REQUISTI MINIMI STANDARD

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1 MODULO IX REQUISTI MINIMI STANDARD Raccomandazioni sull argomento Organizzazione del processo di donazione di organi negli ospedali dotati di reparto di terapia intensiva Versione 1.1 / maggio 2014 Copyright Swisstransplant / CNDO All rights reserved. No parts of the Swiss Donation Pathway or associated materials may be reproduced, transmitted or transcribed without prior written permission from Swisstransplant / CNDO.

2 CONTENUTI PAGINA A PREFAZIONE 3 B RIEPILOGO 4 C RACCOMANDAZIONI 5 1. QUESTIONI ORGANIZZATIVE 5 2. CORSI 5 3. PROCESSI 5 D CONCLUSIONE 7 E AUTORI 8 1. GRUPPO DI LAVORO 8 2. GRUPPO DI ESPERTI 8 F CAMBIAMENTI 9 2

3 A PREFAZIONE Le direttive e le raccomandazioni della Swiss Donation Pathway sono state concepite come programma di qualità, basato su standard nazionali, per il processo di donazione e sono considerate parte di uno strumento di formazione per le persone coinvolte nel processo di donazione, allo scopo di soddisfare i requisiti della legge federale sui trapianti entrata in vigore il 1 luglio Il programma è stato promosso dalla Fondazione Svizzera per il Dono d Organi (FSOD). Che nel 2009 è stato integrato nel programma del Comité National du Don d Organes (CNDO). Requisti minimi standard è un modulo della Swiss Donation Pathway, che si basa sulla Critical Pathway per la donazione di organi successiva alla morte cerebrale. I moduli sono: I. Identificazione e segnalazione del donatore II. Presa a carico del donatore adulto di organi: cure intensive III. Presa a carico del donatore adulto di organi: anestesia IV. Presa a carico del donatore pediatrico V. Accompagnamento dei familiari e comunicazione VI. Espianto di organi e di tessuti VII. Comunicazione all interno del team VIII. Coordinamento del processo di donazione IX. Requisiti standard minimi X. L organizzazione dei trasporti La Swiss Donation Pathway è un progetto comune della Società Svizzera di Medicina Intensiva (SGI-SSMI) e di CNDO/Swisstransplant. Le raccomandazioni sono state elaborate da un gruppo di esperti della Società Svizzera di Medicina Intensiva. Nel presente documento è stata utilizzata solo la forma maschile ai fini di una migliore leggibilità. La forma femminile è sottintesa. 3

4 B RIEPILOGO Una premessa fondamentale per poter trapiantare organi e tessuti è un processo di donazione efficiente. Ciò vale in particolare (ma non solo) per la donazione da cadavere. È compito dei Cantoni nominare in ogni ospedale dotato di reparto di terapia intensiva una persona responsabile del processo di donazione (Legge sui trapianti, art. 56). Questa persona viene denominata coordinatore locale di dono d organi. Il processo di donazione comprende il riconoscimento di potenziali donatori di organi e tessuti, l assistenza a questi pazienti e ai loro familiari e l ottenimento del consenso per l espianto di organi e tessuti. Un processo di donazione può ritenersi ottimale quando individua tutti i potenziali donatori senza esclusione, incrementa la qualità degli organi e tessuti prelevati e tutela allo stesso tempo la dignità della morte per il paziente e del commiato per i familiari. Per guarantire questo processo di donazione ottimizzato 24 ore al giorno e 365 giorni all anno è necessario un notevole impegno sia organizzativo che a livello del personale. Anche per la sensibilizzazione e la formazione periodica di tutte le persone coinvolte nel processo di donazione sono necessarie notevoli risorse di tempo e di personale. Non tutti gli 89 reparti di terapia intensiva riconosciuti in Svizzera sono in grado di mettere a disposizione autonomamente 24 ore su 24 le risorse necessarie per un processo di donazione ottimale. Ciò vale soprattutto per i reparti di terapia intensiva degli ospedali minori, per esempio degli ospedali regionali. È quindi opportuno che i singoli reparti di terapia intensiva si raggruppino in una rete di donazione regionale per suddividere opportunamente i compiti da svolgere tra ospedale centrale e ospedali periferici. Attualmente in Svizzera vi sono sei reti regionali di donazione: Basilea, Berna, Lucerna, Programme Latin de Don d Organes (PLDO - Ticino e Svizzera occidentale), San Gallo e DCA (Zurigo). Le singole reti di donazione si distinguono per quanto riguarda le esigenze e le strutture organizzative. Ma anche all interno di una rete possono esservi differenze in questo senso fra i singoli reparti di terapia intensiva. Per guarantire una certa qualità del processo di donazione è quindi opportuno fissare degli standard minimi per l organizzazione del processo di donazione nei singoli reparti di terapia intensiva o nelle singole reti di donazione. Le presenti direttive ai requisiti minimi standard per l organizzazione della donazione di organi negli ospedali dotati di reparto di terapia intensiva devono quindi intendersi come raccomandazioni per le reti di donazione e i loro reparti di terapia intensiva e non hanno (per ora) carattere vincolante. 4

5 C RACCOMANDAZIONI 1 QUESTIONI ORGANIZZATIVE Ciascun reparto di terapia intensiva è incluso in una delle reti regionali per la donazione In ogni ospedale dotato di reparto di terapia intensiva viene nominato un coordinatore locale (Legge sui trapianti, art. 56) ; il coordinatore locale deve essere segnalato ai Cantoni (Legge sui trapianti) e alla rete di donazione regionale risp. a CNDO/Swisstransplant Le questioni specialistiche e la formazione sono di competenza del CNDO / della rete Ogni rete di donazione ha un direttore di rete insediato nel CNDO e un responsabile della formazione (in via eccezionale la funzione di direttore di rete e responsabile della formazione può essere ricoperta anche da una sola persona) Il responsabile della formazione effettua all incirca una volta all anno una visita ai reparti di terapia intensiva della propria rete di donazione Il responsabile della formazione e il direttore di rete sono reperibili telefonicamente o via durante l orario di lavoro Per ogni rete di donazione viene istituita una hot line centralizzata, presidiata 24 ore al giorno. La hot line offre informazioni su questioni specialistiche o inoltra la domanda agli esperti. In caso di necessità è possibile chiedere alla hot line assistenza per il processo di donazione (l entità dell assistenza deve essere stabilita all interno delle singole reti) Le competenze (organigramma) e il budget all interno di una rete di donazione sono regolamentati Il controllo di qualità del processo di donazione viene effettuato in tutti i reparti di terapia intensiva di una rete di donazione (SwissPOD [dal 1 o settembre 2011], Donor Action, controlli di qualità propri all interno di ciascun reparto di terapia intensiva o della rete di donazione) 2 CORSI I coordinatori locali della donazione ricevono un attestato a conclusione della formazione di CNDO/Swisstransplant che si svolge nei primi due anni di collaborazione. Ogni anno, il responsabile della formazione di ogni singola rete di donazione organizza almeno due corsi d aggiornamento interni con il coinvolgimento di tutti i coordinatori locali, laddove la partecipazione a tali corsi può sostituire i corsi di perfezionamento. Tutti i coordinatori locali della donazione e, se possibile, tutti i medici del reparto di terapia intensiva, così come gli studenti del medesimo reparto, sono tenuti a seguire il corso Colloquio con i familiari, incentrato sulla comunicazione e organizzato da CNDO/Swisstransplant. 3 PROCESSI La Swiss Donation Pathway o i moduli applicabili sono disponibili in ogni reparto di terapia intensiva e devono essere rispettati. Un algoritmo scritto per la procedura nel caso di pazienti con prognosi infausta (cioè anche al di fuori di una possibile donazione di organi e tessuti) è presente in ogni reparto di terapia intensiva (motivo: evitare la mancata individuazione di un 5

6 possibile donatore di organi e tessuti). Il verbale di accertamento di morte cerebrale dell ASSM è presente in ogni reparto di terapia intensiva e deve essere rispettato. La procedura per gli eventuali donatori di organi e tessuti è definita e deve essere rispettata. Inoltre comprende: l ottenimento e la documentazione del consenso; la regolamentazione della responsabilità per la composizione della salma dopo l espianto di organi e tessuti (per esempio questioni relative a collocazione nel feretro o trasporto e funerale); la comunicazione ai familiari di una persona da contattare e del suo recapito telefonico per il periodo prima, durante e dopo l espianto di organi e tessuti (di norma il coordinatore trapianti [del centro trapianti], eventualmente anche il coordinatore locale); la lettera di ringraziamento alla famiglia del donatore da due a tre settimane dopo l espianto degli organi (cioè da una a due settimane dopo il funerale); il feedback o debriefing con tutte le discipline coinvolte (reparto di terapia intensiva, anestesia, personale di sala operatoria ecc.) dopo un espianto di organi e tessuti. Negli ospedali di espianto sono disponibili e devono essere rispettate le direttive concernenti l espianto di organi (sotto la responsabilità del coordinatore locale [Legge sui trapianti] o eventualmente in collaborazione con il coordinamento trapianti di un ospedale di trapianto). 6

7 D CONCLUSIONE La Legge sui trapianti delega la responsabilità per il processo di donazione ai Cantoni, che devo no provvedere a nominare un coordinatore locale responsabile del processo di donazione in ogni ospedale dotato di reparto di terapia intensiva. I coordinatori locali sono sottoposti alle rispettive direzioni degli ospedali o ai rispettivi Cantoni. Come già menzionato nel riepilogo, non tutti gli 89 reparti di terapia intensiva riconosciuti in Svizzera sono in grado di mettere a disposizione tutte le risorse necessarie per un processo di donazione ottimale 24 ore al giorno per 365 giorni all anno. Per motivi qualitativi ed economici è quindi opportuno che i singoli reparti di terapia intensiva si raggruppino in reti di donazione regionali. Le reti di donazione sono strutture regionali e quindi sovracantonali senza eccezioni. L organizzazione e le prestazioni fornite all interno di una rete devono quindi avvenire su base volontaria da parte dei coordinatori locali o dei coordinatori trapianti. Nonostante l obbligo di legge, spesso i mezzi necessari per un efficace lavoro di donazione non vengono messi a disposizione in misura sufficiente da tutti i Cantoni e di norma i medici cantonali sono troppo poco coinvolti nel processo di donazione (o sono troppo poco integrabili nei processi). La discrepanza fra la competenza cantonale da una parte e la struttura organizzativa sovracantonale/regionale delle reti di donazione dall altra ha i seguenti effetti: Il potere di impartire istruzioni all interno di una rete di donazione e a livello nazionale non è chiarito, non è possibile realizzare un capitolato d oneri vincolante per i compiti e le competenze all interno della rete. Anche le presenti linee guida possono essere emanate per le reti soltanto a titolo di raccomandazione. Il controllo della qualità (fondamentale per il processo di donazione) nei singoli reparti di terapia intensiva può avvenire soltanto su base volontaria (così come lo studio sulla donazione di organi SwissPOD in tutta la Svizzera iniziato il 1 o settembre 2011 può essere effettuato soltanto su base volontaria). Il finanziamento delle reti o i loro compiti non sono chiariti e il finanziamento viene gestito diversamente per le singole reti di donazione (dal finanziamento pressoché completo all assenza totale di finanziamento ). Il lavoro nelle reti di donazione avviene in larga misura, e in alcune reti addirittura totalmente, su base volontaria e viene spesso prestato da pochi singoli volonterosi, il cui impegno non sempre viene considerato come meriterebbe. Di norma il coordinatore locale è il direttore di un reparto di terapia intensiva, mentre altri medici e personale sanitario. Per ridurre gli oneri amministrativi e organizzativi delle reti di donazione dovrebbero essere introdotti anche per le altre reti dei coordinatori generali professionali sull esempio della rete di donazione PLDO (uno per la rete di donazione PLDO, uno per la rete di donazione DCA di Zurigo e uno per tutte le altre reti di donazione complessive). Finora gli sforzi del CNDO o di Swisstransplant presso i Cantoni (Conferenza dei direttori sanitari, CDS), Santé Suisse e H+ per ottenere un corrispondente finanziamento sono stati vani. Con il nuovo finanziamento degli ospedali, entrato in vigore il 1 o gennaio 2012, deve essere trovata anche una nuova via per la remunerazione delle prestazioni del processo di donazione. 7

8 E AUTORI 1 GRUPPO DI LAVORO Petra Bischoff Valérie Gardaz Prof. Dr. med. Christoph Haberthür PD Dr. Lukas Hunziker Elisabeth Immer-Raemy Dr. Roger Lussmann Diane Moretti Werner Naumer Paul Urech Christine Zimmermann 2 GRUPPO DI ESPERTI Costituito da membri del CNDO 8

9 F CAMBIAMENTI Data Versione Cambiamenti Maggio Layout Ottobre Versione originale 9

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