Liceo Linguistico, Sociopsicopedagogico, delle Scienze Umane e Musicale Alessandro Manzoni di Varese. Anno scolastico 2013/2014

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1 Liceo Linguistico, Sociopsicopedagogico, delle Scienze Umane e Musicale Alessandro Manzoni di Varese. Anno scolastico 2013/2014

2 wait, what s in here? La redazione e l editoriale Brand New Eyes Keep Calm and Dream On! Il Diario di Bridget Jones Everybody Loves Music Piccolo Grande Amore Ciak... si gira! Let s Read, Let s Dream! Dear Diary Scusate Se Mi Intrometto La Posta Del Cuore Le Domande Essenziali Irrisolvibili Horroroscopo pag. 3 pag. 4 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag. 11 pag. 11 pag. 13 pag. 15 pag. 17 pag. 19 pag. 20 pag. 22 2

3 la redazione: Monica Lucioni aka LaLucions Irene Scavello aka shiveredbones Alessandra Pelozzi aka dandelion Chiara Caliolo aka Tali Chiara Ricci aka Picci Denise Dengo aka Deny Denys Guante aka Lucia Bonbon Barbara Talarico aka Babi Gloria Longhini aka Glo Holly Houda Latrech aka Nour LaDidoné Letizia Giamporcaro aka Tita Ludovica Motta aka Vica Mel EDITORIALE: Buonsalve cuccioli di Manzoni, ben ritrovati in questa verdeggiante isola di felicità che è l A.M. Underground! Tutti gli indigeni del luogo (ovvero i fantastici componenti della redazione) vi augurano uno scoppiettante 2014! Quest anno abbiamo proprio iniziato col botto, o col crollo, direi. Che sottilissima ironia halfy, le mie congratulazioni. Le congratulazioni sono d obbligo ai sopravvissuti al crollo del soffitto, direi! *Lucions emula alla perfezione il saluto militare* Non capisco come mai non mi abbiano ancora dato il grado di generale supremo, viste le mie palesi capacità. Perché ti spaventeresti alla vista di un piccolo ragno sul muro? Allora, chiariamoci subito, i militari non sono addestrati per missioni così estreme come togliere i ragni dal muro, per quello ci sono i corpi speciali dei Marines e le mamme. Poveri piccini, se pensi alle loro grandi potenzialità, sono molto sottovalutati. Alla fine lo diceva anche Hagrid, seguite i ragni. Perdona se mi permetto di dissentire, ma io mi schiero totalmente dalla parte di Ronald. perché non poteva essere seguite le farfalle?. Le farfalle sono estremamente più gradevoli e millemila volte meno pelose. Voglio dire, se io mi devo torturare e farmi la ceretta, anche i ragni potrebbero avere la buona creanza di farsela. Ma anche inutili, vivono solo un giorno, poi schiattano. In più potresti prendertela anche con gli esseri umani di sesso maschile, a loro la ceretta non viene mai imposta. Quanto sei venale, la bellezza della farfalle è fine a se stessa, suvvia. Anche De Andrè cantava delle rose che vivono solo un giorno, non cogli il senso poetico della cosa. E tanto per la cronaca aspetta che io diventi generale supremo, e poi vedremo se la ceretta non sarà imposta ai maschi. Queste future normative mi ispirano molto. A ognuno il suo, alla fine. Di cosa dovevamo parlare stavolta..? Niente di che, solo augurare un anno pieno di unicorni e arcobaleni di zucchero filato a tutti quanti. (Comunque, per continuare la cronaca, qui i nonni della Scav la chiamano e poi le mettono giù il telefono in faccia.) Che teneri, simpaticissimi nonni. Ho capito da chi ho preso. Questo spiegherebbe molte cose, ma credo che non sia il momento adatto per una trattazione filosofico - scientifica sui caratteri genetici; limitiamoci ad augurare buona lettura a tutti questi pulcini. Ah, e proseguendo la cronaca prima di salutarvi, volevo dire che per quel che mi riguarda l anno è iniziato bene; è dall inizio dell editoriale che mangio le gocciole pucciandole nel latte. E io rosico dall altra parte della Provincia, mangiando le mie stesse mani. I rene, non dare esempi di cannibalismo ai lettori minorenni. Scusa Halfy, mi limiterò ad augurare buona lettura al popolo manzoniano. Brava ragazza, così ci si comporta in pubblico. Dunque, manzoniani e manzoniane, buona brillante e scintillante lettura! E buon anno nuovo! LaLucions & shiveredbones 3

4 brand new eyes 19/12/2013 Libere le Pussy Riot in vista dei giochi invernali di Sochi. Le Pussy Riot sono un gruppo punk-rock russo che, agendo sotto rigoroso anonimato, è politicamente impegnato e noto per il sostegno al movimento femminista. Per nascondere la propria identità le Pussy Riot utilizzano dei balaclava colorati, indossati nelle esibizioni e nelle interviste; inoltre, utilizzano sempre degli pseudonimi, al fine di tutelare la loro identità. Il gruppo è composto da circa 10 artiste, oltre a una quindicina di persone che si occupano degli aspetti tecnici, della ripresa e dell editing dei video. La loro ispirazione maggiore è un particolare sottogenere del punk-rock, il riot girrrl, nato negli anni novanta. Affermano che quello che hanno in comune è l impudenza, i testi basati su argomenti politici e l importanza, per tutte, della tematica del femminismo. Il 21 febbraio 2012, con l intenzione di mettere in atto una protesta contro la rielezione di Vladimir Putin, tre artiste del gruppo si sono introdotte nella Cattedrale di Cristo Salvatore, simbolo della Chiesa ortodossa russa a Mosca; hanno cercato di mettere in scena una canzone particolare (concepita come una sorta di preghiera punk, con un invocazione a Theotókos - in russo, la Beata Vergine Maria - affinché mandi via Putin ), ma in meno di un minuto sono state scortate fuori dalle guardie presenti. Le riprese della performance sono state poi usate per creare un video clip della performance. Il 3 marzo 2012 le autorità russe avevano arrestato due dei presunti membri appartenenti al gruppo, Maria Alyokhina e Nadezhda Tolokonnikova, accusate di teppismo. Il 16 marzo era stata arrestata un altra donna, Ekaterina Samutsevitch. Dopo essere state sottoposte a numerosi interrogatori, le tre donne non hanno mai rivelato i nomi delle altre componenti del gruppo coinvolte nell azione di protesta. Il processo è iniziato a Mosca il 30 luglio 2012, dove le rioters vennero accusate di teppismo premeditato realizzato da un gruppo organizzato di persone motivate da odio o ostilità verso la religione o un gruppo sociale, ovvero i cristiani ortodossi. Il 17 agosto 2012 il tribunale di Mosca aveva condannato i tre membri del gruppo a due anni di prigione, senza la condizionale. La sentenza ha scatenato proteste e manifestazioni in tutto il mondo. Le giovani donne avevano chiesto di scontare la pena a Mosca, dove ciascuna aveva un figlio piccolo, ma pochi giorni dopo erano state trasferite segretamente in due colonie penali diverse, nelle zone dei gulag. Altre due componenti della band russa erano ricercate dalla polizia, ma avevano fatto in tempo a fuggire dal Paese. La sentenza era considerata infame e troppo severa dalla maggioranza degli osservatori internazionali. Per gli Stati Uniti e per l UE si trattava di una condanna eccessiva. Persino la Chiesa ortodossa russa aveva esortato le autorità a mostrare clemenza verso le Pussy Riot, senza mettere in dubbio la legittimità della sentenza della corte. Il giudice del caso aveva negato che la sentenza fosse stata emessa a causa di un ordine venuto dall alto come reazione alla protesta anti-putin, ma più a causa della blasfemia dietro al gesto del gruppo. La maggioranza dell opinione pubblica riteneva comunque che la condanna delle Pussy Riot fosse politicamente motivata, che non rispettasse né la legge, né il buon senso. Qualunque sia il verdetto, noi stiamo vincendo insieme a voi, perché abbiamo imparato come essere arrabbiati e a dirlo politicamente, aveva affermato Nadezhda, mente della band. La nostra detenzione è un segno chiaro e distinto che la libertà è stata sottratta a tutti noi. Il 19 dicembre 2013 viene approvata all unanimità dalla Duma di Stato (camera bassa dell Assemblea Federale), nonostante la contrarietà del presidente, l amnistia per Maria Alyokhina e Nadezhda Tolokonnikova. Apparentemente, il 20 anniversario della Costituzione russa e l arrivo 4

5 dei giochi invernali di Sochi hanno permesso la scarcerazione di altre 25 mila persone in tutta la nazione, ovviamente avvenuta grazie al sostegno nazionale e internazionale di milioni di persone che hanno manifestato a favore delle detenute. Entrambe le donne sono state scarcerate il 23 dicembre, circa 2 mesi e mezzo in anticipo rispetto quanto stabilito dalla sentenza. Con questa enorme grazia, Putin ha calmato le acque di chi era pronto a sfidarlo, specialmente nel campo dei diritti umani. Come detto appena scarcerate, in conferenza stampa a Mosca le Pussy Riot hanno annunciato: Vogliamo continuare a fare ciò per cui siamo finite in prigione. Vogliamo come prima cosa cacciare il presidente russo Vladimir Putin. Il condono concesso alle Pussy Riot è stato subito contestato come trovata pubblicitaria, che puntava a migliorare l immagine della Russia in vista delle Olimpiadi invernali. Sono il progetto preferito di Putin, hanno detto i due membri del gruppo intervistati. Le due Pussy Riot hanno inoltre annunciato i loro progetti: Se vogliamo che esista una società e non una massa indefinita di persone, dobbiamo ricordarci che è necessario svegliare l interesse, ha detto la Nadezhda, che si è anche espressa a favore del Magnitsky Act (legge americana secondo cui i russi che hanno commesso crimini che violano i diritti umani non possono entrare negli USA). Maria, invece, ha commentato la legge Dima Yakovlev (che ha interrotto le adozioni di bambini russi dagli Stati Uniti) come una delle parti più tristi della nostra storia. Nadezhda e Maria hanno come obiettivo una rivoluzione tutta loro, che aiuti la popolazione russa ad esorcizzarsi e staccarsi dalle leggi e dagli sbagli commessi dal governo nel passato. Il loro sogno è un cambiamento radicale, non solo nella costituzione, ma nella mentalità della società. 8/01/2014 La sede della Corte europea per i Diritti Umani di Strasburgo ammonisce l Italia. Parte tutto da una coppia di coniugi milanesi sposati nel 99, che avevano semplicemente richiesto all anagrafe di poter registrare il cognome materno per la loro neonata, richiesta che era stata negata. Da quel momento i due hanno deciso di battersi, arrivando addirittura a fare ricorso alla Corte europea dei diritti umani, che ha stabilito ufficialmente come i genitori abbiano ogni diritto di registrare i loro figli con il cognome materno. I giudici della Corte di Strasburgo hanno riconosciuto la discriminazione tra coniugi e il non-rispetto della vita familiare da parte dello Stato italiano, sostenendo che l inesistenza di una deroga a questa regola nel momento dell iscrizione all anagrafe di un nuovo nato è eccessivamente rigida e discriminatoria verso le donne. Esaminando la sentenza, i giudici della Corte si sono anche resi conto che la possibilità (che era stata aggiunta nel 2000) di aggiungere al nome paterno quello materno non è sufficiente a garantire l eguaglianza tra i coniugi. Riguardo a queste norme europee, ignorate dal parlamento italiano, a Maggio l associazione Equity Italia aveva lanciato la campagna Nel cognome della madre a sostegno della scelta dei cognomi. Nella sentenza della Corte europea per i diritti umani, che sarà definitiva tra 3 mesi, i giudici hanno riscontrato un inadempienza rispetto ad un articolo chiaro e preciso, indicando che il nostro Paese deve adottare riforme legislative per rimediare alla violazione. A questo proposito, il premier Letta ha scritto sul suo profilo Twitter: La Corte di Strasburgo ha ragione. Adeguare in Italia le norme sul cognome dei nuovi nati è un obbligo.. Una grande vittoria per tutte le mamme. 8/01/2014 La questione cannabis spacca la politica. Non più dannosa di sostanze legali come alcool e fumo? Corridoio che porta dritto alle droghe pesanti? Ce n è per tutti. La scienza si divide tra chi ne trova solo effetti dannosi e chi invece promuove quelli terapeutici. La Cannabis torna al centro della cronaca e, dopo tanti anni di studi, non c è ancora un giudizio universale e coerente da parte degli esperti. 5

6 A far scoccare la scintilla è stato il senatore Luigi Manconi, presidente della commissione parlamentare per i diritti umani, che ha presentato una bozza di disegno di legge riguardo la coltivazione e la vendita della Cannabis e dei suoi simili. Il disegno prevede la non-punibilità della coltivazione di Marijuana per uso personale e della cessione di piccoli quantitativi dei derivati della Cannabis, finalizzata però solo al consumo personale. In questo modo si potrà ristabilire un solco chiaro tra comportamenti inoffensivi legati al consumo personale di sostanze che non fanno male gravemente alla salute, non più di quanto faccia l abuso di tabacco e di alcool, e il traffico di sostanze stupefacenti, ha dichiarato il senatore. Dopo la presentazione del disegno di legge, però, i pareri hanno diviso non solo il parlamento, ma gli stessi partiti in due, com è sempre stato: c è chi dice sì e chi dice no. La Cannabis (di cui oggi almeno un adolescente su cinque fa uso) è al centro del dibattito politico per le proposte di liberalizzazione. Tutt altro che innocua, ha vasti effetti nocivi, come si può leggere sul documento La nostra salute, nel passaggio dedicato alle droghe, pubblicato sul sito del ministero della Salute: Spesso sono considerate droghe innocue. Ma i derivati della cannabis (marijuana e hashish) hanno un ampia gamma di effetti nocivi. Danneggiano l apparato respiratorio e quello immunitario, rendendo più fragile quindi l organismo di chi ne fa uso alle aggressioni di agenti esterni. Causano l aumento del battito cardiaco (tachicardie) e mal di testa. Queste sostanze influiscono sulla memoria e sulla capacità di concentrazione, riducendo la coordinazione e la prontezza dei riflessi. L assunzione in dosi elevate può generare paranoie e manie di persecuzione. Se consumata per lunghi periodi, la cannabis può dar luogo a quella che è definita sindrome amotivazionale, un disturbo caratterizzato da distrazione, apatia, riduzione delle attività, incapacità di gestire nuovi problemi, compromissione del giudizio e delle abilità comunicative». shiveredbones. 6

7 KEEP CALM AND CARRY ON Buon anno, lettori meravigliosi! Finalmente (si fa per dire) siamo tornati a scuola. Io so che a ognuno di voi la separazione forzata dalla scuola durante le vacanze natalizie é costata moltissimo (soprattutto in regali, panettoni e pandori). In ogni caso ora le vacanze sono finite e, pur avendo ancora più voglia di prima di ricominciarle e stare ancora in quell adorabile clima che sa di tempo libero e assoluta libertà, é bene ricordare che un nuovo anno é iniziato. Quindi, non disperiamo e cerchiamo di goderci quello che Gennaio ha da offrire (aspettando le prossime vacanze). Questo mese vorrei parlarvi di qualcosa che mi ha intrattenuto durante le vacanze e mi ha permesso di trascorrere dei magici momenti. Sto parlando di... Walt Disney! Non della persona in sé, che comunque meriterebbe un articolo di tre pagine, ma di ciò che ha creato per tutti noi. I 22 premi Oscar che Walt ha vinto non basteranno mai a definire la sua grandezza, perché i film di animazione della Disney non sono dei semplici cartoni. É riduttivo definirli così. Le creazioni di Walt Disney sono molto di più. Sono cresciuta guardandoli e continuo a farlo, ogni volta che li rivedo. Chiunque creda che siano da bambini, dovrebbe ricredersi. Le fiabe sono forse da bambini? Il significato che è nascosto dietro a ogni simbolo, a ogni personaggio, é forse comprensibile dai più piccoli? No. Perché i bambini vedono quello in cui credono, la magia e la fantasia che popola quel mondo, ma gli adulti possono andare oltre quella magia per coglierne l aspetto più riflessivo e introspettivo. Ecco perché sono film per tutti, che non invecchiano mai e saranno sempre attuali. Si può sempre cogliere qualche dettaglio in più, qualche insegnamento che non si aveva afferrato in precedenza. I cartoni della Disney sono delle storie che, nella loro diversità, nella loro unicità, hanno sempre qualcosa da trasmettere. Ognuno di noi si può rispecchiare nei personaggi, affrontando mille avventure e scoprendo mondi inesplorati. Ci sono così tanti film d animazione e ognuno é speciale a modo suo. Siano storie di principesse, bambini o animali, il fascino é sempre presente. É insito nelle scene, nei fotogrammi che le rappresentano. Sin dal primo classico Disney, Biancaneve, uscito nel 1937, il mondo dell animazione é cambiato e un po ha cambiato anche il nostro. Perché non si può non restare estasiati di fronte a un mondo talmente meraviglioso trasportato sullo schermo, di fronte a storie che prendono vita attraverso la forza delle immagini e delle parole. Provate a pensare come sarebbe stata la vostra infanzia senza ciò che ha fatto Disney. Forse non sarebbe cambiata di molto, ma, di sicuro, sarebbe stata meno allegra e spensierata. Sarebbe stata meno fantastica, nel vero senso della parola. Perché é nel mondo di Walt, interamente dedicato e popolato dalla fantasia, che i sogni si realizzano e la luce che li vivifica riesce a illuminare il buio della quotidianità. Le storie della Disney sono le stesse che possiamo trovare in molti libri di fiabe, eppure sono diverse. I dettagli più macabri e tristi delle versioni originali sono stati riadattati e modificati per rendere le storie a lieto fine. Non è stata una scelta casuale, al contrario. Ogni film della Disney vuole mostrarci come sia sempre possibile giungere al lieto fine, nonostante il percorso possa essere difficile e ostacolato da insidie. Guardando ogni cartone della Disney, vi renderete conto di come sia sempre possibile essere felici, perché è questa la ricompensa maggiore nella vita e la si può ottenere solo dopo aver affrontato gli ostacoli. Per questo, sono un ottimo modello da seguire e perseguire. Basta scegliere quello che più ci attira, in base alla fiaba da cui é tratto o ai personaggi che lo popolano, e la magia é assicurata. Che cosa aspettate a prendere il telecomando e digitare play, facendovi trasportare nel magico mondo della vostra infanzia? 7

8 mancare quest occasione. Sia esso il paese delle meraviglie o l isola che non c è, troverete il posto perfetto anche per voi. Potete immaginare, creare e costruire il luogo più meraviglioso della terra ma occorreranno sempre le persone perché il sogno diventi realtà (Walt Disney) Keep calm and Disney on! Glo IL DIARIO DI BRIDGET JONES Buon giorno alunni del Manzoni! L A.M. Underground è tornato dopo settimane di astinenza per allietare le vostre giornate! Sarete contenti, spero. Questo mese é stato un mese importante: al cinema c erano molti film candidati all Oscar. Però oggi non parlerò di uno di questi ma bensì di I Sogni Segreti di Walter Mitty. Un film fantastico. Scenografie pazzesche e attori che hanno saputo sorprendere. Ebbene sì: Ben Stiller, l attore di film come Una Notte al Museo e Ti Presento i Miei, che non sono possono dirsi convenzionalmente seri e maturi, si é dimostrato un interprete davvero valido e capace. La storia é tratta dall omonimo (per il titolo inglese naturalmente) libro The Secret Life of Walter Mitty e la versione cinematografica in questione é un remake della pellicola del 1947 con protagonista Danny Caye, intitolato I Sogni Proibiti. Lo ripeto: Stiller in questo film ha fatto davvero un buon lavoro, sicuramente come attore, ma soprattutto se si considera che ha curato anche la regia. Walter Mitty è un uomo che non aveva mai fatto nulla degno di nota e nulla di eccezionale nella sua vita, ma c era questa cosa, che ogni tanto gli capitava. Ogni tanto si incantava: si fissava su una cosa per un periodo di tempo e, senza accorgersene, finiva in un mondo tutto suo dove immaginava di compiere imprese straordinarie e assurde. La storia di Walter Mitty è la storia di un editore fotografico di una rivista, Life, arrivata ormai all ultimo numero di pubblicazione prima della definitiva chiusura. Quando nell ufficio di Walter arrivano i negativi di alcuni scatti realizzati da un famoso fotografo (interpretato da Sean Penn) e il nostro protagonista si accorge che ne manca uno, parte per uno straordinario viaggio in posti pazzeschi alla ricerca del fotografo che gli avrebbe dato quell ultima foto, che sarebbe servita proprio per la copertina del magazine. Non vi anticipo nient altro, perché non voglio rovinarvi il finale e tutta la magia che tanti momenti del film perderebbero se venissero raccontati a parole e non vissuti con Wanter. Questa é davvero una delle pellicole più belle che io abbia mai visto, la consiglio vivamente. É coinvolgente, fresca e inaspettata. ATTORI: Ben Stiller - Walter Mitty Sean Penn - Sean O Connell Kristen Wiig - Cheryl Melhoff 8

9 REGISTA: Ben Stiller GENERE: avventura - commedia FRASI: Sean O Connell: Perchè le cose belle non attirano mai l attenzione. Cheryl Melhoff La vita è avere coraggio e affrontare l ignoto. VOTO: cinque stelle. EVERYBODY LOVES MUSIC SOME MUSIC FOR 2014! Buon anno carissimi studenti del Manzoni! Speriamo che abbiate passato un gioioso Natale e vi auguriamo che questo 2014 sia un anno pieno di cose meravigliose. Ci dispiace non aver potuto farvi scoprire qualche talento lo scorso mese. In questo articolo però vi consiglieremo qualche cantante da ascoltare per iniziare l anno con un po di buona musica. Ognuna di noi, a seconda dei suoi gusti musicali, vi introdurrà degli artisti che per iniziare il 2014 con una marcia in più. Vica: Il cantante che vi voglio consigliare é già molto famoso, il suo nome è Mashall Mathers, ma tutti lo conoscerete come Eminem. Slim (Alter Ego di Marshall) è un produttore discografico, attore e rapper americano, uno dei più popolari ormai da una ventina d anni. Iniziò a comporre canzoni all età di soli 13 anni, vendendo poi in tutta la sua carriera più di 200 milioni di dischi, ricevendo più di 180 riconoscimenti, un premio Nobel per la sua energia retorica e il prestigiosissimo premio Global Icon, diventando così il terzo artista nel mondo ad aver ottenuto tale riconoscimento, dopo i Queen e Bon Jovi. Eminem nei suoi testi racchiude problemi di attualità, l amore per la famiglia (soprattutto quello per la figlia Hailie) e parodie riguardanti attori e cantanti americani. Ispirandosi poi a persone come Big Daddy e Jay-Z, produce nel 2002 il suo quarto album, vincitore di 8 dischi di platino, 2 d oro e un Grammy Awards: The Eminem Show, considerato il suo lavoro migliore insieme all album The Marshall Mathers LP. Credo sia uno dei rapper migliori al mondo e spero rimarrà in scena per molto tempo ancora, visti i milioni di fan (tra cui la sottoscritta) che ancora lo seguono; Bene io ho finito, vi consiglio di ascoltarlo e per darvi una dritta vi suggerisco io qualche suo lavoro. - Album: The Eminem Show (Consiglio Sing For The Moment ) - Singolo: Stan feat. Dido - Album: Recovery (Consiglio No Love ) -Singolo: Berzerk Tali e Tita: Noi vi vorremmo suggerire un po di rock e crediamo che i Linkin Park siano dei grandi artisti, anche loro molti conosciuti soprattutto dagli amanti di questo genere. I Linkin Park nascono a Los Angeles nel La band é composta da sei membri: Chester Bennington, la voce del gruppo, Mike Shinoda, Phoenix, Joe Hahn, Brad Delson e Rob Bourdon. Il loro genere è un misto di alternative rock, alternative metal, new metal e anche rap rock. Il loro album d esordio è Hybrid Theory, che ha venduto oltre 10 milioni di copie. A questo album ne sono seguiti altri quattro, tra cui Meteora e Living Things. L ultimo lavoro si intitola Recharged e si tratta di un album di remix. Un sesto album dovrebbe essere pubblicato nel

10 I Linkin Park hanno ricevuto moltissimi premi tra cui due Grammy Awards, piu volte il titolo come Miglior gruppo rock e altri numerosi riconoscimenti per i loro singoli. Gli album sono anche stati considerati diverse volte disco d oro e di platino. Se non li avete mai ascoltati, ecco alcuni nostri consigli: - Numb, From The Inside e Breaking The Habit da Meteora - One Step Closer e Pushing Me Away da Hybrid Theory - Burn It Down da Living Things - What I ve Done da Minutes to Midnight Picci: Il cantante che vi voglio presentare io si chiama Mike Rosenberg, meglio conosciuto come Passenger,ed è un cantautore britannico. Prima di pubblicare diversi album da solista ha fondato il gruppo Passenger, di cui ha mantenuto il nome anche una volta scioltosi nel Nel 2013 il suo ultimo singolo Let Her Go ha raggiunto la cima delle classifiche in diversi Paesi europei. Nel 2012 ha collaborato con Ed Sheeran, svolgendo il ruolo di opening act durante il tour statunitense del cantante. A differenza delle prime canzoni, che avevano uno stile più vicino al genere folk, le ultime, come ad esempio Let Her Go e The Wrong Direction, si possono definire canzoni pop. Spesso i brani trattano delle sofferenze causate dall amore, come in particolare sottolinea la canzone The Wrong Direction : il primo taglio è il più profondo ma gli altri continuano a fare male e così impari a costruire il tuo cuore con la plastica. Spero che possiate incominciare ad ascoltare molte delle sue canzoni e ad innamorarvene come è successo a me. Queste sono le nostre proposte, alla prossima per nuovi cantanti e nuovi consigli! Al prossimo mese! Baci Picci, Tali, Tita e Vica 10

11 Se ne stava seduto lì, a gambe incrociate su quella fredda panchina in granito, e non se ne accorgeva. Lui stacanovista di pensieri. Lui e i suoi occhi blu, profondi come il mare e i capelli ramati, le labbra tagliate dal freddo e quelle lentiggini che la natura, pittrice dispettosa, aveva spruzzato sulla pelle d avorio levigato. Un dipinto troppo bello per non perdersi a guardarlo, in ogni suo più piccolo dettaglio. L armonia viene spezzata da una voce gracchiante, sposta lo sguardo, lui, ed è bello come un tramonto sul mare. Se ne sta lì, permette soltanto al sole di accarezzargli il viso e non si accorge che il mondo ora gira solo per lui, che il cielo grigio d inverno è geloso del suo limpido blu e le stelle impallidiscono davanti al suo riso. I nostri sguardi si incrociano, un contrasto di chiaroscuro che esplode in qualcosa di meraviglioso: nasce un sorriso. I respiri condensati si mescolano. Le mani si sfiorano. Un brivido attraversa la spina dorsale. I corpi si avvicinano.. per poi prendere binari opposti. Un amore consumato in fretta, giusto per quei tre minuti di ritardo del treno. Dandelion. PICCOLO GRANDE AMORE CIAK... SI GIRA! Ciao ragazzi! In questo freddoloso mese di Gennaio, reduci dalle interminabili, rilassanti e soprattutto povere di compiti (ovviamente sono ironica) vacanze natalizie, per continuare il nostro viaggio alla scoperta delle culture più diverse e affascinanti che condividono con noi lo stesso pianeta, vi vorrei mostrare una tradizione molto particolare che però si è trasformata in ben altro. Voglio parlarvi di una terra asiatica ricca di storia e costumi: la Thailandia. Facciamo un brevissimo excursus storico: negli anni ottanta del secolo scorso (abbastanza recentemente) una minoranza etnica originaria del Myanmar, i Kayan Lahwy, chiamati anche Padaung, a causa del rigoroso regime militare birmano, migrano nel nord della Thailandia in cerca di rifugio e asilo politico. Con l emigrazione, queste tribù portarono con sé tutta una serie di riti, usi, costumi e valori propri della loro cultura, come è normale che sia. Tra le loro numerose tradizioni ve ne era una in particolare che definisce anche il nome con cui le donne Padaung venivano e vengono tuttora chiamate: long neck ovvero collo lungo o anche donne giraffa. In pratica, dall età di circa cinque anni, le bambine potevano chiedere alla madre che le venisse messa una sorta di collana di ottone. Ogni anno poi veniva aggiunta una collana, fino ad una massimo di venticinque, per un totale di circa venti chili. Naturalmente, tutto questo peso provocava delle modifiche ai corpi delle donne. Al contrario di quello che sembrava, non era il collo ad allungarsi ma erano le clavicole ad abbassarsi e le prime costole a schiacciarsi. Questa pratica che a noi pare strana (la bellezza della diversità!) aveva in realtà origini antichissime e significative. Secondo alcune fonti, i tubi di ottone potevano proteggere il collo delle donne dagli attacchi delle tigri. Secondo altri documenti invece i colli lunghi avevano il fine di far imbruttire le ragazze in modo che non potessero essere catturate dai commercianti di schiavi. Infine, secondo un ultima 11

12 teoria, completamente opposta, la lunghezza esagerata del collo era sinonimo di estrema bellezza. Ma perché ho parlato al passato? Già, perché in realtà di passato si deve parlare. Velocemente, dopo l emigrazione, questa tribù è divenuta una vera e propria attrattiva turistica. Molto concretamente succede che il Governo thailandese, oltre a non riconoscere la cittadinanza a questi rifugiati, li obbliga a restare chiusi all interno di alcuni piccoli villaggi nel nord. Per loro vige è una vera e propria legge che vieta il pernottamento nelle cittadine più estese. Verrebbero arrestati. Tutto questo perché, molti tour operator e vari enti locali vendono dei veri e propri pachetti che comprendono la visita di qualche ora in questi villaggi. I turisti poco informati pagano per entrare in contatto questa particolare etnia, ma in verità non si accorgono della grande recita a cui stanno assistendo. Molte testimonianze di giornalisti e missionari che vivono in quei luoghi da moltissimo tempo, ma anche interviste rivolte a turisti, spiegano come ciò che si vede pagando, oltre ad essere molto, sia una completa sceneggiata. Le donne giraffa, mentre i turisti gironzolano intorno scattando foto a qualsiasi cosa, sono costrette a sedere al telaio e a vendere manufatti di vario genere (spesso nemmeno artigianali ma importati). Ogni oggetto comprato, ogni click fotografico è un incentivo a questo tipo di turismo e un guadagno anche, e soprattutto, per il Governo. Gli organizzatori di questo squallido turismo pensano bene, ovviamente, di non intrattenere per troppo tempo i viaggiatori a con i Padaung. Il rischio sarebbe troppo alto. La cultura dei viaggiatori potrebbe integrarsi con la tradizione delle donne giraffa e snaturalizzare la loro usanza, più di quanto, in realtà, già non lo sia. Nonostante alcuni tentino di uscire dalla Thailandia, trasferirsi altrove, il Governo difficilmente permette loro di partire. E indovinate perché? Beh, la perdita di una risorsa turistica così proficua non sarebbe cosa da poco. Persino il portavoce regionale dell Alto commissariato dell ONU li ha definiti dei veri e propri zoo umani. Lo zoo non è altro che una condizione di cattività, di isolamento forzato, di boicottaggio della natura. Dalle testimonianze sembra quasi che visitare questi villaggi sarebbe un po come entrare appunto in uno zoo, guardare dall esterno la tristezza da cui questa etnia (nonostante riesca a sopravvivere) è afflitta. E come in tutti gli zoo, la regola principale è. Severamente vietato entrare nelle gabbie!. L unico modo che le donne Padaung hanno di reagire è togliersi gli anelli dal collo. A quel punto sono più di interesse. I Padaung anno cercato rifugio, vengono usati in virtù della loro tradizione e l unica via di liberazione è rinunciare a ciò che sono. Un po paradossale, non credete? LaDidonè 12

13 LET S READ, LET S DREAM Ben tornati miei cari, assidui lettori del Manzoni! Anche per quest anno siamo riusciti a sopravvivere ad abominevoli pranzi natalizi e agli attacchi di cammelli di pastasfoglia impazziti; allora eccoci di nuovo qui pronti a parlare di un altro libro. Il libro di cui ho deciso di parlarvi questo mese è, ancora una volta, un libro per bambini, o meglio, un libro considerato da sempre per bambini. Si tratta de I ragazzi della via Pàl, un classico della letteratua per l infanzia, scritto dall ungherese Ferenc Molnàr e ambietato nelle strade della Budapest del I protagonisti del racconto sono un gruppo di ragazzini di scuola media, uniti da una comune e grande passione per le battaglie. Si potrebbe però dire che la vera protagonista della storia sia proprio la via Pal, il tanto amato luogo di incontri, di giochi e di battaglie a colpi di sabbia; infatti è propio in via Pàl che i ragazzi si sentono davvero liberi. Sarebbero disposti a sacrificare la loro stessa vita pur di difendere il loro amato campo di battaglia, la loro patria, un quadrato di terra miracolosamente scampato all espansione urbana. Nel gruppo di ragazzi si distingue sin dal principio, nonostante il suo grado nell esercito sia solo quello di soldato semplice, il piccolo Nemecsek, un biondino troppo magro e troppo esile per guadagnarsi una promozione come tutti i suoi compagni. Quello che però i suoi compagni non riescono a vedere, accecati dalla superficialità e dalle apparenze, é il gran coraggio che riempie il piccolo cuore di Nemecsek. E sarà proprio questo grande coraggio a permettere che un terribile tradimento venga scoperto e che la più grande battaglia abbia inizio. Ovviamente le battaglie dei ragazzi della via Pàl non sono senza motivo, al contrario sono mosse dalla presenza di un nemico da sconfiggere: la banda delle Camice Rosse, quartier generale ai giardini pubblici, capitanata dal famigerato Cecco Ats, che minaccia i ragazzi con la loro arroganza e vuol tentare di volersi impossessare del loro campo. Quello che all inizio potrebbe sembrare il semplice racconto di un gioco di ragazzini, nasconde, in una profondità non troppo difficile da raggiungere, un immensa sensibilità; é difficile rimanere insensibili di fronte alle avventure del piccolo Nemecsek, così come è difficile non sorridere leggendo di questi ragazzini disposti a tutto pur di proteggere il loro bisogno di giocare. Purtroppo, però, le Camice Rosse non sono l unica minaccia che si aggira per le strade della capitale ungherese; qualcosa di molto più grosso, di molto più pericoloso ha puntato gli occhi sulla via Pàl. Non si tratta di un libro con una morale nascosta, si tratta di un libro dove la morale sta scritta lì, a caratteri cubitali: SIAMO RAGAZZI. ABBIAMO BISOGNO DEI NOSTRI SPAZI DOVE GIO- CARE. È proprio questo l obiettivo dell autore, che vuole indirizzare la sua opera ad un pubblico eterogeneo, ad adulti e ai bambini, consapevole del fatto che sarebbe stato letto da occhi diversi, da cuori diversi e da menti diverse. La ragione per cui si tratta di un romanzo da leggere almeno due volte nella vita, è proprio questa: la prima volta ci diverte, la seconda invece ci insegna. L amicizia è una tematica fondamentale all interno del racconto, prima fra tutti quella tra Nemecsek e Boka, il soldato semplice e il capo della banda della via Pàl; anche la fiducia assume un ruolo di importanza primaria e lo sa bene il giovane Geréb. Il mio consiglio per ognuno di voi è quello di indossare un berretto verde e rosso proprio come quello utilizzato dalla banda della via Pàl e di immergervi nel gioco. Sono sicura che non ve ne pentirete! 13

14 Boka, con gli occhi fissi sul suo banco, sentì per la prima volta nel suo animo di ragazzo, nascere la sensazione incerta di quello che è la vita, della quale, sia allegri che tristi noi siamo, sempre nella lotta, gli umili servitori! [I ragazzi della via Pàl, Ferenc Molnàr] Babi 14

15 DEAR DIARY CH. 4 Si può immaginare come si senta la terra, fredda dopo il primo gelo d inverno, secca e inanimata, convinta di non riuscire più a riprendersi dopo che il vento gelido d autunno ha spazzato via tutte le foglie, dopo che i rami secchi si sono spezzati e i nidi svuotati. Ecco, era paragonabile a questo la sensazione che provavo senza di lui. In piena estate vivevo con il gelo della sua perdita. E mentre fuori sudavo dal caldo, dentro avevo brividi di freddo. Ma poi anche la terra, con stupore inaspettato, rinasce dal gelo. E anche per me, tutto si era ribaltato e il ghiaccio che avvolgeva il mio cuore si era sciolto. E io mi sentivo così, proprio come si sente la terra quando viene la primavera. Ormai ci sentivamo ogni giorno, ogni sera aspettavo quell ora con impazienza e poi tutto ricominciava, la speranza, la vita, l affetto. Perché Razan, oltre ad essere il ragazzo che mi piaceva, era l unico che si avvicinava all essere il mio migliore amico. Certo, non era presente quanto gli altri ma sapevo che per qualunque cosa di cui avessi avuto bisogno, a differenza di tutti loro, ci sarebbe stato. Perché lui era quello che non condividevo con la cerchia di amici. Quello che mi tenevo solo per me. La sua sola voce che chiamava il mio nome aveva la capacità di annullare ogni mio pensiero sensato. Odiavo essere così dipendente da lui, ma ero arrivata a un punto di non ritorno. Dovevo scegliere se dimenticare quelle sue parole laceranti e ricominciare o continuare ad affondare nel mio rancore. La scelta fu immediata, non potevo permettermi di rifiutare ciò che più desideravo dalla vita, per quanto potesse essere sbagliato. Perché il mio Robin Hood era tutt altro che un bravo ragazzo. E noi eravamo l uno il contrario dell altra, in tutto. Eravamo la dimostrazione della teoria che gli opposti si attraggono, almeno nel mio caso. Quel lunedì mi svegliai sorridendo. Sapevo che non potevo paragonare il mio amore alla sua amicizia, ma ero sicura che contasse pur qualcosa che fosse stato lui il primo a farsi sentire, dopo tutte le mie esitazioni, dopo tutti i miei rancori e il mio volerlo a costo di ogni sofferenza. Ma, a pensarci, era sempre stato lui a iniziare. Tutte le volte. Il primo ad abbracciarmi quando ne avevo bisogno, il primo a parlare dopo aver litigato, il primo a cercare di fare pace. E naturalmente quello di noi due che non si era innamorato. Appoggiai la testa sul banco, mi sentivo persa. «Nour!» Dal tono capii che non si trattava della prima volta che venivo chiamata. Alzai di scatto la testa, guardando in giro per la classe disorientata, mentre la prof continuava a spiegare, finché non notai Marika intenta a indicarmi il cellulare nella borsa. «Prendilo se ti serve, sai la password!» le sussurrai come risposta. Scosse la testa e mi fece cenno di controllare i messaggi. Chi poteva avermi scritto a quell ora del mattino, se tutte le persone che conoscevo o erano ancora a letto o a scuola? Chi se non lui? Il suo nome apparve sul display come un regalo a sorpresa. Esci diceva semplicemente. Stavo per chiedergli altre spiegazioni, quando mi ricordai dell anno scorso, dei messaggi in cui mi invitava a seguirlo fuori dalla classe, vagando per i corridoi come due anime in pena. Sorrisi, quasi aspettandomi che mi facesse i soliti segnali dalla porta. Chiesi il permesso di uscire dalla classe e mi precipitai subito fuori. Tra le sue braccia. «Ehi, ehi calma, ti sarò anche mancato ma non esagerare! Non mi sciupare, che sono così bello.» 15

16 «Idiota!» dissi, liberandomi dalla sua presa. «Nour! E ho già detto tutto.» fu la sua unica risposta, mentre lo divoravo con lo sguardo. Ridevamo come se non fossero passati più di quattro mesi dall ultima volta in cui c eravamo visti. Come se dovessimo semplicemente uscire per una delle nostre interminabili passeggiate per la scuola, fregandocene di appunti o robe inutili come prestare attenzione alle lezioni. Non sapevo cosa dire. Era sempre così. Mi preparavo discorsi su discorsi e poi lo vedevo e ammutolivo, tutta la mia loquacità mi abbandonava, lasciandomi persa nel suo sguardo. C era sempre chi lodava gli occhi azzurri, gli occhi verdi, ma mai nessuno si soffermava su quanto potessero racchiudere dei semplici occhi nocciola. Io ci vedevo il bosco, le foglie d autunno, un terremoto, una valanga. Perché noi due eravamo due vulcani in eruzione, due catastrofi naturali indomate, ma insieme ci annullavamo e ci scatenavamo allo stesso tempo. Mi stavo perdendo ancora. «Che ci fai qui?» «Un giro, volevo salutare» «Ti siamo mancati vero? La tua bella classe!» «Chissenefrega di quelli della classe!» «Grazie!» «Tu sì però.» «Anche tu, tanto.» «Ehi non cominciare con le cose sdolcinate adesso!» «Uff..» Sbuffai, sorridendo. «Certo che non cambi mai!» «Non sono più bello?» Rispose, fingendosi offeso. «Certo, diventi più bello ogni giorno che passa guarda!» Appoggiò il suo braccio sulle mie spalle. «Non è che devi tornare in classe?» «E lasciarti in compagnia di tutte le ragazze del liceo, stai scherzando?» «Ti aspetto all uscita.» «Questo cambia le cose. Allora a dopo Razan». Mi porse la guancia e io gli diedi un rapido bacio sentendomi arrossire fino alla punta delle orecchie. Meno male che la mia pelle appena scura riusciva a nascondere la mia faccia paonazza. Tornai in classe, la mente che volava più di prima e, anche se mi costringevo a seguire almeno un pochino le spiegazioni, finivo continuamente a contare e ricontare le ore, i minuti che mi sparavano dalla fine delle lezioni, dal vedere lui. Ero esaltata. Non riuscivo a pensare ad altro. «Come se prima ne fossi stata in grado» Era Priya stavolta. Evidentemente stavo elaborando i miei pensieri ad alta voce. Mi riscossi e la guardai sorridendo: «Certo che penso ad altro! A cosa li attribuisci allora sti bei voti?» Le sventolai sotto il naso il mio fresco fresco nove e mezzo in inglese. «Secchiona!» Mi limitai a sollevare un sopracciglio, in modo ironico e a scoppiare a ridere. Sembrava che tutto si stesse aggiustando. Come se pian piano stessi riuscendo a incastrare tutti i pezzi della mia vita in un unico puzzle. Senza perderne nessuno per strada. Come qualunque altra cosa, alla fine il momento di uscire da scuola finalmente arrivò. Mi precipitai di corsa giù dalle scale, superai l atrio e mi fiondai fuori dalla porta. Cercai con lo sguardo, setacciai il cortile, sicura di trovare la sua figura familiare. E poi lo vidi, appoggiato come era suo solito contro la colonna dell edificio di fronte al cancello. Accerchiato ovviamente da una decina di ragazze. Tutto il mio entusiasmo scemò. Non che non me l aspettassi, ma tutto ad un tratto mi sentii meno importante di tutte le altre. Sospirai e mi diressi con passo strascicato verso il marciapiede per raggiungere le mie amiche qualche metro più avanti. Capivo da me di non poter pretendere che lui tra tutte dovesse passare del tempo proprio con me. 16

17 «Dove vai?» mi chiamò. L avevo sperato. «Verso qualunque strada che mi porti a casa, ricordi?» «Certo baby, allora andiamo» Era una nostra vecchia battuta. Serviva davvero poco per ricordare i vecchi tempi. Lasciò il suo fan club e si affiancò a me. «Con calma, che c è tempo.» «Dovrò pur riuscire a trovare il modo di stare al tuo passo, spilungone.» Ridevamo di nuovo. Ci prendevamo sempre in giro in quel modo. Una battuta tirava l altra e la sottile ironia che ci accomunava non riusciva mai a farci arrabbiare più di tanto con l altra persona. Bhè, quasi mai. Sorridevo ancora mentre lo salutavo dal vetro del pullman, sorridevo ancora quando un ora dopo scendevo e correvo a perdifiato per la discesa che separava la fermata da casa mia. Ripensavo a tutte le stupidaggini che ci eravamo detti quel giorno, a quanto fossimo diversi eppure uguali. Era davvero una delle persone più stupide che avessi mai conosciuto e contemporaneamente una delle migliori. Il punto era che lui per me non era mai stato tanto concreto. Potevo averlo di fianco e non credere che fosse vero, continuare a voltarmi per vedere se lui restava ancora e non si dissolveva come un sogno. Menomale che l amore è cieco mi dissi. Se no, nessuno si sarebbe innamorato di lui. Nemmeno io? No, io per forza. Nour. SCUSATE SE M INTROMETTO Buonhola gente del Manzoni, al microfono è la vostra affezionata commentatrice di corse illegali di paguri che vi parla! Accidenti, è dall anno scorso che non ci facciamo una chiacchierata, io e voi! Mi ero ripromessa che non avrei fatto questa battuta, ma era irresistibile. D accordo, stendiamo un piumino pietoso e procediamo. Bhe, signori, anno nuovo vita nuova dicono i vecchi saggi dalle barbe bianche e scintillanti; e infatti non sono saggi mica per niente, se la sono guadagnata la barba, perché la sanno lunga! (capita? La barba è lunga, e loro sono saggi, quindi la sanno lunga!) Infatti, visto che io conosco le mie giraffe maculate e so che voi siete un pubblico colto e pretenzioso, quest anno ho deciso di introdurre un enorme e strabiliante modifica in questo nostro angolo di paradiso (che sarebbe il mio articolo); sono andata davanti alla suprema corte della burocrazia lucionsiana, composta da io, me e me medesima, e ho depositato la richiesta per un ufficiale cambio di procedura, che mi ha permesso di poter introdurre la sopracitata incredibile modifica senza incorrere nella prigionia a tempo indeterminato. Bene, siete tutti pronti per la svolta epocale del 2014? Va bene, ecco qui. Gente mordente, scusate se mi inserisco nelle vostre pulciose vite, ma qualcuno lo deve pur fare. Allora? Incredibile vero? No, lo so che è da tre anni che disturbo le vostre esistenze, non è quello il cambiamento epocale. Su, date un po di grappa rinfrancante al criceto che fa girare il neuronicino! Ecco, ecco, ho visto la luce della comprensione accendersi nei vostri occhi come non succede mai nelle ore di matematica. Scusate se mi inserisco. Addio scusate se mi intrometto e benvenuto scusate se mi inserisco. Questa notizia non ha appena sconvolto la vostra giornata? Lo so, dovevo dirvi di sedervi prima di comunicare una cosa del genere, ma avevo fiducia nella vostra capacità di gestire le emozioni forti. 17

18 Bene, visto che la matematica non è un opinione (nel mio caso forse un po lo è, ma ai fini della mia dimostrazione sorvoliamo su questo punto), verifichiamolo subito: siamo a fine Gennaio, quindi, ora, mettetevi tutti una mano sul cuore e alzate la mano se già avete abbandonato almeno uno dei vostri propositi. Non fate i timidi, su quelle mani. Tu, sì proprio tu, che leggi in questo momento, non mentire a te stesso, lo sai che la tua manina deve scattare in alto. Ecco, adesso va meglio. Visto? È inutile fingere, la cruda realtà è una sola: è matematicamente impossibile mantenere i propositi del primo dell anno. Stanno appuntando un assioma su questa storia. Ad ogni modo le cose non sono totalmente e irrimediabilmente tragiche come potrebbero sembrare, qualcuno riesce (beato lui) a rispettare i suoi propositi; ovviamente mai tutti, non è umanamente possibile. Ci terrei a sottolineare che nessuno dovrebbe colpirsi ripetutamente con oggetti potenzialmente pericolosi perché ha abbandonato alcuni dei suoi propositi; infatti, secondo un raffinato studio dell università dei canguri himalayani, il primo giorno dell anno ci sentiamo piuttosto ottimisti, un po sognatori e decisamente troppo poco concreti e tendiamo, perciò, a stilare una lista di propositi più lunga delle nostre possibilità umane, o di complessità livello alla decima. Dunque, abbandonare qualcuno dei propositi per l anno nuovo è in realtà un buon modo per riuscire a portarne a termine almeno uno, concentrando tutte le nostre energie su quello. Perciò complimenti abbandonatori di propositi, siete degli ottimi strateghi. A tutti questi fanciulli e damigelle però, insieme a tutti quelli che ormai hanno direttamente smesso di stilare una lista di propositi perché tanto non li mantengono, vorrei dire una cosa: non scoraggiatevi piccoli paguri, non gettate la spugna. Magari iniziate con la modalità principiante, scegliete un solo proposito, non troppo astroscientifico, e cercate di portarlo avanti. La cosa bella dei propositi per l anno nuovo è proprio l elemento sfida, a mio parere. Obbiettivamente sappiamo che alcuni dei punti che scegliamo sono di improbabilissima realizzazione, ma ci fa bene tentare lo stesso di concretizzarli, perché ponendoci un obbiettivo impiegheremo tutte le nostre forze per cercare di raggiungerlo e anche se poi non ci arriviamo, saremo comunque migliorati nel tentativo. Espresso questo alto pensiero filosofico, mi sembra il momento adatto per elencarvi i più comuni esempi di propositi con cui mentiamo spudoratamente a noi stessi (perché in cuor nostro sappiamo che stiamo facendo promesse da marinai ubriachi). 1. Da quest anno inizierò ad andare in palestra. 2. Da quest anno mi metterò a dieta (rido incontrollatamente già solo con questi due). 3. Da quest anno smetterò di procrastinare. 4. Da quest anno starò meno tempo al computer. 5. Da quest anno mangerò meno cibo spazzatura. 6. Da quest anno cercherò di non essere più in ritardo. 7. Da quest anno *inserite la vostra, quella che sapete di ripetervi ogni anno e poi di ignorare*. Naturalmente tutti questi punti sono ripescati direttamente dal buco nero delle mie liste di propositi passate, non credo ci siano dubbi al riguardo. Bene pulcini bagnati, è giunto il momento di salutarvi, il mese prossimo non fatevi disorientare troppo dal cambio di titolo, mi raccomando. No, ho fiducia nelle vostre conoscenze di spionaggio estremo. A presto stelle del mattino! Ah, dimenticavo di dire una cosa molto divertente: il 2014 sarà anche l anno della mia maturità, che meraviglia. *suoni di balena lamentosa in sottofondo* Lucions 18

19 LA POSTA DEL CUORE Ciao ragazzi! Innanzi tutto buon 2014! Che sia per voi un anno speciale, pieno di parole dolci e di felicità. Alzatevi tutte le mattine pensando che là fuori c è sicuramente qualcuno capace di amarvi incondizionatamente! Non permettete a niente e a nessuno di rovinarvi quest anno. E siccome vogliamo cominciarlo in modo positivo, dopo la conclusione così così del 2013, oggi vi racconto la storia di Paolo e Sara. Tutto è cominciato nel 2010, era l inizio dell estate e Paolo stava passando un brutto momento, aveva voglia di uscire e trovare una ragazza con cui crescere. E così, grazie ad un amica, dopo qualche giorno Paolo aveva un nuovo numero sul suo cellulare e un nuovo nome nella sua fantasia: Sara. Lunghi capelli biondi, occhi verdi pieni di curiosità, un viso d angioletto. Bellissima! Semplice come l alba, timida, altruista (forse troppo, ammette Paolo), fragile come una foglia al vento. Ama la famiglia e le tradizioni e non sopporta di dare nell occhio, lei vorrebbe solo passare inosservata. Tanti erano, e probabilmente sarebbero tuttora, gli ammiratori di Sara. «Ci volle coraggio» ricorda Paolo «Era bellissima! E avevo paura che non mi avrebbe risposto e, invece, mi sorprese!». Tra i due ci fu subito sintonia, lui la faceva ridere, la faceva sognare scrivendo le frasi più romantiche; la faceva sentire bene, nonostante fosse solo per messaggio. «Paolo mi appariva come un ragazzo maturo, intelligente e soprattutto dolcissimo. La prima volta che mi ha scritto il mio cuore a preso a battere fortissimo, come fosse già consapevole del fatto che sarebbe nato qualcosa di un unico, come il nostro amore» mi dice Sara, con gli occhi che brillano, come solo quelli delle persone che amano sanno essere. Dopo qualche giorno però lei parti con la madre e Paolo si accorse di essere triste, che Sara gli mancava, che voleva vederla, che aveva paura che tutto finisse prima di cominciare. Ma, fortunatamente, Sara tornò e per la prima volta poterono incontrarsi. Era una giornata di sole; lei, accompagnata dalla migliore amica, s incamminò sul lungo lago e lui, finito l allenamento, la raggiunse con un amico davanti a un chiosco. Inizialmente fu molto imbarazzante, com era prevedibile, ma durò poco. Quei pochi minuti passati insieme bastarono a entrambi per capire quanto l altro fosse incredibile. «Mi ha colpito il suo splendido sorriso e un bacio sulla guancia» ricorda Sara «Era il nostro inizio!» Tutto andò bene per un po di tempo. Lui la riempiva di messaggi d amore e lei ricambiava dandole il suo. Poi un giorno tutto cambiò. Sara lo accuso di essere falso, di usare parole di altri e gli disse di non scriverle più. Era finita, pensò Paolo. L estate passò e lei cominciò ad uscire con un altro ragazzo, proprio quello con cui Paolo si era confidato. Seguì l inverno e arrivò San Valentino. «Non so perché lo feci, ma quel giorno le scrissi» racconta Paolo, «Io lo vidi come un segno del destino, non poteva essere un caso. Non avremmo più dovuto lasciarci, noi due dovevamo stare insieme.» mi riferisce lei. «Gli scrissi per il suo compleanno (Marzo) e da quel giorno imparammo a conoscerci davvero». Molti equivoci vennero chiariti. Entrambi si desideravano e quell inconveniente rafforzò il loro legame. Il loro amore è più forte di tutti i problemi e le difficoltà che hanno e dovranno affrontare, e dopo quasi tre anni sono ancora felicemente insieme pronti a tutto per difendere quello li lega. È impressionante quanto può rendere felici l amore. Spero di avervi trasmesso al meno un millesimo dell amore che vivono perché è davvero immenso. E voi? Come sono le vostre storie? Spero di leggerle presto. scrivetemi (teenagerstory.mer@gmail.com) Mel 19

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