STRAPPIAMO IL BAVAGLIO

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1 Frattini bacchetta Merkel e Sarkozy per il vertice sulla crisi: Non ne sapevamo nulla. Replica: noi siamo grandi Paesi. Ma perché non tace? y(7hc0d7*kstkkq( +#!=!z!#!# 1,20 Arretrati: 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 Martedì 11 ottobre 2011 Anno 3 n 241 Redazione: via Valadier n Roma tel fax STRAPPIAMO IL BAVAGLIO Giornalisti, editori, docenti universitari e Cgil contro la porcata di B. che vuole far tacere l informazione sui processi di B. Il Pdl chiama, Nitto Palma risponde: ispettori a Napoli e Bari Massari, Nicoli, Paolin, Truzzi pag z Contro i fuorilegge di Antonio Padellaro dc a oggi, cari lettori, troverete accanto alla testata del Fatto un logo su cui abbiamo riportato il titolo del giornale di domenica: Noi non obbediremo alla legge bavaglio. Disobbedienza civile che avevamo già promesso nel febbraio scorso, quando Berlusconi, terrorizzato (e ne aveva ben donde) dalle prove evidenti depositate dalla Procura di Milano sul caso Ruby, annunciò un decreto urgente per fare in modo che nessuno sapesse. Gli andò male, stoppato come fu dal presidente Napolitano. Ma poiché da allora i suoi problemi con la giustizia da pioggia sono diventati grandine, ecco che l imputato di Arcore vuole di nuovo imporre il silenzio definitivo dell informazione sulle sue gesta con battaglioni di prostitute minorenni e non. Cosicché alle prossime elezioni (che qualcuno considera prossime) egli possa presentarsi come un giglio immacolato, contando sulla smemoratezza degli italiani e sull occultamento della verità da parte dei tg al suo servizio. Non facciamoci ingannare dai movimenti di truppe ex dc guidate dallo Scajola, detto Sciaboletta. Costoro minacciano di far cadere un governo che non si regge in piedi per ottenere qualcosa di molto più commerciabile, come la garanzia di una ricandidatura certa nel prossimo Parlamento. Come ha scritto ieri La Stampa, malgrado questi confusi diversivi, l Italia resta prigioniera del cavaliere, a cui della crisi finanziaria non frega nulla e figuriamoci delle fabbriche che chiudono. Bruno Tinti ha spiegato come l alta incostituzionalità della legge sulle intercettazioni unita alla giurisprudenza delle Corti europee rendano il bavaglio uno straccio inservibile. Ma il nostro No a questa robaccia è mosso da una ragione più di fondo: noi non prendiamo ordini da un armata brancaleone guidata da un personaggio squalificato in tutto il mondo tranne che nella dacia di Putin. Ciò che dobbiamo o non dobbiamo scrivere lo decidiamo noi. Costi quel che costi. Speriamo che a farci compagnia siano in tanti. D IL RISCHIO DI MORIRE DUE VOLTE Patrizia Aldrovandi, Ilaria Cucchi, Lucia Uva e Domenica Ferrulli davanti a Montecitorio (FOTO ANSA) Aldrovandi, Cucchi, Uva, Ferrulli: senza la pubblicazione di foto e registrazioni, D Onghia pag. 3 z i morti per mano dello Stato non avrebbero giustizia GOVERNO x Si aprono crepe nella maggioranza, ma il rimedio lo conosce Verdini Altro che rivolta, Scajola e gli ex dc trattano sulle poltrone future L uomo con la casa pagata a sua insaputa scrive al premier per evitare la rottura. Intanto nella Lega monta la rivolta anti-bossi della base, anche nella natìa Varese D Esposito, Sansa, Vecchi pag z nil ritorno di Santoro Già 210 mila euro con le sottoscrizioni per Comizi d amore Tecce pag. 7z di Luca Telese voce dell ex ministro era risuonata limpida e Lse! agioviale nel mio auricolare: Buongiorno, TeleMa lo sa che lei è un bel figlio di puttana?. E poi ecco la risata sonora inconfondibile di Claudio Scajola. Di solito i giornalisti occultano questo lato non del tutto gradevole del loro lavoro. pag. 4 z Udi Malcom Pagani nterrore dei mari CHE TORTURA IL QUIZZONE CENSIMENTO Altra nave italiana sequestrata. Fare il pirata conviene a Divina Commedia dei nostri giorni va letta con il testo a fronte. Con busta bianca dell Istat, a circa 25 milioni di famiglie italiane, il quindicesimo censimento della storia nazionale è stato recapitato con la traduzione. pag. 10 z Schiavulli pag. 13z L CATTIVERIE Il Pdl: Papa in carcere è un prigioniero politico. Dalle Brigate rosse alle Brigate gnocca Berlusconismo senza B. di Marco Travaglio entre il mondo piange Steve Jobs e rimpiange le sue geniali allucinazioni che hanno abolito le distanze spazio-temporali della comunicazione, il nostro regimetto è tutto indaffarato intorno a una leggina premedievale che vieta ai cittadini di conoscere gli atti d indagine e le intercettazioni anche quando sono pubblici. Pubblici, ma non pubblicabili è lo slogan dei fascistelli della mutua che ci sgovernano. Tutt intorno a loro, il mondo assiste allibito. E anche buona parte dell Italia che, con tutti i difetti, è molto meglio dei suoi politici. La fuga di massa di un milione e mezzo di telespettatori dalla Rai è una grande prova di maturità. E lo sarà anche l aumento dell evasione del canone che, se quest anno supererà i livelli consueti, andrà attribuita non a un ulteriore crollo del senso civico, ma alla rivolta dei cittadini contro il servizietto privato gabellato da servizio pubblico. Tra sabato e ieri almeno 20 mila persone hanno versato 10 euro per dar vita a un vero Servizio Pubblico che consenta a Santoro e alla sua squadra di tornare in onda. Un fenomeno unico al mondo, una notiziona coi fiocchi: infatti, con lodevoli eccezioni come Fazio e Annunziata, nessuno ne parla in tv, né sulla carta stampata. Ma soprattutto non ne parla, con la lodevole eccezione dell Idv, la politica. Fino a ieri pomeriggio, l unico politico oltre a Di Pietro a commentare questa fiumana di cittadini che si tassano per uno spicchio di informazione libera, era tal Giorgio Merlo del Pd, che giustamente nessuno conosce, ma è addirittura il vicepresidente della commissione parlamentare di Vigilanza. Uno di quelli che, con la lodevole eccezione di Vincenzo Vita, si sono astenuti sul demenziale Lodo Butti che impegna la Rai a sperimentare la doppia conduzione nei talk show. Dice il Merlo: Massimo rispetto per Santoro, la sua professionalità, i suoi guadagni e le sue nuove trasmissioni. Una cosa però dovrebbe essere chiara, fino a prova contraria. Di servizio pubblico radiotelevisivo, pur ammaccato e malconcio, in Italia ne esiste uno solo: la Rai. Tralasciamo la volgarità sui guadagni di Santoro, peraltro inferiori a quelli dei conduttori preferiti dal regime che più perdono ascolti più incassano (secondo il Merlo, Santoro dovrebbe lavorare gratis). E concentriamoci sulla frase: Una cosa dovrebbe essere chiara. Ecco, che questa Rai sia un servizio pubblico, addirittura l unico, non è chiaro proprio a nessuno, eccezion fatta per i Merli. Lungi da noi ingigantire l importanza di questo noto frequentatore di se stesso. Registriamo però che il cosiddetto maggior partito di opposizione, il Pd, così impegnato a inseguire le manfrine di preclare figure come Scajola e Pisanu, rimane afasico di fronte a un fenomeno come quello che sta attraversando il mondo della tv: non ha nulla da dire. Infatti non parla nessuno (cioè Merlo). E intendiamoci: se questo silenzio significasse che il Pd ha deciso di disinteressarsi della tv, nel senso di liberarla dal controllo dei partiti (se stesso compreso), sarebbe una buona notizia. Ma non pare questo il caso. Infatti il primo bavaglio, quello di Mastella, lo inventò il centrosinistra: lo stesso che non risolse il conflitto d interessi e non sfiorò neppure la legge Gasparri. Tre settimane fa, il Pd vomitava insulti e scomuniche contro Luca Mercalli, reo di aver parlato contro il Tav a Che tempo che fa. Ci chiediamo se la propaganda contro la Tav sia un modello di giornalismo da servizio pubblico, tuonò il solito Merlo. Tal Farinone, sempre del Pd, denunciò un uso militante della tv contro la Torino-Lione. Come se esistesse il reato di leso Tav. Il guaio è che anatemi e silenzi derivano da una concezione tutta berlusconiana dell informazione: che non è un diritto da liberare dai conflitti d interessi, ma una proprietà privata di tutti i partiti. Il peggio che può capitarci quando B. sarà caduto è proprio questo: il berlusconismo senza Berlusconi. M

2 pagina 2 Martedì 11 ottobre 2011 Vietti: servono regole di equilibrio tra i diversi interessi S CONTRO I FUORILEGGE ulle intercettazioni servono probabilmente regole che trovino un migliore equilibrio tra tre diversi interessi che vengono in gioco in questa materia. Lo ha affermato il vicepresidente del Csm, Michele Vietti. Che ha elencato i tre interessi: Il primo è l interesse delle indagini che non può fare a meno di questo insostituibile strumento di investigazione; il secondo è la libertà di stampa e il diritto dei cittadini di essere informati; il terzo è il diritto alla riservatezza, in particolare dei soggetti terzi, estranei all indagine, soprattutto se si tratta di fatti che non hanno rilevanza penale. Quindi ha spiegato: Spetta alla politica, al legislatore, trovare questo punto di equilibrio. E poi ha detto basta alle energie sprecate nello scontro tra giustizia e politica e ha auspicato, invece, l'impegno per dare maggiore efficienza al sistema ordinamentale. Perché è importante tenere presente che un mercato funziona se considera affidabile le regole che lo governano. Perciò è dovere della politica e di un saggio legislatore garantire regole affidabili per tutti e che valgano per tutti, sempre. Costituzione Articolo 21 e libertà di stampa Cassazione penale Verità, interesse pubblico, obiettività Convenzione europea Manifestare il pensiero Convenzione europea Corte costituzionale Diritto a informare Prima l Europa, sulle indagini poi i singoli Stati T I L S utti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. l diritto di cronaca può esercitarsi anche quando può nuocere all altrui reputazione purché la notizia sia vera; esista un interesse pubblico alla conoscenza dei fatti; l informazione rimanga nei giusti limiti di obiettività. a Convenzione europea dei Diritti dell Uomo sancisce il principio della libertà di manifestazione del pensiero. Senza ingerenza dell autorità pubblica. I limiti di critica nei confronti dei politici sono maggiori di quelli nei confronti dei privati. empre la Convenzione europea stabilisce che il diritto della stampa di informare su indagini in corso e quello del pubblico di ricevere notizie su inchieste scottanti prevale sulle esigenze di segretezza. Lepore: Il blocco degli straordinari rallenterà le indagini G li Stati contraenti sono vincolati a uniformarsi alle interpretazioni che la Corte di Strasburgo dà alle norme della Convenzione europea dei diritti dell uomo. Lo spiega la nostra Corte costituzionale. igitando la parola intercettazioni nel filtro di ricerca delle Agenzie ieri ci s imbatteva in due tipi di notizie. Le più numerose, quelle politiche. Poi un paio, interessanti, di cronaca che davano D WOODCOCK Così bloccano le indagini In prima fila Il pm di Napoli Henry John Woodcock (A NSA) di Vincenzo Iurillo ono le 16:45 e sono trascorse quasi tre ore dall inizio Stercettazioni, del convegno allestito dall Ordine degli Avvocati su intutela della privacy e diritto all indagine, quando Henry John Woodcock prende la parola. Gli organizzatori lo fanno parlare per ultimo. Il pm delle inchieste più scottanti non delude. Secondo Woodcock il ddl sulle intercettazioni in via di approvazione in Parlamento è assolutamente inadeguato, non serve a nulla, è da chiudere in un cassetto e buttare via la chiave, come sa anche chi lo sta scrivendo. E spiega, a suo dire, il perché: Non c entra niente con la sua presunta finalità di tutela della privacy (che pronuncia correttamente privasi e non praivasi : la parola non è un inglesismo, ndr). Lo scopo principale del ddl, secondo il sostituto procuratore di Napoli, è invece quello di depotenziare l ufficio del pubblico ministero. Che c entrano con la privacy le norme che rendono più complicato chiedere e ottenere i permessi per intercettare? Che c entra l istituzione di un giudice collegiale al posto del Gip? Perché questa distinzione tra giudici di serie A, quelli del distretto, competenti a disporre le intercettazioni, e di serie B, quelli dei tribunali di provincia? È un invenzione che paralizzerà i piccoli tribunali. Woodcock ha poi rilevato che l udienza filtro finirà per privilegiare i ricchi, i soli che potranno permettersi avvocati chiusi in caserma per giorni ad ascoltare diecimila telefonate. Inserire un elemento discriminante che può far sì che l esito del processo possa dipendere dal portafoglio dell imputato è una cosa che mi ripugna. Le conclusioni del Woodcock pensiero: Questo ddl è inemendabile e insanabile, quindi meglio che venga approvato così come è al più presto, perché per fortuna c è il Capo dello Stato che può firmarlo o meno, e c è la Corte Costituzionale che lo vaglierà. per essere assordata dal rumore del movimento anti-bavaglio, che cresce spontaneamente su diversi fronti. Il fattore Marina B. Gli editori hanno ritirato fuori dal cassetto l appello che avevano presentato l anno scorso, quando si discuteva di multe milionarie e carcere per gli autori che avessero riportato le intercettazioni. Alla vigilia della Fiera internazionale del libro di Francoforte dove potremo condividere la nostra preoccupazione con i colleghi editori di tutto il mondo chiediamo al governo e al Parlamento di recedere da questo nuovo tentativo di bloccare la diffusione di conoscenze rilevanti e significative sugli atti processuali. Quella volta ciascuno firmò per la casa editrice che rappresentava. Naturalmente Mondadori non sottoscrisse l appello ed Ernesto Franco, direttore editoriale di Einaudi, dopo le vibratissime proteste di scrittori e saggisti scrisse una lettera a Repubblica per aderire a titolo personale, temendo forse un esodo di massa dei suoi autori. Così ha fatto anche questa volta. La casa dello Struzzo farà sapere la sua posizione ufficiale entro domani. Anche i promo- tori hanno aderito con nome e cognome: Marco Cassini e Daniele di Gennaro di Minimum fax, Stefano Mauri e Luigi Spagnol del gruppo editoriale Mauri Spagnol, Alessandro e Giuseppe Laterza. L attuale maggioranza è scritto nel documento sta per approvare una legge che vieta la pubblicazione delle intercettazioni disposte dai magistrati (anche dopo la loro divulgazione alle parti del processo). Una legge per fare un esempio secondo cui un intercettazione potrebbe essere letta in pubblico dall avvocato della persona intercettata ma non potrebbe essere pubblicata su un giornale. Una legge per fare un altro esempio secondo cui la replica L appello delle case editrici: le firme a titolo personale per stanare gli autori Mondadori di parte prevale sulla ricostruzione di giornalisti e autori neutrali, inquinando proprio l informazione più responsabile e professionale. E ancora: Negli ultimi anni i tentativi di restringere il diritto di informazione ha suscitato una vasta opposizione che ha attraversato le più diverse categorie. Anche a livello internazionale, i provvedimenti sulle intercettazioni hanno sollevato forti perplessità perfino da parte di qualificati rappresentanti di istituzioni quali l'osce, l'onu e l'unione europea. È prevedibile che, a titolo personale, firmeranno in tantissimi. A cominciare da Roberto Saviano, nome di punta di Mondadori, passando per i tanti professori di Einaudi: Gustavo Zagrebelsky, Marco Revelli, Paul Ginsborg. Così le case editrici della figlia del padrone si ritroveranno tutti gli autori (o quasi) contro. L elenco delle adesioni sarà diffuso giovedì: sarà interessante capire chi si tira indietro. Domenica gli editori, come fecero già l anno scorso, invitano tutti a partecipare a un assemblea pubblica (alle 11 al Teatro Valle di Roma). Giuseppe Laterza, intervistato dal sito di Repubblica, spiega: In una comunità le leggi sono importanti ma è importante soprattutto che Giovandomenico Lepore. Anche il presidente del Tribunale, Carlo Alemi, ha messo l'accento sui problemi che gravano sull'amministrazione della giustizia. Di questo passo ha detto Alemi non potremo più fare i processi. Non abbiamo personale, abbiamo 50 giudici in meno e non ho la possibilità di comporre i collegi. Non si può dire: c è la crisi finanziaria, perché nella Pubblica amministrazione ci sono comparti che devono essere tutelati come la sanità, l istruzione, la sicurezza e la giustizia. Noi magistrati andremo tutti sotto procedimento disciplinare perché non riusciamo a fare giustizia. E ci saranno condanne della Corte europea. A. Cost. TUTTI PESTATI DA AGENTI INFEDELI, LE FAMIGLIE DENUNCIANO: CON LA STRETTA SULLE REGISTRAZIONI SI NASCONDONO GLI ABUSI di Silvia D Onghia on possono lasciare da sole le famiglie. Per Patrizia, Ilaria, Lucia e Domenica quella contro il ddl intercettazioni non è solo una battaglia di democrazia in nome della libertà di stampa. È una battaglia di verità e di giustizia. Perché se la legge fosse già stata in vigore, io non avrei mai potuto far mandare in onda il video che mostra le percosse subìte da mio padre, ha spiegato Domenica Ferrulli due giorni fa durante la trasmissione In mezzora di Lucia Annunziata. Una puntata che vedeva in studio l avvocato Giulia Bongiorno (che ha tolto la sua firma dal ddl), e che ha fatto il 12,6 per cento di share con due milioni e 142 mila spettatori (un ottimo risultato per Rai3). In collegamento, invece, c erano loro: mamme, sorelle, figlie di persone uccise per mano dello Stato. Le stesse che la settimana scorsa, quando è iniziata la discussione in aula, si sono presentate sotto Montecitorio con le foto atroci dei quattro cadaveri. Per dire che il divieto di pubblicare foto, registrazioni o intercettazioni salva il premier, ma uccide coloro che combattono per la giustizia. IN QUESTO STATO dicato, come hanno provato a dire, e voleva continuare a vivere ha detto Domenica alla Annunziata. Io ringrazio la stampa e i giornali. N Editori, mondo dell università, Cgil, associazioni: scoppia la rivolta contro il bavaglio del Caimano conto dell arresto di cinque persone, tra cui tre pedofili fermati mentre stavano stuprando una bambina di 12 anni. Accuse: violenza sessuale di gruppo, abusi su minore, induzione e sfruttamento della prostituzione minorile (ricorda qualcosa?). Intanto la maggioranza di governo sta l blocco degli straordinari disposto dal ministero per il personale amministrativo determinerà un rallentamento delle indagini e una riduzione dei tempi a disposizione degli avvocati per l accesso alle segreterie dei pm e la consultazione degli atti depositati. Lo ha annunciato il procuratore di Napoli Da Aldrovandi a Cucchi: Avrebbero insabbiato le violenze A BOCCA APERTA di Silvia Truzzi I CONTRO I FUORILEGGE (FOTO EMBLEMA) ogni cittadino prenda in mano il suo destino. E in questi ultimi mesi in tanti, abituati a stare alla finestra, sono scesi in strada. La lettera a Napolitano Infatti anche la Cgil si sta mobilitando: domani alle 17 è convocato un nuovo presidio al Pantheon, ci sarà anche Articolo 21. Anche il mondo universitario è in agitazione. Un gruppo di professori bolognesi che si oppone alla riforma Gelmini ha promos- so un appello al Capo dello Stato: Siamo certi di trovare accoglienza nella Sua mente e nel Suo cuore, nel chiederle di evitare questo ulteriore schiaffo alla cultura, alla libertà e alla civiltà che rappresenterebbe l'adozione della così detta legge bavaglio! Lei è il primo difensore dei principi della Repubblica nata con la Resistenza e milioni di Italiani confidano in Lei. I firmatari sono già più di 130: per aderire, docenti_preoccupati@yahoo.it. Intercettazioni, il Pdl perde fiducia PATRIZIA MORETTI è la mamma di Federico Aldrovandi, il 18enne pestato a morte il 25 settembre 2005 a Ferrara da quattro poliziotti, condannati in appello a tre anni e mezzo per omicidio colposo. Patrizia è stata la prima a combattere una battaglia feroce contro l omertà. Se non fosse stato per per il blog aggiornato giorno per giorno, per la foto del corpo di- ILARIA CUCCHI è la sorella di Stefano, il geometra 31enne morto in ospedale a Roma il 22 ottobre 2009 dopo una settimana di agonia dovuta a un pestaggio. Sul banco degli imputati sono finiti tre agenti penitenziari e sei medici. Tra poche settimane, al Festival del Cinema di Roma, verrà presentato fuori concorso un documentario che, attraverso una serie di testimonianze, racconta la vita di Stefano, quegli ultimi giorni e una famiglia che non ha mai cercato vendetta. Se passasse la legge spiega Ilaria la gente non saprebbe mai di reati molto più gravi dello spaccio di droga, per cui mio fratello fu arrestato. La verità è che vogliono fare in fretta per nascondere le loro vergogne. Le intercettazioni sono già regolamentate. Perchè non si occupano di cose più importanti?. Federico Aldrovandi Ucciso a Ferrara nel Michele Ferrulli Morto il primo luglio 2011 Condannati in appello quattro poliziotti (FOTO MILESTONE) a Milano durante un fermo di polizia Stefano Cucchi Morto il 22 ottobre 2009 in ospedale a Roma, sei giorni dopo il suo arresto per droga (FOTO ANSA) Giuseppe Uva Morto il 14 giugno 2008 a Varese subito dopo un fermo dei carabinieri (FOTO ANSA) laniato di suo figlio e per il coraggio di alcuni giornalisti, la morte di Federico non avrebbe un colpevole. Quell immagine e le conversazioni tra i poliziotti sono state determinanti racconta al Fatto. In un caso di omicidio si può dire tutto e il contrario di tutto, ma poter provare cosa è accaduto fa la differenza. Noi lottiamo contro i poteri forti, se non avessimo dalla nostra l opinione pubblica saremmo completamente soli. E chi informa l opinione pubblica? La stampa. Nel mio caso stava per essere tutto archiviato. Chi vuole mettere il bavaglio ai giornalisti fa il proprio interesse, non quello delle persone. DOMENICA FERRULLI è la figlia di Michele, il facchino barese di 51 anni morto il primo luglio a Milano durante un fermo di polizia. Su richiesta dell avvocato Fabio Anselmo (che segue tutti e quattro i casi), il pm Gaetano Ruta ha acquisito da Mediaset il video girato con un iphone che mostra le immagini del fermo. Nel filmato si sentono le voci di alcuni cittadini romeni che potrebbero essere determinanti per lo svolgimento delle indagini. L autopsia ha evidenziato un trauma cranico e una serie di fratture toraciche forse determinate dal massaggio cardiaco, ma ora la Procura vuole vederci chiaro. Mio padre non era un pregiu- LUCIA UVA è la sorella di Giuseppe, artigiano varesino di 43 anni morto il 14 giugno 2008 dopo un fermo dei carabinieri. A processo c è solo un medico, accusato di aver somministrato a Giuseppe, ubriaco, un farmaco ansiolitico. È stato scritto che mio fratello era aggressivo commenta Lucia, ma nelle registrazioni si sentono i carabinieri parlare di una persona docile. Quando le ascolto io impazzisco, ma allo stesso tempo so che si tratta di una salvezza. La divulgazione dei nastri o delle foto è l unica speranza che ci è rimasta. LIRIO ABBATE Ecco perché ha pubblicato la raccomandazione di B. a Lavitola di non tornare VOTO BLINDATO SOLO SE CONVINCONO SCAJOLA. PRESCRIZIONE BREVE, LEGGE A NOVEMBRE Sono pronto alla disobbedienza civile di Sara Nicoli di Chiara ncora un giorno. È questo Achiesto che Angelino Alfano ha a Berlusconi per poter recuperare quei voti (gli scajoliani, ma anche tra i Responsabili come Grassano e Sardelli tira brutta aria) e decidere se mettere la fiducia o meno sul ddl intercettazioni. Con una conseguenza politica di non poco conto in caso di decisione per il no; la raggiunta consapevolezza da parte del Pdl di non avere più una maggioranza solida alla Camera. Quindi, se proprio ci sarà da buttare il cuore oltre l'ostacolo con un voto a rischio per il governo, ebbene sarà più probabile che il Cavaliere voglia correre questo rischio non sulle intercettazioni, ma sulla prescrizione breve, che gli serve per evitare anche la condanna di primo grado al processo Mills che potrebbe arrivare entro fine novembre. Dunque, tanto vale andare avanti con il ddl intercettazioni con l'iter normale, contando su dei tempi contingentati per il dibattito, anche se questo vorrà dire tenere impegnata l'aula per un'intera settimana. QUELLO CHE, alla fine, potrà venire fuori non sarà comunque soddisfacente, quindi tanto vale non rischiare. Ma se Alfano riuscirà a recuperare Scajola - ecco la voce di un uomo vicino al segretario allora si potrà ripartire spediti; maxi emendamento che raccolga le modifiche indicate da Costa e da Paniz e fiducia entro vener- dì. Sulla prescrizione lo scoglio è il Terzo Polo. Oggi la Commissione Giustizia del Senato terminerà la discussione sui 150 emendamenti, quindi il testo sarà licenziato per l'aula. Domani mattina, la conferenza dei capigruppo potrebbe anche decidere di inserirlo nel calendario per la settimana successiva: Non credo che il testo abbia bisogno della fiducia spiegava ieri a Palazzo Madama Filippo Berselli, pidiellino presidente della commissione Giustizia mentre credo che sarà necessario metterla alla Camera per evitare che torni nuovamente indietro... a quel punto ce la possono fare tranquillamente entro la metà di novembre. Esattamente quel che vuole il Cavaliere. Insomma, le intercettazioni alla Camera potrebbero vedere dei tempi più lunghi di approvazione e raggiungere il Senato dopo l'approvazione della prescrizione breve, ma per un singolare caso del destino, entrambi gli articolati potrebbero atterrare sulla scrivania del Quirinale a poca distanza l'uno dall'altro. Salvo incidenti di percorso, ovviamente. PER QUANTO riguarda le intercettazioni, molto dipenderà da cosa ci sarà scritto dentro, ma senza modifiche sostanziali al lodo Costa (che inasprisce le regole sulla pubblicabilità delle registrazioni) è molto improbabile che il Quirinale la firmi senza chiedere almeno un chiarimento al Parlamento per questioni legate alla costi- Paolin e sue inchieste, scomode, l hanlscorta. no già costretto a vivere sotto L idea di poter subire anche Angelino Alfano (FOTO ANSA) tuzionalità del testo (ex Articolo 21). Diverso per la prescrizione breve, di fatto un'amnistia mascherata che, secondo buone fonti del Pdl, Napolitano potrebbe non vedere male per l'effetto che avrebbe sullo svuotamento delle carceri che i Radicali invocano da tempo, seppur attraverso lo strumento di una vera amnistia. Insomma, alla fine Napolitano la prescrizione potrebbe anche firmarla. Ma per uno scopo più alto. la privazione della libertà d espressione fa sputare a Lirio Abbate, giornalista dell Espresso e autore di libri sul malaffare nazionale dalla mafia in su, una frase che ogni cittadino vorrebbe evitare: ho deciso di trasgredire la legge del mio Stato pur di conservare il rispetto verso la mia nazione. Non sarà eccessivo evocare il martirio civico e professionale? Andiamo subito al punto. Mi è capitato di avere tra le mani l intercettazione in cui il presidente del Consiglio dice il famoso resta dove sei a un Valter Lavitola già allertato (grazie a Panorama) sul caso Tarantini. Precisiamo: intercettazione nota alle parti, indagini chiuse, nessuna possibilità di danneggiare la giustizia. Se fosse stata vigente la norma ora in esame, avrei dovuto attendere le decisioni dei giudici nella fantomatica udienza filtro o chissà quale altro passaggio tecnico prima di decidere con l unico metro efficiente quanto indispensabile in questi casi: la coscienza di giornalista. Che le ha suggerito di pubblicare un dato penalmente non rilevante. Ma socialmente importantissimo. La gente avrà diritto di sapere come il premier consigli un fuggitivo coinvolto nelle indagini per prostituzione sì o no? La stampa seleziona solo i brani pruriginosi. Non è colpa nostra se dobbiamo parlare di bunga bunga. È troppo chiedere il Watergate alla politica italiana. Gli scandali non mancano, lavoria- mo su tutto quanto meriti l impegno di professionisti seri. Ogni giorno girano informazioni che non si possono pubblicare perché si evidenzia il loro carattere di privacy. Si viene puniti cercando solo lo scandalo: dal pubblico, presso cui si perde credibilità, e poi dagli organi competenti, che emettono le loro sentenze. Succede di rado. Quando uscirono i colloqui privati tra Ricucci e la moglie, alcuni colleghi furono sanzionati dall Ordine dei giornalisti. Che deve fare ora l Odg? Schierarsi contro queste proposte, nessuna incertezza in un momento così difficile per il nostro Paese. Chiedo anche al sindacato unitario, l Fnsi, massima chiarezza: non ci può essere mediazione tra le notizie e la pubblicazione se non il dovere di cronaca e il diritto alla libertà. Che Il cronista antimafia Lirio Abbate, impegnato nelle inchieste su Cosa Nostra, è stato più volte minacciato diventa un bene prezioso, e pure costoso. I grandi gruppi editoriali possono permettersi le multe. E i piccoli no. Il web no. Ma anche i grandi rischiano di trovarsi davanti riassunti, schemini, sintesi. Si chiamano veline, quelle dell epoca fascista. Per questo dico di essere pronto alla disobbedienza civile. E ci penserà la Corte dei diritti dell uomo a tirarmi fuori dai guai, in caso. La mia coscienza, nel frattempo, mi terrà buona compagnia.

3 pagina 4 Martedì 11 ottobre 2011 Arrivano tutti dalla Dc i dissidenti del Cavaliere I FINE IMPERO tre dell Ave Maria, si dicono pronti a rimettere in moto il Pdl e la maggioranza di governo attraverso manovre che hanno a che vedere con la politica e il palazzo. È gente navigata, proveniente dalla Balena Bianca. Esperta di rimpasti e di governo. Claudio Scajola, figlio di Ferdinando, amico personale di De Gasperi, e segretario provinciale del partito a Imperia (di cui divenne anche sindaco) per due lustri, dalla fine della guerra sino al 1954, è il più fresco. Costretto per due volte a dimettersi da ministro, adesso prova a scollare i suoi colleghi di partito. L altro cavaliere ha sede in Lombardia. Roberto Formigoni, estrazione ciellina, presidente della Regione in cui siede consigliere Nicole Minetti (che ha contribuito a eleggere essendo collegata attraverso un listino bloccato alla sua elezione), è l altro congiurato. Segue con apprensione la vicenda anche Beppe Pisanu, democristiano di lunga data, esponente di quei giovani turchi che con Francesco Cossiga ribaltarono le sorti di un congresso sassarese loro avverso. Oggi, pare, voglia riprovare un impresa del genere. La crisi italiana va in onda sulla tv olandese Nieuwsuur U FINE IMPERO n inchiesta di 12 minuti trasmessa dalla televisione olandese Nieuwsuur fa dell Italia un ritratto da ultimo impero. Largo spazio alle manifestazioni contro il governo, da Sel a piazza Navona fino al Teatro Valle occupato per i tagli alla cultura. E poi una serie di interviste eccellenti. Partendo dall economista Massimo L architetto di Forza Italia che dette del rompicoglioni a Marco Biagi è poco credibile come congiurato a voce dell ex ministro era risuonata limpida e gioviale nel mio auricolare: Buongiorno, Telese! Ma lo sa che lei è un bel figlio di puttana?. E poi ecco la risata sonora inconfondibile di Claudio Scajola. Di solito i giornalisti occultano questo lato non del tutto gradevole del loro lavoro, quello in cui si incassano le lodi per gli articoli pubblicati. Io su Scajola, su questo giornale, ne avevo scritti almeno 4 dotati di un contenuto per lui sensibile. Ognuno di questi avrebbe potuto farmi guadagnare l epiteto. Per esempio: ero nella sede del ministero delle Attività produttive la mattina dell indimenticabile conferenza L stampa di dimissioni. Quel giorno in cui aveva pronunciato la frase: Se dovessi acclarare di abitare in una casa che è stata in parte pagata da altri (...) i miei legali eserciteranno le azioni necessarie per l annullamento del contratto di compravendita. C era da immaginarseli i legali di Scajola che inseguivano le venditrici, le ormai celeberrime sorelle Papa, per convincerle a riprendersi l appartamento con vista sul Colosseo. ADESSO Scajola sorrideva, e diceva cose inversamente proporzionali alla gravitá delle parole che aveva appena pronunciato su di me: Lei è un bel figlio di puttana, davvero! E voi del Fatto mi avete levato la pelle, con un ope- di Lidia Ravera Il Giornale avvisa i diversamente militanti SOTTO IL TITOLO Il futuro della maggioranza, Il Giornale impagina quattro fotografie: Alfano, i capelli ulteriormente diradati dallo stress, fa ciao con la manina sotto un virgolettato da cane fedele ( impossibile accantonare Silvio ). Bondi sorride a bocca chiusa, dal tondo posto a ornamento della sua lapide e ammonisce: Solo il presidente del Consiglio può proporre al Paese pochi e qualificati provvedimenti in grado di rilanciare lo sviluppo (oh, yes!) ed è così contento di essere stato intervistato che sembra vivo. A fondo pagina, sotto la didascalia Diversamente militanti, si stagliano le schede segnaletiche dei reprobi: l ingrato Formigoni, perplesso e rugoso e il periclitante Scajola, col dorso della mano a chiudersi la bocca da solo. Né nell intervista a Bondi, né nel discorso di Angelino si riscontrano tracce di pensiero politico. È la composizione della pagina che illumina sullo stato di salute della compagine di governo: agonizzante e divisa. In lotta per la sopravvivenza. razione di chirurgica ferocia. Sa perché vi rispetto, malgrado tutte le terribili cose che avete detto e scritto di me, tra lei, Lillo e non parliamo nemmeno di Travaglio?. Scajola aveva già pronta una sua risposta. Ero tutt orecchi ad ascoltarla: Perché voi aveva detto sicuro l ex ministro non avete secondi fini. E quando io le avrò spiegato tutto quello che ho trovato nelle carte, sarete proprio voi de Il Fatto a riabilitarmi davanti all opinione pubblica! Perché siete figli di puttana, certo, ma anche intelligenti. E soprattutto, al contrario di altri, privi di secondi fini e onesti. Nei giorni in cui avveniva questa conversazione Scajola stava tornando in campo per la terza (o quarta volta) in vita sua, con l indimenticabile associazione Cristoforo Colombo. Sembrava euforico. Se svelerò il piccolo retroscena di quella telefonata, dunque, è perché da quando i giornali scrivono che sarà proprio lui Scajola il Dino Grandi del berlusconismo, l uomo che propizierà il cambio di regime, quelle parole che mi ero appuntato riaccendono la mia inquietudine. DI SICURO, quello di cui Scajola si era convinto in quelle ore, ha a che fare con quello che sta facendo oggi. E quindi devo trascrivere anche il tono di spavalderia con cui ripeteva: Io ho passato mesi senza dormire. Ho riletto ogni singola carta di quell inchiesta, e oggi non ho alcun dubbio: qualcuno ha provato a fregarmi!!. Per completare il quadro, bisogna dire che Luigi Crespi, il sondaggista che fu il demiurgo di Silvio Berlusconi, oggi fa anche il suo consulente per l immagine (mestieri che bisognerebbe indagare meglio). Da Mara Carfagna a Gianfranco Fini, a Stefania Prestigiacomo, a Lino Micciché, metà del Parlamento è (o è stato) nel suo por- FRONDISTI PRONTI ALLA RESA PER UN SEGGIO silenzio: Questa parola la sta usando lei. Ma guardi che è lo stesso dubbio che attanaglia me! Si chieda però a chi è convenuto fare fuori un ministro dell Interno come il sottoscritto!. Avevo chiesto a Scajola se stava provando a convincermi che il caso della sua casa al Colosseo fosse un complotto ordito nel centrodestra. Lui a questo punto aveva dismesso la maschera del democristiano ridanciano, per indossare quella dello statista corrucciato: Mi creda. È la stessa domanda che mi sto facendo io. Azzoppato dalla vicenda dell alloggio pagato dalla cricca di Anemone è di nuovo in pista tafogli. E il cliente più complesso l avevo scoperto prima dell estate quando Crespi cui certo non difetta il senso del teatro mi aveva detto al telefono: Ti passo un amico, eh eh.... Scajola, appunto. Quella mattina gli avevo chiesto come poteva pensare che qualcuno avesse potuto mettere in piedi una macchinazione tanto complicata solo per colpire lui. E Scajola aveva risposto: Questo deve dirmelo lei! Ma sta di fatto che se nemmeno i magistrati hanno rite- nuto di dover indagare.... Evidentemente in quei giorni il deputato del Pdl era convinto che non sarebbe stato rinviato a giudizio (come invece è accaduto, nemmeno un mese fa) per la casa di via del Fagutale. E così mi bombardava con i suoi rovelli: Ma si rende conto? I soldi sarebbero stati affidati a un corriere che in passato aveva truffato il suo padrone? Per fare l operazione avrebbero usato assegni circolari? Le sorelle Papa non hanno detto mai di aver avuto i soldi da me?. A quel punto lo avevo interrotto: Ma scusi, lei nega o no che quei 900 mila euro siano finiti dentro il rogito del suo appartamento?. A questo punto l ex ministro aveva fatto una pausa: Mi crede se le dico sul mio onore che quei soldi io non li ho mai visti?. Allora gli avevo detto: Però lei sa bene che c erano. Quindi l unica possibilità sarebbe che lei è stato vittima di un gigantesco complotto. Lo dicevo per schiacciare l ex ministro su un ipotesi paradossale e assurda. E invece di nuovo Scajola era rimasto per un attimo in ADESSO, nelle ore in cui molti a sinistra sono pronti ad ammazzare il vitello grasso pur di conquistare un voto contro Berlusconi, bisogna non dimenticare che Scajola è stato l architetto di Forza Italia, il ministro dell Interno che si vantava di aver dato disposizione di sparare a Genova ( fui costretto a dare l ordine di sparare se avessero superato la zona rossa ), che è davvero la stessa persona che aveva definito una vittima delle Br come Marco Biagi un rompicoglioni. E che è anche il principale beneficiario, come ha dimostrato una bella inchiesta di Corrado Formigli, della tratta Albenga-Roma, istituita purtroppo a nostra insaputa, sovvenzionata con denaro pubblico ed efficacemente ribattezzata Scajola Airlines per l indubbio servizio reso all allora ministro imperiese. Il giorno delle dimissioni Mattia Feltri, disse di lui: Correva un grande rischio. E ha preferito passare per imbecille piuttosto che per ladro. Dopotutto è peggio. Io invece mi sono convinto che forse c è una possibilità che Scajola abbia ottenuto davvero quella casa come una regalia, e senza averne piena contezza. Sarebbe un caso incredibile. Ma se Scajola dovesse risultare più imbecille che ladro non sarebbe un buon viatico per la politica italiana. meno nei piani dei più ostinati tra i malpancisti scajoliani. Nel frattempo è ricominciata la guerra dei numeri come già alla vigilia della fiducia del 14 dicembre scorso, quando i Responsabili di Scilipoti sostituirono i ribelli finiani e salvarono il governo. Sulla carta i parlamentari della fondazione scajoliana Cristoforo Colombo sono 37 tra deputati e senatori. Alla cena della settimana scorsa, quando è partito il treno del dissenso, erano però venti in meno: 17. In quanti resteranno in caso di rottura, contando che l apporto di Pisanu è davl ex ministro Claudio Scajola gonfia un palloncino del Pdl (FOTO EMBLEMA) di Fabrizio d Esposito MAGLIE e la gnocca con deficit di dignità a nota esperta di rimborsi Rai Maria Giovanna Maglie, domenica scorsa su Libero, ha scaricato sul Fatto una serie di insulti ridicoli: Manettari che odiano le donne, poi misogini, ipocriti, rancorosi, invidiosi. In pratica, per noi le donne sono tutte puttane. C è pure l accusa di fare una lista di proscrizione, ancora più risibile perché proveniente da un quotidiano che in passato le ha fatte davvero (l ultima, quella dei finiani traditori in prima pagina). A scatenare la furia della Maglie è stato l elenco di Forza Gnocca è già qui con le biografie di 25 berlusconiane impegnate in politica o selezionate per una candidatura. Ignoriamo i motivi per cui all esperta di rimborsi Rai piaccia così tanto il metodo del velinismo per fare politica nel Pdl, ma sarebbe stato meglio se avesse risposto nel merito dei casi da noi segnalati. Tipo la frase della Faggioli alla Minetti, Facciamo come la Carfagna, oppure gli insulti di Bisignani della P4 alla Brambilla. Buttarla in una polemica di genere è strumentale e surreale. Su un punto però vogliamo rassicurare la Maglie. Non si tratta di imporre una nuova morale, ma di dignità. Come in quel bellissimo cartello alla prima manifestazione di Se non ora quando : La dignità delle donne è la dignità di una nazione. Difficile comprenderlo per chi la dignità magari l ha messa a disposizione di una parte. fd e L UN ALTRA CASA DA SOGNO PER SCAJOLA. QUESTA VOLTA ALL INSAPUTA DEL COMUNE n altra casa all insaputa, ma UScajola stavolta del Comune. Claudio non è fortunato con il mattone: ha costruito un campetto di calcio, uno spogliatoio nella sua splendida villa sulle alture di Imperia. Peccato soltanto che non abbia chiesto il permesso. Non basta: la costruzione che gli è costata sanzioni per migliaia di euro è stata realizzata proprio dalla ditta del geometra Gianfranco Gaggero. Sì, proprio il vicesindaco e assessore alle Opere Pubbliche di Imperia, il Comune cui doveva essere richiesto il permesso. Per Scajola, che nelle sua Imperia viene ancora chiamato u ministru, è la terza volta che il cemento nasconde una rogna. Certo, in passato gli è andata peggio: prima c è stato l appartamento con vista sul Colosseo, che, secondo i pm, sarebbe stato pagato dall imprenditore Diego Anemone con 80 assegni circolari da euro. Parliamo della famosa casa comprata, disse l allora ministro, a sua insaputa. La Procura di Roma l ha indagato per violazione della legge sul finanziamento illecito ai partiti. POI SULLA TESTA dell ex ministro è piovuta un altra tegola che pochi ricordano: u ministru è ancora indagato per associazione a delinquere insieme con l imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone (uno dei patrioti della cordata Alitalia). Oggetto dell inchiesta la costruzione del mega-porticciolo di Imperia, un opera da 140 milioni di euro fortemente voluta da Scajola. Insomma, da un politico scafato come l ex ministro ci si sarebbe aspettato che si muovesse con i piedi di piombo. E invece due anni fa ha deciso di realizzare nuove costruzioni nei terreni della sua villa da sogno: ecco allora il campetto per le partitelle con amici e parenti, poi gli spogliatoi, quindi muretti a secco e qualche sentiero. Non un ecomostro, ma bisogna tener presente dove siamo: parliamo di una zona vincolata, uno degli angoli più belli del Ponente ligure. E la villa di Scajola è una via di mezzo tra un abitazione e un monumento: 29 stanze affacciate sul Golfo di Imperia, un complesso capace di ospitare nel 2002 il vertice tra gli allora ministri dell Interno italiano e francese, Claudio Scajola e Nicolas Sarkozy. Un edificio tanto semplice quanto elegante, finito sulle pagine patinate dei magazine di mezza Ita- Sanzione massima per la costruzione di un campo da calcio con spogliatoi annessi lia, con le fotografie dell allora ministro e della signora Maria Teresa Verda ritratti in mezzo ai saloni scintillanti, nel parco e in sella a moto d epoca. Mentre i cronisti entusiasti scrivevano: Più che il ministero dello Sviluppo economico avrebbero dovuto dargli quello dell ambiente. Scajola disse: Da casa nostra si cattura tutta Imperia, una frase che a qualcuno parve quasi un allusione allo strapotere dell allora ministro sul Ponente ligure. Ma qualcosa lo stesso mancava a quel paradiso. Così Scajola ha deciso di aggiungere l impianto sportivo privato. Senza permesso. Salvo poi autodenunciarsi. La pratica alla fine è arrivata sui tavoli della Sovrintendenza e del Comune. Così il 7 giugno la Sovrintendenza ha dichiarato la conformità delle opere, ma u ministru ha dovuto pagare euro di sanzione (il massimo previsto). Poi la parola è passata al Comune, che ha concesso il permesso dopo il pagamento di un oblazione di euro. Giovanni De Cicco, l ingegnere che ha presentato il progetto assicu- S vero minimo, ossia non più di due o tre senatori? IL PRESSING in atto in queste ore fornisce alcuni indizi preziosi. E si scopre che almeno in dieci, se non dodici, potrebbero cedere a un ritorno all ovile dietro la garanzia di un seggio sicuro con il Porcellum alle prossime politiche. È questo il quadro rassicurante che i vertici del Pdl, a partire dal triumviro-sherpa Denis Verdini richiesta che indebolirebbe ancora di più la sponda centrista di Casini. E così già oggi Scajola potrebbe incontrare il segretario Alfano, che a sua volta ieri ha visto Berlusconi. Due i temi a rischio: da un lato la fronda democristiana, dall altro il partito del condono contro Tremonti. NEL COLLOQUIO con Alfano, il capo dei ribelli dc potrebbe anche spostare il tiro dal governo al Pdl. Del resto, le sue richieste incrociano il rilancio chiesto dal governatore lombardo Formigoni e dal sindaco di Roma Alemanno. Dietro lo La mancanza di garanzie dall Udc avrebbe convinto gli scissionisti a rinunciare scudo della maggiore collegialità, Scajola potrebbe puntare a un ruolo di primo piano nella gestione Alfano. Una mossa per iniziare a bilanciare il peso di Verdini nella scelta delle candidature per le elezioni politiche. Il problema esiste ed è attualissimo. Come nota un ministro lontano dai microfoni: Se andiamo a votare nel 2012 perdiamo meglio. Nel 2013 sarebbe peggio. Una questione di seggi, appunto. L IDEA DI VELTRONI SEDUCE ANCHE LETTA. E RENZI ANNUNCIA IL SUO BIG BANG di Wanda Marra ra: Il progetto è compatibile con le norme, sennò non ci avrebbero dato il parere favorevole. GAGGERO, vicesindaco e titolare dell impresa che ha costruito, spiega: È tutto secondo la legge. In quella zona il piano regolatore prevede che si possano costruire gli impianti che abbiamo realizzato. Aggiunge: Noi lavoriamo da quindici anni per Scajola e sappiamo che lui ci tiene a rispettare la legge. È stato lui a insistere per pagare il massimo delle sanzioni previste. Gaggero è uomo di fiducia di Scajola. Gli è vicino anche Paolo Strescino, il sindaco. Sindaci, vicesindaci, membri del cda di banche e autostrade, u ministru nel Ponente è ancora monarca assoluto, in barba agli scandali romani e alle inchieste. abato notte a Saint Vincent, alla lunga tavolata dopo il convegno neodemocristiano del ministro Gianfranco Rotondi, una cinica battuta ha fatto sorridere la maggioranza dei presenti: Chissà forse ci ritroveremo Scajola vicesegretario del Pdl. L ennesima conferma ai sospetti che circolano sui frondisti del tandem democristiano composto dai due ex ministri dell Interno, Pisanu e Scajola. Arriveranno allo strappo decisivo oppure è solo una questione di posti e di ricandidature per la prossima legislatura? E qual è la vera consistenza, all interno del Pdl, delle truppe in campo contro il premier? Il tormentone è destinato a durare almeno un paio di settimane. Fino a quando, cioè, prenderà forma quel decreto sviluppo che dovrebbe costituire il terreno su cui rompere e mandare a casa Berlusconi, al- L ex ministro alle Attività produttive ha scritto al premier per scongiurare rotture (sempre all opera), avrebbero prospettato al Cavaliere. Non solo. Ai frondisti, sempre in tema di ricandidature, sarebbero arrivati segnali negativi dall Udc. Al punto che uno dei potenziali congiurati si lascia scappare off the record: Se facciamo cadere Berlusconi abbiamo da guadagnarci solo una soddisfazione morale e basta. Un po poco. Non solo: in queste ore i più scettici sono i fedelissimi di Scajola rimasti alla finestra, circa una ventina: nessuno di loro crede nell affondo finale. Anche per questo, allora, le manovre per il trappolone democristiano (a detta di qualche scajoliano prudente forse troppo sopravvalutate dalla stampa dei poteri forti che vuole mandare il premier a casa a tutti i costi ) avrebbero subìto una brusca frenata. Innanzitutto non ci sarà una nuova cena. Prevista per stasera o al più tardi domani è stata smentita dalla cerchia dell ex ministro. Dice un senatore vicino a lui: Non sono stato avvisato. E se non vengo invitato io dubito seriamente che si faccia. Niente cena. Niente documento, poi, su cui far confluire le firme parlamentari per la scossa alla maggioranza. Continuano i malpancisti: Il documento non esiste ancora. Per il momento ci sono una serie di appunti per riflettere. Ma a dare il senso della ritrovata cautela dei frondisti sarebbe una lettera riservata che lo stesso Scajola avrebbe mandato a Berlusconi. Nella missiva sarebbe messa nera su bianco anche l ipotesi di un Berlusconi-bis come possibile gesto di discontinuità. Una Il Pd chiede governo tecnico. Bersani no I LAVORI SENZA PERMESSO di Ferruccio Sansa passa alle inchieste di Berlusconi, allo scoop del Fatto sul crocifisso, ai pareri dei cattolici in crisi con la premiership del paese e infine tocca a Giuliano Ferrara: Voi siete calvinisti, e pensate che il mondo sia trasparente. Ma l Italia è rimasta cattolica nonostante Calvino e Lutero, e i cattolici hanno sempre qualcosa da nascondere, soprattutto nella loro vita privata. I mal di pancia Pdl stanno guarendo COMPLOTTO AL COLOSSEO di Luca Telese Messori, che commenta la lettera di Trichet e Draghi: Il governo ha negato la crisi e non ha corretto il debito pubblico spiega l economista che sommato all incapacità di esprimere una politica per la crescita non rende possibile un progetto di sviluppo. Poi tocca all ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, che definisce l Italia una nave in un mare in tempesta. Poi si overno tecnico o d emergenza, che Gd accordo dir si voglia, sì, voto subito no. Tutti nel Pd, tranne il segretario Pier La villa a Imperia dove Scajola ha fatto costruire un campo da calcio Ma dopo lo scandalo dell appartamento vista Colosseo, dopo l inchiesta sul porto, perché costruire senza permesso e pagare euro? Da queste parti lo fanno tutti, dice una persona vicina a Scajola. Ma da un esponente politico di spicco non ci si potrebbe aspet- tare di più? Scajola ha sanato la situazione pagando perfino la sanzione. Ma c è chi dà una versione diversa: La trafila prevista dalla legge richiede tempo. E magari impone variazioni al progetto. Più semplice costruire senza permesso e poi metterci una pezza. Luigi Bersani (e pochi altri). A dettare la linea è un iniziativa organizzata ieri da Modem, la componente di Walter Veltroni, dove sul palco però non salgono solo gli uomini dell ex sindaco di Roma, ma anche pesi massimi del partito. Situazione di emergenza, governo di emergenza, comincia Paolo Gentiloni, introducendo l incontro. Lo segue Dario Franceschini, il leader di Area Democratica, con una leggera variante: Governo d emergenza entro Natale, se no si vota. Ancora più netto Enrico Letta, che dei Democratici è il vicesegretario: Serve un governo di tregua. Gongola evidentemente Beppe Fioroni, pure lui pezzo grosso dei Modem, mentre parla di un governo di unità nazionale, e sottolinea l indispensabilità dei cattolici. Alle grandi manovre nel centrodestra fanno da specchio quelle nel Pd. Chiude Veltroni da padrone di casa, ribadendo che un governo tecnico è necessario, perché andare al voto ora sarebbe una strada certa per l ingovernabilità. Ma non dice solo questo: Il leader è quello che è in grado di capire le cose prima del tempo, afferma, rivendicando le battaglie fatte dalla sua minoranza. Però, no, per carità non farò a Bersani quello che è stato fatto a me. Che la leadership del segretario non sia in discussione lo declamano tutti, senza esitazioni. Nella variante Franceschini, basta logorare il leader e in quella Fioroni non siamo qui per dire Bersani a casa. Però, sembra tanto la classica excusatio non petita (accusatio manifesta). Anche perché è abbastanza chiaro che se si andasse a votare subito la candidatura di Bersani a premier sarebbe più o meno obbligata, ma sulle distanze medie o lunghe è tutta un altra storia. Veltroni non risparmia neanche indicazioni ad altri. Bene i giovani, ma aprano porte e finestre. E poi, la battuta: Sono giovani, ma alcuni di loro li conosco da 30 anni. E il riferimento è evidentemente a Nicola Zingaretti, che sarebbe (se lui accettasse, però) il candidato di punta dei T/q (trenta-quarantenni) che si riuniscono domenica a L Aquila. Dunque il placet di Veltroni va alle iniziative delle prossime settimane: a quella di Serracchiani a Civati che il 22 e il 23 si vedono a Bologna e soprattutto a quella di Matteo Renzi, le cui ambizioni da leader non sono un segreto per nessuno, che proprio ieri ha lanciato la sua kermesse dal 28 al 30 ottobre a Firenze promettendo un big bang di una nuova fase. Non un investitura, ma un attenzione che è già emersa nelle scorse settimane. Alla fine della giornata arriva pure la benedizione di Massimo D Alema: Se qualcuno ritiene che si possa aprire una fase politica nuova, venga allo scoperto e si prenda le proprie responsabilità.

4 pagina 6 Martedì 11 ottobre 2011 GIÙ AL NORD Chi è Maurilio Canton il raccomandato del Senatùr Maurilio Canton fino a sabato scorso era un perfetto sconosciuto anche nella Lega di Varese. Bossiano, estimatore del cerchio magico, il 44enne sindaco di Cadrezzate, un comune di anime affacciato sull anonimo lago di Monate, è stato i n c o ro n a t o segretario provinciale da Umberto Bossi contro il volere di buona parte dei delegati al congresso di Varese. Del resto Canton non è mai neanche stato candidato con la Lega Nord. Le due elezioni in cui ha conquistato la poltrona di primo cittadino, infatti, lo hanno visto correre con una lista civica e senza il simbolo del Carroccio. Consigliere comunale dal 1999, si è conquistato la fiducia del Senatùr quando gli ha consegnato il l i b re t t o ve rd e, una sorta di vademecum del perfetto leghista scritto di suo pugno. Una dispensa della scuola quadri della circoscrizione leghista numero 4 della provincia di Varese, quella dei laghi. Ripercorre il Bossi pensiero e il Capo se n è talmente invaghito da aiutare Canton a insegnarlo nelle scuole. Padane, ovviamente. A iniziare da Cazzago Brabbia, dando vita a una sorta di Frattocchie del Carroccio. da. ve. La battaglia di Varese è scoppiata dopo l elezione per acclamazione di Maurilio Canton (nella foto al centro tra la vicepresidente del Senato Rosi Mauro e il padre padrone del partito Umberto Bossi) a segretario provinciale della Lega. Ieri uno striscione Canton segretario di nessuno è stato posizionato fuori della sede del Carroccio dove è avvenuta l elezione. A destra, l uomo forte del partito a Varese, il ministro dell Interno Roberto Maroni. (FOTO ANSA) SECESSIONE IN PADANIA L imposizione di un fedelissimo di Bossi a Varese fa esplodere la protesta e spacca in due il Carroccio di Davide Vecchi Divieto di parlare in radio e sui forum Anche i militanti veneti sono sul piede di guerra Qui la Lega di Bossi è nata e qui Bossi l ha condannata a mor te. A Varese, nella sede numero uno del Carroccio, i telefoni squillano a vuoto. I militanti che fino a domenica per vent anni hanno tenuto in vita il partito, dalle feste ai comizi, cominciano a disertare. É la reazione naturale al Soviet, al madornale errore commesso dal Capo, spiega con assoluta disinvoltura Giulio Moroni, capogruppo del Carroccio in Comune a Varese. Parole che nel Carroccio garantiscono l imme - diata espulsione. Lui lo sa, ma garantisce: Non mi interessa. Perché se non cambiamo qualcosa, la nostra Lega è destinata a mor ire. Come lui la pensano i vertici locali del partito e, soprattutto, i militanti, la famosa base. Quella che da mesi critica il Capo perché continua a sostenere Silvio Berlusconi. La base che vuole Roberto Maroni leader: lo ha chiesto a Pontida, gridato a Venezia e ribadito in ogni occasione utile. Per questo il congresso di Varese era un passaggio cruciale. Qui l unico dirigente che la gente salva è Maro n i. E domenica i circa trecento delegati al congresso per eleggere il segretario provinciale volevano esprimere il loro voto proprio per contarsi, prosegue Moroni. E invece Bossi lo ha vietato. Prima ha costretto uno dei due candidati a ritirarsi, poi ha preteso la nomina per acclamazione dello sconosciuto Canton, infine lo ha imposto tra le grida dei presenti, ricostruisce Moroni. Una prova di forza inutile e controproducente, Varese ora si aggiunge ai territori che non sono più con Bossi. Bergamo, ad esempio. E ormai tutto il Veneto. A Belluno la scorsa estate il Senatùr è stato costretto ad annullare i comizi per evitare le contestazioni dei dirigenti locali del Carroccio, come a Ponte di Legno. Mentre a Verona ancora non è riuscito a far cacciare dal partito il sindaco Flavio Tosi, additato da Roberto Calderoli e dal cerchio magico alla stregua di un sovversivo. Lui resiste. Mentre il primo cittadino di Varese, il supermaroniano Attilio Fontana, è caduto sul campo colpevole di essersi schierato contro i tagli del governo agli enti locali e costretto al silenzio. Il suo commento su quanto accaduto domenica è emblematico del clima di terrore che il cerchio magico sta cercando di diffondere nel partito: Ufficialmente dico è andato tutto molto bene, la Lega è unita come sempre. Dichiarazione che stride talmente con la realtà da dover essere letta al contrario. Ma a Fontana è stato imposto il Bavaglio, che negli ultimi mesi via Bellerio usa con estrema disinvoltura. I FORUM DEI SITI uf ficiali del partito sono chiusi ormai da Aprile, mentre ieri a Radio Padania, per la prima volta nella storia dell'emittente del Carroccio, è stato messo il silenziatore anche ai microfoni: vietato parlare della nomina di Maurilio Canton. Un perfetto sconosciuto al partito. É stato eletto sindaco di Cadrezzate in una lista civica, senza neanche il simbolo della Lega. Mai striscione è stato più vero di quello esposto ieri davanti alla sede provinciale del Carroccio: Canton segretario di chi? Di nessuno. Lo conferma anche Gianluigi Lazzarini, 66enne tessera numero quattro del partito qui a Varese. Uno che ha cresciuto Bossi e Manuela Marrone, che qui è stata iscritta fino al Insomma Lazzarini, oggi maroniano moderato e convinto critico del cerchio magico, l'universo leghista lo conosce bene. Ma non Canton. Non so neanche che faccia abbia, ammette. Quando lo hanno candidato ho chiesto da dove usciva, chi era; mi hanno risposto che era nel partito da vent anni. Sarà, io ci sono da vent anni e non l ho mai visto, si vede che sono distratto io, afferma Lazzarini. L ha visto domenica per la prima volta e non mi è piaciuto perché non ha neanche avuto le palle di salire sul palco a parlare. Alle agenzie ha invece detto di essere stato scelto da Bossi. Ed è la verità infatti, aggiunge Lazzarini. Canton s'è preso la nomina ed è scappato dal congresso, per me non ha alcuna referenza per fare il segretario provinciale. Domenica è stato brutto, la Lega non è questa. È assurdo, siamo ridotti a lottare per avere un minimo di libertà nel partito. Adesso abbiamo idee bellicose, quindi aspettiamo un paio di giorni per analizzare quanto accaduto, oggi sarebbe guerra. Contro Bossi, ovviamente. Che secondo Lazzarini ha usato parole non sue ed è stato consigliato male. Lui, da vecchio militante, il Capo non riesce ancora a criticarlo. Se la prende con Rosi Mauro, Marco Reguzzoni, Giancarlo Giorgetti. Con quanti, e lo dico con estremo e profondo dispiacere, lo stanno usando. LA CONSEGUENZA, a n ch e secondo Lazzarini, sarà la morte della nostra Lega, i militanti non hanno più voglia di impegnarsi, siamo stanchi e aspettiamo. Maroni? Certo, sì, ammette. Perché qui è nata la Lega vent anni fa e qui è nata la corrente maroniana. Era l estate del Quando in piazza del Podestà Maroni passeggiò sottobraccio ad Andrea Mascetti, il fondatore di Terra Ins u b re cacciato il giorno prima da Bossi durante il comizio sul sacro prato di Pontida. IL PERSONAGGIO Da TelePadania all Arena di Giletti Camilla si fa strada in Rai di Chiara Paolin T utto è iniziato ai primi di ottobre su TelePadania, quando una bionda conduttrice con tanto di orecchini verdissimi piazzò sulla scrivania tre scatolotti cantilenando: Ogni mattina un padano si sveglia e sa che al di là della sua volontà deve fare tre cose: lavorare, pagare le tasse e fare la raccolta differenziata. Giggino, noi sappiamo che nonostante San Gennaro la rivoluzione culturale che sei chiamato a compiere a Napoli è un compito davvero difficile. Quindi noi vogliamo aiutarti e vogliamo inviarti questo video che tu potrai girare ai tuoi cittadini per spiegare quanto sia elementare fare la raccolta differenziata, anche perché sappiamo che hai poco tempo dati i tuoi innumerevoli impegni istituzionali che ti portano spesso anche oltre la Manica a seguire la tua squadra del cuore. Giggino era Luigi De Magistris, il guaio era che alcune indicazioni si sono rilevate gravemente erronee: alluminio e carta mescolati, cartone della pizza infilato nel box sbagliato, il tutto con aria saccente. Perfetto pasticcio da salotto tivù, che lo scaltro Massimo Giletti ha ben montato nella prima puntata della sua Arena per lanciare la Domenica In edizione 2011/2012: cosa divide il Nord dal Sud? A rispondere, un parterre di lusso con i governatori Cota e Caldoro, Francesco Rutelli, Debora Serracchiani, Gian Antonio Stella, Mario Sechi, Stefano Zecchi, Maria Giovanna Maglie e la famosa biondina, Camilla Vanaria. Che anche lì ha avuto modo di illustrare il verbo padano, benché sommersa dalle voci assai caotiche del gruppo. Ma era solo uno scherzo, un ironico invito a trovare soluzioni nuove al problema dell immondizia assicura il direttore di Telepadania, Aurora Lussana. Camilla ha ricevuto minacce di morte per quella trasmissione. Che, tra l altro, si chiama I Polentoni : chiaro che stavamo scherzando, o no?. Tommaso Sodano, assessore all ambiente di Napoli, non ride: I polentoni della Lega dovrebbero vergognarsi delle migliaia di tonnellate di rifiuti tossici e nocivi che hanno inquinato le nostre terre e le nostre acque. Ma chez Giletti il preconcetto passa soprattutto dalle voci fuoricampo: quando si racconta del falso invalido di Caserta scatta l oh collettivo, ma se compare lo studente padovano nullatenente con Porsche d o rd i - nanza sfugge un sonoro embè?. Sempre meglio che Domenica5, lì c era il Gf conclude Lussana. E comunque la platea popolare ci interessa molto, specie ora che la base ribolle. E va mescolata, come la polenta, col solito vecchio mestolone. di Pino Corrias Ben scavato, vecchia Manuela A DISPETTO DI TUTTI i satanassi del dio Po, Manuela Marrone, in arte signora Bossi, siciliana, sta riuscendo dove hanno fallito le opposizioni e persino tutti i festeggiamenti dell Unità d Italia: riunificare il Nord al Sud e finalmente dissolvere la Lega. Trasformandola in un più tradizionale (e commestibile) clan familiare. Omogeneo ai modelli che dagli aranceti di Palermo fino alle piantagioni di partite Iva del Veneto, ha innervato la storia politica italiana in una unità di intenti e di bottino a cui il cattolicesimo ha fatto volentieri da fondale. E qualche volta anche da alibi, come nei territori del beneventano, dove in tempi anche recenti regnava una certa famiglia di Ceppaloni, non ancora ristretta dagli ordini di custodia cautelare. Sola soletta Manuela scava la sua voragine patriottica. E dall ombra della sua cucina guida al naufragio il pater familias che ormai regna con la sola efficacia del dito medio, disdice candidati, annulla votazioni, impone l ostensione del figlio e a Varese mette in fuga addirittura Bobo Maroni, ministro della forza, in realtà malinconico leader della debolezza. Un giro elettorale ancora e anche lei fischierà con noi l allegro inno di Mameli.

5 Martedì 11 ottobre 2011 pagina 7 SENZA BAVAGLIO Il governatore Lombardo chiede 100 milioni di danni a Minzolini Ilegali del presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo hanno avviato la procedura per l atto di citazione in giudizio civile contro il direttore del Tg1 Augusto Minzolini. Nell atto di citazione a giudizio i legali proporranno un risarcimento per danni morali e materiali pari a 100 milioni di euro. Dopo l ennesima puntata contro la Sicilia e contro il governo della Sicilia spiega Lombardo è il momento di affidare alla magistratura il compito di stabilire l entità dei danni morali e materiali causati da una campagna denigratoria che non ha nulla a che vedere con il sacrosanto diritto d i n fo r m a z i o n e. Tra i documenti che lo staff legale del presidente della Regione siciliana produrrà a sostegno dell atto di citazione contro Minzolini saranno presentati anche ampi stralci del Libro Bianco del Tg1, documento realizzato dal Comitato di redazione del telegiornale di Rai 1. Da quelle note si evince, sostengono i legali, che quella del Tg1 è stata una vera e propria campagna contro Lombardo. In serata arriva la replica di Minzolini: Non ci intimidisce. Il Tg1 ha fatto cronaca. C È TANTA VOGLIA DI COMIZI D AMORE In 48 ore la sottoscrizione supera 210 mila euro soltanto con il paypal Michele Santoro (FOTO ANSA) Ilprimo è un passo lungo. La raccolta fondi per Comizi d'amore, iniziata sabato con il lancio del sito Servizio Pubblico (che conta già 500 mila contatti), supera i 200 mila euro in 48 ore, esattamente 210 mila soltanto con accrediti paypal, al conteggio mancano i versamenti di almeno 10 euro ciascuno con banco posta o bonifici bancari. La marcia che porta al debutto di giovedì 3 novembre è cominciata, mentre arrivano nuove adesioni, Michele Santoro a Padova ha fissato i suoi obiettivi: Fa re un milione e mezzo di telespettatori con questa situazione sarebbe un successo. Si tratta di un milione e mezzo di persone che alla fine ti vengono a cercare. Se tu dimostri che questa cosa sta in piedi anche economicamente ha detto domenica al Festival delle Parole ci si può cominciare a convincere che non è il canale a fare il programma ma viceversa: è il programma che fa il canale. E questo lo possono cominciare a capire anche i miei colleghi. D altronde Rai per una notte è stata vista su Youtube da 800 mila persone in due giorni. A Padova il giornalista ha annunciato che Comizi d'amore, sostenuto dal Fatto Quotidiano, verrà trasmesso anche da Sky sul canale eventi 504 e dunque anche sul mosaico di Sky Tg 24: Poi per chi non ha Sky c'è sempre Internet e la rete delle televisioni di digitale terrestre: più siamo più avremo la possibilità di portare a termine questa impresa di serie A. C'è mobilitazione a Sky per ospitare il programma di Santoro, un esperimento di programma politico e d'attualità in prima serata che si scontra con i palinsesti dei canali generalisti. Il direttore Sarah Varetto ha diffuso un comunicato per dare il benvenuto a Santoro: Siamo lieti di trasmettere la sua nuova trasmissione. Con lo sbarco sul satellite si completa l'integrazione fra i tre mezzi per guardare Comizi d'amore insieme con Internet e il digitale terrestre. L'ideatore di Samarcanda e Annoze ro ha parlato anche del vasto circuito di emittenti private che contribuirà a creare l'eterogenea platea di Comizi d'amore. La copertura sarà capillare da Nord a Sud, isole comprese, per il momento la lista conta 23 televisioni fra chi ha già trovato l'accordo e le poche ancora in trattativa. Ci sono, per esempio, Telelombardia, Antenna 3, Rtv38, Primocanale, Videogruppo e Telecapri. Poi Santoro ha svelato le ambizioni del suo progetto editoriale: La prima puntata la facciamo a Cinecittà, nel cuore di quella che è l industria più importante di Roma. Se noi saremo in tanti alla fine di questo anno rappresenteremo una enorme lobby democratica ad esempio per dirigere la Rai. Qualcuno mi ha accusato come L i b e ro e Il Giornale di chiedere l elemosina replica mi sto muovendo per fare una cosa che scassa come direbbe Luigi De Magistris. C.T. I R E P O RT time Gabanelli su Corriere.it l sito del Corr iere lancia le inchieste pensate esclusivamente per il web. È ReporTime.it, affidato al team di Repor t, la trasmissione di Milena Gabanelli. É un esperimento in cui Milena Gabanelli ha la massima liber tà, ha detto il direttore de Il Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, presentando il nuovo progetto assieme alla stessa giornalista. ReporTime.it sarà dunque uno spazio dedicato al giornalismo d i n ch i e s t a, autonomo, ma ospitato da Corriere.it, che offrirà contenuti diversi da quelli che andranno in onda su Rai3, frutto di un accordo fra Rcs e lo staff di Repor t che, nei prossimi tre mesi, garantirà la pubblicazione di almeno 16 servizi e di videochat con i giornalisti. Pa r - tendo da questo nucleo originario ha aggiunto De Bortoli vorremmo poi dar vita a un filone di inchieste più ampio che completerà la nostra offerta sul web, integrandosi anche con la carta stampata. Varie testate erano interessate al nostro progetto web, ma ci piace l idea di lavorare con un gruppo che magari non la pensa esattamente come noi ha detto Milena Gabanelli. Rcs non è Il Fatto Quotidiano e la compagine azionaria di Rcs è nota: nelle nostre inchieste alcuni azionisti sono stati spesso criticati e non ho mai pensato di averne un occhio di riguardo. Il nuovo canale inaugurato oggi è un esperimento fatto per essere al passo con i tempi, non escludendo la generazione dai 30 in giù ha spiegato la Gabanelli. Dopo anni di tv, ripartiamo da capo con un nuovo mezzo. Ci piace metterci in discussione, ma bisognerà imparare a condensare i contenuti in un mix fra interventi scritti e video, contenendo molto i costi. Vedremo come va.

6 pagina 8 Martedì 11 ottobre 2011 M A L I TA L I A INCHIESTA ESCORT Il governo indaga i pm Ispettori a Bari e Napoli Laudati, fuga di notizie a senso unico Messaggi incrociati A sinistra, il procuratore capo di Bari, Laudati; sopra, il parlamentare del Pdl, Alfonso Papa detenuto per l inchiesta P4 (FOTO ANSA) di Antonio Massari Ispezioni del ministero nelle Procure di Bari e Napoli: il ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma ha deciso di inda gare sulle inchieste che riguardano Gianpi Tarantini e le donne portate al premier. Il ministero vuole capire se davvero vi sono stati r i- t a rd i nell inchiesta barese, poi accertare se l i n t e rc e t t a z i o n e (disposta dalla Procura di Napoli) tra Valter Lavitola e Silvio Berlusconi, riportata da l E s p re s s o, sia stata pubblicata prima ancora che venisse depositata. E verificare, infine, la revoca della competenza a indagare, decisa dal Tribunale di Napoli, sulla presunta estorsione di Lavitola e Tarantini ai danni di Berlusconi: parliamo dell accusa che poi, a Bari, s è trasformata per il solo Lavitola in induzione a rendere dichiarazioni mendaci dinanzi all autorità giudiziaria. Sotto il profilo delle indagini giudiziarie, ieri s è registrato un incontro di coordinamento tra le Procure di Bari e Roma: nessuna delle due procure sembra avere la voglia di prendere decisioni su scelte imbarazzanti, come iscrivere Berlusconi sul registro degli indagati per induzione a falsa testimonianza, convocarlo per un interrogatorio già rifiutato a Napoli, peggio ancora ipotizzare un confronto tra il premier e l i m p re n d i t o re barese. Una prima parte dell'incontro si è svolta tra il pm barese, Pasquale Drago e il procuratore aggiunto, Piero Saviotti, titolari dell'indagine, poi la riunione si è spostata nella stanza del procuratore di Roma Ferrara. Nessuno ha sollevato conflitto di competenza o sollecitato l'invio degli atti. Tre indizi fanno una prova, sembra pensare l'avvocato Diddi che difende Gianpi e la moglie Nicla Devenuto. Il primo indizio: se come sembra cadesse l iscr izione, E Papa manda un altro pizzino: Se parlo di Berlusconi, Woodcock mi s c a rc e r a a Bari, di Valter Lavitola per induzione alla falsa testimonianza, si renderebbe automatica l'uscita di scena di Berlusconi come indagato, smentendo la tesi del Tribunale del Riesame di Napoli che aveva dirottato gli atti nel capoluogo pugliese. Secondo indizio: la Procura di Roma aveva annunciato per bocca del procuratore la volontà di archiviare in tempi stretti l'inchiesta sull'ipotesi di estorsione, ma sembra aver cambiato idea e ritiene che questo reato si sia sviluppato nella prima fase del rapporto tra il premier e Tarantini, nel periodo che risale al Terzo e ultimo indizio la decisione, del tutto anomala, del pm Drago di chiedere la convalida della non richiesta di arresto per Tarantini. Quasi un invito nei confronti del gip a dichiarare inconsistente l'ipotesi accusatoria nei confronti di Berlusconi. Che se viene a cadere lascia sola la procura di Roma. ALTRO FRONTE aper to: quello del Csm. Ieri alle audizioni del consiglio superiore si sono presentati Ciro Angelillis ed Eugenia Pontassuglia, i due pm che hanno condotto insieme al sostituto Giuseppe Scelsi, fino al suo trasferimento l i n ch i e s t a barese su Tarantini. Il ministro Nitto Palma ha chiesto di acquisire le audizione del procuratore capo di Bari, Antonio Laudati, e del pm Scelsi, che ha denunciato i r itardi nell inchiesta barese. A questo proposito, va rilevato che, nella ricostruzione offerta da Laudati al Csm, il procuratore capo elenca una serie di fughe di notizie, relative all inda - gine sulle escor t che, a partire dal suo arrivo in procura, sarebbero invece terminate. Il procuratore dimentica di menzionare la fuga di notizia, firmata da Pa - n o ra m a che con il quotidiano L i b e ro per primo parlò di un in - dagine sul complotto, ordito attraverso Patrizia D Addario e i suoi pupar i, per colpire Berlusconi. Una tesi d indagine molto cara proprio a Laudati. E al Csm intende presentarsi anche il senatore del Pd Alberto Maritati, tirato in ballo da Scelsi e Laudati, perché avrebbe tentato di sapere notizie riservate sull inda gine barese per riferirle al dalemiano Roberto De Santis: Un fatto mai accaduto. De Santis temeva di essere accostato all inchiesta su Tarantini per la droga e, dicendosi estraneo ai fatti, voleva evi- SALTO NEL VUOTO A SILVI MARINA tare di essere accostato a quei reati: Incontrai Scelsi e pre - messo di non volere alcuna informazione a proposito gli dissi testualmente: Qualora fosse vero che è estraneo ai fatti su cui tu indaghi e vi fosse il pericolo che il suo nome fosse indebitamente posto accanto a quello di altri, inquisiti per droga, ti chiedo di evitare che ciò accada. Di questo intende parlare Maritati al Csm. Infine, arriva l ennesimo messaggio firmato Alfonso Papa, lettera raccolta dal Pdl per alzare la tensione sulla magistratura campana: Papa sostiene di essere sottoposto a "pressioni e minacce" dai pm Henry John Woodcock, Vincenzo Piscitelli e Francesco Curcio e li definisce "estorsori" perché il loro obiettivo è "farmi parlare di Berlusconi e Lavitola". di Antonio d A m o re IL SINDACO E LE DIMISSIONI IN PARACADUTE Q uasi a rispondere a chi sostiene che l ingresso in politica sia un salto nel vuoto, il sindaco di Silvi Marina, il salto nel vuoto l ha fatto davvero, ma per lasciarla la politica. E l ha fatto letteralmente. Con un gesto a metà tra D Annunzio e Cinecittà, Gaetano Vallescura, Pdl ex An, 49 anni, si è dimesso lanciandosi con il paracadute da 4 mila metri. Ai suoi assessori, la sera prima aveva detto: Questa giunta ha bisogno di una scossa, domani ci penso io. E scossa è stata. Sotto l imbragatura, una felpa con il cuore e la scritta I love Silvi, dedicata ai suoi quindicimila concittadini. A chi gli contesta l eccesso di protagonismo, spiega: È stato un gesto di coraggio, non sterile esibizionismo, rassegno le mie dimissioni e con questo lancio ho chiesto quanto coraggio ho per continuare eventualmente la mia missione. Contraddizione: se si cerca il coraggio per continuare, non ci si dimette. O no? In questo momento difficile, chi ha responsabilità di governo deve assumersi le responsabilità, avendo i piedi sempre per t e r ra... Ri-contraddizione: per restare coi piedi per terra, sale su un aereo. È una pagliacciata commenta Sel - Silvi precipita in una Vallescura avevamo detto, ma non pensavamo al paracadute. In effetti, Vallescura è amante delle ribalte mediatiche, anche per dare visibilità ad un Comune che è ormai periferia di Pescara. Andare sui giornali non è facile, ma il turismo pretende visibilità. Così, eccolo a teatro ad interpretare un podestà in fez, poi con Mogol a cercare talenti. L inverno si avvicina, i terremotati che riempivano gli alberghi se ne sono andati, l economia ristagna. Serve una scossa. Contro l oblio. Vallescura cita Jobs: Ho voglia di abbattere muri, costruire ponti e di quella cosa che chiamano "visione" e non ho paura di c o m i n c i a re. Esattamente il proclama di uno che se ne va. Sipario. Il manifesto a novembre a Napoli Scassare l Italia: De Magistris sogna un partito di Enrico Fierro L uigi De Magistris fonda un nuovo partito. L Italia è tua, proiezione nazionale di Napoli è tua, la lista-movimento dal colore arancione che gli fece conquistare la carica di sindaco del capoluogo campano. L ipotesi circola da giorni e agita i sonni di Antonio Di Pietro, scuote Nichi Vendola e la sua Sel e fa venire i mal di pancia alla leadership del Pd. Calma, calma, Italia è tua non Luigi De Magistris e i suoi nuovi p r oge t t i secondo E m anu e l e F u c e c ch i esiste. Non sarà questo il nome, ma lei sta fondando un nuovo partito? Io ho una idea in cui credo fermamente. Nel Paese c è tantissima voglia di politica, di partecipazione, ci sono interi settori sociali che non intendono più essere rappresentati dai partiti così come sono. E lei è pronto a offrire un nuovo contenitore. Se così fosse la mia sarebbe una visione limitata allo strumento partito. Ci sono nuove soggettività da affermare. E bisogna farlo in fretta, altrimenti il vuoto lasciato dalla caduta di Berlusconi sarà occupato dai Montezemolo, dai Profumo, dai Della Valle. Da chi è sulla scena imprenditoriale da anni, ma si presenta col volto della novità. Un o p e ra z i o n e che è già riuscita a Silvio Berlusconi nel 94. E allora scende in campo lei, il sindaco di Napoli. Certo, ma con iniziative, proposte, idee, dando coraggio a chi dentro lo tsunami di questa crisi complessiva che è economica, sociale, ma anche etica e morale, si batte ogni giorno per cambiare le cose. Insomma, voglio riproporre il metodo e le dinamiche sociali che hanno portato alla mia elezione a sindaco, avvenuta grazie al contributo di alcuni partiti, ma soprattutto al di fuori di essi. Si è fatto a Napoli, si può fare in Italia. C è un movimento in campo, che non è un partito, anche se bisogna vedere come si svilupperà e quali forme assumerà. Presto stileremo un manifesto politico. Scassare, era questo il verbo trainante della sua campagna elettorale, si può coniugare anche nel resto d Italia? Scassare significava per Napoli rimettere tutto in discussione, provare a dare spazio a quelle realtà escluse dalla politica, penso agli intellettuali tenuti fuori dai sistemi di potere, ai centri sociali, alle associazioni anti-camorra, ai gruppi che si erano battuti contro il degrado e l affarismo del ciclo dei rifiuti, noi non ci siamo limitati a dargli una generica rappresentatività politica. Oggi questi soggetti sono consiglieri comunali, decidono le scelte da fare per la città, sono protagonisti. L obiettivo del movimento è aggregare quelle energie che dentro i partiti hanno mostrato di credere nel cambiamento. Lei crede davvero che dentro un centrosinistra che si vede favorito nei sondaggi, ci sia tanta gente disposta a farsi da parte e dare spazio alle novità? A n ch io vedo in giro tanto spirito di conservazione. Tutti aspettano il dopo Berlusconi, ma nessuno sta lavorando per costruire davvero una svolta radicale. Penso alla questione morale: i partiti non l hanno affrontata. Non hanno fatto scelte coraggiose e questo sta dando spazio all antipolitica, quella vera che cerca nel capitalista di turno la soluzione. I partiti resistono al cambiamento, per questo metteremo in campo idee e proposte. Che non si rinchiuderanno nello steccato del centrosinistra tradizionale. La nostra è una rete di municipi, luoghi dove il rapporto eletto-elettore è ravvicinato, movimenti di lotta, energie che si sono spese nei referendum. Ci rivolgiamo anche a quella cultura liberale che si richiama ai valori della Costituzione, la nostra radicalità è la loro radicalità, in termini di diritti civili, giustizia, questione morale, libertà di mercato e di intrapresa. A Napoli mi dicevano che non avrei mai avuto i voti della borghesia se mi fossi accompagnato con i centri sociali e i disoccupati, invece è andata diversamente: mi hanno votato anche liberali e conservatori. Ci dica le prossime mosse. Intanto il 15 ottobre sarò all iniziativa Uniti contro la crisi, a fine novembre renderemo pubblico il nostro manifesto e in primavera terremo una grande iniziativa a Napoli che avrà al centro i temi del lavoro e dello sviluppo. Governo e Lega stanno spogliando il nostro territorio delle sue eccellenze industriali, Alenia, Fincantieri, Irisbus, Ansaldo. Non mi rassegno ad un futuro deindustrializzato, Napoli e l intero Sud hanno più potenzialità di crescita di un Nord ormai saturo dal punto di vista industriale. Parliamo della città: lei ha nominato Roberto Vecchioni alla guida del Forum delle culture 2013 e sono scoppiate polemiche. La nomina precedente, quella dell ex assessore Nicola Oddati, era stata fatta dal sindaco Iervolino dentro una logica partitocratica. Io ho proposto un cantautore che è unanimemente considerato un poeta, un artista che ama Napoli. Vecchioni mi ha commosso quando gli ho proposto questo incarico. E la cosa più bella che mi sia capitata nella vita, mi ha detto. E questo per me è un onore enorme.

7 Martedì 11 ottobre 2011 pagina 9 BENVENUTI AL SUD FALSI I BILANCI DEL COMUNE DI CATANIA QUASI 3 ANNI DI CARCERE A SCAPAGNINI Berlusconi coprì il buco con 140 milioni di euro di fondi Fas di Antonio Condorelli Catania Adesso è ufficiale: B. ha utilizzato i 140 milioni di euro dei fondi Fas per coprire bilanci truccati dal proprio medico personale Umberto Scapagnini quand'era sindaco di Catania. La sentenza di primo grado è arrivata ieri pomeriggio all'ombra dell'etna: Scapagnini e 13 assessori sono stati condannati a due anni e nove mesi per falso ideologico continuato con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Entrate gonfiate per coprire un fiume di consulenze, bilanci truccati violando decine e decine di leggi, secondo l'accusa sostenuta dal pm Giuseppe Gennaro che, disponendo le intercettazioni, ha beccato anche una conversazione tra l'ex ragioniere generale Francesco Bruno - Scapagnini lo considerava il mio Tremonti - e il sindaco senatore Raffaele Stancanelli, successore di Scapagnini e grande amico del ministro Ignazio La Russa. Rimanga tra me e lei esordisce Stancanelli mi ha telefonato Berlusconi in questo momento, siamo in condizione di avere il valore del patrimonio che possiamo vendere?. Il Tre m o n t i dell'etna risponde incredulo: Ma loro acquistano?. Berlusconi, secondo Stancanelli vuole una scusa, èil15 ottobre 2008, lui mi dice continua il sindaco senatore Pdl tu mi devi dire il linea di massima. A tutto c'è un limite e il ragioniere generale sbotta: Un valore di massima ce lo inventiamo?. DETTO FATTO. Per ottenere i 140 milioni di euro serviva un elenco di opere pubbliche da finanziare, un vero e proprio pretesto, una scusa, come diceva Berlusconi, tanto che gli importi necessari sono stati gonfiati moltiplicando tutto per un numero fisso. E il sindaco Stancanelli, in stretto contatto con Berlusconi, ha detto pubblicamente di sapere che il giorno successivo all'invio della lista a Roma una manina avrebbe creato una legge ad hoc. È questo il vero volto della prima legge sul federalismo della nuova era Berlusconi datata 4 ottobre 2008: ha consentito di destinare fondi pubblici vincolati alla copertura di buchi di bilancio fa l s i fi c a t i. Ma non basta, perché la Procura ha scoperto che i bilanci venivano truccati grazie ad una finta società creata sotto Capodanno. Una vera e propria società fantasma, denominata C a- tania Risorse, posseduta interamente dal Comune, alla quale veniva venduto anche il patrimonio indisponibile (monumenti e palazzi storici). Problemino: vendendo a se stesso il Comune non ricavava soldi, ma magicamente copriva i debiti che aumentavano. E nel frattempo andavano in scena manifestazioni pubbliche, si bandivano appalti, si andava ad elezioni nel 2005 senza che esistesse il bilancio consuntivo dei due anni precedenti. UNA STORIA portata alla luce nel 2004 quando, in sede di approvazione del primo consuntivo 2003, veniva presentato ai revisori comunali un bilancio con l'attivo di diciannovemila euro. In realtà, analizzando le entrate gonfiate, venne fuori il primo buco da quaranta milioni di Due anni e nove mesi all ex sindaco (medico del premier) e alla sua giunta per aver gonfiato le entrate euro. E così via sino alle nuove elezioni del 2008, quando la città è stata consegnata al nuovo sindaco con le luci al buio e le strade intasate dalla spazzatura. Un vero e proprio regalo benedetto dal 90 per cento di consensi del centrodestra. Scapagnini, per una volta, aveva bisogno di essere curato da Berlusconi, la ricetta è arrivata attraverso una legge ad personam con tanto di fondi Fas e decreto sul federalismo. Per la gioia di Bossi e dei suoi seguaci. In alto, l ex sindaco di Catania Scapagnini. A destra, il sostituto procuratore Gennaro (FOTO LAPRESSE) L ultima battaglia di Arnone: Gennaro non può essere procuratore di Giuseppe Giustolisi Catania C i siamo. Domani il Csm nominerà il nuovo procuratore della Repubblica di Catania, a scelta fra uno dei tre candidati indicati dalla commissione referente: tutti molto noti. Si tratta del Pg di Catania Giovanni Tinebra (Magistratura Indipendente), del pm della Dda etnea, Giuseppe Gennaro (Unicost) e del sostituto Pg di Roma Giovanni Salvi (Md). L'occasione è troppo ghiotta perché non si scateni Peppe Arnone, l'avvocato agrigentino consigliere comunale del Pd e coscienza critica del partito in Sicilia. Arnone ormai ha deciso di intestarsi tutte le battaglie di legalità e antimafia di ogni angolo di Sicilia e questa volta ha voluto occuparsi della questione del procuratore di Catania, nomina fondamentale per gli equilibri del potere politico e giudiziario, siciliano e non. Lo ha fatto ieri, distribuendo centinaia di copie di un volantino-j accuse, davanti al Palazzo di Giustizia di Catania. E oggi sarà a Roma, per consegnare il documento in busta chiusa e con tanto di timbro a ciascuno dei consiglieri del Csm. Bersaglio della penna al curaro dell'ambientalista agrigentino, è Giuseppe Gennaro, magistrato molto noto, già presidente dell Anm, da anni nel mirino delle polemiche per la vicenda della villa acquistata anni fa da una società il cui amministratore di fatto era il boss mafioso Carmelo Rizzo, legato alla famiglia mafiosa dei Laudani di San Giovanni La Punta, braccio armato della famiglia Santapaola. Arnone ricorda che un altra villetta fu acquistata anche da un cognato di Anna Finocchiaro, che pure poco prima era stata avvertita da un ispettore di polizia, militante dei Ds, di informare l'amico e collega Gennaro che quell'acquisto non era proprio opportuno. E qui Arnone coglie la palla al balzo per puntare il dito anche contro una larga fetta del Pd siciliano, colpevole di essersi girata dall'altra parte davanti alle documentatissime denunce portate in Csm dall'ex Presidente del Tribunale per i Minorennni Giambattista Scidà e dal Pm antimafia Nicolò Marino, che ora è tra i titolari, a Caltanissetta, dell'inchiesta sulle stragi di mafia e sulla trattativa fra Cosa Nostra e lo Stato. L'avvocato Arnone se la prende coi suoi colleghi di partito Anna Finocchiaro ed Enzo Bianco che non ritengono di occuparsi, come sarebbe loro dovere, del funzionamento della più importante istituzione della Stato a presidio della legalità e ignorerebbero il caso Catania. Arnone insiste: Il dottor Gennaro ha posto in essere atti contrari al vero sui suoi reali rapporti col mafioso Carmelo Rizzo, come accertato da una sentenza del Tribunale di Roma, non appellata dalla Procura, pronunciata a seguito di querela del magistrato contro i giornalisti Giustolisi e Travaglio, per un articolo su Microme - ga che raccontava queste vicende. Può un magistrato con questo pedigree candidarsi al posto di Procuratore capo?. Arnone quindi conclude il proprio documento, invocando la nomina di un procuratore esterno all'ambiente catanese e richiamando anche i numerosi scritti di Scidà (mai oggetto di smentita, né di querela) inviati al Csm sulle vicende del Caso Catania. IN UNO di questi scritti, inviato appena qualche settimana fa per sollevare la questione dell'inopportunità della nomina del dottor Gennaro a Procuratore capo della città e della sua incompatibilità con la funzione di sostituto, Scidà rievoca un vecchio processo, di cui Gennaro era giudice istruttore, contro il boss Sebastiano Laudani e il figlio Gaetano. Non si è mai saputo scr i- ve Scidà perché il magistrato, che incriminò i due per tentato omicidio, non procedette per mafia contro nessuno dei due. Un'inflessione di meraviglia si legge, tra le sobrie righe iniziali della sentenza della Corte d'assise che poi definì il processo. Scidà ricorda poi le controverse vicende del processo contro il boss Alfio Laudani, accusato di intestazione fittizia delle ville di proprietà del clan Laudani alla Di Stefano costruzioni, conclusasi con un'assoluzione per il boss. Tutte vicende narrate dall'anziano magistrato in pensione nell'e-book Per capire il Caso Catania, edito dal sito ucuntu.org di Riccardo Orioles. Parte di queste vicende vengono riprese nel documento con cui Arnone proverà a convincere i consiglieri del Csm a riflettere a lungo su una nomina così importante, quale quella di Procuratore della Repubblica di Catania. I boss volevano vendicarsi contro i Carabinieri BRUSCA: SPATUZZA E MESSINA DENARO DISSERO CHE NON ERANO STATI AI PATTI. IL PAPELLO DOPO CAPACI di Giuseppe Lo Bianco T Pa l e r m o orna Giovanni Brusca nell aula del processo Mori, conferma che Riina gli parlò del papello tra le stragi di Capaci e via D Amelio (cosa che aveva già fatto sin dal 23 gennaio del 1999), e aggiunge due tasselli nuovi, individuando i carabinieri come bersaglio di attentati di Cosa Nostra all inizio del 94 per ve n d i c a r- si, visto che i cc non avevano rispettato i patti. Così gli disse Gaspare Spatuzza, riferendosi specificamente all attentato (mancato) dello stadio Olimpico e così gli fu confermato, in modo più generico, da Matteo Messina Denaro, incontrati entrambi da latitanti negli anni successivi. UN CLIMA di t ra t t a- t i va, insomma, di patti e ricatti conseguenti a forti tensioni che il pubblico ministero ha provato a restituire al Tribunale producendo una serie di fonogrammi riservati inviati dal Viminale e dal capo della Polizia alle Prefetture e ai comandi dei carabinieri dal gennaio al marzo del 92, all inizio della stagione delle stragi, che allertavano sulle iniziative eversive di Cosa Nostra, dopo la conferma delle condanne del maxiprocesso. Fonogrammi poi sfociati nell allarme del ministro degli Interni Vincenzo Scotti che allora nessuno prese in considerazione. Eppure in Riina mi parlò della trattativa Gli allarmi inascoltati del Viminale sugli attentati un fonogramma del 16 marzo del 92, tre giorni dopo l omicidio Lima, si faceva esplicito riferimento a possibili attentati contro il presidente del Consiglio (allora era Andreotti) e agli esponenti politici Mannino e Vizzini. Gli stessi nomi fatti anni dopo dai pentiti, come lo stesso Brusca ha confermato ieri in aula, aggiungendo ai primi due anche i nomi di Sebastiano Purpura e Salvo Andò. E AGLI ATTI, depositato sempre dal pm, è finito anche un interrogatorio di Salvatore Cancemi, recentemente scomparso, del 1998, in cui il pentito parla esplicitamente del papello, sostenendo di averlo visto in mano a Riina tra Capaci e via D Amelio e confermando, dunque, le parole di Giovanni Brusca. Fu tra la fine di giugno e gli inizi di luglio del 1992, a margine di un summit di mafia a casa del mafioso Girolamo Guddo, che Riina gli avrebbe detto che "lo Stato finalmente si era fatto sotto e che lui gli aveva dato un papello con una serie di richieste scritte''. Successivamente Brusca e il capo dei capi si sarebbero visti in un'altra occasione per programmare un duplice omicidio ma non sarebbero tornati a discutere del papello. Il 16 luglio del '92, tre giorni prima dell'omicidio di Borsellino, Brusca avrebbe incontrato il boss Salvatore Biondino, luogotenente di Riina, che gli avrebbe accennato ad un "lavoro da compiere''. E lui capì dopo che si riferiva alla strage di via d'amelio. L ultimo incontro è di agosto, a cui erano presenti anche i boss Vincenzo Sinacori e Leoluca Bagarella, nel quale venne fuori l'esigenza "di dare un altro colpetto per far tornare qualcuno a trattare''. Poi si salta al 94: "Fino a quando Gaspare Spatuzza non me ne parlò non sapevo del progetto di attentato ai carabinieri allo stadio Olimpico - ha concluso Brusca - fu lui a dirmi che serviva per vendicarsi dei carabinieri che non avevano rispettato i patti. Si riprende il 25 ottobre con la deposizione del neo pentito Stefano Lo Verso.

8 pagina 10 Martedì 11 ottobre 2011 I TA L I E GIOCHI DI SOCIETÀ: IL TERZO GRADO D E L L ISTAT VOYEUR 25 milioni di famiglie sono alle prese con il rompicapo del censimento di Malcom Pagani La Divina Commedia dei nostri giorni va letta con il testo a fronte. Con busta bianca dell Istituto nazionale di Statistica, a circa 25 milioni di famiglie italiane, il quindicesimo censimento della storia nazionale è stato recapitato con la traduzione. L aiutino si intitola Guida alla compilazione dello stato di famiglia e dovrebbe permettere di orientarsi senza indulgere a crisi isteriche o ausili psicanalitici, nel labirinto di Cnosso dell anno di grazia SIMILE A UN TRATTATO di Diritto Pubblico, in realtà serve a poco. Più difficile del gratta e vinci, ma comunque meno arduo della Rec herc he proustiana, il censimento generale della popolazione e delle abitazioni consta di 32 pagine. La prima sembra un quadro dadaista. Disegnini. Stilizzazioni di mano che invitano il compilante a recarsi col malloppo all ufficio postale. Divaricazioni improvvise, freccette multicolore, perle di puro non-sense che brillano ovunque. Nel paragrafo istruzione e for mazione alla domanda sul titolo di studio, se non si sa né leggere né scrivere, si viene indirizzati comunque alla domanda È alla pagina dopo. Nei moduli addio alla parità dei sessi MA LE MENTI raffinate che hanno immaginato questo censimento hanno mai pensato a quel raffinato pilastro del politicamente corretto che sono le "pari opportunità"? Sembrerebbe di no. Non si sono curati delle differenze di genere, non si sono preoccupati di rispettare i diritti delle coppie di fatto. E quando hanno spedito il loro questionario hanno inviato il terrificante papiro al coniuge maschio, sottintendendo che fosse ancora lui, per tacito retaggio del passato, per sottointeso assunto maschilista, il tanto sospirato cap o fa m i g l i a. Risultato: ieri notte, in soggiorno, arrancavo sulle risposte del quizzone, nessuno mi aiutava, e Laura gridava dalla camera da letto: Non hai ancora finito? Guarda che se non lo spedisci C é la multa!. Sono i momenti della vita coniugale in cui si desidera ardentemente archiviare secoli di dittatura sessista, per poter diventare, finalmente, il "coniuge debole". Luca Telese SEGUONO altri due quesiti misteriosi su aggiornamenti professionali e corsi di studi che rimandano a ulteriori curiosità sull A.F.A.M e sui suoi corsi. Se il presunto analfabeta ignora sia l acronimo di alta formazione artistica, musicale e coreutica, è fottuto. A chi ha studiato non va meglio. A pagina sette si incontra la sciarada sull impianto di climatizzazione. Se non si ha un caldaista a casa, meglio rinunciare. La battaglia navale del combustibile prevede quattro opzioni orizzontali e sette verticali. Per far conoscere allo Stato impianto e combustibile della propria abitazione, il compilante deve conoscere la differenza tra Metano e Gpl, radiatori e pompe di calore, impianti eolici o fotovoltaici. Se ci si sposta nella sezione Luogo o studio di lavoro, invece, serve la Novalgina. L Istat vuole sapere se andiamo a lavorare tutti i giorni, a che ora ci rechiamo a timbrare il cartellino, quale mezzo di trasporto usiamo e poi, con postilla evidenziata in stampatello rosso fuoco, ci chiede uno sforzo di mnemonismo. Nel rispondere alle domande 7.6, 7.7 e 7. 8 faccia riferimento a mercoledì scorso. Aver dimenticato gli spostamenti del precedente mercoledì o aver deciso di compilare il questionario a sei giorni di distanza, sono opzioni non contemplate. Si può evadere dalla trappola mentendo o solo nel caso in cui In quel giorno non siano stati effettuati spostamenti ( ) per vari motivi come scioperi, malattia o ferie. ISTRUZIONI MA SE VAI ONLINE DIVENTA PIÙ FACILE C ulture diverse. Le istruzioni per compilare il Censimento 2011 in versione cartacea deve averle scritte lo stesso che compila quelle per la denuncia dei redditi. La versione online deve averla fatta un esperto di videogiochi. Tutto diventa facile, intuitivo, a patto di riuscire a collegarsi con il sito dell Istat. Chi ha trovato banda disponibile è andato in discesa. Non devi perderti nei labirinti e nei rimandi di un modulo. Ti compare una schermata e devi riempire gli spazi. Nome, cognome, sesso, codice fiscale... quando Se ti sei dimenticato gli spostamenti di mercoledì scorso non riesci più a proseguire PER COMPLICARE il tutto (presentandola come una rivoluzionaria semplificazione) a pagina uno viene fornita una password. Il fine è quello di riempire il questionario direttamente online (già il 9 ottobre, primo giorno utile, l indirizzo Internet preposto alla causa è andato in tilt). Per i refrattari, sottili minacce sotto forma di gabelle (in verità fino ad oggi mai pretese). Chi non comunica informazioni che vanno dal possesso di automobili al mezzo usato per recarsi al lavoro è sanzionabile fino a euro. La multa minima per chi rifiuta o fornisce dati errati è di euro 206, ma all Istat fanno sapere la volontà è quella di essere collaborativi e non persecutor i. Qualcuno aggredito dal timore del fisco tituba, ma la pena è un ipotesi remota che osservati i dati web e le proiezioni di ieri (quasi famiglie campionate, circa l 1 per cento del totale) in pochi hanno voglia di affrontare. LA RETE È STATA assediata da 18 mila contatti ogni 60 minuti, mentre l alternativa cartacea alla compilazione (da consegnare alla posta) soffre dell ata - vica impreparazione all emer - genza. Prima si tagliano i nastri, poi si verifica se la nave galleggia. Il varo organizzato dall Istat per conoscere abitudini, numeri e beni posseduti dagli italiani, costa 590 milioni di euro e l im - mancabile Codacons ha iniziato hai riempito gli spazi clicchi su a va n t i, se hai sbagliato qualcosa si apre una finestrella e ti segnala l errore o l omissione. Quando tutto va bene si passa al quadro successivo. Quanti vani ha casa tua? Si apre una finestra che ti spiega che cosa è un vano. Scrivi tre e vai avanti. Che titolo di studio hai? Si apre una tendina e devi solo cliccare sul tuo diploma. Fatto. Il riscaldamento è centralizzato o autonomo? Due possibilità, clicca quella giusta. Una famiglia normale della composizione media di tre persone, senza convivenze complicate, traslochi o separazioni recenti, può sbrigare la pratica in un quarto d ora. Con un avvertenza: il capofamiglia si faccia affiancare da un bambino minimamente informatizzato, e tutto diventerà ancora più veloce. Illustrazione di Marilena Nardi a nuotare nel suo stagno preferito, annunciando richieste di rimborso per i ritardi nell a l ve o dei 50 euro a cittadino. L acqua utile alla rimostranza l ha irrorata direttamente il caos che ieri, da Siracusa a Udine e nonostante i rassicuranti comunicati negazionisti, era la fotografia unica delle poste italiane. Nelle agenzie di mezza Italia, centinaia di utenti hanno assistito a un campionario di scuse da alto varietà. Dalla mancanza del software per restituire la ricevuta, al blocco della rete, fino al rifiuto di accettare il modulo perché fuori dalla circoscrizione di competenza. Strano, perché da nessuna parte non è specificato o evidenziato che chi abita nel quartiere X non possa consegnare all Y. A L L ISTAT ammettono qual - che passaggio cervellotico ma si difendono evidenziando una maggiore leggibilità e semplificazione del linguaggio rispetto al Censimento del 2001 ( Abbia - mo cercato di renderlo più colloquiale ) e in generale imputano i passaggi meno comprensibili e le gimcane tra i paragrafi alle indicazioni dell ufficio statistico dell Onu e di Eurostat. Normative di fronte alle quali, opporsi sarebbe vano e fuorilegge. Sarà. In compenso i pensionati assediano l apposito numero verde lamentando il surrealismo di alcune domande: Ci chiedono spesso cosa significhi ha lavorato almeno un ora nello scorso mese e l i m p re s s i o n e, anche in un sovrasistema che vorrebbe incasellare o ordinare, rimane quella del disordine. Carta, penna e calamaio. L Italia è sempre il Paese nel quale sono accampati gli italiani. Lo diceva Flaiano. Buona fortuna a tutti. LA FOTOGRAFIA Servono informazioni continue, non ogni 10 anni Uno strumento utile ai politici, ma non basta più di Alessandro Rosina* L a società italiana è in grande evoluzione. Quando il cambiamento non viene letto adeguatamente e guidato in modo lungimirante capita più spesso di subire gli effetti negativi dei rischi che cogliere al rialzo le opportunità. È quanto sta accadendo da troppo tempo al nostro Paese, che non a caso vede perdere occasioni di crescita e diminuire in prospettiva il benessere dei suoi cittadini. Per capire quanto e come stiamo cambiando diventa allora fondamentale predisporre strumenti conoscitivi coerenti, senza i quali non è possibile aggiornare le coordinate all interno delle quali poter condurre un azione politica competente ed efficace. Il censimento risponde in parte a questa esigenza. Quello attualmente in corso presenta poi alcune innovazioni senz altro utili. La sensibilità verso i temi ambientali ha portato a potenziare le domande sulle fonti di energia utilizzate nell abitazione. L impor tanza assunta dal fenomeno dell i m m i g ra - zione ha suggerito di chiedere in aggiunta alla cittadinanza, acquisita o meno, anche il luogo di nascita dei genitori. Sarà, inoltre, possibile ricostruire la mobilità residenziale tra comuni italiani e verso l estero, in corrispondenza o meno di periodi di studio e lavoro. Domande specifiche riguardano, poi, Il censimento del 1951: la raccolta dei dati veniva fatta a mano (FOTO ANSA) la crescente popolazione anziana e le eventuali difficoltà nello svolgere le attività della vita quotidiana. Il fatto poi che si tratti di un indagine esaustiva che copre tutto il territorio italiano, la rende particolarmente utile per il monitoraggio dei principali aspetti delle trasformazioni in atto e dei nuovi bisogni emergenti al livello locale più ristretto, dal più grande al più piccolo comune. Dal lato negativo c è però il fatto che la cadenza è decennale e che i risultati definitivi arrivano usualmente dopo vari anni rispetto al momento in cui la rilevazione è stata svolta. Se tutto cambia sempre più velocemente diventa invece cruciale avere informazioni sempre più mirate e fresche. Proprio in funzione di questo è già allo studio un epocale cambiamento che dovrebbe portare il censimento ad abbandonare la sua veste classica e a diventare una rilevazione continua sul territorio italiano, sempre più integrata con le altri fonti amministrative. Ma non basta. Noi abbiamo soprattutto un grande bisogno di indagini longitudinali vere e proprie, che consentano di seguire per un tempo sufficientemente lungo i corsi di vita dei membri di specifiche generazioni. Rilevazioni di questo tipo, molto comuni nei paesi più avanzati, sono invece praticamente assenti nel nostro. È soprattutto la carenza di queste informazioni che ci impedisce di conoscere adeguatamente la realtà sociale sulla quale intervenire. Depotenzia drasticamente sia la nostra capacità di fare le scelte più adatte in funzione di chiari e mirati obiettivi, sia di valutare la reale efficacia delle misure eventualmente messe in campo. Coerente con una politica adusa alla cronicizzazione dei problemi più che impegnata nella loro soluzione. * professore di Demografia alla Cattolica di Milano

9 Martedì 11 ottobre 2011 pagina 11 ECONOMIA CEMENTO DI GOVERNO I tifosi del condono edilizio dicono che lo Stato può incassare 35 miliardi, ma in realtà ci rimette di Marco Palombi Il dibattito politico nel centrodestra è finalmente tornato su lidi più conosciuti ai protagonisti rispetto ad astruse conversazioni attorno alla crescita, alla politica industriale o alla sburocratizzazione: il condono. Tombale lo vogliono per il fisco e che tuteli gli abusivisti fino al 31 dicembre scorso quello edilizio: Ne ricaveremo 35 miliardi, sostiene il fronte dei condonatori guidato da tempo immemorabile dal campano Amedeo Laboccetta. É PROPRIO il perdono per chi usa disinvoltamente il mattone, peraltro, la vera cassaforte del provvedimento: lo dice la Cgia di Mestre, secondo cui in trent anni i condoni edilizi sono gli unici che abbiano davvero funzionato quanto a incassi per l erario. Ma è vero? In realtà, no. O meglio, lo stato incassa, ma poi ci perde. I numeri li ha dati Paolo Berdini, docente di urbanistica a Roma Tor Vergata e consigliere nazionale del Wwf: si può calcolare che per ogni 100 euro riscossi dallo Stato nei precedenti condoni edilizi (1985, 1994 e 2003) - ha spiegato nel suo Breve storia dell a buso edilizio in Italia (Donzelli) - poi se ne siano spesi 500 per le opere di urbanizzazione (portare agli abusivi fogne, acqua, elettricità, eccetera). E allora perché si fanno i condoni? Il fatto è spiega il presidente dei Verdi Angelo Bonelli ch e lo Stato centrale incassa subito e gli oneri da pagare restano ai comuni negli anni successivi. E questo senza contare il danno ambientale: Solo l ultimo condono ci ha regalato 50 milioni di metri cubi di cemento abusivi e la corsa è già ripartita: dal territorio ci segnalano che la cementificazione illegale ha ricominciato a galoppare dopo l annuncio di quelli del Per ogni 100 euro dalla sanatoria, l amministrazione pubblica spende poi 500 in oneri di urbanizzazione Il film del 1963 di Francesco Rosi, Le mani sulla città, racconta la speculazione edilizia a Napoli evoca il sacco di Palermo, ai tempi di Salvo Lima e Vito Ciancimino (FOTO OLY C O M ) 203 GLI ABUSI REALIZZATI IN MEDIA OGNI GIORNO P d L. D altronde quella degli abusivi è una platea immensa, assai diversificata nelle esigenze (da chi deve sanare una piccolissima violazione a chi ha piazzato il classico ecomostro in un parco naturale), ma comunque parecchio pesante in termini di voti. Secondo il professor Berdini, dal 1948 ad oggi in Italia sono stati compiuti oltre 4,6 milioni di abusi, 203 al giorno: gli alloggi abusivi sfiorano i due milioni di unità mentre sono circa 6 milioni gli italiani che vivono in città abusive. Insomma, per chi fatica nei sondaggi un bacino elettorale di tutto rispetto, specialmente in Campania, la regione più abusiva d Italia alla quale Silvio Berlusconi ha più volte cercato di regalare il blocco delle demolizioni ordinate dalla magistratura (Legambiente ne ha censite dal 1998). Per capire la densità, e l attualità, del fenomeno soccorrono i numeri del Cesme, il Centro di ricerche economiche e sociali per il mercato dell edilizia: a fine 2011 saranno state costruite 213mila case, 26mila delle quali abusive, circa 6mila nella sola Campania. Tutta roba che devasta ulteriormente un territorio già fagocitato dal- l edilizia disordinata dei decenni passati: secondo uno studio del Wwf in nessun punto della penisola è ormai possibile tracciare un cerchio di 10 km di diametro senza intercettare almeno un agglomerato di case. Consumo del territorio e edilizia fuori legge, peraltro, non sono senza esiti: Io per il crollo di Barletta ho parlato di strage di Stato dice Mario Staderini, segretario dei Radicali Parlare di condoni e piani casa non è che un incentivo criminale e indebolire gli edifici esistenti: basti dire che il 40 per cento degli italiani vive in aree ad alto rischio sismico ed il 64 per cento degli edifici non è costruito per resistere ai terremoti. NEMMENO i costruttori dell Ance sono contenti. Siamo sempre stati contrari a qualunque forma di condono ha spiegato il presidente Paolo Buzzetti - perché, in realtà, in quel modo si cambia il mercato e si premia chi non ha rispettato le regole. Effettivamente decine di inchieste e di ricerche hanno sottolineato il rapporto strettissimo esistente tra edilizia fuorilegge e imprese in odore di criminalità organizzata al Sud come nelle zone di più recente penetrazione mafiosa: L abusivismo è ancora Berdini a parlare - è diventato negli anni una parte costitutiva dell economia nazionale, facendo arricchire un sistema di imprese che lavorano completamente in nero e sono controllate dalla criminalità organizzata. Ovviamente ci si attrezza anche senza Cosa Nostra o la camorra. A Roma, per dire, la Procura sta indagando sulle domande per l ultimo condono: ne arrivarono 85mila e oltre 12mila sono state rigettate perché violavano i paletti fissati dalla legge. Tra le altre cose, pare che più di qualcuno abbia chiesto di sanare un abuso ancora prima di farlo. Doppio Nobel per l Economia Il futuro nei numeri di Stefano Feltri I l premio Nobel per l Economia assegnato ieri ci ricorda due cose utili in tempo di crisi: che sappiamo poco di quale sia la catena di eventi che determina un certo risultato, soprattutto nei momenti drammatici come quello attuale, e che però qualche metodo per ridurre gli errori esiste. Thomas Sargent e Christopher Sims, rispettivamente della New York University e di Princeton, hanno vinto il premio per aver fatto progredire l arte di distinguere tra causa ed effetto in mac ro e c o n o m i a, come recitano i documenti dell Accademia di Stoccolma. Può stupire i non addetti ai lavori quanto sia difficile, in economia, capire cosa è la causa e cosa l effetto. É la politica a influenzare l economia o viceversa? Un esempio: la banca centrale di un Paese taglia bruscamente i tassi di interesse per stimolare l econo - mia, rendendo il costo del credito più basso. Il Pil ricomincia a crescere perché le imprese si decidono a fare investimenti o perché le persone si convincono che dopo il taglio dei tassi l economia ripartirà e quindi cominciano a consumare, nella classica profezia che si autoavvera? I due Nobel usano gli strumenti dell econometria, una derivazione della statistica, per analizzare le catene di avvenimenti e individuare le cause di quello che succede. Sargent riesce a costruire un modello in cui si tiene conto delle aspettative razionali dei soggetti, cioè si presuppone che questi non abbiano riflessi pavloviani alle politiche pubbliche, ma prendano le loro decisioni di consumo e risparmio tenendo conto della variabili fondamentali dell economia e della loro evoluzione storica. Se un Paese ha sempre avuto alta inflazione e la banca centrale alza di poco i tassi di interesse, non per questo i consumatori cominceranno all im - provviso a risparmiare. Sims, l altro premiato, ha inventato il VAR, il modello con vettore di autoregressione: un modo per valutare come alcune variabili fondamentali dell econo - mia reagiscono a choc esterni, del genere di quelli che può causare la politica (o una crisi). Sembrano cose molto teoriche, ma hanno effetti importanti: è grazie agli strumenti di Sims che le banche centrali adesso ragionano su un orizzonte di due anni: se alzano i tassi di interesse e l inflazione non scende, anziché scoraggiarsi pazientano e progettano una politica monetaria a tappe, anziché per strappi improvvisi (se volete misurare la differenza c è un educativo videogioco sul sito della Bce). Secondo alcuni Sims e Sargent hanno salvato la macroeconomia dalle sabbie mobili degli anni Settanta, mettendola in condizione di prevedere il futuro oltre che di analizzare il passato. Un eccesso di fiducia nei modelli matematici ha contribuito a questa crisi. Ma dopo il caos, anche teorico, degli ultimi tre anni è giusto ricordarsi anche di cosa possiamo fare, oltre che di tutto quello che non possiamo fare o capire. Questo è il messaggio del Nobel. I F RAT T I N I Ci ignorano nella gestione della crisi l ministro degli Esteri Franco Frattini si lamenta perché l Italia è esclusa dai vertici in cui si discute la gestione della crisi: La Francia e la Germania non hanno nessuna vocazione ad essere il direttorio della Ue e non agiscono contro gli altri Stati membri. Il riferimento è al vertice bilaterale di domenica, a Parigi, dove Angela Merkel e Nicolas Sarkozy hanno fissato le linee per la prossima azione europea a sostegno delle banche. Nel pomeriggio arriva anche il sostegno del presidente Usa Barack Obama al ritrovato dinamismo francotedesco. Obama ha chiamato Sarkozy: Pieno sostegno alla strategia definita dall asse franco-tedesco per rispondere alla crisi. A Frattini arriva anche una risposta non ufficiale dal governo tedesco, riportata dalle agenzie: Germania e Francia hanno una responsabilità particolare per il futuro dell Europa e della moneta unica. Con che diritto sembra il sottinteso un governo periferico bisognoso forse di aiuto si lamenta di essere escluso dalla gestione di una crisi che ha contribuito a causare? Non è così semplice, il battibecco va tradotto: Frattini protesta perché invece di risolvere la crisi del debito pubblico degli Stati, Francia e Germania traccheggiano (gli aiuti alla Grecia continuano a essere rinviati). Mentre appena le banche francesi iniziano a crollare, minacciando di trascinarsi dietro anche quelle tedesche, ecco all improvviso il piano straordinario. E l Italia rischia di essere chiamata a pagare per salvare le banche francesi e di non rivedere più i soldi (5,5 miliardi) che ha prestato alla Grecia. E U RO L AT CRAC CIRIO, GERONZI TORNA SOTTO PROCESSO di Vittorio Malagutti N Milano uovo processo in vista per Cesare Geronzi, già condannato in primo grado a 4 anni per il crac di Cirio. L ex presidente di Capitalia dovrà tornare in tribunale il prossimo 25 gennaio per rispondere di concorso in estorsione e di bancarotta per distrazione. Lo ha deciso ieri, al termine dell udienza preliminare, il giudice di Roma Tommaso Picazio, che insieme a Geronzi ha rinviato a giudizio anche l ex patron di Cirio, Sergio Cragnotti, e il manager Riccardo Bianchini Ricc a rd i. LA NUOVA imputazione a carico del banchiere nasce ancora una volta dal groviglio di affari che portarono al dissesto il gruppo di Cragnotti e poi la Parmalat. Nel 1999 la multinazionale di Calisto Tanzi comprò da Cirio le attività nel settore latte, riunite sotto il marchio Eurolat. L operazione venne conclusa per 829 miliardi di lire, circa 410 milioni di euro, ma secondo l accusa il prezzo era superiore di almeno 200 miliardi di lire rispetto al valore delle attività passate di mano. Fu un prezzo spintaneo, ha raccontato mesi fa Tanzi ai giudici del processo Cirio. E a spingere sarebbe stata proprio la Banca di Roma all epoca guidata da Geronzi. Nasce da qui l accusa di estorsione nei confronti del banchiere, che avrebbe di fatto costretto Tanzi a pagare più del dovuto. Il motivo è presto detto. Compratore e venditore erano entrambi pesantemente indebitati con l istituto di credito capitolino. Da una parte, quindi, la banca fece pressioni su Tanzi minacciando la revoca dei prestiti per convincerlo ad acquistare Eurolat. E d altra parte i soldi incassati con la vendita della divisione latte servivano a diminuire l esposizione di Cirio, già in crisi, verso Banca di Roma. In una lettera agli atti dell inchiesta, Cragnotti si impegnava a girare al suo grande creditore almeno 500 miliardi ricavati dalla vendita della divisione latte. La lettera porta la data del febbraio Poi è arrivato il crac Cirio (2002) seguito da quello di Parmalat (2003). Per entrambi i dissesti c è già stata una sentenza di primo grado mentre il filone Eurolat ha seguito un percorso a dir poco accidentato. Nato a Parma come troncone del processo per la bancarotta della multinazionale del latte, l inchiesta è passata a Roma per competenza. IN UN PRIMO TEMPO i pm avevano chiesto il proscioglimento di tutti gli indagati ritenendo che la vicenda fosse già compresa nel procedimento in corso a Parma. Il giudice dell udienza preliminare ha però spedito gli atti in Cassazione sollevando nuovamente una questione di competenza preliminare. La Suprema Corte si è pronunciata per Roma e i pm, questa volta, hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio degli indagati. Una decisione che per Ennio Amodio, legale di Geronzi, rappresenta però un offesa al buon senso. Perchè ben quattro organi giudiziari, tra cui la Corte di Cassazione, hanno riconosciuto che è manifestamente illogico dipingere Calisto Tanzi come vittima di una condotta estors i va.

10 pagina 12 Martedì 11 ottobre 2011 Martedì 11 ottobre 2011 pagina 13 ALTRI MONDI ALTRI MONDI Amnesty 2024 condannati a morte nel 2010 Afghanistan Carcere con torture a Herat Arabia S. Arrestato calciatore per tatuaggio Egitto Cristiani copti in fuga dopo la strage Secondo il rapporto Amnesty International nel 2010 almeno 23 Paesi hanno eseguito la pena capitale per un totale di 527 esecuzioni riportate. In testa l Iran con almeno 252 esecuzioni, la Corea del Nord con almeno 60, lo Yemen con almeno 53, gli Stati Uniti d America con 46, l Arabia Saudita con almeno 27. Questi dati non includono la Cina. Inoltre nel 2010 in 67 paesi sono state inflitte 2024 nuove sentenze capitali (FOTO ANSA) Torture, violenze e maltrattamenti di ogni genere anche nel carcere afghano di Herat, la struttura ammodernata grazie ai fondi italiani, nella zona dove operano i nostri soldati. L Onu in questa galera ha intervistato 16 detenuti fermati dalla Polizia locale e ben nove di loro hanno denunciato di aver subito delle violenze per ottenere confessioni. Tra di loro c è anche un ragazzo di 16 anni (FOTO ANSA) Un calciatore colombiano di una squadra saudita è stato arrestato a Riad per aver esibito tatuaggi a sfondo religioso. Juan Pablo Pino, 24 anni, attaccante in forza all Al Nasr ed ex Monaco, si trovava in un centro commerciale con una canottiera che lasciava ben visibili i tatuaggi sulle braccia raffiguranti simboli cristiani come un volto di Gesù. In Arabia Saudita l'esibizione di tatuaggi è vietata (FOTO ANSA) Resta alta la tensione al Cairo dopo gli scontri di ieri tra fedeli copti ed esercito che hanno provocato 25 morti e oltre 300 feriti. Per correre ai ripari il governo egiziano, riunitosi oggi sotto la presidenza del primo ministro, Essam Sharaf, ha deciso provvedimenti a favore della minoranza copta (il 10%). Una minoranza che secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri Franco Frattini sta già fuggendo: Sono cristiani già scappati (FOTO ANSA) PROMESSE DA MARINAI E ORA SEGOLENE CHI SACRIFICHERÀ: L EX O LA NEMICA? I pirati non liberano gli 11 naviganti italiani, anzi ne sequestrano altri 7. Intanto il governo s impegna solo a parole Parigi rimarie alla francese? Oui, merci. Un mese di campagna per sei veri candidati, e alla fine 2 milioni e mezzo di cittadini alle urne. Un trionfo. E adesso una settimana di passione per i due sfidanti, François Hollande (39%) e Martine Aubry (31%). Figli dello stesso padre, si può dire, di nome Jacques Delors. Hollande ne è il figlioccio politico, Martine ne è la figlia in senso proprio. Tant è vero che per Ar- P naud Montebourg, il terzo incomodo (17%), l uno vale l altra: Non vedo differenze. Ma da qualche parte dovrà pur indirizzare il suo capitale di voti, e per questo tutti pendono dalle sue labbra. Guardano anche verso Ségolène Royal, che domenica sera piangeva calde lacrime in tv: il suo 47 % al secondo turno delle presidenziali del 2007 ridotto al 7% delle primarie del 2011, un inezia. Aveva ragione il vecchio Michel Rocard, quando disse con feroce realismo: Il 47%? L avrebbe avuto chiunque, anche il mio idraulico, è la POLONIA TRANS E ANTICLERICALI NON C È PIÙ RELIGIONE di Giampiero Gramaglia incono il premier uscente Donald Tusk e la linea europeista Vsidente del partito liberale. Perdono l ex premier gemello (del premorto lo scorso anno in un incidente aereo a Smolensk, in Russia, Lech Kaczynski) e la linea euroscettica. Ed entra nella Dieta, come terza forza, destando sensazione, il Movimento di Palikot, un partito di sinistra anticlericale, creato un anno fa da un imprenditore ricco ed eccentrico, Janusz Palikot: prende il 10 % dei voti e 40 deputati, in un Paese in cui il 90% dei cittadini si dichiarano cattolici i numeri lasciano credere che lo hanno votato tutti gli altri. ll Movimento di Palikot ha anche fatto entrare nella Dieta per la prima volta un transessuale: Anna Grodzka, capolista a Cracovia, 57 anni, psicologa e produttore cinematografico, ha cambiato sesso da non molto L eccezionale risultato di Palikot è anche frutto della debolezza della sinistra tradizionale post-comunista: il partito socialdemocratico ottiene il peggior risultato della sua storia, con poco più dell 8% dei suffragi e 27 deputati. Il premier Tusk, 54 anni, può dunque prepararsi a un secondo mandato alla guida della stessa coalizione: il suo partito, la Piattaforma civica, ha superato il 39% dei voti e i suoi alleati del Psl, il Partito dei Contadini, hanno avuto più dell 8%. Insieme, le due formazioni dispongono di 234 dei 460 seggi della Camera bassa. L opposizione conservatrice Diritto e Giustizia di Jaroslaw Kaczynski sfiora il 30% dei voti e ha158 seggi. Solo 5 partiti superano la soglia del 5% ed entrano nella Dieta. È LA PRIMA VOLTA, dalla caduta del comunismo nel 1989, che un partito al potere rivince le legislative in Polonia, al termine di una consultazione che ha visto un tasso di partecipazione americano, bassissimo: meno d un elettore su due è andato alle urne, in un Paese di 38 milioni di abitanti, il 6 per popolazione dell Unione europea. Il presidente Anna Grodzka (F A ) della Repubblica Bronislaw Komorowski giudica l esito delle elezioni positivo per l Ue: la Polonia esercita attualmente la presidenza di turno semestrale del Consiglio dei ministri dei 27 e punta a entrare nell euro. Nel nuovo governo, Tusk vuole rimpiazzare la maggior parte degli attuali ministri. Ma i cardini delle politiche estera ed economica, marcatamente europeiste, dovrebbero restare al loro posto: Radoslaw Sikorski e Jacek Rostowski. OTO NSA logica del secondo turno. Però anche quel misero 7% diventa importante: andrà al suo ex, François Hollande, o a Martine? Domande, queste sui riporti di voto, che rischiano di restare senza risposta fino a domenica prossima: è un elettorato assai poroso, mobile e insondabile, e non ci sono precedenti per testarlo come si deve. La vittoria di Hollande è stata meno ampia del previsto (nel suo campo c era chi aveva immaginato 20 punti di scarto), il secondo posto di Martine più robusto di quanto si temesse. Nessuno, a questo punto, osa fare previsioni. MA AL DI LÀ delle cifre, dalla Francia è venuta una raffica di vento democratico che ha portato, per una volta, un po di allegro e fertile scompiglio in questo tempo di crisi. Di più, ha segnato una svolta. Per il Paese innanzitutto: la destra, dopo aver irriso e denunciato le primarie (gridava alla violazione della segretezza del voto e alla creazione di schedature ) ha dovuto far marcia indietro. Lo stesso Il guadagno dei banditi dei mari nel 2010 ultima comunicazione del comandate Diego Scussat è arrivata alle 6.45 del mattino di ieri. Una richiesta di aiuto che raccontava di un imbarcazione con almeno cinque uomini armati. E poi più nulla. È calato il silenzio del mare su una nave italiana. Inghiottito dalle mani dei pirati somali che hanno sferrato l ennesimo attacco. Il Montecristo, una nave livornese da poco varata, dell armatore Antonio D Alesio trasportava rottami di ferro dall Inghilterra al Vietnam. Non faceva mai lo stesso percorso. Ma ai pirati è bastato un attimo. L ultimo contatto ha detto un portavoce della compagnia armatrice risale alle 6,45 di stamani: dunque non siamo in grado di dire se l attacco sia stato respinto oppure no. Alla sede della compagnia tutti sono preoccupati per l equipaggio. Le coste al largo della Somalia sono le più pericolose al mondo. Il cargo è stato intercettato non appena ha superato il Golfo di Aden, hanno aspettato che la nave della marina giapponese che li aveva scortati, si ritirasse e hanno attaccato, 620 miglia al largo della Somalia: La nave è abbastanza lontana, tra l isola di Socotra e l India, ci spiega una fonte della sicurezza militare LA VITA DA CAPITAN UNCINO VALE 240 MILIONI DI EURO L Hollande e Aubry al 2 turno delle primarie socialiste francesi di Gianni Marsilli di Barbara Schiavulli Royal vicina ad Aubry e Hollande (FOTO LAPRESSE) primo ministro François Fillon l ha detto: nel 2017 anche la destra dovrà organizzarle, le primarie sono il futuro. Per la sinistra, in secondo luogo: 2 milioni e mezzo di voti incontrollabili hanno fatto piazza pulita dei giochi di corrente, della conta delle tessere, delle baruffe tra elefanti che da sempre hanno contraddistinto e avvelenato la vita interna del partito socialista. È una buona notizia, non solo per la Francia: i partiti, e quindi la democrazia, riprendono vita e colori. La competizione si svolge sotto gli occhi di tutti, non c è modo di barare. Mercoledi sera, c è da giurare, milioni di francesi saranno incollati alla tv (pubblica e in prima serata) per il dibattito tra François e Martine. Che sarà sicuramente duro ma anche corretto, come sono stati i dibattiti precedenti: anche perché il perdente dovrà sostenere con tutte le sue forze il vincente fino a maggio prossimo, pena la pubblica lapidazione. La sorpresa porta dunque il nome dell aitante avvocato Arnaud Montebourg. Fautore della demondializzazione ( Usa e Cina attuano protezionismo e controllo dei capitali: perché l Europa non dovrebbe? ), minaccioso con le banche ( vanno messe sotto tutela ), scettico L ex candidata anti-sarkozy e la sorpresa Montebourg arbitri del risultato. Boom di voti: 2,5 milioni verso l Unione europea ( ebbi ragione nel 2005 a votare no alla Costituzione ), Montebourg deve il suo inatteso successo a due ragioni. La prima: il suo discorso di sinistra muscolare e dirigista cade bene in un momento di crisi economica, della quale le banche portano buona parte di responsabilità. La seconda: è stato lui, più degli altri, a promuovere le primarie, che in certo modo sono figlie sue, e questo gli è stato riconosciuto. A prima vista, gli è più vicina Aubry, il cui profilo appare più radicale di quello di Hollande, classicamente socialdemocratico. Ma Montebourg non si fida: li vede ambedue come tiepidi razionalizzatori, più che autentici riformatori, del capitalismo finanziario. Comunque vada a finire, Sarkozy avrà a che fare con un avversario forte, oltretutto unto non dal Signore, ma dalla legittimità popolare. IL PLEBISCITO DEI PROFESSORI CILENI Santiago del Cile abato e domenica in tutto il Cile si è svolto il Plebiscito por la educacion, un referendum di 4 quesiti dal solo valore simbolico e senza alcun effetto giuridico, dal momento che la costituzione pinochetista, che è ancora in vigore, non prevede alcuna forma di consultazione diretta dei cittadini; ma un grande successo: hanno votato più di 2 milioni di persone, il doppio di quanto previsto. I primi tre quesiti erano sull'educazione: Lei è per una educazione pubblica e gratuita di stato? Lei è per scuole e università che dipendano solo dallo Stato? Lei è per eliminare ogni forma di lucro sulle attività educative?. Il quarto, invece, propone l'introduzione nell'ordinamento giuridico e istituzionale dello Stato, di uno strumento referendario per decidere sulle questioni di rilevanza nazionale. Il 95% ha risposto sì a tutte le domande. S A PROMUOVERE il Plebiscito è stato il Colegio nacional de los profesores, il coordinamento nazionale degli insegnanti in appoggio al movimento studentesco che da fine maggio porta avanti la protesta. Il Plebiscito è l'ulteriore dimostrazione della forza della mobilitazione sociale che gli studenti, delle superiori e dell'università, hanno saputo estendere a tut- ma i pirati della Somalia non sono meno pericolosi di quelli delle leggende. Sono l incubo di ogni nave, piccola o grande che sia, che attraversa il golfo di Aden e si aggira per le coste della Somalia per tuffarsi nell Oceano Nave livornese La portarinfuse Montecristo in ostaggio da ieri (F italiana che insieme alla Farnesina si è immediatamente allertata. E per accertarsi di quello che sta accadendo al mercantile, è stato subito disposto l invio di un unità navale della task force marittima 508 della Nato, guidata dal contrammiraglio Gualtiero Mattesi, imbarcato sul cacciatorpediniere Andrea Doria. Non che possano fare molto, di solito si privilegia la trattativa all attacco per non mettere in pericolo delle persone sequestrate. Ostaggi che possono rimanere in balia delle onde e dei rapitori anche per mesi, fino a quando non si riesce a raggiungere un accordo. Comincia così, in una gior- OTO Indiano. Un fenomeno criminale che con l acuirsi delle tensioni nell Africa orientale, non ha fatto che moltiplicarsi, nonostante l impegno della Marina di mezzo mondo, delle task force che sono state create ad hoc, senza riuscire veramente a fare molto, visto che basta un imbarcazione fatiscente con ANSA) nata qualunque quando il pezzo di rotta più pericoloso sembrava passato, il lungo incubo delle famiglie che stanno a casa e delle 23 persone a bordo del Montecristo, la maggior parte ucraini, indiani e sette gli italiani, tra i quali il comandate Scussat di Venezia, l ufficiale di coperta Stefano Mariotti, l allievo ufficiale Luca Giglioli entrambi di Livorno (quattro di loro sono addetti alla sicurezza disarmati). Non abbiamo notizie. Bisogna solo aspettare, è il primo commento dei familiari del comandante: Siamo in contatto con l armatore e con le autorità competenti". Hook I pirati dell immaginario collettivo sono molto diversi dai banditi dei mari (F OTO OLYCOM) Se c è da reprimere si va in Russia TRA INDIGNATI E IMPEGNATI di Manuel Anselmi on hanno la benda sulnbandiera l occhio e non issano la nera con il teschio, ti gli altri settori della società, compresi i sindacati, creando un vero e proprio fronte popolare di opposizione. E che mette non poco in difficoltà il governo di Piñera. Nel fine settimana in tutta Santiago, davanti a ogni sede universitaria o a un liceo, la maggior parte dei quali occupati, c'era un banchetto dove genitori e insegnanti del Colegio nacional invitavano i passanti a votare. Partecipare o no al Plebiscito, è stato l'argomento di maggiore discussione nelle case dei cileni. Solo qui più di 400 voti dice soddisfatto Nelson Lobos, docente di arte visuale, dell Instituto Nacional, il primo liceo pubblico del Cile, dalla cui costola, a pochi metri, è nata l'università Nazionale del Cile, la più importante del paese. La gente ha voglia di partecipazione, di dire la sua sulle scelte importanti come quelle sull'educazione continua Nelson mentre indica orgoglioso le persone in fila per il voto. Il problema è che né al governo, né all'opposizione interessa nulla di questo. La politica non tiene conto della volontà popolare e i ragazzi stanno fa- cendo la cosa migliore. Come Nelson anche altri docenti lamentano la latitanza dei partiti della sinistra. Su molti muri è possibile vedere grandi manifesti realizzati dal movimento, in cui appaiono Lagos e della Bachelet, fotografati su fondo bianco e cornice nera, come quelle dei desaparecidos. ANTONIA, DOCENTE di matematica in un liceo del centro, dice: Siamo 120mila professori ad appoggiare il movimento. Con questo plebiscito abbiamo un doppio obiettivo dare un appoggio concreto ai ragazzi nella lotta e portare il governo ad accettare le nostre posizioni perché sono quelle della maggioranza dei cileni. I ragazzi lo hanno capito per primi. L'attuale sistema educativo è stato firmato da Pinochet un giorno prima che lasciasse il potere, anche se già allora buona part dei cileni non era d'accordo. Oggi questi ragazzi hanno trovato il coraggio di lottare contro questi residui della dittatura, di cui ne pagano per primi le conseguenze. E lo fanno senza paura, con allegria e pacificamente. Noi professori e genitori siamo con loro, perché noi quando avevamo la loro età non potevamo avere coraggio. Un referendum organizzato dai docenti supera i 2 milioni di voti e dà manforte ai movimenti studenteschi Ras-Putin, consigliere occulto di B. di Francesca Mereu ltre a festeggiare il 59 comoappena pleanno di Putin, Berlusconi ha lasciato uno dei pochi posti dove si sente ancora a suo agio. In Russia nessuno gli fa domande sugli scandali sessuali e sui processi che deve affrontare in patria, confida a Il Fatto Quotidiano un alto ufficiale del Cremlino che conosce molto bene il tipo di relazione che intercorre tra Putin e Berlusconi. Qui, infatti, l italiano può contare sui consigli del suo amico quando a casa i problemi a incalzano. Sono poche le notizie trapelate riguardo ai festeggiamenti privati del compleanno di Putin che, come da tradizione, si è svolto nell isolata tenuta di Valdai, a metà strada tra Mosca e San Pietroburgo. Ma secondo l alto ufficiale del Cremlino il Cavaliere si è come al solito lamentato di non riuscire a controllare giudici e pm. Secondo diverse fonti del Cremlino e della Casa Bianca (la sede del governo) sono anni che il premier italiano chiede a Putin consigli su come applicare i principi della upravlyaemaya demokratsia russa o democrazia guidata - in Italia. Per qualsiasi problema politico Berlusconi viene a Mosca a parlare con Putin, se non può raggiungerlo fisicamente gli telefona, racconta a Il Fatto una fonte vicina alla Casa Bianca. LE CONSULENZE sulla democrazia sono iniziate nel lontano Putin era al potere da appena un anno e il Cavaliere era stato eletto a maggio per la seconda volta. Secondo la fonte vicina alla Casa Bianca sin dal loro primo incontro in Russia (nel settembre del 2001 a Sochi, località balneare sul Mar Nero), il premier aveva parlato delle critiche che subiva da parte dei media e in particolare da un certo gruppo di giornalisti che lo attaccavano e che lui non riusciva a far tacere. Putin all epoca aveva quasi concluso la cosiddetta spetsoperatsia, o opera- Editto bulgaro, metodo-boffo, guerra a Fini: visita all amico (ex Kgb) per studiare le strategie censorie? zione speciale, per il controllo di Ntv, il solo canale che osava ancora criticarlo. E questa avrebbe ispirato il cosiddetto editto bulgaro pronunciato da Berlusconi a Sofia il 18 aprile 2002, quando senza mezzi termini aveva denunciato l uso criminoso della tv pubblica che veniva fatto da giornalisti come Enzo Biagi, Michele Santoro e dal satirico Daniele Luttazzi. Se in Russia dal piccolo schermo sparirono il team di giornalisti di Ntv, composto da giovani entusiasti che in pochi anni di democrazia erano riusciti a raggiungere invidiabili livelli di professionalità, in Italia il bavaglio fu posto a Enzo Biagi, una delle icone del nostro giornalismo, a Santoro, e al comico Vladimir Putin (FOTO LAPRESSE) Luttazzi, per nominarne alcuni. Solo coincidenze? No, - sostiene la fonte del Cremlino - questi sono i metodi di Putin e a Berlusconi non potevano venire in mente se non dietro suggerimento. È dopotutto un leader occidentale. Da chi avrebbe potuto apprenderli? DOSSIERAGGIO. Da quando Putin è salito la potere i dossier contro i nemici del Cremlino si sono moltiplicati. Lo scorso anno una bella e giovane fanciulla ha sedotto numerosi esponenti dell opposizione e giornalisti scomodi portandoli in un appartamento dove venivano filmati da telecamere nascoste. I video a luci rosse sono stati poi messi online. Se non si riesce a filmare qualcuno, lo si discredita su internet, o in tv. Anche in Italia contro quelli che alzano la voce contro il premier si attiva la cosiddetta macchina del fango. Basti pensare al direttore di Avvenire Dino Boffo; oppure la pm Ilda Boccassini, o la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. In tutti questi casi di diffamazione non sono state fornite prove giornalistiche concrete, ma usati metodi della calunnia tipici della Russia di Putin. È una pratica che da noi è comparsa soprattutto con Putin, e Berlusconi sembra imitarne i metodi, spiega la fonte vicina alla Casa Bian- ca. GIUDICI E PM È in Russia che da tempo il Cavaliere cerca la soluzione per cancellare le inchieste che lo coinvolgono. Inchieste che qui non sarebbero mai iniziate: i giudici sono già asserviti al volere del Cremlino, mentre gli uomini di Putin controllano il Ministero della Difesa e degli Interni. Alle insistenti domande del premier italiano su come fare, i russi avrebbero risposto che un Paese può essere controllato se tutta la stampa è sottomessa e se si ha il controllo dei giudici, dei magistrati e delle forze dell ordine, insomma se la cosiddetta legge-bavaglio venisse approvata. Le fonti del Cremlino e della Casa Bianca dicono di non aver prove certe che dietro questa legge controversa per una democrazia come l Italia ci sia la consulenza del Cremlino, ma affermano d avere un ragionevole sospetto che il premier sia stato fortemente ispirato dalle riforme volute da Putin. E Berlusconi non nasconde la sua voglia di assomigliare allo Zar russo: Mgari il presidente del Consiglio italiano avesse i poteri del premier russo, avrebbe detto ai suoi deputati prima di partire per il compleanno di Putin, secondo quanto riporta Libero. cinque uomini armati per bloccare navi molto più grandi. In questo momento al largo della Somalia ci sono 11 grandi navi prigioniere con 274 ostaggi. Tra questi le navi cisterna italiane Savina Caylin e Rosalia D'Amato da mesi in ostaggio, con equipaggi che rischiano di essere torturato lo ha detto il comandante della Savina in una delle ultime telefonate alla moglie se non ci saranno svolte nella trattative. I pirati della Somalia, che per lo più arrivano dalla regione di Puntland (nord est somalo) hanno tra i 25 e i 35 anni e si considerano i paladini dei mari. Si fanno chiamare i badaadinta badah, i salvatori del mare, e sono divisi per lo più in tre categorie: navigatori esperti; pescatori che conoscono bene le coste e il mare (nutrono una reale ostilità verso le navi straniere che hanno depredato la zona scaricando sostanze quando volevano liberarsene o razziando la fauna marina quando volevano pescare); poi ci sono ex miliziani che hanno lasciato la guerra cittadina, molti dei quali addestrati da contractors stranieri, e ci sono tecnici, esperti di tecnologia satellitare. SI GUADAGNA bene con i riscatti che vengono consegnati nei modi più strani, paracadutati, o lanciati in valigie resistenti all acqua. I pirati ricevono le armi, kalashnikov, rpg e pistole semiautomatiche, per lo più dallo Yemen che ha perso molti contratti commerciali perché è quasi impossibile raggiungerlo senza essere attaccati. Altre armi arrivano da Al Qaeda, lo stesso Bin Laden aveva lodato l iniziativa dei pirati somali, e dalla capitale della Somalia intrappolata da una guerra per il potere senza fine. Altro sostegno arriva anche dalla dispora somala riversatasi in Inghilterra, Canada e Stati Uniti: ci sono organizzazioni che avvisano dell arrivo di questa o quella nave. Il finanziamento delle operazione di pirateria funziona come in borsa, ci sono investitori pronti a vendere azioni di un attacco imminente. E i guadagni sono altissimi per sequestri che in genere durano in media un mese e mezzo. Il guadagno dei pirati si stima sia stato nel 2009 di 39 milioni di euro e di 238 nel 2010, ma il costo indiretto di questo fenomeno è molto alto anche per chi è coinvolto: tra i 7 e i 12 miliardi di dollari per il sostegno navale, per la protezione, per rimorchiare le navi e soprattutto per l assicurazione che è tra i veri beneficiari della pirateria avendo alzato il premio a livelli orb. Sch. mai altissimi.

11 pagina 14 Martedì 11 ottobre 2011 SECONDOTEMPO S P E T TA C O L I, S P O RT, IDEE in & out LO SCULTORE B e r l u s c ro t t i d artista rossi di vernice QUANTE Mancini Rinviato a giudizio. Chiesti 3 anni e 8 mesi per stupro Basket Cestista americano ucciso in Romania per le percosse McCartney Per lo sposino recital in Italia dal 26 n ove m b re S. Guzzanti Ve n e rd ì ospite di Mentana con V i va Z a p a t e ro TESTE DI B. di Claudia Colasanti I n fila ordinata verso l a bisso. L implacabile sequenza di teste ruota attorno a un unico protagonista: un uomo piuttosto anziano, geometricamente stempiato, dall espressione corrucciata, intriso di una severità (rabbia compressa?) priva di autorevolezza. Si tratta di sette ritratti tridimensionali di Silvio Berlusconi, in resina verniciata di bianco a effetto plastica, la cui icona autotrasformista da carta stampata e video discorsi di inizio millennio viene sgretolata dalle mani abili di Stefano Pierotti, scultore toscano (Pietrasanta, 1964) con un passato remoto da perito aeronautico e uno slancio poi ben coltivato verso la scultura ad alto tasso figurativo. Pierotti ha collocato nel suo studio un infinità di fotografie recenti del demoralizzato cavaliere, convivendoci imma giniamo faticosamente a lungo, per cogliere quell esatta espressione facciale e per poi disintegrarla con le armi del suo mestiere. Consapevole del lusso che si è concesso in quanto ar tista, confida di aver interpretato con questo gesto impertinente i desideri, non solo notturni, di una bella fetta di italiani. Soddisfatto dopo la conclusione del ciclo di La statua del Cristo in croce del Giubileo buttata in una sorta di discarica. L opera è stata tinta di rosso dal suo stesso autore per protesta opere: Mi sono sfogato, ma anche divertito, ho voluto descrivere a mio modo un fenomeno sociale, più che politico. Nelle prime teste il bianco candido del gesso viene leggermente incrinato evidenziando rughe e solchi inesorabili, poi mano a mano che si succedono vengono colate e ricoperte di vernice rossa e schizzate di celeste; una è illuminata dall interno come fosse una folcloristica maschera da luna park. Viene percepito come sangue, ma in realtà è solo una vernice rossa. Intendevo rovesciargliene un barattolo intero sulla testa come se il comu - nismo, parola di cui si riempie la bocca, se lo divorasse in un sol colpo. Le ultime teste della fila non paiono quasi volti umani: la fisionomia dell incongruo leader è ormai consumata, sfaldata, sbriciolata dall interno, finalmente inesistente. Ci ha abituato a tutte le trasformazioni d abito e comportamento possibile racconta l artista, con la bandana, mostrando le corna, in giacca doppio petto, in maglioncino: la mia versione era quella mancante. Berluscrotto?, si intitola questa parabola espressionista, chiara e graffiante, ma l antologia del silvio dilaniato non è l unica giravolta impertinente del Pierotti, che l 8 settembre scorso si è reso protagonista di un altra potente imbrattatura. Anche stavolta è una sua opera ad essere ricoperta (da lui stesso) di vernice rossa, con una corda e una scala di sette metri, nel cuore della notte, dopo aver scavalcato un alta recinzione. SI TRATTA del monumentale Crocifisso in bronzo (dell altezza di sei metri e venti e largo quattro) di Tor Vergata della Gior nata Mondiale della Gioventù del giubileo romano, sotto la quale Papa Wojtyla fece il suo ingresso fra migliaia di giovani, realizzato sempre da Pierotti dodici anni fa, saldando insieme 33 pezzi per un totale di 2000 kg (a Pietrasanta presso la fonderia Da Prato). La reazione dello scultore è la conseguenza del noncurante destino cui venne affidata la croce subito dopo il raduno: immediatamente smontata e affidata nelle mani di Angelo Balducci, a quei tempi Provveditore alle Opere pubbliche del Lazio, in attesa che la chiesa di Tor Tre Teste di Richard Majer, dove era destinata, venisse ultimata. Una storia surreale, di straordinaria cialtroneria, perché alcuni mesi dopo Pierotti scopre che la scultura è stata buttata insieme a scarti di gomme e laterizi in una sorta di discarica e, dopo la sua denuncia, depositata in un altro cantiere. Infine, nell aprile del 2006 viene respinta anche dallo spazio di Majer e collocata a Tor Vergata, accanto alla chiesa azzurrina Santa Margherita Maria Alacoque, progettata dall architetto Italo Rota. Purtroppo anche in questo spazio sta cadendo a pezzi, è posizionata con l inclinazione sbagliata, ha un dito rotto ed è presa di mira dagli uccelli che la sporcano di continuo. So bene che appartiene al Vaticano, racconta Pierotti, ma ho implorato per anni una sistemazione più adeguata e mi hanno risposto chiedendomi se avevo uno sponsor. Anni di amarezza stemperati da questo gesto estremo: dopo Nuovi status-symbol Si dimettono tutti (meno Alberoni) di Nanni Delbecchi D Stefano Pierotti ha realizzato sette ritratti sanguinanti del colore del comunismo imettersi. Ormai è una pandemia, una frenesia, una tentazione irresistibile. Le dimissioni sono l'ultimo grido dell'uomo di genio, il vero status-symbol mediatico. Dimmi che dimissioni dai, e ti dirò chi sei. Ma soprattutto quanto lo sei. Se mi dimetto io, nessuno mi filerà, questo è sicuro. Ma in compenso non passa giorno che sui giornali non si legga di qualche illustre annuncio di dimissioni sparato a nove colonne, di solito in contemporanea con il varo di una qualche nuova iniziativa del dimissionando. Sul Corriere della Sera di ieri Maurizio Cattelan, a un mese esatto dall'apertura della sua personale al Guggenheim Museum di New York, ha annunciato: Sono infelice. Appendo tutto e smetto. Poveretti, si vede che soffrono, e ce la mettono tutta per non dimettersi. Ma poi crollano. Qualche giorno fa è stato Zlatan Iibrahimovic a dichiarare pubblicamente la sua nausea sartriana per il pallone: non proprio dimissioni-dimissioni, ma chi vuol capire, capisca. E ancora, in occasione del lancio sia della sua autobiografia sia del nuovo album, aveva solennemente annunciato le proprie dimissioni da rockstar Ivano Fossati. Mentre Vasco Rossi, al solito più creativo di tutti, quest'estate ha coniato le dimissioni-telenovela, forse che sì forse che no, mi dimetto da rockstar ma non da cantante, farò ancora qualche concerto ma valuterò di volta in volta, vedremo, voi che dite; roba da far crepare di invidia Uolter, il re del Stefano Pierotti, B e rlu s c r o t t o, 2011 averla interamente verniciata di rosso lo scultore ha provato un senso di liberazione. Un azione apparentemente autolesionista, tutta indirizzata ai poco sensibili potenti che in modo arrogante hanno trascurato quello che fu il simbolo di una grande aggregazione giovanile. Rapidamente ripulita la croce, del gesto rimane la querela da parte del parroco a carico dello scultore. Una vicenda lunga e dolorosa, cui Stefano Pierotti ha reagito con il colore, in entrambi i casi, a partire dai b e r l u s c ro t t i : con un rosso furioso come il tono irrimediabilmente assunto dall Italia in questo momento. Una frequenza impazzita, irresponsabile e drammatica. ma anche. Per fortuna che c'è anche chi tiene duro, e va controcorrente. Francesco Alberoni, per esempio; lui non si dimette, anche se il direttore del Cor sera in persona gli alza la palla, lui non la schiaccia, e ripresenta la sua rubrica tale e quale sul Giornale (un po' come Biscardi, che da Rai3 è passato con il suo Processo a Tele7 Gold). E poi ci sono i politici, loro non mollano la cadrega nemmeno a morire, a costo di rovinarsi il fondoschiena, come insegnano il nostro presidente del Consiglio, e non solo. Non ci si può dimettere dalla vita ha dichiarato l'ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, preannunciando il ritorno in politica. Strana idea della politica, ma soprattutto della vita. A volte, per viverla davvero, basterebbe dimettersi da qualcos'altro.

12 Martedì 11 ottobre 2011 pagina 15 OGNI MALEDETTA DOMENICA PRANDELLI D I TA L I A Un Ct prudente e democr istiano ; però il gruppo sta rinascendo di Oliviero Beha Benedetta anche da Zeman, ancora la figura più interessante di Rotondolandia, che approva la scelta del blocco Juve da parte di Prandelli, ci ritroviamo tra gli occhi un Italia abbastanza unita. In proporzione all Italia di Berlusconi e Bossi, è addirittura una nazione vera in calzoncini. È un ipotesi di squadra, ricostruita a pezzetti dopo le macerie del Mondiale sudafricano. Addirittura stasera, contro la trapattonica e tardellesca Irlanda del Nord, nello stadio in cui si divertono a veder giocare il Pescara zemaniano, Prandelli potrebbe permettersi il lusso dei lussi: una coppia davanti formata da Cassano e Giovinco, in cui Cassano come struttura in proporzione farebbe l Ibrahimovic e la formichina atomica Giovinco il Cassano. Potenza del calcio, se è pensato e attuato in libertà, senza l assillo del risultato essendo l Italia già abbondantemente qualificata per gli Europei ucraino-polacchi prossimi venturi, se è inteso anche come una sfida alle logiche imperanti quasi esclusivamente fisiche, se attraverso queste scelte il Ct vuole sottolineare con matita azzurra che è tutta roba sua, del suo sacco. Scrivo questo per i lotofagi: Prandelli arriva sulla panchina della Nazionale alla vigilia dei Mondiali sudafricani, per i quali era rimasto a far da Ct Lippi aureolato del titolo di Pozzo del Terzo millennio. Un Lippi tornato a casa azzurra perché Donadoni aveva deluso, più come gioco che come risultati (uscì negli Europei del 2008 d Austria e Svizzera ai rigori con la Spagna, monopolista di questo ciclo). Ma un Lippi che in precedenza era rimasto per i Mondiali tedeschi malgrado lo scandalo di Calciopoli, con l accordo che se ne sarebbe andato comunque dopo di essi, anche perché Guido Rossi non avrebbe scommesso un centesimo su quella Nazionale. Invece fu cavalcata callipigia, non so se indimenticabile ma premiata. Voci su combine, tipo l accertata Italia-Camerun del 1982 sempre con dietro un giro di scommesse e di biscotti? Ma no, qualche ronzio su Italia-Ghana, sempre circonfuso di scommesse e niente di più. Si arriva ai Mondiali sudafricani e la Federcalcio non ha idea di come sostituire l ingombrante e insieme un poco vizzo Lippo Lippi. COME SPESSO accade in questo balordo Paese, va in buca la necessità come virtù: Della Valle ha rotto con Prandelli, aziendalista sì ma non fesso, e vuole farne a meno alla Fiorentina. Altro che il Ferguson italiano, un separato in casa giacché nel lustro fiorentino sempre di case e mai di centri sportivi si era parlato seriamente... Così il trio degli angeli dalla faccia pulita, Della Valle, Montezemolo e Luigi Abete, tecnicamente non inferiori al trio argentino degli angeli dalla faccia sporca composto da Maschio, Angelillo e Sivori, sibilano all o re c ch i o dell Abete junior lasco lasco, che però è presidente della Figc e si interessa di Nazionale, il nome di Claudio Cesare. È un ripiego e un occasione insieme. Prandelli ha tutte le caratteristiche dell al - lenatore vero, anche se prende pure lui le sue brave topiche (pensate ai Balzaretti, agli Osvaldo, ai Pazzini perduti e dismessi a Firenze, ma poi recuperati in questi mesi in Nazionale) e non parrebbe adatto al mestiere di assemblatore che invece si chiede a un Ct. Eppure, stupendo anche un poco chi lo aveva preso per turare una falla, si regola a grandi linee come se la Nazionale fosse un club e ci riesce in fretta. Ricostruisce un gruppo provando e riprovando, li fa giocare palla a terra (altrimenti come farebbe con Cassano e Giovinco?) stimolando l autostima Come spesso capita in questo Paese, una scelta nata come ripiego si trasforma in vera occasione dei giocatori, si dimostra pronto a cogliere i suggerimenti della domenica, intesa al plurale delle molte domeniche. Il blocco difensivo Juve combinato accettabilmente dalla squadra di Conte nasce da questo spirito e in Nazionale è quasi meglio che nel club. Sa di poter contare su De Rossi che in quella posizione fa la differenza, Pirlo è ancora in grado di gestirsi nella Juve e nell Italia, Marchisio è vivo e segna assieme a noi, davanti fa girare un po di persone e personcine, amministrando anche lo scugnizzo alla barese che in campo una ne fa e cento ne pensa, e fuori campo una ne pensa e cento ne fa. Adesso Cesare ha maltrattato un poco il suo ex pupillo Gilardino, ma sarei l ultimo a meravigliarmi se lo rimettesse al PA L L O N AT E di Pippo Russo centro dell attacco qualora la condizione del centravanti tornasse quella giusta. Quanto a conflitti il basket italiano non si fa mancare nulla. Dalle wild card gestite in modo pedestre agli scontri frontali tra Federazione e Lega di Serie A, passando per le contrapposizioni sull opportunità di rimodellare il campionato pur di imbarcare una star NBA. E nel mezzo di tutto ciò è andato a innestarsi anche un conflitto interno al settore arbitrale, che ha contrapposto il Comitato Italiano Arbitri e l associazione degli stessi giudici di gara (Aiap). L oggetto del contendere è il meccanismo di valutazione delle performance arbitrali. Gli arbitri vorrebbero capire come funziona, e non sono rimasti soddisfatti della risposta del Cia. Cosa diceva essa? Ve la riportiamo in tutto il suo stile terso, dopo averla letta sulla Gazzetta dello Sport del 3 ottobre: A garanzia di tutti gli arbitri si è disposto che a seguito della redazione delle liste di fine anno si provvederà a fornire la verifica della trasformazione delle crocette degli Ricostruttore Cesare Prandelli. In basso, Walter Mazzarri (FOTO ANSA, LAPRESSE) INSOMMA, un Ct democristianamente prudente che però ha un gusto antico per il calcio, ogni tanto ha qualche incertezza (eufemismo!) nei rapporti interpersonali, ma alla fine vanta un saldo attivo dovunque abbia operato. È la sua Nazionale, un gioco decente, pochi gol ma magari arriveranno strada facendo, una personalità crescente dimostrata a Belgrado in ambiente ostile: non è moltissimo, a ben vedere, lo diventa in proporzione alle macerie sudafricane, alla gestione del calcio italiano e alla qualità del calcio degli altri, che di sicuro (Spagna a parte) non ci fa stravedere. A latere rimane il leghista sceso dalla bici dopo il Giro della Padania che gorgoglia su Osvaldo poco italiano: almeno avesse detto poco padano, per il principio di non contraddizione. Robetta. Per questo dicevo che a Prandelli va il merito per intiero di una per ora piccola ricostruzione, con uno spirito unitario che mi ricorda vagamente il Vicini di più di 20 anni fa, nel dopo Bearzot. È vero, anche lui, come è accaduto finora a Prandelli con le squadre di club, vinceva solo contro le squadre più deboli o di pari valore. Non c era verso. Magari Claudio Cesare ci smentirà in estate (del resto, come sostiene Il Male rinato facendolo dire a Napolitano, la Polonia non esiste...). osservatori in valutazione numerica al fine della determinazione della esatta quantificazione numerica della media finale che ne discende. Ecco, voi al posto degli arbitri non vi sareste sentiti presi per il culo? Un ispiratissimo Massimo Cecchini si è dedicato al romanista Bojan Krkic in un pezzo pubblicato sulla Gazzetta dello Sport di sabato 8 ottobre. Leggete un po l incipit: Il suo sorriso è come se fosse macchiato da una zona d ombra, la sua voce come se avesse rintocchi misteriosamente fuori frequenza. Forse per questo Bojan Krkic avanza nella vita trascinando dietro sé coriandoli di fragilità infinitamente pesanti. Se non era ancora depresso, adesso amen. Oreggia, fortissimamente Oreggia. Su Tuttosport di sabato scorso il vicedirettore del quotidiano ha commentato in prima pagina il pareggio della Nazionale azzurra a Belgrado, soffermandosi su un aspetto ambientale spiacevole: Dopo la guerriglia di Marassi e tutto ciò che è seguito a quella partita-non par- L ACQUANE RA E LE FALLE A BILANCIO di Luca Cardinalini MAZZARRI, ATTENTO ALLE IMBOSCATE COME QUELLA CHE GLI HA TESO I L CORRIERE DELLO SPORT: SECONDO NOI LEI È IL PIÙ BRAVO. COSA NE PENSA? FIGLI DI UN CALCIO MINORE L Acquanera Comollo Novi ha vinto per 3-1 lo scontro salvezza con il Cantù (girone A, serie D). Una vittoria importante quanto forse ininfluente, visto che di qui a poco la società di Novi Ligure (o Alessandria, o Basaluzzo, ora vi diciamo) è a rischio cancellazione. Va detto che il club è il risultato di una fusione a freddo, avvenuta nel 2010, tra l Acquanera di Basaluzzo (neo promossa in serie D) e il Comollo Novi (Prima categoria piemontese). Primo anno dignitoso, la scorsa estate i proprietari, il tandem Emanuela Giacomello-Renato Traverso, rilevano la Novese e si trasferiscono con armi e bagagli (e pure più di un soldato, per la verità) a Novi Ligure. A salvare l Acquanera ci pensa allora l i m p re n - ditore edile albanese, Mehemet Hysa. Ha la passione per il calcio, un po in tutti i sensi. Dal 2009 ha una squalifica di tre anni sul groppone, residuo dei tempi in cui era dirigente del Don Bosco di Alessandria, per aver salesianamente preso a calci un arbitro. Poi era passato al Derthona e aveva puntato al Rivoli, ma avevo lasciato perdere, c era un buco di 500 mila euro. Forse a causa di questo piccolo impedimento, presidente ufficiale era la moglie Irta. Hysa acquista la squadra no, le cifre non posso farle e versa la fideiussione di 18 mila euro per l iscrizione. La Covisod (che sarebbe l equivalente della Covisoc per la serie D) nulla obietta e il campionato inizia. Un po a fatica. La squadra non ha sede forse ne apriremo una ad Alessandria né stadio, emigrando di volta in volta a Rivarolo e ad Acqui. Si acquistano calciatori a container, molti arrivano e molti se ne vanno, se ne va anche l allenatore Del Vecchio, seguito a ruota anche dal segretario Pronestì, che oggi dice, sorridendo: Finché c ero io era tutto a posto, gli dissi quali erano i documenti da presentare e i moduli da riempire. Sembra infatti che quella fideiussione presentata avesse il valore dei soldi del Monopoli, come conferma il segretario della serie D, Mauro De Angelis: Sì, è vero, abbiamo trasmesso gli atti alla Procura. E se la fideiussione, come sembra, si rivelasse falsa, allora la società rischierebbe una pesante sanzione, addirittura la cancellazione. Come è stato possibile dare l ok a una situazione del genere? Noi ci atteniamo alle conclusioni della Covisod, il controllo avviene a posteriori, quando le banche danno l ok riguardo alla copertura finanziar ia. Ragionamento che fa più di una grinza, visto che in estate società come Sapri, Rovigo, Pomezia e Villacidrese erano state escluse dai ripescaggi proprio sulla base delle contestazioni della Covisod e sarebbe interessante capire quali carte abbia esaminato la stessa commissione per l Acquanera. E resta anche da valutare il ruolo della Lnd, che ad agosto ha comunque iscritto la squadra. Il fatto di essersi rivolta alla Procura, non cancella l omesso controllo preventivo. Hysa minimizza: Nessuno ci ha chiamato, comunque io non mi occupo di cose finanziarie, se ne occupa il vicepresidente che però non vuol apparire. Comunque, ho appena venduto al mio connazionale, il signor Dedej. A bè, all o ra tita, era abbastanza prevedibile che i serbi non ci stendessero tappeti, eppure sentire l inno di Mameli fischiato così e così lungamente, dall inizio alla fine, è stato piuttosto sgradevole. A memoria, non ricordiamo una situazione analoga anche se Belgrado, storicamente, non è mai stata una capitale adagiata sull ovatta e, per estensione, un tenerone chi la abita. Belgrado e Oreggia: due luoghi comuni. Non vorremmo mai trovarci in una situazione terribile come quella subita da Walter Mazzarri, allenatore del Napoli. Egli ha dato appuntamento a tre cronisti del Corriere dello Sport-Stadio (Massimo Basile, Rino Cesarano e Antonio Giordano) per quella che credeva dovesse essere una lunga intervista. Invece è stato un agguato. Basta leggere la prima domanda, dall edizione del 9 ottobre: Walter Mazzarri, secondo noi, è il miglior allenatore del campionato italiano: lei pensa di condividere il giudizio o ritiene che sia meglio andare avanti con cautela?. E dopo un inizio così brutale, immaginate quali altri vessazioni Abu Ghraib-Style è toccato subire all allenatore del Napoli.

13 pagina 16 Martedì 11 ottobre 2011 SECONDO TEMPO Martedì 11 ottobre 2011 pagina 17 SECONDO TEMPO TG PAPI LA TV NOTIZIARIO TG ATTUALITÀ Occhio alla spesa IN DIRETTA DALLO STUDIO NOMENTANO 3 VARIETÀ La prova del cuoco NOTIZIARIO TG1- TG1 Economia - TG1 Focus ATTUALITÀ Verdetto Finale ATTUALITÀ La vita in diretta NOTIZIARIO TG Parlamento - TG1 - Che tempo fa (ALL'INTERNO) GIOCO L'eredità NOTIZIARIO TG EVENTO SPORTIVO Calcio, Qualificazioni Europei 2012 Da Pescara Italia - Irlanda del Nord (DIRETTA) ATTUALITÀ Porta a Porta 0.45 NOTIZIARIO TG1 Notte - TG1 Focus TRAME TELE + COMANDO Golf tra gli squali di Paolo Ojetti T g1 Chissà per quale misteriosa ragione il Tg1 ha scelto di aprire con gli scontri del Cairo dove ma il numero è incerto hanno perso la vita una trentina di copti. Con tutto il rispetto, c erano cose più urgenti, almeno per noi. Tramite Frattini che parla di copti e della Merkel con la stessa serenità, il Tg1 passa alle Borse, alla produzione industriale, con un salto logico spericolato. La pagina politica parte da Veltroni per finire al dibattito sui ribelli del Pdl. Dal servizio di M a r- co Frittella emerge all i m- provviso una notizia: il famoso e miracoloso decreto sviluppo arriverà a fine mese. Doveva essere pronto ieri, poi a metà mese, adesso altro rinvio. Ma esiste questo d e- c re t o? Il lunedì sera c e ra sempre la tragica cena fra Bossi e Berlusconi. Ieri sera, DI OGGI / Oggi sposi Come ci si sposa in Italia ai giorni nostri? Luca Lucini lo racconta attraverso la storia di quattro coppie. Un poliziotto pugliese convola a nozze con una ragazza indù figlia di un ambasciatore. Un ricco attempato sposa una ventitreenne vistosa, in barba all avversione del figlio. Un cuoco e una cameriera a corto di soldi cercano di imbucarsi a un matrimonio altrui. E, infine, il manager cafone sposa la starlette di turno... Canale 5 21,10 niente. Era o no una notizia? Magari lo era. E che domani ricomincia la danza tribale attorno alla legge-bavaglio, era o no una notizia? Magari lo era. Ma, si sa, se c è una notizia, il Tg1 sparisce. Meglio parlare del campo da golf australiano con laghetto infestato dagli squali. Da leccarsi le pinne. T g2 È giusto o non è giusto? Ecco la domanda, dopo i vertici decisivi per la ro a d map europea fra Sarkozy e la signora Merkel: è giusto o no che ci tengano fuori dalla porta? La risposta berlusconiana è arrivata da un irritato Fr a t t i n i (che parla per conto terzi) sponsorizzato dal Tg2 come dal Tg1 in nome di non si bene quale s ov ra n i t à. La politica è realismo e, realisticamente, Francia e Germania sono quelli grossi: noi, soprattutto in questa fase politica morente, piccolissimi ATT. I Fatti Vostri NOTIZ. TG2 Giorno RUBRICA TG2 Costume e Società - Medicina ATT. Italia sul Due TELEFILM Ghost Whisperer PRIMA TV TELEFILM Hawaii Five NOTIZ. TG2 Flash L.I.S. - Meteo 2 - TG Sport NOTIZIARIO TG TELEFILM Numb3rs TELEFILM Squadra Speciale Cobra Estrazioni del Lotto NOTIZ. TG PRIMA TV RAI TELE- FILM Criminal Minds TERZA STAG., PRIMO EP. TELEFILM Criminal Minds NOTIZIARIO TG2 - TG2 Punto di vista DOCUMENTI Rai 150 anni Fratelli d'italia 0.30 PRIMA TV TELEFILM Piloti DEI FILM NOTIZIARIO TG3 - Sport Notizie - Meteo ATT. TG3 Fuori TG ATTUALITÀ Le storie PRIMA TV TF Julia NOTIZ. TG Regione - Meteo - TG3 - Meteo RUBR. TGR Leonardo NOTIZ. TG3 L.I.S RUBRICA FIGU TF The Lost World DOCUMENTARIO Cose dell'altro Geo Meteo SPORT Calcio, Qualificazioni Europei Under Da Rieti Italia - Turchia (DIRETTA) NOTIZIARIO TG3 - TG Regione - Meteo VARIETÀ Blob TELEFILM Sabrina vita da strega SOAP OPERA Un posto al sole ATTUALITÀ Ballarò DOCUMENTI Sfide 0.00 TG3 Linea notte / Mio fratello è figlio unico La storia si svolge tra gli anni 60 e gli anni 70, a Latina. Le vite dei fratelli Benassi prendono, fin dalla giovane età, due strade ben diverse. Antonio dopo una breve esperienza in seminario, ritorna a casa, fa amicizia con un venditore ambulante e muove i primi passi nel Movimento Sociale Italiano. Manrico, da par sua, si trova un lavoro in fabbrica e si dimostra subito molto sensibile alle battaglie per i diritti degli operai... Canale 5 23,40 E poi, diciamoci quella verità che né il Tg2 né il Tg1 hanno avuto il coraggio di riesumare: a vertici di questo livello dovrebbe andare Berlusconi, non Frattini smiling. E ce lo vedete Berlusconi davanti alla Merkel dopo quei terrificanti apprezzamenti sulle venustà della cancelliera, rilanciati da tutta la stampa mondiale? T g3 A smontare le frattinate ci ha pensato Giuseppina Paterniti che si è chiesta come mai dopo innumerevoli vertici a due fra la Merkel e Sarkozy solo adesso si sveglia Frattini. E già, come mai? Il mistero dura poco, lo svela un comunicato ufficioso Berlino-Parigi: siamo le economie più grandi, quindi abbiamo più grandi responsabilità. Passata la vera Europa, le beghe di casa nostra sembrano avanzi di magazzino: condono o non condono? Berlusconi o non Berlusconi? Alfano e Bossi fanno muro, ma La Russa ha qualche timore o no? Veltroni vuole apr ire ai dissidenti del Pdl per un governo di tregua senza Berlusconi, ma piace a Bersani e ai bersaniani? Sembrano canzoni di un organetto sfiatato. Domani si riparla di legge-bavaglio e, almeno nelle piazze, la lotta continua PREVISIONI DEL TEMPO Meteo NOTIZIARIO News lunghe da PREVISIONI DEL TEMPO Meteo RUBRICA Meridiana - Scienza PREVISIONI DEL TEMPO Meteo ATTUALITÀ Inchiesta 3 (Interni) (REPLICA) NOTIZIARIO News lunghe da PREVISIONI DEL TEMPO Meteo RUBRICA Consumi e consumi PREVISIONI DEL TEMPO Meteo RUBRICA Tempi supplementari PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 0.00 NOTIZIARIO News lunghe da PREVISIONI DEL TEMPO Meteo / Basta che funzioni Il newyorkese Boris Yellnikoff, un tempo fisico di fama internazionale, ora reduce da un tentato suicidio e un divorzio, si culla nel proprio nichilismo, cercando di imporre su chiunque gli capiti a tiro le proprie pessimistiche convinzioni riguardo alla religione, alle relazioni interpersonali e alla pochezza della vita. Tutto cambia il giorno in cui l uomo si imbatte nella giovane Melody, una ragazza di provincia scappata di casa... Rete 4 0,05 di Fulvio Abbate B Paolo Bonolis conduce Avanti un altro su Canale5 (FOTO LAPRESSE) REAL TV Forum NOTIZIARIO TG5 - Meteo SOAP Beautiful SOAP OPERA CentoVetrine TALK SHOW Uomini e Donne ATTUALITÀ Pomeriggio Cinque GIOCO Avanti un altro NOTIZIARIO TG5 - Meteo ATTUALITÀ Striscia la notizia - La voce della contingenza PRIMA TV MEDIASET FILM Oggi sposi.con Luca Argentero, Moran Atias FILM Mio fratello è figlio unico. Con Riccardo Scamarcio, Elio Germano NOTIZIARIO TG5 Notte - Meteo 5 Notte 2.00 ATTUALITÀ Striscia la notizia - La voce della contingenza (REPLICA) PRIMA TV REAL TV Spose Extralarge NOTIZIARIO Studio Aperto - Meteo - Studio Sport CARTONI I Simpson CARTONI What's my destiny Dragon Ball TELEFILM Big Bang Theory TELEFILM Chuck TELEFILM Glee PRIMA TV CARTONI ANIMATI Zig & Sharko PRIMA TV CARTONI ANIMATI Mila e Shiro - Il sogno continua NOTIZIARIO Studio Aperto - Meteo - Studio Sport TELEFILM Dr. House - Medical Division TELEFILM C.S.I FILM Transformers 0.00 FILM Underworld: Evolution 2.05 RUBRICA SPORTIVA Poker1mania PROGRAMMI Ballarò Condono, pensioni e tasse locali: mentre la Maggioranza si divide tra riunioni, liti e fronde il Paese aspetta dalla politica le soluzioni che lo aiutino a uscire dalla crisi economica. Se ne discuterà in questa puntata di Ballarò. Tra gli ospiti di Giovanni Floris ci saranno Rosi Bindi, Maurizio Lupi, Gianni Alemanno, Guglielmo Epifani, Roberto Napoletano, Antonio Polito, Dario Antiseri e Nando Pagnoncelli. Rai 3 21,05 IL PEGGIO DELLA DIRETTA La bonolità del male TELEFILM La signora in giallo REAL TV Il tribunale di Forum - Anteprima REAL TV Sessione pomeridiana: il tribunale di Forum TELEFILM Hamburg Distretto SOAP OPERA Sentieri FILM Quel maledetto colpo al Rio Grande Express NOTIZ. TG4 - Meteo SOAP OPERA Tempesta d'amore TELEFILM Walker Texas Ranger Riassunto: The Mentalist PRIMA TV TELEFILM The Mentalist PRIMA TV MEDIASET TELEFILM Law & Order - Unità Speciale 0.00 Cinema Festival 0.05 PRIMA TV MEDIASET FILM Basta che funzioni Il mondo che verrà Primo dei tre appuntamenti in esclusiva con Romano Prodi. Il Professore torna in cattedra per confrontarsi con una classe di studenti italiani e stranieri, sul presente e sul futuro dell economia mondiale. A fianco di Romano Prodi, la giornalista e conduttrice Natascha Lusenti, che modererà il dibattito. Il primo appuntamento con Il Mondo Che Verrà è dedicato alla cosiddetta Sfida dei continenti. La 7 23,00 onolis è il male a colori, anzi, in chromakey. L uomo si staglia sul ridente vuoto torricelliano che la televisione commerciale impone come proprio codice etico, di più, ricreativo, come dépliant vivente di una domenica dell in - telligenza. Il dato di fatto che si tratti di un professionista dal talento innegabile, gagliardamente inchiavardato ai propri tempi comici e perfino in possesso di un cinismo antiretorico, bene, tutte queste qualità nel nostro caso appaiono come un aggravante tutt altro che generica. Passi insomma per gli Amadeus e perfino per un doroteo cartonato con voce impostata da digei maturo di provincia come Carlo Conti, succedanei sia pure ogm degli ormai fossili da teche Daniele Piombi e Febo Conti, non passi affatto per Bonolis (Banalis secondo la vulgata di Roberto D Agostino e del suo Dagospia) e non tanto perché il Bonolis avrebbe perfino le carte, meglio, i tempi in regola per misurarsi (come già gli scanzonati Walter Chiari e Renato Rascel) con Finale di partita di Samuel Beckett, semmai perché dopo un po che lo osservi al centro della sua opera al nero travestita da sagra tardo pomeridiana ti viene il dubbio che sia davvero finito il tempo delle scusanti. Spiego meglio: prendi il caso del suo ultimo impiego, Avanti un a l t ro (su Canale 5, proverbialmente) la cui acme è il momento del gioco dei contrari. Ti spiego come funziona: dico Berlusconi, e intanto ti offro, metti, come possibili aggettivi da accludere al personaggio onesto e fara butto, tocca a te a quel punto scegliere la categoria anni luce estranea al nome enunciato. Voi adesso mi direte che, trattandosi del Nano Ghiacciato è d obbligo puntare sulla prima opzione, no? E che bel carico di polisemica ambiguità che si porta dietro questo nostro giuoco Ma non divaghiamo, non buttiamola di politica, resta tuttavia da aggiungere che il gioco dei contrari è davvero, se solo ci fai caso, un segno di palese parossismo televisivo, spettacolare, è appunto il male in chromakey. Anni luce dagli anni in cui, puntando il dito ammonitore verso il mediocre con orgoglio Mike, si accennava a quanta bestialità vi fosse nel nozionismo delle sue tre buste. Ma stavamo dicendo appunto di Bonolis-Falstaff, accompagnato alla pianola post- Bontempi dal suo non meno onesto Luca Laurenti. Un incubo trovarlo lì ed essere costretti a mettersi nei suoi panni, di più, nei panni del suo immaginabilmente invidiabile 740, trovarsi appunto a guardare la realtà con gli occhi del garantito, del vip della televisione, meglio se paraculo e cinico spietato come l Alberto Sordi di Il giudizio universale : dai, come puoi immaginare che Bonolis possa tradire il proprio mandato? Quasi che essere il male in chromakey fosse un suo dovere assoluto, in nome della condizione d appartenere alla casta dei faraoni della televisione commerciale. In nome della realpolitik culturale cui ci ha abituati l estetica del Nano Ghiacciato è finita ormai che le uniche aggravanti di buon gusto riguardano i poveri, i non garantiti, i precari, i paria, coloro che sono costretti in attesa del telegiornale (o magari di un altro orizzonte dell intrattenimento mediatico) a sorbirsi l ipnosi sinistra di Avanti un alt ro, alla fine, osservando Bonolis, verrebbe quasi voglia di dirgli: ma restartene a casa, no? DA NON PERDERE ATTUALITÀ (ah)ipiroso VARIETÀ G' Day (REPLICA) RUBRICA I menù di Benedetta NOTIZIARIO TG La FILM Diritto di cronaca. Con Paul Newman, Sally Field DOCUMENTARIO Atlantide - Storie di uomini e di mondi TELEFILM L'ispettore Barnaby VARIETÀ G' Day NOTIZIARIO TG La ATTUALITÀ Otto e mezzo REAL TV S.O.S. Tata (REPLICA) PRIMA PUNTATA ATTUALITÀ Il mondo che verrà 0.00 NOTIZIARIO TG La TELEFILM Crossing Jordan 1.00 TF NYPD Blue Sfide Campioni senza tempo come Gigi Riva rimangono impressi nella mente di tutti, perché non sono soltanto abilissimi atleti, sono prima di tutto grandi uomini. La puntata di Sfide ripercorre la carriera dell eroe azzurro che detiene ancora oggi il record di 35 gol segnati con la Nazionale. Dall infanzia difficile, fino all arrivo in Sardegna, dove Riva riuscirà nell impresa storica di portare lo scudetto al Cagliari. Rai 3 23,15 MONDO IL POST PIÙ LETTO DEL MOMENTO Se Jobs fosse nato a Napoli... Il blogger Antonio Menna ha scritto per il suo blog antoniomenna.wordpress.com un post che ha fatto il giro della Rete. Lo pubblichiamo in gran parte di seguito. di Antonio Menna M ettiamo che Steve Jobs sia nato in provincia di Napoli. Si chiama Stefano Lavori. Non va all università, è uno smanettone. Ha un amico che si chiama Stefano Vozzini (il co-fondatore di Apple è Steve Wozniack, ndr). Sono due appassionati di tecnologia, qualcuno li chiama ricchioni perché stanno sempre insieme. I due hanno una idea. Un computer innovativo. Ma non hanno i soldi per comprare i pezzi e assemblarlo. Si mettono nel garage e pensano a come fare. Stefano Lavori dice: proviamo a venderli senza averli ancora prodotti. Con quegli ordini compriamo i pezzi. Mettono un annuncio, attaccano i volantini, cercano acquirenti. Nessuno si fa vivo. Bussano alle imprese: Volete sperimentare I FILM SC1= Cinema 1 SCH=Cinema Hits SCP=Cinema Passion RADIO SCF=Cinema Family SCC=Cinema Comedy SCM=Cinema Max LO SPORT SP1=Sport 1 SP2=Sport 2 SP3=Sport Pandorum - L'universo parallelo SCM Automobilismo, Ferrari Challenge 2011 Vallelunga: Mr. Deeds SCC Gara 2 (Replica) SP Dragon Trainer SCF Wrestling WWE A Natale mi sposo SC1 Experience Episodio 15 SP Ladykillers SCH Calcio, Qualificazioni Amore a prima vista SCC Principe azzurro Europei 2012 Germania - Belgio (Diretta) SP1 cercasi SCF Wrestling WWE Visioni dal futuro SCM Domestic Raw Episodio 16 SP Beloved SCP Calcio, Serie A Planet 51 SCH 2010/ a giornata ritorno Sharm El Sheikh - Roma - Lazio (Replica) SP1 Un'estate indimenticabile SC Vela, Volvo Ocean La strategia di Adam SCC Race 2011 Episodio 5 SP Blindato SCM Calcio, Qualificazioni Il mio amico Einstein SCH Europei 2012 Germania - Belgio (Replica) SP Avatar SC PartyPoker.net La banda dei coccodrilli SCF European Open. Episodio 2 SP Calcio, Serie A 2011/ Insieme per caso SCP Posticipo 6a giornata 0.10 Wrong Turn 3 SCM Juventus - Milan (Replica) SP Il Messaggero SCH 1.00 Wrestling WWE NXT 0.35 La patata bollente SCC Episodio 15 SP Uno strano scherzo 1.00 Calcio, Serie A 2010/2011 del destino SCF Roma - Lazio (Replica) SP1 A Radio3 Mondo la storica vittoria di Donald Tusk un nuovo computer?. Qualcuno è interessato: Portamelo, ti pago a novanta giorni. Ve ra m e n t e non ce l abbiamo ancora, avremmo bisogno di un vostro ordine scr itto. Gli fanno un ordine su carta non intestata. Non si può mai sapere. Con quell ordine, i due vanno a comprare i pezzi. I negozianti li buttano fuori. Che fare? Vendiamoci il motorino. Con quei soldi riescono ad assemblare il primo computer, fanno una sola consegna, guadagnano qualcosa. Ne fanno un altro. La cosa sembra andare. Ma per decollare ci vuole un capitale maggiore. Chiediamo un p re s t i t o. Vanno in banca. Man - datemi i vostri genitori, non facciamo credito a chi non ha niente, gli dice il direttore della filiale. I due tornano nel garage. Come fare? Mentre ci pensano bussano alla porta. Sono i vigili urbani. Ci hanno detto che qui state facendo un attività commerciale. Possiamo vedere i documenti?. Che documenti? Stiamo solo sperimentando. Ci risulta che avete venduto dei compu- La Polonia è il volto della nuova Europa e lui è il volto della nuova Polonia: Donald Tusk, cinquantaquattro anni, con il suo partito ha raccolto il 39,6% dei consensi, battendo i Conservatori di Jaroslaw Kaczynski, che con il partito Diritto e Giustizia (PiS) hanno ottenuto il 30% dei voti. E così per la prima volta, dalla caduta del comunismo nel 1989, in Polonia un primo ministro riceve un secondo mandato consecutivo. Del resto perchè cambiare governo se grazie alle politiche economiche del leader progressista la Polonia è l unico Stato membro dell Unione Europea che non ha accusato i colpi della recessione e dove, addirittura, la previsione di crescita per quest anno è di circa il 4%? Questa mattina nella puntata di Radio3 Mondo, in onda dalle 11,30 alle 12,00, Anna Maria Giordano ne parlerà con Wojciech Ponikiewski, Ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia. Radiotre 11,30 WEB a cura di Federico Mello Antonio Menna e il suo blog A MINISTRO INGLESE a rischio per lo scoop del blogger italiano volte anche un blogger (italiano) può aiutare la politica (inglese) a fare chiarezza. Così Filippo Sensi, romano, già molto noto in Rete (e di lavoro, addetto stampa di Rutelli) è finito sulla prima pagina del britannico Obser ver domenica scorsa. Con il video da lui scovato è riuscito a inguaiare definitivamente Liam Fox, ministro della Difesa del governo Cameron. Il conservatore Fox è sotto i riflettori per i rapporti poco chiari con il suo miglior amico Adam Werretty, spacciatosi a lungo per suo consulente. Spiega Sensi al telefono: Ho usato solo un po di intuito. Sono partito dalla foto del ministro sul sito ufficiale dell'ambasciata britannica in Sri Lanka, sono risalito al sito web di uno srilankese che vive in Gran Bretagna. E così ho trovato il è BLACKBERRY IN PANNE IMPOSSIBILE GESTIRE MAIL Ancora ieri sera non erano risolti i problemi che hanno riguardato milioni di possessori di telefoni Blackberry in tutto il mondo. Il blackout del servizio mail dello smart-phone ha toccato l E u ro p a e si è esteso al Medio Oriente, all Africa e all India. La conferma del disservizio, che dalle ore 11 ha reso impossibile inviare e ricevere posta elettronica, è arrivata alle 16 sul canale ufficiale di Tim su Twitter. Il black-out potrebbe essere dovuto a un aggiornamento dei server. Lo scoop di Filippo Sensi è UN MILIONE DI IPHONE4 RECORD DI PRE-ORDINI Mentre Sony ha annunciato che la vita di Steve Jobs potrebbe diventare un film, è boom di preordini il nuovo iphone4s: hanno raggiunto quota un milione in un solo giorno, superando il record giornaliero di , del modello precedente. Se lo smartphone arriverà in Italia a fine ottobre, intanto Samsung, storica rivale di Cupertino, ha rimandato il lancio del suo Nexus Prime in segno di rispetto per la scomparsa di Steve Jobs. pare. Se non li denunciano e scoprono la cosa, vanno in galera pure loro. Pagano. Ma non hanno più i soldi per continuare le attività. Il finanziamento dalla Regione non arriva, i libri contabili costano, bisogna versare l Iva, pagare le tasse su quello che hanno venduto, il commercialista preme, i pezzi sono finiti, assemblare computer in questo modo diventa impossibile, il padre di Stefano Lavori lo prende da parte e gli dice guagliò, libera questo garage, ci fittiamo i posti auto, che è meglio. I due ragazzi si guardano e decidono di chiudere il loro sogno nel cassetto. Diventano garagisti. La Apple in provincia di Napoli non sarebbe nata, perché saremo pure affamati e folli, ma se nasci nel posto sbagliato rimani con la fame e la pazzia, e niente più. video con Fox accompagnato da Werretty. Poi è stato l Obser ver a contattarmi. Il blog di Sensi, occupandosi di comunicazione politica, non è nuovo agli scoop. Qualche mese fa trovammo un messaggio subliminale contro Obama nel video del gruppo repubblicano che fa capo a Carl Rowe, consigliere di Bush jr. Un fotogramma recava la scritta tax, tasse. La scoperta interessò un analista politico come Ben Smith, e finimmo sul sito americano Politico.com. Non per nulla il sito del blogger romano risponde al nome irriverente di Nomfup, not my f**ing problem, ovvero: Non è un mio fottuto problema. Ieri intanto per il ministro Fox, è stato un giorno sull'orlo delle dimissioni. Durante il dibattito alla Camera dei Comuni ha tenuto un basso profilo, dopo aver fatto marcia indietro sui propri errori, contestualmente ottenendo la fiducia di Cameron. Buon segno, certo, ma il peggio non è ancora passato. In uno scandalo del giugno 2010, il lib-dem David Laws fu costretto alle dimissioni per non aver incassato rimborsi parlamentari, pur vivendo con colui che si sarebbe scoperto essere il suo compagno. Siamo in Gran Bretagna, eppure i casi Milanese, da un lato, e Lavitola dall altro, non sembrano troppo lontani. (Andrea Valdambrini) ter. I vigili sono stati chiamati da un negozio che sta di fronte. I ragazzi non hanno documenti, il garage non è a norma. Il verbale è salato. Ma se tirano fuori qualche soldo di mazzetta, si appara tutto. Gli danno il primo guadagno e apparano. Ma il giorno dopo arriva la Finanza. Devono apparare pure la Finanza. E poi l ispettorato del Lavoro. E l ufficio Igiene. Il gruzzolo iniziale è volato via. Se ne sono andati i primi guadagni. Intanto l idea sta lì. I primi acquirenti chiamano entusiasti, il computer va alla grande. Bisogna farne altri, a qualunque costo. Ma dove prendere i soldi? [...] I due ragazzi decidono di chiedere aiuto ai genitori. Vendono l altro motorino, una collezione di fumetti. Mettono insieme qualcosa. Fanno i documenti, hanno partita Iva, posizione Inps, libri contabili, conto corrente bancario. Sono una società. Hanno costi fissi. Il commercialista da pagare. La sede sociale è nel garage, non è a norma [...]. Fanno dieci computer nuovi, riescono a venderli. La cosa sembra poter andare. Ma un giorno bussano al garage. È la camorra. Sappiamo che state guadagnando, dovete fare un regalo ai ragazzi che stanno in galera. Come sarebbe?. Pagate, è meglio per voi. Se pagano, finiscono i soldi e chiudono. Se non pagano, gli fanno saltare in aria il garage. Se vanno alla polizia e li denunciano, se ne devono solo andare perché hanno finito di camè IL GOVERNO CI SPIA DENUNCIA HACKER TEDESCHI Gli storici hacker tedeschi del Caos computer club, hanno accusato il governo di spiare i suoi cittadini, attraverso un software ribattezzato B u n d e s t ro j a n e r, cavallo di Troia del bund federale. La denuncia sta mettendo in difficoltà il governo, che ha annunciato un inchiesta interna sul caso. Il leader del partito dei Pirati Nerz, trionfatore delle ultime elezioni a Berlino, chiede le dimissioni immediate del ministro dell I n t e r n o. f e e d b ac k $ Commenti al post su ilfattoquotidiano.it Carcere di Bologna, circolare choc del Dap Finiti i soldi per i pasti dei detenuti di David Marceddu è MANDIAMOLI a mangiare a Montecitori, dove i pasti costano pochissimo e si mangia divinamente! cetta504 è SAREBBE i n t e re s s a n t e capire per quale tipo di sostanza i tossicodipendenti di cui si parla nell ar ticolo sono in carcere. Mettere in galera qualcuno solo per un po di erba non credo sia molto sensato. Ashoka il Grande è IL PROBLEMA alle soglie del 2012 è lo stesso del 2007: il sovraffollamento enorme e ormai cronico. hide è FORSE sarebbe il caso di cominciare a fare lavorare i detenuti, magari producendo qualcosa da commercializzare o qualche servizio/prestazione da proporre. Solo così si potrebbe risolvere il problema del mantenimento e non solo; sempre che, essendo in Italia, qualcuno non troverebbe poi il sistema di sfruttare anche questo a proprio vantaggio. Cleonte è PUR essendo fondamentalmente di destra (non quella di Silvio Berlusconi) dal punto di vista carcere/detenuti, questa situazione non può non farmi pensare al fatto che il problema non sono di certo i detenuti in sè, ma l enorme spreco di soldi che deve necessariamente smettere. The Bonf è A PARTE il problema del personale, per quanto riguarda nuove carceri si potrebbero usare le caserme disabitate, che potrebbero essere idoneee ai detenuti con pochi anni di detenzione e che risultino più tranquilli. Te x è MI CHIEDO chi mangi tutti questi soldi che spariscono e dove sia il miracolo italiano promesso dal signor Berlusconi. una lettrice è ADESSO sono le carceri, poi saranno le scuole e gli ospedali a non avere piu soldi neppure per il cibo; la Polizia già non ha piu soldi per la benzina. Maurizio Mori è SONO stato detenuto per due anni a Napoli e Latina. Se i detenuti dovessero mangiare con quello che passa l amministrazione penitenziaria, penso che non si sopravviverebbe nemmeno due mesi in carcere. cicciosalsiccio è IN ITALIA i detenuti vengono tenuti a poltrire in cella per 20 ore al giorno, invece che farli lavorare, come negli USA, dove fanno la manutenzione agli alvei dei fiumi, coltivano la terra. Impiegandoli in attività del genere, oltre ad essere occupati fisicamente, assolverebbero anche ad un servizio sociale. s t e fa n o fi v e

14 pagina 18 Martedì 11 ottobre 2011 SECONDO TEMPO PIAZZA GRANDE Il Pd tra vescovi e parrocchie di Marco Politi Sarà una balena tricolore. Lo vogliono Casini e il Vaticano. Dunque, non una formazione bianca, dichiaratamente confessionale, bensì un partito nazional-popolare fortemente legato ai valori indicati dalla Chiesa. Il ping-pong di interventi, verificatosi domenica scorsa tra Benedetto XVI, il leader dell Udc Pier Ferdinando Casini e il presidente della Cei Bagnasco ha mostrato un timing troppo perfetto per essere casuale. Apre piuttosto una nuova stagione all insegna di un accelerata manovra di incanalamento dell associazionismo cattolico verso un a re a moderata di centrodestra depurata da Berlusconi. Si realizzi o no, il disegno è questo e il conclave di Todi che vedrà riunito il 17 ottobre il mondo dei movimenti cattolici ad ascoltare una relazione di Bagnasco a questo deve servire. Domenica, nel suo breve pellegrinaggio in Calabria, Benedetto XVI ha auspicato v i va - mente che dal confronto con il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa scatur isca una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune. È da tre anni, dal suo viaggio a Cagliari, che il Papa pungola i fedeli cattolici all impegno politico. Ma il suo appello, pronunciato a Lamezia Terme durante la messa, ha un senso d urgenza impossibile da non c o g l i e re. E infatti Pier Ferdinando Casini ha risposto immediatamente sul suo blog con uno squillante eccomi. Visto che Benedetto XVI ha ribadito la necessità di un impegno dei cattolici per salvare l Italia, Casini ha indicato l obiettivo, agganciandolo esplicitamente al messaggio papale: Nessuno può o vuole rifare la Dc o ricostruire steccati fra credenti e non. Invece, ha spiegato, stante il fallimento di questa stagione tutti, nel Pd come nel Pdl, sentono che c è bisogno di qualcosa di nuovo che recuperi forti valori e ricette per la crescita, a partire dalle politiche per la famiglia. È una grande occasione, ha sottolineato Casini con orgoglio. IL SEGNALE è evidente. In questa visione Pdl e Pd vengono posti sullo stesso piano come formazioni in cui non ha senso militare, mentre è bene che i cattolici per affermare i propri valori trovino la loro casa (assieme a laici di buona volontà) in qualcosa di nuovo. Il discorso è fatto per piacere alla gerarchia ecclesiastica, al cui interno un 30 per cento si sente vicino al Pdl, un 40 all Udc, un altro 30 al centrosinistra. Insomma due terzi dell episcopato sono in partenza ben disposti verso una formazione moderata di centrodestra, anche se priva di contrassegni confessionali, a metà strada tra Sarkozy e la Merkel. Con tempismo notevole nella stessa giornata il cardinale Bagnasco ha rimarcato che non esiste nessun partito di Bagnasco, sarebbe assurdo. Se si vuole costruire davvero qualcosa di nuovo per i c re d e n t i, i democratici possono trovare nella base cattolica una minoranza attiva capace di coniugare ideali e organizzazione A completare il quadro è intervenuto a stretto giro anche il presidente dell Udc, Rocco Buttiglione, da sempre ben introdotto nelle stanze vaticane. È l ora ha dichiarato di maturare un cambio di strategia da parte dei cattolici impegnati in politica: non è più sufficiente la difesa dei valori non negoziabili, occorre invece partecipare attivamente alla ricostruzione del bene comune. Un altro larvato invito alla raccolta dei cattolici in una formazione unitaria. COSÌ, NELL ARCO di un weekend, vengono archiviate definitivamente sia la strategia di Ruini (che ha tenuto banco nel ventennio berlusconiano, propugnando la difesa trasversale dei valori non negoziabili da parte dei cattolici collocati nei differenti blocchi) sia la tentazione del cardinale Bertone di premere per la fondazione di un nuovo partito cattolico. Nell area ecclesiastica ha vinto alla fine la strategia tenacemente portata avanti da Casini da due anni: nessuna alleanza con Berlusconi, rimozione del premier e poi creazione di un partito moderato non confessionale. Il problema si pone ora al Pd. È evidente, come ha rivelato anche l ultima indagine di Roberto Cartocci, pubblicata dal Mulino, che il nucleo dei cattolici attivi nelle parrocchie e nei movimenti è rimasto probabilmente l unica minoranza attiva nel Paese capace di coniugare insieme solidi riferimenti ideali, dedizione e capacità di organizzarsi in autonomia. È un mondo indispensabile per ricostruire l Italia, come hanno dimostrato i referendum sull acqua e il legittimo impedimento e l elezione di Pisapia a Milano, ma anche di Vendola a governatore della Puglia. La questione è come rapportarsi a questa realtà. C è chi nel Pd vorrebbe dimostrare alla Chiesa di essere altrettanto af fidabile dei cattolici del centrodestra. È una gara persa r iere, di quello inglese e francese. Il che è tutto dire. Se avevo dei dubbi su questi rivoltosi libici adesso non li ho più. Sono, oltre che, perlomeno nelle alte sfere, degli ex gheddafiani che hanno cambiato sponda al momento opportuno, a cominciare da Jalil che sotto Gheddafi era ministro della Giustizia, proprio il posto peggiore, degli imbelli, dei servi antropologici che senza il pesantissimo apporto dell'aviazione Nato non sarebbero andati da nessuna parte. Non sono stati loro a rivendicarsi in libertà. La guerra l'ha vinta la Nato. E quando non ci si rivendica da sé in libertà, ma si ricorre all'aiuto determinante dello straniero, poi si pagano pedaggi pesantissimi. Fatte tutte le debite proporzioni, è quanto è avvenuto all'italia nel periodo Non siamo stati noi a liberarci dal fascismo, ma le truppe americane, inglesi, neozelandesi, australiane, marocchine e dei razzisti sudafricani. La Resistenza è stata il riscatto morale di poche decine di minoi e loro di Maurizio Chiericii É DOVE VOLANO I VERI VAMPIRI I vampiri attraversano i secoli nelle superstizioni di ogni popolo fino a quando Bram Stoner li battezza Dracula. Nei ricordi dell adolescenza si nutrono del sangue di chi si abbandona nel gioco delle paure virtuali. Naturalmente non esistono e il razionalismo li considera metafora degli speculatori di una umanità senza difese mentre i romanzi e il cinema horror smuovono milioni di dollari per ingrassare l industria dell i n t ra t t e n i m e n t o. Non sappiamo tante cose del condominio pianeta e quasi nessuno si accorge che un secolo fa, Carlos Chagas, medico brasiliano, scopre che i vampiri volano davvero e attorno alle Ande: grandi insetti che uccidono 14 mila persone l anno. Bambini e donne, soprattutto. Si gonfiano del loro sangue. Invadono i loro corpi con parassiti che li sfiniscono fino alla morte. Lo racconta Eliane Brum in un libro scritto dai nove testimoni di un mondo dimenticato: Dignità sta per uscire da Feltrinelli promosso da Medecins san Frontières. Per raccontare una tragedia ripiegata nell indifferenza, Eliane va ad abitare in un villaggio boliviano minacciato dagli assassini della notte appesi ai tetti di paglia o nascosti fra vecchie travi di legno. Il sibilo di quanto si avventano sveglia le vittime, ma è tardi per difendersi. E l incubo della malattia invisibile li accompagna per ciò che resta della vita. Ti prego, non voglio morire, portami via con te : una bambina quechua si aggrappa ad Eliane che sta per tornare in Brasile. Quanti dollari servono per trasformare la vita di popoli rimasti invisibili nel medioevo che resiste a due passi dalle città 2000? Cinquanta, cento milioni per risanare una regione che scavalca le frontiere del Perù e del Paraguay: 13 milioni di persone in pericolo. La dimensione di quanto può costare l attenzione sanitaria salva vita, resta incerta: nessuno l ha mai calcolata. In fondo sono indigeni fino a ieri analfabeti e qualsiasi cifra sembra sproporzionata agli interessi della modernità. Insomma, gli agguati dei vampiri continuano e l incubo di popolazioni non si scioglierà proprio come negli anni della conquista spagnola, lì per scavare e portar via i tesori d argento. Bisogna dire che sono giorni complicati anche per le nostre soffici abitudini messe a dura prova dai giochi banche-politica contro le quali marciano gli indignati di Wall Street. Soldi svaniti in chissà quali casse segrete. E i colletti bianchi restano a tasche vuote. Sfoglio le bozze del libro dopo aver letto il rapporto Nato su quanto hanno speso fino al 31 agosto i paesi interessati alla difesa dei diritti umani, guerra per salvare 6 milioni di libici dalla violenza di Gheddafi. Ecco il conto cassa. LItalia ha speso 58 milioni, 135 milioni Londra, 160 milioni la Francia e 1 miliardo 200 milioni dollari gli Stati Uniti. Sono passati due mesi e i costi si moltiplicano senza contare che Roma sta pagando le rate dei 27 miliardi di dollari per spesucce militari firmate un anno fa. Bombardieri con testate culturali. Quale morale raccoglie enormi capitali nelle mani dei ministri della guerra e quale disinteresse nega gli spiccioli agli incubi dei bambini del mondo latino e a pensionati dalle tavole vuote, ad ammalati costretti all insopportabile ticket, e alle scuole pubbliche abbandonate? L argento è finito, il petrolio no. E i vampiri continuano a volare dagli Appennini alle Ande. mchierici2@libero.it La Libia ha solo cambiato padrone di Massimo Fini Il presidente del Consiglio nazionale transitorio (Cnt), Mustafa Abdel Jalil, si è genuflesso davanti al nostro ministro della Difesa, l'ex fascista Ignazio La Russa, giustificando il colonialismo italiano, fascista, degli anni Trenta in Libia: "Il colonialismo italiano, nonostante tutti gli sbagli, non potrà mai essere paragonato a Gheddafi. Gheddafi è stato assai I rivoltosi pervenuti al potere si stanno rivelando opportunisti della peggior specie; sono arrivati perfino a rivalutare il colonialismo italiano inginocchiandosi davanti a La Russa in partenza. Se il metro è accettare i paletti del Vaticano, Pier Ferdinando Casini sarà sempre più vicino alla gerarchia ecclesiastica così come Carlo Casini (leader del Movimento per la vita) sarà sempre più inflessibile nella difesa dei principi non negoziabili del suo omonimo postdemocristiano. Il centrosinistra ha un solo modo di approcciarsi alla questione cattolica in maniera vincente. Quello che ha portato alla vittoria di Pisapia a Milano. E cioè di coinvolgere direttamente le forze cattoliche, confrontandosi realmente con i loro valori nell obiettivo di una rinascita civile. Mantenendo chiarezza sui diritti (coppie di fatto o testamento biologico) su cui oltre due terzi degli italiani sono d a c c o rd o. Perché nell urna conta in ultima analisi unicamente il consenso degli italiani, credenti e diversamente credenti, su un preciso programma. Proporsi di inseguire su ogni progetto di legge l imprimatur della gerarchia è un gioco a perdere. La presa di Sirte da parte dei ribelli libici. Sotto, Mustafa Abdel Jalil (FOTO ANSA) peggio. Il colonialismo italiano portò strade e palazzi ancora oggi bellissimi a Tripoli, Derna, Bengasi. Portò sviluppo agricolo, leggi giuste e processi giusti. Gheddafi invece è stato l'esatto opposto". Intorno a Jalil ragazzini libici sventolavano bandiere tricolori, le nostre, gridando "Viva l'italia!". Il ministro La Russa, preso da entusiasmo, ha risposto al grido di "Allah Akbar!" (Allah è grande!). E lo credo bene. Il colonialismo italiano, in Libia e altrove, è stato peggiore, come scrive Sergio Romano sul Corgliaia di uomini e di donne coraggiosi, ma dal punto di vista militare, ad onta di tutta la retorica di cui l'ammantiamo da sessant'anni, non ha avuto nessuna influenza sull'esito del conflitto. E le conseguenze si sono viste. Nonostante noi ci si sia autoconvinti di aver vinto una guerra che invece avevamo perso, e nel peggiore dei modi, siamo diventati dei sudditi, militarmente, politicamente, economicamente e, alla fine, anche culturalmente degli americani. Non solo e non tanto perché gli Stati Uniti mantengono sul nostro territorio un'infinità di basi i cui militari godono di extraterritorialità per cui possono compiere impunemente stragi (Cermis) o stuprare le ragazze napoletane (sì loro, i vessilliferi della dignità e dei diritti delle donne), ma ci costringono a seguirli nel loro avventurismo imperiale: aggressione alla Serbia nel 1999 (governo D'Alema), occupazione dell'afghanistan da dieci anni, uno scandalo silenziato che grida vendetta al cielo, e la stessa aggressione alla Libia. A cui Berlusconi non avrebbe voluto partecipare perché è tutto, e il peggio di tutto, ma non è un guerrafondaio. Ha altri interessi, i suoi. Adesso la Libia diventerà un protettorato occidentale che, come tutti i protettorati, sfrutterà le sue risorse tenendosi per sé il grosso e lasciando agli indigeni le briciole. I libici non si sono liberati. Hanno solo cambiato p a d ro n e.

15 Martedì 11 ottobre 2011 pagina 19 SECONDO TEMPO MAIL B OX LA VIGNETTA La vergogna delle morti sul lavoro Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, ha detto che che gli infortuni e le morti sul lavoro costituiscono un fenomeno sempre inaccettabile e che non può abbassarsi la guardia riducendo gli investimenti nel campo della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. Prontamente il Ministro del Lavoro Sacconi ha risposto che la guardia resta alta, fosse anche uno solo non saremmo s o dd i s f a t t i. Ma come fa Sacconi a dire ciò, quando il governo e il suo ministero hanno stravolto il Testo unico la sicurezza sul lavoro voluto dal Governo Prodi, dimezzando le sanzioni ai datori di lavoro, dirigenti preposti; posticipando l applicazione della legislazione in materia di protezione della salute e sicurezza sul luogo di lavoro per le persone appartenenti alle cooperative sociali e alle organizzazioni di volontariato della protezione civile. Senza dimenticare la deresponsabilizzazione dei datori di lavoro in caso di delega e sub delega (salva-manager): tutto mentre nulla viene fatto per aumentare i controlli ispettivi delle Asl in materia di sicurezza sul lavoro. Bene ha fatto Napolitano a richiamare tutti alla proprie responsabilità: la tragedia di Barletta ha riacceso i riflettori sul dramma delle morti sul lavoro, troppo spesso dimenticate e troppo spesso sottostimate nei dati Inail, perché non tengono conto dei lavoratori che non sono assicurati, cioè quelli in nero e i pensionati. In un paese civile la sicurezza sul lavoro verrebbe insegnata nelle scuole, gli imprenditori responsabili pagherebbero con il carcere e non pene irrisorie o con la prescrizione, i controlli sarebbero efficienti e la Confindustria non griderebbe alla repressione per il loro aumento. Ma soprattutto, le morti sul lavoro verrebbero chiamate omicidi e non morti bianche o tragiche fatalità. Marco Bazzoni I fischi a Bossi a Varese Dopo aver sostenuto insieme ad Alfano che Berlusconi non si tocca, Bossi si è presentato a Varese al congresso per eleggere il segretario provinciale della Lega, nel luogo dove la stessa è nata. Erano presenti 300 delegati e il nuovo segretario provinciale lo nominava Bossi. Una volta il re nominava i suoi cortigiani, ma anche nella Lega sembrano cambiati i tempi ed evidentemente adesso un mediocre non sta più bene neanche ai leghisti. Proteste, urla, tentativi di rissa e soprattutto fischi all indirizzo di Bossi che, per una volta senza alzare il dito medio, se ne andato in una saletta prospicente appoggiandosi al Trota. A Varese non si aspettava contestazioni: evidentemente il popolo leghista è stufo di Bossi e del suo cerchietto magico, anche perché loro stanno bene a Roma dove, alla faccia del popolo che dovrebbero rappresentare, si godono la vita. Le promesse fatte al Ab bonamenti Queste sono le forme di abbonamento previste per il Fatto Quotidiano. Il giornale sarà in edicola 6 numeri alla settimana (da martedì alla domenica). Abbonamento postale annuale (Italia) Prezzo 200,00 4 giorni Prezzo 290,00 6 giorni E' possibile pagare l'abbonamento annuale postale ordinario anche con soluzione rateale: 1ª rata alla sottoscrizione, 2ª rata entro il quinto mese. 7 Furio Colombo C aro Colombo, perché nei cosiddetti programmi di approfondimento o talk-show ci sono sempre le stesse persone, con un scambio fra un programma e l a l t ro sempre delle stesse facce? Per esempio mi intriga il mistero Fo r m i go n i. Elio C OMINCIO dal mistero Formigoni che intriga anche me. Interpreto così la frase del lettore: Formigoni è presidente di una regione, ma ce ne sono tanti altri dotati di parola. Che cosa fa di Formigoni un unicum che bisogna avere ogni due o tre volte (certo nel programma Ballarò)? Conosciamo tutti le risposte: Formigoni, con le sue truppe di Cl, rappresenta un serio rivale per la guida della destra dopo Berlusconi. Formigoni presiede la Lombardia, dunque conta. Formigoni è un cattolico potente in un mondo di Chiesa potente. Tutto vero ma non basta. Per esempio, perché Formigoni è esente da domande che tormenterebbero De Magistris o Errani se uno di loro avesse a carico la storia delle firme false per la sua elezione che hanno sollevato i Radicali e che è tuttora in piedi? IL FATTO di ieri 11 Ottobre 1960 Sigla soft e accattivante, conduttore maternamente vicino al suo debuttante di grido, atmosfera da talk-show sperimentale. Si apre con le parole vagamente impacciate di Mario Scelba, ministro dell Interno del neo-governo Fanfani,... d ov e t e accettarci belli o brutti che siamo.., il primo salotto politico della tv. Sono le nove della sera dell 11 ottobre 1960 quando, con ecumenico aplomb, Gianni Granzotto dà il via alla prima Tribuna Elettorale della Rai monocanale. Dai comizi ruspanti al confronto con la grande platea invisibile, il passaggio è choc. Soprattutto per i leader di partito, abituati alla passione della piazza e costretti a misurarsi con un linguaggio sconosciuto, con le piccole umiliazioni del trucco e del look telegenico. E, mentre i riti della classica propaganda elettorale cominciano a sapere di vecchio, il nuovo format, tra politici un po ingessati, ma già sensibili alla forza del nuovo medium e cerimonieri compassati, cattura curiosità e audience. Con una media di 14 milioni di spettatori, roba da far invidia ai grandi sceneggiati e telequiz, l appuntamento del martedì sera con la politica in tv, diventerà un piccolo must. Anteprima accademica di una nuova religione catodica. Giovanna Gabrielli popolo padano sono ormai solo un vago e fastidioso ricordo, e mentre l economia precipita Ma un popolo si può prendere in giro per certo tempo, ma non per sempre. Ora la secessione, l indi - pendenza e il federalismo sono ormai vane promesse non mantenute e la gente non ci crede più. Sandro Malvatani Abbonamento postale semestrale (Italia) Prezzo 120,00 4 giorni Prezzo 170,00 6 giorni Modalità Coupon * Prezzo 320,00 a n nu a l e Prezzo 180,00 semestrale Abbonamento online PDF annuale Prezzo130,00 Per sottoscrivere il tuo abbonamento, compila il modulo sul sito w w w. i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t A DOMANDA RISPONDO LE TESTE PA R L A N T I Prezzi imposti e mercato falsato Dopo la puntata di Presa Diretta non c è più bisogno di prove: il mercato è completamente falsato da cartelli di aziende che impongono i prezzi ai produttori. Vergognoso che ciò avvenga ed è penoso vedere produttori, imprese e ditte individuali, soggiogati da questo sistema perverso. Tuttavia, ciò che indigna assai di più è che il governo non intervenga per correggere tale stato di cose. Sono chiare due cose: la prima è che i prezzi al dettaglio di beni di largo consumo sono falsati, ora al ribasso e in questo caso i produttori sono sottopagati; oppure al rialzo, come nel caso di acquisto di prodotti della moda: quanto incide il nome ed i costi pubblicitari di quel prodotto, non molto differente da uno di marca meno conosciuta? Noi consumatori dobbiamo abituarci a spendere meglio, meno per g r i f fe s e di più per pane, pasta, olio, frutta e verdura. La maggiore qualità richiede un suo prezzo. In geografia economica si chiama prezzo vero. La seconda cosa da chiarire è che con l attuale sistema di salari e sti- Modalità di pagamento Bonifico bancario intestato a: Editoriale Il Fatto S.p.A., BCC Banca di Credito Cooperativo Ag. 105 Via Sardegna Roma Iban IT 94J Versamento su conto corrente postale: intestato a Editoriale Il Fatto S.p.A. - Via Valadier n 42, Roma Dopo aver fatto il versamento inviare un fax al numero , con ricevuta Qui devo dire che si associano il mistero del conduttore e quello dei fieri partecipanti. A Formigoni, beato lui (che appartiene al mondo in cui si proclamano i beati) viene usato il trattamento della personalità storica. Neanche la Bindi ci è arrivata. Quanto al fatto che sono sempre gli stessi, come se fossero estratti da un mazzo di strane carte da gioco, in ogni rete e in ogni programma, temo che la risposta si ispiri più alla scuola di Bruno Vespa che alla famosa deontologia professionale. Per quanto ne sappiamo avviene così: il giornalista conduttore chiede alle parti. Le parti decidono in modo vincolante chi indicare, scegliendo sempre nel ristretto gruppo dei leader che si sostengono a vicenda anche quando si combattono. Il risultato è che un giorno la faccia nota e uguale è qui, il giorno dopo è là. E se tieni un piccolo conto ti accorgi che il sistema non sgarra mai. Avete mai incontrato in televisione il giovane deputato ignoto, però dotato di giudizio e di idee, la ragazza non di scuderia, l organizzatore sociale che non sia sindacato o Chiesa? Non lo incontrerete. Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano Roma, via Valadier n. 42 l e t t e i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t pendi, il cittadino non fa molta strada. Qualche tempo fa si parlava del problema della terza settimana, poi si parlava di seconda settimana: infine in televisione ho sentito parlare dei primi dieci giorni del mese. Ergo, le retribuzioni devono essere più alte, per garantire una vita dignitosa, come prevede la Costituzione all ar ticolo 36. Il governo deve attivarsi per evitare danni ai cittadini, specie i meno abbienti, se non vuole ritrovarsi con il popolo in piazza, forcone alla mano. Il governo si dimetta e lasci spazio ad altre forze e queste lavorino solo su pochi punti, per riequilibrare economia e socialità. Paride Antoniazzi I mali dell agricoltura A Presa Diretta a Raitre una trasmissione d inchiesta sulla vergogna della distruzione sistematica della agricoltura siciliana. Colpevoli? I politici che ci amministrano. Hanno intervistato tanti grandi proprietari di frumento, di frutteti e di vigneti. Tutti che hanno abbandonato le terre, per prodotti che devono vendere a prezzi irrisori. Per non parlare dei prodotti cinesi e dell Ucraina miscelati con quelli italiani e che escono con il marchio made in Italy. Vedi il latte e il concentrato di pomodoro. Non hanno parlato dell olio, ma vi sarà un altra trasmissione. Finalmente un analisi concreta sul marcio che sta dietro la crisi mortale dell agricoltu - ra: una situazione tragica anche a Marsala. Questo è il servizio pubblico che si vuole far tacere. Ci saranno politici che continuearanno a proporre soluzioni irrisorie per gli agricoltori? Gaspare Barraco di pagamento, nome cognome, indirizzo, telefono e tipo di abbonamento scelto. Pagamento direttamente online con carta di credito e PayPal. Per qualsiasi altra informazione in merito può rivolgersi all'ufficio abbonati ai numeri o all'indirizzo mail a bb o n a m e n t i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t * attenzione accertarsi prima che la zona sia raggiunta dalla distribuzione de Il Fatto Quotidiano Il sistema inefficiente del censimento on line Volevo segnalare come negli ultimi due giorni abbia sprecato circa tre ore per cercare di compilare il censimento attraverso l utilizzo di Internet: peccato che non mi è stato possibile accedere al servizio. Da parte mia la volontà di adempiere ai miei doveri c'è, ma sembra proprio che manchi quella dello stato (con la s minuscola perché in questo momento il mio paese non merita una S maiuscola) di farmi adempiere agli stessi. Tenterò ancora alcune volte, ma mi chiedo chi mi restituirà il tempo perso. Walter Barcella Il sistema sanitario della Regione Lombardia Il Governatore della Lombardia si vanta dell efficienza del sistema sanitario. Ha ragione se confrontato con il resto dell Italia, ma se confrontata alla Germania meglio lasciar perdere. L organizzazione delle strutture italiane riesce ancora a sorprendermi. E parlo di Milano, un area di eccellenza. Per un sospetto glaucoma a bassa pressione mi sono state prescritte dal mio medico della mutua un insieme di analisi, tre esami ed una visita oculistica finale. Tempo per eseguire il tutto: 45 giorni. Giorni impegnati: cinque. Luoghi di attuazione: cinque, Milano Nord, Sud, Est, Ovest, Centro. Milano è un centro di eccellenza. Il meglio che si possa trovare in Italia. Sono tra i fortunati pensionati, quindi non mi pesano i cinque giorni da dedicare a questi accertamenti. Questi tempi e modalità di attuazione rendono poco produttivo il nostro sistema. Mi è capitato a Monaco di Baviera, dove vive mia figlia, di andare in ospedale per accertamenti a seguito di una caduta. In tre ore e quindici minuti: visita medica, radiografia, ecografia, visita medica finale, contestuale consegna di medicinali. Una differenza evidente. Benedetto Altieri Legalità e maggiore equità per uscire dalla crisi I cittadini non ne possono più di tutti gli espedienti che il governo continua a trovare per racimolare qualche soldo, facendo pagare sempre gli stessi. Eppure basterebbero poche misure: una patrimoniale, l eliminazione di tutte le facilitazioni per evasione ed elusione fiscale (senza dimenticare i doppi e tripli incarichi milionari), il blocco della corsa verso i paradisi fiscali, l obbligo dei pagamenti elettronici. Che sarà mai una patrimoniale? Perchè la stessa persona può spendere 2 mila euro per un lusso, ma non può darli allo Stato per evitare il baratro? Che senso ha: se la gente non ha soldi, non consuma, allora l economia si ferma per tutti e alla fine nemmeno loro potranno più comprare i loro lussi. Perché l opposizio - ne appare così tiepida? Perchè nessuno si accorge che il Paese è fermento? Il popolo non ne può più di pagare per le resposanbilità altrui. Rita Trigilio IL FATTO QUOTIDIANO via Valadier n Roma l e t t e i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t Direttore responsabile Antonio Padellaro Vicedirettore Marco Travaglio Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez Progetto grafico Paolo Residori Redazione Roma, Via Valadier n 42 tel , fax segreteria@ilfattoquotidiano.it sito: Editoriale il Fatto S.p.A. Sede legale: Roma, Via Valadier n 42 Presidente e Amministratore delegato Giorgio Poidomani Consiglio di Amministrazione Luca D Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro Centri stampa: Litosud, Roma, via Carlo Pesenti n 130, Milano, Pessano con Bornago, via Aldo Moro n 4; Centro Stampa Unione Sarda S. p. A., Elmas (Ca), via Omodeo; Società Tipografica Siciliana S. p. A., Catania, strada 5ª n 35 Concessionaria per la pubblicità per l Italia e per l'estero: Poster Pubblicità & Pubbliche Relazioni S.r.l., Sede legale e Direzione commerciale: Via Angelo Bargoni n 8, Roma tel , fax , poster@poster-pr.it Distribuzione Italia:m-dis Distribuzione Media S.p.A., Sede: Via Cazzaniga n 1, Milano tel , fax , info@m-dis.it Resp.le del trattamento dei dati (d. Les. 196/2003): Antonio Padellaro Chiusura in redazione ore Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 18599

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