ISTITUTO COMPRENSIVO N. 8 di Forlì Scuola secondaria di primo grado SAN MARTINO IN STRADA classe 3^O

Transcript

1 ISTITUTO COMPRENSIVO N. 8 di Forlì Scuola secondaria di primo grado SAN MARTINO IN STRADA classe 3^O Bernabei Manuel Betti Giada Cappelli Giulia Castagnoli Alida Fiorini Nicolò Giunchi Federico

2 I PARTIGIANI A FORLÌ ATTRAVERSO LA STORIA DI SERGIO GIAMMARCHI È RUDARÈ

3 Sergio Giammarchi Il partigiano Sergio Giammarchi, figlio di Antonio Giammarchi e Angela Gravini, è nato a Forlì il 24 maggio 1926 e, dopo la 5^ elementare, andò a lavorare al negozio di suo zio Giulio. SERGIO

4 Lo zio Giulio era un mazziniano antifascista e il suo negozio era frequentato da persone con la stessa ideologia. In questo periodo i circoli antifascisti venivano chiusi e i loro componenti: picchiati arrestati processati mandati in prigione mandati al confino

5 Regime fascista Nel 1938 l Italia era in pieno regime fascista. Un esempio di come agivano i fascisti: il 28 Ottobre, durante una manifestazione in Piazza Saffi, un anziano, non si tolse il cappello al passaggio del corteo perciò fu picchiato duramente da un fascista.

6 OVRA Il fascismo aveva una polizia specializzata chiamata OVRA che, d accordo con le squadre fasciste locali, aveva il compito eliminare gli antifascisti con torture, olio di ricino e carcerazione. Alcuni morirono a causa delle percosse, altri furono mandati al confino.

7 La caduta del governo di Mussolini Il 25 Luglio 1943 alla Radio comunicarono la caduta del Governo di Mussolini e il suo arresto. Molte persone a Forlì si mostrarono contrarie al regime fascista. Coloro che indossavano il distintivo del Fascio lo gettavano al suolo. Dicevano: Finalmente siamo liberi.

8 L 8 Settembre 1943 L 8 Settembre il Re d Italia e Badoglio firmarono un armistizio con Inglesi e Americani e fuggirono nel sud d Italia. Intanto i Tedeschi liberarono Mussolini che costituì la Repubblica di Salò con i famigerati battaglioni M.M., quelli della morte. VITTORIO EMANUELE III BADOGLIO

9 L esercito Italiano Nel 1944 Mussolini e il Generale Graziani emanarono un bando per ricostituire l esercito Italiano. Dato che si presentarono in pochi venne emanato un secondo bando lasciando ai giovani tre opzioni: andare a combattere lavorare per i tedeschi scappare in montagna e unirsi ai partigiani

10 Chi non si presentava se catturato dai fascisti, era processato e poteva essere fucilato o mandato nei campi di concentramento in Germania. Anche a Forlì i fascisti avevano organizzato delle squadre con il compito di cercare i disertori e gli antifascisti. Se li trovavano, li picchiavano e li portavano in prigione.

11 La violenza fascista a Forlì Il 9 marzo ragazzi (che si erano presentati alla caserma di Via Ripa per la leva) avendo un po di tempo a disposizione andarono a fare un giro in piazza Saffi. I fascisti circondarono la Piazza, chiesero loro i documenti e nonostante avessero affermato di averli lasciati in caserma, non furono creduti, vennero arrestati, processati sommariamente e fucilati.

12 Il rastrellamento Il 27 marzo 1944 ci fu un rastrellamento, furono catturati 10 giovani, processati e condannati a morte per fucilazione immediata. Le donne di Forlì andarono a protestare davanti alla caserma di Via Ripa e alla Prefettura, con una tale forza, che il Federale diede ordine di sospendere la fucilazione e li inviò nei campi di lavoro in Germania.

13 Gruppi antifascisti e formazioni partigiane A Forlì si costituirono gruppi antifascisti, in collaborazione con le formazioni partigiane: Garibaldi e Corbari.

14 Giovane Italia Adriano Casadei e Silvio Corbari crearono un gruppo di partigiani a Forlì al quale si aggiunse Sergio Giammarchi nel La causa partigiana si diffuse rapidamente tra i giovani e per questo prese il nome di Giovane Italia. CORBARI E CASADEI

15 Ricongiungimento con Corbari Giammarchi, Casadei e altri partigiani nell aprile del 1944 furono costretti a lasciare Forlì. Andarono a recuperare delle armi per il viaggio a casa della zia di Casadei, dopodiché si rimisero in viaggio per raggiungere Corbari in montagna.

16 Fuga dai Tedeschi La mattina del 18 luglio 1944 in una casa di Cornio Corbari, Casadei, Spazzoli e Versari furono accerchiati da Tedeschi e fascisti. Corbari, Casadei, Spazzoli capirono di non avere scampo e per sfuggire saltarono da una finestra in una scarpata. Iris Versari ferita, colpì a morte un ufficiale tedesco e si uccise, per non rallentare la fuga degli altri partigiani.

17 La cattura Nella fuga Spazzoli era stato ferito gravemente alla testa; Corbari cadde in un precipizio e si ruppe le gambe. Casadei non vedendo i suoi amici, anziché mettersi in salvo tornò indietro e, ferito dai tedeschi, fu arrestato con i suoi compagni.

18 Le esecuzioni Spazzoli si lamentava per il dolore, perciò fu ucciso da un fascista durante il tragitto verso Castrocaro terme. Giunti a Castrocaro furono strangolati sia Casadei che Corbari: a ciascuno fu legata una corda intorno al collo, poi fu fatta passare intorno a un ferro della volta del loggiato, poi furono appesi. A Casadei si ruppe la corda e gliene fu procurata una più grossa. Corbari ebbe morte immediata.

19 Appesi ai lampioni I cadaveri di Adriano Casadei, Silvio Corbari, Arturo Spazzoli e Iris Versari furono portati in Piazza Saffi a Forlì e furono esposti (appesi ai pali della luce) per un giorno intero.

20

21

22 La Resistenza continua Dopo la morte dei quattro partigiani, il battaglione Corbari, quindi anche Sergio Giammarchi, si trasferirono sulle montagne Bolognesi, dove operava la Garibaldi di Bologna. Qui decisero di continuare la Resistenza e di ritornare nel territorio di Forlì. Fu eletto comandante del battaglione Romeo Corbari (fratello di Silvio).

23 A Roma Sergio Giammarchi aveva un infezione ad una gamba e doveva essere operato al pollice della mano sinistra, altri sei del battaglione necessitavano di cure mediche urgenti. Si inserirono in un gruppo di sfollati e attraversarono il fronte all altezza di Portico di Romagna. Poi incontrarono gli inglesi che prestarono le prime cure e li aiutarono a raggiungere Roma.

24 A Siena Dopo essere stati curati Sergio e gli altri decisero di tornare a casa, con mezzi di fortuna. Giammarchi giunto a Siena si recò al Distretto militare, perché non aveva documenti e, se fermati, ciò comportava l arresto o peggio; qui ricevette assistenza: fu vestito con una divisa militare, fu sfamato e rifocillato.

25 Forlì viene liberata

26 Verso casa Il 29 dicembre 1944 Sergio si recò ad Ancona, perché c erano più possibilità di raggiungere Forlì (liberata l 8 novembre). Da li proseguì il viaggio verso casa

27 A Forlì Il 22 febbraio 1945 circa 400 giovani volontari di Ancona partirono per andare a combattere i tedeschi. Anche Giammarchi salì sul camion che doveva andare a Forlì e vi arrivò a notte inoltrata, fu accolto dalla madre e dalla sorella Emilia SERGIO GIAMMARCHI

28 Il dolore per la sorella morta Sergio scoprì con dolore che la sorella Rosetta Giammarchi, il marito Guido Camprini e i loro due figli morirono nel bombardamento nazi-fascista del 10 dicembre 1944.

29 Il 25 Aprile Il 25 Aprile fu annunciata la fine della guerra. Lentamente la città riprese vita e vigore. Nel 1946 Enea, il fratello di Sergio, tornò dalla prigionia e la famiglia festeggiò la notizia. Gli anni vengono definiti da Sergio Anni da ricordare.

30 60 Anniversario Per il 60 anniversario dalla morte di Corbari, Casadei, Spazzoli, Iris Versari, fu registrata un intervista a Sergio e ai componenti del Battaglione, finalizzata al progetto Lotta Partigiana nel territorio con il Battaglione Corbari.

31 Settembre 2004 Il 18 Settembre 2004 Sergio e i suoi compagni andarono a Monte Levane per assistere all inaugurazione di una lapide alla Capanna del Partigiano. Su questa lapide erano scritte le parole:

32 Oggi Sergio Giammarchi da oltre settant anni racconta la sua storia e quindi la storia della Resistenza a Forlì e nella Romagna. Viene invitato nelle piazze e nelle scuole ed incanta le folle con la sua forza d animo e la sua voglia di pace e libertà.