Religione Cattolica Piani di Studio Provinciali

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1 FSE , P.O. Ob. 2, Asse IV, ob. spec. H Modellizzazione e sperimentazione dei nuovi piani di studio fortemente ancorati all obiettivo del rafforzamento della qualità dei percorsi di formazione/apprendimento in stretta connessione con le esigenze provenienti dal mercato del lavoro Religione Cattolica Piani di Studio Provinciali CURRICOLI BIENNALI DEL PRIMO CICLO primo e secondo biennio Docenti dell Area di apprendimento Religione Cattolica Istituti Scolastici Coinvolti Istituti Di Servizio Dei Docenti Del Gruppo Formatori IRC con il riconoscimento d intesa del Servizio IRC della Diocesi di Trento ai sensi del DPR 751 del 1985

2 Sommario Legenda dei colori utilizzati nel testo... 3 Introduzione ai Piani di Studio Provinciali... 4 Area Religione Cattolica... 4 I Curricoli Biennali... 4 Profilo per competenze dello studente alla fine del primo ciclo d istruzione... 6 Linee guida per l elaborazione dei piani di studio di istituto... 7 Attenzioni pedagogiche generali... 7 Verso un rinnovato curricolo di religione cattolica... 8 Da profilo e competenze rc ad abilita e conoscenze... 9 Competenza Competenza Competenza Competenza Ipotesi per un curricolo rc di base Esempio di curricolo di base di religione cattolica per il primo biennio del primo ciclo di istruzione Indicazioni per la programmazione di rc L approfondimento del contenuto disciplinare alla luce dei PSP Orientamenti metodologici generali La valutazione Primo Biennio Unita' di lavoro: primo ciclo, primo biennio SCUOLA - AMICIZIA Unita' di lavoro: primo ciclo, primo biennio LA FESTA Unità di lavoro: primo ciclo, primo biennio GESU DI NAZARETH Secondo Biennio Unita' di lavoro: primo ciclo, secondo biennio L ACCOGLIENZA Unita' di lavoro: primo ciclo, secondo biennio IL PAESE DI GESU Unita' di lavoro: primo ciclo, secondo biennio COMUNITA -CHIESA Unita' di lavoro: primo ciclo, secondo biennio IL VANGELO Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

3 Legenda dei colori utilizzati nel testo In questo documento si trovano le indicazioni e il materiale su Curricolo Primo e Secondo biennio Curricolo Primo Biennio Curricolo Secondo Biennio Curricolo Terzo biennio Curricolo Quarto biennio 3 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

4 Introduzione ai Piani di Studio Provinciali Area Religione Cattolica I Curricoli Biennali Indicazioni per la lettura Per consentire una effettiva applicazione dei PSP è necessario offrire una articolazione di categorie organizzative che consenta un collegamento e un dialogo il più possibile efficace e significativo tra il Profilo per Competenze e la prassi abituale cioè l attività di programmazione dei piani di lavoro annuali affidata ai docenti. L articolazione delle competenze in abilità e conoscenze a cadenza intermedia (termine della Scuola Primaria e termine della Scuola Secondaria di 1 grado) è già un aiuto e una indicazione in questo senso. Di ulteriore valore e utilità sono i curricoli biennali che diventano riferimento più vicino e diretto per la selezione e l organizzazione delle conoscenze/abilità in vista di Competenze, che andranno a costituire i singoli Piani di Studio di istituto. Nel curricolo biennale si esprimono le abilità/conoscenze da promuovere in ciascun biennio in vista delle COMPETENZE previste al termine del PRIMO CICLO di ISTRUZIONE. In questo compito va tenuto presente che il rapporto tra il curricolo biennale e le Competenze, poste come risultato a cui tendere, non è diretto, lineare, immediato e consequenziale (acquisisco queste abilità-conoscenze = acquisisco questa competenza), ma che il curricolo biennale esprime conoscenze e abilità con un rapporto di tipo funzionale e finalizzato alle competenze previste (progressione verso, in vista di ) senza esaurirne l ampiezza. La complessità stessa del concetto di competenza mette in risalto il fatto che esse sono frutto di una molteplicità di fattori che si intrecciano e integrano, tra i quali si colloca, in modo non esclusivo, anche l attività di insegnamento/apprendimento in ambito scolastico. Altro aspetto che a mio avviso va tenuto presente è che le competenze non vengono acquisite singolarmente e separatamente una dall altra, quasi sempre infatti l una richiama e suppone l altra. Perciò, molto spesso, le attività didattiche su abilità e conoscenze tendono, insieme alla molteplicità di altri fattori significativi, allo sviluppo di più competenze contemporaneamente; anche di aree di apprendimento diverse. Per costruire il CURRICOLO BIENNALE è possibile partire dalle LINEE GUIDA e in particolare dalle conoscenze/abilità poste come soglia al termine della Scuola Primaria e della Secondaria di 1 grado e chiedersi come esse possano articolarsi nella scansione biennale (cosa mi aspetto sappiano/sappiano fare gli studenti al termine del periodo considerato?). Alcune conoscenze/abilità, così come sono formulate, possono trovare una precisa collocazione in uno dei bienni, ma per la maggior parte di esse si tratta di elaborare una progressione verso da articolare e distribuire nei diversi bienni: quali passaggi intermedi è necessario fare per arrivare all acquisizione delle conoscenze/abilità poste al termine del livello considerato? A differenza delle conoscenze/abilità poste al termine della SP e SS1, che seguono rigidamente l ordine delle competenze, quelle del curricolo biennale di base possono essere articolate anche secondo criteri diversi (l ordine dei temi affrontati secondo la prassi abituale oppure le categorie organizzatrici di un area di apprendimento ) pur mantenendo un chiaro riferimento alle competenze che rappresentano il punto di arrivo a cui guardare. L articolazione delle conoscenze/abilità nei curricoli biennali dovrebbe favorire l individuazione, la selezione e l organizzazione delle tematiche che costituiranno, in seguito, le Programmazioni individuali o di gruppo. 4 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

5 Le conoscenze/abilità formulate nei bienni segnano infatti un soglia intermedia di riferimento, possono rappresentare un Curricolo di base (di Istituto e/o di Zona) e originano temi/argomenti/concetti (UA) da affrontare nelle Programmazioni annuali (di Istituto e/o di singolo insegnante). E importante considerare anche un punto di vista che parte dalle UDl dei Piani di lavoro che si svolgono attualmente (la prassi di lavoro). Raggruppando le UDl dei singoli anni in bienni è possibile individuare un area contenutistica da confrontare e sintonizzare con quella dei Curricoli biennali o da usare come fonte che li origina controllando le soglie poste al termine della Scuola Primaria e della Secondaria di 1 grado. 5 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

6 Profilo per competenze dello studente alla fine del primo ciclo d istruzione L insegnamento della religione cattolica è assicurato dalla scuola e fa parte integrante delle sue finalità e della programmazione educativa; è garantito alle famiglie o agli studenti il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi di detto insegnamento. Rispetto al profilo dello studente al termine del primo ciclo, l insegnamento di Religione cattolica, in una prospettiva unitaria, e in raccordo principalmente con l area Storia, geografia ed educazione alla cittadinanza e l area Musica, arte e immagine, corpo-movimento-sport, può offrire uno specifico contributo in particolare per quanto riguarda: - la conoscenza e l accettazione di se stesso, in un momento importante per la sua crescita, anche per quanto riguarda le domande esistenziali e la dimensione religiosa della vita; - l ambito delle relazioni con gli altri in riferimento ai coetanei e al modificarsi del rapporto con gli adulti; - la capacità di decifrare aspetti ed elementi del proprio ambiente di vita connotati dall esperienza religiosa; - il bisogno di dare significato ai comportamenti propri ed altrui e alle regole della convivenza; - la sua partecipazione ad un contesto caratterizzato da pluralismo culturale e religioso. Al termine del primo ciclo di istruzione, lo studente considera una risorsa i contenuti dell esperienza religiosa cristiana e ha la possibilità di valorizzarli per vivere il cambiamento in atto nella sua esistenza, le domande che lo caratterizzano, il bisogno di essere compreso e amato, l esigenza di interpretare il senso del proprio sviluppo sessuale e affettivo, con serenità e fiducia in una prospettiva di maturazione. Sperimentando da un lato il bisogno di appartenenza e dall altro l esigenza di autonomia rispetto al gruppo dei coetanei, alle figure adulte e alle istituzioni, lo studente ha modo di accostarsi al messaggio evangelico ricavandone elementi per evolvere nelle modalità di relazione con l altro - in vista di amicizie autentiche e di rapporti di condivisione - e per iniziare a pensare alla propria autonomia in termini di impiego dei talenti personali e di esercizio della propria responsabilità. Sa inoltre collocarsi nell ambiente che lo circonda, riconoscendo significati principali e origine biblica di feste religiose e celebrazioni liturgiche, di luoghi sacri e di rilevanti opere d arte e di devozione popolare espresse dal cristianesimo cattolico, a cominciare da quelle del territorio in cui vive. E disponibile al confronto con regole e con esempi di vita proposti dal cristianesimo per acquisire elementi di valutazione delle proprie azioni, dei fatti e dei comportamenti umani e sociali, propri e degli altri. Di fronte alla presenza di fedi e tradizioni differenti, ha l opportunità di riflettere sul valore di ogni persona e sulla fratellanza universale per superare pregiudizi e disagi e per manifestare atteggiamenti di rispetto e attenzione. In questo quadro le attività didattiche di religione cattolica intendono concorrere al compito orientativo della scuola, con l obiettivo di favorire nello studente la progressiva capacità di progettare il futuro come sintesi tra la graduale consapevolezza di attitudini, desideri, interessi personali e l appello di istanze etiche, sociali e religiose, nella prospettiva di una vocazione al bene comune. 6 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

7 Le conoscenze e competenze che uno studente al termine del percorso di apprendimento del primo ciclo di istruzione è in grado di manifestare, tenendo conto di tutto il processo educativo e didattico seguito nel corso di otto anni di scolarità, possono essere così riassunte: - riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza fondamentale nella vita di molte persone, individuare nelle religioni modalità concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani; - conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; - riconoscere in termini essenziali caratteristiche e funzione dei testi sacri delle grandi religioni; in particolare utilizzare strumenti e criteri per la comprensione della Bibbia e l interpretazione di alcuni brani; - sapersi confrontare con valori e norme delle tradizioni religiose e comprendere in particolare la proposta etica del cristianesimo in vista di scelte per la maturazione personale e del rapporto con gli altri Linee guida per l elaborazione dei piani di studio di istituto Attenzioni pedagogiche generali Il confronto con la dimensione religiosa dell esperienza umana svolge un ruolo fondamentale sia in rapporto alla piena formazione della personalità (in riferimento alle domande di senso che ciascuno si pone e che possono essere aperte ad una risposta religiosa) sia a livello della costruttiva convivenza sociale (rapporto tra persone appartenenti a culture e religioni diverse). Agganciandosi al processo di crescita della persona, la proposta educativa dell area di apprendimento RC consiste nell offrire, con modalità diversificate secondo la specifica fascia d età, l opportunità di uno studio critico dei fenomeni religiosi evidenziando la caratteristica risposta cristiana-cattolica in relazione alla ricerca identitaria, alla vita relazionale, alle scelte valoriali, alla complessità del reale e alle più radicali domande di senso, consentendo uno specchio di confronto rispetto al quale la persona può liberamente orientarsi e definirsi. Sul piano culturale la RC scolastica intende far conoscere la specificità del fatto cristiano offrendo al ragazzo in formazione la possibilità di conoscere la tradizione culturale-spirituale che caratterizza fortemente l ambiente in cui vive, consentendogli di comprendere e interpretare aspetti socio-culturali, artistici, valoriali, che trovano il loro significato alla luce della tradizione cristiana-cattolica, che ha segnato la storia e ancora vive e opera nella società di oggi. In tal senso l area di apprendimento RC, rispetto al profilo complessivo dello studente a 14 anni, esige di svilupparsi in una prospettiva unitaria e in particolare raccordo con l area Storia, geografia ed educazione alla cittadinanza e l area Musica, arte e immagine, corpo-movimento-sport. 7 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

8 Le competenze che l Area di apprendimento RC è chiamata a proporre e a coltivare sono distinte in quattro ambiti: - l ambito della ricerca di senso, degli interrogativi dinanzi al mistero della vita e della risposta che l esperienza religiosa offre riconoscendo le specificità del cristianesimo; - l ambito dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e delle categorie interpretative specifiche del fatto cristiano; - l ambito delle fonti, con un attenzione particolare alla Bibbia e al suo linguaggio; - l ambito della responsabilità etica, del significato e dell importanza per la vita propria e altrui di principi e valori delle tradizioni religiose e del cristianesimo in particolare. Va ricordato che le competenze dell Area di apprendimento RC devono essere considerate sempre unitamente al profilo dello studente dove, più chiaramente è espressa la necessaria relazione con bisogni, problemi, compiti e progetti dei soggetti in apprendimento. Scegliere di percorrere la strada delle competenze vuol dire infatti decidere di concentrare l attenzione sulla persona che quelle competenze deve sviluppare più che sulle conoscenze da apprendere. In un progetto educativo scolastico il ruolo della religione (e delle competenze che le corrispondono) è principalmente quello di sollecitare l'attenzione alla persona, alla sua complessità, alla sua libertà e alla sua responsabilità. Verso un rinnovato curricolo di religione cattolica In riferimento al profilo e alle competenze delle Aree di apprendimento le istituzioni scolastiche saranno chiamate a strutturare propri Piani di Studio in una logica di curricolo verticale. Così anche il docente di Religione Cattolica, oltre che a partecipare al comune lavoro di riprogrammazione educativa, è tenuto a riferirsi al Profilo e alle Competenze dell Area di apprendimento Religione cattolica per l adeguamento del curricolo di RC. Al fine di una effettiva e concreta applicazione dei PSP è importante che questa azione si svolga a partire dalla prassi di lavoro abituale così come si esprime formalmente nei documenti della programmazione educativa e didattica (progetti di istituto, piani di studio, unità di apprendimento ), valutando le innovazioni e le istanze introdotte dai PSP e attivando conseguenti processi di innovazione principalmente nella prospettiva del passaggio da un insegnamento di RC nel quale le conoscenze e le abilità siano il fine ad un insegnamento nel quale esse siano i mezzi per la promozione di competenze personali. 8 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

9 Schema 1: prassi e nuove categorie dei Piani di Studio Provinciali Da profilo e competenze rc ad abilita e conoscenze Per sviluppare una competenza di area occorre in primo luogo promuovere l acquisizione delle relative conoscenze e abilità in modo che esse siano disponibili in maniera significativa e fruibile. Rimane centrale comunque il senso che ad esse viene dato, cioè la comprensione della ragione per cui occorra impegnarsi in questa acquisizione. A titolo esemplificativo si indicano di seguito due declinazioni delle competenze dell Area Religione Cattolica in Abilità e Conoscenze poste al termine della Scuola Primaria e al termine della Scuola Secondaria di 1 grado. In fase di attuazione progressiva dei Piani di studio andrà considerata l articolazione in periodi biennali prevista dalla legge provinciale e andranno concordate le categorie organizzative del curricolo. 9 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

10 Abilità e Conoscenze sono componenti fondamentali delle Competenze e risultano categorie utili a manifestare le competenze considerate anche se non ne esauriscono la portata. Va ricordato infatti il carattere proprio di una competenza che, pur espressa all interno di una specifica Area di apprendimento, è sempre il risultato di una molteplicità di fattori ed è costruita dal soggetto, nel tempo, attraverso continue relazioni con le altre competenze della medesima Area di apprendimento, come anche con le competenze di altre Aree e con livelli di competenza più generali. Le competenze di Area rimangono perciò come orizzonte di riferimento, punto di arrivo a cui tendere, traguardi da perseguire che aprono a nuovi traguardi, e necessitano di declinazioni ulteriori che consentano di strutturare curricoli scolastici e di considerare più facilmente le implicazioni didattiche. Schema 2: articolazione delle competenze in abilità e conoscenze a cadenza intermedia 10 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

11 Area di apprendimento Religione Cattolica - Competenze al termine del Primo Ciclo di Istruzione (6-14) Competenza 1 - riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza fondamentale nella vita di molte persone, individuare nelle religioni modalità concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani; Esempio di declinazione della Competenza 1 in Abilità e Conoscenze Esempio di declinazione della Competenza 1 in Abilità e Conoscenze al termine della Scuola Primaria al termine della Scuola Secondaria di 1 grado ABILITA CONOSCENZE ABILITA CONOSCENZE Collegare espressioni delle tradizioni religiose presenti nell ambiente con esperienze significative nella vita delle persone Ricostruire gli eventi principali della vita di Gesù nel quadro della storia del popolo di Israele, considerando la ricchezza della sua umanità e il suo speciale rapporto con Dio. - Momenti e avvenimenti significativi nella vita delle persone (nascita, crescita, feste ed eventi particolari positivi e negativi.) - Feste, celebrazioni e tradizioni popolari nel cristianesimo ed in altre esperienze religiose presenti nel territorio - Momenti della storia del popolo di Israele nella Bibbia ed eventi della vita di Gesù: alleanza con Dio, promessa e attesa di un Salvatore, venuta, morte e resurrezione di Gesù Cristo - Gesù ricco di umanità nella vita di famiglia, nel lavoro, nel rapporto con gli altri, nei suoi desideri e aspirazioni e il suo speciale rapporto con Dio nei Vangeli sinottici Riconoscere in alcune esperienze di vita un motivo di riflessione e ricerca di significati a cui le tradizioni religiose offrono risposte e orientamenti Comprendere aspetti della figura, del messaggio e delle opere di Gesù, in particolare le caratteristiche della sua umanità e i tratti che, per i cristiani, ne rivelano la divinità - Interrogativi, scoperte, riflessioni che sorgono da esperienze personali (trasformazione, crescita ), relazionali (amicizia, autorità ), culturali (nuove conoscenze, pluralismo ) e relative al rapporto mondo- natura (benessere e precarietà nell ambiente.). - La presenza delle religioni nel tempo: religioni antiche, ebraismo, cristianesimo, islam, cenni su altre grandi religioni - Cenni sulla dimensione storica di Gesù di Nazareth - Aspetti della personalità di Gesù (autenticità, coerenza ), atteggiamenti e parole nei suoi incontri con le persone. - Gesù, nel rapporto con il Padre, nell autorevolezza della sua parola, nei segni del suo potere sul male e sulla morte, riconosciuto Figlio di Dio e Salvatore del mondo Riconoscere nelle parole e azioni di Gesù riferimenti a Dio fonte della vita e Padre di ogni uomo. Identificare la Chiesa come comunità di persone che credono in Gesù e si impegnano a fare proprie le sue scelte Individuare i momenti celebrativi più importanti della - Parole e azioni, parabole e miracoli di Gesù che manifestano Dio come creatore e Padre - La preghiera del Padre Nostro. - La fede e la sequela di Gesù, impegni della comunità cristiana. - Testimoni delle scelte di Gesù nella storia e nell oggi. - Anno Liturgico, feste e solennità principali - Battesimo ed Eucaristia Individuare l identità di Dio nell esperienza e nella proposta di Gesù Cristo Identificare la Chiesa come comunità dei credenti in Cristo, originata a Pentecoste, che si sviluppa nella storia con il compito di portare il vangelo nel mondo 11 - Il Dio di Gesù nei racconti della creazione e della Pasqua (fonte di vita, presenza di amore, Padre ricco di misericordia) - Lo Spirito santo e la nascita della Chiesa nel Nuovo Testamento e cenni sullo sviluppo storico della comunità cristiana - Aspetti dell origine e dello sviluppo della Chiesa in Trentino: eventi, luoghi, persone della fede e della carità e attenzione al cammino ecumenico - La comunità cristiana sul territorio con varietà di servizi e compiti: carità, annuncio della Parola, celebrazione dei sacramenti e preghiera Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

12 vita della Chiesa e le persone che vi svolgono compiti e servizi - Persone, compiti e servizi nella comunità cristiana Area di apprendimento Religione Cattolica - Competenze al termine del Primo Ciclo di Istruzione (6-14) Competenza 2 - conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; Esempio di declinazione della Competenza 2 in Abilità e Conoscenze Esempio di declinazione della Competenza 2 in Abilità e Conoscenze al termine della Scuola Primaria al termine della Scuola Secondaria di 1 grado ABILITA CONOSCENZE ABILITA CONOSCENZE Comprendere termini, segni, luoghi ed espressioni artistiche dell esperienza religiosa - Principali e più significativi termini, segni e luoghi dell esperienza religiosa - Espressioni dell arte religiosa, con attenzione al territorio Individuare i principali linguaggi espressivi che connotano le tradizioni religiose - Celebrazioni e riti, preghiere, simboli, spazi e tempi sacri delle religioni Individuare il significato fondamentale e le principali forme della preghiera - La preghiera dei credenti come dialogo con Dio - Forme ed esempi di preghiere della tradizione cristiana Descrivere aspetti che caratterizzano il linguaggio del cristianesimo nell ambito del rapporto dell uomo con Dio - Elementi costitutivi della celebrazione cristiana, in particolare dell Eucarestia - Forme, caratteristiche ed esigenze fondamentali della preghiera cristiana Esprimere significato e funzioni essenziali di segni e luoghi religiosi nell ambiente - Significati e funzioni essenziali di segni e luoghi religiosi sul territorio, in particolare la croce e la chiesa. Spiegare i più diffusi segni del cristianesimo, le loro caratteristiche e funzioni principali, a partire dal territorio in cui si vive - Caratteristiche e funzioni principali di luoghi, edifici, oggetti, immagini e tradizioni del cristianesimo in Trentino Individuare elementi e messaggi propri della fede cristiana in opere dell arte e della cultura - Indicazioni essenziali per la lettura e l analisi del messaggio religioso in produzioni artistiche (letterarie, musicali, pittoriche, architettoniche ) 12 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

13 Area di apprendimento Religione Cattolica - Competenze al termine del Primo Ciclo di Istruzione (6-14) Competenza 3 - riconoscere in termini essenziali caratteristiche e funzione dei testi sacri delle grandi religioni; in particolare utilizzare strumenti e criteri per la comprensione della Bibbia e l interpretazione di alcuni brani; Esempio di declinazione della Competenza 3 in Abilità e Conoscenze Esempio di declinazione della Competenza 3 in Abilità e Conoscenze al termine della Scuola Primaria al termine della Scuola Secondaria di 1 grado ABILITA CONOSCENZE ABILITA CONOSCENZE Riconoscere i libri sacri delle religioni ebraica, cristiana e islamica e la particolare cura e attenzione che i credenti ad essi riservano - La Bibbia ebraica, la Bibbia cristiana e il Corano - Luoghi, momenti e atteggiamenti riservati dai credenti ai loro libri sacri Individuare aspetti di rilevanza che il testo sacro assume nelle religioni ebraica, cristiana e islamica - Attenzioni, impiego, valorizzazione del testo sacro nelle religioni per la preghiera, le celebrazioni, la formazione e le scelte di vita Comprendere la Bibbia come raccolta di libri che per i credenti descrivono l agire di Dio e di Gesù e sono fonte della vita cristiana - La Bibbia, biblioteca di libri: struttura generale e libri principali - L agire di Dio e di Gesù in eventi narrati nell Antico e nel Nuovo Testamento Comprendere la Bibbia come documento della storia del popolo ebraico e delle prime comunità cristiane e luogo di rivelazione di Dio nella fede dei cristiani - Momenti principali della storia del popolo d Israele e delle prime comunità cristiane - I temi centrali dell Antico Testamento e il loro sviluppo nel Nuovo: creazione, alleanza, promessa, liberazione,salvezza - La concezione cristiana della Bibbia come comunicazione di Dio all umanità Saper rintracciare un brano biblico e individuarne personaggi e trama narrativa - Suddivisione della Bibbia in libri, capitoli, versetti - Modalità essenziale di accostamento e analisi di brani narrativi, in particolare del Nuovo Testamento Riconoscere la Bibbia quale fonte di ispirazione nella cultura occidentale e per esperienze fondamentali della vita - Eventi e personaggi del mondo biblico nell arte, nella letteratura, nei film, nel costume e nelle tradizioni Utilizzare correttamente un metodo per comprendere brani fondamentali della Bibbia ed esprimerne in forma creativa il significato - Fasi principali della formazione della Bibbia, caratteristiche letterarie e articolazione essenziale - Analisi narrativa di testi biblici 13 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

14 Area di apprendimento Religione Cattolica - Competenze al termine del Primo Ciclo di Istruzione (6-14) Competenza 4 - sapersi confrontare con valori e norme delle tradizioni religiose e comprendere in particolare la proposta etica del cristianesimo in vista di scelte per la maturazione personale e del rapporto con gli altri Esempio di declinazione della Competenza 4 in Abilità e Conoscenze Esempio di declinazione della Competenza 4 in Abilità e Conoscenze al termine della Scuola Primaria al termine della Scuola Secondaria di 1 grado ABILITA CONOSCENZE ABILITA CONOSCENZE Apprezzare il significato positivo per il bene dell uomo e del mondo di leggi, regole e norme anche in riferimento alle esperienze religiose - Leggi, regole e norme che consentono di vivere con gli altri - Norme e regole nelle principali religioni (ebraismo, cristianesimo, islam) - Il duplice comandamento dell amore e i dieci comandamenti Individuare nella vita di testimoni delle tradizioni religiose, in particolare del cristianesimo, e di altre visioni del mondo, i valori guida delle loro scelte - Progetti di vita, valori ispiratori e corrispondenti scelte in testimoni religiosi e non, con attenzione alla realtà locale Individuare nella vita di Gesù regole e comportamenti che i cristiani sono chiamati a seguire per vivere le relazioni con gli altri, con le cose e con l ambiente - Le Beatitudini - L attenzione di Gesù verso i piccoli, i poveri, gli ultimi - Sobrietà e libertà di Gesù nei confronti delle cose e sintonia con la natura Comprendere le principali norme morali del cristianesimo come proposta per la maturazione personale e come risposta al desiderio di felicità - Il duplice comandamento dell amore, i dieci comandamenti, le Beatitudini - Norme e pratiche della tradizione cattolica come conseguenza della relazione d amore di Dio con l uomo - Elementi della proposta cristiana su affettività, sessualità e rapporti interpersonali Dimostrare accoglienza e rispetto della diversità delle persone, del loro modo di vivere e di credere - Un mondo di differenze - Esperienze di collaborazione e di condivisione conciliando e valorizzando le differenze - Figure delle religioni, in particolare del cristianesimo, modelli di accoglienza e rispetto per l altro Confrontarsi con differenti valutazioni rispetto a fatti, azioni e comportamenti propri e altrui - Pluralità di giudizi e valutazioni di fatti azioni, e comportamenti individuali e sociali. Riconoscere le motivazioni del cristianesimo per scelte concrete di convivenza tra persone di diversa cultura e religione, cura del creato e pace tra i popoli - L amore universale di Dio e l esempio di Gesù motivazioni del cristianesimo per prassi di convivenza, cura del creato e pace - L eguale dignità della persona, la fraternità evangelica e la responsabilità nei confronti del creato - Persone, istituzioni progetti orientati alla solidarietà sociale e all ecologia 14 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

15 Ipotesi per un curricolo rc di base Per consentire una effettiva applicazione dei PSP è necessario offrire una articolazione di categorie organizzative che consenta un collegamento e un dialogo il più possibile efficace e significativo tra Profilo e Competenze al termine del Primo Ciclo di istruzione e attività di programmazione dei piani di lavoro affidata ai docenti. L articolazione delle competenze in abilità e conoscenze a cadenza intermedia (termine della Scuola Primaria e termine della Scuola Secondaria di 1 grado) è già un aiuto e una indicazione in questo senso. Di ulteriore valore e utilità può essere l ipotesi di strutturare un curricolo verticale di base, articolato per bienni, discendente dalle abilità e conoscenze, declinate al termine della Scuola Primaria e al termine della Scuola Secondaria di 1 grado, che diventi riferimento più vicino e diretto per la selezione e l organizzazione delle conoscenze che andranno a costituire i singoli Piani di Studio che, ovviamente, dovranno comunque tenere conto di un ulteriore e consistente serie di variabili legate alle opzioni e agli orientamenti che verranno assunti da ciascun Istituto di Istruzione. Schema 3: PSP e ipotesi per un curricolo di base 15 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

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17 Esempio di curricolo di base di religione cattolica per il primo biennio del primo ciclo di istruzione Abilità Individuare differenze di caratteristiche esteriori, atteggiamenti, pensieri tra compagni di classe. Dimostrare disponibilità all accoglienza e alla considerazione per l altro. Riconoscere in figure/persone delle religioni le caratteristiche dell accoglienza e del rispetto verso l altro. Collegare esperienze significative della vita personale con gesti, segni, riti, che le caratterizzano. Riconoscere e distinguere feste religiose da altre feste. Individuare gli elementi sostanziali della festa del Natale. Parlare e/o scrivere di eventi della vita di Gesù, narrati nei Vangeli, che esprimono il suo amore per il prossimo e il suo pensiero su Dio come creatore e padre. Conoscenze L esperienza di relazione con persone e situazioni nuove. Un mondo di differenze. Figure delle religioni, in particolare del cristianesimo, modelli di accoglienza e rispetto per l altro. Momenti significativi nella vita degli alunni (nascita, crescita eventi particolari positivi e negativi.) e gesti, segni, riti che li accompagnano. Feste religiose e non, celebrazioni e tradizioni popolari; in particolare la festa cristiana del Natale Narrazioni dal Vangelo che esprimono l attenzione di Gesù verso i piccoli, i poveri, gli ultimi. Parole, azioni, parabole di Gesù che parlano di Dio come creatore e padre. La preghiera cristiana del Padre Nostro. Esprimere significato e funzioni essenziali di segni e luoghi religiosi nell ambiente. Collegare correttamente persone a luoghi, compiti e servizi nell ambito di esperienze religiose presenti nell ambiente. Segni e luoghi religiosi sul territorio, in particolare la croce e la chiesa. La chiesa come comunità. Le persone che vi svolgono compiti e servizi. 17 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

18 Indicazioni per la programmazione di rc Schema 4: PSP e ipotesi per la strutturazione del Piani di lavoro annuale e la programmazione di Unità di Apprendimento 18 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

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20 L approfondimento del contenuto disciplinare alla luce dei PSP Per strutturare adeguatamente una unità di apprendimento e valorizzare le istanze di attenzione al soggetto in apprendimento, di relazione tra le aree e di sguardo educativo complessivo, poste dai Piani di Studio provinciali, può risultare utile accostare e sviluppare il contenuto disciplinare attraverso una matrice di approfondimento che si presenti articolata in blocchi, costitutivi della disciplina come anche funzionali all acquisizione di competenze in quanto le conoscenze disciplinari sono collocate in un contesto d azione più ampio e con l intento di evidenziare la loro pertinenza con le esigenze personali e sociali. Schema 5: ipotesi per una matrice di articolazione delle conoscenze Matrice di approfondimento contenutistico CONOSCENZA Apprendimento Unitario (contenuto concetto argomento ) 20 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

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22 Orientamenti metodologici generali Pur considerando la varietà di impostazioni metodologiche alle quali il docente di Religione Cattolica può attingere, ci sono però alcuni criteri qualitativi che è bene tenere presenti per un efficace traduzione in aula dei Piani di Studio, che nell ordine sono: Significatività La definizione delle abilità e delle conoscenze indicata a titolo esemplificativo si è condotta correlando le esigenze di significatività disciplinare/epistemologica con quelle dello sviluppo cognitivo delle studente nelle varie età. Anche sul piano didattico va mantenuta tale impostazione che riguarda appunto la relazione tra i contenuti proposti e i vissuti degli alunni. E il terreno delicato della motivazione. Una buona offerta didattica è quella che riesce a far avvertire agli alunni la relazione che c è tra i contenuti culturali proposti attraverso l insegnamento e la loro vita. Problematizzazione La scuola dell apprendimento richiede che ci sia una reale partecipazione dell alunno. E importante saper presentare un argomento di studio in termini problematici, capaci di focalizzare l interesse degli alunni e di coinvolgerli in un personale ed attivo lavoro di riflessione, di rielaborazione, di messa in discussione delle proprie idee, di apertura. Concettualizzazione e trasferibilità Una buona esperienza di apprendimento deve consentire agli alunni di andare oltre le informazioni, e di raggiungere un quadro concettuale più ampio. L azione didattica deve favorire l utilizzazione dei concetti acquisiti grazie allo studio di un tema particolare applicandoli ad altre situazioni, a contesti diversi. Integrazione Un ulteriore elemento di qualità è dato dal fatto che un esperienza di apprendimento sia occasione di utilizzazione di più punti di vista disciplinari, così da favorire la consapevolezza dell unità del sapere. Anche l Area di apprendimento RC non va intesa in termini settoriali, priva di relazioni con le altre Aree, ma è opportuno valorizzarne la grande potenzialità di dialogo con gli altri saperi. Flessibilità La conduzione di un esperienza didattica si svolge nel tempo, attraverso una serie di passaggi importanti (l ascolto, la discussione, la formulazione di ipotesi, la ricerca, la rielaborazione, la sintesi ). La flessibilità metodologica rappresenta una importante condizione di qualità. 22 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

23 La valutazione Il momento della valutazione è fondamentale nell azione di insegnamento - apprendimento e non va ridotto a sterile censimento di lacune ed errori. E una fase importante anche per il docente, perché possa misurare l efficacia delle strategie adottate ed eventualmente adeguare struttura e metodi di insegnamento. In via generale valutare corrisponde a dare valore ad un percorso. Essendo la Religione Cattolica una disciplina scolastica è ovvio che il momento valutativo ne faccia parte costitutiva come avviene per qualsiasi altra disciplina. Fissati gli obiettivi di apprendimento infatti, il loro mancato raggiungimento costituisce un motivo di regolazione dell intervento didattico. Ciò che è sempre importante è che l atto valutativo sia concentrato sull azione di insegnamento/apprendimento e sulle variabili che in essa hanno rilievo e non venga mai gestito come giudizio sulla persona. Fondamentale è anche che il momento valutativo sia condiviso e che risultino chiari criteri e modalità utilizzati e che essa severità giusta è quella che si esprime non in termini di premio o castigo, di buono o cattivo, di capace o incapace, ma con una valutazione che sappia indicare i livelli raggiunti in base agli obiettivi posti, ma dentro un processo, un percorso, un cammino, con uno sguardo che permetta di cogliere ogni progresso, così come anche di percepire battute di arresto o arretramenti, sempre in una prospettiva di evoluzione e di crescita. (Si inseriscono qui pro memoria alcune tematiche che andranno ulteriormente sviluppate durante il lavoro didattico dei docenti) Attenzione alla pluralità delle abilità che si possono attivare Attenzione alla strutturazione per livelli di complessità progressiva Aspetti di autovalutazione Apprezzare i risultati raggiunti, anche se minimi A partire da quanto acquisito offrire spunti per il recupero di lacune, stimoli all apprendimento e all orientamento Esprimere la dimensione di covalutazione Sottolineare la dimensione di conquista in vista di traguardi successivi LA VALUTAZIONE/CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE - RC 23 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

24 * ARCIDIOCESI DI TRENTO Servizio IRC Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

25 Area di apprendimento: RELIGIONE CATTOLICA - Curricolo Primo biennio CONOSCENZE e ABILITA da promuovere nel PRIMO BIENNIO, attraverso le attività di insegnamento/apprendimento della programmazione annuale, in vista delle COMPETENZE previste al termine del PRIMO CICLO di ISTRUZIONE. CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE (al termine del PRIMO BIENNIO, lo studente, conosce.) (al termine del PRIMO BIENNIO, lo studente, è in grado di ) PRIMO Biennio Esperienze di vita - Universalità/molteplicità del fatto religioso e specificità del cristianesimo cattolico: La ricchezza che rappresenta l esperienza di relazione con persone e situazioni nuove. Segni, gesti, riti che accompagnano momenti significativi nella vita (nascita, momenti ed eventi particolari positivi e negativi) La figura di Gesù di Nazareth come centro della religione cristiana: -i momenti principali della sua vita; -eventi che esprimono l accoglienza verso tutti e l attenzione particolare per i piccoli e i poveri; -parole, azioni e parabole che parlano di Dio come padre e creatore/fonte della vita. Riconoscere momenti ed esperienze significative della vita personale legate all incontro con persone e situazioni nuove come occasioni per la propria crescita. Conoscere gli episodi principali della vita di Gesù di Nazareth. Parlare e/o scrivere di eventi della vita di Gesù, narrati nei Vangeli, che esprimono il suo pensiero su Dio come padre e creatore/fonte della vita e il suo amore per il prossimo. 1 riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza fondamentale nella vita di molte persone, individuare nelle religioni modalità concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani. Eventi, luoghi e segni religiosi nell ambiente: Feste religiose e non, celebrazioni e tradizioni popolari; in particolare le feste cristiane del Natale e della Pasqua. Segni e luoghi religiosi sul territorio. Testi sacri delle religioni: I Vangeli come fonte per conoscere la vita di Gesù e i suoi insegnamenti Valori e norme nelle religioni: Persone delle religioni, in particolare del cristianesimo, modelli di accoglienza e rispetto per l altro. Riconoscere e distinguere feste religiose da altre feste. Individuare gli elementi essenziali costitutivi della festa del Natale e della Pasqua. Esprimere significato e funzioni essenziali di segni e luoghi religiosi nell ambiente. Conoscere i Vangeli come libri che narrano la vita di Gesù e i suoi insegnamenti. Dimostrare disponibilità all accoglienza e alla considerazione per l altro. 2 conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; 3 riconoscere in termini essenziali caratteristiche e funzione dei testi sacri delle grandi religioni; in particolare utilizzare strumenti e criteri per la comprensione della Bibbia e l interpretazione di alcuni brani; 4 sapersi confrontare con valori e norme delle tradizioni religiose e comprendere in particolare la proposta etica del cristianesimo in vista di scelte per la maturazione personale e del rapporto con gli altri 25 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

26 Area di apprendimento: RELIGIONE CATTOLICA - Curricolo Secondo biennio CONOSCENZE e ABILITA da promuovere nel SECONDO BIENNIO, attraverso le attività di insegnamento/apprendimento della programmazione annuale, in vista delle COMPETENZE previste al termine del PRIMO CICLO di ISTRUZIONE CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE (al termine del SECONDO BIENNIO, lo studente, conosce.) (al termine del SECONDO BIENNIO, lo studente, è in grado di ) SECONDO Biennio Esperienze di vita, universalità/molteplicità del fatto religioso e specificità del cristianesimo cattolico: Il dato delle diversità e varietà che caratterizzano la vita nel mondo. Esperienze di collaborazione e di condivisione che conciliano e valorizzano le differenze. Figure delle religioni, in particolare del cristianesimo, modelli di dialogo, di accoglienza e rispetto per l altro. Vicende e figure principali della storia del popolo di Israele nella Bibbia ed eventi della vita di Gesù. Parole e azioni di Gesù che per i cristiani lo manifestano Dio con noi e che esprimono la sua umanità (nella vita di famiglia, nel rapporto con gli altri, nei suoi desideri e aspirazioni, nella sua attenzione particolare verso i piccoli e i poveri) Eventi, luoghi e segni religiosi nell ambiente: Le feste religiose nell ambiente in cui si vive; l Anno Liturgico e le principali feste cristiane. La chiesa come edificio e comunità dei credenti celebrazioni e riti principali della comunità cristiana. La preghiera dei credenti come dialogo con Dio - Forme ed esempi di preghiere della tradizione cristiana. Testi sacri delle religioni: La Bibbia, biblioteca di libri: struttura generale e libri principali. La suddivisione della Bibbia in libri, capitoli, versetti. Modalità essenziali di accostamento e analisi di brani biblici narrativi, in particolare del Nuovo Testamento. I Libri Sacri di alcune grandi Religioni Valori e norme nelle religioni: Leggi, regole e norme che consentono di vivere con gli altri. Riconoscere espressioni della varietà di modi di vivere e di credere nel contesto in cui si vive. Riconoscere l importanza dell essere in relazione con gli altri e il valore dell amicizia e del fare gruppo. Conoscere vicende e figure principali della storia del popolo di Israele. Conoscere parole e azioni di Gesù di Nazareth che esprimono la ricchezza della sua umanità nel rapporto con gli altri e che per i cristiani lo rivelano Dio con noi. Individuare nella vita di Gesù atteggiamenti e comportamenti che i cristiani sono chiamati a seguire per vivere le relazioni con gli altri Conoscere gli elementi costitutivi delle principali feste religiose presenti nell ambiente in cui si vive e in particolare delle feste cristiane con attenzione alle espressioni artistiche e alle tradizioni locali correlate. Individuare le caratteristiche dell edificio chiesa come luogo dell espressione religiosa e liturgica di una comunità. Individuare il significato fondamentale e le principali forme della preghiera Conoscere la Bibbia come raccolta di libri in cui si narrano la storia del popolo ebreo, la vita di Gesù e dei primi cristiani. Saper analizzare un brano biblico individuandone i personaggi e la trama narrativa. Conoscere i Libri Sacri di alcune grandi religioni. Apprezzare il significato positivo per il bene dell uomo e del mondo di leggi, regole e norme anche in riferimento alle esperienze religiose. 1 riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza fondamentale nella vita di molte persone,. individuare nelle religioni modalità concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani. 2 conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; 3 riconoscere in termini essenziali caratteristiche e funzione dei testi sacri delle grandi religioni; in particolare utilizzare strumenti e criteri per la comprensione della Bibbia e l interpretazione di alcuni brani; 4 sapersi confrontare con valori e norme delle tradizioni religiose e comprendere in particolare la proposta etica del cristianesimo in vista di scelte per la maturazione personale e del rapporto con gli altri 26 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

27 Area di apprendimento: RELIGIONE CATTOLICA - Curricolo Terzo biennio CONOSCENZE e ABILITA da promuovere nel TERZO BIENNIO, attraverso le attività di insegnamento/apprendimento della programmazione annuale, in vista delle COMPETENZE previste al termine del PRIMO CICLO di ISTRUZIONE. CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE (al termine del TERZO BIENNIO, lo studente, conosce.) (al termine del TERZO BIENNIO, lo studente, è in grado di ) TERZO Biennio Esperienze di vita, universalità/molteplicità del fatto religioso e specificità del cristianesimo cattolico: Segni, luoghi persone, eventi che esprimono il pluralismo culturale e religioso nel contesto di vita. Il rispetto, la considerazione, il dialogo e il confronto come modalità positive per la gestione del rapporto con l altro. La presenza delle religioni nel tempo: religioni antiche, ebraismo, cristianesimo islam, cenni su altre grandi religioni. Momenti della storia del popolo di Israele nella Bibbia ed eventi della vita di Gesù: alleanza con Dio, promessa e attesa di un Salvatore, venuta, morte e resurrezione di Gesù Cristo. Aspetti della personalità di Gesù (autenticità, coerenza ), atteggiamenti e parole nei suoi incontri con le persone e nel suo rapporto con Dio. Eventi, luoghi e segni religiosi nell ambiente: La Chiesa come comunità di coloro che credono in Gesù e il suo compito di testimonianza. Testimoni delle scelte di Gesù nella storia e nell oggi. Esperienze e forme comunitarie religiose diverse sul territorio. Conoscere il dato del pluralismo culturale e religioso che caratterizza il contesto in cui si vive e comprendere la necessità di atteggiamenti di rispetto, considerazione per l altro, dialogo e confronto. Identificare la religione come fatto che caratterizza l esperienza umana di tutti i tempi e di tutti i luoghi, alcune fasi del suo sviluppo nella storia e la pluralità di forme nelle quali oggi si esprime nel mondo. Saper ricostruire i passaggi principali della storia del popolo ebreo. Collocare Gesù nel quadro della storia del popolo ebreo considerando la novità del suo messaggio rispetto al rapporto con gli altri e con Dio. Identificare la Chiesa come comunità caratterizzata dalla fede in Gesù di Nazareth e dall impegno a seguire e testimoniare il suo esempio Conoscere altre esperienze e forme comunitarie religiose presenti sul territorio. 1 riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza fondamentale nella vita di molte persone, individuare nelle religioni modalità concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani. 2 conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; Testi sacri delle religioni: Alcuni temi centrali dell Antico Testamento e lo sviluppo nel Nuovo: creazione, alleanza, promessa, liberazione, salvezza La concezione cristiana della Bibbia come comunicazione di Dio all umanità Eventi e personaggi del mondo biblico nell arte, nella letteratura, nei film, nel costume e nelle tradizioni Valori e norme nelle religioni: Norme e regole nelle principali religioni (ebraismo, cristianesimo, islam). Il duplice comandamento dell amore, i dieci comandamenti, le Beatitudini. Norme e pratiche della tradizione cattolica come conseguenza della Conoscere la Bibbia come documento che racconta la storia di un popolo nella sua relazione con Dio. Conoscere la struttura fondamentale della Bibbia e saper individuare un testo a partire da una citazione. Individuare alcuni collegamenti tra testo biblico ed espressioni culturali ed artistiche. Conoscere norme e regole di vita di alcune religioni (ebraismo, cristianesimo, islam). Comprendere le principali norme morali del cristianesimo come proposta per la maturazione personale e come risposta al desiderio di 27 3 riconoscere in termini essenziali caratteristiche e funzione dei testi sacri delle grandi religioni; in particolare utilizzare strumenti e criteri per la comprensione della Bibbia e l interpretazione di alcuni brani; 4 sapersi confrontare con valori e norme delle tradizioni religiose e comprendere in particolare la proposta etica del cristianesimo in vista di scelte per la maturazione personale e del rapporto con gli altri Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

28 relazione d amore di Dio con l uomo. felicità 28 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

29 Area di apprendimento: RELIGIONE CATTOLICA - Curricolo Quarto biennio CONOSCENZE e ABILITA da promuovere nel QUARTO BIENNIO, attraverso le attività di insegnamento/apprendimento della programmazione annuale, in vista delle COMPETENZE previste al termine del PRIMO CICLO di ISTRUZIONE CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE (al termine del QUARTO BIENNIO, lo studente, conosce.) (al termine del QUARTO BIENNIO, lo studente, è in grado di ) QUARTO Biennio Esperienze di vita, universalità/molteplicità del fatto religioso e specificità del cristianesimo cattolico: Il collegamento tra interrogativi e riflessioni che sorgono da esperienze di vita personale, relazionale e del rapporto mondo-natura e risposte offerte dalle tradizioni religiose. Nome e collocazione geografica delle grandi religioni. Caratteristiche essenziali dell Ebraismo, del Cristianesimo e dell Islamismo. Cenni sulla dimensione storica di Gesù di Nazareth. Il nucleo della fede dei cristiani: Gesù considerato Figlio di Dio e Salvatore del mondo (il suo rapporto con Dio, l autorevolezza della sua parola, i segni del suo potere sul male e sulla morte). Cenni sullo nascita e sullo sviluppo storico della comunità dei cristiani. Eventi, luoghi e segni religiosi nell ambiente: Aspetti dell origine e dello sviluppo della Chiesa in Trentino: eventi, luoghi, persone della fede e della carità e attenzione al cammino ecumenico. La varietà di servizi e compiti della comunità cristiana sul territorio: carità, annuncio della Parola, celebrazione dei sacramenti e preghiera. Indicazioni essenziali per la lettura e l analisi del messaggio religioso in produzioni artistiche (letterarie, musicali, pittoriche, architettoniche ). Testi sacri delle religioni: Caratteristiche essenziali della Bibbia ebraica, della Bibbia cristiana e del Corano. Attenzioni, impiego e valorizzazione del testo sacro nelle religioni per la preghiera, le celebrazioni, la formazione e le scelte di vita. Valori e norme nelle religioni: Progetti di vita, valori e corrispondenti scelte in testimoni religiosi e non, con attenzione alla realtà locale. Le motivazioni religiose cristiane per prassi di convivenza, cura del creato e pace legate all amore universale di Dio, all esempio di Gesù, all eguale dignità della persona, alla fraternità evangelica. Elementi della proposta cristiana su affettività, sessualità e rapporti interpersonali. Riconoscere in alcune esperienze di vita un motivo di riflessione e ricerca di significati a cui le tradizioni religiose offrono risposte e orientamenti. Denominare correttamente e collocare geograficamente le grandi religioni nel mondo e, conoscere le caratteristiche principali delle tre religioni monoteiste (Ebraismo Cristianesimo - Islamismo). Comprendere aspetti della figura, del messaggio e delle opere di Gesù, in particolare le caratteristiche della sua umanità e i tratti che, per i cristiani, ne rivelano la divinità Identificare la Chiesa come comunità dei credenti in Cristo che si sviluppa nella storia con il compito di portare il vangelo nel mondo Conoscere gli aspetti principali dell origine e dello sviluppo dell esperienza cristiana in Trentino. Conoscere struttura e funzioni principali della comunità cristiana. Individuare elementi e messaggi propri della fede cristiana in opere dell arte e della cultura, a cominciare da quelle del territorio in cui si vive. Denominare e attribuire correttamente i Testi sacri alle rispettive grandi religioni; conoscenza delle loro caratteristiche e funzioni essenziali e, in particolare, di alcuni strumenti e criteri per la comprensione della Bibbia e l interpretazione di alcuni brani. Individuare nella vita di testimoni delle tradizioni religiose, in particolare del cristianesimo, e di altre visioni del mondo, i valori guida delle loro scelte Riconoscere le motivazioni del cristianesimo per scelte concrete di convivenza tra persone di diversa cultura e religione, cura del creato e pace tra i popoli. Individuare gli elementi principali che costituiscono la proposta cristiana su affettività e sessualità. 1 riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza. fondamentale nella vita di molte persone, individuare nelle religioni modalità concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani. 2 conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; 3 riconoscere in termini essenziali caratteristiche e funzione dei testi sacri delle grandi religioni; in particolare utilizzare strumenti e criteri per la comprensione della Bibbia e l interpretazione di alcuni brani; 4 sapersi confrontare con valori e norme delle tradizioni religiose e comprendere in particolare la proposta etica del cristianesimo in vista di scelte per la maturazione personale e del rapporto con gli altri 29 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

30 30 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

31 Primo Biennio PRIMO BIENNIO con il riconoscimento d intesa del Servizio IRC della Diocesi di Trento ai sensi del DPR 751 del 1985 Istituti scolastici coinvolti IC Cembra e IC Altopiano di Pinè 31 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

32 INDICAZIONI PER LA LETTURA Per consentire una effettiva applicazione dei PSP è necessario offrire una articolazione di categorie organizzative che consenta un collegamento e un dialogo il più possibile efficace e significativo tra il Profilo per Competenze e la prassi abituale cioè l attività di programmazione dei piani di lavoro annuali affidata ai docenti. L articolazione delle competenze in abilità e conoscenze a cadenza intermedia (termine della Scuola Primaria e termine della Scuola Secondaria di 1 grado) è già un aiuto e una indicazione in questo senso. Di ulteriore valore e utilità sono i curricoli biennali che diventano riferimento più vicino e diretto per la selezione e l organizzazione delle conoscenze/abilità in vista di Competenze, che andranno a costituire i singoli Piani di Studio. Nel curricolo biennale si esprimono le abilità/conoscenze da promuovere in ciascun biennio in vista delle COMPETENZE previste al termine del PRIMO CICLO di ISTRUZIONE. In questo compito va tenuto presente che il rapporto tra il curricolo biennale e le Competenze, poste come risultato a cui tendere, non è diretto, lineare, immediato e consequenziale (acquisisco queste abilità-conoscenze = acquisisco questa competenza), ma che il curricolo biennale esprime conoscenze e abilità con un rapporto di tipo funzionale e finalizzato alle competenze previste (progressione verso, in vista di ) senza esaurirne l ampiezza. La complessità stessa del concetto di competenza mette in risalto il fatto che esse sono frutto di una molteplicità di fattori che si intrecciano e integrano, tra i quali si colloca, in modo non esclusivo, anche l attività di insegnamento/apprendimento in ambito scolastico. Altro aspetto che a mio avviso va tenuto presente è che le competenze non vengono acquisite singolarmente e separatamente una dall altra, quasi sempre infatti l una richiama e suppone l altra. Perciò, molto spesso, le attività didattiche su abilità e conoscenze tendono, insieme alla molteplicità di altri fattori significativi, allo sviluppo di più competenze contemporaneamente; anche di aree di apprendimento diverse. Per costruire il CURRICOLO BIENNALE è possibile partire dalle LINEE GUIDA e in particolare dalle conoscenze/abilità poste come soglia al termine della Scuola Primaria e della Secondaria di 1 grado e chiedersi come esse possano articolarsi nella scansione biennale (cosa mi aspetto sappiano/sappiano fare gli studenti al termine del periodo considerato?). Alcune conoscenze/abilità, così come sono formulate, possono trovare una precisa collocazione in uno dei bienni, ma per la maggior parte di esse si tratta di elaborare una progressione verso da articolare e distribuire nei diversi bienni: quali passaggi intermedi è necessario fare per arrivare all acquisizione delle conoscenze/abilità poste al termine del livello considerato? A differenza delle conoscenze/abilità poste al termine della SP e SS1, che seguono rigidamente l ordine delle competenze, quelle del curricolo biennale di base possono essere articolate anche secondo criteri diversi (l ordine dei temi affrontati secondo la prassi abituale oppure le categorie organizzatrici di un area di apprendimento ) pur mantenendo un chiaro riferimento alle competenze che rappresentano il punto di arrivo a cui guardare. L articolazione delle conoscenze/abilità 32 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

33 nei curricoli biennali dovrebbe favorire l individuazione, la selezione e l organizzazione delle tematiche che costituiranno, in seguito, le Programmazioni individuali o di gruppo. Le conoscenze/abilità formulate nei bienni segnano infatti un soglia intermedia di riferimento, possono rappresentare un Curricolo di base (di Istituto e/o di Zona) e originano temi/argomenti/concetti (UA) da affrontare nelle Programmazioni annuali (di Istituto e/o di singolo insegnante). E importante considerare anche un punto di vista che parte dalle UA dei Piani di lavoro che si svolgono attualmente (la prassi di lavoro). Raggruppando le UA dei singoli anni in bienni è possibile individuare un area contenutistica da confrontare e sintonizzare con quella dei Curricoli biennali o da usare come fonte che li origina controllando le soglie poste al termine della Scuola Primaria e della Secondaria di 1 grado. 33 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

34 34 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

35 Area di apprendimento: RELIGIONE CATTOLICA - Curricolo Primo biennio CONOSCENZE e ABILITA da promuovere nel PRIMO BIENNIO, attraverso le attività di insegnamento/apprendimento della programmazione annuale, in vista delle COMPETENZE previste al termine del PRIMO CICLO di ISTRUZIONE. CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE (al termine del PRIMO BIENNIO, lo studente, conosce.) (al termine del PRIMO BIENNIO, lo studente, è in grado di ) PRIMO Biennio Esperienze di vita - Universalità/molteplicità del fatto religioso e specificità del cristianesimo cattolico: La ricchezza che rappresenta l esperienza di relazione con persone e situazioni nuove. Segni, gesti, riti che accompagnano momenti significativi nella vita (nascita, momenti ed eventi particolari positivi e negativi) La figura di Gesù di Nazareth come centro della religione cristiana: -i momenti principali della sua vita; -eventi che esprimono l accoglienza verso tutti e l attenzione particolare per i piccoli e i poveri; -parole, azioni e parabole che parlano di Dio come padre e creatore/fonte della vita. Eventi, luoghi e segni religiosi nell ambiente: Feste religiose e non, celebrazioni e tradizioni popolari; in particolare le feste cristiane del Natale e della Pasqua. Segni e luoghi religiosi sul territorio. Testi sacri delle religioni: I Vangeli come fonte per conoscere la vita di Gesù e i suoi insegnamenti Valori e norme nelle religioni: Persone delle religioni, in particolare del cristianesimo, modelli di accoglienza e rispetto per l altro. Riconoscere momenti ed esperienze significative della vita personale legate all incontro con persone e situazioni nuove come occasioni per la propria crescita. Conoscere gli episodi principali della vita di Gesù di Nazareth. Parlare e/o scrivere di eventi della vita di Gesù, narrati nei Vangeli, che esprimono il suo pensiero su Dio come padre e creatore/fonte della vita e il suo amore per il prossimo. Riconoscere e distinguere feste religiose da altre feste. Individuare gli elementi essenziali costitutivi della festa del Natale e della Pasqua. Esprimere significato e funzioni essenziali di segni e luoghi religiosi nell ambiente. Conoscere i Vangeli come libri che narrano la vita di Gesù e i suoi insegnamenti. Dimostrare disponibilità all accoglienza e alla considerazione per l altro. 1 riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza fondamentale nella vita di molte persone, individuare nelle religioni modalità concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani. 2 conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; 3 riconoscere in termini essenziali caratteristiche e funzione dei testi sacri delle grandi religioni; in particolare utilizzare strumenti e criteri per la comprensione della Bibbia e l interpretazione di alcuni brani; 4 sapersi confrontare con valori e norme delle tradizioni religiose e comprendere in particolare la proposta etica del cristianesimo in vista di scelte per la maturazione personale e del rapporto con gli altri 35 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

36 Unita' di lavoro: primo ciclo, primo biennio SCUOLA - AMICIZIA 36 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

37 TITOLO DELL UNITA AMICIZIA MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA Il tema scelto risponde ai criteri di pertinenza (è un tema specifico dell Area di apprendimento RC), di essenzialità (rappresenta un sapere rilevante e generatore), di correlazione (consente una relazione significativa tra esperienza di vita e dimensione biblico/teologica) e risulta adeguato al livello scolastico considerato. E funzionale alle Finalità Generali del Processo Formativo e al Profilo Globale dello studente espressi nei PSP. Si colloca inoltre in modo coerente all interno del percorso espresso dai curricoli biennali di RC e consente anche accostamenti da diversi ambiti disciplinari. COMPETENZA DI RIFERIMENTO Riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza fondamentale nella vita di molte persone, individuare nelle religioni modalità concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani. Conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; ALTRE COMPETENZE: EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA Sviluppa modalità consapevoli di esercizio della convivenza civile, di rispetto delle diversità, di confronto responsabile e di dialogo. ARTE E IMMAGINE Sperimenta, rielabora, crea immagini utilizzando operativamente gli elementi, i codici, le funzioni, le tecniche proprie del linguaggio visuale ed audiovisivo Riconoscere in termini essenziali caratteristiche e funzione dei testi sacri delle grandi religioni; in particolare utilizzare strumenti e criteri per la comprensione della Bibbia e l interpretazione di alcuni brani; 37 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

38 Approfondimento del contenuto considerato Mappa Concettuale: Rispetto agli elementi che definiscono il concetto, rappresentati nella Mappa, nell Unità di Lavoro si delimita l area di intervento tenendo conto in particolare del soggetto in apprendimento come elemento centrale della riflessione e programmazione didattica. E necessario considerare ciò che gli alunni sanno rispetto alla proposta contenutistica riflessa nella mappa e prendere atto degli schemi di assimilazione già costruiti dal soggetto in apprendimento per formulare un'ipotesi di sviluppo e stabilire in che modo ordinare le operazioni didattiche seguenti. E importante essere ben consapevoli del fatto che la comprensione delle conoscenze/abilità oggetto del processo di insegnamento/apprendimento nell area RC dipende in buona parte dalla qualità della relazione che sappiamo costruire con gli alunni e dal grado di correlazione che si riesce a stabilire tra conoscenze/abilità stesse ed esperienza concreta di vita. La fedeltà al contenuto non deve essere mai disgiunta dalla fedeltà alle possibilità di comprensione di colui che ne è il destinatario, ed è possibile ipotizzare un processo di crescita e di maturazione al riguardo solo se prima riusciamo ad incontrare l alunno là dove egli si trova. Nel definire obiettivi e fasi dell Unità di Lavoro, oltre all attenzione per il soggetto in apprendimento, si considerano anche altre variabili legate alle condizioni di esercizio (tempo a disposizione, spazi, risorse, situazioni particolari ). CONOSCENZE RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: L esperienza dell andare a scuola Azioni e comportamenti che fanno crescere l amicizia ABILITA RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: Riconoscere la scuola come luogo di incontro e di crescita e individuare azioni e comportamenti che fanno crescere l amicizia tra le persone. 38 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

39 DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL ATTIVITA (sviluppo del percorso didattico) 1.Scoprire la scuola come luogo di incontro e conoscenza di nuovi amici. 2.Percepire il senso di appartenenza ad un gruppo e scoprire che insieme si possono fare meglio molte cose. 3.Individuare l importanza e il valore di ciascuno a cominciare dalla conoscenza e dal rispetto per il nome di ciascuno. 4.Individuare azioni e comportamenti che fanno crescere l amicizia tra le persone. 5.Individuare nella vita di Gesù di Nazareth parole e azioni di amicizia e attenzione per l altro. 39 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

40 FASI DI LAVORO n. FASE 1 Obiettivo di Fase Scoprire la scuola come luogo di incontro e conoscenza di nuovi amici. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Introduzione dell insegnante che richiama le cose nuove che si incontrano a scuola e in particolare le persone nuove che fanno parte di questa esperienza. TEMPI PREVISTI 1 ora Condurre una attività comune che evidenzi la scuola come luogo di incontro e conoscenza di nuovi amici: ogni alunno è invitato a disegnare su un foglio se stesso; al termine del lavoro individuale l insegnante presenterà un cartellone preparato in precedenza che raffigura la scuola e invita ogni alunno a collocarvi il disegno di se stesso. Consegnare una scheda, che riassume il percorso, da colorare e incollare sul quaderno (allegato 1), si fa ascoltare la canzone Che bello andare a scuola (allegato 2) n. FASE 2 Obiettivo di Fase Percepire il senso di appartenenza ad un gruppo e scoprire che insieme si possono fare meglio molte cose DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Raccontare la storia: La storia di Guizzino (allegato 3). Al termine del racconto utilizzare alcune domande guida del tipo: o Dove viveva Guizzino? o Con lui chi c era? o Perché i pesciolini avevano aura? o Che cosa decide d fare Guizzino? o Ha fatto bene? o Ti sei mai trovato nella situazione di sentirti forte insieme agli altri? TEMPI PREVISTI 2 ore Concludere sottolineando l importanza dell essere tutti componenti della stessa classe e di come sia importante fare le cose insieme. 40 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

41 n. FASE 3 Obiettivo di Fase Individuare l importanza e il valore di ogni compagno a cominciare dalla conoscenza e dal rispetto per il nome di ciascuno. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Distribuire ad ogni alunno un cartoncino colorato a con la forma del vagone di un treno e le lettere che compongono il proprio nome: invitare i bambini a colorare le lettere, a ricomporre il loro nome e a incollare sul cartoncino. Chi non è ancora in grado di farlo da solo, sarà aiutato da chi è capace. Quando ogni bambino avrà terminato il suo vagoncino, realizzare il cartellone il treno dei nomi. TEM PI PREVISTI 2 ore E possibile rinforzare le acquisizioni proponendo il gioco della Palla nome chiama. Si può fare in palestra o in cortile, dove i bambini si dispongono in cerchio. L insegnante è al centro con una palla in mano e la lancia in alto chiamando per nome un alunno. Chi sente il proprio nome deve cercare di prendere la palla prima che cada per terra. Una volta recuperata la palla, tocca al bambino chiamato lanciare la palla e gridare il nome di un compagno. Il gioco continua così fino a quando sono stati chiamati tutti. 41 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

42 n. FASE 4 Obiettivo di Fase Individuare azioni e comportamenti che fanno crescere l amicizia tra le persone. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Attraverso un dialogo con domande guida l insegnate aiuta gli alunni a raccontare l esperienza dell amicizia e a individuare le cose che la fanno crescere. Esempi di domande guida: Ognuno pensi al proprio amico/a preferito/a - Che cosa c è di bello nell amicizia? - Che cosa c è di difficile? - Quando ci si sente più amici? E quando meno amici? - Come nasce una nuova amicizia? - TEMPI PREVISTI 2 ore Concludere con una attività comune che prevede di disegnare azioni e comportamenti che aiutano a far crescere l amicizia da collocare poi su un cartellone del tipo: 42 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

43 n. FASE 5 Obiettivo di Fase Individuare nella vita di Gesù di Nazareth parole e azioni di amicizia e attenzione per l altro. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Introdurre la conoscenza del personaggio Gesù di Nazareth che per molte persone nel mondo è considerato un esempio e un modello di amicizia. Presentare la figura di Gesù di Nazareth che insegna ad essere amici attraverso l accoglienza e l attenzione in particolare dei piccoli e dei poveri. La parabola del Buon Samaritano: narrazione; semplice ricostruzione della trama narrativa (l aggressione del viandante da parte dei briganti situazione di sofferenza del viandante atteggiamento dei primi due personaggi di passaggio il Samaritano e i suoi comportamenti); individuazione dei comportamenti del Buon Samaritano: -passandogli accanto lo vide e ne ebbe compassione; -gli si fece vicino; -gli fasciò le ferite; -poi lo portò a una locanda e si prese cura di lui; -Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. TEMPI PREVISTI 2 ore (più lavoro ricerca) di 43 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

44 Concludere con uno schema di sintesi da fare alla lavagna: 44 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

45 ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI 1.Verifica delle conoscenze/abilità 2.Verifica delle competenze 3.Osservazioni di processo 1.VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA : I criteri guida, da tener presenti nella stesura di strumenti di verifica, possono essere così riassunti: 1. Corrispondenza con la progettazione dell unità di lavoro e con il processo reale dell attività didattica. Secondo questo criterio risulta fondamentale considerare il rapporto stretto e diretto che deve sussistere tra strumento di verifica, conoscenze/abilità dell UL e obiettivi di fase. Ciò che si intende valutare è espresso infatti in termini sommativi e finali dalle conoscenze/abilità e in termini più articolati dagli obiettivi di fase. 2. Attenzione alla strutturazione dello strumento secondo livelli di complessità progressiva. Per la costruzione o per l analisi dello strumento di verifica si devono prendere in esame anche i livelli di complessità progressiva, cioè la presenza di esercizi o compiti che, in riferimento alle conoscenze/abilità considerate, sono strutturati con difficoltà in forma crescente. Ad esempio si potrebbero considerare tre livelli di complessità: semplice riproduzione restituzione strutturata; applicazione motivata e originale. Su ciascun strumento di verifica vanno, di volta in volta, individuate quantità e qualità di quesiti/esercizi/compiti, graduati nel livello di complessità che identificano il livello di accettabilità e la prestazione attesa. 3. Aspetti di autovalutazione. Nello strumento di verifica la presenza di sezioni o parti nelle quali si attiva l alunno a ragionare sui propri guadagni didattici a seguito dell attività svolta risulta di sicura utilità. Le prove di verifica risultano costituite da un insieme di quesiti ed esercizi che hanno come scopo quello di sollecitare una prestazione appropriata da parte dell alunno. La prestazione reale di ciascuno va confrontata e misurata rispetto ad una prestazione attesa (o ideale). La valutazione degli esiti passa perciò attraverso un raffronto tra gli apprendimenti (conoscenze/abilità) proposti - la prestazione attesa - e quelli effettivamente acquisiti dall alunno - la prestazione reale. Tale raffronto permette di definire il livello di padronanza degli apprendimenti considerati. Per gestire il confronto tra reale e ideale e misurarne la corrispondenza serve un indice che permetta di esprimere il grado di conformità della prestazione reale rispetto a quella attesa. E necessario perciò disporre di una scala di valutazione con relativa soglia di accettabilità al fine di esprimersi circa il livello di padronanza di quei determinati apprendimenti. UNITA DI LAVORO Strumento di verifica approfondi menti Livello di padronanza degli apprendimenti Non sufficiente Soglia di accettabilità Prestazione attesa Livelli avanzati Sufficien te Buono Distinto Ottimo Lo strumento di verifica si costruisce perciò a partire dalle conoscenze/abilità relative all UL e al suo sviluppo, organizzando il percorso di verifica secondo gradi di complessità progressiva, aggiungendo aspetti di autovalutazione e individuando, dentro lo strumento, la quantità e la qualità dei quesiti/esercizi/compiti che identificano e permettono di accertare la prestazione attesa e, di seguito, in riferimento a quest ultima, la soglia di accettabilità, e gli eventuali livelli avanzati. In questo modo, una volta condotto l accertamento delle conoscenze/abilità in classe, sarà possibile, attraverso la scala di valutazione, esprimersi circa la padronanza degli apprendimenti sottoposti a verifica. Quando prestazione attesa e prestazione reale corrispondono, il livello di padronanza delle conoscenze/abilità risulta pieno. Il livello di accettabilità invece va, di volta in volta determinato preventivamente a seconda di come è strutturato lo strumento di verifica. E possibile che uno strumento di verifica presenti materiali di lavoro che si collocano anche oltre la prestazione attesa aprendo così la possibilità di accedere a livelli di prestazione ulteriori e personalizzati. Questa parte dello strumento di verifica deve essere eventualmente proposta agli alunni in termini assolutamente liberi e non vincolanti. 45 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

46 Non è da trascurare inoltre l ipotesi di corredare l espressione del livello di padronanza di quei determinati apprendimenti con commenti, indicazioni e suggerimenti operativi. In ogni caso va sempre ricordato che l espressione del livello di padronanza di determinati apprendimenti raggiunti dall allievo coinvolge e riguarda l intero processo di insegnamento-apprendimento e tutti gli attori che, in esso, hanno avuto un ruolo. Infine, una volta provveduto all accertamento delle prestazioni attese e all individuazione del livello di padronanza degli apprendimenti è importante che la comunicazione dei risultati allo studente, per risultare coerente con le finalità della valutazione, sia: - il più possibile di apprezzamento di quanto raggiunto dallo studente; - espressa in forma di recupero di lacune, di stimolo all apprendimento e orientamento; - vissuta come esperienza di covalutazione considerando anche agli aspetti autovalutativi proposti nella verifica. In ogni caso quello della comunicazione dei risultati della valutazione è un momento che va attentamente preparato e curato. Studenti e famiglie devono essere opportunamente e preventivamente informati rispetto a criteri e modalità di valutazione che l insegnante intende adottare e con loro è necessario condividerne spirito, funzione e finalità. 46 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

47 STRUMENTI PER LA VERIFICA: 47 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

48 48 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

49 Leggiamo insieme e rimettiamo in ordine la storia: SCHEDA PER L AUTOVALUTAZIONE: INTERESSE (quanto mi ha interessato l argomento affrontato?) IMPEGNO (quanto mi sono impegnato nelle varie attività?) LAVORO CON I COMPAGNI (è stato utile e produttivo lavorare anche con gli altri?) POCO ABBASTANZA MOLTO Con questo lavoro una cosa nuova che ho imparato è questa: 49 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

50 Quale parte del lavoro mi è risultata più facile? Quale parte del lavoro mi è risultata più difficile? Per migliorare penso di dover: stare più attento studiare di più chiedere spiegazioni durante le lezioni Altro 2.VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E : Per quanto riguarda la verifica e certificazione di competenze, non si sono ancora acquisite particolari esperienze e, per il momento, ci si muove sviluppando ipotesi che seguono, per analogia, il caso dei Compiti di Apprendimento. Il Compito di apprendimento, in quanto prodotto del singolo alunno o del gruppo classe, inteso come attività concreta e significativa che associa conoscenze/abilità a esperienze di vita, problemi, compiti della vita personale e sociale, appare, al momento, adeguato a dimostrare l acquisizione di una competenza, considerata però soprattutto nella sua espressione scolastica e non ancora come dato che si realizza pienamente nella vita e nella soluzione dei problemi che essa presenta. Trattandosi dell area Religione Cattolica appare utile precisare che non si tratta di verificare competenze attinenti alla pratica religiosa e richiamare l attenzione sul fatto che, in questo caso, il confine della espressione scolastica delle competenze di RC assume un rilievo del tutto particolare. Rimane comunque garantita la possibilità di accertare l acquisizione di competenze anche nell area RC in quanto il sapere religioso, al di là di appartenenze e di personali scelte di fede, attiene alla vita, alla conoscenza e alla comprensione di un dato religioso che si esprime nell ambiente e nella vita delle persone, alla maturazione di maggiore consapevolezza delle proprie scelte e all apertura ad un dialogo costruttivo con chi fa scelte e vive esperienze diverse, religiose e non. Tenuto conto di questo la formulazione dei Compiti di Apprendimento si può ispirare a quattro categorie che esprimono il radicarsi e l incarnarsi delle competenze nei vissuti. Si parla di un agire complesso che, in un determinato contesto, risulta adeguato a: - rispondere ad un bisogno, - risolvere un problema, - eseguire un compito, - realizzare un progetto. Bisogni, problemi compiti e progetti sono il contesto, l ambiente da descrivere o richiamare ed eventualmente da simulare, per poter vedere all opera, con il limite del livello scolastico, le competenze previste. COMPITO DI APPRENDIMENTO: Immaginiamo di essere il comandante di una nave che deve fare un lungo viaggio. Sulla nave siamo in tanti e, per il buon esito del viaggio, è importante conoscersi ed essere amici. Costruiamo perciò il Manuale dell amicizia ; un grande cartello con sopra tutte le parole e le azioni che, secondo noi, fanno crescere l amicizia tra le persone. 50 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

51 51 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

52 3.OSSERVAZIONI DI PROCESSO SCHEDA PER LE OSSERVAZIONI DI PROCESSO: Indicatori di autonomia e responsabilità Chiede spiegazioni quando ha bisogno Approfondisce le conoscenze attraverso altri strumenti Ricerca e propone nuovo materiale per l attività Avanza proposte di lavoro/soluzione a problemi mai talvol ta spess o Semp re Indicatori di interazione con gli altri Chiede aiuto Offre aiuto Esprime senso di appartenenza E disponibile al lavoro di gruppo mai talvol ta spess o Semp re Indicatori di procedura Si confronta con l insegnante e chiede informazioni Organizza materiali e strumenti Utilizza fonti di informazioni Conclude il lavoro mai talvol ta spess o Semp re 52 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

53 MATERIALI DI LAVORO 53 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

54 Allegato 1: scheda edificio scuola Allegato 2: scheda canto: Che bello andare a scuola Allegato 3: scheda La storia di Guizzino Allegato 1 54 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

55 Allegato 2 55 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

56 Allegato 3 LA STORIA DI GUIZZINO Guizzino era un piccolissimo pesce in un grande mare; squame luminose l ricoprivano. Era molto agile e furbo, riusciva sempre a non cadere nella bocca di certi enormi pesci che passavano a volte nel suo spazio. Vivevano insieme a Guizzino tantissimi altri pesciolini, che avevano il terrore dei grandi squali che passavano di lì. Guizzino temeva per loro e siccome voleva loro bene, pensò a lungo come poter aiutare i suoi amici. Finalmente ebbe un idea geniale: -Amici!- disse tutto felice. Ho trovato come vincere gli squali! -Come?Lo sai come sono grandi?- risposero i pesciolini tremando solo al pensiero di una battaglia con quei bestioni! -Ascoltatemi bene rispose Guizzino- : quando gli squali si presenteranno nel nostro mare noi ci riuniremo tutti vicinissimi e così sembreremo un solo enorme pesce. Io starò davanti a voi come l occhio di quel corpo, e così luminoso come sono, sembrerò un occhio minaccioso. Venne il giorno degli squali, che si avvicinavano numerosi ed affamati. I nostri amici erano pieni di paura, ma si rinserrarono davanti a Guizzino, stretti l uno all altro, così tanti che diventarono una massa molto più grande di un squalo. I grandi pesci sembrarono un po disorientati, ma se ne guardarono bene dal disturbare quell essere sconosciuto con quell occhio minaccioso e lucente e decisero così di andare altrove a procurarsi il cibo. Felici, i pesciolini si fecero attorno al loro amico Guizzino: avevano capito che in tanti si può vincere facilmente. 56 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

57 Unita' di lavoro: primo ciclo, primo biennio LA FESTA Istituti scolastici coinvolti IC Bassa Val di Sole e IC Val Rendena 57 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

58 TITOLO DELL UNITA LA FESTA MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA Il tema scelto risponde ai criteri di pertinenza (è un tema specifico dell Area di apprendimento RC), di essenzialità (rappresenta un sapere rilevante e generatore), di correlazione (consente una relazione significativa tra esperienza di vita e dimensione biblico/teologica) e risulta adeguato al livello scolastico considerato. E funzionale alle Finalità Generali del Processo Formativo e al Profilo Globale dello studente espressi nei PSP. Si colloca inoltre in modo coerente all interno del percorso espresso dai curricoli biennali di RC e consente anche accostamenti da diversi ambiti disciplinari. COMPETENZA DI RIFERIMENTO Conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; ALTRE COMPETENZE: Area di apprendimento LINGUA ITALIANA: interagisce e comunica verbalmente in contesti di diversa natura 58 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

59 Approfondimento del tema considerato Mappa Concettuale: Rispetto agli elementi che definiscono il concetto, rappresentati nella Mappa, nell Unità di Lavoro si delimita l area di intervento tenendo conto in particolare del soggetto in apprendimento come elemento centrale della riflessione e programmazione didattica. E necessario considerare ciò che gli alunni sanno rispetto alla proposta contenutistica riflessa nella mappa e prendere atto degli schemi di assimilazione già costruiti dal soggetto in apprendimento per formulare un'ipotesi di sviluppo e stabilire in che modo ordinare le operazioni didattiche seguenti. E importante essere ben consapevoli del fatto che la comprensione delle conoscenze/abilità oggetto del processo di insegnamento/apprendimento nell area RC dipende in buona parte dalla qualità della relazione che sappiamo costruire con gli alunni e dal grado di correlazione che si riesce a stabilire tra conoscenze/abilità stesse ed esperienza concreta di vita. La fedeltà al contenuto non deve essere mai disgiunta dalla fedeltà alle possibilità di comprensione di colui che ne è il destinatario, ed è possibile ipotizzare un processo di crescita e di maturazione al riguardo solo se prima riusciamo ad incontrare l alunno là dove egli si trova. Nel definire obiettivi e fasi dell Unità di Lavoro, oltre all attenzione per il soggetto in apprendimento, si considerano anche altre variabili legate alle condizioni di esercizio (tempo a disposizione, spazi, risorse, situazioni particolari ). 59 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

60 CONOSCENZE RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: feste religiose e altre feste; gli elementi caratteristici della festa del Natale. ABILITA RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: riconoscere e distinguere feste religiose da altre feste con attenzione alle realtà locali e individuare gli elementi caratteristici della festa del Natale. DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL ATTIVITA (sviluppo del percorso didattico) 1. La festa nell esperienza di ciascuno (famiglia, scuola, paese ). 2. Feste religiose e altre feste. 3. Capire che la festa del Patrono è una festa religiosa. 4. Religioni diverse = feste diverse. 5. La festa del Natale. 60 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

61 FASI DI LAVORO FASE 1 Obiettivo di Fase Riconoscere l esperienza della festa nella vita di ciascuno (famiglia, scuola, paese ). DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) -Conversazione con gli alunni riguardo alla parola festa. TEMPI PREVISTI 1 ora - Fotocopia della scritta festa da ritagliare, incollare sul quaderno e colorare. - Illustrazione da parte dell alunno della festa preferita e degli elementi caratteristici di una festa. - Lettura da parte dell insegnante della poesia la festa. - Fotocopia poesia da incollare sul quaderno e da ripetere. - Sintesi scritta: E bello fare festa insieme. FASE 2 Obiettivo di Fase Distinguere feste religiose e altre feste. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) - Consegna fotocopia vari tipi di festa. TEMPI PREVISTI 2 ore - L alunno spiega oralmente le varie feste rappresentate nei disegni. - Conversazione guidata dell insegnante per sottolineare la distinzione tra feste religiose e non religiose. - Sintesi scritta: Ci sono feste religiose e non religiose. - L insegnante consegna la scheda la festa religiosa e invita l alunno a riferire ciò che rappresentano i disegni. -Gli alunni colorano solo gli elementi che caratterizzano la festa religiosa ( segni luogo persone ). 61 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

62 FASE 3 Obiettivo di Fase Capire che la festa del Patrono è una festa religiosa DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) - L insegnante spiega che una festa religiosa importante è anche la festa del Patrono del paese, celebrata per festeggiare, ricordare una persona che ha seguito gli insegnamenti di Gesù. TEMPI PREVISTI 1 ore - Sintesi scritta: Nel paese di Dimaro il 10 agosto di ogni anno si fa una grande festa e si festeggia San Lorenzo. FASE 4 Obiettivo di Fase Conoscere che religioni diverse hanno feste diverse DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) - L insegnante spiega che la domenica non è il giorno di festa per tutte le persone del mondo. TEMPI PREVISTI 2 ore - Attraverso brevi racconti e immagini l alunno scopre quale è il giorno di festa per i cristiani, ebrei e musulmani. - L insegnante consegna la scheda giorni di festa ( allegato 6 ) da ritagliare, incollare e completare sul quaderno. - Sintesi scritta: Nel mondo ci sono tante religioni e in tutte le religioni ci sono giorni di festa anche se sono in giorni diversi. 62 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

63 FASE 5 Obiettivo di Fase Conoscere gli elementi costitutivi della festa cristiana del Natale DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) - Attraverso domande stimolo l insegnante invita gli alunni a riferire quali sono i segni del Natale presenti nell ambiente in cui vivono. TEMPI PREVISTI 2 ore - L insegnante consegna una scheda con vari segni che riguardano feste diverse e invita l alunno a ritagliare, incollare e colorare solo quelli che richiamano il Natale. - Conversazione per sottolineare il vero motivo della festa del Natale. - Sintesi scritta: I cristiani, a Natale, fanno festa per ricordare la nascita di Gesù. - L insegnante, attraverso brani evangelici, racconta la storia della nascita di Gesù. - L insegnante consegna la scheda La storia del Natale e invita gli alunni a colorarla, ripetendo quello che le figure rappresentano. ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI 1.Verifica delle conoscenze/abilità 2.Verifica delle competenze 3.Osservazioni di processo 1.VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA : I criteri guida, da tener presenti nella stesura di strumenti di verifica, possono essere così riassunti: 1. Corrispondenza con la progettazione dell unità di lavoro e con il processo reale dell attività didattica. Secondo questo criterio risulta fondamentale considerare il rapporto stretto e diretto che deve sussistere tra strumento di verifica, conoscenze/abilità dell UL e obiettivi di fase. Ciò che si intende valutare è espresso infatti in termini sommativi e finali dalle conoscenze/abilità e in termini più articolati dagli obiettivi di fase. 2. Attenzione alla strutturazione dello strumento secondo livelli di complessità progressiva. Per la costruzione o per l analisi dello strumento di verifica si devono prendere in esame anche i livelli di complessità progressiva, cioè la presenza di esercizi o compiti che, in riferimento alle conoscenze/abilità considerate, sono strutturati con difficoltà in forma crescente. Ad esempio si potrebbero considerare tre livelli di complessità: semplice riproduzione restituzione strutturata; applicazione motivata e originale. Su ciascun strumento di verifica vanno, di volta in volta, individuate quantità e qualità di quesiti/esercizi/compiti, graduati nel livello di complessità che identificano il livello di accettabilità e la prestazione attesa. 3. Aspetti di autovalutazione. Nello strumento di verifica la presenza di sezioni o parti nelle quali si attiva l alunno a ragionare sui propri guadagni didattici a seguito dell attività svolta risulta di sicura utilità. Le prove di verifica risultano costituite da un insieme di quesiti ed esercizi che hanno come scopo quello di sollecitare una prestazione appropriata da parte dell alunno. 63 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

64 La prestazione reale di ciascuno va confrontata e misurata rispetto ad una prestazione attesa (o ideale). La valutazione degli esiti passa perciò attraverso un raffronto tra gli apprendimenti (conoscenze/abilità) proposti - la prestazione attesa - e quelli effettivamente acquisiti dall alunno - la prestazione reale. Tale raffronto permette di definire il livello di padronanza degli apprendimenti considerati. Per gestire il confronto tra reale e ideale e misurarne la corrispondenza serve un indice che permetta di esprimere il grado di conformità della prestazione reale rispetto a quella attesa. E necessario perciò disporre di una scala di valutazione con relativa soglia di accettabilità al fine di esprimersi circa il livello di padronanza di quei determinati apprendimenti. UNITA DI LAVORO Strumento di verifica approfondi menti Livello di padronanza degli apprendimenti Non sufficiente Soglia di accettabilità Prestazione attesa Livelli avanzati Sufficien te Buono Distinto Ottimo Lo strumento di verifica si costruisce perciò a partire dalle conoscenze/abilità relative all UL e al suo sviluppo, organizzando il percorso di verifica secondo gradi di complessità progressiva, aggiungendo aspetti di autovalutazione e individuando, dentro lo strumento, la quantità e la qualità dei quesiti/esercizi/compiti che identificano e permettono di accertare la prestazione attesa e, di seguito, in riferimento a quest ultima, la soglia di accettabilità, e gli eventuali livelli avanzati. In questo modo, una volta condotto l accertamento delle conoscenze/abilità in classe, sarà possibile, attraverso la scala di valutazione, esprimersi circa la padronanza degli apprendimenti sottoposti a verifica. Quando prestazione attesa e prestazione reale corrispondono, il livello di padronanza delle conoscenze/abilità risulta pieno. Il livello di accettabilità invece va, di volta in volta determinato preventivamente a seconda di come è strutturato lo strumento di verifica. E possibile che uno strumento di verifica presenti materiali di lavoro che si collocano anche oltre la prestazione attesa aprendo così la possibilità di accedere a livelli di prestazione ulteriori e personalizzati. Questa parte dello strumento di verifica deve essere eventualmente proposta agli alunni in termini assolutamente liberi e non vincolanti. Non è da trascurare inoltre l ipotesi di corredare l espressione del livello di padronanza di quei determinati apprendimenti con commenti, indicazioni e suggerimenti operativi. In ogni caso va sempre ricordato che l espressione del livello di padronanza di determinati apprendimenti raggiunti dall allievo coinvolge e riguarda l intero processo di insegnamento-apprendimento e tutti gli attori che, in esso, hanno avuto un ruolo. Infine, una volta provveduto all accertamento delle prestazioni attese e all individuazione del livello di padronanza degli apprendimenti è importante che la comunicazione dei risultati allo studente, per risultare coerente con le finalità della valutazione, sia: - il più possibile di apprezzamento di quanto raggiunto dallo studente; - espressa in forma di recupero di lacune, di stimolo all apprendimento e orientamento; - vissuta come esperienza di covalutazione considerando anche agli aspetti autovalutativi proposti nella verifica. In ogni caso quello della comunicazione dei risultati della valutazione è un momento che va attentamente preparato e curato. Studenti e famiglie devono essere opportunamente e preventivamente informati rispetto a criteri e modalità di valutazione che l insegnante intende adottare e con loro è necessario condividerne spirito, funzione e finalità. 64 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

65 STRUMENTI PER LA VERIFCA 65 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

66 Unisci con una freccia le religioni con il giorno di festa corrispondente: Completa lo schema con le parole mancanti: 66 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

67 SCHEDA PER L AUTOVALUTAZIONE: INTERESSE (quanto mi ha interessato l argomento affrontato?) IMPEGNO (quanto mi sono impegnato nelle varie attività?) LAVORO CON I COMPAGNI (è stato utile e produttivo lavorare anche con gli altri?) POCO ABBASTANZ A MOLTO Con questo lavoro una cosa nuova che ho imparato è questa: Quale parte del lavoro mi è risultata più facile? Quale parte del lavoro mi è risultata più difficile? Per migliorare penso di dover: stare più attento studiare di più chiedere spiegazioni durante le lezioni Altro 2.VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E : Per quanto riguarda la verifica e certificazione di competenze, non si sono ancora acquisite particolari esperienze e, per il momento, ci si muove sviluppando ipotesi che seguono, per analogia, il caso dei Compiti di Apprendimento. Il Compito di apprendimento, in quanto prodotto del singolo alunno o del gruppo classe, inteso come attività concreta e significativa che associa conoscenze/abilità a esperienze di vita, problemi, compiti della vita personale e sociale, appare, al momento, adeguato a dimostrare l acquisizione di una competenza, considerata però soprattutto nella sua espressione scolastica e non ancora come dato che si realizza pienamente nella vita e nella soluzione dei problemi che essa presenta. Trattandosi dell area Religione Cattolica appare utile precisare che non si tratta di verificare competenze attinenti alla pratica religiosa e richiamare l attenzione sul fatto che, in questo caso, il confine della espressione scolastica delle competenze di RC assume un rilievo del tutto particolare. Rimane comunque garantita la possibilità di accertare l acquisizione di competenze anche nell area RC in quanto il sapere religioso, al di là di appartenenze e di personali scelte di fede, attiene alla vita, alla conoscenza e alla comprensione di un dato religioso che si esprime nell ambiente e nella vita delle persone, alla maturazione di maggiore consapevolezza delle proprie scelte e all apertura ad un dialogo costruttivo con chi fa scelte e vive esperienze diverse, religiose e non. 67 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

68 Tenuto conto di questo la formulazione dei Compiti di Apprendimento si può ispirare a quattro categorie che esprimono il radicarsi e l incarnarsi delle competenze nei vissuti. Si parla di un agire complesso che, in un determinato contesto, risulta adeguato a: - rispondere ad un bisogno, - risolvere un problema, - eseguire un compito, - realizzare un progetto. Bisogni, problemi compiti e progetti sono il contesto, l ambiente da descrivere o richiamare ed eventualmente da simulare, per poter vedere all opera, con il limite del livello scolastico, le competenze previste. COMPITO DI APPRENDIMENTO: Siamo un gruppo di persone incaricate di preparare in paese la festa del Natale. Dobbiamo decidere ed elencare i segni che devono abbellire le strade e spiegare brevemente il loro significato. Poi dobbiamo fare un cartello da appendere nei punti più visibili del paese con le indicazioni delle attività religiose che caratterizzano la festa del Natale spiegandone brevemente il significato. 3.OSSERVAZIONI DI PROCESSO SCHEDA PER LE OSSERVAZIONI DI PROCESSO: Indicatori di autonomia e responsabilità Chiede spiegazioni quando ha bisogno Approfondisce le conoscenze attraverso altri strumenti Ricerca e propone nuovo materiale per l attività Avanza proposte di lavoro/soluzione a problemi mai talvol ta spess o Semp re Indicatori di interazione con gli altri Chiede aiuto Offre aiuto Esprime senso di appartenenza E disponibile al lavoro di gruppo mai talvol ta spess o Semp re 68 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

69 Indicatori di procedura Si confronta con l insegnante e chiede informazioni Organizza materiali e strumenti Utilizza fonti di informazioni Conclude il lavoro mai talvol ta spess o Semp re 69 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

70 MATERIALI DI LAVORO 70 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

71 1. Festa ( fotocopia della scritta ) 2. Poesia La festa ( fotocopia ) 3. Scheda Vari tipi di festa 4. Scheda San Lorenzo 5. Scheda La festa religiosa 6. Scheda Giorni di festa 7. Scheda I segni del Natale 8. Scheda La storia del Natale 71 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

72 72 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

73 73 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

74 74 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

75 SAN LORENZO 75 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

76 76 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

77 77 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

78 78 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

79 79 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

80 Unità di lavoro: primo ciclo, primo biennio GESU DI NAZARETH Istituti scolastici coinvolti IC Bassa Val di Sole e IC Val Rendena TITOLO DELL UNITA GESU di NAZARETH MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA Il tema scelto risponde ai criteri di pertinenza (è un tema specifico dell Area di apprendimento RC), di essenzialità (rappresenta un sapere rilevante e generatore), di correlazione (consente una relazione significativa tra esperienza di vita e dimensione biblico/teologica) e risulta adeguato al livello scolastico considerato. E funzionale alle Finalità Generali del Processo Formativo e al Profilo Globale dello studente espressi nei PSP. Si colloca inoltre in modo coerente all interno del percorso espresso dai curricoli biennali di RC e consente anche accostamenti da diversi ambiti disciplinari. COMPETENZA DI RIFERIMENTO ALTRE COMPETENZE: 80 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

81 Riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza fondamentale nella vita di molte persone, individuare nelle religioni modalità concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani. Area di apprendimento LINGUA ITALIANA: Interagisce e comunica verbalmente in contesti di diversa natura Conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; 81 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

82 Approfondimento del tema considerato Mappa Concettuale: Rispetto agli elementi che definiscono il concetto, rappresentati nella Mappa, nell Unità di Lavoro si delimita l area di intervento tenendo conto in particolare del soggetto in apprendimento come elemento centrale della riflessione e programmazione didattica. E necessario considerare ciò che gli alunni sanno rispetto alla proposta contenutistica riflessa nella mappa e prendere atto degli schemi di assimilazione già costruiti dal soggetto in apprendimento per formulare un'ipotesi di sviluppo e stabilire in che modo ordinare le operazioni didattiche seguenti. E importante essere ben consapevoli del fatto che la comprensione delle conoscenze/abilità oggetto del processo di insegnamento/apprendimento nell area RC dipende in buona parte dalla qualità della relazione che sappiamo costruire con gli alunni e dal grado di correlazione che si riesce a stabilire tra conoscenze/abilità stesse ed esperienza concreta di vita. La fedeltà al contenuto non deve essere mai disgiunta dalla fedeltà alle possibilità di comprensione di colui che ne è il destinatario, ed è possibile ipotizzare un processo di crescita e di maturazione al riguardo solo se prima riusciamo ad incontrare l alunno là dove egli si trova. Nel definire obiettivi e fasi dell Unità di Lavoro, oltre all attenzione per il soggetto in apprendimento, si considerano anche altre variabili legate alle condizioni di esercizio (tempo a disposizione, spazi, risorse, situazioni particolari ). 82 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

83 CONOSCENZE RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: gli eventi principali della vita di Gesù che esprimono la ricchezza della sua umanità e il suo speciale rapporto con Dio ABILITA RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: Ricostruire gli eventi principali della vita di Gesù considerando la ricchezza della sua umanità e il suo speciale rapporto con Dio DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL ATTIVITA (sviluppo del percorso didattico) riconoscere il rilievo e l'importanza che la figura di Gesù ha nell ambiente e nella vita di molte persone ; conoscere fatti, luoghi e persone principali riguardo alla nascita di Gesù; conoscere l'episodio di Gesù al tempio; conoscere momenti, episodi della vita di Gesù con gli amici e le persone più amate; conoscere la storia della sofferenza e della morte di Gesù nei Vangeli; conoscere l'esperienza degli amici di Gesù dopo la sua morte e Resurrezione. 83 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

84 FASI DI LAVORO n. FASE 1 Obiettivo di Fase Riconoscere il rilievo e l importanza che la figura di Gesù ha nell ambiente e nella vita di molte persone DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) -L'insegnante propone agli alunni la frase " Tante persone parlano di Gesù. - Ogni alunno è invitato a riferire e quindi a riportare sul quaderno nomi di persone che parlano di Gesù. -L'insegnante detta: " I segni di Gesù intorno a noi." -Ogni alunno è invitato a elencare i segni di Gesù presenti nell'ambiente e a illustrarli. - L'insegnante aiuta gli alunni a capire che Gesù è una figura importante. -Detta perciò una breve frase: " Molte persone e molti segni parlano di Gesù, quindi è importante conoscerlo." - L'insegnante sottolinea che per conoscere Gesù è necessario leggere i Vangeli. TEMPI PREVISTI 2 ore Si conclude con uno schema di sintesi: 84 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

85 n. FASE 2 Obiettivo di Fase Conoscere fatti, luoghi e persone principali riguardo alla nascita di Gesù. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) -L'insegnante racconta i fatti relativi alla nascita di Gesù come li riportano i Vangeli di Matteo e Luca. TEMPI PREVISTI 1 ora - L'insegnante consegna a tutti gli alunni una scheda raffigurante i momenti della nascita di Gesù e invita ciascuno a ritagliarli e a incollarli in modo cronologico. (vedi allegati) - L'insegnante conclude dettando delle brevi frasi sintesi. n. FASE 3 Obiettivo di Fase Conoscere l episodio di Gesù al tempio. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) - L'insegnante legge il passo di Luca 2, Gli alunni scrivono: Gesù cresce a Nazaret con Maria e Giuseppe. TEMPI PREVISTI 2 ore - L'insegnante legge insieme agli alunni la scheda " La vita a Nazaret " per comprendere come si viveva nel villaggio di Nazaret al tempo di Gesù. - L'insegnante legge dal Vangelo di Luca l'episodio di Gesù dodicenne al tempio. Ogni alunno lo illustra. - Dopo una conversazione sull'episodio gli alunni, guidati dall'insegnante, scrivono alcune brevi frasi: " Gesù,come ogni ebreo,va a pregare nel tempio di Gerusalemme in occasione di grandi feste. A dodici anni Gesù, nel tempio, si ferma a parlare con i maestri ebrei che insegnano la Bibbia. Maria e Giuseppe preoccupati lo cercano e lo trovano nel Tempio." n. FASE 4 Obiettivo di Fase 85 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

86 Conoscere momenti ed episodi della vita di Gesù con gli amici e le persone più amate. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) - L'insegnante consegna la scheda " Gesù cerca amici. ( Marco 1,16-20) - Gli alunni leggono l'episodio e rispondono alle domande. - L'insegnante consegna la scheda riportante l'episodio di " Gesù ama i bambini. " (Matteo 19,13-15) -Gli alunni scrivono nel fumetto le frasi di Gesù riguardo ai bambini. - L'insegnante consegna la scheda riportante " La guarigione del cieco Bartimeo. (Marco 10,46-56) -Gli alunni leggono l'episodio, lo illustrano e rispondono alle domande. - L'insegnante consegna la scheda riportante " La guarigione di alcuni lebbrosi. (Luca 17,11-19) - Gli alunni illustrano l'episodio e completano le frasi. - L'insegnante consegna la scheda " Gesù incontra Zaccheo." ( Luca 19,1-10) -Gli alunni illustrano l'episodio e completano le frasi. TEMPI PREVISTI 2 ore Conclusione della fase con uno schema di sintesi: 86 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

87 n. FASE 5 Obiettivo di Fase Conoscere la storia della sofferenza e della morte di Gesù nei Vangeli. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) - L'insegnante racconta i fatti relativi alla sofferenza e morte di Gesù come li riportano i quattro Vangeli. TEMPI PREVISTI 2 ore (più la visita guidata) - L'insegnante mostra una videocassetta sugli ultimi momenti della vita di Gesù. - L'insegnante consegna a tutti gli alunni una scheda che riporta i disegni e le didascalie dei momenti della sofferenza e morte di Gesù. - Invita ciascun alunno a ritagliarli, incollando i disegni e le didascalie in modo cronologico. - Visita guidata alla chiesa del paese per riconoscere gli eventi trattati nella sequenza del Via Crucis. n. FASE 6 Obiettivo di Fase Conoscere l esperienza degli amici di Gesù dopo la sua morte e Risurrezione. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) - L'insegnante racconta i fatti relativi alla sofferenza e morte di Gesù come li riportano i quattro Vangeli. TEMPI PREVISTI 1 ora - L'insegnante mostra una videocassetta sugli ultimi momenti della vita di Gesù. - L'insegnante consegna a tutti gli alunni una scheda che riporta i disegni e le didascalie dei momenti della sofferenza e morte di Gesù. - Invita ciascun alunno a ritagliarli, incollando i disegni e le didascalie in modo cronologico. 87 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

88 ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI 1.Verifica delle conoscenze/abilità 2.Verifica delle competenze 3.Osservazioni di processo 1.VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA : I criteri guida, da tener presenti nella stesura di strumenti di verifica, possono essere così riassunti: 1. Corrispondenza con la progettazione dell unità di lavoro e con il processo reale dell attività didattica. Secondo questo criterio risulta fondamentale considerare il rapporto stretto e diretto che deve sussistere tra strumento di verifica, conoscenze/abilità dell UL e obiettivi di fase. Ciò che si intende valutare è espresso infatti in termini sommativi e finali dalle conoscenze/abilità e in termini più articolati dagli obiettivi di fase. 2. Attenzione alla strutturazione dello strumento secondo livelli di complessità progressiva. Per la costruzione o per l analisi dello strumento di verifica si devono prendere in esame anche i livelli di complessità progressiva, cioè la presenza di esercizi o compiti che, in riferimento alle conoscenze/abilità considerate, sono strutturati con difficoltà in forma crescente. Ad esempio si potrebbero considerare tre livelli di complessità: semplice riproduzione restituzione strutturata; applicazione motivata e originale. Su ciascun strumento di verifica vanno, di volta in volta, individuate quantità e qualità di quesiti/esercizi/compiti, graduati nel livello di complessità che identificano il livello di accettabilità e la prestazione attesa. 3. Aspetti di autovalutazione. Nello strumento di verifica la presenza di sezioni o parti nelle quali si attiva l alunno a ragionare sui propri guadagni didattici a seguito dell attività svolta risulta di sicura utilità. Le prove di verifica risultano costituite da un insieme di quesiti ed esercizi che hanno come scopo quello di sollecitare una prestazione appropriata da parte dell alunno. La prestazione reale di ciascuno va confrontata e misurata rispetto ad una prestazione attesa (o ideale). La valutazione degli esiti passa perciò attraverso un raffronto tra gli apprendimenti (conoscenze/abilità) proposti - la prestazione attesa - e quelli effettivamente acquisiti dall alunno - la prestazione reale. Tale raffronto permette di definire il livello di padronanza degli apprendimenti considerati. Per gestire il confronto tra reale e ideale e misurarne la corrispondenza serve un indice che permetta di esprimere il grado di conformità della prestazione reale rispetto a quella attesa. E necessario perciò disporre di una scala di valutazione con relativa soglia di accettabilità al fine di esprimersi circa il livello di padronanza di quei determinati apprendimenti. UNITA DI LAVORO Strumento di verifica approfondi menti Livello di padronanza degli apprendimenti Non sufficiente Soglia di accettabilità Prestazione attesa Livelli avanzati Sufficien te Buono Distinto Ottimo Lo strumento di verifica si costruisce perciò a partire dalle conoscenze/abilità relative all UL e al suo sviluppo, organizzando il percorso di verifica secondo gradi di complessità progressiva, aggiungendo aspetti di autovalutazione e individuando, dentro lo strumento, la quantità e la qualità dei quesiti/esercizi/compiti che identificano e permettono di accertare la prestazione attesa e, di seguito, in riferimento a quest ultima, la soglia di accettabilità, e gli eventuali livelli avanzati. In questo modo, una volta condotto l accertamento delle conoscenze/abilità in classe, sarà possibile, attraverso la scala di valutazione, esprimersi circa la padronanza degli apprendimenti sottoposti a verifica. Quando prestazione attesa e prestazione reale corrispondono, il livello di padronanza delle conoscenze/abilità risulta pieno. Il livello di accettabilità invece va, di volta in volta determinato preventivamente a seconda di come è strutturato lo strumento di verifica. E possibile che uno strumento di verifica presenti materiali di lavoro che si collocano anche oltre la prestazione attesa aprendo così la possibilità di accedere a livelli di prestazione ulteriori e personalizzati. Questa parte dello strumento di verifica deve essere eventualmente proposta agli alunni in termini assolutamente liberi e non vincolanti. 88 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

89 Non è da trascurare inoltre l ipotesi di corredare l espressione del livello di padronanza di quei determinati apprendimenti con commenti, indicazioni e suggerimenti operativi. In ogni caso va sempre ricordato che l espressione del livello di padronanza di determinati apprendimenti raggiunti dall allievo coinvolge e riguarda l intero processo di insegnamento-apprendimento e tutti gli attori che, in esso, hanno avuto un ruolo. Infine, una volta provveduto all accertamento delle prestazioni attese e all individuazione del livello di padronanza degli apprendimenti è importante che la comunicazione dei risultati allo studente, per risultare coerente con le finalità della valutazione, sia: - il più possibile di apprezzamento di quanto raggiunto dallo studente; - espressa in forma di recupero di lacune, di stimolo all apprendimento e orientamento; - vissuta come esperienza di covalutazione considerando anche agli aspetti autovalutativi proposti nella verifica. In ogni caso quello della comunicazione dei risultati della valutazione è un momento che va attentamente preparato e curato. Studenti e famiglie devono essere opportunamente e preventivamente informati rispetto a criteri e modalità di valutazione che l insegnante intende adottare e con loro è necessario condividerne spirito, funzione e finalità. 89 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

90 STRUMENTI PER LA VERIFCA 90 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

91 Completa lo schema: 91 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

92 SCHEDA PER L AUTOVALUTAZIONE: INTERESSE (quanto mi ha interessato l argomento affrontato?) IMPEGNO (quanto mi sono impegnato nelle varie attività?) LAVORO CON I COMPAGNI (è stato utile e produttivo lavorare anche con gli altri?) POCO ABBASTANZ A MOLTO Con questo lavoro una cosa nuova che ho imparato è questa: Quale parte del lavoro mi è risultata più facile? Quale parte del lavoro mi è risultata più difficile? Per migliorare penso di dover: stare più attento studiare di più chiedere spiegazioni durante le lezioni Altro 92 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

93 2.VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E : Per quanto riguarda la verifica e certificazione di competenze, non si sono ancora acquisite particolari esperienze e, per il momento, ci si muove sviluppando ipotesi che seguono, per analogia, il caso dei Compiti di Apprendimento. Il Compito di apprendimento, in quanto prodotto del singolo alunno o del gruppo classe, inteso come attività concreta e significativa che associa conoscenze/abilità a esperienze di vita, problemi, compiti della vita personale e sociale, appare, al momento, adeguato a dimostrare l acquisizione di una competenza, considerata però soprattutto nella sua espressione scolastica e non ancora come dato che si realizza pienamente nella vita e nella soluzione dei problemi che essa presenta. Trattandosi dell area Religione Cattolica appare utile precisare che non si tratta di verificare competenze attinenti alla pratica religiosa e richiamare l attenzione sul fatto che, in questo caso, il confine della espressione scolastica delle competenze di RC assume un rilievo del tutto particolare. Rimane comunque garantita la possibilità di accertare l acquisizione di competenze anche nell area RC in quanto il sapere religioso, al di là di appartenenze e di personali scelte di fede, attiene alla vita, alla conoscenza e alla comprensione di un dato religioso che si esprime nell ambiente e nella vita delle persone, alla maturazione di maggiore consapevolezza delle proprie scelte e all apertura ad un dialogo costruttivo con chi fa scelte e vive esperienze diverse, religiose e non. Tenuto conto di questo la formulazione dei Compiti di Apprendimento si può ispirare a quattro categorie che esprimono il radicarsi e l incarnarsi delle competenze nei vissuti. Si parla di un agire complesso che, in un determinato contesto, risulta adeguato a: - rispondere ad un bisogno, - risolvere un problema, - eseguire un compito, - realizzare un progetto. Bisogni, problemi compiti e progetti sono il contesto, l ambiente da descrivere o richiamare ed eventualmente da simulare, per poter vedere all opera, con il limite del livello scolastico, le competenze previste. COMPITO DI APPRENDIMENTO: Organizzare una uscita sul territorio e chiedere a ciascuno di individuare nell ambiente circostante segni e luoghi che richiamano la persona e la vita di Gesù di Nazareth. 93 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

94 3.OSSERVAZIONI DI PROCESSO SCHEDA PER LE OSSERVAZIONI DI PROCESSO: Indicatori di autonomia e responsabilità Chiede spiegazioni quando ha bisogno Approfondisce le conoscenze attraverso altri strumenti Ricerca e propone nuovo materiale per l attività Avanza proposte di lavoro/soluzione a problemi mai talvol ta spess o Semp re Indicatori di interazione con gli altri Chiede aiuto Offre aiuto Esprime senso di appartenenza E disponibile al lavoro di gruppo mai talvol ta spess o Semp re Indicatori di procedura Si confronta con l insegnante e chiede informazioni Organizza materiali e strumenti Utilizza fonti di informazioni Conclude il lavoro mai talvol ta spess o Semp re 94 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

95 MATERIALI DI LAVORO 1. Scheda " Momenti della nascita di Gesù. " 2. Scheda " La vita a Nazaret. " 3. Scheda " Gesù cerca amici. " 4. Scheda " Gesù ama i bambini. " 5. Scheda " Gesù guarisce il cieco Bartimeo. " 6. Scheda " Gesù guarisce dei lebbrosi. " 7. Scheda " Gesù incontra Zaccheo. " 8a Scheda " Momenti della sofferenza e morte di Gesù. " 8b Scheda " Le donne al sepolcro. " 9. Scheda Gesù appare ai due apostoli. 95 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

96 96 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

97 97 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

98 98 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

99 99 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

100 100 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

101 101 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

102 102 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

103 103 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

104 104 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

105 105 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

106 106 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

107 Secondo Biennio SECONDO BIENNIO con il riconoscimento d intesa del Servizio IRC della Diocesi di Trento ai sensi del DPR 751 del Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

108 INDICAZIONI PER LA LETTURA Per consentire una effettiva applicazione dei PSP è necessario offrire una articolazione di categorie organizzative che consenta un collegamento e un dialogo il più possibile efficace e significativo tra il Profilo per Competenze e la prassi abituale cioè l attività di programmazione dei piani di lavoro annuali affidata ai docenti. L articolazione delle competenze in abilità e conoscenze a cadenza intermedia (termine della Scuola Primaria e termine della Scuola Secondaria di 1 grado) è già un aiuto e una indicazione in questo senso. Di ulteriore valore e utilità sono i curricoli biennali che diventano riferimento più vicino e diretto per la selezione e l organizzazione delle conoscenze/abilità in vista di Competenze, che andranno a costituire i singoli Piani di Studio. Nel curricolo biennale si esprimono le abilità/conoscenze da promuovere in ciascun biennio in vista delle COMPETENZE previste al termine del PRIMO CICLO di ISTRUZIONE. In questo compito va tenuto presente che il rapporto tra il curricolo biennale e le Competenze, poste come risultato a cui tendere, non è diretto, lineare, immediato e consequenziale (acquisisco queste abilità-conoscenze = acquisisco questa competenza), ma che il curricolo biennale esprime conoscenze e abilità con un rapporto di tipo funzionale e finalizzato alle competenze previste (progressione verso, in vista di ) senza esaurirne l ampiezza. La complessità stessa del concetto di competenza mette in risalto il fatto che esse sono frutto di una molteplicità di fattori che si intrecciano e integrano, tra i quali si colloca, in modo non esclusivo, anche l attività di insegnamento/apprendimento in ambito scolastico. Altro aspetto che a mio avviso va tenuto presente è che le competenze non vengono acquisite singolarmente e separatamente una dall altra, quasi sempre infatti l una richiama e suppone l altra. Perciò, molto spesso, le attività didattiche su abilità e conoscenze tendono, insieme alla molteplicità di altri fattori significativi, allo sviluppo di più competenze contemporaneamente; anche di aree di apprendimento diverse. Per costruire il CURRICOLO BIENNALE è possibile partire dalle LINEE GUIDA e in particolare dalle conoscenze/abilità poste come soglia al termine della Scuola Primaria e della Secondaria di 1 grado e chiedersi come esse possano articolarsi nella scansione biennale (cosa mi aspetto sappiano/sappiano fare gli studenti al termine del periodo considerato?). Alcune conoscenze/abilità, così come sono formulate, possono trovare una precisa collocazione in uno dei bienni, ma per la maggior parte di esse si tratta di elaborare una progressione verso da articolare e distribuire nei diversi bienni: quali passaggi intermedi è necessario fare per arrivare all acquisizione delle conoscenze/abilità poste al termine del livello considerato? A differenza delle conoscenze/abilità poste al termine della SP e SS1, che seguono rigidamente l ordine delle competenze, quelle del curricolo biennale di base possono essere articolate anche secondo criteri diversi (l ordine dei temi affrontati secondo la prassi abituale oppure le categorie organizzatrici di un area di apprendimento ) pur mantenendo un chiaro riferimento alle competenze che rappresentano il punto di arrivo a cui guardare. L articolazione delle conoscenze/abilità 108 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

109 nei curricoli biennali dovrebbe favorire l individuazione, la selezione e l organizzazione delle tematiche che costituiranno, in seguito, le Programmazioni individuali o di gruppo. Le conoscenze/abilità formulate nei bienni segnano infatti un soglia intermedia di riferimento, possono rappresentare un Curricolo di base (di Istituto e/o di Zona) e originano temi/argomenti/concetti (UA) da affrontare nelle Programmazioni annuali (di Istituto e/o di singolo insegnante). E importante considerare anche un punto di vista che parte dalle UA dei Piani di lavoro che si svolgono attualmente (la prassi di lavoro). Raggruppando le UA dei singoli anni in bienni è possibile individuare un area contenutistica da confrontare e sintonizzare con quella dei Curricoli biennali o da usare come fonte che li origina controllando le soglie poste al termine della Scuola Primaria e della Secondaria di 1 grado. 109 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

110 110 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

111 Area di apprendimento: RELIGIONE CATTOLICA - Curricolo Secondo biennio CONOSCENZE e ABILITA da promuovere nel SECONDO BIENNIO, attraverso le attività di insegnamento/apprendimento della programmazione annuale, in vista delle COMPETENZE previste al termine del PRIMO CICLO di ISTRUZIONE CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE (al termine del SECONDO BIENNIO, lo studente, conosce.) (al termine del SECONDO BIENNIO, lo studente, è in grado di ) SECONDO Biennio Esperienze di vita, universalità/molteplicità del fatto religioso e specificità del cristianesimo cattolico: Il dato delle diversità e varietà che caratterizzano la vita nel mondo. Esperienze di collaborazione e di condivisione che conciliano e valorizzano le differenze. Figure delle religioni, in particolare del cristianesimo, modelli di dialogo, di accoglienza e rispetto per l altro. Vicende e figure principali della storia del popolo di Israele nella Bibbia ed eventi della vita di Gesù. Parole e azioni di Gesù che per i cristiani lo manifestano Dio con noi e che esprimono la sua umanità (nella vita di famiglia, nel rapporto con gli altri, nei suoi desideri e aspirazioni, nella sua attenzione particolare verso i piccoli e i poveri) Eventi, luoghi e segni religiosi nell ambiente: Le feste religiose nell ambiente in cui si vive; l Anno Liturgico e le principali feste cristiane. La chiesa come edificio e comunità dei credenti celebrazioni e riti principali della comunità cristiana. La preghiera dei credenti come dialogo con Dio - Forme ed esempi di preghiere della tradizione cristiana. Testi sacri delle religioni: La Bibbia, biblioteca di libri: struttura generale e libri principali. La suddivisione della Bibbia in libri, capitoli, versetti. Modalità essenziali di accostamento e analisi di brani biblici narrativi, in particolare del Nuovo Testamento. I Libri Sacri di alcune grandi Religioni Valori e norme nelle religioni: Leggi, regole e norme che consentono di vivere con gli altri. Riconoscere espressioni della varietà di modi di vivere e di credere nel contesto in cui si vive. Riconoscere l importanza dell essere in relazione con gli altri e il valore dell amicizia e del fare gruppo. Conoscere vicende e figure principali della storia del popolo di Israele. Conoscere parole e azioni di Gesù di Nazareth che esprimono la ricchezza della sua umanità nel rapporto con gli altri e che per i cristiani lo rivelano Dio con noi. Individuare nella vita di Gesù atteggiamenti e comportamenti che i cristiani sono chiamati a seguire per vivere le relazioni con gli altri Conoscere gli elementi costitutivi delle principali feste religiose presenti nell ambiente in cui si vive e in particolare delle feste cristiane con attenzione alle espressioni artistiche e alle tradizioni locali correlate. Individuare le caratteristiche dell edificio chiesa come luogo dell espressione religiosa e liturgica di una comunità. Individuare il significato fondamentale e le principali forme della preghiera Conoscere la Bibbia come raccolta di libri in cui si narrano la storia del popolo ebreo, la vita di Gesù e dei primi cristiani. Saper analizzare un brano biblico individuandone i personaggi e la trama narrativa. Conoscere i Libri Sacri di alcune grandi religioni. Apprezzare il significato positivo per il bene dell uomo e del mondo di leggi, regole e norme anche in riferimento alle esperienze religiose. 1 riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza. fondamentale nella vita di molte persone, individuare nelle religioni modalità concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani. 2 conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; 3 riconoscere in termini essenziali caratteristiche e funzione dei testi sacri delle grandi religioni; in particolare utilizzare strumenti e criteri per la comprensione della Bibbia e l interpretazione di alcuni brani; 4 sapersi confrontare con valori e norme delle tradizioni religiose e comprendere in particolare la proposta etica del cristianesimo in vista di scelte per la maturazione personale e del rapporto con gli altri 111 Piani di Studio Provinciali -Religione Cattolica

112 Unita' di lavoro: primo ciclo, secondo biennio L ACCOGLIENZA Istituti scolastici coinvolti IC Rovereto Nord e Isera-Rovereto 112

113 TITOLO DELL UNITA : L ACCOGLIENZA MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA Il tema scelto risponde ai criteri di pertinenza (è un tema specifico dell Area di apprendimento RC), di essenzialità (rappresenta un sapere rilevante e generatore), di correlazione (consente una relazione significativa tra esperienza di vita e dimensione biblico/teologica) e risulta adeguato al livello scolastico considerato. E funzionale alle Finalità Generali del Processo Formativo e al Profilo Globale dello studente espressi nei PSP. Si colloca inoltre in modo coerente all interno del percorso espresso dai curricoli biennali di RC e consente anche accostamenti da diversi ambiti disciplinari. COMPETENZA DI RIFERIMENTO Riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza fondamentale nella vita di molte persone, individuare nelle religioni modalità concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani. Riconoscere in termini essenziali caratteristiche e funzione dei testi sacri delle grandi religioni; in particolare utilizzare strumenti e criteri per la comprensione della Bibbia e l interpretazione di alcuni brani; ALTRE COMPETENZE: Area di apprendimento EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA: a partire dall ambito scolastico, assume responsabilmente atteggiamenti e ruoli e sviluppa comportamenti di partecipazione attiva e comunitaria. Sviluppa modalità consapevoli di esercizio della convivenza civile, di rispetto delle diversità, di confronto responsabile e di dialogo. 113

114 Approfondimento del tema considerato Mappa Concettuale: Rispetto agli elementi che definiscono il concetto, rappresentati nella Mappa, nell Unità di Lavoro si delimita l area di intervento tenendo conto in particolare del soggetto in apprendimento come elemento centrale della riflessione e programmazione didattica. E necessario considerare ciò che gli alunni sanno rispetto alla proposta contenutistica riflessa nella mappa e prendere atto degli schemi di assimilazione già costruiti dal soggetto in apprendimento per formulare un'ipotesi di sviluppo e stabilire in che modo ordinare le operazioni didattiche seguenti. E importante essere ben consapevoli del fatto che la comprensione delle conoscenze/abilità oggetto del processo di insegnamento/apprendimento nell area RC dipende in buona parte dalla qualità della relazione che sappiamo costruire con gli alunni e dal grado di correlazione che si riesce a stabilire tra conoscenze/abilità stesse ed esperienza concreta di vita. La fedeltà al contenuto non deve essere mai disgiunta dalla fedeltà alle possibilità di comprensione di colui che ne è il destinatario, ed è possibile ipotizzare un processo di crescita e di maturazione al riguardo solo se prima riusciamo ad incontrare l alunno là dove egli si trova. Nel definire obiettivi e fasi dell Unità di Lavoro, oltre all attenzione per il soggetto in apprendimento, si considerano anche altre variabili legate alle condizioni di esercizio (tempo a disposizione, spazi, risorse, situazioni particolari ). 114

115 CONOSCENZE RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: Un mondo di differenze Parole e azioni di Gesù di Nazareth modello di attenzione e accoglienza per l altro. ABILITA RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: Comprendere l esistenza della diversità (fisica, caratteriale, culturale) e l esperienza arricchente dello stare insieme come amici. Conoscere che Gesù nel Vangelo ha insegnato a prendersi cura degli altri e ad accoglierli come fratelli. DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL ATTIVITA (sviluppo del percorso didattico) 1. L alunno fa esperienza delle diversità come ricchezza alla quale aprirsi per costruire insieme un umanità solidale. 2. L alunno riflettendo sull esperienza dell appartenenza ad un gruppo classe e ad una comunità scolastica, riconosce gli atteggiamenti che costituiscono l amicizia: il rispetto reciproco, la tolleranza, il dialogo, l accoglienza e la condivisione. 3. Individuare in alcuni brani del Vangelo l attenzione che Gesù ha nell accogliere chi è diverso e chi è bisognoso d aiuto. n. FASE 1 FASI DI LAVORO Obiettivo di Fase L alunno fa esperienza delle diversità come ricchezza alla quale aprirsi per costruire insieme un umanità solidale. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) L insegnante legge agli alunni il racconto di Elmer, l elefante variopinto di David McKee ed. Mondadori. (allegato 1) TEMPI PREVISTI 1 ora L insegnante guida poi un dialogo per verificarne la comprensione. L insegnante consegna ad ogni alunno una sagoma di elefante da colorare a piacere (allegato 2) e propone d incollarla su una cartellone dal titolo DIVERSI E BELLO ; ogni alunno avrà cura di scrivere sulla sua sagoma il proprio nome. L unico elefante a risultare di colore grigio sarà Elmer, come nel finale del racconto. Gli alunni, su invito dell insegnante, disegneranno sul quaderno personale un momento della storia di Elmer. Titolo del lavoro: Diversi è bello! L insegnante consegna poi ad ogni alunno la filastrocca di Elmer da incollare sul quaderno personale (allegato 3) ed insieme si cerca una conclusione della stessa. 115

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117 n. FASE 2 Obiettivo di Fase L alunno riflettendo sull esperienza dell appartenenza ad un gruppo classe e ad una comunità scolastica, riconosce gli atteggiamenti che costituiscono l amicizia: il rispetto reciproco, la tolleranza, il dialogo, l accoglienza e la condivisione. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) L insegnante propone la lettura Un amico venuto da lontano (allegato 4) e guida gli alunni nel dialogo attraverso alcune domande (vedi allegato 4). Si propone poi la sintesi di quanto emerso dal dialogo da scrivere sul quaderno personale di ogni alunno: il disegno dei compagni provenienti da altri Paesi con vicino il nome dello Stato e la rispettiva bandiera. TEMPI PREVISTI 2 ore L insegnante invita quindi gli alunni a ricercare gli atteggiamenti che sono necessari per essere amici e vivere bene in gruppo. Gli alunni elencano diversi comportamenti che l insegnante riporta sulla lavagna. Al termine ogni alunno ne sceglie uno e lo rappresenta, con un disegno, sul quaderno. L insegnante, infine, consegna il gioco dell accoglienza (allegato 5) e invita gli alunni a giocare in piccolo gruppo. 117

118 n. FASE 3 Obiettivo di Fase Individuare in alcuni brani del Vangelo l attenzione che Gesù ha nell accogliere chi è diverso e chi è bisognoso d aiuto. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) L insegnante presenta la figura di Gesù che accoglie chi è solo e nel bisogno, proponendo la narrazione di alcuni brani del Vangelo: TEMPI PREVISTI 3 ore Lc. 10,29-37: Il buon Samaritano Mc. 10,46-52: Bartimeo Lc. 10,1-10: Zaccheo. Per ogni lettura propone un attività sul quaderno personale come negli allegati 6, 7 ed 8 dopo aver guidato una conversazione con la quale far comprendere agli alunni chi erano questi personaggi e come Gesù li ha saputi accogliere valorizzandoli nelle loro diversità. Si conclude con uno schema di sintesi: 118

119 ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI 1.Verifica delle conoscenze/abilità 2.Verifica delle competenze 3.Osservazioni di processo 1.VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA : I criteri guida, da tener presenti nella stesura di strumenti di verifica, possono essere così riassunti: 1. Corrispondenza con la progettazione dell unità di lavoro e con il processo reale dell attività didattica. Secondo questo criterio risulta fondamentale considerare il rapporto stretto e diretto che deve sussistere tra strumento di verifica, conoscenze/abilità dell UL e obiettivi di fase. Ciò che si intende valutare è espresso infatti in termini sommativi e finali dalle conoscenze/abilità e in termini più articolati dagli obiettivi di fase. 2. Attenzione alla strutturazione dello strumento secondo livelli di complessità progressiva. Per la costruzione o per l analisi dello strumento di verifica si devono prendere in esame anche i livelli di complessità progressiva, cioè la presenza di esercizi o compiti che, in riferimento alle conoscenze/abilità considerate, sono strutturati con difficoltà in forma crescente. Ad esempio si potrebbero considerare tre livelli di complessità: semplice riproduzione restituzione strutturata; applicazione motivata e originale. Su ciascun strumento di verifica vanno, di volta in volta, individuate quantità e qualità di quesiti/esercizi/compiti, graduati nel livello di complessità che identificano il livello di accettabilità e la prestazione attesa. 3. Aspetti di autovalutazione. Nello strumento di verifica la presenza di sezioni o parti nelle quali si attiva l alunno a ragionare sui propri guadagni didattici a seguito dell attività svolta risulta di sicura utilità. Le prove di verifica risultano costituite da un insieme di quesiti ed esercizi che hanno come scopo quello di sollecitare una prestazione appropriata da parte dell alunno. La prestazione reale di ciascuno va confrontata e misurata rispetto ad una prestazione attesa (o ideale). La valutazione degli esiti passa perciò attraverso un raffronto tra gli apprendimenti (conoscenze/abilità) proposti - la prestazione attesa - e quelli effettivamente acquisiti dall alunno - la prestazione reale. Tale raffronto permette di definire il livello di padronanza degli apprendimenti considerati. Per gestire il confronto tra reale e ideale e misurarne la corrispondenza serve un indice che permetta di esprimere il grado di conformità della prestazione reale rispetto a quella attesa. E necessario perciò disporre di una scala di valutazione con relativa soglia di accettabilità al fine di esprimersi circa il livello di padronanza di quei determinati apprendimenti. UNITA DI LAVORO Strumento di verifica approfondi menti Livello di padronanza degli apprendimenti Non sufficiente Soglia di accettabilità Prestazione attesa Livelli avanzati Sufficien te Buono Distinto Ottimo Lo strumento di verifica si costruisce perciò a partire dalle conoscenze/abilità relative all UL e al suo sviluppo, organizzando il percorso di verifica secondo gradi di complessità progressiva, aggiungendo aspetti di autovalutazione e individuando, dentro lo strumento, la quantità e la qualità dei quesiti/esercizi/compiti che identificano e permettono di accertare la prestazione attesa e, di seguito, in riferimento a quest ultima, la soglia di accettabilità, e gli eventuali livelli avanzati. In questo modo, una volta condotto l accertamento delle conoscenze/abilità in classe, sarà possibile, attraverso la scala di valutazione, esprimersi circa la padronanza degli apprendimenti sottoposti a verifica. Quando prestazione attesa e prestazione reale corrispondono, il livello di padronanza delle conoscenze/abilità risulta pieno. Il livello di accettabilità invece va, di volta in volta determinato preventivamente a seconda di come è strutturato lo strumento di verifica. E possibile che uno strumento di verifica presenti materiali di lavoro che si collocano anche oltre la prestazione attesa aprendo così la possibilità di accedere a livelli di prestazione ulteriori e personalizzati. Questa parte dello strumento di verifica deve essere eventualmente proposta agli alunni in termini assolutamente liberi e non vincolanti. Non è da trascurare inoltre l ipotesi di corredare l espressione del livello di padronanza di quei determinati apprendimenti con commenti, indicazioni e suggerimenti operativi. In ogni caso va sempre ricordato che l espressione del livello di padronanza di determinati apprendimenti raggiunti dall allievo coinvolge e riguarda l intero processo di insegnamento-apprendimento e tutti gli attori che, in esso, hanno avuto un ruolo. Infine, una volta provveduto all accertamento delle prestazioni attese e all individuazione del livello di padronanza degli apprendimenti è importante che la comunicazione dei risultati allo studente, per risultare coerente con le finalità della valutazione, sia: - il più possibile di apprezzamento di quanto raggiunto dallo studente; - espressa in forma di recupero di lacune, di stimolo all apprendimento e orientamento; - vissuta come esperienza di covalutazione considerando anche agli aspetti autovalutativi proposti nella verifica. In ogni caso quello della comunicazione dei risultati della valutazione è un momento che va attentamente preparato e curato. Studenti e famiglie devono essere opportunamente e preventivamente informati rispetto a criteri e modalità di valutazione che l insegnante intende adottare e con loro è necessario condividerne spirito, funzione e finalità. 119

120 STRUMENTI PER LA VERIFCA: (continua tu la frase) In classe dimostriamo di essere un GRUPPO di AMICI quando... Collega con delle frecce scegliendo le parole giuste: Stare insieme Essere amici Picchiare ACCOGLIERE E Aiutare Rispettare Danneggiare Prestare Rifiutare Ascoltare 120

121 Osserviamo e leggiamo insieme lo schema seguendo l ordine numerico e, ad ogni riquadro, proviamo ad esprimere il nostro pensiero, le nostre impressioni, il nostro accordo o disaccordo cercando di dare qualche motivazione: SCHEDA PER L AUTOVALUTAZIONE: INTERESSE (quanto mi ha interessato l argomento affrontato?) IMPEGNO (quanto mi sono impegnato nelle varie attività?) LAVORO CON I COMPAGNI (è stato utile e produttivo lavorare anche con gli altri?) POCO ABBASTANZA MOLTO Con questo lavoro una cosa nuova che ho imparato è questa: 121

122 Quale parte del lavoro mi è risultata più facile? Quale parte del lavoro mi è risultata più difficile? Per migliorare penso di dover: stare più attento studiare di più chiedere spiegazioni durante le lezioni Altro 122

123 2.VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E : Per quanto riguarda la verifica e certificazione di competenze, non si sono ancora acquisite particolari esperienze e, per il momento, ci si muove sviluppando ipotesi che seguono, per analogia, il caso dei Compiti di Apprendimento. Il Compito di apprendimento, in quanto prodotto del singolo alunno o del gruppo classe, inteso come attività concreta e significativa che associa conoscenze/abilità a esperienze di vita, problemi, compiti della vita personale e sociale, appare, al momento, adeguato a dimostrare l acquisizione di una competenza, considerata però soprattutto nella sua espressione scolastica e non ancora come dato che si realizza pienamente nella vita e nella soluzione dei problemi che essa presenta. Trattandosi dell area Religione Cattolica appare utile precisare che non si tratta di verificare competenze attinenti alla pratica religiosa e richiamare l attenzione sul fatto che, in questo caso, il confine della espressione scolastica delle competenze di RC assume un rilievo del tutto particolare. Rimane comunque garantita la possibilità di accertare l acquisizione di competenze anche nell area RC in quanto il sapere religioso, al di là di appartenenze e di personali scelte di fede, attiene alla vita, alla conoscenza e alla comprensione di un dato religioso che si esprime nell ambiente e nella vita delle persone, alla maturazione di maggiore consapevolezza delle proprie scelte e all apertura ad un dialogo costruttivo con chi fa scelte e vive esperienze diverse, religiose e non. Tenuto conto di questo la formulazione dei Compiti di Apprendimento si può ispirare a quattro categorie che esprimono il radicarsi e l incarnarsi delle competenze nei vissuti. Si parla di un agire complesso che, in un determinato contesto, risulta adeguato a: - rispondere ad un bisogno, - risolvere un problema, - eseguire un compito, - realizzare un progetto. Bisogni, problemi compiti e progetti sono il contesto, l ambiente da descrivere o richiamare ed eventualmente da simulare, per poter vedere all opera, con il limite del livello scolastico, le competenze previste. COMPITO DI APPRENDIMENTO: Immaginiamo di avere il compito di governare un paese abitato da tante persone che vengono da tanti luoghi diversi della Terra. Vogliamo che il nostro paese abbia un futuro sereno e che le persone che sono venute ad abitarci si trovino bene e vivano felici. Proviamo perciò a individuare alcuni modi di pensare e di agire che ci aiutino a vivere bene insieme. Esaminiamo l elenco di affermazioni che segue e scegliamo insieme quelle adatte allo scopo facendone un grande cartello da mettere all entrata del nostro paese: 1.Visto che è difficile vivere bene insieme è meglio che ognuno pensi solo ai fatti suoi. 2.Le differenze tra le persone vanno prima di tutto conosciute. 3.E meglio non avere a che fare con chi non la pensa come me. 4.E importante ascoltare le ragioni dell altro. 5.Parlare con persone che hanno esperienze diverse dalle mie mi fa capire cose nuove. 6.Non è semplice vivere insieme tra persone diverse, ma ci si può impegnare per il bene di tutti. 7.Ognuno ha diritto ad essere rispettato. 8.Se qualcuno ha modi di vivere diversi dai miei meglio andare ciascuno per la propria strada. 9.E bello avere gusti e caratteristiche diverse. 10.E meglio essere tutti uguali. 123

124 3.OSSERVAZIONI DI PROCESSO SCHEDA PER LE OSSERVAZIONI DI PROCESSO: Indicatori di autonomia e responsabilità Chiede spiegazioni quando ha bisogno Approfondisce le conoscenze attraverso altri strumenti Ricerca e propone nuovo materiale per l attività Avanza proposte di lavoro/soluzione a problemi mai talvolt a spesso Sempr e Indicatori di interazione con gli altri Chiede aiuto Offre aiuto Esprime senso di appartenenza E disponibile al lavoro di gruppo mai talvolt a spesso Sempr e Indicatori di procedura Si confronta con l insegnante e chiede informazioni Organizza materiali e strumenti Utilizza fonti di informazioni Conclude il lavoro mai talvolt a spesso Sempr e 124

125 Allegati MATERIALI DI LAVORO 125

126 Allegato 1 ELMER, L ELEFANTE VARIOPINTO di David McKee ed. Mondadori C era una volta un branco di elefanti. Elefanti giovani, vecchi, alti, grassi o magri. Elefanti come questo, quello o quell altro, tutti differenti e felici e dello sresso colore. Tutti all infuori di Elmer. Elmer era diverso. Elmer era multicolore. Elmer era giallo, arancione,rosso, rosa, porpora, blu, verde, bianco e nero. Elmer non era color elefante. Era Elmer che intratteneva il branco. Talvolta scherzava con gli altri elefanti, e qualche volta erano gli altri a scherzare con lui. Ma dovunque ci fosse un sorriso era Elmer che l aveva acceso. Una notte Elmer non riuscì ad addormentarsi perché aveva un pensiero sciocco: era stanco di essere diverso. Non si è mai sentito di un elefante multicolore! pensava. Ecco perché tutti mi ridono intorno. All alba, prima che gli altri elefanti si svegliassero, Elmer scivolò via. Gironzolando nella giungla Elmer incontrò molti animali. Tutti dicevano: Buongiorno, Elmer. E ogni volta Elmer faceva un sorriso e rispondeva: Buongiorno. Dopo una lunga passeggiata Elmer trovò quello che stava cercando: un grande arbusto. Un grande arbusto pieno di bacche, un grande arbusto pieno di bacche color elefante. Elmer afferrò l arbusto con la proboscide e lo scosse, lo scosse fino a far cadere a terra tutte le bacche. Quando il terreno fu coperto di bacche, Elmer ci si rotolò in mezzo. Poi, con la proboscide multicolore, afferrò grappoli e grappoli di bacche e se li strofinò addosso fino a far sparire ogni traccia di giallo, di arancione, di rosso, di rosa, di porpora, di verde, di blu, di bianco e di nero. E alla fine Elmer sembrava un qualsiasi elefante color elefante. Elmer s incamminò per tornare al suo branco. E sulla via incontrò i molti animali. Questa volta ogni animale disse: Buongiorno, elefante. E ogni volta Elmer sorrise dicendo: Buongiorno. Era felice di non essere stato riconosciuto. Quando Elmer raggiunse il branco tutti gli elefanti dormicchiavano e nessuno si accorse di Elmer che si infilò in mezzo a loro. Dopo un po Elmer si accorse che c era qualcosa che non andava. Ma cosa? Si guardò in giro: la solita giungla, il solito cielo splendente, le solite nuvole che tornavano di quando in quando e infine i soliti, proprio i soliti elefanti. Elmer li guardò. Gli elefanti se ne stavano fermi fermi. Elmer non li aveva mai visti tanto seri prima d allora. E più guardava quei seri, silenziosi, immobili elefanti, più aveva molta voglia di ridere. Alla fine non ne poté più. Alzò la proboscide e urlò a perdifiato: BUM!!! Colti di sorpresa gli elefanti saltarono in qua e in là, in su e in giù, e caddero da tutte le parti. E videro Elmer che scoppiava dalle risate. Elmer dissero. Quello dev essere Elmer. E quindi anche gli altri elefanti si misero a ridere, e risero come non avevano mai riso prima. Cominciò a piovere e la pioggia lavò Elmer che ritornò variopinto e gli elefanti risero ancora più forte. O Elmer disse un vecchio del branco. Ci hai sempre fatto ridere, ma questa risata è la più bella di tutte. Non ci hai messo molto a tornare variopinto. Dobbiamo festeggiare questo giorno ogni anno disse un altro elefante. Questo sarà il giorno di Elmer. Tutti gli elefanti si tingeranno con i colori di Elmer, mentre Elmer si farà color elefante. Questo è proprio quello che fanno gli elefanti. Un giorno all anno si tingono da capo a piedi e sfilano in parata. Quel giorno, se ti capita di vedere un elefante color elefante, sai che si chiama Elmer. 126

127 Allegato 2 127

128 Allegato 3 L ELEFANTE ELMER Un elefante tutto colorato viveva nel branco in mezzo al prato. Ma un bel giorno diverso si sentì e tutto solo e triste lui partì. Un albero di bacche grigie lui trovò lo scrollò tanto e grigio diventò, così di tornare a casa lui pensò, ma il suo branco triste lui trovò. Decise allora di tornare colorato ed uno scherzo ai suoi amici aveva preparato; tutti gli elefanti a ridere scoppiarono ed una festa nella giungla per lui organizzarono. Allegato 4 UN AMICO VENUTO DA LONTANO Questa mattina nella nostra classe è arrivato Emmanuel. La maestra ci ha spiegato che Emmanuel viene da una terra bellissima che si chiama Africa. Là il sole è più grande e più caldo che da noi. Là ci sono le giraffe, le zebre, le gazzelle, i leoni e gli elefanti. La maestra ci ha detto: -- Quando Emmanuel parlerà la nostra lingua, chissà quante cose ci racconterà. Durante la ricreazione io, Chiara e Francesco siamo rimasti con Emmanuel. Gli sorridevamo e basta, forse ha capito che vogliamo diventare suoi amici. 128

129 129

130 Allegato 5 Per giocare ogni alunno deve avere un dado ed un segnalino. Sulle immagini in cui c è accoglienza si avanza a seconda del numero uscito tirando il proprio dado. Sulle immagini dove non c è accoglienza ci si ferma per un turno. Allegato 6 130

131 Allegato 7 IL CIECO BARTIMEO: istruzioni di montaggio 131

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133 Allegato 8 133

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135 Unita' di lavoro: primo ciclo, secondo biennio IL PAESE DI GESU Istituti scolastici coinvolti IC Arco e IC Valle dei Laghi 135

136 TITOLO DELL UNITA : IL PAESE DI GESU MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA Il tema scelto risponde ai criteri di pertinenza (è un tema specifico dell Area di apprendimento RC), di essenzialità (rappresenta un sapere rilevante e generatore), di correlazione (consente una relazione significativa tra esperienza di vita e dimensione biblico/teologica) e risulta adeguato al livello scolastico considerato. E funzionale alle Finalità Generali del Processo Formativo e al Profilo Globale dello studente espressi nei PSP. Si colloca inoltre in modo coerente all interno del percorso espresso dai curricoli biennali di RC e consente anche accostamenti da diversi ambiti disciplinari. COMPETENZA DI RIFERIMENTO ALTRE COMPETENZE: Riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza fondamentale nella vita di molte persone, individuare nelle religioni modalità concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani. Conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; Riconoscere in termini essenziali caratteristiche e funzione dei testi sacri delle grandi religioni; in particolare utilizzare strumenti e criteri per la comprensione della Bibbia e l interpretazione di alcuni brani; 136

137 Approfondimento del tema considerato Mappa Concettuale: Rispetto agli elementi che definiscono il concetto, rappresentati nella Mappa, nell Unità di Lavoro si delimita l area di intervento tenendo conto in particolare del soggetto in apprendimento come elemento centrale della riflessione e programmazione didattica. E necessario considerare ciò che gli alunni sanno rispetto alla proposta contenutistica riflessa nella mappa e prendere atto degli schemi di assimilazione già costruiti dal soggetto in apprendimento per formulare un'ipotesi di sviluppo e stabilire in che modo ordinare le operazioni didattiche seguenti. E importante essere ben consapevoli del fatto che la comprensione delle conoscenze/abilità oggetto del processo di insegnamento/apprendimento nell area RC dipende in buona parte dalla qualità della relazione che sappiamo costruire con gli alunni e dal grado di correlazione che si riesce a stabilire tra conoscenze/abilità stesse ed esperienza concreta di vita. La fedeltà al contenuto non deve essere mai disgiunta dalla fedeltà alle possibilità di comprensione di colui che ne è il destinatario, ed è possibile ipotizzare un processo di crescita e di maturazione al riguardo solo se prima riusciamo ad incontrare l alunno là dove egli si trova. Nel definire obiettivi e fasi dell Unità di Lavoro, oltre all attenzione per il soggetto in apprendimento, si considerano anche altre variabili legate alle condizioni di esercizio (tempo a disposizione, spazi, risorse, situazioni particolari ). 137

138 CONOSCENZE RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: La Palestina al tempo di Gesù elementi di conoscenza del territorio e degli usi e costumi del tempo ABILITA RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: (Obiettivo Formativo) Conoscere l ambiente storico-geografico, gli usi e i costumi del paese di Gesù per capire meglio il suo messaggio. DESCRIZIONE DELLE FASI (sviluppo del percorso didattico Fasi di lavoro) 1. Conoscere geograficamente la Palestina. 2. Scoprire alcune abitudini di vita dell epoca in cui è vissuto Gesù. 3. Conoscere alcuni elementi della storia e della vita sociale in Palestina al tempo in cui è vissuto Gesù. 4. Approfondire la conoscenza della vita religiosa nella Palestina di Gesù. 138

139 FASI DI LAVORO n. 1 FASE Obiettivo di Fase Conoscere geograficamente la Palestina DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Parlare con gli alunni di come è importante conoscere l ambiente in cui una persona vive. Prendere in esempio uno di loro: dal posto in cui abita posso capire la lingua che parla, la sua alimentazione, i suoi vestiti, la religione con cui ha a che fare, le sue abitudini. Frase di sintesi da scrivere sul quaderno: L esperienza religiosa dei cristiani è fondata su GESU e sulla sua vita. Per i cristiani è fondamentale conoscere Gesù. Gesù è vissuto molti anni fa in una terra che si chiamava PALESTINA e che oggi si chiama ISRAELE. Conoscere qualche cosa del Paese di Gesù e delle abitudini di vita a quel tempo, per i cristiani è importante per conoscere meglio Gesù e comprendere le sue parole. TEMPI PREVISTI 3 ore Attività d aula per conoscere la geografia della Palestina: Analisi della cartina geografica della Palestina al tempo di Gesù: parte politica e fisica. Cartina politica di Israele oggi. Clima, fauna e flora della Palestina a confronto con il nostro Paese. Possibilità di usare il libro di testo Il tesoro nascosto cl. 4 pag. 28 e il libro operativo Il tesoro nascosto cl. 4 pagg Schema di sintesi da completare: 139

140 n. 2 FASE Obiettivo di Fase Scoprire alcune abitudini di vita dell epoca in cui è vissuto Gesù DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Attività d aula per conoscere alcune caratteristiche della vita in Palestina al tempo di Gesù a confronto con l oggi: TEMPI PREVISTI 6 ore - Le abitazioni - Il cibo - Lavori e mestieri - La giornata di un bambino Osservare le abitazioni di oggi individuandone le caratteristiche principali (spazi, materiali, struttura, arredi ). Breve sintesi e disegno sul quaderno: LE NOSTRE CASE Parlare delle abitazioni in Palestina al tempo di Gesù, soffermandosi sugli stessi particolari. Dialogo guidato sull alimentazione di oggi (varietà, quantità, gusti, ). Breve sintesi e disegno sul quaderno: E PRONTO - cibi e alimenti sulle nostre tavole (Lista di cose che mangiamo; scheda con piatti vuoti: disegnare i nostri cibi ) Parlare dell alimentazione in Palestina al tempo di Gesù: analogie con l oggi e differenze, i piatti tipici, antiche ricette, la difficoltà di avere un pasto sicuro Dialogo guidato sui mestieri/lavori di oggi. Breve sintesi e disegno sul quaderno: AL LAVORO mestieri e lavori dei nostri giorni. Parlare dei mestieri in Palestina al tempo di Gesù: analogie con l oggi e differenze, i lavori più diffusi Dialogo guidato sulla giornata tipo di un bambino di oggi (la famiglia, la scuola, gli amici, il gioco ) Breve sintesi e disegno sul quaderno: LA MIA GIORNATA incontri e attività in un giorno qualsiasi. Parlare della vita dei bambini in Palestina al tempo di Gesù: analogie con l oggi e differenze, la scuola, i giochi (Lettura di una scheda sui bambini al tempo di Gesù - allegato 1 - e individuazione dei passaggi più importanti) 140

141 n. 3 FASE Obiettivo di Fase Conoscere alcuni elementi della storia e della vita sociale in Palestina al tempo di Gesù. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) OGNI POPOLO HA UNA STORIA Lettura commentata di una scheda che presenta alcune informazioni storiche della Palestina. (allegato 2) Individuazione delle parole chiave e breve sintesi sul quaderno. TEMPI PREVISTI 2 ore PERSONE E GRUPPI NELLA SOCIETA Conversazione guidata per conoscere categorie e gruppi di persone significativi in Palestina al tempo di Gesù: sadducei, pubblicani, farisei, sacerdoti, scribi, zeloti. Attività sul quaderno:schede sui gruppi sociali (Possibilità di usare il libro Il tesoro nascosto cl. 4) n. 4 FASE Obiettivo di Fase Approfondire la conoscenza della vita religiosa nella Palestina di Gesù. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) UN POPOLO E LA SUA RELIGIONE TEMPI PREVISTI 2 ore ricordare insieme le informazioni già apprese sulla religione ebraica. Spiegare come gli Ebrei chiamano Dio, l importanza del sabato e le loro preghiere, la sinagoga. Attività sul quaderno: LA VITA RELIGIOSA IN PALESTINA AI TEMPI DI GESU Figure della religione ebraica Feste Preghiere Luoghi Schema di sintesi da completare sul quaderno. (Possibilità di usare il libro Il tesoro nascosto cl. 4 pag. e il corrispondente libro operativo). 141

142 ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI 1.Verifica delle conoscenze/abilità 2.Verifica delle competenze 3.Osservazioni di processo 1.VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA : I criteri guida, da tener presenti nella stesura di strumenti di verifica, possono essere così riassunti: 1. Corrispondenza con la progettazione dell unità di lavoro e con il processo reale dell attività didattica. Secondo questo criterio risulta fondamentale considerare il rapporto stretto e diretto che deve sussistere tra strumento di verifica, conoscenze/abilità dell UL e obiettivi di fase. Ciò che si intende valutare è espresso infatti in termini sommativi e finali dalle conoscenze/abilità e in termini più articolati dagli obiettivi di fase. 2. Attenzione alla strutturazione dello strumento secondo livelli di complessità progressiva. Per la costruzione o per l analisi dello strumento di verifica si devono prendere in esame anche i livelli di complessità progressiva, cioè la presenza di esercizi o compiti che, in riferimento alle conoscenze/abilità considerate, sono strutturati con difficoltà in forma crescente. Ad esempio si potrebbero considerare tre livelli di complessità: semplice riproduzione restituzione strutturata; applicazione motivata e originale. Su ciascun strumento di verifica vanno, di volta in volta, individuate quantità e qualità di quesiti/esercizi/compiti, graduati nel livello di complessità che identificano il livello di accettabilità e la prestazione attesa. 3. Aspetti di autovalutazione. Nello strumento di verifica la presenza di sezioni o parti nelle quali si attiva l alunno a ragionare sui propri guadagni didattici a seguito dell attività svolta risulta di sicura utilità. Le prove di verifica risultano costituite da un insieme di quesiti ed esercizi che hanno come scopo quello di sollecitare una prestazione appropriata da parte dell alunno. La prestazione reale di ciascuno va confrontata e misurata rispetto ad una prestazione attesa (o ideale). La valutazione degli esiti passa perciò attraverso un raffronto tra gli apprendimenti (conoscenze/abilità) proposti - la prestazione attesa - e quelli effettivamente acquisiti dall alunno - la prestazione reale. Tale raffronto permette di definire il livello di padronanza degli apprendimenti considerati. Per gestire il confronto tra reale e ideale e misurarne la corrispondenza serve un indice che permetta di esprimere il grado di conformità della prestazione reale rispetto a quella attesa. E necessario perciò disporre di una scala di valutazione con relativa soglia di accettabilità al fine di esprimersi circa il livello di padronanza di quei determinati apprendimenti. UNITA DI LAVORO Strumento di verifica approfondi menti Livello di padronanza degli apprendimenti Non sufficiente Soglia di accettabilità Prestazione attesa Livelli avanzati Sufficien te Buono Distinto Ottimo Lo strumento di verifica si costruisce perciò a partire dalle conoscenze/abilità relative all UL e al suo sviluppo, organizzando il percorso di verifica secondo gradi di complessità progressiva, aggiungendo aspetti di autovalutazione e individuando, dentro lo strumento, la quantità e la qualità dei quesiti/esercizi/compiti che identificano e permettono di accertare la prestazione attesa e, di seguito, in riferimento a quest ultima, la soglia di accettabilità, e gli eventuali livelli avanzati. In questo modo, una volta condotto l accertamento delle conoscenze/abilità in classe, sarà possibile, attraverso la scala di valutazione, esprimersi circa la padronanza degli apprendimenti sottoposti a verifica. Quando prestazione attesa e prestazione reale corrispondono, il livello di padronanza delle conoscenze/abilità risulta pieno. Il livello di accettabilità invece va, di volta in volta determinato preventivamente a seconda di come è strutturato lo strumento di verifica. E possibile che uno strumento di verifica presenti materiali di lavoro che si collocano anche oltre la prestazione attesa aprendo così la possibilità di accedere a livelli di prestazione ulteriori e personalizzati. Questa parte dello strumento di verifica deve essere eventualmente proposta agli alunni in termini assolutamente liberi e non vincolanti. Non è da trascurare inoltre l ipotesi di corredare l espressione del livello di padronanza di quei determinati apprendimenti con commenti, indicazioni e suggerimenti operativi. In ogni caso va sempre ricordato che l espressione del livello di padronanza di determinati apprendimenti raggiunti dall allievo coinvolge e riguarda l intero processo di insegnamento-apprendimento e tutti gli attori che, in esso, hanno avuto un ruolo. Infine, una volta provveduto all accertamento delle prestazioni attese e all individuazione del livello di padronanza degli apprendimenti è importante che la comunicazione dei risultati allo studente, per risultare coerente con le finalità della valutazione, sia: - il più possibile di apprezzamento di quanto raggiunto dallo studente; - espressa in forma di recupero di lacune, di stimolo all apprendimento e orientamento; - vissuta come esperienza di covalutazione considerando anche agli aspetti autovalutativi proposti nella verifica. In ogni caso quello della comunicazione dei risultati della valutazione è un momento che va attentamente preparato e curato. Studenti e famiglie devono essere opportunamente e preventivamente informati rispetto a criteri e modalità di valutazione che l insegnante intende adottare e con loro è necessario condividerne spirito, funzione e finalità. 142

143 STRUMENTI PER LA VERIFCA: SCHEDA DA COMPLETARE CON LE PAROLE MANCANTI: L esperienza religiosa dei cristiani è fondata su e sulla sua vita. Per i cristiani è fondamentale conoscere Gesù. Gesù è vissuto molti anni fa in una terra che si chiamava e che oggi si chiama. Conoscere qualche cosa del e delle abitudini di vita a quel tempo, per i cristiani è importante per conoscere meglio Gesù e comprendere le sue parole. (PAESE DI GESÙ - PALESTINA - GESU ISRAELE) Scrivi almeno una cosa che ricordi: di come era la Palestina al tempo de Gesù (territorio, città, fiumi, clima, piante e animali) di come erano le abitazioni in Palestina al tempo di Gesù di che cosa si mangiava in Palestina al tempo di Gesù di come era la giornata tipo di un bambino in Palestina al tempo di Gesù di come era la vita religiosa in Palestina al tempo di Gesù (luoghi, persone, feste ) (Ognuno compila la scheda individualmente. Successivamente si raccolgono le informazioni dalle varie schede e si compone un cartellone di sintesi complessiva). 143

144 SCHEDA PER L AUTOVALUTAZIONE: INTERESSE (quanto mi ha interessato l argomento affrontato?) IMPEGNO (quanto mi sono impegnato nelle varie attività?) LAVORO CON I COMPAGNI (è stato utile e produttivo lavorare anche con gli altri?) POCO ABBASTANZA MOLTO Con questo lavoro una cosa nuova che ho imparato è questa: Quale parte del lavoro mi è risultata più facile? Quale parte del lavoro mi è risultata più difficile? Per migliorare penso di dover: stare più attento studiare di più chiedere spiegazioni durante le lezioni Altro 144

145 2.VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E : Per quanto riguarda la verifica e certificazione di competenze, non si sono ancora acquisite particolari esperienze e, per il momento, ci si muove sviluppando ipotesi che seguono, per analogia, il caso dei Compiti di Apprendimento. Il Compito di apprendimento, in quanto prodotto del singolo alunno o del gruppo classe, inteso come attività concreta e significativa che associa conoscenze/abilità a esperienze di vita, problemi, compiti della vita personale e sociale, appare, al momento, adeguato a dimostrare l acquisizione di una competenza, considerata però soprattutto nella sua espressione scolastica e non ancora come dato che si realizza pienamente nella vita e nella soluzione dei problemi che essa presenta. Trattandosi dell area Religione Cattolica appare utile precisare che non si tratta di verificare competenze attinenti alla pratica religiosa e richiamare l attenzione sul fatto che, in questo caso, il confine della espressione scolastica delle competenze di RC assume un rilievo del tutto particolare. Rimane comunque garantita la possibilità di accertare l acquisizione di competenze anche nell area RC in quanto il sapere religioso, al di là di appartenenze e di personali scelte di fede, attiene alla vita, alla conoscenza e alla comprensione di un dato religioso che si esprime nell ambiente e nella vita delle persone, alla maturazione di maggiore consapevolezza delle proprie scelte e all apertura ad un dialogo costruttivo con chi fa scelte e vive esperienze diverse, religiose e non. Tenuto conto di questo la formulazione dei Compiti di Apprendimento si può ispirare a quattro categorie che esprimono il radicarsi e l incarnarsi delle competenze nei vissuti. Si parla di un agire complesso che, in un determinato contesto, risulta adeguato a: - rispondere ad un bisogno, - risolvere un problema, - eseguire un compito, - realizzare un progetto. Bisogni, problemi compiti e progetti sono il contesto, l ambiente da descrivere o richiamare ed eventualmente da simulare, per poter vedere all opera, con il limite del livello scolastico, le competenze previste. COMPITO DI APPRENDIMENTO: simulare in piccolo gruppo la progettazione necessaria per la costruzione di un luogo di culto in Palestina al tempo di Gesù indicando le principali caratteristiche strutturali (forma, spazi esterni e interni, arredi principali) e alcuni elementi per l organizzazione del lavoro (materiali necessari, tipologie lavoratori, attrezzature) tenendo conto delle condizioni e possibilità dell epoca. 145

146 3.OSSERVAZIONI DI PROCESSO SCHEDA PER LE OSSERVAZIONI DI PROCESSO: Indicatori di autonomia e responsabilità Chiede spiegazioni quando ha bisogno Approfondisce le conoscenze attraverso altri strumenti Ricerca e propone nuovo materiale per l attività Avanza proposte di lavoro/soluzione a problemi mai talvolt a spesso Sempr e Indicatori di interazione con gli altri Chiede aiuto Offre aiuto Esprime senso di appartenenza E disponibile al lavoro di gruppo mai talvolt a spesso Sempr e Indicatori di procedura Si confronta con l insegnante e chiede informazioni Organizza materiali e strumenti Utilizza fonti di informazioni Conclude il lavoro mai talvolt a spesso Sempr e 146

147 MATERIALE ALLEGATO Allegato 1 Allegato 2 Scheda come vivevano i bambini Scheda informazioni storiche della Palestina 147

148 I BAMBINI ALLEGATO 1 I genitori ebrei ritenevano che avere molti figli fosse un segno della benedizione di Dio. Più bambini c'erano meglio era, specialmente se maschi. Se una donna era senza figli, le persone si prendevano gioco di lei o la commiseravano. LA NASCITA Quando una donna incinta era prossima al parto, si chiamava a casa sua una levatrice. La nascita aveva luogo in casa; non c'erano ospedali come li conosciamo noi.il neonato veniva innanzitutto lavato e poi strofinato con sale, acqua e olio. Si pensava che ciò facesse bene alla pelle del bambino. Dopo aver ricevuto questo trattamento, il bambino veniva fasciato molto strettamente con strisce di tessuto. Si pensava che così facendo si aiutassero la gambe e le braccia del bambino a crescere diritte. IL NOME Circa nello stesso tempo, era dato il nome al bambino. I nomi erano molto importanti e ogni nome aveva il suo significato. L'INFANZIA Non appena i bambini erano abbastanza grandi, dovevano aiutare a svolgere le faccende domestiche. Occorreva fare le pulizie, andare a prendere l'acqua e badare agli animali. Quando il bambino aveva circa tre anni, il padre iniziava a insegnargli i racconti della legge di Dio. In seguito gli insegnava il suo mestiere o il suo lavoro. Giuseppe insegnò a suo figlio Gesù il suo lavoro di falegname. LA CRESCITA Quando un ragazzo raggiungeva l'età di tredici anni, era considerato come un uomo. Questa tappa della sua vita veniva celebrata con una speciale cerimonia. Dopo potevano andare alla sinagoga come adulti. GIOCATTOLI E GIOCHI I bambini non avevano molti giocattoli. Abitualmente si divertivano con bastoncini (birilli), dadi, sonagli fatti con cocci di stoviglie rotte. I bambini preferivano i giochi all'aperto e le bambine avevano bambole di terracotta con vestitini di stoffa. LA SCUOLA Ai tempi di Gesù non vi erano scuole propriamente dette. I genitori insegnavano ai bambini tutto quello che sapevano. Parlavano loro delle feste religiose, quali la Pasqua, e del loro significato. Però si insisteva, perché i bambini, al di sopra dei sei anni, andassero a scuola alla "casa del libro", cioè la sinagoga. L'insegnante era pagato dalla sinagoga, il luogo di ritrovo degli Ebrei. I bambini imparavano a memoria brani delle Scritture, si insegnava loro a leggere e scrivere. LE LEZIONI Le lezioni duravano soltanto quattro ore circa al giorno. Dopo le lezioni del mattino vi era una lunga pausa prima delle lezioni pomeridiane, che iniziavano circa alle tre del pomeriggio. Le lezioni però si svolgevano durante tutto l'anno, non vi erano vacanze. L'insegnante leggeva seduto a gambe incrociate su una piccola piattaforma di fronte alla classe. Davanti a lui c'era un piccolo scaffale con i rotoli contenenti parti delle Scritture. I bambini si sedevano sul pavimento di fronte all'insegnante, tutti stavano in un'unica aula, qualunque fosse la loro età. Scrivevano su tavolette di legno ricoperte da un sottile strato di cera, servendosi di bastoncini appuntiti con cui incidevano segni nella cera. 148

149 149

150 ALLEGATO 2 SITUAZIONE STORICO-POLITICA IN PALESTINA AL TEMPO DI GESU Al tempo di Gesù la Palestina faceva parte dell'impero romano già dal 63 a. C. ed era governata da un procuratore, che rappresentava l Imperatore e il suo potere. Il procuratore romano comandava l'esercito, riscuoteva i tributi ed esercitava il diritto di condanna a morte. Gli ebrei dovevano giurare fedeltà all'imperatore e offrire due volte al giorno un sacrificio per lui e per il popolo romano. Di solito i Romani lasciavano ai popoli conquistati una certa libertà, soprattutto per le questioni religiose. La "pax romana" consentiva al popolo giudaico una certa autonomia: governava religiosamente e anche civilmente il sinédrio, un assemblea composta da 71 membri, detti Anziani, e presieduta dal Sommo Sacerdote. Roma però manteneva l'ordine con le sue truppe, imponeva le sue tasse e si riservava la decisione nelle cause che comportavano la pena di morte. La religione ebraica godeva del particolare statuto di "religio licita" (religione ammessa) nell'impero romano: per questo gli ebrei erano esentati dal rendere omaggio religioso all'imperatore e alle divinità dell'impero. Era molto diffusa l'aspettativa di un Messia, inteso come liberatore politico dal giogo di Roma: quando Gesù annunciò il suo regno spirituale aperto a tutti i popoli non fu creduto, fu perseguitato e ucciso. Scoppiò contro il dominio romano una rivolta armata nel 65 dc. Le legioni romane la domarono duramente e nel 70 dc. Gerusalemme venne distrutta: la Palestina come nazione era finita. Solo nel 1948 gli ebrei poterono dar vita al nuovo stato d'israele, senza sufficienti accordi di pace con i Palestinesi. 150

151 Unita' di lavoro: primo ciclo, secondo biennio COMUNITA -CHIESA Istituti scolastici coinvolti IC Cembra IC Altopiano di Pinè TITOLO DELL UNITA COMUNITA -CHIESA MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA Il tema scelto risponde ai criteri di pertinenza (è un tema specifico dell Area di apprendimento RC), di essenzialità (rappresenta un sapere rilevante e generatore), di correlazione (consente una relazione significativa tra esperienza di vita e dimensione biblico/teologica) e risulta adeguato al livello scolastico considerato. E funzionale alle Finalità Generali del Processo Formativo e al Profilo Globale dello studente espressi nei PSP. Si colloca inoltre in modo coerente all interno del percorso espresso dai curricoli biennali di RC e consente anche accostamenti da diversi ambiti disciplinari. COMPETENZA DI RIFERIMENTO Riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza fondamentale nella vita di molte persone, individuare nelle religioni modalità concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani. ALTRE COMPETENZE: LINGUA ITALIANA Interagisce e comunica verbalmente in contesti di diversa natura. EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA Sviluppa modalità consapevoli di esercizio della convivenza civile, di rispetto delle diversità, di confronto responsabile e di dialogo. 151

152 Conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; 152

153 Approfondimento del tema considerato Mappa Concettuale: Rispetto agli elementi che definiscono il concetto, rappresentati nella Mappa, nell Unità di Lavoro si delimita l area di intervento tenendo conto in particolare del soggetto in apprendimento come elemento centrale della riflessione e programmazione didattica. E necessario considerare ciò che gli alunni sanno rispetto alla proposta contenutistica riflessa nella mappa e prendere atto degli schemi di assimilazione già costruiti dal soggetto in apprendimento per formulare un'ipotesi di sviluppo e stabilire in che modo ordinare le operazioni didattiche seguenti. E importante essere ben consapevoli del fatto che la comprensione delle conoscenze/abilità oggetto del processo di insegnamento/apprendimento nell area RC dipende in buona parte dalla qualità della relazione che sappiamo costruire con gli alunni e dal grado di correlazione che si riesce a stabilire tra conoscenze/abilità stesse ed esperienza concreta di vita. La fedeltà al contenuto non deve essere mai disgiunta dalla fedeltà alle possibilità di comprensione di colui che ne è il destinatario, ed è possibile ipotizzare un processo di crescita e di maturazione al riguardo solo se prima riusciamo ad incontrare l alunno là dove egli si trova. Nel definire obiettivi e fasi dell Unità di Lavoro, oltre all attenzione per il soggetto in apprendimento, si considerano anche altre variabili legate alle condizioni di esercizio (tempo a disposizione, spazi, risorse, situazioni particolari ). CONOSCENZE RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: La CHIESA come comunità di persone che ascoltano la parola di Gesù di Nazareth, credono in lui e si impegnano a seguire il suo esempio. Le Chiese cristiane. Forme comunitarie riferite a religioni diverse dal cristianesimo (Ebraismo e Islam) ABILITA RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: Conoscere il significato del termine CHIESA come comunità di persone che ascoltano la parola di Gesù di Nazareth, credono in lui e si impegnano a seguire il suo esempio sapendo anche individuare nominalmente altre comunità riferite a religioni diverse dal cristianesimo (comunità islamica ed ebraica). DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL ATTIVITA (sviluppo del percorso didattico) 1.Comprendere il significato di comunità come gruppo di persone che hanno in comune idee, momenti di vita, obiettivi e scopi; 2. A partire dal significato del termine conoscere la Chiesa come comunità di persone. 3.Conoscere la Chiesa come comunità di coloro che ascoltano la parola di Gesù di Nazareth, credono in lui e si impegnano a 153

154 seguire il suo esempio; 4.Conoscere il nome delle Chiese cristiane (Cattolica, Ortodossa, Protestante, Anglicana) 5.Individuare altre realtà di comunità riferite a religioni diverse dal cristianesimo presenti sul territorio (Comunità ebraica e Comunità islamica). 154

155 FASI DI LAVORO n. FASE 1 Obiettivo di Fase Comprendere il significato di comunità come gruppo di persone che hanno in comune idee, momenti di vita, obiettivi e scopi; DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Scrivere alla lavagna la parola COMUNITA e avviare un dialogo volto a raccogliere tutte le parole correlate che vengono in mente. TEMPI PREVISTI 2 Utilizzando i termini emersi e, se necessario integrandoli, giungere ad una frase di sintesi che definisce COMUNITA come gruppo di persone che hanno qualche cosa in comune. Attraverso il dialogo individuare alcuni tipi di comunità a cui si appartiene e comporre uno schema del tipo: E possibile utilizzare anche le schede operative in allegato (allegati 1 2). Con l aiuto di domande guida e organizzando le informazioni attraverso una tabella evidenziare idee, momenti e scopi che le comunità considerate hanno in comune 155

156 n. FASE 2 Obiettivo di Fase A partire dal significato del termine conoscere la Chiesa come comunità di persone. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Invitare gli alunni a considerare la comunità CHIESA offrendo alcune indicazioni riguardanti il significato etimologico del termine: Il termine CHIESA deriva dal termine in lingua latino ecclesia e dal termine in lingua greca εκκλησια (ekklesìa) e significa comunità, assemblea convocata e riunita TEM PI PREVISTI 1 ore Completare insieme lo schema: 156

157 n. FASE 3 Obiettivo di Fase Conoscere la Chiesa come comunità di coloro che ascoltano la parola di Gesù di Narareth, credono in lui e si impegnano a seguire il suo esempio. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Riprendendo le categorie utilizzate nella tabella della fase n. 1 individuare in termini essenziali e sintetici, idee, momenti, scopi in comune che caratterizzano la comunità Chiesa. TEM PI PREVISTI 2 ore Organizzare un incontro con un sacerdote che abbia il ruolo di parroco di una comunità cristiana del luogo (oppure altra figura significativa all interno della comunità considerata) e predisporre le domande per una intervista volta a conoscere attività e iniziative concrete che caratterizzano la comunità in riferimento agli scopi individuati. (In alternativa è possibile far svolgere agli alunni, singolarmente, in coppia o in gruppo un intervista ad un sacerdote conosciuto oppure individuato nella propria zona di residenza seguendo il medesimo schema di domande). 157

158 n. FASE 4 Obiettivo di Fase Conoscere il nome delle Chiese cristiane (Cattolica, Ortodossa, Protestante, Anglicana) DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Chiesa o Chiese? Breve introduzione dell insegnante: Nel corso della sua storia la Chiesa cristiana ha conosciuto grandi crisi e momenti difficili: la prima ha portato alla distinzione tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa e la seconda è all origine della nascita della Chiesa anglicana e delle Chiese protestanti. Per il momento è sufficiente che impariamo il nome di queste Chiese e ricordiamo che si tratta sempre di Chiese cristiane. TEMPI PREVISTI 1 ora Completare insieme lo schema: Frase di sintesi: La fede cristiana ha più di 2000 anni. Nel corso del tempo i cristiani si sono divisi in diverse Chiese, ma continuano ad avere in comune le parti essenziali: la fede nell unico Dio, il Vangelo e Gesù come unico esempio da seguire. 158

159 n. FASE 5 Obiettivo di Fase Individuare altre realtà di comunità riferite a religioni diverse dal cristianesimo presenti sul territorio (Comunità ebraica e Comunità islamica). DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Breve introduzione dell insegnante: Oltre alle Chiese cristiane ci sono anche altre comunità di persone che si radunano perché fanno parte di una stessa religione. Così come i cristiani anche gli appartenenti ad altre religioni si radunano e formano comunità Guidare un dialogo in classe volto a individuare realtà religiose che hanno visibilità in Trentino, presenti nel territorio di residenza degli alunni o di cui hanno sentito parlare. Concludere con una frase e uno schema di sintesi: Oltre alle Chiese cristiane ci sono anche altre comunità di persone che si radunano perché fanno parte di una stessa religione. Così come i cristiani anche gli appartenenti ad altre religioni si radunano e formano comunità. TEMPI PREVISTI 1 ora ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI 1.Verifica delle conoscenze/abilità 2.Verifica delle competenze 3.Osservazioni di processo 1.VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA : I criteri guida, da tener presenti nella stesura di strumenti di verifica, possono essere così riassunti: 1. Corrispondenza con la progettazione dell unità di lavoro e con il processo reale dell attività didattica. Secondo questo criterio risulta fondamentale considerare il rapporto stretto e diretto che deve sussistere tra strumento di verifica, conoscenze/abilità dell UL e obiettivi di fase. Ciò che si intende valutare è espresso infatti in termini sommativi e finali dalle conoscenze/abilità e in termini più articolati dagli obiettivi di fase. 2. Attenzione alla strutturazione dello strumento secondo livelli di complessità progressiva. Per la costruzione o per l analisi dello strumento di verifica si devono prendere in esame anche i livelli di complessità progressiva, cioè la presenza di esercizi o compiti che, in riferimento alle conoscenze/abilità considerate, sono strutturati con difficoltà in forma crescente. Ad esempio si potrebbero considerare tre livelli di complessità: semplice riproduzione restituzione strutturata; applicazione motivata e originale. Su ciascun strumento di verifica vanno, di volta in volta, individuate quantità e qualità di quesiti/esercizi/compiti, graduati nel livello di complessità che identificano il livello di accettabilità e la prestazione attesa. 3. Aspetti di autovalutazione. Nello strumento di verifica la presenza di sezioni o parti nelle quali si attiva l alunno a ragionare sui propri guadagni didattici a seguito dell attività svolta risulta di sicura utilità. Le prove di verifica risultano costituite da un insieme di quesiti ed esercizi che hanno come scopo quello di sollecitare una prestazione appropriata da parte dell alunno. 159

160 La prestazione reale di ciascuno va confrontata e misurata rispetto ad una prestazione attesa (o ideale). La valutazione degli esiti passa perciò attraverso un raffronto tra gli apprendimenti (conoscenze/abilità) proposti - la prestazione attesa - e quelli effettivamente acquisiti dall alunno - la prestazione reale. Tale raffronto permette di definire il livello di padronanza degli apprendimenti considerati. Per gestire il confronto tra reale e ideale e misurarne la corrispondenza serve un indice che permetta di esprimere il grado di conformità della prestazione reale rispetto a quella attesa. E necessario perciò disporre di una scala di valutazione con relativa soglia di accettabilità al fine di esprimersi circa il livello di padronanza di quei determinati apprendimenti. UNITA DI LAVORO Strumento di verifica approfondi menti Soglia di accettabilità Prestazione attesa Livelli avanzati Livello di padronanza Non Sufficien Buono Distinto Ottimo degli apprendimenti sufficiente te Lo strumento di verifica si costruisce perciò a partire dalle conoscenze/abilità relative all UL e al suo sviluppo, organizzando il percorso di verifica secondo gradi di complessità progressiva, aggiungendo aspetti di autovalutazione e individuando, dentro lo strumento, la quantità e la qualità dei quesiti/esercizi/compiti che identificano e permettono di accertare la prestazione attesa e, di seguito, in riferimento a quest ultima, la soglia di accettabilità, e gli eventuali livelli avanzati. In questo modo, una volta condotto l accertamento delle conoscenze/abilità in classe, sarà possibile, attraverso la scala di valutazione, esprimersi circa la padronanza degli apprendimenti sottoposti a verifica. Quando prestazione attesa e prestazione reale corrispondono, il livello di padronanza delle conoscenze/abilità risulta pieno. Il livello di accettabilità invece va, di volta in volta determinato preventivamente a seconda di come è strutturato lo strumento di verifica. E possibile che uno strumento di verifica presenti materiali di lavoro che si collocano anche oltre la prestazione attesa aprendo così la possibilità di accedere a livelli di prestazione ulteriori e personalizzati. Questa parte dello strumento di verifica deve essere eventualmente proposta agli alunni in termini assolutamente liberi e non vincolanti. Non è da trascurare inoltre l ipotesi di corredare l espressione del livello di padronanza di quei determinati apprendimenti con commenti, indicazioni e suggerimenti operativi. In ogni caso va sempre ricordato che l espressione del livello di padronanza di determinati apprendimenti raggiunti dall allievo coinvolge e riguarda l intero processo di insegnamento-apprendimento e tutti gli attori che, in esso, hanno avuto un ruolo. Infine, una volta provveduto all accertamento delle prestazioni attese e all individuazione del livello di padronanza degli apprendimenti è importante che la comunicazione dei risultati allo studente, per risultare coerente con le finalità della valutazione, sia: - il più possibile di apprezzamento di quanto raggiunto dallo studente; - espressa in forma di recupero di lacune, di stimolo all apprendimento e orientamento; - vissuta come esperienza di covalutazione considerando anche agli aspetti autovalutativi proposti nella verifica. In ogni caso quello della comunicazione dei risultati della valutazione è un momento che va attentamente preparato e curato. Studenti e famiglie devono essere opportunamente e preventivamente informati rispetto a criteri e modalità di valutazione che l insegnante intende adottare e con loro è necessario condividerne spirito, funzione e finalità. 160

161 STRUMENTI PER LA VERIFCA: Che cosa è una comunità? Fai alcuni esempi di comunità (almeno tre): Che cosa vuol dire la parola CHIESA? Quali sono gli elementi comuni più importanti per le persone che fanno parte della Chiesa cristiana? 161

162 Completa lo schema: 162

163 SCHEDA PER L AUTOVALUTAZIONE: INTERESSE (quanto mi ha interessato l argomento affrontato?) IMPEGNO (quanto mi sono impegnato nelle varie attività?) LAVORO CON I COMPAGNI (è stato utile e produttivo lavorare anche con gli altri?) POCO ABBASTANZA MOLTO Con questo lavoro una cosa nuova che ho imparato è questa: Quale parte del lavoro mi è risultata più facile? Quale parte del lavoro mi è risultata più difficile? Per migliorare penso di dover: stare più attento studiare di più chiedere spiegazioni durante le lezioni Altro 163

164 2.VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E: Per quanto riguarda la verifica e certificazione di competenze, non si sono ancora acquisite particolari esperienze e, per il momento, ci si muove sviluppando ipotesi che seguono, per analogia, il caso dei Compiti di Apprendimento. Il Compito di apprendimento, in quanto prodotto del singolo alunno o del gruppo classe, inteso come attività concreta e significativa che associa conoscenze/abilità a esperienze di vita, problemi, compiti della vita personale e sociale, appare, al momento, adeguato a dimostrare l acquisizione di una competenza, considerata però soprattutto nella sua espressione scolastica e non ancora come dato che si realizza pienamente nella vita e nella soluzione dei problemi che essa presenta. Trattandosi dell area Religione Cattolica appare utile precisare che non si tratta di verificare competenze attinenti alla pratica religiosa e richiamare l attenzione sul fatto che, in questo caso, il confine della espressione scolastica delle competenze di RC assume un rilievo del tutto particolare. Rimane comunque garantita la possibilità di accertare l acquisizione di competenze anche nell area RC in quanto il sapere religioso, al di là di appartenenze e di personali scelte di fede, attiene alla vita, alla conoscenza e alla comprensione di un dato religioso che si esprime nell ambiente e nella vita delle persone, alla maturazione di maggiore consapevolezza delle proprie scelte e all apertura ad un dialogo costruttivo con chi fa scelte e vive esperienze diverse, religiose e non. Tenuto conto di questo la formulazione dei Compiti di Apprendimento si può ispirare a quattro categorie che esprimono il radicarsi e l incarnarsi delle competenze nei vissuti. Si parla di un agire complesso che, in un determinato contesto, risulta adeguato a: - rispondere ad un bisogno, - risolvere un problema, - eseguire un compito, - realizzare un progetto. Bisogni, problemi compiti e progetti sono il contesto, l ambiente da descrivere o richiamare ed eventualmente da simulare, per poter vedere all opera, con il limite del livello scolastico, le competenze previste. COMPITO DI APPRENDIMENTO: Immaginiamo di lavorare per un giornale locale e il Direttore del giornale ci chiede di fare una ricerca per verificare la presenza di comunità religiose sul territorio e per raccogliere informazioni e dati su quali sono e su che cosa le caratterizza. Ipotizziamo uno schema per svolgere la ricerca: - persone o istituzioni da interpellare per sapere se in un territorio ci sono comunità religiose; - ipotesi di domande per intervista a rappresentanti delle comunità considerate; - simuliamo la stesura di un breve articolo per il giornale che descriva le caratteristiche della comunità religiosa considerata. 164

165 3.OSSERVAZIONI DI PROCESSO SCHEDA PER LE OSSERVAZIONI DI PROCESSO: Indicatori di autonomia e responsabilità Chiede spiegazioni quando ha bisogno Approfondisce le conoscenze attraverso altri strumenti Ricerca e propone nuovo materiale per l attività Avanza proposte di lavoro/soluzione a problemi mai talvolt a spesso Sempr e Indicatori di interazione con gli altri Chiede aiuto Offre aiuto Esprime senso di appartenenza E disponibile al lavoro di gruppo mai talvolt a spesso Sempr e Indicatori di procedura Si confronta con l insegnante e chiede informazioni Organizza materiali e strumenti Utilizza fonti di informazioni Conclude il lavoro mai talvolt a spesso Sempr e 165

166 MATERIALI DI LAVORO Allegato 1: scheda La comunità Allegato 2: scheda Parole delle comunità 166

167 Allegato 1 167

168 Allegato 2 168

169 Unita' di lavoro: primo ciclo, secondo biennio IL VANGELO Istituti scolastici coinvolti IC Arco e IC Valle dei Laghi TITOLO DELL UNITA : IL VANGELO MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA Il tema scelto risponde ai criteri di pertinenza (è un tema specifico dell Area di apprendimento RC), di essenzialità (rappresenta un sapere rilevante e generatore), di correlazione (consente una relazione significativa tra esperienza di vita e dimensione biblico/teologica) e risulta adeguato al livello scolastico considerato. E funzionale alle Finalità Generali del Processo Formativo e al Profilo Globale dello studente espressi nei PSP. Si colloca inoltre in modo coerente all interno del percorso espresso dai curricoli biennali di RC e consente anche accostamenti da diversi ambiti disciplinari. COMPETENZA DI RIFERIMENTO Riconoscere in termini essenziali caratteristiche e funzione dei testi sacri delle grandi religioni; in particolare utilizzare strumenti e criteri per la comprensione della Bibbia e l interpretazione di alcuni brani; ALTRE COMPETENZE: Area di apprendimento LINGUA ITALIANA: Interagisce e comunica verbalmente in contesti di diversa natura. Legge, analizza e comprende testi. 169

170 Conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico presenti nell ambiente; Approfondimento del tema considerato Mappa Concettuale: Rispetto agli elementi che definiscono il concetto, rappresentati nella Mappa, nell Unità di Lavoro si delimita l area di intervento tenendo conto in particolare del soggetto in apprendimento come elemento centrale della riflessione e programmazione didattica. E necessario considerare ciò che gli alunni sanno rispetto alla proposta contenutistica riflessa nella mappa e prendere atto degli schemi di assimilazione già costruiti dal soggetto in apprendimento per formulare un'ipotesi di sviluppo e stabilire in che modo ordinare le operazioni didattiche seguenti. E importante essere ben consapevoli del fatto che la comprensione delle conoscenze/abilità oggetto del processo di insegnamento/apprendimento nell area RC dipende in buona parte dalla qualità della relazione che sappiamo costruire con gli alunni e dal grado di correlazione che si riesce a stabilire tra conoscenze/abilità stesse ed esperienza concreta di vita. La fedeltà al contenuto non deve essere mai disgiunta dalla fedeltà alle possibilità di comprensione di colui che ne è il destinatario, ed è possibile ipotizzare un processo di crescita e di maturazione al riguardo solo se prima riusciamo ad incontrare l alunno là dove egli si trova. Nel definire obiettivi e fasi dell Unità di Lavoro, oltre all attenzione per il soggetto in apprendimento, si considerano anche altre variabili legate alle condizioni di esercizio (tempo a disposizione, spazi, risorse, situazioni particolari ). 170

171 CONOSCENZE RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: I Vangeli come fonte per la conoscenza di Gesù di Nazareth e del messaggio cristiano loro struttura essenziale e contenuti principali. ABILITA RELATIVE ALL UNITA DI LAVORO: (Obiettivo Formativo) Conoscere i Vangeli nella loro struttura essenziale e come fonte principale per la conoscenza di Gesù di Nazareth e del messaggio cristiano. DESCRIZIONE DELLE FASI (sviluppo del percorso didattico Fasi di lavoro) Conoscere i Vangeli come fonte principale per la conoscenza di Gesù di Nazareth e del messaggio cristiano. Conoscere le tappe principali cha hanno portato alla formazione dei Vangeli. Conoscere alcune informazioni sui quattro evangelisti e riconoscere i simboli che li identificano. Saper trovare un brano del Vangelo utilizzando il criterio della numerazione di capitoli e versetti. Conoscere nominalmente i Libri considerati sacri da alcune grandi religioni. 171

172 FASI DI LAVORO n. 1 Fase Obiettivo di Fase Conoscere i Vangeli come fonte principale per la conoscenza di Gesù di Nazareth e del messaggio cristiano. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Scrivere alla lavagna la parola VANGELO e invitare gli alunni ad esprimere parole, termini e frasi che viene in mente loro di correlare. TEM PI PREVISTI 2 ore Utilizzando i termini emersi e, se necessario integrandoli, giungere ad una frase di sintesi che definisce il VANGELO: Il VANGELO è un libro che contiene quattro Vangeli che rappresentano la principale testimonianza sulla vita di Gesù di Nazareth e sui suoi insegnamenti. E un libro molto conosciuto e diffuso. Per i cristiani è un Libro Sacro perché considerato espressione della Parola di Dio. L insegnante approfondisce il dialogo proponendo un lavoro sul significati letterale del termine VANGELO La parola VANGELO deriva dal termine in lingua greca ευαγγέλιον (euanghélion) dal termine in lingua latina evangelium e significa letteralmente: "lieto annunzio", "buona notizia". I quattro libri del Vangelo vennero chiamati così perché la parola di Gesù, che gli autori dei testi volevano diffondere, era da essi considerata appunto una buona notizia, la notizia dell amore di Dio per ogni uomo. Si conclude completando insieme uno schema di sintesi: 172

173 n. 2 Fase Obiettivo di Fase Conoscere le tappe principali cha hanno portato alla formazione dei Vangeli. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Dialogo in classe con domande guida per evidenziare il particolare percorso attraverso il quale, dopo la morte di Gesù di Nazareth sono stati prodotti numerosi scritti su di lui e sui suoi insegnamenti fino a giungere, nel corso del tempo, al libro del Vangelo così come noi oggi lo conosciamo. TEM PI PREVISTI 2 ore -Secondo voi chi ha scritto il Vangelo? -Come avrà fatto? Immaginiamo delle ipotesi -E la stessa cosa scrivere un romanzo oppure scrivere un libro che racconta la storia di qualche cosa o di qualcuno? -Che differenze ci sono? Breve sintesi sul quaderno: Il Vangelo è un libro composto da quattro libri, scritti da autori diversi che hanno deciso, in tempi e momenti diversi, di raccontare la vicenda di Gesù di Nazareth raccogliendo scritti precedenti, riferendo cose viste e sentite personalmente oppure attraverso testimonianze altrui e componendo il tutto in forma di libro secondo le proprie sensibilità. Secondo la fede cristiana in questo percorso di formazione e nell opera degli autori è presente l azione di Dio che esprime il suo messaggio di amore per ogni uomo. Per questo i cristiani considerano i Vangeli libri ispirati da Dio e quindi Sacri. Realizzazione di un cartellone che riassume i passaggi principali che hanno condotto alla formazione del Vangelo così come noi oggi lo conosciamo: Dopo la morte di Gesù gli Apostoli, Credono nella sua resurrezione e, con forza di questa fede e con la certezza del suo aiuto, iniziarono a tramandare i suoi insegnamenti. Nacquero le prime comunità di cristiani che diffusero ancora di più e approfondirono il messaggio di Gesù. Col tempo la trasmissione delle parole e delle azioni di Gesù di Nazareth avvenne non solo a voce, ma iniziarono ad essere composti numerosi testi scritti sulla sua vita e sulla sua predicazione. Nell arco di alcuni decenni molti scritti vennero assemblati e riuniti a formare dei veri e propri libri chiamati VANGELO. Schema di sintesi: (E possibile anche utilizzare il testo per l IRC Il tesoro nascosto cl. 4 pagg ) Fase n. 2 Dialogo in classe 173

174 Nel periodo seguente alla vicenda di Gesù di Nazareth gli scritti, le cronache, i racconti sulla sua vita si sono moltiplicati e sono diventati numerosi. Molti scritti sono andati perduti e di questi ci sono solo testimonianze indirette, altri ancora non sono considerati dagli studiosi come testimonianze attendibili e vengono detti Apocrifi. Nel tempo solo quattro sono stati ritenuti affidabili e storicamente fondati: il Vangelo secondo Matteo; il Vangelo secondo Marco; il Vangelo secondo Luca; il Vangelo secondo Giovanni. Questi quattro Vangeli sono considerati dalle Chiese cristiane una testimonianza credibile della vita di Gesù e della fede delle prime comunità che in lui hanno creduto diffondendo il suo messaggio. Per questo sono chiamati canonici cioè sono considerati "ispirati" da Dio e quindi ritenuti Sacri. Si conclude completando uno schema di sintesi del tipo: 174

175 n. 3 Fase Obiettivo di Fase Conoscere alcune informazioni sui quattro evangelisti e riconoscere i simboli che li identificano. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) TEMPI PREVISTI 3 ore Si propone una attività che consiste nel costruire quattro piccoli libretti corrispondenti ai quattro libri che costituiscono il Vangelo. Su ciascuno libro si inseriranno informazioni e immagini sui quattro autori del Vangelo: Matteo, Marco, Luca e Giovanni. MATTEO Il primo Vangelo è quello scritto da Matteo. Matteo, detto il pubblicano, era un funzionario che riscuoteva le imposte (pubblicano), ed era stato chiamato da Gesù come suo discepolo. MARCO La madre di Marco ospitava in casa sua la comunità di Gerusalemme. Per questo Marco ha avuto modo di conoscere Gesù dalle parole di Pietro e di Paolo, pur non essendo stato discepolo di Gesù. LUCA Luca è l'autore del terzo Vangelo, egli è nativo di Antiochia, in Siria. La sua professione originale è quella di medico. Luca accompagna Paolo nei suoi viaggi, e ne tiene un accurato giornale, sul quale registra i principali avvenimenti e difficoltà incontrate. Scrive il suo Vangelo sulla base della testimonianza di Paolo. GIOVANNI L evangelista Giovanni, da confondere con Giovanni Battista, è il discepolo di Gesù più giovane. Il Vangelo di Giovanni si distingue dagli altri tre, perché è stato scritto per ultimo e descrive eventi diversi da quelli degli altri. Giovanni scrive il suo Vangelo a partire dalla testimonianza di Maria, la madre di Gesù. 175

176 Si presenta l immagine dei quattro evangelisti (in questo caso si utilizzano le immagini della Chiesa di San Pietro in Cembra) e si fa notare come la rappresentazione di ciascun evangelista sia accompagnata da un particolare simbolo invitando ad individuarlo. 176

177 Si conclude componendo insieme uno schema di sintesi del tipo: n. 4 Fase Obiettivo di Fase Saper trovare un brano del Vangelo utilizzando il criterio della numerazione di capitoli e versetti. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Si presenta la modalità di numerazione dei capitoli e dei versetti e in piccoli gruppi si assegna il compito di individuare alcuni brani fornendo il Vangelo che si considera, il capito e il versetto. TEMPI PREVISTI 1 ora Ciascun gruppo riferisce rispetto al lavoro effettuato evidenziano eventuali problemi e/o difficoltà. n. 5 Fase Obiettivo di Fase Conoscere nominalmente i Libri considerati sacri da alcune grandi religioni. DESCRIZIONE DELLA FASE (Sintesi delle azioni d aula) Si guida un dialogo in classe che richiami il fatto della molteplicità delle esperienze religiose nel mondo e della presenza di Libri considerati Sacri in tutte le Religioni. Si chieda se vengono in mente nomi di Libri attinenti a grandi religioni nel mondo e si guidi una sintesi che conduca a conoscere il nome di Libri considerati Sacri nella religione Ebraica e Islamica TEMPI PREVISTI 1 ora 177

178 178

179 ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI 1.Verifica delle conoscenze/abilità 2.Verifica delle competenze 3.Osservazioni di processo 1.VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA : I criteri guida, da tener presenti nella stesura di strumenti di verifica, possono essere così riassunti: 1. Corrispondenza con la progettazione dell unità di lavoro e con il processo reale dell attività didattica. Secondo questo criterio risulta fondamentale considerare il rapporto stretto e diretto che deve sussistere tra strumento di verifica, conoscenze/abilità dell UL e obiettivi di fase. Ciò che si intende valutare è espresso infatti in termini sommativi e finali dalle conoscenze/abilità e in termini più articolati dagli obiettivi di fase. 2. Attenzione alla strutturazione dello strumento secondo livelli di complessità progressiva. Per la costruzione o per l analisi dello strumento di verifica si devono prendere in esame anche i livelli di complessità progressiva, cioè la presenza di esercizi o compiti che, in riferimento alle conoscenze/abilità considerate, sono strutturati con difficoltà in forma crescente. Ad esempio si potrebbero considerare tre livelli di complessità: semplice riproduzione restituzione strutturata; applicazione motivata e originale. Su ciascun strumento di verifica vanno, di volta in volta, individuate quantità e qualità di quesiti/esercizi/compiti, graduati nel livello di complessità che identificano il livello di accettabilità e la prestazione attesa. 3. Aspetti di autovalutazione. Nello strumento di verifica la presenza di sezioni o parti nelle quali si attiva l alunno a ragionare sui propri guadagni didattici a seguito dell attività svolta risulta di sicura utilità. Le prove di verifica risultano costituite da un insieme di quesiti ed esercizi che hanno come scopo quello di sollecitare una prestazione appropriata da parte dell alunno. La prestazione reale di ciascuno va confrontata e misurata rispetto ad una prestazione attesa (o ideale). La valutazione degli esiti passa perciò attraverso un raffronto tra gli apprendimenti (conoscenze/abilità) proposti - la prestazione attesa - e quelli effettivamente acquisiti dall alunno - la prestazione reale. Tale raffronto permette di definire il livello di padronanza degli apprendimenti considerati. Per gestire il confronto tra reale e ideale e misurarne la corrispondenza serve un indice che permetta di esprimere il grado di conformità della prestazione reale rispetto a quella attesa. E necessario perciò disporre di una scala di valutazione con relativa soglia di accettabilità al fine di esprimersi circa il livello di padronanza di quei determinati apprendimenti. UNITA DI LAVORO Strumento di verifica approfondi menti Livello di padronanza degli apprendimenti Non sufficiente Soglia di accettabilità Prestazione attesa Livelli avanzati Sufficien te Buono Distinto Ottimo Lo strumento di verifica si costruisce perciò a partire dalle conoscenze/abilità relative all UL e al suo sviluppo, organizzando il percorso di verifica secondo gradi di complessità progressiva, aggiungendo aspetti di autovalutazione e individuando, dentro lo strumento, la quantità e la qualità dei quesiti/esercizi/compiti che identificano e permettono di accertare la prestazione attesa e, di seguito, in riferimento a quest ultima, la soglia di accettabilità, e gli eventuali livelli avanzati. In questo modo, una volta condotto l accertamento delle conoscenze/abilità in classe, sarà possibile, attraverso la scala di valutazione, esprimersi circa la padronanza degli apprendimenti sottoposti a verifica. Quando prestazione attesa e prestazione reale corrispondono, il livello di padronanza delle conoscenze/abilità risulta pieno. Il livello di accettabilità invece va, di volta in volta determinato preventivamente a seconda di come è strutturato lo strumento di verifica. E possibile che uno strumento di verifica presenti materiali di lavoro che si collocano anche oltre la prestazione attesa aprendo così la possibilità di accedere a livelli di prestazione ulteriori e personalizzati. Questa parte dello strumento di verifica deve essere eventualmente proposta agli alunni in termini assolutamente liberi e non vincolanti. Non è da trascurare inoltre l ipotesi di corredare l espressione del livello di padronanza di quei determinati apprendimenti con commenti, indicazioni e suggerimenti operativi. In ogni caso va sempre ricordato che l espressione del livello di padronanza di determinati apprendimenti raggiunti dall allievo coinvolge e riguarda l intero processo di insegnamento-apprendimento e tutti gli attori che, in esso, hanno avuto un ruolo. Infine, una volta provveduto all accertamento delle prestazioni attese e all individuazione del livello di padronanza degli apprendimenti è importante che la comunicazione dei risultati allo studente, per risultare coerente con le finalità della valutazione, sia: - il più possibile di apprezzamento di quanto raggiunto dallo studente; - espressa in forma di recupero di lacune, di stimolo all apprendimento e orientamento; - vissuta come esperienza di covalutazione considerando anche agli aspetti autovalutativi proposti nella verifica. In ogni caso quello della comunicazione dei risultati della valutazione è un momento che va attentamente preparato e curato. Studenti e famiglie devono essere opportunamente e preventivamente informati rispetto a criteri e modalità di valutazione che l insegnante intende adottare e con loro è necessario condividerne spirito, funzione e finalità. 179

180 STRUMENTI PER LA VERIFCA: Segna la risposta giusta: I quattro Evangelisti sono:, Luca. I Vangeli riconosciuti dalla Chiesa sono: Vangelo significa: I Vangeli parlano di: Apostoli di Gesù erano: Collega con le frecce i nomi degli evangelisti con i corrispondenti simboli: 180

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