Metodi e procedure per l autovalutazione delle Strutture di ricerca e sperimentazione del CRA Attività MV Strutture 2013.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Metodi e procedure per l autovalutazione delle Strutture di ricerca e sperimentazione del CRA Attività 2013. MV Strutture 2013."

Transcript

1 Metodi e procedure per l autovalutazione delle Strutture di ricerca e sperimentazione del CRA Attività 2013 MV Strutture 2013 elaborate dal Comitato di Valutazione con il supporto del Servizio Programmazione scientifica e relazioni internazionali - maggio

2

3 Indice Premessa...4 Metodologia per l Autovalutazione delle Strutture di Ricerca e Sperimentazione del CRA...7 Allegato 1. Utilizzo del file Excel (sigla Struttura)_AUTOVALUTAZIONE Allegato 2. Valutazione Oggettiva...20 Allegato 3. Valutazione dei prodotti scientifici - Categorie ISI...21

4 Premessa L art. 6 dello Statuto (Comitato di Valutazione) prevede che le attività scientifiche e i risultati conseguiti dalle Strutture di ricerca e dai Dipartimenti, di cui al successivo art. 20, vengano valutati da un Comitato di Valutazione secondo criteri e modalità operative indicati nel regolamento di organizzazione e funzionamento del CRA e nel rispetto di quanto stabilito dal CIVR ai sensi dell art. 5 del D.L.vo 5 giugno 1998, n I criteri di valutazione, resi noti a priori, dovranno risultare coerenti con le finalità e gli indirizzi assunti dal CRA. Il Consiglio di Amministrazione del CRA nella seduta del 29 aprile 2010 ha aggiornato le Linee Guida per l operato del Comitato di Valutazione (CdV) già approvate con delibera n 24/05, che vengono di seguito richiamate: Più specificamente il Comitato di Valutazione: 1. Elabora, tenendo conto delle linee guida elaborate dal CIVR, criteri e indicatori per i processi di valutazione di programmi e Strutture coerenti con le finalità e gli indirizzi assunti dal CRA; i criteri di valutazione vengono comunicati alle Strutture di ricerca prima del periodo cui la valutazione si riferisce. 2. Elabora metodi e procedure di monitoraggio delle attività di ricerca (in particolare metodologie applicabili ai singoli progetti), delle attività di trasferimento dell innovazione, dei percorsi di valorizzazione del capitale umano che consentano alle Strutture un esercizio di autovalutazione con cadenza annuale che dia risultati coerenti e comparabili all interno del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura. 3. Collabora con l Amministrazione centrale del CRA nella definizione di struttura e contenuti di banche dati sulle attività di ricerca che siano d appoggio al monitoraggio e alle valutazioni periodiche. 4. Sulla base delle relazioni di autovalutazione e dei dati oggettivi rilevati dall Amministrazione centrale, redige un rapporto annuale sulle attività di ricerca e sullo stato delle Strutture del CRA che contenga, oltre a valutazioni retrospettive, anche indicazioni sulle misure opportune per un miglioramento continuo della qualità. In particolare tale rapporto annuale dovrà contenere indicazioni utili per una migliore programmazione, per una più efficace assegnazione delle risorse umane e finanziarie, per il rinnovo degli incarichi di direzione, nonché ai fini della conferma, trasformazione, fusione o soppressione delle Strutture di ricerca e dei Dipartimenti. 5. E responsabile, per conto del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, della redazione del rapporto di valutazione triennale, con allegato executive summary, da elaborarsi secondo le indicazioni del CIVR. 6. Elabora un progetto per l autovalutazione e la valutazione esterna dell operosità di ricercatori e tecnologi in analogia a quanto avviene nelle maggiori Istituzioni di ricerca di altri Paesi. 7. Elabora criteri e metodi di valutazione dell attività svolta dai Direttori dei Centri e delle Unità di ricerca. Uno dei primi compiti portati a termine dal CdV è stato l elaborazione delle Linee guida per la valutazione delle Strutture e dei Progetti di ricerca approvate dal Consiglio di Amministrazione del CRA nella seduta del 1 marzo Le Linee guida sono reperibili all indirizzo: 4

5 Per la loro realizzazione il CdV si è ispirato alle Linee guida del CIVR, così come prescritto dal Decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 454, ma ha introdotto o modificato criteri e indicatori in modo da tenere conto della specificità del CRA, ovvero della sua missione prevalentemente focalizzata su ricerca orientata ed applicata, dell attenzione che esso deve dedicare allo sviluppo di conoscenze rapidamente traducibili in innovazione per le imprese, del suo ruolo di consulente per la Pubblica Amministrazione. Le Linee guida per la valutazione delle Strutture e dei Progetti di ricerca definiscono, tra l altro, i criteri e gli indicatori per la valutazione triennale delle Strutture. Per la loro applicazione, tuttavia, occorre procedere preventivamente alla valutazione annuale delle stesse Strutture che, peraltro, costituisce uno dei compiti del CdV, richiamato al punto 2 delle Linee Guida per l operato del Comitato di Valutazione. Tale valutazione prende in considerazione anche l analisi dell autovalutazione che ogni Struttura, per il tramite del direttore, è tenuta a fornire, con cadenza annuale, al CdV. Nel presente documento viene quindi descritta la metodologia per l autovalutazione annuale delle Strutture di ricerca e sperimentazione del CRA, che si basa sui criteri già previsti dalle Linee guida per la valutazione delle Strutture e dei Progetti di ricerca per l esercizio di valutazione triennale delle Strutture. A seguito della valutazione riferita al 2012, nella quale era stato introdotto in via sperimentale il criterio relativo all attività di trasferimento, il CdV ritiene necessario prolungare per un ulteriore esercizio di valutazione la fase di sperimentazione, al fine di poter meglio attribuire soglie e pesi tra i vari indicatori del criterio. Perciò anche per la valutazione delle strutture dell anno 2013 tale criterio sarà considerato solo in via sperimentale e non sarà utilizzato nella valutazione complessiva. Alla predisposizione del presente documento e dei relativi moduli informatici per la raccolta delle informazioni ha collaborato il Servizio Programmazione scientifica e relazioni internazionali. I componenti del Comitato di Valutazione Marilena Cipollaro, Luca Corelli Grappadelli, Paolo Cupo, Emanuele Marconi, Paolo Raddi 5

6

7 Metodologia per l Autovalutazione delle Strutture di Ricerca e Sperimentazione del CRA La procedura di autovalutazione, coordinata dal Servizio programmazione scientifica e relazioni internazionali e applicata dai Direttori delle Strutture di ricerca, deve consentire al CdV di disporre delle seguenti informazioni: 1. nome e missione del Centro o dell Unità, come da Piano di riorganizzazione e razionalizzazione del CRA ; 2. settori scientifico disciplinari (SSD) dei Ricercatori / Tecnologi (R/T) di ruolo in servizio presso la Struttura; 3. valutazione oggettiva derivante dalla procedura di calcolo, che considera i valori assunti dai criteri e dagli indicatori definiti dal CdV. Per tale valutazione vengono considerati solo alcuni indicatori ai quali viene attribuito un giudizio di valore univoco; 4. analisi esplicativa dei risultati derivanti dalla valutazione oggettiva che tenga conto anche di altri fattori, compreso il risultato degli indicatori non utilizzati nella valutazione oggettiva; 5. indicazione dei punti di forza e di debolezza della Struttura; 6. richieste e proposte formulate in base ai risultati dell'esercizio di autovalutazione. La base di partenza della procedura di autovalutazione è rappresentata dalla quantificazione degli indicatori. Nella Tabella 1 sono indicati i criteri e gli indicatori. Ad essa seguono le note esplicative per una migliore comprensione dei fattori che concorrono alla loro determinazione. Le informazioni necessarie per la quantificazione degli indicatori sono in parte fornite dalla Sede centrale del CRA e, in parte, indicate dal Direttore della Struttura. Il Direttore della Struttura si assume la responsabilità della correttezza e veridicità delle informazioni a qualsiasi titolo trasmesse ai fini della autovalutazione, ivi inclusa la classificazione dei prodotti scientifici. 7

8 Tabella 1: Indicatori per la valutazione delle Strutture (gli indicatori nelle celle a fondo grigio non concorrono al calcolo della valutazione oggettiva) CRITERI Sub-Criteri Aspetto analizzato INDICATORI Struttura Indicatori Peso indicatori rispetto al CRITERIO di appartenenza Peso indicatori rispetto alla VALUTAZIONE COMPLESSIVA Classi di valore degli Indicatori PUNTEGGIO > 80,00% 0 Composizione delle fonti di finanziamento Dipendenza finanziaria Indicatore di dipendenza finanziaria Finanziamento ordinario (1) / Entrate totali (3) 80,00% 28,00% 71,00% - 80,00% 1 61,00% - 70,99% 2 < 61,00% 3 Composizione delle fonti di finanziamento Autonomia finanziaria totale Indicatore di capacità di autofinanziamento (attrazione risorse esterne) Finanziamenti nazionali ed internazionali non ordinari (2) / Entrate totali (3) Criterio Finanziario Peso: 35% Composizione delle fonti di finanziamento Autonomia finanziaria nazionale Indicatore di finanziamento nazionale esterno Finanziamenti nazionali non ordinari (2) / Entrate totali (3) < 1,00% 0 Composizione delle fonti di finanziamento Autonomia finanziaria internazionale Indicatore di finanziamento internazionale esterno Finanziamenti internazionali non ordinari (2) / Entrate totali (3) 20,00% 7,00% 1,00% - 1,99% 1 2,00% - 3,00% 2 > 3,00% 3 8

9 CRITERI Criterio Strutturale Peso: 20% Sub-Criteri Composizione delle risorse umane Dimensione finanziaria Composizione delle risorse umane Impiego delle risorse umane Impiego delle risorse finanziarie Aspetto analizzato Dotazione di capitale umano R/T totale Dotazione di capitale monetario Incidenza del capitale umano non strutturato Impiego per ricerca e sperimentazione Impiego per adeguamento tecnologico INDICATORI Struttura Indicatori Peso indicatori rispetto al CRITERIO di appartenenza Peso indicatori rispetto alla VALUTAZIONE COMPLESSIVA Indicatore di dimensione ETP totale (4) Indicatore di finanziamento non ordinario per ETP (5) Indicatore di finanziamento ordinario per ETP (5) Indicatore di finanziamento totale per ETP (5) Indicatore di precarietà degli addetti per la ricerca e la sperimentazione Indicatore di impiego delle risorse umane nella ricerca e sperimentazione Indicatore di acquisizione di apparecchiature ed impianti scientifici Finanziamento non ordinario (2) / ETP totale (4) Finanziamento ordinario (1) / ETP totale (4) 80% 16% Entrate totali (1) / ETP totale (4) Disponibilità di laureati non strutturati (6) / (Disponibilità di laureati non strutturati + ETP strutturato) ETP strutturato (4) / Disponibilità del personale strutturato (7) N di apparecchiature ed impianti scientifici acquisiti con fondi ordinari e non ordinari (8) 20,00% 4,00% Classi di valore degli Indicatori PUNTEGGIO < , , , , ,00 2 > , > 2 3 9

10 CRITERI Sub-Criteri Aspetto analizzato INDICATORI Struttura Indicatori Peso indicatori rispetto al CRITERIO di appartenenza Peso indicatori rispetto alla VALUTAZIONE COMPLESSIVA Classi di valore degli Indicatori PUNTEGGIO Produzione scientifica e tecnologica Quantità della produzione scientifica Quantità della produzione tecnologica Indicatore di quantità della produzione scientifica Indicatore di produzione di innovazione Somma ponderata dei prodotti scientifici e divulgativi (9) / ETP totale (4) Somma ponderata dei prodotti tecnologici (10) / ETP totale (4) 45,00% 20,25% 20,00% 9,00% < 70,0 70,00-150, ,01-200,00 2 > 200,00 3 < 10,0 10,00-20, ,01-30,00 2 > 30, ,33 0 Criterio Scientifico Peso: 45% Organizzazione Indicatore di attività organizzativa Attività organizzativa (11) svolta dai R/T / ETP totale (4) 5,00% 2,25% 0,34-0,66 1 0,67-0,99 2 > 0,99 3 Servizio e Consulenza Consulenza Indicatore di attività di consulenza Attività di consulenza (12) svolta dai R/T / ETP totale (4) 10,00% 4,50% 0,01-1,00 1 1,01-2,00 2 > 2,00 3 Servizio Indicatore di attività di servizio Attività di servizio (13) svolta dai R/T / ETP totale (4) 20,00% 9,00% 0,1-0,3 1 0,3-0,6 2 > 0,6 3 10

11 CRITERI Sub-Criteri Aspetto analizzato INDICATORI Struttura Indicatori Peso indicatori rispetto al CRITERIO di appartenenza Peso indicatori rispetto alla VALUTAZIONE COMPLESSIVA Classi di valore degli Indicatori PUNTEGGIO Attività di trasferimento Divulgazione Indicatore di attività di divulgazione Numero di Schede risultato compilate (14) / ETP totale (4) X X X X Criterio Trasferimento Peso: Attività di trasferimento Animazione Indicatore di attività di animazione Numero di Comunità di Pratica (CdP) animate (15) / ETP totale (4) X X X X Attività di trasferimento Affiancamento Indicatore di attività di affiancamento Numero di attività di affiancamento (16) / ETP totale (4) X X X X 11

12 Note (1) Finanziamento ordinario - Riepilogo dei fattori che concorrono a determinarlo: Trasferimenti a preventivo per il funzionamento Altri trasferimenti su Ob.Fu Stipenti personale di ruolo Reperimento dati a cura di: (2) Finanziamenti nazionali e internazionali non-ordinari - Le Entrate considerate sono quelle riguardanti: A. Progetti di ricerca nazionali e internazionali N.B. un progetto verrà considerato internazionale quando il partenariato scientifico (coordinatore del progetto o responsabile di Unità operativa) è internazionale. B. Attività c/terzi C. Strumenti formativi non ricompresi nei progetti di ricerca D. Royalty A. Il calcolo delle Entrate sui Progetti di ricerca nazionali e internazionali (Ob.Fu. 1., 2., e 9.) viene effettuato dalla Sede centrale utilizzando le banche dati disponibili. Il calcolo è il seguente: Entrata = contributo concesso n mesi svolgimento attività x n mesi relativi all anno di valutazione Il contributo concesso corrisponde all importo complessivo erogato dall ente finanziatore. Il calcolo del n mesi svolgimento attività viene effettuato tenendo conto: della data di inizio attività, che corrisponde alla data dell atto di concessione, a meno che non risulti diversamente specificata; della data di fine attività, che corrisponde alla data di fine indicata nell atto di concessione oppure, a quella calcolata sommando alla data di inizio la durata del progetto. La data di fine progetto per proroga non è considerata ai fini di questo calcolo. Il n mesi relativi all anno di valutazione, sono i mesi di vita del progetto durante l anno di valutazione. B. Il calcolo delle Entrate riguardanti le attività c/terzi (Ob.Fu. 3) viene effettuato dalla Sede centrale utilizzando le banche dati disponibili, secondo la seguente procedura: Entrate c/terzi = Accertato di competenza + Avanzo iniziale Avanzo finale C. Il calcolo delle Entrate relative agli Strumenti formativi deve essere effettuato dalle Strutture di ricerca. Vanno considerati solo quegli strumenti che hanno un loro specifico finanziamento, indipendente dai progetti di ricerca. Quelli che vengono finanziati con entrate derivanti dai progetti non devono essere inseriti, in quanto già ricompresi nel finanziamento del progetto stesso. Il Direttore della Struttura, per ciascuno Strumento formativo attivato, dovrà indicare: - Codice Obiettivo Funzione (Ob.Fu.) - Descrizione dello strumento formativo e nominativo del destinatario - Ente finanziatore - Contributo totale - Data inizio (corrispondente all erogazione del primo stipendio) - Data fine (corrispondente alla data a cui verrà erogato l ultimo stipendio) - N mesi di attività relativi all anno di valutazione. 12

13 D. Il calcolo delle Entrate relative alle Royalty viene effettuato dalla Sede centrale utilizzando i dati inseriti nel programma di contabilità. Le informazioni riguardano: - Descrizione, ossia l oggetto della Royalty; - Utilizzatore, ossia chi paga per lo sfruttamento di una varietà iscritta ai registri, di una privativa o di un brevetto; - Importo, ossia le entrate per l anno di valutazione. E compito del Direttore della Struttura verificare l esattezza dei dati finanziari, sia nel caso in cui siano stati inseriti dalla Sede centrale, che indicati dall amministrazione della sua Struttura. (3) Entrate totali - Riepilogo delle voci che concorrono a determinarle: Finanziamento ordinario (si veda nota 1) Finanziamenti nazionali ed internazionali non ordinari (si veda nota 2) (4) ETP - Equivalente Tempo Pieno Il valore dell ETP è posto pari a 1 sia per il Direttore della Struttura, che per i R/T a tempo indeterminato (t.i.) e a tempo determinato (t.d.) L ETP totale viene così calcolato: ETP totale = ETP R/T strutturati + ETP R/T non strutturati Nel caso in cui risultasse un valore ETP < 1, nei calcoli verrà posto pari a 1; ciò al fine di non innalzare artificiosamente il valore di tutti gli indicatori nei quali questo parametro è posto al denominatore. (5) Indicatore di finanziamento per ETP Questo indicatore ha una triplice valenza: considera le entrate nel loro complesso e distinte tra ordinarie e non ordinarie. (6) Disponibilità di laureati non strutturati Per personale laureato non strutturato si intende il numero di: borsisti, assegnisti, dottorandi, contrattisti a progetto, co.co.co, co.co.pro. ed eventuali altri profili a t.d. che si dedicano ad attività di ricerca / sperimentazione. Per ciascuno di essi la presenza è normalizzata in termini di ETP, in quanto si tiene conto sia dei mesi lavorati, sia della tipologia del rapporto di lavoro (a tempo pieno o part-time). (7) Disponibilità del personale strutturato Per disponibilità di personale strutturato si intende il numero complessivo del personale strutturato, sia tecnico-scientifico che amministrativo, presente nella Struttura, normalizzato in termini di ETP. (8) N di apparecchiature ed impianti scientifici Per poter valutare l adeguamento tecnologico delle Strutture, vengono considerate le attrezzature acquistate nell anno (così come risulta dalla data della fattura), di valore uguale o superiore a ,00 (IVA compresa), sia con fondi ordinari che che con fondi provenienti dai progetti di ricerca. 13

14 (9) Somma ponderata dei prodotti scientifici e divulgativi Il calcolo della Somma ponderata dei Prodotti scientifici e divulgativi è basato sulla classificazione del prodotto editoriale di ciascun lavoro scientifico. A tal fine si fa riferimento alle categorie e ai pesi presenti nella Tabella 2: Prodotti della ricerca Classificazione (pagg ). Nella procedura di valutazione delle Strutture, i lavori scientifici per essere considerati devono soddisfare le seguenti condizioni: almeno un R/T a t.i. o a t.d. deve figurare tra gli autori e deve essere presente nella Struttura nell anno di pubblicazione del lavoro scientifico. i riferimenti bibliografici devono contenere le seguenti informazioni: - Autore/i - Titolo - Titolo Rivista / Libro / Atti di convegno - Classificazione del prodotto editoriale - N. Volume e/o N. Rivista - Pagine - Editore - Codice ISSN o ISBN - Anno Inoltre, nel caso delle pubblicazioni ricadenti nell Area 2 Pubblicazioni su riviste ISI, devono essere riportate anche le seguenti informazioni: Valore dell IF della rivista. Sarà quello indicato nella banca dati ISI JCR, riferito all anno precedente quello di valutazione. Categoria di appartenenza della rivista all interno della banca dati ISI JCR. Nel caso in cui la rivista appartenga a più categorie, dovrà essere indicata quella di maggiore pertinenza rispetto al contenuto dell articolo. nel caso in cui non sia fruibile on-line, i ricercatori devono rendere disponibile copia del loro lavoro in formato PDF, allegandolo alla scheda informatica della banca dati Monitor o inviandolo al Servizio Trasferimento della conoscenza (S-4). Nel caso dei capitoli di libri, oltre al PDF del capitolo stesso, si dovrà disporre anche del PDF della copertina, del frontespizio, del colophon e dell indice; nel caso dei libri o manuali si dovrà disporre del PDF solo di queste ultime informazioni. L'assenza di una sola delle informazioni suddette comporta l'automatica esclusione del prodotto scientifico dalla valutazione. (10) Somma ponderata dei Prodotti tecnologici Il calcolo della Somma ponderata dei Prodotti tecnologici è basato sulle categorie e sui pesi riportati nella Sezione Prodotti TECNOLOGICI della Tabella 2: Prodotti della ricerca Classificazione (pag. 17). Ai fini della valutazione delle Strutture vengono considerati solo i Prodotti tecnologici i cui autori sono i R/T a t.i. o a t.d.. Per i brevetti e le privative si fa riferimento alla data della domanda; per le iscrizioni ai registri varietali si fa riferimento alla data del decreto. Gli Spin-off, vengono considerati a partire dall anno di costituzione e per tutto il periodo del sostegno del CRA, indicato nella convenzione. (11) Attività organizzativa Numero di: convegni, congressi, workshop, seminari organizzati dal personale R/T a t.i. o a t.d., appartenente alla Struttura. L organizzazione di questi eventi viene considerata solo nel caso in cui uno o più R/T a t.i. o a t.d. della Struttura siano esplicitamente coinvolti nel comitato organizzativo. Ciò deve risultare in maniera chiara dalla descrizione sintetica che deve esserne fatta. Inoltre, gli estremi dei documenti indicanti l attività dovranno essere compiutamente specificati. 14

15 (12) Attività di consulenza Sono considerate Attività di consulenza quelle effettuate dai R/T a t.i. o a t.d. per la partecipazione a Commissioni, Comitati, Gruppi di lavoro, ecc., nell ambito del rapporto di lavoro con il CRA. Pertanto gli incarichi extra-istituzionali disciplinati nel Regolamento CRA reperibile all indirizzo: li.pdf, poiché svolti a favore di enti pubblici o di soggetti privati al di fuori del rapporto di lavoro con il CRA, non sono presi in considerazione. Per quanto detto, le indicazioni fornite e gli estremi dei documenti a supporto delle attività dichiarate devono indicare in maniera inequivocabile la natura delle attività stesse. (13) Attività di servizio svolta Sono considerate Attività di servizio quelle autorizzate alle Strutture di ricerca, sulla base di un decreto o di un atto formale di affidamento, da parte di organismi pubblici e/o amministrazioni dello Stato, anche se svolte saltuariamente. Nel novero delle Attività di servizio non devono essere indicati gli incarichi c/terzi e i contratti/convenzioni a titolo oneroso. (14) Schede Risultato N di schede descrittive dei risultati delle ricerche condotte nell ambito dei progetti del CRA che, nella banca dati MONITOR, hanno ottenuto lo stato di pubblicato. (15) Comunità di Pratica (CdP) N di CdP animate. Per animazione si intende la gestione di un gruppo di lavoro tematico costituito tra R/T del CRA e portatori di interesse per lo scambio di esperienze tecnico-pratiche, tramite una piattaforma informatica dedicata. Il dato viene ricavato da tale piattaforma. (16) Attività di affiancamento N. di eventi organizzati sul territorio (incontri tecnici) con i portatori di interesse e con l ausilio della piattaforma informatica, su una specifica tematica affrontata. Questi incontri tecnici non sono da includere nelle attività organizzative della Struttura. 15

16 Tabella 2: Prodotti della ricerca - Classificazione Prodotti SCIENTIFICI e DIVULGATIVI Area 1: Libri, capitoli, monografie, altri prodotti editoriali Peso relativo Libri scientifici e monografie in collane editoriali a diffusione internazionale Libri scientifici e monografie in collane editoriali a diffusione nazionale Capitoli di libro scientifico in collane editoriali a diffusione internazionale Capitoli di libro scientifico in collane editoriali a diffusione nazionale Recensioni critiche Voci enciclopediche 30 Area 2: Pubblicazioni su riviste ISI-JCR suddivise per categoria (subject category index) nei seguenti gruppi percentili, in funzione dei valori di IF IF >75 percentile percentile <= IF <= 75 percentile percentile <= IF < 50 percentile IF < 25 percentile 70 Area 3: Articoli su altre riviste ISSN (non ISI-JCR) Articoli su altre riviste a diffusione nazionale con revisori Articoli su altre riviste a diffusione internazionale con revisori Articoli su altre riviste a diffusione nazionale senza revisori Articoli su altre riviste a diffusione internazionale senza revisori Articoli su riviste di interesse locale o su riviste divulgative 1 Area 4: Abstract, Riassunti, Poster Ai fini della valutazione i prodotti di quest Area non vengono considerati Abstract, Riassunti, Poster a congressi nazionali Abstract, Riassunti, Poster a congressi internazionali 0 Area 5: Atti di Congressi Articoli su Atti di Congressi nazionali Articoli su Atti di Congressi internazionali 10 Area 6: Prodotti specifici di area Carte tematiche originali pubblicate su riviste scientifiche Carte tematiche riassuntive o derivate pubblicate su riviste scientifiche Prototipi Protocolli, linee guida, disciplinari Prodotti scientifici di tipo informatico Bollettini con frequenza almeno mensile Altri bollettini Rapporti di prova (questo tipo di documentazione scientifica può essere considerata solo se scaturisce dalle attività di un progetto di ricerca e non da attività c/terzi) 20 16

17 Prodotti SCIENTIFICI e DIVULGATIVI Area 7: Attività editoriale Peso relativo Cura di libri, di atti di convegni, di riviste a diffusione nazionale Cura di libri, di atti di convegni, di riviste a diffusione internazionale Traduzione di libro Manuali e libri a carattere divulgativo Capitoli di manuali e libri a carattere divulgativo 5 Prodotti TECNOLOGICI Area 8: Brevetti, Privative, Iscrizioni, Spin-off Brevetti, privative ed iscrizioni a registri nazionali 1 (coautore almeno un dipendente della Struttura) 8.2 Brevetti e privative internazionali (coautore almeno un dipendente della Struttura) Peso relativo 8.3 Costituzione di Spin-off 100 Riguardo la classificazione dei prodotti della ricerca si chiarisce che: le riviste sono classificate con revisori quando illustrano con sufficiente chiarezza il processo di revisione seguito; le riviste sono definite internazionali quando: - la diffusione è internazionale; - l Editorial Board è internazionale; - contengono contributi originali di autori stranieri; - sono presenti in biblioteche di Università / Istituzioni di ricerca e in Repertori bibliografici internazionali. L attribuzione della classificazione viene verificata dal CdV, di volta in volta, sulla base della presenza/assenza delle caratteristiche indicate. A tale riguardo si precisa che all indirizzo: è disponibile l ultima versione del documento Classificazione delle riviste con ISSN che non rientrano nel circuito ISI-JCR contenente l elenco completo ed aggiornato delle riviste utilizzate dai R/T del CRA con la corrispondente classificazione stabilita dal CdV. Inoltre, si precisa che: la procedura di valutazione delle Strutture non prende in considerazione gli abstract, i riassunti e i poster; i capitoli di libro non devono configurarsi come abstract/long abstract o atti di convegno; gli atti di convegno non devono configurarsi come abstract/long abstract e devono essere strutturati come una pubblicazione scientifica; se una rivista ha pubblicato Atti di convegni, la pubblicazione stessa dovrà essere classificata come Atti di congressi (Area 5) e non come Articoli su altre riviste ISSN (Area 3); Il termine nazionale fa riferimento alla valenza del titolo giuridico (brevetto o privativa) e dell iscrizione ai registri, nell ambito di un solo Stato (Italia o Paese estero). 17

18 i Meeting abstract e le lettere, anche se pubblicati su riviste del circuito ISI con IF, devono essere classificati come Abstract, Riassunti, Poster a Congressi internazionali; i lavori scientifici accettati, ma non ancora pubblicati, anche se in possesso del DOI, sono considerati solo per l anno di effettiva pubblicazione, ciò al fine di evitare doppie imputazioni su anni consecutivi. 18

19 Allegato 1. Utilizzo del file Excel (sigla Struttura)_AUTOVALUTAZIONE 2013 Per il calcolo degli indicatori va utilizzato il file Excel (sigla Struttura)_ AUTOVALUTAZIONE 2013 Questo file comprende sette fogli di lavoro, strutturati per accogliere le informazioni ed elaborarle in formato numerico. Nei primi quattro fogli il Direttore della Struttura dovrà compilare gli spazi contrassegnati in giallo; le celle con sfondo verde contengono le informazioni inserite dalla Sede centrale; le celle con sfondo bianco riportano i risultati dei calcoli. Si forniscono, di seguito, indicazioni specifiche relative ai singoli fogli: 1 - Finanziamenti non ordinari. Questo foglio si utilizza per l inserimento delle indicazioni riguardanti le entrate finanziarie. In questo foglio il Direttore dovrà verificare l esattezza e la completezza delle informazioni inserite dalla Sede centrale riguardanti: - i finanziamenti sui progetti sia nazionali che internazionali - le attività c/terzi - le royalty ed inserire le informazioni relative agli strumenti formativi. 2 - Riepilogo dati finanziari. In questo foglio vengono riepilogati i dati riguardanti il finanziamento ordinario e straordinario, il costo del personale e si effettua il calcolo delle Entrate totali. 3 - Tabelle calcoli. Questo foglio va utilizzato per l inserimento delle informazioni utili al calcolo dei diversi indicatori. 4 - Prodotti. In questo foglio il Direttore della Struttura dovrà: - verificare l esattezza e la completezza delle informazioni già presenti, riguardanti i Prodotti scientifici (Aree 1, 2, 3, 5, 7) e i Prodotti tecnologici; - inserire le informazioni sui prodotti scientifici e divulgativi che ricadono nell Area 6 (Prodotti specifici di area). 5 - Risultato indicatori. Questo foglio riepiloga le informazioni elaborate nei quattro fogli precedenti e mostra i risultato ottenuto da ciascun indicatore. In questo foglio non occorre compilare alcun campo. 6 - Pesi e punteggi. In questo foglio, che è solo di consultazione, è riportato il peso dei criteri e degli indicatori utilizzati per la valutazione oggettiva, nonché le classi di valori ed i punteggi relativi. 7 - Valutazione oggettiva. Questo foglio contiene i risultati relativi al calcolo di ciascun indicatore e il risultato complessivo della Valutazione oggettiva a cui corrisponde il giudizio di valore finale. In questo foglio non occorre compilare alcun campo. 19

20 Allegato 2. Valutazione Oggettiva Al calcolo della valutazione oggettiva partecipano i seguenti indicatori: 1. Indicatore di dipendenza finanziaria 2. Indicatore di finanziamento internazionale esterno 3. Indicatore di finanziamento non ordinario per ETP 4. Indicatore di acquisizione di apparecchiature ed impianti scientifici 5. Indicatore di quantità della produzione scientifica 6. Indicatore di produzione di innovazione 7. Indicatore di attività organizzativa 8. Indicatore di attività di consulenza 9. Indicatore di attività di servizio Del risultato dei restanti indicatori il CdV tiene conto in sede di predisposizione del Rapporto annuale. La valutazione oggettiva comprende: 1. una valutazione complessiva - espressa in valore assoluto, che viene calcolata sommando i punteggi ponderati raggiunti dai singoli criteri. Il giudizio di valore finale è articolato in quattro classi: INSUFFICIENTE SUFFICIENTE BUONO ECCELLENTE 0 punteggio 0,75 0,75 < punteggio 1,50 1,50 < punteggio 2,25 2,25 < punteggio 3,00 2. una valutazione per ogni singolo criterio - espressa in percentuale, che viene definita rapportando il punteggio ponderato raggiunto dal criterio al suo valore massimo. Il giudizio di valore è articolato in quattro classi. ECCELLENTE BUONO SUFFICIENTE INSUFFICIENTE >75,00 % 75,00% - 50,00% 49,99% - 25,01% 25,00 % 20

21 Allegato 3. Valutazione dei prodotti scientifici - Categorie ISI Le informazioni relative ai lavori scientifici pubblicati su riviste ISI vengono inserite nel Foglio 4 del file Excel - Area 2: Pubblicazioni su riviste ISI-JCR. Si tratta di un area dedicata ai lavori scientifici editi da riviste internazionali, i cui titoli sono inseriti nel Journal Citation Reports (JCR), una delle banche dati messa a punto dall Institute for Scientific Information (ISI). In questa banca dati le riviste sono aggregate in aree tematiche o categorie (subject category) e, per ciascuna, sono fornite delle indicazioni, fra cui, l Impact Factor (IF). Questo valore, per un determinato anno, è dato dal rapporto tra le citazioni che una rivista ottiene, riferite agli articoli in essa pubblicati nei due anni precedenti, e il numero di questi articoli. Considerando la struttura di questo rapporto, i valori dell IF di anno in anno possono subire delle variazioni. Poiché a seconda della categoria ISI considerata i valori dell IF sono distribuiti su range molto diversi, ai fini dell autovalutazione delle Strutture si procede con una normalizzazione che riconduce questi range a soli 4 intervalli. Pertanto l IF che viene considerato non è quello proprio della rivista, ma quello normalizzato in funzione della categoria. Il criterio di normalizzazione adottato dal CdV è quello utilizzato in JCR, che prevede la suddivisione di ciascuna categoria in quartili e l appartenenza dell IF delle riviste entro il 25 percentile (Q 4 ), tra il 25 e 50 percentile (Q 3 ), tra il 50 e 75 percentile (Q 2 ), e superiore al 75 percentile (Q 1 ). Sulla base di tali valori le riviste vengono ricondotte ad uno dei seguenti 4 gruppi a ciascuno dei quali viene attribuito un peso: IF > 75 percentile peso relativo pari a percentile IF 75 percentile peso relativo pari a percentile IF < 50 percentile peso relativo pari a 80 IF < 25 percentile peso relativo pari a 70 Riguardo la categoria di appartenenza è fondamentale tener presente che, nel caso in cui la rivista appartenga a più categorie, va considerata quella di maggiore pertinenza rispetto all articolo. Infine si evidenzia che i valori dell IF delle riviste utilizzati per la valutazione (e di conseguenza la loro posizione nelle classi normalizzate), sono quelli disponibili nella banca dati ISI JCR per l anno precedente a quello di valutazione. 21

Criteri Bibliometrici per la valutazione della produzione scientifica di Ateneo

Criteri Bibliometrici per la valutazione della produzione scientifica di Ateneo Criteri Bibliometrici per la valutazione della produzione scientifica di Ateneo Premessa Valutazione di Articoli su rivista Dipartimenti di Ingegneria Valutazione di Articoli su rivista Dipartimenti di

Dettagli

Allegato A Guida ai Diritti Guida al sito dell Autorità

Allegato A Guida ai Diritti Guida al sito dell Autorità Criteri per la selezione e il finanziamento di progetti da realizzare nell ambito del Protocollo di intesa tra l Autorità per l energia elettrica e il gas e il Consiglio nazionale dei consumatori e degli

Dettagli

MOZIONE SUI CRITERI DI VALUTAZIONE DEI VEICOLI DI PUBBLICAZIONE

MOZIONE SUI CRITERI DI VALUTAZIONE DEI VEICOLI DI PUBBLICAZIONE MOZIONE SUI CRITERI DI VALUTAZIONE DEI VEICOLI DI PUBBLICAZIONE Approvata dai Direttivi delle Società scientifiche, SIDEA, SIEA e CESET, del SSD AGR01. I consigli direttivi delle Società Scientifiche che

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

Regione Autonoma della Sardegna

Regione Autonoma della Sardegna P.O.R. Sardegna 2000/2006 - Misura 3.13 - Ricerca e sviluppo tecnologico nelle imprese e territorio - Progetti di ricerca e innovazione al di sotto della soglia de minimis. ELENCO QUESITI RICORRENTI Quali

Dettagli

2. SOGGETTI BENEFICIARI

2. SOGGETTI BENEFICIARI ALLEGATO A CRITERI E MODALITÀ PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI, PER PROGETTI INERENTI LE TEMATICHE DEFINITE DAL PIANO REGIONALE ANNUALE DEL DIRITTO ALLO STUDIO 1. CRITERI

Dettagli

Regolamento per il fondo di Ateneo per la ricerca scientifica

Regolamento per il fondo di Ateneo per la ricerca scientifica Regolamento per il fondo di Ateneo per la ricerca scientifica La gestione del fondo di Ateneo per la ricerca scientifica dei ricercatori e docenti strutturati si articola in quattro parti: la prima riguarda

Dettagli

Regolamento di contabilità

Regolamento di contabilità Regolamento di contabilità Approvato con delibera n. 255 del 1 dicembre 2014 CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 (Denominazioni e oggetto) 1. Ai sensi del presente Regolamento si intendono per: a) Ministro,

Dettagli

Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014

Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014 Progetto ICoNLingua Scienza senza Frontiere CsF- Italia Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014 1. Introduzione La valutazione sia in itinere

Dettagli

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Obiettivi specifici Per il generale, si individuano

Dettagli

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti;

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti; Allegato n. 2 Linee Guida per la redazione della Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti- Studenti Le Commissioni Didattiche Paritetiche, così come specificato nel Documento di Autovalutazione,

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

BANDO DEL 19 NOVEMBRE 2015 per la presentazione di proposte per l ammissione e la selezione dei Centri di Raccolta beneficiari del Programma

BANDO DEL 19 NOVEMBRE 2015 per la presentazione di proposte per l ammissione e la selezione dei Centri di Raccolta beneficiari del Programma per l erogazione di contributi per il potenziamento e Quali sono i possibili motivi che possono determinare l esclusione della domanda di ammissione presentata per il Bando? I possibili motivi che possono

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

DIREZIONE GENERALE PER LA PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE UFFICIO VI

DIREZIONE GENERALE PER LA PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE UFFICIO VI DIREZIONE GENERALE PER LA PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE UFFICIO VI BANDO PER LA RICHIESTA DI CONTRIBUTI PER MISSIONI ARCHEOLOGICHE, ANTROPOLOGICHE, ETNOLOGICHE ITALIANE ALL ESTERO - ANNO 2014 - Articolo

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE NELL AMBITO DI PROGRAMMI E PROGETTI FINALIZZATI ART.1 AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Regolamento definisce e disciplina

Dettagli

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI 1 Art. 1 oggetto 1.1 - Il presente Regolamento disciplina l assegnazione, agli Istituti secondari di secondo grado

Dettagli

COMUNE DI ZERO BRANCO Provincia di Treviso

COMUNE DI ZERO BRANCO Provincia di Treviso COMUNE DI ZERO BRANCO Provincia di Treviso SISTEMA DI VALUTAZIONE PERMANENTE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE E DELLE PERFORMANCE ORGANIZZATIVE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI G.C. N. 15 DEL 9.2.2012 E MODIFICATO

Dettagli

Valutazione della Qualità della Ricerca 2004-2010 (VQR 2004-2010) Parte Seconda: La valutazione delle singole strutture 30 Giugno 2013

Valutazione della Qualità della Ricerca 2004-2010 (VQR 2004-2010) Parte Seconda: La valutazione delle singole strutture 30 Giugno 2013 Valutazione della Qualità della Ricerca 2004-2010 (VQR 2004-2010) Rapporto finale ANVUR Parte Seconda: La valutazione delle singole strutture 30 Giugno 2013 1 Lista degli acronimi e termini speciali ANVUR.

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

Funzioni di gestione degli interventi: esperti

Funzioni di gestione degli interventi: esperti Funzioni di gestione degli interventi: esperti Percorso dell esperto: La documentazione dell attività I soggetti che hanno il compito di programmare e attuare percorsi formativi nell ambito del piano dell

Dettagli

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO REGOLAMENTO DELLE COMMISSIONI DI STUDIO SULLE MATERIE OGGETTO DELLA PROFESSIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI

Dettagli

"Paolo Baffi" Centre on International Markets, Money and Regulation

Paolo Baffi Centre on International Markets, Money and Regulation Centro Permanente di Ricerca Permanent Research Centre Acronimo BAFFI CENTRE Denominazione "Paolo Baffi" Centre on International Markets, Money and Regulation Oggetto di attività Economia e diritto dei

Dettagli

Rev.1 del 30 maggio 2013. Il modello organizzativo

Rev.1 del 30 maggio 2013. Il modello organizzativo Rev.1 del 30 maggio 2013 Il modello organizzativo INDICE 1. Premessa 2. Missione 3. Sistema di responsabilità 4. Mappa dei processi 5. Mansionario 1. Premessa Un laboratorio congiunto di ricerca sui temi

Dettagli

Azione 1: Partecipazione a programmi comunitari di ricerca e/o di cooperazione

Azione 1: Partecipazione a programmi comunitari di ricerca e/o di cooperazione DISCIPLINA SPECIFICA DELLE AZIONI RELATIVE AI CONTRIBUTI PER LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI DELL ATENEO Il presente documento detta la disciplina specifica delle seguenti azioni istituite

Dettagli

ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001

ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001 ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001 METODOLOGIA PERMANENTE PER LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DEI RISULTATI DEI DIPENDENTI GENERALMENTE CONSIDERATI CUI NON SIANO STATI CONFERITI

Dettagli

IL MINISTRO DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

IL MINISTRO DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA VISTO il decreto del Ministro dell Istruzione dell Università e della Ricerca 11 aprile 2006, n. 217; VISTO il decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, istitutivo

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE Articolo 1 (Ambito di applicazione) Articolo 2 (Titolarità dei diritti sull

Dettagli

SEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO

SEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO REGOLAMENTO SULLE MODALITA' DI ASSEGNAZIONE E UTILIZZO DEI FONDI PER LA RICERCA (Emanato con D.D. n. 45 del 23.01.2002, modificato con i D.D. n. 618 del 2003, n. 103 del 2005, n. 99 e n. 552 del 2006,

Dettagli

Approvazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.

Approvazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Approvazione CDA del 25 giugno 2009 Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Regolamento U n i p o l G r u p p o F i n a n z i a r i o S. p. A. Sede

Dettagli

REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA

REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA (con la modifiche proposta al Senato Accademico nella seduta del 25 novembre 2014 e deliberate dal Comitato Esecutivo nella seduta del 10 dicembre 2014) Regolamento del Centro

Dettagli

REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione

REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione REGIONE TOSCANA REGIONE TOSCANA Azienda USL3 di Pistoia REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione - AREA della DIRIGENZA MEDICA e VETERINARIA - 1 Finalità La gestione degli incarichi e delle verifiche

Dettagli

1. PROCEDURE PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI CONGIUNTI DI MOBILITA

1. PROCEDURE PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI CONGIUNTI DI MOBILITA BANDO PER LA RACCOLTA DI PROGETTI CONGIUNTI DI RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA NELL AMBITO DEL PROGRAMMA DI COLLABORAZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA TRA ITALIA E BRASILE PER IL PERIODO 2008-2010 Nell

Dettagli

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di B A R I REGOLAMENTO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO per l Attività Formativa Professionale Continua degli Iscritti all Ordine Consigliatura

Dettagli

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014;

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014; Richiamate le delibera del Cda n. 20 del 30/12/2010 e dell Assemblea n. 5 del 13/06/2013 con le quali si recepisce il trasferimento all Unione dei Comuni il servizio per la gestione in forma associata

Dettagli

VQR 2011-2014 Istruzioni per la presentazione dei prodotti alla valutazione GEV 12 Scienze Giuridiche

VQR 2011-2014 Istruzioni per la presentazione dei prodotti alla valutazione GEV 12 Scienze Giuridiche VQR 2011-2014 Istruzioni per la presentazione dei prodotti alla valutazione GEV 12 Scienze Giuridiche Versione 1.0 10/12/2015 Sommario Obiettivi del documento... 3 Parte I: dati dell addetto alla ricerca...

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA - 1 - INDICE REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA 3 ART. 1 3 ART. 2 3 ART. 3 3 ART. 4 4 ART. 5 4 ART. 6 4 ART. 7 4 ART.8 4 ART. 9 4 ART.

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,

Dettagli

VQR 2011-2014 Istruzioni per la presentazione dei prodotti alla valutazione GEV 10 Scienze dell Antichità, Filosofico- Letterarie e

VQR 2011-2014 Istruzioni per la presentazione dei prodotti alla valutazione GEV 10 Scienze dell Antichità, Filosofico- Letterarie e VQR 2011-2014 Istruzioni per la presentazione dei prodotti alla valutazione GEV 10 Scienze dell Antichità, Filosofico- Letterarie e Storico-Artistiche Versione 1.0 10/12/2015 Sommario Obiettivi del documento...

Dettagli

GUIDA ALL USO DEGLI STRUMENTI OPERATIVI DEI COORDINAMENTI REGIONALI

GUIDA ALL USO DEGLI STRUMENTI OPERATIVI DEI COORDINAMENTI REGIONALI GUIDA ALL USO DEGLI STRUMENTI OPERATIVI DEI COORDINAMENTI REGIONALI Premessa L idea di redigere degli strumenti utili al lavoro delle segreterie regionali, va nella duplice direzione, da un lato, di uniformare

Dettagli

Dicembre 2013 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 71/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA. Comune di Firenze

Dicembre 2013 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 71/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA. Comune di Firenze Dicembre 2013 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 71/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA Comune di Firenze 1 INTRODUZIONE Il presente documento contiene schede sintetiche relative agli esiti delle verifiche condotte

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata: 10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.

Dettagli

1. Qualità..10 punti Valutazione della eccellenza scientifica del prodotto Contenuto i. organicità ii. rigore dell analisi iii. metodo scientifico

1. Qualità..10 punti Valutazione della eccellenza scientifica del prodotto Contenuto i. organicità ii. rigore dell analisi iii. metodo scientifico I CRITERI E LA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DELLE PUBBLICAZIONI DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE DELL'UNIVERSITÀ DELLA TUSCIA Nell'aprile del 2007, il nucleo di valutazione dell'università della Tuscia

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

Istituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014

Istituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014 ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO CAF E TEMPI Avvio attività processo AV Processo AV Predisposizione Piano di miglioramento Periodo di riferimento 8 mesi GLI STEP DEL VIAGGIO CAF FASI PROCESSO AUTOVALUTAZIONE

Dettagli

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione

Dettagli

CORSO FORMAZIONE REVISORI

CORSO FORMAZIONE REVISORI CORSO FORMAZIONE REVISORI Strumenti, metodologie, tempistiche: regole contabili uniformi, piano dei conti integrato, schemi di bilancio, bilancio consolidato con enti, aziende e società, sperimentazione.

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario

Dettagli

1. La disciplina di cui al presente regolamento si informa ai seguenti principi generali: - 1 -

1. La disciplina di cui al presente regolamento si informa ai seguenti principi generali: - 1 - Regolamento di disciplina dei profili formativi dell apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, ai sensi degli articoli 4, comma 1, lettera c) e 53 della legge regionale 16 novembre

Dettagli

DESCRIZIONE DELL OBIETTIVO: FINALITA : INDICATORE MISURABILE :

DESCRIZIONE DELL OBIETTIVO: FINALITA : INDICATORE MISURABILE : SERVIZIO FINANZIARIO ANNO 2014 SCHEDA OBIETTIVO: obiettivo n. 1 (STRATEGICO) Descrizione generale Garantire la predisposizione degli atti fondamentali del servizio con particolare riferimento ai documenti

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute

Dettagli

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre

Dettagli

Format per la progettazione (di un unità formativa di xx ore per apprendere per competenze)

Format per la progettazione (di un unità formativa di xx ore per apprendere per competenze) Format per la progettazione (di un unità formativa di xx ore per apprendere per competenze) 1. Gli esiti dell apprendimento: selezione delle competenze e prestazioni oggetto di un unità formativa e costruzione

Dettagli

Finanziamento di Progetti di Ricerca in Oncologia. Bando interno per l anno 2013

Finanziamento di Progetti di Ricerca in Oncologia. Bando interno per l anno 2013 < Finanziamento di Progetti di Ricerca in Oncologia Bando interno per l anno 2013 La Direzione Scientifica emana per l anno 2013 un bando interno per finanziare mediante il budget della Ricerca Corrente

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Città di Minerbio Provincia di Bologna CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 78 del 27/07/2011 Premessa Le amministrazioni pubbliche

Dettagli

DIPARTIMENTO DI LINGUE E LETTERATURE STRANIERE MODERNE IL DIRETTORE

DIPARTIMENTO DI LINGUE E LETTERATURE STRANIERE MODERNE IL DIRETTORE IL DIRETTORE CONSIDERATA la necessità di definire un Regolamento per le richieste di contributi per pubblicazioni scientifiche e riviste; CONSIDERATO che i richiedenti possono indicare nella domanda una

Dettagli

COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA

COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA VALUTAZIONE DEL PERSONALE E FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE Approvato con deliberazione G.C. n. 45 del 27-02-2007 Modificato con deliberazione

Dettagli

Declaratorie per le tipologie di prodotti scientifici

Declaratorie per le tipologie di prodotti scientifici Aree 01 09 (1) Volumi di ricerca originale, in collane di rilevanza nazionale o internazionale (di cui si e' l'autore o il coautore) La tipologia contiene i volumi a carattere scientifico pubblicati in

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

1. OGGETTO DELL ATTIVITÀ UNITELSARDEGNA E SPECIFICHE TECNICHE 1. L oggetto dell attività di Unitelsardegna consiste nella produzione tecnica di 33

1. OGGETTO DELL ATTIVITÀ UNITELSARDEGNA E SPECIFICHE TECNICHE 1. L oggetto dell attività di Unitelsardegna consiste nella produzione tecnica di 33 1. OGGETTO DELL ATTIVITÀ UNITELSARDEGNA E SPECIFICHE TECNICHE 1. L oggetto dell attività di Unitelsardegna consiste nella produzione tecnica di 33 Corsi e- learning realizzati in collaborazione con gli

Dettagli

Istruttoria della domanda di finanziamento e valutazione progetti

Istruttoria della domanda di finanziamento e valutazione progetti Allegato 1) alla Determinazione n. 576 del 21/03/2007 Istruttoria della domanda di finanziamento e valutazione progetti Dispositivo per la formazione esterna per gli apprendisti e formazione tutori aziendali

Dettagli

Roma 22 settembre 2004

Roma 22 settembre 2004 RISOLUZIONE N. 123/E Roma 22 settembre 2004 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Oggetto: Istanza di interpello. Fondazione XY - Onlus - Attività di ricerca scientifica di particolare interesse sociale.

Dettagli

Bando per il sostegno alla realizzazione di congressi, convegni e seminari di approfondimento scientifico CONTENUTI:

Bando per il sostegno alla realizzazione di congressi, convegni e seminari di approfondimento scientifico CONTENUTI: Bando per il sostegno alla realizzazione di congressi, convegni e seminari di approfondimento scientifico CONTENUTI: 1. NORMATIVA DEL BANDO 2. MODULO DI DOMANDA 3. SCHEDA INFORMATIVA ENTE RICHIEDENTE 4.

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati. Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

STATO MAGGIORE DELLA DIFESA

STATO MAGGIORE DELLA DIFESA STATO MAGGIORE DELLA DIFESA Linee guida applicative del Sistema di misurazione e valutazione della Performance del Personale Civile delle aree funzionali della Difesa 1. Premessa In data 01/01/2016, è

Dettagli

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI CUNEO BANDO RICERCA SCIENTIFICA 2015 SEZIONE RICERCA MEDICA

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI CUNEO BANDO RICERCA SCIENTIFICA 2015 SEZIONE RICERCA MEDICA SEZIONE RICERCA MEDICA 2015 INDICE Obiettivo... 3 Oggetto... 3 Durata dei progetti... 3 Enti ammissibili... 3 Partnership e rete... 3 Modalità di presentazione delle domande... 4 Contributo e cofinanziamento...

Dettagli

BANDO. per le associazioni socie del Cesvot. per la presentazione. di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015

BANDO. per le associazioni socie del Cesvot. per la presentazione. di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015 BANDO per le associazioni socie del Cesvot per la presentazione di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015 volontariato ANNO 2015 Pagina 1 1. Chi può presentare Hanno diritto a presentare

Dettagli

BANDO PER IL FINANZIAMENTO DELLA RICERCA SCIENTIFICA SUL FONDO DI ATENEO PER LA RICERCA (FAR) Anno 2011. Art. 1

BANDO PER IL FINANZIAMENTO DELLA RICERCA SCIENTIFICA SUL FONDO DI ATENEO PER LA RICERCA (FAR) Anno 2011. Art. 1 BANDO PER IL FINANZIAMENTO DELLA RICERCA SCIENTIFICA SUL FONDO DI ATENEO PER LA RICERCA (FAR) Anno 2011 Art. 1 FINANZIAMENTO DEI GRUPPI DI RICERCA L Università degli Studi di Ferrara finanzia i gruppi

Dettagli

COMUNE di MOTTA VISCONTI. Regolamento sulla formazione del personale

COMUNE di MOTTA VISCONTI. Regolamento sulla formazione del personale COMUNE di MOTTA VISCONTI Regolamento sulla formazione del personale ART.1 OGGETTO E FINALITÀ 1. Le disposizioni contenute nel presente regolamento disciplinano la programmazione, l'organizzazione e la

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

SISTEMA DI INFORMAZIONE SUL CONSOLIDAMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA PREMIALITÀ

SISTEMA DI INFORMAZIONE SUL CONSOLIDAMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA PREMIALITÀ SISTEMA DI INFORMAZIONE SUL CONSOLIDAMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA PREMIALITÀ PAR.6.6.1 QCS 2000/06 TAVOLA DI MONITORAGGIO AMMINISTRAZIONI CENTRALI Legenda a fondo pagina PON TRASPORTI -Ministero delle Infrastrutture

Dettagli

COMUNE DI PIOMBINO DESE Provincia di Padova REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

COMUNE DI PIOMBINO DESE Provincia di Padova REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ALLEGATO SUB B) ALLA DELIBERA DI G.C. N 292 DEL 28.12.2010 COMUNE DI PIOMBINO DESE Provincia di Padova REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL NETWORK AGENZIA PER L INNOVAZIONE. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL NETWORK AGENZIA PER L INNOVAZIONE. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL NETWORK AGENZIA PER L INNOVAZIONE Art. 1 Finalità 1. E costituito il Network-Agenzia per l Innovazione per accrescere professionalità e capacità di intervento degli

Dettagli

Piano di Sostegno alla Ricerca 2015/17

Piano di Sostegno alla Ricerca 2015/17 Piano di Sostegno alla Ricerca 2015/17 In un contesto in cui il reperimento di finanziamenti per la ricerca risulta sempre più difficile, l Ateneo intende promuovere un piano triennale di sostegno e sviluppo

Dettagli

Bando per il sostegno alla realizzazione di congressi, convegni e seminari di approfondimento scientifico CONTENUTI:

Bando per il sostegno alla realizzazione di congressi, convegni e seminari di approfondimento scientifico CONTENUTI: Bando per il sostegno alla realizzazione di congressi, convegni e seminari di approfondimento scientifico CONTENUTI: 1. NORMATIVA DEL BANDO 2. MODULO DI DOMANDA 3. SCHEDA INFORMATIVA ENTE RICHIEDENTE 4.

Dettagli

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DI TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA AMBIENTALE ART. 2, COMMI SESTO, SETTIMO ED OTTAVO DELLA LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447 A cura dell Osservatorio Regionale Agenti Fisici Direzione

Dettagli

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29; OGGETTO: Emanazione del Regolamento per la formazione del personale tecnicoamministrativo novellato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in data 22/12/2010. IL RETTORE D.R. N. 1 VISTO lo Statuto

Dettagli

Sistema di Gestione per la Qualità

Sistema di Gestione per la Qualità MQ 04 Sistema di Gestione per la N. Revisione e data Motivo della modifica Rev, 02 del 03.03.2008 Adeguamento dello scopo Redatto Verificato Approvato RD RD DS 4.0 SCOPO SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO IN MATERIA DI INVENZIONI CONSEGUITE DA PERSONALE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL MOLISE

REGOLAMENTO DI ATENEO IN MATERIA DI INVENZIONI CONSEGUITE DA PERSONALE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL MOLISE REGOLAMENTO DI ATENEO IN MATERIA DI INVENZIONI CONSEGUITE DA PERSONALE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL MOLISE ART. 1 Oggetto della disciplina 1. Sono disciplinate dal presente Regolamento le invenzioni

Dettagli

COMUNE DI SANTA GIUSTINA IN COLLE (Provincia di Padova) INDICE

COMUNE DI SANTA GIUSTINA IN COLLE (Provincia di Padova) INDICE COMUNE DI SANTA GIUSTINA IN COLLE (Provincia di Padova) (Approvato con deliberazione della Giunta comunale n.78 del 20.12.2010 modificato con deliberazione di G.C. n. 60 in data 24.09.2012, modificato

Dettagli

DISPOSIZIONI SULLA FORMAZIONE DEL PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO

DISPOSIZIONI SULLA FORMAZIONE DEL PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO DIVISIONE AFFARI GENERALI E DEL PERSONALE Ufficio Personale Tecnico Amministrativo Via Duomo 6 13100 Vercelli Tel 0161/261539 Fax 0161/213290 Decreto Rettore Repertorio nr. 21 del 28.01.2004 Prot. n. 1913

Dettagli