Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali. Corso di Laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo. Tesi di Laurea CINEMADAMARE:

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1 Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali Corso di Laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo Tesi di Laurea CINEMADAMARE: UN EVENTO INTERCULTURALE TRA CINEMA E TERRITORIO RELATORE: CANDIDATA: Chiar.ma Prof.ssa Eleonora De Sica Aleksandra Jovicevic Matricola Anno Accademico 2011/2012 1

2 Ai miei adorati nonni, Laura e Albino, a mia mamma, a mio papà per avermi sempre sostenuta con amore, a Emanuela per essermi stata vicina. Ringrazio CinemadaMare Film Festival e soprattutto il Direttore di CinemadaMare Franco Rina per la sua disponibilità e il suo costante incoraggiamento nella vita e sul lavoro. Un ringraziamento particolare va infine alla Prof.ssa Aleksandra Jovicevic che ha reso possibile la stesura del mio elaborato. 2

3 INDICE INTRODUZIONE Cos è CinemadaMare L importanza di CinemadaMare come evento culturale Breve introduzione sul valore dell evento culturale Impatto sul territorio Analisi sociologica Valore interculturale CinemadaMare e il cinema digitale Intervista al Direttore Franco Rina Effetti collaterali CONCLUSIONE BIBLIOGRAFIA - SITOGRAFIA

4 INTRODUZIONE Oggi viviamo in una società in cui ogni fenomeno di comunicazione, sia a livello di massa sia a livello individuale, è principalmente caratterizzato dal linguaggio dell immagine, che prevale in maniera incisiva su quello della parola. Il più importante medium del linguaggio delle immagini è il cinema. Quell arte capace di creare un mondo nuovo, capace di mettere in libertà il fanciullo che è in ognuno di noi, sia nel momento della fruizione ma soprattutto nella riflessione che nasce dalla visione dell opera. Emerge, così, l importanza del fattore educativo del consumo dei prodotti artistici che, attivando un processo socioculturale, elevano sia l individuo stesso nella sua interiorità sia di conseguenza la comunità intera. L importanza fondamentale della diffusione della Cultura e soprattutto delle Arti è un valore che viene sostenuto anche dal lavoro dei numerosi festival che compongono il panorama artistico italiano. Nel presente elaborato viene preso in esame un caso specifico, quello di CinemadaMare Film Festival. CinemadaMare è una rassegna con caratteristiche uniche al mondo. CinemadaMare è la più grande rassegna internazionale itinerante del cinema digitale. E il più grande raduno di giovani filmmakers che provengono da tutto il mondo. Essi partecipano ad un tour estivo, in cui si girano cortometraggi attraversando l Italia. 4

5 La sua formula assolutamente peculiare, che diffonde il cinema internazionale in una piazza popolare, permette l attivazione di numerosi processi di alto valore artistico e culturale. L obiettivo del presente elaborato è quello di studiare il festival, analizzando il suo impatto a livello territoriale, oltre alle dinamiche sociali che genera. E vuole sottolineare come CinemadaMare sia una piattaforma in cui si formano rapporti interculturali attraverso la sperimentazione del nuovo cinema digitale. Questa ricerca nasce da una mia personale esperienza sul campo che mi ha permesso di osservare, direttamente con i miei occhi, tutti i fenomeni che vengono sottolineati nell elaborato. La mia partecipazione attiva all organizzazione di due edizioni di CinemadaMare mi ha permesso di concretizzare un esperienza empirica attraverso successive riflessioni teoriche di approfondimento. 1) Lo schermo di CinemadaMare 5

6 1. Cos è CinemadaMare La più grande Rassegna Internazionale Itinerante del Cinema Digitale CinemadaMare è un festival cinematografico itinerante che si svolge nei mesi di luglio e agosto. Attraversa almeno sette regioni italiane, fermandosi ogni settimana in una città differente. E il festival più lungo del mondo poiché percorre Km in 72 giorni. Nasce così un tour che attraversa, in maniera trasversale, tutta l Italia. E il più grande raduno di giovani filmmakers provenienti da tutto il mondo (che vengono ospitati gratuitamente alloggiati in edifici scolastici adibiti ad ostello e sostenuti da un rimborso per le spese di viaggio). Ogni estate, quindi, ragazzi italiani e stranieri si riuniscono a CinemadaMare per partecipare a questo grande evento dedicato ai giovani cineasti. Il festival è caratterizzato da due concorsi ufficiali: la Weekly Competition e la Main Competition. La Weekly Competition è il concorso settimanale interno al festival e rappresenta l intento principale di CinemadaMare: cioè quello di dare l opportunità a tutti i filmmakers presenti di girare un proprio film servendosi dell aiuto dei colleghi. 6

7 I ragazzi di CinemadaMare, così, formano delle troupe internazionali al fine di produrre dei cortometraggi nell arco di un settimana che corrisponde alla durata di permanenza del festival in ogni città. I loro film parteciperanno alla Weekly Competition che si svolge nell ultima serata di proiezioni della tappa. I film prodotti dai filmmakers vengono proiettati nella piazza dove si svolgono le proiezioni e i migliori tre vincono un premio in denaro. Alla fine di ogni edizione vengono prodotti circa cento film. CinemadaMare è non solo l unico festival in cui i film vengono girati durante l evento, ma porta il cinema internazionale dei giovani di tutto il mondo in una piazza d'estate, facendo riaffiorare l'antica atmosfera del cinema italiano, vissuto come un rituale che raduna la gente comune. Infatti ogni sera nella piazza principale della città ospitante si svolge la proiezione della Main Competition, che è il concorso ufficiale e internazionale di cortometraggi, che sono stati raccolti e selezionati precedentemente. Questi film vengono votati direttamente dal pubblico in piazza, essendo la manifestazione completamente gratuita e aperta a tutti. Solo i film scelti dal pubblico arriveranno in finale, quando una giuria tecnica decreterà i premi speciali come il miglior film, la miglior regia, la migliore fotografia, ecc. Fondamentale è la costante presenza di grandi ospiti speciali (grandi registi, sceneggiatori, attori, rappresentanti del cinema mondiale). Gli special guest svolgono workshop con i filmmakers di CinemadaMare, incontrano il pubblico in piazza raccontandosi in un intervista e presentando un loro film che poi verrà proiettato. 7

8 I grandi nomi che sono stati ospiti nelle precedenti edizioni sono: Wim Wenders, Mario Monicelli, Giuseppe Tornatore, Ken Loach, Theo Angelopoulos, Marco Bellocchio, Debra Granik, Bahman Ghobadi, Krzysztof Zanussi, Giuliano Montaldo, Vincenzo Cerami, Margarethe Von Trotta, Mohsen Makhmalbaf, Michele Placido, Aureliano Amadei, Nicola Piovani, Vincenzo Mollica e tanti altri. 2) Il regista Wim Wenders insieme al Direttore di CinemadaMare Franco Rina 3) Il regista Marco Bellocchio a CinemadaMare 8

9 2. L importanza di CinemadaMare come evento culturale 2.1 Breve introduzione sul valore dell evento culturale Le prime radici di ciò che si può definire evento culturale sono rintracciabili nelle realizzazioni teatrali nell Atene del V secolo a.c.. La tragedia può essere considerata un paradigma di evento culturale che si genera come sintesi originale di elementi religiosi, politici e culturali. La profonda attualità del modello tragico si riscontra, in prima istanza, nel fatto che essa esprime quello che è lo spirito del tempo e, non secondariamente, nelle modalità organizzative e gestionali dell evento. Si pensi alle consistenti operazioni architettoniche necessarie per creare strutture capaci di accogliere l intera cittadinanza per la visione delle tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide, all importanza strategica delle varie figure che rendevano possibile le rappresentazioni, in primo luogo l artista (il tragediografo) e la committenza (il governo della città) e il ruolo cardine degli arconti che designavano i cittadini ateniesi più ricchi che assumevano l onere di allestire il coro e avevano il potere decisionale sulla scelta dei poeti partecipanti al concorso drammatico. Gli arconti erano perciò una sorta di potenti operatori culturali. E opportuno anche notare come le rappresentazioni si svolgessero durante le feste in onore di Dioniso. Questa ricorrenza sottolinea il carattere rituale e soprattutto l eccezionalità dell evento culturale. Il valore inestimabile accreditato agli eventi culturali in genere ha fatto in modo che questi si sviluppassero successivamente in vario modo durante tutto il corso della Storia. Facendo un salto nell attualità si può riscontrare a questo riguardo il prevalere del modello festival. 9

10 I festival sono diventati rapidamente uno dei più importanti fenomeni della scena culturale europea. Il loro impatto è notificato dalle autorità pubbliche europee che hanno inserito i festival nelle loro agende. Tale modello risponde persino alle esigenze delle amministrazioni poco attente a una progettualità e a uno sviluppo culturale radicato, che comporterebbe un impegno economico e strutturale costante nel tempo. Al contrario, è interesse di tali amministrazioni organizzare manifestazioni che mirino al consenso immediato di pubblico. Infatti l elemento di eccezionalità dell evento, così come la sua brevità e la concentrazione nel tempo, garantisce una grande percentuale di successo di pubblico, sia a livello numerico che di interesse. Inoltre ciò che viene presentato si differenzia rispetto alla programmazione normale di teatri e centri culturali operativi durante tutto l anno e ha la capacità di farsi fautore di una ricerca artistica e culturale specifica e spesse volte all avanguardia. 4) L ingresso alle proiezioni di CinemadaMare 10

11 2.2 Impatto sul territorio CinemadaMare è un festival che si caratterizza per la sua originalità di Format e di Tema. Il Format ha come nucleo principale la caratteristica di portare un gruppo di circa cento filmmakers in una città o cittadina italiana, dove questi ultimi si organizzano in troupe cinematografiche per girare film (cortometraggi della durata massima di dieci minuti) con lo scopo di partecipare alla Weekly Competition. La città ospitante diventa un vero set a cielo aperto in cui giovani cineasti realizzano i propri progetti cinematografici, sfruttando tutte le location che il territorio può offrire loro. Come detto la Weekly Competition è il concorso di cortometraggi creati dai filmmakers del gruppo di CinemadaMare. I film in concorso vengono proiettati nella piazza-proiezioni del festival nell ultima serata della tappa e sottoposti al giudizio del Direttore di CinemadaMare che decreta il vincitore o i vincitori. Il premio è stabilito in un contributo in denaro. Così nasce l effetto CinemadaMare in cui il pubblico si vede riflesso nelle opere proiettate. Il pubblico della città ospitante assiste alla proiezione dei film che sono stati girati nei propri luoghi, tra le persone della propria comunità che diventa in questo modo il soggetto attivo e partecipante del processo filmico. Il pubblico osserva riflesse sullo schermo le interpretazioni artistiche che i giovani filmmakers, provenienti da tutto il mondo, hanno dato a quel luogo tramite la 11

12 creazione dei propri film, rappresentando con una connotazione di internazionalità il patrimonio culturale e architettonico del posto. 5) Lo sguardo di CinemadaMare Il Tema del festival è, quindi, quello di sfruttare le potenzialità del luogo, del paesaggio, della vita di una determinata città per realizzare un film. Così il risultato principale sarà inevitabilmente la valorizzazione del territorio. Proprio l apporto di internazionalità che CinemadaMare porta con sé contribuisce sensibilmente, attraverso il cinema, alla valorizzazione delle località interessate. I film realizzati per la Weekly Competition si possono considerare come dei veri e propri spot della città in cui sono stati girati. Il primo film che venne realizzato, dando così vita al concorso, risale all edizione del E stato girato da un regista italiano, Ivano Fachin, dal titolo Si Rumpio. Si ritrovano in questo cortometraggio tutti gli elementi tipici di uno spot pubblicitario a favore di un prodotto, in questo caso la città. 12

13 Uno degli elementi del successo di CinemadaMare, infatti, è facilmente riferibile alla sua capacità di promozione dell immagine dei vari contesti ambientali, valorizzando anche centri minori, creando un rafforzamento dell identità locale, di confronto culturale e opportunità di favorire l integrazione. Il festival genera quindi benevoli effetti sul city marketing. In primo luogo, in Italia e in tutti i Paesi di provenienza dei giovani cineasti, promuove l immagine della città ospitante proprio grazie all unicità del suo essere itinerante. Nella scorsa edizione del 2011 la sua durata è stata di 72 giorni e ha attraversato ben sette regioni italiane: Lazio, Sardegna, Puglia, Campania, Sicilia, Basilicata, Veneto. Durante le diverse tappe viene distribuito il materiale informativo del festival: catalogo ufficiale, manifesti, flyer. Questi supporti garantiscono la visibilità dei luoghi e delle attività programmate in ogni città. Inoltre sarà inevitabile che i giovani filmmakers, tornando in patria, pubblicizzeranno loro stessi le attività svolte durante il festival, comunicando l esperienza vissuta, proiettando i propri film realizzati durante CinemadaMare presso le proprie Università di cinema e in qualsiasi altre occasioni, inserendoli anche nel proprio curriculum vitae. In questo modo si favoriscono future opportunità di turismo nelle città dove sono stati girati i film. 13

14 6) Le interviste di CinemadaMare Ogni serata di proiezione, che si svolge solitamente nella piazza principale, è accompagnata dalla presenza di un grande ospite della cinematografia italiana o internazionale. Questi si rende disponibile al dialogo incontrando il pubblico che assiste alla manifestazione, raccontandosi in un intervista e presentando un suo film che verrà proiettato a conclusione dell appuntamento. Questo genera, ovviamente, un forte richiamo di pubblico ma anche un attenzione mediatica molto incisiva per quanto riguarda l immagine della città, che sarà quindi anch essa protagonista di articoli di giornale e servizi tv, anche grazie alla conferenza stampa organizzata da CinemadaMare che si sarà tenuta all inizio di ogni tappa. La presenza degli special guest risulta così un prezioso fattore di comunicazione per la città, avvalendosi di tutti gli strumenti di cui si serve il festival: canali web, stampa e tv, al fine di aumentare l impatto della comunicazione nel territorio. 14

15 7) Il regista Ken Loach seduto tra il pubblico della piazza di Nova Siri (Basilicata) Si può notare come la città ospitante il festival, di fatto, partecipa attivamente all offerta di qualità che si sta producendo nell ambito della cultura e dello spettacolo, a beneficio dei residenti e dei turisti, incoraggiando l accostamento di un numero sempre maggiore di persone al mondo della cultura e ai principi cinematografici nella convinzione che, tra le giovani generazioni, si rafforzi ancora di più la sensibilità verso la creatività e la produzione della Settima Arte. Inoltre il festival organizza per ogni tappa numerosi workshop gratuiti di cinema con professionisti del settore, aperti a tutti. La partecipazione della comunità cittadina, di solito, è assai numerosa e significativa. Durante il periodo di svolgimento dell evento si è sempre rilevata la collaborazione di risorse e personalità artistiche del luogo che partecipano a specifiche sezioni della rassegna, in un confronto internazionale fuori dal comune. 15

16 Si innesca così un processo di rigenerazione territoriale grazie all impatto che la produzione e la trasmissione di conoscenza ha sulla comunità, innalzando il livello culturale del posto. Si consideri questo elemento come fondamentale nel caso di CinemadaMare, in quanto si è svolto in molte località dove l offerta culturale era quasi inesistente. Nasce infatti nel 2003 nel Sud Italia, in particolare in Basilicata, e ha toccato nei suoi dieci anni di storia molte località della Campania e della Calabria, fuori da ogni circuito di offerta culturale. Si possono, affettuosamente, ricordare le parole di Ennio Flaiano: il vero problema del Mezzogiorno è la mezzanotte Suggerendo, con queste parole, che in alcune città del Sud dopo una certa ora della sera si viveva un atmosfera di noia e sconforto e gli abitanti non avevano alternative se non quella di rimanere nelle proprie case. Inoltre la diffusione dei film realizzati durante il festival non si conclude con la fine dell evento stesso. I cortometraggi vengono proiettati anche durante i convegni di presentazione della manifestazione, organizzati da CinemadaMare o in collaborazione con altri enti o in occasione di presentazioni dell evento presso le Università di cinema di tutto il mondo, durante tutto l anno. Proprio grazie a questi fattori la principale fonte di finanziamento di CinemadaMare si basa sui sostegni forniti dagli Enti territoriali: i Comuni, le Provincie e le Regioni che hanno intenzione di ospitare la manifestazione. Il finanziamento pubblico viene integrato dal supporto di grandi sponsor come, per esempio, la Banca Nazionale del Lavoro. Soprattutto in questi periodi di crisi in cui i fondi destinati alla Cultura vengono generalmente ridotti o tagliati, CinemadaMare si propone come una manifestazione viva e piena di prospettive grazie al suo peculiare rapporto qualità/costo. Poiché la rassegna si caratterizza come una realtà 16

17 assolutamente low-budget che garantisce un importante risultato in termini di crescita del valore culturale e artistico sul territorio italiano. 8) La conferenza stampa di CinemadaMare a Cefalù (Sicilia) con Theo Angelopoulos, coordinata da Vincenzo Mollica 17

18 3. Analisi sociologica Analizzando il panorama dell offerta culturale attuale è facile notare l aumento progressivo di festival e rassegne artistiche su tutto il territorio nazionale. Come affermato in un articolo redatto dal Professor Solima e dalla Dottoressa Antonaglia: Le ragioni di un tale successo sono molteplici e da tempo indagate in letteratura: in prima istanza, è possibile affermare che il format di queste manifestazioni risulta particolarmente adatto a contenere ed esprimere un progetto culturale di ampio respiro relazionale e per ciò capace di attrarre diversi segmenti di pubblici, esprimendo al contempo un forte potere identitario. Meglio di altri veicoli culturali, i festival hanno dunque saputo sviluppare una spiccata capacità - forse distintiva se paragonati a modelli di fruizione artistica più tradizionali - di intercettazione e soddisfazione delle urgenze espresse dalla complessa, contraddittoria e volubile società post-moderna, offrendo gratificazione tanto alle rinnovate esigenze di partecipazione e di inclusione, quanto alla contemporanea ricerca di un desiderio di esclusività ( l io c ero ), nonché ad una crescente domanda di conoscenza e, in taluni casi, di approfondimento specifico. Oltre ai benefici ed alle motivazioni sociali [ ]. 1 Il festival, in quanto evento, trae la sua forza innovativa proprio dal qui e ora. Il suo legame con la realtà di un determinato momento storico-culturale, il rapporto che si instaura con i suoi fruitori (i rappresentanti di una determinata società) fanno in modo che esso possa caratterizzarsi come elemento di sviluppo sociale. 1 L. SOLIMA e F. ANTONAGLIA, Governare la creatività: il circuito dei festival della Campania, in Economia della Cultura, (3/2009), pp

19 Lo si può definire come un luogo del sociale in cui è possibile osservare le dinamiche societarie e il coinvolgimento delle dimensioni individuali e relazionali. In esso si può riscontrare la valenza antropologica e sociologica della costituzione di un immaginario collettivo all interno di una struttura sociale, in relazione all agire creativo degli individui. 9) I filmmakers di CinemadaMare A questo proposito è interessante affrontare le tesi dell antropologo inglese Victor Turner ( ), che ha analizzato la trasformazione del sociale in relazione al concetto di performance. La performance (l evento) non rispecchia solo il sistema sociale e la configurazione culturale sui quali sorge ma instaura con essi un processo di influenza reciproca. Esprime una critica, una valutazione ed un rifiuto della vita sociale stessa. 19

20 L analisi di Turner si basa sulla definizione di dramma sociale: un dramma sociale si manifesta innanzitutto come rottura di una norma, come infrazione di una regola della morale, della legge, del costume, o dell etichetta in qualche circostanza pubblica. Questa rottura può essere deliberante, addirittura calcolatamente premeditata da una persona o da una fazione che vuole mettere in questione o sfidare l autorità costituita, o può emergere da uno sfondo di sentimenti appassionati. Una volta apparsa può difficilmente essere cancellata. In ogni caso essa produce una crisi crescente, una frattura o svolta importante nelle relazioni fra i membri di un campo sociale, in cui la pace apparente si tramuta in aperto conflitto e gli antagonismi latenti si fanno visibili. Si prende partito, si formano fazioni, e a meno che il conflitto non possa essere rapidamente confinato in una zona limitata dell interazione sociale, la rottura ha la tendenza ad espandersi e a diffondersi fino a coincidere con qualche divisione fondamentale nel più vasto insieme delle relazioni sociali rilevanti, cui appartengono le fazioni in conflitto. 2 Il dramma sociale, quindi, nasce nel momento in cui, nell ambito della vita quotidiana di un villaggio, si registra una rottura delle tradizionali norme del vivere oppure quando il normale funzionamento della società subisce un cambiamento nella sua struttura socio-culturale. Secondo Turner i drammi sociali fanno emergere elementi critici della società e attivano opposizioni tra diverse categorie sociali, le quali possono essere risolte mettendo in discussione l equilibrio dell assetto socio-culturale in alcuni suoi particolari aspetti, innescando meccanismi di compensazione al fine di riannodare i legami spezzati. La risoluzione del conflitto avviene attraverso lo studio delle cause, il sacrificio o con un rito che celebri i valori e l ordine morale che trascende le divisioni del gruppo sociale. Il dramma sociale si può concludere con la risoluzione del conflitto o col riconoscimento dell impossibilità di giungere al superamento della crisi. 2 V. TURNER, Dal Rito al teatro, il Mulino, Bologna 1986, pp

21 Turner si concentra sul concetto di limen ( soglia, margine ) che viene ripreso dal testo di Arnold Van Gennep I riti di passaggio (1909). Van Gennep sostiene che la vita degli individui sia costituita da una successione di tappe, tramite le quali l individuo passa da una situazione determinata ad un altra. I riti di passaggio sono quelli che accompagnano il mutamento dello status sociale di un unico individuo, di un gruppo di individui o dell intera società. Il rito di passaggio è caratterizzato da tre fasi. La prima di separazione, che implica un comportamento simbolico che rappresenta il distacco dell individuo da una situazione sociale originaria. La seconda è la fase limen in cui i soggetti si trovano in una condizione di ambiguità, in una sorta di limbo socio-culturale nel quale il soggetto gioca con i simboli culturali e li ricompone in modo inedito. La terza fase è quella di aggregazione e rappresenta il raggiungimento della nuova posizione da parte dei soggetti coinvolti. Secondo Turner: La liminalità può comportare una complessa sequenza di episodi nello spaziotempo sacro e può comportare anche eventi sovversivi e lucidi (o giocosi). I fattori culturali vengono isolati, ( ) ciascuno dei quali può assumere non uno, ma diversi significati. Poi questi fattori possono essere ricombinati in molti modi, anche grotteschi, perché disposti secondo combinazioni possibili o immaginarie anziché quelle dettate dall esperienza. In altri termini nella liminalità la gente gioca con gli elementi della sfera familiare e li rende non familiari. 3 Il liminale è quindi una zona di confine dove potrebbero nascere nuovi modelli. 3 Ivi, p

22 Quindi, Turner sostiene che l essenza della liminalità consiste nella scomposizione della cultura nei suoi fattori costitutivi e nella ricomposizione libera e ludica dei medesimi in ogni e qualsiasi configurazione possibile, per quanto bizzarra. 4 In questo ambito culturale sperimentale possono essere inseriti nuovi elementi. Separati da un punto stabile della struttura sociale ma non ancora inseriti nella nuova condizione sociale, i liminali, si trovano in uno stadio di sospensione, in uno spazio intermedio. Secondo Turner i drammi sociali possono insorgere anche nelle società industriali occidentali, quando si verifica il passaggio da una fase culturale ad un altra. Quando occorre la produzione di un nuovo senso culturale per alcuni aspetti della vita sociale, fino a stravolgere le regole consolidate, cioè quando si rende necessaria la variazione dei termini ritenuti valevoli in precedenza in quel momento storico. All interno di queste crisi vengono concepiti nuovi schemi e caratteristiche culturali per comprendere e rivestire di nuovi significati la realtà. Quello che fanno i membri della tribù quando producono maschere, mescolano simboli rituali, imitano la realtà attraverso i miti e le leggende, lo si può osservare anche nella società occidentale nelle occasioni di svago, così come il teatro, nelle arti figurative, nella letteratura, nel cinema, nella musica. Ogni forma artistica gioca con i fattori della cultura combinandoli in modo sperimentale. A differenza delle simbologie delle società tribali, ogni fenomeno artistico, oggi, si deve confrontare con la complessa cultura di massa, con lo scopo di creare delle forme inedite, mescolando vari fattori della cultura e gli 4 Ivi, p

23 immaginari collettivi condivisi. Questi generi di intrattenimento della società industriale sono chiamati da Turner il liminoide ( rassomigliante a ), quest ultimo può essere definito come una fonte autonoma e dotata di potenzialità critica 5. Somiglia al liminale per il suo carattere trasformatore anche se non è identico ad esso. Per Turner ciò che differenzia le due tipologie di riti è il carattere spontaneo del rito liminoide, dove la partecipazione è intenzionale e la loro interpretazione è libera. Nei rituali liminali di una società tribale si tende a invertire le norme e le regole ma non a sovvertirle. Si vive quindi in un disordine istituzionalizzato, mentre nei generi liminoidi si tende a sconvolgere i valori tradizionali su cui si basa la società, attraverso la libera scelta individuale. Turner, in questo modo, evidenzia l importanza del gioco e dello svago nelle società occidentali, perché solo attraverso essi è possibile vivere esperienze creative significative. Quindi è attraverso il disordine che si può apprendere, è nella liminalità del gioco e dello svago che può nascere il nuovo, ricombinando gli elementi culturali secondo inusuali aggregazioni. Quindi attraverso l azione socio-culturale è possibile attribuire un significato ai drammi sociali. Nelle società in cui viviamo, l autoanalisi, la riflessione critica sulla società stessa, la valutazione del nostro comportamento sociale, la presentazione metaforica di modalità con cui trovare una risposta all ambiguità socioculturale trova una collocazione nella sfera delle arti. 5 Ivi, p

24 Conseguentemente ad un mutamento sociale attraverso la messa in scena del nostro-corpo-mente, cioè attraverso la performance (l evento), è possibile operare una riflessione critica su alcuni aspetti cristallizzati del sociale e a volte generare un cambiamento in alcuni livelli della società stessa. Attraverso il carattere sperimentale e nello stesso tempo critico della performance è possibile vivere e portare a compimento un esperienza, e grazie all agire psicofisico è possibile riflettere sull esperienza stessa. Secondo Turner ogni forma di performance culturale, compresi il rito, la cerimonia, il carnevale, il teatro e la poesia, è esplicazione della vita stessa. Per questo motivo la si può considerare come una forma di metacommento sociale, in quanto rappresenta una storia che un gruppo racconta a se stesso e su se stesso. Quindi facilita la lettura della propria esperienza vissuta attraverso il rivivere l esperienza stessa, permette di vivere nuove esperienze secondo modalità inedite e favorisce una riflessione critica sul reale, permettendo di effettuare un esplorazione all interno dei simboli culturali, articolando e fornendo di significato i conflitti del presente. Tramite il processo della performance, tramite un esperienza vissuta, ciò che in condizioni normali si trova nascosto all interno delle trame della struttura della vita socioculturale emerge e fa in modo che si possa produrre significato. Nel caso di CinemadaMare l iniziale fase di separazione descritta da Turner coincide con il momento in cui la città che ospita il festival viene, per così dire, invasa da un centinaio di giovani cineasti italiani e stranieri. Si verifica, quindi, una prima rottura che determina la crisi delle pratiche sociali. La normale quotidianità degli abitanti del posto viene sconvolta dalla presenza ma soprattutto dall azione dei filmmakers. 24

25 I ragazzi di CinemadaMare si muovono nella città e comunicano con i cittadini alla ricerca delle location per i propri film. Qualsiasi luogo del posto, come i bar, i negozi, le piazze, le case, i giardini, le strade, diventa il possibile set di un film. Successivamente, si innesca la fase limen che corrisponde alla condizione di ambiguità in cui i soggetti ricompongono in modo inedito i propri simboli culturali. Questa fase si può definire come un momento di riflessione che porterà poi ad una modificazione dell equilibrio sociale. I ragazzi di CinemadaMare intervengono nelle tradizionali norme del vivere della comunità, poiché occupano e fanno vivere in maniera innovativa i posti, i luoghi di ritrovo, portando il cinema in strada. Nella città, numerose troupe nell arco di una settimana girano film. La popolazione locale viene direttamente coinvolta, attivamente o passivamente. Il comune cittadino entra, così, in contatto con qualcosa di nuovo come l arte di fare cinema. Il risultato di questo incontro provoca in lui un cambiamento, una diversa consapevolezza, che rappresenta la conseguenza immediata di una nuova scoperta. L ultima fase è quella di aggregazione. Nella quale si determina, appunto, una nuova posizione per i soggetti coinvolti. Ora è il momento della ricomposizione che avviene tramite il rito che nel caso specifico corrisponde alla proiezione serale in piazza. La risoluzione del conflitto si verifica sia nel momento in cui la gente si riunisce nella piazza per assistere ad un evento artistico, sia, in maniera completa, tramite il film stesso. 25

26 I film prodotti in quel luogo, aventi come sfondo tale territorio, sono nati dalla collaborazione con i cittadini. Le persone comuni appaiono nell immagine come figure di atmosfera ma anche come attori e protagonisti dell opera filmica. L equilibrio della città si riqualifica quando CinemadaMare se ne va. Ora però è tutto cambiato. Lo spettatore-abitante riflette sull esperienza fatta ma, insieme a lui, anche il giovane cineasta. Quest ultimo, lasciando quel luogo, si sentirà arricchito proprio grazie al processo di influenza reciproca della performance, innescato dal festival, tra la gente comune ed i ragazzi. 10) I ragazzi di CinemadaMare girano una scena nel retro di un teatro 26

27 Oggi i generi performativi (arte, teatro, cinema, spettacolo, sport, gioco, ecc.) essendo luoghi liminali di sperimentazione libera, in cui vengono rimodellate le forme socio-culturali, sono rappresentanti del loisir (tempo libero). Il tempo per sé che ognuno di noi si ritaglia nella propria vita è fondamentale per il benessere della persona, è il momento in cui l individuo fruisce dell offerta culturale proposta dalla propria società, condividendo con la comunità un momento di aggregazione. La fruizione artistica, la partecipazione ad un evento culturale, è da considerarsi come una vera e propria azione performativa, in quanto essa è un processo interattivo, durante il quale il pubblico si relaziona con la messa in opera, in un meccanismo comunicativo, dove l interazione è azione creatrice di senso. Nel caso specifico come quello di un festival cinematografico la valenza dell approccio partecipativo del fruitore nei confronti dell evento risulta avere un ruolo cardine. La riuscita dell evento stesso dipende dalla risposta positiva del pubblico, che deriva dal numero di presenze e dalla soddisfazione dei partecipanti che fruiscono in questo ambito di una o più opere cinematografiche. Come sostenuto dal filosofo francese Gérard Genette: Le opere non hanno come unico modo di esistenza e manifestazione il fatto di consistere in un oggetto. Esse ne hanno almeno un altro, che è quello di trascendere questa consistenza, o perché si incarnano in più oggetti, o perché la loro ricezione può estendersi molto oltre la presenza di quell oggetto (o di quegli oggetti), e in maniera tale da sopravvivere alla sua (o alla loro) scomparsa. 6 6 G. GENETTE, L opera dell arte. Immanenza e trascendenza [L Oeuvre de l art. Immanence et trascendance, 1994], Clueb, Bologna 1998, p.12 27

28 L opera nella sua consistenza fisica non esaurisce in se stessa gli elementi che la rendono tale. Secondo Genette: l opera che, come oggetto di ricezione e di relazione estetica, assume a seconda delle circostanze e dei contesti, andamenti e significati diversi. 7 Genette pone qui l attenzione sui contesti e sulle funzioni di ricezione, sottolineando come i cambiamenti in questo senso possano influire sulla fruizione dell opera. Ogni momento di fruizione è, a tutti gli effetti, una performance poiché sebbene l opera non si modifichi nella sua consistenza fisica, durante l osservazione e l azione di comprensione, essa si modifica continuamente per il nuovo significato che assume nell esperienza del fruitore. La fruizione artistica, così intesa, non potrà più essere considerata come uno stato di contemplazione ma dovrà necessariamente connotarsi come partecipazione, esperienza che si sviluppa in un determinato tempo, che permette di mettere in connessione il tempo di esistenza dell opera con quello del fruitore. E un processo relazionale che coinvolge il fruitore sia da un punto di vista cognitivo che emozionale, mentre crea un sistema di scambio informativo tra oggetto e osservatore, quindi tra mittente e destinatario di un processo comunicativo. Nel caso di CinemadaMare la fruizione dell evento da parte del pubblico ha due forme, una tradizionale e l altra sicuramente atipica. La prima riguarda il momento in cui il pubblico assiste alle proiezioni serali, che si svolgono nella piazza principale della città in cui è presente la manifestazione. La scaletta-tipo della serata prevede la proiezione di cinque 7 Ivi, p

29 cortometraggi di diverse nazionalità che partecipano alla Main Competition (il concorso a cui, per la nona edizione, hanno partecipato 167 film, espressioni di 47 cinematografie internazionali). Successivamente avviene l incontro con il pubblico di uno special guest, per concludere con la proiezione di un lungometraggio. Il lungometraggio viene presentato dall ospite e può essere un lavoro che lo vede coinvolto attivamente come regista, attore, sceneggiatore, ecc. oppure un documentario che rappresenta una retrospettiva sul cinema del passato. Ogni sera il pubblico assiste in maniera totalmente gratuita alle proiezioni, si trova a confrontarsi con film internazionali, ospiti internazionali. Il risultato che otterrà, quindi, il festival è proprio la fidelizzazione del pubblico e soprattutto la creazione o l aumento della sua competenza e capacità di valutazione artistica. Questo effetto avviene anche grazie al fatto che i film partecipanti alla Main Competition vengono votati direttamente dal pubblico presente in piazza, mediante la preventiva distribuzione di schede di votazione, che al termine della proiezione vengono ritirate dallo staff del festival e scrutinate il giorno seguente, per decretare i film vincitori della serata che accederanno alla fase semifinale. Quindi i film, scelti e selezionati dal gusto e dalle preferenze della Giuria Popolare, verranno proiettati di nuovo nelle città in cui il tour di CinemadaMare si sposterà; sottoposti ancora al giudizio di un pubblico popolare diverso. Questa è appunto la fase più propriamente interattiva dell evento, in cui ad una proposta filmica, quindi ad una comunicazione artistica, si crea una risposta immediata e diretta al messaggio da parte dell osservatore, che può esprimere il suo apprezzamento o il suo dissenso in tempo reale. 29

30 La fruizione, per così dire atipica, di CinemadaMare avviene nel momento in cui la popolazione della città viene coinvolta nella produzione dei film che i giovani registi del festival girano per le strade. Si instaura un vero e proprio rapporto tra la cittadinanza e i filmmakers di CinemadaMare, in quanto quest ultimi per realizzare i propri film che poi parteciperanno alla Weekly Competition, necessitano di varie location e utilizzano, come abbiamo visto, i bar della città, gli edifici pubblici, i negozi, utilizzati come scenario. Spesso non esitano a chiedere ospitalità nelle case private per girare le scene di interni, ricercano attori tra la gente comune, creano legami di collaborazione. Per esempio, giovani gruppi musicali locali possono comporre le colonne sonore dei film, o qualche negoziante può diventare addirittura il produttore del corto, al fine, forse non secondario, di dare visibilità al proprio esercizio nel corso del film. I rapporti di scambio che si possono instaurare tra i giovani filmmakers e la gente comune sono infiniti. 11) I filmmakers a contatto con i cittadini 30

31 L impulso del processo di comunicazione può anche partire direttamente dalla popolazione locale. Nei momenti di incontro con i giovani registi, i cittadini possono raccontare e trasmettere esperienze, storie, racconti, miti, leggende, tipici della propria comunità che possono essere descritti nei film realizzati. Spesso, infatti, è accaduto che, nei dieci anni di storia di questo festival, i soggetti dei film siano stati proprio i costumi, le tradizioni, gli eventi storici, i prodotti tipici, caratteristici del territorio in cui si svolge la manifestazione. In questo caso si attiva un processo di trasmissione della cultura e valorizzazione di eventi ed elementi, con un forte e alto valore storico, che acquistano grande rilevanza a livello sociale e antropologico. Costumi e tradizioni, ma anche e soprattutto storie, diventano testimonianze che il cinema trasforma in documenti permanenti, valorizzando l importanza della memoria dei valori antichi o attuali, di cui il patrimonio italiano è sicuramente e profondamente ricco. Tutto ciò avviene sia nei piccoli centri, in cui il coinvolgimento e l attenzione nei confronti dei giovani cineasti è sicuramente maggiore, perché vissuto dalla popolazione come una novità e come un evento unico e irripetibile, ma anche nelle grandi città proprio grazie a questo meccanismo di scambio che solo un mezzo come il cinema e l arte in generale, riesce a realizzare. Si crea in questo modo, una comunanza di intenti tra un gruppo di individui che crea effetti benefici nello sviluppo della creatività e nella creazione di legami di solidarietà fra persone. Tramite questi processi viene messo in risalto il valore delle comunità, anche e soprattutto, nel momento in cui la popolazione locale assiste alla proiezione dei film realizzati nel proprio territorio, andando a valorizzare il senso di appartenenza alla propria città, il riconoscersi nei suoi simboli nel suo patrimonio artistico e architettonico (ripreso dalla telecamere dei giovani 31

32 cineasti). Inoltre nell immagine cinematografica si riflette l espressione di una creatività dai connotati internazionali, che fa rispecchiare la comunità nei suoi valori, nelle sue caratteristiche in maniera inedita. Il pubblico, che in questo caso coincide con la popolazione locale, può attuare un meccanismo di riflessione attiva e partecipata sulle caratteristiche della propria società che vengono lette, interpretate e rappresentate da filmmakers che provengono da ogni parte del mondo. Attraverso il filtro del loro cinema si attiva una profonda e dinamica esperienza multimediale. 12) La caratteristica piazzetta di San Potito (Campania) in cui si sono svolte le proiezioni di CinemadaMare 32

33 4. Valore interculturale CinemadaMare è il più grande raduno di giovani filmmakers del mondo, a cui partecipano circa 150 ragazzi per ogni edizione. Giovani registi, attori, operatori, sceneggiatori, montatori, fonici, produttori, direttori della fotografia, scenografi, costumisti, provenienti da ogni parte del mondo si riuniscono per condividere una passione: la passione per il cinema. Questi ragazzi sono sia studenti di cinema presso le Università e le scuole internazionali sia professionisti che vogliono cimentarsi in qualcosa di nuovo. Come segnalato nel sito ufficiale di CinemadaMare, questo festival è un amore infinito, un sogno che diventa realtà, un amore vero, puro amore per il cinema, un esperienza da condividere con altri registi, un mondo di cinema e giovani, passione per la condivisione. 13) I filmmakers al lavoro 33

34 La grande opportunità che il festival offre ai filmmakers è quella di girare cortometraggi insieme a colleghi internazionali, studiare cinema a livello teorico ma soprattutto pratico, incontrare grandi nomi del cinema mondiale, condividendo idee e progetti, durante un tour estivo che attraversa l Italia. CinemadaMare Film Festival mira ad essere un'indimenticabile avventura per tutti i partecipanti che hanno la possibilità di vivere un esperienza di condivisione e formazione, il cui soggetto principale è il cinema e la sua sperimentazione. Le numerose lezioni di cinema, gli workshop organizzati dal festival a cui gratuitamente partecipano i ragazzi di CinemadaMare, hanno lo scopo di svolgere un attività formativa qualificata. La giornata tipo del festival prevede seminari pomeridiani, durante i quali in seguito alla visione di un film particolarmente significativo per la storia del cinema si crea un dibattito aperto a tutti, coordinato dal Direttore del festival. Gli stessi filmmakers possono proporre tematiche da affrontare o diventare loro stessi i relatori del seminario. Oltre allo studio di film l ospite italiano o straniero, maestro di una professionalità della Settima Arte, incontra i ragazzi tenendo un workshop durante il quale risponde alle domande dei presenti, fornendo preziosi consigli sui loro progetti futuri. Il festival innesca un meccanismo di scambio, di interazione, di sviluppo della creatività e promozione del lavoro artistico, che nasce dalla forza del gruppo. Il gruppo dei filmmakers che partecipano a CinemadaMare diviene un insieme di persone unite da un sentimento di coesione e di appartenenza che cooperano e condividono idee comuni. E un aspetto particolarmente affascinante della manifestazione, favorito dalla convivenza quotidiana che i 34

35 ragazzi vivono abitando insieme in edifici scolastici, messi a disposizione dai Comuni che ospitano l evento, ed appositamente adibiti ad ostello. Il compito dei giovani registi, attori, operatori, produttori, sceneggiatori, che partecipano al festival, è quello di formare una troupe e creare un cortometraggio che parteciperà alla competizione settimanale ( Weekly Competition ). Il progetto che viene realizzato nasce, quindi, da una crew composta da elementi provenienti da diverse culture, diversi percorsi di studio, diverse professionalità e capacità. Questi ragazzi hanno la grande opportunità di imparare e apprezzare l'importanza del lavoro di gruppo, della cooperazione e della tolleranza, mentre sviluppano ulteriormente il loro talento nel realizzare il loro sogno di cineasti. La sfida di ogni filmmaker di CinemadaMare consiste nel percorrere l Italia vivendo e lavorando con altri che, inizialmente stranieri, trovano alla fine dell esperienza molteplici motivi di unione, avendo condiviso per settimane stanze, obiettivi, storie, conoscenze, occasioni e imprevisti. I giovani filmmakers trovano ulteriore gratificazione dal valore aggiunto al proprio lavoro che deriva dalle mani e dalle menti di coloro che contribuiscono alla realizzazione dell obiettivo di portare avanti un progetto che consenta l espressione di una creatività personale, pur derivando da un lavoro collettivo, poiché fare film è prima di tutto uno sforzo di insieme. Ogni giovane autore è coinvolto in un progetto influenzato dall ambiente internazionale del festival, in cui ognuno può fare la differenza grazie al suo bagaglio culturale, alle sue tradizioni, favorendo la nascita di nuovi rapporti interpersonali tra ragazzi provenienti da differenti Paesi. E un confronto continuo di autori provenienti da culture profondamente diverse, come diverse sembrano essere la cultura europea, americana, asiatica o araba. 35

36 Ogni edizione del festival crea la possibilità, per tutti i giovani autori, di realizzare progetti che siano il frutto di una creatività mista, di idee figlie di una specifica cultura cinematografica, quella che ogni partecipante condivide con il team, creando opere, in questo caso cortometraggi, che sono espressione di una modalità artistica internazionale, legata alla storia e alle tradizioni di ogni filmmaker. Il festival ha sicuramente l obiettivo di costituire una crescita professionale e umana, attraverso il serio lavoro ma anche il divertimento e l'intrattenimento. I 150 filmmakers viaggiano insieme al festival, con il pullman del festival e altri mezzi, scoprendo ed esplorando ogni città del tour e avendo sempre la possibilità di girare e di proiettare film in ogni tappa. Per sostenere l internazionalità dell evento, il festival garantisce un rimborso delle spese di viaggio ad ogni partecipante, che aumenta in relazione alla maggiore lontananza del Paese di provenienza e al periodo di permanenza. Più sarà lungo, più alto sarà l incentivo economico di sostegno. Questo confronto continuo tra giovani cineasti che provengono da ogni parte del mondo porta all interno di ogni singola città un clima internazionale che dialoga con le caratteristiche di ogni contesto locale. Questo confronto porta con sé una grande energia, una spinta all attività, intesa come attitudine ad agire, a fare, tipica sia del lavoro (il set) che del linguaggio (l immagine) cinematografico. Il regista Marco Bellocchio, nell intervista svoltasi a Roma durante la nona edizione del festival nell estate 2011, a questo riguardo ha dichiarato: Girare un film è vivere con le persone e condividere le stesse emozioni, rimanendo legati al passato come al presente. 36

37 Sottolineando l importanza della comunità, del lavoro di gruppo nel cinema, legato soprattutto al valore della condivisione di un progetto comune. Il senso di comunità, che si coglie nel lavoro delle troupe operanti durante CinemadaMare, è quello di una comunità in cui non si è più soltanto fianco a fianco ma si è, in un certo qual modo, uniti l uno con l altro. Questo gruppo di persone si muove verso un obiettivo, quello di creare un opera d arte collettiva, mentre sperimenta relazioni interpersonali dinamiche e di confronto. Anche i rapporti istituzionalizzati e strutturali vengono modificati dall esperienza che fa evolvere l individuo stesso grazie alla sua potenza intrinseca e che, di conseguenza, porta alla crescita dell intera comunità in cui è inserito. Ovviamente il viaggio intrapreso dal filmmaker che partecipa a CinemadaMare inizia con l allontanamento dalla società d appartenenza, per entrare a far parte di una nuova comunità definita dalla creazione di legami particolari, di collaborazione e supporto, che hanno come fine la crescita intellettuale e l approfondimento delle tecniche cinematografiche. Lo scambio diviene il fondamento per la nascita di sinergie che daranno vita a relazioni che hanno la potenzialità di mettere in discussione i valori, le consuetudini, il know-how, della cultura d appartenenza, facendo nascere nuovi equilibri e nuovi modi di interpretare la realtà, avendo come risultato manifestazioni comunicative innovative ed originali, anche tramite l utilizzo delle nuove tecnologie. CinemadaMare grazie alle sue peculiarità si presenta come un evento che afferma valori come l assoluto rifiuto dell etnocentrismo, al fine di favorire l integrazione e interazione di diversi universi culturali che trovano un punto d incontro nella condivisione di uno stesso linguaggio: quello del cinema. 37

38 La forza di un atteggiamento disponibile alla comprensione verso identità altre, ma anche verso la propria identità culturale, tramite un sentimento comune di uguaglianza, solidarietà è alla la base della creazione di prodotti artistici, nati da una cooperazione in cui ognuno è libero di essere se stesso e di esprimere la propria sensibilità artistica. Il festival è in questo caso la soddisfazione dell esigenza del dialogo interculturale, poiché riesce a mantenere saldo e forte il contatto con la propria identità e, contestualmente, ampliare e contaminare i rapporti tra diversi modelli culturali, in un ricco processo di comunicazione. Questa dialogicità intraculturale che si instaura tra l io e l altro, tra l identico e il diverso, tra il proprio e l estraneo, è anche facilitata dalla presenza di una figura fondamentale per lo svolgimento di CinemadaMare, cioè quella del traduttore (interprete linguistico), che rende possibile la comunicazione verbale e quindi favorisce ulteriormente il rapporto di parità e collaborazione tra tutti i giovani cineasti. L attivazione di tutti questi processi di elevato contenuto culturale hanno fatto in modo che nel 2011, per la nona edizione della manifestazione, CinemadaMare sia diventato l unico festival al mondo a poter vantare il prestigioso patrocinio UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l Educazione, la Scienza e la Cultura). Nella nota del Comunicato della Commissione Nazionale Italiana per l UNESCO, tra le motivazioni che hanno spinto una delle più importanti sezioni dell ONU a conferire questo riconoscimento a CinemadaMare, si legge: La considerazione dell alto valore dell iniziativa, volta alla promozione della cultura e dell attività cinematografica dei più giovani. 38

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