Per ripartire la sanità ha bisogno di noi infermieri

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1 Newsletter Quindicinale 22 Giugno Per ripartire la sanità ha bisogno di noi infermieri La partecipazione di due ospiti di eccezione al nostro convegno inaugurale di Sanit è stato un motivo di grande soddisfazione. Infatti il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il presidente della commissione Politiche sociali e Salute del Consiglio regionale del Lazio, Rodolfo Lena, con la loro presenza hanno testimoniato l interesse che la professione infermieristica si è conquistata nell agenda dei loro impegni. Il ministro Lorenzin ha sottolineato il ruolo peculiare svolto dagli infermieri in Italia e nel mondo e ha sottolineato che il suo ministero lavorerà per deospedalizzare e creare nel contempo più servizi territoriali, nei quali il ruolo infermieristico è centrale. Si è detta sicura di nuovi percorsi di valorizzazione della professione, perché il Ssn dovrà poter contare su figure sempre più competenti e altamente specializzate. Il presidente Lena, invece, ha ribadito, il suo impegno a collaborare con l'ipasvi nella costruzione di percorsi sperimentali per istituire la figura dell'infermiere di famiglia in alcune zone campione del Lazio. Ma la volontà di voltare pagina si scontra con tenaci resistenze al cambiamento. Per ripartire, invece, il sistema ha l inderogabile necessità di introdurre modelli innovativi che valorizzino la spinta culturale, i valori e le competenze di professionalità fino ad oggi sacrificate e compresse da ormai anacronistici equilibri di potere. Il rigore, pur doveroso, non basta più. Noi infermieri rivendichiamo a pieno titolo il ruolo di innovatori del sistema e lo abbiamo testimoniato con la produzione scientifica del Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica, con i progetti portati avanti in questi anni solo grazie alla generosa partecipazione di migliaia di colleghi, con l interesse degli studenti di Infermieristica, che costituiscono il più importante investimento per il domani. La situazione è veramente critica: ci aspettiamo risposte rapide: quelle alle 10 priorità che il Coordinamento Ipasvi ha indicato nel documento consegnato all Amministrazione regionale in questi giorni. Ci auguriamo che la nostra volontà di collaborazione non venga delusa. Il Presidente Gennaro Rocco Scriveteci a redazione@ipasvi.roma.it ULTIM ORA GLI INFERMIERI INDIGNATI PER LE NUOVE AGGRESSIONI AGLI EQUIPAGGI DEL 118 Due nuove violentissime aggressioni agli equipaggi dell Ares 118 ed agli infermieri del PS Policlinico di Tor Vergata a pochi giorni dall agguato di San Basilio che aveva causato il ferimento di due infermieri. Il Collegio IPASVI di Roma esprime tutta la sua solidarietà ai colleghi colpiti da questa brutale ondata di violenza contro i soccorritori e chiede l intervento della Prefettura per garantire la sicurezza del personale sanitario in servizio. Il presidente IPASVI tuona: Lasciare che i colleghi dell Ares 118 siano insultati e presi a sassate, come accaduto di nuovo mercoledì mattina a San Basilio, o che vengano aggrediti per ragioni incomprensibili fin dentro l ambulanza, come successo poche ore dopo in via Cassiani, è assolutamente inaccettabile. E un ostilità ormai manifesta verso chi cerca di salvare vite umane che non trova spiegazione alcuna, una vera assurdità alla quale chiediamo di porre fine immediatamente. Da qui il pressing del Collegio IPASVI sulle autorità sanitarie e di sicurezza. Chiediamo agli organi di polizia e alla magistratura di fare piena luce sulle aggressioni avvenute in questi giorni - afferma il presidente Rocco - e alla Prefettura di fare il possibile per scongiurare altri drammatici attacchi. Alla Regione chiediamo di collaborare fattivamente per interrompere questa inqualificabile spirale di violenza offrendo la tutela legale ai colleghi aggrediti e costituendosi parte civile nei confronti dei responsabili. Tutta la nostra comunità professionale - conclude Rocco - si stringe attorno ai colleghi vittime di questi feroci assalti in un abbraccio di profonda solidarietà. Prorogato il contratto per precari Sono stati prorogati fino al 31 dicembre i contratti in scadenza a giugno, accogliendo così le istanze dei sindacati e del Collegio Ipasvi. Il governatore si è anche impegnato a sostenere un percorso che porti al superamento del precariato e allo sblocco del turn over. Ill provvedimento apre anche un limitato spiraglio, al rinnovo dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa e a progetto: l eventuale proroga dell incarico originario è consentita in via eccezionale al solo fine di completare il progetto e per ritardi non imputabili al collaboratore. La precarietà del lavoro ribadisce con forza il Presidente del Collegio Gennaro Rocco rappresenta uno degli elementi di maggiore criticità del nostro SSR. Il nostro obiettivo resta quello della stabilizzazione dei contratti. (cfr. infra il comunicato del Collegio) Lorenzin: mi impegno per lo Spallanzani Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin durante il question time del 5 giugno alla Camera ha affermato che si attiverà perché ulteriori risorse siano garantite per la piena operatività delle strutture di alto isolamento dell'istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, perché possa diventare un centro di riferimento anche a livello europeo. Così i Comitati etici La Regione ha varato la regolamentazione dei Comitati etici secondo quanto previsto nel Dm pubblicato in G.U. 96 del 24 /04/13. Come è noto i Comitati etici sono gli organismi che autorizzano la sperimentazione clinica di nuovi farmaci. La cosiddetta terza fase 1 Newsletter riservata agli iscritti al sito web del Collegio Ipasvi di Roma -

2 in cui si verifica la validità finale del nuovo prodotto. Se non ha il via libera del Comitato etico, il farmaco viene bloccato. Attualmente la rete si presenta articolata in 34 strutture: una vera giungla dove spesso vigono sistemi di valutazione e regole di funzionamento anche molto diverse e dove vengono applicate tariffe differenti a carico delle aziende produttrici. La riorganizzazione lascerà attivi solo 6 Comitati, più uno dedicato a tutti gli Irccs. Firmato il decreto sulla fecondazione assistita Una nota della Regione del 12 giugno comunica che Nicola Zingaretti ha firmato un decreto sulla procreazione assistita per mettere fine al caos normativo in cui hanno operato fino ad oggi i Centri per la procreazione medicalmente assistita. Il decreto riguarda esclusivamente le strutture già inserite nell'elenco dell'istituto Superiore della Sanità. Le norme puntano a dare un assetto definitivo chiaro e trasparente al settore che conta decine di centri tra pubblici e privati. Il decreto elenca la dotazione strutturale, tecnologica, così come la tempistica e le modalità che ogni centro deve utilizzare per presentare la domande finalizzate alla conferma o al rilascio ex novo di autorizzazione. La procedura è totalmente informatizzata e le domande dovranno essere inserite nel sistema entro il 31 luglio - prosegue la nota - Per le verifiche avrà un ruolo determinante il Centro Nazionale Trapianti. Tutto il percorso dovrà concludersi entro il 30 giugno Il manuale d'uso è disponibile anche sul sito della Regione. Nuovi criteri per la scelta dei Dg Il termine per la presentazione delle candidature dei direttori generali di Asl, aziende ospedaliere, ospedaliero-universitarie e Irccs scade il prossimo 3 luglio. Le nuove procedure rispondono ai criteri chiave della trasparenza e del merito. Prima le domande erano in formato cartaceo, ora la procedura sarà interamente informatizzata e i curricula pubblicati on line grazie a una piattaforma web. Questi i requisiti per partecipare: per chi proviene da strutture sanitarie pubbliche è presa in considerazione l esperienza di direzione di unità operativa complessa. Per chi proviene dal settore privato, l esperienza deve essere stata maturata nell ambito di soggetti di dimensioni rilevanti in imprese con forma societaria e capitale sociale non inferiore a quello obbligatorio delle società per azioni. A valutare le candidature sarà una commissione formata da esperti indicati dall'agenas. I parametri specifici per la valutazione oggettiva dei manager della sanità regionale sono stati illustrati dallo stesso Zingaretti: Gli interventi con frattura di femore devono essere operati entro le 48 ore. Attualmente meno di un terzo degli anziani viene operato dentro questa soglia temporale di sicurezza. Asportazione della cistifellea: bisogna ridurre la degenza dopo l intervento. Sulla base delle evidenze scientifiche le dimissioni per questo tipo d intervento devono avvenire entro 3 giorni. Oggi in alcuni ospedali questo avviene solo nel 6% dei casi. Favorire gli interventi di rivascolarizzazione precoce in pazienti con infarto acuto. La disostruzione tempestiva delle coronarie entro 30 minuti dall arrivo in ospedale infatti è un intervento salva vita. Si può fare, utilizzando al meglio i medici ed infermieri. Ridurre il ricorso al parto cesareo. Oggi nel Lazio, a seconda della struttura alla quale la donna si rivolge, la probabilità di avere un cesareo varia dal 18% al 70% a parità di condizioni di rischio. Ridurre il ricorso al ricovero ospedaliero di pazienti con bronco pneumopatia cronica che dovrebbero essere assistiti più efficacemente sul territorio. Per superare l esame i Dg dovranno realizzare almeno 70 punti su 100 nell ambito di questi parametri. Per completare quest opera ha commentato Teresa Petrangolini, oggi consigliere regionale serve adesso introdurre degli indicatori di umanizzazione per integrare sempre di più il punto di vista civico nella valutazione dei dirigenti. Ci riferiamo in particolare ad alcuni ulteriori fattori, già testati dalle ricerche dell Agenas: un assistenza più orientata alla persona, l accessibilità e la vivibilità dei luoghi di cura, la capacità di relazione con il paziente. Taglio netto di primari e dirigenti Il decreto 206 del commissario ad acta, Zingaretti, prevede una diminuzione del 35,7% delle strutture complesse e uno snellimento del 45,5% delle unità operative semplici. Le strutture complesse di Asl e ospedali del Lazio dovranno scendere a 722 (-35,71%). Le unità operative semplici dovranno passare da a 946 (45,56%). Previste riduzioni anche del numero dei dirigenti, che passeranno da 651 a 431 (-33,80%), mentre le unità operative semplici non ospedaliere passeranno da a 565 (-58,15%). Snellimento anche per i distretti: da 55 a 48. Allo stato attuale non è previsto alcun licenziamento, tuttavia la sforbiciata determinerà la perdita dell indennità per numerosi primari e dirigenti. L obiettivo è quello di utilizzare le risorse risparmiate per migliorare la qualità delle cure erogate. Ai Dg spetta ora il compito di rimodulare i piani aziendali sulla base delle indicazioni contenute nel decreto, avviando il confronto con i sindacati. Gli atti di riorganizzazione dovranno essere approvati e resi operativi entro la fine del La Regione intende sostenere il processo di riorganizzazione, istituendo gruppi di lavoro, con la partecipazione di rappresentanti delle aziende e delle professioni. 2 Newsletter riservata agli iscritti al sito web del Collegio Ipasvi di Roma -

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