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1 Università degli Studi di Bergamo Corso di Laurea in ingegneria Edile A.A. 2014/2015 E6. Il rilievo: restituzione Corso Integrato di CONOSCENZA DEL COSRUITO STORICO Modulo di FONDAMENTI DI RESTAURO ARCHITETTONICO Prof. G. Mirabella Roberti

2 RESTITUZIONE 2 La RESTITUZIONE è l ultima fase del rilievo, costituita dalla rappresentazione grafica delle informazioni raccolte. Scopo della restituzione è la produzione di DOCUMENTI comprensibili anche da persone diverse dall autore. CARATTERISTICHE DEL DOCUMENTO GRAFICO 1. COMPRENSIBILITÀ 2. OGGETTIVITÀ 3. SEMPLICITÀ DI CONSULTAZIONE Per conferire ai documenti prodotti tali caratteristiche è necessario adottare opportune CONVENZIONI GRAFICHE riguardanti l organizzazione degli elaborati, il formato, le scale di rappresentazione, gli spessori delle linee, i simboli

3 NORME UNI PER IL DISEGNO L UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, è un associazione privata senza scopo di lucro, riconosciuta dallo stato e dall Unione Europea, che studia, elabora, approva e pubblica le norme tecniche volontarie in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario (tranne in quelli elettrico ed elettrotecnico). L UNI rappresentare l Italia nelle attività di normazione a livello mondiale (ISO) ed europeo (CEN). Le norme UNI non sono cogenti, ma il legislatore può far riferimento ad esse, attribuendovi un qualche livello di cogenza. 3 ESEMPI: UNI ISO 128: Disegni tecnici - Principi generali di rappresentazione UNI ISO 129: Disegni tecnici - Quotatura e indicazione delle tolleranze UNI EN ISO 9431: Disegni di costruzione - Zone riservate al disegno e al testo e riquadro delle iscrizioni sui fogli da disegno UNI EN ISO 5455: Disegni tecnici - Scale. UNI 7310: Cartografia urbana. Rappresentazione convenzionale di aggregati urbani storici prevalentemente caratterizzati da edilizia multipiana

4 FORMATO DEGLI ELABORATI 4 I formati normalizzati dei fogli della serie principale, designati ISO-A, sono caratterizzati da un rapporto tra i lati pari a 2. Questi formati si ottengono dividendo successivamente in due il lato lungo, a partire dal formato base ISO-A0, che misura 1189 x 840 mm. I formati speciali si ottengono allungando il lato corto di un formato comune. DOCCI M. GAIANI M. MAESTRI D., Scienza del disegno, Città Studi Edizioni, Novara 2011

5 SQUADRATURA La squadratura delimita l area del disegno con una linea continua. Le norme UNI forniscono indicazioni sullo spessore e la distanza dal margine del foglio. 5 DOCCI M. GAIANI M. MAESTRI D., Scienza del disegno, Città Studi Edizioni, Novara 2011

6 TIPI DI LINEE Linee diverse per tipo e spessore vengono utilizzate con significati differenti. 6 DOCCI M. GAIANI M. MAESTRI D., Scienza del disegno, Città Studi Edizioni, Novara 2011

7 TIPI DI LINEE Le norme UNI prevedono l utilizzo di 3 tipi di spessori, extragrosso, grosso e fine, con un rapporto 4:2:1. 7 TIPO DI LINEA Continua fine Continua fine con zig-zag APPLICAZIONE Limiti di materiali differenti in vista e in sezione Tratteggi Diagonali per l indicazione di aperture Linee con frecce su scale, rampe, superfici in pendenza Linee di richiamo Limite di viste parziali o interrotte Continua grossa Continua extragrossa Contorni o spigoli in vista di parti in sezione quando si utilizzano i tratteggi Contorni o spigoli in vista di parti in sezione quando non si utilizzano i tratteggi

8 TIPI DI LINEE Le norme UNI prevedono l utilizzo di 3 tipi di spessori, extragrosso, grosso e fine, con un rapporto 4:2:1. 8 TIPO DI LINEA A tratti grossa APPLICAZIONE Contorni nascosti Mista tratto punto fine Tracce di piani di taglio Assi di simmetria Linee di riferimento DOCCI M. GAIANI M. MAESTRI D., Scienza del disegno, Città Studi Edizioni, Novara 2011

9 TIPI DI LINEE 9 ESEMPI DI USO DEI DIVERSI TIPI DI LINEE (DE VECCHI A. FIANDACA O., Tecnica del disegno architettonico, Dario Flaccovio Editore, Palermo 1994)

10 TIPI DI LINEE 10 RINVIO A SEZIONI E VISTE VERTICALI (DE VECCHI A. FIANDACA O., Tecnica del disegno architettonico, Dario Flaccovio Editore, Palermo 1994) RINVIO A SEZIONI DI DETTAGLIO (DE VECCHI A. FIANDACA O., Tecnica del disegno architettonico, Dario Flaccovio Editore, Palermo 1994)

11 SCALA DI RAPPRESENTAZIONE 11 Prerogativa del disegno tecnico è rappresentare l oggetto attraverso un opportuno rapporto di riduzione o ingrandimento, detto SCALA DI RAPPRESENTAZIONE. SCALA 1:1000 1:500 1:200 1:100 1:50 1:20 1:5 1:10 1:20 APPLICAZIONE Planimetrie d insieme Piante, sezioni, prospetti Dettagli SCALA GRAFICA

12 QUOTATURA 12 Fissata un unità di misura, occorre quotare i disegni tecnici al fine di renderli inequivocabili, anche se il disegno è in scala, al fine di evitare l errore di graficismo ed eventuali errori di misura. Tutte le quote, i simboli grafici, le annotazioni devono essere posti in modo da poter essere letti dal basso o ruotando il foglio di 90 in senso orario. Ogni parte del disegno deve essere quotata una sola volta. Tutte le dimensioni devono essere espresse nella stessa unità di misura. Non deve essere necessario ricavare una dimensione da altre dimensioni. Non deve essere necessario rilevare una dimensione dal disegno. Il valore della quota deve essere posto parallelamente alla linea di misura, sopra di essa e in prossimità della mezzeria e non deve essere intersecato da alcuna linea.

13 QUOTATURA 13 ELEMENTI DELLA QUOTATURA (DE VECCHI A. FIANDACA O., Tecnica del disegno architettonico, Dario Flaccovio Editore, Palermo 1994)

14 QUOTATURA 14 DISPOSIZIONE DELLE QUOTE PER VALORI ANGOLARI (DE VECCHI A. FIANDACA O., Tecnica del disegno architettonico, Dario Flaccovio Editore, Palermo 1994) SEGNATURE PER QUOTE DI NATURA PARTICOLARE (DE VECCHI A. FIANDACA O., Tecnica del disegno architettonico, Dario Flaccovio Editore, Palermo 1994)

15 QUOTATURA 15 QUOTATURA IN SERIE E IN PARALLELO (DE VECCHI A. FIANDACA O., Tecnica del disegno architettonico, Dario Flaccovio Editore, Palermo 1994)

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