Dimostrazioni del capitolo 8

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Dimostrazioni del capitolo 8"

Transcript

1 Dimostrazioni del capitolo 8 Dimostrazione del Teorema 8. (derivabilità e retta tanente), paina 74 Sia I un intervallo, f : I R e x 0 I. Dobbiamo verificare ce f è derivabile in x 0 se e solo se esiste la retta tanente non verticale al rafico di f in (x 0, f(x 0 )), ovvero ce le seuenti due affermazioni sono equivalenti: (i) esiste finito f (x 0 ) = lim x x 0 f(x) f(x 0 ) x x 0 ; (ii) esiste m R tale ce f(x) = f(x 0 ) + m(x x 0 ) + o(x x 0 ) per x x 0. (i) (ii). Si a f(x) f(x0) x x 0 f (x 0 ) = o() per x x 0, ovvero f(x) f(x 0 ) f (x 0 ) (x x 0 ) = o() (x x 0 ) per x x 0 e (ii) seue da o() (x x 0 ) = o(x x 0 ) per x x 0 (si vedano le proprietà alebrice deli o-piccolo a paina 43) sceliendo m = f (x 0 ). (ii) (i). Ancora utilizzando o() (x x 0 ) = o(x x 0 ), si a f(x) f(x 0 ) x x 0 m = o() per x x 0, per cui il limite in (i) esiste finito e f (x 0 ) = m. Dimostrazione del Teorema 8.3 ( alebra delle derivate ), paina 80 Siano I un intervallo, x 0 I, f, : I R derivabili in x 0 e α R. Dobbiamo dimostrare ce: (i) la funzione αf è derivabile in x 0 e (αf) (x 0 ) = αf (x 0 ); (ii) la funzione f + è derivabile in x 0 e (f + ) (x 0 ) = f (x 0 ) + (x 0 ); (iii) la funzione f è derivabile in x 0 e (f) (x 0 ) = f(x 0 ) (x 0 ) + f(x 0 ) (x 0 ); (iv) se (x 0 ) 0, la funzione f/ è derivabile in x 0 e (f/) (x 0 ) = (f (x 0 )(x 0 ) f(x 0 ) (x 0 ))/((x 0 )) 2. (i), (ii). Seuono immediatamente dalla definizione di derivata e dalle proprietà dei limiti. (iii). Utilizziamo l equivalenza tra la (8.6) e la (8.8): per x x 0, f(x)(x) = (f(x 0 ) + f (x 0 )(x x 0 ) + o(x x 0 )) ((x 0 ) + (x 0 )(x x 0 ) + o(x x 0 )) = f(x 0 )(x 0 ) + (f (x 0 )(x 0 ) + f(x 0 ) (x 0 ))(x x 0 ) + o(x x 0 ).

2 Perciò m = f (x 0 )(x 0 )+f(x 0 ) (x 0 ) è il coefficiente anolare della retta tanente ad f in x 0, ce sappiamo (per il Teorema 8.) coincidere con la derivata. (iv). Per provare la (iv), invece, utilizziamo direttamente la definizione (8.6) di derivata e la (iii) (ce abbiamo appena dimostrato). Si noti innanzitutto ce, se (x 0 ) 0, (x) è definitivamente non nulla per x x 0 e ( ) (x 0 ) = lim x x 0 x x 0 ( (x) (x 0 ) ) = (x) + (x 0 ) = lim x x 0 x x 0 (x)(x 0 ) = (x 0 ) ((x 0 )) 2. Quindi applicando la (iii) alle funzioni derivabili f e /, la f/ è derivabile in x 0 e vale ( ) ( ) ( ) f (x 0 ) = f (x 0 ) (x 0 ) + f(x 0 ) (x 0 ) = f (x 0 )(x 0 ) f(x 0 ) (x 0 ) ((x 0 )) 2. Dimostrazione del Teorema 8.4 (reola della catena), paina 80 Siano I, J intervalli, x 0 I, : I J derivabile in x 0 ed f : J R derivabile in (x 0 ). Dobbiamo dimostrare ce la funzione composta f è derivabile in x 0 e (f ) (x 0 ) = f ( (x 0 ) ) (x 0 ); si vuole cioè dimostrare ce f((x)) = f((x 0 )) + f ((x 0 )) (x 0 )(x x 0 ) + o(x x 0 ) per x x 0. Per ipotesi, (x) = (x 0 ) + (x 0 )(x x 0 ) + o(x x 0 ) per x x 0, (D.6) f(y) = f((x 0 )) + f ((x 0 ))(y (x 0 )) + o(y (x 0 )) per y (x 0 ). (D.7) Se (x) (x 0 ) definitivamente per x x 0, possiamo sostituire y con (x) nella (D.7): f((x)) = f((x 0 )) + f ((x 0 ))((x) (x 0 )) + o((x) (x 0 )) per x x 0. (D.8) Quindi, utilizzando la (D.6), si ottiene f((x)) = f((x 0 )) + f ((x 0 )) (x 0 )(x x 0 ) + o(x x 0 ) per x x 0 ce prova l asserto. Nel caso enerale, in cui può accadere ce (x) = (x 0 ), utilizzando la definizione di o piccolo riscriviamo la (D.7) come f(y) = f((x 0 )) + f ((x 0 ))(y (x 0 )) + (y (x 0 ))(y), (D.9) con lim (y) = 0, y (x 0) ed estendiamo (se necessario) con continuità in y = (x 0 ) ponendo ((x 0 )) = 0. In tal modo: 2

3 l uualianza (D.9) a senso ed è vera ance se y = (x 0 ); perciò si può sostituire y = (x), da cui f((x)) = f((x 0 )) + f ((x 0 ))((x) (x 0 )) + ((x) (x 0 ))((x)); si può applicare il Teorema 7.2 (continuità di funzione composta); perciò ((x)) 0 per x x 0, ovvero ((x)) = o() per x x 0, ovvero ((x) (x 0 ))((x)) = o((x) (x 0 )) per x x 0. Abbiamo così ritrovato la (D.8), e a questo punto la dimostrazione si conclude come sopra. Dimostrazione del Teorema 8.0 (monotonia e derivata), paina 9 Non è restrittivo supporre ce f (x) 0 (altrimenti basta scambiare f con f). Dobbiamo quindi dimostrare ce se f : (a, b) R è derivabile in (a, b), allora (i) f (x) 0 x (a, b) f è crescente in (a, b); (ii) f (x) > 0 x (a, b) = f è strettamente crescente in (a, b). (i). Se f (x) 0 per oni x (a, b) allora, per il teorema del valor medio, per oni a x x 2 b esiste c (x, x 2 ) tale ce f(x 2 ) f(x ) = f (c)(x 2 x ) 0, quindi f(x 2 ) f(x ) per oni x 2 > x. Se viceversa f è crescente in (a, b), allora il rapporto incrementale è non neativo: f(y) f(x) 0 x, y (a, b), x y. y x Perciò f f(y) f(x) (x) = lim 0 x I. y x y x (ii). Si procede esattamente come nella parte (i), osservando ce in questo caso f (c) > 0 e quindi f(x 2 ) > f(x ). Dimostrazione del Lemma 8.2, paina 200 Sia f : (a, b) R e sia P (x, y) = f(x) f(y) x y. Dimostriamo ce le seuenti due affermazioni sono equivalenti: (i) f è convessa in (a, b); (ii) P (x 2, x ) P (x 3, x ) P (x 3, x 2 ) per oni a x x 2 x 3 b 3

4 (nel caso di disuualianze strette la dimostrazione è identica). (8.34): Ricordiamo la (i) f(z) f(x) + P (y, x)(z x) per oni x z y. (i) (ii). Sceliendo x = x, z = x 2 e y = x 3 si ottiene f(x 2 ) f(x ) + P (x 3, x )(x 2 x ) (D.20) da cui seue immediatamente la prima disuualianza. Per la seconda basta osservare ce la retta di equazione y = f(x ) + P (x 3, x )(x 2 x ) coincide con quella di equazione y = f(x 3 ) + P (x 3, x )(x 2 x 3 ). Perciò (D.20) è equivalente a f(x 2 ) f(x 3 ) + P (x 3, x )(x 2 x 3 ) da cui seue immediatamente la seconda disuualianza. (ii) (i). È sufficiente scrivere la prima disuualianza con x = x, x 2 = z e x 3 = y: P (z, x) P (y, x) f(z) f(x) + P (y, x)(z x). Dimostrazione del Teorema 8.3, paina 200 Dobbiamo dimostrare ce se f : (a, b) R è (strettamente) convessa in (a, b), allora (i) per oni x (a, b) esistono finiti f +(x) ed f (x); (ii) f +(x) f (x) per oni x (a, b); (iii) le funzioni f + ed f sono (strettamente) crescenti in (a, b); (iv) f è continua in (a, b). (i). Sia 0 tale ce x + 0 b; dal Lemma 8.2 seue ce il rapporto incrementale P (x +, x) è crescente rispetto ad ; inoltre è limitato dal basso, poicé fissato un qualunque y (a, x) si a P (x +, x) P (x +, y) P (x, y) per oni (0, 0 ). Perciò il limite 0 + esiste ed è finito, ovvero esiste finita f +. Per f si procede allo stesso modo. (ii). Per il Lemma 8.2, per oni > 0 (tale ce a x x + b) si a f(x ) f(x) f(x) f(x ) = = P (x, x ) f(x + ) f(x) P (x +, x) =, 4

5 quindi la (ii) seue passando al limite 0 +. (iii). Sia x y. Utilizzando il Lemma 8.2 si ottiene f(x + ) f(x) f(y + ) f(x) y + x f(y + ) f(y). Passando al limite 0 + si ottiene la monotonia di f +; quella di f si prova allo stesso modo. Se inoltre f è strettamente convessa, allora osserviamo ce per x z y e sufficientemente piccolo f(x + ) f(x) f(z) f(x) z x Passando al limite 0 + si ottiene f +(x) f(z) f(x) z x f(y) f(z) y z f(y) f(z) y z f(y + ) f(y). f +(y) ce prova la stretta monotonia di f +. Quella di f si dimostra allo stesso modo. (iv). Seue da (i) ce f è continua da destra e da sinistra per oni x (a, b), quindi è continua in (a, b). Dimostrazione del Teorema 8.4, paina 200 Sia f derivabile in (a, b). Dobbiamo dimostrare ce le seuenti tre affermazioni sono equivalenti: (a) f è (strettamente) convessa in (a, b); (b) f è (strettamente) crescente in (a, b); (c) f(x) (>) f(x 0 ) + f (x 0 )(x x 0 ) per oni x, x 0 (a, b), x x 0. (a) (b). Poicé f è derivabile, f = f + = f in (a, b); quindi (b) seue immediatamente dal Teorema 8.3 (iii). (b) (c). Poicé f è derivabile in (a, b), si può applicare il teorema di Larane nell intervallo di estremi x 0 e x. Se per esempio x 0 x, allora esiste c (x 0, x) tale ce f(x) = f(x 0 ) + f (c)(x x 0 ) e (c) seue dal fatto ce f (c) (>) f (x 0 ). Se viceversa x x 0 allora esiste c (x, x 0 ) tale ce f(x 0 ) = f(x) + f (c)(x 0 x) e la tesi seue dal fatto ce f (x 0 ) (>) f (c). 5

6 (c) (a). Siano x x 0. Applicando due volte la disuualianza in (c), per oni a x x 0 x 2 b si ottiene f(x ) (>) f(x 0 ) + f (x 0 )(x x 0 ), f(x 2 ) (>) f(x 0 ) + f (x 0 )(x 2 x 0 ). Moltiplicando la prima per (x 2 x 0 ), la seconda per (x 0 x ) e sommando, si ottiene f(x 0 )(x 2 x ) () f(x )(x 2 x 0 ) + f(x 2 )(x 0 x ) = f(x ) + (f(x 2 ) f(x ))(x 0 x ) ce, dividendo per x 2 x, coincide (con x 0 = x) con la (8.34) e prova la (stretta) convessità di f. Teorema 8.5, paina 20 Sia f due volte derivabile in (a, b); dobbiamo dimostrare ce (i) f è convessa in (a, b) se e solo se f (x) 0 per oni x (a, b); (ii) se f (x) > 0 per oni x (a, b), allora f è strettamente convessa in (a, b). (i). Per il Teorema 8.4, f è convessa in (a, b) se e solo se f è crescente in (a, b); per il Teorema 8.0 (applicato ad f ) ciò accade se e solo se d dx f (x) = f (x) 0 per oni x (a, b). (ii). se f (x) > 0 per oni x (a, b), allora (per il Teorema 8.0 applicato ad f ) f è strettamente crescente in (a, b); per il Teorema 8.4 ciò accade se e solo se f è strettamente convessa. Dimostrazione del Teorema 8.9 (formula del resto di Larane), paina 29 Sia f C n ([a, b]), n + volte in [a, b] \ {x 0 } e sia x (x 0, b] (il caso x [a, x 0 ) si tratta in modo analoo). Dobbiamo dimostrare ce esiste y (x 0, x) tale ce, posto := f(x) T n (x), si a = f (n+) (y) (n + )! (x x 0) n+. Seue dal Teorema 8.7 (e dal fatto ce T n (n+) (x) è identicamente nulla) ce u(x 0 ) = u (x 0 ) = = u (n) (x 0 ) = 0 e u (n+) (x) = f (n+) (x). (D.2) Posto v(x) := (x x 0 ) n+ 6

7 vale v(x 0 ) = v (x 0 ) = = v (n) (x 0 ) = 0 e v (n+) (x) = (n + )! ; (D.22) quindi, per il teorema di Caucy, esiste y (x 0, x) tale ce (x x 0 ) n+ = u(x 0) v(x) v(x 0 ) = u (y ) v (y ). Applicando una seconda volta il teorema di Caucy otteniamo ce esiste y 2 (x 0, y ) tale ce (x x 0 ) n+ = u (y ) v (y ) = u (y ) u (x 0 ) v (y ) v (x 0 ) = u (y 2 ) v (y 2 ). Per la (D.2) e (D.22), si può ripetere questo procedimento (n + ) volte, perciò esistono x 0 y n+ y n y n y 2 y x tali ce (x x 0 ) n+ = u(k) (y k ) v (k) (y k ) In particolare, posto y = y n+, si trova ce conclude la dimostrazione. k =, 2,..., n +. (x x 0 ) n+ = u(n+) (y) v (n+) (y) = f (n+) (y) (n + )! Dimostrazioni del Capitolo 9 Dimostrazione del Lemma 9. (confronto tra somme superiori e inferiori), paina 227 Siano f : [a, b] R limitata e D, D 2 due suddivisioni di [a, b]. Dobbiamo dimostrare ce: (i) Se D è più fine di D 2, allora (ii) s(d, f) S(D 2, f). s(d 2, f) s(d, f) S(D, f) S(D 2, f); (i). Svoliamo la dimostrazione nel caso in cui D possiede un solo punto in più rispetto a D 2 (ripetendo il raionamento aiunendo un punto per volta si perviene al risultato enerale in un numero finito di passi). Sia dunque D = 7

NOTE SULLE FUNZIONI CONVESSE DI UNA VARIABILE REALE

NOTE SULLE FUNZIONI CONVESSE DI UNA VARIABILE REALE NOTE SULLE FUNZIONI CONVESSE DI UNA VARIABILE REALE ROBERTO GIAMBÒ 1. DEFINIZIONI E PRIME PROPRIETÀ In queste note saranno presentate alcune proprietà principali delle funzioni convesse di una variabile

Dettagli

ANALISI 1 - Teoremi e dimostrazioni vari

ANALISI 1 - Teoremi e dimostrazioni vari ANALISI 1 - Teoremi e dimostrazioni vari Sommario Proprietà dell estremo superiore per R... 2 Definitivamente... 2 Successioni convergenti... 2 Successioni monotone... 2 Teorema di esistenza del limite

Dettagli

1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: c) x + 1 d)x sin x.

1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: c) x + 1 d)x sin x. Funzioni derivabili Esercizi svolti 1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: a)2x 5 b) x 3 x 4 c) x + 1 d)x sin x. 2) Scrivere l equazione della retta tangente

Dettagli

CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 SOLUZIONI ESERCIZI PROPOSTI 18/03/2013

CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 SOLUZIONI ESERCIZI PROPOSTI 18/03/2013 CORSO DI ANALISI MATEMATICA SOLUZIONI ESERCIZI PROPOSTI 8/03/03 D.BARTOLUCCI, D.GUIDO. La continuità uniforme I ESERCIZIO: Dimostrare che la funzione f(x) = x 3, x A = (, ] non è uniformemente continua

Dettagli

Corso di Analisi Matematica Calcolo differenziale per funzioni di una variabile

Corso di Analisi Matematica Calcolo differenziale per funzioni di una variabile Corso di Analisi Matematica Calcolo differenziale per funzioni di una variabile Laurea in Informatica e Comunicazione Digitale A.A. 2013/2014 Università di Bari ICD (Bari) Analisi Matematica 1 / 41 1 Derivata

Dettagli

Laurea in Informatica Corso di Analisi Matematica Calcolo differenziale per funzioni di una variabile

Laurea in Informatica Corso di Analisi Matematica Calcolo differenziale per funzioni di una variabile Laurea in Informatica Corso di Analisi Matematica Calcolo differenziale per funzioni di una variabile Docente: Anna Valeria Germinario Università di Bari A.V.Germinario (Università di Bari) Analisi Matematica

Dettagli

Calcolo differenziale per funzioni di una variabile

Calcolo differenziale per funzioni di una variabile 5//5 Calcolo dierenziale per unzioni di una variabile Derivata di una unzione De. Sia : a,br, si deinisce derivata di nel punto a,b il numero, se inito,: d dy, y,,, D, Dy d d 5//5 Derivata di una unzione

Dettagli

Capitolo 1 ANALISI COMPLESSA

Capitolo 1 ANALISI COMPLESSA Capitolo 1 ANALISI COMPLESSA 1 1.2 Funzioni Complesse Una funzione complessa di variabile complessa f : E C, E C è un applicazione ce associa un numero complesso f(z) ad ogni z E, con E sottoinsieme del

Dettagli

Esercizi svolti. a 2 x + 3 se x 0; determinare a in modo che f risulti continua nel suo dominio.

Esercizi svolti. a 2 x + 3 se x 0; determinare a in modo che f risulti continua nel suo dominio. Esercizi svolti 1. Sia sin(x ) f(x) = x ( 1 + x 1 ) se x > 0 a x + 3 se x 0; determinare a in modo che f risulti continua nel suo dominio.. Scrivere l equazione della retta tangente nel punto di ascissa

Dettagli

Funzioni derivabili (V. Casarino)

Funzioni derivabili (V. Casarino) Funzioni derivabili (V. Casarino) Esercizi svolti 1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in = 0 delle funzioni: a) 5 b) 3 4 c) + 1 d) sin. ) Scrivere l equazione della retta tangente

Dettagli

Argomento 6 Derivate

Argomento 6 Derivate Argomento 6 Derivate Derivata in un punto Definizione 6. Data una funzione f definita su un intervallo I e 0 incrementale di f in 0 di incremento h = 0 = il rapporto I, si chiama rapporto per = 0 + h =

Dettagli

DERIVATA DI UNA FUNZIONE REALE. In quanto segue denoteremo con I un intervallo di IR e con f una funzione di I in IR.

DERIVATA DI UNA FUNZIONE REALE. In quanto segue denoteremo con I un intervallo di IR e con f una funzione di I in IR. DERIVATA DI UNA FUNZIONE REALE 1. Definizioni. In quanto segue denoteremo con I un intervallo di IR e con f una funzione di I in IR. DEFINIZIONE 1. Sia x 0 un elemento di I. Per ogni x (I \ {x 0 }) consideriamo

Dettagli

Dimostrazione. Indichiamo con α e β (finiti o infiniti) gli estremi dell intervallo I. Poniamo

Dimostrazione. Indichiamo con α e β (finiti o infiniti) gli estremi dell intervallo I. Poniamo C.6 Funzioni continue Pag. 114 Dimostrazione del Corollario 4.25 Corollario 4.25 Sia f continua in un intervallo I. Supponiamo che f ammetta, per x tendente a ciascuno degli estremi dell intervallo, iti

Dettagli

Le derivate parziali

Le derivate parziali Sia f(x, y) una funzione definita in un insieme aperto A R 2 e sia P 0 = x 0, y 0 un punto di A. Essendo A un aperto, esiste un intorno I(P 0, δ) A. Preso un punto P(x, y) I(P 0, δ), P P 0, possiamo definire

Dettagli

21 IL RAPPORTO INCREMENTALE - DERIVATE

21 IL RAPPORTO INCREMENTALE - DERIVATE 21 IL RAPPORTO INCREMENTALE - DERIVATE Definizione Sia f una funzione reale di variabile reale. Allora, dati x, y domf con x y, si definisce il rapporto incrementale di f tra x e y come P f (x, y = f(x

Dettagli

Appunti sul corso di Complementi di Matematica mod. Analisi prof. B.Bacchelli - a.a. 2010/2011.

Appunti sul corso di Complementi di Matematica mod. Analisi prof. B.Bacchelli - a.a. 2010/2011. Appunti sul corso di Complementi di Matematica mod. Analisi prof. B.Baccelli - a.a. 2010/2011. 06 - Derivate, differenziabilità, piano tangente, derivate di ordine superiore. Riferimenti: R.Adams, Calcolo

Dettagli

Istituzioni di Matematica I

Istituzioni di Matematica I Istituzioni di Matematica I Le soluzioni proposte costituiscono solo una traccia di possibili soluzioni (lo studente deve giustificare i vari risultati), possono esserci altri modi, altrettanto corretti,

Dettagli

Analisi Matematica I Primo Appello ( ) - Fila 1

Analisi Matematica I Primo Appello ( ) - Fila 1 Analisi Matematica I Primo Appello (4-11-003) - Fila 1 1. Determinare la retta tangente alla funzione f() = (1 + ) 1+ in = 0. R. f(0) = 1, mentre la derivata è f () = ( e (1+) log(1+)) ( ) = e (1+) log(1+)

Dettagli

25 IL RAPPORTO INCREMENTALE - DERIVATE

25 IL RAPPORTO INCREMENTALE - DERIVATE 25 IL RAPPORTO INCREMENTALE - DERIVATE Definizione Sia f una funzione reale di variabile reale. Allora, dati x, y domf con x y, si definisce il rapporto incrementale di f tra x e y come P f (x, y = f(x

Dettagli

STUDIO DI UNA FUNZIONE INTEGRALE. Z x. ln t ln t 2 2 dt. f(x) =

STUDIO DI UNA FUNZIONE INTEGRALE. Z x. ln t ln t 2 2 dt. f(x) = STUDIO DI UNA FUNZIONE INTEGRALE Studiamo la funzione f di una variabile reale, a valori in R, definitada. Il dominio di f. f() = Z Denotiamo con g la funzione integranda. Allora g(t) = numeri reali tali

Dettagli

LEZIONE 3. a + b + 2c + e = 1 b + d + g = 0 3b + f + 3g = 2. a b c d e f g

LEZIONE 3. a + b + 2c + e = 1 b + d + g = 0 3b + f + 3g = 2. a b c d e f g LEZIONE 3 3.. Matrici fortemente ridotte per righe. Nella precedente lezione abbiamo introdotto la nozione di soluzione di un sistema di equazioni lineari. In questa lezione ci poniamo il problema di descrivere

Dettagli

CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi risolti

CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi risolti CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi risolti. Determinare [cos x] x kπ/ al variare di k in Z. Ove tale ite non esista, discutere l esistenza dei iti laterali. Identificare i punti di discontinuità della

Dettagli

Tracce di soluzioni di alcuni esercizi di matematica 1 - gruppo 76-93

Tracce di soluzioni di alcuni esercizi di matematica 1 - gruppo 76-93 Tracce di soluzioni di alcuni esercizi di matematica 1 - gruppo 76-93 5. Funzioni continue Soluzione dell Esercizio 76. Osserviamo che possiamo scrivere p() = n (a n + u()) e q() = m (b m + v()) con lim

Dettagli

ESERCIZI SUI PUNTI DI NON DERIVABILITÀ TRATTI DA TEMI D ESAME

ESERCIZI SUI PUNTI DI NON DERIVABILITÀ TRATTI DA TEMI D ESAME ESERCIZI SUI PUNTI DI NON DERIVABILITÀ TRATTI DA TEMI D ESAME a cura di Michele Scaglia FUNZIONI DERIVABILI Sia f : domf R una funzione e sia 0 domf di accumulazione per domf Chiamiamo derivata prima di

Dettagli

Funzioni convesse su intervallo

Funzioni convesse su intervallo Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia Dip. di Scienze Statistiche e Matematiche Silvio Vianelli Appunti del corso di Matematica Generale Funzioni convesse su intervallo Anno Accademico

Dettagli

Corso di Analisi Matematica

Corso di Analisi Matematica Corso di Laurea in Ingegneria Edile Corso di TEOREMI DEL CALCOLO DIFFERENZIALE Lucio Demeio Dipartimento di Ingegneria Industriale e delle Scienze Matematiche Teorema di Estremi locali Richiamiamo la

Dettagli

Matematica per le Applicazioni Economiche I (M-P)

Matematica per le Applicazioni Economiche I (M-P) Matematica per le Applicazioni Economiche I (M-P) Corsi di Laurea in Economia Aziendale, Economia e Commercio, a.a. 06-7 Esercizi su Calcolo Differenziale. Per la seguente funzione, dato 0, si utilizzi

Dettagli

Sviluppi e derivate delle funzioni elementari

Sviluppi e derivate delle funzioni elementari Sviluppi e derivate delle funzioni elementari In queste pagine dimostriamo gli sviluppi del prim ordine e le formule di derivazioni delle principali funzioni elementari. Utilizzeremo le uguaglianze lim

Dettagli

DIFFERENZIAZIONE. Sia f una funzione reale di variabile reale con dominio un intervallo. Se f è derivabile in un punto x 0, allora: f(x) f(x 0 ) lim

DIFFERENZIAZIONE. Sia f una funzione reale di variabile reale con dominio un intervallo. Se f è derivabile in un punto x 0, allora: f(x) f(x 0 ) lim DIFFERENZIAZIONE 1 Regola della catena Sia f una funzione reale di variabile reale con dominio un intervallo. Se f è derivabile in un punto x 0, allora: f(x) f(x 0 ) lim = f (x 0 ). x x 0 x x 0 Questa

Dettagli

Funzioni Monotone. una funzione f : A B. si dice

Funzioni Monotone. una funzione f : A B. si dice Funzioni Monotone una funzione f : A B si dice strettamente crescente: 1, 2 A, 1 < 2 f( 1 ) < f( 2 ). crescente: 1, 2 A, 1 < 2 f( 1 ) f( 2 ). strettamente decrescente: 1, 2 A, 1 < 2 f( 1 ) > f( 2 ). decrescente:

Dettagli

Svolgimento degli esercizi del Capitolo 1

Svolgimento degli esercizi del Capitolo 1 Analisi Matematica a edizione Svolgimento degli esercizi del Capitolo a) Si ha perciò si distinguono due casi: I) se x < 7,siha x 7 se x 7 x 7 7 x se x < 7, x 7 7 x x x 5 x 5, e poiché 5 > 7 la disequazione

Dettagli

Esercizi sulle equazioni differenziali a cura di Sisto Baldo, Elisabetta Ossanna e Sandro Innocenti

Esercizi sulle equazioni differenziali a cura di Sisto Baldo, Elisabetta Ossanna e Sandro Innocenti Esercizi sulle equazioni differenziali a cura di Sisto Baldo, Elisabetta Ossanna e Sandro Innocenti 1. Verifica che y(t) = 1 t + e t è una soluzione dell equazione y (t) = y(t) + t.. Scrivi un equazione

Dettagli

Universita degli Studi di Ancona Ingegneria delle Costruzioni edili e del Recupero Prova scritta di Analisi Matematica (teoria) del 18 marzo 2008

Universita degli Studi di Ancona Ingegneria delle Costruzioni edili e del Recupero Prova scritta di Analisi Matematica (teoria) del 18 marzo 2008 Prova scritta di Analisi Matematica (teoria) del 18 marzo 2008 1. Fornire la definizione di funzione continua e dare un esempio delle tre diverse speci di discontinuità. Scrivere per esteso con ɛ e δ cosa

Dettagli

Riferimenti: R.Adams, Calcolo Differenziale 2. Capitoli 3.4, 3.9. Esercizi 3.4, 3.9.

Riferimenti: R.Adams, Calcolo Differenziale 2. Capitoli 3.4, 3.9. Esercizi 3.4, 3.9. Appunti sul corso di Complementi di Matematica - mod Analisi prof. B.Baccelli 200/ 07 - Funzioni vettoriali, derivata della funzione composta, formula di Taylor. Riferimenti: R.Adams, Calcolo Differenziale

Dettagli

Elementi di Analisi Matematica. Prova in itinere del 19 dicembre 2011

Elementi di Analisi Matematica. Prova in itinere del 19 dicembre 2011 Elementi di Analisi Matematica Prove in itinere dal 211 Prova in itinere del 19 dicembre 211 Esercizio 1 Si consideri la serie n= (2n)! (n!) 2 xn, x R. (i) Stabilire per quali x R la serie è assolutamente

Dettagli

IL TEOREMA DEGLI ZERI Una dimostrazione di Ezio Fornero

IL TEOREMA DEGLI ZERI Una dimostrazione di Ezio Fornero IL TEOREMA DEGLI ZERI Una dimostrazione di Ezio Fornero Il teorema degli zeri è fondamentale per determinare se una funzione continua in un intervallo chiuso [ a ; b ] si annulla in almeno un punto interno

Dettagli

10 - Applicazioni del calcolo differenziale

10 - Applicazioni del calcolo differenziale Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Sviuppo Economico e Cooperazione Internazionale Appunti del corso di Matematica 10 - Applicazioni del calcolo differenziale Anno Accademico 2015/2016

Dettagli

ORDINAMENTO SESSIONE SUPPLETIVA QUESITO 1

ORDINAMENTO SESSIONE SUPPLETIVA QUESITO 1 www.matefilia.it ORDINAMENTO 7 - SESSIONE SUPPLETIVA QUESITO 1 Si calcoli il ite della funzione x cosx x sen x, quando x tende a. x cosx x x sen x = [F. I. ] x x cosx x (1 sen x x ) x cosx 1 sen x x =

Dettagli

a) Determinare il dominio, i limiti agli estremi del dominio e gli eventuali asintoti di f. Determinare inoltre gli zeri di f e studiarne il segno.

a) Determinare il dominio, i limiti agli estremi del dominio e gli eventuali asintoti di f. Determinare inoltre gli zeri di f e studiarne il segno. 1 ESERCIZI CON SOLUZIONE DETTAGLIATA Esercizio 1. Si consideri la funzione f(x) = e x 3e x +. a) Determinare il dominio, i limiti agli estremi del dominio e gli eventuali asintoti di f. Determinare inoltre

Dettagli

Derivate. Rette per uno e per due punti. Rette per uno e per due punti

Derivate. Rette per uno e per due punti. Rette per uno e per due punti Introduzione Rette per uno e per due punti Rette per uno e per due punti Rette secanti e tangenti Derivata d una funzione in un punto successive Derivabilità a destra e a sinistra Rette per uno e per due

Dettagli

Massimi, minimi, monotonia, e derivate

Massimi, minimi, monotonia, e derivate Massimi, minimi, monotonia, e derivate Punti di massimo, minimo per una funzione Definizione 1 Si dice che un punto c di un sottinsieme A di R e un punto interno ad A se e solo se c possiede qualche intorno

Dettagli

Corso di Laurea in Matematica Geometria 2. Foglio di esercizi n. 1 a.a Soluzioni

Corso di Laurea in Matematica Geometria 2. Foglio di esercizi n. 1 a.a Soluzioni Corso di Laurea in Matematica Geometria 2 Foglio di esercizi n. 1 a.a. 2015-16 Soluzioni Gli esercizi sono presi dal libro di Manetti. Per svolgere questi esercizi, studiare con cura i paragrafi 3.1, 3.2,

Dettagli

Collegio di Merito Bernardo Clesio Università di Trento

Collegio di Merito Bernardo Clesio Università di Trento Collegio di Merito Bernardo Clesio Università di Trento 23 luglio 2012 Prova per i candidati per le facoltà scientifiche Esercizio 1. Descrivere tutti i polinomi p(x) con coefficienti reali tali che per

Dettagli

Massimi e minimi : TEOREMI. Condizione necessaria del I ordine. Conseguenza del Teorema di Lagrange.

Massimi e minimi : TEOREMI. Condizione necessaria del I ordine. Conseguenza del Teorema di Lagrange. Massimi e minimi : TEOREMI Condizione necessaria del I ordine Teorema di Weierstrass Teorema di Rolle Teorema di Lagrange Conseguenza del Teorema di Lagrange. Data f: A R, f derivabile in x 0 A. Def.:

Dettagli

Esercizi proposti. x b) f(x) = 2. Determinare i punti di non derivabilità delle funzioni

Esercizi proposti. x b) f(x) = 2. Determinare i punti di non derivabilità delle funzioni Esercizi proposti 1. Calcolare la derivata prima f () per le seguenti funzioni: a) f() = c) f() = ( 1 + 1 b) f() = 1 arctan ) d) f() = cos ( ( + ) 5) e) f() = 1 + sin 1 f) f() = arcsin 1. Determinare i

Dettagli

1 REGOLE DI DERIVAZIONE

1 REGOLE DI DERIVAZIONE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA - Facoltà i Farmacia e Meicina - Corso i Laurea in CTF REGOLE DI DERIVAZIONE Prima i tutto ricoriamo che la erivata i una funzione f in x è il ite el rapporto

Dettagli

Teorema delle Funzioni Implicite

Teorema delle Funzioni Implicite Teorema delle Funzioni Implicite Sia F una funzione di due variabili definita in un opportuno dominio D di R 2. Consideriamo l equazione F (x, y) = 0, questa avrà come soluzioni coppie di valori (x, y)

Dettagli

Massimo limite e minimo limite di una funzione

Massimo limite e minimo limite di una funzione Massimo limite e minimo limite di una funzione Sia f : A R una funzione, e sia p DA). Per ogni r > 0, l insieme ) E f p r) = { fx) x A I r p) \ {p} } è non vuoto; inoltre E f p r ) E f p r ) se 0 < r r.

Dettagli

Calcolo Differenziale. Corsi di Laurea in Tecniche di Radiologia ecc... A.A Analisi Matematica - Calcolo Differenziale - p.

Calcolo Differenziale. Corsi di Laurea in Tecniche di Radiologia ecc... A.A Analisi Matematica - Calcolo Differenziale - p. Calcolo Differenziale Corsi di Laurea in Tecniche di Radiologia ecc... A.A. 2010-2011 - Analisi Matematica - Calcolo Differenziale - p. 1/33 Velocità istantanea Percorriamo il tratto di strada tra Udine

Dettagli

Corso di Analisi Matematica. Polinomi e serie di Taylor

Corso di Analisi Matematica. Polinomi e serie di Taylor a.a. 2011/12 Laurea triennale in Informatica Corso di Analisi Matematica Polinomi e serie di Taylor Avvertenza Questi sono appunti informali delle lezioni, che vengono resi disponibili per comodità degli

Dettagli

Funzioni derivabili in un intervallo

Funzioni derivabili in un intervallo Funzioni derivabili in un intervallo Studiamo le proprietà delle funzioni derivabili in un intero intervallo, tramite due teoremi fondamentali e le conseguenze che portano. Teorema (di Rolle). Sia f continua

Dettagli

Studiamo adesso il comportamento di f(x) alla frontiera del dominio. Si. x 0 lim f(x) = lim. x 2 +

Studiamo adesso il comportamento di f(x) alla frontiera del dominio. Si. x 0 lim f(x) = lim. x 2 + Esercizi del 2//09. Data la funzione f(x) = ln(x 2 2x) (a) trovare il dominio, gli eventuali asintoti e gli intervalli in cui la funzione cresce o decresce. Disegnare il grafico della funzione. (b) Scrivere

Dettagli

QUESITI DI ANALISI Derivate versione senza graci

QUESITI DI ANALISI Derivate versione senza graci QUESITI DI ANALISI Derivate versione senza graci Dai la denizione di derivata di una funzione f(x) in un punto x 0, illustra il suo signicato geometrico e serviti di tale denizione per dimostrare che f

Dettagli

Il teorema di Lagrange e la formula di Taylor

Il teorema di Lagrange e la formula di Taylor Il teorema di Lagrange e la formula di Taylor Il teorema del valor medio di Lagrange, valido per funzioni reali di una variabile reale, si estende alle funzioni reali di più variabili. Come si vedrà, questo

Dettagli

8. Completamento di uno spazio di misura.

8. Completamento di uno spazio di misura. 8. Completamento di uno spazio di misura. 8.1. Spazi di misura. Spazi di misura completi. Definizione 8.1.1. (Spazio misurabile). Si chiama spazio misurabile ogni coppia ordinata (Ω, A), dove Ω è un insieme

Dettagli

3. Successioni di insiemi.

3. Successioni di insiemi. 3. Successioni di insiemi. Per evitare incongruenze supponiamo, in questo capitolo, che tutti gli insiemi considerati siano sottoinsiemi di un dato insieme S (l insieme ambiente ). Quando occorrerà considerare

Dettagli

Derivate parziali, derivate direzionali, differenziabilità. a) Calcolare le derivate direzionali e le derivate parziali in (0, 1) di f(x, y) =

Derivate parziali, derivate direzionali, differenziabilità. a) Calcolare le derivate direzionali e le derivate parziali in (0, 1) di f(x, y) = Derivate parziali, derivate direzionali, differenziabilità 1. a) Calcolare le derivate direzionali e le derivate parziali in (0, 1) di f(x, y) = 3 x (y 1) + 1. b) Calcolare D v f(0, 1), dove v è il versore

Dettagli

Studi di funzione. D. Barbieri. Studiare comportamento asintotico e monotonia di. f(x) = 1 x x4 + 4x e x

Studi di funzione. D. Barbieri. Studiare comportamento asintotico e monotonia di. f(x) = 1 x x4 + 4x e x Studi di funzione D. Barbieri Esercizi Esercizio Esercizio Studiare comportamento asintotico e monotonia di f(x) = x + x4 + 4x Studiare il comportamento asintotico di f(x) = + x x + + e x Esercizio 3 Determinare

Dettagli

Equazione della retta tangente al grafico di una funzione

Equazione della retta tangente al grafico di una funzione Equazione della retta tangente al grafico di una funzione Abbiamo già visto che in un sistema di assi cartesiani ortogonali, è possibile determinare l equazione di una retta r non parallela agli assi coordinati,

Dettagli

Corso di Laurea in Matematica Geometria 2. Foglio di esercizi n. 2 a.a Soluzioni

Corso di Laurea in Matematica Geometria 2. Foglio di esercizi n. 2 a.a Soluzioni Corso di Laurea in Matematica Geometria 2 Foglio di esercizi n. 2 a.a. 2015-16 Soluzioni Gli esercizi sono presi dal libro di Manetti. Per svolgere questi esercizi, studiare con cura i paragrafi 3.5, 3.6,

Dettagli

1 prof. Claudio Saccon, Dipartimento di Matematica Applicata, () December 30, / 26

1 prof. Claudio Saccon, Dipartimento di Matematica Applicata, () December 30, / 26 ANALISI 1 1 UNDICESIMA LEZIONE DODICESIMA LEZIONE TREDICESIMA LEZIONE Derivata - definizione e teoremi di calcolo delle derivate Massimi e minimi relativi e teorema di Fermat Teorema di Lagrange Monotonia

Dettagli

MATEMATICA. a.a. 2014/15

MATEMATICA. a.a. 2014/15 MATEMATICA a.a. 2014/15 3. DERIVATE E STUDIO DI FUNZIONE (II parte): Massimi, minimi e derivata prima. Flessi e derivata seconda. Schema per lo studio qualitativo completo di una funzione y=f(x) Crescenza

Dettagli

Il Metodo di Newton, o delle Tangenti Federico Lastaria, Analisi e Geometria 1. Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1

Il Metodo di Newton, o delle Tangenti Federico Lastaria, Analisi e Geometria 1. Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1 Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1 Federico Lastaria federico.lastaria@polimi.it Il Metodo di Newton, o delle Tangenti 6 Novembre 2016 Indice 1 Metodo di Newton, o delle tangenti 2 1.1

Dettagli

ALGEBRE DI BOOLE. (d) x, y X x y oppure y x.

ALGEBRE DI BOOLE. (d) x, y X x y oppure y x. ALGEBRE DI BOOLE Un insieme parzialmente ordinato è una coppia ordinata (X, ) dove X è un insieme non vuoto e " " è una relazione binaria definita su X tale che (a) x X x x (riflessività) (b) x, y, X se

Dettagli

LEZIONE 4. { x + y + z = 1 x y + 2z = 3

LEZIONE 4. { x + y + z = 1 x y + 2z = 3 LEZIONE 4 4.. Operazioni elementari di riga. Abbiamo visto, nella precedente lezione, quanto sia semplice risolvere sistemi di equazioni lineari aventi matrice incompleta fortemente ridotta per righe.

Dettagli

ANALISI MATEMATICA 1. (Ingegneria Industriale, corsi A e B) Esempi di prove scritte

ANALISI MATEMATICA 1. (Ingegneria Industriale, corsi A e B) Esempi di prove scritte ANALISI MATEMATICA 1 (Ingegneria Industriale, corsi A e B) Esempi di prove scritte Rispondere ai quesiti a risposta multipla Qi, risolvere gli esercizi Ei, enunciare le definizioni Di e svolgere le dimostrazioni

Dettagli

Introduciamo ora un altro campo, formato da un numero finito di elementi; il campo delle classi resto modulo n, con n numero primo.

Introduciamo ora un altro campo, formato da un numero finito di elementi; il campo delle classi resto modulo n, con n numero primo. Capitolo 3 Il campo Z n 31 Introduzione Introduciamo ora un altro campo, formato da un numero finito di elementi; il campo delle classi resto modulo n, con n numero primo 32 Le classi resto Definizione

Dettagli

1 Il Teorema della funzione implicita o del Dini

1 Il Teorema della funzione implicita o del Dini 1 Il Teorema della funzione implicita o del Dini Ricordiamo che dato un punto x R n, un aperto A R n che contiene x si dice intorno (aperto) di x. Teorema 1.1. (I Teorema del Dini) Sia f : A (aperto) R

Dettagli

Argomento 6: Derivate Esercizi. I Parte - Derivate

Argomento 6: Derivate Esercizi. I Parte - Derivate 6: Derivate Esercizi I Parte - Derivate E. 6.1 Calcolare le derivate delle seguenti funzioni: 1) log 5 3 + cos ) + 3 + 4 + 3 3) 5 tan 4) ( + 3e ) sin 5) arctan( + 1) 6) log 7) 10) + + 3 8) 3 3 1 + 16 11)

Dettagli

FUNZIONI CONVESSE. + e x 0

FUNZIONI CONVESSE. + e x 0 FUNZIONI CONVESSE Sia I un intervallo aperto di R (limitato o illimitato) e sia f(x) una funzione definita in I. Dato x 0 I, la retta r passante per il punto P 0 (x 0, f(x 0 )) di equazione y = f(x 0 )

Dettagli

SCIENTIFICO COMUNICAZIONE OPZIONE SPORTIVA PROBLEMA 2. Figura 1

SCIENTIFICO COMUNICAZIONE OPZIONE SPORTIVA PROBLEMA 2. Figura 1 www.matefilia.it SCIENTIFICO COMUNICAZIONE OPZIONE SPORTIVA 216 - PROBLEMA 2 Nella figura 1 è rappresentato il grafico Γ della funzione continua f: [, + ) R, derivabile in ], + ), e sono indicate le coordinate

Dettagli

ANALISI B alcuni esercizi proposti

ANALISI B alcuni esercizi proposti ANALISI B alcuni esercizi proposti G.P. Leonardi Parte II 1 Limiti e continuità per funzioni di 2 variabili Esercizio 1.1 Calcolare xy log(1 + x ) lim (x,y) (0,0) 2x 2 + 5y 2 Esercizio 1.2 Studiare la

Dettagli

Soluzioni dello scritto di Analisi Matematica II - 10/07/09. C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni

Soluzioni dello scritto di Analisi Matematica II - 10/07/09. C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni Soluzioni dello scritto di Analisi Matematica II - /7/9 C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni Proff. K. Payne, C. Tarsi, M. Calanchi Esercizio. a La funzione f è limitata e essendo lim fx

Dettagli

STUDIO di FUNZIONE. c Paola Gervasio - Analisi Matematica 1 - A.A. 16/17 Studio di funzione cap6b.pdf 1

STUDIO di FUNZIONE. c Paola Gervasio - Analisi Matematica 1 - A.A. 16/17 Studio di funzione cap6b.pdf 1 STUDIO di FUNZIONE c Paola Gervasio - Analisi Matematica 1 - A.A. 16/17 Studio di funzione cap6b.pdf 1 Punti di estremo: punto di massimo assoluto Def. Sia 0 dom(f) = D. Si dice che 0 è un punto di massimo

Dettagli

Analisi 2. Roberto Monti. Appunti del Corso - Versione 5 Ottobre 2012

Analisi 2. Roberto Monti. Appunti del Corso - Versione 5 Ottobre 2012 Analisi 2 Roberto Monti Appunti del Corso - Versione 5 Ottobre 212 Indice Capitolo 1. Programma 5 Capitolo 2. Convergenza uniforme 7 1. Convergenza uniforme e continuità 7 2. Criterio di Abel Dirichlet

Dettagli

Zeri di funzioni e teorema di Sturm

Zeri di funzioni e teorema di Sturm Zeri di funzioni e teorema di Sturm Enrico Bertolazzi Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale Università degli Studi di Trento via Mesiano 77, I 38050 Trento, Italia EnricoBertolazzi@ingunitnit

Dettagli

LEZIONE 2. ( ) a 1 x 1 + a 2 x a n x n = b, ove a j, b R sono fissati.

LEZIONE 2. ( ) a 1 x 1 + a 2 x a n x n = b, ove a j, b R sono fissati. LEZIONE 2 2 Sistemi di equazioni lineari Definizione 2 Un equazione lineare nelle n incognite x, x 2,, x n a coefficienti reali, è un equazione della forma (2 a x + a 2 x 2 + + a n x n = b, ove a j, b

Dettagli

Spazi affini e combinazioni affini.

Spazi affini e combinazioni affini. Spazi affini e combinazioni affini. Morfismi affini. Giorgio Ottaviani Abstract Introduciamo il concetto di combinazione affine in uno spazio affine, e in base a questo, ne caratterizziamo i sottospazi.

Dettagli

Raccolta degli Scritti d Esame di ANALISI MATEMATICA U.D. 2 assegnati nei Corsi di Laurea di Fisica, Fisica Applicata, Matematica

Raccolta degli Scritti d Esame di ANALISI MATEMATICA U.D. 2 assegnati nei Corsi di Laurea di Fisica, Fisica Applicata, Matematica DIPARTIMENTO DI MATEMATICA Università degli Studi di Trento Via Sommarive - Povo (TRENTO) Raccolta degli Scritti d Esame di ANALISI MATEMATICA U.D. 2 assegnati nei Corsi di Laurea di Fisica, Fisica Applicata,

Dettagli

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n NOTE DI ALGEBRA LINEARE 2- MM 9 NOVEMBRE 2 Combinazioni lineari e generatori Sia K un campo e V uno spazio vettoriale su K Siano v,, v n vettori in V Definizione Un vettore v V si dice combinazione lineare

Dettagli

Calcolo differenziale per funzioni in più variabili.

Calcolo differenziale per funzioni in più variabili. Calcolo differenziale per funzioni in più variabili. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Università degli Studi di Padova Dipartimento di Matematica 14 dicembre 2014 Paola Mannucci e Alvise Sommariva Calcolo

Dettagli

Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Principio di induzione matematica

Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Principio di induzione matematica Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Principio di induzione matematica Il Principio di induzione matematica è una tecnica di dimostrazione che permette la dimostrazione simultanea di infinite affermazioni.

Dettagli

(2) se A A, allora A c A; (3) se {A n } A, allora +

(2) se A A, allora A c A; (3) se {A n } A, allora + 1. Spazi di misura In questo paragrafo accenneremo alla nozione di spazio di misura. Definizione 1. Sia X un insieme non vuoto. Una famiglia A di sottoinsiemi di X è una σ-algebra se : (1) A; (2) se A

Dettagli

Esercizi proposti 4 (capitolo 8)

Esercizi proposti 4 (capitolo 8) Esercizi proposti 4 capitolo 8). [8., #5 p. 9] Calcolare i possibili punti di estremo di gx) = x ln x, per x 0, + ). Soluzione. Ricordiamo che un punto di estremo è un punto del dominio della funzione

Dettagli

A Analisi Matematica 1 (Corso di Laurea in Informatica e Bioinformatica) Simulazione compito d esame

A Analisi Matematica 1 (Corso di Laurea in Informatica e Bioinformatica) Simulazione compito d esame COGNOME NOME Matr. A Analisi Matematica (Corso di Laurea in Informatica e Bioinformatica) Firma dello studente Tempo: 3 ore. Prima parte: test a risposta multipla. Una ed una sola delle 4 affermazioni

Dettagli

1-Forme Differenziali

1-Forme Differenziali 1-Forme Differenziali 30 novembre 2011 1 Definizioni di base Siano n N e A R n un insieme aperto. Con (R n ) denotiamo il duale topologico di R n, cioè l insieme (R n ) = {p : R n R : R-lineari e continue}.

Dettagli

Calcolo differenziale 2: Massimi e minimi. Studio di una funzione. (M.S.Bernabei & H. Thaler)

Calcolo differenziale 2: Massimi e minimi. Studio di una funzione. (M.S.Bernabei & H. Thaler) Calcolo differenziale 2: Massimi e minimi. Studio di una funzione. (M.S.Bernabei & H. Thaler) Studio di una funzione Funzioni crescenti e decrescenti Una funzione f é crescente nell intervallo (a, b) se

Dettagli

Secondo parziale di Matematica per l Economia (esempio)

Secondo parziale di Matematica per l Economia (esempio) Corso di Laurea in Economia e Management Secondo parziale di Matematica per l Economia (esempio) lettere E-Z, a.a. 206 207 prof. Gianluca Amato Regole generali Si svolga il primo esercizio e, a scelta

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica ANALISI MATEMATICA 1. Prova scritta del 14 gennaio 2017 Fila 1.

Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica ANALISI MATEMATICA 1. Prova scritta del 14 gennaio 2017 Fila 1. Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica ANALISI MATEMATICA Prova scritta del gennaio 207 Fila. Esporre il procedimento di risoluzione degli esercizi in maniera completa e leggibile.. (Punti 6) Determinare

Dettagli

APPUNTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI. L assioma della scelta e il lemma di Zorn Sia {A i } i I

APPUNTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI. L assioma della scelta e il lemma di Zorn Sia {A i } i I APPUNTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI MAURIZIO CORNALBA L assioma della scelta e il lemma di Zorn Sia {A i } i I un insieme di insiemi. Il prodotto i I A i è l insieme di tutte le applicazioni α : I i I A i

Dettagli

Università degli Studi della Calabria Facoltà di Ingegneria. 17 luglio 2012

Università degli Studi della Calabria Facoltà di Ingegneria. 17 luglio 2012 Università degli Studi della Calabria Facoltà di Ingegneria Correzione della Seconda Prova Scritta di nalisi Matematica 7 luglio cura dei Prof. B. Sciunzi e L. Montoro. Seconda Prova Scritta di nalisi

Dettagli

Esercizi sul Principio d Induzione

Esercizi sul Principio d Induzione AM110 - ESERCITAZIONI I - II - 4 OTTOBRE 01 Esercizi sul Principio d Induzione Esercizio svolto 1. Dimostrare che per ogni n 1, il numero α(n) := n 3 + 5n è divisibile per 6. Soluzione. Dimostriamolo usando

Dettagli

Soluzione Problema 1

Soluzione Problema 1 Soluzione Problema 1 1. Ricordiamo che una funzione h(x) è derivabile in un punto c se esiste finita la sua derivata nel punto c. Per il significato geometrico della derivata ciò significa che esiste ed

Dettagli

22 Coniche proiettive

22 Coniche proiettive Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-giu-06 95 22 Coniche proiettive (22.1) Definizione. Sia K[x 0, x 1,..., x n ] l anello dei polinomi nelle indeterminate (variabili) x 0, x 1,..., x n. Un polinomio di

Dettagli

Soluzioni degli esercizi sulle Formule di Taylor

Soluzioni degli esercizi sulle Formule di Taylor Soluzioni degli esercizi sulle Formule di Taylor Formule di MacLaurin più usate (h, n numeri interi non negativi; a numero reale): e t =+t + t! + t3 tn +... + 3! n! + o(tn ) ln( + t) =t t + t3 3 t4 4 +...

Dettagli

SPAZI METRICI COMPLETI

SPAZI METRICI COMPLETI Capitolo 1 SPAZI METRICI COMPLETI Sia dato uno spazio metrico (X, d). Definizione 1.1 Una successione {x n } si dice successione di Cauchy se ε > 0 n 0 n, m n 0 = d(x n x m ) < ε (1.1) Esercizio 1.1 Dimostrare

Dettagli

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61 Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61 (15.9) Teorema. Consideriamo il piano affine. Se A A 2 (K) è un punto e r una retta che non passa per A, allora esiste unica la retta per A che non interseca

Dettagli

By Fabriziomax. Storia del concetto di derivata:

By Fabriziomax. Storia del concetto di derivata: By Fabriziomax Storia del concetto di derivata: Introduzione: La derivata fu inventata da Newton per risolvere il problema pratico di come definire una velocita e un accelerazione istantanea a partire

Dettagli

BOZZA :26

BOZZA :26 BOZZA 27..20 23:26 Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie per i Media Esempi sulla stima dell'errore negli sviluppi di Taylor Massimo A. Picardello CAPITOLO Stima numerica

Dettagli

Funzioni implicite - Esercizi svolti

Funzioni implicite - Esercizi svolti Funzioni implicite - Esercizi svolti Esercizio. È data la funzione di due variabili F (x, y) = y(e y + x) log x. Verificare che esiste un intorno I in R del punto di ascissa x 0 = sul quale è definita

Dettagli