IL FORMULARIO. Piano di zona STESURE Piano di Zona Data sottoscrizione accordo di programma

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1 IL FORMULARIO Piano di zona Piano Sociale Regionale STESURE Piano di Zona Data sottoscrizione accordo di programma Prima stesura Prima stesura 1 Revisione 1 Revisione 03 Piano Sociale Regionale Pagina 1 di 152

2 AMBITO TERRITORIALE SOCIALE n. 23 Basso Sangro Ente di Ambito Sociale: Comune di Fossacesia Comune/Comuni 1 Comune di Fossacesia 13 Comune di Pollutri 2 Comune di Castel Frentano 14 Comune di Villalfonsina 3 Comune di Paglieta.. 4 Comune di Torino di Sanro.. 5 Comune di Frisa.. 6 Comune di Sant Eusanio del.. Sangro 7 Comune di Mozzagrogna.. 8 Comune di Santa Maria.. Imbaro 9 Comune di Rocca San.. Giovanni 10 Comune di Treglio.. 11 Comune di San Vito Chietino.. 12 Comune di Casalbordino.. Provincia Azienda USL Distretto/i Sanitario/i di Base Chieti Lanciano-Vasto-Chieti Lanciano Vasto - Casoli GRUPPO DI PIANO (indicare nominativi e rappresentanze dei componenti del Gruppo di Piano) Nominativo Organismo rappresentato Fabrizio D Amario Coordinatore Gruppo di Piano Assessore Politiche sociali Comune di Fossacesia Ariano Antonio Barsanofio Responsabile Ufficio di Piano Eas 23 Basso Sangro Dott.ssa Favia Lidia Componente Ufficio di Piano Dott. Tieri Filiberto Delegato ASL Lanciano Vasto Chieti Dott.sa Mucciconi Paola Anffas Vasto Dott. Tarricone Fabio Provincia di Chieti Dott. Capitelli Enrico Casa Circondariale Lanciano Prof. Moresco Corrado Istituto Comprensivo di Fossacesia Prof. Cericola Dante Istituto Comprensivo di Paglieta Sig. Lauria Luigi LAIC Sig. Bosco Panfilo Ass. San Giusto Martire Sig. ra Abbonizio Anna Comune di Castel Frentano Sig.ra Lusi Angela Comune di Frisa Sig. Cianfrone Vincenzo Comune di Mozzagrogna Piano Sociale Regionale Pagina 2 di 152

3 Dott.sa Scarinci Valeria Dott.sa Gizzarelli Rosella Dott. Di Rito Gianni Sig.ra Giuliante Daniela Dott.sa Di Nunzio Mariella Dott. De Titta Vittorio Dott.sa Priori Silvana Dott. Doris Roberto Sig. Bracalante Antonello Dott. Scaglione Lorenzo Dott.sa Barbati Ilaria Dott.sa Di Blasio Maria Luigia Sig.ra Di Francesco Tiziana Prof. Moresco Corrado Prof. Cericola Dante Comune di Paglieta Comune di Pollutri Comune di Rocca San Giovanni Comune di San Vito Chietino Comune di Santa Maria Imbaro Comune di Sant'Eusanio del Sangro Comune di Torino di Sangro Comune di Treglio Comune di Villalfonsina Comune di Paglieta Ass. Progetto Vita Cooperazione Sociale Cooperazione sociale Istituto Comprensivo di Fossacesia Istituto Comprensivo di Paglieta Descrizione del processo di formazione del Piano di Zona (max 30 righe) Il Piano di Zona dell Ente di Ambito Sociale n. 23 Basso Sangro, per il proprio processo di formazione, ha seguito l iter formativo previsto dal Piano Sociale Regionale 2001/2013. Nello specifico in data 14/04/2011 la Conferenza dei Sindaci, con verbale n. 03, ha avviato il processo di pianificazione, nominando il coordinatore della Conferenza dei Sindaci e stabilendo che relativamente ai tempi, alle modalità ed alle procedure per il coordinamento istituzionale, si tenesse in considerazione quanto stabilito dal regolamento della Conferenza dei Sindaci in vigore. Nel corso della stessa riunione la Conferenza dei Sindaci ha stabilito le modalità di coinvolgimento dei soggetti e delle organizzazioni del terzo settore, organizzando un incontro finalizzato all accoglimento delle designazioni. Infine ha fornito indicazioni circa la composizione del Gruppo di Piano, specificando che dovessero farvi parte tutte le rappresentazioni territoriali, tenendo conto, tuttavia, di non aggravare il procedimento di programmazione. In data 26/04/2011 si è tenuto il primo incontro con le associazioni e le varie rappresentanze territoriali (rappresentanti politici e tecnici dei Comuni, rappresentanti della scuola, rappresentanti del Dipartimento di Amministrazione penitenziaria, rappresentanti del volontariato, del terzo settore, della ASL e della Provincia di Chieti), a seguito del quale sono state raccolte le designazioni per far parte del Gruppo di Piano. Il Gruppo di Piano si è riunito in 6 incontri, trattando le varie aree previste, sviscerandone le problematiche e cercando di offrire risposte adeguate e concrete. Tuttavia si è dovuto sottolineare che l esiguità delle risorse finanziarie ha spesso condizionato le scelte. Le azioni del Gruppo di Piano sono partite con la stesura del Profilo Sociale Locale, che ha analizzato, in forma concisa ma dettagliata, i vari aspetti che caratterizzano il territorio dell EAS n. 23, evidenziandone i punti di forza e quelli di criticità. Lo stesso è stato approvato dalla Conferenza dei Sindaci in data 17/05/2011. In relazione a quanto emerso dal profilo sociale, il Gruppo ha provveduto alla stesura vera e propria del PDZ, individuandone gli obiettivi, le azioni, le strategie, le attività, i livelli essenziali. Particolarmente difficoltosa è stata la parte relativa alle indicazioni per la politica della spesa e per la predisposizione dei quadri finanziari, in quanto si è cercato di mantenere lo standard assicurato con la scorsa programmazione nel rispetto dei Liveas predisposti da questo Piano Sociale. Le risorse finanziarie disponibili, quindi, non hanno consentito all EAS di prevedere servizi innovativi, includendo nella propria programmazione obiettivi concorrenti. Altra fase fondamentale è stata quella relativa all integrazione sociosanitaria: si è stabilito che i processi programmatori, già avviati in precedenza, abbiano una definitiva conclusione entro il 31/12/2011, data entro cui sarà stilato il programma sociosanitario dell Ambito, anche tenendo conto della riorganizzazione degli Ambiti Sociali in relazione ai Distretti Sanitari. Il Piano ha poi previsto le fasi di concertazione sindacale, con n. 3 incontri. Infine, come previsto, l accordo di programma ha visto la propria approvazione da parte di tutti gli Enti sottoscrittori (Comuni associati, ASL Lanciano-Vasto-Chieti, Provincia di Chieti). Piano Sociale Regionale Pagina 3 di 152

4 SEZIONE I - PROFILO SOCIALE LOCALE 1.1. Gli indicatori di impatto e di strategia contesto dell Ambito territoriale (a cura ATS) COD. INDICATORE INDICATORE AMBITO CATEGORIA INDICATORE A.n.E Indicatori di impatto dei livelli essenziali (Infanzia, giovani e famiglia) A.1.E Tasso copertura posti asili nido /servizi integrativi per la prima infanzia per popolazione 4,5% Impatto LIVEAS della classe di età 0-2 anni A.2.E Tasso di partecipazione giovanile anni ai servizi attivati 13,3% Impatto LIVEAS A.3.E Tasso di copertura su totale famiglie 0,5% Impatto LIVEAS A.4.E Tasso copertura su totale famiglie con persone diversamente abili 43% Impatto LIVEAS A.5.E Numero affidi e adozioni 8 Impatto LIVEAS A.6.E Numero bambini e famiglie seguite 9 Impatto LIVEAS A.7.E Numero minori in comunità 1 Impatto LIVEAS A.8.E Numero segnalazioni casi violenza ai minori 0 Impatto LIVEAS B.n.E Indicatori di impatto dei livelli essenziali (Inclusione sociale) B.1.E Tasso copertura servizi di inclusione per gruppo target 8,5% Impatto LIVEAS B.2.E Percentuale di progetti personalizzati con reddito di inserimento su totale utenti 0% Impatto LIVEAS B.3.E Tasso di accessi con ISEE su tot. Utenti 100% Impatto LIVEAS B.4.E Percentuale progetti integrati su totale utenti 18,5% Impatto LIVEAS B.5.E Numero contatti e interventi Pronto Intervento Sociale 0 Impatto LIVEAS C.n.E Indicatori di impatto dei livelli essenziali (Anziani) C.1.E Tasso di copertura domiciliarità 10,5% Impatto LIVEAS C.2.E Tassi copertura servizio domiciliare h/utente 25% Impatto LIVEAS C.3.E Numero utenti assistiti a distanza 102 Impatto LIVEAS C.4.E Tasso copertura anziani non autosufficienti 87% Impatto LIVEAS C.5.E N. attività continue di auto-mutuo-aiuto per anziani 2 Impatto LIVEAS C.n.E Indicatori di impatto dei livelli essenziali (Disabilità) D.1.E Tasso copertura servizio domiciliare disabili 52% Impatto LIVEAS D.2.E Numero di persone diversamente abili fruitori assistenza scolastica specialistica/media oraria 45 Impatto LIVEAS di assistenza D.3.E Percentuale di progetti personalizzati su tot. popolazione disabile 100% Impatto LIVEAS D.4.E Numero posti disponibili di comunità dopo di noi 2 Impatto LIVEAS D.5.E Tasso copertura servizi diurni su tot. pop. disabile 36% Impatto LIVEAS D.6.E Numero pers. con disagio mentale in carico 5 Impatto LIVEAS S Indicatori di strategia S.1 Percentuali di spesa per area Infanzia, giovani e famiglia 10,75% Strategia S.2 Percentuali di spesa per area Inclusione sociale 16% Strategia S.3 Percentuali di spesa per area Anziani 44% Strategia S.4 Percentuali di spesa per area Disabilità 21,4% Strategia S.5 Percentuale di spesa dei livelli essenziali 4.2% Strategia S.6 Quote investite Azienda Usl e Ambito per integrazione 0 Strategia S.7 Punti Unici di Accesso attivati nell'ambito 5 SU 5 Strategia S.8 Percentuale di finanziamento da parte ambito Strategia S.9 Percentuale di compartecipazione utenza Strategia Piano Sociale Regionale Pagina 4 di 152

5 S.10 Quota pro-capite investita utente per servizio Strategia 1.2 Elaborazione ed analisi del contesto sociale generale dell Ambito Territoriale (max 120 righe) IL PROCESSO DI DEFINIZIONE DEL PROFILO SOCIALE LOCALE Il Piano di Zona dell Ente di Ambito Sociale n. 23 Basso Sangro è lo strumento fondamentale per definire e costruire il sistema integrato di interventi e servizi sociali così come previsto dalla L. 328/2000 e dal Piano Sociale Regionale 2011/2013. Il processo di costruzione e programmazione del Piano di Zona dell EAS n. 23 è partito dall analisi del territorio. La stesura del profilo sociale, basandosi su un approccio partecipativo, è stata incardinata in un sistema che ha messo in relazione i vari soggetti operanti sul territorio, istituzionali e non, designati come componenti del Gruppo di Piano, che si sono posti l obiettivo di sviluppare e qualificare i servizi sociali per renderli flessibili, omogenei ed adeguati ai bisogni della popolazione locale. Pertanto l Ente di Ambito Sociale n. 23 Basso Sangro ha costruito il profilo sociale del proprio territorio analizzando gli aspetti maggiormente rappresentativi di un area: 1. aspetto demografico; 2. aspetto socioeconomico; 3. aspetto sociosanitario. ANALISI DELL ASPETTO DEMOGRAFICO L analisi dell aspetto demografico è partito dall individuazione di una serie di indici demografici che hanno consentito di evidenziare immediatamente e con un elevato grado di scientificità alcune informazioni utili a comprendere l evoluzione del territorio e quindi l eventuale emergere di nuovi bisogni. Dal punto di vista demografico, l Ente di Ambito Sociale n. 23 Basso Sangro, conta n abitanti, su un estensione territoriale complessiva di km2 297,81 per n. 14 Comuni. I Comuni associati dell EAS n. 23 sono i seguenti: Casalbordino, Castel Frentano, Fossacesia, Frisa, Mozzagrogna, Paglieta, Pollutri, Rocca San Giovanni, Sant Eusanio del Sangro, Santa Maria Imbaro, San Vito Chietino, Torino di Sangro, Treglio, Villalfonsina. La disposizione geografica, così come evidenziato dalla planimetria sottostante, appare piuttosto disomogenea, caratteristica che ha influenzato notevolmente il sistema dei bisogni per ciascun singolo Comune. E utile precisare, tuttavia, che seppur inizialmente tale fattore sia stato elemento di criticità per la gestione dei servizi sociali, attualmente, a seguito di un complesso processo di raccordo fra i vari Comuni dell EAS, le diseguaglianze territoriali, sociali, culturali sono divenute strumento di crescita e sviluppo e, pertanto, apparirebbe controproducente pensare ad un nuovo ed ulteriore assetto territoriale. Tav. 1: Distribuzione geografica dei Comuni dell EAS n. 23 Basso Sangro Dal 2005 al 2010 il territorio dell EAS n. 23 ha registrato un aumento della popolazione residente pari a 1596 unità; infatti se nel 2005 gli abitanti erano , nel 2010 sono divenuti Tale incremento è stato influenzato fondamentalmente dalla componente straniera; si calcola infatti che gli stranieri regolarmente residenti sul territorio alla data del 01/01/2010 siano 2011, rispetto ai 948 del 01/01/2005, con un incidenza della popolazione straniera sul totale della popolazione residente pari al 4,40%. Il saldo migratorio positivo è stato determinante per il riequilibrio del saldo naturale negativo, dovuto ad un tasso di mortalità pari al 11,50% (nel 2005 era di 11,18%), nettamente superiore a quello di natalità, che si assesta al 8,90% (nel 2005 era di 8,96). Inoltre l incidenza della popolazione giovanile straniera, che risulta essere pari al 1,69%, ha contribuito alla parziale riduzione del fenomeno dell invecchiamento, tipico soprattutto delle aree più interne. L aumento della popolazione sul territorio del Basso Sangro è stato favorito, inoltre, dal tipico meccanismo delle migrazione dalle aree limitrofe di maggiore dimensione. Con ogni evidenza il territorio dei Comuni dell EAS n. 23 presenta uno stile di vita più raggiungibile, come potrebbero testimoniare, ad esempio, i costi più contenuti sia degli affitti sia degli acquisti di unità immobiliari. Infatti, a fronte di un mercato immobiliare che ha subito, soprattutto in quest ultimo periodo, un pesante arresto, in questa area si registra un seppur lieve movimento, provato, anche se parzialmente, dal Piano Sociale Regionale Pagina 5 di 152

6 numero di case di proprietà nettamente superiore rispetto a quelle in affitto. Di contro all aumento della popolazione, si segnala una riduzione del tasso di natalità, e quindi di fecondità, che si assesta attorno al 8,90% (dati al 01/01/2010), in media con il trend nazionale. A parte le note cause delle quali già si discute a livello nazionale, nel nostro territorio la calo del tasso di natalità è influenzato anche dalla totale assenza di strutture pubbliche dedicate alla prima infanzia e dalla presenza di poche strutture private che, comunque, non riescono a soddisfare le esigenze delle famiglie né relativamente ai posti disponibili né relativamente ai costi da affrontare. Ciò rappresenta un considerevole freno alla natalità, soprattutto se si considera anche la trasformazione che ultimamente ha avuto il modello della famiglia; infatti nel nostro territorio le famiglie, che risultano essere (dati al 31/12/2009), sono costituite per la maggior parte da un numero di componenti pari a 2, a testimonianza del passaggio dal modello di famiglia allargata al modello di famiglia a nucleo. Tale trasformazione ha comportato l aumento di richieste di servizi dedicati alla famiglia, in quanto, se in precedenza i componenti di una famiglia allargata riuscivano a prendersi cura di se stessi vicendevolmente, attualmente, con la disgregazione, tale compito viene spesso affidato ai servizi sociali. Da segnalare, inoltre, che la crescita del numero di divorzi e separazioni spesso vede il coinvolgimento dei servizi sociali, soprattutto nel caso di presenza di minori. A fronte di una netta riduzione del tasso di natalità, si registra, anche sul territorio dell EAS n. 23, un considerevole aumento della popolazione adulta, in particolar modo della popolazione anziana, che rappresenta il 22,12 % del totale della popolazione residente (dati al 01/01/2010). L incidenza della popolazione anziana determina un aumento dell indice di vecchiaia che nel territorio dell Ambito si assesta intorno al 60% (dati al 01/01/2010). E noto che ad un elevato indice di vecchiaia consegue un esiguo sviluppo socioeconomico e quindi un aumento dell indice di dipendenza che nel Basso Sangro si assesta al 55% (dati al 01/01/2010). Endemicamente un alto indice di dipendenza causa l aumento del carico assistenziale per il territorio, così come dimostrato dal formarsi delle liste di attesa che, se fino a qualche anno fa erano inesistenti, attualmente stanno assumendo carattere piuttosto preoccupante, nonostante i numerosi sforzi da parte dell Ente Locale, che, pur essendo per sua natura, l interlocutore diretto del cittadino, troppo spesso si trova a non avere gli strumenti economici ed i mezzi idonei e sufficienti per poter rispondere alle esigenze della propria cittadinanza. ANALISI DELL ASPETTO SOCIOECONOMICO Come il resto della regione, il territorio dell EAS n. 23 sta attraversando un fase di criticità, caratterizzata dal dall arresto del sistema economico produttivo, legato alla presenza di poche grandi imprese specializzate nella fabbricazione di mezzi di trasporto e all indotto ad esse collegato. Proprio il sistema dell indotto ha subito ultimamente l arresto più rilevante, provocando la chiusura di molte piccole aziende, con la conseguente perdita di posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione, infatti, si è assestato attorno al 22%. L aumento della disoccupazione ha avuto un pesante risvolto sui servizi sociali, in particolar modo sul sistema dell inclusione sociale della precedente programmazione, che prevedeva due tipologie di intervento in favore delle persone disoccupate ed in particolar modo di quelle che hanno perso il lavoro a causa di crisi aziendali: il banco alimentare e le borse lavoro. Si è osservato che nel corso dell ultimo periodo le richieste di interventi di inclusione sociale sono notevolmente aumentate, proprio a testimoniare la crescita del tasso di disoccupazione e quindi del fenomeno della povertà, che oramai colpisce in maniera trasversale tutti i target di persone (giovani, anziani, donne ecc). A riguardo del mercato del lavoro, esaminando i dati forniti dall Osservatorio sociale regionale, nel 2001 (anno dell ultimo censimento), l Ambito Sociale n. 23 Basso Sangro presentava un tasso di attività media pari al 46,53% ed un tasso di occupazione del 42,24%, in cui è evidente una netta superiorità della sfera maschile rispetto a quella femminile. Preoccupante appare l alto tasso di disoccupazione femminile. Altro dato allarmante è l alto numero di giovani in cerca di occupazione, numero che inoltre ha registrato un escalation nell ultimo periodo. Infatti su un totale di 9927 giovani, in media il 30% è disoccupato. L aspetto socioeconomico non può prescindere dall analisi del livello di scolarizzazione che spesso influisce sul sistema lavorativo. Dai dati in possesso dell EAS (censimento 2001) si può notare che il tasso di scolarizzazione del territorio è di livello piuttosto medio-basso; infatti il 26,9 % possiede la licenza di scuola secondaria di I grado e ben il 26,7% possiede solo la licenza di scuola primaria. Vi è poi un 15,5 % che non ha alcun titolo, di cui poco più della metà è costituito da ultrasessantacinquenni. Il titolo di laurea è posseduto dal 4,6 %, mentre il titolo di scuola media superiore è posseduto solo dal 23,4%. Preoccupante appare il dato relativo al non conseguimento del titolo della scuola dell obbligo. ANALISI DELL ASPETTO SOCIALE E SOCIOSANITARIO L analisi dell aspetto sociale dell Ente di Ambito Sociale n. 23 Basso Sangro vuole partire dall esame della spesa sostenuta per gli interventi ed i servizi sociali, paragonando i dati della programmazione del 2005/2007, con quelli della programmazione 2007/2010. Dalla tabella sottostante possono evincersi una serie di informazioni che ben rappresentano il percorso dei servizi sociali degli ultimi anni. Spesa complessiva programmazione 2004/ , ,00 Spesa complessiva programmazione 2007/2010 Può notarsi, infatti, che nel corso del tempo la spesa annua affrontata dall EAS per i servizi sociali ha subito un notevole aumento, di contro, invece, ad una riduzione dei trasferimenti regionali. La percentuale di spesa preponderante è quella per i servizi dedicati agli anziani (in media il 53%), seguita da quella per i disabili ( in media il 23%) e da quella per le Piano Sociale Regionale Pagina 6 di 152

7 famiglie ed i minori (in media il 22%). Proprio relativamente a quest ultimo dato, tuttavia, è da segnalare che nel corso degli ultimi anni si è registrato un rincaro delle spesa per i minori, in particolar modo per quella dedicata alle rette per le comunità di tipo residenziale, elemento di particolare rilevanza in quanto segnale dell aumento del fenomeno del disagio minorile. Nell anno 2010 l Ambito Basso Sangro ha assistito, relativamente al servizio di assistenza domiciliare anziani, n. 376 utenti su un totale di anziani residenti pari a (26% della popolazione anziana). Le richieste pervenute che attualmente risultano essere in lista d attesa sono 130. Relativamente al rapporto fra le richieste di servizi a domanda individuale annoverati nel Piano di Zona pervenute e le richieste evase riguardanti gli altri servizi attivi, si osservi la tabella a seguire, specificando che, fra i servizi elencati, non vi sono gli interventi previsti nel piano locale per la non autosufficienza, descritti di seguito. Tipologia servizio n. utenti attivi n. utenti in lista d attesa Servizio domiciliare alle famiglie Adi 8 8 Assistenza domiciliare persone diversamente abili 6 1 Centro diurno per persone diversamente abili 17 3 Relativamente ai servizi dedicati alla famiglia appare opportuno far rilevare, come già in precedenza sollevato, che nel corso degli ultimi anni siano aumentate le richieste di servizi. Infatti, se nell anno 2006 i servizi alla famiglia attivi erano 35, nel 2010 sono stati 37, con un numero di richieste non evase pari a 10. Questo, se da un lato testimonia una maggiore consapevolezza delle opportunità presenti, dall altro evidenzia che il sistema famiglia è in una fase di criticità. Conseguente è l aumento dei servizi dedicati ai minori. Interventi sono stati attuati anche in favore delle persone affette da dipendenza, anche se è opportuno far rilevare come il mondo delle dipendenze appaia tutt ora piuttosto nascosto per ragioni attribuibili non unicamente ad una ancora esigua integrazione sociosanitaria, ma anche ad un vero e proprio fenomeno di ignoranza culturale nei confronti del problema, che troppo spesso viene sottovalutato. I dati relativi alle dipendenze in possesso dell EAS n. 23 registrano una percentuale di consumo di sostanze stupefacenti nella regione che si assesta attorno al 4.6% per i maschi (25-34 anni) e 2.9% per le donne (25-34 anni). Preponderante è la percentuale delle persone che fanno uso di alcol, pari all 80%. Di particolare rilievo è un dato caratterizzante il territorio dell EAS 23: un numero preponderante di giovani compresi nella fascia di età fra i 10 ed i 20 anni farebbero uso di sostanze stupefacenti. Non a caso il SERT della Provincia di Chieti registra un aumento dei propri utenti pari al 18% rispetto agli anni precedenti. Relativamente all aspetto sociosanitario si segnala l attivazione, da circa due anni, del Piano Locale per la non autosufficienza, che, se inizialmente ha presentato non pochi problemi organizzativi, attualmente può essere citato come esempio emblematico di integrazione fra il sociale ed il sanitario. Tuttavia è opportuno far rilevare che proprio nell ambito delle richieste di servizi domiciliari alle persone non autosufficienti, l Ambito, per carenza di fondi, non riesce a soddisfare tutte le richieste pervenute. Infatti ad oggi su un totale di richieste 230, quelle evase sono state pari a 96. I.3 Valutazione di impatto dei risultati della precedente programmazione (max 60 righe) I servizi sociali di un determinato territorio si rivolgono a tutte le persone ivi residenti e sono finalizzati alla realizzazione di azioni integrate per la prevenzione e/o rimozione di situazioni di bisogno. Nel triennio 2007/2009 sono state in carico ai servizi sociali dell Ambito Sociale n. 23 basso Sangro n. 553 persone tra adulti, anziani, minori e disabili. Il totale delle persone in carico ai servizi, inseriti nel precedente piano, è stato pari al 24% della popolazione residente nel territorio. Nel corso della scorsa programmazione l EAS ha scelto di realizzare due tipi di valutazione: la prima, quella di processo, che ha la funzione di raccolta di informazioni sulla gestione, al fine di correggere eventuali errori emersi durante la realizzazione del progetto e di monitorare lo stato di avanzamento del programma; la seconda, quella di valutazione dei risultati, invece, è volta a definire i reali effetti prodotti sulla popolazione destinataria degli interventi, verificando, quindi, la condizione prima e dopo l intervento ed effettuando un confronto, in modo da poter esaminare il cambiamento provocato dall intervento su una popolazione target e sul territorio. Il piano degli interventi è stato articolato in maniera flessibile poiché ha tenuto presente la diversità delle problematiche e la loro intrinseca complessità, secondo la logica del lavoro nel sociale, che assume i cambiamenti come punto di forza. I bisogni prioritari emersi sono stati trasformati in offerta di servizi da destinare ai minori, agli anziani, alle persone con disabilità, agli stranieri. Tutti gli obiettivi prefissati nel vecchio Piano sono stati raggiunti e nello specifico lo schema riportato di seguito illustra una panoramica sintetica: Piano Sociale Regionale Pagina 7 di 152

8 Area famiglia Il Segretariato Sociale - Il Segretariato Sociale, identificato dal Piano Sociale Regionale, come LIVEAS, è definito quale servizio di offerta informativa e di conseling alle persone, in generale, ed alla famiglia nello specifico. Area infanzia, adolescenza e giovani - Per l area infanzia, l Ambito Sociale n. 23 Basso Sangro ha programmato ed organizzato i Centri Diurni Minori. Il target di utenza di questo servizio sono i bambini ed i ragazzi (6/14 anni) nella loro totalità, con le loro attività ed i loro comportamenti. Area Liveas Pronto Intervento Sociale - Definito dal Piano sociale Regionale quale Liveas, il Pronto Intervento Sociale, individua un insieme di interventi ed attività preposte al trattamento delle emergenze sociali. Nel corso del triennio di riferimento l Ambito territoriale Basso Sangro non ha avuto nessun caso di emergenza sociale da dover ricorrere al Pronto Intervento. Servizio Sociale Professionale - Anche per la programmazione 2007/2009 l Ambito Sociale n. 23 ha offerto il servizio Sociale Professionale, distribuito sui 14 Comuni aderenti all Eas. Il servizio è stato caratterizzato da prestazioni che si sono rivolte sia al singolo cittadino sia ai nuclei familiari. Area anziani Assistenza domiciliare anziani - Il servizio, Leaves, è rivolto alle persone anziane ultrasessantacinquenni in difficoltà, residenti nel territorio, che necessitano di supporti di tipo domestico e socio-sanitario ed è finalizzato a favorire la permanenza dell utente nel proprio domicilio. Assistenza domiciliare integrata -L ADI è una prestazione socio-sanitaria diretta a quelle persone che, temporaneamente o permanentemente, si trovano in situazioni di difficoltà o di dipendenza. Il servizio è volto alla piena integrazione tra prestazioni sociali e sanitarie e alla complementarietà delle reti di offerta (servizi residenziali, territoriali e domiciliari). Centro diurno anziani - Il centro diurno anziani, inteso come centro sociale di tipo aperto, fornisce un servizio di assistenza a carattere integrativo e di sostegno alla vita domestica e di relazione, assicurando servizi adeguati alle esigenze dei singoli gruppi di utenti. Teleassistenza e telesoccorso - Il servizio di telesoccorso e di teleassistenza non è stato parte dello scorso piano di Zona. Infatti solo due Comuni dell ambito, Fossacesia e Casalbordino, hanno deciso di attivare il servizio in forma propria, avendone notato la necessità ed utilità. Area disabili Assistenza domiciliare ai disabili - Nel servizio di assistenza disabili, erogato nei Comuni dell Ambito, ciò che è messo in evidenza è l aspetto delle relazioni interpersonali e le aspettative sociali che determinano un ruolo di rilievo nella costruzione dell immagine e dell identità sociale della disabilità. E un servizio che offre interventi sociali al soggetto disabile nel proprio domicilio contribuendo così a sostenere la famiglia nel suo impegno assistenziale. Assistenza specialistica nelle scuole - L Ente di Ambito Sociale, nella considerazione che le prime forme di integrazione partano dall ambiente scolastico, ha sempre investito particolarmente su questa azione. Centro socio-occupazionale L Aquilone - Il Centro Socio-Educativo-Occupazionale per disabili si propone di ampliare una serie di attività mirate al miglioramento della qualità della vita del disabile al fine di evitare ricoveri ed instaurare con l utente un rapporto simile a quello familiare, diventando una sorta di seconda famiglia. Servizio di trasporto disabili presso gli Istituti di riabilitazione - Trattasi di un altro servizio attivato in favore della disabilità e finalizzato all ausilio negli spostamenti dal proprio domicilio ai centri riabilitativi. L Eas n. 23 ha cercato di considerare nel dettaglio quali fossero gli elementi critici all interno di ogni obiettivo, area per area, in modo che potessero tradursi in azioni da implementare e/o perfezionare nella prossima triennalità di programmazione. POSITIVITÀ E CRITICITÀ DELLA PASSATA PROGRAMMAZIONE E AZIONI DI POTENZIAMENTO Dall analisi dei risultati derivanti dal piano di zona sono emersi aspetti positivi che portano ad azioni di rafforzamento all interno del nuovo Piano ed alcuni aspetti critici che portano ad individuare azioni correttive per il futuro. PdZ precedente: positivita - valorizzazione delle esperienze, semplificazione dei processi, gestione integrata di servizi; alta soddisfazione dell utenza; PdZ precedente: criticità - integrazione pubblico/privato/terzo settore, attuazione azioni di prevenzione relativamente ai giovani - fruibilità completa del sistema informativo e sua implementazione, individuazione indicatori qualitativi per monitoraggio e valutazione azioni piano di zona nel suo complesso Di seguito un elenco di azioni da porre in atto nella nuova programmazione al fine di colmare le lacune avute nel precedente triennio. PdZ : Azioni correttive - consolidamento delle azioni di sistema per quanto concerne l integrazione socio-sanitaria; - coinvolgimento terzo, quarto settore/attori istituzionali del territorio (v. Es. Scuole, associazioni,.); - studio di valutazione e definizione indicatori per monitoraggio dei risultati rispetto agli obiettivi prefissati per una valutazione qualitativa finanziaria piano di zona; - maggiore diffusione delle informazioni in merito ai servizi presenti nell Ambito; - regolamento di accesso a tutti i servizi unitario nell Ambito. Piano Sociale Regionale Pagina 8 di 152

9 I.4. Analisi del sistema locale di offerta di servizi alla persona (max 60 righe) I servizi sociali di un determinato territorio si rivolgono a tutte le persone ivi residenti e sono finalizzati alla realizzazione di azioni integrate per la prevenzione e/o rimozione di situazioni di bisogno. Nell anno 2010 sono state in carico ai servizi sociali dell Ambito Sociale n. 23 Basso Sangro n. 553 persone tra adulti, anziani, minori e disabili. La precedente programmazione è stata articolata in maniera flessibile poiché ha tenuto presente la diversità delle problematiche e la loro intrinseca complessità, secondo la logica del lavoro nel sociale. L analisi dei bisogni prioritari emersi è stata trasformata in offerta di servizi da destinare ai minori, agli anziani, alle persone con disabilità, agli stranieri. Seguono tabelle descrittive dei servizi alla persona attivati sul territorio dell EAS: CLASSIFICAZIONE DEI SERVIZI PER I CITTADINI DENOMINAZIONE AREA DI BISOGNO FINALITÀ E FUNZIONI PREVALENTI PRESTAZIONI EROGATE OPERATORI Servizio di segretariato sociale Servizio rivolto a tutti, residenti e non Sportello informativo sui servizi presenti nei territori e non Informazioni Assistente sociale ed operatore segretariato sociale Servizio sociale professionale Servizio di assistenza ed accompagnamento per immigrati PUA Il servizio è rivolto ai residenti Immigrati Servizio rivolto a tutti Il servizio sociale professionale ha lo scopo di valutare e decodificare il bisogno della persona o della famiglia che ne richiede l intervento, definendo di conseguenza un progetto personalizzato Integrazione degli immigrati, sia attraverso l ausilio nello svolgimento di pratiche burocratiche, sia attraverso l organizzazione di attività finalizzate all integrazione Ha la funzione di accesso alla rete integrata dei servizi sociosanitari territoriali, di informazione, educazione, orientamento, di gestione della domanda, di attivazione della rete dei servizi. Consulenza Attività di sportello Attività di front office e back office Assistenti sociali Coordinatore, operatore di sportello, avvocato, psicologo Relativamente all Ambito sociale il personale incaricato del servizio è l Assistente Sociale Piano Sociale Regionale Pagina 9 di 152

10 DENOMINAZ IONE Centro diurno minori Vacanze per minori Servizio per l affido familiare Intervento territoriale per minori Progetto Koinè CLASSIFICAZIONE DEI SERVIZI PER MINORI E GIOVANI AREA DI FINALITÀ E FUNZIONI PRESTAZIONI BISOGNO PREVALENTI EROGATE Ragazzi compresi nella fascia di età fra i 6 ed i 14 anni Servizio rivolto ai minori dai 6 ai 13 anni Minori a rischio Minori in condizione di disagio familiare Giovani dai 14 ai 20 anni Interventi finalizzati al sostegno della vita familiare e di relazione Creare momenti di svago e socializzazione presso luoghi di vacanza Offre al minore un alternativa al ricovero Assistenza a minori in condizioni di disagio familiare Interventi finalizzati alla prevenzione per droga ed alcol Attività sociali, ludiche, ricreative, educative Attività ricreative e di socializzazione Campagna informativa ed ampliamento equipe Ospitalità in centro famiglia Attività ludico- ricreative OPERATORI Operatori cdm e coordinatrici Operatori per animazione ed accompagnamento minori Assistente sociale ///// Assistente sociale ed operatore del centro DENOMINAZIO NE Interventi di sostegno alla famiglia ed alla genitorialità Sportello famiglia AREA DI BISOGNO Come previsto dalla L.R. 95/95 ( servizio rivolto alle famiglie in difficoltà).. Famiglie in condizioni di disagio psico- sociale CLASSIFICAZIONE DEI SERVIZI PER LA FAMIGLIA FINALITÀ E FUNZIONI PREVALENTI Dare sostegno alle famiglie in situazione di difficoltà fisica e psicologica Dare sostegno alle famiglie in situazione di difficoltà fisica e psicologica PRESTAZIO NI EROGATE Aiuto domestico (L.R. 95/95) e psicologico Sostegno psicologico OPERATORI Operatore addetto all aiuto domestico, assistente sociale, psicologo, sociologo Assistente sociale, psicologo, sociologo DENOMINAZIO NE Servizio di trasporto per disabili Servizi di assistenza scolastica per alunni disabili Assistenza domiciliare per disabili Centro diurno per disabili AREA DI BISOGNO disabili (L. 140/92) Bambini disabili frequentanti scuole materne ed elementari Disabili Disabili con difficoltà nello svolgimento delle normali attività quotidiane CLASSIFICAZIONE DEI SERVIZI PER DISABILI FINALITÀ E FUNZIONI PREVALENTI Trasporto ed accompagnamento presso i centri riabilitativi e gli istituti scolastici Aiuto all alunno disabile per un normale svolgimento della vita scolastica Assistenza al normale svolgimento della cura della propria persona Offre ai disabili l opportunità di svolgere attività della vita quotidiana PRESTAZIONI EROGATE Trasporto ed accompagnamento Assistenza materiale nelle ore scolastica Cura della persona Sport, laboratori teatrali, vivaistica, lavori manuali, gite OPERATORI Operatori addetti al trasporto ed all accompagnamento del disabile Assistente specialistico Operatori specializzati Operatori, psicologi, sociologi etc Piano Sociale Regionale Pagina 10 di 152

11 DENOMINAZIONE Contrasto all esclusione sociale ed alla povertà attraverso anche la sperimentazione di nuovi servizi di intervento atti a contrastare la vulnerabilità delle famiglie: progetti di last minute market, sostegno al Banco Farmaceutico ed al Banco Alimentare Riorganizzazione del servizio di sostegno economico mediante interventi lavorativi, formativi e di collaborazione con le strutture presenti sul territorio, valorizzando nelle azioni l integrazione fra le politiche sociali, del lavoro, abitative, della salute. Adottare l Isee quale strumento di equità per stabilire la priorità di accesso ai servizi. Sviluppo e potenziamento di interventi in favore degli immigrati Azioni di prevenzione alcologica e reinserimento sociale di persone affette da dipendenze (alcool e tossicodipendenti) CLASSIFICAZIONE DEI SERVIZI DI INCLUSIONE SOCIALE AREA DI BISOGNO L intervento è rivolto a: Famiglie monogenitoriali Famiglie monoreddito Anziani che percepiscono pensione sociale Disoccupati Immigrati Tossicodipendenti L intervento è rivolto a disoccupati o a soggetti affetti da dipendenze o in situazioni di disagio L intervento è rivolto a tutti gli utenti L intervento è rivolto agli stranieri presenti sul territorio dell EAS L intervento è rivolto a soggetti affetti in passato da dipendenze FINALITA E FUNZIONI PREVALENTI Fornire all utenza in condizione di svantaggio sociale ed economico un concreto supporto di sostentamento. Fronteggiare le nuove forme di incertezza sociale e di sostegno al lavoro attraverso la creazione di micro-contratti di lavoro, possibilmente Stabilire la priorità di accesso al servizio Attuare iniziative ed azioni di integrazione (es: sportelli, consulte ecc) Attuare azioni di recupero e di reinserimento nel tessuto sociale PRESTAZIONI EROGATE Erogazione di vaucher per l acquisto di prodotti farmaceutici e alimentari Stipula di micro contratti di lavoro Adozione dello strumento dell Isee Sportello immigrati, feste multietniche, borse di studio per alunni stranieri, corsi di lingua italiana ecc Stipula di microcontratti di lavoro OPERATORI Assistente sociale Assistente sociale e tutor Assistente sociale ed operatore di sportello Assistente sociale e tutor Piano Sociale Regionale Pagina 11 di 152

12 DENOMINAZIO NE Assistenza domiciliare per anziani e Assistenza domiciliare integrata Centro diurno per anziani Teleassistenza e telesoccorso AREA DI BISOGNO Il servizio è rivolto ai cittadini ultrasessantacinqu enni, residenti, non autonomi nella gestione della propria persona e della casa. Prevede una compartecipazione economica oraria, stabilita in relazione alla propria situazione isee Anziani autosufficienti, residenti nei comuni dell eas Anziani ultrasessantacinqu enni CLASSIFICAZIONE DEI SERVIZI PER ANZIANI FINALITA E FUNZIONI PREVALENTI Il servizio si svolge a domicilio, in orario diurno, ha lo scopo di sostenere l autonomia, la cura della persona anziana. Può essere svolto come cura alla persona o igiene ambientale Combattere la solitudine ed incentivare l autonomia Incentivare la permanenza dell anziano nel proprio domicilio facendolo sentire più sicuro PRESTAZIONI EROGATE Igiene e cura della persona, cura della casa Corsi di canto, ballo, ginnastica dolce, tornei, laboratori manuali. Attraverso la segnalazione di un allarme, decodificato dalla centrale, l operatore provvede alla gestione della chiamata stessa ed all eventuale soccorso OPERATORI Assistente sociale + operatore domiciliare Operatore del cda ed assistente sociale // // Ai servizi sopra descritti sono da aggiungere di potenziamento del PLNA destinati alle persone non autosufficienti Il sistema locale di offerta dei servizi alla persona presenta attualmente elementi di positività ed elementi di criticità. Gli aspetti positivi possono così riassumersi: valorizzazione delle esperienze; semplificazione dei processi di erogazione dei servizi; gestione integrata delle azioni, cosa che ha creato in molti casi un vero e proprio sistema di rete attorno all utenza; maggiore coesione fra i Comuni associati; buona integrazione fra pubblico e terzo settore. Le criticità emerse sono invece ascrivibili, nella maggior parte dei casi, ad una insufficienza di risorse rispetto a bisogni sempre più emergenti. Questo ha provocato non solo la creazione di liste di attesa, ma anche la necessità di dover sacrificare alcuni servizi, ad esempio quelli dedicati ai minori, a favore di altri. Altro elemento critico è la difficoltà di attuare in maniera organica su tutto il territorio dell EAS il processo di integrazione socio sanitaria. Infatti se fra alcuni comuni ed i relativi distretti sanitari di appartenenza si è riusciti, con fatica, ad attivare procedure e modalità operative similari, ciò che risulta ancora acerba è l omologazione delle stesse su tutto il territorio dell EAS n. 23 e quindi su tutti e 5 i distretti sanitari ricadenti. Un altro elemento su cui è necessario soffermarsi è quello relativo al sistema di informazione dei servizi sociali presenti nell Ambito. Pur avendo attivato iniziative di vario genere (carta della cittadinanza e sito eas) appare piuttosto limitata la conoscenza dei servizi attivi e soprattutto le modalità per accedervi. Infine si segnala come a tutt oggi il sistema di accesso ai servizi appaia piuttosto diversificato sui Comuni dell EAS, cosa che a volte crea diseguaglianze anche fra abitanti di due comuni confinanti. Appare fondamentale pertanto, pur nel rispetto dell autonomia impositiva di ciascun comune associato, approvare un regolamento unico di ambito che disciplini in maniera organica l accesso ai servizi. Alla luce di quanto emerso è necessario con questa programmazione, nel ambito delle risorse disponibili, attuare, così come può evincersi da quanto illustrato in seguito, una serie di azioni correttive che migliorino gli aspetti critici del sistema locale dei servizi alla persona e che potenzino, invece, quelli positivi, facendoli divenire buone prassi caratterizzanti il territorio. Piano Sociale Regionale Pagina 12 di 152

13 I.5. Domanda ed offerta di servizi socio-assistenziali in ATS (max 60 righe) TIPOLOGIA SERVIZIO DOMAND A 2009 (valore in unità) OFFERTA 2009 (valore in unità) SCOSTAM ENTO (valore %) Segretariato sociale % Servizio sociale professionale % Pua % Pronto intervento sociale 0 0 0% Servizio di accompagnamento % per immigrati Area inclusione lavoro-microcontratti % Area inclusione lavoro-banco alimentare e banco % farmaceutico Sad % Adi % Telesoccorso % Centro diurno anziani % Assistenza domiciliare per % persone disabili Assistenza specialistica per % alunni disabili Centro socio occupazionale % l aquilone Servizio di trasporto persone disabili 6 6 0% Servizio Interventi di sostegno alla famiglia ed alla % genitorialità Sportello famiglia Ved. Servizio sociale professionale Azioni di prevenzione alle dipendenze % Centro diurno minori % Vacanze per minori % Servizio per l affido familiare 5 5 0% Intervento territoriale per minori 5 5 0% Piano Sociale Regionale Pagina 13 di 152

14 SEZIONE II OBIETTIVI DEL PIANO Gli obiettivi del Piano di zona e gli indicatori AREA A: MINORI-GIOVANI-FAMIGLIA A1.E. A.2.E. A.3.E. A.4.E. A.5.E. Tasso copertura posti asili nido /servizi integrativi per la prima infanzia per popolazione della classe di età 0-2 anni Tasso di partecipazione giovanile anni ai servizi attivati Tasso di copertura su totale famiglie Tasso copertura su totale famiglie con persone diversamente abili Numero affidi e adozioni AREA B: INTERVENTI SPECIALI B.1.E. B.2.E. B.3.E. B.4.E. B.5.E. Tasso di accessi con ISEE su tot. Utenti Percentuale progetti integrati su totale utenti Numero contatti e interventi Pronto Intervento Sociale AREA C: ANZIANI C.1.E. C.2.E. C.3.E. C.4.E. C.5.E. Tasso di copertura domiciliarità Tassi copertura servizio domiciliare h/utente Numero utenti assistiti a distanza Tasso copertura anziani non autosufficienti AREA D: PERSONE DIVERSAMENTE ABILI D.1.E. D.2.E. D.3.E. D.4.E. D.5.E. Tasso copertura servizio domiciliare disabili Numero di persone diversamente abili fruitori assistenza scolastica specialistica/media oraria di assistenza Tasso copertura servizi diurni su tot. pop. disabile Piano Sociale Regionale Pagina 14 di 152

15 AZIONI PROPOSTE OBIETTIVO AZIONE Piano di Zona Attività finalizzata alla lettura e decodificazione della domanda, alla presa in carico della persona, della famiglia e/o del gruppo sociale, all attivazione ed integrazione dei servizi e delle risorse in rete, all accompagnamento e all aiuto nel processo di promozione ed emancipazione Servizio sociale professionale Attività di informazione e consulenza in risposta al bisogno di informazione dei cittadini, con l obiettivo di promuovere l esigibilità dei diritti sociali. Orientamento del cittadino alla conoscenza di tutte le risorse della comunità: pubbliche, del terzo settore, private Segretariato sociale Sostegno e soccorso ai soggetti in difficoltà e a rischio di emarginazione, finalizzati ad assicurare la tempestiva capacità di fronteggiare le emergenze personali e dei nuclei familiari Pronto intervento sociale Garantire ai cittadini ed agli operatori una porta unitaria di accesso ai servizi sociosanitari del territorio; garantire una capillare azione informativa sui percorsi assistenziali, sociali e sociosanitari; garantire l invio all UVM per la valutazione del bisogno sociosanitario e per la presa in carico; garantire la continuità del percorso assistenziale Pua Incrementare le politiche di contrasto al fenomeno della violenza, violenza domestica ai danni di donne, bambini (violenza assistita), child abuse, attraverso azioni di prevenzione nei circuiti di aggregazione minorile ed alla repressione dei relativi fenomeni devianti. SERVIZIO DI CONTRASTO AL CHILD ABUSE Sviluppare i servizi di socializzazione pomeridiana, in rete con le istituzioni scolastiche e le associazioni locali, per la gestione educativa del tempo libero dei bambini e dei ragazzi Centro diurno minori Prevenire e/o superare le situazioni di bisogno, di disagio fisico, psichico e relazionale di minori a rischio Comunità di tipo residenziale per minori Potenziare i servizi di prevenzione ed intervento domiciliare in favore di nuclei familiari con minori che vivono condizione di disagio, marginalità e conflittualità Assistenza domiciliare minori Piano Sociale Regionale Pagina 15 di 152

16 Intermediazione e supporto in caso di affido, a favorire l accoglienza temporanea di un minore in un nucleo familiare quando la famiglia di origine sia momentaneamente impossibilitata a provvedervi in modo adeguato. Proteggere e tutelare la crescita di un minore in stato di abbandono attraverso l accoglienza definitiva in un nucleo familiare Servizio affido familiare e servizio adozioni Sostenere le famiglie conflittuali ed in stato di disagio, attraverso servizi integrati di supporto, sostegno e mediazione Potenziare il Servizio socio educativo radicato nella comunità locale rivolto a bambini e bambine nella fascia di età 0 3 anni secondo le norme regionali (L.R. 76/2000) Sostegno e socializzazione minori Favorire forme di convivenza per gli anziani soli, anche attraverso l incentivazione delle esperienze maturate sul territorio e favorire azioni che promuovano la socializzazione degli anziani in condizione di emarginazione e solitudine, anche a causa di isolamento territoriale, attraverso la promozione e la facilitazione di aggregazioni sociali spontanee Servizi integrativi minori Servizi nido per la prima infanzia Servizio Vacanza per minori Colonia estiva per anziani Favorire forme di convivenza per gli anziani soli, anche attraverso l incentivazione delle esperienze maturate sul territorio e favorire azioni che promuovano la socializzazione degli anziani in condizione di emarginazione e solitudine, anche a causa di isolamento territoriale, attraverso la promozione e la facilitazione di aggregazioni sociali spontanee Soggiorni climatici per anziani Favorire, ove possibile, la de istituzionalizzazione e la permanenza a domicilio delle persone anziane, incrementando i servizi di assistenza domiciliare e di assistenza domiciliare integrata e la continuità assistenziale, intesa quale prosecuzione metodologica dell intervento Sad Favorire le cure domiciliari dei soggetti non autosufficienti Adi Favorire forme di convivenza per gli anziani soli, anche attraverso l incentivazione delle esperienze maturate sul territorio e favorire azioni che promuovano la socializzazione degli anziani in condizione di emarginazione e solitudine, anche a causa di isolamento territoriale, attraverso la promozione e la facilitazione di aggregazioni sociali spontanee Centro diurno per anziani Piano Sociale Regionale Pagina 16 di 152

17 Garantire l integrazione delle rette per anziani non autosufficienti, ospitati presso centri residenziali, qualora gli stessi, nonché i familiari ed affini, ai sensi del c.c., non abbiano capacità reddituale e patrimoniale sufficiente al pagamento della retta in strutture residenziali Integrazione rette per l ospitalità di anziani non autosufficienti in strutture residenziali Promuovere forme di tele aiuto, tele conforto ed altre forme di assistenza telefonica Teleassistenza Favorire, ove possibile, la deistituzionalizzazione e la permanenza a domicilio delle persone disabili, incrementando i servizi di assistenza domiciliare integrata e la continuità assistenziale, intesa quale prosecuzione metodologica di intervento Assistenza domiciliare persone disabili Favorire la promozione di strutture intermedie di assistenza, a ciclo semiresidenziale diurno, che supportino le persone disabili sia nell acquisizione dei livelli funzionali di autonomia e di socializzazione, anche in integrazione con il SSN, nonché che allevino le famiglie nella gestione dei carichi assistenziali Favorire la comunicazione e l autonomia degli studenti disabili in condizione di gravità, con specifico riferimento alla reale fruizione del diritto allo studio, mediante servizio orientato ad azioni di assistenza qualificata e di tipo socio-educativa. Favorire la comunicazione e l autonomia degli studenti disabili in condizione di gravità, con specifico riferimento alla reale fruizione del diritto allo studio, mediante servizio orientato ad azioni di assistenza qualificata e di tipo socio-educativa Centro socio-educativo occupazionale Assistenza per l autonomia e la comunicazione degli studenti diversamente abili in condizioni di gravità Assistenza socio educativa scolastica per disabili gravi Assistenza trasporto alunni disabili Promuovere l attivazione di strutture residenziali per disabili (Dopo di noi) riservate a soggetti disabili in condizioni di gravità privi di reti parentali primarie Integrazione rette per l ospitalità di persone disabili gravi in strutture cd del Dopo di noi Piano Sociale Regionale Pagina 17 di 152

18 II.3. Valutazione di impatto sociale del Piano di Zona (GLI STANDARD MINIMI DI SISTEMA) STANDARD MINIMI Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5 Livello 6 Livello 7 FOCUS STANDARD Istituzione, ove non previsto, di Ufficio di servizio sociale Sito internet ATS ove pubblicare quantomeno le seguenti informazioni: - Generalità organico ufficio - Gare, bandi, avvisi, selezione, concorsi; - Elenco soggetti autorizzati da enti territoriali; - Elenco soggetti gestori; - Carta dei servizi; - Statistiche customer; - Statistiche reclami; - Forum cittadinanza; Organico minimo Ufficio di servizio sociale 1 assistente sociale ogni residenti. Nei limiti delle Leggi esistenti in materia di dotazione organica degli Enti Locali e dei limiti posti dalle leggi statali alle nuove assunzioni Erogazione in ogni ATS di min. ore 24 sett. Indice di copertura minimo: mantenimento monte orario per singolo utente A.S. 2009/2010. Nel caso in cui l Ente di Ambito Sociale, nell A.S. 2009/2010, abbia fornito una copertura settimanale pari o superiore alle 21 ore, è tenuto a garantire comunque un numero di ore non inferiore a 21 TEMPI DI ATTUAZIONE Ufficio esistente da n. 02 Piani di zona In coerenza con la vigenza del Piano di zona In coerenza con la vigenza del Piano di zona In coerenza con la vigenza del Piano di zona In coerenza con la vigenza del Piano di zona In coerenza con la vigenza del Piano di zona MODALITA Contenute scheda sociale Pdz Contenute scheda sociale Pdz UFFICIO PIANO DI ZONA Contenute scheda sociale Pdz Contenute scheda sociale Pdz Contenute scheda sociale Pdz Contenute scheda sociale Pdz Piano Sociale Regionale Pagina 18 di 152

19 STANDARD OPERATIVI Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5 Livello 6 Livello 7 FOCUS STANDARD Istituzione, ove non previsto, di Ufficio di servizio sociale Sito internet ATS ove pubblicare quantomeno le seguenti informazioni: - Generalità organico ufficio - Gare, bandi, avvisi, selezione, concorsi; - Elenco soggetti autorizzati da enti territoriali; - Elenco soggetti gestori; - Carta dei servizi; - Statistiche customer; - Statistiche reclami; - Forum cittadinanza; Organico minimo Ufficio di servizio sociale 1 assistente sociale ogni residenti. Nei limiti delle Leggi esistenti in materia di dotazione organica degli Enti Locali e dei limiti posti dalle leggi statali alle nuove assunzioni Erogazione in ogni ATS di min. ore 24 sett. Indice di copertura minimo: mantenimento monte orario per singolo utente A.S. 2009/2010. Nel caso in cui l Ente di Ambito Sociale, nell A.S. 2009/2010, abbia fornito una copertura settimanale pari o superiore alle 21 ore, è tenuto a garantire comunque un numero di ore non inferiore a 21 TEMPI DI ATTUAZIONE Ufficio esistente da n. 02 Piani di zona In coerenza con la vigenza del Piano di zona In coerenza con la vigenza del Piano di zona In coerenza con la vigenza del Piano di zona In coerenza con la vigenza del Piano di zona In coerenza con la vigenza del Piano di zona MODALITA Contenute scheda sociale Pdz Contenute scheda sociale Pdz UFFICIO PIANO DI ZONA Contenute scheda sociale Pdz Contenute scheda sociale Pdz Contenute scheda sociale Pdz Contenute scheda sociale Pdz Piano Sociale Regionale Pagina 19 di 152

20 SEZIONE III SISTEMA LOCALE DEI SERVIZI III.1. I livelli essenziali di assistenza del Piano di Zona TIPOLOGIA PER AREA SERVIZI GENERALI AREA MNORI GIOVANI FAMIGLIA AREA ANZIANI SERVIZIO Servizio sociale professionale Segretariato sociale Pronto intervento sociale Pua SERVIZIO DI CONTRASTO AL CHILD ABUSE Centro diurno minori Comunità di tipo residenziale per minori Assistenza domiciliare minori Servizio affido familiare e servizio adozioni Servizi integrativi minori Servizi nido per la prima infanzia Sad Adi Centro diurno per anziani Integrazione rette per l ospitalità di anziani non autosufficienti in strutture residenziali Teleassistenza AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI AREA INTERVENTI SPECIALI Assistenza domiciliare persone disabili Centro socio-educativo occupazionale Assistenza per l autonomia e la comunicazione degli studenti diversamente abili in condizioni di gravità Assistenza socio educativa scolastica per disabili gravi Assistenza trasporto alunni disabili Integrazione rette per l ospitalità di persone disabili gravi in strutture cd del Dopo di noi Servizio vacanza per minori Colonia estiva per anziani Soggiorni climatici per anziani Inclusione sociale Inserimenti lavorativi III.2 Strategie per il welfare globale (max 60 righe) Piano Sociale Regionale Pagina 20 di 152

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