SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1)ENTE PROPONENTE IL PROGETTO: Arci Servizio Civile Nazionale Informazioni aggiuntive per i cittadini: Sede centrale: Indirizzo: Via Monti di Pietralata 16, Roma Tel: Fax info@ascmail.it Sito Internet: Associazione locale dell ente accreditato a cui far pervenire la domanda: Arci Servizio Civile Cesena Indirizzo: Via Ravennate 2124, Martorano di Cesena (FC) Tel: 0547/ cesena@ascmail.it Sito Internet: Responsabile dell Associazione locale dell ente accreditato: Oscar Evangelisti Responsabile informazione e selezione dell Associazione Locale: Oscar Evangelisti 2) CODICE DI ACCREDITAMENTO: NZ ) ALBO E CLASSE DI ISCRIZIONE: Albo Nazionale Ente di I classe CARATTERISTICHE PROGETTO 4) TITOLO DEL PROGETTO: LA CICALA E LA FORMICA 5) SETTORE ED AREA DI INTERVENTO DEL PROGETTO CON RELATIVA CODIFICA: Settore: Educazione e promozione culturale Area di intervento: Lotta all evasione scolastica e all abbandono scolastico Codifica: E08 6) DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE E/O SETTORIALE ENTRO IL QUALE SI REALIZZA IL PROGETTO CON RIFERIMENTO A SITUAZIONI DEFINITE, RAPPRESENTATE MEDIANTE INDICATORI MISURABILI; IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI E DEI BENEFICIARI DEL PROGETTO: Il progetto LA CICALA E LA FORMICA sarà realizzato dalla SCUOLA STATALE ANNA FRANK e dall'istituto PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI COMMERCIALI E TURISTICI CINO MACRELLI con le proprie sedi operanti nel comune di Cesena nell'ambito della lotta all evasione scolastica e all abbandono scolastico.

2 6.1 Breve descrizione della situazione di contesto territoriale e di area di intervento con relativi indicatori rispetto alla situazione di partenza: Il progetto di servizio civile La Cicala e la Formica interviene nell ambito delle scuole primarie e secondarie del Comune di Cesena, luoghi privilegiati di accoglienza e socializzazione per ragazzi al di fuori della famiglia e per questo naturali punti di partenza per una spontanea integrazione più ampia a livello territoriale. In particolar modo con tale progetto si intende agire su due diversi tipi di utenza: alunni stranieri ed alunni con disabilità. Tabella 1. Dati del territorio (Comune di Cesena) 1 Abitanti Comune di Cesena Abitanti fra i 0 e i 18 anni Famiglie del territorio Numero etnie presenti a Cesena 100 Numero totale iscritti nelle scuole di infanzia, primarie e secondarie di I e II grado Numero iscritti alunni stranieri da 0 a 18 anni 1230 Numero iscritti alunni disabili da 0 a 18 anni 288 Dalla tabella si evince che il numero di alunni stranieri e di alunni disabili insieme, costituisce circa il 9,5% della popolazione scolastica fra 0 e i 18 anni, sottolineando in modo evidente la necessità di contenere l alto rischio di emarginazione e di abbandono scolastico di questi ragazzi, considerati troppo spesso nell immaginario comune diversi. Il problema si rivela sempre più urgente, a causa del continuo aumento negli ultimi anni del numero di tali utenti in difficoltà nel territorio di Cesena, infatti la percentuale è cresciuta del 43% rispetto agli anni precedenti. La diversità che caratterizza la popolazione straniera e disabile, non si traduce in un analisi semplicemente quantitativa; da un punto di vista qualitativo, infatti, questa tipologia di utenti presenta al suo interno una differenziazione che tocca i diversi livelli socio-culturali. Basti semplicemente pensare ai differenti paesi di provenienza delle famiglie straniere in questione, che, nel solo territorio cesenate, raggiunge un numero pari a 10: 1 Bilancio sociale anno 2013 Comune di Cesena

3 Grafico 1. Numero di stranieri residenti nel territorio cesenate per cittadinanza 2 immettere grafico andamento popolazione cesena Un altro dato è fornito, più da vicino, proprio dall inserimento scolastico dei minori stranieri e disabili: questi, infatti, appaiono distribuiti in modo uniforme tra i diversi gradi di istituzione scolastica, dalle scuole dell infanzia a quelle superiori: Tabella 2. Alunni stranieri e disabili iscritti alle scuole del territorio cesenate nell anno scolastico 2010/2011 3/4.Allo stesso modo, all interno della popolazione disabile del territorio cesenate, coesistono Scuola n. alunni stranieri n. alunni disabili Per l'infanzia Primaria Secondaria di I grado Secondaria di II grado Totale patologie di diversa natura, che portano ad una differente comprensione dei bisogni: Tabella 3. Distribuzione delle macrocategorie di patologie nei disabili 0-64 anni AUSL Cesena 5 2Ufficio Statistica Comune di Cesena 3 Profilo della popolazione immigrata Ausl di Cesena 4 Proroga del Piano sociale di zona 5 Piano della salute Ausl Cesena n.< 18 Anni Anni Totale < 65 Anni

4 n. % n. % n. % Insufficienze mentali % % % Patologie psichiatriche 76 13% % % 55 9% % % Patologie organiche Patologie neuromotorie 42 7% % % Neoplasie 26 4% % % Disturbi dell apprendimento % 72 3% 257 8% Patologie sensoriali 32 5% 188 7% 220 7% Sindrome di Down 21 4% 89 3% 110 3% Sindrome epilettica 18 3% 97 3% 115 3% Altro 20 3% 144 5% 164 5% Totale % % % Appare chiaro che nel territorio cesenate la divisione tra utenti italiani da un lato, e stranieri e disabili, dall altro, non si mostra così netta e semplice. All interno dei gruppi più deboli, come si è visto, sono coinvolte numerose componenti individuali (si pensi solo a tutte le esigenze legate al vivere in contesti socio-culturali differenti), che intervengono ad aumentare il rischio di emarginazione e di abbandono scolastico che portano, di conseguenza, ad una visione più ampia del fenomeno integrazione, in particolare, nella fascia d età evolutiva. Le persone con difficoltà incontrano numerosi ostacoli nella loro storia scolastica e nella vita, con effetti a volte importanti sugli apprendimenti, che possono portare a situazioni critiche a livello psicologico, quali un sé scolastico negativo; da ciò consegue un basso livello di autoefficacia e scarsa fiducia in se stessi. Quando le difficoltà mettono in crisi la motivazione del bambino o del ragazzo, una buona relazione con i coetanei può essere fortemente motivante per vivere in maniera positiva la scuola. Spesso il successo scolastico esige un coinvolgimento pieno delle famiglie, un coinvolgimento che diventa elemento costitutivo dell'identità educativa di ogni ragazzo. Tra la scuola e la famiglia vi è una sorta di continuità educativa che promuove soprattutto la crescita personale e l'autostima del ragazzo, evitando spesso situazioni in cui l'unica soluzione è l'abbandono scolastico. Nel portare attenzione al fenomeno dell abbandono scolastico, correlato spesso al disagio sociale sia economico che culturale, una ricerca condotta dalla Provincia di Forlì-Cesena evidenzia che durante l anno 2012/2013 vi sono stati nel solo Comune di Cesena, circa 200 casi di abbandono, di cui il 10% riguarda i beneficiari diretti del progetto. Nonostante siano dedicate oltre ore di assistenza (bilancio sociale del Comune di Cesena anno 2013), sembra che questo fenomeno tenda ad aumentare. Di per sé, il disagio scolastico, inteso come fenomeno di emarginazione ed abbandono, non è un aspetto chiaramente quantificabile: è possibile, comunque, rendersene conto dall esperienza diretta di chi ha già lavorato in tale ambito. Chiunque, infatti, abbia avuto l occasione di trascorrere un periodo di tempo in una struttura scolastica, avrà sicuramente notato i singoli alunni, durante l intervallo delle lezioni, ai bordi del corridoio, spettatori di un film di cui gli altri compagni sono gli attori e che, in quanto tali, si mostrano quasi irraggiungibili. Capita, infatti, sovente che i compagni trovino più semplice ignorarli piuttosto che fare lo sforzo di coinvolgerli, sottovalutando e non comprendendo la loro condizione di disagio. Nell età adolescenziale, già complessa per sua natura, dove tutto è fonte di grandi emozioni, spesso si aggiunge una profonda difficoltà ad integrarsi con il gruppo dei pari, l incapacità di relazionarsi agli altri, così, diventa fonte di disagio anche in età adulta, con comportamenti che sono tendenti all isolamento. Da qui emerge l importanza di tutte quelle attività di gruppo svolte in classe durante l anno scolastico, ma anche durante il lungo periodo delle vacanze estive,

5 attraverso l opportunità di partecipare al centro estivo. Il rapporto con i coetanei a scuola e fuori dal contesto scolastico, può influenzare in maniera positiva o negativa l apprendimento stesso. Un contesto di classe e di gruppo non giudicante, cooperante, in cui vi è accettazione per la diversità, può essere utile per evitare situazioni di insuccesso e fallimento. 6.2 Criticità e/o bisogni relativi agli indicatori riportati al 6.1 Il disagio scolastico è un fenomeno complesso legato alla scuola, come luogo di insorgenza e di mantenimento, ma anche a variabili personali e sociali, come le caratteristiche psicologiche e caratteriali da una parte, ed il contesto familiare e culturale dall altra. Viene ad essere determinato dall interazione di più fattori sia individuali che ambientali e si esprime in una grande varietà di situazioni problematiche che espongono gli studenti in analisi, al rischio di insuccesso e disaffezione alla scuola. Il disagio scolastico assume varie forme, dalle difficoltà di apprendimento, basso rendimento rispetto alle capacità reali del soggetto, assenteismo, disaffezione, abbandono scolastico, fino a problematiche comportamentali quali difficoltà di attenzione e concentrazione. L abbandono scolastico si presenta in due modi differenti: nel primo modo rientrano tutte le manifestazioni che comportano una interruzione degli studi come risultato dell impossibilità di proseguire dovuta ai ripetuti fallimenti sul piano del rendimento, di un rifiuto nei confronti di una realtà fonte di emozioni negative e frustanti, oppure frutto di una scelta più o meno condivisa tra genitori e figli. Nel secondo, rientrano invece manifestazioni più sommerse di disagio. L alunno lamenta un senso di disinteresse, scontentezza, a volte circoscritto alla scuola, ma più spesso generalizzato ai vari ambiti della vita. In questi casi non si verifica un vero e proprio abbandono, ma un abbassamento del rendimento accompagnato da una scarsa fiducia nella propria capacità. Per questo il progetto di servizio civile La Cicala e la Formica, interviene rafforzando tutte quelle attività svolte per la prevenzione dell abbandono scolastico. CRITICITA /BISOGNI Criticità 1 Il principale ostacolo per l integrazione di tutti questi ragazzi in difficoltà è il diffuso atteggiamento, spesso inconsapevole, dei compagni di classe nei confronti della loro diversità. Criticità 2 L abbandono scolastico si presenta in forme differenti sul piano dell osservabilità, da forme più esplicite ed evidenti a forme più sommerse. E utile sottolineare che in situazioni di difficoltà e disturbi di apprendimento l innescarsi del disagio può portare all abbandono scolastico, in questa direzione un attenta opera di screaning precoce assume una valenza fondamentale sul piano della prevenzione. INDICATORI MISURABILI - Aumento della percentuale di minori stranieri e minori con disabilità (1496 unità nell anno scolastico 2012/2013, circa il 10% della popolazione minorile) nei quali le esigenze proprie dell età evolutiva si associano alla complessità di vivere in contesti socio culturali differenti tra loro (per esempio, scuola/famiglia). - 2 laboratori musicali e culturali realizzati; - 2 attività multiculturali di gruppo; - 1 laboratorio teatrale realizzato per i ragazzi diversamente abili; casi di abbandono scolastico; - 10% dei casi riguardanti i beneficiari del progetto; - Circa ore dedicate all assistenza scolastica ;

6 6.3 Individuazione dei destinatari ed i beneficiari del progetto: destinatari diretti Nello specifico, la presenza di alunni stranieri nel territorio è caratterizzata da una forte eterogeneità di etnie, culture, lingue e religioni, nonché dall atteggiamento predominante dei nuclei famigliari a rimanere fortemente legati al proprio gruppo, alle proprie origini, alla propria lingua; ciò è dovuto soprattutto al disagio di essere costretti ad emigrare e sentirsi improvvisamente immersi in una cultura estranea, con la quale si relazionano difficilmente a causa degli ostacoli comunicativi in ogni ambito quotidiano. E necessario pertanto che la scuola accolga, prima di tutto, questi ragazzi sradicati, facendoli sentire a proprio agio e dando loro la possibilità di valorizzare le loro capacità affinché possano sentirsi realizzati e gratificati dai loro piccoli grandi successi quotidiani. I principali strumenti per la maturazione di questa autostima saranno, allora, quelli comunicativi, conseguiti attraverso laboratori di prima e seconda alfabetizzazione ed attività di tipo interculturale e di cooperazione che facilitino lo scambio con i propri pari. I ragazzi diversamente abili, a causa della vasta tipologia di casi più o meno gravi di handicap sia fisico che mentale, necessitano supporti e percorsi di apprendimento specifici, dai tempi spesso sfasati rispetto a quelli della classe. Occorre quindi che la scuola preveda laboratori ed attività mirati alla valorizzazione delle capacità di questi ragazzi, alla loro accoglienza, riconoscimento e integrazione all interno del gruppo-classe e allo sviluppo, rafforzamento e miglioramento delle loro abilità organizzative, comunicative e di responsabilizzazione; l obiettivo finale risulta perciò quello di coinvolgere questi ragazzi e farli sentire sempre parte attiva, per accrescere la loro autostima e/o trasmettere loro la percezione di essere amati. Quanto alle loro famiglie, al contrario di quelle straniere, esse sono spesso molto presenti ed attive all interno dell organizzazione scolastica, contribuendo a migliorare l inserimento dei propri figli nel gruppo dei pari. Un altro percorso da prendere in considerazione è inoltre quello relativo ai ragazzi che presentano entrambe le difficoltà sopra descritte, ovvero la condizione di diversità etnica e linguistica e di handicap insieme. Si tratta di seguire particolarmente da vicino questi ragazzi e mettere a loro disposizione tutte le risorse possibili beneficiari indiretti La situazione interna alla popolazione scolastica, è sintomo di un fenomeno più ampio, legato a dinamiche che vanno oltre i confini della scuola. In primo luogo, sono le famiglie dei minori disabili e stranieri, che spesso costituiscono nuclei impermeabili, a necessitare di un apertura verso l esterno: il tempo dedicato alla cura dei propri figli è, spesso insufficiente, poiché si scontra con quello lavorativo. Oltre a ciò, spesso manca semplicemente la conoscenza di quelle strutture che operano in ausilio ai figli in difficoltà, sotto diversi punti di vista. La scuola stessa richiede di un continuo aggiornamento per ciò che riguarda le dinamiche legate allo sviluppo e alle esigenze proprie dell età evolutiva, nonché di rimanere in contatto costante con le famiglie dei minori in difficoltà. Per di più, l istituzione scolastica necessita di collaborazione anche con le organizzazioni che operano nel medesimo contesto di riferimento, in modo da costituire insieme una rete compatta di intervento su tutti i fronti del bisogno, proiettata verso l esterno, in ausilio all intero territorio. Per raggiungere un obiettivo comune di integrazione, che dai dati sembra più urgente, occorre procedere attraverso modalità, strumenti e percorsi differenti ma complementari Soggetto attuatore ed eventuali partners

7 Il territorio del Comune di Cesena comprende 72 frazioni fra le quali quella di San Giorgio (con abitanti ed è suddiviso in 12 quartieri, fra i quali il quartiere Centro Urbano (con abitanti) Cervese Sud ( con abitanti) e Fiorenzuola ( con abitanti). I soggetti attuatori del La Cicala e la Formica hanno le loro sedi in tali zone, dove l incidenza di alunni stranieri ed alunni disabili sembra essere maggiore rispetto a quella delle altre aree. La loro mission è quella di promuovere il cosiddetto diritto allo studio, interagendo con le varie istituzioni scolastiche (provveditorato agli studi, la provincia di Forli Cesena e la Regione) per favorire nei quartieri e nella frazione in cui sono ubicate le loro sedi, attività di integrazione primaria dei minori a rischio. Dei 79 Istituti scolastici del Comune di Cesena, le due scuole sotto descritte attraverso l offerta formativa proposta vogliono: - prevenire il disagio; - promuovere l accoglienza e l integrazione; - sviluppare e potenziare interessi, competenze ed attitudini; - favorire il coinvolgimento delle famiglie; - promuovere la capacità di scelta nella prosecuzione dell obbligo scolastico; SCUOLA MEDIA STATALE ANNA FRANK (Sede in Via Anna Frank, via Plauto, via San Giorgio) La scuola secondaria di 1 grado Anna Frank di Cesena è presente in un territorio variegato con una sede in città, una in una frazione abbastanza estesa e un'altra sede in una piccola frazione di campagna. La scuola Anna Frank, attualmente è costituita da 39 classi, distribuite su tre sedi: Via Anna Frank (16 classi con 374 alunni) ubicata nella zona di Sant 'Egidio, Via Plauto (17 classi con 382 alunni) a Cesena, Via San Giorgio (6 classi con 108 alunni) nella frazione di San Giorgio. Nell'anno scolastico gli alunni frequentati la scuola di primo grado sono stati 864, fra cui 75alunni stranieri (circa il 9%) e 33 alunni con deficit psico motorio (circa il 4%). Il maggior numero di alunni stranieri si concentra nella sede di Via Plauto, mentre il maggior numero dei ragazzi disabili si concentra nella sede di Via Anna Frank. Alla scuola è annesso il Centro Territoriale Permanente per l'istruzione e la formazione in età adulta, con corsi di alfabetizzazione e corsi di licenza media nelle sedi di Cesena, Cesenatico e Savignano sul Rubicone. Attraverso le esperienze formative offerte, la Scuola Media "Anna Frank" intende promuovere: lo sviluppo integrale della personalità degli alunni, potenziando ed incentivando le diverse intelligenze e capacità (logiche, linguistiche, operative, sociali, artistiche, motorie); la capacità di apprezzare, partecipare, elaborare valori di socializzazione; In questo senso l esperienza formativa intende offrire contributi culturali qualificati, rapporti, testimonianze, ma anche accompagnare i ragazzi alla progressiva assunzione di responsabilità personali e sociali, attraverso situazioni educative che esaltano la cooperazione e il protagonismo, anche attraverso l'organizzazione di laboratori teatrali con la collaborazione dell'associazione La Broza (cfr. box 24), a cui partecipano tutti gli studenti come il progetto La Scuola sul Palcoscenico. ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI COMMERCIALI E TURISTICI CINO MACRELLI L Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali e Turistici C. Macrelli opera da più di 40 anni nel territorio cesenate e da sempre ha qualificato la propria esperienza formativa attraverso una costante introduzione di innovazioni didattiche in stretto rapporto con la realtà locale, volto all'inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro ed universitario, nei settori amministrativo, aziendale e turistico.

8 L'Istituto Professionale Macrelli è costituito da 28 classi, con 643 alunni, di cui 115 alunni stranieri e 330 alunni disabili. l'istituto oltre a proporre un percorso didattico diurno, offre la possibilità a coloro che hanno abbandonato gli studi, di poter seguire un percorso didattico serale, fornendo un piano di offerta formativa adeguato alle esigenze di ogni alunno. Nell ambito delle possibilità concesse a favore dell'autonomia Scolastica, l Istituto Macrelli persegue le seguenti finalità: accrescere il livello d i scolarità e il tasso di successo scolastico; promuovere una adeguata preparazione professionale; sviluppare l'apprendimento delle lingue comunitarie; favorire la crescita umana e culturale dell'alunno. Con la realizzazione di alcuni progetti rivolti a tutti gli studenti ed in particolare agli alunni portatori di handicap, l'istituto Macrelli, in collaborazione con la Coop. Girasole (cfr. box 24) ha voluto promuovere, in questi anni, l'apprendimento musicale, con lo scopo di non precludere la possibilità a nessuno, di avvicinarsi al mondo della musica, utilizzando i suoi linguaggi e le sue forme, affinché vi sia una piena integrazione sociale di chi si trova in una situazione difficile. PARTNERS DEL PROGETTO Il Centro per la Pace Loris Romagnoli di Cesena promuove iniziative e attività contro una cultura di violenza e sfruttamento, tramite la ricerca, la formazione e l aggiornamento del personale della scuola e del mondo studentesco. L associazione opera anche come centro di documentazione, propone e realizza numerosi percorsi didattici rivolti al mondo scolastico di ogni ordine e grado, sui temi della pace, della salvaguardia dell ambiente,sulla multiculturalità, sulla non violenza, mediazione dei conflitti, sullo sviluppo equo-sostenibile, sull integrazione culturale e sociale e sui diritti umani. L Associazione culturale LA BROZA nata nel 1996, organizza spettacoli teatrali, portando in scena testi della tradizione popolare romagnola. Organizza annualmente rassegne di teatro romagnolo presso i teatri di Cesena. Inoltre, la compagnia teatrale dell associazione, organizza e realizza, in collaborazione dei plessi scolastici del territorio, alcuni laboratori teatrali rivolti ai ragazzi diversamente abili. Un progetto partito per realizzare azioni concrete, volte alla piena integrazione sociale e culturale, e al miglioramento della qualità della vita delle persone svantaggiate. La Cooperativa Girasole di Cesena è attiva dal 1998, con 130 soci lavoratori ed operatori del mondo dello spettacolo che si esibiscono in tutto il territorio provinciale. La cooperativa organizza nel territorio, eventi musicali, feste popolari, spettacoli vari collaborando con le diverse Amministrazioni pubbliche, enti, strutture sociali e culturali, realizzando momenti di intrattenimento rivolti ai cittadini. La Girasole tramite i propri operatori realizza specifici laboratori musicali rivolti ai bambini, per far conoscere la musica ed apprendere le nozioni di base per imparare a suonare alcuni strumenti musicali Indicazione su altri attori e soggetti presenti ed operanti nel settore e sul territorio Il contesto scolastico di cui si occupa il progetto è comunque limitato per il raggiungimento di un integrazione completa (dal singolo, alla famiglia, alla comunità), la quale si rivela estremamente complessa a causa delle sue molteplici sfaccettature, dei vari fattori che entrano in gioco e dell impossibilità di averne un riscontro immediato nel tempo. Anche le varie figure esterne di supporto a cui la scuola si appoggia fra cui ritroviamo alcuni centri allestiti e curati dal Settore Pubblica Istruzione del Comune di Cesena, coprono infatti solo alcuni ambiti della vita quotidiana dei ragazzi in difficoltà:

9 Il Centro per le famiglie: costituisce un punto di riferimento tra le organizzazioni, e l integrazione tra sociale, sanitario, pubblico e privato; offre sostegno ai ruoli educativi e di cura alle famiglie, nonché supporto psicologico alle famiglie con minori disabili nelle varie fasi di vita. Il Centro di Documentazione Educativa: si occupa della realizzazione di banche dati sui minori stranieri e con deficit; sostiene l apprendimento dell italiano L2 e lo sviluppo delle abilità di lettura/scrittura e di studio; promuove le relazioni positive tra culture d origine e quelle di arrivo; fornisce strumenti per la comunicazione tra scuole e famiglie. Lo Sportello Interculturale: promuove la cultura del dialogo e dell accoglienza; costruisce pratiche e strategie non etnocentriche; raccoglie materiali e percorsi didattici attivati nelle scuole e informazioni, documentazione e consulenza sui temi della disabilità; opera in rete con i servizi, le istituzioni e le associazioni presenti nel territorio per la promozione di un educazione interculturale. I Centri Educativi Pomeridiani (Arci Ragazzi, Garage, Bulirò, Villa Silvia, etc.): agganciano i ragazzi difficili nei luoghi di aggregazione attraverso interventi di animazione; promuovono l ascolto tra adolescenti; valorizzano il ruolo attivo dei ragazzi attraverso la partecipazione ad attività educative e socializzanti. Il Cerchio Magico: si interessa dell integrazione dei minori in difficoltà, per prevenire la dispersione scolastica; potenzia la collaborazione tra servizi sociali e servizi scolastici; promuove la partecipazione dei minori alla vita delle comunità locali. I Centri Estivi: offrono una maggiore consapevolezza alle famiglie sulle opportunità offerte dal territorio; svolgono attività di animazione a gruppi misti di ragazzi durante il periodo estivo; sostengono i minori con disagio facendoli partecipare attivamente alle attività. Occorre perciò che il territorio si impegni a cercare ed attivare nuove possibili risorse per il conseguimento di un obiettivo così complesso: la prevenzione del disagio attraverso il riappropriarsi dei valori fondamentali della persona nell ambito del proprio contesto socioambientale, affinché il processo di crescita di ogni individuo diventi un percorso basato sulla consapevolezza dell importanza dello star bene con sé e con gli altri. Il progetto di servizio civile La Cicala e la Formica ha pensato che l inserimento di giovani volontari in SCN come figure aggiuntive interne alla scuola, possa costituire, insieme ai supporti sopra citati, una soluzione ad hoc in questo vasto ambito. Il volontario, infatti, svolge, non solo un ruolo di affiancamento degli alunni in difficoltà durante la giornata scolastica, per ciò che riguarda il versante didattico e quello socio-affettivo, ma costituisce anche, per loro, un punto di riferimento alternativo. Da un lato, quindi, il volontario si pone come un supporto interno ed esterno alla scuola: interno, poiché si occupa, in collaborazione con i docenti, dei laboratori individualizzati e delle attività di gruppo, esterno poiché vuole essere il trait d'union fra il mondo della scuola e l'istituzione Comunale; ma, d altro canto, vista la sua giovane età, viene identificato, dai ragazzi in difficoltà, come figura a loro vicina, in grado di comprendere problemi e conflitti tipici della loro età di passaggio. In questo senso, potrà essere una guida positiva e allo stesso tempo un prezioso compagno di viaggio nel percorso di crescita di questi alunni in difficoltà, offrendo un ulteriore ed utilissimo supporto pratico-didattico, sia per i ragazzi che per gli educatori, collocandosi tra le due parti in modo neutro. Costituisce un prezioso occhio esterno capace di cogliere sfumature che potrebbero passare inosservate. La presenza del volontario si rivela un possibile canale di trasmissione di valori ed atteggiamenti positivi tra i ragazzi e le proprie famiglie, con la ricaduta sulla comunità in senso più ampio, per il raggiungimento del processo di integrazione che sembra essere uno dei bisogni sociali più urgenti del nostro territorio. 7) OBIETTIVI DEL PROGETTO: 7.1 Gli obiettivi di cambiamento generati dalle criticità e bisogni indicati nel 6.2: CRITICITA /BISOGNI OBIETTIVI

10 Criticità 1 Il principale ostacolo per l integrazione di tutti questi ragazzi in difficoltà è il diffuso atteggiamento, spesso inconsapevole, dei compagni di classe nei confronti della loro diversità. Obiettivo 1.1 Facilitare l'integrazione scolastica dei ragazzi in difficoltà affinché si sentano parte integrante della classe in cui sono inseriti e di conseguenza nella comunità. Criticità 2 L abbandono scolastico si presenta in forme differenti sul piano dell osservabilità, da forme più esplicite ed evidenti a forme più sommerse Obiettivo 2.1 Garantire attraverso il lavoro di rete fra le diverse istituzioni formative, la continuità della formazione affinché l'alunno in difficoltà possa essere il soggetto attivo del proprio percorso di crescita. 7.2 Gli obiettivi sopra indicati con gli indicatori del 6.2 alla conclusione del progetto OBIETTIVO Obiettivo 1.1 Facilitare l'integrazione scolastica dei ragazzi in difficoltà affinché si sentano parte integrante della classe in cui sono inseriti e di conseguenza nella comunità. Obiettivo 2.1 Garantire attraverso il lavoro di rete fra le diverse istituzioni formative, la continuità della formazione affinché l'alunno in difficoltà possa essere il soggetto attivo del proprio percorso di crescita. INDICATORI Indicatore 1.1. Valutazione capacità linguistiche e di attenzione dei ragazzi in difficoltà Indicatore 1.2. Presentazione del volontario al corpo insegnanti Indicatore 1.3. Tipologia e archiviazione di materiale didattico proposto agli alunni con difficoltà diviso per materia e livello di complessità Indicatore 1.4. Attività di socializzazione Indicatore 1.5 Percorsi personalizzati per facilitare la crescita scolastica Indicatore 1.6. Implementare la partecipazione ai giochi di gruppo nel contesto extrascolastico Indicatore 2.1. Monitoraggio del territorio Indicatore 2.2. Accoglienza nella scuola Indicatore 2.3. Collaborazione fra le scuole di I e II grado Indicatore 2.4. Sollevare e rassicurare le famiglie dai rischi e dalle difficoltà legate all'apprendimento, al disagio e all'integrazione. 7.3 Il confronto fra situazione di partenza e obiettivi di arrivo INDICATORI ex ANTE Ex POST Indicatore 1.1. Valutazione capacità linguistiche e di attenzione dei ragazzi in difficoltà Tipologia di disturbo e livello di gravità dei ragazzi portatori di handicap e difficoltà linguistiche ragazzi stranieri; n. 3 di ore, n.2 tipi di attività, n. 2 di spazi e materiale didattico per l'organizzazione dei laboratori; Incrementare del 50% gli incontri degli insegnanti di riferimento per valutare i disturbi dei ragazzi con disabilità e le capacità linguistiche dei ragazzi stranieri; Riconoscere la specificità dello studente per favorire l'integrazione fra il gruppo dei pari, accompagnamento dell'alunno in difficoltà nel

11 Indicatore 1.2. Presentazione del volontario al corpo insegnanti n. 1 di incontri con il personale di riferimento (Olp, insegnanti, operatori della scuola); n. 2 di incontri con i ragazzi in difficoltà e n.2 di incontri con i familiari; n. 1 di incontri con insegnanti di riferimento, volontari in scn e ragazzi in difficoltà; n. ore di formazione specifica con gli insegnanti di riferimento. percorso di apprendimento e integrazione. Allestimento di tre aulelaboratorio nella quale emerga la presenza di tutti gli alunni, con materiali, immagini e giochi che siano di facile utilizzo anche per i ragazzi in difficoltà (nel 2013 erano presenti solo due aree adibite a queste attività); (2 incontri ad inizio anno scolastico); Incrementare del 20% gli incontri fra i ragazzi in difficoltà, i volontari in scn e i familiari per lavorare in team con i docenti e per decidere insieme, i programmi, gli obiettivi da raggiungere; n. 3 incontri settimanali fra insegnanti di riferimento, volontari, alunni diversamente abili e/o alunni stranieri (quest'anno solo due settimanali); Effettuare incontri di formazione specifica durante la settimana scolastica (un incontro a metà settimana); Indicatore 1.3. Tipologia e archiviazione di materiale didattico proposto agli alunni con difficoltà diviso per materia e livello di complessità Indicatore 1.4. Attività di socializzazione mappa delle attività ad hoc proposte dalla scuola all'entrata dei volontari e quelle presenti alla fine dell'anno di servizio civile. Archiviazione dei materiali proposti. n. 2 di attività ludiche ed educative settimanali. n. 2 attività di socializzazione; n. di momenti di confronto; n. 2 attività interculturali da svolgere assieme al gruppo Semplificare del 50% l'apprendimento individuale per superare in modo graduale le difficoltà (I e II alfabetizzazione e facilitazione delle materie di studio). Reperimento e archiviazione del materiale didattico (anno precedente sono stati reperiti tre nuovi testi) per migliorare la metodologia didattica in corso. Sviluppo e supporto di attività educative e ludiche ad hoc per gli alunni. (2 in più rispetto all anno precedente) Implementare gli incontri con il gruppo dei pari (3 incontri settimanali); Frequentazione del gruppo dei pari anche al di fuori della scuola, durante la pausa

12 classe; estiva; Costruzione di progetti e attività interculturali con il gruppo classe, grazie anche ai laboratori interculturali promossi (n.3 laboratori)in collaborazione con il Associazione Centro per la Pace di Cesena (cfr. box 24). Indicatore 1.5 Percorsi personalizzati per facilitare la crescita scolastica n. 3 di azioni e strategie da applicare per costruire un clima di collaborazione e di aiuto reciproco; n. 1 di incontri con il personale adibito (psicologo, assistente sociale, insegnante di sostegno). Programmare ed attuare un percorso didattico su misura coerente con le competenze linguistiche dell'alunno in difficoltà; 4 incontri mirati, da svolgere durante il corso dell'anno per promuovere la capacità di autocontrollo, mediante la tecnica del contenimento; 3 Incontri con cadenza mensile fra operatori della scuola e volontari, per predisporre tecniche di comportamento, volte alla promozione dell'autostima. Indicatore 1.6. Implementare la partecipazione ai giochi di gruppo nel contesto extrascolastico Indicatore 2.1. Monitoraggio del territorio n. 20 di iscrizioni al centro estivo, n. 10 iscritti stranieri e 5 portatori di handicap; n. 3 giochi interculturali e giochi di apprendimento; n. 3 laboratori manuali; n. 260 di segnalazioni da parte dell'asl e del Centro Territoriale Educativo Permanente (CTP); n iscritti stranieri e portatori di handicap e numero totale di iscritti; tipologia richieste di assistenza pre e post scuola nel territorio e all'interno della struttura scolastica. Promuovere il processo di integrazione tout court attraverso giochi manuali e laboratori interculturali; Mappatura del gradimento totale dei ragazzi, dell'esperienza come processo di nascita di relazioni amicali; Maggiore integrazione nel territorio e nella comunità di appartenenza. Risposta all'80% delle richieste di inserimento; Mappatura del numero di iscritti e delle richieste di iscrizione attraverso un database, interno alla scuola, suddiviso per settori e adeguato alle esigenze di sviluppo della Struttura; Elaborazione del 100% dei dati relativi alle richieste di assistenza pre e post scuola nel territorio;

13 Indicatore 2.2. Accoglienza nella scuola Indicatore 2.3. Collaborazione fra le scuole di I e II grado n. 2 di attività di accoglienza nelle scuole; n. 1 di incontri tra le famiglie, gli insegnanti delle scuole successive e gli olp di riferimento; n. 1 di laboratori nelle scuole successive; n. 2 attività volte alla conquista delle abilità necessarie; informazioni tra gli insegnanti delle diverse scuole e gli olp di riferimento ( 1 incontro annuale); Monitorare la ricaduta positiva e durevole dell'integrazione dei ragazzi a scuola e sulle proprie famiglie, ampliando del 20% le attività di inserimento; Miglioramento della comunicazione scuola- famiglia (3 incontri durante l anno), sviluppando un'integrazione più ampia sul territorio, grazie al carattere potenzialmente continuativo del progetto; Individuare attraverso laboratori nelle scuole successive (2 laboratorio di orientamento), gli ambiti di formazione comuni (continuità negli obiettivi da proseguire). Promuovere una rete di attività volte alla conquista delle abilità necessarie per accedere alla scuola successiva con sicurezza e serenità; Implementare del 20% lo scambio di informazioni fra le diverse scuole facenti parte del progetto,sviluppando le capacità decisionali in rapporto alle opportunità che il territorio offre, in vista del progetto di vita. Indicatore 2.4. Sollevare e rassicurare le famiglie dai rischi e dalle difficoltà legate all'apprendimento, al disagio e all'integrazione. n. 3 di incontri tra scuola e famiglia; n. 1 di attività preposte per l'orientamento; Instaurare un'abituale comunicazione fra scuolafamiglia e coinvolgere le famiglie nelle attività scolastiche (almeno tre incontri mirati ad inizio anno e tre a fine anno scolastico); Supporto alle famiglie nella crescita e nel percorso di formazione del figlio, con l incremento dell 80% di attività volte allo sviluppo delle capacità di orientamento del ragazzo nella scuola, nella comunità e nel futuro; 7.4 Obiettivi rivolti ai volontari: - formazione ai valori dell impegno civico, della pace e della nonviolenza dando attuazione alle linee guida della formazione generale al SCN (vedi box 33) e al Manifesto ASC 2007;

14 - apprendimento delle finalità, delle modalità e degli strumenti del lavoro di gruppo finalizzato alla acquisizione di capacità pratiche e di lettura della realtà, capacità necessarie alla realizzazione delle attività del progetto e successivamente all inserimento attivo nel mondo del lavoro, a cominciare dai soggetti no profit; - fornire ai partecipanti strumenti idonei all interpretazione dei fenomeni socio-culturali al fine di costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile; - crescita individuale dei partecipanti con lo sviluppo di autostima e di capacità di confronto, attraverso l integrazione e l interazione con la realtà territoriale. Inoltre i volontari attraverso le attività pratiche del progetto potranno anche acquisire: - sapere ricercare conoscenze in campo ambientale (scientifiche, sociali, normative) - sapere interagire e relazionarsi con Enti e Istituti locali e nazionali coinvolti nelle tematiche ambientali; - sapere compiere azioni di vigilanza e protezione ambientale; - sapere formulare progetti, anche in base a bandi, gestirli e valutarli; - sapere collaborare in un lavoro di gruppo; - sapere riconoscere, in un contesto operativo reale, valutare i propri limiti, capacità e potenzialità; - sapere realizzare una campagna d informazione sub temi ambientali, centrate su conoscenza, difesa e valorizzazione del territorio; - sapere usare gli strumenti informatici per la raccolta di informazioni, l elaborazione dei dati, la comunicazione. 8 DESCRIZIONE DEL PROGETTO E TIPOLOGIA DELL INTERVENTO CHE DEFINISCA IN MODO PUNTUALE LE ATTIVITÀ PREVISTE DAL PROGETTO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A QUELLE DEI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE NAZIONALE, NONCHÉ LE RISORSE UMANE DAL PUNTO DI VISTA SIA QUALITATIVO CHE QUANTITATIVO: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Descrizione dell ideazione e delle azioni precedenti l avvio del progetto: Ideazione e creazione del progetto L'ideazione del progetto La Cicala e la Formica è avvenuta attraverso la costruzione di un percorso partecipato ed articolato, per arrivare a definire le linee guida degli interventi possibili per le scuole della nostra città, per i ragazzi e per le famiglie, affinché la prevenzione del disagio avvenga in uno dei luoghi più importanti della socializzazione primaria. Il progetto ha previsto due azioni coordinate e parallele, la prima avvenuta a gennaio/febbraio 2014 è stata la raccolta di dati statistici, il quadro numerico delle scuole cesenati, per avere una panoramica completa sulla presenza degli alunni disabili e stranieri. La seconda azione è stata quella di individuare gli obiettivi del progetto di servizio civile e la ricaduta sul territorio (descrizione nel box 6). Successivamente si è provveduto all'individuazione di 4 Operatori Locali di progetto che potessero sostenere le attività e di 4 formatori qualificati che potessero attivare un percorso di formazione specifica (box 40), atta a sostenere i volontari per tutto il percorso di servizio civile. Altresì, si sono individuati alcuni partners locali (cfr.box 24) che potessero sostenere il progetto, per le attività ludiche e culturali rivolte ai minori. In seguito si è pensato di strutturare la realizzazione del progetto nelle diverse fasi sotto riportate, affinché vi sia una completa attuazione degli obiettivi preposti (cfr.box 7). In riferimento all obiettivo: Facilitare l'integrazione scolastica dei ragazzi in difficoltà affinché si sentano parte integrante della classe in cui sono inseriti e di conseguenza nella comunità. Azione 1 Accoglienza ed osservazione L'alunno in difficoltà necessita più di ogni altro di una particolare attenzione educativa volta a realizzare un progetto individualizzato unitario che consenta un'esperienza scolastica di ampio

15 respiro. Le insegnanti hanno il compito di individuare i bisogni, predisporre nei modi, nei tempi e negli spazi l accoglienza dell alunno in difficoltà, mettendo a disposizione le proprie competenze per programmare i relativi percorsi individuali. ATTIVITA - Attività 1.1. Incontri fra i volontari in servizio civile, l'olp, l'insegnante responsabile degli alunni stranieri e l'insegnante di sostegno; - Attività 1.2 Incontri con gli operatori della scuola e gli insegnanti di riferimento del gruppo classe; - Attività 1.3 Conoscenza degli alunni disabili e degli alunni stranieri inseriti nella struttura; - Attività 1.4 Accoglienza dei ragazzi in difficoltà; - Attività 1.5 Osservazione dei comportamenti individuali e di gruppo; - Attività1.6 Individuazione e reperimento di materiale bibliografico di aiuto per l alunno in difficoltà. Azione 2 Interventi socio relazionali nel contesto scolastico ed extrascolastico Sono le attività volte a compiere una funzione di mediazione volta a prevenire e a contenere il disagio attraverso laboratori didattici che favoriscano l aggregazione del gruppo classe. ATTIVITA - Attività 2.1. Costruire progetti ed attività volti all'integrazione con il gruppo dei pari (in collaborazione con l Associazione Centro per la Pace, Associazione la Broza e Cooperativa Girasole (cfr box 24); - Attività 2.2. Attraverso le attività di laboratorio proposte, favorire l aggregazione del gruppo classe; - Attività 2.3. Prevenire e contenere il disagio e l'emarginazione; - Attività 2.4. Aumentare l autostima dei ragazzi in difficoltà per favorire la continuazione del percorso scolastico (prevenire insuccessi e gli abbandoni); - Attività 2.5. Sensibilizzare il gruppo classe attraverso argomenti riguardanti la diversità; - Attività 2.6. Preparazione degli spazi all interno dei centri estivi, proponendo attività ricreative che valorizzino i ragazzi in difficoltà in un contesto diverso da quello scolastico; In riferimento all obiettivo: Garantire attraverso il lavoro di rete fra le diverse istituzioni formative, la continuità della formazione affinché l'alunno in difficoltà possa essere il soggetto attivo del proprio percorso di crescita. Azione 3 Promozione dell orientamento e della continuità verticale tra gli ordini di scuola secondaria (I e II grado) attraverso l intervento della famiglia. Rientrano tutte le attività volte ad agire sulla costruzione di attività individuali attraverso il confronto diretto con la famiglia, attività che servono a determinare nuove dinamiche relazionali. ATTIVITA - Attività 3.1 Incontri fra operatori della scuola, famiglie e volontari in scn per predisporre tecniche volte alla promozione dell'autostima; - Attività 3.2 Supportare le famiglie nel percorso di formazione e crescita dei figli; - Attività 3.3 Costruzione di un percorso formativo per gli alunni in difficoltà; - Attività 3.4 Incontri con gli insegnanti delle diverse scuole per l'orientamento dei ragazzi; - Attività 3.5 Rafforzamento delle capacità di restituire il vissuto emozionale attraverso la verbalizzazione e l'ascolto; - Attività 3.6 Incontri con le famiglie dei ragazzi in difficoltà per valutare i percorsi futuri, attraverso la realizzazione di momenti di ascolto.

16 Azione 4 Progettazione di attività più coinvolgenti, promuovendo una metodologia di ricerca e di problem solving. La costruzione del percorso formativo avviene attraverso la consultazione di materiale in possesso della scuola, oppure attraverso la ricerca di nuove metodologie formative. Tale scelta metodologica consente sia la valorizzazione curriculum dell alunno, sia il confronto tra tutti gli attori impegnati nella realizzazione del percorso di integrazione (famiglie, insegnanti, volontari in scn, professionisti del sociale e dell'ambito sanitario). ATTIVITA - Attività 4.1 Organizzazione di attività di tipo laboratoristico, laboratori didattici, manuali e artistici (teatrali e musicali) in collaborazione con l Associazione Centro per la pace, Associazione La Broza e Coop. Girasole cfr nel box 24); - Attività 4.2 Potenziamento dell autostima e dell autonomia; - Attività 4.3 Consultazione materiale in possesso delle strutture scolastiche per organizzare l item formativo degli alunni in difficoltà; - Attività 4.4 Consultazione in itinere per valutare il percorso svolto e gli obiettivi raggiunti/da raggiungere; - Attività 4.5.Preparazione di attività individuali e di gruppo, favorendo la socializzazione; - Attività 4.6 Incontri con l olp di riferimento per sollevare le eventuali situazioni di disagio all'interno della struttura; - Attività 4.7 Allestimento di uno spazio, attraverso il confronto diretto con i genitori, all interno della scuola, nel quale l alunno in difficoltà possa sentirsi a suo agio. Cronogramma Azioni Ideazione sviluppo e avvio mesi x Obiettivo 1.1 Facilitare l integrazione scolastica dei ragazzi in difficoltà affinché si sentano parte integrante della classe in cui sono inseriti e di conseguenza nella comunità. Azione 1. Accoglienza ed osservazione Attività 1.1 x x x x x x x x Attività 1.2 x x x x x Attività 1.3 x x Attività 1.4 x x Attività 1.5 x x Attività 1.6 x x x x Azione 2. Interventi socio relazionali nel contesto scolastico ed extrascolastico Attività 2.1 x x x x x x x x x x x Attività 2.2 x x x x Attività 2.3 x x x x x x x x x x x Attività 2.4 x x x x x x x

17 Attività 2.5 x x x x x Attività 2.6 x x Obiettivo 2 Garantire attraverso il lavoro di rete fra le diverse istituzioni formative, la continuità della formazione, affinché l alunno In difficoltà possa essere il soggetto attivo del proprio percorso di crescita. Azione 3 Promozione dell orientamento e della continuità verticale tra gli ordini di scuola, attraverso l intervento della famiglia. Attività 3.1 x x x x x x Attività 3.2 x x x x x x x x x x x Attività 3.3 x x Attività 3.4 x x x x Attività 3.5 x x x x Attività 3.6 x x x Azione 4 Progettazione di attività più coinvolgenti, promuovendo una ricerca metodologica di problem solving Attività 4.1. x x x x x Attività 4.2 Attività 4.3 Attività 4.4. Attività 4.5 Attività 4.6 Attività 4.7 x Azioni trasversali per il SCN x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x Accoglienza dei volontari in SCN x Formazione Specifica x x x Formazione Generale x x x x x x Informazione e sensibilizzazione x x x x x x x Inserimento dei volontari in SCN x x Monitoraggio x x x x Azioni trasversali: Durante tutto il periodo di servizio civile, dalla formazione generale, (box 29/34) a quella specifica, (box 35/41), al monitoraggio (box 21 e 42), verranno inserite anche altre attività che permetteranno ai partecipanti al progetto di sviluppare le competenze poi certificate attraverso l Ente ASVI (box 28). I volontari del SCN saranno altresì coinvolti nelle azioni di diffusione e sensibilizzazione previste dal progetto (box 17). Il complesso di tutte le attività previste dal progetto aiuteranno infine i giovani a realizzare la finalità di contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani indicata all articolo 1 della legge 64/2001 che ha istituito il Servizio Civile Nazionale. 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

18 Azioni del progetto Professionalità Ruolo nell attività Numero Azione 1: Accoglienza ed 4 osservazione Azione 2: Interventi socio relazionali nel contesto scolastico ed extrascolastico Insegnante di sostegno Insegnante di riferimento alunni stranieri Tecnico informatico Bibliotecario Facilitatore Linguistico Operatori Associazione la Broza Maestro di musica della Cooperativa Il Girasole Operatore Associazione Centro per la Pace di Cesena Animatori dei centri estivi Azione 3: Promozione Insegnante di ruolo dell orientamento e della continuità verticale tra gli ordini di scuola, attraverso l intervento della famiglia. Hanno il compito di sostenere la conduzione di interventi quotidiani in risposta ai bisogni dei bambini Ha il compito di supportare i volontari nelle le ricerche via internet, per il sostegno e l'integrazione delle famiglie, facilitare ai ragazzi l'uso di programmi utili all'apprendimento. aiuterà i ragazzi a reperire il materiale necessario per la ricerca di testi mirati per le attività di integrazione. Si occupa dell'accoglienza. inserimento e formazione di persone straniere per quanto concerne la lingua e la cultura italiana, attivando tecniche di apprendimento semplificate. Organizzeranno in collaborazione con i volontari in Scn, alcuni spettacoli teatrali per favorire l'integrazione dei ragazzi in difficoltà all'interno del gruppo dei pari; Saranno affiancati dai volontari per la realizzazione di laboratori musicali; Sarà in relazione con i volontari in servizio civile nazionale per quello che riguarda l'adempimento sui laboratori sulla legalità e dei diritti dei cittadini. illustreranno ai volontari la realizzazione di giochi ed attività, volti all'integrazione. Ha il compito di definire i percorsi scolastici paralleli ai programmi ministeriali e al tempo stesso definire una programmazione differenziata, tenendo presente l'inserimento e il ruolo dei volontari Azione 4: Progettazione di attività più coinvolgenti, promuovendo una ricerca metodologica di problem solving Famiglie Psicologo Aiutano gli insegnanti ed i volontari a capire i comportamenti dei ragazzi nelle relazioni interpersonali. Indica la metodologia di insegnamento e comportamentale da assumere con il ragazzo in difficoltà; Numero non quantificabile poiché dipende dalla disponibilità delle famiglie stesse. 2

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