Centro Studi Unioncamere del Veneto. Centro Studi Unioncamere del Veneto.

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1 217 VENETO Serafino Pitingaro Centro Studi Unioncamere del Veneto. Antonella Trevisanato Centro Studi Unioncamere del Veneto. In tutta Europa, ma in particolare nel nostro Paese l artigianato costituisce da sempre una componente importante nella crescita economica. In Italia l evoluzione storica dell imprenditoria artigiana è connessa a quella dello sviluppo dell industria, con radici comuni che sono rappresentate dalle competenze del singolo, dalle intuizioni, dalla fantasia innovativa, dalle relazioni intense tra attori locali e dalla coesione sociale. Anche in Veneto l artigianato ricopre da sempre un posto di rilievo: secondo i dati di Infocamere- Movimprese nel 2010 il numero di imprese artigiane è risultato pari a , che rappresentano il 31,2 per cento della totalità delle imprese attive regionali. Rispetto al 2009 la base imprenditoriale in regione, che rappresenta l 8,7 per cento del panorama imprenditoriale nazionale, è diminuita dello 0,2 per cento, mentre le imprese artigiane hanno registrato una fl essione leggermente più accentuata pari al -0,4 per cento. Il saldo negativo di oltre 600 imprese artigiane tra il 2009 e 2010, che si somma alla perdita del 2008 (-0,5%) e del 2009 (-2,2%), è indice che la crisi economica che si è abbattuta soprattutto sulle imprese meno strutturate non è ancora stata superata del tutto. È nel settore manifatturiero e nelle costruzioni,

2 218 Quaderni di ricerca sull artigianato i principali settori dell artigianato veneto che assieme costituiscono il 70 per cento della base imprenditoriale, che si registrano le fl essioni maggiori, quasi mille unità. Negativo è stato anche l andamento dell agricoltura, commercio e trasporti. Prosegue invece il processo di terziarizzazione dell economia: nell ultimo decennio si è assistito ad un progressivo ridimensionamento dei settori tradizionali a favore del comparto dei servizi. Ma in Veneto è in atto anche un secondo processo di ristrutturazione che riguarda la struttura delle imprese: crescono le società di capitale e le altre forme di tipo cooperativo a scapito delle ditte individuali e delle società di persone. Veneto. Imprese artigiane attive per settore e forma giuridica. Anni Per quanto riguarda gli indicatori congiunturali, i dati raccolti nell ambito dell indagine campionaria

3 VENETO 219 realizzata dalla Confartigianato regionale hanno registrato una sostanziale stabilità per produzione e fatturato. Sotto il profi lo settoriale si è evidenziata una buona performance per il comparto manifatturiero con una crescita del +0,8 per cento per produzione e +0,6 per cento per fatturato, mentre è rimasta negativa la dinamica dell edilizia con diminuzioni del -0,5 per cento per entrambi gli indicatori. I servizi sia alle imprese sia alle persone hanno mostrato una buona tenuta. I prezzi dei fornitori hanno segnato un aumento del +3 per cento, generalizzato a tutti i comparti. Veneto. Principali indicatori congiunturali dell artigianato e della piccola impresa (var. % su anno prec.) Anno 2010 La tendenza negativa nel settore delle costruzioni è confermata anche dai risultati dell indagine congiunturale Unioncamere-CEAV, svolta trimestralmente su un campione di circa 600 imprese edili della regione con almeno un dipendente 1. 1 Per maggiori informazioni si rinvia al sito

4 220 Quaderni di ricerca sull artigianato Nel 2010 il fatturato ha registrato una variazione media annua del -3,4 per cento, riportando valori negativi in tutti i trimestri dell anno. Sebbene poco confortante, il dato complessivo nasconde in realtà un rallentamento della crisi a partire dal secondo trimestre Sotto il profi lo dimensionale la performance è stata simile tra le imprese artigiane e quelle non artigiane, mentre è stata più accentuata nelle piccole (1-5 addetti) e medie imprese (6-9 addetti) rispetto a quelle più strutturate (oltre 9 addetti). Veneto. Andamento del fatturato per tipologia di impresa e classe dimensionale (var. % su anno prec.) Anno 2010 L alto grado di internazionalizzazione è l altra caratteristica del tessuto produttivo veneto, che è stato nel 2010 il fattore decisivo per la ripresa dell economia della regione, seconda per valore delle esportazioni in Italia dopo la Lombardia. Secondo i dati della Confartigianato nel 2010 il fatturato estero delle imprese artigiane è cresciuto dell 1,8 per cento e la crescita dovrebbe leggermente aumentare quest anno, arrivando al 2,3 per cento. Ma è

5 VENETO 221 necessario restare cauti sulle previsioni per il 2011: i venti di rivolta che stanno imperversando nell Africa del Nord e che si stanno espandendo a macchia d olio in alcuni Paesi arabi e ora anche in Oriente (Yemen e Cina) hanno costretto l Occidente ad aprire gli occhi sugli effetti per l economia internazionale e in particolare per quella italiana. In particolare, il confl itto libico rischia infatti di compromettere le recenti stime di crescita e le esportazioni potrebbero essere seriamente infl uenzate proprio quest anno in cui i territori a sud del mediterraneo iniziavano ad essere partner commerciali di rilevo anche per le imprese artigiane venete. Tuttavia, secondo i risultati dell indagine ben il 14,7 per cento di imprese in più dell anno scorso fare previsioni positive per il 2011 per quanto riguarda l export e le imprese artigiane che esportano dovrebbero avere un andamento migliore di quelle che si rivolgono al solo mercato interno. In un contesto complessivo di ripresa dell economia artigiana regionale, il mercato del lavoro non ha invece registrato un recupero, risentendo dell impatto della crisi anche nel L occupazione dipendente ha subìto una contrazione del -1,3 per cento, con variazioni negative soprattutto nelle costruzioni (-3,3%) e nell industria (-1%). Stabile è risultata al contrario la dinamica nel comparto dei servizi.

6 222 Quaderni di ricerca sull artigianato Veneto. Occupazione dipendente nelle imprese artigiane (var. % su anno prec.) Anni Ma le imprese venete sono uscite dalla crisi? Per rispondere a questa domanda Unioncamere del Veneto nell indagine VenetoCongiuntura ha somministrato alcune domande ad hoc ad un campione di oltre imprese operanti nel settore manifatturiero, delle costruzioni, del commercio al dettaglio e di alcune attività dei servizi. L indagine ha evidenziato come quasi il 28 per cento delle imprese venete prevede di uscire dalla crisi entro la fi ne del 2011, mentre il 23 per cento ritiene di risentire ancora pesantemente degli effetti della recessione e prevede di superarla solo il prossimo anno. È però vero che quasi il 23 per cento delle imprese è già oltre la crisi, o perché non l ha avvertita (15%), oppure perché dichiara di averla già superata (8%). Delle restanti

7 VENETO 223 aziende il 19 per cento ritiene che dovrà aspettare il 2013, mentre il 7 per cento teme di non riuscire proprio a superare la diffi cile fase congiunturale. Per le imprese di piccola dimensione (2-9 addetti) le previsioni degli imprenditori sono più ottimiste. La quota di imprese che pensa che la propria azienda riuscirà a superare la crisi già quest anno sale dal 28 al 37 per cento, mentre le imprese che vedono la luce all orizzonte più lontana (uscirà nel 2012 o dopo il 2012) si attestano al 27 per cento a fronte del 43 per cento dichiarato invece dall intero campione. Tuttavia è da evidenziare come sia maggiore anche la quota delle imprese che dichiarano di non riuscire a uscire dalla crisi, pari al 13,1 per cento (7,3% la media di tutte le imprese). Veneto. Previsione delle microimprese sui tempi di uscita dalla crisi economica (quota % delle risposte). Gennaio 2011 L indagine VenetoCongiuntura ha consentito inoltre di misurare quali sono i tre problemi più sentiti dagli imprenditori per il I risultati confermano che i temi più scottanti per le aziende venete sono i ritardi nei tempi di pagamento, la diffi coltà nell accesso

8 224 Quaderni di ricerca sull artigianato al credito e la stagnazione della domanda. Nelle micromprese il problema principale segnalato è stato quello dei ritardi nei tempi di pagamento, dichiarato da quasi il 44 per cento delle aziende come primo problema, dal 31 per cento come secondo problema, mentre dal 13 per cento come terzo. L accesso al credito è risultato un altra grave diffi coltà: infatti il 33 per cento degli imprenditori lo considera il primo problema, il 41 per cento il secondo e il 20 per cento il terzo. Nella classifi ca delle problematiche troviamo poi la stagnazione della domanda, indicato dal 32 per cento degli imprenditori come primo problema, dal 29 per cento come secondo e dal 22 per cento come terzo. Veneto. Problematiche segnalate dalle microimprese per il 2011 (quota % delle risposte). Gennaio 2011 Di particolare interesse risultano anche i dati emersi dal focus sul tunnel della crisi, rilevati dall Osservatorio congiunturale sull artigianato e

9 VENETO 225 la piccola impresa in Veneto della Confartigianato regionale nelle indagini condotte alla fi ne del primo e del secondo semestre Alle imprese venete sono state rivolte delle domande inerenti alla situazione economica del 2010, con riferimento ad alcuni aspetti che esulano dal contesto dell analisi congiunturale, ma che consentono di descrivere in maniera più completa e dettagliata lo scenario economico complessivo. In particolare è stato preso in considerazione a che punto si trova l azienda lungo il tunnel della crisi. Nonostante nel secondo trimestre 2010 la dinamica congiuntura abbia evidenziato una sostanziale stabilità degli andamenti, la quota di imprese venete che dichiara di trovarsi ancora nel bel mezzo della crisi si attesta al 40 per cento, avvertendo in maniera ancora pesante della sfavorevole congiuntura economica. Tuttavia quasi la metà (48,1%) delle imprese è avviata verso al fi ne della crisi, in deciso miglioramento rispetto alla rilevazione di metà anno (37,5%).

10 226 Quaderni di ricerca sull artigianato Le imprese artigiane hanno presentato una situazione peggiore rispetto alla piccola impresa: il 12,4 per cento degli artigiani dichiara infatti che il peggio debba ancora arrivare (10,4% nella piccola impresa), il 42 per cento ritiene di essere ancora nel pieno della crisi (32,2% nella piccola), mentre il 45,6 per cento afferma di trovarsi verso la fi ne (57,4% nella piccola). Sotto il profi lo settoriale circa il 13 per cento degli imprenditori dell edilizia e dei servizi alle persone ritengono di trovarsi all inizio della crisi, il 44 per cento degli imprenditori dell industria pensa di essere ancora nel pieno della crisi, mentre la maggioranza degli imprenditori dei servizi alle imprese è avviata verso la fi ne del tunnel. Porre le imprese in un tunnel lungo 100 metri può dare l indicazione di quale settore si trovi più avanti e di quale vantaggio abbia accumulato rispetto agli altri comparti. Alla fi ne del 2010, le imprese venete hanno percorso 62 metri del tunnel, evidenziando un avanzamento rispetto a quanto rilevato alla fi ne del primo semestre (59 metri). Le imprese dei servizi hanno mostrato la performance migliore (63,2 metri percorsi per i servizi alle imprese, 62,3 metri per i servizi alle persone), seguite dal manifatturiero (quasi 62 metri). Ma l avanzamento più signifi cativo è registrato dall edilizia, che negli ultimi sei mesi ha colmato la maggior parte del gap che lo separava dagli altri settori (oltre 6 metri per quasi 61 metri del tunnel percorsi). Sotto il profi lo dimensionale le imprese più strutturate con oltre 10 addetti sono quelle maggiormente proiettate verso la fi ne del tunnel rispetto a quelle di minori dimensioni, anche se, rispetto a quanto rilevato a metà anno, la distanza si è

11 VENETO 227 notevolmente ridotta. Tra artigianato e piccola impresa invece si conferma, anche nel secondo semestre, un divario superiore ai tre metri, convalidando quanto era già stato evidenziato nella precedente analisi qualitativa in cui le aziende della piccola impresa appaiono più avanti rispetto a quelle artigiane. Gli elementi principali che fanno intravedere la fi ne del tunnel sono la ripresa della domanda, indicata dal 63,2 per cento delle imprese (quota riferita alle 48,1% delle imprese che sono negli ultimi 40 metri del tunnel della crisi), valore che supera il 70 per cento nelle imprese manifatturiere e il 66 per cento nella piccola impresa. Il secondo aspetto è il miglioramento della situazione generale, segnalato dal 28 per cento delle imprese, seguito dall apertura di nuove aree di mercato, che ha coinvolto il 14,2 per cento delle aziende, con una quota maggiore nelle imprese di produzione (21,7%) e dei servizi alle imprese (17,3%). Si mantengono marginali i segnali derivanti da un miglioramento dei rapporti con le banche (meno del 6%), anche se avvertito maggiormente dalle aziende edili (10,3%) rispetto agli altri comparti economici, ed ancora meno riconoscibili sono gli effetti derivanti dagli interventi operati dalle istituzioni e dagli enti governativi (meno del 4%).