N. 5 Maggio Badanti nell ombra. Badanti contro i nonni. La Romagna fulcro turistico del Mediterraneo

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1 Mensile repubblicano - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in a.p. - 45% - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) Art. 1, Comma 1, DCB Ravenna - Registro Operatori di Comunicazione (ROC) n 5088 del 29/08/01 - Registro Stampa del Tribunale di Ravenna n. 127 del 7/7/1951. In caso di mancato recapito il mittente si impegna a pagare la relativa tassa di rispedizione ASSOCIATO ALL USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA Diffusione gratuita Periodico del P.R.I. di Ravenna sito internet: La Romagna fulcro turistico del Mediterraneo N. 5 Maggio 2008 Come cambia il centro sinistra a Ravenna? Piano Operativo Regionale I giochi di Garibaldi Dobbiamo proprio vivere senza sogni? Intervista a Giordano Tabanelli, Sindaco di Lugo Badanti nell ombra. Badanti contro i nonni Approvato il bilancio d esercizio 2007 di Ravenna Farmacie Mazzini e le risposte Sport & Dintorni

2 novembre 2005 di Paolo Gambi La discussione che si è aperta a seguito di alcune iniziative del Sindaco di Bologna, Cofferati, attorno al tema della legalità, non è affatto secondaria ed inutile e, al contrario, è bene che su di essa ci si impegni e si avviino riflessioni che riguardano tutti noi e non solo, dunque, i bolognesi. Lo è, tutto questo, dico subito, soprattutto all interno del centro-sinistra, dove acquista il valore di una discussione che finalmente ponga dei discrimini sul piano dei valori di riferimento e, subito dopo, sul piano della proposta politica e dell azione di governo. Le reazioni alle azioni di rispetto della legalità del Sindaco di Bologna, infatti, operate da una parte della sinistra (per lo più da Rifondazione Comunista) hanno avvalorato l idea e l immagine che questa parte si adagi e condivida quella che Barbara Spinelli ha definito la pigra abitudine a considerare la legalità come virtù naturale della destra e l attrazione per l illegalità come vizio tipico della sinistra, specie marxista, con la conseguenza di dividere il mondo politico uso ancora le parole di Barbara Spinelli in una destra amante dell ordine legale e una sinistra attratta da una sorta di giustizia extra-giuridica. E del tutto evidente, dunque, che il valore principale dell azione di Cofferati è stato positivamente quello di rompere queste pigre abitudini e, quindi, di spostare, anche sul piano teorico e dei valori, l orizzonte delle forze politiche che si collocano all interno del centro-sinistra. Qui sta il valore assoluto di La Voce di Romagna Un banco di prova per il centro-sinistra SICUREZZA E LEGALITÀ: PARLIAMONE quanto avvenuto che, proprio per le ragioni fin qui esposte, impone a tutti la riflessione. D altra parte, chi si assume il compito e l onere dell azione di governo, così di una Nazione come di una città, deve fare i conti non solo con i problemi contingenti, ma anche con le sensazioni dei cittadini amministrati. A questo proposito, un recente sondaggio su Bologna, pubblicato sul Corriere della Sera, indica che il 58,4% dei bolognesi è convinto che, nella loro città, la criminalità sia in aumento e che, alla parola sicurezza, il 57,9% dei bolognesi attribuisce il significato di lotta alla criminalità, ma vi è, anche, un 18% di cittadini che attribuisce alla stessa parola la definizione di controllo dell immigrazione. Sono convinto che se lo stesso studio venisse riprodotto nelle principali città italiane, Ravenna compresa, i risultati non sarebbero molto dissimili. Da ciò deriva che chi si è assunto il compito di governare (e consideriamo che molte importanti città sono governate da coalizioni di centro-sinistra) deve, inevitabilmente, tenere al centro dei suoi ragionamenti (e forse sopra e prima di tutti gli altri) il tema di questa sensazione di insicurezza. E se non si vorrà usare seccamente il binomio legge e ordine, si potrà e si dovrà convenire e noi lo facciamo con quanto sostiene, a difesa di Cofferati, il Sindaco (DS) di Torino, Chiamparino che, in una intervista a La Repubblica ha detto: La legalità è un aiuto, uno strumento in più per chi ha davvero bisogno, chi vive in una situazione di difficoltà. E oggi al centro del dibattito cittadino il tema della sicurezza, sulla base di alcune dichiarazioni ed iniziative assunte dal Sindaco di Ravenna il P.R.I. di Ravenna pose tale fondamentale questione come prioritaria fin dal novembre 2005 con un articolo sul nostro giornale al quale (nel numero di dicembre 2005) l allora candidato a Sindaco, Fabrizio Matteucci rispose con un proprio intervento. Ripubblichiamo ora, a dimostrazione della lungimiranza della posizione assunta dai repubblicani ravennati, entrambi gli articoli. La legalità, dunque, non è solo uno degli strumenti per dare risposte alla sensazione di insicurezza, ma diventa anche lo strumento per discriminare, tra le fasce di popolazione in difficoltà, i soggetti davvero deboli dagli altri, adeguando le risposte a questa discriminazione. Nei prossimi mesi, a Ravenna, le forze politiche di centrosinistra avvieranno il confronto per definire il loro programma di governo. Anche a Ravenna, a me pare, la sensazione di insicurezza è aumentata. Una parola chiara, quindi, su sicurezza e legalità dovrà essere uno degli elementi principali di quel programma. Almeno per noi è così. Chiediamo ai candidati Giangrandi e Matteucci se è così anche per loro e se essi condividono quanto hanno fatto e detto Cofferati e Chiamparino

3 Caro Paolo, ho letto il tuo articolo sui temi della sicurezza e della legalità, pubblicato sul n.9 de La Voce di Romagna. Per rispondere al quesito con cui concludi l articolo, chiedendomi cosa penso di questo tema, desidero farti conoscere e fare conoscere agli amici repubblicani la mia opinione. Lo faccio invitandoti a pubblicare un mio intervento di sette anni fa (novembre 1988) su questo tema. Credo così di sottrarmi al rischio delle promesse pre-elettorali, perchè ti invio un testo scritto in tempi non sospetti. Mentre invece forse non sottraggo tutti noi dall indicare un ritardo della sinistra che va colmato. Siamo la sinistra che vuole garantire il diritto alla sicurezza. Duri con le cause del crimine, duri con il crimine. Ecco la prima e unica citazione di questo documento. La frase è di Tony Blair. Siamo d accordo. Il diritto alla sicurezza individuale, contro una criminalità che attacca e violenta le persone, è la nuova frontiera della battaglia della sinistra per i diritti. L insicurezza e la paura spingono ad arroccarsi in se stessi o ad arrangiarsi. L insicurezza è il terreno di coltura di idee e movimenti di destra. La domanda di sicurezza non solo è legittima ma contiene una fortissima ansia di libertà individuale e di convivenza La Voce di Romagna Fabrizio Matteucci risponde a Paolo Gambi Il diritto alla sicurezza individuale civile. La sinistra deve trovare risposta a questa domanda. Le istituzioni decentrate dello Stato, che ne hanno titolarità, devono garantire la legalità e l ordine pubblico. E necessario intensificare l azione di intelligence per stroncare le centrali della grande criminalità e la loro infiltrazione nelle strutture dell economia regionale. Sul territorio deve essere visibile la presenza adeguata delle forze dell ordine. In nessuna città vi devono essere zone franche. In nessuna ora del giorno o della notte vi devono essere vie o piazze occupate dall illegalità. Va intensificata la positiva esperienza dei vigili di quartiere e la formazione specifica di operatori del territorio che, insieme al volontariato, assicurino serenità alla vita delle città. E necessario investire nella formazione dei corpi di sicurezza, aumentare il coordinamento delle varie polizie e intensificare il coordinamento fra tutte le istituzioni che si occupano di prevenzione e di repressione. Il processo di atomizzazione della società entra in contrasto con il senso tradizionale di comunità e rischia di aprire varchi alla penetrazione di comportamenti illegali e criminali. Occorre perciò aggiornare il valore e i contenuti del fattore comunità. La legalità infatti, non può essere assicurata solo da politiche di ordine pubblico, pure necessarie. Occorre combattere le solitudini. Le istituzioni e le organizzazioni della società devono operare per la socialità e la vivibilità del territorio. Le politiche territoriali devono assicurare reti sociali forti. Attivare politiche di prevenzione contro la violenza sessuale e lo stupro. Le zone del territorio più degradate vanno risanate, con interventi di qualificazione urbana che abbiano come obiettivo la vivibilità. Le vie della città, soprattutto di sera, vanno animate con iniziative che permettano ai cittadini di scegliere di restare fuori casa. Nelle nostre città non ci deve essere il coprifuoco: i cittadini non siano costretti a rintanarsi in casa. Nei centri storici, ma anche nelle periferie,vanno moltiplicati luoghi e occasioni di incontro e aggregazione. La rete delle opportunità culturali e ricreative di base deve essere La Voce di Romagna dicembre 2005 arricchita. Occorre analizzare e distinguere i fenomeni. La realtà dell emarginazione non va confusa con la criminalità. Occorre partire da interventi per aiutare i nulla-tenenti e garantire un alloggio ai senza-tetto. Il volontariato va aiutato ad affiancare e incentivare le azioni politiche. Caro Paolo, a sette anni di distanza non sento l esigenza di apportare correzioni. La penso ancora così e penso che questa sia una buona base di lavoro per il centrosinistra ravennate. Cordialmente Fabrizio Matteucci Ravenna 1 dicembre

4 di Paolo Gambi La Voce di Romagna Come cambia il centro sinistra a Ravenna? In altra parte di questo giornale, abbiamo dimostrato che il PRI pose il tema della sicurezza come uno dei problemi principali da affrontare, anche nella nostra città, con una tempestività non sospetta e su questo chiedemmo l opinione degli allora candidati a Sindaco ed a Presidente della Provincia. Non può, dunque, che farci piacere, come abbiamo già sottolineato più volte pubblicamente, che nelle scorse settimane, il Sindaco di Ravenna, Matteucci, abbia fatto capire (ed abbia assunto inziative in questo senso) che, sul problema sicurezza, non solo si doveva agire con decisione, ma anche che vi era la necessità di una nuova consapevolezza della priorità di questo argomento. Così come, sulla stessa falsariga, si è collocato il primo cittadino sul tema del comportamento delle Istituzioni nei confronti del tema dell immigrazione, cosa, anche questa, che più volte il PRI ha richiesto e messo in evidenza. Non vi è, allora, dubbio che con questi comportamenti, con gli atti già assunti e con quelli che arriveranno, si è indubbiamente aperta, anche a Ravenna, una fase nuova, improntata ad attegiamenti di governo della realtà cittadina e comunale meno velati di quello che potremmo definire un certo ideologismo e più improntati ad un concreto pragmatismo, che senza intaccare i livelli di convivenza, tuttavia mette le cose nel loro giusto ordine. Non è un caso che, di fronte a questa positiva evoluzione, proprio la parte più ideologica della sinistra cominci a storcere il naso. Noi repubblicani, al contrario, chiediamo che non ci si fermi e che questa fase nuova trovi una sua organica prosecuzione. Naturalmente, questo fatto nuovo della politica ravennate, in linea con una analoga evoluzione apparsa anche a livello nazionale, specie da parte del PD, introduce il tema dei caratteri che devono, da ora in avanti, avere, a livello locale, le coalizioni di centrosinistra. A nostro modo di vedere, deve divenire assolutamente prioritario l accordo programmatico, l accordo, cioè, sulle cose da fare e questo deve premiare rispetto alla pura ripetizione dello schema politico di alleanza, specie oggi dove, a livello nazionale, non esiste più uno schema politico di centro-sinistra trasmissibile ai singoli livelli locali. Noi questo intendiamo quando si parla di una maggiore chiarezza o nettezza programmatica, superando gli accordi programmatici studiati per non scontentare nessuno. A Ravenna pare che ci si sia incamminati lungo questa strada a partire, come detto, dai temi della sicurezza e dell immigrazione. Riterremmo sbagliato, oltrechè incomprensibile, fermarsi a metà di questo indispensabile guado e riteniamo, al contrario, utile e necessario proseguire anche sui temi dello sviluppo e dell energia, per fare qualche primo esempio. 4

5 Badanti nell ombra. Badanti contro i nonni Due facce della stessa medaglia di Luisa Babini Erano gli anni 90 quando un esercito silenzioso arrivò nel nostro Paese e nelle nostre case. Migliaia di giovani donne per lo più provenienti dai Paesi dell est cominciò a comparire e ad assistere bambini e vecchi per lo più non autosufficienti. In silenzio iniziava una piccola rivoluzione nel nostro sistema di assistenza. Le piazze, i mercati e i paesi si sono andati riempiendo di donne che iniziavano a lavorare nell ombra. Oggi in Italia sono circa un milione e mezzo, sono giovani, il 30-35% sono diplomate o laureate, una su 4 vuole rimanere in Italia, il 40% circa non sono in regola coi permessi di soggiorno quindi maggiormente ricattabili. Il loro stipendio mensile varia a seconda che lavorino in regola, in nero o in grigio. Tutte però costano molto meno della normale retta in una casa di riposo. Questo risulta oggi essere il sistema più conveniente per prendersi cura di un anziano a casa propria. Neppure l assistenza domiciliare è competitiva. 24 ore settimanali di assistenza al proprio domicilio da personale a ciò preposto dal sistema pubblico costa più di una badante per l intero giorno. Potendo scegliere è facile comprendere che una persona che ha bisogno preferisce avere una badante tutto il giorno e, se ha bisogno anche la notte, e non avere un aiuto limitato a 3 ore e mezzo al giorno. Le badanti, questo esercito silenzioso che lavora nell ombra, ha salvato dal collasso un sistema sanitario e sociale che non reggeva l urto di una popolazione che invecchia e che necessita di cure e assistenza. L Italia è infatti uno dei paesi dove la vita dura più a lungo; in Italia l Emilia-Romagna è la regione dove l aspettativa di vita continua ad allungarsi. Ravenna poi è la provincia dove questo fenomeno emerge maggiormente grazie ad una buona qualità della vita e ad una rete di servizi efficiente. Ma una popolazione che invecchia ha continui e maggiori bisogni a cui solo le badanti oggi sembrano potere rispondere. Il sistema pubblico non riesce a sostenere la domanda crescente di servizi. Non si riescono a fare continuamente nuove strutture e anche se ci si riuscisse i costi non sarebbero sopportabili. L assistenza domiciliare, che per molti è la risposta e che va certamente potenziata, non è in grado di sopperire alle necessità. Gli anziani, specie se non più autosufficienti, hanno bisogno durante tutta la giornata. Hanno bisogno che qualcuno si prenda cura non solo di loro ma anche delle loro case, della loro igiene, che qualcuno prepari loro da mangiare, che li porti a fare un giro accompagnandoli fuori di casa per una passeggiata. C è oggi una richiesta di aiuto full time difficile da soddisfare. Chi se non le badanti fanno oggi tutto questo? Eppure il sistema si regge su una grande ipocrisia. Si finge che ciò non sia vero e non si affronta il tema della regolarizzazione e della messa a sistema delle badanti. Nei mesi scorsi è stato approvato il prima contratto nazionale di lavoro per le assistenti domiciliari e questo dovrebbe aiutar a mettere ordine nei contratti tra le badanti e le famiglie. Vedremo poi nelle prossime settimane come il nuovo Governo si comporterà nei confronti delle tante badanti che necessitano di permessi di soggiorno per potere fare in regola ciò che oggi fanno in nero. Ma le contraddizioni emergono e i nodi se non affrontati vengono al pettine Nei mesi scorsi è scoppiata a Bologna una vera e propria guerra fra le badanti e i nonni. In pochi mesi sono state promosse centinaia di cause. Le pagine dei giornali si sono riempite di notizie che ci informano che le badanti assistite dal sindacato, in questo caso dalla CGIL (ma forse vale anche per le altre sigle sindacali) hanno fatto causa ai loro datori di lavoro vecchietti ingenui e inesperti che si sono trovati, loro malgrado, a dovere rispondere in cause di lavoro. Le badanti hanno avanzato richieste per vedersi riconosciuto il contratto di lavoro, le ferie non godute, premi e altro ancora. Lo stesso sindacato si è trovato in difficoltà e in una specie di conflitto di interessi fra tutelare gli anziani che dall oggi al domani per necessità di salute si sono trovati a divenire datori di lavoro e le badanti che prendendo coscienza dei loro diritti hanno avanzato richieste. Lo stesso sindacato invita i nonni che, tutto si sentono fuorché datori di lavoro, a riconoscere alle badanti il 50% di quanto richiesto, senza neppure avere la certezza che ciò sia davvero dovuto. Badanti contro i nonni è dunque il momento che stiamo vivendo con gli anziani che prima pensavano di avere trovato nelle badanti la risposta ai loro bisogni e che oggi si sentono persi e hanno paura di questa nuova situazione. Sull assistenza agli anziani il pubblico ha perso terreno. Oggi deve recuperare un ruolo di regia tra tutte le realtà che si occupano e si dovranno occupare sempre più degli anziani e delle loro famiglie. Le contraddizioni emergono. L ipocrisia fin qui avuta non regge più. La questione va affrontata con serietà, senza infingimenti e senza approcci ideologici. Un Paese che invecchia deve affrontare il tema del nuovo modello di welfare o sarà sopraffatto dai problemi quando sarà troppo tardi. 5

6 Approvato il bilancio d esercizio 2007 di Ravenna Farmacie s.r.l. di Enrico Laghi* Servizi, qualità e sicurezza i punti di forza di un Azienda che cresce Il Consiglio di Amministrazione di Ravenna Farmacie S.r.l., l Assemblea dei Soci dell Azienda e i Consigli comunali dei Comuni soci hanno recentemente approvato il bilancio d esercizio In particolare, anche quest anno la discussione nel Consiglio comunale di Ravenna si è conclusa con l approvazione del documento senza voti contrari ed è stato motivo di soddisfazione raccogliere apprezzamenti, provenienti da più parti, sia per i risultati ottenuti sia per le politiche che hanno caratterizzato il ruolo delle farmacie pubbliche nel territorio ravennate. In più interventi è stato evidenziato il valore sociale del lavoro che quotidianamente viene svolto all interno delle farmacie e che consente la sperimentazione e l inizio di nuove esperienze nel campo della gestione e dell offerta dei servizi, nel contesto nazionale di un settore sempre più esposto alle politiche di mercato praticate dalle grandi aziende del farmaco. Le farmacie pubbliche si caratterizzano ancora per la vasta gamma di servizi offerti assieme alla distribuzione del farmaco; vengono inoltre promosse e sostenute iniziative di grande rilievo nell ambito dell educazione sanitaria e della prevenzione, nella consapevolezza che la pratica farmaceutica debba comprendere anche attività di formazione e comunicazione per promuovere la salute pubblica, il valore della prevenzione e un uso più consapevole e attento del farmaco. Le farmacie pubbliche esercitano quindi un ruolo essenziale rispondente non solo a criteri di economicità, redditività ed efficienza ma anche culturali, morali ed etici nel contesto in cui operano. L inizio dell anno 2007 ha significato per l Azienda il completamento di un percorso di fondamentale importanza che ha ampliato in modo rilevante il bacino di attività e che aveva visto i suoi primi passi nel Dopo l ingresso nella compagine sociale dei Comuni di Alfonsine e Cotignola, il Consiglio di amministrazione di Ravenna Farmacie S.r.l. ha infatti approvato il conferimento del diritto di gestione delle farmacie dei Comuni di Fusignano e Cervia con conseguente aumento del capitale sociale e acquisizione dei rami d azienda delle quattro farmacie comunali (una a Fusignano, due a Cervia più una stagionale a Tagliata), la cui titolarità resta in capo ai Sindaci dei due Comuni. I Comuni di Fusignano e Cervia sono perciò entrati a far parte di Ravenna Farmacie S.r.l., Società che statutariamente resterà a totale controllo pubblico, in un progetto di aggregazione che ha seguito un iter preciso nell ambito di un quadro strategico ben definito. Abbiamo quindi completato il progetto di aggregazione che ci consente di competere sul mercato con un Azienda totalmente pubblica più solida e più strutturata, non più di ambito comunale ma ormai su scala provinciale. Anche nel 2007 Ravenna Farmacie ha profuso il massimo impegno nel perseguire il mantenimento dei livelli qualitativi raggiunti. È dal 2004 che l Azienda, per garantire all utenza prodotti e servizi rispondenti alle normative di legge e ad elevati standard di qualità e affidabilità, applica procedure che hanno ottenuto la certificazione di conformità con le norme UNI EN ISO La certificazione evidenzia il livello qualitativo e di sicurezza raggiunti dal lavoro che quotidianamente svolgiamo, e la volontà di offrire alla cittadinanza prodotti e servizi che siano costantemente al di sopra dei requisiti minimi di affidabilità richiesti dalla legge. L attestato dimostra lo sforzo dell Azienda a mantenere costante il livello qualitativo delle procedure seguite nei confronti dell utenza senza calare mai l attenzione alle condizioni di lavoro e alla formazione professionale di chi lavora con ogni qualifica nelle farmacie, nella sede amministrativa e nel magazzino. Diamo sempre la massima importanza alla diffusione della cultura della qualità a tutti i livelli aziendali attraverso attività di formazione professionale per evidenziare come l Azienda tenga in particolare considerazione le aspettative della cittadinanza. Siamo fortemente impegnati per distinguerci anche in materia di tutela della salute dei lavoratori e di sicurezza sul lavoro, e lavoriamo per garantire la sicurezza in modo che non venga più vista solo come un obbligo a cui adempiere ma come un obiettivo della gestione di un Azienda che soddisfa già ampiamente tutti i requisiti previsti dalle leggi in vigore. Vogliamo contribuire a far accrescere in tutti la necessaria sensibilità: rendere sicuri i luoghi di lavoro rappresenta un elemento di civiltà, e farlo in stretta relazione con il personale sui luoghi di lavoro, oltre a una migliore individuazione dei rischi a salvaguardia della salute degli stessi lavoratori, assicura una più efficace organizzazione aziendale. La salute e la sicurezza di ogni lavoratore in tutti i posti di lavoro sono obiettivi di fondamentale rilevanza ed attualità, che possono essere perseguiti solo partendo da una maggiore e migliore occupazione. È inevitabile evidenziare la correlazione tra l efficacia delle politiche di prevenzione in materia di sicurezza sul lavoro e la non precarietà del posto di lavoro occupato, ed è ormai assodato che dove ci sono condizioni di precarietà del rapporto di lavoro c è anche maggiore negligenza in termini di tutela della sicurezza dei lavoratori. È questa un ulteriore motivazione a supporto dell importanza della scelta che l Azienda ha fatto negli ultimi anni di far diventare di ruolo i posti di lavoro che precedentemente erano a tempo determinato, limitando l assunzione di personale precario alle necessità dovute all intensificazione dell attività durante il periodo estivo. È una scelta non certamente usuale, soprattutto se rapportata alla preoccupante situazione che attraversa oggi il mondo del lavoro sia in Italia che in Europa, e l impegno della Società a favore della stabilità occupazionale merita di essere sottolineato. Da quanto sopra esposto ne esce in definitiva l immagine di un Azienda sana, in crescita e in grado di competere autorevolmente in un mercato difficile come quello del farmaco, caratterizzato negli ultimi anni dall entrata in scena della grande distribuzione e dalla generalizzata contrazione della spesa che coinvolge anche le farmacie per i medicinali da banco e i parafarmaci: questo comporta un calo esteso delle vendite in quei settori anche legato alle direttive governative in materia di spesa sanitaria. La costante diminuzione della spesa, accompagnata da un aumento del numero delle ricette, significa per le farmacie un calo di fatturato a fronte di un incremento di attività e sta provocando uno stato di sofferenza del settore. La nostra Azienda non si sottrae al trend nazionale: registriamo infatti anche quest anno un aumento del numero delle ricette (segno di una crescita del lavoro) e una diminuzione del valore medio di ciascuna ricetta; a questo si aggiunge il maggior uso dei farmaci generici da parte della nostra utenza, promosso dall Azienda coerentemente con i principi etici e col ruolo sociale del lavoro svolto. Com è logico le notevoli spese sostenute per completare l allargamento della base societaria, il sensibile aumento dei costi d acquisto e la forte riduzione generalizzata della spesa sanitaria hanno un evidente riscontro sul risultato finale, che comunque presenta un utile netto di euro, superiore a quello dello scorso anno e che è stato destinato interamente ai Soci. * Presidente Ravenna Farmacie s.r.l di La Voce Romagna Direttore Responsabile: Pietro Barberini Responsabili Politici: Paolo Gambi Fabio Bocchini Redazione: Luisa Babini Marisa Bonaldo Eugenio Fusignani Barbara Guerra Enrico Laghi Antonello Piazza Stefano Ravaglia Organo del P.R.I. Federazione Provinciale di Ravenna Direzione, Redazione, Amministrazione Via Paolo Costa, Ravenna Tel Fax Stampa: Tipografia Moderna-Ra Via G. Pastore, Ravenna Tel Fax Tiratura: copie La Voce online al sito: pri.ravenna@libero.it 6

7 La Romagna fulcro turistico del Mediterraneo Se giocheremo bene le nostre carte supereremo agevolmente questo momento congiunturale, pronti a cogliere in tempo utile le future chanche. di Moraldo Fantini* I primi 4 mesi si chiudono con un segno negativo di arrivi e presenze e, così pure, anche i fatturati del periodo. Anche se vedere ciò dispiace, non ne sono stupito. Da anni insisto con iniziative e contributi di idee per un progetto sul Turismo, che non può essere rilanciato in assenza di riforme e novità, nonché di profondi salti di mentalità. Nel mondo i mercati turistici registreranno forti incrementi per l aumento degli utilizzatori dell aereo, i quali passeranno da 800 milioni a 1,6 miliardi di passeggeri aerei. Non mi sembra che siamo pronti a cogliere questa opportunità. Lo Stato non ha varato con urgenza alcuni interventi legislativi per rilanciare il turismo: 1. revisione del titolo V della costituzione, per una cabina di regia nazionale in grado di coordinare le politiche turistiche e le azioni promozionali, lasciando alle regioni la pertinenza territoriale; 2. una profonda riforma fiscale con aliquote IRPEF IRPEG ai livelli delle realtà concorrenti, IVA ridotta alle percentuali europee, benefici del credito d imposta alle imprese operative oltre la normale stagione, estensione del cuneo fiscale alle aziende ed ai lavoratori stagionali; 3. un rinnovamento normativo, concertato con le regioni per dare certezze agli imprenditori operanti nel demanio marittimo a vocazione turistico-ricreativa. La Regione E.-R. non ha modificato la legge 7/98. Così, come avevamo previsto, Rimini si è defilata, facendo coincidere il suo sistema turistico locale col suo territorio, ha rotto l unità promozionale. Pur ritenendo lodevoli le iniziative di collaborazione fra Cervia e Riccione, promosse dagli assessori Salimbeni e Berardi, ribadisco la necessità del riconoscimento normativo regionale del sistema turistico romagnolo, formato dal vasto contesto turistico omogeneo ed integrato, ricadente nei territoriali delle Province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, nonché dell inserimento di norme idonee ad evitare frammentazioni, favorendo promozioni unitarie. In questi momenti difficili litigare aumenta le debolezze. Dobbiamo, invece, puntare allo sviluppo dei turismi e della valorizzazione dei nostri punti di forza: il patrimonio storico-culturale e ambientale; Ravenna città d arte; il termalismo; i grandi parchi tematici come Mirabilandia; il golf, lo sport in genere e l equitazione; il diportismo; la convegnistica e il turismo congressuale; l entroterra e l enogastronomia, ecc.. Per allungare la stagione estiva è opportuno affinare le strategie, concentrando le attività di grande richiamo, come ad esempio Ravenna Ffestival, nelle fasi iniziali o terminali della stagione. Abbiamo un patrimonio così diversificato che possiamo puntare sia sulla qualità che sulla quantità. Per cui manifestazioni come ad es. 7 Campioni. Il sogno possono essere le benvenute, al pari di altre, come ad es. il Festival Internazionale della Danza, sfilate in centro a Milano Marittima, ecc.. Non dobbiamo tralasciare l efficientamento della rete dei trasporti e della logistica. Per le infrastrutture sono vitali i collegamenti viari e ferroviari, il loro completamento, innovazione e miglioramento. Una importante scommessa si gioca sulla mobilità aeroportuale, sui voli low-cost e sul rilancio del sistema aeroportuale e portuale, per rendere la Romagna fulcro turistico del mediterraneo. Da non tralasciare, poi, i temi dell intermodalità tra i vari trasporti con quello della gomma. Lavorare insieme per il bene comune, superando inutili steccati, oggi è possibile e sarà certamente il modo migliore per sostenere anche il turismo. Con un salto di mentalità riusciremo a comprendere che oggi è l offerta a creare la domanda. L Italia e la Romagna in particolare hanno molto da offrire al turista, certamente più di Francia, Spagna, Stati Uniti, Cina ed Inghilterra. Se giocheremo bene le nostre carte supereremo agevolmente questo momento congiunturale, pronti a cogliere in tempo utile le future chanche. *capogruppo consiliare Pri Provincia Ravenna

8 I giochi di Garibaldi Nel 2007 è stato pubblicato il gioco Garibaldi: La Trafila, che permette di conoscere e approfondire una delle pagine più significative della storia ravennate di Daniela Poggiali Il Risorgimento, foriero di rivolgimenti e di grandi passioni, divenne da subito, per la sua travolgente carica innovatrice, soggetto favorito di tutta una serie di stampe popolari che, acquistate a basso costo da venditori ambulanti o cartolai, contribuirono a diffonderne i principi e a fissare in canoni incontrovertibili l iconografia di personaggi ed eventi. Tra le stampe, alcuni giochi da tavolo dimostrano come le figure e gli avvenimenti di quell epoca si prestassero a svariate interpretazioni, anche ludiche, a testimonianza del successo delle idee risorgimentali e della loro circolazione a più livelli sociali fin dalla metà dell Ottocento. Presso la Biblioteca Classense di Ravenna è conservato, ad esempio, un gioco dell oca molto particolare: il percorso tradizionale, ridotto a 59 caselle, reca, al posto delle grasse oche, stelle bianche e nere, che fanno rispettivamente raddoppiare il tiro o andare fuori gioco, e figure di gesuiti che obbligano a ritornare alla casella precedente al tiro dei dadi. Le raffigurazioni e le iscrizioni ai margini del tabellone chiariscono l intento del gioco: il nome, Abbasso le code: nuovissimo giuoco americano, la testa di un gesuita, posta entro un intrico di rovi, e i nomi di Pio IX e del cardinale Giacomo Antonelli, alludono ironicamente agli atteggiamenti conservatori del papa e del suo segretario di stato e alle loro simpatie per i Gesuiti. Il gioco, pubblicato a Milano, risale agli anni immediatamente successivi alla svolta reazionaria di Pio IX, e s inserisce, dunque, a pieno nel clima di accese polemiche nei confronti dell operato di quel pontefice nel quale si erano inizialmente riposte le speranze di radicali cambiamenti del governo delle legazioni. Un altro foglio della fine dell Ottocento, anch esso conservato nelle collezioni classensi, illustra un gioco di percorso che prende nome dalle tumultuose vicende del Quarantotto: ne La battaglia del 48 i giocatori seguono un percorso numerato che li porta all interno di un campo di battaglia, spettatori di un attacco ad un vecchio castello, situato in posizione strategica. I giocatori possono capitare sulle postazioni di gruppi di ufficiali, che garantiscono la buona riuscita del tiro, o di truppe di fanteria o di bersaglieri, che costringono a pagare un pedaggio. La vittoria spetta, naturalmente, a chi arriva per primo al castello, posto nell ultima casella del percorso. Il gioco riutilizza un immagine di Quinto Cenni, famoso pittore e disegnatore, specializzato proprio nei temi risorgimentali. Nell Italia laica post-unitaria al culto per i santi, veicolato proprio attraverso le stampe popolari, che avevano il compito di diffondere nell immaginario collettivo esempi di religiosità e di devozione, si sostituisce quello per i personaggi che avevano contribuito a rendere la nazione un paese libero, primo fra tutti Garibaldi, vero grande eroe del Risorgimento e nuovo mito dell unità italiana ma anche incarnazione della lotta per la libertà di tutti i paesi: e così anche all estero si celebra il generale con un gioco, Garibaldi-Spel, presente alla Classense, che reca al centro del foglio il tricolore italiano e che rievoca sinteticamente in olandese gli episodi salienti della vita dell eroe, con riferimenti alle imprese sudamericane, oltre che naturalmente alle vicende italiane. La vita del generale si presta in modo particolare alla narrazione e all intrattenimento di grandi e piccoli, se è vero che lo storico del gioco Giampaolo Dossena definisce Garabalda quella lingua inventata, usata dai bambini come scioglilingua, in cui si sostituiscono tutte le vocali a turno con una sola (usando la A, Garibaldi diventa Garabalda ) e che, in anni recenti, le celebrazioni dei centenari garibaldini hanno costituito il pretesto per la pubblicazione di giochi sulla figura e la storia dell eroe: nel 1982 è uscito, pubblicato dalla Clem Toys, Garibaldi, l eroe dei due mondi, gioco di strategia che prendeva spunto dalle battaglie combattute dal generale a Digione, a Mentana e al Salto di Sant Antonio. Nel 2007, invece, è stato pubblicato il gioco Garibaldi. La Trafila, che permette di conoscere e approfondire una delle pagine più significative della storia ravennate: ideato da Gabriele Mari per la Ludoteca dei Cacciatori di Teste di Ravenna e edito dalla Nexus, si compone di un tabellone che riporta il percorso compiuto da Garibaldi durante la celebre trafila e di schede cronologiche di supporto ai giocatori; l eroe, impersonato da uno dei giocatori, dovrà eludere gli Austriaci, controllati dagli altri giocatori, e sarà impegnato nella rocambolesca fuga che dovrà portarlo, attraverso le valli ravennati, come avvenne nella storia, alla salvezza. 8

9 Dobbiamo proprio vivere senza sogni? Credo che oggi la realizzazione di una manifestazione a favore dei popoli che non godono della propria libertà e dei principali diritti civili sarebbe molto utile a risvegliare le coscienze assopite di molti. di Antonello Piazza Qualche giorno fa ho avuto il piacere di ricevere una telefonata da una vecchia amica: Marcella, con la quale ho condiviso anni fa il piacere di fare politica. Dopo aver concluso la gradevolissima chiacchierata ho ripensato a quando, oltre 30 anni fa, mi gratificava fare politica. Sì, sembra quasi sia passato un secolo da quando un folto gruppo di giovani si ritrovava alla Casa del Popolo, avendo come comune denominatore la condivisione di una idea di come dovesse essere l Italia del futuro. L Italia in cui oggi noi viviamo non è certamente quella che sognavamo allora. Una giustizia che funziona, una società civile che vuole migliorare nella generalità le proprie condizioni sociali, una Amministrazione Pubblica vicina al cittadino che premia l onestà e non la furbizia, un Italia che si prodiga affinché il valore della democrazia e della libertà sia proprio di tutta l umanità. Il sogno di noi giovani di allora era quello di fare politica per dare un contributo, seppur piccolo e marginale, per migliorare la nostra società. Un sogno che è rimasto tale, visto che anche la cosiddetta seconda repubblica fino ad ora non è riuscita a fare nemmeno una di quelle cose per cui per alcuni anni, io ed altri ragazzi della FGR, abbiamo fatto attività politica. Anzi, in questo momento stiamo vivendo una sorta di restaurazione culturale : non esistono più i movimenti politici giovanili e non, che si indignano o manifestano per quanto accade nel mondo, come la brutale repressione cinese nel Tibet, come Hamas e la parte più integralista musulmana sta cercando di frenare la pacificazione fra il popolo palestinese e quello israeliano. Nessuna mobilitazione neanche per i disastri naturali accaduti nell ex Birmania, dove un regime dittatoriale pretende di governare gli aiuti umanitari, impedendo che volontari di altri paesi diano una mano, o in Cina dove un apocalittico terremoto ha distrutto una intera regione. No, a Ravenna non si manifesta più per queste cose, quasi fossero problemi di un altro pianeta. Noi siamo chiamati alla mobilitazione per temi molto più importanti : se fare o no lo Zoo a Mirabilandia o per difendere il Parco dei Gufi, l ex Orto Siboni, che per anni non ha interessato neppure una persona, al punto tale che nessuno ha contrastato la decisione assunta dal PRG del 1993, di destinare tale zona ad area edificabile. C è da preoccuparsi se la nostra coscienza, e soprattutto quella delle giovani generazioni, non coltiva queste sensibilità, se perdiamo quella tensione morale sui principi fondamentali che dovrebbero essere ancora le fondamenta della nostra repubblica. Non è forse compito anche delle forze politiche fare azioni perché il nostro essere cittadini superi i confini degli egoismi delle proprie opinioni su piccoli temi locali? Ci si può mobilitare per un Ideale, per una Idea di Futuro, anziché per protestare contro un cassonetto o per organizzare effimere ronde notturne, frutto della paura nei confronti di ciò che non ci è simile? Per cultura non sono mai stato un sostenitore delle folle oceaniche, ma credo che oggi la realizzazione di una manifestazione a favore dei popoli che non godono della propria libertà e dei principali diritti civili sarebbe molto utile a risvegliare le coscienze assopite di molti. 9

10 Intervista a Giordano Tabanelli sindaco di Lugo Appena entrato a far parte dell Ufficio Presidenza dell Unione dei Comuni Giordano Tabanelli Tabanelli Lei è appena entrato a fare parte dell Ufficio di Presidenza dell Unione dei Comuni, quale bilancio traccia sul recente passato e quali programmi per il futuro? Per quanto riguarda il bilancio occorre rifarsi all esperienza dell Associazione dei Comuni la cui trasformazione ha appena dato vita all Unione. Come Associazione abbiamo iniziato a lavorare insieme fondendo esperienze e tecnostrutture provenienti dai singoli Comuni. Dopo avere consolidato tutto ciò e avere omogeneizzato i vari regolamenti comunali abbiamo fatto un altro passo in avanti dando vita all Unione. Cioé? Per dare risposte più celeri ai cittadini e alle associazioni di imprese, senza costringerli a fare il giro dei vari uffici comunali, abbiamo costituito uffici associati in grado di omogeneizzare e semplificare le varie procedure. Inoltre esserci costituiti in Unione e avere dato vita ad un unico soggetto ci favorisce nel dialogo con gli altri Enti pubblici. Un Unione di abitanti pesa certamente di più rispetto alla forza dei piccoli comuni singolarmente presi. Cosa metterete in campo nel prossimo futuro? Possiamo dire che questo è sicuramente un passo determinante, ma potrebbe anche non essere il passo definitivo. Quando abbiamo dato vita all Associazione non ci siamo posti dei limiti. Abbiamo iniziato un percorso che potrebbe anche nel tempo avere ulteriori sviluppi. Per ora il risultato è l Unione ed è un bel passo in avanti tanto è vero che nei prossimi mesi vedrà la luce un Piano regolatore unico per tutti i Comuni della Bassa Romagna. Essendo il Piano regolatore uno strumento fondamentale per la pianificazione del territorio direi che partendo da qui abbiamo gettato delle solide basi per proseguire nell azione comune. Tabanelli Lei dal suo ruolo di componente dell Ufficio di Presidenza dell Unione che bilancio fa delle alleanze in questi Comuni? Il bilancio è sicuramente positivo anche se non identico in tutti i Comuni. Brevi dal lughese Come repubblicani abbiamo dato il nostro contributo. Il problema delle alleanze è sicuramente complesso anche se come Partito Repubblicano abbiamo sempre dato la prevalenza ai programmi, quindi ai contenuti. Questo sarà il nostro riferimento anche per iniziare a ragionare delle prossime alleanze in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera Il PRI a livello provinciale ha una solida alleanza con il centro-sinistra che è stata riconfermata anche nell ultimo congresso provinciale. Noi intendiamo proseguire questa esperienza certamente mettendo i programmi al centro del confronto con le altre forze politiche. I programmi saranno la cartina di tornasole. Tutte le forze politiche che intenderanno dare vita a governi locali dovranno, con pari dignità, procedere alla stesura di un programma. Solo le forze politiche che si riconosceranno in quel programma comune potranno continuare l esperienza di Governo. Si sono insediati gli organi dell Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Giordano Tabanelli è stato nominato nell Ufficio di Presidenza e Ivo Pasquali è entrato nell Assemblea dando vita al Gruppo del P.R.I L amico Roberto Drei è stato recentemente nominato nel Consiglio di amministrazione di TEAM Asset avvicendando Mario Cortesi. A tutti gli amici i migliori auguri di buon lavoro dai repubblicani della consociazione lughese. 10

11 Piano Operativo Regionale La programmazione della Regione Emila-Romagna in merito agli incentivi alle imprese Il POR (Piano Operativo Regionale) contiene la strategia della Regione in tema di incentivi alle imprese, suddivisa per assi prioritari ai quali faranno seguito le misure attuative (i bandi di finanziamento alle imprese e le procedure negoziali per gli enti locali). Il nuovo obiettivo della Comunità Europea è la competitività; che sostituisce il principio del sostegno allo sviluppo delle aree svantaggiate. In effetti la novità sostanziale, rispetto al piano precedente (più comunemente conosciuto come obiettivo 2) è la eliminazione delle zone considerate insufficientemente sviluppate e l inserimento di un principio legato appunto all aumento della competitività delle imprese, attraverso provvedimenti mirati, a prescindere dalla loro collocazione geografica. Tutto ciò trova conferma nell enunciazione della strategia di sviluppo della Regione, che è la seguente: - sostenere lo sviluppo di una conoscenza competitiva attraverso i fattori della conoscenza e dell innovazione, un economia sostenibile e attrattiva in grado di promuovere un elevata qualità sociale e dei territori in un contesto economico aperto all integrazione europea e alla concorrenza internazionale; - promuovere l evoluzione del sistema produttivo verso un elevata competitività internazionale centrata sul rafforzamento del sistema innovativo regionale e del sistema della ricerca, al fine di promuovere avanzamenti tecnologici e di determinare il miglioramento della competitività industriale e della qualità sociale; - promuovere uno sviluppo territoriale diffuso, sostenibile e integrato per assicurare un governo organico dei sistemi locali, promuovere la riqualificazione e l innovazione energetico-ambientale nel sistema produttivo, valorizzare e riqualificare le risorse naturali, culturali e promozionali dei territori. Il nuovo piano operativo regionale si caratterizza quindi per i seguenti aspetti: È stata eliminata la zonizzazione, le risorse saranno suddivise su tutto il territorio regionale, sebbene la Regione si sia impegnata a mettere in atto misure specifiche per il sostegno delle aree più svantaggiate (ad esempio tramite il finanziamento della legge sulla montagna); Si nota un forte accento sul tema della competitività e dello sviluppo tecnologico, confermato dall entità delle risorse dedicate e l obiettivo dichiarato dalla Regione di voler raggiungere il 3% di spesa in Ricerca e sviluppo entro il 2010 (nel 2003 è stato pari all 1,2%); L obiettivo la promozione di azioni per fare crescere la cultura manageriale delle PMI, con particolare attenzione agli aspetti informatici; Sono sempre di più le misure che prevedono contributi a fronte di progetti presentati da gruppi di imprese e non da singole imprese. Partendo da questo nuovo approccio della Regione è doverosa una riflessione in merito a come poter gestire queste opportunità all interno del sistema delle piccole imprese asse portante dell economia del nostro territorio. Il sistema tradizionale della gestione degli incentivi pubblici alle imprese, sia regionale sia nazionale, sta evolvendosi da un sistema individuale di incentivi erogati alle singole imprese a fronte di specifici investimenti produttivi, a un sistema progettuale, che elargisce aiuti a gruppi di imprese, a fronte di presentazione di progetti focalizzati sui temi dell innovazione tecnologica e organizzativa, della ricerca, dell internazionalizzazione. Per poter cogliere tali opportunità si rende necessaria un attività di catalizzazione di interessi comuni a categorie di imprese, appartenenti a specifiche filiere produttive e ciò potrà essere un ostacolo difficile da superare per molte imprese. Red. 11

12 Mazzini e le risposte... Essa (La Famiglia) è la culla dell Umanità. Come ogni elemento della vita umana, essa deve essere aperta al Progresso, migliorare di epoca in epoca le sue tendenze, le sue aspirazioni Da sempre, per la Fgr Romagna laicità, progresso, civilità, sono parole d ordine, terreni di battaglia dai quali non tirarsi mai indietro. Ultimamente, in alcuni Comuni romagnoli, si sta discutendo dell opportunità di introdurre registri delle unioni civili. Gli fgrierrini hanno portato avanti, in molte occasioni, la proposta. Il senso di questa battaglia, è quello di fornire ai giovani più sicurezze, svincolate da eredità contrattuali non proprio laiche; eredità che probabilmente lasciano il tempo che trovano, al giorno d oggi. Sorpresi da alcune risposte trovate sui giornali, i giovani della FGR sono corsi a Riaprire i libri che loro appartengono. Gioia della Patria! Era tutto come prima. A quanto pare quindi, nessuna svista. La Famiglia, lo scrive proprio Lui, deve adattarsi al mondo in cui si vive, fare sue le istanze civili, cambiare con l uomo, per poter conservare la sua missione. E singolare come, a distanza di più di cento anni, ciò che aveva teorizzato Mazzini è talmente attuale da non essere neanche preso in considerazione dalle forze politiche italiane. Il teorico dell unità d Italia è ancora il futuro. Secondo Mazzini, la Famiglia non è un fine, ma un mezzo, attraverso il quale arrivare al pieno compimento di se stessi. Mazzini utilizza questo nucleo della società, per proiettare dentro di esso la nascita di tutte le virtù che compongono il cittadino. Inoltre, non può sorprendere che Mazzini usi questo ambito per tutelare due delle figure più discriminate del suo tempo: le donne ed i bambini. compito della famiglia è quindi quello di Educare: In nome di ciò che è più sacro, non dimenticate che voi avete in cura le generazioni future, che avete verso quell anime che vi sono state affidate, la più tremenda responsabilità che l essere umano possa conoscere: voi dovete iniziarle, non alle gioie o alle cupidigie della vita, ma alla vita stessa, ai suoi doveri, alla Legge Morale che la governa. La Donna, quindi: Mazzini, memore degli affetti della madre, è preoccupato per la sua condizione, per la sua sorte. Essa non è solo guardiana del focolare, ma vera e propria parte integrante della Famiglia, e della Patria; tutte le forze devono essere spese per emanciparla, distoglierla da quello stato di subalternità che ha caratterizzato tutte le epoche passate: Oggi, la metà della famiglia umana, la metà con la quale noi cerchiamo ispirazione e conforti, la metà che ha in cura la prima educazione dei nostri figli, è, per singolare contraddizione, dichiarata civilmente, politicamente, socialmente ineguale, esclusa da quell Unità.... L emancipazione della donna dovrebb essere continuamente accoppiata per voi con l emanciapzione dell operaio. Tutto questo non può non portarci ad alcune considerazioni sullo stato attuale dei diritti civli e delle coppie in Italia. Siamo, come al solito, fanalino di coda in Europa. questa volta, invece che a proposito di conti pubblici, dimostriamo arretratezza culturale e politica. L italia, come al solito, è un paese che non concepisce progresso o cambiamento. Per meglio dire, i leader italiani non lo concepiscono. Il fantasma di un Tevere troppo stretto, la convinzione di non poter fare politica senza preti, riduce i leader laici italiani a meri portatori del volere di istituzioni eticamente conservatrici. Ma siamo sicuri che questo sia un bene per l Italia? Non accetare il nuovo, rinchiudersi a riccio nella tradizione a tutti i costi, è poi così un bene per l Italia? Noi pensiamo di no. Pensiamo, paradossalmente, di avvicinarci sempre di più alla più antica ispirazione repubblicana, pensando al domani della società civile italiana. Dopo questo breve riassunto: dove abbiamo sbagliato? Fgr Romagna Consapevoli e più preparati Ogni evento luttuoso ha aspetti emotivi e pratici; in ogni caso, spesso ci coglie impreparati. Per affrontare con maggior consapevolezza il lato pratico, possono essere utili alcune indicazioni sul cosa fare in caso di lutto. Decesso in abitazione Per cause naturali: avvertire il medico curante per la constatazione del decesso, in sua assenza la guardia medica o il 118. Per cause violente: avvisare le Forze dell Ordine (112 o 113) i quali, dopo i rilievi del caso, contatteranno il personale incaricato del trasporto fino alla Camera Mortuaria. Decesso in luogo pubblico Avvertire le Forze dell Ordine (112 o 113) i quali, dopo i rilievi del caso, contatteranno il personale incaricato del trasporto fino alla Camera Mortuaria. Decesso in ospedale o casa di cura Le strutture sanitarie si incaricano del trasferimento in Camera Mortuaria, di norma dopo due ore dal decesso. E necessario a questo punto contattare una Agenzia di Onoranze Funebri per l espletamento di tutte le pratiche successive. Per volontà dei familiari, è possibile allestire la camera ardente in abitazione o in altre strutture per il commiato. Le necessarie operazioni di tanatoprassi (preparazione della salma per l esposizione) vengono in questo caso eseguite dal personale dell impresa di Onoranze. Per garantire alle famiglie la possibilità di scegliere liberamente a chi affidarsi, presso le Camere Mortuarie degli Ospedali Civili di Ravenna e Faenza si può trovare esposto l elenco delle imprese che operano sul territorio comunale e in possesso della necessaria autorizzazione all esercizio dell attività. 12

13 news pagina a cura di Barbara Guerra A tavola con Sauro RAVENNA Il 10 giugno, presso il circolo Doveri e Diritti, si presenta La gatta rossa, di Sauro Mattarelli. Il fortunato volumetto, edito dall editore Chegai di Firenze, è quasi esaurito ma consente ancora di dialogare sul filo del ricordo intorno alla Romagna che non c è più o forse non c è mai stata. Il luogo dove però ambienti, fedi, amori e speranze si sono sintetizzate formando una enclave dai tratti unici, dalla singolare capacità di descrivere molte parti del nostro pianeta globalizzato. Se la politica ha connotato indelebilmente la terra degli uomini rossi : repubblicani, socialisti, comunisti, anarchici e cattolici, da questo libro emerge però una umanità che, a sua volta, ha saputo piegare le ideologie a stili di vita, tradizioni, etiche tipiche di questi luoghi. Questo libro racconta, quindi, con un ironia e un disincanto che non giunge mai al cinismo e all indifferenza, il tempo in cui le passioni sapevano colorire e dare significato a vite fatte di fatica, sacrifici e dolori. Sauro Mattarelli vi dà appuntamento martedì 10 giugno, alle ore 20, presso il Ristorante Vinvita Circolo Doveri e Diritti, via Monfalcone, 10, per l ultima cena con autore in programma per l anno in corso, organizzata dalla Cooperativa Mazzini di Ravenna. Per prenotazioni telefonare al numero: 0544/ Visita guidata al MAR RAVENNA Il 20 giugno, in occasione della mostra La cura del bello, nella lezione di Corrado Ricci, la cooperativa Mameli organizza una visita guidata di gruppo alla Loggetta Lombardesca. Allestita in tre sedi, con 140 opere straordinarie dalla fine del 1200 ai primi del 900: questi i numeri della mostra dedicata a Ricci nel 150 dalla nascita, inaugurata a Ravenna al MAR (Museo d Arte della città), alla Biblioteca Classense e al Museo Nazionale. Storico dell arte, studioso e museologo, Ricci ha svolto un ruolo fondamentale nell Italia post-unitaria per l elaborazione dell identità nazionale. La mostra, curata da Andrea Emiliani e Claudio Spadoni, promossa dal Comune di Ravenna, dall Assessorato alla Cultura e dal MAR, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, documenta le varie tappe del lavoro di riordino museale svolto da Corrado Ricci a partire dal 1894 ed è l occasione per ammirare capolavori della storia dell arte italiana come Barocci, Bellini, Cagnacci, Carracci, Fontanesi, Lorenzetti, Lotto, Parmigianino, Reni, Rembrandt, Cosmè Tura. La Cooperativa Mameli di Ravenna, vi dà appuntamento venerdì 20 giugno, alle ore 19, presso la Loggetta Lombardesca, per l ultima serata aperitivo in terrazza e visita guidata alla mostra in omaggio a Corrado Ricci (9 marzo 22 giugno). Gruppo massimo: 30 persone. Per prenotazioni telefonare al numero: 0544/33451 (mattina). INAUGURATO IL 112 CAFFE A SAN PIETRO IN CAMPIANO Prosegue l opera di valorizzazione del patrimonio repubblicano Il 1 maggio data simbolica per i lavoratori e per i Repubblicani, il vice-sindaco Giannantonio Mingozzi ha tagliato il nastro del rinnovato bar del Circolo Fratelli Bandiera di San Pietro in Campiano. La ristrutturazione ha riguardato la messa a norma degli impianti e una nuova distribuzione degli spazi che permetteranno ai nuovi gestori Mauro & Nicola di offrire migliori servizi alla clientela, in particolare il bar si propone per colazioni e aperitivi. La sala attigua al bar è stata attrezzata con un moderno impianto audio/video che permetterà lo svolgimento di eventi politici e culturali. Bruno De Modena, anima del circolo e Giuseppe Raggi, Presidente della Cooperativa Ville Unite hanno trovato una perfetta sintesi nella realizzazione del progetto e nell organizzazione dell inaugurazione che ha visto una folta partecipazione di pubblico che ha gradito l abbondante e tradizionale buffet. Ma archiviato questo impegno, già se ne affaccia un altro particolarmente impegnativo, molto probabilmente il 2 giugno, ma la data è da confermare, si inaugurerà infatti il nuovo Circolo Mazzini di Santo Stefano, anche in questo caso bar, sala convegni e una nuova sala biliardi. Questi appuntamenti portano alla ribalta amici che hanno il grande merito di valorizzare e tenere vivo il grande patrimonio che i Repubblicani con sacrifici di generazioni, hanno saputo costruire nel nostro territorio e fare in modo che tutto ciò non vada disperso è un omaggio a quegli amici ed un impegno per la presenza capillare del PRI che viene puntualmente ripagata nei momenti elettorali. S.R. 13

14 SPORT & DINTORNI Baseball Godo La Italian Baseball League è arrivata quasi al giro di boa e per il Baseball Godo proprio l ultima partita del girone di andata sarà fondamentale per capire se anche l anno prossimo potrà essere ai nastri di partenza della massima serie. La lotta è con la matricola Redipuglia per non retrocedere in A2, intanto i Goti hanno messo a segno la prima e importante vittoria contro i Pirati della Telemarket Rimini. Per la formazione godense l anno in corso è una specie di anno zero con l abbandono dell attività agonistica del lanciatore italiano Cristian Mura e con il passaggio a Bologna di Joseph Mazzucca e di Codi Cillo, tre pilastri delle passate annate. Mingozzi alla Mille Miglia Terza partecipazione del vice-sindaco Gianni Mingozzi alla Mille Miglia, la prestigiosa rievocazione in chiave gara di regolarità della mitica e tragica corsa: Brescia-Roma e ritorno. Pur tra mille difficoltà l equipaggio ravennate completato dall imprendotore faentino Pietro Morini su Lancia Aurelia B24 gran turismo del 1957, 2451 di cilindrata, n. di gara 341 è giunto al traguardo in 270 posizione su oltre quattrocento vetture. Ravenna Calcio La tormentata stagione della serie B del Ravenna Calcio targato Gianni Fabbri si conclude con la retrocessione in serie C1; sono stati pagati tutti e fino in fondo gli errori di gioventù della formazione che aveva trionfalmente ottenuto la promozione lo scorso anno. Naturalmente anche la classe arbitrale non è stata tenera con la matricola Ravenna, ma sarebbe ingiusto aggrapparsi a ciò. Il campionato giallorosso, pur sfortunato, ha comunque messo in luce alcuni elementi di spicco che ritroveremo l anno prossimo nella serie cadetta o chissà, anche più su, due in particolare: gli attaccanti Davide Succi e Nando Sforzini, arrivato a gennaio per trovare lo spazio che non aveva a Vicenza e autore di gol e giocate d autore, un giocatore che fa reparto. Quando un campionato si conclude con la retrocessione, non si è soliti festeggiare, ma è doveroso un ringraziamento a tutto lo staff a cui l impegno non è certo venuto meno. Stefano Ravaglia 14

15 Ringraziamo gli amici che hanno sottoscritto Nel 16 anniversario della scomparsa di SANTE FUSCHINI, la moglie Zaira, i figli e il fratello di S.P. in Trento fanno un offerta al PRI. In memoria di MARIO FUSCHINI, recentemente scomparso, la cognata Zaira e i nipoti fanno un offerta al PRI. Nel 18 anniversario della scomparsa di OLIVO FIAMMENGHI, i figli Alfiero e Raniero, unitamente alle loro famiglie, lo ricordano con immutato affetto facendo un offerta al PRI. Il 27 maggio 2008 è ricorso il 21 anniversario della scomparsa di ATTILIO DONATI, lo ricordano caramente la moglie Iris, le figlie Donatella e Roberta e parenti tutti. Il 13 maggio 2008 è ricorso il 14 anniversario della scomparsa di IVO MALTONI, lo ricordano caramente la moglie Carmen, le figlie Alessandra e Barbara, la sorella Iris e i nipotini Cristian e Andrea. In memoria di A N T O N I O MALTONI (det Rovra Verda) deceduto il 17 maggio 1995, la moglie unitamente alle figlie, nipoti e pronipoti, lo ricorda con un offerta al PRI. Nel 10 anniversario della scomparsa di ALDO CELLINI, avvenuta il , la moglie Santarelli Pierina ha fatto un offerta al PRI. Il 3 maggio 2008 è ricorso il 18 anniversario della scomparsa di NULLO SUPRANI. Il figlio Sergio, unitamente alla propria famiglia, lo ricorda e sottoscrive per il PRI. Nel 33 anniversario della scomparsa di GIULIANO CASADEI, che è ricorso il , i cugini Umberto, Silvano e Pino lo ricordano con immutato affetto e fanno un offerta al PRI. Il 14 maggio è ricorso il 3 anniversario della scomparsa di MASSIMO PASINI, il figlio Fausto e la nuora Antonietta lo ricordano facendo un offerta al PRI. Nel 14 anniversario della scomparsa di GUERRINO ALLODOLI, che è ricorso il , il figlio Ivo, unitamente alla moglie Graziella, sottoscrive per il PRI. Nel 6 anniversario della scomparsa di AUGUSTO DAMASSA, la famiglia lo ricorda con un offerta al PRI. Nel 26 anniversario della scomparsa di RENATO BELLARDI lo ricordano la sorella Ada e i nipoti Molducci e Montalti facendo un offerta al PRI. Nel 36 anniversario della scomparsa di MASSIMO SBRIGHI, che è ricorso il , la mamma Maria Melandri lo ricorda con immutato dolore, unitamente al marito S A L V A T O R E SBRIGHI, facendo un offerta al PRI. A Bastia il 27 maggio è ricorso il 21 anniversario di APOLLINARE GHIRARDI, lo ricordano con affetto i fratelli Ciro e Silvana, i nipoti Roberto, Sergio, Daniele, Angela, Adriana, i pronipoti Manuel e Alex, in particolare la cognata Miranda. In memoria di EBRO DE LORENZI, nel 9 anniversario della scomparsa che è ricorso il 1 giugno 2008 e della mamma ELDA RANDI nel 1 anniversario, la figlia Adria, il genero Arnaldo, i nipoti Massimo, Luca, Elisabetta e Sabrina e la sorella Olga, nel ricordarli con immutato affetto, fanno un offerta al PRI. Nel 3 anniversario della scomparsa di PIETRO RAGUSI, deceduto il , la moglie Licinia, le figlie Miria e Angela, i generi e i nipoti nel ricordari a quanti lo conobbero, fanno un offerta al P.R.I. 15

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