IL COLLEGIO DI ROMA. Finanziario

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1 composto dai Signori: Dott. Giuseppe Marziale IL COLLEGIO DI ROMA Presidente Avv. Bruno De Carolis Membro designato dalla Banca d'italia Avv. Massimiliano Silvetti Membro designato dalla Banca d'italia Prof. Avv. Diego Corapi Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario Prof. Avv. Maddalena Rabitti Membro designato dal C.N.C.U. [Estensore] nella seduta del 11/01/2013 dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, FATTO Con ricorso del 21 maggio 2012, la ricorrente contesta all intermediario di avere riscontrato con due mesi di ritardo una richiesta di documentazione presentata con nota del 6 marzo 2012, cagionandole così un pregiudizio. Afferma la ricorrente di avere richiesto tale documentazione per verificare l illegittima negoziazione da parte della banca di assegni a sé intestati, ma recanti una firma di girata non sua. Essendosi recata in banca il 9 maggio, le veniva negata la possibilità di prendere visione dei documenti e quindi, il giorno seguente, essendo venuta meno la fiducia nei confronti della banca resistente, formalizzava il suo recesso da un conto intrattenuto presso la filiale. La banca rispondeva formalmente solo dopo questo accadimento (il 17/5/2012), comunicando che la documentazione richiesta era disponibile ma che, trattandosi di duplicati di 51 documenti, il costo da pagare per il rilascio era di euro 10,00 per ogni documento per un totale di 510,00 come previsto dal Foglio informativo. Pag. 2/6

2 La ricorrente chiede all ABF di accertare il suo diritto al rilascio della documentazione e a disporre in suo favore il risarcimento del danno per non avere la banca provveduto a controllare con la dovuta diligenza la sua firma sugli assegni negoziati. L intermediario si difende affermando, quanto alla contestazione di scarsa diligenza nel controllo sulle girate: - che la ricorrente è cointestataria con altre due persone del conto corrente sin dal novembre 2001, a firme disgiunte; - che il versamento del 3/5/2007 di tre assegni bancari per un importo complessivo di ,25 è stato effettuato sul suindicato conto corrente ; - che gli assegni bancari sopra menzionati sono stati emessi a favore della ricorrente dalla società di cui uno dei cointestatari del conto, coniuge della ricorrente medesima, è amministratore unico; - che le operazioni riguardano un versamento di assegni bancari intestati a nominativo cointestatario del rapporto di conto corrente sul quale il relativo importo è stato accreditato; - che gli assegni bancari del 23/3/2007, di 8.000,00 e di ,00, risultano intestati a nominativi diversi dalla ricorrente. - che le distinte di prelevamento del 20 aprile 2007, pari ad 3.500,00, e del 30/4/2007, pari ad 2.305,25, risultano firmate dal cointestatario del conto corrente e rispondono allo specimen di firma depositato presso la dipendenza responsabile; - che la distinta di versamento relativa all assegno bancario datato 11/1/2006 di ,54, emesso a favore della ricorrente sempre dalla suindicata società di cui il coniuge (cointestatario del conto) è amministratore unico, risulta sottoscritta dalla ricorrente stessa, mentre la distinta di versamento dell assegno datato 14/12/2005 di 8.905,82, di cui «dato il tempo trascorso» la banca dichiara di non trovare la copia, è stata firmata dal coniuge della ricorrente. - che dalle copie delle distinte di prelevamento in contanti, relative al periodo da aprile 2005 a dicembre 2009, sempre a valere sul conto corrente si evince in ogni caso che il coniuge della ricorrente è stato tra i tre cointestatari l unico ad aver movimentato il conto corrente in parola in maniera costante: si tratta quindi di cliente ben conosciuto nell ambito della competente filiale. Pag. 3/6

3 La banca rileva, inoltre, che tutte le operazioni, di cui trattasi nel periodo in questione, sono state regolarmente registrate sugli estratti conto inviati correttamente al domicilio indicato dalla ricorrente, senza che questi ultimi fossero tempestivamente opposti, né in merito alle operazioni stesse risulta mai pervenuta alcuna contestazione o denuncia di irregolarità da parte della medesima ricorrente per tutto il considerevole periodo di tempo in esame che va dal 2005 al marzo Con riguardo alla richiesta di documentazione del 6/3/2012, la banca precisa che la filiale competente ha provveduto ad effettuare le ricerche necessarie e, considerato anche che la richiesta riguardava documenti inerenti agli anni dal 2005 al 2007, il 9/5/2012 inviava alla ricorrente una raccomandata a/r al fine di consegnarle i documenti, dietro pagamento del corrispettivo dovuto per la consegna, alla cui richiesta la ricorrente poneva un reciso rifiuto, rinunciando secondo la banca a ritirare la documentazione in parola. Per quanto dunque concerne la richiesta di documentazione, in relazione al dettato dell art. 119, comma 4, del Testo Unico Bancario ed all orientamento espresso dalla Banca d Italia, la resistente rimarca che fanno carico ai clienti le spese per la ricerca e riproduzione di ogni documento inerente a singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni e che i costi da sostenere, ivi compresi quelli inerenti la produzione dei duplicati degli estratti conto, sono quelli riportati negli specifici Fogli Informativi, previsti dalle norme per la trasparenza delle operazioni e di servizi bancari. Per quanto dedotto e rilevato, l intermediario chiede che l ABF voglia respingere il ricorso, in quanto infondato. Con mail di conferma di ricezione delle controdeduzioni, la ricorrente ha insistito in domanda, facendo presente che dai documenti prodotti dalla banca risulta chiaramente la falsità delle firme di girata apposte sugli assegni in questione. DIRITTO L articolo 119 quarto comma del TUB, applicabile nel caso di specie, prevede che: «Il cliente, colui che gli succede a qualunque titolo e colui che subentra nell amministrazione dei suoi beni hanno diritto di ottenere, a proprie spese, entro un congruo termine e comunque non oltre novanta giorni, copia della Pag. 4/6

4 documentazione inerente a singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni. Al cliente possono essere addebitati solo i costi di produzione di tale documentazione». L intermediario, pertanto, deve essere ristorato dei costi sostenuti per la produzione della documentazione, costi evidentemente variabili in funzione del tipo e della struttura dei documenti, della loro data di formazione e, più in generale, delle attività necessarie per reperirli e riprodurli. Tale essendo il portato normativo, non appare con esso coerente la previsione, nei Fogli informativi, di ben 10,00 euro per ogni documento rilasciato che, per la sua entità, sembra ricomprendere anche una (non indifferente), retribuzione del servizio prestato. Ne consegue che tale previsione non può trovare applicazione nella fattispecie in esame, essendo in contrasto con il differente disposto della norma di legge citata. Peraltro, i criteri di diligenza e di buona fede cui l intermediario è tenuto a conformarsi nell esecuzione degli incarichi richiedono che al cliente siano fornite in via preventiva precise indicazioni sul costo complessivo della produzione documentale richiesta (Provvedimento 20 giugno 2012 Disposizioni di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari, Sez. IV, par. 4) Per le considerazioni su esposte, il Collegio, in accoglimento del ricorso sul punto, accerta e dichiara il diritto della ricorrente a ricevere la documentazione richiesta con addebito di spese commisurate ai soli costi di produzione, oltre ad eventuali spese di spedizione, che devono essere conteggiati a cura dell intermediario resistente, stante l impossibilità di procedere in tal senso per il Collegio. Deve invece essere rigettata la domanda di risarcimento dei danni per l illegittima negoziazione degli assegni, per non avere la ricorrente dimostrato il concreto pregiudizio economico subìto. La pretesa risarcitoria deve pertanto essere respinta, per difetto di ogni elemento di prova. P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della Pag. 5/6

5 procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6