Comunicazione Didattica Abilità Relazionali. Relatore: Filippo Di Donato
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1 Comunicazione Didattica Abilità Relazionali Relatore: Filippo Di Donato
2 Comunicazione (le basi dell efficacia comunicativa, motivazione e apprendimento, apprendere dalla pratica e dalla teoria)
3 FATTORI CRITICI DI SUCCESSO ESIGENZE Interessi Escursionismo MODALITA DI Scelta Adesione CONTENUTI Finalità Escursione MODALITA Presentazione Informazione
4 Le componenti della comunicazione Comunicare significa trasmettere un messaggio in modo tale da consentire a chi lo riceve di interpretarlo attribuendogli lo stesso significato di chi lo ha trasmesso 1. Emittente: il soggetto che invia il messaggio 2. Ricevente: il destinatario cui è rivolto il messaggio 3. Messaggio: identificabile nel contenuto della comunicazione 4. Canale: identificabile nello strumento usato per la comunicazione 5. Contesto: la situazione in cui avviene l atto comunicativo 6. Codice: il mezzo da cui dipende la comprensione del contenuto del messaggio, ad esempio la tutela dell ambiente, la conoscenza, l attenzione alla natura e alla cultura
5 a. Comunicare b. Negoziare c. Emozionare
6 La Negoziazione è la capacità di gestire rapporti di scambio orientati al raggiungimento di un obiettivo realizzazione di un progetto soluzione di un problema ricerca di un accordo
7 Gli Strumenti di chi presenta La definizione e la gestione degli obiettivi L escursione scelta Le finalità (tecnica culturale naturalistica La struttura della presentazione i materiali prodotti la tecnica dell incontro le tipologie e il livello di ascolto L uso dei supporti cartaceo multimediale La conoscenza dell interlocutore la percezione e l oggettività l effetto sorpresa i piani della presentazione La conoscenza di se stessi!!!
8 Gli Obiettivi di chi presenta Un obiettivo rappresenta ciò che ci si prefigge di ottenere con la negoziazione, ma ogni obiettivo si compone sempre di diversi sotto-obiettivi obiettivo finale: è il target cui si tende con la pratica dell escursionismo obiettivi intermedi: della stessa natura di quelli finali, ma verificabili a più brevi scadenze (abbigliameto, attenzione al gruppo) obiettivi chiave: di natura diversa rispetto a quelli finali, ma decisivi per il loro raggiungimento (frequentare la sede, produrre documenti e relazioni, tutela dell ambiente, manutenzione segnaletica, portare nuovi soci, attenzione ad altre attività del Cai)
9 Gli Obiettivi di chi presenta OBIETTIVO IDEALE OBIETTIVI INTERMEDI = COINVOLGERE Raccogliere info e considerazioni Saper rimodulare gli scopi Dimostrare l esistenza di valori e finalità Presentare bene valori e finalità Determinare reazioni positive Gestire positivamente le obiezioni Creare premesse per successive proposte escursionistiche
10 IL SOCIO i piani dell incontro possibilmente in sede Cai IL MESSAGGIO verbale non verbale e in ambiente LA POSIZIONE (in sede) IL LUOGO (in ambiente) spaziale psicologica IL SENTIMENTO cosciente inconscio
11 Comunicazione verbale e non verbale Il vero e più importante problema da gestire è la coerenza fra il verbale ed il non-verbale.
12 Comunicazione verbale e non verbale
13 L INCONTRO DI PRESENTAZIONE LE TIPOLOGIE DI ASCOLTO ATTENTO si coglie il contenuto della negoziazione: COSA ci viene detto ATTIVO si coglie la motivazione della negoziazione: PERCHE ci viene detto
14 Piano razionale senza emotività? Piano emotivo senza razionalità? Piano esperienziale!
15 I canali della comunicazione I canali fondamentali della comunicazione sono i nostri cinque sensi 5 Ma, attenzione!, perché su 100 impressioni: 87 sono visive 7 sono auditive 6 riferite ad altri tipi di segnale
16 L USO DEI SUPPORTI UN AIUTO ALLA MEMORIZZAZIONE su 100 impressioni 87 sono visive! QUINDI: decidere bene COSA dire, perché tante più cose si dicono, tanto maggiore è la probabilità di nascondere/perdere le informazioni decisive 7 sono auditive 6 sono riferite ad altri mezzi su 100 impressioni ne rimangono fissate 31
17 GRUPPO Un gruppo è definito come una realtà dinamica basata sull interdipendenza invece che sulla somiglianza
18 Caratteristiche di un gruppo Interdipendenza Relazioni interpersonali (non come aggregati) Senso di appartenenza Scopi comuni Motivazione Influenza reciproca Relazioni strutturate (ruoli e norme)
19 Definizione di una leaderschip (autoritaria o autorevole?) La definizione di una leaderschip all interno di un gruppo, dipende dal grado di differenziazione di ruoli. Il leader di un gruppo deve possedere alcuni requisiti riconosciuti dagli appartenenti al gruppo: conoscenze e competenze relative agli interessi e alle finalità dell incontro/escursione; un buon livello di gradevolezza affettiva/emotiva.
20 CAI È anche un associazione ambientalista è soprattutto un associazione che è nell ambiente fa perciò di fatto cultura ambientale
21 Parole d ordine Identità Innovazione Cultura della montagna
22 Attenzione a Inquinamento Biodiversità Sostenibilità
23 Azioni Informazione Educazione Formazione
24 Progetti e relazioni sistema delle aree protette il Parco in aula guardarsi attorno montagna pulita sentieri, rifugi ed aree protette in una montagna viva per cultura e natura sicurezza in montagna ecorifugio terre alte Life econet Camoscio d Abruzzo una montagna di giochi alla scoperta di sorgenti e fontane a scuola sui sentieri
25 LE AREE PROTETTE Insieme di valori naturalistici storici paesaggistici alpinistici turistici sociali umani escursionistici
26 Sistema delle Aree Protette Il sistema delle Aree protette dell Appennino è strumento che valorizza l estesa ed articolata dorsale montuosa, con intese che facilitano la conservazione dei principali ecosistemi montani. Trattando problemi che investono la società nella globalità si incide qualitativamente oltre i confini delle area protette. Un processo favorito anche da Agenda 21 Locale che coinvolge enti, associazioni e cittadini quali soggetti attivi delle fasi di trasformazione e di modifica dei cambiamenti e degli stili di vita.
27 IN ABRUZZO Sentiero Italia Sistema dei Parchi Rosso/bianco/rosso, unico segnavia di vernice per un sentiero di quasi 6000 km che, con 350 tappe, si snoda sull arco alpino e sull appennino includendo anche Sicilia e Sardegna. In Abruzzo il Sentiero Italia attraversa zone pedemontane e di valle su tracciati facilmente accessibili agli escursionisti e percorribili per molti mesi all anno.
28 L ASE è opportuno abbia conoscenze di base per programmare e realizzare attività in ambiente; osservare i comportamenti individuali e di gruppo; instaurare e favorire le dinamiche di gruppo e le relazioni interpersonali; rilevare i bisogni, gestire i conflitti e valutare l efficacia degli interventi;
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30 Coesione di gruppo Il gruppo si fonda solitamente su una certa dose di coesione che rappresenta il grado di solidarietà che è presente fra gli appartenenti al gruppo. Occorre infatti condividere le regole per poter far parte di una entità gruppale.
31 L interdipendenza L appartenere a un gruppo determina una interdipendenza fra elementi che appartengono alla personalità di ogni individuo ed altri appresi invece, a contatto con il gruppo di appartenenza. Le motivazioni, i comportamentie e le modalità relazionali, assumono connotazioni tali da rendere interdipendente in senso dinamico, il rapporto individuo-gruppo.
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