Istruzioni di Posa. Edizione 03/07. I Sottofondi a Secco

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1 Istruzioni di Posa Edizione 03/07 I Sottofondi a Secco

2 LA SCUOLA DI POSA LA SCUOLA DI POSA KNAUF Knauf mette a disposizione di tutti gli operatori, nelle proprie Scuole di Posa, la propria esperienza tecnica per l applicazione dei Sistemi Costruttivi a Secco. La gamma dei corsi di apprendimento, di aggiornamento e specializzazione tecnica è su differenti livelli di approfondimento teorico e pratico. Dotate di un centro attrezzato per lo svolgimento delle pratiche applicative, collegato con le aule per le lezioni teoriche, i K-Centri di Pisa, Milano e Padova sono i luoghi dove si forma l applicatore del Sistema a Secco. La Scuola di Posa Knauf è anche luogo di scambio di esperienze fra applicatore e produttore e fra applicatori di aree e settori diversi, un momento per discutere sulle situazioni affrontate in cantiere per risolvere le diverse problematiche legate alla costruzione degli interni. Per facilitarne la partecipazione, le lezioni si svolgono in due giornate piene. I corsi sono strutturati per fornire un adeguato livello di aggiornamento circa le tecnologie (materiali, attrezzi, accessori) e le tecniche più avanzate per l applicazione dei Sistemi Costruttivi a Secco. Curati da personale altamente specializzato, forniscono i primi elementi per avviare i principianti alla professione di applicatore, la formazione del personale dell impresa e l approfondimento delle metodologie più aggiornate nella realizzazione di soluzioni prestazionali sempre più complesse (acustica, antincendio, sistemi a base di lastre in cemento). Corsi di primo livello (A): base Corsi di secondo livello (B): avanzato Corsi di terzo livello (C): specialistico - acustica - antincendio - isolamento termico Corsi di quarto livello (D): sistemi innovativi - sistema Aquapanel - massetti a secco e controsoffitti - sistemi curvi Knaufixy Corso (E): capisquadra, rivenditori, imprese edili Per informazioni: K- Centro Knauf Pisa - Tel. 050/ K- Centro Knauf Milano - Tel. 02/ K- Centro Knauf Padova - Tel. 049/

3 INTRODUZIONE Un sottofondo a secco sostituisce il tradizionale massetto per pavimenti; se correttamente applicato consente di realizzare pavimentazioni di elevata qualità in modo pratico e funzionale: gli elementi per sottofondo sono immediatamente calpestabili dopo l indurimento della colla e il rivestimento può essere posato in una fase immediatamente successiva. In funzione della stratigrafia adottata il sistema permette di proporre delle soluzioni in grado di rispettare i valori di isolamento dai rumori di calpestio definite dalle normative vigenti (vedi D.P.C.M ). Questo sistema costruttivo, se opportunamente dimensionato, può essere utilizzato in tutte le tipologie di edifici (abitazioni, uffici, ospedali ecc.) sia nel caso di nuove costruzioni, sia per ristrutturazioni e riqualificazioni. INTRODUZIONE Con le Pavilastre, lastre in gesso rivestito, le lastre Brio, in gessofibra, le Aquapanel Floor, in fibrocemento ed i pannelli GIFAfloor in solfato di calcio per pavimenti sopraelevati su piedini, si possono realizzare i rivestimenti all estradosso di solai nuovi ed esistenti, per aumentarne le prestazioni (isolamento da rumore di calpestio, protezione dal fuoco, isolamento termico) con tutti i vantaggi del sistema costruttivo a secco: velocità di installazione, leggerezza, pulizia del cantiere, flessibilità, finitura estetica. Per questo le lastre sono sempre di più impiegate in tutti gli interventi di ristrutturazione e adeguamento di edifici esistenti, con ottimi risultati. Il sottofondo a secco non è indicato solo nel caso di ambienti soggetti a grandi sollecitazioni dinamiche. In questo manuale si danno tutte le indicazioni basilari per realizzare in modo corretto il sottofondo più indicato al raggiungimento del risultato desiderato. Le informazioni si completano con le schede tecniche dei singoli materiali e sistemi. 1

4 PRODOTTI Prodotti Le lastre per i sottofondi a secco Pavilastre sono costituite da un nucleo di gesso di cui le superfici e i bordi longitudinali sono rivestiti di speciale cartone perfettamente aderente. Il nucleo in gesso contiene additivi, in minime percentuali, per migliorarne le caratteristiche prestazionali di resistenza al calpestio. Le lastre in gesso rivestito vengono prodotte secondo gli standard previsti dalla norma di prodotto EN 520 ed in conformità alla DIN Le lastre Brio sono in gesso-fibra e si presentano come lastre monolitiche, prive di rivestimento, caratterizzate da una densità pari a circa 1200 kg/m 3 e quindi dall elevata resistenza meccanica. Le lastre Aquapanel Floor caratterizzate da elevate prestazioni di resistenza alle sollecitazioni meccaniche e resistenza all acqua, (resistenza a compressione 20 N/mm 2, resistenza a flessione 6,9 N/mm 2 e modulo elastico E 5000 N/mm 2 ), sono costituite da inerti minerali (perlite), leganti cementizi (cemento Portland) ed hanno una densità a secco pari a 1150 kg/m 3. Le lastre GIFAfloor sono costituite da solfato di calcio opportunamente trattate per aumentarne la resistenza all umidità. Caratterizzate da una densità pari a 1500 kg/m 3, hanno una struttura e formato tali da consentire una posa sopraelevata su piedini di supporto, in continuità. Tutte le quattro tipologie di lastre Pavilastre, Brio, Aquapanel Floor e GIFAfloor sono collaudate dal punto di vista biologicoabitativo come da certificazioni rilasciate dall Istituto di Bioarchitettura di Rosenheim. 2

5 Reazione al Fuoco Le Pavilastre sono caratterizzate da una reazione al fuoco A2 s1,d0 in conformità alla norma europea di produzione di lastre in gesso rivestito EN 520 e per la Direttiva Comunitaria sui Prodotti da costruzione 106/89, entrata in vigore dal 1/10/2006. Le lastre Aquapanel Floor, lastre Brio e GIFAfloor sono omologate in Classe 0 (zero) e quindi incombustibili. Le prove ed i certificati sono stati eseguiti secondo quanto disposto dal D.M.I. del 26 giugno 1984 e del D.M.I. del 10/03/2005. PRODOTTI Marchio ed identificazione Lastre Knauf Le lastre Knauf sono contraddistinte con una marchiatura lineare posizionata centralmente sulla lunghezza della lastra. Tale scritta identifica il produttore, lo stabilimento, i dati di produzione, la normativa di riferimento ed il controllo qualità. Lastre: Pavilastra Lastra in gesso rivestito speciale per sottofondi a secco prodotte secondo EN tipo DFI. Campo d impiego: adatta in ambienti interni non particolarmente umidi. Dimensioni: 1250 x 900 mm Spessori: 12,5 mm Brio Brio WF Lastra in gesso-fibra con bordo battentato per posa in continuità. Campo di impiego: adatta in ambienti interni particolarmente sollecitati meccanicamente e ove richiesto un riscaldamento a pavimento. Dimensioni: 1200 x 600 mm Spessori: 18 mm, 23 mm Lastra con bordo battentato in gesso-fibra preaccoppiata con pannello in lana di legno. Campo di impiego: adatta in ambienti interni particolarmente sollecitati meccanicamente, con pannello in lana di legno spessore 10 mm. Dimensioni: 1200 x 600 mm Spessori: 18 mm + 10 mm, 23 mm + 10 mm 3

6 PRODOTTI Aquapanel Floor Lastra in cemento fibrorinforzato con bordo battentato. Campo di impiego: adatta in ambienti interni particolarmente umidi. Dimensioni: 570 x 870 mm Spessore: 22 mm Aquapanel Floor MF Lastra in cemento fibrorinforzato con bordo battentato accoppiata con pannello in lana minerale spessore 10 mm. Campo di impiego: adatta in ambienti interni particolarmente umidi. Dimensioni: 570 x 870 mm Spessore: 32 mm (22 mm lastra + 10 mm lana minerale) GIFAfloor FHB Lastra impregnata in solfato di calcio con bordo maschio / femmina, densità 1500 kg/m 3 da posare su piedini metallici. Campo di impiego: adatta in ambienti interni. Dimensioni: 1200 x 600 mm, 600 x 600 mm Spessori: 25 mm, 28 mm, 32 mm, 38 mm Accessori per sottofondi F145: Foglio in polietilene Foglio in polietilene da 0,2 mm per separare il solaio in cemento armato che può contenere dell umidità residua dal granulare di livellamento. Foglio in cartone ondulato Foglio per separare il solaio in legno dal granulare di livellamento. Feltro per giunto a parete Fascia perimetrale coibente, costituita da un apposito feltro in fibra minerale di spessore 12 mm da prevedere nel giunto tra massetto e parete. 4

7 Trockenschuttung PA Inerte granulare a base di perlite ricoperta di anidrite idonea per livellamento di sottofondi a secco (colore chiaro) quando è richiesto un isolamento dal rumore di calpestio. PRODOTTI Knauf Forme Inerte granulare a base di argilla apprettata con un umidità residua pari al 2% idonea per livellamento di sottofondi a secco (colore scuro). Knauf Unterbodenkleber Adesivo idoneo all incollaggio dei due strati di Pavilastre del sistema F145. Knauf Nivellierspachtel 415 Livellante da applicare sulle lastre per pavimentazioni elastiche sottili e limitata resistenza meccanica (PVC, linoleum, moquette, ecc.). Knauf Tiefengrund Fondo impregnante da applicare prima del collante cementizio necessario per il rivestimento ceramico. Knauf Flaechendicht e Flaechendicht - Band Trattamento impermeabilizzante da effettuare negli ambienti soggetti al dilavamento come bagni e cucine. 5

8 PRODOTTI Accessori per sottofondi F126 e F127: Foglio in polietilene Foglio in polietilene da 0,2 mm per separare il solaio in cemento armato che può contenere dell umidità residua dal granulare di livellamento. Foglio in cartone ondulato Foglio per separare il solaio in legno dal granulare di livellamento. Feltro per giunto a parete Fascia perimetrale coibente, costituita da un apposito feltro in fibra minerale di spessore 12 mm da prevedere nel giunto tra massetto e parete. Trockenschuttung PA Inerte granulare a base di perlite ricoperta di anidrite idonea per livellamento di sottofondi a secco (colore chiaro) quando è richiesto un isolamento dal rumore di calpestio. Knauf Forme Inerte granulare a base di argilla apprettata con un umidità residua pari al 2% idonea per livellamento di sottofondi a secco (colore scuro). Brio Falzkleber Adesivo poliuretanico per le lastre Brio. 6

9 Viti Brio Viti per lastre Brio lunghezza 17 mm e lunghezza 22 mm in funzione dello spessore delle lastre rispettivamente 18 mm e 23 mm. PRODOTTI Knauf Nivellierspachtel 415 Livellante da applicare sulle lastre per pavimentazioni elastiche sottili e limitata resistenza meccanica (PVC, linoleum, moquette, ecc.). Knauf Tiefengrund Fondo impregnante da applicare prima del collante cementizio necessario per il rivestimento ceramico. Knauf Flaechendicht e Flaechendicht - Band Trattamento impermeabilizzante da effettuare negli ambienti soggetti al dilavamento come bagni e cucine. Accessori per sottofondi Aquapanel Floor: Aquapanel Levelling Fill Inerte granulare a base di perlite per il livellamento dei sottofondi a secco (colore chiaro). Aquapanel Floor Screws Viti per lastre Aquapanel floor lunghezza 24 mm e lunghezza 21 mm in caso di riscaldamento a pavimento. 7

10 PRODOTTI Aquapanel Rebate Floor Adesive PU Adesivo poliuretanico per lastre Aquapanel Floor. Aquapanel Floor Interior Primer Fondo impregnante per successiva finitura sulle lastre Aquapanel. Aquapanel Levelling Compound Livellante da applicare sulle lastre Aquapanel Floor per pavimentazioni elastiche sottili e limitata resistenza meccanica (PVC, linoleum, moquette, etc). Accessori per pavimenti sopraelevati GIFAfloor: Estrichgrund Fissativo per creare un appoggio continuo e planare per il pavimento sopraelevato GIFAfloor. Piedino M12 GIFAfloor Supporti metallici regolabili in altezza. Altezze: min. 30 mm e max 45 mm, min. 40 mm e max 65 mm, min. 43 mm e max 75 mm, min. 60 mm e max 105 mm, min. 70 mm e max 125 mm, min. 90 mm e max 155 mm, min. 120 mm e max 155 mm Feltro per giunto a parete Feltro in fibra minerale per isolare il giunto tra pavimento sopraelevato e parete per il sistema GIFAfloor di dimensioni 12 x100 x1000 mm 8

11 Guarnizione acustica M12 Guarnizione antivibrante in PE da applicare sulla testa dei piedini. PRODOTTI Stüztenkleber Adesivo poliuretanico per fissare i piedini dei pavimenti sopraelevati al solaio. Gewindesicherung Colla antisvitamento per i piedini M12. Cornice botola d ispezione 25/34 Cornice in alluminio per la botola di ispezione DB spessore 34 mm del Sistema GIFAfloor idoneo per pavimentazione sopraelevata rivestita con le lastre in solfato di calcio FHB di spessore 25 mm. Cornice botola d ispezione 28/38 Cornice in alluminio per la botola di ispezione DB spessore 38 mm del Sistema GIFAfloor idoneo per pavimentazione sopraelevata rivestita con le lastre in solfato di calcio FHB di spessore 28 mm. Cornice botola d ispezione 32/40 Cornice in alluminio per la botola di ispezione DB spessore 40 mm del Sistema GIFAfloor idoneo per pavimentazione sopraelevata rivestita con le lastre in solfato di calcio FHB di spessore 32 e 38 mm. Lastra GIFAfloor DB FHB Lastra con bordo inclinato in solfato di calcio, densità 1500 kg/m 3 priva di finitura superficiale per realizzare botole e zone ispezionabili nei pavimenti sopraelevati GIFAfloor. Dimensioni: 600 x 600 mm Spessori: 34 mm, 38 mm, 40 mm 9

12 PRODOTTI Guarnizione fumi Guarnizione isolante ai fumi (5x2 mm) per le botole del sistema GIFAfloor. Profilo FHB-DB 25/34 Profilo di congiunzione in alluminio per le lastre in solfato di calcio FHB di spessore 25 mm e l elemento botola DB di spessore 34 mm. Profilo FHB-DB 28/38 Profilo di congiunzione in alluminio per le lastre in solfato di calcio FHB di spessore 28 mm e l elemento botola DB di spessore 38 mm. Profilo FHB-DB 25/34 Profilo di congiunzione in alluminio per le lastre in solfato di calcio FHB di spessore 32 e 38 mm e l elemento botola DB di spessore 40 mm. Giunto lineare FHB-DB Giunto lineare per i profili di congiunzione FHB e DB. Giunto angolare FHB-DB Giunto angolare per i profili di congiunzione FHB e DB (angolo 90 ). Kombipack SK 10+ Kit per incollaggio bordi battentati delle lastre FHB comprendente colla, solvente pulisci pistola e pistola a spruzzo. 10

13 La conservazione dei materiali Le lastre devono essere immagazzinate in luogo asciutto, sollevate da terra e protette dall umidità. Tutti i prodotti per il trattamento delle superfici devono essere conservati con cura nelle loro confezioni ben chiuse. I sacchi aperti dei granulari e gli adesivi poliuretanici, dopo l uso devono essere richiusi con cura. Se correttamente conservati, i granulari mantengono le loro caratteristiche per 6 mesi dalla data di produzione. I prodotti già pronti per l uso devono essere protetti dal gelo, dalle temperature elevate e dalla luce diretta del sole. Eventuali ulteriori precauzioni, se necessarie, sono indicate sulle confezioni. PRODOTTI Attrezzi per il montaggio Pistola Pistola per cartucce per la colla dei piedini M12. Spatola Spatola per togliere il collante poliuretanico Knauf Integral PU indurito in eccesso. Set stagge Set costituito da staggia e due guide da lunghezza differente (1250 mm e 2500 m) necessario per la stesura ed il livellamento del granulare. Spatola dentata Dentatura idonea per la stesura del collante F

14 GENERALITA GENERALITÁ Il Sistema Costruttivo a Secco fa riferimento a materiali ad elevata standardizzazione che consentono una grande variabilità in fase di progettazione e montaggio, così da poter modulare le prestazioni dei sottofondi a secco (pavimenti galleggianti) e dei pavimenti sopraelevati (sistema GIFAfloor) in funzione dei materiali scelti. E possibile realizzare un sottofondo a secco su qualsiasi tipo di solaio interno purchè questo permetta un appoggio continuo e planare alle lastre o ai piedini e si sia individuata la corretta tecnica di posa nonchè la lastra idonea. Possono dunque essere progettati e realizzati interventi specifici anche ad elevato contenuto tecnologico e sempre di semplice realizzazione, purché se ne curi il dettaglio sia in sede progettuale che costruttiva. Uno dei maggiori vantaggi del Sistema a Secco consiste infatti nel poter variare le stratigrafie del materiale isolante (perlite espansa, sabbia, pannelli in lana minerale, pannelli in lana e fibra di legno, EPS, polietilene espanso) e delle lastre (gesso rivestito, gesso fibra, fibrocemento e solfato di calcio) fino a soddisfare, ogni volta, i requisiti di Progetto. I sottofondi a secco Knauf si suddividono in: 1. Sottofondi applicati come massetti galleggianti: - Sottofondo a secco con il rivestimento in Pavilastre, lastre in gesso rivestito (F145) - Sottofondo a secco con il rivestimento in lastre Brio, lastre in gesso fibra (F126 e F127) - Sottofondo a secco con il rivestimento in Aquapanel Floor, lastre in fibrocemento (F153 e F154) 12

15 2. Pavimenti sopraelevati: - Sistema GIFAfloor con il rivestimento in pannelli di solfato di calcio appoggiati su piedini (F181). GENERALITA Sottofondi a secco I sottofondi a secco Knauf sono composti essenzialmente dai seguenti componenti principali: - Strato isolante composto da granulare a secco a base di perlite o argilla espansa, desolidarizzato dalle pareti perimetrali con apposito feltro. - Rivestimento in lastre di gesso rivestito, gesso fibra, fibrocemento o solfato di calcio. - Piedini per l appoggio del pannello in solfato di calcio e guarnizioni antivibranti (nel caso del sistema GIFAfloor). Le diverse lastre a loro volta, si differenziano per le diverse caratteristiche di resistenza all umidità, di trasmissione del calore, di resistenza meccanica, comportamento acustico, ecc.. Il sottofondo a secco, comparabile ad un pavimento galleggiante, è in 13

16 GENERALITA grado di incrementare l isolamento dal rumore di calpestio di diversi decibel, in quanto il suo comportamento acustico è riconducibile al meccanismo della massa-molla-massa ; il miglioramento della prestazione dipende dal tipo di lastra e dal tipo di isolante utilizzato. Il sottofondo a secco, grazie alla sua leggerezza, può essere utilizzato in tutti quei casi di solette esistenti (soprattutto i vecchi solai di legno) non adeguate a sopportare il carico del getto di un materiale anche alleggerito. Nel caso di solette esistenti, eventualmente caratterizzate da imbarcamento, è necessario valutare con un tecnico l eventuale necessità di puntellare la soletta e di procedere con un rinforzo strutturale; il sottofondo a secco infatti non incrementa la resistenza meccanica di un solaio. Esso permette di realizzare un massetto di spessori ridotti all interno del quale è possibile inserire i corrugati degli impianti, impiegando dei tempi di posa rapidi in quanto all indomani del posizionamento delle lastre è possibile applicare la finitura desiderata (piastrelle, parquet, finiture elastiche sottili, ecc). Le lastre consigliate nel caso di pavimenti riscaldati sono le lastre in gesso-fibra in quanto sono caratterizzate da una conducibilità termica superiore rispetto alle lastre in gesso rivestito. Si può in ogni caso far riferimento alla conducibilità termica (λ) della lastra e dimensionare di conseguenza l impianto. Nel caso di applicazione su solette di recente getto, caratterizzate quindi da eventuali umidità residue, si consiglia l interposizione di foglio in polietilene come barriera al vapore e la successiva applicazione di una delle lastre in gesso rivestito o in gesso-fibra (con o senza coibente preaccoppiato). 14

17 Nel caso di locali soggetti ad elevati tassi di umidità quali bagni e cucine, è necessario utilizzare l apposita lastra in fibrocemento, Aquapanel Floor (con o senza materiale coibente preaccoppiato). GENERALITA Pavimento sopraelevato L utilizzo di un pavimento sopraelevato, con Sistema GIFAfloor, permette di avere una grande flessibilità per quanto concerne la distribuzione interna degli ambienti e la finitura dei pannelli in solfato di calcio. L intercapedine al di sotto dei pannelli lascia ampio spazio per l attrezzabilità impiantistica. Essendo le lastre del sistema GIFAfloor in solfato di calcio e creando una superficie planare e continua, senza fughe tra i pannelli è possibile scegliere qualsiasi tipo di finitura superficiale desiderata (piastrelle, parquet, finiture elastiche sottili, ecc). Questo aspetto consente di poter pulire le superfici, anche con macchinari industriali, senza problemi di infiltrazioni d acqua all interno dell intercapedine e di garantire quindi nel tempo la perfetta planarità, senza inconvenienti di spostamento dei singoli elementi e quindi di inciampo da parte degli utenti degli ambienti, tipico invece dei pavimenti sopraelevati tradizionali. 15

18 GENERALITA Riassumendo, i Sistemi per realizzare i sottofondi a secco ed i pavimenti sopraelevati sono i seguenti: F145: Sottofondo a secco con Pavilastre Knauf F126: Sottofondo a secco con lastre Brio F127: Sottofondo a secco con lastre Brio WF accoppiate con materiale isolante F153: Sottofondo a secco con lastre Aquapanel Floor F154: Sottofondo a secco con lastre Aquapanel Floor MF accoppiate con materiale isolante 16

19 F181: Pavimento sopraelevato con le lastre GIFAfloor GENERALITA Prestazioni dei sottofondi e dei pavimenti sopraelevati Nel caso dei sottofondi a secco, il rivestimento della soletta può essere formato da uno o due strati di lastre. Le diverse lastre per i sottofondi a secco ed i pavimenti sopraelevati sono in grado di sostenere direttamente in qualsiasi punto della loro superficie un carico concentrato su un area di 4 cm x 4 cm ed un carico distribuito a m 2, fino ai carichi di sicurezza indicati nelle tabelle n 1 e 2. Nel caso dei sottofondi a secco, sarà necessario porre attenzione al tipo di pannello isolante adottato: al di sopra di determinati carichi i granulari potrebbero subire degli scorrimenti e le lane minerali schiacciarsi a causa della compressione. Nella tabella n 1 oltre alla tipologia di lastra è possibile definire il tipo di isolante da adottate in funzione dei carichi. Per i materiali non compresi all interno della tabella, si consiglia di contattare il produttore dell isolante per verificarne la compatibilità in funzione della destinazione d uso. Negli ambienti soggetti a carichi dinamici, dovuti ad esempio all uso di lavatrici, centrifughe o similari, che quindi possono generare delle vibrazioni al pavimento, non sarà possibile utilizzare i granulari a secco. Il tipo ed il numero delle lastre di rivestimento sono scelti in funzione delle prestazioni che si vogliono ottenere in relazione alla statica, all acustica e all isolamento termico. 17

20 GENERALITA Tabella n. 1: Dimensionamento lastre Pavilastre e Brio per il sottofondo a secco secondo le norme DIN : 18

21 GENERALITA * Strato sottostante, incollato 19

22 GENERALITA Tabella n. 2: Dimensionamento lastre Aquapanel Floor per il sottofondo a secco secondo le norme DIN e DIN : Uso e relativo Categoria Carico Carico campo di applicazione distribuito concentrato Spazi ed ingressi di edifici A2, A3 2,0 kn/m 2 1,0 kn residenziali, degenze negli ospedali, camere d albergo e relative cucine e servizi Ingressi in palazzi per uffici, B1,D1 2,0 kn/m 2 2,0 kn studi medici, sale d aspetto compreso l ingresso, superfici in centri commerciali fino ad un ampiezza di 50 mq, in edifici residenziali Atri d albergo, ospizi, collegi, B2 3,0 kn/m 2 3,0 kn cucine, ambulatori, comprese sale operatorie senza macchinari pesanti Ambienti con presenza di C1 3,0 kn/m 2 4,0 kn tavoli, come per esempio aule scolastiche, caffé, ristoranti, sale gioco, sale lettura, sale di ricevimento Ambienti con grande presenza C2 4,0 kn/m 2 4,0 kn di sedie come per esempio le chiese, i teatri o cinema, sale congresso, auditorium, sale riunioni, sale d aspetto 20

23 Categorie A2, A3, B1, B2, D1 da DIN AQUAPANEL Cement Board Floor MF AQUAPANEL Cement Board Floor Fasoperl -TS AQUAPANEL Cement Board Floor Fasoperl -TSN Spessore degli strati 33 mm 22 mm 12-1 mm 22 mm 15-1 mm GENERALITA AQUAPANEL Cement Board Floor Fasoperl -A8 AQUAPANEL Cement Board Floor WF DEO 100 kpa AQUAPANEL Cement Board Floor EPS DEO 150 kpa 22 mm 8 mm 22 mm 60 mm 22 mm 60 mm AQUAPANEL Cement Board Floor Fasoperl -TS Nivoperl, Bituperl, Siliperl -LS, Siliperl AQUAPANEL Cement Board Floor Fasoperl -TSN Nivoperl, Bituperl, Siliperl -LS, Siliperl AQUAPANEL Cement Board Floor Fasoperl -A8 Nivoperl, Bituperl, Siliperl -LS, Siliperl 22 mm 12-1 mm 60 mm 22 mm 15-1 mm 60 mm 22 mm 8 mm 200 mm 21

24 GENERALITA Categorie A2, A3, B1, B2, D1 da DIN AQUAPANEL Cement Board Floor WF DEO 100 kpa Fasoperl -A8 Nivoperl, Bituperl, Siliperl -LS, Siliperl AQUAPANEL Cement Board Floor WF DEO 150 kpa Fasoperl -A8 Nivoperl, Bituperl, Siliperl -LS, Siliperl Spessore degli strati 22 mm 60 mm 8 mm 100 mm 22 mm 60 mm 8 mm 100 mm AQUAPANEL Cement Board Floor 22 mm Fasoperl -TS 12-1 mm Fasoperl -A8 8 mm Nivoperl, Bituperl, Siliperl -LS, Siliperl 100 mm AQUAPANEL Cement Board Floor 22 mm Fasoperl -TSN 12-1 mm Fasoperl -A8 8 mm Nivoperl, Bituperl, Siliperl -LS, Siliperl 100 mm AQUAPANEL Cement Board Floor MF Fasoperl -A8 Nivoperl, Bituperl, Siliperl -LS, Siliperl 33 mm 8 mm 100 mm Nota: Verificare la portata e la stabilità dei solai portanti ai carichi previsti, anche in caso di sollecitazioni dinamiche. 22

25 Categorie C1, C2 da DIN AQUAPANEL Cement Board Floor AQUAPANEL Cement Board Indoor Fasoperl -A8 Siliperl -LS, Siliperl Spessore degli strati 22 mm 12,5 mm 8 mm 60 mm GENERALITA AQUAPANEL Cement Board Indoor AQUAPANEL Cement Board Floor Fasoperl -A8 Siliperl -LS, Siliperl 12,5 mm 22 mm 8 mm 60 mm 23

26 GENERALITA Tabella n. 3: Tabella dimensionamento lastre per il pavimento 24

27 sopraelevato GIFAfloor. Parametri statici secondo DIN GENERALITA 25

28 GENERALITA La spiccata integrabilità impiantistica, grazie alla presenza dello strato isolante (perlite espansa, sabbia, pannelli in lana minerale, pannelli in lana e fibra di legno, EPS, polietilene espanso), consente una elevata flessibilità nel passaggio di impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento radiante. Esempio di sottofondo a secco integrato con tubazioni per impianti: Esempio di sottofondo a secco integrato con pavimento radiante: 26

29 Esempio di pavimento sopraelevato GIFAfloor integrato con tubazioni elettriche/idriche, pavimento radiante: GENERALITA In combinazione con il sistema di pavimento sopraelevato GIFAfloor è possibile inserire dei punti singoli di ispezione con apposite botole di sezione ridotta (circolare o quadrata) oppure prevedere delle zone totalmente accessibili utilizzando le lastre in solfato di calcio idonee; esse consentono di intervenire nell intercapedine anche nel caso di rivestimenti continui. 27

30 PRESTAZIONI 1. LE PRESTAZIONI Le migliori prestazioni si ottengono scegliendo adeguatamente il materiale isolante (tipologia, spessore, densità) e le lastre di rivestimento (numero, spessore e tipo di lastra). Vediamo di seguito i criteri di scelta per il raggiungimento dei principali requisiti fisici. Per approfondimenti, si rimanda alle specifiche pubblicazioni della Biblioteca Tecnica Knauf. Isolamento per il rumore da calpestio e per il rumore aereo I sistemi leggeri Knauf hanno elevate prestazioni di isolamento acustico in quanto funzionano con il meccanismo massa-molla-massa, che consente di raggiungere valori di potere fonoisolante molto elevati ed un ottimo isolamento dal rumore di calpestio. Nel caso dei sottofondi si è in grado di ricostituire lo stesso meccanismo creando un pavimento galleggiante che consiste sostanzialmente nel realizzare una vasca di materiale resiliente, al di sopra del solaio strutturale e dello strato di livellamento contenente gli impianti, al di sopra della quale posare le lastre (di gesso rivestito, gesso-fibra o fibrocemento) e lo strato di finitura della pavimentazione. Questa vasca dovrà desolidarizzare completamente la pavimentazione dalle strutture perimetrali. Il materiale resiliente, se correttamente posato alla soletta e su tutto il perimetro della stanza, funziona come una molla che smorza le vibrazioni generate dal calpestio sul pavimento. E il motivo per cui oggi con i sistemi leggeri si realizzano alberghi, ospedali, uffici, sale cinematografiche, teatri e ambienti in genere in cui sia richiesto un ottimo confort acustico. Sarà necessario porre particolare cura nel nodo parete e pavimento prevedendo il feltro acustico che evita qualsiasi contatto diretto di lastre e finiture. Isolamento termico I sottofondi a secco Knauf sono applicabili su uno strato di lana minerale, oppure di granulare a base di argilla o perlite espansa, o pannelli tipo polistirolo o polistirene; in questi casi hanno la capacità di conferire migliori proprietà di isolamento termico a seguito 28

31 di un adeguata scelta del materassino in materiale fibroso, da inserire al di sopra della soletta. I sottofondi a secco possono essere integrati con impianti radianti; sarà necessario fornire prima dell installazione del sistema, i dati di trasmissione termica delle lastre al termotecnico, in modo tale che egli possa calcolare le condizioni di esercizio ed il rendimento dell impianto di riscaldamento. Resistenza meccanica Prove di Laboratorio mostrano la elevata capacità di resistere agli urti dei sottofondi Knauf, in conformità alle normative vigenti. A seconda della destinazione d uso e quindi dei carichi distribuiti e concentrati che sono previsti in fase di esercizio degli ambienti, è necessario adoperare lo strato isolante (perlite espansa, sabbia, pannelli in lana minerale, pannelli in lana e fibra di legno, EPS, polietilene espanso) ed il tipo e numero di lastra di rivestimento idonei. Vedi la tabella n. 1 Tabella di applicazione dei carichi sui sottofondi a secco Knauf in gesso rivestito Pavilastre e in gesso-fibra Brio e la tabella n. 2 Tabella di applicazione dei carichi sui sottofondi a secco Knauf in fibro-cemento lastre Aquapanel Floor. PRESTAZIONI Nel caso dei pavimenti sopraelevati si possono ottenere resistenze meccaniche ed agli urti sempre crescenti utilizzando lastre GIFAfloor di spessore maggiore. Vedi la tabella n. 3 Tabella di applicazione dei carichi per il sistema GIFAfloor Knauf. I sottofondi a secco in gessofibra sono resistenti all impronta di sedie su rotelle senza l'apporto di ulteriori interventi. Sulle lastre in gesso rivestito (Pavilastre), per garantire la resistenza superficiale nel caso di pavimentazioni sottili, deve essere applicata una rasatura (almeno 2 mm) di un livellante compatibile con il materiale di rivestimento. 29

32 SOTTOFONDI A SECCO 2. SOTTOFONDI A SECCO 2.1 SCELTA DELL ISOLANTE E DELLA LASTRA DI RIVESTIMENTO Per il dimensionamento di un sottofondo a secco Knauf in lastre, si deve innanzitutto conoscere esattamente la destinazione d uso dell ambiente o definire una classe di carico limite con il committente. Noti i carichi di esercizio distribuiti e concentrati, si determina dalla terza e quarta colonna della tabella n. 1 il tipo di lastra che deve essere utilizzata, il numero di lastre necessarie e dalla quinta colonna il materiale isolante compatibile. Esempio Si deve realizzare un sottofondo a secco in locali adibiti ad uffici: nella prima colonna dalla tabella n. 1, Uso e relativo campo di applicazione si cerca la destinazione d uso indicata dalla committenza; nella seconda colonna Carico utile secondo DIN si legge il limite di carico distribuito e concentrato. Nella quarta colonna strato portante si trova il tipo ed il numero di lastre che è possibile utilizzare: in questo caso specifico si può scegliere sia le lastre in gesso-fibra Brio, applicate a strato singolo, spessore 18 mm o 23 mm, che le lastre in gesso rivestito Pavilastre spesse 12,5 mm in doppio strato. Nella quinta colonna Materiale al di sotto dello strato in lastre si legge il materiale isolante compatibile: in questo caso è possibile interporre la lana di legno, l EPS, il granulare o l EPO Leicht. Nel caso del granulare a Secco Trockenschüttung PA è necessario inserire, nello strato sciolto, una Pavilastra di ripartizione dei carichi dello spessore di 12,5 mm. Estratto della tabella n.1: 30

33 2.2 TRACCIAMENTO ALL ALTEZZA DELLE LASTRE DI RIVESTIMENTO Nel caso di utilizzo di materiali sfusi di riempimento Definire le differenze di quota: Tracciare con l aiuto di una bolla laser un punto di riferimento. Definire successivamente il punto più alto del pavimento e fare una media delle differenze d altezza nell ambiente. Calcolo del riempimento: Definire l altezza desiderata del riempimento. Nel punto più alto e in corrispondenza di eventuali tubazioni il riempimento deve essere spesso almeno 1 cm. SOTTOFONDI A SECCO 2.3 PREPARAZIONE DELLA SUPERFICIE ALL ESTRADOSSO DELLA SOLETTA Il sottofondo a secco verrà installato su una soletta portante in grado di reggere i carichi permanenti ed accidentali aggiunti. Si consiglia di installare le pareti, all interno degli ambienti, prima della posa del sottofondo a secco, per migliorare l efficacia dell isolamento acustico del rumore da calpestio e del rumore aereo. Nel caso il sottofondo venga posato su una soletta portante massiva (p.es. laterocemento o cemento armato pieno), bisogna evitare di stendere il materiale isolante (granulare o in pannelli) prima della completa asciugatura del getto. Se ciò non fosse possibile, posizionare sulla superficie del solaio un foglio in polietilene. I fogli dovranno essere 31

34 SOTTOFONDI A SECCO sormontati di almeno 20 cm in prossimità dei giunti e risvoltati sulla parete (vedi Figura 1). Nel caso non sia presente alcuna umidità residua, il foglio in polietilene può non essere utilizzato. Figura 1 Figura 2 - Sezione del sottofondo a secco di lastre in gesso rivestito Pavilastre e di lastre in gesso fibra Lastra Brio su soletta massiva. Soletta massiva 32

35 Per i sottofondi posati a diretto contatto con il terreno è necessario prevedere una protezione all umidità di risalita, al fine di evitare che il materiale isolante e le lastre di gesso rivestito o gesso-fibra si inumidiscano. Il metodo di impermeabilizzazione deve essere attentamente studiato per ogni situazione specifica. Nel caso di soletta portante in legno sarà necessario bloccare meccanicamente le tavole di legno non fisse e sigillare eventuali fessure. Verificare che il solaio non sia cedevole o non si deformi elasticamente. Si consiglia di verificare inoltre che la freccia massima della soletta sia inferiore a 1/300 della luce del solaio. Per materiali resilienti che si presentano sotto forma di pannelli, posare il materiale come descritto in Figura 2. Nel caso di utilizzo del granulare, prevedere uno strato separatore di cartone ondulato, in modo da evitare che questo possa passare attraverso le fughe del tavolato in legno (vedi Figura 3). SOTTOFONDI A SECCO Figura 3 - Sezione del sottofondo a secco di lastre in gesso rivestito Pavilastre e di lastre in gesso fibra Lastra Brio su solaio in legno. Soletta massiva 33

36 SOTTOFONDI A SECCO Soletta portante metallica (lamiera grecata) Nel caso di strutture non eccessivamente sollecitate o aventi le travi portanti ad interassi ridotti, posare preliminarmente un tavolato in legno, fissato meccanicamente alle lamiere grecate e procedere successivamente alla posa del materiale isolante in pannello o granulare (vedi Figura 4). In tutti gli altri casi è possibile realizzare all estradosso della lamiera grecata un massetto armato: in questo caso la posa del pavimento galleggiante a secco avverrà secondo le indicazioni riguardanti le solette portanti massive, descritte in precedenza. Figura ISOLAMENTO ACUSTICO: RIDUZIONI DELLE TRASMISSIONI LATERALI ALLE PARETI PERIMETRALI Per ridurre le trasmissioni acustiche laterali, applicare a tutte le pareti perimetrali dell ambiente una striscia in materiale resiliente alta almeno quanto lo spessore del massetto compresa la sua finitura (vedi Figura 5). Nel caso in cui l altezza della striscia superi lo spessore della pavimentazione finita, è necessario prevedere il taglio della parte eccedente in una fase successiva all applicazione 34

37 del rivestimento. Per quanto riguarda l isolamento da rumore di calpestio bisognerà consultare i dati tecnici dei produttori di materiali isolanti specifici per le pavimentazioni. Figura 5 SOTTOFONDI A SECCO 2.5 POSA DELLO STRATO ISOLANTE Ultimata la preparazione del fondo all estradosso della soletta, si inizierà a posare lo strato isolante, che nel meccanismo della massa-mollamassa corrisponde all elemento molla, ovvero ammortizzatore. Il materiale isolante dovrà essere scelto in base alle caratteristiche dichiarate nelle schede tecniche di prodotto; per i pannelli sarà necessario valutare caratteristiche quali la resistenza meccanica, la rigidità dinamica e la resistenza alla compressione. Posa dello strato isolante in pannelli Posare i pannelli isolanti ben accostati tra loro, avendo cura di rivestire in modo continuo il supporto, per garantire continuità dello strato; i giunti tra i pannelli devono essere sfalsati. I pannelli isolanti devono essere posati in un solo strato. 35

38 SOTTOFONDI A SECCO Posa dello strato di granulare a secco Inserire un elemento verticale nel vano porta (pannello in fibre di legno o asse di legno opportunamente svincolata dalla struttura del solaio sottostante con materiale resiliente), verso l interno della stanza, alto almeno quanto l altezza del riempimento staggiato (vedi Figura 6), in modo tale che il materiale rimanga in sede. Figura 6 Predisporre le guide di riferimento cominciando dalla parete più distante dalla porta. (vedi Figura 7) Figura 7 Distribuire il materiale lungo la parete, fino a raggiungere l altezza massima del riempimento. Creare delle guide di riferimento, con il 36

39 granulare, ad interasse pari alla lunghezza della staggia. Versare il riempimento nell area compresa fra le due guide di riferimento in quantità non superiore a quella da staggiare, evitando di calpestare il granulare già steso. Livellare il riempimento solo con la staggia e non costipare mai il SOTTOFONDI A SECCO granulare mediante compressione. Non calpestare il riempimento già staggiato. Preparata una superficie di ampiezza superiore alla dimensione della lastra, posare il primo strato di lastre. Procedere per strisce in modo tale da non calpestare il granulare e perdere il livello. Lo spessore minimo del granulare deve essere uguale o maggiore a 2 cm. In presenza di tubazioni impiantistiche dovrà essere presente almeno 1 cm di granulare al di sopra di queste. Nel caso in cui il granulare superi i 30 mm di spessore ed il sottofondo sia soggetto a carichi concentrati superiori ai 2,5 kn, sarà necessario interporre nel granulare una lastra in gesso rivestito da 12, 5 mm per compattare lo strato da un punto di vista meccanico. Nel caso di solette caratterizzate da una superficie sconnessa si consiglia di creare un fondo planare e, in caso di piccole porzioni, di riempire le cavità localmente. 37

40 SOTTOFONDI A SECCO 2.6 POSA DELLE LASTRE IN GESSO RIVESTITO PAVILASTRE Posato lo strato isolante in pannelli o in granulare si procederà alla posa delle Pavilastre. Nel caso in cui le lastre vengano appoggiate sui pannelli isolanti, si dovrà iniziare con la posa dalla parete opposta alla porta; la lastra sarà semplicemente appoggiata sul pannello isolante. In prossimità della porta le lastre possono essere posate in modo continuo. Nel caso in cui la lastra termini sotto la soglia della porta sarà necessario irrigidire con un asse di legno. Nel caso invece che le lastre vengano posate sullo strato di granulare si dovrà iniziare dal lato della porta; le lastre saranno semplicemente appoggiate sul granulare (Vedi figura 8). Per la posa delle Pavilastre è possibile aiutarsi con dei pezzi di lastre in cartongesso stese sul granulare. In prossimità della porta sarà 38

41 necessario irrigidire con un asse di legno (Vedi figura 9). Figura 8 - Schema di posa ù SOTTOFONDI A SECCO finestra porta Figura 9 - Giunto nodo porta 39

42 SOTTOFONDI A SECCO Il secondo strato di Pavilastre sarà incollato sfalsato rispetto al primo. Si consiglia di adoperare un quarto di lastra per la partenza. L adesione tra i due strati viene realizzato con l apposito adesivo Knauf Unterbodenkleber e mediante successivo fissaggio meccanico con speciali graffe metalliche. (Vedi figura 10). 40

43 Figura 10 - Incollaggio e graffatura SOTTOFONDI A SECCO Posa delle lastre in gesso rivestito Pavilastre in triplo strato Nel caso di posa a tre strati verificare chi i giunti di tutti i 3 strati siano sfalsati fra di loro. I primi due strati saranno posati come indicato nel paragrafo precedente. Per la posa del terzo strato sarà necessario tagliare il primo elemento di dimensioni 1000x700 mm, le lastre successive verranno adattate su questa misura. Sarà necessario garantire sempre che le giunte siano perpendicolari fra di loro creando una croce. (Vedi figura 11) Figura 11 - Schema di posa del terzo strato di lastre 41

44 SOTTOFONDI A SECCO Giunti di dilatazione Sarà necessario prevedere dei giunti di dilatazione solo in prossimità di eventuali giunti strutturali dell edificio, in quanto le Pavilastre sono caratterizzate da un ridotto coefficiente di dilatazione. Il giunto di dilatazione dovrà essere scelto in funzione delle dilatazioni strutturali previste. Stuccatura delle giunte e preparazione per la successiva finitura Nel caso in cui nell ultimo strato di Pavilastre, quello a vista, si presentino delle fessure in quanto non accostate bene tra loro, sarà necessario riempire i giunti con stucco Knauf Uniflott in modo da ottenere una superficie pronta per la finitura. La superficie così ottenuta sarà trattata con mano di fondo impregnante Knauf Tiefengrund per permettere la finitura finale desiderata. 42

45 2.7 POSA DELLE LASTRE IN GESSO FIBRA BRIO Posato lo strato isolante in pannelli o in granulare, si procederà alla posa delle lastre Brio o Brio WF, caratterizzate dal bordo battentato. Sarà necessario quindi tagliare con un flessibile a lama diamantata la battentatura alle lastre che verranno applicate sul perimetro del locale. SOTTOFONDI A SECCO Bordo battentato da tagliare per le lastre perimetrali Posa delle lastre in gesso fibra Brio e Brio WF in singolo strato Nel caso le lastre vengano posate sui pannelli isolanti si dovrà iniziare dalla parete opposta alla porta; le stesse saranno semplicemente appoggiate sul pannello isolante. In prossimità della porta le lastre possono essere posate in modo continuo. Nel caso in cui la lastra termini sotto la soglia della porta sarà necessario irrigidire con un asse di legno. Nel caso le lastre vengano posate sullo strato di granulare si dovrà iniziare dal lato della porta; le Brio saranno quindi semplicemente appoggiate sul granulare. (Vedi figura 12). 43

46 SOTTOFONDI A SECCO In prossimità della porta sarà necessario irrigidire con un asse di legno. (Vedi figura 9) L ultimo pannello della prima fila dovrà essere tagliato in dimensioni tali da poterlo incastrare. La parte avanzata potrà essere utilizzata per iniziare la posa della seconda fila. (Vedi figura 13) Figura 12 - Schema di posa Battentatura da tagliare 44

47 Figura 13 - Schema di posa per la seconda fila di lastra SOTTOFONDI A SECCO Prima di procede all incollaggio delle lastre con la colla Brio Falzkleber si consiglia di pulire i bordi della battentatura con un pennello umido in modo da togliere l eventuale polvere di cantiere e garantire una perfetta adesione del collante. (Vedi figura 14) Figura 14 - Pulizia del bordo Estrudere due cordoni di colla poliuretanica Brio Falzkleber sul bordo della lastra. (Vedi figura 15). Il cordone deve avere un diametro costante per garantire in ogni punto la stessa adesione. Provvedere al sormonto delle lastre entro 10 minuti dalla estrusione della colla. (Vedi figura 16). La colla che fuoriesce dal giunto dovrà essere lasciata 45

48 SOTTOFONDI A SECCO asciugare per una notte. Non eseguire questa operazione quando la temperatura dell ambiente sia al di sotto dei 5 C, in quanto la polimerizzazione del collante verrebbe alterata e ritardata. La temperatura minima deve essere garantita quindi per tutto il processo di polimerizzazione della colla. Procedere con l avvitamento delle due lastre utilizzando le viti Brio, in grado di perforare le lastre. L interasse tra le viti deve essere di circa 30 cm. (Vedi figura 17). All indomani dell incollaggio, dopo circa 12 ore, sarà possibile rimuovere facilmente la colla fuoriuscita mediante l utilizzo di una spatola. (Vedi figura 18). Figure 15 - Schema modalità di incollaggio, avvitamento e pulizia Figure Modalità di incollaggio, avvitamento e pulizia Posa delle lastre in gesso fibra Brio in doppio strato Nel caso si necessario adoperare un doppio strato di lastre Brio, il secondo strato sarà incollato e sfalsato rispetto al primo di almeno 20 cm. 46

49 Si consiglia di adoperare in questo caso un quarto di lastra. L adesione tra i due strati viene realizzato con la colla Brio Falzkleber e mediante successivo fissaggio meccanico con speciali graffe metalliche. (Vedi figura 19) Figura 19 - Schema di posa del secondo strato di lastre SOTTOFONDI A SECCO Giunti di dilatazione Sarà necessario prevedere dei giunti di dilatazione solo in prossimità dei giunti strutturali dell edificio, in quanto le Lastre Brio e Brio WF sono caratterizzate da un ridotto coefficiente di dilatazione. Il giunto dovrà essere scelto in funzione delle dilatazioni strutturali previste. Preparazione per la successiva finitura La superficie così ottenuta sarà trattata con mano di fondo impregnante Knauf Tiefengrund per permettere la finitura finale desiderata senza problemi. 47

50 SOTTOFONDI A SECCO 2.8 POSA DELLE LASTRE IN CEMENTO AQUAPANEL FLOOR Posato lo strato isolante in pannelli o in granulare, si procederà alla posa delle lastre Aquapanel Floor o Aquapanel Floor MF, caratterizzate dal bordo battentato. Sarà necessario quindi tagliare con un flessibile a lama diamantata la battentatura delle lastre che verranno applicate sul perimetro del locale. Battentatura da tagliare Posa delle lastre in cemento Aquapanel Floor e Lastre Aquapanel Floor MF in singolo strato Nel caso le lastre vengano posate sui pannelli isolanti si dovrà iniziare dalla parete opposta alla porta; Aquapanel Floor sarà semplicemente appoggiata sul pannello isolante. In prossimità della porta le lastre possono essere posate in modo continuo. Nel caso in cui la lastra termini sotto la soglia della porta sarà necessario irrigidire con un asse di legno. Nel caso le lastre vengano posate sullo strato di granulare si dovrà iniziare dal lato della porta; in questo caso le Aquapanel Floor saranno semplicemente appoggiate sul granulare. (Vedi figura 20) In prossimità della porta sarà necessario irrigidire con un asse di legno. L ultimo pannello della prima fila dovrà essere tagliato in dimensioni tali da poterlo incastrare. La parte avanzata potrà essere utilizzata per iniziare la posa della 48

51 seconda fila. (Vedi figura 21) SOTTOFONDI A SECCO Figura 20 - Schema di posa 6 5b 5a Battentatura da tagliare 49

52 SOTTOFONDI A SECCO Figura 21 - Schema di posa per la seconda fila di lastra Prima di procede all incollaggio delle lastre con la colla Aquapanel Rebate Floor Adhesive PU, si consiglia di pulire i bordi della battentatura con un pennello umido in modo da togliere l eventuale polvere di cantiere e garantire una perfetta adesione del collante. Estrudere un cordone di colla poliuretanica Aquapanel Rebate Floor Adhesive PU sul bordo della lastra (Vedi figura 16). Il cordone deve avere un diametro costante per garantire in ogni punto la stessa adesione. Provvedere al sormonto delle lastre entro 10 minuti dall estrusione della colla. La colla che fuoriesce dal giunto dovrà essere lasciata asciugare per una notte. 50

53 Procedere con l avvitamento delle due lastre utilizzando le viti Aquapanel Floor Screws. All indomani dell incollaggio, dopo circa 12 ore, sarà possibile rimuovere facilmente la colla fuoriuscita mediante l utilizzo di una spatola. Non eseguire questa operazione quando la temperatura dell ambiente è al di sotto dei 5 C in quanto la polimerizzazione del collante verrebbe alterata e ritardata. La temperatura minima deve essere garantita quindi per tutto il processo di polimerizzazione della colla. SOTTOFONDI A SECCO Posa delle lastre in gesso fibra Aquapanel Floor in doppio strato Nel caso sia necessario adoperare un doppio stato di lastre Aquapanel Floor, il secondo strato sarà incollato sfalsato, rispetto a quello inferiore, di almeno 20 cm. Generalmente si applica come prima lastra, una lastra Aquapanel Indoor da 12,5 mm e come seconda le lastra Aquapanel Floor. Si consiglia quindi di adoperare un quarto di lastra per la partenza della posa del secondo strato. L adesione tra i due strati viene realizzato con la colla Aquapanel Rebate Floor Adhesive PU e mediante 51

54 SOTTOFONDI A SECCO successivo fissaggio meccanico con viti (Vedi figura 22). Figura 22 - Schema di posa del secondo strato di lastre Sarà possibile posare la lastra inferiore Aquapanel Indoor girata di 90 rispetto alla lastra Aquapanel Floor, facendo attenzione a non sovrapporre i giunti dei due strati. (Vedi figura 23) Figura 23 - Schema di posa del secondo strato di lastre 52

55 Giunti di dilatazione Nel caso delle Aquapanel Floor e Aquapanel Floor MF, pur essendo caratterizzate da un ridotto coefficiente di dilatazione, sarà necessario prevedere dei giunti di dilatazione in prossimità dei giunti strutturali dell edificio e nel caso di pareti laterali di lunghezza superiore a 10 metri lineari. Il giunto di dilatazione dovrà essere scelto in funzione delle dilatazioni strutturali previste. (Vedi figura 24). Figura 24 - Schema di una soluzione di giunto di dilatazione in prossimità di quello strutturale SOTTOFONDI A SECCO 1: Aquapanel Floor 2: pannello isolante 3: Strato isolante granulare 4: Elemento di irrigidimento tipo un asse di legno sp. >19 mm 5: Profilo giunto di dilatazione Preparazione per la successiva finitura La superficie così ottenuta sarà trattata con mano di fondo impregnante Aquapanel Interior Primer per permettere la finitura finale desiderata senza problemi. 53

56 SOTTOFONDI A SECCO 2.9 PAVIMENTI RADIANTI Le lastre possono essere utilizzate sopra i pavimenti radianti. Le lastre caratterizzate da una conducibilità termica più alta, come le lastre Brio e le lastre Aquapanel Floor, sono quelle più indicate. Per realizzare un impianto di riscaldamento a pavimento sarà necessario indicare i valori ed i dati tecnici di conducibilità termica al termotecnica, che dovrà dare le indicazioni in merito all impianto. Nel caso delle Pavilastre e delle lastre Brio la temperatura di mandata non deve superare i C. Nel caso delle lastre Aquapanel Floor la temperatura di mandata non dovrà invece superare i 70 C. Nei passaggi di porte e per lunghezze oltre 20 m, è consigliato realizzare dei giunti di dilatazione in grado di consentire movimenti differenziali. 54

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