L EVOLUZIONE DEL GESTO GRAFICO E LE SUE DISTORSIONI: LA DISGRAFIA
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1 MASTER in PSICOPEDAGOGIA e DIDATTICA DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO L EVOLUZIONE DEL GESTO GRAFICO E LE SUE DISTORSIONI: LA DISGRAFIA Prof.Eugenio Lampacrescia Pedagogista Logopedista Counselor Università degli Studi del Molise
2 Perché occuparsi della scrittura L apprendimento della scrittura è stato a lungo considerato come un aspetto complementare, o almeno secondario, all acquisizione delle abilità strumentali di lettura. Il bambino che scrive male ha ricevuto, in ambito clinico, attenzioni molto minori di quelle che sono state rivolte al bambino che legge male o che ha altri problemi di apprendimento scolastico. Mentre negli ultimi anni la dislessia evolutiva ha ottenuto in Italia notevole attenzione in ambito sia sanitario che scolastico, la disgrafia evolutiva è probabilmente il disturbo specifico di apprendimento che è stato meno studiato ed analizzato nelle sue caratteristiche
3 .eppure... insegnanti e clinici riconoscono un aumento nel numero di bambini (e adolescenti) che presentano uno sviluppo grafo-motorio inadeguato per l età, pur non evidenziando particolari difficoltà in altre aree. Questo fa pensare che si tratti di un fenomeno sommerso che rischia di essere sottovalutato. In Italia, la scrittura a mano non è una materia curricolare chiaramente definita dai programmi ministeriali. Nella più recente normativa riferita alla scuola del primo ciclo, anche se in termini molto generici è presente un attenzione per l aspetto formale della scrittura dove si afferma che l obiettivo primario (che non esclude il raggiungimento di traguardi più complessi, sempre possibili) sarà quello di portare gli allievi a scrivere in modo chiaro, semplice e preciso.
4 .e ancora. la scrittura è una competenza trasversale a quasi tutte le materie scolastiche;le difficoltà nelle componenti motorie della scrittura non compromettono soltanto la velocità di scrittura o la resa formale, ma possono influenzare anche la qualità e la correttezza del testo. L attenzione viene, infatti, concentrata sulla fase di codifica e decodifica e quindi sottratta alla comprensione. Nella dettatura, in particolare, al bambino che presenta queste difficoltà, è richiesto un aumento delle risorse mnemoniche ed attentive per evitare di rimanere indietro.
5 E anche possibile che l attenzione (e tensione) che il bambino deve attivare per scrivere lo conduca a dimenticare le idee ancor prima di essere riuscito a trasferirle sulla carta
6 Un comportamento motorio errato o non efficace, una volta acquisito e stabilizzato, è molto difficile da eliminare Una grafia scarsamente leggibile può interferire con la rilettura e l autocorrezione e può influenzare la percezione che l adulto ha delle competenze complessive del bambino come scrittore
7 E non per ultimo la scrittura esprime caratteristiche individuali e inscindibilmente legate al sé, e come il sé è in continua ridefinizione, anche la scrittura cambia con la persona. Un intervento sulla scrittura tiene conto di tutto questo perché, nella maggior parte dei casi, rieducare la scrittura significa anche favorire la maturazione della personalità. L educazione quindi deve porre tra le sue finalità l acquisizione di una grafia spontanea, individualmente caratterizzata, libera da difficoltà grafo motorie e da condizionamenti che ne impediscono la personalizzazione.
8 Lo sviluppo del grafismo verso i 10 mesi: il bambino compie un semplice gioco motorio che si esprime con il dilaniamento del foglio attraverso colpi e movimenti di stroke impulse, in prevalenza verticali. In questo tipo di attività non c è nulla di simbolico, la motricità manuale non è governata dal bambino e non c è rispetto dello spazio grafico.
9 verso i 12/24 mesi: il bambino acquisisce un maggiore controllo motorio, il foglio non è più lacerato, ma non ne viene ancora rispettato lo spazio, perché il bambino non ha una cognizione del confine. E la fase dello scarabocchio disordinato che segna l inizio della curiosità per la traccia che si lascia. I movimenti si ampliano, oltre a quelli verticali, compaiono quelli orizzontali e radiali. Progressivo ammorbidimento dello stroke impulse
10 Dai 20 ai 30 mesi: inizia la fase dello scarabocchio ordinato dove maggiore è il controllo motorio e si assiste anche ad un progressivo rispetto dei margini del foglio.
11 Verso 24/36 mesi: Il bambino continua a scarabocchiare, rispetta i margini e utilizza diverse strategie e orientamenti motori, ma soprattutto a queste produzioni grafiche attribuisce in seguito un nome. Questo è un passaggio fondamentale dal punto di vista cognitivo perché denominare lo scarabocchio, anche se dopo averlo realizzato, significa aver compreso che la realtà si può rappresentare iconicamente.
12 E in questa fase che, oltre alla comparsa dell abilità simbolica di tipo grafico, il bambino comincia anche a fare i primi cerchi e il grafismo assume una forma sempre più ondulata e curvilinea
13 Un problema. se il grafismo evolve spontaneamente verso forme più ondulate e curvilinee, (quasi a prefigurare la scrittura corsiva), come mai già dai 3 anni, nella scuola dell infanzia, si proceda a far utilizzare lo stampato maiuscolo, interrompendo, così, la linea evolutiva, chiedendo tra l altro al bambino di fare, solo in un secondo momento, quello che sarebbe stato in grado di fare prima?
14 REQUISITI MOTORI PER LO SVILUPPO DELLA GRAFIA Sia per disegnare che per scrivere è necessario lo sviluppo adeguato della motricità fine che permetta l uso di strumenti scrittori
15 tonicità muscolare durante la scrittura; postura (riferita a tutto il corpo) posizioni segmentarie dell avambraccio, del gomito, del polso, della mano e delle dita movimenti delle dita movimenti del polso movimenti del gomito
16 tonicità muscolare. all inizio dell apprendimento l energia neuro-muscolare è mal canalizzata e il bambino tende a muovere contemporaneamente la spalla, il braccio, il polso, la mano, poiché non riesce ancora a coordinare in maniera adeguata i movimenti dei diversi segmenti. Successivamente (7-12 anni) l energia sarà distribuita in modo sempre più appropriato e funzionale ai diversi segmenti coinvolti nel movimento della scrittura. La diretta conseguenza di tale sviluppo sarà un minore affaticamento, una maggiore scioltezza e rapidità e, soprattutto, una combinazione coordinata dei gesti
17 ...postura. il bambino passa da una fase iniziale in cui tende a tenere la testa molto bassa e il braccio molto vicino al tronco per mantenere lo sguardo vicino alla penna e così controllare meglio il gesto, ad un sollevamento progressivo del capo e del tronco, grazie all acquisizione di una crescente sicurezza che lo porta ad allentare la tensione neuro-muscolare, fino alla capacità di controllare a lungo la postura eretta del busto e della testa
18 ...impugnatura.. la migliore tenuta dello strumento scrittorio è quella detta a pinza Questo tipo di presa assicura un assetto regolare in fase di scrittura e consente una migliore esecuzione dei movimenti digitali: indice e pollice fungono da dita motrici, poiché fanno avanzare lo strumento sul foglio, mentre il dito medio sorregge la penna. Le restanti dita hanno un ruolo passivo e assicurano sul lato destro (o sinistro per i mancini) della mano il contatto con il foglio.
19 avambraccio, gomito, polso, mano, dita. Con lo sviluppo delle abilità segmentarie, si assiste ad un progressivo allargamento dello spazio grafico, ad un cambiamento della posizione della mano che viene a trovarsi sempre più al di sotto della riga e sempre più in estensione a fine riga Il gesto grafico diviene sempre più continuo, grazie alla graduale coordinazione dei movimenti di iscrizione che servono a tracciare le singole lettere (realizzabili con il movimento fine delle dita) e i movimenti di progressione, che permettono lo scorrimento della penna lungo la linea orizzontale del foglio
20 La gestione di questi meccanismi è molto importante in fase di apprendimento della scrittura perché, se non ben assimilati fin dall inizio, possono produrre affaticamento o anche veri e propri dolori all altezza dell avambraccio, del polso o delle dita che rendono il tracciato grafico maldestro, illeggibile e scarsamente controllato, ma soprattutto perché, una volta automatizzati, sono difficili da destrutturare
21 REQUISITI PER L APPRENDIMENTO DELLASCRITTURA La scrittura è un attività complessa che si costruisce nel corso della scolarizzazione e molteplici sono le abilità e le competenze che devono essere acquisite.
22 Abbiamo bisogno di. adeguato sviluppo del sistema nervoso e del sistema percettivo, in primo luogo vista e udito normale sviluppo del linguaggio, nei suoi aspetti fonetici, lessicali, morfo-sintattici e strutturali in genere
23 competenza metalinguistica cioè la capacità di riflettere sul linguaggio e sul suo uso in modo distinto dai processi di produzione e comprensione in atto quando si comunica verbalmente. Questo implica una riflessione sul funzionamento e le norme d uso del linguaggio ed anche un monitoraggio intenzionale che si applica ai propri processi linguistici.
24 competenza metafonologica intesa come abilità di percezione e discriminazione dei tratti distintivi costituenti i fonemi e la capacità di allinearli in ordine coerente (fonotattica). Ci si riferisce alla distinzione dei tratti costitutivi i fonemi. Ad esempio, un bambino che non processa il tratto distintivo della sonorità, così come è presente nel suono /d/, percepirà questo fonema come /t/, quindi procederà ad articolarlo in modo scorretto e potenzialmente anche a scriverlo erroneamente
25 capacità di astrazione e di concettualizzazione del sistema simbolico della scrittura alfabetica, affinché possa realizzarsi il passaggio dal linguaggio parlato a quello scritto attraverso la conversione del fonema in grafema
26 uso della memoria in particolare quella verbale e visiva, a breve e a lungo termine. La memoria a lungo termine serve per fissare la traccia, cioè le acquisizioni legate sia alla corrispondenza suono-segno sia alla forma e ai movimenti necessari per vergare ogni lettera.
27 È necessaria anche una memoria cenestesicomuscolare che permette, anche a livello periferico, la corretta esecuzione di una procedura automatica qual è la scrittura
28 idoneo sviluppo motorio con particolare riferimento alla motricità fine e alla sua coordinazione
29 lateralità definita per mano e occhio, meglio se omolaterale,soprattutto perché la specializzazione di un arto e la mira dell occhio sono le condizioni necessaria per giungere ad una sufficiente abilità nella motricità fine. La crociatura tra mano è occhio produce, infatti, una maggiore difficoltà di coordinazione
30 buona organizzazione spazio-temporale, che è condizione fondamentale per organizzare l abilità specifica della scrittura. Infatti, per potere prima riconoscere e poi scrivere correttamente una lettera è necessario avere acquisito i parametri spaziali fondamentali: sopra/sotto, sinistra/destra. Questo permette anche una organizzazione ed orientamento coerente nello spazio grafico (foglio, righe, margini). La temporalità interviene, invece, nell ordine di esecuzione dei tratti costituenti il grafema e nel movimento di progressione dei grafemi tra loro
31 un buon grado di maturazione affettiva sostenuta da un adeguata motivazione, dal momento che la scrittura è un mezzo per comunicare, socializzare e apprendere
32 * RAPPORTO TRA SCRITTURA E LINGUAGGIO Nel sistema alfabetico la scrittura è una rappresentazione diretta del linguaggio orale e precisamente della sua struttura fonologica, con cui stabilisce un rapporto ordinato e sistematico senza la necessità di una mediazione semantica (cioè relativa al significato)
33 realtà esterna /KAZA/ linguaggio orale CASA lingua scritta
34 L apprendimento della lettura e scrittura nel sistema alfabetico richiede ai bambini in media un anno di scolarizzazione, a seconda del grado di regolarità e consistenza del sistema ortografico (diverso per l italiano e l inglese) Il sistema alfabetico è un sistema economico : è limitata a pochi elementi la scelta delle associazioni arbitrarie che devono essere apprese mentre la combinazione dei fonemi (unità minima) è pressoché illimitata.
35 In termini di processo di apprendimento, in un sistema alfabetico deve essere essenzialmente appreso un sistema di regole che può essere più o meno complesso, ma che una volta appreso può essere applicato a qualunque nuova richiesta (ad es. parole sconosciute)
36 Come avviene l apprendimento della scrittura il modello neuropsicologico proposto da Tressoldi e Sartori, (1995) è quello più accreditato sul quale c è un sostanziale accordo nell ambito della comunità internazionale di ricerca: in esso vengono indicate le componenti del processo di scrittura spontanea e scrittura sotto dettatura.
37 SCRITTURA SPONTANEA Competenze espositive Recupero lessicale e sintattico DETTATO Discriminazione fonemica Analisi fonemica Recupero convenzioni linguaggio scritto Associazione grafema - fonema Competenze di trascrizione e revisione Recupero delle forme ortografiche COMPONENTI EFFETTRICI Recupero allografico Recupero pattern grafo-motori Efficienza neuromotoria (velocità/precisione)
38 La scrittura spontanea La scrittura spontanea (più complessa rispetto a quella sotto dettatura) richiede: capacità di pianificazione della comunicazione, intesa come la facoltà di organizzare il pensiero in linguaggio interno
39 competenza lessicale e sintattica, cioè l abilità nel recuperare le parole ed organizzarle in forma grammaticale
40 abilità fonologica e fonotattica, ovvero l abilità di discriminazione e analisi fonetica attraverso la percezione uditiva e distintiva dei tratti che costituiscono i suoni e la capacità di allinearli in un ordine coerente
41 competenza argomentativa, cioè la capacità di costruire un discorso organico e congruente sul piano dei contenuti al fine di narrare un avvenimento esterno (realtà) o interno al soggetto (emozioni, sentimenti) o di sostenere una tesi e anche confutarla
42 competenza di trascrizione e revisione del testo capacità di recupero delle convenzioni del linguaggio scritto come, ad esempio la punteggiatura
43 La scrittura sotto dettatura richiede. discriminazione fonemica ovvero la capacità di percepire e riconoscere i fonemi costitutivi delle parole
44 analisi fonemica, ovvero la fase in cui si articola, anche solo mentalmente, quanto ascoltato
45 associazione fonema- grafema In questa fase il bambino si trova ad affrontare il problema di applicare quanto ha memorizzato in ordine alla corrispondenza tra ciascun fonema ed il segno grafico che lo rappresenta.
46 complicazione:.. la nostra scrittura prevede 2 modelli di scrittura STAMPATO E CORSIVO 4 sistemi grafici stampatello minuscolo STAMPATELLO MAIUSCOLO corsivo minuscolo CORSIVO MAIUSCOLO
47 recupero delle forme ortografiche che permette di distinguere parole omofone ma non omografe, cioè parole che hanno lo stesso suono ma che si scrivono diversamente (l etto oppure letto l ago oppure lago)
48 .elementi comuni. Scrittura spontanea scrittura sotto dettatura condividono i processi di: recupero allografico, inteso come capacità di memoria che permette la scelta dei diversi tipi di font (stampato maiuscolo/ minuscolo, corsivo maiuscolo/minuscolo); recupero dei pattern grafo-motori, cioè la programmazione e coordinazione della sequenza dei movimenti necessari per la realizzazione del simbolo prescelto; abilità neuromotoria e di coordinazione oculo-manuale per la velocizzazione e la fluidità della scrittura (velocità/precisione).
49 I DISTURBI DELLA SCRITTURA la Consensus Conference, nel definire i Disturbi Specifici di Scrittura nell ambito più generale dei disturbi specifici dell apprendimento (DSA), afferma che il disturbo della scrittura include due distinti disturbi specifici: uno di natura linguistica - deficit nei processi di cifratura (disortografia) e uno di natura motoria - deficit nei processi di realizzazione grafica (disgrafia)
50 . disortografia. la disortografia riguarda gli aspetti linguistici e si connota come un disordine di codifica del testo scritto che viene fatto risalire ad un deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di scrittura, responsabili della transcodifica del linguaggio orale in quello scritto
51 in particolare la disortografia fonologica la disortografia fonologica è caratterizzata da un disturbo a carico della componente fonologica e determina errori come lo scambio di grafemi (voglio/foglio), alterazioni nella sequenza dei fonemi (il/li), ma anche omissioni o aggiunta di grafemi (elefante /elefate, sedia/sedidia)
52 . la disortografia superficiale la disortografia superficiale, è invece originata da un disturbo della componente ortografica ed è caratterizzata da errori nella rappresentazione ortografica (visiva) delle parole senza commettere errori nel rapporto tra fonemi e grafemi: separazioni e fusioni illegali (in sieme per insieme, melanno per me l hanno), scambio grafema omofono (squola per scuola), omissione o aggiunta di h (ha casa per a casa), omissione o aggiunta dell apostrofo che spesso implica anche aspetti di tipo semantico (letto per l etto, l ago per lago)
53 .disgrafia. la disgrafia si riferisce agli aspetti grafomotori e, in senso stretto, può essere considerato un disordine delle componenti periferiche, esecutivomotorie che prescindono dalle variabili linguistiche E un disturbo a carico delle componenti effettrici del processo di scrittura e produce irregolarità, più o meno marcate, nella forma dei grafemi, nella loro esecuzione e orientamento, nella loro legatura e disposizione nello spazio grafico
54 LA DIAGNOSI DELLA DISGRAFIA colloquio e anamnesi fisiologica e familiare che deve esaminare, oltre alle classiche aree di raccolta delle informazioni, lo sviluppo visivo, uditivo, visuo-motorio e prassico, tenendo conto del bilancio di salute operato dal pediatra o dal medico curante del bambino
55 valutazione del livello intellettivo del bambino.
56 la valutazione dello stato di apprendimento della grafia mediante prove a più livelli
57 valutazione delle condizioni scolastiche di insegnamento/apprendimento
58 LA QUALIFICAZIONE FUNZIONALE DEL DISTURBO Una volta operata questa prima provvisoria valutazione mediante i criteri di inclusione ed esclusione, si passa all approfondimento del profilo del disturbo, che è fondamentale per la sua qualificazione funzionale, in modo da completare il quadro diagnostico e progettare quindi la presa in carico e riabilitazione e/o rieducazione del disturbo
59 La qualità della scrittura La qualità della scrittura è condizionata da una serie di elementi, intrinseci ed estrinseci, a partire dai quali è possibile procedere ad una valutazione della manifestazione clinica della disgrafia
60 elementi intrenseci: la prensione Il modo in cui è realizzata la prensione dello strumento scrittorio, primo movimento che viene messo in atto. una scorretta impugnatura può creare tensioni muscolari, crampi, nonché eccessivo affaticamento nella visione. Anche stringere troppo la penna, oltre a provocare crampi alla mano, può danneggiare l'attività dei tendini flessori delle dita fino a causare problemi all'articolazione del polso. Tutto questo influisce sulla qualità della grafia causando variazioni di pressione e rallentamento della velocità
61 elementi intrenseci: la coordinazione la coordinazione dei movimenti di iscrizione, necessari a vergare i singoli grafemi e i movimenti di progressione che permettono lo scorrimento dello strumento scrittorio lungo la linea orizzontale del foglio. La coordinazione di questi due movimenti è fondamentale e mentre per i movimenti scrittori (di iscrizione) è sufficiente attivare la motricità fine delle dita, per quelli di progressione è necessaria la coordinazione con il movimento del polso, del gomito e delle spalle
62 elementi intrinseci: orientamento l orientamento nello spazio grafico, con riferimento alla capacità di discriminare (e poi eseguire) le coordinate spaziali necessarie alla scrittura come sopra/sotto, destra/sinistra, obliquo, che permettono di riconoscere e tracciare correttamente i grafemi e di procedere nel foglio da sinistra a destra, dall alto al basso
63 elementi intrenseci: direzione la direzione del gesto grafico che va rispettata affinché l esecuzione risulti fluida e scorrevole
64 elementi intrenseci: dimensioni la dimensione dei grafemi, inteso come rispetto del formato e delle dimensioni
65 elementi intrenseci: legamenti capacità di legare adeguatamente i grafemi
66 elementi intrenseci: pressione la pressione sul foglio, ovvero la quantità di energia che si trasferisce dalla mano al foglio tramite la penna e che, a volte, può essere troppo forte o troppo debole
67 elementi intrenseci: ritmo e fluidità il ritmo e la fluidità grafica necessari per dare continuità al gesto ed evitare che vi siano scatti senza armonia e interruzioni non dovute o, per lo meno, non necessarie
68 elementi intrenseci: velocità la velocità che tende ad aumentare con l automatizzazione del processo di scrittura e che si configura come un indice positivo a patto che sia accompagnata da chiarezza e abilità grafo-motoria
69 elementi estrinseci: postura la postura del corpo con particolare riferimento alla sua posizione rispetto al piano di scrittura. Questo aspetto può essere influenzato da problemi visivi, dalla crociatura tra la mano scelta per scrivere e l occhio di mira o anche più semplicemente da una scorretta postura generale, molto frequente tra i bambini
70 elementi estrinseci: fattori logistici i fattori logistici e ambientali come, ad esempio, la qualità e la direzione dell illuminazione, la forma dei tavoli di lavoro e delle sedie e il loro rapporto di proporzione, influiscono significativamente sull atto scrittorio
71 elementi estrinseci: ergonomia dello strumento scrittorio la qualità, la scorrevolezza, l ergonomia complessiva dello strumento scrittorio e, non da ultimo, la forma della zona di prensione che facilita, se triangolare o esagonale, la corretta posizione delle dita.
72 .da ricordare che. La valutazione che non viene fatta una volta per tutte, ma tende a svilupparsi in senso longitudinale, viene cioè ripetuta nel tempo per verificare l efficacia degli eventuali interventi rieducativi messi in atto
73 In sintesi, alla base di una brutta grafia, possiamo trovare: Difficoltà prevalentemente visuo-spaziali: - mancato rispetto dei margini del foglio; - spazio non adeguato tra le lettere/parole (collassamenti, sovrapposizioni, spazi esagerati); - inversioni di lettere o parti di queste; - errate proporzioni delle lettere; - macro o micrografie/grandezze irregolari; - lettere troppo inclinate; - lettere fluttuanti rispetto al rigo.
74 Difficoltà prevalentemente posturali e motorie: - difficoltà a mantenere una postura corretta; - prensioni alternative problematiche; - disimpegno della mano non scrivente; - difficoltà nella modulazione della pressione; - eccessiva lentezza; - tremori
75 Difficoltà legate all apprendimento e alla automatizzazione di strategie inefficienti: - direzione scorretta; - difficoltà di collegamento tra lettere; - proporzioni incongruenti tra parti di lettere; - lettere illeggibili.
76 Difficoltà legate al recupero degli schemi motori, alla pianificazione e al controllo del movimento: - confusione tra lettere con schemi motori simili (ad es. P/R); - frequenti autocorrezioni (ad es. q/g e/l h/l a/d m/n).
77 QUANDO E POSSIBILE FARE UNA DIAGNOSI? C è un sostanziale accordo tra gli esperti nel ritenere che una diagnosi di disgrafia non può essere effettuata prima del completamento del secondo anno della scuola primaria, non prima cioè che il processo di apprendimento della scrittura si sia completato
78 E però importante sottolineare che già alla fine della 1 elementare si possono trovare bambini con profili funzionali così compromessi e in presenza di altri specifici indicatori diagnostici (pregresso disturbo del linguaggio, ma solo per dislessia e disortografia; deficit della coordinazione motoria; familiarità accertata per il disturbo di lettura o di scrittura) che appare possibile ed anche utile anticipare i tempi di una ragionevole ipotesi diagnostica, prevedendo necessari momenti di verifica successivi.
79 Una precoce identificazione dei problemi e la conseguente attivazione di interventi pertinenti in età evolutiva rappresentano il migliore presupposto affinché l intervento riabilitativo e/o rieducativo siano efficaci, apportando un effettivo miglioramento nella qualità della vita dei bambini con difficoltà
80 L osservazione sistematica e periodica delle competenze di lettura e scrittura dei bambini durante il primo anno di scuola primaria, può, infatti, già condurre alla individuazione di segni di rischio e difficoltà di scrittura ed alla conseguente attivazione, in corso d opera, di opportune attività didattiche ed educative.
81 Al termine del primo anno dovrebbero essere segnalati ai genitori i bambini che presentano una o più delle seguenti caratteristiche: difficoltà nell associazione grafema-fonema e/o fonemagrafema; mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura; eccessiva lentezza nella lettura e scrittura; incapacità di produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile
82 Per alcuni esperti del settore si potrebbero addirittura anticipare alla scuola d infanzia i tempi di possibile individuazione di situazioni problematiche che si manifestano con un attività grafica scarsamente strutturata, nella difficoltà di organizzare le spazio su due dimensioni, nell uso di schemi di riferimento limitati che danno luogo a produzioni stereotipate
83 Da non trascurare è il disagio emotivo che un reiterato insuccesso scolastico può creare nel bambino che presenta difficoltà nell apprendimento della mano- scrittura. Quasi sempre i risultati insoddisfacenti in ambito scolastico vengono attribuiti allo scarso impegno, al disinteresse verso le varie attività alla distrazione e così che questi alunni, oltre a sostenere il peso della propria incapacità, se ne sentono responsabili e colpevoli
84 La disgrafia pone il bambino di fronte alla certezza della propria incompetenza, poiché è l aspetto più visibile del suo apprendimento. Il suo quaderno pasticciato e pieno di correzioni ne è la prova. In questi casi può venirsi a creare una situazione pericolosa: il disturbo crea un problema, il problema produce un disagio, il disagio a sua volta acuisce il problema
85 Intervenire precocemente significa dare il via, il prima possibile, ad un adeguato percorso finalizzato sia alla riduzione della difficoltà specifica che alla maturazione di più adeguati livelli di autostima
86 GLI ATTORI DELLA PREVENZIONE, DELLA DIAGNOSI, DEGLI INTERVENTI RIABILITATIVI E RIEDUCATIVI
87 Nella formulazione di una diagnosi clinicofunzionale è possibile il coinvolgimento di tutte quei soggetti che, a vario titolo, hanno a che fare con il bambino: innanzitutto i genitori e gli insegnanti che, in genere, sono i primi ad accorgersi del problema
88 le figure di ruolo sanitario, in primo luogo il pediatra, che è chiamato a fare un costante bilancio di salute del bambino, cui possono seguire il neuropsichiatra infantile per le esclusioni di deficit neurologici, percettivi e psicopatologici; lo psicologo che procede alla valutazione degli aspetti emotivo-relazionali, neuropsicologici e cognitivi; il logopedista che partecipa alla diagnosi con particolare attenzione agli aspetti linguistici connessi, sia orali sia scritti e all eventuale riabilitazione; il neuropsicomotricista, chiamato in causa nella valutazione della motricità generale e fine, anch esso coinvolto in una possibile riabilitazione soprattutto nel caso di compresenza di disprassia
89 qualsiasi altra figura professionale utile ad un approfondimento diagnostico clinico, funzionale e riabilitativo, delle cause secondarie del disturbo come, ad esempio, l oculista e l ortottista per l esclusione di disturbi e l eventuale trattamento visivo
90 il rieducatore della scrittura, che agisce la sua professionalità in assetto pedagogico, quindi rieducativo e non riabilitativo. Il suo compito precipuo è, infatti, intervenire per far rivivere funzionalmente alcune tappe dell educazione già ricevuta, ma non andata a buon fine
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