Sports Science & Medicine (ISI) Indicizzata. Journal Citation Reports (ISI) Focus On: Citata nel VOLUME 65 - N. 4 - DICEMBRE 2012

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1 Sports Science & Medicine (ISI) Indicizzata in Focus On: Journal Citation Reports (ISI) Citata nel VOLUME 65 - N. 4 - DICEMBRE 2012

2 MEDICINA DELLO SPORT Rivista trimestrale della Federazione Medico-Sportiva Italiana. Continuazione di: Studi di Medicina e Chirurgia dello Sport, Medicina Sportiva Direttori G. SANTILLI - M. CASASCO Comitato Editoriale N. BACHL (Austria) - F. BENAZZO (Italia) - F. BOTRÈ (Italia) - P. CERRETELLI (Italia) - G. CERULLI (Italia) L. COIANA (Italia) - D. CORRADO (Italia) - J. M. CUMMISKEY (Regno Unito) - A. DAL MONTE (Italia) - F. DE FERRARI (Italia) E. H. DE ROSE (Brasile) - H. H. DICKHUTH (Germania) - L. DI LUIGI (Italia) - P. E. DI PRAMPERO (Italia) - M. FAINA (Italia) C. FOTI (Italia) - W. FRONTERA (USA) - S. GIANNINI (Italia) - C. G. GRIBAUDO (Italia) - V. KLISSOURAS (Grecia) G. LETIZIA MAURO (Italia) - L. MAGAUDDA (Italia) - D. MC DONAGH (Norvegia) - P. P. MARIANI (Italia) G. MASSAZZA (Italia) - L. MICHELI (USA) - P. PARISI (Italia) - S. PECORELLI (Italia) - A. PELLICCIA (Italia) - F. PIGOZZI (Italia) I. PITSILADIS (Regno Unito) - P. ROCHECONGARD (Francia) - E. ROVELLI (Italia) - R. SALLIS (USA) F. SCHENA (Italia) - A. TODARO (Italia) - C. TRANQUILLI (Italia) - A. G. UGAZIO (Italia) - A. VEICSTEINAS (Italia) P. VOLPI (Italia) - P. ZEPPILLI (Italia) Comitato di Redazione A. BONETTI - E. DRAGO - S. DRAGONI - G. FRANCAVILLA Direttore Responsabile A. OLIARO This journal is PEER REVIEWED and is quoted in: Focus On: Sports Science & Medicine (ISI) - SPORT Database, SPORT Discus - BIOSIS La Rivista è citata nel Journal Citation Reports (ISI) con Impact Factor Direzione e Redazione: Federazione Medico-Sportiva Italiana - Viale Tiziano Roma. rivistamedicinasport@fmsi.it Ufficio grafico, ufficio pubblicità, fotocomposizione, amministrazione - Edizioni Minerva Medica - Corso Bramante Torino - Tel. (011) Fax (011) minervamedica@minervamedica.it Web Site: Stampa - Edizioni Minerva Medica - Tipografia di Saluzzo - Corso IV Novembre Saluzzo (CN) - Tel. (0175) Fax (0175) Abbonamento annuo: Italia - Individuale: Online 85; Cartaceo 90, Cartaceo+Online 95,00; Istituzionale: Cartaceo 125,00, Online (Small 242,00, Medium 272,00, Large 314,00, Extra Large 330,00), Cartaceo+Online (Small 250,00, Medium 285,00, Large 330,00, Extra Large 345,00). Unione Europea - Individuale: Online 145,00; Cartaceo 150,00, Cartaceo+Online 160,00; Istituzionale: Cartaceo 235,00, Online (Small 242,00, Medium 272,00, Large 314,00, Extra Large 33000), Cartaceo+Online (Small 250,00, Medium 285,00, Large 330,00, Extra Large 345,00) Paesi extraeuropei - Individuale: Online 160,00; Cartaceo 170,00, Cartaceo+Online 180,00; Istituzionale: Cartaceo 260,00, Online (Small 265,00, Medium 295,00, Large 340,00, Extra Large 355,00), Cartaceo+Online (Small 275,00, Medium 310,00, Large 355,00, Extra Large 370,00). Per il pagamento: 1) Gli abbonati possono utilizzare le seguenti forme di pagamento: a) assegno bancario; b) bonifico bancario a: Edizioni Minerva Medica, INTESA SANPAOLO Agenzia n. 18 Torino. IBAN: IT45 K c) conto corrente postale intestato a Edizioni Minerva Medica, Corso Bramante 83-85, Torino; d) carte di credito Diners Club International, Master Card, VISA, American Express; 2) i soci devono contattare direttamente la Segreteria della Federazione I cambi di indirizzo di spedizione, o di qualsiasi altro dato di abbonamento vanno segnalati tempestivamente inviando i nuovi e vecchi dati per posta, fax, o direttamente sul sito alla sezione I tuoi abbonamenti - Contatta ufficio abbonamenti I reclami per i fascicoli mancanti devono pervenire entro 6 mesi dalla data di pubblicazione del fascicolo - I prezzi dei fascicoli e delle annate arretrati sono disponibili su richiesta Edizioni Minerva Medica - Torino 2012 Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, trasmessa e memorizzata in qualsiasi forma e con qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo Pubblicazione trimestrale. Autorizzazione del Tribunale di Torino n del Iscrizione nel registro nazionale della stampa di cui alla legge n. 416 art. 11 con il numero vol. 2 foglio 377 in data Pubblicazione periodica trimestra le - Poste Italiane S.p.A. - Sped. in a.p. - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N 46) art. 1, comma 1, DCB/CN

3 FEDERAZIONE MEDICO-SPORTIVA ITALIANA Presidente Onorario: Giorgio SANTILLI CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Federale Maurizio CASASCO Vice Presidenti Luigi DI LUIGI Gabriele PETROLITO Consiglieri Federali Gianfranco BELTRAMI - Gabriele BRANDONI Vincenzo Maria IERACITANO - Adolfo MARCIANO Claudio PECCI - Prisco Patrizio PETTI Antonio PEZZANO - Vincenzo RUSSO Segretario Generale f. f. Maurizio FORTIN COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Presidente Massimo CESSARI Componenti Monica VECCHIATI - Eugenio CONTE

4 Notice to readers Comunicato per i Lettori M any readers will have noted the everwidening geographical scope of the Journal. This is reflected in the increasing number of papers from authors reporting on research carried out in situations far different from ours. This growing diversity in research contexts and findings invites questions and discussion from our readers. To accommodate greater participation, the Editorial Board has decided to create a correspondence feature entitled Letters to the Editor, with a view to receive readers comments and opinions on the papers published in the Journal. The authors will have the opportunity to reply to reader letters and address the issues raised. Letters to the Editor should be sent to rivistamedicinasport@fmsi.it, citing in the subject line Letters to the Editor. Come molti lettori avranno sicuramente notato, negli ultimi tempi la Rivista Medicina dello Sport si è andata arricchendo dei contributi scientifici di molti Autori provenienti da realtà molto lontane, anche geograficamente, dalla nostra. Le esperienze scientifiche maturate, in un contesto così diverso dal nostro, possono porre interrogativi e richieste di chiarimenti da parte dei lettori. Il Comitato di redazione ha deciso, pertanto, di dedicare uno spazio alla Rubrica Lettere alla Redazione allo scopo di recepire i commenti eventuali dei lettori sotto forma di opinione critica e motivata ai concetti espressi nei lavori pubblicati. Agli Autori verrà data facoltà di rispondere e chiarire i dubbi sollevati. L invio potrà avvenire per posta elettronica (rivistamedicinasport@ fmsi.it) specificando nella casella dell oggetto, Lettere alla Redazione. Vol N. 2 MEDICINA DELLO SPORT 287

5 MEDICINA DELLO SPORT Vol. 65 Dicembre 2012 Numero 4 INDICE 407 EDITORIALE La medicina dello sport e le nuove sfide dell educazione olimpica: aspetti etici e pedagogici Di Pietro B., Colitti P., Isidori E., Pigozzi F. 423 RASSEGNA Le lesioni muscolari indotte dall esercizio: il delayed muscle soreness Bisciotti G. N., Eirale C. 437 AREA FISIOLOGICA Valutazione dell attività motoria e del dispendio energetico in funzione della composizione corporea e dell efficienza fisica in soggetti di entrambi i sessi da 8 a 11 anni Astegiano P., Bartolomei R., Ganzit G. P., Micheletti G., Milanese C., Scarzella F. 459 Fitness aerobico in un campione di studenti sudafricani Toriola A. L., Moselakgomo V. K., Shaw B. S., Goon D. T., Akinyemi O. 473 Analisi di alcune variabili prestative del giovane tennista under 12 Sannicandro I., Piccinno A., Cofano G., De Pascalis S., R. Rosa A. 485 AREA MEDICA Risposte immunologiche a quattro giorni consecutivi e non consecutivi di esercizi di resistenza a circuito Mohebbi H., Rahimi R., Arazi H., Kashkoli V. 497 Studio clinico e strumentale della postura in pazienti in crescita Santacroce C. 513 AREA ORTOPEDICA Valutazione delle lesioni focali del tendine del sovraspinato con elastosonografia: confronto con ecografia B-mode e risonanza magnetica: esperienza personale Francavilla G., Sutera R., Iovane A., Candela F., La Tona G., Peritore G., Sanfilippo A., Francavilla V. C., D arienzo M., Midiri M. Vol N. 4 MEDICINA DELLO SPORT IX

6 INDICE 527 Analisi epidemiologica degli infortuni agli arti inferiori durante il campionato di calcio a 5 delle università iraniane Aminiaghdam S. 537 Lezioni traumatiche della fibrocartilagine triangolare: trattamento artroscopico negli atleti Pogliacomi F., Armillotta L., Tocco S., Defilippo M., Corradi M., Ceccarelli F. 549 Infortuni nei lottatori in stile libero e grecoromano della nazionale turca Yamaner F., Imamoglu O., Atan T., Evli F., Karacabey K., Sevindi T., Gumusdag H. 563 CASI CLINICI Frattura osteocondrale della superficie di carico del condilo femorale laterale conseguente a lussazione della rotula in una ragazza di 14 anni Matokovi c D., Hašpl M., Drkulec V., Smilovi c J., Cesarik M., Šantak G. 571 Miocardio non compatto in adulto asintomatico praticante attività fisica non agonistica Fallavollita L., Biasini V., Carrozza M., Santillo E., Marini L., Postacchini D., Balestrini F. 579 LA MEDICINA DELLO SPORT PER SPORT Beach tennis Anedda A., Bonetti A., Quarantini M., Quarantini E., Toni R. 587 LA MEDICINA DELLO SPORT PER SPORT NEI FASCICOLI 591 IN MEMORIA 593 CONGRESSI 595 RINGRAZIAMENTI X MEDICINA DELLO SPORT December 2012

7 MEDICINA DELLO SPORT Vol. 65 December 2012 No. 4 CONTENTS 407 EDITORIAL Sports medicine and new challenges for Olympic education: ethical and educational aspects Di Pietro B., Colitti P., Isidori E., Pigozzi F. 423 REVIEW Exercise-induced muscle injury: delayed onset muscle soreness Bisciotti G. N., Eirale C. 437 PHYSIOLOGICAL AREA Evaluation of motor activity, energy expenditure and physical fitness in children aged 8-11 Astegiano P., Bartolomei R., Ganzit G. P., Micheletti G., Milanese C., Scarzella F. 459 Aerobic fitness of South African school children Toriola A. L., Moselakgomo V. K., Shaw B. S., Goon D. T., Akinyemi O. 473 Analysis of some variable performances of under 12 tennis players Sannicandro I., Piccinno A., Cofano G., De Pascalis S., R. Rosa A. 485 MEDICAL AREA Immunological responses to four-day of consecutive and non-consecutive circuit resistance exercise Mohebbi H., Rahimi R., Arazi H., Kashkoli V. 497 Clinical and instrumental study of posture in growing patients Santacroce C. 513 ORTHOPEDIC AREA Evaluation of focal lesions of the supraspinatus tendon with elastosonography: comparison with B-mode ultrasound and magnetic resonance imaging: our experience Francavilla G., Sutera R., Iovane A., Candela F., La Tona G., Peritore G., Sanfilippo A., Francavilla V. C., D arienzo M., Midiri M. Vol N. 4 MEDICINA DELLO SPORT XI

8 CONTENTS 527 Epidemiological analysis of lower extremity injuries during the Iranian universities futsal championship Aminiaghdam S. 537 Traumatic triangular fibrocartilage complex tears: arthroscopic treatment in the athlete Pogliacomi F., Armillotta L., Tocco S., Defilippo M., Corradi M., Ceccarelli F. 549 The injuries of Turkish national free-style and Graeco-Roman wrestlers Yamaner F., Imamoglu O., Atan T., Evli F., Karacabey K., Sevindi T., Gumusdag H. 563 CASE REPORTS Osteochondral fracture of the weight-bearing portion of the lateral femoral condyle after acute patella dislocation in a 14-year-old girl Matokovi c D., Hašpl M., Drkulec V., Smilovi c J., Cesarik M., Šantak G. 571 Non-compaction of the ventricular myocardium (NVM) in the asymptomatic adult pratictioner non-competitive physical activity Fallavollita L., Biasini V., Carrozza M., Santillo E., Marini L., Postacchini D., Balestrini F. 579 SPORT MEDICINE FOR SPORT Beach tennis Anedda A., Bonetti A., Quarantini M., Quarantini E., Toni R. 587 SPORT MEDICINE FOR SPORT IN PAST ISSUES 591 OBITUARIES 593 CONGRESSES 595 AKNOWLEDGEMENTS XII MEDICINA DELLO SPORT December 2012

9 Editorial Editoriale MED SPORT 2012;65: Sports medicine and new challenges for Olympic education: ethical and educational aspects La medicina dello sport e le nuove sfide dell educazione olimpica: aspetti etici e pedagogici B. DI PIETRO, P. COLITTI, E. ISIDORI, F. PIGOZZI Foro Italico University of Rome, Rome, Italy SUMMARY The purpose of this article is two-fold. First, it discusses the importance of sports medicine as a human science which, through joint collaboration with education, can contribute to the spread of Olympic values in contemporary society, in accordance with rules and norms of medical care and those regulating the organization of sports activities. Through the use of bibliographic resources and a historic-hermeneutic methodology, the discussion will conclude that the birth of medicine in ancient Greece constituted a knowledge of sports centered on the therapéia of the body and mind of the athlete. As such, it represented a type of sophía that embodied a public ethics and a professional deontology, thus incorporating a pedagogical aspect. Hence, scholars can find the potential for translating into concrete actions the fundamental values of Olympic education. Second, the article examines the metaphysical aspect of legal rules. This basis ensures the functioning of rules as a stabilizing element in relationships between individuals. In this perspective, the boundary is drawn between legal and other types of rules. This theme will be developed as it concerns the ethics of legal rules and sports rules. Key words: Medicine - Sports - Teaching - Ethics. RIASSUNTO Lo scopo del presente articolo è duplice. Tende cioè ad analizzare sia l importanza della medicina dello sport come scienza umana che, operando in stretta collaborazione con la pedagogia, contribuire alla diffusione dei valori olimpici nella cultura contemporanea, nel rispetto sia delle regole medico-comportamentali che di quelle che sovraintendono lo svolgimento delle attività sportive. Mediante l utilizzo di importanti fonti bibliografiche ed attraverso un metodo di tipo storico-ermeneutico, il presente studio perverrà alla conclusione secondo la quale la medicina nasce storicamente nell antica Grecia come un sapere dello sport, centrato sulla therapéia del corpo e della mente dell atleta, rappresenta, dunque, una forma di sophía che incarna un etica pubblica ed una deontologia professionale, possedendo quindi in sé una natura pedagogica. Proprio in una simile natura che lo studioso potrà trovare le potenzialità finalizzate a tradurre in azioni concrete i valori fondamentali dell educazione olimpica, così come sarà evidenziato nelle stesse conclusioni del presente studio. Altro importante aspetto analizzato dall articolo, è il fondamento metafisico della regola giuridica. Il predetto fondamento, infatti, garantisce il funzionamento della regola quale elemento di stabilità e certezza nelle relazioni tra soggetti. In tale prospettiva si coglie il limite della regola giuridica rispetto ad altri tipi di regole. Quindi, in definitiva, un secondo aspetto del nostro studio riguarderà l etica della regola giuridica, anche sportiva. Parole chiave: Medicina - Sport - Insegnamento - Etica. Vol No. 4 MEDICINA DELLO SPORT 407

10 DI PIETRO SPORTS MEDICINE AND NEW CHALLENGES FOR OLYMPIC EDUCATION A s a science, medicine in its earliest stages consisted of advice and instructions trainers (gymnastái) gave their athletes during training and competitions (agónes), including the Olympic Games. Herodicus of Selymbra (b. 480 BC), considered the father of sports medicine, was a gymnastics instructor (paidotríbes) who trained his students in wrestling and boxing to make them stronger and more robust and keep them in good health. In ancient Greece, medicine was an integral part of paidéia, i.e., the culture and education of the people. 1 This union between medical and educative knowledge was manifested in the Olympic Games. For the ancient Greeks, athletic victory was perceived as resulting from an athlete s dedication to himself and to a divinity. This combination of dedication and devotion was cultivated through education, training (then as now conceived of as a form of education), and effort. It was expressed through the care of one s own body (therapéia toû sómatos) and one s relationship with the gods (therapéia toû theoû). As practiced by the Olympic athletes and their trainers, this therapéia combined elements of medicine, education and religion, allowing the participants involved in the religious and social experience of the agón to attain a superior knowledge of the world incarnated in a philosophy of athleticism. Hence, starting from the body - not self-veneration but rather social veneration of the body that respected the principles of a commonly shared ethos and community norms and customs - one would approach the transcendental and the divine. The ancient Olympic sports, exemplified in the practice of therapéia, married well with a body of medical knowledge in which philosophy, medicine and religion were considered inseparable elements of an éthos that went beyond the context of sports competitions and laid the basis for the development of ethics and culture in ancient Greek society. Unconceivable for Greek civilization was a separation between knowledge of the body and knowledge of the spirit or mind, which later civilizations would accept. 2 In ancient Greece the trainer (gymnastés) was both a physician and a healer, symbolizing the union between philosophical and religious knowledge, between pedagogy and ethicalpractical knowledge. At the same time he was a master and a priest, a practitioner and custodian of knowledge of an athletic body and sacred competitive values of Olympic sports La medicina come scienza, nel suo stato embrionale, è nata dai consigli e dalle prescrizioni che gli antichi allenatori (gymnastái) davano ai loro atleti, in occasione delle competizioni sportive (agónes), tra le quali vi erano anche i Giochi Olimpici. Il primo medico sportivo dell antichità, Erodico di Selimbria, nato nel 480 a.c., era un paidotríbes (maestro di ginnastica) e realizzò che, per rendere i suoi studenti più forti e robusti e farli stare in salute, era necessario farli esercitare in sport come la lotta e il pugilato. Nel mondo greco, la medicina era parte integrante della paidéia, vale a dire della cultura e dell educazione di quel popolo 1. Questa unione realizzata dagli antichi Greci tra il sapere medico e quello educativo ha avuto la sua massima espressione proprio nelle antiche Olimpiadi. Per gli antichi Greci, infatti, la vittoria atletica era sempre percepita come il risultato di una dedizione da parte dell atleta a se stesso e di una devozione assoluta nei confronti della divinità. Questa duplice dedizione e devozione era espressa attraverso l educazione, l allenamento (che era allora come oggi una forma di educazione) e lo sforzo. Essa si esprimeva attraverso la cura nei confronti del proprio corpo (therapéia toû sómatos), e quella nei confronti degli dei (therapéia toû theoû). Nella pratica della therapéia degli atleti olimpici e dei loro allenatori, la medicina, l educazione e la religione si sono incontrate ed hanno permesso agli uomini coinvolti nell esperienza religiosa e sociale dell agón, di arrivare ad una conoscenza superiore del mondo incarnata in una filosofia dell atletismo che partendo dal corpo, dalla sua venerazione mai egoistica ma sempre comunitaria perché rispettosa dei principi di un éthos condiviso e comune, anche perché rispettosa delle regole comunitarie, arrivava al trascendente ed al divino. L antico sport olimpico, sintetizzato nella pratica della therapéia, ha sempre mostrato un sapere medico unificato in cui filosofia, medicina e religione erano considerate come elementi inscindibili di un éthos che andava oltre il contesto delle competizioni sportive e diventava la base etica e culturale della stessa civiltà greca antica. Vero è, infatti, che quella civiltà non ha conosciuto la scissione tra il sapere del corpo e quello dello spirito (e della mente) che hanno invece conosciuto le civiltà e le culture successive 2. Nella cultura greca l allenatore (il gymnastés), era un medico ed al tempo stesso un terapeuta. Egli simboleggiava l unione e la non scissione tra il sapere filosofico e quello religioso, tra il sapere educativo e quello etico-pratico. Egli era, al tempo stesso, un maestro ed un sacerdote, un conoscitore e un custode dei saperi del corpo atletico e dei sacri valori agonali dello sport olimpico rap- 408 MEDICINA DELLO SPORT Dicembre 2012

11 SPORTS MEDICINE AND NEW CHALLENGES FOR OLYMPIC EDUCATION DI PIETRO manifested in the optimal health that physical athletic preparation produced. Furthermore, the trainer knew and transmitted moral and religious virtues, fostering attitudes of correct behavior. These were values that the athletes were expected to demonstrate before the game arbiters and judges (ellanodíkai), as this was the prerequisite for participating in the Olympics. As organizers of the Olympics, the ellanodíkai were responsible for selecting the athletes and to assess them following a long and careful period of observation and supervision. 3 Sports medicine as sophía In ancient Greece, the trainer-physician incorporated a type of knowledge that was traditionally the domain of doctors throughout history: sophía. A professional knowledge that distinguished the physician as an expert and professional, as sophòs, who possessed not only what we today would call theoretical knowledge but also a reflective and empirical knowledge gleaned from practical experience. As a pivotal figure in the ancient Olympic system, the trainer-physician distinguished himself by his theoretical-practical knowledge which encompassed theory (i.e., observational capacity, derived from the Greek word theoréin) and practice, in the sense of to do (prássein) useful and good actions (for ethical, religious, and moral purposes for which they exist) in the context in which he worked. From this inseparable union between theory and practice the methodology and technique (téchne) of the care of the Olympic athlete s body were derived. The context within which this expert (a professional in today s parlance) worked was educational, social and religious values which were rooted in the principle of hospitality. Hospitality was the foundation of ancient Olympism (also modern Olympism) without which the Olympic Games could not have been celebrated. The knowledge of the ancient experts in Olympic medicine, embodied in the gymnastés was a professionalizing professional knowledge because it contained a sophía about both the body and sports. This sophía implicated knowing how to do one s job well as a trainer and an expert healer, with a commitment and responsibility toward the athlete, the divinity, and the community to which the correct proceeding of the Olympic games gave prestige. The trainer-physician played a social and a pedagogi- presentati dalla buona salute che la preparazione fisico-atletica esprimeva; ancora, l allenatore conosceva e trasmetteva le virtù morali e religiose e, per questo, l attitudine al comportamento corretto. Tutti valori che gli atleti avevano il compito di dimostrare dinanzi agli arbitri ed i giudici di gara (ellanodíkai), atteso che questa era la condizione necessaria per la partecipazione alle Olimpiadi. Gli ellanodíkai, erano anticamente anche gli organizzatori delle Olimpiadi, ed a loro spettava la selezione degli atleti, da esprimersi dopo un lungo e attento periodo di osservazione e supervisione 3. La medicina dello sport come sophía L allenatore-medico incarnava nella Grecia antica il tipo di sapere che da sempre è stato appannaggio dei medici in tutte le epoche della storia: la sophía. Vale a dire un sapere professionale che contraddistingueva il medico, come esperto e professionista, quale sophòs, che possedeva un sapere mai solamente teorico (come si direbbe oggi) ma sempre riflessivo e prassico-fattuale, perché basato sull esperienza concreta. L allenatore-medico, come figura fondamentale del sistema dell olimpismo antico, poteva vantare il possesso di un sapere teoretico-prassico, manifesto di una perfetta integrazione di teoria (ossia capacità di osservazione alla quale il verbo greco theoréin rimanda) e di pratica concepita nel suo significato di fare (prássein) cose utili e buone (cioè rispondenti ai fini etici, religiosi e morali per cui esse esistono) rispetto al contesto in cui si sta operando. È su questa unione inscindibile tra teoria e pratica che si generava la metodologia e la tecnica (téchne) di cura dei corpi degli atleti olimpici. Il contesto di azione in cui questo esperto (oggi diremmo professionista ) operava era quello dei valori educativi, sociali e religiosi che avevano il loro fondamento, ultimo e assoluto, nel valore dell ospitalità che rappresentava il senso stesso dell Olimpismo antico (ed anche di quello moderno) senza il cui rispetto non si sarebbero potuti celebrare i Giochi Olimpici. Il sapere degli antichi esperti di medicina olimpica incarnato nel gymnastés era già un sapere professionale e professionalizzante, perché conteneva una sophía sul corpo e sullo sport. Questa sophía implicava un saper far bene il proprio mestiere di allenatore e di esperto della cura con un impegno ed una responsabilità nei confronti dell atleta, del dio e della comunità a cui il corretto svolgimento delle competizioni olimpiche andava a vantaggio. Quello dell allenatore-medico era un impegno sociale e pedagogico; quindi implicava di per se Vol No. 4 MEDICINA DELLO SPORT 409

12 DI PIETRO SPORTS MEDICINE AND NEW CHALLENGES FOR OLYMPIC EDUCATION cal role, which implicated in itself and for the characteristics mentioned above, a professional deontology. Ancient medicine dealt essentially with obstetrics, military and sports, 4 all of which were linked to three basic events in the life of the ancient Greeks: birth - providing advice and care for women during labor and delivery and for newborns; war - dressing wounds and treating injuries sustained in battle; and sports - principally involving dietetics, treatment of muscle and bone injuries, and advice to maintain strength during prolonged physical exercise. We can assert that Western medicine was born and grew up in the barracks and tents of military camps and in the ancient gymnasia. These historical circumstances should not lead scholars to infer that the area of sports medicine is principally limited to treatment; instead, it is pervaded by ethical, pedagogical and religious aspects which we have mentioned only insofar as they regard the body. De Coubertin and sports medicine In its privileged relationship with sports and sports competitions, ancient Greek medicine demonstrated its close ties with the paidéia, the Greek educational system. 1 Pierre De Coubertin disregarded these fundamental aspects of ancient medicine and its profound ties to the Olympic paidéia, paradoxically negating, without realizing it, several basic principles of sports medicine. De Coubertin criticized sports medicine in Olympism for two reasons: 5, 6 because medicine helped an athlete to cultivate moderation, this held him back from giving all of himself in competitions, from overcoming the limits of human nature, and from fearing the risk (of death), which embodied the essence of sports; because for De Coubertin the medicalization of Olympic sports, the biologicalization of physical activity in order to attain a final result, ultimately led to their decline in ancient civilizations. De Coubertin s first objection negates the concept of sports medicine (the root of the word medicine is related to the Latin word modus which means moderation ) and appears to contrast with the principles of sports pedagogy as espoused by De Coubertin. His second point is related to concerns with the stesso, per le caratteristiche a cui abbiamo sopra accennato, una deontologia professionale. La medicina antica era fondamentalmente medicina ostetrica, militare e sportiva 4. Era cioè legata a tre momenti fondamentali della vita dell uomo greco: la nascita, dove la medicina svolgeva un ruolo di consiglio e di cura per le partorienti ed i neonati; la guerra, dove erano necessarie tecniche di cura per lenire e curare le ferite ed i danni fisici riportati nelle battaglie; ed infine lo sport, dove la medicina era principalmente dietetica, cura di traumi muscolari e ossei e consigli per sostenere lo sforzo dell esercizio fisico prolungato. Possiamo affermare pertanto che la medicina occidentale è nata e si è sviluppata nelle caserme e nelle tende degli accampamenti militari e negli spazi delle antiche palestre. Tale affermazione, però, non deve distrarre lo studioso dal principale e persistente tema in cui la medicina sportiva non si limita alla tecnica di cura, ma è tutta pervasa di aspetti etici, pedagogici e religiosi di cui sino ad ora se ne è sottolineato il principale tratto somatico. De Coubertin e la medicina sportiva Nel suo rapporto privilegiato con lo sport e le competizioni sportive, l antica medicina greca rivelava il suo legame profondo con la paidéia, il sistema dell educazione greca 1. Pierre De Coubertin ha ignorato questi aspetti fondamentali della medicina antica ed il suo legame profondo con la paidéia olimpica arrivando, paradossalmente, a negare, quasi senza accorgersene, alcuni dei principi stessi della medicina dello sport. De Coubertin ha criticato la medicina sportiva nell Olimpismo per due motivi 5, 6 : 1) Il primo è che la medicina, aiutando l atleta a coltivare la moderazione, di fatto gli impediva di dare tutto se stesso nella competizione, di tendere al superamento dei limiti imposti dalla natura umana e di non aver paura del rischio (della morte), che incarnava l essenza stessa dello sport stesso. 2) Il secondo motivo è che per De Coubertin la medicalizzazione dello sport olimpico, la biologizzazione dell esercizio fisico in vista del perseguimento del risultato finale, ne ha determinato la decadenza nei tempi antichi. Il primo motivo nega il concetto stesso di medicina dello sport (la radice della parola medicina rimanda ai significati della parola latina modus che significa appunto moderazione ) ed appare di fatto in contrasto con i principi della pedagogia sportiva decoubertiniana; il secondo intende invece ostacolare la spettacolarizzazione e la massificazione dell evento olimpico. 410 MEDICINA DELLO SPORT Dicembre 2012

13 SPORTS MEDICINE AND NEW CHALLENGES FOR OLYMPIC EDUCATION DI PIETRO spectacularization and massification of the Olympic event. The motives behind De Coubertin s criticism of medicine should be sought, on the one hand, in his heroic and chivalric conception of sports. For De Coubertin, sports and competitions were male matters, expressing virility, courage, and strength, and in order to practice them one must not fear death and not take into account anyone who would intend to limit this form of asceticism (in ancient Greece, physical exercise was called áskesis), or total dedication to the absolute and transcendental that such practice embodies. On the other hand, the causes for De Coubertin s hostility should be sought in his declaration of the principle of amateurism, which he considered an antidote to the commercialization of sports, at whose service he thought sports medicine has placed itself in ancient times. According to De Coubertin, ancient medicine, owing to its influence on sports, had oriented it toward profit and gain, turning the Olympics into fairs that would showcase increasingly sensational, new and spectacular physical performance in order to satisfy the desires of the masses, stimulated by the spectacle of the Olympic competitions. The quest for increasing performance and gain for the spectacularization in whose service medicine has placed itself had led, according to De Coubertin, to a transformation of physical activity enthusiasts into clients. De Coubertin stated that Olympism is a practical philosophy of life with an agenda that should be entrusted not to physicians but to philosophers and educators instead. 7 Regarding himself foremost as an educator, De Coubertin criticized not medicine per se but rather only certain tendencies in Olympic culture at that time which considered sports performance solely in terms of its biophysiological aspects and excluded its spiritual aspects, because winning a competition was a goal defined by a person s will, his state of mind and motivation. Basically, for De Coubertin, sports performance was a problem of the mind-body relationship, a psychopedagogical problem of how to form a person s will and motivate it in the name of the pedagogical values expressed by Olympism. 7 Hence, one cannot speak of a hostility of De Coubertin toward medicine. Indeed, some of his closest friends were prominent physicians who helped him develop his ideas on Olympism. De Coubterin had what we could I motivi di questa bonaria ostilità di Pierre De Coubertin nei confronti della medicina vanno ricercati però, da una parte, nella sua concezione eroica e cavalleresca dello sport. Per De Coubertin, infatti, lo sport e la competizione sono cose da uomini, esprimono l essenza della mascolinità, del coraggio e della forza, e nel praticarla non bisogna avere paura della morte e non tenere conto di chi intende limitare questa forma di ascesi (nel mondo greco l esercizio fisico veniva detto appunto áskesis), di dedizione totale all assoluto ed al trascendente che tale pratica incarna in sé. Dall altra, le cause della sua ostilità vanno ricercate nell affermazione da parte del barone francese del principio del dilettantismo, ritenuto un antidoto nei confronti della mercificazione dello sport, al cui servizio, secondo il fondatore dei Giochi Olimpici, la medicina sportiva si era messa nei tempi antichi. Secondo De Coubertin, la medicina antica, con la sua ingerenza nello sport, lo aveva orientato verso il profitto, facendo diventare le Olimpiadi delle grandi fiere che dovevano dimostrare performance fisiche sempre più sensazionali, nuove e spettacolari al solo scopo di soddisfare i desideri delle masse, continuamente eccitate dallo spettacolo delle competizioni olimpiche. La ricerca dell incremento della performance e del rendimento per la spettacolarizzazione a cui la medicina si era prestata aveva finito, secondo De Coubertin, per trasformare quelli che un tempo erano i fedeli dell esercizio fisico in clienti. De Coubertin dirà, infatti, che l olimpismo è una filosofia pratica di vita che intende realizzare un programma che andrebbe affidato non ai medici, quanto piuttosto ai filosofi ed agli insegnanti 7. De Coubertin, come educatore (e tale si sentiva in primo luogo), criticava pertanto non la medicina in sé, ma solo alcune tendenze in atto nella cultura olimpica dei suoi tempi, che tendevano a considerare la performance sportiva solo nei suoi aspetti bio-fisiologici e non mentali, dal momento che vincere una competizione era una questione che riguardava la volontà della persona, lo stato della sua mente e la sua motivazione. In sostanza, per De Coubertin il rendimento sportivo era un problema di rapporto mente-corpo, un problema psicopedagogico di tipo educativo di come educare la volontà e di come motivarla in nome dei valori pedagogici espressi dall Olimpismo 7. Pertanto non si può parlere in De Coubertin di ostilità nei confronti della medicina (prova ne è il fatto che egli ebbe tra i suoi più cari amici molti importanti medici del suo tempo, che lo aiutarono a sviluppare la sua idea olimpica). De Coubertin aveva una concezione che possiamo definire medievale e cavalleresca dello sport. Sentendosi Vol No. 4 MEDICINA DELLO SPORT 411

14 DI PIETRO SPORTS MEDICINE AND NEW CHALLENGES FOR OLYMPIC EDUCATION call a medieval or chivalric conception of sports. Seeing himself as an educator and reformer of education of his time, 8 he considered sports as a pedagogical instrument primarily to form character and only secondarily to ensure good health. Accordingly, pedagogy took precedence over medicine. Nonetheless, this does not mean that he was not aware of the role and the importance of sports medicine as a channel for disseminating the educational values ensconced in Olympism. In essence, De Coubertin, criticized only a certain type of Olympic sports medicine (centered on physiology) popular at the time, because it did not in his opinion correspond to the holistic principle of Olympism (integration of mind and body) tending towards transcendence and the divine through physical exercise, as practiced in ancient Greece. Sports medicine in a hermeneuticpedagogical perspective The hermeneutic method of interpretation allows us to demonstrate that, compared to ancient Olympic education, its modern, secularized form has lost its religious component, replacing it instead with an ethics and a lay paidéia of sports. This, however, has deprived medicine of its fundamental role and historical and cultural contribution to its genesis, as a human science related since its origins to philosophical hermeneutics and education. 9 The dichotomy between pedagogy and medicine in the current concept of Olympism, the claims raised against medicine that it brought about a scientific reductionism in the problems of sports, has no basis if we consider the hermeneutic nature of medicine. Modern sports medicine is both human knowledge and pedagogical knowledge which can contribute to the development of Olympic education. As such, it represents an ancient sophía that possesses in its hermeneutic nature the seeds for the growth of Olympic education. To understand the hermeneutic-pedagogical nature of medicine, in its ramifications as sports medicine, we can refer to the double meaning of the root of the word indicating it. 10 The root *med-/mod refers in part to a family of Latin and Italian words that denote concepts such as modus (moderation), and in part to the Greek verb médomai, semantically productive for hermeneutics, in its meaning of mediate, un educatore e un riformatore dell educazione del suo tempo, considerava lo sport come uno strumento pedagogico di educazione del carattere prima che di tutela della salute umana. Per De Coubertin, quindi, prima veniva la pedagogia ed in secondo luogo la medicina; ma ciò non toglie che egli non fosse cosciente del ruolo e dell importanza fondamentale della medicina sportiva quale strumento di diffusione dei valori educativi incarnati nell idea olimpica. De Coubertin ha in sostanza criticato solo un certo tipo di medicina sportiva olimpica (quella impostata sulla mera fisiologia) in auge nel suo tempo, perché non rispondente, secondo lui, al principio olistico dell idea olimpica (integrazione mente-corpo), tendente alla trascendenza ed al divino attraverso l esercizio fisico, come accadeva nell antichità. La medicina sportiva in prospettiva ermeneutico-pedagogica Utilizzando il metodo ermeneutico dell interpretazione è pertanto possibile dimostrare come, rispetto a quella antica, l educazione olimpica, ora secolarizzata, abbia perso la sua componente religiosa, sostituita da un etica e da una paidéia laica di sport che però ha di fatto dimenticato il ruolo fondamentale ed il contributo storico e culturale che la medicina, in quanto scienza umana sin dalle sue origini connessa con l ermeneutica filosofica e dell educazione ha dato alla sua genesi 9. La dicotomia che si è creata tra pedagogia e medicina nella cultura dell olimpismo attuale, le accuse mosse nei confronti del sapere medico di aver attuato un riduzionismo scientifico nei confronti dei problemi dello sport, non ha più ragione di esistere se consideriamo la natura ermeneutica di questa scienza. La moderna medicina dello sport è di fatto un sapere umano ed una conoscenza pedagogica che può contribuire allo sviluppo dell educazione olimpica. Essa rappresenta infatti una antichissima sophía che già possiede nella sua natura ermeneutica i germi dei possibili apporti per lo sviluppo dell educazione olimpica. Per capire la natura ermeneutico-pedagogica della medicina, declinata anche come medicina dello sport, possiamo rifarci al duplice significato contenuto nella radice della parola che la indica 10. Infatti la radice *med-/mod rimanda, da una parte, ad una vasta gamma di parole latine ed italiane connesse con concetti quali modus (moderazione); e dall altra, al verbo greco médomai, semanticamente molto ricco dal punto di vista ermeneutico, perché significa medito, penso, 412 MEDICINA DELLO SPORT Dicembre 2012

15 SPORTS MEDICINE AND NEW CHALLENGES FOR OLYMPIC EDUCATION DI PIETRO think, interpret to understand, engage in something. It is interesting to see that the same deponent conjugation of médomai indicates an activity of a medical act directed at itself. Modern sports medicine, like ancient sports medicine, refers to the idea of accompanying, which, in turn, refers to the idea of training, 11 care, defense and prevention connected to the root of the word pedagogy. In ancient Greece, the specialist educator, the paidotríbes, was responsible for the care of this students in the gymnasia. Often, the paidotríbes worked together with the gymnastés, an educator and trainer employed in the public gymnasia and an expert in nutrition, traumatology and athletic techniques. The gymnastés was a sports physician, and together with the priests and philosophers he carried out medical functions. 12 The gymnastés, as mentioned before, gave advice and cared for his athletes through therapéia, starting from an interpretation of their physical and mental condition. Thus we can say that modern medicine as a science, with a hermeneutic and epistemological structure of interpretation and care for the person, arose in the context of sports competitions and to be underscored again was sports medicine from the beginning. The ethical and scientific implications associated with the words modus and médomai from which medicine draws its origins are embodied in the pedagogical concept of therapéia treatment, care and prevention of the athlete which sports medicine shares with sports education as a science that develops it in the theory and practice of contemporary Olympic education. The ancient gymnastés performed their educational, health and ethical functions (in the practical sense the ancient Greeks attributed to this last science). This function embodied a tripartite dimension: spiritual, physical-corporeal, and social. The gymnastés was a fundamental figure in the educational, religious and moral system of the ancient paidéia. Medicine s role was therefore holistic in the modern sense of the word because it viewed the athlete as a human being expressed by the unity of his three basic dimensions (or total personality in modern terms). As a continuation of ancient sophía, contemporary sports medicine never expresses a dichotomized knowledge but rather a global and holistic knowledge of the athlete since it is centered on the concept of therapéia. For this reason, this medical specialty can be used to interpreto per capire, mi impegno a fare qualcosa. E interessante capire come la stessa coniugazione deponente del verbo citato indica, quindi, una attività dell azione medica diretta a se stessi. La moderna medicina dello sport, pertanto, al pari di quella antica, fa riferimento all idea di un accompagnamento - a cui, ad esempio, rimanda l idea stessa di allenamento 11, di cura, difesa e prevenzione collegati alla radice della parola pedagogia. Nella Grecia antica l educatore specializzato, chiamato appunto paidotríbes, aveva il compito di prendersi cura degli studenti in palestra. Il paidotríbes era spesso affiancato dal gymnastés, un insegnante ed allenatore che operava nelle palestre pubbliche ed era esperto di nutrizione, traumatologia e tecniche atletiche. Il gymnastés era di fatto il medico sportivo; insieme a lui funzioni di tipo medico erano svolte da altre due figure quali il sacerdote ed il filosofo 12. Il gymnastés, come abbiamo detto in precedenza, consigliava e si prendeva cura dei suoi atleti attraverso la therapéia; partendo cioè da una interpretazione della loro condizione fisica e mentale. Possiamo quindi affermare che la medicina moderna in quanto scienza, con la struttura ermeneutica ed epistemologica di interpretazione e cura della persona, è nata nel contesto delle competizioni sportive ed è in origine sempre lo sottolineamo ancora medicina dello sport. Le implicazioni etiche e scientifiche connesse con le parole modus e médomai da cui la medicina trae la sua origine, si riassumono nel concetto pedagogico di therapéia trattamento, cura e prevenzione dell atleta che la medicina dello sport ha in comune e condivide con la pedagogia dello sport come scienza e che veicola nella teoria e nella pratica dell educazione olimpica contemporanea. Il gymnastés antico svolgeva una funzione educativa, sanitaria ed etica (nel senso pratico che gli antichi Greci attribuivano a quest ultima scienza). Si trattava, insomma, di una funzione che incarnava una triplice dimensione, che era di fatto spirituale, fisico-corporea e sociale. Egli era un agente fondamentale del sistema educativo, religioso e morale della paidéia antica. La funzione della medicina nell olimpismo era dunque olistica nel senso più moderno del termine, perché guardava all atleta come essere umano espresso dall unità delle sue tre dimensioni fondamentali (oggi si direbbe nella cultura contemporanea persona ). La medicina sportiva contemporanea, continuazione di quell antica sophía, pertanto, non esprime mai una conoscenza dicotomizzata ma globale e olistica dell atleta, in quanto essa è centrata sempre sul concetto di therapéia. Per questo Vol No. 4 MEDICINA DELLO SPORT 413

16 DI PIETRO SPORTS MEDICINE AND NEW CHALLENGES FOR OLYMPIC EDUCATION assert or reassert - in view of the commercialization of contemporary Olympism - the centrality of the person seen as corporeity which expresses itself in an inseparable unity of spirit and body in Olympic education, contributing, through an ethico-communicative methodology that is exhortative rather than prescriptive or normative-coercive in the development of Olympic values. Sports medicine and the challenge for contemporary Olympic education Jointly with sports education, medicine contributes to what we might call the ethical supervision of sports, monitoring that a person s values are respected in sports. From these considerations on the history and culture of the pedagogical functions of medicine in ancient Olympism, we can proceed to delineate possible challenges medicine must meet in order to respond to some of the problems contemporary Olympic education raises. 13 In this connection, we should remember that Olympic education, as conceived of by De Coubertin and others, is actually (and regards itself as such) a form of lifelong learning: education that starts in sports and aims to promote the value system of sports in the lives of everyone, primarily in young people and athletes. Several of the ways that sports medicine can promote educational values in the context of Olympic education are: 1. Care for and view the athlete participating in the Olympics not only from a biophysical perspective but also from a moral one, equilibrating the two dimensions whenever necessary. Contemporary sports medicine, taking an example from ancient Olympic medicine, can serve as a copulative element between body and mind, helping to view the athlete as a unity embodying the two factors, and presenting itself as a cultural agenda for promoting the principle that inspires Olympic education. 2. Develop a non-coercive, preventive role for medicine and the organization of the Olympic Games and sports in general. Here we need to rethink the roles of these organizations and the use they make of sports medicine in a pedagogical perspective. One example is doping. The institutions promoting sports must help people, through health education communica- motivo tale medicina specialistica può essere utilizzata per affermare (o riaffermare, alla luce delle possibili mercificazioni dell olimpismo contemporaneo) la centralità della persona vista come corporeità che si esprime in una unità indissolubile di anima e corpo nell educazione olimpica contribuendo, attraverso una metodologia eticocomunicativa di tipo esortativo piuttosto che prescrittivo e normativo-coercitivo, allo sviluppo dei valori olimpici. La medicina sportiva e le sfide dell educazione olimpica contemporanea La medicina, quindi, insieme alla pedagogia dello sport, contribuisce a quella che possiamo definire la supervisione etica dello sport, vigilando sempre che, in questa pratica, i valori della persona vengano rispettati. Possiamo partire da queste riflessioni di tipo storico e culturale sulle funzioni pedagogiche svolte dalla medicina nel quadro dell olimpismo antico per delineare alcune possibili sfide che tale scienza deve affrontare rispondendo concretamente ad alcuni dei problemi posti dall educazione olimpica contemporanea 13. Non dobbiamo mai dimenticare che l educazione olimpica, così come è stata concepita anche da De Coubertin, è in realtà (ed aspira ad essere) una forma di lifelong learning; vale a dire un apprendimento permanente che parte dallo sport e si propone di promuovere i valori di questa pratica nella vita di tutte le persone (in primo luogo tra gli studenti e gli atleti). Riassumiamo qui alcune delle possibili azioni di promozione dei valori educativi nel contesto dell educazione olimpica che la medicina sportiva può svolgere oggi. 1) Prendersi cura e guardare all atleta che partecipa alle Olimpiadi non solo dal punto di vista strettamente bio-fisiologico ma anche morale, bilanciando le due dimensioni nel caso in cui non lo fossero. La medicina dello sport contemporaneo, prendendo come esempio la pratica dell antica medicina olimpica, può utilmente configurarsi come elemento copulativo tra corpo e mente, aiutando a considerare l atleta come una unità inscindibile dei due fattori, e proponendosi quale manifesto culturale di questo principio ispiratore dell educazione olimpica. 2) Sviluppare maggiormente la funzione non coercitiva ma preventiva della medicina e delle grandi organizzazioni nelle competizioni olimpiche e sportive in genere. Si tratta di ripensare le funzioni di queste istituzioni e l uso che esse fanno della medicina sportiva in una ottica pedagogica. 414 MEDICINA DELLO SPORT Dicembre 2012

17 SPORTS MEDICINE AND NEW CHALLENGES FOR OLYMPIC EDUCATION DI PIETRO tion, to understand and respect sports and its values through primary prevention rather than through punishment, and in so doing, applying the function of legal rules, as mentioned in the abstract of this article. 3. Motivate sports physicians to contribute to the development of Olympic education in the schools through a specific program of health education. The principles of Olympic education need to be taught starting in the elementary grades. Medicine can help teachers and educators who teach the Olympic values to disseminate the principles of correct nutrition, healthy diet, and a balanced lifestyle in the holistic sense of the term, a principle basic to the Olympic Games throughout history. 4. Develop a critical approach to Olympism, its history and values, conceiving of these values not as a rigid system but rather as a product and creation of reflection of people who have believed in sports and their educational potential. Sports medicine and sports physicians must become engaged in educational projects that disseminate Olympic values in the schools and universities, underscoring the ethical, cooperative and non-competitive components of Olympic sports. 5. Help people and athletes recognize human limits in sports in general and in Olympic sports in particular. Sports medicine must teach young people to have a clear idea of their own capabilities and limits when engaging in sports. This does not mean unconditionally accepting such limitations but rather mustering the effort to overcome them gradually while respecting the values of the individual, the type of sports, the environment, and all forms of life. Remind people, in a tempered and secularized fashion, of the modus which De Coubertin had formulated into an ideology. 6. Develop the gamesmanship dimension of Olympism. Here we should remember that the Olympics, from which Olympic education and culture derive, are basically games in which people from various nations meet to celebrate sports and their values. This idea is closely tied to the concept of hospitality inherent to the Olympics. Each of these challenges requires the promotion of specific values as a solution to the problem it poses. These are the values of Olympism - simple and clear values De Coubertin deeply believed in and which medicine and sports pedagogy must disseminate and translate into practice through specific methodologies. Un esempio in tal senso è rappresentato dal doping. Le istituzioni di promozione dello sport debbono aiutare le persone, servendosi della comunicazione medica, a comprendere ed a rispettare lo sport ed i suoi valori attraverso azioni di prevenzione a monte e non per mezzo di misure punitive finali. In tal senso, dando anche applicazione alla funzione della regola giuridica come rappresentata nell abstract del nostro lavoro. 3) Motivare i medici dello sport a contribuire concretamente allo sviluppo dell educazione olimpica nelle scuole con un eventuale programma specifico di educazione al benessere. I principi dell educazione olimpica andrebbero insegnati nel nostro paese sin dalla più tenera età. La medicina può aiutare gli insegnanti e gli educatori che insegnano i valori olimpici a diffondere i principi di una corretta nutrizione, di una corretta dieta e di uno stile di vita sano nel senso olistico del termine; principio quest ultimo che ha sempre ispirato i Giochi Olimpici nella storia. 4) Sviluppare un approccio critico all Olimpismo, alla sua storia ed ai suoi valori, concependo questi ultimi non come fissi ed immutabili, ma come un prodotto ed una creazione della riflessione di persone che hanno creduto nello sport e nel suo potenziale educativo. La medicina dello sport ed i medici sportivi devono impegnarsi in progetti educativi volti a diffondere i valori olimpici nelle scuole e nelle università, sottolineando la componente etica, cooperativa e non competitiva dello sport olimpico. 5) Impegnarsi per aiutare le persone e gli atleti a riconoscere i limiti umani presenti nello sport in generale ed in quello olimpico in particolare. La medicina dello sport deve insegnare ai giovani ad avere un chiaro senso delle proprie capacità e dei propri limiti quando praticano lo sport. Questo non significa l accettazione incondizionata di queste limitazioni, ma un continuo sforzo per superarle, gradualmente e nel pieno rispetto dei valori dell uomo, dello sport, dell ambiente e di tutte le forme di vita. Richiamare, seppur in maniera temperata e secolarizzata, quel modus di cui De Cubertin ha ideologizzato. 6) Impegnarsi da parte della medicina a sviluppare la dimensione ludica dell Olimpismo. Dobbiamo ricordare che le Olimpiadi, da cui si è originata l educazione olimpica e la sua cultura, sono solo e sempre dei giochi, in cui persone provenienti da nazioni diverse possono incontrarsi e gioire dello sport e dei suoi valori. In tal senso attingendo al significato di ospitalità proprio delle Olimpiadi. Ogni sfida che abbiamo individuato presuppone la promozione di specifici valori come soluzione ai problemi che prospetta. Si tratta dei valori Vol No. 4 MEDICINA DELLO SPORT 415

18 DI PIETRO SPORTS MEDICINE AND NEW CHALLENGES FOR OLYMPIC EDUCATION Obligatoriness of rules (sports rules): function and ethics As mentioned above, sports medicine involves the care of the athlete also from a moral perspective (no. 1), developing a preventive rather than a coercive function of medical rules, rethinking the role of medicine in sports competition (no. 2). We gave the example of doping as a violation of this function, noting the need for preventive action before punishment. Indeed, this concept allows us to link to another concept of what we could define as the major issues of sports, i.e., the need to respect the rules of the game, fair play, the prohibition of the use of performance-altering substances and practices that skew the potential natural result of sports performance, changing its final outcome. Clearly, in this light, preventive action, alongside coercive action, i.e., punishment, can be sustained only if we can provide justification of the rule on which it is based, i.e., its obligatoriness on a metaphysical level, which subsequently justifies the coercive phase, i.e., punishment. The scope of the discussion is more general, but not generic, and allows us to focus our analysis on the function of rules in sports (sports rules as specific rules distinct from other types of rules), i.e., its task is to determine and ensure a result that respects the fundamental principle of suum cuique tribuere et neminem laedere, i.e., of justice 14 of and in sports performance, as a particular aspect of justice as an ontological condition of any just rule (i.e., justified ). The question is: why does a rule (sports rule) exist rather than not? And why is a rule (sports rule) obligatory? Indeed, this discussion involves foremost the function of a rule as such, i.e., before we can talk about games rules we need to examine how they work. Only then, on the basis of having established the ontological statute of a rule, can we extend our examination to the rules of the game, such being possible insofar as rules, though participating in the ontological statute of rules in general, create a system in a specific area: sports. This aspect of regulation of sports activities has become a compelling problem which we could define as a proclivity to general falsification in sports performance that aims to reconcile spectacularization as an ends in itself with other overarching interests usually managed by multinational criminal organizations dell Olimpismo; valori in fondo semplici e schietti, in cui De Coubertin ha profondamente creduto e che è compito della medicina e della pedagogia dello sport diffondere e tradurre in pratica attraverso specifiche metodologie. Obbligatorietà delle regole (sportive): funzione ed etica La medicina dello Sport, abbiamo visto sopra, si presenta anche come cura dell atleta ed anche dal punto di vista morale (n. 1), sviluppando la funzione non coercitiva ma preventiva della regola medica, ripensando la funzione della medicina nella competizione sportiva (n. 2). E facevamo l esempio del doping come violazione di questa funzione, facendo notare la necessità di un intervento preventivo e non solamente punitivo-finale. In effetti, tale concetto ci permette di ricollegarci ad un altro di quelli che potremmo definire i massimi problemi della attività sportiva cioè quello della necessità del rispetto delle regole del gioco, il fair play, il divieto di utilizzazione di mezzi che, attraverso una performance falsata, permettano di alterare il potenziale risultato naturale della performance sportiva, mutando lo stesso risultato finale. E chiaro che, in questa ottica, la funzione preventiva e non solo coercitiva-finale, cioè punitiva, si può sostenere solo se si arriva ad una giustificazione della regola medesima, che fondi, cioè, la sua obbligatorietà sul piano metafisico e giustifichi, di conseguenza, la fase coercitiva-finale cioè punitiva. Naturalmente il discorso è più generale, ma non generico, e permette di concentrare l analisi intorno alla funzione della regola nella attività sportiva (alla regola sportiva, come specifica rispetto ad altri tipi di regole), cioè al suo compito nel determinare e garantire un risultato che rispetti il principio fondamentale del suum cuique tribuere et neminem laedere, vale a dire della giustizia 14 della e nella prestazione sportiva, come aspetto particolare della giustizia in quanto condizione ontologica di ogni regola giusta (cioè giustificata ). Insomma, l aspetto da problematizzare è: perché c è la regola (sportiva) anziché la sua assenza? E perché la regola (sportiva) è obbligatoria? In effetti, tale discorso involge anzitutto la funzione della regola in quanto tale. Cioè a dire che prima della regola del gioco, è necessario interrogarsi sulla funzione della regola del gioco. Solo dopo, sulla base di una individuazione dello statuto ontologico della regola, si potrà estendere tale valutazione anche alla regola del gioco, ciò essendo possibile in quanto questa, pur partecipando del medesimo statuto ontologico della regola in ge- 416 MEDICINA DELLO SPORT Dicembre 2012

19 SPORTS MEDICINE AND NEW CHALLENGES FOR OLYMPIC EDUCATION DI PIETRO which find in sports events a fertile ground for illegal operations for profit and/or recycling of huge sums of money. Today, the unitariness of a sports event has been fractionated into a series of temporal episodes aptly exploited for the purposes of illegal betting. For example, a standard soccer match (the example applies to all types of sports) no longer consists of the classical 90 minutes but instead an indefinite series of minutes, the importance of which is measured on the event that occurs during the game. Today, bets are no longer made on the final results (winner, loser, score). Today, bets are taken on which minute the first goal will be made, who makes it, and the minute in which the first offside foul is stop-whistled, and so on in an interminable sequence of moment-events that completely nullify a sports event as such, turning it into a mere factual accident of the true event: the exploitation of sports offenses through the predetermination of the event on which one bets. And there is an urgent need to underline the obligatoriness of legal rules in and of games, precisely because, while the rules governing illegal betting are set by multinational criminal organizations and enforced through underhanded methods of criminal coercion, often what is sacrificed is the value of obligatoriness of legal rules. Here it should be mentioned that the rules of criminals are, indeed, themselves rules and almost always are more effective than legal rules. Precisely this aspect requires us to distinguish between criminal rules and legal rules governing sports. This distinction will allow us to establish on which basis legal rules and subsequently their objective obligatoriness are grounded versus the subjective obligatoriness of criminal rules (which bind only those who willingly accept criminality). Beyond this aspect, I.e., that of the ethical nature of rules in relation to the sports system as an objective order, there is the problem of the ethics of the rules in sports performance as such. This leads us into the area of the meaning and sense of a sports event as a competitive performance by a single athlete. History teaches us that each epoch had its own experience of rules and rights, which often reflect a people s consonance with their divinities (respecting the rules ensured propitious relationships with superior beings). Hence, at the origin of Western legal history there was Moses who, presenting the Law Tab- nerale, determina un ordinamento in un settore specifico: quello dello Sport. Tale aspetto della regolamentazione della attività sportiva è, negli ultimi tempi, divenuto di pressante urgenza di fronte a quella che potremmo definire la tendenziale generale falsificazione della prestazione sportiva che mira a conciliare la spettacolarizzazione fine a sé stessa della prestazione con altri interessi che si sovrappongono a questa e che quasi sempre sono gestiti dalle multinazionali del crimine e che trovano nell evento sportivo un terreno privilegiato per operazioni di guadagno illecito e/o sistemi di riciclaggio di ingenti masse di denaro. Ad oggi, e sulla base di questi presupposti, la stessa unitarietà dell evento sportivo è venuta meno, frazionandosi questo in una serie di attimi temporali disegnati sulla natura e sulla entità delle scommesse illecite. Ad esempio, nella classica partita di calcio (me è discorso che vale per tutti gli Sport) non si hanno più i classici 90 minuti, ma una serie indefinita di minuti la cui rilevanza viene parametrata sull evento che si verifica in quegli stessi minuti; oggi non si scommette più solo sul risultato finale (chi vince e chi perde ed, eventualmente, a quanto); oggi si scommette su quale minuto viene segnato il primo goal; chi lo segna; a che minuto viene fischiato il primo fallo laterale, e così via, in una interminabile sequenza di attimi-eventi che nullificano completamente l evento sportivo in quanto tale, divenendo questo un mero accidente fattuale del vero evento: lo sfruttamento dell illecito sportivo, attraverso la pre-determinazione dell evento su cui si scommette. E si ripropone oggi l urgenza di ribadire la obbligatorietà della regola giuridica nel e del gioco, proprio in quanto mentre le medesime regole delle scommesse illecite vengono fatte rispettare, dalle multinazionali della criminalità, in maniera assoluta, tramite i normali metodi di costrizione malavitosi, spesso ciò che viene sacrificato è proprio il valore della obbligatorietà della regola giuridica. Naturalmente, va precisato che anche le regole del malaffare, in realtà, sono regole e che spesso, anzi quasi sempre, godono di un effettività maggiore di quelle giuridiche. Proprio questo aspetto ci impone di dover distinguere le regole malavitose dalle regole giuridiche che ordinano lo sport e tale distinzione ci consente di stabilire in cosa si fondi la regola giuridica e quindi in cosa si fondi la sua obbligatorietà oggettiva, a fronte della obbligatorietà soggettiva della regola malavitosa (che, cioè, obbliga solo coloro che volontariamente si pongono nella ottica del malaffare ). Oltre a tale aspetto, e cioè l aspetto della eticità della regola vista in funzione del sistema sportivo come ordinamento oggettivo, si pone poi la problematica della eticità della regola nella prestazione sportiva in quanto Vol No. 4 MEDICINA DELLO SPORT 417

20 DI PIETRO SPORTS MEDICINE AND NEW CHALLENGES FOR OLYMPIC EDUCATION lets God had written, urged their strict observance to ensure the Hebrews would maintain a privileged relationship with their God who, by binding them to a contract, elected the Hebrews as His chosen people. Also in this instance, at the dawn of Western legal-religious consciousness, the underlying element of the election of a people was respect for rules (the relationship with God was contractual in nature). 15 But even earlier, Urukagina struck a pact with the god Ningirsu. 16 A similar instance in early Roman law was when Numa received the rules governing the Roman community directly from the nymph Egeria. The fact that all of human experience has always known rules and rights means that the need for laws is to be sought in man s innermost essence, insofar as it corresponds to a primary need of man to be a social being. This corresponds to the ontological statute of man to the extent that the legal relation satisfies the nexus that existence relies on reciprocal recognition, thus determining a substantial difference from the laws of non-human beings which correspond to the nexus of existence signifying knowing, and for this reason legal rules permit to establish or institute the sense that consists in ultrabiological recognition. 17 The need for law is to be sought in deep human consciousness, having experienced the existence of law throughout human history. As mentioned above, the view of law, rules and the obligation to follow them derives from a perspective based on the school of legal philosophy, represented by such exponents as Giuseppe Capograssi and Sergio Cotta, which sees law as a rationally justified rule or a legal experience and not only as a voluntarily justified command. In this perspective, each norm, each rule is obligatory and binding to the extent that it is rationally justified. Only such justification, and as we will see below, permits to consider a legal rule as obligatory in its practical application and thus also in games. In essence, returning to the above point, while delinquent rules appear to be respected and subsequently appear to be highly effective, legal rules appear to be more often violated and therefore to require complex systems to ensure that they are followed (or sanctioned when a violation is ascertained). But no less, while delinquent rules do not appear to have an objective obligatoriness, legal rules appear to possess universal validity. Very generally we could say that this occurs because legal rules appear tale; questo ci introduce nel campo del senso e del significato dell evento sportivo come prestazione agonistica riferita al singolo atleta. La storia ci dimostra che ogni epoca umana ha avuto esperienza della regola e del diritto, che spesso rifletteva la consonanza di un popolo con le sue divinità (il rispetto delle regole garantiva rapporti fasti con gli esseri superiori). Così, all origine della esperienza giuridica occidentale vi è la figura di Mosè, il quale, riportando al suo popolo le tavole della Legge scolpite da Dio, ne raccomanda la scrupolosa osservanza onde garantire alla popolazione ebraica il rapporto privilegiato con Dio, che attraverso tale obbedienza, sceglie il medesimo popolo ebraico come il Popolo eletto. Anche in questo caso, all alba della coscienza giuridico-religiosa occidentale, l elemento di elezione di un popolo è il rispetto della regola (il medesimo rapporto con Dio è di natura contrattuale) 15. Ma già prima, Urukagina stringe un patto con il Dio Ningirsu 16. Analoga esperienza alla fonte del diritto romano, dove Numa riceveva le regole della comunità romana primitiva direttamente dalla Ninfa Egeria. Naturalmente, il fatto che tutte le esperienze umane hanno sempre conosciuto le regole ed il diritto, significa che la esigenza del diritto va cercata nel fondo dell uomo, in quanto corrisponde ad una esigenza primaria dell uomo in quanto essere socievole ; il diritto, appunto, corrisponde allo statuto ontologico dell uomo in quanto la relazione giuridica soddisfa il nesso esistere uguale ri-conoscere, determinando una differenza sostanziale rispetto alle leggi dei viventi non umani che corrispondono, invece, al nesso esistere uguale conoscere e per questo, la regola giuridica permette di fondare o istituire il senso che consiste nel riconoscimento oltre-biologico 17. La esigenza del diritto va cercata nella profondità coscienziale del soggetto umano, avendo, appunto, esperienza della esistenza del diritto nella profondità storico-temporale. In questo caso, nella versione fornita appresso, la visione del diritto, della regola e della obbligatorietà di questi, deriva da una visione sicuramente orientata, che trova il suo fondamento in quella corrente della Filosofia del Diritto che partendo da Giuseppe Capograssi arriva fino a Sergio Cotta e che considera il diritto sostanzialmente come regola giustificata razionalmente o come esperienza giuridica, non solo come comando giustificato volontaristicamente. In tale ottica, la singola norma, la singola regola, è obbligatoria in quanto giustificata in termini di ragione. Solo tale giustificazione, e vedremo tra poco qual è, permette di ritenere la regola giuridica come obbligatoria in ogni sua esperienza pratica e quindi anche nel gioco. 418 MEDICINA DELLO SPORT Dicembre 2012

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