1

Transcript

1 1

2 scheda tecnica durata: 105 minuti nazionalità: ITALIA anno: 2004 regia: CARLO MAZZACURATI soggetto: CARLO CASSOLA sceneggiatura: DORIANA LEONDEFF, CARLO MAZZACURATI, CLAUDIO PIERSANTI produzione: DONATELLA BOTTI PER BIANCA FILM, MEDUSA FILM, PYRAMIDE PRODUCTIONS distribuzione: MEDUSA fotografia: LUCA BIGAZZI montaggio: PAOLO COTTIGNOLA scenografia: GIANCARLO BASILI costumi: GIANNA GISSI musiche: FRANCO PIERSANTI interpreti: STEFANO ACCORSI MARIO MAYA SANSA GIOVANNA MARCO MESSERI FRANCHINO LUISANNA PANDOLFI ARMIDA VANIA ROTONDI BICE GIACOMO LA ROSA ARMANDO ANNE CANOVAS SIG.RA INES MARIE CHRISTINE DESCOUARD MADRE DI MARIA CLAUDE LEMAIRE CONTROLLORE CARLO MAZZACURATI Biografia Nasce il 3/3/1956 a PADOVA (Italia). Si laurea al Dams di Bologna. Attivo a Padova sul fronte dei cineclub, nel 1979 dirige, in 16mm, Vagabondi. Si trasferisce a Roma dove collabora alla stesura di varie sceneggiature e scrive storie per la tv. Il suo primo film, Notte Italiana (1987, prodotto dalla Sacher Film), vince il Nastro d'argento e il Ciak d'oro. Due anni dopo Il prete bello vince il Primo premio al Festival di Annecy. Nel 1992 Un' altra vita, viene presentato al Festival di Venezia. Il film successivo, Il toro, è premiato a Venezia con il Leone d'argento e la coppa Volpi al miglior attore non protagonista (Roberto Citran). Nel 1996, sempre a Venezia, presenta in concorso, Vesna va veloce. Due anni dopo allestisce Conversazione senza testimoni. Nel 1999, con Marco Paolini, lavora a Ritratti, dialoghi con importanti personaggi della cultura veneta. La lingua del Santo (2000) è stato presentato in concorso alla 57 Mostra del cinema di Venezia. Filmografia VAGABONDI - montaggio, regia, soggetto e sceneggiatura NOTTE ITALIANA - regia, soggetto e sceneggiatura MARRAKECH EXPRESS - soggetto e sceneggiatura DOMANI ACCADRA' - soggetto IL PRETE BELLO - regia e sceneggiatura

3 UN'ALTRA VITA - regia, soggetto e sceneggiatura IL RICHIAMO DELLA NOTTE - regia e sceneggiatura IL TORO - regia, soggetto e sceneggiatura CARO DIARIO - attore VESNA VA VELOCE - regia, soggetto e sceneggiatura L'ESTATE DI DAVIDE - regia, soggetto e sceneggiatura LA LINGUA DEL SANTO - regia, soggetto e sceneggiatura RITRATTI MARIO RIGONI STERN - regia e soggetto A CAVALLO DELLA TIGRE - regia, soggetto e sceneggiatura IL GRIDO D'ANGOSCIA DELL'UCCELLO PREDATORE - 20 TAGLI D'APRILE - attore L'AMORE RITROVATO - regia e sceneggiatura STEFANO ACCORSI Biografia Nasce il 2/3/1971 a BOLOGNA (Italia). Esordisce nel 1992 con il sanguigno personaggio di Matteo in Fratelli e sorelle di Pupi Avati. Nel 1993 fiisce gli studi alla Scuola teatrale di Alessandra Galante Garrone a Bologna. Diventa famoso nel 1995 per lo spot pubblicitario del gelato Maxibon girato con la regia di Daniele Luchetti. L'anno successivo dopo due partecipazioni in La mia generazione di Wilma Labate e Vesna va veloce di Carlo Mazzacurati è Alex il protagonista di Jack frusciante uscito dal gruppo, film tratto dall'omonimo libro di Enrico Brizzi, manifesto della sua generazione. L'anno dopo va la Festival di Venezia con Piccoli Maestri di Daniele Luchetti, altra commedia di formazione in cui il suo personaggio, Gigi, racconta in flashback l'esperienza della guerra partigiana di alcuni studenti padovani. Dopo una buona prova in Ormai è fatta di Enzo Monteleone, buon film di scarso successo, la notorietà arriva con il pluripremiato Radiofreccia. Nel 2001 nelle sale Accorsi è presente con tre film di successo: La stanza del figlio di Nanni Moretti, Le fate ignoranti di Ozpetek, ma soprattutto è in L'ultimo bacio di Gabriele Muccino che ancora una volta Accorsi centra un personaggio simbolo della sua generazione: quel Giulio che al momento del matrimonio e della paternità si rifugia tra le braccia di una diciottenne adorante colto. dal desiderio di una perenne adolescenza. Dopo un lungo fidanzamento con Giovanna Mezzogiorno, sua compagna anche nel film di Muccino, si è unito all'ex modella e attrice francese Laetitia Casta. Filmografia FRATELLI E SORELLE - attore JACK FRUSCIANTE E' USCITO DAL GRUPPO - attore LA MIA GENERAZIONE - attore VESNA VA VELOCE - attore I PICCOLI MAESTRI - attore NAJA - attore PIU' LEGGERO NON BASTA - attore RADIOFRECCIA - attore ORMAI E' FATTA! - attore UN UOMO PERBENE - attore L'ULTIMO BACIO - attore CAPITANI D'APRILE - attore LE FATE IGNORANTI - attore LA STANZA DEL FIGLIO - attore SANTA MARADONA - attore UN VIAGGIO CHIAMATO AMORE - attore L'AMORE RITROVATO - attore OVUNQUE SEI - attore MAYA SANSA Biografia Nasce il 25/11/1975 a ROMA (Italia). Figlia di un'italiana e di un iraniano. Studia Arte drammatica durante le scuole superiori e inglese a Cambridge. Per tre anni frequenta la Guildhall School of Music and Drama. Nel 1999 debutta nel cinema con La balia di Marco Bellocchio, che le vale la Grolla d'oro come 'rivelazione dell'anno' e la candidatura al Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista cui sono seguiti Nella Terra di nessuno(1999) di Gianfranco Giagni, La vita degli altri (2001) di Nicola De Rinaldo, Benzina (2001) di Monica Stambrini, La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana (2003, vincitore della sezione 'Un certain regard' al 56mo Festival di Cannes) e Buongiorno, notte (2003) di Marco Bellocchio che le vale il Premio Pasinetti per la migliore interpretazione (insieme a Roberto 3

4 Herlitzka) alla 60ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Ha inoltre partecipato al film Tv Lupo mannaro (2000) di Antonio Tibaldi. Filmografia A LEVANTE... - attrice BENZINA - attrice BUONGIORNO, NOTTE - attrice IL VESTITO DA SPOSA - attrice L'AMORE RITROVATO - attrice LA BALIA - attrice LA MEGLIO GIOVENTU' - attrice LA VITA DEGLI ALTRI - attrice LUPO MANNARO - attrice NELLA TERRA DI NESSUNO - attrice STESSA RABBIA, STESSA PRIMAVERA - attrice CARLO MAZZACURATI: IL MIO AMORE SEMPLICE E VERO da di Arianna Finos Dopo tante ossessioni e pazzie, perversioni e complicazioni, alla Mostra arriva un amore semplice e intenso, nato su un treno che corre lungo la costa tirenica nel Italia di tanti anni fa. Lo racconta L amore ritrovato, film presentato fuori concorso da Carlo Mazzacurati, con Maya Sansa e Stefano Accorsi. Il regista di A cavallo della tigre e Notte Italiana interpreta liberamente il romanzouna relazione di Carlo Cassola. E la storia di Giovanni, bancario sposato con figlio, e Maria, ragazza considerata di facili costumi che rincontra anni dopo un flirt di gioventù. Sulo sfondo, l Italia degli anni Trenta e Quaranta, la guerra, le convenzioni. Al appuntamento al hotel Excelsior il massiccio regista con la faccia da bambino è un po in ansia, anche se il film è stato discretamente applaudito stamane alla proiezione per la stampa. Mazzacurati, il suo sembra un film d amore classico, quasi un omaggio ai film d epoca che la protagonista corre a vedere al cinema. In realtà, io ho semplicemente seguito il mio stile. Io cerco di raccontare una storia, il fatto che nel film ci siano due spezzoni di un film di Max Ophuls mi serve per raccontare la passione solitaria e segreta di Maria, una passione molto anomala per allora, quando le donne non andavano spesso al cinema, soprattutto da sole. Il mio è il racconto d epoca, ma con molti spunti mode. Cosa le è piaciuto del romanzo 'Una relazione'?perché l ha scelto come base per il film, che poi prende strade diverse? E stato un punto di partenza, un nocciolo che conteneva una storia d amore fata di un incontro, di un innamoramento e di una separazione. Questo mi sembra che ha a che fare con la vita di tutti noi. E' importante trovare una strada vera, autentica. E così ho lavorato con gli atori, dare l idea che quel che accadeva fosse autentico. E un film semplice, nel senso migliore del termine. Una storia d amore con sentimenti netti, parole semplici, raccontata con linearità. Fa parte della ricerca di autenticità che, secondo me, si raggiunge appunto con la semplicità, la linearità di racconto, senza colpi di scena o contorsioni psicologiche. Credo che possa parlare anche ai contemporanei. 4

5 E un film d epoca, in costume. C è un autenticità di ricostruzione, senza però oleografare l Italia di alora, mi serviva uno sfondo per un amore contemporaneo. Allo stesso tempo, ho cercato di esprimere qualcosa che io sento di perduto. Insieme ad un amore c è un Italia nela quale mi sono sentito facendo il film vicino e nello stesso tempo che non riconosco più. I personaggi: lui bancario sposato che rischia l aresto per adulterio. Lei, ex ragazza facile un po bruciata ma con la forza di ricominciare. Questo è un cambiamento rispetto al romanzo. Quando ho leto il romanzo per la prima volta ho avuto subito l impressione che Stefano Accorsi fosse adatto al personaggio, gli avrebbe dato la naturalezza che cercavo. Per il personaggio femminile, sia sulla scrittura che per la scelta del atrice, c'è stato un lungo lavoro. Ho fato tanti provini ma non trovavo la donna che regalasse uno spunto nuovo al personaggio. Quando ho trovato Maya, ho capito quale era il percorso da fare, con la sua autenticità, il suo calore. STEFANO ACCORSI E IL SUO AMORE... RITROVATO da Oggi c è un po un eccesso di coscienza del sé e dela donna che porta a metere un po troppa testa nei rapporti personali, Stefano Accorsi ci racconta della sua ultima esperienza sul set al fianco di Maya Sansa nel film L'amore ritrovato. Lui è Giovanni, un impiegato di banca, con una moglie che non ama e un figlio. Un giorno per caso incontra Maria, una sua vecchia fiamma, la passione si riaccende e per lui sarà la riscoperta di un amore, appunto ritrovato. Come finirà, secondo te questa storia d amore? Non lo so, di sicuro lascerà dentro a i due personaggi un grande tesoro. Questa non è una storia d amore vissuta come un falimento ma è un tesoro che entrambi si porteranno dentro nel amore per i figli, la moglie. Si trata di una passione molto forte e il finale è una sorta di presa di coscienza. Giovanni sarà un uomo felice, sarà finalmente un uomo. Il tuo personaggio è prigioniero di una vera e propria ossessione nei confronti di Maria, le foto che conserva, l ansia del possesso, riuscirà a lasciarla davvero vivere? Credo che a volte ci siano persone che entrano nella nostra vita e ci restano per sempre. Maria forse rappresenta per lui l ultima estate dela sua vita e si accorge di amarla solo conoscendola. La gelosia comunque fa parte delle forti passioni, si crede che prima di noi non ci sia stato nessuno e che poi non ci debba esserci nessun altro. Ala fine però lui riuscirà a lasciarla perché c è stata la guera che l ho ha cambiato profondamente, lui è un uomo adesso. Mazzacurati ha definito questo film non una storia d amore ma un educazione sentimentale, tu hai imparto qualcosa da questo film? Ma, imprarare è un po troppo. Sento un grande afeto per tuti e duei personaggi, mi affascina molto il fatto che si accettano per quello che sono. Giovanni è uno che non lotta per ottenere le cose, si trova a soffrire perché schiacciato tra quello che vorrebbe vivere e la realtà. Però non è in conflitto con se stesso e credo che chi vive così, vive molto meglio. Oggi c è un po un eccesso di coscienza del sé e dela 5

6 donna che porta a metere un po troppa testa nei rapporti personali. Se ho imparato una cosa è che riuscire a stare in pace con sé stessi è una grande cosa. Quanto ha contato l'epoca in cui vivono i personaggi (gli anni Trenta, ndr)? Credo che questo sia un film misto, in equilibrio tra rendere assoluta la storia d amore ma anche lo spirito del epoca, il tempo, la lentezza. Rispetare i tempi dei personaggi, è belo io ne sento la necessità, io amo vivere le storie d amore con romanticismo. Come era l atmosfera sul set? Belissima, c'era un alchimia con tuti, con Maya con Mazzacurati, Bigazzi. Era una squadra e Carlo era un ipnotizzatore. Con Maya è stato tutto semplice, avevamo gli stessi ritmi, era tutto un dare e un ricevere. Con Radiofreccia, L'ultimo bacio eri diventato un po il simbolo dei disagi di una generazioni, adesso con questi nuovi film letterai, hai fatto un cambio di registro... Forse è una cosa legata al età, se volessi continuare a fare il 25enne sarebbe un po noioso. La cosa che mi piace è che mi voglio divertire facendo questo mestiere, farlo per calcolo mi annoierebbe quindi continuo a seguire l istinto e fin qua a dato buoni frutti, poi chi lo sa. Non penso però che i miei primi film siano generazionali, la gente che li ha visti andava veramente dal 14enne al 60enne. L ulitmo bacio ha toccato tanta, tanta gente, è riduttivo parlare di film generazionale. Ho letto che hai fatto terapia, sei riuscito a staccarti dai ricordi del passato? L ho fato per questo. Penso, spero di sì Sei rimasto due anni fermo, adesso sei tornato è stato una scelta voluta, dovuta? Al inizio non riuscivo più a leggere i copioni, avevo bisogno di libri, di notizie, di nutrimento, di amici. Il primo anno è passato così, dopo un po ho trovato storie interessanti come questo film, il film di Placido che mi hanno invogliato a tornare. Come vivi la tua notorietà? Sono molto più rilassato, c è stato uno scato interiore in me, per cui anche la notorietà la vivo con meno stress, mi dico se piaccio bene se no, sicuramente mi dispiacerà, ma non ne farò la ragione della mia vita. Quindi vivo con più armonia. Anche con Letizia, ovviamente quando si va in giro in strada oggettivamente la sento di più ma non interferisce a livello personale. Letizia ti ha definito vero, speciale, semplice, ti riconosci in questa definizione? Sono felice, io mi sento fondamentalmente onesto, poi lei magari a travisato (ride) e aggiunto anche speciale... Cosa fai nel tempo libero? Dipende, alle volte dormire alle cose più belle del mondo. A volte andare a correre, per darmi la carica, non sono monomaniacale nei miei hobby sono possibilità. Tra i tuoi prossimi impegni c è Romanzo Criminale ancora una volta diretto da Michele Placido, che ruolo farai? Sarò un poliziotto. La cosa bella dei film di Michele è che lui non divide mai il bene dal male e anche qui tutti i personaggi possono essere eroici ma hanno un alto oscuro molto forte, così anche il mio personaggio è molto ambiguo. 6

7 UN AMORE CHE DURA da di Marco Spagnoli A due anni dalla vittoria della Coppa Volpi a Venezia come migliore interprete per Un viaggio chiamato amore di Michele Placido, Stefano Accorsi torna al cinema dopo una lunga pausa. Un periodo di riposo che ha consentito al atore di fare il punto sule scelte della sua carriera, interrompendo la lunga vacanza solo per tornare al Lido nel 2003 e far parte della giuria presieduta da Mario Monicelli. Adesso Stefano Accorsi è protagonista di tre film: il primo ad uscire èl amore ritrovato di Carlo Mazzacurati, ad ottobre toccherà a Ovunque sei di Michele Placido, e infine Provincia meccanica di Stefano Mordini che ha da poco terminato di girare a Ravenna con Valentina Cervi. Ovunque sei e L amore ritrovato hanno una comune matrice letteraria: uno è ispirato da Pirandelo, l altro da Una relazione di Carlo Cassola. Nel suo ultimo film lei interpretava Dino Campana: tutti personaggi connessi ala leteratura Si tratta di un caso. Ovunque seiè un thriler del anima che segue un certo filo emotivo al interno di una trama più articolata. L amore ritrovato di Mazzacurati è, invece, una grande storia d amore che riporta sulo schermo l essenzialità del romanzo. Cassola, usando delle ellissi temporali sorprendenti, scriveva solo di quando i due personaggi stavano insieme nel arco di un periodo durato quasi quindici anni. E una storia di grande semplicità emotiva. Il fato che al inizio e ala fine della mia pausa ci sia un film con Michele Placido è una cosa che mi diverte anche se non è affatto voluta. Invece Carlo Mazzacurati è un regista con cui non aveva mai lavorato prima E vero, ma ci stimavamo reciprocamente da molto tempo. Abbiamo molte affinità. Sul set in cosa si sono concretizzate queste affinità? Sin da subito l autore ha voluto che io e Maya Sansa ci sentissimo responsabili, ma al tempo stesso liberi nel comunicargli delle emozioni. Voleva essere sorpreso e la sua fiducia ha fatto in modo che la macchina da presa catturasse quello che io e Maya stavamo costruendo insieme attraverso la recitazione. Con Mazzacurati torna ad un altro film in costume visto che la storia è ambientata nela Toscana degli anni Trenta. In cosa sono differenti questi personaggi da quelli che vivono nel atualità? Da un approccio più disinvolto nei confronti della vita. Questo li rende più chiari e definiti nonostante tuti i possibili turbamenti interiori E adesso il lavoro con un altro esordiente Provincia meccanica di Stefano Mordini è la storia di una coppia con due bambini che vive seguendo regole e ritmi personali. Si tratta quasi di un comportamento che entra ad un certo punto in conflito con la società che li circonda. L assistente sociale, la scuola dei figli, la madre di lei non capiscono le loro scelte e impongono un cambiamento. Qui nasce il dilemma: questo nucleo familiare ha veramente certe peculiarità in apparenza incomprensibili o forse anche sbagliate? Tutti, però, sono contenti. E giusto che la società rischi di ucciderne la felicità? 7

8 Mordini è sostanzialmente un documentarista..ed è bravissimo. Con lui, io e Valentina Cervi abbiamo fatto un lavoro molto serio e credo che siamo riusciti a dare vita ad un film forte, sincero, strano. Qual è stato il ruolo giocato dalla nuova generazione di attori di cui lei fa parte nella trasformazione del cinema italiano? Si trata di un insieme di cose. Oggi c è una maggiore possibilità di continuità. Fino a dieci anni fa gli attori giovani avevano non poche difficoltà a lavorare in maniera continuativa incontrando storie e personaggi diversi, ed era dificile diventare parte integrante del sistema produttivo. Adesso qualcosa è cambiato, perché ci sono film pensati appositamente per attori più giovani. Questo, però, non sarebbe potuto succedere se non ci fosse stata anche una generazione di registi pronta a raccontare delle storie differenti per interpreti nuovi. Molte persone che mi fermano non fanno che ripetermi quanta voglia ci sia da parte loro di andare a vedere film italiani che raccontino storie più vicine, che gli appartengano. Nel complesso si tratta di una generazione di autori e di attori che con i propri mezzi contribuisce a mantenere alto l interesse del pubblico nei confronti delle storie che il nostro cinema può e deve raccontare. Credo che si tratti di qualcosa di molto naturale che esiste da sempre. Anche negli anni Otanta c era un cinema che parlava ad una generazione. E dove sta la differenza tra oggi e il passato? Che forse a recepire quel tipo di messaggio c era solo una piccola parte del pubblico. Le cose sono cambiate e la maggioranza degli spettatori è propensa a vedere qualcosa di nuovo e di diverso. C è un maggiore senso di identificazione. In qualche maniera lei è considerato l atore di punta del nostro cinema: che tipo di libertà le dà questa considerazione nelle sue scelte? Se in passato la responsabilità mi ha dato un po d ansia, oggi non la sento più. Non mi fa paura questa posizione che mi viene attribuita. Sono pronto a godere e a usare la forza e la libertà che mi sono state concesse. Ho voglia di osare, di rischiare, di fare scelte senza ragionarci troppo. Devo approfittare bene e fino in fondo dei privilegi. Perché se chi può rischiare non lo fa, allora chi sarà in grado di farlo? IL MIO "AMORE RITROVATO": INTERVITA A MAYA SANSA da Il secolo XIX di Raffaella Grassi Il New York Times l'ha definita la nuova icona del cinema italiano, e l'ha paragonata ala Loren e alla Magnani. Sicuramente è l'attrice-rivelazione dell'ultima stagione cinematografica, protagonista di film come Buongiorno, notte di Bellocchio e La meglio gioventù di Giordana.Romana, 29 anni, studi di recitazione a Londra, fisico minuto e occhi che scintillano, jeans e maglioncino nero, trucco appena accennato, Maya Sansa (il cognome non mente: sua nonna è cugina dell'ex sindaco di Genova Adriano Sansa) ha incontrato l'altra sera il pubblico genovese alla proiezione nella multisala America del suo ultimo film, "L'amore ritrovato" di Carlo Mazzacurati, dove accanto a Stefano Accorsi interpreta un amor fou nella Livorno del Lui bancario con moglie e figlio, lei manicure dal passato un po' troppo libero per la morale del tempo. 8

9 Quanto si è "ritrovata" nel personaggio di Maria? Maria mi piace molto, una donna indipendente che non è legata ai comportamenti imposti dalla società o dalla famiglia, che non può fare a meno di vivere libera. Da ragazza ha vissuto storie e infatuazioni come qualsiasi sedicenne di oggi farebbe, ma negli anni '20 il suo comportamento comportava non potersi più fidanzare, sposarsi, avere figli. Quando rincontra Giovanni è una donna chiusa in se stessa, sola, che ha perso tutto quello che poteva perdere. Questo incontro si trasforma in un grande amore. La cosa bella di Maria è la sua capacità di amare priva di orgoglio, un amore creativo che la porta a migliorare e gli dà la forza di cambiare, la consapevolezza del suo valore. Dopo Bellocchio e Giordana, Carlo Mazzacurati. Una filmografia che dimostra una scelta accuratissima dei film e degli autori? La selezione sta soprattutto nel dire di no, e a volte è difficile perché le persone sono affascinanti e piene di entusiasmo. I no a priori sono stati per la televisione, che mi avrebbe portato subito su una strada completamente diversa. Come è stato lavorare con Mazzacurati ed Accorsi? Carlo è una persona di una sensibilità, di un'eleganza e un pudore rari nel raccontare una storia. Lo stimo moltissimo. Con Stefano si è creata subito complicità, essenziale per fare le scene d'amore. E Bellocchio? Per me è un maestro. Ho esordito con lui ne La balia, per farlo ho saltato un trimestre di corso a Londra. E il giorno che mi ha scelta di nuovo per Buongiorno,notte, dopo provini durissimi, è stato uno dei più belli della mia vita. Progetti in corso? Adesso la promozione del film. Quest'anno, oltre a L'amore ritrovato ho girato Contronatura di Alessandro Tofanelli, la storia di un rapporto incestuoso tra fratello e sorella, il mio partner è Andrea Di Stefano, uno dei miei più cari amici. Poi un film di spionaggio di Giacomo Martelli, in inglese The Listening, con Michael Sparks. Vita privata? Ho un compagno che fa l'attore teatrale e vive a Parigi, Fabrice Scott, francocanadese. STAVOLTA MAYA SANSA È UNA RAGAZZA FACILE da di Arianna Finos Maya Sansa, 29 anni il prossimo 25 setembre, è senz altro una dele atrici italiane più prometenti ed esportabili al estero: ha studiato recitazione nela piùprestigiosa scuola londinese, ha avuto come compagno di classe Orlando Bloom, che l invitò persino sul set di Il signore degli anelli. Neanche fatto in tempo a finire il corso di studi e la mediterranea attrice (gli occhi scuri e la carnagione olivastra arrivano dal papà iraniano) è stata reclutata da Marco Bellocchio per La Balia. Il grande successo è arrivato poi con La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana e Buongiorno notte, il film ispirato al caso Moro firmato da Marco Bellocchio e presentato nonsenza polemiche l anno scorso ala Mostra. Quest anno Maya è protagonista con Stefano Accorsi di L amore ritrovato di Carlo Mazzacurati, liberamente tratto dal romanzo 'Una relazione' di Carlo Cassola. Abbiamo incontrato Maya Sansa al hotel Excelsior. 9

10 Maglieta rosa e capeli più corti che nel film, soriso aperto, è l immagine dela serenità, tuto al contrario del agitatissimo Carlo Mazzacurati. Maya, l anno scorso è venuta ala Mostra come terorista, quest anno come una donna innamorata. E una situazione più rilassante? Sì, sono decisamente più rilassata, non sono in concorso, racconto l amore ho decisamente meno pressioni. Anche se sono stata felice, orgogliosa e fiera del film di Marco Bellocchio. Carlo Mazzacurati ci ha detto che ha finito di disegnare il personaggio di Maria solo dopo averti incontrato. Tutto è stato gioioso e fulmineo, eravamo pieni di impegni e io non avevo letto il libro. La storia me l ha raccontata lui. Mi ricordo però che, per istinto, mentre mi raccontava e lei si accende la sigareta io ho deto 'Carlo ti prego non farmi fumare che non sono capace'. Già durante il provino mi ha detto che aveva eliminato il fumo. Allora ho capito che mi avrebbe scelto. Maria è una donna bruciata da una giovinezza allegra. E unadonna che vive negli anni Trenta e che, negli anni Venti, quando aveva diciassete anni, si è comportata come farebbe un adolescente di oggi, infatuandosi, lasciandosi andare liberamente alle avventure. Ma in quegli anni questo significa bruciarsi, avere fama di ragazza facile. Di certo, precludeva ogni possibilità di matrimonio. Così, dal essere gioiosa e libera, diventa una donna atenta e chiusa, in un certo senso anche pudica. Comprime l aspeto più gioioso e sensuale, vivendo il tran tran lavoro-casa finché non rincontrerà quest uomo che lei ricorda ragazzo, e che l aveva saputa emozionare. A differenza del libro, la sua protagonista ha più forza, coraggio, lotta per costruire la sua felicità. E fondamentale, il cambiamento è avvenuto naturalmente. Il romanzo a lei riserva il dramma e la sfortuna, mentre nel film c è un finale fortunato. Certo vivrà un amore destinato a finire male, ma ne verà aricchita, traendone grande forza. E tut altro approccio al modo di vivere l amore, e penso fosse proprio questo che voleva esprimere il regista. Recensioni Corriere della Sera (18/9/2004) Tullio Kezich Trascorsi oltre quarant'anni dagli sguaiati anatemi del Gruppo ' 63, sarà lecito dire che Carlo Cassola è un grande scrittore? Nel bel romanzo "Una relazione" (Einaudi) Carlo Mazzacurati ha scoperto un felice pretesto per un film che ricorda le mezze tinte di Bolognini, ma rifacendosi al cinema degli anni ' 30 (di cui evoca l'immagine di Isa Miranda). Proprio in quell'epoca si svolge l'amore extraconiugale fra il bancario Stefano Accorsi e la manicure Maya Sansa, più attraenti che nel libro. Narrato con tenerezza e accuratamente ambientato, il film scivola ogni tanto dalla semplicità al semplicismo. Il regista poteva curare di più la cornice storica e risparmiarsi certi indugi da paesaggista, la canzone di Brassens, la macchietta del ferroviere Messeri e alcune imbarazzanti fornicazioni del tutto fuori stile. Sarà il nuovo Mastroianni o il nuovo Volontè si dice ogni tanto degli attori nostrani; qui invece viene in mente che il bolognese Accorsi diventerà forse il nuovo Gino Cervi. 10

11 FilmChips (17/9/2004) Angelica Tosoni "L'amore ritrovato" di Carlo Mazzacurati, presentato a Venezia, lascia leggermente perplessi, non delude totalmente, ma neppure soddisfa. Senza infamia e senza lode si colloca tra le pellicole che danno poco perché dicono poco. Non è avaro e non è generoso, è un film così così. Lontani i tempi de "Il Toro" o di "Notte Italiana" in cui riprendere la realtà così così era un pregio e una scelta. In" L'amore ritrovato", Mazzacurati non tradisce le proprie capacità di cineasta. Non può, nemmeno volendolo. Eppure pare che il regista abbia perso un po' la strada ed è un peccato. I difetti maggiori si rintracciano a livello di sceneggiatura, l'intreccio non riesce a catturare perché non emoziona. Non è del tutto chiaro cosa non funzioni esattamente, ma qualcosa non va per il verso giusto. Stefano Accorsi non è male, anzi tiene a freno la spigolosità che spesso lo contraddistingue, Maya Sansa è a suo agio in un personaggio semplice e complesso al contempo. I camei di Roberto Citran (Il Toro) e Marco Messeri (Notte Italiana) richiamano alla memoria le "botteghe" cinematografiche che tanto hanno fatto per il cinema italiano. Forse l'atmosfera più autentica dell'intero film è proprio in quel "cinema ritrovato" che alimenta gli sguardi degli spettatori nella sequenza della sala cinematografica. Forse quel richiamare a sè gli attori dei precedenti film è un voler sottolineare quanto il ricordo e il passato siano importanti per l'oggi e per l'adesso. Un nota di merito va alla fotografia. Le luci sono pregevoli. La cura per la gestualità semplice e quotidiana non è da poco. Peccato che la sequenza della giostra nel sperduto paesino della Liguria ricordi la pubblicità di un nota marca di biscotti. Il melenso è una trappola micidiale e la commozione parla sottovoce, ma non per luoghi comuni. Sandro Patè Liberamente ispirato da "Una relazione", romanzo di Carlo Cassola del '69, "L'amore ritrovato" è una storia d'amore ambientata nella Livorno degli anni '30. Giovanni (Stefano Accorsi) lavora in banca come impiegato. La sua vita è piatta, priva di emozioni. Una moglie, un figlio e tanta noia. I viaggi in treno per raggiungere l'ufficio e le veloci battute che scambia con i colleghi, sono le uniche consolazioni di un'esistenza senza avventure. Un giorno, appena sceso da una carrozza, vede Maria (Maya Sansa), ex fiamma di qualche anno prima. Gli sguardi s'incrociano e tra i due riscocca improvvisamente la scintilla. Da lì in poi si amano e si odiano. Per un'ora scarsa di film. La piccola storia d'amore, zeppa di tradimenti e di misere gelosie non avvince. Dopo l'adattamento de "Il prete bello" da un romanzo di Parise, Carlo Mazzacurati non riesce a rendere credibile questo amore travagliato all'alba della seconda guerra mondiale. Discutibile, e purtroppo decisiva nel male, la scelta di "riavvicinare" così bruscamente i due protagonisti della vicenda. Dopo un'avventura avuta in passato Giovanni e Maria si ritrovano insieme casualmente. La relazione diventa sessuale a partire dalle primissime scene. Questo, se da un lato accontenta gli ammiratori di Maya Sansa, dall'altro toglie interesse e mordente alla parte restante della narrazione. Si ha la sensazione che il film racconti una storia d'amore attraverso gli stereotipi delle commedie degli ultimi anni. Alcune scene sono inspiegabilmente simili ai film dell'ultimo periodo. Manca solo il trillo di un cellulare per avere "L'ultimo bacio". Le famiglie sfasciate, le mogli cieche ad ogni tradimento, i litigi mucciniani e Accorsi non aiutano a limitare la prevedibilità di questi scontati frammenti amorosi. Il finale del film, non a caso improbabile ed eccessivamente melodrammatico, sembra quello di uno sceneggiato televisivo. L'intesa tra i personaggi, probabilmente, avrebbe dovuto svilupparsi più gradualmente. "L'amore ritrovato" concede spazio alle passioni brucianti ed esclude quasi totalmente quel "non detto" alla base di ogni buon melodramma. Gli imbarazzi, i sorrisi di intesa e gli sguardi di complicità, considerato il tempo filmico in cui nasce l'affetto tra Giovanni e Maria, avrebbero dovuto avere all'interno della narrazione un'importanza completamente diversa. Decisamente azzeccata invece, la ricostruzione della Toscana di quegli anni. I costumi, le location e gli oggetti di scena sono stati scelti con molta attenzione. La fotografia di Luca Bigazzi, uno dei direttori della fotografia più ricercati in questo momento in Italia, è davvero memorabile. Le scene in cui si vede l'imponente treno a vapore, autentico filo conduttore della banale storia d'amore al centro del film, meritano una citazione a parte. 11