TITOLO Riunione della Commissione Parlamentare IMCO
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- Raffaela Grimaldi
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1 TITOLO Riunione della Commissione Parlamentare IMCO LUOGO E DATA ORGANIZZATORE Parlamento Europeo Rue Wiertz 60, 1000 Bruxelles 17 novembre 2014 Commissione Parlamentare IMCO RELAZIONE Sono stati individuati i seguenti punti salienti di discussione nell ordine del giorno della Commissione IMCO: 5. Esame del progetto di relazione sulla governance del mercato unico nel quadro del semestre europeo 2015 Ildikó GÁLL-PELCZ (PPE), relatrice del progetto, ha ricordato che la relazione fa parte di un pacchetto di tre relazioni riguardanti il semestre La recente crisi ha dimostrato che l UE necessita di ricostituire la propria competitività: lo studio sul costo della non-europa è stato un utile strumento per comprendere come vi sia del potenziale inespresso da sfruttare, in aree come il commercio transfrontaliero e le mutazioni tecnologiche. Il rilancio del Mercato unico è volto dunque a riavviare il motore economico, l occupazione e la crescita in Europa mirando anche a migliorare la qualità di vita dei cittadini europei. La bozza di relazione è composta di tre parti distinte, che la relatrice desidera illustrare nei punti salienti. I. Costruire un pilastro del mercato unico del semestre europeo. La sezione prima descrive le politiche economiche attuali e sottolinea quanto sia importante la coordinazione tra esse, tenendo conto che il pilastro del Mercato unico considera strettamente le priorità dell economia reale insieme alle diverse aree della crescita. La presidenza italiana ha presentato un nuovo approccio nei confronti del mercato unico, considerato positivo e condivisibile. Diverse sono dunque le proposte che la Commissione IMCO chiede siano considerate: rafforzare la governance del Mercato unico, restaurare la supervisione politica ai livelli più alti, dimettere l atteggiamento di diffidenza a livello statale ed europeo, attuare la legislazione esistente in maniera maggiormente incisiva, sviluppare migliori sinergie tra le parti interessate e creare un nuovo sistema di indicatori volti a misurare l integrazione del Mercato unico. II. Potenziale inutilizzato del mercato unico nei settori chiave per la crescita. Le aree chiave su cui lavorare sono l Agenda digitale, la libera circolazione delle merci e dei servizi, l acquis dei consumatori, gli appalti pubblici e le concessioni. E necessario sviluppare un coordinamento più stretto e avanzare proposte innovative, coinvolgendo tutti gli aspetti relazionati alla politica del Mercato unico. III: Modalità di valutazione degli strumenti di integrazione e governance del mercato unico. Una quantità eccessiva di norme può creare confusione: vi è piuttosto il bisogno di un esecuzione corretta della legislazione per assistere ad una vera spinta dell economia. La preoccupazione è volta anche alle statistiche che riportano i dati sull attuazione legislativa da parte degli Sati membri, le quali evidenziano ritardi e procedure
2 di infrazione: già nella fase di recepimento c è un notevole potenziale inutilizzato. Serve quindi una governance più forte per il Mercato unico, si deve giungere al punto in cui le barriere esistenti vengano abbattute, in modo che tutti possano godere dei diritti e delle libertà del Mercato unico europeo. A commento dell esposizione della collega relatrice, hanno preso la parola i tre relatori ombra. Sergio GUTIÉRREZ PRIETO (S&D) ha affermato che è necessario affrontare nello specifico anche altre tematiche nel progetto di relazione. Innanzitutto va richiesto un contributo maggiore alla Commissione europea, perché la possibilità di crescita di 4 punti percentuali del PIL si potrà ottenere solo se vi è una seria cooperazione tra le istituzioni. Riguardo al sistema delle tasse e alla possibilità di competizione delle PMI: non ci sarà un Mercato unico completo se non ci sarà un armonizzazione fiscale. Il mercato del lavoro richiede inoltre una vera libertà di circolazione e il riconoscimento professionale. Il Mercato unico digitale è indispensabile per ridurre le distanze dagli USA nel settore tecnologico, quindi bisogna investire nelle infrastrutture europee, come interconnessioni energetiche e treni misti passeggeri-merci. Vicky FORD (ECGR) ha aggiunto che il semestre deve essere di aiuto agli Stati membri e se gli impegni dei singoli Paesi saranno attuati ciò si rifletterà su competitività, crescita, occupazione. La Presidente ha dichiarato che ritiene necessario concentrarsi sulle aree di competenza della Commissione IMCO, perché un atteggiamento opposto potrebbe minare l operato della Commissione parlamentare: lo scopo è rimuovere gli ostacoli burocratici del Mercato, prestando attenzione alle aree specifiche di crescita piuttosto che a settori generici che esondano dalle proprie competenze. Riguardo alla relazione, Ford ha insistito sul messaggio del rispetto dei principi di sussidiarietà, proporzionalità, diversità: non va danneggiata in nessun modo la diversità europea. Non esiste un unico modo per migliorare la questione della governance del Mercato unico: gli indicatori devono essere flessibili in vista dei mutamenti del mercato. Il metodo migliore per individuare la presenza di barriere e verificare l applicazione normativa è lavorare direttamente insieme alle aziende e alle organizzazioni dei vari settori. Antanas GUOGA (ALDE) ha voluto sottolineare l importanza del semestre europeo: moltissimi cittadini europei non hanno la coscienza di cosa esso sia. Quindi il compito di informare i cittadini e i relativi Stati membri del valore dell offerta legislativa europea è la sfida principale per i parlamentari europei; allo stesso scopo va garantito il ruolo dei parlamenti nazionali nel processo legislativo europeo. Guoga ha rimarcato che il forte potenziale dato dal digitale va riscontrato nel settore pubblico, che deve divenire meno oneroso in termini di spesa pubblica e più rapido. Sono intervenuti nella discussione a questo punto gli altri parlamentari presenti. Pascal DURAND (Verdi) ha sostenuto che sarebbe meglio pensare a un rilancio europeo nel quale siano presenti anche i termini sostenibile e duraturo, indicando la volontà di un rilancio a lungo termine. Si è visto nel settore finanziario quanto la visione a breve termine non abbia portato a un concreto valore aggiunto: il recupero dei concetti di sostenibilità e durata nel tempo garantirebbe ai giovani un futuro più solido. A questo proposito il parlamentare ha posto la questione della durata di uso di un prodotto, suggerendo che inserire nel testo la definizione di durata di uso sarebbe un notevole passo avanti. Durand non è invece d accordo con il proposito di armonizzazione della normativa fiscale: più realisticamente egli invita a puntare a una convergenza fiscale tra gli Stati membri per combattere l evasione e la frode fiscale. Andreas SCHWAB (PPE) ha affermato che i problemi fiscali dell Europa sono la prova che gli Stati membri non sempre ottemperano alla promessa di applicare la normativa europea a livello nazionale. Questo è un atteggiamento che deve per forza di cose essere cambiato, perché l attenzione dei parlamenti nazionali non va rivolta unicamente alle problematiche interne bensì anche a quelle europee. Il semestre va utilizzato quindi non solo per parlare di crescita a livello generico, ma di misure singole concrete: il riscontro di questo atteggiamento si vedrà anche su una migliore comprensione dei cittadini degli sforzi delle
3 istituzioni europee. Evelyne GEBHARDT (S&D) ha posto un chiaro accento sul fatto che non bisogna dimenticare quanto è stato fatto nell ultima legislatura: il Mercato interno non deve essere visto unicamente dal punto di vista nazionale, piuttosto lo si deve osservare nel suo impatto sugli obblighi sociali, ambientali e sul beneficio per i consumatori con la creazione di solidi posti di lavoro. Robert ROCHEFORT (ALDE) ha sostenuto che è giunta l ora di fare politica vera sul punto, smettendola con le norme tecniche. Il semestre europeo è una disposizione derivante dalla crisi, che impone regole dirette alla macroeconomica per superare la situazione economica sfavorevole attuale. Eppure la microeconomia è parimenti importante in Europa, significa attenzione ai problemi delle PMI e dei consumatori: è questa l economia reale di cui si parla. A questo proposito il deputato ha affermato che non devono essere aggiunti vincoli agli esistenti: gli imprenditori delle PMI devono vivere il Mercato unico come una possibilità libera di sviluppare il proprio business. Riguardo ai problemi legati alle frodi fiscali, Rochefort si è espresso nei termini di una forte propensione all armonizzazione delle politiche sul tema. Lucy ANDERSON (S&D) ha infine invitato a tenere in considerazione ogni aspetto del Mercato unico, inclusi trasporti ed energia, temi che interessano fortemente al cittadino e che non vanno tralasciati solo per questioni di suddivisione di competenza tra le varie Commissioni parlamentari. Ildikó GÁLL-PELCZ, in risposta alle osservazioni dei colleghi parlamentari ha aggiunto che la struttura della relazione è stata composta in modo tale da rendere chiaro quale fosse l obiettivo nei confronti del Mercato unico: sfruttare il potenziale inespresso in ogni settore di esso. La deputata ha concluso affermando che temi come trasporti ed energia sono stati esclusivamente sfiorati per non intaccare le competenze delle altre Commissioni, e che attende gli emendamenti alla bozza. 6. Presentazione della valutazione di impatto sulla protezione del know-how riservato e delle informazioni commerciali riservate (segreti commerciali) contro l'acquisizione, l'utilizzo e la divulgazione illeciti Mariano FERNANDEZ SALAS, funzionario della Commissione Europea, DG Mercato interno, Industria, Impresa e PMI, ha presentato la valutazione di impatto relativa alla proposta della Direttiva sulla protezione del know-how riservato e delle informazioni commerciali riservate (segreti commerciali) contro l'acquisizione, l'utilizzo e la divulgazione illeciti. La presentazione si è svolta con l analisi di determinati punti tematici. 1. I segreti commerciali sono rilevanti per la crescita economica europea, tuttavia sono potenzialmente esposti all appropriazione abusiva. Le imprese, di piccola o grande dimensione, utilizzano la riservatezza delle proprie informazioni come uno strumento per il business e per la gestione dell innovazione e della ricerca: i segreti commerciali assumono un ruolo importante nel proteggere lo scambio di conoscenze tra le imprese all interno e al di fuori dei confini del mercato interno, nel contesto della ricerca e sviluppo. Eppure l esposizione all appropriazione indebita dei segreti commerciali è in crescita: nel 2012 il 18% delle compagnie ha segnalato il furto di informazioni, nel 2013 la percentuale è incrementata fino al 25%. 2. La tutela legale dei segreti commerciali all interno del mercato interno è frammentata e insufficiente: alcuni Stati membri non detengono una specifica legislazione sull appropriazione abusiva del segreto d impresa, affidandosi piuttosto alle norme generali interpretate dai giudici. 3. Il mercato interno è interessato dalla questione e il suo potenziale di crescita è indebolito. Da una parte gli incentivi all incoraggiamento di attività innovative all interno sono minati da tali pratiche scorrette; dall altra la competitività delle imprese è ridotta, dal momento che i
4 vantaggi competitivi, basati sui rispettivi segreti commerciali, affrontano rischi maggiori. 4. La Direttiva proposta mira a raggiungere la protezione del segreto industriale grazie all armonizzazione del diritto civile, non intende invece ricercare un armonizzazione del diritto penale; la base legislativa è l art. 114 del TFUE. Il contenuto della proposta è volto ad accrescere l efficacia della normativa sulla protezione del segreto industriale contro l abuso dell appropriazione abusiva nel mercato interno. 5. L ambito di tutela della Direttiva consiste nella definizione del concetto di segreto industriale (art. 2), nella definizione di acquisizione, uso, rivelazione illegale dello stesso (art. 3), nell elencazione delle tutele garantite (art. 4). I rimedi previsti sono: azioni inibitorie, come la proibizione all uso o rivelazione del segreto, le misure alternative alle misure inibitorie e correttive, il pagamento dei danni, la pubblicazione delle decisioni. Le misure di protezione si caratterizzano da un approccio bilanciato: da una parte le procedure di salvaguardia come la protezione della riservatezza del segreto industriale anche nelle fasi processuali; dall altra salvaguardie volte ad assicurare proporzionalità e ad evitare che vengano create barriere ostacolo ai legittimi scambi commerciali nel mercato interno, tramite anche un periodo di prescrizione di 2 anni dal momento di conoscenza del fatto. 6. I benefici attesi dalla Direttiva proposta consistono in una maggiore certezza legale e nella convergenza normativa, sotto quattro aspetti specifici: una migliore protezione transfrontaliera dei vantaggi competitivi per l impresa, l allocazione rinnovata delle risorse, l attribuzione di un valore molto maggiore dei segreti commerciali, una condivisione delle conoscenze migliorata a livello transfrontaliero. 7. L opinione delle parti interessate, tratta da una consultazione pubblica del 2013 ha evidenziato dati contrastanti tra cittadini e impresa. Infatti, alla domanda se dovesse essere indirizzata a livello europeo la protezione legale del segreto industriale contro gli abusi, le società, incluse le PMI, hanno dato una risposta affermativa nell 80% dei casi, mentre il 75% dei cittadini si è dichiarato contrario. A margine della presentazione, Lara COMI (PPE), relatrice del progetto di ricezione della direttiva proposta, ha sostenuto che i diritti di proprietà intellettuale sono una categoria che non ricopre tutte le informazioni attinenti a qualcosa di nuovo, che invece dovrebbero essere protette. I segreti commerciali hanno una grande rilevanza economica per la competitività delle imprese ed sono un aspetto che va tutelato nel suo insieme, dato che in Europa vi è una frammentazione legislativa del panorama e in alcuni Stati membri non esiste nemmeno una normativa. Per questo è stata scelta come strumento una direttiva e non un regolamento, per essere più incisivi nel contesto dell armonizzazione. Con riguardo all art. 1 Ambito di applicazione, esso deve essere migliorato indicando che le norme nazionali che prevedono una maggiore protezione vanno salvaguardate. Va fornita dunque una linea guida di massima: gli Stati che hanno una normativa rigida sul punto vanno tutelati, e contemporaneamente vanno stabiliti dei criteri minimi. I Considerando 23 e 24 danno rilievo all individuo, al consumatore, al lavoratore, al professionista: non è in discussione che la legislazione diminuisca la protezione di questi diritti. La parte dispositiva della direttiva si concentra sui diritti fondamentali di informazione e di espressione: il PPE non condivide un tale approccio perché i principi fondamentali da tenere in considerazione sono molti di più, come il rispetto per la vita privata, della famiglia e altri. Meglio dunque lasciare nel testo un riferimento agli strumenti di protezione di tutti i diritti fondamentali, ha sostenuto la parlamentare. Per quanto riguarda il termine di prescrizione va inoltre disposta, secondo Comi, un indicazione di minimo e di massimo. La parlamentare ha affermato che l obiettivo generale è la salvaguardia delle norme sul tema in parallelo alla maggiore rigidità di alcune norme specifiche: non è un regolamento, ma una direttiva che richiede requisiti minimi e rigidi. Comi ha specificato che la scelta di questa direzione è prettamente politica, non tecnica. Evelyne GEBHARDT (S&D) ha riportato il parere della collega Alessandra MORETTI (S&D),
5 relatrice ombra del progetto e impossibilitata a partecipare alla discussione: il gruppo S&D accoglie la proposta della Commissione, concordando con l importanza di istituire uno strumento destinato a contrastare l abuso dell utilizzo di informazioni commerciali segrete. Va definito meglio il significato di acquisizione legale e illegale, con un puntuale riferimento al metodo di elaborazione delle informazioni protette da parte dei lavoratori delle aziende interessate e prestando attenzione al fatto che queste definizioni sono utilizzate anche nei contratti di impiego. Kaja KALLAS (ALDE) ha posto l interrogativo di come possa essere pari a zero l onere amministrativo imposto alle aziende secondo la valutazione d impatto. Emma McCLARKIN (ECGR) ha evidenziato la necessità di concedere nel testo maggiore possibilità alle PMI di beneficiare della proposta e di riflettere sul termine del periodo di prescrizione, in quanto aspetto rilevante. Pascal DURAND (Verdi) ha comunicato preoccupazione rispetto al fatto che la salvaguardia del segreto commerciale delle imprese minori possa andare a vantaggio più che altro di aziende di dimensione internazionale. Di conseguenza egli non propone la revisione dei principi contenuti nel testo, ma evidenzia come sia indispensabile la definizione precisa di segreto commerciale, di interesse legittimo, di diritti dei salariati. Va evitato che le multinazionali, come i laboratori farmaceutici, possano sfruttare l interpretazione a loro favorevole di un testo considerato troppo vago e semplice. Dennis DE JONG (EUL/NGL) ha sottolineato come nella valutazione di impatto sia stato rilevato che il 75% dei cittadini non sia favorevole alla proposta europea: il deputato non accetta che l opinione dei cittadini non sia considerata e che vengano favorite esclusivamente le imprese. Evelyne GEBHARDT (S&D) ha espresso irritazione, in quanto l aspettativa sua e dei colleghi era quella di discutere dei risultati della valutazione d impatto presentata e non quella di dibattere del progetto della direttiva. In risposta alle critiche dei colleghi, Lara COMI (PPE) ha chiesto alla presidenza la fissazione di un altro incontro per dibattere più approfonditamente della valutazione di impatto. Mariano FERNANDEZ SALAS ha affermato, per rispondere ad alcune questioni poste dai parlamentari, che l onere amministrativo effettivamente non prevede alcun aumento dei costi per le imprese e che il termine di prescrizione di 2 anni a suo dire è adatto, in quanto un tempo maggiore sarebbe la prova dell inconsistenza della rilevanza del particolare segreto commerciale. LINK Draft agenda: it.pdf Materiali: it.pdf ets_/pt6_ppt_tradesecrets_en.pdf Antonio Revolfato UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B Bruxelles Tel Fax bruxelles3@bruxelles.ven.camcom.it
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