MATERIALI NATURALI IN EDILIZIA PER UNA CASA SANA

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1 2014 MATERIALI NATURALI IN EDILIZIA PER UNA CASA SANA a cura dei geom. Vincenzo Di Furia, Sonia Minicozzi, Ivano Luigi Ruggeri, arch. Amedeo Riccini Esperti in Edificio Salubre - 1

2 Le malattie legate alle costruzioni sono riconosciute dall Organizzazione Mondiale della Sanità, che invita ad una attenzione specifica nel recupero del patrimonio edilizio, avendo gli addetti ai lavori utilizzato materiali nocivi alla salute negli ultimi cinquanta anni. L inquinamento interno agli ambienti confinati è più allarmante rispetto a quello esterno e per la salvaguardia della salute dei cittadini è importante in edilizia porre attenzione ai materiali utilizzati. Il Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati ha inserito all interno della formazione continua obbligatoria, un percorso formativo, che consente ai tecnici di operare secondo le direttive europee, con ampi sbocchi lavorativi. I primi Esperti nella salubrità degli Edifici già operano sul territorio per rispondere alle necessità della committenza nelle costruzioni, nelle valutazioni, nelle consulenze, consci delle responsabilità civili, penali, disciplinari a cui sono esposti le varie figure che partecipano al processo edilizio, nella mancata informazione alla committenza dei rischi dovuti alla permanenza all interno degli ambienti insalubri. Vuoi diventare anche tu un Esperto come noi? Per ogni info: espertoedificiosalubre@libero.it 2

3 DI FURIA VINCENZO (GEOMETRA) Nato in Ariano Irpino (AV) il ed ivi residente alla contrada Acquazzuolo n.17,iscritto al collegio dei Geometri della provincia di Avellino dall anno 2009 al n MINICOZZI SONIA (GEOMETRA) Nata a Benevento il , iscritta al Collegio dei Geometri della Provincia di Benevento con il n dal 2007, con studio in Paduli (BN). RICCINI AMEDEO (ARCHITETTO) Nato a Ferentino (FR) il , recapito in Rieti via F. Palieri n. 58, iscritto dall anno 1986 all Ordine degli Architetti della Provincia di Roma col n RUGGERI IVANO LUIGI (GEOMETRA) Nato a Palazzolo S/O (BS) il iscritto al collegio geometri della provincia di Brescia dal 1997 al n Con Studio in Pontoglio (BS) vicolo Banzolini, 3

4 1 INTRODUZIONE La ricerca che abbiamo condotto è risultata il naturale compendio dei temi trattati nel 1 corso nazionale di Esperto Edificio Salubre, la cui partecipazione è stata da noi vissuta come un appassionante viaggio tra le possibili alternative alla costruzione tradizionale, praticabili nel contesto ambientale del nostro paese attingendo alle risorse del panorama produttivo italiano ed estero. In questo senso abbiamo ripercorso, affinandolo, il processo di sviluppo che ha portato l uomo da una vita nomade, in continuo movimento, ad abitare prima le grotte e le caverne, poi le capanne e poi in dimore sempre più progredite. Un processo in cui le conquiste nell abitare sono la testimonianza del suo grado di evoluzione, che oggi, quasi paradossalmente, torna ad ispirarsi ai materiali di più antico impiego come: terra, paglia, legno, bambù, che noi occidentali consideriamo alternativi, ma che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale (oltre 5 miliardi di persone) utilizza da sempre nella costruzione della propria abitazione. E stato ribadito come il cemento abbia preso piede nel XX secolo per la facilità del suo utilizzo e per le prestazioni, soprattutto in combinazione con il ferro, privilegiando in tal senso la praticità piuttosto che la qualità. E infatti difficile trovare un appartamento costruito negli ultimi 30 anni che non abbia problemi di muffa: viviamo in case poco salubri che richiedono un alto consumo di energia per riscaldamento e climatizzazione. Gli approfondimenti sui materiali naturali da costruzione, alla luce delle novità apprese durante il corso, ci hanno resi consapevoli, che esiste un altra faccia dell abitare, sempre più green. In edilizia infatti, avanzano tecniche e soluzioni in grado d interpretare la - 4

5 costruzione in un modo diverso. Che in sostanza è possibile costruire in un altro modo, mettendo d accordo eco sostenibilità, comfort, estetica e anche costi. Tanto per fare un esempio abbiamo scoperto la sostenibile leggerezza della paglia, che paglia può essere utilizzata per tamponare pareti di costruzioni solidissime. Ci siamo persuasi che è divenuto un doveroso impegno, soprattutto per gli addetti nel settore delle costruzioni come noi, riscoprire materiali, primordiali, ricchi di virtù: superecologici, facilmente reperibili, ottenibili senza dispendio di energia in quanto di scarto, altamente isolanti, semplici ma non banali se impariamo ad impiegarli in modo adeguato. 5

6 Un po di storia per capire 2 DALLA PREISTORIA ALLE CIVILTÀ MESOPOTAMICHE La preistoria è convenzionalmente intesa come il periodo della storia umana che precede l invenzione della scrittura, ovvero la storia documentata o registrata. Ma con preistoria si può anche intendere quanto definito nel Sistema delle tre età, il cui scopo è quello di creare una cronologia delle società umane che non hanno lasciato, appunto, alcuna testimonianza scritta. Secondo tale sistema, l umanità ha attraversato, durante la preistoria, tre tappe nel suo sviluppo. Tali tappe sono contraddistinte dall uso di tre differenti materiali, disposti lungo una scala evolutiva: la pietra, il bronzo, il ferro. Queste tre fasi prendono il nome quindi di Età della Pietra, Età del Bronzo ed Età del Ferro, distinguendo per le ultime due la Fase protostorica, sovente esclusa dalla preistoria in senso stretto. Esse vengono convenzionalmente suddivise, in prima approssimazione, come segue. FASE PREISTORICA, dominio delle tecniche litiche Età della pietra: Paleolitico Paleolitico inferiore Paleolitico medio Paleolitico superiore, fino a anni fa Mesolitico, uso di tecniche microlitiche, inizio domesticazione animale Neolitico, levigatura manufatti, progressivo abbandono nomadismo Età del rame, calcolitica o cuprolitica, si sovrappone al neolitico FASE PROTOSTORICA, in genere esclusa dalla preistoria in senso stretto Età del bronzo Età del ferro 6

7 Lungo tutto questo arco temporale la casa non ha avuto la funzione che comunemente gli viene attribuita. La vita si svolgeva prevalentemente all aperto, quindi l abitazione era utilizzata come riparo dalla pioggia e rifugio per la notte. Il suo scopo, pertanto, era: garantire impermeabilità e proteggere dal freddo notturno. Se si escludono i rifugi naturali (grotte, caverne, alberi frondosi etc.) utilizzati come riparo temporaneo, le capanne possono essere ritenute le prime forme architettoniche nate in età preistorica. Diverse per forma e dimensione, in relazione al luogo e alle modalità di utilizzo, le capanne fecero la loro comparsa quando l uomo imparò ad impiegare la pietra scheggiata come attrezzo da lavoro. Nel Paleolitico, le dimore per l uomo, cacciatore e nomade, erano in prevalenza capanne di tronchi (se viveva nelle foreste), tende di pelli o ricoveri scavati sotto terra (se viveva nelle steppe con bassa vegetazione), oppure grotte e capanne di frasche (se viveva in zone di pianura). In età Neolitica, con la trasformazione della vita dell uomo in senso stanziale per lo sviluppo dell agricoltura e dell allevamento, cominciano a formarsi i primi clan, le prime tribù, e, infine, i primi agglomerati di capanne realizzate con fango, canne, tronchi, vimini intrecciati e argilla: i villaggi. E in età calcolitica (età del rame), in particolare tra i popoli orientali, che si ha la prima trasformazione dei villaggi in città. Le capanne iniziano ad essere realizzate o in pietra laddove c è ampia disponibilità di questo materiale oppure in mattoni di argilla, cotta inizialmente al sole, poi nelle fornaci. 7

8 Fin dalle epoche più remote quindi l uomo, in relazione a quello che l ambiente gli offriva, fabbricò la propria casa e i propri oggetti, indifferentemente con materiali pesanti o leggeri, rigidi o elastici, duri o teneri, naturali o artificiali. Le grotte furono anche i luoghi dei primi rituali, in esse per superare le paure, si cominciò a comunicare, si formò il linguaggio, e la fede religiosa che alimenterà lo sviluppo di simboli che si protrassero nel tempo, connotando l edilizia successiva: nell orientamento degli edifici, nella posizione del focolare nell accesso alle case, ecc. Sui primi ripari costruiti è difficile fare ipotesi, ma sembra, da recenti ritrovamenti e dall applicazione di particolari metodi di rilevamento, come quello del carbonio 14, che le prime abitazioni risalgano a circa anni fa, a cavallo tra il Paleolitico e il Mesolitico. Sono i ripari dell uomo nomade, tende facilmente smontabili, semplici intelaiature in legno coperte da pellicce, cucite come indumenti, e ancorate al suolo con cavicchi di legno, ossa di mammut o corna di renna. Si può affermare quindi che nell uso della caverna si riscontrano prevalentemente motivazioni simboliche; nella tenda, invece, i primi tentativi di controllo ambientale. Da Reyner Banham, apprezzato critico e storico dell architettura,: Comportamento ambientale di una tenda: 1) la membrana devia il vento e ripara dalla pioggia; 2) riflette la maggior parte delle radiazioni, mantiene il calore interno, ripara da quello esterno; assicura l intimità. Tra le cose che l uomo ha prodotto con le risorse messe a disposizione dalla natura, persino quelle primitive possono essere complesse, poiché sono il prodotto di molte tecniche, derivanti da una pratica in uso da tempo. La complessità riguarda i 8

9 principi espressi nei dettagli dalla costruzione, la scelta motivata dei materiali e il modo di trattarli. Il tipo di struttura adottato dipende, sostanzialmente, dai seguenti elementi: natura dei materiali fruibili in loco; utensili e strumenti disponibili; fattori ambientali come la pioggia, il vento, la temperatura, ecc. osservazioni di tecniche già sperimentate; immaginazione e creatività. Queste dipendenze, le differenzazioni che ne scaturirono a livello regionale, lo stesso impulso a costruire, si rafforzarono con il passaggio da un economia di raccolta a una di produzione del cibo, e ciò specie nelle zone prive di ricoveri naturali (si pensi, ad esempio, a quanto accadde, in epoca Neolitica, nelle zone del crescente fertile, attorno al deserto arabo). Le più antiche forme di ricoveri, costruiti in maniera sistematica, non episodica, una volta superata la prima forma di vita nomade, rispecchia fortemente le peculiarità locali dell ambiente: legname e zolle erbose, nell Europa Settentrionale e nel Nord America; canne cementate col fango, lungo le rive dei fiumi (Nilo, Eufrate, Tigri); pietre sovrapposte a formare ricoveri, lungo il greto dei torrenti; l adobe e il mattone cotto, sulle alture di terra grassa (Assiria); la pietra sugli altipiani aridi, privi di argilla e di legno. Le ricostruzioni di questi primi avvenimenti sono difficili; molte cose si sono capite attraverso confronti etnografici tra i primitivi e gli odierni. Pur ritenendo che le due condizioni non sono del tutto sovrapponibili, dai confronti si sono ricavate diverse classificazioni delle condizioni e dei mezzi primordiali che in molti casi non sarebbero state possibili, come per le costruzioni in legno che per la loro deperibilità, sono giunte a noi solo in quantità minime. Le prime tracce di architettura in legno risalgono all inizio del Paleolitico superiore: uomini dediti alla caccia provano a costruire ricoveri in zone sprovviste di caverne naturali (XI millennio a.c.) 9

10 Tra i ritrovamenti di primi ricoveri si ricordano quelli della Russia meridionale, lungo il fiume Don e nella Germania settentrionale, nello Holstein: buche profonde circa ½ mt.; di mt. 4,5 x 5,5, circondate da pietre e zanne che presumibilmente tenevano una copertura tesa. Altri gruppi di buche con tracce di rivestimento in legno sulle pareti, in Siberia. In Europa, comunque, in questo periodo si usano soprattutto tende e abitazioni seminterrate. In Inghilterra, sempre in era Mesolitica, si usano piccole capanne stagionali ricoperte di frasche e grandi capanne in legno, isolate o in gruppi, e al tempo stesso abitazioni seminterrate. In tutti questi esempi restano molti dubbi sui tipi di copertura adottati, mentre si può essere certi che la difficoltà di realizzare le buche fece preferire terreni sabbiosi per l ubicazione degli insediamenti. In epoca Neolitica (circa a.c.), in Mesopotamia lungo le rive dell Eufrate e del Tigri, così come in Egitto lungo le rive del Nilo, compaiono capanne di pali rigidi, realizzate con legno di palma, intelaiati, chiuse con stuoie e intonaco di fango. Le strutture più solide si ebbero, comunque, sempre in periodo Neolitico, in Europa, dove le frequenti piogge suggerirono l adozione dei primi tetti a falde. Con l età del bronzo (3.000 a.c.) si effettuarono i primi lavori di carpenteria; le capanne diventarono case robuste, realizzate con tronchi e graticci, e intonaco di fango per colmare i vuoti. Si realizzarono portici antistanti la casa, che anticipano i megaron di Tirinto e di Micene (2 millenio a.c.). 10

11 In Età Neolitica con lo sviluppo dell agricoltura, poi, nascono i primi villaggi. Nello stesso periodo, nelle zone lacustri della Svizzera e della valle del Po, le palafitte. Tra l età del bronzo e quella del ferro, in Inghilterra, il legno fu molto usato nell architettura rituale e funeraria. Contemporaneamente la carpenteria continuò ad evolversi, grazie ai nuovi strumenti metallici. E le nuove tecniche ebbero tale sviluppo che finirono con l influenzare enormemente anche le realizzazioni in pietra (vedi Stonehenge). In età del ferro (intorno al a.c.) in Inghilterra e nell Europa continentale aumentò, per la quantità e qualità, l importanza dell uso degli attrezzi: seghe, asce, lime, punteruoli, sgorbie e coltelli, e alcune forme di tornio. Con la realizzazione delle prime tavole e di connessioni più efficaci si migliorarono le tecniche costruttive e le condizioni abitative: pareti meglio rifinite, pavimenti in tavole, porte montate su cardini, prime finestre ecc. Esempi particolarmente significati di questo periodo sono diversi tumuli ritrovati lungo la costa dell Olanda settentrionale; un villaggio lacustre in Polonia, a nord-est di Posnam; alcune capanne dell Italia settentrionale; tumuli funerari della Russia meridionale. In origine, l impiego della pietra per realizzare tombe, edifici per il culto e fortificazioni, fu ampio. La resistenza e la durevolezza del materiale hanno portato fino a noi esempi monumentali antichissimi: menhir, dolmen, nuraghi, templi, fortificazioni, esprimono chiaramente quanta importanza abbia avuto la pietra nelle costruzioni dei primi popoli. Da questi esempi è anche possibile comprendere come per lungo tempo vi fu una maggiore preoccupazione per i risultati estetico-simbolici che per quelli costruttivi. Il materiale che da sempre ha rivaleggiato con la pietra, sia per la realizzazione di opere grandiose che modeste, è il laterizio. Pur non essendo il primo e il più naturale, è senz altro un antichissimo mezzo di costruzione; certamente il primo materiale sintetico, il primo che ha avuto bisogno di una industria (nel senso latino di attività ). Proprio perché industriale e 11

12 prefabbricato, questo materiale porterà con sé e con l evoluzione della sua produzione i concetti moderni di industrializzazione e standardizzazione. Alcuni ritrovamenti, soprattutto in Mesopotamia dimostrano che fin dal 6 millennio a.c. si fabbricavano blocchetti simili ai nostri mattoni, fatti di fango o di argilla cruda, qualche volta miscelati con paglia o altro vegetale o sterco essiccati al sole. Il grande salto di qualità si ebbe quando in Babilonia, circa nel a.c., si produssero sistematicamente i mattoni cotti. Inizialmente, comunque, la carenza di combustibile ha limitato la loro produzione, il cui uso venne riservato ai plinti, alle pavimentazioni, agli impianti igienici e idraulici, cioè alle parti più sollecitate e più esposte. In seguito furono usati ai piani terreni delle abitazioni comuni; mentre per le residenze più importanti si usarono su larga scala: nei palazzi, negli ipogei, nelle porte trionfali, e nei grandi ziggurat (il cui interno è comunque di mattoni crudi). In periodo Assiro si fece grande uso, sulle facciate, di ornamenti vetrificati in mattoni cotti; come adesivo si usava il bitume. Un impiego su larga scala di mattoni smaltati con figure a rilievo caratterizzò l architettura babilonese dopo la caduta di Ninive ( a.c.). Si deve, comunque, precisare che la quasi totalità delle case di Babilonia furono realizzate di mattoni crudi, e così pure la tripla cinta di mura della città. I metalli, nella preistoria e nelle epoche antichissime, furono utilizzati nelle costruzioni per opere complementari o con funzioni statiche limitate. Rame e bronzo erano particolarmente noti in campo artistico e sin dalla preistoria, molto diffuso presso i Cretesi, i Miceni, gli Assirobabilonesi. 12

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14 3 CALCESTRUZZI E CEMENTI Il calcestruzzo, era conosciuto dai Romani probabilmente già dalla fine del III sec. A.C. I Romani inizialmente impiegavano come legante prevalentemente la calce aerea. Fino a quando il legante della malta era costituito soltanto dalla calce aerea, l'indurimento del calcestruzzo avveniva con estrema lentezza. A partire dal I secolo A.C. i romani iniziarono a sostituire la sabbia costituente la malta con la pozzolana o con il cocciopesto. Questi lo ottenevano aggiungendo alla calce la pozzolana, una pietra appartenente ai tufacei vulcanici alterati, che veniva prevalentemente cavata nella zona di Pozzuoli, ottenendo un legante che, miscelato con l acqua, diventava malleabile ad alta resistenza e rapido indurimento. Nel 1756 con John Smeton il calcestruzzo viene riscoperto, egli fabbrica la calce idraulica una malta che ha le stesse proprietà di una pietra molto dura, la pietra di Portland. Infatti egli utilizzo al posto della miscela calce - pozzolana, la prima calce idraulica da lui ottenuta dalla cottura di calcare contenente una discreta quantità (circa 11%) di impurezze argillose. Nel 1817, Louis Vicat studia scientificamente questo legante, ne scopre le grandi qualità e diventa così l inventore ufficiale del cemento. Nel1824 Joseph Aspdin realizzò il primo agglomerato idraulico cemento Portland. Il calcestruzzo è un conglomerato artificiale costituito da una miscela di legante, acqua e aggregati (sabbia e ghiaia) e con l'aggiunta, secondo le necessità, di additivi e/o aggiunte minerali che influenzano le caratteristiche fisiche o chimiche del conglomerato sia fresco sia indurito. Il cemento, è un legante idraulico, che miscelato con acqua sviluppa proprietà adesive (proprietà idrauliche). Il cemento nasce da materie prime di origine naturale: il calcare e l'argilla che, dopo essere frantumate, formano una farina composta dall 80% di calcare e dal 20% di argilla che viene macinata per ottenere il crudo. Il crudo, sottoposto ad una temperatura vicina ai C in forni rotativi, subisce alcune reazioni chimiche che lo trasformano in clinker. Dal clinker, macinato finemente e con aggiunte di gesso ed eventuali costituenti secondari che determinano le qualità del prodotto finale, si ottiene il cemento. La pasta cementizia o boiacca (cemento più acqua), viene impiegata come legante in miscela con materiali inerti come sabbia, ghiaia o pietrisco da origine a: nel caso in cui la pasta di cemento si misceli con un aggregato fino (sabbia) si ha la malta di cemento; - 14

15 nel caso in cui alla pasta di cemento si uniscano aggregati di diverse dimensioni (sabbia, ghiaietto e ghiaia), secondo una determinata curva granulometrica, si ottiene il calcestruzzo; nel caso in cui il calcestruzzo venga accoppiato con un'armatura costituita da tondini di acciaio, opportunamente posizionati, si ha il calcestruzzo armato o conglomerato cementizio armato (comunemente chiamato cemento armato). Il conglomerato cementizio armato, è formato da una pasta di cemento, sabbia, inerti e acqua a cui vengono aggiunti in opera dei tondini di ferro che lo rendono armato. Il conglomerato cementizio armato pur essendo uno dei materiali da costruzione più utilizzati in Italia, non è un materiale ecosostenibile e/o biocompatibile. Il calcestruzzo, infatti, inquina durante tutto l arco della sua vita. Sia la produzione, che la macinazione, che il degrado del costruito in calcestruzzo, provocano un eccessivo consumo energetico e un alta emissione di anidride carbonica. Inoltre il calcestruzzo trattiene l umidità, ha scarsa traspirabilità ed elevata conducibilità ed è facilmente aggredibile dagli agenti atmosferici. A causa delle difficoltà di posa in opera inoltre, nell impasto vengono sempre inseriti degli additivi che da un lato riducono il rischio di formazione di pori e facilitano lo scivolamento all interno delle casseforme, dall altro hanno un forte impatto ambientale. Per tali ragioni, parlando di costruzioni sostenibili è consigliabile, ridurne al minimo l utilizzo del calcestruzzo armato e preferire il cemento puro, che abbia assenza di radioattività e che non sia additivato in fase di produzione con materie provenienti da scarti di altre lavorazioni industriali o prodotti di sintesi. Oppure tentare con il cemento che assorbe la CO2 o con il calcestruzzo ricavato dal riso. Anche sul fronte ferro, ovvero tondini metallici, il calcestruzzo armato perde punti rispetto all acciaio. In un edificio in cui la presenza di parti metalliche è molto evidente, infatti, si verificano due fenomeni: l effetto Faraday e l effetto antenna. Il primo consiste nello squilibrio del campo elettromagnetico naturale proveniente dal suolo e dal cosmo, il secondo nell alterazione del campo elettromagnetico artificiale prodotto dalle linee ad alta tensione, dai trasmettitori radio e tv ecc. Fenomeni sono negativi perché determinano interferenze con il funzionamento cellulare degli uomini e degli esseri viventi in generale. Converrebbe preferire tondini in acciaio ad alta resistenza in modo da limitarne le quantità impiegate. Ancora meglio i tondini in acciaio inox che consente l eliminazione delle azioni di disturbo del campo elettromagnetico naturale. 15

16 4 CEMENTO PURO Il conglomerato cementizio armato pur essendo uno dei materiali da costruzione più utilizzati in Italia, non è un materiale ecosostenibile e/o biocompatibile. Il calcestruzzo, infatti, inquina durante tutto l arco della sua vita. Sia la produzione, che la macinazione, che il degrado del costruito in calcestruzzo, provocano un eccessivo consumo energetico e un alta emissione di anidride carbonica. Inoltre il calcestruzzo trattiene l umidità, ha scarsa traspirabilità ed elevata conducibilità ed è facilmente aggredibile dagli agenti atmosferici. A causa delle difficoltà di posa in opera inoltre, nell impasto vengono sempre inseriti degli additivi che da un lato riducono il rischio di formazione di pori e facilitano lo scivolamento all interno delle casseforme, dall altro hanno un forte impatto ambientale. Per tali ragioni, parlando di costruzioni sostenibili, se proprio non è possibile fare a meno del cemento armato è consigliabile ridurne al minimo l utilizzo del calcestruzzo armato, ad esempio realizzare solo le fondazioni in c.a., e preferire il cemento puro, che abbia assenza di radioattività e che non sia additivato in fase di produzione con materie provenienti da scarti di altre lavorazioni industriali o prodotti di sintesi. Infatti i cementifici, sono comunemente usati come "inceneritori" cioè come luogo di riutilizzo di materiali nocivi. In questi cementi entrano quindi, sostanze nocive di scarto industriale, metalli pesanti, sostanze radioattive (radon soprattutto). Pensiamo ad esempio al fatto che il colore grigio del cemento tradizionale non è naturale, ma deriva dalle loppe di altoforno, cioè dalle sostanze di scarto delle ferriere, che vengono macinate finemente ed aggiunte al cemento. I cemento puri in commercio hanno le caratteristiche del classico cemento grigio, non sono radioattivi e non contengono additivi provenienti da scarti di altre lavorazioni industriali o prodotti chimici di sintesi, un esempio è il cemento bianco prodotto dalla Italcementi Group. Il cemento bianco è un cemento Portland composito, a base di clinker, calcare e eventuali costituenti secondari, di altissima qualità per la purezza delle materie prime 16

17 impiegate e per lo specifico processo produttivo finalizzato alla riduzione dell inquinamento in fase di produzione e dall assenza di rischio di inquinare il prodotto finito. La famiglia Bianco Italcementi offre le tradizionali caratteristiche prestazionali e di durabilità dei leganti, le tipologie di cemento prodotto, conformi alla norma UNI EN 197/1, sono: 17

18 In particolare, L ITALBIANCO 52,5 R è costituito per il 95 % 100% di clinker bianco, mentre la restante parte è costituita da eventuali costituenti secondari. Gli altri tipi di cementi hanno un contenuto di clinker leggermente inferiore e altri componenti a seconda dell utilizzo. È impiegato per prefabbricazione pesante con o senza ciclo termico, getti di calcestruzzo che necessitino di scasserature veloci, strutture gettate in opere precompresse, strutture non precompresse in elevazione, getti faccia a vista con rilievi di inerti colorati, premiscelati speciali, malte e calcestruzzi colorati, elementi per arredo urbano, stucchi e sigillature, pavimentazioni di pregio. Oltre al cemento puro sarebbe consigliabile utilizzare al posto dell armatura d acciaio un acciaio austenico, che è amagnetico, è anche diamagnetico, cioé non modifica il campo magnetico presente ed è inossidabile. Il problema di questo tipo di intervento è il costo; l'acciaio austenitico costa infatti circa 8 volte in più del ferro comune. 5 CEMENTO FOTOCATALITICO Le principali sostanze organiche ed inorganiche presenti nell atmosfera e responsabili dell inquinamento atmosferico sono il biossido di azoto (NOx), le polveri sottili (PM10) ed i composti organici volatili (VOC) tra cui il benzene che è uno dei più pericolosi. Tali sostanze molto pericolose per la salute, in base all esposizione e alla quantità assunta possono compromettere le funzioni polmonari ed aumentare i rischi di patologie respiratorie, alcuni possono provocare episodi di intossicazione acuta e anche la morte ed altre come il benzene hanno proprietà cancerogene. La fotocatalisi è un fenomeno naturale per cui una sostanza (fotocatalizzatore: composto metallico quale diossido di titanio, ossido di zinco, ossido di cerio, ossido di zirconio, ossido di stagno, solfuro di cadmio, solfuro di zinco) attraverso l'azione della Illustrazione della reazione fotocatalitica luce, naturale e/o artificiale, attiva un processo ossidativo che trasforma, più velocemente, sostanze organiche e inorganiche nocive in composti assolutamente innocui. In altre parole il fotocatalizzatore accelera la decomposizione degli inquinanti evitandone l'accumulo. 18

19 Il principio fotocatalitico è applicato a cemento, vetro, ceramica, pitture, intonaci o manufatti antismog ed ha anche un effetto antisporcamento soprattutto se le superfici sono lisce e poco porose. Infatti lo sporco è rappresentato dalle semplici polveri che usano le molecole organiche per aggrapparsi alle superfici, la fotocatalisi elimina le molecole organiche le quali venendo a mancare diminuiscono l aggrappo delle polveri e l asportazione è facilitata. I materiali da costruzione realizzati con tale principio contribuiscono ad abbattere diversi inquinanti atmosferici, quali le polveri sottili, gli aromatici policondensati, gli ossidi di azoto, l'ossido di carbonio e di zolfo, la formaldeide ovvero tutte le sostanze che ritroviamo in aria a causa del traffico veicolare, degli impianti di riscaldamento e a causa dei materiali edili e non, presenti negli edifici, trasformandoli in composti innocui per la salute dell uomo e dell ambiente. La fotocatalisi avviene anche in condizioni meteorologiche avverse, quali precipitazioni, non è soggetta a consumo e quindi esaurimento, e la durabilità delle applicazioni cementizie fotocatalitiche non differisce da quella dei cementi standard. I cementi fotocatalitici sono di colore bianco e grigio, mantengono inalterate le caratteristiche fisiche-meccaniche dei calcestruzzi tradizionali, hanno una straordinaria brillanza e sono autopulenti. Altri colori possono ottenersi con l aggiunta di pigmenti colorati. I prodotti cementizi fotocatalitici possono essere impiegati per strutture orizzontali ( pavimentazioni in calcestruzzo o masselli autobloccanti, rivestimenti di pavimentazioni e strade, tegole in calcestruzzo, etc.), per strutture verticali ( Intonaci 19

20 interni ed esterni, pitture murali cementizie, elementi di rivestimento, etc.) e gallerie (vernici cementizie, pannelli in calcestruzzo, rivestimento di strade in asfalto, etc.) I prodotti cementizi fotocatalitici sono deodoranti, con la decomposizione degli inquinanti a base di zolfo e azoto prevengono la formazione di muffe e cattivi odori. Sono antibatterici, in quanto riducono i batteri e i funghi che attaccano le superfici in calcestruzzo e sono autopulenti, in quanto i sali e i nitrati che provengono dalla decomposizione degli inquinanti atmosferici vengono facilmente allontanati dalla pioggia e dal vento. Inoltre hanno le stesse prestazioni fisico-meccaniche inalterate dei pavimenti realizzati con altri tipi di cemento In condizioni ottimali, mq di pavimento fotocatalitico puliscono, in 10 ore di sole, metri cubi di aria. 6 CALCESTRUZZO RICAVATO DAL RISO I chicchi di riso, o meglio gli scarti della loro lavorazione, come dimostrato dagli studi e dalle ricerche ancora in atto, possono essere d aiuto per realizzare un particolare tipo di cemento sostenibile. La lolla, o pula di riso, cioè quella pellicola che ricopre i chicchi quando sono sulla pianta, è ricca di ossido di silicio, elemento fondamentale nella composizione del calcestruzzo e attualmente è uno scarto della lavorazione del riso. Questo scarto potrebbe essere recuperato e utilizzato per la composizione del conglomerato cementizio sostenibile. Gli studi e ricerche dimostrano che la lolla, scarto della lavorazione del riso, sottoposta ad un processo di combustione (cottura ad 800 C in fornaci prive di ossigeno) è in grado di dar luogo ad una pula di riso priva di carbonio, ricavando un prodotto che è praticamente silicio puro. I ricercatori texani che si occupano della ricerca, sostengono che il 20% del cemento tradizionale potrebbe essere sostituito con questo che, tra l altro, offre anche una maggiore resistenza a corrosione. 20

21 7 MATERIALI PER STRUTTURE IN ELEVAZIONE Tufo Di origine vulcanica è adatto alle costruzioni perché facilmente lavorarabile ed inoltre è un buon materiale Termoisolante,anche se in alcune zone dove viene estratto può avere tracce di radioattività e di Radon. La sua struttura macroporosa lo rende molto interessante dal punto di vista termo igrometrico e per le proprietà di abbattimento acustico, anche se questo comporta in una sorta di fragilità strutturale che porta il materiale a sfarinarsi. Vi sono vari tipi di tufo: giallo, grigio e nero (sorrentino) o pipernino. Il tufo giallo è più compatto ed omogeneo. Il tufo locale invece veniva ricavato a mano staccando dai costoni grossi blocchi usando cunei e picconi. I blocchi venivano poi squadrati nella misura desiderata. Il cuneo veniva inserito nelle fessure della cava, poi con un martello si colpiva più volte, finché non cadeva un blocco. Preso il pezzo di tufo, con degli utensili tipo asce si cominciava a far prendere la forma al blocco. Una persona esperta nella lavorazione riusciva a produrre anche 40 pietre (conci) ben squadrate al giorno che di norma misuravano circa cm. 20x20x20. La squadratura non era precisa perché eseguita a mano con apposite asce a taglio largo. Circa 40 anni fa l'estrazione del tufo è cessata. Oggi non si estrae più artigianalmente, ma industrialmente. Il tufo oggi prodotto viene tagliato con apposite apparecchiature in blocchi di 24 cm. di lunghezza, 12 di larghezza e 40 di profondità. I banchi di tufo non sono facilmente visibili in superfice perché coperti da strati di terreno. Abbiamo in Italia interi paesi costruiti sul, nel e col Tufo come ad esempio Calcata in provincia di Viterbo. Il degrado del tufo è strettamente connesso alle proprie caratteristiche fisiche. La peculiarità del tufo è, senza dubbio, la presenza di microporosità, che ne fa un materiale dal consistente potere isolante, oltre a dotarlo di caratteristiche termoigrometriche non indifferenti. - 21

22 La presenza di questi pori, infatti, garantisce n ottimale traspiranza della muratura che, seimpacchettata, come troppo spesso avviene, in paretine di betoncino armato, viene a mancare e ad essere annullata. In generale, tutte le lavorazioni che necessitano di acqua, non sono indicate per la protezione dei paramenti murari in tufo. L'acqua, infatti, rimanendo imprigionata nel tufo e non riuscendo ad evaporare, inizia un processo che porterà a fenomeni di sfaldamento e deterioramento. Le cause di degrado del tufo sono quindi collegate alla porosità del materiale che, con processi degenaritivi, producono un'iniziale pulverulenta de coesione e permeazione all acqua. A seconda dello stato di degrado bisognerà intervenire con azioni volte al consolidamento, idrofobizzazione, rivestimento a mezzo di intonacature traspiranti. Solitamente una muratura di tufo ammalorata e bisognosa di un intervento di consolidamento e risanamento, si presenta sconnessa e priva di malta tra i conci. L assenza della malta di allettamento è determinante per l inizio del degrado del tufo. Inizia infatti, il fenomeno della polverizzazione, fonte di decoesioni superficiali e sgretolamento del materiale. Pietra naturale Le pietre naturali sono i primi materiali da costruzione usati nella storia, oltre al fascino di esistere da milioni di anni hanno caratteristiche di resistenza, compattezza e durata che le rendono superiori ai prodotti di fabbrica: le Piramidi, Stonehenge, il Colosseo, le cattedrali, i terrazzamenti della Valtellina sono tra le tante testimonianze viventi di tale superiorità. In tutte le culture antiche e moderne alle pietre e' stato attribuito un significato magico tanto che tuttora alcune di queste vengono venerate come divine, il termine pietra stesso e' sinonimo di eternità e di uomo tanto da aver dato origine a nomi propri di persona. 22

23 Possiamo analizzare di seguito 10 buoni motivi per costruire un abitazione in pietra naturale; La pietra naturale affascina. La pietra è un prodotto naturale, le cui particolari proprietà sono determinate dal tipo di minerali e dal modo con cui sono legati tra loro. La pietra naturale riveste una posizione importante tra tutti i materiali per l edilizia:i componenti in pietra naturale sono esemplari unici, che possono essere combinati l uno con l altro o con molti altri materiali. La pietra naturale non è uniforme come un prodotto industriale, ma rivela la storia delle sue origini. La pietra naturale è ecologica. La pietra naturale è un materiale da costruzione che si trova praticamente in forma finita. Non occorre in effetti alcuna energia per la sua fabbricazione. Solo l estrazione 23

24 e la lavorazione richiedono consumo di energia, ma si tratta di piccole quantità a confronto con altri materiali da costruzione. La pietra viene per lo più estratta da piccole cave senza operazioni che facciano uso di esplosivi in modo rilevante. I residui della lavorazione della pietra possono essere utilizzati direttamente per il parziale riempimento delle cave dalle quali viene estratta. Nel ciclo di estrazione, lavorazione e smaltimento della pietra naturale non viene sprecato nulla. La pietra naturale è compatibile con l ambiente La pietra naturale non contiene sostanze contaminanti che possono danneggiare la salute. La pietra naturale può essere utilizzata con sicurezza per aree in cui vengono 24

25 trattati alimenti. Non è combustibile e non può rilasciare sostanze pericolose per la salute in caso di incendio. La pietra naturale è varia. Nessun altro materiale da costruzione ha tanti diversi colori e strutture come la pietra naturale. Le diverse finiture della superficie rendono questa varietà praticamente illimitata. Spesso le pietre naturali vengono scelte per il loro aspetto gradevole e per le loro qualità tecniche. La pietra naturale è disponibile in una varietà di colori, strutture e tessiture. La pietra naturale è personalizzabile. Le pietre naturali sono estratte in grandi blocchi e tagliate dalle aziende di lavorazione della pietra naturale alle dimensioni volute. Le dimensioni delle lastre in pietra naturale hanno come unico limite le dimensioni dei blocchi originali e non ci sono misure standard determinate dal produttore. Le dimensioni possono essere adattate caso per caso per soddisfare le esigenze di pianificazione. Può essere fornita qualsiasi forma desiderata, non soltanto lastre quadrate o rettangolari. La pietra naturale invecchia bene. Mentre l aspetto di molti materiali da costruzione si deteriora nel corso degli anni, la pietra naturale mantiene la sua patina originale che non compromette la sua bellezza. Anche la pulizia della pietra naturale è facile e poco costosa. È possibile molare e riportare alle condizioni originali anche coperture di pavimenti in pietra naturale vecchie di secoli. La pietra naturale è tridimensionale. È possibile produrre le pietre in qualsiasi forma solida voluta oltre che in qualsiasi dimensione di lastra. Si ottengono effetti interessanti di luci e ombre scavando solchi e scanalature nelle superfici della pietra. 25

26 La pietra naturale ha un prezzo interessante. Se si considera il costo dei materiali da costruzione su una vita utile di trent anni o più, ricerche indipendenti hanno dimostrato che la pietra naturale non costa più dei materiali sintetici confrontabili. I costi relativamente elevati per l investimento iniziale sono compensati dai costi contenuti di manutenzione e da una lunga vita del prodotto. La pietra naturale è conveniente da un punto di vista delle proprietà fisiche. La pietra naturale ha una buona conducibilità termica e una grande capacità di immagazzinare calore. Utilizzata come materiale per facciate assorbe il calore irradiato dal sole ed evita il riscaldamento indesiderato degli edifici. Le prove eseguite indicano un fabbisogno di kwh/m2 per edifici a più piani con facciata in pietra contro un fabbisogno di kwh/m2 per il riscaldamento e il raffreddamento di facciate realizzate in vetro. La pietra naturale ha una lunga durata. I valori elevati di resistenza di molte pietre naturali hanno conferito a questo materiale da costruzione la fama di avere durata illimitata. Soltanto gli acciai cosiddetti inossidabili, che hanno un costo elevato di produzione,hanno una durata analoga a quella della pietra naturale. La pietra naturale è anche il materiale per pavimentazione più a lunga durata e con il valore di abrasione più basso. Le coperture in granito o in pietre dure dello stesso tipo mostrano difficilmente segni di usura anche dopo essere state utilizzate per decenni. 26

27 - 27 Laterizi

28 I laterizi sono materiali artificiali da costruzione (UNI EN Termini e definizioni ), di prestabilite dimensioni, ricavati dalla cottura di argille con qualità variabili di sabbia,ossido di ferro, carbonato di calcio. Comprendono una vasta gamma di prodotti, che può essere suddivisa in tre categorie: 1) Materiali laterizi pieni: principalmente il mattone ordinario, i mattoni pressati, le pianelle da pavimentazione etc. 2) Materiali laterizi forati: mattoni forati, tavelle, tavelloni, forme speciali per solai. 3) Materiali laterizi da copertura: tegoli piani, coppi e pezzi speciali di varia forma. L industria considera per l argilla, due caratteristiche: la plasticità e la refrattarietà. La plasticità dipende dal modo in cui sono ripartiti i costituenti dell argilla. Può essere modificata cambiando le proporzioni della composizione che si vuol ottenere. La refrattarietà si determina tramite prove di laboratorio per stabilire la capacità delle argille di supportare varie temperature, senza rammollire, fenomeno che deve avvenire al di sotto dei 1200 C. Le argille fusibili, con temperature di cottura sui C, sono le più comuni, le più colorate, e servono per la produzione dei laterizi, Il colore dei mattoni risulta più o meno rossastro tendente all ocra in funzione della quantità di ossidi di ferro presenti nell impasto. Tuttavia non influisce sulla resistenza meccanica dell elemento. I laterizi, così pratici per la loro leggerezza, resistenza,facilità di lavorazione, ed anche costo modesto, sono ancora oggi alla base di molti sistemi costruttivi. - 28

29 Tipi e dimensioni: Il mattone pieno Con questo termine si indica un elemento a forma di parallelepipedo di larghezza circa il doppio dello spessore e di lunghezza circa il doppio della larghezza. Le norme unificate (UNI 5628/65) assegnano allo spessore 5,5cm, alla larghezza 12 cm,ed alla lunghezza 25 cm. Le misure del mattone dall epoca romana ad oggi, hanno subito variazioni limitate. Possibili diversità si possono riscontrare confrontando le varie zone d Italia, anche se la larghezza del mattone (testa) non e mai stata superiore a cm 14. Infatti, il mattone, va murato con una mano sola, e fino a tale limite la mano dell uomo può agevolmente afferrarlo e posarlo in posizione corretta (per il medesimo motivo il peso del mattone non deve essere superiore ai 3 Kg.). Si può affermare che il mattone è l elemento perfetto nella tecnica del costruire, per le infinite possibilità di applicazione, per le misure ideali e per il giusto peso. Il mattone rappresenta il primo elemento modulare creato dall uomo. I mattoni di laterizio, impiegati all interno dei cantieri edili quali elementi per muretti di fondazione, muri portanti, ecc., presentano diverse caratteristiche positive: grande versatilità che permette di risolvere i problemi strutturali; buona resistenza alla compressione; buona coibenza termica e acustica; qualità estetica; costi contenuti, sia per la facilità del trasporto dal luogo di produzione sia per la rapidità di esecuzione; buona resistenza agli agenti atmosferici; buona resistenza agli acidi. Funzioni delle murature di mattoni Le murature di mattoni possono assolvere essenzialmente a tre funzioni: - funzione portante (mattoni o blocchi), che dipende dalla resistenza del mattone, dalla resistenza della malta e dall accuratezza di esecuzione - 29

30 - funzione estetica (mattoni a faccia vista), che viene ben assolta curando la disposizione dei mattoni e l esecuzione dei giunti; - funzione di suddivisione degli spazi interni (per tamponamenti e divisori), generalmente intonacati, per i quali si richiede buona coibenza termica e/o acustica. Il mattone forato Altrettanto utile e richiesto per la sua leggerezza è il mattone forato, impiegato in quelle strutture non portanti che hanno funzione di divisorio, di tamponamento etc Mattone forato Dim. cm 30 x 15x 8, 6 fori Mattone forato 4 fori Dim. cm 30 x 15x 8 Esistono tuttavia in commercio e sono molto diffusi i tipi a tre e sei fori. i mattoni forati hanno fori in senso longitudinale di forma rettangolare, con spigoli arrotondati; le facce esterne sono rigate per aumentare l aderenza alla malta. Tavella a tre fori Dim. cm 30 x 15 x 4,5 fori Doppio forato Dim. cm 25 x 25 x 8-30

31 Blocchi forati Sono simili ai mattoni forati salvo avere dimensioni maggiori. L area di ciascun foro non deve essere maggiore del 10% della superficie della faccia forata. Questa categoria di laterizi ha avuto, negli ultimi anni un notevole sviluppo per far fronte alle nuove tecniche costruttive ed alle problematiche di isolamento termico ed acustico. Al blocco in laterizio si richiede maggior leggerezza, coibenza, inerzia termica, permeabilità al vapore, facilità di montaggio ed una resistenza adeguata. I blocchi in laterizio si possono distinguere: In base alla disposizione dei fori: - Blocchi a foratura orizzontale - Blocchi a foratura verticale Blocco Dim. cm 24 x 24 x 12 Blocco Dim. cm 30 x 25 x 22.5 In base alla loro funzione: -Blocchi resistenti per murature ordinarie; -Blocchi leggeri per pareti non portanti; In base alla composizione della pasta: -Blocchi a pasta normale; -Blocchi a pasta alveolata. Laterizi per solaio I tipi più usati di laterizi per solai, sono la pignatta e la volterrana, blocchi in laterizio di particolare forma e dimensione. Le facce dei blocchi devono essere leggermente rigate per migliorare l aderenza con il calcestruzzo. I tipi di laterizio per solai prodotti dalle fornaci sono numerosissimi ed ognuno risponde a delle esigenze precise. - 31

32 laterizi per copertura Comunemente chiamati TEGOLE; la loro forma varia da regione a regione, a seconda delle caratteristiche climatiche. Si possono avere: - coppi; - marsigliesi; - olandesi; - portoghesi; - embrici. II laterizi per coperture devono avere particolari qualità: devono essere resistenti al gelo ed impermeabili all acqua. Le condizioni climatiche del luogo, possono influenzare il tipo di laterizio da utilizzare il quale a sua volta stabilisce la pendenza delle falde

33 Legno da costruzione Il legno è stato uno dei primi materiali da costruzione ed ha rappresentato per l uomo la possibilità di risolvere, per molti secoli, i più complessi problemi strutturali e di produrre una molteplicità di utensili ed oggetti indispensabili alla vita di ogni giorno. Vantaggi rispetto ad altri materiali: -facile approvvigionamento -facile lavorazione -leggerezza (trasporto e posa in opera) -impiego per strutture sollecitate -possibilità di costruire strutture mobili e provvisorie -facilità di riparazione e sostituzione Come materiale da costruzione, oltre agli innegabili pregi sopraelencati, il legno ha il grave difetto di una durata valutabile intorno ai anni, a seconda delle condizioni di impiego;certamente molto poco rispetto alla durata secolare della pietra e dei laterizi. Essendo inoltre un materiale combustibile, il pericolo degli incendi ha costituito sempre una minaccia per le costruzioni in legno. L uso del legno nelle costruzioni, almeno in Italia, è venuto via via diminuendo con l introduzione dell acciaio prima e del cemento armato poi; scompare quasi del tutto per i solai, resta ancora in determinate zone per le coperture. Si e aperto altresì un nuovo campo di applicazione, dove il legno e materia prima: quello dei derivati (compensati, paniforti ecc.) essenziali in tanti settori dell industria moderna. 33

34 Caratteristiche Fisiche del Legno Il legno impiegato nelle costruzioni si ricava dalla parte interna dei grossi fusti degli alberi. E un materiale con struttura complessa non omogenea che si comporta in modo diverso a seconda della direzione dello sforzo.i fusti si formano per accumulo di anelli, ad ognuno dei quali corrisponde, in genere, un anno di vita della pianta. Negli anelli annuali si può distinguere una zona chiara più tenera, corrispondente alla stagione di accrescimento primaverile, ed una zona più scura e compatta, che si forma nella stagione autunnale, mentre nell estate e nell inverno l accrescimento e praticamente nullo. Il fusto delle conifere e percorso da canali che contengono la resina (essenze resinose). a) Corteccia esterna. Non ha resistenza è sede di larve e parassiti b) Libro formato da condotti nei quali discende la linfa c) Anelli di accrescimento d) Durame è la parte più interna perfettamente lignificata e) Alburno legno in formazione ricco di linfa e amidi f) Cambio è un sottile strato formato da cellule che elaborano i tessuti dell alburno. - 34

35 Difetti del Legno Da un punto di vista tecnologico bisogna fare attenzione ai seguenti difetti: Imperfezioni di struttura: - fusto incurvato; - fusto cavernoso; - fusto contorto; - eccentrità del midollo; - fibre sinuose e pieghettate ecc. Danni provocati da vento, neve, errori nel taglio, trasporto, stagionatura: - spacchi radiali, dovuti al gelo; - fenditure longitudinali, che spesso si verificano dopo la riduzione in tavole, a causa di tensioni interne (i cretti ); - deformazioni, dovute al ritiro durante la stagionatura. Alterazioni prodotte da animali e funghi: - cavernosità prodotte da parassiti (larve di insetti); - marciume bianco e rosso, dovuto a funghi che attaccano il legno quando è mantenuto in luoghi molto umidi; - tarlatura, da parte di insetti silofagi (il più comune è il capricorno della casa, poi il tarlo,formiche, vespe del legno e termiti). 35

36 Perchè il legno come materiale da costruzione? Il legno è senza dubbio uno dei materiali più indicati per la bioedilizia. La leggerezza, l alta resistenza a compressione e a trazione, la facilità di lavorazione, l inattaccabilità da parte dell aggressione chimica e ambientale e l insensibilità quasi assoluta nei confronti degli sbalzi di temperatura, ne consentono i più diversi utilizzi strutturali. Il legno è caratterizzato anche da buone qualità isolanti, sia termiche sia acustiche e da una bassa conducibilità elettrica. La sua resistenza nel tempo è praticamente illimitata, se impiegato in condizioni ambientali idonee e soprattutto se protetto da eccessivi sbalzi di umidità. Un'attenta selezione del legname da utilizzare e alcuni accorgimenti costruttivi possono facilmente ovviare a problemi quali l attaccabilità da parte di parassiti (in ambiente umido), di insetti e l infiammabilità. Per aumentare efficacemente la resistenza al fuoco del legno (da non confondere con la sua tendenza, una volta avviato l incendio, ad alimentare la fiamma e bruciare lentamente) può essere sufficiente sovradimensionare la sezione rispetto ai minimi richiesti dal calcolo strutturale. Il processo di autodistruzione del legno, che si attiva a temperature superiori ai 200 C, si sviluppa in tempi relativamente lunghi poiché la carbonizzazione degli strati superficiali protegge il legno sottostante dal forte calore ed essendo caratterizzato da un basso coefficiente di dilatazione mantiene in questo lasso di tempo le proprie - 36

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