Intervento del prof. Angelo Caloia

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1 Quaderni del Seminario di Studio in ricordo di Francesca Duchini Università Cattolica del Sacro Cuore 29 ottobre 2014, ore Cripta Aula Magna Intervento del prof. Angelo Caloia Associazione Duchini Studio del Pensiero Economico Contatti: via Necchi, Milano (Italia)

2 L attualità del pensiero di Francesca Duchini Professor Angelo Caloia Sono tanti i lasciti umani ed affettivi, scientifici e sociali di Francesca Duchini. Docente, maestra di generosità, tollerante e sapiente, esperta in umanità, ha consegnato ai suoi allievi ed a chi l ha conosciuta e frequentata, nelle aule universitarie così come in versioni più casalinghe, uno scrigno colmo di saggezza e di insegnamenti. Le parole limitano i sentimenti di riconoscenza così come la ragione comprime spesso gli impulsi del cuore. Cercherò tuttavia di esprimermi dal punto di vista accademico/culturale col sentire del giovane amico di allora. Il pensiero di Francesca Duchini è più che mai attuale. Esso si anima dei principi base della scuola sociale che dal Toniolo arriva fino a Vito. Il concetto che l economia è una scienza che assume significato e rilevanza solo in quanto guida all azione, porta alla considerazione che fare della scienza economica una pura prasseologia è un assurdo e che l economista non può non essere chiamato a esprimere un giudizio, specie in presenza di pochi mezzi per soddisfare fini diversi e diversamente valutabili in ordine di importanza. In un paese come l Italia, l assenza oggi delle abituali risorse pubbliche mette in evidenza la questione posta dalla Professoressa Duchini. Fintanto che le risorse dello Stato erano percepite come disponibili in forma quasi illimitata, il problema della rigenerazione delle stesse, o meglio del ripagamento dell indebitamento non era considerato una scelta economica necessaria o primaria. Anche la scelta dei fini da soddisfare si rivelava o irrilevante per la presunta abbondanza di risorse o miope, allorquando si versavano le risorse in scelte improduttive o ad alimento di guadagni di breve periodo, e per pochi. Questo approccio non solo ha impoverito il dibattito di politica economica, ma ha anche tolto linfa vitale al processo di crescita del nostro Paese. 2

3 L economista, per Francesca Duchini, è persona impegnata. Specie se cristiano, si assume la responsabilità e il rischio della scelta delle informazioni e dei risultati della propria analisi, avendo come obiettivo ultimo l impatto reale della scelta proposta. Scelte, rischi, responsabilità: consapevolezze da rimettere a lucido nell attuale momento storico che si confronta con un disimpegno e un disinteresse, generalizzati. Equilibrio e dialettica caratterizzano l analisi che Francesca Duchini conduce in modo sempre rigoroso. I suoi lavori hanno il garbo che nasce dalla passione curiosa e umile dello studioso che ama approfondire e cercare la verità storica fattuale. La sua analisi/ricerca valoriale della storia si anima dello spirito cristiano. Il suo contributo allo sviluppo del pensiero storico economico si distingue per la consapevolezza che solo scelte (o non scelte) di valori producono dei risultati e definiscono la Storia. Un analisi, la sua, dell evoluzione storica che delinea con nitidezza come l fondamenti umani forgino il momento storico. Ricca ma mai pedante, ispirata ma non moralista, storica ma pensata per guardare al futuro: sicché si rivela attuale e capace di lanciare molteplici sfide anche oggi. Con la consapevolezza di studiosa che parte dalla lettura della storia per gettare le sementi del domani ogni sua ricerca, mai fine a se stessa, fa emergere con forza come lo sviluppo del pensiero economico animi azioni e scelte che influenzano non solo il livello, ma anche la qualità di vita delle persone. Un attenzione, quest ultima, che sfugge spesso a chi si concentra sulle relazioni meccanicistiche causa-effetto dell analisi economica. Un lavoro che, come quello di Francesca Duchini, si nutre dell umiltà, non può non riconoscere che il risultato dell analisi dipende dalla definizione precisa del suo perimetro. L approccio analitico-storico adottato, di chiara impostazione Vitiana, pone con forza gli interrogativi con cui guardare la realtà contemporanea. La visione dell economia come scienza che deve dare luce, ma anche frutto, focalizza l attenzione sul punto centrale che è l inscindibilità tra teoria economica e politica economica, fra aspetto conoscitivo e normativo, per 3

4 giungere a un risultato d azione socialmente utile. La valutazione delle scelte in ogni momento storico, e in particolare in quello attuale di uscita da crisi profonde, necessita di criteri che permettano di dare una misura della loro rilevanza oggi e nel futuro. Non si puo, in altri termini, prescindere dal fatto che solo la dimensione temporale sulla quale valutare una scelta economica permette di individuare strade altrimenti non percorribili. Tale approccio è fondamentale per la progettualità, fino a un recente passato apparsa sbiadita, sia che essa tocchi la politica di impresa ovvero la politica economica tout court. Nasce da qui l esigenza, sempre presente nell analisi di Francesca Duchini, di ricercare un equilibrio fra tradizione e innovazione, ferma restando la necessità di una visione sintetica che inquadri gli ambiti specializzati. E questa la sfida del pensiero economico, una sfida agevolata da un lato dalla maturazione dell analisi quantitativa e dall altro dalla visione di insieme del fenomeno economico inteso come fenomeno umano. La sintesi che da essa fuoriesce abbraccia inevitabilmente aspetti, oltreché puramente economici, anche storici, istituzionali, etici, per cui l unitarietà diventa imprescindibile per giungere a conclusioni mai scontate e sempre riconducibili a impegno e responsabilità: caratteristiche che dovrebbero essere connaturate per un cristiano attivo e partecipe. La scelta dei problemi da analizzare implica di per se una scelta di valore. Spesso il rifugio nell argomento dell autonomia della scienza e della neutralità dei mezzi, rivela la sua debolezza proprio nei momenti storici in cui, come oggi, è urgente la modifica delle istituzioni, la ridefinizione delle regole, la rottura degli equilibri acquisiti, per poter realizzare un dato obiettivo di sviluppo. Questi mezzi non sono neutrali. Si riflettono sulla vita delle persone, ne identificano le possibili attività. E allora lecito chiedersi quali principi sottendano oggi temi come quello della pluralità e dell integrazione culturale ovvero anche dell integrazione fiscale e politica, in Europa e da noi. 4

5 Si può pensare alla crescita senza avere un idea di sviluppo? Si può pensare allo sviluppo senza avere la consapevolezza che il livello di vita non implica necessariamente qualità di vita? Le scelte economiche di un sistema, per come si alimentano, ci ricorda con lucidità il pensiero di Francesca Duchini, riflettono e formano i fondamenti della società, diventano humus per lo sviluppo futuro. Spesso un analisi economica ridotta alla massimizzazione di un profitto dimentica che l articolazione della continuità e sostenibilità dello stesso, del come alimentarlo e del come esso possa generare risorse trasversalmente utili a livello sociale o di quali siano i costi sociali che la sua realizzazione comporta, sono temi che necessitano di una scala di valutazioni e che incidono sul procedimento analitico. La richiesta stessa di sacrifici economico-sociali all interno di un paese o fra paesi ha senso e può essere condivisa solo se si accetta una idea di solidarietà inter-generazionale e inter-nazionale a salvaguardia della realizzazione del particolare progetto politico-economico. Si pensi all Europa. I principi di solidarietà, sussidiarietà e sviluppo su cui è fondata e che riflettono la matrice cristiana da cui essa nasce, esigono di essere chiaramente esplicitati così da permettere la delineazione di scelte, anche di fini intermedi, che, seppure per una parte storicamente condizionate, possono, se accompagnate da senso di responsabilità, tradursi in soluzioni altrimenti impensabili. Certo, la questione odierna è resa più difficile dal fatto che sembra un po persa la tradizione di riflettere in modo serio e profondo sui criteri di valutazione. La ripresa di una tale tradizione, che mette in discussione il concetto di neutralità dell economia, potrebbe rendere più alacre il lavoro di costruzione dell Europa che ci aspetta. Proprio guardando all Europa la rilettura di alcuni passi del pensiero di Francesca Duchini è occasione di provocazioni e spunti di riflessione. Francesca Duchini mette in guardia dai tratteggi semplicistici dell evoluzione del capitalismo, con i passaggi dalla fase del paleocapitalismo anarchico del laissez-faire al neo capitalismo che vede un ruolo attivo dello Stato, per giungere 5

6 all industrialismo. Il ruolo dello Stato nell evoluzione del sistema economico ad evidenza cambia. E un fatto il come, attraverso il potere economico, lo Stato cerchi consensi. Lo Stato di oggi, in crisi di identità, di fronte all indisponibilità di risorse, per eccesso di investimenti improduttivi da un lato e assenza di scelte strategiche dall altro, necessita di ridefinire il suo ruolo nei confronti sia del sistema finanziario che del sistema produttivo. Letta in questi termini, la crisi economica riflette la crisi culturale e di fondo che ha accompagnato gli ultimi decenni. Se è vero che le ridefinizioni istituzionali modelleranno la nuova società produttiva, si possono allora intraprendere, ripartendo dalla centralità della persona, i passi per disegnare un nuovo assetto, assegnando all impresa privata un ruolo responsabile nella sua azione creatrice di profitto per se e per la società, dando sostenibilità al modello di welfare, creando condizioni normative e finanziarie sull assunzione dei nuovi rischi. Il ruolo del capitale muta nella definizione della produzione. Il capitale, oltre che fisico, è tecnologico, intellettuale, umano, etico. Le sue declinazioni rendono semplicistiche le contrapposizioni fra capitale e lavoro, mentre il concetto di diseguaglianza assume nuove connotazioni e richiede interventi diversi e più responsabili. La mancanza di investimento in formazione è in questo senso fattore di una disuguaglianza che non si limita al solo aspetto di possesso di beni. La trasformazione del ruolo dei fattori di produzione, che Francesca Duchini ha visto come connaturato al dinamismo della società moderna, richiede che si ponga maggiormente l accento sulla complementarietà come elemento distintivo del sistema produttivo contemporaneo e caratterizzante la velocità di trasformazione. La sola creazione di idee alla base della produzione di servizi e beni diventa attività in se stessa. Di fronte a tale trasformazione come si pone il ruolo dello Stato? Come si inserisce il sostegno allo sviluppo tecnologico? Condizioni preliminari per la ridefinizione di un sistema produttivo sono per Francesca Duchini una conoscenza, aliena da pregiudizi, del processo di produzione, delle sue interconnessioni e delle sue radici culturali insieme ad una 6

7 scala di valori che metta al centro l integralità dell uomo, con cui valutare il processo stesso. Francesca Duchini, nei suoi scritti, mostra dialetticamente come le dottrine collettivistiche che ritengono che la trasformazione morale sia una conseguenza dell organizzazione razionale della vita economica e sociale, siano in contrasto con il pensiero che considera il fatto economico, nella sua ampiezza, come fatto umano. L approccio, in quest ultimo caso, se applicato all analisi storica attuale e alle mutazioni del sistema produttivo, suggerisce la revisione dei sistemi di rappresentazione dei lavoratori in quanto uomini. L odierno sviluppo tecnologico e l investimento per accrescerlo, richiedono capitale intellettuale, umano e etico. Il progresso tecnico può realizzarsi grazie agli investimenti nuovi dell imprenditore privato da un lato e alla formazione e modalità di ricerca e sviluppo, dall altro. In questo ambito lo Stato puo agire e ritrovare una parte della sua identità. Nei suoi saggi Franca Duchini mette in evidenza come il grado di sviluppo della scienza e della tecnica in un Paese,.. la brevettabilità, il regime fiscale siano fra i fattori che influiscono sul formarsi della mentalità imprenditoriale, un a priori per ogni necessità progettuale. Occorre sfidare l Europa su questi temi, per favorire un adeguato e continuo investimento in ambiti innovativi e per la diminuzione dell incertezza, a sostegno del progetto di integrazione europeo. Dare certezza al diritto ed ai sistemi fiscali è essenziale per creare uno standard di innovazione tecnologica che sia fattore di accrescimento reciproco e non forma di dipendenza o discriminazione relativa fra i paesi del Vecchio Continente. Prevedere delle aree comuni di interazione, o la creazione di nuove istituzioni con un chiaro mandato progettuale possono essere i passi necessari per dare corpo al progetto di integrazione, di cui l unione monetaria con la valuta comune, è solo una espressione. Se i principi appaiono tuttora condivisi, la sfida è quella di realizzare scelte capaci di dare vita ad un entità politica e sociale. 7

8 In un ottica di solidarietà, le discussioni sulla responsabilità fiscale da condividere piuttosto che sulla creazione di un Budget Comunitario possono dare sbocco a scelte che forgiano il futuro. La semplice applicazione disciplinata di regole fiscali, non basate su una profonda e condivisa motivazione, sarebbe insufficiente per dare solidità al futuro dell Eurozona.. Solo partendo da ragioni di fondo, e quindi dalla consapevolezza di scelte attive, si può aprire la porta per iniziative incisive sul percorso di integrazione europea, motivando al contempo un più dinamico rinnovamento del nostro Paese. Partire da una base comune di valori, cosi come avvenne all avvio della comunità europea, può rendere possibili nuovi sviluppi, quali una gestione comunitaria della spesa pubblica in campi come la ricerca e lo sviluppo, l assunzione delle infrastrutture come elemento base per la fruizione dello sviluppo tecnologico, le energie come fonte di produzione, ed altro ancora. Il pensiero di Francesca Duchini, espresso con sobrietà ed eleganza nei suoi scritti, continuamente ci ricorda che senza esplicitazione dei principi di base, le azioni economiche diventano l esecuzione di una fredda rete di relazioni meccaniciste o regole dure da rispettare, sulla base di pregiudizi più o meno inconsci, privando così l economia della sua essenza di scienza sociale. Alla luce di quanto sin qui richiamato, la rilettura della Duchini offre ancor oggi spunti vitali per dare respiro e speranza ai passaggi che, superato lo stallo delle crisi nazionali ed internazionali, possono realizzare un integrazione e crescita europea, nonché nazionale, altrimenti impossibile. E un invito ed una opportunità forte per tutti noi, oltre che un motivo di profonda gratitudine. 8

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