Bollettino arresto cardiaco attraverso le pagine dei giornali 3-9 giugno

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1 Bollettino arresto cardiaco attraverso le pagine dei giornali 3-9 giugno Il Cittadino 3 giugno Malore al volante, primario finisce in ospedale Si è sentito male mentre era al volante ed è uscito di strada, sbattendo contro un muretto. Pierdante Piccioni, primario del pronto soccorso di Lodi, è stato ricoverato al Mondino. L incidente è avvenuto venerdì mattina, il medico stava procedendo lungo la tangenziale in provincia di Pavia quando all improvviso è stato colpito da un malore, forse un ictus. Le sue condizioni sono subito sembrate gravi ai soccorsi accorsi sul posto, anche se fortunatamente il 53enne non è in pericolo di vita. Secondo quanto riferito ieri dal direttore generale dell Azienda ospedaliera Giuseppe Rossi, il responsabile del pronto soccorso di Lodi è in osservazione, ma gli aggiornamenti costanti sulle sue condizioni sembrano essere positivi. Piccioni al momento dell incidente stava procedendo a bassa velocità, anche per questo motivo non ci sono state grosse conseguenze; la sua auto, inoltre, una Wolkswagen Touareg, non ha riportato gravi danni. I primi a intervenire sono stati gli agenti della polizia stradale, i quali hanno eseguito i rilievi del caso, tuttavia la dinamica sembra essere piuttosto chiara. L episodio si è verificato intorno alle 9 di venerdì, lungo la tangenziale ovest, nei pressi dell uscita che porta agli Istituti Universitari. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, sembra che il medico stesse procedendo in direzione Certosa e che volesse svoltare proprio allo svincolo degli Istituti Universitari. Mentre stava rallentando per abbandonare la tangenziale, Piccioni si è sentito male e ha perso il controllo dell auto, la macchina è andata a sbattere contro un muretto e il primario è rimasto al posto di guida. Il medico vive a Pavia e lavora all ospedale Maggiore di Lodi. Gli automobilisti che si trovavano sulla tangenziale si sono fermati immediatamente per soccorrere Piccioni e hanno chiamato il 118, la centrale operativa ha così inviato sul posto l ambulanza e l automedica. Gli operatori si sono resi conto che il conducente si era sentito male per un malore e non a causa dell impatto contro il muretto. Inizialmente è stato trasportato al pronto soccorso del San Matteo, dove è stato sottoposto ad alcuni accertamenti, tra cui una tac, poi è stato accompagnato al Mondino. Le condizioni di Piccioni sembrano essere in fase di miglioramento.g. B. La Nuova Venezia 3 giugno PORTOGRUARO Colpito da malore in duomo Stava assistendo alla messa delle 11: ex farmacista soccorso dal 118 PORTOGRUARO Malore al duomo di Sant Andrea ieri mattina, soccorso un ex farmacista oggi in pensione. L uomo stava assistendo alla messa delle 11. Nel bel mezzo della funzione il fedele ha accusato un malessere. Mentre la messa proseguiva qualcuno ha chiamato i soccorsi. Sul posto si sono presentati i sanitari del Suem guidati dal primario Dino Vido. L uomo è stato adagiato su una sedia, spiegando quanto gli era capitato. In Pronto soccorso è stato sottoposto a tutti gli accertamenti clinici del caso. La Provincia Pavese 3 giugno VIGEVANO Pensionata morta per un malore chiamati carabinieri VIGEVANO Quando gli operatori del 118 sono arrivati, purtroppo non c era più niente da fare. Una donna di 82 anni è morta sabato sera in un palazzo di via Marazzani. L intervento dei soccorritori è stato chiesto poco prima delle 20. La donna ha accusato un malore e, poco dopo, è morta sul posto: gli operatori del servizio di emergenza non hanno fatto in tempo a portarla al Pronto soccorso dell ospedale, poco distante dall abitazione. Il medico ha solo potuto constatarne il decesso. La donna viveva sola in un appartamento di un condominio in via Marazzani. L allarme è stato da un cugino della pensionata che ha chiesto anche l intervento dei carabinieri. A quanto sembra, la signora era stata dimessa recentemente dopo un ricovero ed era tornata a casa. (d.a.) Il Cittadino 3 giugno Stroncato da un malore fulminante mentre gioca a carte con gli amici. Tragedia nel fine settimana in un bar nel cuore di San Giuliano. Il cordoglio di parenti ed amici: «Era una gran brava persona». La vittima è il 69enne Salvatore Barberio, pensionato residente a San Giuliano che lascia la moglie e i due figli. Il dramma si è consumato all interno di un bar a metà di via Monte Bianco, dove Barberio era solito giocare a carte con gli amici. E così aveva fatto anche sabato pomeriggio. «Non c era nulla che lasciasse presagire una tragedia simile - hanno raccontato ancora increduli ieri mattina parenti e amici -. Salvatore era allegro e scherzoso come sempre». Al termine della partita a carte, però, il pensionato è andato nel bagno del locale dove, dopo essere stato colto da un improvviso malore, si è accasciato al

2 suolo privo di sensi. Quando l hanno visto riverso a terra, i titolari e i clienti del bar hanno dato subito l allarme alla centrale operativa del 118 che, oltre a un ambulanza della Croce rossa di San Donato, ha inviato sul posto l automedica in arrivo da Cernusco. Sin da subito, infatti, il timore era che le sue condizioni fossero gravi. Ecco perché sabato pomeriggio è stato allertato anche l elisoccorso del 118. I medici e i sanitari hanno tentato in tutti i modi di rianimare l uomo, ma purtroppo non c è stato nulla da fare. Nonostante i disperati tentativi di salvargli la vita, infatti, il cuore del pensionato ha cessato di battere. Il 69enne di San Giuliano, insomma, era stato stroncato da un malore fulminante. Le varie operazioni di soccorso purtroppo rivelatesi vane sono state coordinate dai carabinieri di San Giuliano, arrivati anch essi con una pattuglia sul luogo della tragedia. «Salvatore era una gran brava persona, sempre allegro e disponibile - ha detto commosso Michele con i familiari e gli amici del pensionato -. Era molto conosciuto nell intero quartiere». Il Resto del Carlino, (R. Emilia) 3 giugno Quarantenne muore all'improvviso nella notte UN MALORE ha stroncato Andrea Carboni, ieri notte verso l'1,30, nella sua abitazione di via Torchio, in centro a Villarotta di Luzzara. Aveva 40 anni. Sono stati i familiari ad accorgersi del malore improvviso, dando subito l'allarme al 118. In pochi minuti sono arrivati i volontari della Croce rossa di Reggiolo col personale dell'automedica di Guastalla. Ma ogni soccorso è stato inutile. Le cause del decesso risultano naturali. Andrea lascia la madre Lidia Ferramola e i fratelli Alessandro e Stefano. Libertà 3 giugno Archivi diocesani: un malore stronca il direttore don Bulla. Aveva 66 anni Piacenza - Don Angiolino Bulla è stato trovato senza vita nella sua abitazione. La Repubblica.it (Bologna) 3 giugno Malore per Bombonato, ricoverato al Sant'Orsola Il presidente dell'ordine dei giornalisti dell'emilia-romagna è stato portato in ospedale per "un'ischemia importante" BOLOGNA - Gerardo Bombonato, presidente dell'ordine dei giornalisti dell'emilia-romagna, ha avuto oggi "un'ischemia importante" e ora è ricoverato al Sant'Orsola di Bologna in prognosi riservata. Bombonato si è sentito male poco prima delle 13, durante una riunione sindacale in corso proprio nella sede dell'ordine, in Strada Maggiore. Bombonato, 62 anni, ha ricevuto i primi soccorsi sul posto, con un intervento di defibrillazione. Poi è stato trasportato in codice 3 (il più grave) in ospedale, dove è stato sottoposto ad angioplastica. Bisognerà aspettare ore per capire come reagirà alle cure e se l'arresto cardiaco potrà avere conseguenze neurologiche. Attualmente il giornalista è ricoverato nel reparto di terapia intensiva cardiologica. Bombonato ha partecipato questa mattina a una riunione dell'associazione stampa dell'emilia- Romagna, durante la quale si è discusso sulle recenti elezioni all'ordine dei giornalisti. Il presidente uscente, ricandidato e rieletto in consiglio regionale, è intervenuto. I presenti testimoniano che Bombonato ha usato toni "molto accesi" nel descrivere il clima della campagna elettorale. Si è quindi seduto e, durante l'intervento di un collega, si è accasciato a terra privo di sensi. Ha quindi avuto un arresto cardiaco per un tempo imprecisato, anche se i presenti hanno notato che respirava. I medici lo hanno rianimato con il defibrillatore. CORRIERE DEL VENETO TREVISO 4 giugno «Sto bene»: poi muore la procura dispone l'autopsia MONTEBELLUNA Sembra un banale incidente, in cui ad avere la peggio erano le carrozzerie dell'auto. Tanto che Marco Stefanon, 35enne impiegato di Istrana, non voleva neppure andare in ospedale. Ma dopo due ore dal sinistro l'uomo ha accusato un malore che in pochi minuti lo ha stroncato. Un decesso improvviso sul quale la procura vuole fare chiarezza, per questo ha disposto l'autopsia che sarà eseguita mercoledì. L'incidente si era verificato poco dopo le 20 di sabato sera in via Erizzo a Pederiva. Stefanon, a bordo della sua Fiat Punto, stava tornando a casa quando da un accesso privato si è trovato davanti la Seat Ibiza condotta da una 21enne di Montebelluna. Stefanon, che non aveva allacciato le cinture, ha sbattuto violentemente la testa contro il cristallo e il torace contro il volante. Ma inizialmente l'incidente era sembrato senza conseguenze. Entrambi i conducenti erano scesi da soli dall'auto e non accusavano particolari disturbi, tanto che i sanitari del Suem 118 avevano faticato a convincere il 35enne a salire in ambulanza per farsi controllare in pronto soccorso. Una volta in pronto soccorso però, la tragedia improvvisa. L'uomo ha perso i sensi ed è morto in pochi minuti. Indagata per omicidio colposo la 21enne alla guida della Seat. La Nazione (Prato) 4 giugno Muore mentre lavora in azienda Malore o incidente, lo dirà l'autopsia La vittima è Marco Bertocci, avrebbe compiuto 52 anni domani TRAGEDIA L'esterno della ditta «Abc» di via Galcianese foto Attalmi

3 UNA MORTE che è ancora avvolta dal mistero. Ieri mattina, attorno alle 11, Marco Bertocci (avrebbe compiuto 52 anni domani) stava lavorando a una macchina punzonatrice in una ditta di via Galcianese, la «Abc», un'azienda metalmeccanica che produce semilavorati in lamiera. A un tratto l'allarme è partito dal macchinario, richiamando l'attenzione dei colleghi. Quando sono accorsi, hanno visto Bertocci a terra, privo di sensi. Subito è partito l'allarme e la centrale operativa del 118 ha inviato sul posto un'ambulanza della Pubblica Assistenza L'Avvenire con il medico a bordo e un'infermieristica della Misericordia, che dista dal luogo della tragedia poche centinaia di metri. Ma è stato tutto inutile: nonostante i sanitari abbiano cercato di rianimare il 52enne per oltre mezzora, il suo cuore si era fermato per sempre. A QUEL punto è stato necessario attivare il protocollo di queste circostanze e nel giro di pochi minuti sono arrivate sul posto tre auto dei carabinieri, il carro funebre e gli uomini della medicina del lavoro dell'asl. Perché il dubbio era legittimo: malore o incidente sul lavoro? Un giallo che non è stato ancora chiarito. In un primo momento, infatti, si propendeva per il malore. Sembrava che non ci fossero evidenti segni di trauma sul corpo, ma la prima analisi del medico legale ha poi fatto mutare l'orientamento verso l'incidente sul lavoro, o quantomeno ha confermato il dubbio. Per questo il magistrato di turno, il sostituto procuratore della Repubblica Eligio Paolini, ha disposto l'autopsia, che sarà eseguita oggi. L'obbiettivo è capire se il trauma da schiacciamento che è stato individuato non è chiaro se sul ventre o sull'addome sia stato causa o concausa del decesso. In altre parole: l'operaio si è sentito male ed è stato poi «attratto» dalla macchina punzonatrice oppure il contrario, cioè il problema si è verificato con il macchinario e l'urto, o la paura del momento, hanno indotto un malore? Non è una differenza di poco conto per chi deve procedere da un punto di vista investigativo, mentre probabilmente non conta molto per chi piange una vita spezzata a soli 52 anni. Alcuni colleghi hanno riferito di aver sentito solo un grido, oltre all'allarme del macchinario. Poi nell'azienda è calato un silenzio carico di dolore. Luca Boldrini La Tribuna di Treviso 4 giugno Il bacio alla bimba, poi il volo Giallo in municipio a Borso: incidente e malore prima della caduta Restano gravissime le condizioni di Marco Parolin, l imprenditore precipitato in municipio a Borso dove aveva assistito al saggio della figlia. Si rafforza l ipotesi del malore: in mattinata aveva avuto un incidente stradale La Tribuna di Treviso 4 giugno Stroncato nel sonno a 37 anni Dramma in casa della fidanzata Lutto a Paese. Responsabile tecnico della Cps di Casale muore all improvviso nel suo letto La disperazione dei familiari: «Nessun segnale di malore». Domani pomeriggio l ultimo saluto di Vera Manolli Muore nel sonno a 37 anni. Fabio Mattiuzzo, responsabile tecnico pest-control di una ditta di disinfestazione, Cps di Casale, si trovava domenica sera nell appartamento della compagna Silvia a Bassano. La coppia era andata a dormire quando, in piena notte, il trentasettenne ha smesso di respirare. Una specie di sussulto ha attirato l attenzione della compagna Silvia che subito allertata dalla drammatica situazione ha provato a chiamarlo. Nessuna risposta, silenzio assoluto da parte del tecnico. Subito è scattata la telefonata al 118, ma all arrivo dell ambulanza con il medico e infermiere il giovane era già morto sul colpo. Nonostante le manovre di primo soccorso per rianimarlo per l operaio non c è stato più nulla da fare. Da qualche mese aveva trovato un lavoro come disinfestatore per la ditta di Casale. Sempre in viaggio per lavoro domenica sera si trovava a Vicenza. Il trentasettenne aveva deciso di trascorrere la serata con l amatissima compagna nella sua casa a Bassano. Tutto sembrava tranquillo e dopo aver cenato e guardato qualche programma in televisione avevano deciso di andare a dormire. Fabio Mattiuzzo si erano appena addormentato quando all improvviso la compagna ha sentito un rantolo. «Fabio Dai, Fabio. Svegliati», lo ha chiamato. Ma niente il trentasettenne non ha dato alcuna risposta. Presa dal panico Silvia ha provato a muoverlo, ma purtroppo il cuore di Fabio aveva smesso di battere per sempre. Il tecnico viveva con i genitori a Paese in via Fratelli Bandiera di fronte al municipio. Sono disperati mamma Luciana e papà Mario. «È una disgrazia grandissima», ripete in lacrime la mamma che da poco ha superato un intervento chirurgico dopo una grave malattia, «Non è giusto, il mio Fabio...». Lacrime e dolore ieri mattina nella casa di via Fratelli Bandiera. I genitori e il fratello Mauro non riescono a darsi pace per la scomparsa improvvisa di Fabio. «Stava bene non aveva problemi di salute», racconta la mamma, «È assurdo quello che è successo al mio Fabio». Adesso si dovrà attendere l autopsia che verrà eseguita oggi per capire le cause della morte improvvisa. La famiglia e la compagna del tecnico vogliono una spiegazione su questo malore fatale e improvviso. Intanto sono già stati fissati i funerali: si terranno domani alle 15, nella chiesa di Paese. RIPRODUZIONE RISERVATA Il Messaggero, (Abruzzo) 4 giugno Coalizione Di Benedetto malore per Pingue SULMONA

4 È una campagna elettorale maledetta quella in corso e lo è in particolare per la coalizione di Sulmona Unita che il 15 maggio scorso ha perso, per un infarto, il suo candidato sindaco Fulvio Di Benedetto. Ieri sera, infatti, un altra figura storica della coalizione, il socialista Franco Pingue (212 preferenze al primo turno), è stato colto da un malore e per questo ricoverato all ospedale di Avezzano. Le sue condizioni di salute, fortunatamente, non sembrano gravi: i medici gli hanno diagnosticato un embolia cerebrale che, tuttavia, non sembra aver compromesso le funzioni motorie e intellettive. Ad evitare il peggio è stato il suo medico personale che era con lui al momento del malore. Anche stavolta è stato lo stress elettorale a causare il malore. P.Iav. RIPRODUZIONE RISERVATA La Stampa.it (Alessandria) 4 giugno Mara Scagni in ospedale per accertamenti, non è grave L'ex sindaco di Alessandria, Mara Scagni, nel primo pomeriggio di ieri, si è presentata al pronto soccorso dell ospedale di Alessandria, accusando un malore. Visitata, il personale sanitario le avrebbe riscontrato disturbi cardiaci. Mara Scagni è stata tra i promotori della maratona benefica Correre 30 ore per in Cittadella, a cui aveva partecipato e che si era disputata fra sabato e domenica. La Stampa (Cuneo) 4 giugno L'ultimo saluto al pioniere del carnevale di Mondovì È morto Piero Taricco, pioniere del carnevale di Mondovì, componente della fanfara alpina. Un malore improvviso lo ha colto mentre parcheggiava l'auto sotto casa del figlio, dove viveva nel rione Carassone. Aveva 81 anni. Stimato e conosciuto aveva lavorato per anni alla Riachrd Ginori, fino a quando la storica ditta non chiuse, poi divenne capoturno alla Ferodo, fino alla pensione. Ai funerali, svolti ieri nella parrocchiale di Carassone, hanno partecipato in molti. Colleghi, amici, parenti e alpini, che hanno suonato per lui. «Un uomo solare - dice il figlio Ivano, - capace di strappare un sorriso anche nei momenti più tristi». Al carnevale aveva iniziato come uno dei sette nani, poi divenne menestrello, ruolo che ha interpretato fino a una decina di anni fa. Nella fanfara alpina suonava il sax, sua grande passione assieme a quella dei viaggi, che aveva fatto in tutto il mondo. Vedovo da qualche anno, oltre al figlio lascia la nuora Renata e il nipote Lorenzo. [z. m.] Il Resto del Carlino, (R. Emilia) 4 giugno Un malore stronca un giovane cuoco di 28 anni LAVORAVA DA ANNI ALLA CLINICA GASTRONOMICA DI ARNALDO' RUBIERA UN FORTE dolore allo stomaco. Poi la corsa in macchina alla Croce Rossa. Ma non c'è mai arrivato. E' morto ieri mattina, forse per un malore, Alert Sinanaj, 28 anni, di origini albanesi e da anni residente a Rubiera. Alert faceva il cuoco e negli anni era diventato - e stava diventando considerata la giovane età - uno dei punti fermi di uno dei locali più rinomati di tutta Rubiera e non solo, la Clinica gastronomica di Arnaldo'. UNA morte totalmente improvvisa quella del giovane Alert che ha lasciato nello sconforto tutta la sua famiglia: i genitori, il fratello, la moglie e la figlia. Alert viveva con la compagna a Rubiera e aveva una bimba di nemmeno due anni. Alert Sinanaj aveva incominciato a lavorare alla Clinica gastronomica di Arnaldo' che era un ragazzo: «Ha incominciato con uno stage ricordano dal ristorante quando aveva 14 o 15 anni. Poi era stato apprendista ed ora era il nostro punto forte. Alert era un collaboratore sul quale puntavamo molto... Era un ragazzo sempre buono, mai una discussione. E' davvero vero che se ne vanno sempre i migliori. Ci mancherà moltissimo: per la presenza umana e per la sua collaborazione». Alert Sinanaj era venuto in Italia anni fa con tutta la famiglia. Non è ancora stata fissata la data per i funerali. Il Giorno, (Brianza) 4 giugno Seregno Alla pedalata ecologica anziano ciclista colto da malore UN ANZIANO CICLISTA, P.G. di 76 anni che faceva parte della pedalata ecologica con altri 2000 partecipanti è stato colto da malore in via Porada mentre stava pedalando con tutta la carovana. L'uomo si è accasciato improvvisamente e buon per lui che i soccorsi che seguivano sono subito intervenuti portandolo in ospedale. Il Giorno (Lodi) 4 giugno Malore fatale in auto e poi lo schianto: muore cinquantenne VIGEVANO GIANLUCA GIONCHI, OTTICO, RESIEDEVA IN CITTÀ MA ERA IMPIEGATO A GALLIATE VIGEVANO È STATO forse un malore a causare l'incidente nel quale, ieri poco dopo mezzogiorno, ha perso la vita Gianluca Gionchi, 50 anni, ottico residente a Vigevano ma che lavorava nel negozio della catena Reverchon al centro commerciale "Il Gallo" di Galliate. L'uomo era al volante della sua Fiat Punto quando all'improvviso il mezzo privo di controllo ha invaso la corsia opposta e si è scontrato con lo spigolo di un autoarticolato che si muoveva in senso opposto. Un urto avvenuto a velocità piuttosto ridotta (gli air-bag

5 della Punto non sono entrati in funzione), e che, è stato accertato in seguito, non avrebbe potuto causare conseguenze letali. Gionchi, che era sposato e padre di un figlio, non ha battuto la testa né ha riportato lesioni di particolare gravità. I soccorritori lo hanno trovato al posto di guida, con ancora la cintura di sicurezza inserita. Con ogni evidenza l'uomo deve avere perso il controllo della sua auto ben prima dell'impatto che ne è stata solo la conseguenza. L'incidente è avvenuto lungo la strada statale 341 Gallaratese che collega Novara a Varese. Quando sul posto sono intervenuti i mezzi di soccorso per Gianluca Gionchi, ottico esperto e assai apprezzato, che aveva prestato la sua opera in diversi centri della catena di cui era dipendente, non c'era più nulla da fare. Il suo corpo è stato trasferito all'obitorio a disposizione dell'autorità giudiziaria che dovrà decidere se disporre la perizia necroscopica, come è probabile, o restituire il corpo alla famiglia per la celebrazione del funerale. Il Giorno, (Lodi) 4 giugno Graffignana Ex ristoratore stroncato da un malore al bar ACCUSA un malore e perde la vita seduto fuori da un bar, stroncato all'improvviso. Graffignana piange il noto ristoratore Antonio Giuseppe Mazzola. Ieri mattina alle 8 il 118 è stato chiamato a intervenire in piazza Mazzini a Graffignana perché il pensionato, 73enne, si è sentito male mentre chiacchierava con alcuni conoscenti al Ketty bar. le sue condizioni sono subito apparse disperate. Appena visto l'anziano accasciarsi a terra i presenti hanno chiesto aiuto ai sanitari ma nonostante i tentativi di salvare il paziente, il decesso è stato inevitabile. L'uomo negli anni Ottanta gestiva il bar cooperativa di via Veneto oggi chiuso. Il Giorno, (Metropoli) 4 giugno In pieno centro Intorno alle 11 di ieri probabilmente a causa di un malore (ma saranno i test ad accertarlo) un 60enne bressese alla guida di una Punto finisce fuori strada Proprio in quel momento passa a piedi un 78enne che viene travolto e rimane sull'asfalto. Bergamo Sera.com 4 giugno Colto da malore, muore durante gara podistica AMBIVERE Un improvviso malore ha ucciso un uomo di 67 anni che ieri stava partecipando a una gara podistica. E accaduto ad Ambivere, in provincia di Bergamo. Angelo Seno, questo il nome della vittima, sta prendendo parte alla tradizionale marcia non competitiva organizzata ogni anno dagli Amici della natura di Ambivere. L uomo, residente a Loreto, padre di tre figli e di professione antennista, stava camminando lungo il tracciato quando improvvisamente è stato colto da malore. Il poveretto si è accasciato al suolo davanti agli occhi attoniti degli altri partecipanti. Subito gli è stato prestato soccorso. Sul posto sono arrivate due ambulanze e un elicottero di soccorso del 118. Ma per lo sfortunato podista non c è stato nulla da fare. La Gazzetta di Mantova 5 giugno Stroncato da attacco cardiaco Andava alla visita della patente Non c era modo che si desse per vinto. Non lo intimoriva il fatto di mettersi al volante alla sua età e nemmeno di avere da molti anni un cuore fragile. Volontà di ferro, quella di Bruno Furanti, 87enne ex macellatore ed ex commerciante di acqua e vini di Volta Mantovana. Non altrettanto ferrea era la sua salute. Ieri, mentre era atteso per la visita medica di rinnovo della patente, è crollato a pochi metri dall ingresso della sede Asl di via Trento. Nulla da fare per lui. I tentativi di un medico e poi dei rianimatori inviati dal 118 sono purtroppo andati a vuoto. «Voleva rinnovare la patente, stavamo andando alla visita - spiega la figlia Piera, 57enne insegnante, che lo accompagnava - abbiamo parcheggiato l auto, ci stavamo incamminando verso l ingresso dell Asl. Papà è crollato all improvviso...». Da quanto riferito dalla figlia il pensionato soffriva di disturbi cardiocircolatori da almeno quindici anni. «Tre o quattro mesi fa aveva avuto dei problemi ma poi si era ripreso, sembrava stare bene» ha spiegato il figlio Mauro, 52 anni, anche lui presente sul luogo del dramma. L allarme è scattato poco dopo le La sala operativa del 118 ha allertato un ambulanza e un auto medica con rianimatore. L equipaggio dei soccorsi sanitari ha tentato tutto il possibile con lunghe manovre di rianimazione dell anziano, crollato a terra in fondo al porticato, sul fronte del parcheggio. Ma il suo cuore, sfiancato da una cardiopatia, non ha più ripreso a battere. Bruno Furanti, lavoratore instancabile per cinquant anni - diviso tra le attività di macellatore di commerciante di bevande - lascia oltre ai figli la moglie 83enne, Ines Bolzacchini. A Volta Mantovana la notizia si è diffusa già nel tardo pomeriggio suscitando viva impressione tra le tante persone che lo conoscevano. La Tribuna di Treviso 5 giugno Infarto fatale: dentista muore in studio Tragico malore per Fulvio Stancati, 54 anni, sotto gli occhi della moglie. Inutili i soccorsi, shock tra i pazienti CARBONERA Dentista si sente male in studio e muore colpito da un infarto che non gli ha lasciato scampo. È successo nel primo pomeriggio di ieri. La vittima è Fulvio Stancati, 54 anni, originario di Cosenza ma da

6 anni residente a Breda. Il dramma si è consumato nello studio di via Degli Alpini 6, a Biban di Carbonera, che il dottor Stancati condivideva con la moglie Adriana Gestido, igienista dentale. In passato il medico aveva avuto il proprio studio a Pero di Breda. Ieri sembrava un pomeriggio di lavoro come molti altri e invece la giornata si è trasformata in dramma quando, all improvviso, il dentista Stancati ha accusato il malore. Subito si è capito che la situazione era gravissima e non andava perso nemmeno un istante. Disperata la chiamata arrivata al centralino del Suem 118 di Treviso. Pochi minuti e in via Degli Alpini sono arrivate l ambulanza e l automedica. Medici e infermieri hanno lavorato a lungo, chini sul corpo del dentista Stancati che tuttavia non reagiva alle manovre di rianimazione. Nello studio dentistico si sono vissuti momenti di disperazione tra il personale in servizio. L arrivo dei mezzi di soccorso ha allarmato anche i clienti e i commessi dei negozi della zona, oltre che i residenti nei vicini condomini che sono usciti in strada, richiamati dalle sirene. Inutili i tentativi di rianimare il professionista. Purtroppo per lui non c è stato nulla da fare. Non è rimasto altro che chiamare il carro funebre. La salma del dentista è stata composta all obitorio di Treviso. Già nelle prossime ore la famiglia Stancati deciderà le modalità dell ultimo saluto a Fulvio. Non è escluso che il dentista possa essere riportato in Calabria, nella sua terra natia. Già in serata la notizia della morte del medico è arrivata a Breda, dove la famiglia è piuttosto conosciuta anche in relazione all attività professionale svolta da tempo. Fulvio Stancati si era laureato in Odontoiatria nel 1983 all università di Montevideo, in Uruguay. Nel 1987 aveva conseguito la laurea in Odontoiatria e protesi dentaria all università di Ancona. E la moglie del dentista, Adriana Gestido, classe 1965, è originaria proprio della capitale dello Stato sudamericano. Coppia nella vita, Fulvio e Adriana, così come nel lavoro. La moglie del dentista, laureata in Igiene dentale, era a fianco di Fulvio ogni giorno in studio. Il cinquantaquattrenne aveva due figli: Francesco il maggiore e Sofia la minore. Abitava in vicolo Parini, a Breda di Piave, dopo aver risieduto anche a Pero. Sgomenti anche i tanti pazienti che frequentavano lo studio dentistico di via Degli Alpini: ieri è toccato al personale sotto shock dare la terribile notizia. RIPRODUZIONE RISERVATA Il Tirreno 5 giugno La storia: ha avuto un arresto cardiaco fuori dal suo ambulatorio LA BUONA SANITA «Pambianco ha salvato mia madre» CARRARA «Il dottor Pambianco ha salvato la vita a mia madre: il suo massaggio cardiaco ha fatto in modo che non morisse. È stato davvero bravissimo». Una storia di buona sanità, raccontata da Luigi Mantelli. «Mercoledì scorso, il 29 maggio - dice - mia madre, Luisa Muracchioli, accompagnata da mio fratello e da mia moglie, mentre si stava recando ad effettuare una visita medica a Marina di Carrara via Muttini è stata colta da un blocco renale che immediatamente le procurava un arresto cardiaco». «Fortuna vuole - continua a raccontare il signor Mantelli - che ciò sia accaduto all'entrata del palazzo dove ha lo studio il dottor Franco Pambianco (proprio dove mia madre doveva effettuare la visita) il quale prontamente allertato dai presenti si prodigava in un massaggio cardiaco. Poi, coadiuvato dai militi della pubblica assistenza di Avenza ha compiuto un vero e proprio miracolo, riportando in vita mia madre che è stata consegnata alle cure del reparto Utic del nostro meraviglioso ospedale». «Vorrei in questo modo ringraziare tutti gli attori di questa drammatica scena e ribadire la mia riconoscenza per la professionalità del dottor Pambianco e dei ragazzi della Pubblica Assistenza». Il dottor Pambianco racconta: «La signora si è sentita male proprio davanti al mio studio, questo mi ha permesso di intervenire con grande tempestiività». Insomma una storia di sanità finita nel migliore dei modi. RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere del Veneto 5 giugno Boyscout muore nel sonno a 14 anni Tragedia con giallo a Varago, Francesco Dotto non si è più risvegliato. Lo strazio dei genitori MASERADA SUL PIAVE Mamma e papà si sono avvicinati al ciglio del letto e come ogni mattina gli hanno sussurrato all'orecchio: «Francesco svegliati, devi prepararti per andare a scuola». Ma ieri mattina Francesco quelle parole non poteva sentirle. Un malore lo aveva stroncato nel sonno. Così, senza motivo, all'età di 14 anni. Solo qualche secondo dopo, vedendo che il ragazzino non si alzava del letto, papà Massimo è tornato nella stanza del figlio rendendosi conto di cos'era successo e piombando nella disperazione più profonda. Francesco era morto. Inutile a quel punto l'intervento dell'ambulanza del 118 con gli operatori che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. La scoperta Il dramma si è consumato ieri mattina in un'abitazione di Varago di Maserada sul Piave, in vicolo Cansiglio, dove il 14enne Francesco Dotto, studente al primo anno all'itis Fermi di Treviso, viveva con mamma Marina, papà Massimo e la sorella maggiore Anna, di 17 anni. Attorno alle 6 i genitori del ragazzino si sono svegliati e hanno chiamato il figlio perché si alzasse per andare a scuola. Come ogni giorno, Francesco avrebbe dovuto prendere l'autobus per entrare al Fermi di via San Pelajo entro la campanella delle otto. Ma a un primo richiamo, il 14enne non aveva dato alcun cenno. Anche la sorella si era ormai alzata dal letto. Così, forse pensando non si sentisse bene, papà Massimo è tornato per la seconda volta nella camera di Francesco. I soccorsi Dopo essersi avvicinato, si è accorto che il figlio non respirava e ha chiamato la moglie. Il 14enne non dava segni di vita. Presi dalla disperazione i genitori di Francesco hanno composto il 118 chiedendo

7 l'intervento di un'ambulanza. Gli operatori del Suem 118 sono arrivati a Varago in pochi minuti ma dopo aver tentato di rianimare il ragazzino, si sono presto resi conto che ormai per lui non c'era speranza. Francesco era ormai morto, ucciso da un male invisibile che gli ha causato un probabile attacco cardiocircolatorio. Anche i medici sopraggiunti sul posto per constatare il decesso non hanno riscontrato sul corpo del giovane alcun segno che potesse essere utile ad individuare un'immediata causa del decesso. Salute di ferro Serviranno approfondimenti specifici per capire che cosa lo abbia stroncato nel sonno. Una salute di ferro, almeno secondo amici e parenti, quella del 14enne. Non aveva alcun problema di salute e alcun sintomo che potesse preannunciare una simile tragedia. Solo qualche settimana fa aveva fatto gli esami del sangue, ma non era emerso nulla di particolare. Francesco assieme alla sorella frequentava gli scout di Lancenigo di Villorba. Anche i genitori sono molto attivi nella parrocchia: la madre fa la catechista mentre il padre, di professione tecnico informatico, suona la chitarra durante le funzioni religiose. Gli amici sconvolti «Ci conoscevamo da quando faceva i lupetti - ricorda Vittorio, suo capo scout a Lancenigo -. Siamo tutti sconvolti perché era un ragazzo dal grande entusiasmo, fantasioso e sempre disposto ad aiutare gli altri. L'ultima volta che ci siamo visti è stato domenica: mancava il capo squadriglia e quindi è stato lui a coordinare l'attività, dando il meglio di sé». Ieri pomeriggio, saputa la notizia, gli scout si sono ritrovati nella loro sede accanto alla chiesa di Lancenigo. «Vogliamo organizzare qualcosa per ricordare Francesco, era un ragazzo interessato alle attività pratiche ma col quale cercare anche il confronto. Non ci saremmo mai aspettati una cosa simile». Alberto Beltrame La Gazzetta di Mantova 5 giugno Muore d infarto Giannino Gattazzo Presidente dell Udace, tabaccaio, ha fatto appena in tempo a scendere dall auto a Rivalta RODIGO (Rivalta) Era in mezzo alla strada, steso sull asfalto umido. La Punto grigia accostata a un metro di distanza. Il suo respiro era un filo, quando i soccorritori sono arrivati con l ambulanza a sirene spiegate. Hanno provato a rianimarlo, ma dopo pochi minuti hanno dovuto alzare le braccia. Giannino Gattazzo, 69 anni, tabaccaio, presidente dell Acsi Udace, nome di spicco del ciclismo mantovano, organizzatore di tante gare, è morto ieri sera a Rivalta, lungo la strada provinciale. Era al volante di una Punto grigia e probabilmente stava tornando verso Mantova, dove abitava in via Semeghini Defendi. Secondo quello che sono riusciti a ricostruire i carabinieri di Castiglione, arrivati sul posto dopo l automedica e la Croce Verde di Goito, Gattazzo si è sentito male mentre guidava. Ha fatto in tempo a fermarsi e a scendere ma poi è crollato sull asfalto. A dare l allarme un automobilista di passaggio. La Provincia Pavese 5 giugno Un malore mentre dorme Muore bronese di 48 anni La madre ha provato a svegliarlo, poi ha chiesto aiuto ai vicini di casa Il ricordo nel bar frequentato dal fratello: «Brava persona, molto riservata» Sembrava dormisse, steso sul letto. La madre l ha chiamato più volte, senza ricevere risposta. E così ha chiesto aiuto ai vicini di casa, che hanno subito chiamato l ambulanza. Ma per Pietro Bevacqua, 48enne di Broni, non c era già più nulla da fare. I sanitari hanno provato per diverso tempo a rianimarlo, senza successo. L uomo, che viveva in via Regione Gioiello insieme all anziana madre Costantina e al fratello Francesco, è deceduto poco dopo le 21 di lunedì. «Sua mamma si è affacciata alla finestra e ci ha detto che Pietro non rispondeva racconta una vicina di casa così mia figlia ha chiamato i soccorsi». Sul posto è subito arrivata un ambulanza della Croce Rossa di Stradella, seguita poco dopo da un ambulanza del 118 di Pavia. I medici hanno provato immediatamente a rianimare il 48enne di Broni, che a quanto sembra era in arresto cardiaco già al loro arrivo. Ma dopo pochi minuti non hanno potuto fare altro che constatarne la morte. I funerali di Bevacqua si svolgeranno oggi alle 11 nella basilica di San Pietro a Broni, partendo dalla chiesa di Santa Marta. Poi la salma sarà tumulata nel cimitero. Il 48enne lascia l anziana madre Costantina, e i fratelli Francesco, Marcello e Gisella. Al dolore della familiari si uniscono anche i vicini di casa, addolorati da questa morte, causata forse da un malore improvviso. «Sono brava gente», dice chi abita in via Regione Gioiello. «Francesco viene qui ogni tanto a bere il caffè o il cappuccino», dicono sia all Elegance café che al bar tabacchi Esperia, poco lontani dalla casa dei Bevacqua. Sembra invece che Pietro uscisse poco di casa. «Era un ragazzo d oro aggiunge un altra vicina mi dispiace tanto per tutta la RIPRODUZIONE RISERVATA La Provincia di Lecco 5 giugno Val bruna stroncata all'età di 41 anni domani l'addio greghentino Sessantenne stroncato da un malore Si è sentito male mentre si trovava a casa, in via Europa a Parzano. Purtroppo però nemmeno il tempestivo intervento dei soccorritori e le procedure di soccorso, sono bastate a salvargli la vita. E' morto nel primo pomeriggio di ieri, Angelo Bassani, 62 anni. Ieri verso le 14 ha avvertito un malore. I famigliari hanno provveduto a lanciare l'allarme alla centrale operativa del servizio di emergenza, che ha inviato sul posto

8 un'ambulanza ma ha mobilitato anche l'elisoccorso. L'équipe sanitaria ha subito prestato le prime cure direttamente sul posto al valgreghentinese, ma il medico ha dovuto costatarne il decesso. La notizia si è subito diffusa in paese, dove la famiglia Bassani è molto conosciuta. B. Ber. Il Cittadino 5 giugno Mediglia, accusa un malore in auto e va a finire contro un guard-rail Finisce contro il guard-rail dopo aver accusato un improvviso malore. La vittima è una 43enne di Melzo, che nella tarda mattinata di ieri stava viaggiando sulla provinciale Cerca alla guida della sua Lancia Ypsilon. Giunta nel tratto medigliese della provinciale, però, la donna ha perso il controllo della macchina, sembra a causa di un improvviso malore di cui sarebbe rimasta vittima. L esatta dinamica dell incidente è tuttora al vaglio delle forze dell ordine accorse sul posto. Sta di fatto che l auto impazzita ha terminato la sua corsa contro il guard-rail ai lati della Cerca, senza per fortuna invadere l opposta corsia di marcia. Ecco perchè l incidente non ha coinvolto altri veicoli. Diversamente le conseguenze avrebbero potuto essere ben più gravi. C era comunque una certa apprensione sulle condizioni della 43enne. Sulla Cerca si è quindi precipitata con la massima urgenza un ambulanza della Croce bianca di Paullo. Ma sul posto è arrivata anche l automedica dall ospedale di Cernusco, i cui sanitari l hanno subito caricata in ambulanza per sottoporla ai primi controlli. Sembra che la donna residente a Melzo si sia ripresa piuttosto rapidamente. Ecco perchè i sanitari del 118 hanno rassicurato sul suo stato di salute. In ogni caso ieri mattina la 43enne è stata trasferita all ospedale di Melzo. Sulla Cerca, intanto, sono sopraggiunti anche gli agenti della polizia locale di Mediglia che, coadiuvati dai colleghi di Pantigliate, hanno ricostruito la dinamica dell incidente. S. C. La Gazzetta di Mantova 5 giugno L addio a Contini Il papà della Ies morto a Montecarlo L ex presidente della raffineria stroncato da un malore Arrivò a Mantova nel Nel 2007 la vendita alla Mol di Roberto Bo Lo aspettavano come ogni mattina nel suo ufficio di Montecarlo. Settantasette anni, sempre in forma, il ricordo legato agli affari del mondo petrolifero, oggi immobiliarista e costruttore di campi da golf in giro per il mondo. Nessuna risposta al telefono, tanto basta per far scattare l allarme ai vigili del fuoco monegaschi. La parabola di Mario Contini, genovese d origine, padre storico della raffineria Ies di strada Cipata, è terminata nella sua abitazione di Montecarlo. I pompieri lo hanno trovato morto ieri mattina nel suo letto, stroncato da un malore. Contini, personaggio dalle mille sfaccettature e dai mille interessi, ha legato indissolubilmente il suo nome alla raffineria mantovana, che acquistò nel 1977 tramite la sua società genovese, la Pontoil che guidava insieme ad altri due nomi di spicco del mondo imprenditoriale di quegli anni, Lorenzo Noli e Paolo Mantovani, quest ultimo poi presidente della Sampdoria. Figlio di petrolieri (il padre aveva una piccola raffineria d Busalla di Genova), Mario Contini sbarca a Mantova nel 1977 quando acquista il 50% della Icip di strada Cipata. «Lo conobbi in quel periodo tramite mio padre racconta Fabrizio Canuti, ex direttore del personale e responsabile delle relazioni esterne della Ies. La Pontoli diventò subito famosa perché fece un contratto di acquisizione di grezzo a prezzi stratosferici per quel periodo. Pochi mesi dopo ci fu un periodo di crisi petrolifera e quel contratto risultò favoloso. Mantova, tanto per fare un esempio, non rischiò mai di rimanere senza rifornimenti». In un periodo successivo la Icip viene affittata dalla Cameli Petroli, che nel 1989 passa all acquisizione. Due anni dopo il colosso petrolifero attraversa un momento di difficoltà e Contini va in soccorso della raffineria mantovana riacquistandola insieme ad Adolfo Vannucci. Nel 1994 il cambio di nome da Icip a Ies (Italiana energia e servizi). Contini presidente e Vannucci amministratore delegato vanno avanti fino al 2007 quando vendono alla compagnia del petrolio e del gas ungherese Mol per una cifra non lontana dagli 800 milioni di euro. Una vendita ancora una volta azzeccata, visto che tre mesi dopo inizia la crisi economica che tuttora investe l Italia. Contini ha due figli e a quanto pare l unico maschio ha altri interessi (bancari), mentre la femmina è rimasta legata al ramo costruzioni, in questi giorni in Argentina per costruire un campo di golf. Il petroliere genovese esce quindi di scena da Mantova e dal mondo petrolifero, ma resta attivo in quello immobiliare e della costruzioni. La base è Montecarlo. «Tutte le volte che veniva a Mantova era sempre bene accolto continua Canuti dai dirigenti, dai dipendenti e dai sindacati. Aveva con tutti un rapporto molto collaborativo. Diceva sempre che l aver acquistato la Ies per lui era una grande soddisfazione perché considerava i mantovani gente molto seria, con i piedi per terra e a tutti ripeteva sempre se fosse stata a Genova questa raffineria non l avrei comperata, nè ricomperata». In città sono in molto a ricordare le sua apparizioni a bordo di una Ferrari o dei primi modelli di Porsche Cayenne (c è chi dice fu il primo ad averla), ma anche in elicottero, dove un giorno salì anche l allora sindaco Gianfranco Burchiellaro per un breve volo sopra la raffineria. «Era una potenza economica conclude Canuti ma si presentava sempre in modo semplice e diretto. Anche quando aveva incontri importanti indossava abbigliamento non vistoso. Un grande personaggio, attento e preciso con lo sguardo in avanti. Uno di quelli che non sbagliano mai una battuta». Il Mattino di Padova 5 giugno

9 Procede a zig-zag, poi lo schianto fatale Luciano Guglielmo, 70 anni, probabilmente è stato colto da malore. Con la sua Y10 è finito contro un furgone ed è morto di Nicola Cesaro MONSELICE La sua auto ha cominciato a zig-zagare fino a schiantarsi contro un furgone che proveniva dal senso opposto. È morto così Luciano Guglielmo, 70 anni, l automobilista monselicense vittima dell incidente stradale avvenuto ieri mattina in via Vanzo a Monselice, ai confini con San Pietro Viminario. L uomo, che proveniva dal centro di Monselice, alle 12 era al volante della sua Y10. Molto probabilmente era appena stato a fare la spesa in un supermarket, almeno a quanto pare dalle numerose borse di generi alimentari caricate nell auto. Ad un certo punto, forse per un malore, ha perso il controllo del suo mezzo: la Y10 ha cominciato a sbandare da una parte all altra della carreggiata, decapitando anche alcuni paracarri e procedendo comunque a velocità sostenuta. A fermare la corsa impazzita dell automobile di Guglielmo ci ha pensato involontariamente un furgone che proveniva dalla direzione opposta. Si tratta di un Iveco Daily 35C15, condotto da un commerciante vicentino di imballaggi le cui iniziali sono G.C. Il lavoratore stava tornando a casa per il pranzo, quando a qualche metro di distanza ha visto l auto disorientata di Guglielmo: «Non sono riuscita ad evitarla. Non c era modo di scansarla, visto che procedeva a zig zag e molto velocemente» ha spiegato alle forze dell ordine accorse sul posto «Ho quindi deciso di spegnere il motore e arrestarmi lungo la mia corsia, sperando che l automobile mi evitasse». Così però non è stato. La Y10 si è schiantata violentemente contro il furgone. Il settantenne, privo di cinture di sicurezza, è stato sbalzato fuori dal finestrino. La gamba dell automobilista è rimasta tuttavia incastrata tra sedile e cruscotto, circostanza che ha causato l amputazione violenta dell arto. «Il botto è stato violentissimo e ho sentito persino il mio sedile spostarsi», assicura il conducente vicentino, tra i primi scesi a soccorrere Guglielmo. L uomo, a detta dei testimoni, non è morto sul colpo. A sostenerlo è anche Attilio Barin, che vive al civico 24 di via Vanzo: «Ho sentito una botta fortissima. Quando sono uscito di casa mi sono diretto verso l auto e ho visto che l automobilista era ancora vivo. Non ho potuto fare nulla per aiutarlo. Dopo pochi secondi ho avvertito il suo ultimo respiro». L intervento dei sanitari del 118 è stato dunque inutile, così come quello dell elisoccorso decollato da Padova. In via Vanzo sono arrivati anche i vigili della polizia locale di Monselice, i vigili del fuoco di Este e una pattuglia della Polstrada. La salma del settantenne è stata messa a disposizione dell autorità giudiziaria per l eventuale autopsia che servirà a chiarire la causa del malore. Luciano Gugliemo aveva compiuto i 70 anni solo da qualche giorno. Viveva al civico 4 di via Coronin. Pensionato, ex artigiano, aveva lavorato anche all estero. Aveva vissuto negli ultimi anni con il fratello Flavio, deceduto nell ottobre del Lascia l ex moglie Donatella Bosello, il figlio Amos e la sorella Marisa. Il Messaggero 6 giugno Il cantante Zarrillo ricoverato in ospedale per un attacco cardiaco OGGI SARÀ SOTTOPOSTO AD ACCERTAMENTI APPROFONDITI AGLI AMICI HA DETTO: «SONO SERENO, MI SENTO TRANQUILLO» LA PAURA Momenti di paura per il cantautore romano Michele Zarrillo. L artista ha accusato un malore ieri in mattinata, intorno alle 10, dopo aver fatto colazione. Prima una fitta allo stomaco, poco dopo un forte dolore al torace. Tanto è bastato per capire che non c'era un attimo da perdere, che poteva trattarsi di un infarto. Da lì è scattato l allarme e la corsa in ospedale. Il cantante romano, che tra una settimana compirà 56 anni, è stato trasportato in ambulanza al policlinico Sant Andrea. Arrivato al pronto soccorso in codice giallo, è stato subito sottoposto a tutti gli accertamenti e le terapie del caso. I medici hanno accertato che quel dolore lancinante è stato provocato da un attacco cardiaco. Dopo essere stato sottoposto a una terapia trombolitica, utilizzata generalmente nei pazienti affetti da ischemia cerebrale o infarto acuto del miocardio, Michele Zarrillo è stato ricoverato nella terapia intensiva coronarica dell ospedale Sant Andrea, dove ha trascorso anche la notte. GLI ESAMI Le sue condizioni vengono considerate serie, ma stabili. Il cantautore di Centocelle è rimasto sempre lucido e cosciente. Ha parlato a lungo con i medici che lo stanno curando e ha concordato con loro il percorso che dovrà seguire. In giornata effettuerà una coronarografia e, in base al risultato, si deciderà se sarà necessario l intervento chirurgico per inserire uno stent. «Sono sereno, sono tranquillo» avrebbe confessato l artista ai pochi con cui ha potuto parlare nelle lunghe ore trascorse ieri in ospedale. Il ricovero in terapia intensiva permette, infatti, un monitoraggio costante 24 ore su 24, ma non consente la stessa flessibilità di un normale reparto per quanto riguarda gli orari di visita di parenti e amici. E la prima volta che il cantautore viene ricoverato al policlinico Sant Andrea. LA CARRIERA La carriera di Michele Zarrillo decolla negli anni Novanta, grazie a successi che cantavano storie di semplici adolescenti, di amori finiti, ma che toccavano anche temi più delicati, come il rapporto conflittuale dei giovani con il proprio corpo. Il tutto condito dal volto pulito di Zarrillo che lo rende il beniamino delle ragazzine

10 d allora, ma anche da una voce cristallina e da arrangiamenti sapienti, reminiscenze degli esordi nella vivace scena progressive rock italiana di metà anni Settanta. Zarrillo ha esordito giovanissimo nel lontano 1972 come chitarrista cantante dei Semiramis, anche se il primo successo è da solista durante il Festival di Castrocaro del Da lì nascono le collaborazioni con Renato Zero e Ornella Vanoni. Quasi dieci anni dopo, nel 1987, vince il Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte. Prima del malore, Zarrillo è stato impegnato in un fitto calendario di concerti, ed è atteso per una tappa del suo Unici al Mondo Tour il 22 giugno a Rieti. Chiara Acampora RIPRODUZIONE RISERVATA Il Gazzettino (Treviso) 6 giugno C'è forse un malore improvviso o un guasto meccanico all auto, che l'ha resa incontrollabile, alla base del drammatico schianto accaduto martedì alle Molto gravi le condizioni del conducente, il 70enne Antonio Crosato, che è ricoverato in prognosi riservata all'ospedale Cà Foncello di Treviso. Il pensionato stava percorrendo via Morgana a Morgano, a due passi dalla sua abitazione, quando è andato inspiegabilmente a schiantarsi. L'anziano, al volante di una Mercedes Classe A, è uscito di strada in prossimità di una curva, a pochi passi dal civico 30. Il veicolo, impazzito e fuori controllo, ha prima divelto una recinzione e poi si è schiantato contro il supporto, in cemento armato, di una trave di sostegno alla parete esterna di un'abitazione. Sull'asfalto nessun segno di frenata. La velocità, secondo gli agenti della Stradale, non sarebbe stata elevatissima. In seguito al violentissimo impatto anche la casa ha riportato danni a una parete esterna (dove poggiava il pilone). Le condizioni dell'anziano, pensionato e residente al civico 11 di via Morgana, sono apparse subito gravissime ai residenti che hanno fatto scattare i soccorsi, coordinati dal Suem118: il pensionato è stato trasportato da un'ambulanza al Cà Foncello dove ora lotta tra la vita e la morte nel reparto di terapia intensiva. Le ferite riportate, hanno riferito i medici, sarebbero molto gravi: per ora è impossibile che la prognosi venga sciolta a breve. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polstrada di Treviso che hanno cercato di ricostruire cause e dinamica di un incidente che avrebbe ancora dei contorni oscuri. A fare maggiore chiarezza saranno i risultati degli esami medici che sono stati svolti al pronto soccorso dell'ospedale Cà Foncello. In base ai primi risvolti investigativi infatti, l'anziano potrebbe anche essere stato vittima di un improvviso malore che avrebbe innescato la drammatica carambola. Il Corriere di Como 6 giugno Malore mentre suona. L'organista del Duomo è in rianimazione Era impegnato all organo per le prove del coro, nella chiesa di San Giacomo, quando è stato colto all improvviso da un grave malore, quasi certamente un arresto cardiaco. Il maestro Alessandro Picchi, organista del Duomo, è ricoverato ora in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell ospedale Sant Anna. Il fatto è accaduto poco prima delle di martedì sera, mentre, come d abitudine, il maestro stava suonando. Picchi, 76 anni, si è improvvisamente accasciato. I presenti hanno capito subito la gravità della situazione. E, dopo la chiamata ai soccorsi, in chiesa sono intervenute l automedica del 118 e un ambulanza della Croce Rossa di Como. Per interminabili minuti, l organista è stato rianimato dai primi soccorritori, che lo hanno poi trasferito d urgenza al pronto soccorso dell ospedale di San Fermo della Battaglia. Le condizioni di Picchi sarebbero tuttora critiche e il maestro è ricoverato in rianimazione. Attualmente è in coma farmacologico e le prossime ore saranno decisive per valutare l evolvere del quadro clinico. Figlio del noto musicista Luigi, Alessandro fin dal 1951 è stato accanto al padre all organo del Duomo di Como. Nel 1970 è diventato poi l organista ufficiale della Cattedrale, ruolo che riveste tuttora. Insegnante dal 1960 al 2000, il maestro ha lavorato soprattutto all istituto Caio Plinio, di cui è stato anche preside. E martedì sera, proprio mentre era impegnato nelle prove, il musicista 76enne si è sentito male. All ospedale Sant Anna, accanto all organista ci sono ora i suoi familiari. Tantissime le manifestazioni di vicinanza e incoraggiamento arrivate ieri ad Alessandro Picchi, le cui condizioni, come detto, al momento restano purtroppo gravi. La prognosi resta riservata nonostante l immediato ed efficace intervento dei soccorritori, che hanno tentato di rianimare il 76enne. A.Cam. Il Resto del Carlino Ferrara 6 giugno Colpita da malore in classe: 19enne in rianimazione ERA in classe insieme ai suoi compagni e stava seguendo le lezioni quando si è accasciata a terra, colpita da un malore improvviso. E' accaduto ieri mattina, intorno alle 11, tra i banchi di un istituto superiore di via Giacomo Matteotti, ad Argenta. Immediata la chiamata ai soccorsi da parte degli insegnanti, atterriti da quanto stava accadendo. Gli operatori del 118 hanno subito capito la gravità della situazione e hanno cercato di rianimare G. C., 19 anni, andata per cause ancora da chiarire in arresto cardiaco. Subito dopo i primi soccorsi, la giovane è stata portata all'ospedale di Cona, dove è tuttora ricoverata nel reparto di rianimazione. Sul posto anche l'elisoccorso. Il Gazzettino 6 giugno Infarto mentre va in negozio, morta Cinzia Menini

11 Muore d'infarto a due passi da palazzo Tassoni. Malore fatale ieri pomeriggio, attorno alle 15.15, per Cinzia Menini, classe 1961, residente in corso Vittorio Emanuele. La donna, come era solita fare, si stava recando in bici ad aprire il negozio di ortopedia e sanitaria di Angeli, nei pressi dell'ospedale civile, di proprietà del marito Enrico Biasioli. Si è accasciata improvvisamente al suolo, all latezza di galleria Braghin, e nonostante il celere intervento del personale del 118, prontamente avvertito, vani sono risultati i tentativi di rianimarla. La cinquantaduenne è spirata poco dopo. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri per i rilievi di legge. È trascorsa poco meno di un'ora prima che la salma, coperta da un lenzuolo bianco, fosse rimossa. Sul posto anche il sindaco Massimo Barbujani e alcuni esponenti di giunta. Oltre al marito Enrico, lascia una figlia 25enne e la sorella Gilda Simonetta Menini, dirigente all'ulss 19. La Repubblica 7 giugno Sanremo, immigrato muore dopo l'arresto - Stefano Origone Daisy Parodi LA FUGA a piedi, la colluttazione con i carabinieri, il malore davanti alla caserma e un ora dopo la morte all ospedale. È giallo sulle cause del decesso di Bohli Kaies, tunisino, 36 anni, avvenuto mercoledì sera a Sanremo dopo l arresto per spaccio. Un fatto avvolto nel mistero, avvenuto a poche ore di distanza dalla sentenza sulla morte di Stefano Cucchi. «In questo momento non c è niente che possa giustificare la morte, ma non si tratta di un nuovo caso Cucchi», ha voluto precisare il procuratore capo di Sanremo, Roberto Cavallone, a chi gli chiedeva se era possibile la violenza durante l arresto e un accostamento tra i due episodi. «Sul corpo dell immigrato non ci sono segni di violenza ha aggiunto, ma solo una ecchimosi di un centimetro e mezzo sullo zigomo destro e alcuni graffi su mani e avambracci compatibili con la colluttazione avuta con i carabinieri quando ha cercato di sottrarsi al fermo». Il magistrato è andato personalmente in ospedale. «Ho voluto accertarmi con il medico legale Francesco Traditi, che il corpo non mostrasse eventuali segni di violenza. Sono state controllate la gabbia toracica e la zona cervicale e a parte quelle piccole escoriazioni non c erano fratture: oggi verrà eseguita l autopsia e avremo un quadro più chiaro». Cavallone ha anche ricostruito quanto accaduto. I fatti si sono sviluppati tra Riva Ligure e Santo Stefano al Mare. Bholi Kaies è un volto noto alle forze dell ordine per reati legati alla droga. Questavolta è stato segnalato dai cittadini perché spaccia vicino al parcheggio del supermercato Lidl sull Aurelia a Riva. I carabinieri in borghese del distaccamento di Santo Stefano al Mare lo fermano alle 19. C è una colluttazione. Kaies di dimena, due militari rimangono contusi, lui riesce a scappare; si libera dello stupefacente, eroina in pietra, ma quando salta il guardrail, si inciampa e cade. Non ha più via di scampo. Viene portato alla caserma di Santo Stefano. Durante il tragitto, appena 500 metri, l uomo si sente male e quando viene fatto scendere dall auto si accascia davanti all ingresso. I militari chiamano il 118. Alle arriva l ambulanza della Croce Verde di Arma di Taggia e comincia la rianimazione. I parametri sembrano regolari anche se l uomo è incosciente. Viene trasferito in ospedale a Sanremo, dove muore alle L autopsia dovrà anche accertare se ha ingerito della droga che nascondeva in bocca al momento del fermo e questo possa averne causato il decesso. Due i fascicoli aperti: uno per detenzione di droga ai fini di spaccio, che verrà archiviato per la morte, e uno per atti relativi al decesso. La Gazzetta di Modena 7 giugno Malore mentre gioca: muore a dieci anni MIRANDOLA È morto a soli 10 anni, dopo avere accusato un malore mentre stava giocando nel cortile davanti ai moduli abitativi dove si è trasferito con la famiglia da quando il terremoto ha reso inagibile la sua casa in via Quartieri. Vittima della tragedia è Zacaria Goumri, un bambino marocchino descritto da tutti come dolcissimo, perfettamente integrato con i compagni della quarta B delle scuole elementari Dante Alighieri. Mercoledì sera, attorno le 21, Zacaria stava giocando con la sorella maggiore e la cugina davanti al modulo abitativo in cui viveva con il padre, operaio in una ditta di Camposanto, la madre e due sorelle più grandi, Chiaima e Doia, in via Dorando Pietri, dopo una giornata trascorsa in allegria, alla festa di fine anno scolastico, tra sorrisi e scherzi insieme ai coetanei. Mentre stava giocando, Zacaria ha avvicinato la sorella per dirle che si sentiva male, che avvertiva dolore e si è accasciato sulle ginocchia, ancora vigile e ben cosciente. Immediata, è scattata la corsa al pronto soccorso del vicino ospedale: il bambino accompagnato in macchina dallo zio Abdelehatou è stato visto dai sanitari e, poco dopo, si è spento per un arresto cardiaco. «Non avremmo mai immaginato di vivere questa tragedia. Un anno e mezzo fa, prima del terremoto, Zacaria era svenuto davanti alla Coop spiegano in lacrime i genitori e lo zio distrutti dal dolore l medici l avevano controllato, trovandolo in salute». Per il dolore della grave perdita, la mamma di Zacaria ieri è svenuta ed è stata assistita dal personale sanitario del Pronto Soccorso. Una volta ritornata ai moduli abitativi, a metà pomeriggio, la coppia ha ricevuto la visita della dirigente scolastica Paola Cavicchioli che ha manifestato piena solidarietà alla famiglia ed era atteso anche l arrivo del sindaco, Maino Benatti. La scomparsa del piccolo Zacaria ha gettato nello sconforto la comunità dei Map che si è stretta intorno ai Goumri: durante la giornata di ieri è stato un continuo via vai di visite non soltanto da parte di connazionali della famiglia, ma anche da parte di tutti i residenti dei moduli che hanno assistito i loro vicini nelle terribili pratiche burocratiche da affrontare. Sulla salma, inoltre, potrebbe essere disposta l autopsia per verificare le

12 esatte cause del decesso del bimbo. «Frequentava una delle classi quarte, a tempo pieno spiega la vice preside Rossella Calzolari faceva parte di una famiglia bellissima e lui era un bambino fantastico». La scomparsa di Zacaria arriva dopo poche settimane dalla morte nella culla di un bambino cinese di 6 mesi a Cavezzo. Inutile anche in quel caso la corsa all ospedale di Mirandola per tentare di salvare il piccolo: per il bambino era già troppo tardi e gli sforzi per rianimarlo erano stati completamente inutili. I genitori fecero la macabra scoperta alle prime ore dell alba quando, avvicinandosi alla culla lo trovarono morto. La Nazione 7 giugno Salvata con il defibrillatore E' STATA colpita da un grave malore nella sua abitazione di via Boettola. Erano le 12,20 quando la richiesta di soccorso è giunta al 118. Sul posto, in pochi minuti, sono arrivate un'ambulanza della Pubblica Assistenza di Sarzana e l'automedica Delta 2 con il medico e l'infermiere. I militi volontari hanno sottoposto la donna, R.F., una pensionata di 89 anni, a defibrillazione. Un intervento riuscito. L'anziana paziente è stata poi sottoposta a un trattamento specifico da parte del personale dell'automedica. Quindi la pensionata è stata trasportata, in ambulanza, al pronto soccorso dell'ospedale San Bartolomeo e trattenuta per un periodo di osservazione. Il Resto del Carlino 7 giugno Ciclista di 45 anni trovato morto in via Basilica ALCUNI passanti lo hanno trovato a terra, privo di sensi. E probabilmente già morto. Per quell'uomo riverso sull'asfalto e disarcionato dalla bicicletta si è tentata una corsa contro il tempo, nella tarda serata di ieri, ma alla fine non c'è stato nulla da fare. La tragedia è avvenuta intorno alle e ha avuto come teatro la via Basilica all'altezza dell'incrocio con via Cavedone, in prossimità dell'abitato di Sant'Alberto. A tarda serata la dinamica dell'incidente e l'identità della vittima non erano ancora state rese note. Si sa solo che aveva 45 anni, le sue iniziali sono A.R. ed era residente a Fusignano. L'allarme al 118 è stato dato subito, quando l'uomo è stato rinvenuto privo di sensi, sulla provinciale all'altezza del numero civico 195. Gli agenti dell'ufficio infortunistica della polizia municipale sono rimasti sul posto fino a tarda serata, per effettuare i rilievi e accertare con precisione la dinamica di quanto accaduto. A supporto è intervenuta anche una pattuglia dell'ufficio antidegrado. Inizialmente non era chiaro se il ciclista fosse stato vittima di una caduta accidentale, di un malore o di un eventuale incidente, con eventuale coinvolgimento di un veicolo poi allontanatosi. In via Basilica sono intervenute un'ambulanza e un'auto medicalizzata. I soccorritori hanno tentato per diversi minuti le manovre di rianimazione cardio polmonare, ma inutilmente. E al medico legale non è rimasto che constatare il decesso. l. p. Eco del Chisone 7 giugno Era di Pinasca il ciclista ucciso da un malore Si chiamava Diego Pellegrini, aveva 45 anni e viveva a Pinasca, il ciclista stroncato da un malore stasera a Fenestrelle, lungo la Sr 23, poco a monte della galleria paravalanghe ai confini con il Comune di Usseaux. La salma è stata ricomposta nella camera mortuaria di Pomaretto, dove sono accorsi i familiari. Per il medico legale è molto probabile che a stroncare Diego Pellegrini sia stato un infarto. I Carabinieri della stazione di Perosa stanno eseguendo gli accertamenti per ricostruire gli ultimi istanti prima che il ciclista pinaschese si accasciasse a bordo strada. L'ipotesi di un incidente e il coinvolgimento di qualche auto è stata esclusa rapidamente: non sono stati rilevati segni né sul corpo, né sulla bici. In quel momento - erano circa le 18 - il ciclista pinaschese stava risalendo la valle. Secondo una prima ricostruzione, quando ha avvertito il malore potrebbe aver tentato di girare la bicicletta per rientrare verso casa. Purtroppo, però, non ne ha avuto il tempo. Quando è arrivata l'équipe del 118 l'arresto cardiaco era in atto e i tentativi di rianimazione sono stati vani. Il Giornale di Vicenza 7 giugno Malore in bicicletta Medici del Suem salvano un 50enne Un malore improvviso, i passanti che lo soccorrono, qualcuno chiama l ambulanza, poi l arrivo dell equipe medica che salva un ciclista grazie al defibrillatore. Ce l hanno fatta a salvarlo i medici del Suem dopo un azione tanto rapida quanto estremamente professionale. È successo martedì sera nell angolo tra via Bonollo e viale Mazzini quando un uomo sulla cinquantina stava transitando in bicicletta verso il centro della città. Secondo alcune testimonianze l uomo si sarebbe accasciato al suolo improvvisamente, lasciandosi cadere dalla bicicletta. Sono stati attimi di panico ma alcuni passanti ed automobilisti hanno subito capito che poteva trattarsi di un malore e si sono presto attivati per tentare di salvare l uomo caduto dalla bicicletta. Qualcuno ha chiamato la polizia locale e in seguito l ambulanza del Suem. Per fortuna un medico che passava da quelle parti ha visto la scena e ha praticato immediatamente il massaggio cardiaco al cinquantenne sulla strada in attesa dell arrivo del Suem. Poi l arrivo in gran velocità dell ambulanza con l equipe medica che ha intubato l uomo sul posto e attivato il defibrillatore. Dopo quattro scariche l uomo ha

13 ripreso coscienza ed è stato subito portato al San Bortolo dove si è ripreso anche se rimane sotto osservazione. Una storia a lieto fine dunque grazie all aiuto dei cittadini e alla tempestività dell ambulanza del S. Bortolo. E.MAR. Il Messaggero 7 giugno Ferretti, malore fatele dopo il pranzo con amici Muore il giorno dopo la richiesta di rinvio a giudizio per aver sequestrato la badante. Stroncato da un malore l'architetto Piero Ferretti, 72 anni, professionista molto conosciuto a Jesi e attivo fino al 1993, quando un brutto incidente stradale lo aveva costretto sulla sedia a rotelle. Ferretti è morto martedì sera nel suo letto della casa di via Mazzoleni, dove abitava con la moglie, Floriana Tomassi, e con due badanti che lo assistevano giorno e notte. A trovarlo privo di vita, intorno alle 23, proprio le due assistenti, che hanno subito avvertito la moglie. LA MOGLIE «Era tornato da un pranzo con amici particolarmente appesantito - ricorda la coniuge con la voce rotta dal dolore - aveva mangiato la trippa e non riusciva a digerire. La situazione non era migliorata all'ora di cena, tanto che aveva saltato il pasto per poi andare a letto subito dopo aver fatto l'aerosol». Poi quel grido disperato verso le 23. «Le badanti - prosegue la moglie - mi sono venute a chiamare. Erano molto preoccupate. Piero era immobile, non respirava. Ho pensato a un attacco epilettico, di cui era solito soffrire durante i cambi di stagione. Ma poi mi sono accorta che il suo cuore aveva ceduto». Ferretti, tetraplegico, era affetto anche da problemi cardiaci, tanto che alcuni anni fa aveva subito un intervento per l'impianto di un pacemaker. Sconvolto dalla notizia l'avvocato e amico Ivan Liuti, che stava difendendo l'architetto nel processo per sequestro della badante e che da oltre 30 anni curava i suoi interessi. Il legale spiega come Ferretti fosse molto amareggiato per un rinvio a giudizio che riteneva ingiusto, escludendo però ogni possibile collegamento tra il processo e il malore fatale. Il professionista avrebbe dovuto affrontare la prima udienza del processo a suo carico il 23 ottobre, accusato, insieme alla sua fedele badante rumena Liviana Cornelia Coca, di aver tenuto prigioniera in casa una seconda assistente che voleva andarsene dopo tre giorni di lavoro. Ferretti ha sempre sostenuto che voleva solo prendere tempo per non restare senza assistenza. Molto attivo fino al 1993, Ferretti aveva realizzato varie opere tra la Vallesina e il Senigalliese. Tra i suoi lavori, il progetto del villaggio Forcella tra Montemarciano e Marzocca, del complesso Salariati di Monte Roberto e la ristrutturazione di Villa Salvati a Pianello Vallesina, location per cerimonie, congressi, happening e feste private. Dopo l'incidente, le gravi lesioni subite lo avevano costretto a rallentare nella professione. I funerali dell'architetto, che lascia anche una figlia che vive in Cile, oggi alle nella chiesa di San Sebastiano. Letizia Larici La Nazione 6 giugno E' morto Pistone, la borgata in lutto É STATO colto da malore durante la notte trascorsa e purtroppo a nulla sono valse le cure mediche. Marola e l'intera borgata marinara piange un amico, Alfondo Pistone, 65 anni, detto Alfonsino, socio e dirigente della locale società popolare Mutuo Soccorso. Un uomo molto conosciuto in paese, ex dipendente Enel in pensione. I funerali si svolgeranno domani alle nella camera mortuaria dell'ospedale Sant'Andrea. Poi l'ultimo viaggio per il cimitero dei Boschetti. L Unione Sarda 6 giugno Addio Aldo dal cuore grande Il gran cuore di Aldo Lotto si è fermato nel sonno. Stroncato da un malore a 72 anni nella sua casa di Lanusei. Scompare un volontario militante, tra i soci fondatori dell'avl. Un'avventura iniziata nel 1993 con cinquanta iscritti. Per quindici anni Lotto è stato presidente, per vent'anni il motore mobile dell'organizzazione. «Era sempre il primo a partire. Non si fermava mai. Sarà sempre con noi», dicono i suoi colleghi. Ex impiegato Sip in pensione da anni, sposato, due figli, Lotto lascia un vuoto difficile da colmare. Nelle prime ore del mattino la notizia della scomparsa è scivolata nelle strade tra gli amici increduli, orfani dei suoi sorrisi e della sua gentilezza. L'assessore ai Servizi sociali Fulvio Usai lo ricorda così: «Aldo Lotto è stato protagonista di un'esperienza di volontariato a cui credeva fermamente. Uno degli ispiratori dell'associazione volontari Lanusei di cui era l'anima. Verrà ricordato l'amore che ha messo nel suo impegno per gli altri». Poche parole commosse anche da parte del sindaco Ferreli. «Viene a mancare un esempio per tutti noi». La Provincia di Lecco 6 giugno Stroncato da malore sul treno per Bergamo Si stava dirigendo a Bergamo in treno, quando è stato colto da un malore risultato fatale. E' morto così, nonostante l'intervento dei Volontari del Soccorso e dell'auto medica dall'ospedale, Roberto Vaiani, 69 anni

14 di Lecco, ex direttore del Laboratorio di microbiologia dell'ospedale "Manzoni" di Lecco. L'allarme è stato lanciato al capotreno da alcuni passeggeri durante la fermata alla stazione di Calolzio, ieri alle L'anziano, residente a Lecco, si è infatti sentito male a treno fermo ed è stato prontamente soccorso da chi viaggiava con lui. Il treno è rimasto inevitabilmente bloccato, per le operazioni di soccorso e in attesa dell'arrivo del magistrato. I pendolari, quindi, sono dovuti scendere dal convoglio e salire su quello successivo, passato soltanto un'ora più tardi, alle C. Doz. Viterbo News 6 giugno Colpito da malore sullo scooter, trentanovenne cade e muore VITERBO - È stato colto da un malore, molto probabilmente un infarto, che l'ha ucciso mentre si trovava sul suo motorino nella zona industriale di Blera. Il fatto è accaduto questa mattina poco prima delle 9, sulla strada che collega il paese a Monte Romano, mentre la vittima, di cui non sono state rese note le generalità, era un 39enne residente a Blera, originario della Romania. A soccorrerlo, sulle prime, un camionista che ha notato il corpo immobile accanto al mezzo e che ha contattato i sanitari del 118, i quali però, arrivati sul posto, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Sono stati allertati anche i carabinieri che hanno inviato una pattuglia da Ronciglione per i rilievi. Appena gli uomini dell Arma hanno avuto la certezza che nella vicenda non erano rimasti coinvolti altri automobilisti la salma è stata rimossa. Il Giornale di Vicenza 6 giugno CORNEDO. Pierluigi Piazzon, di 50 anni, era molto apprezzato e lavorava alla caserma Ederle Malore stronca un elettricista Era il segretario del Motoclub Grande commozione in paese dov era conosciuto ed apprezzato per la sua attività a favore dello sport Pierluigi Piazzon in mezzo ai piloti del Motoclub. A.C. Pierluigi Piazzon, 50 anni La morte improvvisa di Pierluigi Piazzon, ha suscitato grande commozione in paese, ma in modo particolare nella piccola comunità di Cereda, la frazione collinare di Cornedo, dove risiedeva con la famiglia, La notizia ha colto di sorpresa quanti lo conoscevano nel mondo sportivo del motocross della valle dell Agno, dove era conosciuto e stimato per il suo impegno e la sua dedizione. Aveva 50 anni e lavorava come tecnico elettricista alla caserma Ederle di Vicenza. La morte è giunta quanto mai inaspettata. Lo ha colto nella serata di lunedì scorso, mentre si stava riposando seduto sul divano di casa. Era da poche ore tornato dall ospedale di Vicenza, dove aveva subito un intervento chirurgico nel reparto di cardiologia. Era contento di come si stava riprendendo tanto che la domenica prima aveva dissuaso alcuni amici ad andarlo a trovare nel nosocomio vicentino dal momento che il giorno dopo sarebbe stato dimesso. La moglie Maria era appena uscita per fare delle compere, nel frattempo era rientrato in casa il figlio Nicolas, che ha salutato il padre, felicitandosi con lui. Non udendo nessuna risposta, si è avvicinato al genitore, che continuava a restare insensibile ai suoi richiami. Senza perdere alto tempo, è stato chiamato il 118. Dall ospedale di Valdagno è giunta un ambulanza, ma ogni tentativo o di rianimare l uomo è apparso inutile. Il decorso post-operatorio è stato positivo e niente faceva presagire una morte così improvvisa. La scomparsa di Pierluigi Piazzon lascia in un dolore immenso la moglie Maria, i figli Nicolas, Alessandro e Tasha. "Era una persona di straordinaria disponibilità - dicono gli amici di Cereda -. In occasione di lavori di ristrutturazione di ambienti parrocchiali, ha sempre offerto la propria consulenza e competenza nella disposizione degli impianti. Faceva parte del gruppo alpini ed era sempre partecipe delle iniziative rivolte alla piccola comunità, che cercava di vivacizzare. Appassionato di motocross, come il figlio Nicolas, era attualmente segretario del Motoclub Cornedo. «Pierluigi aveva a cuore il motocross, ma tutto lo sport in generale. La società era per lui una grande famiglia, si faceva apprezzare da tutti per la serietà, la capacità organizzativa e disponibilità - ha dichiarato il presidente Pietro Montagna -. Per tutti aveva un consiglio, ai giovani raccomandava serietà e sacrificio per avere i risultati nelle competizioni. L anno scorso è stata chiusa la storica pista di allenamento de L omo de la rocia" di Muzzolon, dove i ragazzi della valle dell Agno si allenavano. Da allora era alla ricerca di una nuova località per dare una risposta ai tanti giovani sportivi, che dovevano emigrare" per allenarsi». La morte lo ha colto prima. I funerali si svolgeranno domani alle 15,30 nella chiesa parrocchiale di Cereda. Sabato alla stessa ora ci sarà la tumulazione delle ceneri nel cimitero della frazione.a.c. La Nuova Venezia 7 giugno Con l'auto nel fosso, muore un anziano ZIANIGO Un malore fatale alla guida, di ritorno da un esame medico. Gianni Cazzin, 68 anni, è morto così ieri pomeriggio, a poche centinaia di metri da casa, dove ad attenderlo c era l anziana madre ultranovantenne. Una tragedia che ha sconvolto la comunità di Zianigo poco dopo le 16, in via Scortegara. L anziano la stava percorrendo in direzione del centro, quando all altezza dell uscita pedonale del parco ha perso il controllo della sua Fiat Punto, tagliando di netto la strada e finendo nel fosso a lato. Solo per puro in caso in quel momento non giungevano veicoli dal senso opposto, che altrimenti sarebbero stati coinvolti

15 nello schianto. L utilitaria di Cazzin è finita diritta nella scarpata, impattando con il muso ed evitando per pochi metri il ponticello pedonale che immette al parco, frequentato da decine di persone, soprattutto mamme con il passeggino. Solo l autopsia ora potrà stabilire se l anziano sia morto a causa dell impatto con il terreno della sponda del fosso, o se invece sia stato colto da infarto già mentre era alla guida. Quasi certo infatti il malore all origine della sbandata. Le indagini dovranno anche tener conto del fatto che Gianni Cazzin si era appena sottoposto ad un esame ecodoppler in un vicino centro specializzato del Miranese, dal quale stava tornando. Sul posto è intervenuta dall ospedale di Mirano l ambulanza del Suem, ma i medici a bordo hanno potuto solamente constatare il decesso dell uomo, rimasto esanime al posto di guida. Per estrarlo dall abitacolo i carabinieri di Mirano, intervenuti sul posto subito dopo, hanno dovuto richiedere l intervento di un carro attrezzi per agganciare l auto e riportarla in strada. Solo dopo è stato possibile rimuovere la salma dall auto incidentata. In via Scortegara si è formato un capannello di gente: il luogo dove è accaduto l incidente è a poche centinaia di metri dal centro della frazione e tra i tanti curiosi si sono precipitati sul luogo della tragedia anche il parroco, don Ruggero Gallo e i due fratelli della vittima. Gianni Cazzin viveva solo con la madre in via Pio X, poche centinaia di metri dopo. Era lui ad accudire l anziana donna, ultranovantenne e inferma e in molti in paese lo ricordano come una persona cordiale, gentile, educata, ma riservata. Pensionato, dopo aver lavorato per tanti anni al Porto di Venezia, era anche un grande appassionato di astronomia, socio del Gruppo Astrofili Salese Galilei e non disdegnava di insegnare ai ragazzi delle scuole il suo amore per le stelle. Filippo De Gaspari La Tribuna di Treviso 7 giugno Bruna stroncata all'età di 41 anni domani l'addio Stroncata da un malore, è morta a 41 anni Bruna Sartoretto. Ricoverata da domenica, si è spenta mercoledì all ospedale di Montebelluna. A Cavasagra, tutti la conoscevano anche perché era la sorella del parroco di San Floriano, don Giampaolo. Cordiale ed estroversa, conduceva una vita tranquilla con la mamma Narcisa, 75 anni. La sua passione più grande era quella della casa e l allevare animali da cortile. Molto affezionata ai suoi gatti, era un artista nel lavoro a uncinetto. Molte sue creazioni erano vendute ai mercatini per i più poveri. Questa sera in chiesa a Cavasagra sarà recitato il rosario, domani alle 15 saranno celebrati i funerali. (d.g.) Il Giorno 7 giugno Finisce con l'auto sulla pista ciclabile Salvo per miracolo HA PERSO il controllo della sua auto Peugeot 206 forse a causa di un malore, ha tagliato la corsia opposta e ha travolto la barriera della pista ciclabile ribaltandosi a ruote all'aria. Ieri alle 9 un 67enne residente a Graffignana è rimasto coinvolto in un incidente che poteva trasformarsi in tragedia ma che miracolosamente ha avuto effetti meno gravi del previsto. L'uomo al volante stava percorrendo il tratto della strada provinciale 234 quando, alle porte del paese, poco dopo l'incrocio con via Battisti, ha perso il controllo ed è sbandato. Il 67enne è rimasto incastrato nell'abitacolo ed è stato tirato fuori dai vigili del fuoco. Sono intervenuti pure i carabinieri e l'ambulanza del 118. Il ferito è stato portato all'ospedale di Lodi, con trauma facciale e contusioni. Per fortuna, è fuori pericolo. M.B. Il Gazzettino 8 giugno Malore sotto la doccia, muore operaio PORTOGRUARO - (mc) Non lo sentiva mentre si stava facendo la doccia, la fidanzata lo trova riverso in bagno. Immediata la richiesta di aiuto al 118 giovedì sera, poco prima delle 21, ma per Lucio Geromin, 44 anni di Portogruaro, non c' è stato niente da fare. Gli operatori del 118 sono arrivati di tutta fretta nella sua abitazione di via Villanova a Portogruaro, hanno tentato di rianimarlo ma per l operaio, che lavorava alla Gielle Plast di Pravisdomini, non c'è stato nulla da fare. «Eppure era una persona che non ha mai ceduto agli eccessi - spiega l'amico Gianni Visentin di Concordia -; solo la sera precedente abbiamo passato qualche ora in allegria per festeggiare il compleanno di mio fratello. Stava benissimo, come del resto è sempre stato. Non ha mai avuto alcun problema, non sappiamo capacitarci dell'accaduto». Un decesso apparentemente senza spiegazioni, per questo è stato disposto l'esame autoptico, lunedì, che possa fare piena chiarezza sulle cause della morte del portograuerse. A casa sono arrivati i famigliari di Lucio che, dopo il decesso del papà qualche anno fa, si era ricavato un appartamento nell abitazione di famiglia. Il dolore strazio della mamma Maria, con la sorella Loredana e il fratello Roberto hanno subito fatto capire ai vicini la disgrazia. Martedì alle 16, nella chiesa della Beata Maria Vergine di Portogruaro sarà celebrato il funerale. Il Gazzettino 8 giugno Malore lungo il fiume, grave un operaio Operaio colto da malore ieri pomeriggio lungo il greto del Tagliamento. L uomo di 49 anni, residente a Talmassons, stava lavorando nei pressi del fiume assieme ad alcuni colleghi, occupato nel taglio degli alberi e nella pulizia degli argini: una mansione per la quale erano incaricati dall ente regionale. L'uomo, il cui

16 malessere si è manifestato intorno alle 15.30, è caduto in terra - hanno riferito i testimoni - e poichè era sudato e privo di sensi è subito parso a tutti in gravi condizioni. È precipitato al suolo dall'altezza di un fusto arboreo, colpendo forse il capo contro una pietra ed è rimasto tramortito dall'urto. Subito i presenti hanno compreso la drammaticità della situazione e hanno chiamato in soccorso i sanitari del 118, tentando comunque una prima assistenza per mantenere le funzioni vitali all'infortunato. Gli operatori sanitari sopraggiunti immediatamente sul posto, poco distante dall'istituto agrario di Spilimbergo, hanno deciso di intubarlo in forza delle evidenti difficoltà respiratorie, e poi lo hanno trasportato con l'elisoccorso all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. L incidente ha inoltre richiesto, intorno alle 16 l'intervento dei vigili del fuoco di Spilimbergo locale: un squadra del 115 ha infatti aiutato i sanitari nelle manovre di caricamento del paziente all'interno dell'abitacolo del velivolo per velocizzarne la partenza. Ancora non è chiara la causa scatenante della crisi, forse dovuta al caldo e all esposizione prolungata al sole.al presidio ospedaliero udinese sono stati eseguiti esami specialistici il cui esito sarà notificato nei prossimi giorni. Intanto l'uomo resterà ricoverato sino allo scioglimento della prognosi. Maria Santoro Brescia Oggi 8 giugno Annega in una vasca dopo un malore È stato ritrovato privo di vita, riverso in una delle vasche che costellano l immenso e rigoglioso giardino di villa Gheza a Piamborno: questa la tragica fine che il destino ha riservato a Otto Gheza, 56enne, molto conosciuto in paese, uno dei discendenti della nobile famiglia camuna che qui e a Breno ha costruito le proprie ville, con il caratteristico stile arabeggiante. Erano circa le 9.30 di ieri mattina quando un automedica e un ambulanza dell Associazione di volontari di Santa Maria Assunta di Pisogne hanno raggiunto l abitazione, ma per Gheza purtroppo non c era già più nulla da fare. L UOMO stava passeggiando in giardino; alla madre anziana, con cui divideva parte dello stabile, aveva confessato di non sentirsi particolarmente in forma. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri di Piancogno intervenuti sul posto, il 56enne aveva infatti deciso di prendere un po d aria nel verde del parco prima di decidere se recarsi o no dal medico di famiglia: probabilmente, proprio a causa di un malore, l uomo è caduto di schianto in una delle vasche che abbelliscono il giardino della Villa di Piamborno, ha perso i sensi ed è annegato in mezzo metro d acqua. L allarme del giardiniere che lavora alle dipendenze della famiglia è scattato non appena l uomo si è accorto di cosa fosse accaduto, ma al loro arrivo i medici non hanno potuto far altro che constatare la morte della vittima. Sul posto anche i carabinieri della stazione locale, chiamati a far luce su quanto accaduto e i vigili del fuoco del distaccamento di Darfo, a cui è stato affidato il compito di recuperare il corpo dell uomo. OTTO GHEZA, nipote dell avvocato Maffeo, che in Valcamonica era molto conosciuto come imprenditore, attualmente non lavorava: non era sposato e non aveva figli. Lascia la mamma che viveva con lui e una sorella. La salma del cinquantaseienne è stata ricomposta nella casa di famiglia, in via Monte Grappa a Piamborno. Non ci sono ancora notizie certe sui funerali, anche se sembra che la famiglia voglia optare per un rito civile, prima di tumulare il corpo nel cimitero del paese. Il Giornale di Vicenza 8 giugno Pensionato muore in casa. È scoperto dopo quattro giorni Un anziano morto in un lago di sangue ma pare che la causa del decesso sia da attribuire ad un malore. Hanno temuto il peggio i carabinieri della stazione di Valli del Pasubio l altra notte quando, con l ausilio dei vigili del fuoco di Schio che hanno sfondato la porta dell abitazione nella centralissima via Roma di Torrebelvicino. Nella camera da letto, vestito di tutto punto, c era il cadavere di Rolando De Rizzo, pensionato di 71 anni. Da alcuni giorni i parenti non avevano sue notizie. Ad allertare le forze dell ordine sono stati i fratelli. Rolando vive solo, non si è mai sposato ma è abituato a farsi vede in centro, nei negozi e nei bar. La sua assenza era dunque apparsa strana ed allarmante. Quando sono penetrati nella casa, dopo aver forzato il portone d ingresso, i militari si sono diretti in camera dove c era il corpo riverso del pensionato, circondato da sangue copioso ormai seccato. Subito si è pensato ad una morte violenta ma dai primi accertamenti pare che a stroncare l anziano sia stato un malore improvviso, che lo ha colto mentre si stava recando a letto, per il riposo notturno o per una pennichella pomeridiana. Difficile infatti stabilire a quando risalga il decesso, visto l avanzato stato di decomposizione. Forse a tre se non addirittura a quattro giorni prima. Rolando era stato visto sicuramente nel fine settimana scorso. Poi si erano perse le tracce. In verità non si era mai mosso dall alloggio di via Roma. Il sangue, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe da attribuire alle ferite e alle ecchimosi che l uomo si sarebbe procurato cadendo a terra, battendo sui mobili della camera. L ipotesi di morte naturale dovrebbe essere avvalorata dagli esami disposti dall autorità giudiziaria che darà poi l autorizzazione per le esequie, non ancora stabilite. M.SAR. Il Cittadino 8 giugno Malore stronca edicolante Donate le cornee di «Zac»

17 Alza la saracinesca della sua edicola di via Santa Valeria, sistema i quotidiani sul bancone, consegna le prime copie ai clienti più mattinieri e all'improvviso il dramma che stronca Angelo Frigerio, 63 anni, poco dopo le 6 di mercoledì. La Provincia Pavese 8 giugno Ingorgo per il malore in via Emilia BRONI Ieri pomeriggio, verso le 15.30, un uomo si è sentito male mentre camminava lungo la via Emilia. L episodio si è verificato davanti alla «Banca Intesa», a due passi da piazza Garibaldi. «Ha perso improvvisamente l equilibrio. - dice un testimone - Gli ho chiesto: va tutto bene? Mi ha detto di sì. Si è rialzato ma è caduto di nuovo. A quel punto ho avvisato i soccorsi». Sul posto sono intervenuti un mezzo della Polizia locale e un autoambulanza del 118. Nei minuti successivi l incidente si è creato un ingorgo: le auto non riuscivano a passare ed è anche volato qualche insulto. L uomo sta meglio. La Sicilia - 8 giugno Probabilmente un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo Probabilmente un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo. Filippo Caruso, 55enne, di Motta Sant'Anastasia, ha fatto in tempo a rallentare, accostare l'autobus che stava guidando per accasciarsi sul volante e perdere la vita. Sul mezzo nessun passeggero, ma solo l'autista che probabilmente stava rientrando in sede. Stava percorrendo ieri sera la Sp 15. Erano le circa, quando, giunto in contrada Agnelleria, tra Paternò e Belpasso, lungo la sede stradale che taglia in due i fondi agricoli coltivati ad ulivi ed agrumi della zona, ha avuto l'incidente. L'uomo ha probabilmente avuto la lucidità di capire cosa gli stava accadendo. Ha prima rallentato, poi ha tentato di accostare l'autobus per fermarlo. Il mezzo era però ancora in movimento quando la vittima avrà perso i sensi, visto che l'autobus della ditta privata "Di&Gi" che Caruso guidava è uscito fuori dalla corsia di marcia, per finire con due ruote nel vicino fondo agricolo. Un leggero dislivello tra la sede stradale e la campagna ha determinato lo scivolamento in parte del mezzo, con l'autobus rimasto in bilico su un fianco. È probabile che prima di fermarsi l'autobus abbia impattato contro un albero o contro uno dei pali che costeggiano la strada, visto che il vetro anteriore era ampiamente scheggiato sul lato destro. A lanciare l'allarme alcuni passanti che hanno notato l'autobus fuori strada e l'autista accasciato sul volante. Per alcuni istanti si è anche temuto che sul mezzo potesse esserci qualche passeggero, ma l'allarme è subito rientrato. Sul posto immediato l'arrivo dei soccorsi, per tentare di strappare Caruso alla morte ed intervenire per evitare di far scivolare completamente l'autobus all'interno del fondo agricolo. Per l'uomo, però, era già chiaro non c'era più nulla da fare. L'intervento ha visto insieme il lavoro dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Paternò, di un'ambulanza del 118 (con i sanitari che hanno dovuto constatare il decesso dell'uomo) e dei vigili del fuoco del distaccamento di Paternò. A questi ultimi il compito più duro ed anche pericoloso: mettere in sicurezza con dei cavi in acciaio l'autobus, fissarlo per poi issarlo e riportarlo sulla sede stradale. Un intervento delicato che ha permesso di estrarre il corpo di Caruso dall'autobus alle ore 20 circa. Diverse le squadre di pompieri arrivati sul posto, per un intervento delicato ed eseguito con grande attenzione. L'arteria viaria è rimasta chiusa al transito fino alla fine delle operazioni di messa in sicurezza della zona, conclusesi alle 22 circa. Traffico, dunque, interrotto, per un'arteria viaria che resta densamente trafficata soprattutto in estate, vista la presenza, poco distante, di un parco acquatico. Conclusi i rilievi, per la sfortunata vittima l'ultimo viaggio verso casa. L'arteria viaria è stata riaperta al transito. Mary Sottile Ravenna Today 8 giugno Ciclista trovato morto sul ciglio della strada: malore o pirata della strada? Erano da poco passate le quando via Basilica è stato teatro dell'ennesimo episodio mortale. Il fatto è avvenuto all'intersezione con via Cavedone, vicino alla frazione di Sant'Alberto. Un ciclista è stato trovato esanime sul ciglio della strada, a fianco della sua bicicletta, da alcuni passanti. Immediato l'intervento del 118 ma nonostante i ripetuti tentativi di rianimazione A.R., 45 anni, è deceduto. Inizialmente vi era il sospetto che ci fosse lo zampino di un pirata della strada che, dopo aver urtato il ciclista, si dava alla fuga. Ma agli accertamenti della polizia municipale è emerso che il decesso è molto probabilmente per arresto cardiaco, mentre era ancora in equilibrio sulla bicicletta. Al momento non si è presentato nessun testimone e la dinamica è ancora al vaglio degli Agenti dell Ufficio Infortunistica Stradale. Il medico legale procederà alla ricognizione della salma. Il Resto del Carlino Ravenna 9 maggio Ciclista trovato privo di vita all'interno di un fosso TRAGEDIA ieri pomeriggio ad Ammonite. Un uomo di 69 anni è stato rinvenuto riverso in un fosso e per lui i soccorritori non hanno potuto fare nulla. E' accaduto una manciata di minuti prima delle 16, quando alcuni ciclisti, transitando in via Santerno Ammonite, hanno notato a circa mezzo chilometro dall'incrocio con via

18 Palazza una bicicletta da donna riversa sul ciglio della strada e, nel fosso, un uomo privo di sensi. Immediato l'allarme, che ha visto accorrere il personale del 118 con ambulanza ed elicottero e anche i Vigili del fuoco, perchè inizialmente non erano ben chiare le dimensioni del fosso e quant'acqua vi fosse all'interno. In realtà ce n'erano pochi centimetri, ma l'uomo vi era caduto dentro con il capo. Ogni tentativo di rianimazione è risultato vano. Per gli accertamenti sono intervenuti i carabinieri della stazione di Mezzano. La vittima non presentava lesioni e sulla bici non sono state rinvenute tracce riconducibili alla collisione con un altro mezzo. L'ipotesi più accreditata è quella di un fatale malore. La Nazione 9 maggio Malore in auto, anziano messo in salvo dai carabinieri SI SENTE male mentre è in auto, a notarlo e prestargli i primi soccorsi è stata una pattuglia dei carabinieri che passava di lì. E' accaduto ieri, intorno alle 16, in via Morandi a Seano. Un uomo di circa 70 anni, noto vivaista, era accasciato nell'auto parcheggiata e uno dei carabinieri che lo conosceva ha capito subito che qualcosa non andava. Il carabiniere (che ha fatto un corso di Bls) ha aperto lo sportello e ha prestato i primi soccorsi all'anziano, seguendo il protocollo della rianimazione e facendosi portare l'ossigeno dalla vicina sede della Misericordia. Nel frattempo la pattuglia ha chiamato il 118. Il vivaista ha dato segni di ripresa. La medicalizzata della Misericordia di Poggio ha proseguito con l'assistenza al paziente e l'ha trasportato all'ospedale di Prato dove si trova ricoverato. L'uomo però non è in pericolo di vita. La Gazzetta di Modena 9 maggio Colto da malore mentre fa jogging: salvato un ufficiale Salvato per i capelli, come si dice in questi casi, un tenente colonnello dell Accademia militare che ieri mattina stava facendo jogging per le strade vicino al centro. Colto da infarto, ha avuto la fortuna di incontrare due angeli che hanno permesso di portarlo in tempo all ospedale dove ora è grave ma stabile. La vittima del malore è E.G., 40 anni, tenente colonnello a Palazzo Ducale. Ieri mattina correva lungo viale Trento Trieste in compagnia di una amica di famiglia, Marcella Scapinelli, quando in modo del tutto inaspettato si è accasciato a terra privo di sensi. La donna si è fermata e ha chiesto aiuto trovando subito sostengo in un passante, Luca Trenti. Questi è riuscito a rianimare l ufficiale mentre la donna chiamava il 118. In pochi minuti è arrivata sul posto un ambulanza che ha potuto caricare il tenente colonnello in condizioni critiche ma ancora in vita. Una corsa verso il Policlinico e poi subito nelle mani dei medici che lo hanno stabilizzato e poi sottoposto alle prime cure nel reparto di Terapia intensiva dove si trova tuttora. La Nuova Ferrara 9 maggio Malore al centro sociale l'anziano non ce l'ha fatta Il massaggio cardiaco praticato da una animalista in attesa dell arrivo dell ambulanza ha prolungato solo di poche ore la speranza di averlo strappato alla morte. Pier Rodolfo Lolli, 75 anni, l anziano colto da malore venerdì sera al Centro sociale Rivana Garden purtroppo non ce l ha fatta. Il soccorso d emergenza e le cure praticate nel reparto di Unità Intensiva Coronarica non sono serviti a evitare il peggio e l uomo è deceduto all ospedale di Cona. Erano da poco passate le 21 di venerdì e nell area della Rivana, dove lo stesso giorno inaugurava gli spettacoli il Circo Orfei, un gruppo di animalisti era impegnato in un presidio. Tra gli attivisti c era anche Beata Stawicka, una donna di origine polacca che conosce le pratiche di rianimazione grazie a un corso per bagnini. Così, quando dall interno del vicino Centro sociale ricreativo, dove si stava svolgendo una serata danzante, è arrivata una richiesta di aiuto perché un signore si era sentito male, è stata la volontaria animalista a intervenire praticando una sessantina di compressioni per far riprendere l attività cardiaca nell attesa - attesa che in quei momenti concitati a qualcuno è sembrata interminabile - che arrivasse l ambulanza. Dopo le manovre rianimatorie il polso aveva ricominciato a battere, facendo sperare per il meglio. Ieri mattina invece la triste notizia del decesso e il dolore degli amici della Rivana e della Bocciofila Putinati per la scomparsa di Rudi. «Frequentava il Centro da molti anni - dichiara commossa Carla Muratori, responsabile del settore Ballo della Rivana - Rudi veniva a ballare il liscio quasi tutti i martedì e i venerdì, insieme alla moglie. Venerdì sera era appena arrivato, ho fatto giusto in tempo a salutarlo. Poi lui e la moglie si sono avviati in pista per ballare, ed è stato a quel punto che si è sentito male ed è svenuto. Qui abbiamo fatto tutto il possibile, abbiamo chiamato subito il 118 ma lui aveva un colorito così terreo che sono corsa fuori a cercare aiuto. Una delle volontarie degli animalisti si è offerta di rianimarlo, e sul momento era riuscita a fargli riprendere il battito. Molto probabilmente Rudi sarebbe morto subito se non ci fosse stata lei». «Siamo tutti dispiaciuti - aggiunte il vicepresidente del Centro Rivana Garden, Traversi (la presidente si trova fuori città) - tutto il comitato di gestione si unisce al dolore della famiglia e alle condoglianze». Una vicenda che conferma ancora una volta l importanza del defibrillatore, uno strumento di cui per legge è obbligatorio solo per le società sportive, un obbligo che appare però limitante visti i numerosi ambiti in cui risulta fondamentale la sua presenza. «Sfonda una porta aperta - replica la presidente Farina

19 raggiunta al telefono - Pur non obbligati per legge, ci stiamo attrezzando, ma è non è così semplice perché occorre avere personale competente e preparato per poterlo utilizzare in modo corretto». cv Il Gazzettino 9 maggio Muore durante la serata con gli amici Si è accasciato a terra ed è morto praticamente sul colpo, davanti agli occhi increduli degli amici. Quando i medici del 118 sono piombati sul posto non hanno potuto far altro che constatare il decesso. È questa la tragica fine di Nicola Bellinato, 29enne di Salzano, che nel tardo pomeriggio di venerdì si trovava in compagnia di alcuni coetanei a casa di un amico in via XXV Aprile a Robegano. Ed è proprio lì, in una casa immersa nella campagna della frazione, che si è consumata la tragedia. Le cause della morte saranno stabilite solamente dall autopsia che il magistrato di turno, Stefano Ancilotto, disporrà non appena avrà valutato le "carte", ovvero la relazione del medico del Suem intervenuto e quella dei carabinieri che avrebbero trovato nell abitazione oltre un chilo di marijuana posta sotto sequestro. Circostanza queste su cui stanno indagando i militari e che non si può certo collegare al decesso del ragazzo, che a un primo esame del medico legale sarebbe da ricondurre a cause naturali, quali appunto un arresto cardiocircolatorio. Appena Nicola ha accusato il malore verso le 19.30, gli amici hanno subito lanciato l allarme, senza perdere tempo prezioso, e sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Noale e Scorzé per i rilievi di rito: i militari dell arma hanno trovato il giovane disteso a terra e già senza vita. Bellinato viveva con la compagna in un appartamento al primo piano di un condominio di via Roma, nel pieno centro di Salzano, di fronte alla chiesa. E proprio in quella casa si trovava la sua fidanzata, in compagnia dell amica, quando è stata avvisata che qualcosa di brutto era successo: si è precipitata a Robegano con il cuore in gola e magari pure con qualche residua speranza. Poi ha visto da vicino le facce sconvolte degli amici di Nicola e ha capito che quell incubo era pura realtà. La Città di Salerno 9 maggio Bagnante colto da un malore dopo una giornata al mare Si è accasciato improvvisamente, perdendo i sensi mentre si trovava sul lungomare di Maiori, e adesso è in coma. Il malore ha colpito un escursionista sessantaduenne originario di Pagani, che si era spinto fin nella cittadina della Costiera per trascorrere una giornata di mare. La gita fuori porta, però, non si è conclusa nel migliore dei modi, perché l uomo, mentre si trovava sull arenile, ha avvertito i primi sintomi. Chi era con lui ha dato immediatamente l allarme e, sul posto, nel più breve tempo possibile, sono intervenuti i sanitari del 118. Le condizioni del 62enne sono apparse subito gravi e, perciò, l uomo è stato trasportato all ospedale Costa d Amalfi per essere sottoposto a tutti i controlli. Qui i medici di turno hanno provveduto ad effettuare tutti gli esami diagnostici, che hanno evidenziato un danno celebrale, e a praticare le prime terapie al vacanziere che, dopo essere stato intubato e stabilizzato, è stato trasportato, a bordo dell eliambulanza, al Ruggi di Salerno. (g.d.s.) Il Piccolo di Trieste 9 giugno Donna colta da grave malore soccorsa sull'isola di Anfora Una donna gradese è stata colta da un malore sull isola di Anfora tanto da dover essere trasportata con l eliambulanza all ospedale di Udine. È accaduto ieri poco dopo l ora di pranzo. La donna, che già al mattino pare avesse palesato qualche disturbo, sarebbe stata colta da un ischemia piuttosto seria. A breve distanza da lei, in quel momento, si trovava un militare di Circomare Grado che ha dato immediatamente l allarme. Circomare ha fatto partire immediatamente il suo gommone. I militari si sono fermati al Molo Torpediniere per farvi salire i sanitari del 118 che nel frattempo erano giunti sul posto con l ambulanza. Contestualmente il 118 ha fatto decollare l elicottero. Un altra persona colta da malore sull isola di Anfora, dunque. Proprio come era accaduto un paio di settimane fa quando era poi scoppiato il caso delle competenze per gli interventi di soccorso. Ma questa volta a intervenire è stato, pur non avendo competenze in acque interne un mezzo con gli uomini di Circomare. La vicenda dei mezzi di soccorso, dei compiti, e perché no della conoscenza del territorio, è nata proprio a seguito del precedente soccorso sanitario in Anfora. Per i soccorsi in laguna il protocollo stabilisce che i sanitari debbono essere trasportati dai vigili del fuoco che, però, tranne il periodo estivo, a Grado non ci sono. In ogni occasione debbono correre a Grado da Monfalcone (con il gommone) o da Gorizia (con la barca al seguito). Prima dell ultimo protocollo con i vigili del fuoco, il trasporto sanitari era stato effettuato per diversi anni da uomini e mezzi della Protezione Civile.(an.bo.) Il Mattino di Padova - 9 giugno Sorella dell'ex sindaco fulminata da malore in centro a grantorto Va a prendere il giornale, esce dall edicola e scambia due parole con dei conoscenti. Di colpo crolla a terra. Morta. Fulminata da un malore sotto agli occhi del marito e di decine di passanti. Nonostante l intervento immediato di due compaesane infermiere, per Gabriella Dalla Riva, 64 anni, casalinga, sorella dell ex sindaco Renato Dalla Riva, non c è stato nulla da fare. Il dramma ieri alle lungo via Umberto I, in pieno

20 centro. Gabriella Dalle Rive era andata in auto fino all edicola per comprare il giornale; il marito Elio Semprini la attendeva in macchina. E uscita con il giornale in mano, chiacchierando con altri clienti, e s è fermata all ingresso a concludere la conversazione. D un tratto s è accasciata sul marciapiede. Il marito è corso subito da lei, con decine di persone che in quel momento passavano per strada. Tra queste c era anche un infermiera, che le ha subito prestato soccorso mentre i passanti allertavano il 118. Pochi minuti dopo, è accorsa una seconda infermiera. Entrambe hanno praticato il massaggio cardiaco davanti a un capannello di gente in apprensione. Niente da fare. Sul posto due ambulanze, una da Piazzola e l altra da Cittadella, entrambe rientrate vuote. Sconvolto l ex sindaco Renato Dalla Riva: «Mi ha chiamato al telefono mia moglie», racconta, «dicendomi di mia sorella. Sono rimasto malissimo e non riuscivo quasi a realizzare, anche perché non aveva mai avuto problemi particolari di salute. È un brutto colpo per la nostra famiglia». La donna, che viveva in via Sant Antonio, 5, la contrada dove è in corso la sagra, lascia nel profondo dolore il marito Elio e tre figli: Samuela, Cristian e Nicola. «Una disgrazia che ha toccato e commosso tutti i concittadini» conferma il sindaco Luciano Gavin. «Siamo vicini al cordoglio della famiglia, in particolare della figlia che sta collaborando con il Comune per alcune manifestazioni culturali». La Nuova Ferrara 9 giugno Sta male sul carro vigili lo soccorrono con l'autogru Attimi di paura ieri sera durante il secondo appuntamento con il Notturno di Carnevale. Erano da poco passate le e i carri erano pronti a partire per la sfilata quando uno dei carristi dei Ribelli ha accusato un improvviso malore mentre era sul carro. Subito gli stessi compagni che erano con lui hanno dato l allarme e sono subito accorsi vigili del fuoco, carabinieri ed emergenza sanitaria, oltre agli organizzatori della manifestazione, a cominciare dal patron Ivano Manservisi. Il giovane si trovava proprio sulla parte più alta del gigante di cartapesta non era possibile farlo scendere lungo le scale interne del carro. Così i vigili del fuoco sono dovuti intervenire con lo speciale cestello per poterlo soccorrere: sotto gli occhi delle tante persone già sul tracciato della sfilata, con l autogru i vigili del fuoco si sono calati dall alto fin sulla sommità del carro, hanno messo il giovane nella barella e l hanno e l hanno portato a terra, affidandolo alle cure del personale del 118.Un intervento che si è concluso tra gli applausi delle tante persone arrivate per assistere alla manifestazione. Il carrista è stato caricato sull ambulanza che - dopo le prime cure prestate dal personale sanitario, è subito partita per l ospedale Santissima Annunziata di Cento.

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