Coordinamento Per i Diritti dell Infanzia e dell Adolescenza

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2 È un coordinamento di 60 associazioni E strutturato su un livello nazionale e regionale Collabora con le istituzioni nazionali e locali Obiettivi del PIDIDA: promuovere la conoscenza e l applicazione della Convenzione internazionale sui Diritti dell Infanzia e dell Adolescenza ed i suoi protocolli opzionali; favorire l interazione tra le realtà che, a vario titolo, si occupano dell infanzia e dell adolescenza in Italia e all estero e promuovere lo sviluppo di una base culturale comune fondata sulla Convenzione (CRC) promuovere una cultura che favorisca la partecipazione dei bambini e degli adolescenti in tutti gli ambiti che li vedono coinvolti

3 Nasce nel 2000, come collaborazione tra alcune associazioni, per prendere parte al processo preparatorio alla Sessione Speciale dell Assemblea Generale delle Nazioni Unite dedicata all infanzia, facilitando la partecipazione di bambini e ragazzi. In seguito il Gruppo di lavoro sulla Partecipazione del PIDIDA Nazionale si è occupato di contattare e coinvolgere ragazze e ragazzi, portando la loro voce presso l Istituzione (Conferenze nazionali infanzia, Assemblea ONU, Comitato ONU di Ginevra, Presidenza della Repubblica, Garante Nazionale e Garanti Regionali, Regioni, Commissione Parlamentare Infanzia) Lavora nel senso della rappresentanza, approfondendo modalità e linguaggi che consentano di fare sintesi in termini significativi per amministratori e politici

4 Per portare la voce dei bambini e dei ragazzi propone l apertura di spazi in cui i ragazzi possano esprimersi di fronte e con le Istituzioni, attraverso: processi indiretti, come ricerche e sondaggi interlocuzione diretta elabora strumenti di lavoro con il contributo di adulti e ragazzi, per promuovere azioni partecipative metodologicamente condivise e rispondenti alla Convenzione ONU In particolare i riferimento è agli art. 12 e 13 della CRC, legati alla libera espressione dei ragazzi e dei bambini e alla loro consultazione su tutte le questioni che li riguardino Il diritto ad essere ascoltato è un principio fondamentale perché sia garantita la piena realizzazione anche di tutti gli altri diritti

5 Nelle ultime Osservazioni Conclusive del 2011 del Comitato Onu sui diritti dell infanzia, la partecipazione è una delle tematiche delle raccomandazioni: Introdurre una legislazione organica che stabilisca diritto del minorenne di essere ascoltato da attuarsi in tutti i tribunali, gli organi amministrativi, le istituzioni, le scuole, gli enti che si occupano di cura dell infanzia e le famiglie su tutte le questioni che lo riguardano Partecipazione quale tema individuato dalla stessa Raccomandazione della Commissione Europea Investing in children come uno dei tre pilastri. In essa si raccomanda di Adottare meccanismi che favoriscono la partecipazione dei minorenni processi decisionali che li riguardano. incoraggiare i minorenni ad esprimere pareri con conoscenze di causa e fare in modo che tali pareri siano debitamente presi in considerazione e influenzino le grandi decisioni che li riguardano

6 Progetto Partecipare, infinito presente partecipare è adesso e non domani, è stare nella relazione rispetto alle cose. Partecipazione nel presente quale messa in gioco nella quotidianità dei ragazzi, degli adulti e delle istituzioni la partecipazione come processo e non come evento o azione singola formazione, condivisione di buone prassi da sviluppare in ambito locale, secondo il contesto territoriale e gli ambiti di intervento di ciascuna associazione elaborazione di metodi e strumenti comuni di partecipazione da utilizzare nelle attività proprie di ciascuna delle associazioni Elementi essenziali del percorso: informazione e condivisione delle opinioni dei bambini e dei ragazzi

7 Processo - non un punto di arrivo né per i ragazzi né per gli adulti - che permette di crescere maggiormente autonomi e consapevoli e contribuisce al contempo a migliorare la qualità della vita in seno alla famiglia, nella scuola, all interno della comunità ed ha un effetto positivo sulla democrazia, favorendo il dialogo. I diritti sanciti dalla Convenzione: non ambiti di osservazione, ma identificati a partire dall'esperienza dei bambini e dei ragazzi. Cosa mi riguarda direttamente e quale opinione ho da esprimere in merito? Come lo esprimo, dove e a chi lo dico? Relazione con l'istituzione Autorità di garanzia (Garante nazionale infanzia e garanti regionali) come «amplificatori verso altre Istituzioni e ruolo chiave nella promozione della partecipazione» (C.G.2/2003)

8 Per una piena partecipazione sono necessari : tempi, metodologie, spazi e linguaggi adatti risorse economiche ed umane adeguate trasparenza e strumenti che mettano i ragazzi in condizione di essere informati, di farsi una propria opinione sulle questioni che li riguardano e di esprimere il loro punto di vista, se lo desiderano. Preparazione Informazione sui temi Esiti della consultazione

9 Le proposte: il governo individui luoghi per la consultazione e la partecipazione dei bambini e dei ragazzi, così come è importante che siano elaborati livelli essenziali sulla partecipazione coinvolgendo i soggetti istituzionali e del terzo settore i lavori dell Osservatorio Nazionale per l Infanzia e l Adolescenza prevedano specifiche azioni di promozione della partecipazione nel prossimo Piano Nazionale Infanzia, anche ascoltando direttamente gruppi di bambini e ragazzi

10 «Io mi fido di te se tu, Istituzione, ti fidi di me» Segretariato del Coordinamento PIDIDA Nazionale c/o UNICEF Italia, via Palestro ROMA Tel Fax

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