Ettore Messina Lele Molin

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1 Il sistema offensivo del CSKA Mosca Ettore Messina Lele Molin Il sistema di gioco da noi adottato può risultare talvolta complicato per i nostri giocatori. Pretende in particolare attenzione dal punto di vista mentale ed una buona padronanza dei fondamentali individuali offensivi. Vediamo le linee guida del nostro sistema di attacco. Pensiamo che il nostro sistema offensivo non sia poi così originale; quello che fa la differenza non sono i giochi in se ma come si applicano le idee che sono dietro ai singoli schemi. Spendiamo molto del nostro tempo a capire come utilizzare al meglio le caratteristiche dei nostri giocatori in attacco. Questo è un processo lungo e talvolta non si riesce a trovare nel breve un preciso ruolo per ognuno dei nostri giocatori e quindi ad attaccare in modo realmente pericoloso. Crediamo fortemente che aldilà delle scelte offensive ci si debba preoccupare del miglioramento dei giocatori, mettendoli nelle condizioni migliori per essere pericolosi in attacco: efficacia usando le loro qualità. Questo è valido a livello seniores mentre a livello giovanile ci sarà da correggere questa impostazione, però in sostanza, crediamo che in ogni caso i giocatori debbano costruirsi un idea precisa di cosa possano fare in attacco. L idea generale del sistema offensivo del CSKA che ci ha guidato del nostro sistema di gioco è la convinzione che non è certamente lo schemino oppure giocare libero che fa la differenza. Noi vogliamo che i nostri giocatori in attacco abbiano il tempo per essere consapevoli di quello che sta facendo la difesa, devono poter leggere il comportamento difensivo degli avversari. Qualsiasi attacco può essere originale, ma se l attaccante non è in grado di capire ciò che la difesa perde di efficacia. La difficoltà dell attacco sta nelle opzioni di lettura a disposizione. E non è detto che questo sia più facile per i seniores. Se prendiamo un esempio banale come l uscita da un blocco basso, non è detto che il tiratore che esce dal blocco sotto la pressione difensiva e magari in una situazione di di tempo ed importanza del risultato pressante, possa facilmente reagire come scritto sui libri o sui fogli di allenamento: inseguito, reagire con un curl, difensore in mezzo al blocco reagire con un fade away,... Quindi non sono scontate le letture in attacco, noi allenatori dobbiamo fornire ai giocatori lo spazio ed il tempo per poter meglio comprendere cosa sta facendo la difesa. È importante avere un sistema offensivo all interno del quale si possa leggere la difesa e reagire di conseguenza. Una cosa che ci ha spinto a semplificare il nostro sistema in attacco è stata l introduzione della regola dei. Abbiamo reso le nostre situazioni offensive molto più semplici di un tempo, cercando di attaccare già dai primi secondi del possesso offensivo della palla. Siamo convinti che forse solo con le squadre molto deboli in difesa, si possa in modo occasionale guadagnare un canestro nella prima opzione offensiva. Molto spesso alla nostra prima opzione abbiamo una reazione difensiva corretta, e noi vogliamo leggere questa reazione per poi punirla. Vediamo come esempio una situazione di Pick and Roll in transizione (diagramma n. ); Pagina

2 Pagina Diagramma n. questa situazione provoca una reazione della difesa, allora dato per assunto che non beccano canestro sul penetra e scarica sul lato forte, noi dobbiamo quindi avere il tempo per leggere la loro risposta difensiva in questa situazione ed arrivare a mantenere se non aumentare il vantaggio acquisito nel proseguo dell azione sfruttando lo spacing-timing e la qualità dei passaggi. Dieci anni fa con la regola dei 0 nella prima parte del possesso molte squadre giocavano senza un vero attacco del canestro avversario. Non stiamo dicendo che non prendiamo mai un tiro sulla prima opzione dell attacco; se c è un tiro con ampio margine libero lo prendiamo, ma quello che principalmente ci interessa è provocare una reazione e poi agire di conseguenza trovando le nostre situazioni di uno contro uno i nostri passaggi ed il nostro movimento. Un concetto che abbiamo sviluppato nel tempo e che sempre ci aiuta soprattutto quando si giocano partite dove la palla risulta pesante, (finali di partite importanti per esempio) e attaccare con la difesa schierate diventa un gioco difficile, perche i nostri avversari sono pronti a coprire i punti forti del nostro attacco, e le nostre percentuali offensive scendono molto. Utilizziamo molto la transizione offensiva, dove per transizione offensiva intendiamo la fase di passaggio dalla difesa all attacco che non è però riconducibile alle semplici fasi di contropiede primario e secondario, ma un attacco che si svolge a tutto campo senza interruzioni. La nostra squadra deve muoversi come una onda, dove gli attaccanti arrivano a velocità medio alta, andando ad occupare le nostre posizioni offensive cercando, prima che la difesa prenda una posizione di equilibrio, di prendere un vantaggio offensivo. L 80% delle squadre in Europa giocano il pick and roll in transizione, lo facevamo anche noi quando avevano Papaloukas poiché lui era cosi bravo non solo nel trovare facili tiri o subire falli, ma principalmente nel trovare subito compagni liberi per un tiro. Obiettivo principale della transizione offensiva non è quello di avere un tiro sulla prima opzione ma è quello di attaccare prima dello schieramento della difesa, utilizzando anche qui una buona circolazione della palla. Queste sono le idee generali che operano da premessa di tutti i nostri giochi in attacco. Per noi il contropiede primario è una chiara situazione di sovrannumero ( vs,.. vs ) che nasce da palla recuperata/rubata, le altre volte che il tutto nasce da rimbalzo difensivo

3 o da canestro subito andiamo a giocare una transizione organizzata con un cambio di lato, palla al pivot, Noi al CSKA giochiamo spesso in transizione per dare la palla al pivot dentro l area o in post. Giocare in transizione è il tratto distintivo di chi gioca il basket più piacevole da vedere, ma per fare questo ci vuole estrema conoscenza dei fondamentali ed estrema consapevolezza da parte dei giocatori del ritmo della partita. Per controllare questo tipo di situazione noi spesso ed in special modo in trasferta giochiamo in transizione dove per primo obiettivo abbiamo quello di dare palla al pivot, penetrando dentro la loro difesa. In questo modo determiniamo una situazione dove la difesa deve necessariamente reagire e dove troviamo un ritmo preciso per il nostro attacco dopo che la palla è andata dentro. Con palla in post basso i compagni hanno come reazione spontanea di fermarsi per vedere cosa accade. Questo breve momento di pausa determina un corretto timing dell azione susseguente. E con palla che esce di nuovo sul perimetro potremmo aver un buon tiro. Noi prendiamo con cura la statistica di quante volte portiamo la palla nel cuore della difesa (diagramma n. ) o con un passaggio o con una penetrazione. Pagina Diagramma n. È importante per il nostro ritmo di attacco, mettere la palla dentro, giocare la palla solo sul perimetro crea molte difficoltà al nostro attacco e risulterà difficile vincere. Dare la palla dentro ci da equilibrio e ci consente di attaccare nel cuore della difesa, dove prevediamo che le squadre avversarie avranno una organizzazione difensiva, quindi noi dobbiamo essere pronti a giocare contro questa reazione per poter prendere un vantaggio ed un conseguente tiro non contestato. Noi abbiamo realizzato in questi anni che dobbiamo puntare ad avere almeno venti tiri scaturiti da queste situazioni di palla dentro e fuori. Inoltre ed in special modo nelle fasi iniziali delle partite dove gli arbitri sono molto fiscali, il gioco interno mette in forte difficoltà i lunghi avversari. Questo vuol dire limitare questi avversari nel proseguo della

4 partita. Togliere presto dal gioco un lungo avversario vuol dire liberare la loro area difensiva da ingombri importanti che possono limitarci nelle penetrazioni a canestro, nei rimbalzi offensivi ed altro ancora. Altro obiettivo del nostro attacco tramite il gioco interno è quello di attaccare i loro forti attaccanti. Vogliamo che la loro star offensiva lavori forte in difesa limitandolo nel gioco complessivo, portandolo in una situazione difficile di falli. Questo toglie all attacco avversario un chiaro punto di riferimento. In definitiva il nostro possesso offensivo non deve avere come unico obiettivo quello di prendere un tiro, ma dobbiamo avere una consistenza di gioco e produrre anche altro. In ogni caso non vogliamo prendere il tiro che la difesa ci vuole far prendere. Noi, come detto, dobbiamo creare un vantaggio per il nostro attacco e poi con il movimento contemporaneo della palla e dei giocatori cerchiamo di mantenerlo o addirittura di ampliarlo con uno o più passaggi. L obiettivo che deve essere chiaro è comune a tutti e che giochiamo in attacco per cercare sempre in ogni momento un vantaggio offensivo per poi sfruttare i passaggi per andare a capitalizzare il vantaggio. Già nel lavoro individuale sottolineiamo la grande importanza del saper passare e del saper ricevere il pallone. E questo da sempre nel nostro lavoro. Già alla Virtus Bologna con Ginobili, Jaric, lavoravamo molto sui passaggi: quando e come passare la palla è un obiettivo prioritario per migliorare il nostro gioco. Non solo il tiro, quindi, nel lavoro individuale, ma con quale tecnica passare la palla al pivot, come riceverla in quella delicata posizione, come rovesciare il lato di campo, tornando quindi a quello che dicevano all inizio non è tanto importante lo schema, ma come usate i fondamentali e che idea di gioco offensivo avete. Imparare ad attaccare cosa prevede la difesa avversaria: raddoppio sul pivot, cosa fanno sul pick and roll, come posizionare i nostri giocatori per attaccare i punti deboli degli avversari. Usare bene i vostri giocatori ed in particolar modo i vostri pivot non dando solo loro la palla ma sapere cosa fare dopo il passaggio. E non è un processo immediato, si costruisce man mano che conoscete le qualità dei singoli giocatori. Dovete sapere a chi dare palla nei momenti topici della partita, quelli che sotto pressione sanno continuare ad attaccare. Quelli che hanno personalità per reggere le situazioni difficili. L importante è riuscire ad avere consistenza nel proprio gioco, dare un senso a tutto quello che si fa sul campo, capire perché e quando con un passaggio possiamo essere più efficaci e non belli da vedere. Ogni possesso della palla dobbiamo produrre qualcosa. Le nostre squadre sono state caratterizzate dal mettere la palla in post baso, come detto questo è il nostro obiettivo prioritario e tutte le volte che non ci riusciamo o perché la difesa avversaria c è lo impedisce o perche noi non abbiamo la giusta pazienza di cercare il post torniamo a lavorare forte in allenamento su questo principio. Pagina

5 Qual è la prima cosa che curiamo per portare la palla in post basso (dove ovviamente ci può essere un o un altro giocatore qualsiasi, un o il nostro playmaker poiché tutti devono poter essere pericolosi in post basso)? Rispondiamo a questo interrogativo analizzando una situazione di uscita da un blocco (diagramma n. ). In questa situazione qui chiunque si trova in punta dopo aver passato palla al tagliante deve liberare quella zona per consentire al secondo lungo di rimpiazzarlo. Non solo è importante muoversi in questo modo per il massimo delle opzioni per chi ha ricevuto palla, ma soprattutto perché con palla in ala la difesa è sbilanciata contro un rapido ribaltamento della palla stessa. La cosa fondamentale è il timing di tutta questa azione. Il giocatore che ha portato il blocco utilizzare tutti i fondamentali necessari per poter prendere una buona posizione dentro l area. Pagina Diagramma n. Rivediamo lo schieramento iniziale (diagramma n. ). Con palla che arriva in ala e post basso fortemente anticipato dal proprio difensore, una prima cosa che possiamo fare per collaborare con efficacia è attaccare con una penetrazione decisa verso la linea di fondo. A questo movimento reagirà sigillando con un auto blocco il proprio difensore, mentre un nostro tiratore perimetrale andrà a schierarsi sull angolo del lato debole (diagramma n. ). Questa è una regola valida per tutte le spaziature in tutti gli attacchi che utilizziamo. Chi era arrivato in punta farà ombra sulla penetrazione e l altro giocatore sul lato debole andrà ad aprire una linea di passaggio così da punire il possibile aiuto del proprio difensore sulla linea di passaggio per il compagno in angolo.

6 X X X X X Pagina 6 Diagramma n. Il giocatore con palla deve battere la pressione ginocchio contro ginocchio andando in penetrazione. Se invece la difesa contro la palla contiene, quella contro il post è dietro e quella contro il giocatore in punta flotta, noi utilizziamo il triangolo offensivo per dare palla in post basso (diagramma n. ). X X X X X Diagramma n. Sul passaggio dall ala in punta con difensore del post che si stacca dentro l area possiamo tornare il pallone in area mentre il post va a rubare spazio dentro l area per una ricezione profonda (diagramma n. 6). Sempre restando su queste nostre regole e principi un altra nostra situazione offensiva era l attacco delle doppie uscita, che di per se non rappresenta una grande novità, ma noi cercavamo di farlo secondo le nostre caratteristiche ed è divenuto nel tempo uno dei nostri attacchi più efficaci.

7 Primo obiettivo era quello di far muovere i nostri uomini sul perimetro e poi usare i pivot. Far muovere subito la difesa e poi agire sulla loro reazione (diagramma n. 7). Pagina 7 X X X X X Diagramma n. 7 Potevamo avere Langdon che usciva dai blocchi (diagramma n. 8) ma spesso utilizzavamo come tagliante Syskaukas moto bravo a tornare sul primo blocco (diagramma n. 9). Diagramma n. 8 Diagramma n. 9 Torniamo all esempio di Langdon che taglia ed esce in ala sul lato sinistro del nostro attacco. Sulla ricezione di Langdon in ala, fa un flash in post alto, mentre si allarga in angolo sul lato debole. Ma se esegue un ricciolo sul blocco a sinistra e riceve palla all altezza del gomito alto, si allargherà verso l angolo del lato debole (diagramma n. 0).

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