LA POLITICA DI SVILUPPO E COESIONE DELL UNIONE EUROPEA
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1 LA POLITICA DI SVILUPPO E COESIONE DELL UNIONE EUROPEA ENEA CASACCIA 21 MARZO 2006 Dott. Piero Fazio 1
2 I FONDI STRUTTURALI DELL UNIONE EUROPEA Essi sono il principale strumento per la realizzazione del principio della coesione economica e sociale. Fino alla Riforma del 1988 l accesso ai Fondi Strutturali era realizzato per progetti relativi ai singoli Fondi e per obiettivi definiti dai singoli paesi. Con la Riforma del 1988 vengono istituiti dei principi fondamentali (confermati sia dalla Riforma del 1993, sia dalla Riforma del 1999) che modificano radicalmente il meccanismo di accesso, fondato sui Programmi Plurifondo (per rendere coerente e sinergica l utilizzazione dei Fondi). Con la Riforma del 1999 viene rafforzato il peso di alcuni principi fondamentali (concentrazione e partenariato) e vengono istituite regole più strette per improntare la gestione dei programmi ai criteri dell efficienza e dell efficacia. Oggi, dopo l avvenuto ampliamento dell U.E., è in fase di implementazione una radicale riforma delle regole del gioco, che governeranno la formulazione e l attuazione dei futuri programmi. 2
3 I FONDI STRUTTURALI DELL U.E. Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) istituito nel FESR FSE FEOGA SFOP Finalità: superare gli squilibri regionali nell U.E. attraverso la promozione di uno sviluppo duraturo e sostenibile. Campi di intervento: Infrastrutture; Investimenti produttivi; PMI; Istruzione(*); Sanità(*); R&S(*); Turismo; Beni culturali. (*) Inseriti per la prima volta dai Regolamenti del 1993 tra gli ambiti di cofinanziamento del FESR, in quanto individuati come nuovi campi di intervento comunitario dal trattato di Maastricht.
4 I FONDI STRUTTURALI DELL U.E. Fondo Sociale Europeo (FSE) istituito nel 1958 FESR FSE FEOGA SFOP Finalità: sviluppo delle risorse umane e sostegno all occupazione. Campi di intervento: Formazione; Aiuti all assunzione dei lavoratori; Adeguamento delle strutture formative; Pari opportunità; Patti territoriali per l occupazione. 4
5 I FONDI STRUTTURALI DELL U.E. Fondo Europeo di Garanzia e Orientamento Agricolo (FEOGA) istituito nel 1962 FESR FSE FEOGA SFOP Finalità: sostegno alla politica agricola comunitaria e miglioramento delle strutture agricole. Campi di intervento: Ammodernamento strutture agricole; Trasformazione, promozione e commercializzazione dei prodotti locali; Tutela e sviluppo dell ambiente rurale; Prevenzione catastrofi naturali nelle zone ultraperiferiche. 5
6 I FONDI STRUTTURALI DELL U.E. Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca (SFOP) istituito nel 1993 FESR FSE FEOGA SFOP Finalità: rafforzare la competitività delle aree a vocazione nella pesca. Campi di intervento: Flotta da pesca; Acquacoltura e fascia costiera; Attrezzature dei porti da pesca; Trasformazione e commercializzazione del pesce; Prospezione dei mercati. 6
7 I QUATTRO PRINCIPI FONDAMENTALI DEI FONDI STRUTTURALI 1. la concentrazione su obiettivi prioritari 2. la partnership nel processo decisionale 3. la programmazione degli interventi 4. l addizionalità delle risorse 5. la latenza di un quinto principio : la capacità di assorbimento e l efficacia 7
8 I QUATTRO PRINCIPI FONDAMENTALI DEI FONDI STRUTTURALI 1. La concertazione su obiettivi prioritari 8 1. Concertazione 2. Partnership 3. Programmazione 4. Addizionalità 5. Assorbimento ed Efficacia Obiettivo 1 Sviluppo e adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo. P.I.L. per abitante inferiore al 75% della media comunitaria (a parità di potere d acquisto) Obiettivo 2 Riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali. zone industriali zone rurali zone urbane zone dipendenti dalla pesca Obiettivo 3 Favorire l adeguamento e l ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione.
9 I QUATTRO PRINCIPI FONDAMENTALI DEI FONDI STRUTTURALI 2. La partnership nel processo decisionale 1. Concertazione 2. Partnership 3. Programmazione 4. Addizionalità 5. Assorbimento ed Efficacia L evoluzione del principio: La definizione delle scelte di intervento dei programmi deve realizzarsi attraverso la costante concertazione tra Commissione dell Unione Europea, autorità nazionali e regionali (Riforma 1988). La concertazione, nel rispetto delle linee di riforma del 1988, viene estesa alle parti economiche e sociali (Riforma 1993), ed è relativa sia alla fase di elaborazione dei programmi che alle fasi di accompagnamento e valutazione delle azioni. 9
10 I QUATTRO PRINCIPI FONDAMENTALI DEI FONDI STRUTTURALI 2. La partnership nel processo decisionale Concertazione 2. Partnership 3. Programmazione 4. Addizionalità 5. Assorbimento ed Efficacia Il principio della partnership allargata viene ribadito per la nuova fase di programmazione (Riforma 1999), con verifiche pregnanti sulle modalità ed i contenuti assunti dalla prassi concertativa sia nella fase di programmazione, sia nella fase di attuazione: ampliati i soggetti della partnership: organizzazioni non governative, autorità ambientali, gli enti locali, ecc.; le proposte dei Piani Globali di Sviluppo, inoltrate alla Commissione, devono essere corredate del parere dei soggetti della concertazione; il giudizio della Commissione sui Piani deve tener conto del parere dei soggetti della concertazione; ogni anno la Commissione consulta le parti sociali organizzate a livello europeo sull esperienza della politica di coesione.
11 I QUATTRO PRINCIPI FONDAMENTALI DEI FONDI STRUTTURALI 3. La programmazione degli interventi Concertazione 2. Partnership 3. Programmazione 4. Addizionalità 5. Assorbimento ed Efficacia Utilizzazione coordinata dei diversi fondi: Obiettivo 1 FESR FSE FEOGA-O SFOP Obiettivo 2 FESR FSE Obiettivo 3 FSE Periodo pluriennale degli interventi programmati (7 anni): Trasformare le strutture sociali ed economiche dell Europa, in vista dell allargamento comunitario. La dimensione territoriale dei programmi: di norma programmi a livello di NUTS 2; in circostanze particolari, programmi per le complessive regioni dell Obiettivo 1 di uno stato membro.
12 I QUATTRO PRINCIPI FONDAMENTALI DEI FONDI STRUTTURALI 4. L addizionalità delle risorse 1. Concertazione 2. Partnership 3. Programmazione 4. Addizionalità 5. Assorbimento ed Efficacia Come regola generale, il livello della spesa pubblica nei settori di intervento dei fondi strutturali deve essere almeno pari a quello del precedente periodo di programmazione. L Amministrazione è obbligata a informare costantemente la Commissione sui vincoli che via via intervengono per il rispetto dell addizionalità. Tre verifiche: ex ante (prima del QCS); a metà percorso; prima del 31 dicembre
13 I QUATTRO PRINCIPI FONDAMENTALI DEI FONDI STRUTTURALI 5. La latenza di un quinto principio : la capacità di assorbimento e l efficacia La riprogrammazione automatica (Art. 31, comma 2 del Regolamento (CE) n. 1260/1999) La quota di un impegno che non è stata liquidata mediante 1. Concertazione acconto o per la quale non è stata presentata alla 2. Partnership Commissione una domanda di pagamento ammissibile entro 2 3. Programmazione anni ( ) è disimpegnata automaticamente dalla 4. Addizionalità Commissione; la partecipazione dei Fondi all intervento in 5. Assorbimento ed questione viene ridotta in misura corrispondente. Efficacia La riserva di efficacia e di efficienza (Art. 44, commi 1 e 2 del Regolamento (CE) n. 1260/1999) A metà percorso e non oltre il 31 marzo 2004 la Commissione assegna, in stretta concertazione con lo Stato membro interessato, [le riserve] ai programmi operativi che sono considerati efficaci ed efficienti. 13
14 IL QUADRO COMUNITARIO DI SOSTEGNO Il contenitore programmatico che enuclea tutti gli interventi dei fondi strutturali relativi alle Regioni dell Obiettivo 1 è costituito dal Quadro Comunitario di Sostegno. esso scaturisce dalla concertazione tra Commissione e Stato membro (il Q.C.S. è il risultato di un processo di negoziazione); in esso c è l individuazione di: assi prioritari di intervento (definiti attraverso il confronto tra indicatori di fabbisogno e indicatori di dotazione); identificazione dei programmi operativi: a livello nazionale (P.O.N.); a livello regionale (P.O.R.). 14
15 15 LA PROGRAMMAZIONE NEL Q.C.S. A SSE P RIORITARIO Valorizzazione delle risorse naturali e ambientali A SSE P RIORITARIO Rafforzamento delle reti A SSE P RIORITARIO Valorizzazione delle risorse culturali e storicoartistiche 6 ASSI PRIORITARI A SSE P RIORITARIO M iglioram ento della qualità delle città, delle istituzioni locali e della vita associata A SSE P RIORITARIO Valorizzazione delle risorse umane A SSE P RIORITARIO Potenziamento e valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo
16 I PON E I POR DEL PERIODO milioni di euro Risorse Obiettivo ,802 Risorse sostegno transitorio 605,317 Risorse comunitarie complessive ,119 Programmi Operativi Obiettivo 1 Riparto percentuale Importi Totali Regionali 74,60% ,933 Basilicata 4,40% 1.632,586 Calabria 15,60% 5.863,163 Campania 24,60% 9.215,897 Puglia 17,80% 6.670,962 Sardegna 12,50% 4.670,830 Sicilia 25,10% 9.415,495 TOTALE assegnato ,933 Nazionali 25,40% ,869 Scuola 718,406 Ricerca 2.267,330 Industria 3.919,307 Pesca 276,500 Sicurezza 1.085,792 Trasporti 4.280,548 Assistenza Tecnica 432,614 TOTALE assegnato ,869 Sostegno Transitorio 605,317 Molise 605,317 16
17 I FONDI STRUTTURALI DOPO IL 2006 Nell U.E. sono entrati e stanno per entrare nuovi partner (10 nel maggio 2004 e 2 nel 2007). Ciò comporterà una sostanziale modificazione della struttura sociale, economica e istituzionale dell Unione: aumenteranno i divari di benessere tra le regioni dell U.E.; abbassamento del PIL pro-capite europeo; spostamento del baricentro dell Obiettivo 1 dal mediterraneo all Est Europa. 17
18 I FONDI STRUTTURALI DOPO IL 2006 I paesi dell allargamento PIL pro-capite (PPA) EU 25=100 (2004) Tasso di disoccupazione (2005) Tasso di occupazione (2004) Bulgaria 30,3 9,9 54,2 Cipro 82,8 5,3 68,9 Estonia 51,2 7,8 63 Ungheria 60,1 7,1 56,8 Lettonia 42,8 9 62,3 Lituania 47,8 8,2 61,2 Malta 69,2 7,2 54 Polonia 48,8 17,7 51,7 Rep. Ceca 70,3 7,9 64,2 Rep. Slovacca 51,9 16,4 57 Romania 32,2 7,7 57,7 Slovenia 79,1 6,3 65,3 Turchia 28,5 10,3 (p) 46,1 UE (25 paesi) 100 8,7 63,3 UE (15 paesi) 108,6 7,9 64,7 (p)= dato provvisorio 18
19 LA NUOVA POLITICA DI COESIONE PER IL PERIODO a. Le risorse b. I nuovi obiettivi c. Le Regioni del Mezzogiorno dal al d. Il processo di programmazione 19
20 LA NUOVA POLITICA DI COESIONE PER IL PERIODO a. Le risorse 20 a. Le risorse b. I nuovi obiettivi c. Le Regioni del Mezzogiorno dal al d. Il processo di programmazione Le risorse destinate a tale politica costituiscono il 34% del bilancio U.E.: 336 miliardi di Euro (prezzi 2004) C è una divisione a priori tra vecchi e nuovi stati membri: 50% e 50% Più dei ¾ della dotazione finanziaria è destinato alle regioni e agli Stati in ritardo di sviluppo Il 3% degli stanziamenti va a costituire una riserva di qualità, efficienza ed efficacia, che sarà oggetto di attribuzione premiale da parte della Commissione nel 2011 L 1% dell Obiettivo Convergenza e il 3% dell Obiettivo Competitività vanno a costituire una riserva nazionale per affrontare sopravvenienti ristrutturazioni economiche e crisi sociali
21 LA NUOVA POLITICA DI COESIONE PER IL PERIODO b. I nuovi obiettivi a. Le risorse b. I nuovi obiettivi c. Le Regioni del Mezzogiorno dal al d. Il processo di programmazione Nuovo obiettivo 1: CONVERGENZA Nuovo obiettivo 2: COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE Nuovo obiettivo 3: COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA 21
22 LA NUOVA POLITICA DI COESIONE PER IL PERIODO b. I nuovi obiettivi: 1 CONVERGENZA a. Le risorse b. I nuovi obiettivi c. Le Regioni del Mezzogiorno dal al d. Il processo di programmazione Vi confluiscono le Regioni in ritardo di sviluppo (PIL Pro-Capite inferiore al 75% della media U.E.); le Regioni in phasing-out statistico; le Regioni ultraperiferiche (Azzorre, Madera, Canarie, Dipartimenti francesi d oltremare); gli interventi del Fondo di Coesione (paesi con il PIL Pro-Capite inferiore al 90% della media U.E.). Finalità: Criteri di ammissibilità: Dotazione finanziaria: Criteri di riparto: Fondi: accelerare la convergenza delle regioni meno sviluppate PIL per abitante inferiore al 75% della media UE25; sostegno transitorio per le Regioni con effetto statistico ; Regioni ultraperiferiche circa 82% delle risorse popolazione ammissibile, ricchezza regionale e nazionale, tasso di disoccupazione FESR, FSE, Fondo di Coesione Priorità: ricerca, innovazione, risorse umane, infrastrutture, ambiente 22
23 LA NUOVA POLITICA DI COESIONE PER IL PERIODO b. I nuovi obiettivi: 2 COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE a. Le risorse b. I nuovi obiettivi c. Le Regioni del Mezzogiorno dal al d. Il processo di programmazione Vi confluiscono le Regioni dell ex Obiettivo 1 e altri territori proposti dagli Stati membri la cui candidatura verrà valutata dalla Commissione. Finalità: accrescere la competitività e l attrattività delle regioni attraverso programmi di sviluppo imperniati sul sostegno all innovazione e sulla preparazione del fattore umano Criteri di ammissibilità: Dotazione finanziaria: Criteri di riparto: Fondi: Regioni non ammissibili all obiettivo Convergenza (gli Stati membri propongono le Regioni candidate alla Commissione) Regioni ex Ob. 1 per effetto sviluppo (regime transitorio fino al 2013) circa 16% delle risorse popolazione ammissibile, ricchezza regionale, tasso di disoccupazione, tasso di occupazione, grado di istruzione della popolazione attiva, densità demografica FESR (programmi regionali) e FSE (programmi nazionali) Priorità: economia della conoscenza/ innovazione, ambiente e prevenzione dei rischi, accessibilità ai servizi di trasporto e TLC 23
24 LA NUOVA POLITICA DI COESIONE PER IL PERIODO b. I nuovi obiettivi: 3 COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA a. Le risorse b. I nuovi obiettivi c. Le Regioni del Mezzogiorno dal al d. Il processo di programmazione Si mira a rafforzare la cooperazione transfrontaliera (programmi congiunti), transnazionale e di cooperazione e scambio di esperienze su tutto il territorio U.E. Confluiranno in questo obiettivo molteplici programmi di cooperazione oggi in essere (INTERREG, Phare, Tacis, MEDA, ecc.). Finalità: Criteri di ammissibilità: Dotazione finanziaria: Fondi: favorire uno sviluppo equilibrato e integrato nei territori comunitari cooperazione transfrontaliera, confini terrestri interni e in alcuni casi esterni cooperazione transnazionale tra le regioni distanti reti di cooperazione e scambio, tutto il territorio U.E. circa 3% delle risorse FESR Priorità: innovazione, infrastrutture, cultura, ambiente 24
25 LA NUOVA POLITICA DI COESIONE PER IL PERIODO c. Le Regioni del Mezzogiorno dal al a. Le risorse b. I nuovi obiettivi c. Le Regioni del Mezzogiorno dal al d. Il processo di programmazione PIL pro-capite UE15=100 PIL pro-capite UE25= Basilicata Ob Ob. Convergenza (phasing out) Calabria Ob Ob. Convergenza Campania Ob Ob. Convergenza Molise Ob. 1 (phasing out) Ob. Competitività Puglia Ob Ob. Convergenza Sardegna Ob Ob. Competitività Sicilia Ob Ob. Convergenza
26 LA NUOVA POLITICA DI COESIONE PER IL PERIODO d. Il processo di programmazione a. Le risorse b. I nuovi obiettivi c. Le Regioni del Mezzogiorno dal al d. Il processo di programmazione 26
27 GLI ORIENTAMENTI STRATEGICI DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER LA POLITICA DI COESIONE 27
28 LA FORMULAZIONE DEL Q.S.N. IN ITALIA (SEGUE) 28
29 LA FORMULAZIONE DEL Q.S.N. IN ITALIA 29
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