L ABORTIVITA NELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE ANNI
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- Marcellina Valsecchi
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1 L ABORTIVITA NELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE ANNI A cura di: Dr.ssa M. Gambino, Dr.ssa Ass. San. L. Balconi, Dr. S. Pisani U. O. Sorveglianza Epidemiologica Servizio Osservatorio Epidemiologico Dipartimento P.A.C. 1
2 La legalizzazione dell interruzione volontaria di gravidanza (IVG) è avvenuta in Italia nel maggio del 1978 mediante la Legge 194 Norme per la tutela della maternità e sull interruzione volontaria della gravidanza. In virtù di tale normativa, oggi qualsiasi donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o previsioni di anomalie di malformazione del concepito può richiedere l IVG entro 90 giorni dal concepimento. Dopo tale periodo l IVG è ancora praticabile nel caso in cui la prosecuzione della gravidanza comporti un serio pericolo per la donna. Dal 1979 l Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha iniziato a raccoglie i dati relativi alle donne che ricorrono all interruzione volontaria di gravidanza (IVG) presso le strutture socio-sanitarie. MATERIALI E METODI Nei reports precedenti (l ultimo riguarda il triennio 97-99), l analisi è stata effettuata sulle informazioni contenute nei modelli D11 - D12 dell Istat, compilati nei reparti degli Istituti di Cura Pubblici o delle Cliniche Accreditate, trasmesse alla Regione, la quale successivamente dava ritorno dei dati alle ASL di competenza e all Istituto Superiore di Sanità (ISS) ed al Ministero della Salute. Dal 2000 al 2009, in assenza dei dati derivanti da tali modelli dell ISTAT, si è stimata l abortività ricorrendo alle Schede di Dimissione Ospedaliere (SDO). Poiché la SDO non definisce in modo preciso la volontarietà della procedura abortiva, a seguito di specifica richiesta alla Direzione Generale Sanità Regione Lombardia, si sono ottenuti i dati del flusso specifico ISTAT degli anni Questo report descrive l abortività in provincia di Varese nel decennio Le elaborazioni sono state effettuate attraverso il software EPI INFO 2000 versione Per il calcolo dei tassi si è utilizzata la popolazione femminile (15-49 anni) rilevata dall ISTAT. Si precisa che nel tracciato è presente un buon grado di correttezza e completezza dei dati informatizzati, nonostante alcuni campi risultino incongruenti o mancanti. Pertanto, per alcune elaborazioni, la percentuale non raggiunge la completezza del 100%. RISULTATI Abortività Volontaria (IVG) In Italia, il tasso di abortività (numero delle IVG per donne in età feconda tra anni), l indicatore più accurato per una corretta valutazione della tendenza al ricorso all IVG, nel 2010 è pari a 8,2 (dato preliminare, fonte Ministero della Salute), con un decremento del 2,5% rispetto al 2009 (8,5 dato definitivo, fonte Ministero della Salute). Il valore italiano è tra i più bassi di quelli osservati nei paesi industrializzati. Il rapporto di abortività (numero delle IVG per nati vivi) è pari a 207,2 con un decremento dell 1,3% rispetto al 2009 (210,0 - fonte Ministero della Salute). Il tasso di abortività volontaria regionale è pari a 7,8 (ultimo anno disponibile 2009, fonte Regione Lombardia). In Provincia di Varese, l andamento temporale delle IVG delle donne residenti, dal 1994 al 2009, mostra una certa stabilità, con un tasso di abortività che varia da 6,9 donne di età anni nell anno 1994, a 6,8 nel 2009, e con un picco di 7,7 nel 2004 (grafico 1).. 2
3 Grafico 1 Tasso di abortività volontaria nell ASL di Varese. Anni Tasso x donne 7,8 7,6 7,4 7,2 7,0 6,8 6,6 6,9 7,3 7,4 7,1 7,0 7,2 6,7 6,8 7,0 7,3 7,7 7,6 7,2 7,5 7,0 6,8 6,4 6, Anno Dal 2000 al 2009 sono stati eseguiti aborti volontari, nel 75,4% (10.659) tra le donne italiane, nel 24,6% (3.472) tra le straniere. Il rapporto di abortività è risultato pari 179,8. Da un analisi geografica, il tasso di abortività volontaria per Distretto di residenza delle donne, calcolato sul totale degli aborti ed utilizzando la popolazione media femminile in età fertile (15-49 anni) degli anni di riferimento, risulta più elevato nel Distretto di Varese, pari a 91,0 (cartina 1). Cartina 1 Tasso cumulativo di abortività volontaria x 1000 donne, per Distretto di residenza nell ASL della Provincia di Varese. Anni (Valore Aziendale 70,9 ) 3
4 E noto come il rischio di un aborto volontario sia più basso per le donne coniugate, con istruzione elevata e con meno figli. Il tasso di abortività volontaria riscontrato nel Distretto di Varese, rispetto al resto della Provincia, ha indotto ad approfondire circa le condizioni di fragilità che potrebbero influenzare il fenomeno delle IVG. Nella tabella sottostante sono riportate alcune di queste condizioni socio-demografiche per il Distretto di Varese rispetto al resto della Provincia. Nel dettaglio, possiamo evidenziare che nel Distretto di Varese tra le donne residenti che richiedono IVG, ci sono più straniere e quindi con un rischio maggiore, per le loro diverse condizioni di vita, di cultura e di costumi. In tale Distretto, è maggiore la proporzione di donne nubili con IVG e di quelle con precedenti aborti: non sembra importante, invece, la proporzione di quelle con bassa scolarità (che è inferiore rispetto ad altri distretti), e non risulta significativamente più elevata la condizione di donna con più di due figli. Tabella 1 Condizioni socio-demografiche delle donne con abortività volontaria: confronto tra le residenti nel Distretto di Varese e le residenti negli altri Distretti. ASL della Provincia di Varese. Anni Condizioni socio-demografiche Varese Altri Distretti % % X2 p Straniera 34,4 22,5 152,3 < 0,01 Non Coniugata 57,1 53,9 7,9 < 0,01 Bassa scolarità 59,0 61,7 6,2 < 0,01 Precedenti Aborti 22,4 18,4 20,3 < 0,01 Donne con + di 2 figli 8,9 8,2 1,41 ns Tra tutte le donne il 2,9% (416) ha cittadinanza albanese, il 2,6% (370) marocchina, il 2,4% (343) rumena e l 1,9% (272) equadoregna. Fra le donne italiane che hanno effettuato una IVG, il 48,0% non aveva figli, contro il 30,3% delle donne straniere. Il 23,0 delle donne che abortiscono ha un età compresa tra i anni, in cui si registra il tasso di abortività più elevato (16,3 ); il 2,5% (350 casi) risulta minorenne, mentre il 10,5% risulta avere 40 anni e più. L età media e la mediana delle donne è di 30 anni. Per quanto riguarda lo stato civile, nelle italiane le nubili e le separate hanno un peso maggiore rispetto alle straniere (rispettivamente 48,6% vs 37,1% e 8,2% vs 5,1%); il fenomeno si inverte per le coniugate (42,1% per le italiane vs 56,1% per le straniere). Il 57,4% delle donne che abortisce ha una bassa scolarità. La distribuzione della condizione professionale delle donne che abortiscono evidenzia che il 57,6% (8135) è occupata, il 10,5% (1490) è disoccupata, il 21,3% (3016) è casalinga, mentre l 8,8% (1247) è studentessa. Il 22,4% (3168) è rappresentato dalle operaie, il 17,0% (2407) dalle impiegate, mentre il 9,6% (1350) è altra lavoratrice dipendente. Il 94,7% degli aborti è stato espletato in regime di Day Hospital, nel 4,5% in regime ordinario. Il Presidio Ospedaliero della Provincia dove si eseguono più aborti risulta quello di Varese (37,2%), seguito da quello di Gallarate (10,8%). Il 22,5% di tutti gli aborti in donne residenti nel medesimo periodo, si è verificato in altre strutture ospedaliere lombarde. Per quanto riguarda il tipo di intervento espletato, nel 78,0% si tratta del Metodo di Karman, nel 7,0% del raschiamento, mentre nel 14,8% si tratta di altre forme di isterosuzione. 4
5 Abortività Spontanea L abortività spontanea è un fenomeno di natura sanitaria legato in buona parte a problematiche di natura ambientale a tutt oggi ancora poco chiare. Si precisa comunque che i dati degli aborti spontanei sono relativi a quelli per i quali è stato necessario il ricovero in Istituti di Cura sia pubblici che privati. Infatti gli aborti spontanei non soggetti a ricovero, quali ad esempio gli aborti che si risolvono senza intervento medico o che necessitano di sole cure ambulatoriali, non vengono rilevati. In Italia, dal 1982 al 2003, si è passati da circa 56 mila aborti spontanei agli oltre 71 mila con un aumento del 27,2%. I livelli di abortività crescono al crescere dell età della donna ed un rischio significativamente elevato si nota a partire dalla classe di età anni. Per gli stessi anni, risultano in crescita (oltre all 80%) i rischi di aborto spontaneo per le giovanissime di età compresa tra i 15 ed i 19 anni (ISS). Il tasso di abortività spontanea nazionale è pari a 5,4 (ultimo anno disponibile 2007 fonte ISTAT), quello regionale è 5,5 (anno 2007, fonte Regione Lombardia). Il rapporto di abortività spontanea nazionale (numero di aborti spontanei per nati vivi) è pari a 129,13 (ultimo anno disponibile fonte ISTAT); mentre quello regionale, è pari a 131,27 (ultimo anno disponibile fonte Regione Lombardia). L andamento temporale degli aborti spontanei delle donne residenti in Provincia di Varese, dal 1996 al 2009, mostra una lieve tendenza all aumento, con un tasso di abortività che varia da 4,4 donne di età anni nell anno 1996, a 5,1 nel 2009 (grafico 2). Grafico 2 Tasso di abortività spontaneo nell ASL di Varese. Anni ,0 5,0 4,4 4,3 4,3 4,4 5,0 5,1 5,0 4,6 4,7 5,3 5,5 5,4 5,6 5,1 Tasso x donne 4,0 3,0 2,0 1,0 0, Anno Dal 2000 al 2009 si sono registrati aborti spontanei, nell 87,9% (8.873) tra le donne italiane, nel 12,1% (1.218) tra le straniere. Il rapporto di abortività è risultato pari a 128,4. Da un analisi geografica, il tasso di abortività spontaneo per Distretto di residenza delle donne, calcolato sul totale degli aborti ed utilizzando la popolazione media femminile in età fertile (15-49 anni) degli anni di riferimento, risulta più elevato nel Distretto di Varese, pari a 63,3 (cartina 2). 5
6 Cartina 2 Tasso cumulativo di abortività spontanea x 1000 donne, per Distretto di residenza nell ASL della Provincia di Varese. Anni (Valore Aziendale 50,6 ) Secondo i dati di letteratura, il fenomeno dell abortività spontanea risulterebbe essere fortemente connesso all età della donna; a parte la prima classe di età (15-19 anni), il rischio di aborto spontaneo aumenterebbe al crescere dell età. Visto l elevato tasso riscontrato nel Distretto di Varese, si è verificato se le donne coinvolte avessero un età superiore a quella registrata nei restanti Distretti. E risultato che non esiste una differenza statisticamente significativa legata all età delle donne; l età media e la mediana risultano in entrambi i casi pari a 34 anni. Tra tutte le donne l 1,9% (196) ha cittadinanza marocchina, l 1,5% (149) albanese, lo 0,6% (63) rumena e lo 0,6% (61) equadoregna. Fra le donne italiane che hanno avuto un aborto spontaneo, il 48,2% non aveva figli, contro il 40,1% delle donne straniere. Il 30,8 delle donne che ha avuto un aborto spontaneo ha un età compresa tra i anni, in cui si registra il tasso di abortività più elevato (15,8 ); lo 0,3% (30 casi) risulta minorenne, mentre il 18,3% risulta avere 40 anni e più. L età media e la mediana delle donne è di 34 anni. Per quanto riguarda lo stato civile, nelle italiane le separate hanno un peso maggiore rispetto alle straniere (4,8% vs 3,1%); il fenomeno si inverte per le nubili (19,0% per le straniere vs 17,6% per le italiane). La percentuale delle coniugate invece, è uguale (76,3%). Il 38,1% delle donne che ha un aborto spontaneo ha una bassa scolarità. La distribuzione della condizione professionale delle donne che ha avuto un aborto spontaneo evidenzia che il 71,6% (7230) è occupata, il 4,1% (417) è disoccupata, il 21,0% (2119) è casalinga, mentre l 1,2% (117) è studentessa. Il 33,7% (3401) è rappresentato dalle impiegate, il 18,5% (1867) dalle operaie, mentre il 6,3% (639) è altra lavoratrice dipendente. Il 59,6% degli aborti spontanei è stato espletato in regime di Day Hospital, nel 39,5% in regime ordinario. Il Presidio Ospedaliero della Provincia dove si eseguono più aborti risulta quello di Varese (28,4%), seguito da quello di Busto Arsizio (14,0%). Il 15,5% di tutti gli aborti in donne residenti nel medesimo periodo, si è verificato in altre strutture ospedaliere lombarde. Per quanto riguarda il tipo di intervento espletato, nel 62,0% si tratta di Isterosuzione, nel 34,6% di raschiamento, mentre nel 2,9% si tratta di altre forme/nessuno. Il 77,8% degli aborti spontanei si verifica entro la decima settimana di amenorrea; circa il 24% delle donne aveva avuto almeno un precedente aborto spontaneo. 6
7 Per quanto concerne le cause dell aborto spontaneo nel 68,2% non sono determinate, nel 26,3% è legato a morte endouterina del feto, nel 2,8% squilibrio ormonale ovaro-placentare, nel restante 2,7% si tratta di patologie dell apparato ginecologico e della gravidanza. Conclusioni Grazie al ritorno da parte della Direzione Generale Sanità, Regione Lombardia, dei dati di abortività relativi al flusso specifico ISTAT, si è data continuità alla sorveglianza epidemiologica, al fine di conoscere la realtà territoriale delle residenti dell ASL di Varese, col vantaggio di poterla monitorare nel tempo. In sintesi, per gli anni , possiamo affermare quanto segue: Abortività volontaria il tasso di abortività volontaria dal 1994 al 2009 è stabile, con un tasso che varia da 6,9 nell anno 1994, a 6,8 nel 2009, e con un picco di 7,7 nel Tale tasso risulta più basso rispetto al dato nazionale che regionale (rispettivamente: 8,5 e 7,8 anno 2009); il rapporto di abortività volontaria è pari a 179,8, inferiore a quello nazionale; il tasso di abortività cumulativo ( ) risulta più elevato nel Distretto di Varese (91,0 ); nel Distretto di Varese rispetto agli altri Distretti, l eccesso di abortività volontaria è dovuta a una maggiore presenza di donne straniere residenti; maggiore è la loro proporzione di nubili, e di donne con precedenti aborti, mentre non sembra influire la bassa scolarità, e scarso peso ha la condizione di avere più di 2 figli; il 24,6% delle donne che abortisce ha cittadinanza straniera; il tasso di abortività più elevato si registra tra le donne di età compresa tra i anni ed è pari al 16,3 ; nel 2,5% dei casi l aborto riguarda le minorenni; nelle italiane le nubili e le separate hanno un peso maggiore rispetto alle straniere (rispettivamente 48,6% vs 37,1% e 8,2% vs 5,1%); il fenomeno si inverte per le coniugate (42,1% per le italiane vs 56,1% per le straniere); il 57,6% delle donne è occupata, il 22,4% è operaia, il 17,0% è impiegata, il 21,3% è casalinga; nel 94,7% il regime di ricovero utilizzato è il DH, solo il 4,5% richiede un ricovero in regime ordinario; i Presidi Ospedalieri di Varese (37,2%) e di Gallarate (10,8%) sono quelli con una casistica più elevata di aborti; nel 78,0% il tipo di intervento utilizzato è il Metodo di Karman. Abortività spontanea il tasso di abortività spontaneo dal 1996 al 2009 è lievemente in crescita, con un tasso che varia da 4,4 nell anno 1996, a 5,1 nel Tale tasso risulta più basso rispetto al dato nazionale che regionale (rispettivamente: 5,4 anno 2007, e 5,4 anno 2009); il rapporto di abortività è pari a 128,4, inferiore a quello nazionale e regionale; il tasso di abortività cumulativo ( ) risulta più elevato nel Distretto di Varese (63,3 ); l analisi effettuata sull elevato tasso di abortività spontanea nel Distretto di Varese, rispetto agli altri Distretti, evidenzia che non esiste una differenza statisticamente significativa legata all età delle donne; il 12,1% delle donne che abortisce ha cittadinanza straniera; il tasso di abortività più elevato si registra tra le donne di età compresa tra i anni ed è pari al 15,8 ; nello 0,3% dei casi l aborto riguarda le minorenni; 7
8 nelle italiane le separate hanno un peso maggiore rispetto alle straniere (rispettivamente 4,8% vs 3,1%); il fenomeno si inverte per le nubili (19,0% per le straniere vs 17,6% per le italiane). La percentuale delle coniugate invece, è uguale (76,3%); il 71,6% delle donne è occupata, il 33,7% è impiegata, il 18,5% è operaia, il 21,0% è casalinga; nel 59,6% il regime di ricovero utilizzato è il DH, solo il 39,5% richiede un ricovero in regime ordinario; i Presidi Ospedalieri di Varese (28,4%) e di Busto Arsizio (14,0%) sono quelli con una casistica più elevata di aborti; nel 62,0% il tipo di intervento utilizzato è l isterosuzione ; il 77,8% degli aborti spontanei si verifica entro la decima settimana di amenorrea; nel 68,2% degli aborti spontanei, le cause non sono determinate. 8
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