolcrale della Chiesa primitiva assumono il valore di simboli per la speranza dei credenti: sono le immagini di Cristo, raffigurato come filosofo e pastore. Cristo filosofo, non accademico ma maestro di vita, in una mano tiene il Vangelo e nell altra il bastone da viandante con cui vince la morte e con il Vangelo porta la verità. Cristo pastore, con la pecorella sulle spalle: è figura biblica; basti pensare al Salmo 23: se dovessi camminare in valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. In sintonia con il Papa, don Gerardo rilegge il versetto della Lettera agli Ebrei che evidenzia lo stretto legame tra fede e speranza: ( fede è sostanza di cose sperate e prova delle cose che non si vedono (Eb 11,1) e spiega che nella fede si possiede ciò che si spera; la speranza é attesa della manifestazione di ciò che già si possiede: siamo realmente figli REFRATTARIO di Dio, ma ciò che saremo ancora non si vede (1Gv 3,2 ). Quando la piena manifestazione? Non si deve pensare all eternità con la categoria umana del tempo, come fosse una successione interminabile di momenti. La vita eterna è un eterno presente, pienezza di vita, totale appagamento dell uomo nell infinito amore di Dio. Che fare? Basta salvare la mia anima? La speranza cristiana nella vita eterna non è fuga dal mondo, esclude l individualismo e stimola all impegno per la salvezza comunitaria. La grande speranza Il vescovo Gerardo riporta in sintesi alcune affermazioni forti del Papa : chi non conosce Dio può avere molteplici speranze, ma in fondo è senza la grande Speranza L unica speranza che resiste di fronte a tutte le delusioni può essere solo Dio che ci ha amati, ci ama e ci amerà fino alla fine. Pertanto viviamo solo se siamo in relazione con Colui che è la Vita ed é l Amore che salva e ci rende capaci di amare. Per quali vie apprendere ed esercitare la speranza? La preghiera è scuola della speranza; l agire e il soffrire sono luoghi di esercizio della speranza; l attesa del Giudizio finale, momento della verità della nostra vita, non solo ci ricorda che siamo responsabili delle nostre azioni, ma suscita la speranza nell intervento di Dio che vincerà l ingiustizia e la morte con il suo amore. Maria Crisafulli Poggio San Marcello festeggia il patrono nel ricordo dei missionari Per non perdere la speranza La comunità parrocchiale di Poggio San Marcello ha festeggiato anche quest anno il suo patrono San Nicola ospitando nella sua Chiesa parrocchiale un concerto del gruppo Shalom nella serata dell 8 dicembre. Il gruppo, costituito da persone di Poggio e di Castelplanio e con un repertorio di circa 40 canzoni, propone testi scritti da don Mariano Piccotti e musicati da Giordano Tittarelli e quasi tutti i canti proposti per l occasione erano stati scritti durante un viaggio di don Mariano a Gerusalemme. Lo spettacolo si è caratterizzato per la narrazione di alcuni momenti della vita di San Nicola ed è stato accompagnato da immagini che hanno offerto al pubblico la possibilità oltre che di ascoltare della buona musica di riflettere su vari temi, tra cui quello della pace, della riconciliazione e della solidarietà. Infatti durante la serata non è mancato il ricordo delle violenze del mondo soprattutto nei confronti dei più piccoli e quindi non è mancato nemmeno il ricordo di Carlo Urbani, per non perdere la speranza. San Nicola era un uomo di carità ed alla fine dello spettacolo è stato lanciato l impegno che la comunità di Poggio durante l Avvento aiutando Padre Angelo Cappannini. Il missionario saveriano è in Indonesia ormai da molti anni e per un Natale di amicizia e solidarietà ha presentato un piccolo progetto per la sistemazione di alcune scuole nella zona in cui opera. Padre Angelo non poteva essere presente direttamente e quindi a sua zia di Poggio, Maria, molto conosciuta in paese, ha permesso a tutti di conoscere più da vicino Padre Angelo e la sua vocazione. La serata si è conclusa con tanti doni per tutti i bambini presenti, come è tradizione quando si parla di San Nicola. Stefania Vico Nell immagine padre Angelo e la zia Maria, nel 2004 non si ebbe invece nel Nord America protestantizzato. Altro grande merito della Regina, che ottenne da Papa Alessandro VI il titolo di Cattolica, è sicuramente l aver portato a termine, profondendo tutte le sue energie ed il suo denaro, la Reconquista della Spagna dalla dominazione musulmana. Ostacoli insormontabili alla beatificazione di Isabella sembrano essere l istituzione dell Inquisizione e l espulsione di ebrei e islamici. Ma la storia è più complicata. Per prima cosa la convivenza tra ebrei, musulmani e cristiani era difficile, nonostante le leggi dello stato fossero improntate alla tolleranza; inoltre il problema dei falsi convertiti era tale da mettere in questione l esistenza della Spagna cristiana. Fu così che Papa Sisto IV, sollecitato da Isabella e da suo marito Ferdinando, istituì l Inquisizione, con giurisdizione soltanto sui cristiani battezzati. Tale Tribunale, colpendo una percentuale ridotta di marranos e moriscos, cioè ebrei e musulmani diventati cristiani solo per opportunismo, certificò che tutti gli altri erano veri convertiti e che nessuno aveva il diritto di discriminarli o di attaccarli con la violenza. In seguito,dopo un intensa opera di evangelizzazione, fu indispensabile espellere tutti gli ebrei e i musulmani rimasti tali, per le crescenti infiltrazioni dei falsi convertiti nelle alte cariche civili ed ecclesiastiche e per le gravi tensioni che indebolivano l unità del paese. Certamente Isabella ebbe i limiti della cultura del XV secolo, ma resta comunque, come sostengono tanti vescovi, cardinali e fedeli devoti, specie tra gli indios, un luminoso esempio di cattolicesimo. Speriamo di vederla presto salire all onore degli altari. Federico Catani

9 In diocesi 9 Una buona giornata, meno fredda rispetto alle precedenti, ha permesso ai Majolatesi di celebrare piacevolmente Santo Stefano, patrono del paese. Grazie alle festività natalizie già molti emigrati majolatesi avevano ravvivato il paese, ma alcuni, residenti in altre cittadine delle Marche, erano venuti appositamente per la giornata del patrono, tra questi i più numerosi sono stati gli Anderlucci e i loro affini. La chiesa parrocchiale era particolarmente affollata, addobbata da numerose stelle di Natale, stesso colore dei paramenti liturgici; presso il battistero, entrando, i parrocchiani hanno visitato il presepio artistico, ricco di personaggi e di giochi d acqua. L antico Gesù bambino, posto sul trono dorato, era sull altare maggiore, sotto il quadro raffigurante la lapidazione di Santo Stefano, opera di Fernando da Cesena, realizzata negli anni Venti del secolo scorso. La nuova tela suscitò numerose perplessità, in particolare la famiglia Colini denunciò la scomparsa del più antico quadro di Santo Stefano ed ancora oggi forse rimane il rammarico per la scomparsa di un immagine così antica. Alla cerimonia religiosa ha partecipato anche il sindaco Giancarlo Carbini, accompagnato da alcuni assessori e consiglieri comunali. La messa patronale è stata concelebrata dal vescovo della Diocesi mons. Gerardo Rocconi, dal sacerdote majolatese don Aldo Anderlucci e dal parroco don Marco Cecconi, alla sua prima Messa del patrono dopo il suo insediamento a Majolati, avvenuto lo scorso settembre. Nell omelia il vescovo Rocconi ha toccato diversi temi. Dopo aver citato a modello il primo martire cristiano, per questo celebrato subito dopo la nascita di Gesù, martire e imitatore di Cristo che perdona ai suoi uccisori, il Vescovo ha parlato del bene e del suo esercizio. Mons. Gerardo ha poi continuato con il valore della fede che deve essere testimoniata non Majolati Spontini - Santo Stefano: festa patronale con la celebrazione e un concerto Per riportare al centro la visione cristiana solo in chiesa e nella preghiera, ma deve costituire la visione del mondo, deve essere portata anche in altri ambienti, come quello sociale e del lavoro. Mons. Vescovo, dopo aver elogiato la corale diretta dall organista Claudia Mancini, che ha mantenuto nel repertorio i canti natalizi tradizionali, ha esortato a respingere un vento di pseudo modernità che tende a laicizzare tutto, a secolarizzare, rilegando la visione cristiana ai margini dell esistenza. Al termine della funzione c è stato lo scambio degli auguri tra il Vescovo, il Parroco, il Sindaco e la cittadinanza. Alle ore 21 sempre presso la chiesa parrocchiale, il Coro di Santo Stefano di Majolati e la Società Filarmonica Gaspare Spontini hanno presentato un concerto augurale con canti natalizi e con una serie di brani del repertorio classico diretti da Claudia Mancini, Alessandro Benigni e Giovanni Pellegrini. Oltre agli strumenti a fiato della Società Filarmonica è stato usato anche l organo Callido in dotazione alla chiesa, mentre il Maestro Gianpiero Ruggeri si è esibito in un assolo con bombardino su musiche di Vivaldi. Il sindaco Carbini si è complimentato con le due associazioni musicali del paese che con grande passione svolgono un intensa attività musicale; il parroco don Marco ha presentato gli auguri a tutti e si è dimostrato felice di aver ospitato in chiesa la manifestazione dedicata al patrono; infine è stato ricordato Pietro Benigni, musicista della Filarmonica recentemente scomparso. Fotoservizio Marco Palmolella Ancora una volta tutti in teatro, ragazzi e famiglie, per assistere alla XLII Edizione del Premio Natale, organizzato dalla Parrocchia di Santo Stefano, che si è svolta domenica scorsa 6 gennaio, presso il Teatro Spontini di Majolati. Come ha spiegato Stefano Zannotti, storico presentatore, il Premio è un concorso di pittura e poesia riservato agli alunni delle scuole dell obbligo del Comune di Majolati Spontini, nato per stimolare una riflessione personale sul tema del Natale. Lo spettacolo, sia in musica, sia in prosa, creato per incorniciare la premiazione dei ragazzi, è risultato estremamente divertente ed un ottima scuola di recitazione dove molti ragazzi hanno potuto cimentarsi durante le vacanze natalizie. Hanno rotto il ghiaccio due ragazze majolatesi: Daniela Petrovic e Jennifer Latini che hanno interpretato la canzone Girasole di Giorgia. Si è poi passati alla prima premiazione con la sezione pittura scuola media compiuta dal parroco don Marco Cecconi. I partecipanti anche quest anno sono stati molto numerosi, sono stati esaminati dalla commissione intorno ai trecento lavori, tutti interessanti e per questo tutti degni di un riconoscimento che il parroco consegnerà direttamente a scuola; tra questi segnaliamo i primi classificati: Daniela Petrovic, III C; Daniele Costarelli, II Lo scarpone Majolati Spontini Domenica scorsa si è svolta la premiazione del concorso per i ragazzi Premio Natale: la festa di alunni e famiglie Il 2008 e i buoni propositi dell anno nuovo Puntuale all inizio di ogni nuovo anno arriva la rassegna delle future buone azioni. Un appuntamento consueto, quasi un esame di coscienza, tanto per progrmarsi, forse anche evitare di deludersi. Ogni anno è così: si parte col botto, si ritorna dalle vacanze, mille progetti in mente. Poi subentra il quotidiano, e a volte ci si dimentica di tutte quelle piccole grandi cose che sotto sotto, di farle, non ci importava poi così tanto (io ci metto sicuramente il corso di tango argentino, ad esempio). L augurio e il buon proposito di quest anno è di non dimenticarsi dei buoni propositi. Di quelli magari un po più seri, come ricordarsi che non siamo soli qui sulla terra e non possiamo fare tutto a nostro piacimento. Forse è davvero la cosa di cui più abbiamo bisogno: di alzare a volte lo sguardo oltre le lenti degli occhiali (da astimagtici, almeno per me) e di renderci conto che i nostri buoni propositi possono servire anche a qualcun altro, oltre che a noi stessi. E da domani niente più piatti e bicchieri di plastica. Giorgia Barboni A e Federica Agosti, I A. È stata poi la volta di un grazioso spettacolo, una fiaba russa, dal titolo Il soldato e il violino presentata come un musical dai ragazzi majolatesi: Guido Sassaroli, Michele Amadio, Daniele Benigni, Giorgia Priori, Sara Latini, Macarena Argandona, Diego Valentini, Lorenzo Tenenti, Martina Cerioni, Diego Benigni e Maria Elena Sassaroli. È stato un bellissimo racconto, sostenuto da scene efficaci, costumi ricercati e una bella coreografia, dove il Natale è stato presentato come occasione di concordia e ricerca degli affetti, come motivo di pace e serenità, in contrasto con gli scenari della guerra. La trama narra di un giovane soldato che tornando a casa dopo una lunga e dolorosa guerra incontra un diavolo che vuole impossessarsi del suo prezioso violino, ma intervengono una dolce ballerina e un gruppo di spiritelli musicanti, i protagonisti della storia. La premiazione dei lavori è continuata con la sezione pittura riservata alle scuole primarie effettuata da don Aldo Anderlucci, che, tra l altro, ha ricordato che dal 1971 partecipa al Premio Natale, insieme al sindaco di Majolati Spontini Giancarlo Carbini che ha ringraziato la parrocchia e le persone attive intorno alla manifestazione per l impegno e lo spunto di riflessione che ogni volta è offerto ai ragazzi e alle loro famiglie sul tema più profondo del Natale; allo stesso tempo il Sindaco ha invitato a portare avanti la manifestazione che rappresenta una bella tradizione per il capoluogo. I migliori lavori sono stati di: Gioia Sanna, III B; Francesco Luchetta, IV B e Giuseppe Devanna, IV B. Sono seguite altre Decennale di Comunione e Liberazione La decennale presenza a Jesi del movimento di Comunione e Liberazione sarà ricordata con un incontro venerdì 11 gennaio alle ore 18 a Jesi nella sede della Fondazione Federico II in piazza Federico II, a palazzo Balleani. Parteciperanno mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino e Montefeltro e la prof.ssa Giuliana Petta, preside del liceo classico di Jesi. Mons. Negri è autore di volumi e saggi e collaboratore di prestigiose riviste nazionali ed internazionali. Sarà presentato il libro di don Luigi Giussani Si può vivere così? Uno strano approccio all esistenza cristiana. La pubblicazione è una sorta di romanzo che racconta il percorso di un anno che don Luigi Giussani ha realizzato in dialogo con un centinaio di giovani decisi a impegnare la propria vita con Cristo in una forma di dedizione totale al Mistero e al suo destino nella storia. Il libro può essere concepito come un racconto esemplare in cui la spontaneità, la lealtà e la serietà nella considerazione della propria esistenza rendono fin suggestivo quello che la mentalità comune totalmente oblitera e anche disistima, se non per qualche astratta paura. scenette in dialetto maiolatese: Notti... in bianco e A durmì... senza cena interpretate dai ragazzi majolatesi: Piero Bignozzi, Serena Pierantonelli, Daniela Petrovic, Jennifer Latini, Mattia Ciampichetti, Niccolò Girini, Linda Bignozzi e Sofia Ruggeri. Don Fabio Belelli, fino a qualche mese fa parroco di Majolati ed ora di Moje, ha premiato i lavori della sezione poesia scuola primaria e secondaria. Hanno ricevuto premi molti ragazzi, tra questi si sono segnalati, per la primaria, Laila Chiminy, IV B; Giorgia Priori, Sofia Massani e Alessandro Ludovico. Infine per la sezione Poesia scuola media sono stati premiati gli alunni: Federico Babbini, Giulia Bucciarelli e Giulia Franconi. Marco Palmolella Nella foto: i ragazzi majolatesi interpreti del musical Il Soldato ed il violino Scisciano La tradizione del presepe Scisciano, il Castello più piccolo del Contado di Jesi, ha celebrato le festività di Natale nel rispetto delle tradizioni. In particolare nella bella chiesa parrocchiale dedicata a San Rocco, arroccata nel punto più alto dell insediamento urbano, è stato realizzato il tradizionale presepe grazie al lavoro dei giovani Claudio e Marco Barchiesi. Insieme al presepio è stato possibile osservare una piccola mostra fotografica sui Natali passati, sui presepi già realizzati e gli addobbi. Il presepio e le altre iniziative sono stati piacevoli segni, non solo di religiosità, ma anche di accoglienza per molti ex residenti che, anche quest anno, sono ritornati per le festività, per i ricoverati nella clinica, per i loro familiari e per gli stessi attivi residenti. Tutti hanno trovato la chiesa ben ordinata ed accogliente e questo è bastato a ripagare del lavoro i parrocchiani della frazione di Majolati. Sara Palmolella

10 10 Cultura e società Azione Cattolica il 13 gennaio l assemblea diocesana del rinnovo Una lunga storia di testimonianze e di esempi Il 13 gennaio tutti i soci di Azione Cattolica della nostra diocesi sono invitati a convenire per discutere e approvare il documento guida del prossimo triennio e per eleggere i membri del nuovo consiglio diocesano che dovrà poi a sua volta designare una terna di presidenti dalla quale il vescovo sceglierà e nominerà il nuovo presidente diocesano. Questa sarà anche l occasione per fare memoria dei 140 anni di storia dell associazione, le cui origini risalgono al 1867, quando Mario Fani, che a Viterbo aveva fondato il Circolo S. Rosa, e Giovanni Acquaderni, attivo a Bologna, si incontrano per dare vita alla Società della Gioventù Cattolica. L associazione, riconosciuta da Pio IX l anno successivo, si diffonde rapidamente e capillarmente in tutto il paese attorno ai motivi ispiratori che verranno condensati nel trinomio «preghiera, azione, sacrificio». La Società della Gioventù Cattolica diviene parte integrante dell Opera dei Congressi, costituita nel 1874 per riunire «i cattolici e le associazioni cattoliche d Italia», come organismo di coordinamento e di promozione dell associazionismo cattolico, che Castelplanio - Alla Scuola Media l albero matematico Dall arte dei numeri ai frattali Innovativa l idea dell istituto comprensivo Carlo Urbani di Castelplanio, che per questo Natale ha deciso di mettere in mostra, presso i propri locali, un albero di Natale particolare. L albero, infatti, rappresenta il triangolo di Tartaglia. Questo, per chi non lo sapesse, è un metodo, o meglio una costruzione per ottenere i coefficienti di un binomio (a + b) elevato ad una qualsiasi potenza n. Ogni livello (riga) inizia e termina con 1, mentre i numeri intermedi sono la somma dei due numeri del livello sovrastante. Il triangolo di Tartaglia (anche conosciuto come triangolo di Pascal, che ne fece studi per il calcolo della probabilità), ha origini antiche, già conosciuto in Cina dove il matematico Zhu Shijie nel 1303 disegna il triangolo. Il triangolo è una struttura complessa, carica di tanta matematica : facendo due calcoli, accostando i numeri di ogni riga, ognuna rappresenterà la potenza del numero 11; altro esempio può essere che in una riga, la somma dei numeri al posto dispari, meno la somma dei numeri al posto pari, dà valore 0. E di esempi matematici se ne possono trovare molti in questo triangolo. Persino l arte si nasconde in questo triangolo: i frattali. Sostituendo, infatti, ai numeri pari un colore ed ai numeri dispari un altro, si avrà una serie di triangoli racchiusi dentro un unico triangolo (come da foto). L idea originale è venuta al professor Paolo Pigliapochi, insegnante di matematica dell istituto castelplanese, che ha seguito e coinvolto i suoi ragazzi della terza D: Sara Gasparini, Alessandra Carbonari, Alessio Franceschetti, Benedetta Sandroni, Giulia Giatti, Natalia Togni, Lorenzo Lombardi. L albero di Natale matematico, fa spiccare ancora di più come la matematica, seppur l amore-odio che contraddistingue questa scienza da parte degli studenti, sia parte fondamentale di noi, della nostra regolarità, del nostro continuo incontrarci nei numeri. Simone Sebastiano darà notevole impulso al radicamento sul territorio di realtà religiose, economiche e sociali fino al La distinzione più limpida tra i diversi campi di attività porta alla fondazione, nella prima parte del 900, dell Unione Donne di Azione Cattolica, della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, alle quali si aggiunge, dopo la ristrutturazione sollecitata da Pio XI nel 1923, l Unione Uomini di Azione Cattolica. Negli anni tra le due guerre mondiali, in un contesto di difficoltà con il regime fascista acuito dallo scioglimento di diversi circoli nel 1931, l Azione Cattolica acquisisce una dimensione di massa attorno ad una proposta formativa incentrata sul primato dell apostolato, secondo il modello felicemente sperimentato dai rami giovanili guidati da Armida Barelli e Luigi Gedda. Dopo la prova della guerra, nella quale l associazione si spende su vari fronti, l AC conosce un deciso rilancio: accanto ai rami di massa nascono molteplici organismi specializzati con il compito di aiutare gli aderenti ad affrontare con maggiore competenza i diversi aspetti della società pluralista, conoscendo anche un nuovo terreno di impegno nella politica attraverso i comitati civici. Con il Vaticano II, l AC, che nel 1969 fa proprio lo spirito conciliare con il nuovo Statuto promosso da Vittorio Bachelet, ritrova le radici più autentiche della propria vocazione nella scelta religiosa, attraverso la quale definisce il servizio di animazione della missione della Chiesa. A tal fine, il percorso dei 100 e 40 anni si farà accompagnare da figure laicali che l associazione ci ha lasciato come forti esempi di un cristianesimo incarnato, capace di dar gusto alla vita del mondo, nutrendosi di una spiritualità matura e profonda. Tra esse ricordiamo Armida Barelli, Vittorio Bachelet, Gino Pistoni, Antonietta Meo detta Nennolina, Giuseppe Toniolo, Piergiorgio Frassati, Alberto Marvelli, Carlo Carretto, Giorgio La Pira, Gianna Beretta Molla, Giuseppe Lazzati. Ma tale cammino potrà essere arricchito dalle bellissime testimonianze di molti laici di AC che a livello locale hanno lasciato segni forti nella storia della Chiesa, dell AC e nella comunità civile. La presidenza diocesana d AC Il programma La giornata si svolge a Jesi presso la parrocchia S. Maria del Piano ore 9,15: arrivi ore 9,30: Lodi ore 10,00: video e relazione sui 140 anni della nostra storia ore 10,50: informazioni sulle votazioni del nuovo consiglio e apertura seggio ore 11,00: break ore 11,30: presentazione del documento del triennio ore 11,45: divisione in gruppi di lavoro sul documento ore 13,00: pranzo ore 15,00: lavoro assembleare e approvazione conclusiva del documento ore 16,15: intervento del vescovo all assemblea e S. Messa Sr Beniamina festeggia il 50 Testimonianza di fedeltà La comunità parrocchiale di Moie ha festeggiato con gioia Sr Beniamina Barbesin per il cinquantesimo di fedeltà al Signore nella famiglia delle suore carmelitane missionarie di Santa Teresa del Bambin Gesù. Domenica scorsa, solennità dell Epifania, l abbazia di Santa Maria era gremita di fedeli che hanno preso parte alla celebrazione presieduta dal vescovo Gerardo Rocconi con il parroco don Fabio Belelli e don Gianni Giuliani. Nell occasione il Vescovo ha evidenziato la bellezza della risposta generosa al Signore che chiama e che non abbandona mai i suoi figli nelle difficoltà della vita quotidiana. Il parroco ha ringraziato sr Beniamina per la sua testimonianza a Moie, per l impegno con i bambini della scuola materna Domenico Pallavicino e nelle diverse attività parrocchiali. La presenza a Moie delle suore carmelitane risale alla metà degli anni Settanta e rappresentano, seppur con una piccola comunità di tre suore, un segno importante di vicinanza alle famiglie, agli anziani, ai bambini. A sr Beniamina sono giunti gli auguri delle sue consorelle, dei catechisti, delle famiglie e delle insegnanti della scuola materna, dei parrocchiani e dei volontari del gruppo Carmelo nel Mondo che le hanno donato un viaggio in Terra Santa come segno di gratitudine e di incoraggiamento. Nelle foto, Sr Beniamina mentre rinnova la sua fedeltà al Signore e con i volontari del gruppo del Carmelo che le consegnano il dono. un dono speciale per gli amici e sostenitori: il libro Conoscere Jesi di Giuseppe Luconi e Paola Cocola Ordinario: euro 35 D amicizia: euro 50 Sostenitore: euro 100 Estero: euro 70 Nuovo abbonato: euro 30 L abbonamento può essere pagato: presso la nostra redazione a Jesi, in piazza Federico II, 8 aperta il lunedì e il martedì dalle 9 alle 19 e dal mercoledì al sabato dalle 9 alle versando l importo sul conto corrente postale n intestato a Voce della Vallesina versando l importo a mezzo Banca Marche - Jesi sede - coord. bancarie BBAN X compilando il modulo nel sito

11 Vallesina 11 Pittori e scultori visti e raccontati da Corrado Olmi Dalla tela alla penna Majolati Spontini - Una grande festa per salutare i duecento anni de La Vestale Concerto, pubblicazione, disco, medaglia Le bandiere sugli edifici spontiniani e pubblici, il Museo Spontini aperto gratuitamente alle visite, un Picchetto d Onore del Gruppo Storico Napoleonico V Compagnia Cannonieri Guarda Coste, Dipartimento del Metauro, in armi, presente nella Chiesa di San Giovanni dove riposa il corpo di Gaspare Spontini, la proiezione di un documentario sui luoghi spontiniani sotto le logge del Comune realizzato da Marco Borgiani, un piacevolissimo concerto che ha ricordato le vicende di Giulia e Licinio: questi sono stati gli ingredienti della magnifica giornata conclusiva per il CC Anniversario de La Vestale di Gaspare Spontini. In realtà tutto era pronto per il 15 dicembre, in perfetta cronologia, ma una forte nevicata ha impedito che il programma fosse portato a termine nei tempi programmati. Numerosi appuntamenti hanno ricordato La Vestale per un anno intero, svariate manifestazioni e celebrazioni terminate con la festa finale e collettiva che si è svolta sabato 29 dicembre presso il Teatro Gaspare Spontini di Majolati. Spontini sarebbe orgoglioso delle celebrazioni che i suoi concittadini, tutti presenti al Teatro, hanno riservato al duecentesimo anniversario dalla prima rappresentazione della sua grandiosa opera La Vestale, andata in scena per la prima volta a Parigi martedì 15 dicembre Raffinata presentatrice della serata è stata la dott.ssa Elena Cervigni che, con una dizione professionale, ha illustrato chiaramente le notizie storiografiche e i temi fondamentali che accompagnano il capolavoro spontiniano, spiegando il carattere e la connotazione della musica spontiniana, elogiando la meticolosità, l intransigenza e la volontà di perfezionismo del Musicista nell elaborare nuove armonie. La Spontini Wind Orchestra, formata dalla Società Filarmonica Gaspare Spontini, dalla Banda L Esina e dal Coro David Brunori, diretta a turno da tre diversi maestri: Roberto Landi, Alessandro Benigni e Michele Quagliani, ha presentato il Concerto anniversario. Nell intervallo del concerto sono state illustrate dal sindaco Giancarlo Carbini le iniziative svolte nei mesi passati, e quelle che contemporaneamente hanno concorso ad onorare l anniversario. Infatti, ai presenti è stato offerto un CD con la registrazione dei brani eseguiti dalla Spontini Wind Orchestra, una selezione di pezzi spontiniani, un libretto con le immagini e la storia de La Vestale; infine, è stato offerto, dietro pagamento del corrispettivo, anche un piccolo capolavoro, una medaglia commemorativa, realizzata in bronzo ed argento, voluta dall Amministrazione comunale per donare, idealmente, a Gaspare Spontini un ulteriore onorificenza, certi del suo gradimento, da fissare in perpetuo nella storiografia. La medaglia, realizzata dallo scultore Luigi Teruggi è stata coniata dalla storica ditta milanese Johnson, sia in argento sia in bronzo, ed è a disposizione di chiunque voglia conservare un ricordo dell anniversario. Il sindaco Carbini ha dichiarato che questa medaglia sarà il segno di ringraziamento che il Comune di Majolati consegnerà a quanti si saranno impegnati nella loro vita a mantenere un ricordo vivo della figura dell amato musicista Spontini. Le prime medaglie sono state donate alla memoria del dott. Giuseppe Gaetti ( 1999) e di Domenico Palmolella ( 1987). Le altre medaglie sono state consegnate rispettivamente alla dott.ssa Rita Perticaroli, al dott. Luciano Goffi, Direttore della Banca Popolare di Ancona del gruppo UBI, partner privilegiato alle attività culturali del Comune di Majolati; ai Presidenti delle tre formazioni musicali che componevano la Wind Orchestra e al dott. Franco Sestilli Presidente del Gruppo Storico Napoleonico. Il dott. William Graziosi ha illustrato le attività della Fondazione Pergolesi Spontini e le iniziative presentate dalla Fondazione per il bicentenario del capolavoro di Spontini. Fra pochi giorni si celebrerà l Anniversario della morte di Gaspare Spontini e l Amministrazione comunale ha in serbo una vera sorpresa straordinaria d interesse internazionale, un evento da divulgare al mondo musicale. Sara Palmolella Nelle foto di Claudio Conti di Moie: il picchetto d onore nella chiesa di San Giovanni e un momento del concerto anniversario E tre. Dopo Oltre la scena e Oltre lo schermo, dedicati al mondo del teatro e a quello del cinema, ecco uscito, fresco di stampa, Oltre la tela, un nuovo libro di Corrado Olmi che questa volta invita a visitare una galleria di pittori, scultori, architetti marchigiani del 900. L opera si aggiunge alle precedenti componendo così una trilogia in cui l autore ha esplorato in immagini e parole dimensioni diverse delle arti visive e figurative. Corrado Olmi qualche mese fa ne aveva annunciato la pubblicazione, ma senza scendere in dettagli. Forse per scaramanzia, ma forse, ed è più probabile, perché ama parlare solo quando è certo che un progetto si realizza proprio secondo le sue intenzioni. O le cose si fanno bene, o è meglio non farle, aveva detto. Al nostra autore la nuova fatica pittoricoletteraria non deve essere costata poco. Era necessario individuare innanzi tutto in una folla di artisti non solo i più rappresentativi, ma quelli che potessero offrire anche i migliori suggerimenti alla sua fantasia; che aveva magari anche conosciuto di persona. Poi occorreva reinterpretare i personaggi, sintetizzando in immagini e parole non solo personalità e carattere, ma anche il mondo poetico di ognuno. Il gusto aneddotico di Corrado Olmi, il suo simpatico, amabile umorismo avrebbero fatto il resto. Ne è risultata un opera piacevolissima da leggere e da guardare, poi da rileggere e da riguardare più volte. Da conservare pure accuratamente, perché certo acquisterà valore con il tempo. I libri di Corrado Olmi sono unici per genere, per contenuto, per l eleganza e la bellezza della veste tipografica. Di Oltre la tela e dell intera trilogia è stato sponsor un intelligente, illuminato mecenate; Antonio Mattoli. A lui, al consulente artistico dell opera, il critico Armando Ginesi e al collezionista d arte ascolano Serafino Fiocchi l autore ha dedicato tre ritratti perfettamente su misura. Lasciamo al lettore la scoperta di tutto il resto: avrà molto da ammirare. Fermiamoci solo ad osservare le ultime illustrazioni dove è essenzialmente implicito il significato da attribuire al libro. In parallelo Corrado Olmi racconta e descrive due episodi distanti nel tempo, ma simili e corrispondenti. Nel primo è ricordato l imperatore Carlo V mentre raccoglie con deferenza i pennelli caduti a Tiziano; nell altro è raffigurato lo stesso Corrado Olmi che porta l acqua per le tempere a Mondo Giuliani intento a dipingere l animato viavai del mercato in piazza Federico II. Così l autore fa intendere di considerarsi un devoto ammiratore dell arte alla quale, con il suo libro, ha voluto appunto rendere omaggio. a.f.c. Nell immagine, una pagina del libro con la caricatura del mecenate Mattoli Festa d anniversario per la Màttoli srl Sono ormai ottantacinque gli anni di attività svolti con crescente successo dalla ditta Màttoli, produttrice di marmi, graniti e marmettoni. Per festeggiare l anniversario il suo titolare, Antonio Màttoli, ha riunito il 22 dicembre, con un pranzo di gala offerto presso il Ristorante Terme di S. Vittore di Genga, circa centocinquanta invitati, per metà dipendenti o ex dipendenti. Undici di questi, ora in pensione, hanno ricevuto delle targhe d argento quale meritato riconoscimento del loro lavoro. Ecco i loro nomi: Cesare Bezzeccheri, Franco Ruggeri, Mirella Togni, Ardesina Santoni, Giuseppe Gagliardini, Glauco Fenucci, Alfiero Marchegiani, Fabio Baldini, Riccardo Morresi, Gino Dolciotti e Gianni Cantarini. Quest ultimo, investito del ruolo di animatore e genio della festa, ha fatto sorridere i presenti con la lettura di un ode in dialetto jesino, da lui composta e dedicata ad Antonio Màttoli al quale ha consegnato anche come simbolico omaggio, da parte dei suoi dipendenti, una targa-ricordo: in marmo, s intende. Alla festa, impeccabilmente organizzata, erano presenti, con le autorità e i familiari di Antonio Màttoli, Corrado Olmi ed Armando Ginesi, complici autori di Oltre la tela. Una copia del libro è stata distribuita agli intervenuti: per tutti un graditissimo dono. Antonio Màttoli ha voluto dedicare questa sua ultima impresa editoriale ai suoi due figli, Manlio e Massimiliano, che intendono continuare l attività industriale fondata tre generazioni fa da Manlio Màttoli. a.f.c. Nella foto Gianni Cantarini, il primo da sinistra, consegna l omaggio ad Antonio Mattoli Dal Brasile, ci scrive Alessandro Renzi Grazie al Terz Ordine Francescano Gentilissimi del gruppo Terzo Ordine Francescano della parocchia San Francesco di Assisi di Jesi, pace e bene e un abbraccio forte di Canavieiras in Brasile specialmente a mio zio Vicenzo Renzi. Grazie per l aiuto che puntualmente arriva per aiutare il nostro asilo con 85 bambini: i questi mille euro ci aiuteranno per comprare cibo e materiali di scuola per iniziare l anno I bambini dell asilo hanno fatto una preghiera per i nostri collaboratori: Mio angelo custode Mio buon piccolo amico Grazie per tutte lê persone Che mi stanno aiutando a Crescere ad apprendere. Per me sono persone speciali Per favore abbi cura di loro. Com tutto il mio cuore E com tutta la mia forza. Ringrazio ancora una volta il Terzo Ordine Francescano; vi ricordiamo nelle nostre preghiere. Il Signore benedica a tutti e questo bel gruppo. Un abbraccio dai nostri bambini e dall equipe. Alessandro Renzi, missionario laico. Grazie anche a voi della Voce della Vallesina che mi date l oppurtunità di rimanere sempre informato sulla mia città amata Jesi. Centro Sportivo Italiano estrazione della lotteria Il centro Sportivo Italiano di Ancona - associazione sportiva dilettantistica rende noti i numeri dei biglietti vincenti della lotteria di beneficenza estratta domenica scorsa a Jesi. Sono stati estratti venti premi, riportiamo i primi tre; l elenco è disponibile all indirizzo Il primo premio, un personal computer, è andato al biglietto 2222 serie A; il secondo, una lavatrice, al numero 560 serie A; il terzo, una scrivania, al numero 2609 serie B. La consegna dei premi è nella sede del Csi Ancona in Piazza Federico II 7, a Jesi previo contatto telefonico al numero o (Nicola) nei seguenti orari: martedì e giovedì dalle ore 18,30 alle 20 e il sabato dalle ore 10 alle 12,30. 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12 12 Jesi Nuova creazione di Sauro Ciuffolotti per il Parco Enrico Mattei Integrazione e solidarietà lungo il Viale della Pace un giorno la nostra sarà una Terra dove E la parola Integrazione verrà dimenticata perché, alla fine, nonostante tutto, sarà divenuta una realtà e i gabbiani voleranno nella Pace ad ali spiegate... Più che una speranza, una promessa quella suggellata dai versi declamati Milena Gregori della scuola di teatro Petite Ecole di Jesi al taglio del nastro inaugurante, nel gelido pomeriggio di domenica 23 dicembre, il camminamento pedonale che attraversa le quattro torri, collegando viale Don Minzoni al parco del giovane quartiere multietnico Savoia Marchetti (ex Smia). Un percorso intitolato Viale della Pace per riaffermare una Memoria che molto spesso è dimenticata; per ribadire che la Pace non è solo assenza della guerra ma è soprattutto costruzione di diritti; per rendere tangibile, concreto tutto questo incontrandone le testimonianze ogni giorno, nelle immagini e parole che lo arredano. Così l assessore alla cultura Valentina Conti ha commentato l ultima affascinante creazione realizzata da Sauro Ciuffolotti per il parco intitolato ad Enrico Mattei, e ormai in via di completamento. Da tempo il noto artista jesino è impegnato, al fianco dei cittadini residenti, degli sponsor e dello stesso presidente di Circoscrizione, Giuseppe Di Lucchio, per la qualificazione e lo sviluppo sociale e culturale del quartiere. Questa volta lo fa con quattro splendidi gabbiani realizzati con un mosaico di pietruzze bianche e incastonati nel terreno - che costeggia il viale e che presto diverrà un bellissimo prato verde - in una cornice di acciaio. Di acciaio anche le lastre piantate lungo i lati alberati e ben illuminati, e che recano incise frasi celebri di grandi promotori di Pace e di Integrazione, selezionate da Sabrina Mingarelli. Siamo qui per la quarta volta - ha in effetti ricordato Di Lucchio - alla fine di un primo percorso che ha visto la Circoscrizione Est in prima linea, accompagnata dalla creatività di Sauro Ciuffolotti e dalla partecipazione e dall interesse dei cittadini e delle forze produttive che hanno aiutato considerevolmente il nostro lavoro. E dall aiuto anche del Comune che su questo terreno ha speso circa 40 mila euro. Oggi questo parco viene quotato più di 200 mila euro dal FAI (Fondo per l Ambiente Italiano). È un parco singolare, a Jesi, perché rievoca al suo interno, col Salotto della Memoria, le vittime della mafia; e le grandi capacità imprenditoriali della città e della regione nel monumento rievocativo alla Savoia Marchetti; e con la fontana dedicata al marchigiano Enrico Mattei, un grande dell industria italiana. Resta un ultimo spazio da completare, in linea con quanto già accordato dall Amministrazione Comunale in seduta di Consiglio. Per il sindaco Fabiano Belcecchi questa penultima parte del parco costituisce un elemento significativo per l unità e l integrazione tra parti diverse del quartiere, sia strutturali che sociali. Un quartiere comunque già elemento di integrazione tra il cuore stesso della città e la sua parte industriale. Un quartiere interessante perché anticipa le scelte pensate e confermate dall amministrazione comunale per il prossimo piano regolatore, ispirate ad una visione di integrazione tra diverse realtà all interno degli stessi nuovi quartieri che sorgeranno a Jesi. Ossia, alla coesistenza di diverse tipologie abitative e di diverse realtà sociali. Di ciò ne siamo tutti convinti perché abbiamo sperimentato la negatività di quelle che possono essere i rischi delle polarizzazioni, delle ghettizzazioni. Questo quartiere che nasce con tale caratterizzazione, con questa capacità di far vivere insieme realtà diverse penso costituisca un modello a cui guardare per le prospettive della stessa convivenza all interno di tutta la città. Ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro e l impegno dimostrato anche il vice sindaco Stefano Tonelli: Ringrazio la Circoscrizione e, soprattutto, il presidente che ha cambiato il volto di questo spazio verde. Il nostro impegno sarà mantenere e migliorare ancora questa zona residenziale. Un brindisi augurale, in barba al gelo, ha acceso nei presenti la speranza per un nuovo anno prodigo di impegno e solidarietà da spendere percorrendo il Viale della Pace. Fotoservizio Paola Cocola Il nuovo calendario di Corrado Olmi per la Luaj e Giovani promesse del belcanto in concerto La Luaj ha formulato il 17 dicembre ai suoi iscritti gli auguri di Natale con un concerto degli Allievi dell Istituto Musicale G. Pergolesi di Ancona. Sette gli interpreti: due soprani, Silvia Giannetti e Marta Torbidoni; un mezzosoprano, Mariangela Marini; due tenori, Luca Mancini e Carlo Giacchetta; un baritono, Davide Bartolucci e un basso, Davide Filipponi. Tutti sono poco più che ventenni e, da sottolineare, tutti italiani. Meno male: si incominciava a credere che ad altri fosse definitivamente passato il primato del belcanto. Invece sembra che, nonostante tempi difficili e mutamenti di gusti sia possibile trovare anche dalle nostre parti dei giovani che hanno volontà, capacità e passione per intraprendere studi musicali così impegnativi. Nell Aula Magna gremita, prima di dare inizio al concerto il presidente, prof. Antonio Ramini, ha presentato il calendario 2008 realizzato per la Luaj da Corrado Olmi. E anche più bello di quello che lo stesso poliedrico attore aveva disegnato lo scorso anno, ha fatto notare. Il calendario, dedicato agli Jesini tra cronaca e storia, descrive episodi, personaggi ed eventi che hanno interessato la vita cittadina dal 1876 ad oggi. I disegni non sono tutti recenti. Alcuni risalgono a diversi anni fa, altri riguardano una cronaca più attuale. La fantasia dell autore, vivacemente descrittiva, sembra inesauribile. Corrado Olmi riesce a far sorridere strizzando l occhio al lettore. E lui stesso che sicuramente si diverte mentre disegna e commenta scene, eventi e personaggi estratti come per magia dalla sua memoria. L umorismo non è mai quello, acre, proprio di una satira cattiva, ma perspicace ed amabile e coglie sempre nel segno. Sarà, anche questo, un calendario da collezione. All intervento del prof. Ramini ha fatto seguito quello della prof.ssa Doriana Giuliodoro, insegnante dei canto e, per l occasione, presentatrice dei suoi alunni. Li ha accompagnati al pianoforte la prof.ssa Mariella Guazzaroni, che da diversi anni collabora con l Orchestra Filarmonica Marchigiana. Di ogni interprete la prof.ssa Giuliodoro ha tracciato un breve profilo. Davide Filipponi è di Ascoli Piceno e collabora con il teatro Ventidio Basso : Mariangela Marini è entrata già nel cast di diverse opere liriche e ora ha in vista importanti ruoli; Luca Mancini sarà prossimamente impegnato al Teatro alle Muse di Ancona. Davide Bartolucci, vincitore due anni fa del Concorso B. Gigli, è appena rientrato dalla Spagna. Attualmente impegnato con il Viaggio a Reims, è stato notato da importanti direttori d orchestra. Silvia Giannetti, vincitrice anche lei del concorso lirico B. Gigli, ha esordito ne La Serva Padrona e sta svolgendo un intensa attività concertistica. Carlo Giacchetta ha debuttato a Jesi ne Le nozze di Figaro, interpretando anche opere rare di Donizetti. Marta Torbidoni proviene dal coro V. Bellini. Il programma ha messo in luce le qualità di ognuno, diverse anche quando il ruolo vocale era lo stesso. Così per Silvia Giannetti, che riesce a svettare con agilità ad altezze vertiginose e Marta Torbidoni, una voce già ben preparata, dal timbro più scuro e drammatico. Così anche per Luca Mancini, in grado di affrontare ruoli di diverso impegno ma piuttosto timido, affiancato dal coraggioso Carlo Giacchetta che si è cimentato in spericolate arie virtuosistiche (persino la famosa aria dei nove do, de La figlia del reggimento ). Davide Bartolucci, nonostante la giovane età, sa già cantare e recitare a meraviglia ed è da ritenere molto più di una promessa della lirica. Davide Filipponi possiede un timbro puro, senza vizi di mestiere (ed è augurabile che così rimanga). Di bel colore e intensa è anche la voce di Mariangela Marini. Non sappiamo se li riascolteremo a Jesi o nelle immediate vicinanze prima che, come spesso accade, prendano il largo verso altri teatri d Europa. A tutti comunque è da augurare, sinceramente, buona fortuna. Fotoservizio: Augusta Franco Cardinali La rivista diocesana racconta la Chiesa Il cammino dell anno 2006 E stata presentata nei giorni scorsi la rivista diocesana Curata da don Vittorio Magnanelli, la rivista è giunta alla sua 53 edizione ed ha la presentazione del vescovo Gerardo. La documentazione raccolta è stata divisa in due parti: Chiesa Cattolica e Chiesa di Jesi. La prima sezione contiene il discorso del Papa al Convegno Ecclesiale di Verona, alcune sintesi di messaggi del Santo Padre e di documenti delle Congregazioni, della Conferenza Episcopale Italiana e i verbali delle riunioni dei Vescovi marchigiani. La seconda parte, dalla pagina 53 a 231, è dedicata alla Chiesa diocesana con ampio spazio nel capitolo C o n t i n u i t à di una Chiesa riservato al passaggio, quasi cronometrico, dal vescovo Oscar al vescovo Gerardo. Sono poi raccolti gli atti della curia jesina, dei diversi uffici pastorali e dei servizi amministrativi; le relazioni del Consultorio, dell associazione Oikos, del Museo e della biblioteca diocesani, del centro di spiritualità Sul Monte, della Casa Paolo VI, della Badia di Castelplanio. L ultimo capitolo è dedicato ai gruppi e movimenti, agli incontri del clero, ai diaconi. Don Vittorio ha poi inserito un elenco con breve presentazione di alcune pubblicazioni dell anno 2006 tra cui il volume La Madonna delle Grazie nella tradizione e nell arte e, con venti anni di ritardo, la ricerca di Amedeo Bricchi Spontini e la riforma della musica di Chiesa. La rivista contiene numerose foto di Gino Candolfi, di Anna Vincenzoni e dell archivio di Voce della Vallesina e alcune riproduzioni di volantini e manifesti che ricordano diverse iniziative; è stata stampata dalla tipografia Litograf di Jesi ed è in distribuzione alla Cancelleria Vescovile in piazza Federico II. b.t.

13 In dialogo 13 Opinioni a confronto In questa rubrica diamo spazio a lettere, opinioni o contributi dei lettori, purchè non inviati anche ad altri giornali. Chiediamo agli scriventi di essere sintetici. Scritti troppo lunghi potrebbero non trovare spazi o essere necessariamente tagliati. La pubblicazione non significa condivisione dei contenuti. Gli scritti si possono inviare per a redazione@vocedellavallesina.it Le lettere, per essere pubblicate, devono contenere esplicitamente il nome, l indirizzo e il numero di telefono del mittente Non mi sono mai sentito in difficoltà come in questa occasione, dovendo scrivere per un argomento di cui non ho grande conoscenza, perché solleva una problematica difficile, di carattere sindacale, ma davanti al quale non posso tacere. Il problema è la situazione di un mio amico che è rimasto tra gli ingranaggi del mercato del lavoro. Lavoratore in fabbrica per circa trenta anni, ha perso il lavoro non per sue responsabilità, ma unicamente per il fatto che la fabbrica ha chiuso. Destinato poi ai lavori socialmente utili, con l intento di dover poi essere assunto da qualche ditta, si trova all età di cinquantasette anni senza pensione, trovando difficoltà indicibi li per essere assunto da qualsiasi ditta. Ripeto che non conosco le leggi e quindi non mi azzardo a giudizi di sorte, una perplessità però vorrei che le colonne del tuo giornale possa risolverla, magari aprendo un dibattito tra esperti o magari solamente tra persone sensibili: Come può la legge dello stato italiano scaricare una persona che ha per trent anni lavorato e Senza lavoro e senza pensione lasciarla nella condizione di indigenza? Come può il sindacato non occuparsi di tale situazione che, seppure marginale, non viene affrontata e adeguatamente risolta? Come sacerdote non credo di poter fare molto perché la questione è più sociale e politica. Posso solamente sollevare il problema, che oserei definire palese ingiustizia, perchè il giornale ne dia ampio spazio alla riflessione, magari dia la possibilità all interessato di potersi esprimere nelle colonne di questo giornale. Sarebbe bellissimo grazie alle tue conoscenze nel campo del lavoro aprire un dibattito tra esperti del mondo del lavoro allo scopo di risolvere il problema di questo mio amico e magari di diversi altri che nel turbinio degli ingranaggi del mondo del lavoro sono rimasti incastrati. Don Giuliano Fiorentini Ringrazio don Giuliano per aver scelto Voce della Vallesina nel presentare una delicata situazione sociale. Il nostro settimanale si occupa in due rubriche fisse del mondo del lavoro, a pagina 4. Gabriele Gabrielli, formatore e consulente che opera da diversi anni nel campo del management delle persone, dello sviluppo organizzativo e delle relazioni di lavoro e professore a contratto presso la facoltà di Economia della Luiss tiene la rubrica Nel mondo del lavoro: appunti di viaggio dal dicembre Gianfranco Pigliapoco, dipendente dell Inps per tanti anni e attualmente in pensione, segue, da alcuni mesi, la rubrica Previdenza in cui tratta le diverse modalità per l accesso al pensionamento, presenta i casi che hanno diritto a particolari sussidi statali, offre consigli su come e a chi rivolgersi per diverse questioni di carattere previdenziale. Già dal prossimo numero avremo un parere della dott.ssa Giorgia Barboni, giornalista pubblicista, studentessa della Luiss, laureata in Economia Politica; i suoi principali ambiti di interesse e ricerca sono la microeconomia e l economia comportamentale Beatrice Testadiferro Che significato racchiudono queste parole? Cosa ci porta, caro genere umano, nei nostri tempi, questa formula? Ci rispondono che è una garanzia per un matrimonio futuro felice. Questa è la grande scoperta dei ben pensanti del Oggi dicono che le unioni esistenti attorno a noi che durano da 50 a 60 anni sono lacunose e piene di imperfezioni: sono durate perché i coniugi non avevano la stessa cultura di oggi, le donne subivano e gli uomini si ubriacavano nelle osterie. Ora invece gli uomini e le donne che cosa fanno? Si drogano, fanno divorzi e aborti portando avanti neanche per un brevissimo tempo la loro vita matrimoniale, distruggendo così la società. Viene da pensare che forse era meglio allora, nonostante tutte le imperfezioni esistenti; perlomeno hanno portato avanti una società, sia pure cenciosa e piena di buchi mentre ora si corre verso la distruzione totale di questa. la convivenza prematrimoniale Il problema, certamente, è grande; frenare questo fiume impazzito è molto arduo e con certe formule poi, lo è più che mai. Io sono dell opinione, che per ridare vita a questa società è urgente ricostruire la famiglia. Questa va ricomposta rimettendo in essa tutti quei valori perduti. I nostri cari avi non si fermavano certo al mercato per controllare se la frutta doveva essere comprata a no..quanto vale oggi, al mercato la donna o l uomo da comprare per la vita? Nel passato quel genere umano, sia pure imperfetto, non faceva calcoli del genere perché il cuore era pronto ad accogliere e ad amare. Sentivano che ciò che capitava loro era troppo bello per non essere sublimato in Chiesa; che non era sufficiente il Sindaco o altre formule empiriche frutto di una cultura istruttiva come quella attuale. Un sentimento puro e semplice guidava il loro agire e ritenevano senza elucubrazioni di sorta che mettendo Gesù al centro della loro unione non sarebbe mai mancato alle loro nozze il vino buono, anche se a volte il vecchio si inacidiva o finiva. E impossibile intraprendere il viaggio matrimoniale non chiamando ad accompagnarci Gesù: con le nostre sole forze umane ci stancheremmo e non raggiungeremo mai nessuna meta. La formula della convivenza prematrimoniale è il frutto di una cultura che umilia e distrugge l uomo. Proviamo più a dialogare e riflettere: sono le formule che occorrono per salvare le nostre unioni. E se ciò non siamo in grado di farlo necessita avere tanta umiltà da farsi aiutare. Non perdere quel desiderio di provare a vivere fino in fondo il matrimonio con Dio, perché il matrimonio corrisponde alla vocazione dei cristiani in quanto coniugi soltanto se vi rispecchia quell amore di Cristo che ama fino alla Croce. Rosanna Ponzelli In ricordo Aldo Lorenzetti Caparbio e saggio, mille idee e mille progetti, un caratteraccio, ma pronto ad accettare consigli. E la figlia Barbara che, nella commozione di una silenziosa assemblea riunita nella chiesa di S. Massimiliano Kolbe, ci parla del suo babbo Aldo Lorenzetti, deceduto giovedì scorso all ospedale di Jesi, vinto dal male che lo affliggeva da molti mesi. La chiesa gremita della sua parrocchia esprime la volontà che sono in tanti a volerlo ricordare. Ricordare il docente che per decenni, come sua attività professionale, si è impegnato nell Istituto agrario di Pianello-Vallesina nella sua qualità di perito agrario. E in quell istituto ha continuato ad operare perché, anche dopo aver lasciato l insegnamento, ha collaborato all organizzazione dell associazione degli ex alunni e dipendenti dell Istituto a lui tanto caro. Non per nulla il suo ultimo sogno e il suo ultimo impegno, di cui non ha potuto vedere l attuazione finale, è stato quello della costituzione di un museo degli utensilia dei contadini presso la Villa Salvati. E stato cofondatore della Libera Università degli Adulti di Jesi, alla quale per oltre un decennio ha dato la sua fattiva collaborazione di tesoriere e organizzatore di tante uscite culturali e di divertimento. E stato anche cofondatore dell Università degli Adulti della Mediavallesina. Proprio sotto questo profilo lo ha voluto ricordare Riccardo Ceccarelli a conclusione della cerimonia religiosa evidenziando in particolare il suo entusiasmo, il suo ottimismo, la sua passione negli impegni di fronte ai quali era sempre generoso. Il direttore e i redattori di Voce della Vallesina si uniscono con la preghiera al ricordo di Aldo ed esprimono alla signora Renata e ai figli le più sentite condoglianze.

14 14 Pagina Aperta AGENDA Il santo del giorno Giovedì 10 gennaio Sant Aldo, venerdì 11 sant Igino, sabato 12 santa Cesira, domenica 13 Battesimo di Gesù, beata Veronica da Bibasco, lunedì 14 san Felice, martedì 15 san Mauro, mercoledì 16 san Marcello, giovedì 17 sant Antonio Abate, venerdì 18 santa Liberata, sabato 19 santa Maria, domenica 20 santi Sebastiano e Fabiano. Farmacia di turno a Jesi Giovedì 10 Grammercato, venerdì 11 Coppi, sabato 12 Moretti, domenica 13 Barba, lunedì 14 Martini, martedì 15 Calcatelli, mercoledì 16 Grazie, giovedì 17 Comunale 1, venerdì 18 Cerni, sabato 19 Comunale 2, domenica 20 Grammercato. Farmacie di turno in Vallesina Giovedì 10 Lucarelli, Moie, venerdì 11 Angeli, sabato 12 Poggio San Marcello, domenica 13 Castelbellino, lunedì 14 Pianello, martedì 15 Montecarotto, mercoledì 16 Angelico, Moie, giovedì 17 Macine, venerdì 18 Lucarelli, Moie, sabato 19 Angeli, domenica 20 Poggio San Marcello. Anagrafe Nati a Jesi (salvo diversa indicazione) Dal 28 novembre al 31 dicembre Asta Avi, Chiara Politi, Alessandro Belfiore, Faustin Alex Yapi, Angelica Turino, Diego Benedetti, Alessandro Trillini, Lorenzo Fraternale, Lorenzo Dante Bergantino, Asia Cesaretti, Giacomo Zuccari, Michelle Azzariti, Edoardo Paoloni, Mariglen Velaj, Aurora Cacciamani, Jasleen Kaur, Luca Brutti, Thomas Filoni, Serena Domeniconi, Tobi Wawene Masisingo, Abdul Aziz Baig Md, Leonardo Della Bella, Tommaso Casali, Vittoria Riveruzzi, Mattia Cerioni, Luca Giuliani, Emma Coretti, Massimo Casacci, Ruth Ufunmwen Egharevba, Alessandro Maiolatesi, Chiara Morbidelli, Nicolò Draghetti. Deceduti a Jesi (salvo diversa indicazione) Dal 28 novembre al 13 dicembre Pasqualina Pesaresi (98 anni), Antonia Bezzeccheri (92), Terenzio Carlini (74), Enrico Chiappetti (85) di Montecarotto, Isolina Vignaroli (87), Lidia Buschi (84), Dario Paglioni (89) di Serra San Quirico, Nardino Capomagi (75) di Filottrano, Dina Fiorentini (73) di Cupramontana, Alfredo Ceccarelli (80) di Jesi, Maria Ortoreni (88) di Montefano, Enrico Stacchiotti (78) di Santa Maria Nuova, Bernardino Marri (62) di Rosora, Orlando Rocchetti (80), Albina Capomagi (85), Franco Termentini (76), Edvige Cingolani (96) di Belvedere, Edelveise Piersantelli (81), Gorizia Bizzarri (91), Nerina Scaloni (95), Malvina Giampieretti (93), Gina Ciattaglia (84), Gino Clementi (81), Elisa Pesaresi (91) di Santa Maria Nuova, Palmina Lucarini (98) di Cupramontana. Dal 14 al 29 dicembre Marino Zoccari (93), Anita Cecchini (88) di Ancona, Sirinaldo Servadio (86), Luigi Cirilli (88) di San Marcello, Aldino Bacci (82) di Castelplanio, Gabriele Diotallevi (84), Italia Mosconi (89) di Mergo, Carlo Bernardi (58) di Jesi, Zelia Galeassi (87) di Moie, Pierina Stacchietti (88) di Mergo, Fausto Zannoni (72), Adelaide Cursi (68) di Serra San Quirico, Enrico Pierantonelli (84) di Cingoli, Carlo Renzi (89), Elvio Raffaeli (73), Enrico Giaccaglia (70) di Santa Maria Nuova, Mario Palmurella (82) di Cupramontana, Gino Silvestri (91), Rosa Coletta (92) di Filottrano, Vincenzo Scalini (76) di Falconara Marittima, Rosa Baldini (93) di Santa Maria Nuova, Mario Porcarelli (88), Giannina Sabbatini (86), Riccardo Cardinali (99), Gino Simonetti (95), Cesira Sbaffi (100) di Castelplanio, Vittorio Flamini (81), Ottavio Corradini (79) di Cingoli, Anita Dottori (97) di Cupramontana, Ada Pasquini (82) di Serra San Quirico, Caterina Sorana (87), Dino Pesaresi (54), Danila Conti (55) di Goro, Giulia Faini (99), Guerrino Marasca (88) di Castelbellino, Cesare Mazzarini (80), Amelia Mancinelli (80). Mostra Sampaolesi all enoteca L Enoteca Regionale di Jesi ospiterà, dall 11 gennaio al 24 gennaio una personale dell artista jesino Luca Sampaolesi. Dieci le opere che il trentenne artista jesino presenta al pubblico, opere di piccole e medie dimensioni sviluppate con tecnica di incisione del vetro con un pennino elettrico a punte al diamante, tecnica artistica intrapresa nel Spiega l artista attualmente la maggior parte dei miei lavori riguardano l incisione di quadri di varie dimensioni ma sto pensando all oggettistica di varia tipologia e lavorando sulla realizzazione di incisioni su mattonelle. Per quanto riguarda le opere sotto forma di quadri prediligo giocare molto con gli sfondi, che possono essere di vari colori o ad un unica tinta. Jesi Il Palazzo e dintorni La giunta ringrazia Pergolesi No alla sistemazione del Corso E ora che i cittadini prendano atto che questa amministrazione non ne vuol sapere di sistemare il corso Matteotti. Non ci credete? Vi pare impossibile? Ecco i fatti. In risposta alle mie mille provocazioni, mi giunge (vedi il numero precedente di Voce) una lettera dell amico Andrea Binci, consigliere comunale e presidente della commissione lavori pubblici. Gli ho dato il voto, è alla sua prima prova di amministratore e già tradisce i miei sogni. Egli, in sostanza, afferma che la sistemazione del Corso va considerata nel contesto di altri necessari lavori (via XX settembre, via Cavour ecc) per cui i lavori del Corso vanno considerati in un ottica di sistema perché per il 2010 tutto dovrà essere compiuto in vista del centenario pergolesiano. Siccome i lavori sono tali e tanti, il sottinteso è che tutto sarà rinviato alla futura amministrazione. Un carico da undici ce lo mette il sindaco con le sue dichiarazione di fine d anno. Conferma, in sostanza, che è molto difficile realizzare la sistemazione del Matteotti perché udite, udite dipenderà dalla programmazione dell intervento da parte della Multiservizi, dalla serietà della ditta che prenderà in appalto i lavori e da quello che si troverà scavando nel sottosuolo. Cose ovvie e cose del tutto scontate, a meno che il sindaco non sappia quale sia il Corso Matteotti. Ma ciò che è ovvio e scontato (non abbiamo sempre detto tutti quanti che il lavoro è straordinariamente complesso anche per la presenza di tante attività commerciali?), adesso viene tirato in ballo per rinviare tutto. Anzi, si ha l impressione che la figlia dell amministrazione comunale la Multiservizi decida lei programmi e tempi. Siamo a questo punto! Se poi pensate che, per dichiarazione dello stesso sindaco, i fondi sono già stanziati e che il progetto è in via di definizione non resta che strapparci i capelli nel constatare l impotenza di questa amministrazione. La quale, di fronte al centenario pergolesiano (anno 2010) invece di affrettare i tempi, dice: siccome non abbiamo la certezza che per quella data i lavori saranno terminati (non possiamo mica far trovare a Pergolesi il Corso sottosopra!), non facciamo niente. Rinviamo tutto al 2011, cioè rinviamo a dopo le prossime elezioni amministrative. Si arrangerà la nuova giunta. E quella di oggi ha il coraggio di far trovare a Pergolesi un Corso super-sfasciato! Il monumento del grande musicista arrossirà dalla vergogna! Tanta pigrizia e tanta incertezza non me l aspettavo proprio. Pensate: pronti i soldi e quasi pronto il progetto, non si muove paglia perché si sta agli ordini della Multiservizi. Sa.la ditta dovrà essere seria Ma chi sceglie la ditta? Un Pinco Pallino qualsiasi o la giunta? (dato e non concesso che alla giunta interessi il problema). Le feste pergolesiane dovrebbero essere un incentivo a fare i lavori prima di subito e invece sono quelle che salvano la giunta: la scusa per non fare niente!! Che delusione, caro Andrea: ti sei adattato alla mentalità della burocrazia! Non ce la fai ad arrabbiarti? Non sei più giovane! v.m. Et censeo Matteotti cursm renovandum Montecarotto il rito della Pasquella Auguri e allegria per il paese Una giornata all insegna della musica e dei canti popolari quella di domenica scorsa. Domenica 6 gennaio si è svolta a Montecarotto la ventiquattresima rassegna della Pasquella, canto rituale di questua caratteristico della cultura popolare di un tempo. Una forma di propiziazione legata a credenze pre-cristiane e ad antichi riti di fertilità, tuttora molto viva nel nord della nostra regione e in alcune zone dell Umbria e della Romagna. Nove i gruppi di cantori, con i tradizionali strumenti musicali come l organetto, il cembalo e i timpani, provenienti da tutta la regione Marche ed uno di essi anche dall Umbria, hanno portato, in centro e nelle campagne di Montecarotto, allegria e auguri di salute, benessere ed abbondanza, in cambio di piccole offerte di denaro, cibo e vino destinati al pranzo di chiusura della festa. Tanta la gente che nel pomeriggio si è radunata in piazza per ascoltare i gruppi folcloristici, i quali ad uno ad uno si sono poi esibiti all interno del teatro comunale. Quest ultimo purtroppo non è riuscito ad ospitare tutto il pubblico a causa del limitato numero di posti, tuttavia la gente in piazza ha potuto ascoltare i cantori successivamente quando sono usciti dal teatro. All organizzazione della rassegna ha contribuito il comune di Montecarotto, la Pro Loco, il Centro Tradizioni Popolari diretto da Gastone Pietrucci, la Provincia di Ancona e la Regione Marche. Dopo i vari gruppi, nel teatro comunale si è esibita La Macina, uno dei primi gruppi folcloristici a contribuire alla riscoperta delle tradizioni popolari della nostra regione. Fabrizio Filippetti FOCARELLI OTTICA

15 Non solo sport 15 CALCIO CENTRO SPORTIVO ITALIANO IL IN ORATORIO CON PADRE LUIGI, ALLEGRO, DISPONIBILE E UMILE Per il sessantesimo anno di vita del C.S.I. del Comitato Provinciale di Ancona mi è stato chiesto un piccolo contributo visto che ne ho fatto parte per molti anni; potrei parlare di molti episodi e tantissime persone però, e penso di non fare torto a nessuno, ho deciso di scrivere poche ma significanti righe per ricordare una persona cara e conosciuta nell ambiente CSI di Jesi: Gigio. Una persona speciale per me, anche ora mi sto commovendo pensando a lui, una persona squisita a cui non sono mai riuscito a dare del tu, anche se avrei voluto, ma ora parlerò e mi rivolgerò a lui con un semplice tu, semplice come lui. Padre Luigi Capoferri, Gigio per tutti, di San Francesco frate e per più di vent anni sempre presente nell omonima Parrocchia di Jesi: eri sempre lì, o in biblioteca o in oratorio, sempre pronto a portare aiuto a chi ne avesse bisogno. Nel tuo ordinato-disordine non difettavi mai nulla, né il buonumore, né la spensieratezza, ma soprattutto non mancava mai una tua parola di conforto. Non possiamo dimenticare ora, nell era dell informatica, dove abbiamo tutto o quasi, la tua opera di distributore di stampa pulita quale Famiglia Cristiana, Madre, Il Giornalino, Alba, ecc. ma particolarmente tu, che non Calcio Eccellenza, promozione, prima e seconda categoria Eccellenza Cominciamo ottimamente il nuovo anno: un bel tris affibbiato alla Biagio Nazzaro dentro la sua tana (1-3). Il derby tra i leoncelli ed i biagiotti è sempre sentitissimo, ma questa volta c era anche da riscattare la deludente sconfitta di inizio campionato in settembre: quel gol in zona Cesarini ormai inatteso, che però divenne un boccone amaro sul verde del nostro Carotti! E mr. Giovanni Trillini non ne ha fatto mistero. Del resto anche a chiusura del girone di andata la Jesina ha trionfalmente battuto in trasferta la Pergolese con un sonante 1-4. Ed i tifosi jesini, favoriti anche dalla vicinanza, a centinaia esultanti hanno tributato l apoteosi, mentre una frangia di chiaravallesi manifestava lo scontento, contestando dirigenza e squadra. A rafforzare la contentezza, possiamo attestare che la Biagio per quasi un ora ha tenuto bene il campo, poi il bomber Crispino affiancato egregiamente da Lanciotti, ha trovato il primo goal al 46 e di lì in poi i leoncelli straripanti imposero il loro gioco: Lanciotti al 56 Ricordi d infanzia buttavi mai nulla, usavi, e facevi usare alle famiglie che non se lo potevano permettere, la Famiglia Cristiana come una enciclopedia: ed era una cosa bella perché tu, con la tua semplicità ed allegria rendevi quei momenti gioiosi, pieni di vita e non freddi come è oggi il computer. Grazie Gigio, grazie veramente per tutto ciò che mi e ci hai donato e per la tua immensa disponibilità. A GIGIO ; Crispino bis al 64 ; penalty fallito da Borrelli (e sarebbe stato poker). Non bastò il rigore trasformato da Gabrielloni. Oggi a Jesi viene il Fermignano, che viaggia un punto sopra alla Jesina. Vir Promozione A Moie, un goal del Castelfidardo verso l ottantesimo, rovina la buona partita del Vallesina, che però ha sciupato troppo, in più occasioni. E tutti sanno, che chi spreca, poi paga. Ma ancora siamo al secondo posto. Prima categoria Il derby tra San Marcello e Monserra va ai padroni di casa (1-0). A Cupramontana, i locali perdono (0-1) ad opera del Borghetto. Seconda categoria L incontro Aesina-Aurora è stato rinviato per indisponibilità degli spogliatoi. Ad Apiro pareggia il Monsano (1-1). Borgo Minonna batte Castelbellino (3-0). La Sampaolese vince in casa della Virtus (1-3). VOLLEY La dirigenza pronta a tornare sul mercato La Monte Schiavo inizia l anno ad Imola La Fileni Bpa ha iniziato il nuovo anno con il botto. Domenica scorsa a Faenza, gli jesini hanno regolato con facilità l Imola, battuta 83 a 52. La strategia di correre in attacco effettuando il contropiede ha detto coach Capobianco e la nostra difesa ci ha permesso di vincere. A Faenza si è rivisto in campo capitan Rossini (nella foto di Candolfi, con Cantarello), autore di dieci punti. Il 2007 degli jesini si era chiuso con una sconfitta casalinga. La matricola Pistoia aveva sbancato il PalaTriccoli La classifica dopo il quattordicesimo turno: Soresina e Sassari 20 punti; Caserta e Ferrara 18; Casale Monferrato, Fileni Bpa Jesi, Reggio Emilia e Pistoia 16; Rimini e Pavia 14; Fabriano 12; Imola e Veroli 10; Montecatini 8; Livorno e Novara 6 punti. Oggi, domenica 13 gennaio, gli arancio-blu Il 2007 della Monte Schiavo Banca Marche non si è chiuso nel migliore dei modi. Le due sconfitte in quattro giorni ad Altamura (3-1) ed in casa con Pesaro (3-1) hanno fatto sprofondare le prilline al settimo posto ed hanno aperto la crisi tecnica. Abbiamo perduto con tutte le big ha detto il tecnico Marcello Abbondanza ma anche con squadre come Altamura e Chieri. Torneremo sul mercato solo se ci saranno giocatrici che ci aiuteranno a crescere. Così non siamo da primo livello. Prima di capodanno per fortuna, era arrivata la vittoria sul Forlì fanalino di coda (3-0). Gli obiettivi della dirigenza sono un palleggiatore ed uno schiacciatore. Se in campionato la Monte Schiavo stenta, in Champions League le prilline continuano a volare. Il 19 dicembre avevano espugnato con un netto 3-0 il campo di Rijeka. Il primo impegno di Togut e compagne nel 2008 è in programma mercoledì 16 gennaio ad Imola (ore 20.30) dove si gioca la gara di andata degli ottavi di Coppa Italia. In palio c è un posto alle final eight, a primavera. Le due formazioni si sono già affrontate in campionato, lo scorso 2 dicembre. A spuntarla furono le prilline al tie break. Tante le ex in campo. Tra le jesine segnaliamo Togut, Cella, Bedin (nella foto) ed il team manager Weersing. Nella rosa emiliana invece, trovano posto Mifkova e Manù Leggeri. Il ritorno al PalaTriccoli si giocherà sabato 19 (ore 20.30). Gip BASKET Jesini in corsa per un posto alle finali di Coppa La Fileni Bpa chiude il girone d andata chiudono il girone di andata ospitando al PalaTriccoli il Caserta, una delle favorite per la promozione. In panchina c è l esperto Frates, che ha sostituito l esonerato Trincheri. Nella rosa spiccano il play ex Montegranaro Childress e giocatori scafati come Labella, Ghiacci e Frosoni. Tra gli stranieri l ex Ray Tutt. Al termine del girone di andata, le prime quattro classificate si qualificheranno per le final four di Coppa Italia di Lega due, in programma l 1 e 2 marzo. Giuseppe Papadia Sono nati all incirca intorno al 1947 poco più- poco meno. Si sono rivisti intorno ai 60 anni di età. Sono i ragazzi delle elementari di via Roma. Si sono promessi di rivedersi nel 2067! Nella seconda foto: Davide Fabbracci, Sonia Spadoni, Novella Fiordelmondo hanno organizzato l incontro di festa e ricordi conclusosi con la cena al ristorante Rosina di Cupramontana. Hanno partecipato: Delvino Masè, Gianfranco Pigliapoco, Enzo Maurizi, Sandro Centurelli, Giovanni Brunori, Sauro Manoni, Franco Giacani, Osvaldo Bigi, Ferdinando Domesi, Mario Filoni, Novella Fiordelmondo, Davide Fabbracci, Dina Belardinelli, Marisa Corinaldesi, Mirella Silvestrini, Sonia Spadoni, Paola Santoni, Rita Rocchetti, Rossana Cerioni, Sara Eugenia Amagliani. gf.p. Gigio, la semplicità fatta persona, di San Francesco frate con nessuno mai una lite e anche se fosse mai nessun rancore. Allegro sempre il tuo cuore come un bambino cui la madre dona sempre e solo amore. Ora sei salito fin lassù ad incontrare Gesù. Per ultimo vorrei ringraziare tutti i miei compagni e compagne di viaggio del Centro Sportivo Italiano e della Polisportiva Audace e un grazie particolare a tutte le ragazze che ho avuto la fortuna e la gioia di allenare. Grazie a tutti e a tutte. Alberto Prosperi Come erano con il maestro Magini Come sono oggi

16 16 Esperienze Dopo il grande successo dell incontro con Gherardo Colombo, Jesi continua a parlare di giustizia. Non si può rispondere alla devianza assecondando il trasgressore In Italia non è facile nemmeno dimettersi. Con queste parole Gherardo Colombo, magistrato italiano ospite al teatro Moriconi di Jesi lo scorso 19 dicembre, inizia a rispondere alle domande che gli sono state poste per l occasione. Recentemente ritiratosi dal servizio, Colombo non è che il primo degli incontri che l assessorato alla cultura del comune di Jesi organizza in nome della giustizia. Gli farà seguito infatti il 19 gennaio, Bruno Tinti, procuratore della repubblica di Torino, da più di venticinque anni si occupa di diritto penale dell economia, falsi in bilancio, frodi fiscali, reati fallimentari e finanziari. Autore del libro Toghe rotte, Tinti scrive di giustizia sostenendo che sia la stessa classe politica italiana a non volere che le cose funzionino: incrociare lo sguardo della magistratura non è cosa gradita da nessuno schieramento politico. Ma torniamo a Colombo al suo resoconto nella storia, nell attualità, nel futuro del nostro paese, compiuto attraverso cinque domande che partono dalle sue dimissioni e che arrivano fino alla pena di morte. Un viaggio intenso, in cui l ex magistrato ha toccato il nodo fondamentale di tutte le questioni: la cultura generale. Colombo non ha nessun problema ad ammettere che la giustizia italiana non funziona, riconosce la responsabilità degli stessi magistrati per il cattivo funzionamento dei servizi al cittadino, ma sottolinea che affinché la giustizia funzioni è necessario chiedersi il perché esistano delle regole e perché quindi, debbano essere osservate. Divenuto famoso per aver condotto o contribuito a inchieste celebri quali la scoperta della Loggia P2, il delitto Giorgio Ambrosoli, Mani pulite, i processi Imi- Sir/Lodo Mondadori/Sme, Colombo rimprovera anche la classe politica: come si può pensare ad un paese che funziona se la politica risponde debolmente all alto tasso di devianza?, cioè perché la politica risponde, ormai da quando siamo una Repubblica, agli atti di devianza con provvedimenti di clemenza come i condoni? Ecco perché il pensiero generale va cambiato. Non si può rispondere alla devianza, cioè al mancato rispetto delle regole di una società, assecondando il trasgressore. Questi provvedimenti richiedono per essere utili, che la devianza sia massiva - aggiunge l ex magistrato intervistato da Enzo Biagi su Rotocalco Televisivo, il programma di Rai Tre dove tratta le stesse problematiche- e quindi sono indice di un cattivo rapporto con le autorità poi aggiunge forse noi apprezziamo di più una persona furba che elude le regole piuttosto che siano trattati gli altri allo stesso modo di come si è trattati. Gherardo Colombo ha parlato anche di mani pulite e della vicenda della P2, del rapporto tra magistratura e mezzi di informazione, della giustizia europea ed internazionale. Le risposte a questi temi possono essere ascoltate e viste per intero sul sito jesiattiva.org. Eleonora Dottori Foto Anna Vincenzoni I piccoli presepi di Elettra Elettra Sparaciari Mancinelli, oltre a scrivere belle poesie, colleziona piccoli, graziosissimi oggetti. Dopo avervi presentato mesi fa il suo Albero di Pasqua e la folta schiera dei suoi artistici angioletti, in occasione del Natale ha esposto nel suo salotto, in visione ad amici e conoscenti, la sua collezione di presepi tascabili. Sono cinquantadue, tutti in formato mignon, realizzati con materiali eterogenei, a volte molto speciali e provengono da paesi diversi dei quattro continenti. Sono stati in parte acquistati durante viaggi compiuti in Italia e all estero, in parte donati da chi conosce bene la sua passione per questo particolare, delicato collezionismo; come pure dai missionari per i quali da tempo Elettra svolge un generoso volontariato. a.f.c. Cupramontana - si rinnova la tradizione del presepe vivente Commovente la Natività nella grotta il secondo anno che E tra i presepi viventi della Vallesina si inserisce anche quello di Cupramontana. Voluto fortemente dall amministrazione comunale e dall associazione Società Mutuo Soccorso (Soms), dopo la prova di anno scorso, il presepe è tornato, nei giorni del 25 e 26 dicembre e 1 e 6 gennaio, a farsi vivente. Tanti i figuranti e gli antichi mestieri che si sono snodati lungo l anello della piccola Piazza IV Novembre, cuore del medievale castello di Massaccio. Alle porte i centurioni romani con l abito rosso ed oro a gonnellino e muniti di asta e scudo. Tanti gli atri dei palazzi settecenteschi che si affacciano nella piazzetta e le antiche botteghe riaperte per far rivivere la magia di tempi lontani e di tradizioni artigiane perdute: il fabbro che batte nel fuoco il ferro, il calzolaio, la signora che fila la lana o che macina, faticosamente, il grano per ottenere la farina. Al centro della piazza un grande mulino e le casette di legno, i fuochi accesi e le pecorelle, i pastori e le contadine, le antiche osterie e il mercato. La scena più suggestiva, quella della Natività del Signore, si svolge all interno delle grotte, recentemente restaurate, del Monastero Santa Caterina. Le grotte sono un intricarsi di ambienti medievali voltati a crociera, dove in ognuno si trovano momenti di vita: la botteghe del rame e della ceramica, il rilegatore di libri, la sarta che cuce stoffe a mano, il signore che crea cesti, il falegname e poi, in uno degli ambienti centrali, la commovente Natività, con la Madonna, San Giuseppe e il Gesù Bambino, rappresentati da una giovane famiglia di Cupra, ed i tre Re Magi che muniti di oro incenso e mirra accorrono a portar questi doni al Bambino. Nella stanza attigua non poteva mancare la rappresentazione dell Oriente sfarzoso e ricco, con tappeti, musiche, balli, odalische e sceicchi. Tante le persone che hanno popolato questa rappresentazione, più di mille nelle giornate del 25 e del 26 dicembre. Buoni, quindi, gli auspici per il prossimo anno, a testimonianza che questa tradizione dei presepi viventi è molto sentita nei cuori dei marchigiani Ḟotoservizio Cristiana Simoncini

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