IL NOSTRO SERVIZIO. Durata. Crioconservazione garantita per 25 anni del campione in due quote per un eventuale doppio utilizzo.

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1 IL NOSTRO SERVIZIO Cells4bank offre ai genitori la possibilità di scegliere la conservazione privata familiare del sangue cordonale secondo i più elevati standard qualitativi. Il servizio di conservazione privata familiare di Cells4bank comprende il supporto per la gestione di tutti gli aspetti burocratici ed organizzativi, la fornitura del kit di prelievo e trasporto delle cellule staminali, la gestione del ritiro ed il trasporto del campione dopo il parto fino ai laboratori ubicati in Inghilterra. Il campione viene raccolto al momento del parto in qualunque ospedale italiano in modo sicuro, rapido ed indolore e viene inviato, mediante DHL internazionale dedicato, al laboratorio. Presso il laboratorio il campione viene analizzato, trattato e, verificata la rispondenza ai parametri di qualità, le cellule vengono congelate in due porzioni in una speciale sacca a doppio compartimento all interno di un contenitore criogenico a vapori di azoto, a -196 C. Le cellule rimangono a completa disposizione della famiglia, per un possibile utilizzo futuro da parte del bambino stesso (uso autologo) o dei familiari compatibili (uso familiare). Durata Crioconservazione garantita per 25 anni del campione in due quote per un eventuale doppio utilizzo. Servizi offerti! Assistenza dedicata ai genitori per l espletamento delle procedure finalizzate all ottenimento dell Autorizzazione all esportazione di campione di sangue del cordone ombelicale per uso autologo.! Ritiro del campione, a mezzo di DHL dedicato presso la struttura in cui avviene il parto e trasporto al laboratorio di crioconservazione.! Eventuale rispedizione del campione in Italia, qualora se ne presentasse l effettiva esigenza; la richiesta può essere effettuata sia dai genitori, esercitanti la patria potestà sul campione fino al diciottesimo anno di età del figlio, sia, una volta compiuti i 18 anni, dal figlio che è l unico proprietario del campione.! Rilascio del Certificato di crioconservazione intestato al bambino/a, recante l identificativo del campione (il codice alfanumerico che lo identifica col proprio

2 specifico campione), la data della crioconservazione, il numero di cellule nucleate (WBC), il numero di cellule staminali (CD34+), sterilità o non sterilità del campione e la vitalità cellulare. La certificazione viene rilasciata dalla persona responsabile, iscritta all Ordine dei Biologi in Italia.! Contestualmente alla raccolta delle cellule staminali cordonali viene effettuato un prelievo di sangue venoso materno. La legislazione italiana, in applicazione delle Direttive Europee (2006/17/CE) in materia, prevede che la mamma, ai fini dell ottenimento dell autorizzazione all esportazione del campione cordonale, effettui, nell ultimo mese di gravidanza, delle analisi del sangue, le quali saranno ripetute entro 6 mesi, poiché sono basate sulla risposta anticorpale (c.d. periodo finestra per alcune malattie virali trasmissibili anche al bambino). La Cells4bank consente alla mamma di non rifare le analisi, evitandogli cosi un ulteriore dispendio di tempo e denaro. Questo perché all art. 2.6 dell allegato II della Direttiva 2006/17/CE è espressamente previsto che, qualora il donatore vivo sia ulteriormente sottoposto alle analisi del sangue già espletate nell ultimo mese di gravidanza mediante la tecnica per l'amplificazione degli acidi nucleici (NAT), non è necessario ripetere l esame dei campioni di sangue. Pur essendo tali tecniche di analisi del sangue più costose, la Cells4bank, ha deciso di farle comprendere nel costo del servizio. In caso di mancato invio del campione di sangue materno unitamente al campione di sangue cordonale, detti esami devono essere eseguiti subito dopo le dimissioni dall ospedale e ripetuti sei mesi dopo il parto. Laboratorio il laboratorio inglese Biovault Ltd., da oltre 10 anni specializzato nel processare e conservare cellule staminali provenienti da vari paesi ed estratte da varie fonti di prelievo come sangue e tessuto cordonale, sangue periferico, midollo osseo. Dotato della licenza HTA rilasciata dall omonima competente authority inglese Human Tissue Authority, quale Banca di Tessuti ( Una unità di un ospedale pubblico o un settore di un servizio trasfusionale o una struttura sanitaria senza fini di lucro in cui si effettuano attività di lavorazione, conservazione, stoccaggio o distribuzione di tessuti e cellule umani o una struttura sanitaria autorizzata.), Biovault è costituito in forma di società inglese per adeguarsi a tutte le normative interne del Regno Unito nonché alle Direttive Europee; ha la capacità di conservare più di un milione di campioni e recentemente ha ampliato i propri accreditamenti anche al banking di tessuti adiposi, tendinei, della cornea, della pelle, del femore, di valvole cardiache.

3 Definito dalla HTA come l esempio da seguire nel settore per i suoi elevati standard, da settembre 2012 Biovault è stato acquisito dall Università di Plymouth che, accanto ai consolidati investitori minori attivi nel campo delle Biotecnologie, ne possiede la quota maggioritaria. Il cambiamento della compagine societaria è un risultato importante e un punto di partenza per creare una base ancora più solida per una progressiva espansione come banca internazionale dei tessuti (Biovault International Ltd). Questa nuova proprietà accentua il carattere di banca mista di Biovault Technical Ltd. Infatti, opera per l UK South West Peninsula Transplant Programme dell NHS, il sistema sanitario nazionale pubblico, e collabora in tutta Europa con organizzazioni sanitarie, aziende private e partners accademici e del mondo della ricerca, per favorire l innovazione in campo tecnologico e medico-chirurgico (nella medicina rigenerativa, nel trattamento di lesioni da attività sportive e in procedure ricostruttive viso/seno). Ha un esperienza decennale nel processare e conservare tessuti e cellule da utilizzare in una vasta gamma di applicazioni mediche e chirurgiche; inoltre, conserva campioni destinati alla ricerca per organizzazioni, Università e strutture private in tutta Europa. Infine, fornisce servizi di consulenza ad organizzazioni mediche che vogliono il proprio laboratorio di conservazione: tra questi anche il Plymouth Hospitals NHS Trust. Biovault ha ottenuto anche l importante accreditamento JACIE, grazie al quale è possibile dimostrare la qualità dell intero sistema di gestione della manipolazione e della crioconservazione delle cellule staminali e dei relativi processi, il mantenimento nel tempo di tali standard, la sicurezza degli operatori sanitari coinvolti, al fine di garantire la conservazione ottimale per un eventuale trapianto. Conservazione garantita 25 anni da un fondo Escrow Il fondo Escrow è un vero e proprio conto di deposito presso terzi in cui il nostro laboratorio accantona gli importi della conservazione per i futuri 25 anni affinché non vengano utilizzati per finanziare attività di business della banca (come fanno molte altre società) ma siano destinati esclusivamente alla copertura finanziaria delle quote annuali di conservazione. Il laboratorio possiede, inoltre, altre due sedi adibite allo stoccaggio dei campioni, a garanzia di una piena operatività anche in caso di emergenza. Il laboratorio dispone di: " clean rooms classe "A in B", costantemente monitorate con conta particelle, in modo da assicurare il massimo grado di purezza e pulizia dell'aria circolante per la manipolazione in

4 condizioni di sterilità di prodotti destinati alla terapia cellulare, in accordo con la direttiva comunitaria 2006/17/EC; " laboratorio controllo qualità completamente attrezzato per microbiologia, conta cellulare, FACS analisi, coltura cellulare; " zona di stoccaggio dei campioni, dotata di area quarantena preventiva, costantemente monitorata e sorvegliata, ad accesso controllato, con sistemi di allarme e sistema per l'alimentazione dei contenitori criogenici in caso di black out. " staff perfettamente formato ed addestrato, in grado di soddisfare gli stringenti requisiti dell'authority tedesca e delle normative europee. Accettazione del campione ed esecuzione del controllo di qualità in ingresso Appena il campione giunge presso il laboratorio, il personale provvede immediatamente alla verifica del volume di sangue raccolto. Il volume iniziale del campione è, infatti, correlato al numero di cellule presenti dopo la manipolazione, e si considera ottimale un volume iniziale superiore ai 40 ml. Qualora il volume sia inferiore ai 40 ml, la conservazione del campione non è possibile, poiché il numero di cellule presenti sarebbe insufficiente per qualunque trattamento futuro. Dal campione iniziale viene prelevato un piccolo quantitativo di sangue conservato per poter eseguire, in caso di futuro utilizzo, la tipizzazione HLA. Se il campione non venisse processato saranno informati i genitori, che riceveranno un rimborso totale dell importo versato, meno i costi vivi del kit di prelievo, della spedizione e degli esami di laboratorio Manipolazione del campione Il campione raccolto viene conservato dopo essere stato sottoposto ad un processo, definito manipolazione, che ha lo scopo di ridurne il volume separando le cellule nucleate (tra cui sono presenti le cellule staminali, CD34+) dagli altri elementi del sangue cordonale che non devono essere conservati: globuli rossi, piastrine, plasma. Il laboratorio esegue la manipolazione utilizzando la tecnologia Sepax di Biosafe. Sepax è un dispositivo, certificato CE ed approvato anche dalla FDA americana per la processazione dei campioni di sangue cordonale, in grado di eseguire la separazione e la riduzione di volume in un sistema completamente chiuso, con traumatismi minimi per le cellule nucleate

5 rispetto ai tradizionali sistemi di centrifugazione e con l impiego di kit sterili monouso sostituiti ad ogni trattamento. Abbiamo scelto di utilizzare il protocollo Sepax UCB, che garantisce una elevata percentuale di recupero delle cellule staminali CD34+ post-manipolazione, vicina al 95%. Questa scelta di qualità determina un maggior costo della procedura di manipolazione ma differenzia notevolmente il servizio che offriamo rispetto a quello di altre società. I globuli rossi, le piastrine ed il plasma vengono eliminati. Su una frazione di plasma il laboratorio esegue test con metodica PCR e/o NAT per la ricerca di infezioni virali. Al campione trattato viene aggiunta una soluzione criopreservante, che ha la funzione di proteggere le cellule dall azione lesiva dei cristalli di ghiaccio che si formano durante il congelamento. Esecuzione dei controlli di qualità e verifica dei criteri di idoneità Sulle delle aliquote prelevate dal campione vengono eseguite alcune determinazioni in grado di indicare se risponde o meno ai criteri di idoneità per un futuro impiego. Vengono eseguite le seguenti determinazioni: " Cellularità del campione, ossia numero di cellule nucleate vitali (WBC o TNC) presenti. Affinché il campione sia effettivamente utile per un utilizzo autologo, è necessario che il numero delle cellule nucleate vitali presenti sia pari ad almeno 1 x 10e8. Per un utilizzo allogenico su un familiare consanguineo i protocolli trapiantologici prevedono una soglia di 4 x 10e8 cellule nucleate. Qualora il numero di cellule nucleate risultasse inferiore a 1 x 10e8 la conservazione avviene solo se i genitori hanno espresso tale volontà. Il significato della conservazione è in questo caso legata alla possibilità, se necessario, di ricorrere alla espansione in vitro delle cellule staminali, con una cellularità di partenza comunque non inferiore a 0,5 x 10e8 o di utilizzarle nell ambito della sola medicina rigenerativa e non a scopo trapiantologico. " Numero di cellule staminali CD34+ vitali. I protocolli trapiantologici non indicano al momento una soglia tra il numero di cellule staminali ematopoietiche presenti e il numero di cellule nucleate. In ogni caso, per un utilizzo autologo il numero di cellule CD34+ deve essere almeno pari a 0,1 x 10e6, mentre per un utilizzo allogenico deve essere pari almeno a 0,5 x 10e6.

6 " Vitalità. Questo parametro indica se le cellule raccolte sono vive ed in grado di replicarsi, fattori fondamentali al fine di decidere se il campione debba essere conservato o sia, invece, inutilizzabile e vada scartato. " Sterilità. Il campione viene testato per valutare l eventuale presenza di infezione da parte di batteri aerobi, anaerobi, funghi. L inquinamento del campione è un avvenimento possibile in una percentuale del 8-10 % dei casi per diversi motivi, fra i quali la rottura precoce delle membrane o la presenza di agenti patogeni o saprofiti (cioè presenti in una grande percentuale della popolazione senza provocare patologie) lungo il canale del parto. A parte alcuni contaminanti che non determinano delle conseguenza, certi agenti, come gli streptococchi, non pregiudicano la possibilità di utilizzo autologo delle cellule cordonali, mentre il trapianto di un unità contaminata non è mai permessa nel caso in cui queste cellule debbano essere utilizzate da altri soggetti, come ad esempio fratelli o sorelle del neonato. Altri agenti, come vari tipi di batteri e funghi, difficilmente permetterebbero l utilizzo, anche autologo, del campione. Qualora il campione risulti non sterile, provvediamo a fornire ai genitori le informazioni circa le possibilità residue di utilizzo del campione e lo conserviamo solo se i genitori esprimono tale volontà. " Test virali. Qualora i test virali eseguiti sul sangue materno negli ultimi 30 giorni di gravidanza evidenzino una positività per CMV, sifilide o HTLV I e II, il laboratorio provvede ad eseguire test virali in PCR su un aliquota del campione trattato per verificare se anche questo risulti infetto. Conservazione Dopo l aggiunta della soluzione criopreservante il campione trattato è conservato in sacca. Le sacche vengono congelate utilizzando un congelatore a discesa programmata, che abbassa gradualmente la temperatura fino a circa 196 C, conservando intatta la vitalità delle cellule. Dopo il congelamento le sacche sono introdotte in appositi contenitori criogenici a vapori di azoto, in grado di evitare fenomeni di contaminazione crociata tra campioni diversi. Le sacche vengono inizialmente conservate in un contenitore criogenico di passaggio, in attesa che siano completati i controlli di qualità descritti. Successivamente, dopo la verifica della rispondenza ai criteri di idoneità, i campioni sono trasferiti in un secondo contenitore criogenico, destinato alla conservazione a lungo termine. Le sacche utilizzate dai Laboratori partner di Cells4bank dispongono di un doppio compartimento. In questo modo, è possibile conservare separatamente una frazione di sangue cordonale pari

7 all 80% del totale ed una pari al 20%, così da poter eventualmente consentire un utilizzo separato delle due frazioni. Costi Il costo del servizio è di 2.400,00 incluso IVA; si può pagare in unica soluzione o scegliere comode rate mensili senza interessi. Potenziale Terapeutico Per alcune di queste patologie, è raccomandato l utilizzo di cellule staminali provenienti da un donatore compatibile, familiare o estraneo: si parla in questo caso di trapianto allogenico. Per altre, è invece possibile o raccomandato l utilizzo di cellule staminali ematopoietiche ottenute dallo stesso soggetto al quale vengono infuse: si parla in tal caso di trapianto autologo. Trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche Diverse patologie sono trattabili con cellule staminali ematopoietiche ottenute da un donatore (esterno o interno alla famiglia) e recuperate da diverse fonti, quali il midollo osseo, il sangue periferico ed il sangue cordonale. La probabilità di trovare donatori istocompatibili all esterno della famiglia è molto bassa, al contrario conservando il campione di sangue cordonale si ha il 25% di probabilità che questo sia totalmente compatibile con un fratello/ sorella ed il 39% di probabilità che sia parzialmente compatibile e comunque utilizzabile. I trapianti di maggior successo e più frequenti sono quelli eseguiti utilizzando un campione di cellule staminali ematopoietiche da donatori all interno della famiglia (uso familiare). Infatti, 1/3 dei trapianti eseguiti a livello mondiale viene effettuato utilizzando donatori appartenenti allo stesso nucleo familiare. Leucemie Leucemie acute mieloidi e linfoidi (Broxmeyer et al 2009) Leucemie croniche mieloidi e linfoidi 1 (Hough et al. 2010) Mielofibrosi primaria -Sindrome mielodisplastica Leucemia cronica linfocitaria Leucemia mielomonocitica cronica Linfomi Linfoma di Hodgkin

8 Linfoma non Hodgkin Linfoma follicolare Linfoma cellule mantello Linfoma cellule-t Linfoma di Burkitt Linfoma linfoblastico Patologie non maligne e tumori solidi Anemia severa aplastica Anemia di Fanconi Anemia refrattaria Anemia refrattaria con eccesso di blasti Talassemia Anemia falciforme Anemia Blackfan Diamond -CGD Patologia di Kostman Sindrome di Hurler Osteopetrosi Emoglobinuria parossistica notturna Neuroblastoma Aplasia dei globuli rossi Anemia congenita diseritropoietica Altre patologie Mieloma Amiloidosi Trapianti per disordini ereditari del sistema immunitario e altri organi Ipoplasia cartilage-hair Malattia di Gunther Sindrome di Hermansky Pudiak

9 Sindrome di Shwachman-diamond Mastocitosi sistemica Disordini ereditari immunitari SCID con deficienza di adenosina deaminasi SCID legata all X -SCID con assenza di cellule Te B SCID con assenza di cellule T e cellule B normali Sindrome di Omenn Neutropenia Mielocatesi Atassia teleangiectasica Sindrome dei linfociti di Bare Immunodeficienza comune variabile Sindrome di Di George Deficienza di adesione dei leucociti Disordini linfoproliferativi Disordini linfoproliferativi legati alla X Sindrome di Wiskott-Aldrich Trapianti per disordini metabolici ereditari Mucopolissaccaridosi Sindrome di Hurler (Staba SL. Et al. 2004) Adrenoleucodistrofia Malattia di Krabbe (Escolar ML et al. 2005) Malattia di Gaucher Malattia di Niemann Pick Sindrome di Lesch Nyhan Osteopetrosi Disordini dei fagociti Sindrome di Chediak-Higashi

10 Granulomatosi cronica Deficienza da actina neutrofila Disgenesi reticolare Disordini mieloproliferativi Mielofibrosi acuta Metaplasia mieloide agnogenica Trombocitemia essenziale Cancro nel midollo osseo Mieloma multiplo Leucemia delle plasma cellule Macroglobulinemia di Waldenstrom Anomalie piastriniche ereditarie Amegacariocitosi Tromboastenia di Glanzmann Trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche Con il termine di trapianto autologo si intende, come si è detto, l infusione di cellule staminali nella stessa persona a cui sono state prelevate. Nel caso del sangue cordonale, ciò vuol dire utilizzare sullo stesso bambino/ bambina il campione raccolto e conservato al momento del parto. L utilizzo di staminali ematopoietiche autologhe è consigliato come prima scelta nel trattamento di: Leucemie CLL Linfomi Linfoma diffuso delle cellule B (ricaduta) Linfoma cellule mantello Linfoma linfoblastico

11 Linfoma di Burkitt Linfoma follicolare cellule B NHL cellule T Linfoma di Hodgkin (ricaduta) Linfoma non-hodgkin Altre patologie Mieloma Amiloidosi Neuroblastoma Retinoblastoma Disordini autoimmuni Leucemie e linfomi Leucemia linfoblastica acuta Leucemia mieloide acuta Leucemia acuta bifenotipica Leucemia acuta indifferenziata Leucemia/linfoma a cellule T dell adulto Linfoma di Hodgkin Linfomi non-hodgkin Leucemia linfatica cronica Leucemia prolinfocitica Disordini della plasmacellula Mieloma multiplo Leucemia plasmacellulare Macroglobulinemia di Waldenstrom Amiloidosi Emoglobinopatie Beta Thalassemia Anemia a cellule falciformi

12 Selezionati casi di deficit di piruvato-kinasi con dipendenza trasfusionale Istiocitosi Linfoistiocitosi emofagocitica familiare Sindrome di Griscelli Sindrome di Chediak-Higashi Istiocitosi a cellule di Langerhans (Istiocitosi X) Osteogenesis imperfecta Altri disordini ereditari Porfiria eritropoietica congenita (malattia di Gunther) Disordini mielodisplastici/mieloproliferativi Sindromi mielodisplastiche, includenti: Anemia refrattaria (AR) Anemia refrattaria con sideroblasti ad anello (ARSA) Anemia refrattaria con eccesso di blasti (AREB) Anemia refrattaria con eccesso di blasti in trasformazione (AREB-t) Leucemia mielomonocitica cronica Leucemia mielomonocitica giovanile Citopenia refrattaria Leucemia mieloide cronica Philadelphia positiva Mielofibrosi idiopatica Policitemia vera Trombocitemia essenziale Insufficienze midollari mono/plurilineari Anemia aplastica acquisita Anemia di Fanconi Discheratosi congenita Emoglobinuria parossistica notturna Anemia di Blackfan-Diamond Anemia diseritropoietica congenita

13 Aplasia pura della serie eritroide acquisita Porpora amegacariocitica congenita (da mutazione del gene del recettore per la trombopoietina) Disordini congeniti delle pistrine (malattia di Bernard-Soullier, tromboastenia di Glanzmann) Agranulocitosi congenita (sindrome di Kostmann) Sindrome di Shwachman-Diamond Disordini congeniti del sistema immunitario Malattia granulomatosa cronica Deficit delle proteine di adesione leucocitaria Immunodeficienze combinate gravi (SCID), includenti: Deficit di adenosin-deaminasi Difetto delle molecole HLA di classe I e II Difetto di Zap70 Sindrome di Omenn Deficit di purin-nucleoside-fosforilasi Disgenesia reticolare Difetto della catena gamma comune a multiple citochine Difetto di JAK3 Sindrome da iper-igm Sindrome di Wiskott-Aldrich Sindrome linfoproliferativa X-linked (Sindrome dei Duncan o Sindrome di Purtillo) Ipoplasia cartilagine-capillizio Sindrome di DiGeorge Sindrome IPEX (immunodeficienza con poliendocrinopatia, enteropatia, X-linked) Altre neoplasie Sarcoma di Ewing Neuroblastoma Carcinoma a cellule chiare del rene Rabdomiosarcoma Altre indicazioni Sindrome di Evans

14 Sindrome linfoproliferative autoimmune (da difetto di FAS, FAS-L, Caspasi) Sclerosi sistemica progressiva Neoplasie in età pediatrica trattate con chemio/radioterapia (per aumentato rischio di sviluppo di s. mielodisplastiche e leucemie acute secondarie). Errori congeniti del metabolismo Sindrome di Hurler (MPS-IH) Sindrome di Scheie (MPS-IS) Sindrome di Maroteaux-Lamy (MPS-VI) Sindrome di Sly (MPS-VII) Adrenoleucodistrofia Fucosidosi Malattia di Gaucher Malattia di Krabbe Mannosidosi Leucodistrofia metacromatica Mucolipidosi II (I-cell disease) Lipofuscinosi ceroido neuronale (malattia di Batten) Malattia di Sandhoff Osteopetrosi

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