Deliberazione n. 21/2010/PRSS CORTE DEI CONTI

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1 Deliberazione n. 21/2010/PRSS REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI La Sezione del controllo per la Regione Sardegna composta dai magistrati: Mario Scano Nicola Leone Maria Paola Marcia Lucia d Ambrosio Valeria Mistretta Valeria Motzo Presidente Consigliere Consigliere relatore Primo Referendario Primo Referendario Primo Referendario Nell adunanza del 19 maggio 2010; Vista la legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 di approvazione dello statuto speciale della Sardegna; Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti approvato con R.D. 12 luglio 1934, n e successive modifiche e integrazioni; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 gennaio 1978 n. 21, recante le norme di attuazione dello Statuto speciale per la Sardegna e il decreto legislativo 9 marzo 1998 n. 74, cha ha apportato modifiche al predetto decreto; Visto l art. 1, comma 170, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (Legge finanziaria 2006) con cui si dispone la verifica della sana gestione 1

2 finanziaria nei confronti degli Enti del Servizio sanitario Nazionale; Vista la deliberazione 29/2008 della Sezione di controllo per la Regione autonoma della Sardegna di approvazione delle linee guida per la Relazione sul bilancio di esercizio 2007 trasmessa ai Collegi sindacali degli Enti del Servizio sanitario della Regione Sardegna; Visti il decreto del presidente della Sezione d assegnazione delle relative istruttorie e la nota del 16 aprile 2010 con cui il Magistrato istruttore cons. Maria Paola Marcia ha deferito la relazione istruttoria concernente l ASL n. 4 di Lanusei per la discussione collegiale; Visti i dati riferiti dal Collegio Sindacale e considerate le risultanze istruttorie a seguito delle verifiche condotte sui documenti contabili della ASL n. 4 di Lanusei (conto economico e stato patrimoniale, piano dei conti, relazione aziendale, nota integrativa, verbali del Collegio Sindacale, modelli CE regionali); Visti gli atti e le notizie pervenuti dall Assessorato regionale per l igiene e sanità e assistenza sociale in ordine allo svolgimento della sua attività di indirizzo e controllo sugli enti del SSR; Vista l ordinanza n. 9 del 7 maggio 2010, con la quale il Presidente della Sezione di controllo ha convocato la Sezione stessa per l adunanza pubblica in data odierna, per le determinazioni conclusive in ordine all effettuato controllo; Intervenuti ed uditi per l Assessorato regionale, il Direttore generale, dott. Massimo Temussi, il Capo di Gabinetto, dott. Antonio Dessì e il Responsabile del Servizio bilancio dott. Enrico Serra, nonché per l ASL n. 4 di Lanusei il Commissario straordinario della ASL n.4 di Lanusei, dott. Francesco Pintus ; 2

3 Udito il Relatore Consigliere Maria Paola Marcia; D E L I B E R A Previa approfondita e completa disamina degli atti e delle argomentazioni proposte in adunanza, di approvare l allegata relazione conclusiva, che costituisce parte integrante della presente deliberazione. O R D I N A che la deliberazione nonché la correlata relazione siano trasmesse al Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, al Presidente della Giunta, all Assessore dell Igiene e sanità e dell assistenza sociale, al Commissario della ASL n. 4 di Lanusei e al Collegio sindacale. Così deliberato nella Camera di consiglio del 19 maggio e 21 maggio IL PRESIDENTE (Mario Scano) IL RELATORE (Maria Paola Marcia) Depositata in Segreteria in data IL DIRIGENTE (Giuseppe Mullano) 3

4 Deliberazione n. 21 /2010/PRSS Corte dei conti Sezione del controllo per la Regione autonoma della Sardegna CONTROLLO SUL BILANCIO DEGLI ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE A.S.L. - N. 4 LANUSEI ESERCIZIO (art. 1, comma 170 legge 23 dicembre 2005 n. 266) Relatore: Consigliere Maria Paola Marcia

5 Per la revisione e l analisi economico finanziaria: Funzionario: Sig. Sandro Moi Impostazione grafica: Sig.ra Daniela Scardigli

6 SOMMARIO INTRODUZIONE 1 Sintetiche considerazioni sul finanziamento del Servizio Sanitario Regionale Pag. 1 2 Accordo stipulato in data 31 luglio 2007 tra i Ministeri della Salute e dell Economia e la Regione Sardegna.. Pag. 5 3 Obiettivi dei direttori generali delle Aziende Sanitarie per l anno Pag. 6 4 Premessa: Controllo sul bilancio degli Enti del Servizio Sanitario Regionale... Pag. 9 5 Adempimenti istruttori Pag.10 6 Notizie sull Azienda Sanitaria di Lanusei Pag. 11 Parte prima (domande preliminari) Pag. 14 Parte seconda. Pag Quadro riassuntivo dei risultati economici Pag Valore della produzione.. Pag Costi della produzione. Pag Analisi del valore della produzione Pag Intramoenia. Pag Ricavi da mobilità. Pag.23 3 Analisi dei costi della produzione. Pag Acquisto di beni e servizi. Pag Costi da acquisto di beni Pag Costi per l acquisto di prodotti farmaceutici. Pag Acquisti di servizi non sanitari. Pag Approvvigionamento di beni e servizi. Pag Esternalizzazione di servizi Pag Andamento triennale di specifiche voci di costo Pag Consulenze Pag Canoni di locazione Pag Canoni di leasing. Pag Premi assicurativi... Pag Costi da mobilità passiva.. Pag Mobilità passiva intraregionale. Pag Acquisto servizi sanitari da strutture private accreditate regionali Pag Farmaceutica. Pag. 29

7 3.4 Personale.. Pag. 31 Parte terza Pag Situazione patrimoniale. Pag Stato patrimoniale Pag Investimenti e ammortamenti Pag Partecipazioni in società Pag Crediti. Pag Patrimonio netto... Pag Debiti Pag Fondi rischi ed oneri Pag. 42 Parte quarta Pag. 43 IL CONTRADDITTORIO ORALE NELL ADUNANZA PUBBLICA: CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Considerazioni conclusive Pag. 45 Contradditorio nell adunanza pubblica. Pag. 46 Le considerazioni orali svolte dai rappresentanti dell Assessorato regionale dell igiene e sanità... Pag. 46 ALLEGATO GLI ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE ESERCIZI QUADRO ECONOMICO-FINANZIARIO AGGREGATO

8 Elenco tabelle e prospetti nel testo PROSPETTO: RISULTATI ECONOMICI NEL TRIENNIO Pag. 14 Tab. 1 QUADRO DEI RISULTATI ECONOMICI PROSPETTO: RISULTATO D ESERCIZIO DEPURATO DALLE POSTE NON MONETARIE Pag. 17 Pag. 18 Tab. 2 VALORE DELLA PRODUZIONE Pag. 19 Tab. 3 COSTI DELLA PRODUZIONE Pag. 20 PROSPETTO: INTRAMOENIA PROVENTI E COMPARTECIPAZIONI Pag. 22 Tab. 4 COSTI DA ACQUISTI DI BENI Pag. 23 Tab. 5 COSTI PER L ACQUISTO DI PRODOTTI FARMACEUTICI Pag. 24 Tab. 6 COSTI PER ACQUISTI DI SERVIZI NON SANITARI Pag. 25 Tab. 7 COSTI PER CONSULENZE E COLLABORAZIONE PROSPETTO: CANONI DI LOCAZIONE PER LEASING PROSPETTO: COSTI PER PREMI ASSICURATIVI Pag. 26 Pag. 27 Pag. 28 Tab. 8 COSTI PER ACQUISTO DI SERVIZI SANITARI DA STRUTTURE PRIVATE ACCREDITATE Pag. 29 Tab. 9 COSTI PER ACQUISTO DI SERVIZI FARMACEUTICI Pag. 30 Tab. 10 COSTI PER IL PERSONALE Pag. 31 Tab. 11 CONSISTENZA DEL PERSONALE PROSPETTO: VERIFICA RISPETTO LIMITE COSTI DEL PERSONALE Pag. 32 Pag. 34 Tab. 12 STATO PATRIMONIALE Pag. 35 Tab. 13 CREDITI PROSPETTO: CREDITI VERSO REGIONE PER CONTRIBUTI IN CONTO ESERCIZIO PROSPETTO: CREDITI VERSO REGIONE PER QUOTE FONDO SANITARIO NON VERSATE PROSPETTO: CREDITI A BREVE TERMINE Pag. 38 Pag. 39 Pag. 39 Pag. 39 Tab. 14 PATRIMONIO NETTO Pag. 40 Tab. 15 DEBITI PROSPETTO: DEBITI VERSO FORNITORI Pag. 41 Pag. 42

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10 A.S.L. N. 4 LANUSEI BILANCIO D ESERCIZIO 2007 INTRODUZIONE 1. SINTETICHE CONSIDERAZIONI SUL FINANZIAMENTO DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE Il sistema che presiede al finanziamento della spesa sanitaria è stato caratterizzato dalla parallela evoluzione della legislazione di fonte statale e di fonte paritaria che ha fatto seguito agli accordi (o intese) via via assunti tra lo Stato e le Regioni, nell ottica di una codeterminazione paritaria dei contenuti del Piano sanitario nazionale 1. Il rinnovato scenario costituzionale, infatti, se attribuisce la tutela della salute alla potestà legislativa concorrente delle Regioni (art. 117, comma 3 Cost.), tuttavia conserva alla legislazione esclusiva dello Stato la determinazione dei principi fondamentali per garantire livelli essenziali delle prestazioni concernenti diritti civili e sociali in tutto il territorio nazionale (LEA). Tale rinnovato scenario si è completato con il ribaltamento delle regole di finanziamento del sistema sanità, da fondarsi ora sull autonomia finanziaria impositiva e di spesa definitivamente affermata e riconosciuta a ciascuna Regione dalla Costituzione (art. 119 Cost.). E, infatti, intervenuta la soppressione del fondo sanitario nazionale (art. 1, comma 1 lettera d, decreto legislativo 18 febbraio 2000 n. 56, disposizioni in materia di federalismo fiscale) da compensarsi nelle more del perfezionamento del federalismo fiscale con la istituzione di un apposito fondo perequativo nazionale e con la previsione di compartecipazioni regionali a tributi statali (meccanismi di compensazione in eguale modo espressamente previsti in sede costituzionale dagli art. 117 e 119). Per quanto affermata la responsabilità primaria delle Regioni al finanziamento della sanità, ciononostante e in deroga al sistema ormai vigente, la normativa statale ha continuato a sostenere il finanziamento di disavanzi pregressi e attuali delle aziende sanitarie regionali, condizionando l accesso delle Regioni alle risorse 1 Cfr. art. 83 legge n. 388 (norme attuative dell accordo Governo-Regioni) e disposizioni del D.L. 347/2001, convertito in legge 16 novembre 2001 n. 405 (interventi urgenti in materia di spesa sanitaria) Controllo sul bilancio degli Enti del Servizio Sanitario Regionale 1

11 compensative al rispetto di nuove regole organizzative e gestionali, che dovrebbero assicurare fondamentalmente sia gli obiettivi di tempi certi per il graduale risanamento del disavanzo sia l erogazione di livelli essenziali di prestazioni di assistenza (secondo gli standard concordati in sede nazionale). A tal fine, in sede di conferenza permanente tra i Ministri competenti (Sanità ed Economia) e le Regioni, sulla base delle risultanze delle diverse gestioni finanziarie, si concordano gli obiettivi di programmazione sanitaria e di contenimento della spesa 2 (si badi, quella sostenuta con risorse statali, attesa l autonomia d entrata e spesa che le Regioni possono ulteriormente esercitare nei propri territori, per l eventuale ampliamento dei livelli di assistenza), nonché forme di corresponsabilizzazione dei principali soggetti che concorrono alla determinazione della spesa (i Direttori generali delle aziende sanitarie). Ciononostante, le Regioni hanno frequentemente contestato le richiamate norme, recanti, a loro giudizio, inammissibili violazioni dell autonomia in materia di spettanza regionale (la tutela della salute), censurandole per violazione di principi costituzionali. La Corte Costituzionale, secondo una ormai costante giurisprudenza, ne ha, viceversa, dedotto un carattere incentivante, ritenendole finalizzate a conservare un più efficiente funzionamento del servizio sanitario complessivo in un contesto di incompiuto federalismo fiscale 3 (sent. n. 36 del 2005, n. 98 del 2007 e, recentemente, n. 40 del 2010). Tali iniziative regionali non hanno trovato accoglimento favorevole in quanto ripetutamente la Corte costituzionale ha ritenuto costituzionalmente ammissibile che il Legislatore statale subordini il proprio finanziamento a misure di contenimento, se del caso stabilite anche in sede normativa unilateralmente assunta, anziché in sede di intese 2 Gli accordi sono puntualmente citati in sequenza cronologica nell allegato 4, pag. 157 e seguenti del Piano di riqualificazione e riorganizzazione del Servizio sanitario regionale (BURAS 20 settembre 2007). 3 << Questa Corte ha già avuto modo di scrutinare la conformità a Costituzione di un meccanismo normativo relativo alle condizioni di accesso delle Regioni ad uno speciale contributo finanziario dello Stato in materia di spesa sanitaria. In tale occasione, si è esclusa l illegittimità costituzionale della disposizione che subordinava il godimento del contributo alla stipula di un intesa tra Stato e Regioni, finalizzata a <<conseguire un migliore o più efficiente funzionamento del complessivo servizio sanitario>> e <<tale da riservare in ogni caso alle Regioni un adeguato spazio di esercizio delle proprie competenze nella materia della tutela della salute>> (sentenza n. 98 del 2007). La disposizione impugnata dà vita ad una analoga forma di finanziamento integrativo, questa volta indirizzata a premiare politiche regionali virtuose in relazione all obiettivo di contenimento della spesa sanitaria, ovvero di un rilevante aggregato della spesa pubblica al cui controllo le Regioni sono tenute a concorrere per conseguire gli <<obiettivi di finanza pubblica>> (sentenza n. 36 del 2004), che la legge dello Stato predetermina Sul primo di tali piani, appare evidente che l obiettivo del legislatore statale, come concretizzatosi nel contenuto precettivo della norma, non è stato di regolamentare i profili organizzativi e gestionali del servizio sanitario, affidati all intesa e alle successive determinazioni delle regioni, ma, invece, di indurre queste ultime ad operare su tale terreno, allo scopo primario di razionalizzare le voci di spesa, ovvero di introdurre ulteriori forme di finanziamento per farvi fronte Sul secondo piano, occorre rilevare che il meccanismo incentivante così realizzato si pone a generale presidio della finanza pubblica, per la quota relativa al contributo integrativo riservato al settore sanitario, giacchè, mentre individua aree di intervento, nel contempo non priva le Regioni dello spazio di autonomia necessario per articolare nel dettaglio le misure necessarie per ciascuna di esse >> (in tali termini Corte Cost. n. 40/2010). 2 Controllo sul bilancio degli Enti del Servizio Sanitario Regionale

12 e accordi, in quanto lo stanziamento di nuovi fondi statali per contribuire al ripiano dei disavanzi delle diverse Regioni avviene in deroga all obbligo ormai gravante sulle Regioni stesse, le quali potrebbero pur sempre scegliere di non sottoscrivere le intese e di far fronte ai deficit con proprie risorse (come, vi sarebbero, infatti, pienamente tenute ai sensi dell art. 4 comma 3 del decreto legge n. 347 del 2001, convertito nella legge 16 novembre 2001 n. 405 con cui si sono recepiti i contenuti già deliberati in sede di intesa Stato-Regioni). In sostanza è interessante osservare e concludere che è stato affermato << il conseguente difetto di un obbligo dello Stato di ripianare integralmente il deficit pregresso>> (tra le altre in ultimo Corte Cost. sent. n. 98 del 2007). Nel contesto sinteticamente riferito, che ha pienamente interessato anche la Regione Sardegna, è intervenuta la significativa disposizione secondo cui << dall anno 2007 la Regione Sardegna provvede al finanziamento del fabbisogno complessivo del Servizio sanitario nazionale sul proprio territorio senza alcun apporto a carico del bilancio dello Stato >> (art. 1 comma 836 legge 27 dicembre 2006, n. 296, recante la legge finanziaria 2007). Al riguardo viene, altresì, espressamente specificato che per effetto della rivisitazione del regime delle entrate riguardanti la Sardegna (modificato dall art. 1 comma 834 della cit. legge finanziaria 207) per gli anni 2007, 2008, 2009 non può derivare alcun onere aggiuntivo per il bilancio dello Stato, salvo che << la quota dei nove decimi dell IVA è attribuita sino alla concorrenza dell importo risultante a carico della regione per la spesa sanitaria delle delibere del CIPE per gli stessi anni , aumentata dell importo di 300 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008, 2009 >>. Acclarato innanzitutto il pieno finanziamento del servizio sanitario regionale a carico del bilancio regionale, si interromperebbe nel contempo per la Sardegna la partecipazione statale alla copertura dei deficit (disavanzi) a far data dal 2007, secondo quanto del resto esplicitato nel Piano di riqualificazione e riorganizzazione del SSR (D.G.R. 2 agosto 2007, n. 30/33 di approvazione dell accordo Stato-Regione del 31 luglio 2007). In tale piano si riporta << a decorrere dal 1 gennaio 2007 si applicano le nuove regole in materia di finanziamento e la Regione provvederà al finanziamento del fabbisogno complessivo del Servizio sanitario senza alcun apporto a carico del bilancio dello Stato >> (pag. 7 del cit. D.G.R.). Nonostante il quadro normativo come sopra rappresentato, va precisato che la Regione Sardegna risulta ricompresa nel provvedimento del 28 settembre 2007 n. 94, assunto dal CIPE, recante la ripartizione Controllo sul bilancio degli Enti del Servizio Sanitario Regionale 3

13 delle quote del Fondo sanitario nazionale di parte corrente tra le regioni e le province autonome 4. Va ancora segnalato che anche il recente Patto per la salute siglato il 3 dicembre 2009 reca nella disposizione finale, art. 20 il dovere in capo alle Regioni a statuto speciale di provvedere alle finalità della intesa ai sensi dei rispettivi statuti speciali e delle relative norme di attuazione. Conclusivamente, non può non riconoscersi la complessità della problematica venutesi a determinare, soprattutto per quel che attiene ai processi di acquisizione e spendita delle risorse finanziarie da parte della Regione cui, nel contempo, risulta doverosamente interessata anche la collettività generale statale, chiamata ad assicurare e controllare l uniformità dei LEA in tutto il territorio nazionale e a far ancora fronte con consistenti risorse proprie alla copertura di deficit pregressi. In tale contesto istituzionale si incardina la nuova attività di controllo intestata alla Corte dei conti nei confronti degli Enti del Servizio sanitario regionale, da svolgersi in aderenza ai canoni esplicitati nelle linee guida, già portate a conoscenza di ciascuna azienda e del rispettivo collegio sindacale. Quest ultimo deve relazionare alla Corte dei conti in ordine: a) alle situazioni di rischio per il mantenimento dell equilibrio del bilancio; b) al rispetto delle regole contabili e degli atti di indirizzo emanati dalle regioni; c) al rispetto del limite posto dall articolo 119 della Costituzione per l indebitamento; d) ad ogni grave irregolarità contabile o finanziaria, in ordine alla quale l ente sanitario non abbia adottato le misure correttive segnalate dal collegio sindacale. Secondo tale prospettiva, perciò, trova apprezzamento il Piano regionale dei servizi sanitari (approvato dal Consiglio regionale il 19 gennaio 2007) di riordino, ammodernamento e razionalizzazione del sistema, adottato ai sensi della legge regionale 28 luglio 2006 n. 10 (tutela della salute e riordino del servizio sanitario della Sardegna), con l avvertenza che il ciclo di programmazione attuazione controllo dovrà essere concretamente accompagnato da tempestive iniziative di verifica e correzione, secondo quanto prescritto dalla medesima legge regionale. Nelle more della compiuta realizzazione di riordino, resta da dare piena osservanza all accordo sottoscritto il 31 luglio 2007 tra la Regione e i competenti Ministeri con cui si è approvato il piano di rientro dei disavanzi, recepito con la citata Delibera di Giunta n. 30/33 del 2 agosto 2007, recante il Piano di riqualificazione e riorganizzazione del Servizio Sanitario regionale. 4 Il cit. provvedimento riporta in allegato il riparto disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale per il 2007 (ex art. 1-bis comma 1 del decreto legge 23/2007, convertito nella legge 64/2007) 4 Controllo sul bilancio degli Enti del Servizio Sanitario Regionale

14 2. ACCORDO STIPULATO IN DATA 31 LUGLIO 2007 TRA I MINISTERI DELLA SALUTE E DELL ECONOMIA E LA REGIONE SARDEGNA L Accordo ha per oggetto il piano di rientro, riqualificazione e riorganizzazione del Servizio sanitario regionale, attraverso l individuazione degli interventi necessari per il perseguimento dell equilibrio economico, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza. La sottoscrizione dell accordo si poneva come condizione necessaria per la riattribuzione alla Regione dei finanziamenti previsti a carico del Servizio Sanitario Nazionale, (Fondo transitorio per le regioni in difficoltà 5 ) non erogati a causa del tardivo intervento regionale nella copertura dei disavanzi pregressi. Le attribuzioni statali sono state, in ogni caso, subordinate alla verifica dell effettiva attuazione del programma di rientro e riqualificazione della spesa. La Giunta regionale ha approvato, conseguentemente, il piano in oggetto con deliberazione n. 30/33 del 2 agosto Rinviando alla sede del controllo sulla gestione la più approfondita disamina dei contenuti del piano, unitamente alla trattazione del suo andamento negli esercizi finanziari 2007/2008/2009, si vogliono solo richiamare sinteticamente i provvedimenti/misure (e le linee gestionali) individuate dal piano per conseguire obbligatoriamente il riequilibrio della gestione, rientrando entro il termine del 2010 dai disavanzi maturati nel corso degli esercizi precedenti. In tale direzione le misure specificamente rivolte agli Enti del Servizio sanitario regionale (ASL e aziende ospedaliere-universitarie) contenute nel citato Piano di rientro 6 sono: a) Adozione linee guida per la predisposizione da parte degli Enti di piani strategici di riqualificazione e assistenza e di rientro del disavanzo (in tale senso la delibera della Giunta regionale n. 40/4 del ); b) Sistema di obiettivi affidati ai Direttori Generali delle Aziende sanitarie regionali (in tal senso le delibere della Giunta regionale n. 49/8 del , n. 21/16 del e 30/3 del e 41/30 del ); c) Provvedimenti di iscrizione in bilancio delle somme da assegnare e trasferire alle Aziende a copertura dei disavanzi; d) Indirizzi alle aziende per la gestione economico-finanziaria, con obiettivi sulla base dei conti economici preventivi; 5 Punto 3 Patto per la salute del e art. 1, comma 796 legge 27 dicembre 2006 n Cfr. pag. 13 e seguenti del Piano Controllo sul bilancio degli Enti del Servizio Sanitario Regionale 5

15 e) Ridefinizione del tariffario per la remunerazione delle prestazioni di assistenza ospedaliera e di ogni iniziativa rivolta a favorire un regime di appropriatezza delle prestazioni; f) Determinazione dei tetti di spesa per la stipula dei contratti tra le Aziende e gli erogatori privati; g) Provvedimenti per il contenimento della spesa farmaceutica; h) Istituzione dell Agenzia regionale per la Sanità (legge regionale n. 10 del 2006). Per quanto attiene alle misure in materia di assistenza ospedaliera nel territorio regionale, nel Piano si precisa che il tasso di ospedalizzazione 7 è stato pari nel 2005 a 223 ricoveri ogni mille abitanti e risulta estremamente alto rispetto allo standard previsto dalla normativa nazionale. Premesso che il tasso di ospedalizzazione varia in modo significativo nelle diverse aziende sanitarie, il Piano illustra come il tasso nel 2005 presentava il valore minimo nella ASL n. 2 (179 ogni mille abitanti) e quello massimo nelle ASL 4 e 8 (rispettivamente 250 e 242). Il Piano intende ricondurre entro il 2009 detti parametri a quelli nazionali, attestandosi su 180 ricoveri ogni 1000 abitanti. Anche le dotazioni di posti letto (considerando la rete dei presidi pubblici e privati) registrano standard superiori a quelli nazionali pari a 4,5 posti letto per ogni abitanti. Infatti - si legge nel Piano - si contano posti letto effettivi a fronte di un fabbisogno stimato in base ai parametri nazionali di posti letto. Il Piano registra, a tal proposito, un forte esubero di posti letto per acuti (7.643 posti letto effettivi a fronte di un fabbisogno stimato di 5.775) e, viceversa, una carenza di posti letto per post-acuzie (181 posti effettivi a fronte di un fabbisogno stimato di 1650). Pertanto il Piano propone l obiettivo di pervenire alla dotazione standard di posti letto, di cui per acuti e post-acuzie. Con DGR n. 47/30 del è stato approvato il programma dei provvedimenti di attuazione del Piano di rientro per il OBIETTIVI DEI DIRETTORI GENERALI DELLE AZIENDA SANITARIA PER L ANNO Alla luce di quanto statuito dai citati accordi e intese tra lo Stato e la Regioni e della necessità di dare attuazione al Piano Regionale dei Servizi Sanitari , la Giunta regionale, con delibera n. 30/3 del 2 agosto 2007, ha definito gli obiettivi dei direttori generali dalle aziende sanitarie per l anno V. citato Piano, pag. 30 e seguenti 6 Controllo sul bilancio degli Enti del Servizio Sanitario Regionale

16 Gli obiettivi sono articolati in tre categorie: A) Assistenziali: mantenimento dell erogazione dei LEA; sviluppo del Piano regionale di prevenzione ai sensi della DGR n. 29/ del 2005; sviluppo dei punti unici di accesso ai Servizi alla persona previsti dalla DGR n. 7/5 del 2006; contenimento dei tempi di attesa, in attuazione del Piano regionale di contenimento dei tempi di attesa per il triennio , approvato con DGR n. 4/7 del 2007, riorganizzazione della rete dei laboratori di analisi. B) Economici: equilibrio del bilancio, con particolare attenzione al costo dei beni e servizi intermedi, del personale 8 e dei servizi acquistati da terzi soggetti erogatori; riduzione della spesa farmaceutica territoriale attraverso il contenimento della spesa convenzionata e il contestuale incremento della distribuzione diretta e per conto 9. C) Strumentali: miglioramento dei flussi informativi per il monitoraggio dell attività e dei costi delle aziende sanitarie previsti dal Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS); realizzazione del Sistema Tessera Sanitaria 10 ; sviluppo del integrazione professionale delle attività di medicina primaria, attraverso l attivazione di forme associative tra professionisti; sviluppo degli strumenti di comunicazione e informazione, attraverso l aggiornamento costante del sito internet e la sistematica pubblicazione di tutte le informazioni utili all utente. Con riferimento a ciascun obiettivo sono indicate le modalità di valutazione ed il punteggio massimo e minimo conseguibile. 8 Che va ridotto dell 1,4% rispetto al Riducendo dell 80% rispetto alla spesa registrata nel 2006 l acquisto dei formati PHT tramite farmacie convenzionate e incrementando del 20% la distribuzione in fase di dimissione. 10 Cfr. DGR. 27/47 del 17 luglio Controllo sul bilancio degli Enti del Servizio Sanitario Regionale 7

17 RETE OSPEDALIERA - POSTI LETTO DOTAZIONE ATTUALE E FABBISOGNO TENDENZIALE PER PROVINCIA/AZIENDA SANITARIA SASSARI OLBIA NUORO LANUSEI ORISTANO SANLURI IGLESIAS CAGLIARI REGIONE Residenti Situazione attuale (a) pl acuti DO pl acuti DH totale pl acuti pl post-acuti totale pl pl x ab. acuti 5,7 2,6 3,5 3,7 3,1 1,7 3,3 6,2 4,6 post-acuti 0, ,1 0,3 0,1 totale pl 5,8 2,6 3,5 3,7 3,1 1,7 3,4 6,5 4,7 di cui privati occupaz. pl pubbl. (*) 60,7 69,8 62,5 71,3 81,2 76,8 65,5 74,2 occupaz. pl privati (**) 51,1 62,4 46,4 55,9 Fabbisogno tendenziale (b) pl acuti DO pl acuti DH totale pl acuti pl post-acuti totale pl di cui privati (max) pl x ab. acuti 3,8 3,4 3,2 3,3 3 1,9 2,7 4,7 3,7 post-acuti 0,7 0,6 0,6 0,4 0,6 0,5 0,6 0,7 0,6 totale pl 4,4 3,9 3,7 3,7 3,6 2,4 3,3 5,3 4,3 differenza (b-a) pl acuti DO pl acuti DH totale pl acuti pl post-acuti totale pl I dati si riferiscono al territorio delle diverse province (coincidenti con le rispettive ASL) e a tutte le strutture ospedaliere insistenti su di esso. (*) Il tasso di occupazione dei posti letto è riferito ai posti letto ordinari della rete pubblica delle aziende sanitarie. (**) Il tasso di occupazione si riferisce ai posti letto di degenza ordinaria. Fonte "Piano Regionale dei Servizi "

18 4. PREMESSA: CONTROLLO SUL BILANCIO DEGLI ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE Le linee guida per il bilancio d esercizio sono state approvate dalla Sezione di controllo per la Regione Autonoma della Sardegna con delibera n. 29/08. La relazione sul bilancio d esercizio 2007, da compilarsi a cura del Collegio sindacale, mantiene una impostazione prevalentemente a consuntivo, ma è stata arricchita (rispetto ai precedenti esercizi) da informazioni tratte dal bilancio economico preventivo, da un ampliamento e da una maggiore analiticità delle informazioni e dei dati richiesti, estesi a taluni aspetti gestionali, anche di natura extracontabile, particolarmente sensibili sotto il profilo degli effetti sugli equilibri di bilancio. In conseguenza - secondo quanto illustrato nelle citate linee guida - il collegio sindacale deve riferire alla Corte dei conti in ordine: a) alle situazioni di rischio per il mantenimento dell equilibrio del bilancio; b) al rispetto delle regole contabili e degli atti di indirizzo emanati dalle regioni; c) al rispetto del limite posto dall articolo 119 della Costituzione per l indebitamento; d) ad ogni grave irregolarità contabile o finanziaria, in ordine alla quale l ente sanitario non abbia adottato le misure correttive segnalate dal collegio sindacale. Sono da considerarsi enti destinatari delle linee guida, oltre alle A.S.L., anche le A.O.U. (aziende Ospedaliere Universitarie) integrate con il SSN e gli istituti pubblici di ricovero e cura a carattere scientifico 12 (IRCS), e ciò in considerazione del fatto che a decorrere dal 1 gennaio 2008, a tutti gli enti del servizio sanitario (ivi compresi Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici, anche se trasformati in fondazioni, e alle Aziende ospedaliere universitarie integrate con il SSN), si applica la disciplina comune dei nuovi modelli di rilevazione del conto economico e dello stato patrimoniale integrati con le codifiche informatiche emanate con decreto del Ministro della salute il 31/12/2007. Si evidenzia, infine, che le nuove linee guida per l esercizio 2007 hanno introdotto una specifica sezione da compilarsi esclusivamente dai collegi sindacali delle aziende sanitarie per le quali siano stati adottati piani di rientro a seguito di espresse direttive regionali. 11 Cfr. L art. 1, comma 170, della legge 23/12/05, n. 266 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2006), con cui si è previsto che i collegi sindacali degli Enti del Servizio sanitario nazionale trasmettano ogni anno alle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti le relazioni sul bilancio di esercizio sulla base di criteri e linee guida elaborati dalla stessa Corte dei conti. La delibera della sezione del controllo per la Sardegna n. 29/08 è reperibile sul sito 12 Detti enti sinora erano stati provvisoriamente esclusi. 9

19 5. ADEMPIMENTI ISTRUTTORI La relazione sul bilancio di esercizio 2007, redatta dal Collegio Sindacale dell Azienda Sanitaria n.4 di Lanusei, è stata depositata presso la Sezione del controllo in data 02 marzo Il questionario era corredato dei seguenti atti: bilancio di esercizio 2007; relazione sulla gestione prevista dall art.21 della legge regionale n.10/1997; deliberazione n.267 del 30 aprile 2008 della ASL di approvazione del bilancio; determinazione n.867 del 28 ottobre 2008, con cui il Servizio Programmazione sanitaria ed economico-finanziaria e controllo di gestione della Direzione Generale dell Assessorato dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale approva la suddetta deliberazione n. 267/2008 della ASL di Lanusei; floppy disk da 3,5 contenente i files in formato excel del questionario, del conto economico e dello stato patrimoniale; Modello CE di rilevazione del conto economico delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere per l anno L esame del questionario ha comportato l esigenza di vari confronti, sia con il Presidente del Collegio sindacale, sia con il Responsabile del servizio Finanziario, i quali hanno costantemente fornito una proficua collaborazione. In seguito ad alcune perplessità formulate dallo scrivente Ufficio, in data 13 novembre 2009, presso gli uffici della Sezione, il Presidente del Collegio ha conferito oltre ai richiesti chiarimenti anche alcuni atti aggiuntivi utili all istruttoria, fra cui il bilancio preventivo 2007 ed il cosiddetto bilancio di verifica, contenente la descrizione analitica dei costi e ricavi di pertinenza del Si premette che in tutte le tabelle della presente relazione se non diversamente specificato - i valori sono espressi in migliaia di euro. Le variazioni percentuali sono state calcolate dall Ufficio scrivente sulla base dei dati comunicati dal Collegio sindacale tramite il questionario. In alcuni casi specificandolo chiaramente - questo Ufficio ha ritenuto opportuno ricavare direttamente i dati dal bilancio di esercizio. 6. NOTIZIE GENERALI SULLA ASL N. 4 DI LANUSEI L Azienda sanitaria locale n. 4 di Lanusei opera nell ambito territoriale della Provincia dell Ogliastra (dall art. 2 della legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 Tutela della 10

20 salute e riordino del servizio sanitario della sardegna. Abrogazione della legge regionale 26 gennaio 1995, n. 5). Dalla relazione sulla gestione 2007 emerge che l ambito operativo è notevolmente penalizzato dalla conformazione orografica del territorio e dalla viabilità. La Provincia dell Ogliastra, infatti, ha un estensione piuttosto vasta, soprattutto se rapportata al numero di abitanti: km 2, abitanti distribuiti in 23 comuni 13, con una densità di circa 31 abitanti/km 2, notevolmente bassa in confronto alle altre ASL della Sardegna. Dalla stessa relazione emerge che la ASL n. 4 dispone delle seguenti strutture: ospedale di Lanusei e Poliambulatori di Lanusei, Tortolì e Jerzu. A Lanusei e Tortolì sono presenti anche il Servizio per la tutela della Salute Mentale, il Servizio Materno Infantile ed i Servizi di Prevenzione. Sul territorio operano 52 medici di medicina generale e 6 pediatri di base che hanno un carico totale di assistiti, distribuiti secondo le seguenti fasce d età: nella fascia da 0 a 13 anni (circa pazienti/pediatra); nella fascia da 14 a 64 anni; nella fascia da 65 a 74 anni; nella fascia superiore a 75 anni. Nella fascia d età dai 14 anni in poi, il carico corrisponderebbe a circa 952 pazienti/medico, con una forte presenza di grandi vecchi nonché lo svantaggio del reddito per famiglia più basso della Sardegna ( = 84% della media regionale). In ambito territoriale sono presenti 12 punti di Guardia Medica e 4 punti di Guardia Turistica. Il Presidio Ospedaliero di Lanusei Nostra Signora della Mercede, dotato di 137 posti letto, presenta le seguenti strutture: Chirurgia Generale, Ostetricia e Ginecologia, Ortopedia, Anestesia e Rianimazione, Nefrologia e Dialisi, Riabilitazione, Medicina Generale, Radiologia e Laboratorio, Cardiologia, Pediatria, Diabetologia, Pronto Soccorso, Centro Trasfusionale. L art. 9, comma 1, della citata legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 prevede che l organizzazione ed il funzionamento delle ASL debbano essere disciplinati dall atto aziendale 14 con cui si individuano, in particolare, le strutture operative dotate di autonomia gestionale o tecnico-professionale soggette a rendicontazione analitica e le competenze dei relativi responsabili. Tale atto prevede che l organizzazione delle ASL si 13 Arzana, Barisardo, Baunei, Cardedu, Elini, Gairo, Girasole, Ilbono, Jerzu, Lanusei, Loceri, Lotzorai, Osini, Perdasdefogu, Seui, Talana, Tertenia, Tortolì, Triei, Ulassai, Urzulei, Ussassai, Villagrande Strisaili. 14 L atto aziendale è stato introdotto dall ordinamento statale con l art. 3, comma 1 bis, del decreto legislativo n. 502 del Quanto alla sua natura, l atto aziendale è un atto di diritto privato, predisposto ed adottato nel rispetto dei principi e dei criteri stabiliti dalle disposizioni regionali, con rilevanti implicazioni interne ed esterne, in quanto rende evidente, ai soggetti istituzionali e ai cittadini con i quali l azienda interagisce, il suo funzionamento. 11

21 svolga secondo il modello dipartimentale, fissando i compiti e le responsabilità dei direttori di dipartimento e di distretto socio-sanitario. In base al comma 3 del succitato articolo, l atto aziendale deve essere adottato (o modificato) dal direttore generale, previo parere della Commissione consiliare, in coerenza con gli indirizzi disposti dalla Giunta regionale. Tali indirizzi sono stati esplicitati dalla Giunta Regionale, in via preliminare, con la deliberazione n. 23/10 del 13 giugno e, infine, con la deliberazione n. 30/38 del 2 agosto L atto aziendale dell Azienda sanitaria locale n. 4 di Lanusei, è stato adottato dal Direttore Generale con delibera n. 763 del 20 novembre 2007 e dichiarato conforme 16 dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 48/17 del 29 novembre Risorse assegnate dalla Regione alla ASL n. 4 di LANUSEI Per il finanziamento della spesa sanitaria di parte corrente per l esercizio 2007 sono state assegnate alla ASL n. 4 (Lanusei) risorse pari a ,00 euro (deliberazione della Giunta regionale n. 51/44 del ). Inoltre sono state attribuite risorse per le azioni di integrazione socio sanitaria (di cui al DPCM 14 febbraio 2001) a copertura degli oneri per i servizi residenziali e semiresidenziali in favore di persone non auto-sufficienti e non abbienti (quota di pertinenza dei Comuni coperte dalla Regione) per complessivi euro ,00 (deliberazioni della Giunta regionale n. 46/7 del e n. 51/47 del ). Sono state ulteriormente trasferite alla ASL specifiche risorse per la riorganizzazione del sistema di cure domiciliari integrate pari a ,00 euro (deliberazione della Giunta regionale n. 51/49 del ). Con riguardo, poi, agli oneri contrattuali per il quadriennio , per l area della dirigenza e del personale del comparto per ciascuna ASL sono stati già conteggiati e riconosciuti quelli di competenza 2006 (in quanto a suo tempo non ancora calcolati, essendo stati i contratti siglati rispettivamente il 17 ottobre 2008 e il 10 aprile 2008), 15 La deliberazione è stata inviata al Consiglio regionale per l acquisizione del relativo parere di competenza della Settima Commissione Consiliare che, con nota n del 13 luglio 2007, ha formulato parere favorevole, esprimendo valutazione positiva sul documento considerandolo coerente con le indicazioni contenute nella L.R. n. 10/2006 e con le scelte espresse nella stessa legge e nel Piano Sanitario , cui il documento è strettamente collegato. 16 In ottemperanza all art. 9 della legge regionale n. 10/2006, la Giunta Regionale ha esplicitato i principi ed i criteri direttivi per la predisposizione dell atto aziendale delle ASL con le deliberazioni n. 23/10 del 13 giugno 2007 e n. 30/38 del 2 agosto

22 unitamente alle risorse per la copertura degli oneri IRAP per il 2006 e il 2007 (deliberazione della Giunta regionale n. 39/49 del e n. 66/12 del ). Pertanto, a tali titoli, all ASL di Lanusei sono stati attribuiti: ,59 euro (personale del comparto: anni 2006 e IRAP 2006 e 2007); ,96 euro (dirigenza comparto: oneri 2006 e IRAP 2006 e 2007). Successivamente alla definitiva approvazione del bilancio d esercizio per il 2007, ai fini della totale copertura del fabbisogno 2007, è stato assegnato all ASL di Lanusei l importo di ,28, individuato al netto degli interessi di computo e degli ammortamenti non sterilizzati. 13

23 PARTE PRIMA (domande preliminari) Il bilancio d esercizio 2007 presenta una perdita di ,26 che non è stata preventivamente autorizzata dalla Regione. Prospetto: Risultati economici nel triennio A Risultato economico previsto B Risultato economico ottenuto diff.% B/A , ,00-157, , ,00-308, , ,00-137,4 Dal precedente prospetto emerge che il risultato economico è negativo in tutto il triennio, così come le relative previsioni. E, tuttavia, l andamento della perdita d esercizio registra un significativo miglioramento: il risultato 2007 è migliorato del 12% rispetto al 2006 e del 61,7% in raffronto al Le perdite di cui alla Tabella 1 (v. pag. 105) comprendono gli interessi di computo 17, i cui importi non vengono inclusi nei Mod. CE ministeriali, e che, nel triennio, ammontavano ai seguenti valori: ,11 nel 2007, ,24 nel 2006 ed ,33 nel Occorre considerare, inoltre, anche la cd. sterilizzazione degli ammortamenti 18 da cui derivano costi capitalizzati il cui ammontare, concorrente al valore della produzione nel conto economico 2007, è di ,45 (v. prospetto a pag. 11 con cui si descrive il risultato d esercizio depurato dalle poste non monetarie). Pertanto, al netto degli interessi di computo e della sterilizzazione, ossia escludendo le cosiddette poste non monetarie, la perdita 2007 si riduce da migliaia di euro a migliaia di euro, cifra corrispondente all importo determinato dalla Giunta regionale a totale copertura del fabbisogno 2007 della ASL n.4 (deliberazione n.71/15 del 16/12/2008). Prima di procedere all analisi dello scostamento percentuale fra previsioni e risultati, occorre tuttavia considerare che anche l ampiezza degli scarti rilevati deriva, soprattutto, dal fatto che nel Mod. CE preventivo non figurano gli interessi di computo Gli interessi di computo sono compresi fra i costi d esercizio. Rappresentano il costo figurativo del capitale proprio dell azienda calcolato al tasso ufficiale di sconto medio di periodo applicato al valore del capitale netto aziendale all inizio del periodo stesso ed agli apporti successivi (art.19, comma 1, legge regionale n.10 del 24 marzo 1997). 18 Secondo la tecnica della sterilizzazione il conto economico deve accogliere, tra i ricavi, un importo pari all ammontare degli ammortamenti relativi ai beni acquisiti grazie a specifici contributi in conto capitale, con la conseguenza che gli ammortamenti dei beni di cui trattasi non esercitano alcun impatto sul risultato d esercizio. 19 Vedasi precedente nota n

24 ed i costi capitalizzati 20, presenti invece nel conto economico allegato al bilancio di esercizio. Ferme tali premesse, si rileva che il risultato ottenuto nel 2007 rappresenta un peggioramento, rispetto alla corrispondente previsione, pari a %. Si osserva, pertanto, una incremento rispetto al 2005, quando lo stesso rapporto era pari a -137% ma, soprattutto, si prende atto del miglioramento in relazione al 2006, quando il peggioramento del risultato rispetto alla perdita prevista è stato del 308%. Il Collegio sindacale afferma di non aver rilevato gravi irregolarità contabili, tali da incidere sulla veridicità o sull equilibrio del bilancio di esercizio e di non aver suggerito misure correttive poi non adottate dall azienda. Quanto ai contributi in conto esercizio erogati dalla Regione a valere sul Fondo Sanitario Regionale ed iscritti nel bilancio economico preventivo, il Collegio dichiara la loro corrispondenza a quanto formalmente comunicato. Il Collegio dichiara, altresì: - che nel bilancio economico di previsione i costi della produzione sono stati stimati in modo congruo ed attendibile; - di essersi espresso favorevolmente sul bilancio economico di previsione e sul bilancio di esercizio; - che l Azienda non ha fatto ricorso a nuovo debito per il finanziamento degli investimenti, ed il divieto posto dall art.119, c. 6 della Costituzione è stato rispettato. Con particolare riferimento all indebitamento, il questionario chiede se il costo del debito (quota capitale e interessi) relativo all anno 2007 rientri entro il limite qualitativo del 15% delle entrate proprie correnti, ovvero entro il diverso limite previsto dalla normativa regionale 21. Il Collegio risponde affermativamente e, al successivo punto 4.1. dichiara una percentuale del 10,3%. Ciò ha suscitato le perplessità dell Ufficio di controllo, considerato che nel successivo prospetto (pag. 29) si dichiara espressamente che nel corso del 2007 l Azienda non ha fatto ricorso a forme di indebitamento e nei precedenti prospetti e non è stato dichiarato alcun importo relativo a mutui precedentemente contratti ed interessi passivi sui medesimi. Sul punto, pertanto, sono stati richiesti i necessari chiarimenti. Il riscontro, pervenuto in data 18 febbraio 2010, insiste sulla correttezza della percentuale dichiarata (10,3%), ed evidenzia un probabile equivoco del Collegio sul 20 Vedasi precedente nota n Art. 1, comma 664, della legge n.296/2006: Ai fini del rispetto del principio del coordinamento della finanza pubblica, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano autorizzano le proprie strutture sanitarie alla contrazione di mutui e al ricorso ad altre forme di indebitamento, secondo quanto stabilito dall art. 3, commi da 16 a 21, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, fino ad un ammontare complessivo delle relative rate, per capitale ed interessi, non superiore al 15% delle entrate proprie correnti di tali strutture. Le regioni e le province autonome sono tenute ad adeguare i rispettivi ordinamenti; è fatta comunque salva la facoltà di prevedere un limite inferiore all indebitamento. 15

25 tenore delle richieste del questionario, stante il riferimento all importo di ,78 per interessi e altri oneri finanziari di cui alla voce di costo proventi ed oneri finanziari del conto economico. Tale ammontare, secondo il bilancio di verifica, sembrerebbe invece imputabile pro quota - ad interessi passivi per debiti verso fornitori ( ,64), interessi legali ( ,55) e rivalutazione monetaria ( ,99). Non sono state fatte operazioni di gestione attiva del debito. - che in tutto il triennio non sono state richieste anticipazioni di tesoreria, pertanto non sussistono eventuali anticipazioni inestinte. Il saldo di cassa dell esercizio 2007, pari ad ,15, ha subìto un decremento sia rispetto al 2006 (- 43%) che, soprattutto, rispetto al 2005 (- 64%). Con riguardo al Rendiconto Tesoriere nel primo questionario pervenuto veniva dichiarato che il Tesoriere non aveva presentato il rendiconto all Azienda, la quale non ne aveva richiesto la compilazione poiché il tesoriere svolge solo servizio di cassa. Per effetto degli specifici chiarimenti richiesti al riguardo, dall ultimo questionario ricevuto il 18 febbraio 2010 risulta, invece, che il Tesoriere ha presentato il rendiconto all Azienda. Il Collegio ha trasmesso anche la convenzione per l affidamento e la gestione del servizio di cassa dell azienda unità sanitaria locale n. 4 di Lanusei, stipulata il 12 luglio 2005 ed avente scadenza il 31 dicembre 2006 (art.1), che impone al Cassiere numerose rendicontazioni periodiche(art. 12). La suddetta convenzione prevede, (art.20) l obbligo per il Cassiere di continuare il servizio anche oltre la scadenza in regime di proroga temporanea. Per il 2007 è stata disposta una proroga dal Direttore generale dell Azienda (deliberazione n.550 del 31 luglio 2007). Il collegio dichiara, inoltre, quanto segue: - che non esiste alcuna gestione sociale attribuita dai comuni; - che l Azienda non possiede partecipazioni in società; - di aver verificato che il sistema contabile (inventari dei cespiti e di magazzino, riconciliazioni fornitori ecc.) fornisce la ragionevole certezza che il bilancio o parte di esso non è inficiato da errori significativi; - di avvalersi, nella propria attività, dei risultati degli organi di controllo istituiti ai sensi del decreto legislativo n. 286/1999; - di aver verificato la regolare tenuta dei libri obbligatori e delle scritture contabili dell Azienda; - di non aver rilevato gravi irregolarità contabili ovvero cambiamenti di principi contabili con effetto significativo sul bilancio; - che il bilancio d esercizio non è stato sottoposto a certificazione contabile. 16

26 PARTE SECONDA 1 - QUADRO RIASSUNTIVO DEI RISULTATI ECONOMICI. La Tab. n.1 rappresenta l andamento del risultato economico nel triennio e dei principali aggregati che vi hanno concorso, nonchè lo scostamento fra previsioni e risultati dell anno ed il confronto del risultato 2007 con i precedenti esercizi. Conto economico Tab. n.1 Quadro dei risultati economici Es Es Es Risultato Risultato Risultato Previsione Diff.% ris./prev. Diff.% 2007/2006 Diff.% 2007/2005 Valore della produzione ,8 5,2 16,7 Costi della produzione ,4 4,4 6,6 Proventi e oneri finanziari ,9 85,0 99,4 Rett. di valore di attività finanz ,0 0,0 0,0 Proventi e oneri straordinari ,0-39,6-68,1 Risultato prima delle imposte ,0-21,3-74,0 Imposte e tasse ,2 6,2 21,0 Utile o perdita di esercizio ,4-12,0-61,7 Dalla precedente tabella può evincersi che durante il 2007 il valore della produzione è cresciuto, rispetto alla previsione, del 6,8%. Si rileva un incremento anche in rapporto ai risultati degli esercizi precedenti: + 5,2% rispetto al 2006 e + 16,7% in confronto al Per contro, risultano cresciuti anche i costi della produzione. La previsione 2007 ha registrato un incremento del 7,4%, mentre la crescita del risultato rispetto al 2006 è stata del 4,4%, e del 6,6% rispetto al Il risultato della gestione operativa 2007, cioè il saldo risultante tra valore e costi della produzione, ha registrato una perdita, pari a ,05. Risultato che, tuttavia, rappresenta un sostanziale miglioramento rispetto al precedente esercizio 2006 ( ,22). 22 E opportuno ricordare che l ampiezza degli scostamenti fra previsione e risultato 2007 dipende anche dal fatto che nel preventivo non figurano interessi di computo e costi capitalizzati (v. la trattazione nella parte prima, pag. 6).. 17

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