Antonio SARACINO. La biomassa ritraibile dai boschi campani
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1 Antonio SARACINO Dipartimento di Arboricoltura, Botanica e Patologia Vegetale Università degli Studi di Napoli Federico II Lineamenti strategici per la valorizzazione della filiera Foresta-Legno-Energia in areali appenninici. Contributo per un confronto Osservatorio dell Appennino Meridionale Fisciano, 11 ottobre 2010 Specie forestali ad uso energetico nell Azienda Regionale Improsta: risultati del primo ciclo di coltivazione Le filiere lignocellulosiche da destinare alla combustione: fonti di approvvigionamento Biomassa proveniente da parte dei residui delle utilizzazioni (tagli) dei boschi Biomassa proveniente da specie forestali arboree e specie erbacee di interesse agronomico coltivate in aree con alterazioni ambientali o marginali all agricoltura Residui e scarti di attività agricole, di manutenzione del verde urbano e scarti di lavorazione di legno vergine delle industrie del legno 2 La biomassa ritraibile dai boschi campani Fonte principale di approvvigionamento: boschi demaniali dei comuni e foreste regionali Frazione prelevabile: ramaglia (< 5 cm con rilascio 20% in situ) e cimali di latifoglie e legno di conifere da rimboschimenti ~ tonnellate per anno (PEAR su dati INFC, 2005) 3
2 La biomassa ritraibile dai boschi campani Congiuntura negativa degli assortimenti di faggio diversi dalla legna da ardere Proposta: nei demani con ampie superfici (Irpinia, Alburni) teleriscaldamento e mini centrali a biomasse 4 Le coltivazioni forestali dedicate alla produzione di biomassa Cedui a turno breve (Short Rotation Forestry) Turno: 2-4 anni Densità: ceppaie/ha Specie: rapida crescita, buona capacità di ricaccio (pioppi autoctoni e ibridi, salici, robinia, eucalitti) Materiale di propagazione: talee e semenzali Tecniche di coltivazione: di tipo agronomico 5 Le coltivazioni forestali dedicate alla produzione di biomassa Cedui a turno breve (Short Rotation Forestry) Impianto: con l ausilio di trapiantatrici (talee) e a mano (semenzali a radice nuda) Raccolta (ceduazione): con l ausilio di macchine falcia-trincia-caricatrici che in sequenza tagliano, raccolgono e triturano la parte epigea della pianta riducendola in chips legnosi, oppure taglio al colletto con sega circolare montata su trattore agricolo e raccolta immediata o differita della pianta intera 6
3 Le coltivazioni forestali dedicate alla produzione di biomassa Cedui a turno breve (Short Rotation Forestry) Cumuli di chips trasportati in cassoni e stoccati sotto ripari o teli traspiranti tipo gore-tex Chips utilizzati per industrie di pannelli di particelle e come fonte energetica in caldaie alimentate a biomasse 7 Trapiantatrice 8 Sesto di impianto 3,0 x 0,5 m = ~ 6700 piante/ha 3,0 m 0,5 m 9
4 Ceduazione del primo ciclo di coltivazione: raccolta con falcia-trincia-caricatrice 3,0 m 0,5 m 10 Ceduazione primo ciclo di coltivazione dei pioppi 11 I risultati della sperimentazione : pioppi Produzione di biomassa secca epigea nel primo ciclo triennale ( ) Specie Biomassa secca epigea (t ha -1 ) I Grimminge Hoogvorst Oudenberg Muur Vesten Valle Caudina - Limatola Valle Caudina - S. Agata Cilento - Badolato Cilento - Ripiti
5 I risultati della sperimentazione : pioppi Incremento % 2009 di biomassa secca epigea rispetto al triennio Incr. biomassa secca epigea 2009 (%) 100 pioppi ibridi I-214 Grimminge Hoogvorst Oudenberg Muur Vesten Valle Caudina - Limatola Valle Caudina - S. Agata pioppi neri Cilento - Badolato Cilento - Ripiti 13 I risultati della sperimentazione : pioppi Ripartizione della biomassa epigea nelle diverse frazioni della pianta Pioppi ibridi euroamericani 14 I risultati della sperimentazione: pioppi ibridi euroamericani: Muur, Oudenberg maggiore produzione di biomassa secca (7.5 e 7.2 t/ha/anno, rispettivamente) pioppi neri autoctoni: provenienza Valle Caudina- Limatola (località Padula, Provincia di Benevento) e Ripiti (Bellosguardo, Cilento): t/ha/anno impiego ristretto in ambienti ripariali e/o pianeggianti con una buona disponibilità idrica nel suolo anche nel periodo estivo, dove la falda freatica non è soggetta ad ampie oscillazioni 15
6 I risultati della sperimentazione: pioppi Maggior incremento di biomassa registrato al terzo anno dopo l impianto Turno primo ciclo di coltivazione: 3 anni Dimensioni al colletto (diametro < 8 cm) delle piante al 3 anno compatibili con sistemi di raccolta meccanizzati Turno di 4 anni: cambia il sistema di raccolta a causa dei diametri maggiori 16 I risultati della sperimentazione: eucalitti e robinia Produzione di biomassa secca epigea nel primo ciclo triennale Specie Biomassa secca epigea (t ha -1 ) Eucalyptus occidentalis E. camaldulensis (azienda) E. camaldulensis (prov. Lake Albacutya) E. x trabutii Robinia pseudoacacia I risultati della sperimentazione: eucalitti maggiori produttori di biomassa epigea secca (t/ha/anno) E. occidentalis: 16.6 E. camaldulensis: 12.7 E. xtrabutii: 11.0 soggetti ad attacchi parassitari (Ophelimus maskelii) con esclusione di E. occidentalis Impiego in ambiti costieri e subcostieri Resistenti all aridità ma sensibili al freddo. E. camaldulensis provenienza Lago Albacutya anche su suoli salinizzati 18
7 I risultati della sperimentazione: eucalitti Ripartizione della biomassa epigea nelle diverse frazioni della pianta e contenuto in umidità 19 I risultati della sperimentazione: robinia Ripartizione della biomassa epigea nelle diverse frazioni della pianta e contenuto in umidità 20 I risultati della sperimentazione in Campania: gli eucalitti Minor incremento di biomassa nel terzo anno di coltivazione Turno primo ciclo di coltivazione: 2-3 anni Ad un contenuto incremento di biomassa al terzo anno corrisponde un ulteriore incremento di diametro al colletto con problemi per la raccolta meccanizzata (diametri > 8 cm) 21
8 I risultati della sperimentazione in Campania: gli eucalitti Elevate produzioni per ettaro ma: Elevato contenuto in umidità e in ceneri Elevato incidenza di foglie nella biomassa Minore massa per unità di volume Ceppaia di eucalitto di 3 anni tagliata con motosega 24
9 Applicazione dei risultati della sperimentazione: robinia Robinia pseudoacacia (provenienza ungherese, selezione Energy): produzione di biomassa superiore a quella dei migliori cloni di pioppo (8.6 t/ha/anno) Plasticità ecologica con possibilità di impiego in un ampia gamma di condizioni pedoclimatiche Durata del primo ciclo di coltivazione: 3 anni per facilitare raccolta meccanizzata e per non aumentare necromassa rami morti inferiori Elevato contenuto calorico e basso contenuto in ceneri perché la frazione delle foglie incide poco sulla biomassa totale 25 Piantagione di robinia 1S a radice nuda 26 Robinia Energy al termine del 3 anno dall impianto 27
10 I luoghi economici della coltivazione delle biomasse forestali in Campania aree subcostiere del casertano e del salernitano con limitazioni di uso del suolo : Eucalyptus spp. aree agricole contaminate da metalli pesanti e xenobiotici (nolano, Acerra, Regi Lagni, etc.) e non contaminate (Valle Caudina, Valle Telesina, etc.): pioppi ibridi, pioppi neri autoctoni, frassino meridionale aree marginali all agricoltura, soggette ad erosione (Alta Irpinia, beneventano, etc.): robinia, Melia azedarach 28
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