A casa i marò o a casa Terzi

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1 Anno II - Numero 18 - Martedì 22 gennaio 2013 Direttore: Francesco Storace Roma, via Filippo Corridoni n. 23 LA DESTRA PRESENTA LE LISTE IN TUTTA ITALIA, APPUNTAMENTO IN PARLAMENTO Monti TREditore, traditore tre volte di Francesco Storace Abbiamo presentato le liste di Camera e Senato in tutta Italia. Una soddisfazione enorme vedere il nostro simbolo presente dal nord al sud della Nazione. Riporteremo la destra italiana in Parlamento, e la parola sociale non sarà più bandita dal dizionario della politica. Chi ci voterà saprà che il popolo avrà un punto di riferimento nelle istituzioni a tutela della sovranità, la vera battaglia di questi nostri tempi difficili. Porteremo avanti obiettivi comuni con il centrodestra. Li abbiamo sottoscritti perché portatori di valori che noi stessi abbiamo promosso nel nostro manuale della Il Fin.Times : il premier non è l uomo giusto Ha promesso riforme, ma ha alzato le tasse. Lo spread si è abbassato per merito di Draghi, non suo. E ancora: qualora dovesse restare in sella continuerà ad improvvisare, senza creare le condizioni per trattare finalmente alla pari rimanere nell euro trattando però alla pari (e non più in posizione subalterna) con Angela Merkel. Si parla di Mario Monti e chi firma non è un oppositore italico, ma un editorialista tedesco. Si chiama Wolfgang Muenchau e dalle colonne del Financial Times ha stroncato il Professore, in un articolo significativamente titolato Perché Monti non è l uomo giusto per guidare l Italia. Tema ovviamente argomentato a fondo, soprattutto a livello economico. Una stroncatura senza precedenti, che al di là del peso politico ha una valenza non da poco: smonta, irrimediabilmente, quell immagine di premier con prestigio internazionale che Monti si era ritagliato per sé. Un vestito che evidentemente gli va largo. Fin troppo. Robert Vignola A casa i marò o a casa Terzi Nessuna notizia da Delhi su quando e come si riunirà il Tribunale Speciale che dovrà pronunciarsi sul caso di Latorre e Girone, dopo che la Corte Suprema ha rivendicato all India la competenza a giudicare i nostri militari. E tace (ma non è una novità) anche la Farnesina. (Fraschetti a pag. 6) Scuola Iscrizioni on line ed è subito tilt Francesca Ceccarelli a pag. 4 sovranità, scritto nel solo interesse di tutelare il nostro amato popolo da un governo che proprio il popolo non ha votato, sorretto solo dal consenso di banche e poteri forti. Nel nostro mirino ci saranno non solo una sinistra faziosa che sta facendo cadere la sua maschera democratica e vestendo la veste rossa del più becero comunismo, ma quel governo Monti treditore che per un anno ha vessato gli italiani. Traditore tre volte, questo esecutivo. Del popolo, perche' ha contraddetto i principi fondamentali di tutela dei cittadini, aumentando le tasse per fiancheggiare gli istituti bancari. Del presidente della Repubblica, perché nominato senatore a vita e guida tecnica del paese, ha deciso di diventare politico a tutti gli effetti. Dei partiti, perché contravvenendo alla promessa di terzietà, ne ha tradito il sostegno (sbagliato) di cui ha usufruito per un anno intero per attuare le proprie politiche. Ma non finisce qui. Monti, oltre a essere traditore è Consumi Spesa al risparmio: tutti al discount Carola Parisi a pag. 5 anche pentito. Pentito di tutto quello che ha combinato il suo folle governo, che ha difeso a spada tratta in ogni circostanza con la spocchia che lo caratterizza e che ora rinnega. Rinnega la tassa più odiosa, quella sulla casa, l Imu che ha fatto piangere i nostri concittadini, strangolati dalla pressione fiscale. Oggi piange sia chi una casa non ce l ha, sia chi invece ne è possessore. E ascoltare il dietrofront montiano è sinceramente intollerabile, un insulto al popolo. Lo stesso che noi tutti siamo costretti a subire quando leggiamo la parola rinnovamento sulle labbra di Fini e Casini. Sessanta anni di parlamento insieme, trenta per uno, non una riforma LO SFRUTTAMENTO DI MINI INDOSSATORI E INDOSSATRICI Pitti bimbo, vergogna di Luca Casciani Èmolto strano che nessuno abbia notato come Pitti Bimbo, la rassegna di moda dedicata ai più piccoli che si tiene ogni anno a Firenze, stavolta abbia toccato il fondo. Io non capisco come possa essere possibile truccare ragazzine di 10 anni come fossero delle modelle adulte, con labbra carnose ed occhi ammiccanti, insegnare loro a mettersi in posa quasi dovessero attirare attenzioni morbose, farle sfilare con andatura sinuosa ad imitazione delle vere top model Vorrei parlare con i genitori di queste bambine, vorrei capire cosa li spinge ad esporre così quelli che dovrebbero essere i loro cuccioli ed invece, in questo modo, diventano carne interessante per quel mondo della pedofilia che miete quasi più vittime della fame nel mondo. Possibile che non capiscano come, quelle foto, quei filmati, rappresentino materiale per questi orridi orchi che si cibano di sogni proibiti? Un genitore ha il compito di proteggere i propri piccoli, non esporli in questo modo, senza protezione alcuna, alle voglie bastarde di un popolo malato che non aspetta altro. I minori, in televisione e sui giornali, per fortuna, godono di grande rispetto: i loro visi vengono oscurati in modo che non siano riconoscibili, ma tutto ciò che viene presentato in nome della moda a Pitti Bimbo, non gode di questi civili accorgimenti. Un pedofilo che si invaghisce di una bambina vestita come una prostituta su strada, non avrà difficoltà a rintracciarla, seguirla, cercherà di agganciarla nelle mille maniere che questi infami conoscono per raggiungere il proprio scopo Ed allora cosa faranno i genitori quando questo diventerà reale?? Io mi auguro e prego che non accada nulla ed il mio discorso non è chiaramente valido per tutte le case di moda presenti, ma basta fare un giro sul web per rendersi conto del problema. Chi ha dei figli, e li ama, non permetterebbe mai, per soldi o fama, di farli diventare, alla luce del sole, oggetti del desiderio del perverso dietro l angolo. Luca Casciani, ogni mattina, dal Lunedì al Venerdì, dalle alle su RTR 99 Radio Ti Ricordi USA Mega kermesse per l Obama-bis Federico Campoli a pag. 6 per il nostro Paese, e si vorrebbero proporre come il nuovo. Una vergogna che saremo pronti a spazzare via con tutte le nostre forze in questa competizione elettorale, per fare in modo che questo centrino non possa essere rappresentato nei rami del Parlamento. La battaglia per la sovranità ispira la nostra azione in ogni regione d Italia. Con la nostra bandiera la rappresenteremo ovunque e daremo filo da torcere a chi per accontentare la Merkel e la Bce ha preferito infierire sul popolo e fare comunella con il Bilderberg. La nostra azione sarà trasparente, nelle piazze e nelle strade. Non nel chiuso dei saloni di un hotel extralusso, a spese degli italiani. LISTE PDL Berlusconi fa piazza pulita Caos per la presentazione delle liste PDL in Campania. L ex sottosegretario Nicola Cosentino, dopo aver saputo che non tornerà in Parlamento, se n è andato portando via l elenco con le accettazioni firmate dai candidati nella sua Regione. È stato necessario rifare tutto daccapo. Fra gli esclusi, figurano anche, oltre al fuggitivo Cosentino, il rinunciatario Marcello Dell Utri, Alfonso Papa e Claudio Scajola e Marco Milanese. Micol Paglia a pag. 2 Le imprese di Equitalia Debito della figlia, pignorano la madre Barbara Fruch a pag. 9 ALGERIA Due terroristi venuti dal Canada di In Amenas rappresenta la prima L attentato vendetta dei terroristi islamici, per l intervento militare francese in Mali. Oltre alla brutalità con cui l attacco è stato perpetrato, colpisce la scelta dell obiettivo. Ovviamente, la scelta non è un caso. Innanzitutto, è successo in Algeria, che potrebbe essere un messaggio degli islamisti per ribadire che possono colpire ovunque. Secondo poi, l impianto petrolifero aveva diversi lavoratori provenienti dal mondo occidentale. Ma gli ostaggi non erano gli unici originari dei paesi più vicini a noi. Tra i cadaveri dei terroristi, oltre ai nigeriani, ai mauritani, ai maliani e agli algerini, sono stati trovati i corpi di due cittadini canadesi. Non si tratta di un caso isolato. Meno di un mese fa, un cittadino australiano è stato ucciso in Siria, mentre combatteva tra le file dei ribelli. Anche se sembrano episodi sporadici, in realtà si tratta di un segnale allarmante, che lascia ipotizzare che nei nostri paesi possano esserci delle cellule pronte ad operare. Nazioni come Stati Uniti, Canada, Francia e Inghilterra possiedono una elevata percentuale di persone di fede islamica. Non è difficile ipotizzare che tra questi ci sia qualcuno che sta pensando di raccogliere l appello lanciato da Al-Qaeda. E possibile che i militanti islamici abbiano individuato il momento opportuno per sferrare un pesante attacco all Occidente. Ma sapevano di non poterlo fare direttamente. Sembra quindi che la guerra in Mali stia nascondendo la volontà dei jihadisti di sfidare l Europa in Africa, per portare la guerra sul nostro continente. Una specie di scusa per dare il via alla Jihad, la Guerra Santa. Non è un caso che tutto il Maghreb, ora come non mai, stia subendo pesanti pressioni da parte di gruppi salafiti. Non è un caso che in Tunisia stiano cercando di fare dell Università di Tunisi una loro conquista. E non è un caso che episodi anti-cristiani stiano aumentando in Egitto. E ovviamente la cosa che più lascia riflettere è il fatto che i terroristi di oggi li abbiamo armati noi ieri. Oltre ai libici, risulta che Iyad Ag Ghali, leader di Ansar al Din in Mali, abbia collaborato nel 2003 con i tedeschi per la liberazione di 14 ostaggi detenuti nel Sahara. All epoca Berlino pagò 5 milioni di riscatto. Federico Campoli

2 2 Elezioni Berlusconi e Alfano mantengono le promesse e convincono i candidati discussi a farsi da parte PdL, operazione liste pulite Il Cavaliere sarà capolista per il Senato in tutta Italia, mentre Alfano alla Camera a Roma, Napoli e Palermo - Maretta in Abruzzo per Scilipoti, poi dirottato in Calabria di Micol Paglia Si è fatta pulizia nelle liste del Pdl. Non c è che dire, Berlusconi ha tenuto fede alla parola data e non ha ripresentato, fra i candidati, i nomi dei cosiddetti impresentabili. Ossia di coloro che, viste le condanne inflitte o i carichi pendenti particolarmente pesanti, rischiavano di ledere in modo irreparabile l immagine del partito. Certo, non tutti sono stati felici di questa ferrea decisione. Il giallo: Ha del surreale la vicenda che ha visto protagonista, nel pomeriggio di ieri, il Segretario regionale del PDL Nicola Cosentino. Dopo un lungo vertice a Palazzo Grazioli, durato diverse ore, era arrivata la tragica decisione: l ex sottosegretario non sarà fra i prossimi candidati del partito del Cav. Il motivo? I suoi noti guai giudiziari che avrebbero compromesso non poco le liste pulite. Ma, al momento in cui la ferale notizia gli è stata comunicata, si è consumato un vero e proprio colpo di scena. Cosentino avrebbe preso il fascicolo contenente le accettazioni delle candidature raccolte nella sua Regione, la Campania, e sarebbe fuggito a gambe levate. Un po alla il pallone è mio e me lo porto via. A quel punto, si è legittimamente scatenato il panico. Già, perché le liste andavano depositate entro le 20 di ieri. Che fare, allora? Per rimediare al delirante gesto di Cosentino, i membri del direttivo del Pdl della Campania si sono riuniti in un Hotel del centro di Napoli per raccogliere tutte le adesioni possibili ed immaginabili, nelle poche ore che avevano a disposizione. Una mossa disperata, ma anche inevitabile. E della parte offesa, nessuna notizia. I rinunciatari: Ma, tra le file del PDL, c è anche chi, visti i suoi guati giudiziari, si è ritirato (più o meno) in silenzio. Senza fare di queste sceneggiate, napoletane, è proprio il caso di dirlo. Uno dei più illustri rinunciatari, è certamente- Marcello Dell Utri. Il più chiacchierato tra i deputati del partito del Cav, è stato irremovibile: faccio un passo indietro per il bene del partito e perché me lo ha chiesto direttamente Berlusconi. La sua scelta, si capisce, è stata sofferta e ponderata. Ci ho pensato bene. La vittoria non è impossibile, ma è improbabile e non voglio fare da capro espiatorio, non voglio che si dica abbiamo perso per colpa di Dell Utri. Saggia decisione, non c è che dire. Anche perché, lo ha detto lui stesso: se mi condannano definitivamente non ci sarà scudo che tenga, nemmeno quello parlamentare. Tanto vale andarsene ora. Amen. Dell Utri è stato seguito a ruota da un altro impresentabile, Claudio Scajola. L ex Ministro del non posso pensare che qualcuno stia pagando la casa a mia insaputa, ha pensato di far cosa gradita a tutti scegliendo di rinunciare a correre per un seggio in Parlamento. Non vuole veder messa sotto esame la mia moralità e di sottostare agli esami da parte di qualcuno. La faccia di bronzo di certo non gli manca. I trombati : Tra gli esclusi eccellenti non si può non citare il povero Alfonso Papa. L ex magistrato ha tentato una stenua resistenza fino all ultimo, ma non ce l ha fatta. Anche lui, è stato travolto dalla campagne delle liste pulite messa in piedi dal Cavaliere. Nonostante, nei giorni passati Papa avesse dichiarato fermamente: non rinuncio a candidarmi, ci hanno pensato i vertici del PDL a fargli capire che, per lui, non c era trippa per gatti. A fargli compagnia, nella lista dei cassati, c è anche Marco Milanese. Ufficialmente sarebbe stato lui stesso a rinunciare, ma voci maligne riportano che è stato il partito ad invitarlo cortesemente ad accomodarsi fuori dalle liste. Chi ce l ha fatta: Ma ci sono anche dei sopravvissuti. C è, ad esempio, Daniele Capezzone capolista alla Camera in Piemonte (al Senato, c è Berlusconi in persona). Per la Lombardia sono stati scelti Maurizio Lupi, Mariastella Gelmini e Daniela Santanché per i seggi di Monteciorio, Berlusconi a volte ritornano- e Formigoni per quelli di Palazzo Madama. Michela Vittoria Brambilla corre in Emilia Romagna, mentre Cicchitto e Gasparri per competenza territoriale- saranno i candidati eccellenti del Lazio. In Campania (nonostante il dramma della fuga di Cosentino) ci saranno Mara Carfagna e Nunzia De Girolamo. Per la Sicilia correrà direttamente il segretario Angelino Alfano, accompagnato da Stefania Prestigiacomo (alla Camera) e Renato Schifani (per il Senato). Anche Rifondazione ai funerali dell ex BR Compagni che, a pugni chiusi, fischiettano una stonata Internazionale. Scene d altri tempi. Miserie umane che si spera di non vedere più ma che, puntualmente, rispuntano in un Italia senza memoria. Sabato si sono celebrati i funerali del brigatista rosso Prospero Gallinari. Ci sono stati cori fuori tempo massimo: Prospero è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai!, lacrime, quelle di Bruno Seghetti (uno condannato all ergastolo e che, grazie alla legislazione premiale, è a piede libero). Insomma un nostalgico affresco che ha del raccapricciante. Ma c è di peggio. Già, perché alle esequie di un assassino (di questo si trattava) hanno pensato bene di partecipare, con pugni chiusi annessi e connessi, anche due esponenti politici: Alberto Ferrigno e Claudio Grassi. Entrambi di Rifondazione Comunista, alleati e candidati nelle liste di Rvoluzione Civile, il movimento di Antonio Ingroia. L unica che sembra essersi accorta della gravità del gesto è Liana Barbati dell Idv che, non solo ne ha preso le distanze, ma lo ha anche ferocemente condannato. Sentenza Ruby: si va a dopo le elezioni Niente da fare per Ilda Boccassini. Berlusconi è riuscito a sfangarla un altra volta. La rossissima PM, che rappresenta la pubblica accusa nel processo Ruby, ha perso una battaglia non da poco. La requisitoria dovrebbe slittare a dopo le elezioni. Ma la Boccassini ha espresso la sua ferma intenzione di formulare le richieste di condanna prima del rinnovo delle Camere (chissà perché ci tiene tanto?). Il rinvio della pronuncia, però, non si avrà per gli impedimenti opposti dai legali del Cavaliere, Nicolò Ghedini e Pietro Longo, che in quanto candidati- si sarebbero dovuti dedicare alla campagna elettorale per tutto il prossimo mese di febbraio, ma a causa degli impegni del collegio giudicante. I magistrati del Tribunale di Milano, infatti, saranno impegnati in altri processi, i cui imputati essendo detenuti- hanno diritto di precedenza. Insomma, il procedimento a carico di Berlusconi non verrà sospeso come avevano richiesto i suoi difensori ma, in un modo o nell altro, non si arriverà ad una sentenza prima della data delle prossime politiche. È il terzo rinvio di processi che coinvolgono il Cav, in meno di una settimana. Un successo non da poco, visto che, altrimenti, la campagna elettorale si sarebbe fatta a suon di sentenze più che a suon di slogan. L ex Direttore del Tg1 senatore in Liguria Le liste dei candidati alle prossime politiche riservano sempre delle entusiasmanti sorprese. L ultima sorprendente scoperta riguarda i nomi proposti dal PDL in Liguria. Al secondo posto fra chi spera di aggiudicarsi un seggio alla Senato, subito dopo il nome di Silvio Berlusconi, compare quello nintepopodimenoche- di Augusto Minzolini. L ex Direttore del Tg1, dalla non propria folta capigliatura, dopo l esperienza abbastanza fallimentare in Rai, era abbastanza caduto nel dimenticatoio. Così, per risollevare le sue sorti, pare che il Cavaliere gli abbia concesso un posto molto ambito. Nelle settimane passate, fra i nomi dei possibili numeri due nelle liste liguri, si era parlato di Daniele Capezzone (notizia subito smentita, vista l incompatibilità di un ex radicale con la fortissima curia genovese) e di Bernabò Bocca, presidente dell associazione albergatori. Ma, evidentemente, Minzo, deve aver sorpassato tutti a destra. Si fa per dire, ovviamente Di sicuro ai liguri sarebbe potuta andare peggio. Ma anche meglio.

3 3 Economia I guasti provocati dal Premier: ha utilizzato la leva fiscale per riequilibrare i conti pubblici, finendo solo per deprimere la produzione Inaffidabilità di un bocconiano Centinaia di aziende hanno chiuso i battenti e dall estero non si sono più visti gli investimenti - Così, il debito non è sceso e lo spettro della patrimoniale si avvicina di pari passo all eventuale vittoria di Bersani e del centrosinistra di Bruno Bral Tutti i buoni imprenditori sanno che, se devono risanare un azienda che ha un forte indebitamento, non possono comprimere gli investimenti in macchinari e non possono ridurre le spese in pubblicità. Ciò inciderebbe negativamente sul fatturato ed i limitati benefici finanziari maturati nel breve periodo, verrebbero annullati dal calo delle vendite e porterebbero ad un peggioramento della situazione economico-finanziaria dell impresa. Non ci vuole un professore della Bocconi per capirlo. Eppure, un professore della Bocconi ha fatto, con l Italia, proprio cosi. Ha utilizzato la leva fiscale per tentare di riequilibrare i conti pubblici del breve periodo, ma ha depresso in maniera vistosa la macchina produttiva del Paese. Le aziende hanno cominciato a chiudere a centinaia ogni giorno; altre hanno delocalizzato. Dall estero non si è vista più neanche una traccia d investimento e dall Italia, oltre alle nostre migliori menti, perfino molti cinesi se ne sono andati. Il risultato di questa politica scellerata del professore è stata quella che, non solo non si è riusciti a far scendere il debito pubblico, ma che, essendosi contratto vistosamente il PIL, il famoso indicatore debito pubblico/pil è schizzato al 126%. Adesso Monti, avendo abbandonato il cappello da tecnico, ed avendo indossato quello da politico, dice che abbasserà le tasse e che, udite udite, attuerà politiche di sviluppo economico. Sfido chiunque a credergli. Ma già una nube appare all orizzonte: sembra che, nonostante gli introiti cospicui derivanti dalle tasse, ci siano dei capitoli di spesa che non avrebbero completa copertura finanziaria. Parlo degli ammortizzatori sociali, e non solo. Sembra incredibile: aumentare la pressione fiscale fino a sfondare tutti i record, ridurre la spesa pubblica, soprattutto nella sanità, che tocca direttamente la vita dei cittadini, per poi accorgersi che la coperta risulta essere ancora troppo corta. Ci sono continuamente buchi che si aprono. Bersani, interrogato sulle probabilità di dover fare una nuova manovra, nel caso beninteso, che dovesse vincere le elezioni, ha glissato la domanda rilasciando una tiepida affermazione: Non parlo di nuove manovre, prima bisogna vedere i conti. Ma lui i conti li conosce bene, primo perché ha sempre appoggiato tutte le decisioni di Monti, secondo perché il suo inciucio politico con il professore ormai neanche lo nasconde più di tanto. Nel frattempo, in Clini non esclude un altro provvedimento All Ilva, ancora col fiato sospeso Lo sblocco degli stipendi dipende anche e soprattutto dal dissequestro delle merci finite. Il concetto è stato ribadito anche ieri. Il presidente dell Ilva Bruno Ferrante, al termine dell'incontro con i sindacati, ha quindi disegnato un quadro con poche sorprese. Ci impegniamo a fare tutti i tentativi possibili per pagare gli stipendi. Lo sblocco delle merci, qualora arrivasse, sarebbe per noi un fatto molto importante. Scoraggiati appaiono però propri i sindacati, secondo i quali ben poco si è mosso, nonostante i tentativi di mediazione del governatore della Puglia Vendola. E il Ministro Corrado Clini, nell ennesima giornata convulsa sul caso di Taranto, non ha escluso nuovi provvedimenti del governo. L'unico obiettivo del dissequestro Ilva è finanziare il risanamento ambientale e gli stipendi, ha ribadito il titolare del dicastero all Ambiente. Abbiamo incontrato regione, sindacati e azienda sottoscrivendo un documento comune per il quale la legge appena approvata dal parlamento deve essere applicata interamente subito per avviare il risanamento. Oggi stesso il Consiglio dei Ministri potrebbe affrontare l argomento, mentre domani Clini sarà probabilmente a Taranto. Robert Vignola piena campagna elettorale afferma: Non metterò la patrimoniale! Ma certo, non avrà bisogno di metterla perché una patrimoniale mobiliare ed immobiliare già c è, e gli italiani l hanno avvertita e subita pesantemente. Qual è quindi la sua idea? Semplice, è sufficiente rimodulare quella che già c è, per colpire in maniera ancora più drastica la media borghesia ed i più abbienti, recuperando risorse a facendo ritrovare il sorriso a Vendola. Revisione di rendite catastali e tassazione progressiva sulle case, ed il gioco è fatto. E non è di certo una nostra fantasia visto che questo suo progetto l ha già manifestato più volte. Il trucco l aveva già utilizzato Monti. Piuttosto che introdurre una nuova tassa a copertura delle spese di illuminazione e di rifacimento stradale, ha preferito accorparle con la tassa sui rifiuti. La Tares è proprio questo: tassa sui rifiuti + altre tasse comunali a copertura di spese che prima venivano affrontate attraverso la fiscalità generale. Veri giochi di prestigio degni del miglior David Copperfield. Bankitalia prevede la continuazione della recessione fino a tutto il Nel 2014 potrebbe esserci la ripresa. Attenzione, se Bersani e Monti dovessero vincere le elezioni e continuare nelle politiche dell ultimo anno, per vedere una ripresa non bisognerà aspettare 2 anni, ma 2 lustri. L unico settore che riesce a sopravvivere e quello delle manifatture, grazie alle commesse d oltreconfine Stanno uccidendo anche la meccanica di precisione Netta disparità tra aziende esportatrici ed aziende che possono contare solo sul mercato interno: le prime prosperano, le altre - senza una politica di sviluppo industriale - collassano La politica recessiva di Monti ha inciso pesantemente sulla domanda interna. L introduzione dell IMU e l aumento consistente della pressione fiscale ha drenato liquidità sul mercato. La gente spende meno, non solo perché ha meno risorse, ma anche perché non vede la fine della crisi all orizzonte. D altronde, gli ultimi dati della Banca d Italia sono scoraggianti: riduzione della produzione industriale del 7,6%, disoccupazione giovanile al 37%, inflazione media annua del 3% ed un preoccupante aggravarsi del credit crunch (le banche finanziano sempre meno le aziende). E inutile farsi illusioni, se non si rilancia la domanda interna attraverso una politica espansiva che aiuti soprattutto le PMI, che sono la struttura portante della nostra economia, la crisi non si arresterà. E una ricetta ormai sulla bocca di tutti, avvalorata anche dalla diversa velocità produttiva che hanno le aziende votate all esportazione rispetto a quelle che hanno un mercato solo nazionale. In effetti, l unico dato positivo, a fine 2012, che riguarda l economia italiana, è legato all andamento della bilancia commerciale. Nell arco di 1 anno, da novembre 2011 a novembre 2012, si è registrato un incremento tendenziale delle esportazioni pari al 3,6%, mentre le importazioni hanno fatto registrare un netto calo: - 8,2%! Il netto calo delle importazioni, che si concentrano soprattutto sulle materie prime e sui prodotti energetici, riflettono, in modo inequivocabile, il continuo indebolimento del nostro tessuto produttivo. Nonostante ciò, le aziende manifatturiere, il cui fatturato dipende, in larga misura, dalla domanda estera, non hanno risentito affatto della congiuntura negativa della nostra economia. Imprese tessili, farmaceutiche, chimiche e di raffinazione dei prodotti petroliferi hanno continuato a macinare utili. Questo significa che, quando le nostre aziende possono competere in modo paritario con quelle estere, riescono spesso a prevalere. La cura del particolare, la ricerca della qualità, e le capacità di creare valore aggiunto, rendono ancora il made in Italy molto ricercato a livello internazionale. Abbiamo anche un settore della meccanica di precisione, di robot, e di macchinari ad alta tecnologia, unica al mondo. Questi macchinari, sofisticati, ma anche molto costosi, potrebbero essere venduti in Italia per mantenere i nostri standard qualitativi sempre all avanguardia. Ma questo non avviene perché le aziende italiane, alle prese con ostacoli burocratici enormi, un livello di tassazione insopportabile, ed un vistoso calo della domanda interna, preferiscono comprare macchinari più vecchi, quasi obsoleti, per tagliare i costi. Questi gioielli della meccanica vengono venduti benissimo all estero e, se da una parte gonfiano i portafogli delle imprese italiane che li producono, dall altra rafforzano tecnologicamente le strutture industriali di altri Paesi nostri concorrenti. I nostri politici non hanno ancora compreso che, l Unione Europea e l introduzione di una moneta comune, hanno sconvolto tutti i parametri della vecchia politica industriale. Prima si poteva svalutare la lira per ridare competitività alle imprese, e per rilanciare la domanda interna. Adesso queste leve non esistono più. Sprechi, investimenti sbagliati, lentezza nelle decisioni, che prima il sistema poteva tollerare ed assorbire senza troppi traumi, adesso sono insostenibili. Il saldo manifatturiero della nostra bilancia commerciale è stato di ben +95 miliardi in un anno: il 6% del PIL. Mi chiedo: se dovessimo anche distruggere quest ultimo baluardo della nostra economia, cosa ci prospetterà il futuro? Bisogna intervenire subito con politiche di sviluppo. Monti le aveva promesse. Nessuno le ha viste. B.B.

4 4 Attualità Conto alla rovescia per la digitalizzazione degli istituti italiani: dato ufficialmente il via alle iscrizioni online La scuola è hi-tech: boom di contatti via web Il Ministero dell Istruzione detta le nuove regole e le nuove prassi che docenti, professori e studenti del Belpaese dovranno seguire. A poche ore dall apertura della sezione sul portale del Miur, sito in tilt e una valanga di domande inviate dagli utenti di Francesca Ceccarelli Numeri che parlano da soli per le iscrizioni online che stanno impazzando sul sito del Ministero dell Istruzione italiano. Stando alle stime del Miur all apertura del sistema le iscrizioni on line erano 1.500: con il passare delle ore sono andate via via aumentando fino ad arrivare alle dell altro ieri quando in totale ne erano pervenute , di cui inoltrate subito alle scuole, mentre le altre sono state compilate ma tenute in sospeso dai genitori ancora indecisi. Ieri poi altra giornata calda per il sito della scuola che alle ore 12 ha visto una nuova impennata di iscrizioni con moduli, fino ad arrivare al picco delle 13 quando ci sono stati accessi. Sembra proprio che sia arrivato il turno degli insegnanti italiani di aprire occhi e orecchie e star bene attenti: la rivoluzione digitale è arrivata e loro, volenti o nolenti, dovranno adeguarsi. Con tanta rivincita dei supertecnologici alunni che guarderanno i prof in crisi da pc con aria sprezzante e di soddisfazione. Dopo i vari annunci del Ministero dell Istruzione scattano quindi senza ulteriori indugi le nuove norme che trasformeranno radicalmente il modo dell apparato docente e non solo di approcciare alla burocrazia scolastica. Prima novità: le iscrizioni online. Per l anno scolastico 2013/2014 infatti per le prime classi di primaria, secondaria, medie e superiori è d obbligo la pratica telematica. Dopo la fase sperimentale dello scorso anno con la duplice opzione della tradizionale forma cartacea, il web è l unica via per oltre un milione e 700mila genitori. Non ci saranno limiti di orario per procedere con la pratica: di fatto sarà disponibile 24 ore su 24, compresi il sabato e la domenica fino all ultimo giorno utile fissato per il 28 febbraio. La procedura risulta comunque più snella: i genitori degli alunni dovranno registrarsi sul sito del Miur per ricevere sulla propria casella di posta elettronica il codice personale di accesso al servizio IscrizioniOnLine. Bisognerà quindi individuare la scuola: ogni istituto viene identificato col codice scuola. Quindi si potrà andare avanti con l iscrizione vera e propria: dati anagrafici, preferenze su orari e indirizzo di studio e simili.questi cambiamenti sono il frutto delle norme introdotte dall agosto scorso relativamente alla spending review montiana che da giugno aprirà le danze anche per le pagelle online. Un processo lento e morigerato che vuole andare incontro ai tempi di apprendimento e di assorbimento dei cittadini italiani che non sempre sono entusiasti delle novità soprattutto tecnologiche. Risale all ottobre 2008 il progetto scuola/famiglia via web, a gennaio 2009 il piano E-Gov 2012 e al 18 febbraio 2010 il portale Casa Mia. L obiettivo è avvicinare sempre più i servizi ai cittadini- sottolinea Giovanni Biondi, capo dipartimento del Alla ricerca dell istruzione perfetta: multiculturale e tecnologica Internazionale è meglio... Sempre più genitori italiani scelgono per i propri figli scuole straniere con un alto potenziale di apertura al mondo e alla società Le lezioni di italiano e matematica? Fanno ormai parte della preistoria. Le scuole dei sogni per gli italiani parlano inglese, cinese e tedesco e sono super tecnologiche. I genitori sempre più ansiosi per il futuri dei propri figli aguzzano l ingegno per trovare istituti che sin dall adolescenza li indirizzi in ambiti sempre più internazionali ed aperti culturalmente e linguisticamente. In tutta Italia quindi i presidi si adoperano per creare percorsi ad hoc ed accaparrarsi la lotta all ultimo studenti: ecco alcuni esempi ci sono a Roma, Pisa, Bologna e Genova. Nella Capitale il liceo Manfredi Azzarita ha attivato una sorta di diploma internazionale in collaborazione con il centro Cambridge International con certificazioni quali l IGCSE e l A-Levels che compongono il diploma di maturità del sistema britannico. A Genova invece c è la Deledda International School, l unica scuola pubblica a offrire un liceo con l International Baccalaureate, IB, e quattro anni di scuola al posto di cinque come nel resto d Europa. Sempre a Roma invece il Convitto Nazionale offre una doppia maturità, italiana e francese, presso il liceo classico europeo. Anche Torino non manca all appello: la Spinelli offre percorsi internazionali in cinese e tedesco, cercando di captare quale siano le ultime tendenze in ambito mondiale. Un trend che si apre al mondo quello che sta interessando finalmente le scuole italiane: dopo anni si comincia forse a capire l importanza di adeguarsi agli standard europei anche nel campo dell istruzione e dell offerta formativa. F.Ce. Quasi 25 mila voti che probabilmente andranno persi alle prossime elezioni. Astensionismo? No, Erasmus. Sì, sono proprio gli studenti al momento coinvolti nel progetto di scambio culturale più famoso degli ultimi anni che, molto probabilmente saranno costretti a rinunciare al voto o a incappare in numerosi problemi per poter tornare in patria e procedere con un diritto/dovere che dovrebbe essere sacrosanto e inalienabile. Aperto lo scontro quindi su una questione che sta montando il caso: Ci vorrebbe una legge ad hoc per farli votare, ma ormai è troppo tardi per farla. Quando a fine anno abbiamo convertito l ultimo decreto nessuno ha posto il problema degli studenti Erasmus. Ci siamo occupati dei ricercatori, dei militari in missione, ma di questi ragazzi non ha parlato nessuno. Adesso è tardi. Garantiremo uno sconto del 70% per i biglietti aerei. Stiamo impegnandoci a fare per questo le convenzioni con le compagnie da mettere a disposizione di questi ragazzi. - sono queste le parole categoriche con cui il Ministro Anna Maria Cancellieri ha liquidato il problema rimandando tutto alla nuova legislazione. A nulla per ora è valso neppure l intervento del ministro dell Istruzione Francesco Profumo che ha cercato di mediare la situazione raccogliendo l appello di alunni e associazioni. Qualsiasi decisione è comunque rimandata al Consiglio dei Ministri che si riunirà oggi per decidere sul da farsi. Lo stesso Mario Monti ha fatto pressing sui due ministri di riferimento, Cancellieri e Terzi, per cercare di trovare le modalità tecniche per raggiungere un intesa e permettere ai numerosi giovani all estero per motivi di studio di accedere alle cabine elettorali. Dal canto suo l Erasmus Network Italia attraverso le parole di Carlo Bitetto, futuro presidente dell associazione ribadisce: Siamo pronti a raccogliere le firme per una proposta di legge che preveda Miur- e non ci sono diritti di priorità. E bene quindi che le famiglie utilizzino al meglio il tempo a disposizione per fare una scelta ragionata. Un altra novità in via di attuazione è la pagella elettronica: un documento che deve essere resa disponibile alle famiglie via web o tramite posta elettronica. A disposizione degli interessati comunque sempre le tradizionali pagelle cartacee che possono essere ottenute gratuitamente previa richiesta in segreteria. Tutta questa ventata di novità non è però priva di aspetti negativi: a essere preoccupati sono infatti in primis i dirigenti scolastici che dovranno gestire un aumento dei costi di personale. Di fronte alle famiglie in balìa del caos da principiante saranno ulteriori i compiti da svolgere per le segreterie: secondo gli ultimi dati Istat infatti nel 2012 solo il 55,5% delle famiglie dispone di un accesso a internet, e il 59,3% di un pc. Più lavoro da smaltire quindi, per organici sempre più ridotti. Ben venga il periodo delle riforme per una scuola italiana finalmente in linea con gli standard europei, ma che vengano messe in atto in modo consapevole e ragionato. Le elezioni si avvicinano: tutti sono chiamati a esprimere la propria preferenza o quasi Erasmus? Manca la legge e non puoi votare all estero Necessaria una norma ad hoc per permettere la pratica, ma è ormai troppo tardi per poter procedere la possibilità di andare a votare presso i nostri consolati o le ambasciate all estero. Noi siamo davvero discriminati: a differenza degli studenti fuori sede non abbiamo mai avuto la possibilità di ottenere tariffe agevolate per i biglietti di viaggio. Mobilitazioni e proteste si sono accese quindi in tutta Europa dove in alcuni casi si stanno addirittura montando dei seggi improvvisati: Madrid, Parigi e Tolosa solo per fare alcuni esempi. Politica a parte, quella dei voti degli studenti Erasmus deve essere una questione da risolvere assolutamente alla prima occasione: non è possibile che il fatto di aver scelto di studiare all estero limiti il diritto di voto di un qualsiasi cittadino italiano. Che nessuno si lamenti poi se in Italia il primo partito tra i giovani è l astensionismo. Secondo un recente sondaggio condotto dall emittente Mtv Italia, solo il 70% degli intervistati tra i 18 e i 34 anni si ritiene fiero di abitare nel Belpaese, con un relativo rapporto con la politica che lascia interdetti: il 74% la associa alla corruzione, al 67% provoca una sensazione di disgusto e al 57% invece rabbia. Con le elezioni alle porte inoltre solo il 62% andrà sicuramente a votare mentre il 73% vede nell astensionismo l unica via possibile: una sorta di forma di protesta per dare voce a un disagio diffuso che i burocrati attuali non riescono ad alleviare. Eppure i giovani tanto vessati e disprezzati un idea chiara di come debba essere la politica italiana ce l - hanno: ad esempio l 81% vuole un leader onesto, il 66% chiaro e trasparente, mentre il 65% credibile. Delusione, o meglio disillusione, per i giovani italiani che hanno bene in mente i loro bisogni e le loro necessità: un po meno la classe politica che li governa che a stento riesce a permettere loro di votare, solo perché momentaneamente residenti in un altro paese dov è finita la cara e vecchia mobilità europea?. F. Ce.

5 5 Consumi Spesa low cost? Si spende la metà I 4mila 300 discount movimentano un giro d affari di 6 milioni di euro, diffusi soprattutto nel centro e nel sud Italia. Consentono di risparmiare una media del 40% rispetto al prodotto di marca di riferimento, che per ogni famiglia possono vuol dire anche 2mila euro l anno di Carola Parisi Leggendo i giornali o semplicemente alzando gli occhi ai cartelloni pubblicitari per la strada, siamo bombardati dalle immagini di pomodori, mozzarelle, latte, cereali, tutto a prezzi bassissimi. Le promozioni dei discount oppure per usare un termine preso dal web i supermercati low cost conquistano sempre più le tavole degli italiani. Infatti, mentre fino a qualche hanno fa, erano appannaggio delle famiglie a basso reddito, ora le offerte super-convenienza fanno e sicuramente aggiornando i dati al 2012 potrebbe essere addirittura triplicata. E cresciuta anche la percentuale delle famiglie a reddito medio-alto: quasi una su dieci vi ricorre per i propri acquisti. In generale, il numero di famiglie che li preferiscono ai supermercati tradizionali è aumentata del 2% a livello nazionale, superando abbondantemente il 10%. Una rimonta importante, considerati i decenni di ritardo dei supermercati low cost italiani rispetto al resto d Europa e il rapporto di uno a quindici coi punti vendita della grande distribuzione. L incremento Spesa al discount Spesa al supermercato LATTE 1 LITRO 0,69. 1,53 CEREALI 1,99 2,49 FAGIOLI IN SCATOLA 0,35 0,89 SFOGLIE PER LASAGNE 0,55 2,49 BARRETTA SNACK 1,99 2,99 TOTALE 5,57 EURO 10,39 EURO gola a tutti. Con l avanzare della crisi economica e la crescente diffusione del web, si è sviluppato un nuovo modello di consumo, con i compratori sempre più attenti a navigare in rete per informarsi, comparare i prezzi sui volantini, cercare gli outlet, mercatini dell usato, e a chiedersi perché spendere tanto quando si può avere lo stesso a meno. I discount movimentano un giro di affari di circa 6 miliardi di euro, ripartito tra 4300 punti vendita e fra quasi 20 insegne, prevalentemente diffusi nel centro e nel sud Italia. Un espansione che appare anche nei rilevamenti Istat, per ora relativi al Negli ultimi sei anni la quota di famiglie a basso reddito che fa la spesa nei discount è quasi raddoppiata, arrivando al 20% più evidente è nel Mezzogiorno, dove si passa dall 11,2% del 2010 al 13,1% del 2011, mentre la grande distribuzione tradizionale scende dal 69 al 67%. Confusi tra il proletariato di badanti dell est Europa, camerieri e cameriere stagionali, padri e madri di famiglie numerose, ci sono ora anche professionisti, dirigenti e impiegati. Tutti in coda per portare a casa: un litro di latte a 0,69 centesimi; un pacco di cerali per la colazione ad 1,99 euro; o un kilo di mozzarelle a 3,89 euro. Molto spesso i prodotti non sono made in italy ma importati dalla Germania, dall Austria e da altri paese del nord Europa. È questa la conseguenza di una crisi che morde il portafogli e che spinge al risparmio forsennato. Fino a fare la fortuna di catene come Eurospin, Lidl, MD, Dico, in guerra a colpi di sconti per contendersi una clientela sempre più vasta: quella dei consumatori che hanno rinunciato al prodotto di marca e puntano solo a nutrirsi ed arrivare a fine mese. Non è vero che un prodotto di prezzo alto debba essere necessariamente di alta qualità, così come non è vero che un prodotto del discount debba di per sé essere scadente spiega Marco Bulfon, coordinatore delle inchieste di Altroconsumo il prezzo è solo uno strumento di marketing dell offerta tramite il quale posizionare una merce sul mercato. Coi nostri test abbiamo spesso constatato che sia il prodotto migliore che l acquisto migliore (quello col miglior rapporto qualità-prezzo) provengono proprio dai discount: consentono di risparmiare una media del 40% rispetto al prodotto di marca di riferimento. Che per una famiglia possono significare circa 2000 euro annui. Ma l equazione crisipovertà-corsa al discount è riduttiva. In questo momento la spesa a basso costo vive un momento favorevole perché è in sintonia con la situazione di crisi che ci attraversa. Un momento che spinge anche consumatori benestanti e di fascia alta a non provare più imbarazzo nel frequentare i discount. una diversa alternativa alla crisi Il carrello? Insieme costa meno Sette milioni di italiani nel 2012 hanno partecipato a gruppi di acquisto, i cosiddetti 'Gas', facendo la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose. Spinti dalla crisi, ma soprattutto dalla ricerca del miglior rapporto tra prezzo e qualità, sono saliti a 7 milioni gli italiani che nel 2012 hanno partecipato a gruppi di acquisto, i cosiddetti Gas formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose. E' quanto emerge da una analisi Coldiretti/Censis dalla quale si evidenzia che i Gruppi solidali di acquisto (Gas) sono diventati un fenomeno di rilievo che ha contagiato il 18,6% degli italiani, vale a dire quasi 7 milioni di persone, di cui quasi 2,7 milioni in modo regolare. In alcuni casi - sottolinea la Coldiretti - ci si limita solamente al cosiddetto 'carpooling della spesa' con i partecipanti che di fronte al caro benzina si mettono in auto insieme per dividere i costi e andare a fare la spesa nei punti più convenienti, dalle aziende agricole ai mercati degli agricoltori, dai mercati all'ingrosso agli ipermercati, fino ai discount. Ogni Gas ha propri criteri per selezionare i fornitori, individuare i modi di consegna, stabilire con il produttore un prezzo equo e scegliere cosa acquistare privilegiando la stagionalità, il biologico, il sostegno alle cooperative sociali, la riduzione degli imballaggi, le dimensioni del produttore o infine la vicinanza territoriale (chilometro zero). Le modalità di acquisto variano notevolmente e vanno dalla consegna a domicilio, alla prenotazione via internet fino all'adozione in gruppo di animali o piante da frutto. Anche gli accordi del gruppo di acquisto con l'azienda sono differenti e possono prevedere - sostiene la Coldiretti - la consegna settimanale del prodotto (ad esempio una cassetta di frutta e verdura di stagione) oppure la formulazione di specifici ordini per telefono o attraverso internet, ma anche tramite abbonamento con l'offerta di prodotti a scadenze fisse e pagamento anticipato. Le modalità maggiormente diffuse sono la distribuzione di cassette di ortofrutta a cadenza settimanale o bisettimanale e la vendita di pacchi di carne. C.P.

6 I marò in attesa del nuovo processo Nessuna notizia del Tribunale Speciale 6 Esteri I PROSSIMI 4 ANNI VEDONO IL PRESIDENTE AMERICANO IMPEGNATO SU DIVERSI FRONTI Inizia il secondo mandato di Obama Dal fiscal cliff alle armi, dall immigrazione al terrorismo. Queste sono solo alcune delle sfide che l inquilino della Casa Bianca dovrà affrontare. Intanto, la Merkel prende schiaffi in Bassa Sassonia Riflettendo su quanto e avvenuto durante quest anno non si puo non considerare a quale punto di cialtroneria e ormai arrivata l Italia nel suo complesso. Straziata dalle dialettiche penose di una classe politica ignobile nel suo complesso, almeno per la maggior parte, che si inserisce a pieno titolo in un filone antinazionale che ha radici diverse ma antiche e profonde, la nostra Patria, e scusate se mi ostino a chiamarla cosi, ha smarrito ormai del tutto il significato stesso della parola Stato. In qualsiasi organismo strutturato e ben funzionante, infatti, ognuno opera ed e chiamato a decidere nell ambito per il quale e qualificato. In Italia no, tutti fanno tutto e vi e una certa tendenza, oramai prevalente, a sostituire il proprio espresso dovere con un certo compiacimento estetico per cio che ci appare bello fare. L ossessiva ricerca di un Beau geste plateale, sempre piu sgangherato e privo di efficacia se non dannoso. Tiremm innanz disse Amatore Sciesa ai suoi carnefici, significando con quelle parole che la liberta non ha prezzo e fondendo mirabilmente l etica di un patriota rivoluzionario ad una inarrivabile estetica del gesto. Sciesa non solo muore per le sue idee ma riesce a morire incredibilmente bene, bucando la storia ed attraversandola come un lampo di luce fino ai nostri giorni. Da ammirare, come i due maro, che danno la loro parola di militari e pretendono poi di mantenerla. Ma la responsabilta, in un organismo funzionante correttamente, corre lungo una linea di comando e non erano certo loro a poter decidere e, soprattutto, a dover decidere. E chi ha le vere responsabilita, nei paesi seri, non obbedisce certo alla bellezza del gesto ma alla regola spietata delle responsabilita ineludibili. E dunque, qualcuno puo cortesemente dirci chi, dopo averli consegnati agli indiani un anno fa, nel porto di Kochi, adesso ha fatto il bis consegnandoli per la seconda volta? Ci spieghi se gli pareva bello agire cosi, se ha pensato che fosse corretto, oppure ha ritenuto che fosse la maniera piu elegante per lavarsene le mani? E mi riferisco non solo ai nostri governanti ma anche alla nostra Magistratura, sempre cosi presente e solerte ma che non ha ritenuto di dovere intervenire, questa volta, ritirando almeno il passaporto ai due militari. Si e assoggettata anch essa a questa strana ragion di Stato all incontrario? E qui non e questione di linea morbida o di linea dura. Qui mancano proprio i fondamentali per occupare certe poltrone. E che nessuno si venga a giustificare con il rispetto della parola data ed altre corbellerie simili. Le promesse, fatte con la coercizione, non hanno alcun valore ed ancor di piu con chi ci ha ripetutamente ingannati e continua a farsi beffa del nostro Stato e della nostra reputazione internazionale. Privi degli attributi per alzare la voce e pretendere rispetto, i nostri governanti, calati nel ruolo squallido di sedicenti uomini di onore, hanno di gran lunga preferito riconsegnare i due maro a gentaglia che ci ha tormentato fino ad ora con trabocchetti di ogni tipo. La parola si mantiene tra gente per bene e le autorita del Kerala non si erano certo mostrate tali, avendo posto in essere trappole giudiziarie di ogni tipo, disconoscimenti di consuetudini e norme internazionali e perizie balistiche sfacciatamente taroccate. Il processo riprendera ora da zero, dopo che sara costituito questo Tribunale speciale con tempi che, sulla base dell esperienza maturata, saranno biblici. I due Marò vivranno a Delhi sottoposti comunque ad un regime di limitazione della liberta. Nel rammentare che il nostro ordinamento giuridico proibisce l istituzione dei Tribunali speciali, espressamente vietati dalla nostra Costituzione, e interessante notare che sottomettiamo i nostri militari ad una situazione che non consentiremmo mai ad un cittadino indiano del quale fosse chiesta dal suo paese l estradizione, ossia essere sottoposti ad un organismo giuridiziario da noi disconosciuto, col rischio della pena capitale. Da domani inizieremo a valutare nella sua completezza il dispositivo della sentenza della Corte suprema e vedrete che le sorprese sono tutt altro che finite. E Monti ha cantato pure vittoria. Gianni Fraschetti Inizia ufficialmente il secondo mandato di Barack Hussein Obama, 44esimo presidente degli Stati Uniti. Una cerimonia dal grande seguito, a cui hanno partecipato circa persone. Un a grande festa, ma al freddo. Migliaia di spettatori hanno assistito al giuramento del Presidente Usa ad un grado sopra lo zero. E oltre al freddo dell inverno, sembra che anche i rapporti tra i cittadini e il Capo di Stato siano meno caldi del Quattro anni fa all evento parteciparono circa 1,8 milioni di persone. Una cifra esorbitante rispetto a quella di ieri. I problemi per il secondo mandato del presidente Usa stanno già cominciando ad accumularsi. in Africa è appena scoppiata una nuova guerra, che vede tutto l Occidente coinvolto da vicino, qualunque siano le posizioni politiche al riguardo. La minaccia di Al Qaeda sta preoccupando tutti. Inutile dire che gli Stati Uniti sono da sempre nel mirino del fondamentalismo islamico. La tensione si alza dopo l ultimo attacco sferrato ad In Amenas, da un gruppo di miliziani provenienti da ogni parte del mondo. Secondo alcune testimonianze, due terroristi non erano né africani, né mediorientali, ma presentavano dei tratti somatici occidentali. Ennesima strage negli Usa. Ed ennesima tragedia dovuta all uso folle delle armi. Questa volta è successo nel New Mexico, in una zona rurale vicino Albuquerque, dove un quindicenne ha sterminato la propria famiglia, sparando con un fucile d assalto trovato in casa. Nehemiah Grieco ha ucciso il padre Greg, la madre Sara ed i tre fratellini, Zephania, nove anni, Jael, di cinque e Angelina, di due anni. Sembra che all interno dell abitazione, ci fosse una quantità impressionante di armi. Un massacro, senza spiegazione. E intanto, mentre negli Usa le stragi si moltiplicano, con una frequenza allarmante, a Washington si continua a discutere sul tema. Ma il tutto procede molto a rilento. Negli States è in corso un durissimo scontro tra chi vuole la messa al bando delle armi automatiche e forti restrizioni alla diffusione di pistole e fucili e chi, invece, si appella al secondo emendamento della Costituzione che dà il diritto di armarsi. Qualcuno, però, inizia anche a lanciare qualche iniziativa concreta. Finalmente. Siamo stanchi di andare ai funerali. È questo l appello lanciato da Ennis Tait, prete della chiesa di Cristo President Drive di Cincinnati, nell Ohio. Il buon Subito sono scattate le indagini. E quanto riportato dalle fonti ha avuto una triste conferma. Due dei 32 fondamentalisti uccisi sarebbero cittadini canadesi. Non si tratta di un caso isolato, quello dei cittadini occidentali ritrovati a combattere tra le file di movimenti islamisti. Meno di un mese fa, in Siria è morto un cittadino australiano che combatteva tra le file dei ribelli anti-governativi. Si presume che fosse vicino alla fazione estremista Al-Nusra. Segnali allarmanti che fanno sorgere la paura circa la possibilità che alcune cellule dormienti siano già pronte ad operare nei nostri paesi. E se i due terroristi di In Amenas provenivano dal Canada, nulla esclude che nella stra-multiculturale America si possano annidare alcuni gruppi fondamentalisti. Un problema che si sovrappone alla riforma sull immigrazione, tema su cui Obama ha annunciato il massimo impegno. Chissà se, con i recenti sviluppi del terrorismo, il Presidente Usa vorrà ancora accordare la cittadinanza ad 11 milioni di cittadini irregolari. E con la paura del terrorismo, sia interno, che esterno, Obama deve fare i conti anche con la piaga delle armi. Ormai, la cronaca statunitense ci sta tristemente abituando a storie di ordinaria follia. L ultimo pazzo, che decide di aprire il fuoco su degli innocenti, ha 15 anni. 5 vittime è il bilancio della sparatoria, avvenuta in new Mexico. Il presidente Usa sta lottando e si appella continuamente al Congresso, perché vietino la vendita e il possesso di armi d assalto. Una legge controversa che sta dividendo l America, anche se il 54% della popolazione si rivela d accordo con Obama. Un dato in netto contrasto con quelli di qualche mese fa. A quanto pare, la tragedia di Newtown sta cambiando la storia del paese. Nell ultima settimana, l inquilino della Casa Bianca ha lanciato un altro appello, in cui si augura che il Congresso agisca in fretta per porre fine al problema. Come nel gioco della bilancia, pastore ha proposto questa iniziativa anti-armi: restituire la proprie armi, in cambio di un buono acquisto di 100 dollari. E così decine di persone si sono messe in fila, davanti alla chiesa, per ridare la propria pistola e aggiudicarsi il buono. Le regole, per partecipare a questo scambio sono ferree: le armi, pistole, mitragliette e fucili, devono essere tutte riposte in una custodia. E tutte vanno riportate con la canna abbassata. Non si sa mai che qualcuno possa iniziare a sparare sulla folla. I più pessimisti hanno considerato la campagna, lanciata dal prete, inutile. Figuriamoci se fermeremo la follia delle armi ricomprandone una a una. Punti di vista. Ma se è vero che in tutta l America le armi sono più di 300 milioni, la bella iniziativa di Ennis Tait, potrebbe non servire a nulla. Ma sicuramente qualcosa si sta muovendo. Senza dubbio, l allarme, soprattutto dopo l orrore di Newton (20 bambini uccisi), è scattato. I cosiddetti buyback, programmi di riacquisto delle armi, sono partiti da parte di molte amministrazioni. A Los Angeles, per esempio, ogni anno vengono se un piatto sale, l altro scende. E il caso della Germania, dove la Merkel si vede costretta a registrare una dura sconfitta in Bassa Sassonia. Nel Land tedesco hanno prevalso i cristiano-democratici, anche se per un solo deputato. Perde consensi, invece, il Cdu, il partito della Cancelliera. Angela Merkel è ancora al primo posto nei sondaggi, ma cala di 6,5 punti il consenso, mentre crescono i liberali a destra, il Spd e i verdi a sinistra. Il Cdu si trova adesso sulla soglia del 36%, ma sono inseguiti dal centro-sinistra che registra il 32%. Si cominciano ad intravedere dei dubbi sulla possibilità che la lady di ferro tedesca possa ottenere il terzo mandato consecutivo. Federico Campoli Ennesima strage negli USA In fila a Cincinnati: 100 dollari in cambio di un arma offerte decine di dollari a chi riporta indietro la propria pistola. E New York? Incredibile, ma vero, il sindaco Mike Bloomberg, ha giudicato il buyback troppo costoso ed inutile. Obama, poi, ha recentemente firmato 23 decreti, nell attesa che il si prepari una legge più dura, per frenare gli omicidi compiuti negli Stati Uniti. Ma quanto ci vorrà? La gente, stanca, non vuole più aspettare. Ogni pistola raccolta è una pistola sottratta alla persona sbagliata, al ragazzino che può trovarla per caso, ha dichiarato il prete della chiesa dell Ohio. Forse se ci fosse stato lo stesso parroco nel New Mexico, a quest ora si sarebbe evitata l ennesima strage. Paolo Signorelli

7 7 Dal Lazio Le radici storiche di un confronto antico PANNELLA E STORACE: CIVILTA' DEL COLLOQUIO di Michelangelo Ingrassia Il dialogo tra i radicali di Marco Pannella e la Destra di Francesco Storace ha scandalizzato i soliti benpensanti narcotizzati dal dogmatismo di un passato che non vuole passare. Gli italiani si sono stancati della piccola politica delle beghe e della caccia alle streghe. L'Italia ha bisogno di una grande politica fondata sulla libera e critica circolazione delle idee, contrapposte per cultura e non per odio. Pannella e Storace, nonostante provengano da storie diverse, si incontrano sul terreno della grande politica che è, secondo Althusius, l arte di associare. E non è la prima volta. Negli anni bui della prima Repubblica missini e radicali combattevano, sia pure da fronti contrapposti, un comune avversario: il regime dei partiti. Per liberare la Repubblica dalla partitocrazia, Almirante e Pannella praticarono la grande politica delle riforme: per la repubblica presidenziale quella missina, per il sistema uninominale secco quella radicale. Tra i parlamentari che aderirono alla Lega per la riforma del sistema elettorale, costituita nel 1986 dai radicali, vi furono pure quattro missini; illustrando in sede di commissione bicamerale per le riforme istituzionali la proposta del Msi, il compianto deputato Franco Franchi affermò che i missini avrebbero accantonato la proporzionale pura e accettato l'uninominale se si fosse contestualmente attuato il presidenzialismo. Erano, quelli, gli anni in cui il leader socialista Bettino Craxi - interlocutore privilegiato di Pannella - si era pronunciato a favore di un ipotetico coinvolgimento del Msi al governo e in segno di distensione aveva offerto al partito la presidenza della Giunta delle elezioni alla Camera. In quel frangente l'indimenticabile Beppe Niccolai - poi espulso dal partito dal solito Fini - pronunciò al campo scuola del Fronte della Gioventù, svoltosi a Montesilvano, una relazione intitolata: "Craxi e Almirante: la civiltà del dialogo". Non mancarono, in quella fase politica, la partecipazione ufficiale delle delegazioni missine e radicali ai congressi dei rispettivi partiti. Sul dialogo Craxi-Almirante-Pannella intervenne pure Giano Accame, intelligenza scomoda della Destra, il quale evidenziò che tra missini, socialisti e radicali vi era un tratto comune: quello della "resistenza a riconoscere nel potere del denaro il nuovo titolo della sovranità, secondo una tendenza che si sta invece sempre più rafforzando nelle democrazie occidentali"; una tendenza che in Italia è oggi incarnata da Mario Monti e dai suoi fidi. Del resto, sapeva bene Giano Accame che tra le radici missine vi era quella del "Risorgimento tradito", ingannato e turlupinato da quelle consorterie affaristico-parlamentari contro le quali lottò fino alla morte il padre dei radicali italiani: Felice Cavallotti. Francesco Storace, oggi, rende onore a Giorgio Almirante il quale, nelle emozionanti pagine della sua "Autobiografia di un fucilatore", ha lasciato scritto: "scelsi il colloquio; e da tale scelta iniziale e di fondo non mi sono mai distaccato e non mi distaccherò mai". di Antonio De Pascali Giuliana de Medici, la figlia di donna Assunta e dell indimenticato ed indimenticabile Giorgio Almirante, accettando, come si ricorderà, l invito di Francesco Storace, é candidata per le prossime elezioni regionali nelle liste de La Destra per Roma e provincia. Il consigliere capitolino lascia il Pdl Anche Fabrizio Santori prenota un posto in lista con La Destra La politica è una missione, dobbiamo cancellare l onta dei Maruccio e dei Fiorito Fabrizio Santori, consigliere comunale di Roma, passa con La Destra. I contatti delle scorse settimane con Francesco Storace hanno infatti prodotto la candidatura di Santori nella lista de La Destra alle prossime regionali. Resto lo stesso di prima, non cambia nulla nel mio modo di essere vicino alla gente. Continuerò a lavorare come ho sempre fatto al servizio della collettività e per difendere i valori del merito, della giustizia sociale, della trasparenza e delle identità del territorio e della famiglia. Per questo ho accettato la proposta di Francesco Storace di candidarmi alle prossime elezioni regionali con La Destra. La Politica è una missione, un dovere, dobbiamo presto cancellare l onta dei Fiorito e dei Maruccio. La proposta di Storace, che ringrazio, va in questa direzione e sono orgoglioso di poter rappresentare la forza della trasparenza, della politica anticasta e del risparmio sui costi della politica alla Regione Lazio. Voglio partire da tutto questo, per riavvicinare i cittadini alle Istituzioni, per ridare credibilità al Intervista a Giuliana de Medici, candidata alle regionali per La Destra La crisi si batte partendo da famiglia e commercio Ho detto sì a Storace prime ancora che fosse il presidente designato unitario del Centrodestra perchè credo in lui lavoro quotidiano di chi fa Politica, quella con la P maiuscola, al servizio del bene comune. Solo in queste condizioni si potrà tornare a pensare a una classe dirigente onesta in grado di dare futuro ai giovani, una sanità efficiente dalla parte dei cittadini e un percorso sociale per gli anziani e di crescita per i più deboli, ha comunicato Santori. Robert Vignola Francesco Storace e Giuliana de Medici Giuliana de Medici la sua candidatura costituisce un passo di enorme importanza per la storia de La Destra e di tutta la destra italiana, in tutte purtroppo - le sue divisioni odierne. Sì. E ne sono ben conscia. L eredità politica e culturale che rappresento, com é noto, é enorme. Proprio per questo, in un momento di grande impasse politica per la nazione e per il Lazio ho accettato con piacere l invito di Francesco Storace. E, si badi, come attestano le cronache, ho detto di sì ancor prima che Francesco divenisse il candidato Presidente del Centro-destra, nei giorni eroici della proposta, quando il nostro Presidente lanciò la sua sfida. E ne sono orgogliosa e felice. Ma non per questo spaventata. Mangio pane e politica da quando sono nata e lavorare per il mio Paese e la mia Regione in questo momento di crisi mi entusiasma. So di poter dare molto. Dunque, da candidata e futura, ce lo auguriamo tutti, amministratrice regionale, quali competenze pensa di offrire per il governo della Regione? Da madre, moglie e donna che lavora penso e sento di poter rivolgere prima di tutto il mio impegno verso le problematiche della famiglia (infanzia, casa, sanità, scuola) e del settore produttivo. Che, manco a dirlo, sono i comparti più importanti di un amministrazione regionale. Iniziamo da quello più spinoso: la sanità. Le esigenze del settore assorbono grandissima parte del bilancio regionale. Si impone pertanto una radicale ristrutturazione degli interventi pubblici che non può essere, diciamocelo chiaramente, quella dei tagli lineari imposti dal commissariamento di Enrico Bondi. Una revisione affrontata con leggerezza che ha cancellato indiscriminatamente posti-letto e depresso la sanità privata. Questo vuol dire che non devono essere dimenticati gli enormi investimenti effettuati negli ultimi decenni con la costruzione di strutture eccezionali e non devono essere dimenticate soprattutto le innumerevoli professionalità mediche e infermieristiche, di altissimo livello, presenti nei nostri ospedali. Come dovrebbe operare nel mondo della produzione una Regione moderna? Le aziende laziali soprattutto piccole e medie imprese, la grande maggioranza sul territorio -devono attrezzarsi per affrontare una crisi economica enorme ed epocale. Andranno adottate iniziative per ridurre la pressione fiscale e favorire, con sgravi fiscali, l occupazione giovanile. Ciò senza dimenticare ovviamente le attività artigianali e quelle libero-professionali che nella nostra regione, per la presenza della Capitale, sono fondamentali. A proposito di peculiarità laziali, il Lazio, complice l offerta romana, vanta una grande presenza commerciale. Certo. Che versa in una crisi gravissima. Le attività commerciali chiudono a livello esponenziale. Pertanto sarà mio impegno ridurre anzitutto le imposte locali alle piccole attività commerciali. Desidero inoltre incentivare l'associazionismo degli esercizi per renderli più competitivi nei confronti dei grandi centri commerciali. Pensare che le piccole realtà possano resistere da sole alla concorrenza della grande distribuzione senza un adeguato piano per il piccolo commercio elaborato dalle Amministrazioni pubbliche significa non voler occuparsi di questa gravissima problematica che riguarda la vita di tutti i cittadini. Senza dimenticarsi che la burocrazia è la rovina delle nostre attività produttive e commerciali. Strangola con lacci inutili le piccole e medie imprese e distoglie energie produttive. Snellirla sarà indispensabile e bisognerà farlo in tempi brevissimi. Un programma a tutto tondo, il suo. Certo. E proprio per questo non si possono dimenticare i trasporti. Il Lazio pur essendo una regione romano-centrica è ricca di innumerevoli, piccolissime realtà comunali. I problemi del settore vanno affrontati nel rispetto di questa peculiarità. Come per la Sanità, è doveroso affrontare il problema con la delicatezza di cui necessita, prestando attenzione e non tagliando indiscriminatamente. Altro? Sì. C é dell altro. Perché penso di avere le idee chiare. Non si può governare una Regione, perché questo farà Francesco Storace, senza collaboratori in grado di affrontare i problemi globalmente. Perché non parlare dei rifiuti, per esempio. Il problema rifiuti sta esplodendo e la gestione diventa sempre più incontrollabile. Da anni se ne è consapevoli ma nulla si fa per affrontarlo. Le vecchie discariche ormai ingestibili e la raccolta differenziata che non riesce a decollare sono due aspetti del problema. Va fatta molta attenzione alle ricchezze naturalistiche dei parchi regionali, da tempo, oramai, fonte di reddito per il notevole incremento di presenze turistiche. E questo mi fa pensare alla cultura. Ovvero? Ovvero che il Lazio, si diceva, é regione romano-centrica ma ricchissima di piccoli centri che vanno valorizzati e arricchiti per differenziare la proposta culturale e turistica attorno alla Capitale. Dunque piccoli musei e piccole strutture di servizio comunale atte a valorizzare l offerta turistica e culturale. Tutto coordinato da agenzie regionali. Giuliana abbiamo finito? No. Quale fine. Il Lazio ha bisogno di tanto impegno e di tante cose da fare. Io mi candido per questo.

8 8 Italia DA ROMA E DAL LAZIO La zona sta conoscendo una rinascita grazie al proliferare di sale slot e mini casinò: ad ospitarli capannoni industriali abbandonati a causa della crisi Tiburtino, il quartiere che cambia pelle Anche sulla Nomentana si inizia a ravvisare lo stesso fenomeno. E intanto sorge il timore di infiltrazione di gruppi criminali attratti dalle dimensioni del business di Emiliano Stella Nella storica area industriale che si sviluppa intorno a Via Tiburtina hanno trovato ospitalità in interi capannoni vistose sale giochi sfavillanti di luci. Tra Via di Pietralata ed il Raccordo Anulare è un continuo di insegne che recano improbabili nomi esotici. Percorrendo la via consolare si susseguono Dubai Palace, Las Vegas, Cleopatra, e la ritrovata vitalità della zona è anche testimoniata dalle numerose lucciole che sono tornate a vendersi ai bordi della strada, in barba alle norme varate dal sindaco Alemanno. Questo proliferare di mini- Casinò va in controtendenza con la chiusura di molte imprese messe in ginocchio dalla contrazione dei consumi dovuta alla crisi economica. La rapida successione di aperture inizia a destare una certa preoccupazione tra amministratori e cittadini. Ciò che fa riflettere è l entità dell investimento iniziale da affrontare, difficile da sopportare in tempo di recessione. Per aprire una sala giochi e slot machine di medie dimensioni, infatti, occorre sborsare non meno di 6 milioni di euro. Le sale slot sono tutte autorizzate, ma ci si chiede chi tragga profitti da questo genere di impresa. Soprattutto si teme che alle spalle di queste società, spesso rappresentate da investitori stranieri, si celino gli interessi dalla malavita organizzata intenta ad infiltrarsi e sfruttare questi spazi per mettere in piedi proprie attività illecite. Spostandosi di poche chilometri si assiste allo stesso fenomeno. Anche sulla Nomentana, tra la Batteria ed il GRA, sono fiorite in poco tempo 4 sale con slot machine. Almeno altre 3 sono in attesa delle autorizzazioni necessarie per aprire. Il moltiplicarsi delle slot machine sul territorio è anche supportato dalle loro installazioni nei bar. Queste redditizie fonti di guadagno, se usate dagli avventori in maniera seriale ed ossessiva, rappresentano anche un pericolo per la società. Statistiche parlano 800mila dipendenti dal gioco, sono invece 2 i milioni di persone a rischio. Le cronache ci parlano di pensionati e disoccupati rovinati davanti LE DITTE CON GLI OCCHI A MANDORLA SONO GIOVANI E ROSA Roma, l imprenditoria cinese non conosce crisi E boom di centri massaggi e coiffeur. Ma si moltiplicano le accuse di concorrenza sleale ed utilizzo di prodotti non a norma È ormai lotta senza quartiere tra esercenti romani ed imprenditori cinesi. Se da una parte si susseguono quotidianamente fallimenti e chiusure, dall altra la situazione non potrebbe essere più rosea. I dati parlano chiaro: l imprenditoria cinese a Roma si sta sviluppando a dispetto della crisi. A guidarla sono giovani e donne, e lo fanno in luoghi della capitale mai coperti prima investendo in settori diversi dall abbigliamento e la ristorazione. Grazie a prezzi concorrenziali, per non dire stracciati, ed orari flessibili al limite dello stakanovismo, parrucchieri, estetisti e massaggiatori orientali stanno conquistando il favore di un numero sempre crescente di clienti italiani. Il segreto di questo successo va ricercato nei prezzi irrisori (con ricevuta) praticati dagli esercenti con gli occhi a mandorla. Oppure con gli orari lunghi (che comprendono anche la sera) nei quali operano, anche di domenica e lunedì. Prezzi ed orari impossibili da adottare per i nostri di artigiani, costretti a divincolarsi tra tasse, affitti, burocrazia ed esigenze famigliari. C è davvero da chiedersi come facciano ad essere così concorrenziali, al limite del masochismo. I parrucchieri nostrani, già danneggiati da chi esercita abusivamente la professione, chiedono controlli mirati. Si presume che dietro ai 12 euro chiesti per taglio, shampoo e piega si aggiri lo spettro dello sfruttamento del lavoratore, oltre a fondati dubbi sulla qualità dei prodotti utilizzati. Dubbi che si estendono anche sulle tecniche di lavoro e la preparazione per svolgere la professione, come già accaduto per le massaggiatrici cinesi in giro per le spiagge italiane. A sentire la loro clientela, tuttavia, l ottimo rapporto qualitàprezzo giustifica qualche imperfezione nel servizio, se poi ad esso si aggiunge una ceretta o un trattamento alle unghie gratis si è disposti ad concedere l indulgenza che non si è mai accordata al proprio parrucchiere o alla propria estetista. E.S. al video, per questo sempre più gestori rinunciano ad un facile guadagno spegnendo le macchinette. Con questo atto responsabile incorrono talvolta in salate penali da pagare derivanti dai contratti punitivi siglati al momento dell installazione. Non è infrequente nemmeno che fornitori legati alla criminalità forzino e minaccino gli esercenti riottosi per convincerli a non rimuovere le slot dai loro locali. Anche le delibere anti-azzardo volute da molti sindaci vengono osteggiate dai tribunali amministrativi, che motivano le loro sentenze con la tutela delle competenze legislative dello Stato. Se le stazioni ferroviarie di Roma e provincia accogliessero, al loro ingresso, i poveri pendolari con la scritta lasciate ogni speranza voi che entrate non ci sarebbe da stupirsi. Non vi è infatti giorno in cui, tra i disastri della tratta Roma-Lido, furti di rame, guasti, scioperi e disservizi vari, non si registrino disagi che rendono la vita dei viaggiatori più impossibile di quanto già non lo sia. L ultima sorpresa in ordine di tempo, la disastrata mobilità regionale l ha riservata ai pendolari del trenino che collega Roma con la Tuscia. Gli utenti della ferrovia regionale Fr3, si sono infatti imbattuti in vagoni allagati, sedili bagnati e gocce filtranti dal soffitto. Impossibile quindi sedersi ma altrettanto difficile pure stare in piedi. Risultato? Decine di corse cancellate, con inevitabili ripercussioni per lavoratori e studenti. Il tutto a sole due settimane di distanza dallo sciopero selvaggio che lasciò a terra migliaia di persone il 7 gennaio. Inevitabile quindi frustrazione e insofferenza da parte dei pendolari i quali hanno ribattezzato lo Operazione di polizia e vigili urbani Sgomberato uno stabile occupato da abusivi Èscattato lo sgombero per lo stabile del fu ente Cellulosa e Carta, diventato un tugurio occupato, secondo alcune stime, da circa 150 persone. L edificio si trova in via Assisi 163, non lontano da via Tuscolana, e dalle prime ore di ieri è stato interessato dalle operazioni degli agenti dei Commissariati San Giovanni e Appio, con l'ausilio delle unità cinofile e degli agenti della Polizia di Roma Capitale. La struttura, da tempo occupata abusivamente, era stata più volte teatro di episodi di criminalità, che avevano portato anche a degli arresti per droga. E' stato proprio a seguito dei ripetuti interventi effettuati che la Questura di Roma ha provveduto a segnalare la situazione alla Procura della Repubblica, che ha quindi emesso un provvedimento di sequestro preventivo. All'interno dello stabile erano presenti circa 80 cittadini extracomunitari, 30 dei quali sprovvisti di permesso di soggiorno, che sono stati pertanto accompagnati presso l'ufficio Immigrazione per effettuare più approfonditi accertamenti. Nella struttura inoltre sono stati identificati anche 30 cittadini italiani. Con l'ausilio della Polizia di Roma Capitale, gli uomini del Commissariato stanno cercando di trovare una sistemazione adeguata alle persone sgomberate. Nel corso delle operazioni sono stati rinvenuti e sequestrati 3 involucri contenenti sostanza stupefacente. Lo stabile, già di proprietà dell'ex Ente Cellulosa e Carta, ora in liquidazione, verrà affidato in giudiziale custodia al Commissario liquidatore. Vita da pendolari: ancora disagi incredibili sulla tratta Viterbo-Roma Nord Acqua alta in carrozza: treni cancellati sciagurato treno soppressario, per la quantità di corse cancellate e comunicate al capolinea Flaminio con piccoli fogli scritti a penna. Non è questa l unica ironia degli utenti che, come sempre utilizzano i social network per porre l accento (per fortuna il più delle volte buttandola sul ridere) su una situazione diventata davvero insostenibile. Una vita in ritardo, così ad esempio inizia il tweet di Luigi, per poi concludersi con un laconico non certo per colpa mia. Un messaggio semplice nella sua essenzialità che potrebbe essere lo slogan di chi su muove con mezzi pubblici per raggiungere la capitale dai comuni limitrofi. Intanto, ironie a parte, il Comitato Pendolari è pronti ad agire anche per vie legali: in riferimento a quanto accaduto lo scorso 7 gennaio, è stato presentato alla Procura della Repubblica di Roma, un esposto per i gravi disservizi che hanno bloccato la mobilità della zona nord del Lazio. Ugo Cataluddi

9 9 Italia A Cagliari l ennesimo atto di arroganza da parte dell odiata Equitalia La figlia ha debiti: pignorata la madre La donna è in gravi difficoltà economiche: per questo l Agenzia ha pensato bene di rifarsi sulla pensione minima (di 470 euro) di Teresa Ledda, 74 anni Sua figlia ha un debito con Equitalia, per questo un anziana si è vista prosciugare il conto corrente. È successo a Maracalagonis, in provincia di Cagliari, dove la nota Agenzia ha pensato bene di pignorare la pensione a Teresa Ledda, 74 anni, per di un debito di tremila euro contratto da sua figlia. Alla donna le sono stati sottratti i soldi delle pensioni percepite da settembre a oggi. "Ma io non ho contratto nessun debito" ha obiettato la pensionata. Equitalia ha colpito però la pensione della donna in quanto il conto corrente sul quale arriva la somma è cointestato con la figlia. L anziana infatti non potendosi recare personalmente, per ragioni di salute, a riscuotere la pensione alle Poste ha chiesto alla figlia di farlo al suo posto. Per non dover ogni mese presentare una delega insieme hanno stabilito di aprire il conto corrente con entrambi i nomi. Equitalia ha quindi pensato di attingere alla pensione minima della madre, di 470 euro, per sanare il debito della figlia Maria Piras. Peccato che, quest ultima non paga proprio perché, madre di tre figli, sta passando un momento di grave difficoltà. "Quei soldi sono l'unica fonte di sostentamento per mia madre - ha detto Maria Piras intervistata da l Unione Sarda - aiutano anche me e la mia famiglia a sopravvivere, perché privarcene?". Perché? Semplicemente perché Equitalia non guarda in faccia nessuno, ha dei soldi da riscuotere, li riscuote, con qualsiasi mezzo. In difesa delle due donne si schiera anche Maria Grazia Caligaris, presidente dell associazione Socialismo Diritti Riforme. Il pignoramento della pensione - evidenzia Maria Grazia Caligaris in una nota - non è ammissibile in nessun caso in quanto impedisce al beneficiario di provvedere alle proprie necessità. È evidente che in questo caso si tratta di un abuso in quanto gli accrediti non riguardavano la cointestataria del conto ma soltanto la titolare ed è evidente la strumentalità dell atto di Equitalia. In questo caso specifico la situazione è ancora più pesante in quanto le condizioni economiche della figlia erano particolarmente disagiate. Lo Stato, come ha rilevato Anna Maria Busia legale della pensionata, non può rivalersi su una persona che non ha contratto alcun debito. In attesa che la giustizia prevali e vengano restituiti all anziana donna gli euro che le sono stati sottratti, resta il fatto che Equitalia non può agire in questo modo impunemente gettando nella disperazione una famiglia. È indispensabile mettere immediatamente l anziana donna nelle condizioni di badare a se stessa ripristinandole immediatamente la pensione. Insomma l ennesimo atto di arroganza da parte di Equitalia, che è passato agli onori delle cronache in questi ultimi mesi proprio per episodi di questo genere. Barbara Fruch Ennesimo colpo alla Camorra I Carabinieri hanno arrestato Carmine Schiavone, figlio del boss Sandokan ICarabinieri del nucleo Casal di Principe hanno arrestato Carminotto O Staffone, al secolo Carmine Schiavone, il figlio del super-boss Francesco Schiavone, detto Sandokan. L accusa è quella di tentata estorsione, con l aggravante del metodo mafioso. Gli ufficiali dell Arma lo avevano individuato in un noto locale notturno al centro di Aversa. Schiavone, accortosi della presenza dei Carabinieri, si sarebbe defilato da una porta secondaria. A quel punto è iniziato l inseguimento, durato più di mezz ora. Dopodiché, resosi conto di non avere più alcuna via di fuga, si sarebbe arreso. Poche e strafottenti parole, mentre si consegnava ai militari: siete stati bravi. Carminotto, al momento del fermo, aveva con se 8 mila euro in contanti, ma non era armato. Insieme a lui sono stati arrestati anche altri tre uomini, due di loro, camorristi, già noti alle forze dell ordine, il terzo sarebbe il titolare del locale nel quale Schiavone è stato individuato. Proprio lì, secondo i Carabinieri, si stava svolgendo un summit fra esponenti di diverse cosche della zona del casertano. Carmine Schiaffone, fino a ieri reggente del clan dei Casalesi che fa capo alla sua famiglia, è l unico del figli di Sandokan a non avere nessun precedente penale. Gli altri tre: Emanuele, Nicola e Ivanohe, sono già stati arrestati in passato. Paolo Signorelli Indagato per abuso di ufficio il Sindaco di Agrigento Zambuto inquisito per tre nomine legate al teatro Pirandello, quando era presidente della Fondazione Abuso d ufficio e falso in atto pubblico. Sono queste le accuse mosse contro il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto (Udc), che risulta indagato nell inchiesta sulla gestione della Fondazione Teatro Pirandello, condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dai sostituti procuratore Andrea Maggioni e Matteo Delpini e dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo. È stato lo stesso primo cittadino a darne notizia, dopo aver ricevuto il 19 gennaio la notifica di un avviso di garanzia da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento in relazione a tre presunti episodi di abuso di ufficio. Si tratterebbe di incarichi concessi da Zambuto, quando era presidente della Fondazione, in occasione della sagra del mandorlo in fiore del 2012 a figure come scenografo e regista, nonché un contratto pubblicitario riguardante sempre la fondazione e l'incarico dato ad un giornalista di Agrigento per il dominio internet del sito web della fondazione teatro Pirandello. "In merito a ciò, non posso che esprimere il senso di una profonda sorpresa per un accusa tanto infondata quanto lontana dai principi di trasparenza e di legalità ai quali ho sempre improntato la mia condotta amministrativa - ha commentato Zambuto in conferenza stampa - Ciò che è stato fatto lo è stato, sempre e soltanto, nell interesse della collettività. Per tale ragione sono certo che le vicende in questione saranno presto chiarite". pare tranqullo, quindi, dal canto suo il Sindaco che ha voluto addirittura dare l annuncio della bufera giudiziaria che lo sta investendo, di ciò, almeno, gli si deve dare atto. B.F. In tempi di crisi A Gela funerale a metà prezzo In tempi di crisi per vendere è necessario abbassare il prezzo. Per questo, per combattere la concorrenza, un agenzia funebre di Gela ha pensato bene di preparare un pacchetto di servizi in offerta speciale: un funerale completo a soli 2mila euro, circa il 50% in meno delle tariffe medie. Un iniziativa adeguatamente pubblicizzata con dei manifesti, dove si legge che l agenzia: propone alla gentile clientele di visionare all interno dei proprio locali gli articoli funebri. I cari estinti saranno portati all estrema dimora con servizi funebri completi di cassa in mogano, noce o ebiara, completa di imbottitura; vestizione della salma; disbrigo documenti; necrologio murale, trasporto e sepoltura della salma''. Il tutto per un prezzo complessivo di Un iniziativa che ha fatto sorridere molti gelesi anche se ci sarà sicuramente ci approfitterà dell occasione. D altronde si sa quanto sia dispendioso il rito delle esequie. VERSO LA CHIUSURA IL CASO DI YLENIA CARRISI Dopo diciannove anni Al Bano si arrende Il cantante pugliese ha presentato la richiesta per la dichiarazione di morte presunta della figlia scomparsa al Tribunale di Brindisi Si avvia ad una dolorosa conclusione il caso di Ylenia Carrisi, la figlia di Al Bano Carrisi e Romina Power scomparsa in circostanze misteriose a New Orleans (Usa) il 31 dicembre Il padre ha infatti presentato la richiesta per la dichiarazione di morte al Tribunale di Brindisi: dopo anni il noto cantante pugliese ha così deciso di mettere la parola fine su una vicenda straziante che ha segnato la storia della sua famiglia fino al divorzio dalla moglie. L'avviso del Tribunale di Brindisi, con il quale si dà notizia che lo stesso, con provvedimento del 9 novembre 2012, ha ordinato pubblicazione per la richiesta di morte presunta della donna che oggi avrebbe 43 anni, è stato pubblicato sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno. L'istanza con la quale si ottiene la sentenza che riconosce il decesso anche quando, come in questo caso, non si è avuta prova della morte naturale, può essere proposta se sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui risalgono le ultime notizie della persona scomparsa. Nell'avviso del tribunale viene indicata la data di nascita della primogenita di Al Bano e Romina, la data e il luogo della scomparsa, l'ultima residenza, in contrada Bosco a Cellino San Marco, nel brindisino: "Con invito a chiunque abbia notizie a farle pervenire al Tribunale entro sei mesi dall'ultima pubblicazione". In calce, la firma dell'avvocato Sandro Caforio, il legale che ha curato la faccenda nell'interesse di Al Bano. Non avrei mai voluto farlo, e difatti ho aspettato dieci anni in più del previsto. Mi hanno convinto, per ragioni tecniche, a presentare istanza - ha commentato all'ansa Al Bano - È un atto dovuto che è necessario per una serie di questioni pratiche. Si badi bene, si parla di morte presunta. Il che significa che un barlume di speranza resta comunque, nonostante tutto. Su Ylenia, di tanto in tanto, dalle fonti più disparate affiorano notizie di avvistamenti o di improbabili sviluppi di indagini, che non hanno mai avuto seguito e ai quali comunque Al Bano non ha mai mostrato di credere. Nel giugno 2011 era stata diffusa la notizia su un settimanale tedesco della presunta riapertura delle indagini e di una tesi secondo cui la donna si trovava in realtà in un convento. L'unica testimonianza utile alla polizia americana fu quella del guardiano dell'acquario Comunale di New Orleans il quale raccontò di aver visto una donna (che corrispondeva all'identikit di Ylenia) buttarsi nel fiume Mississippi. Nessun corpo è stato però mai trovato e così, dopo 18 anni di indagini, in cui si sono accavallate tante supposizioni e nessuna certezza, Al bano e Romina sembrano essersi arresi. B.F.

10 Il Caso Oltre il danno la beffa 10 Italia I processi lumaca agevolano i colpevoli, abbandonando i cittadini Vittime della strada e della giustizia Il disperato grido della madre di Giuseppe Magnifico, il giovane aquilano morto appena ventiduenne in un incidente avvenuto in un incrocio: Mi vergogno di vivere in Italia Giustizia ingiusta. Non è un gioco di parola ma un grido di disperazione. Quell urlo di tutte le vittime trattate con superficialità, in dei veri e propri processi lumaca che non sanno mettere la parola fine ad un dramma. Giuseppe Magnifico, il giovane aquilano di Preturo morto appena ventenne in un incidente stradale il 2 ottobre 2005, ne è solo un esempio. Lui, travolto in un autovettura ferma ad un incrocio da un pirata della strada che viaggiava ad oltre 150 km/h. Ora, a sette anni di distanza, è la madre che ha perso completamente la fiducia nella giustizia italiana. In uno stato in cui il colpevole, condannato per omicidio colposo in tutti e tre i gradi di giudizio ad un solo anno di reclusione con la condizionale e soli otto mesi di sospensione della patente, non ha scontato un solo giorno di carcere e continua a guidare indisturbato per le strade della città. Mi chiamo Erina Panepucci e sono la mamma di Giuseppe Magnifico una delle tante, troppe Vittime della strada - scrive la donna ad Affaritaliani - Ho sempre pensato che la vita è il bene più prezioso, un bene da tutelare, ma ancor più prezioso è l'amore che lega un genitore al proprio figlio, per questo posso affermare che il dolore che io e mio marito proviamo ogni giorno, da quando, quel maledetto 2 ottobre 2005, Giuseppe è stato massacrato nel pieno della sua giovinezza, è LADRI SORPRESI DAI CARABINIERI IN DUE OPERAZIONI A TORINO disumano, invalidante, inaccettabile. Inimmaginabile ed ancor più intollerabile è quello che siamo stati costretti a subire poi, da sette anni combattiamo contro l'ovvio, sette anni di processi, dibattimenti, udienze rinviate alle quali noi non siamo mai mancati nonostante lo strazio che ogni volta ci procura assistervi. Il 16 Gennaio scorso speravo di poter mettere definitivamente la parola fine ad un processo civile, ancora in primo grado, per l'assassinio di mio figlio in corso davanti ai giudici del tribunale dell'aquila, un processo iniziato nel sette lunghissimi anni durante i quali la memoria di Giuseppe, assassinato sulla strada, ed il nostro infinito dolore sono stati calpestati senza pietà. Conclusione: l'udienza, senza alcun Arresti e denunce, sono tutti rumeni. Forte sospetto dell esistenza di una organizzazione Sette arresti, quattro denunce e due diverse bande. Ma dietro potrebbe esserci una sola mente. Questi i numeri della guerra ingaggiata dalle forze dell ordine in Piemonte per mettere fine alle malefatte dei predoni dell oro rosso, che soltanto una settimana fa avevano ad esempio paralizzato il traffico sulla tratta Paicenza-Torino. In una prima operazione carabinieri di Rivoli hanno individuato a Grugliasco un gruppo di oltre dieci persone intente a smantellare un capannone dello stabilimento De Tommaso: tre della banda di 27, 33 e 42 anni, sono stati fermati, altri sette sono invece riusciti a fuggire. I tre, domiciliati nel campo nomadi di lungostura Lazio a Torino, hanno a loro carico alcuni fermi per furti. Sequestrati trasformatori di cabine elettriche, cavi rigidi di rame puro, barre e staffe in rame, matasse di cavo in rame di varie dimensioni, per un peso complessivo di 35 tonnellate già accatastate, per una valore approssimativo di euro. Poco distante, i carabinieri di Torino Mirafiori ne hanno arrestati altri quattro e denunciati quattro, sorpresi a rubare nel Centro Riabilitazione Funzionale Crf in disuso, di proprietà dell ospedale Cto. Si tratta di otto romeni tutti domiciliati nei campi nomadi di via Germagnano e corso Vercelli a Torino, e tutti con precedenti penali specifici. Gli arrestati hanno 23, 26, 27 e 40 anni, e le persone preavviso, non si è tenuta, assegnata ad altro giudice, il terzo in questi sette anni, è stata rinviata in data 8 maggio Poi la donna non può fare a meno di sottolineare il suo sconforto. Sono disgustata da questa "giustizia" che tratta le Vittime come se fossero colpevoli e difende e favorisce i colpevoli come se fossero Vittime - continua Erina Panepucci - sono indignata per come la vicenda giudiziaria dell'assassinio di un ragazzo di soli 22 anni sia stata trattata con sciatteria e superficialità in quelle aule, come se si stesse trattando una qualsiasi lite tra condomini. La storia di Giuseppe, la nostra storia non è purtroppo un caso isolato, migliaia di giovani uccisi o resi invalidi per sempre, Predoni di rame a orario continuato In capannoni e ospedali lavoravano anche di notte per accatastare l oro rosso. Arresti e denunce: tutti rumeni denunciate, tra cui due donne, hanno 19, 24, 25 e 33 anni. I predoni di rame hanno forzato il cancello d ingresso e hanno smantellato la struttura. I carabinieri, attivati da una denuncia presentata dalla Direzione Sanitaria dell ospedale Cto, hanno sorpreso quattro ladri in flagranza mentre smontavano e accatastavano centinaia di metri di cavi elettrici in rame di vario diametro, probabilmente smontati nei giorni precedenti. Le persone denunciate sono state fermate in un secondo momento. I carabinieri hanno atteso il loro arrivo all interno della struttura. Probabilmente dovevano dare il cambio ai loro colleghi. Sono stati denunciati per concorso in furto. La refurtiva recuperata ammonta a oltre euro. B.R. migliaia di famiglie distrutte, migliaia di storie processuali tutte uguali, questo è ciò che ogni si ripete in Italia nell'indifferenza generale. La perdita di un figlio è quanto di più doloroso un genitore possa provare, soprattutto quando avviene in modo così violento ed inaspettato, perché la strada sa emettere un verdetto di condanna a morte inappellabile, nella assoluta indifferenza di quello Stato, di quelle istituzioni che sono li per riportare ordine, per ristabilire certezze, restituire dignità alle Vittime, Vittime che non hanno scelto di diventarlo. Una Giustizia ed uno Stato dai quali non mi sento più rappresentata, e che mi fanno vergognare di vivere in questo paese. Barbara Fruch I N F O R T U N I S U L L AV O R O Varese: travolto da un masso, operaio senza scampo Un drammatico infortunio sul lavoro è avvenuto ieri mattina nel cantiere della Pedemontana, infrastruttura stradale che si sta realizzando attraverso la regione storica dell Insubria. Teatro dell incidente una galleria all altezza di Morazzone, in provincia di Varese. Purtroppo, il bilancio finale parla di un morto: un operaio di una ditta del Sud, che è stato travolto da un macigno. Secondo una prima ricostruzione da parte degli inquirenti, gli addetti di una azienda appaltatrice si trovavano al lavoro per fissare i sostegni metallici al tunnel quando dalle pareti della galleria si è staccato un masso dal peso di una decina di chili. Il costone ha investito uno degli operai. La macchina dei soccorsi si è immediatamente attivata, messa in moto dall allarme lanciato dai colleghi dello sfortunato operaio, che è parso da subito in condizioni disperate. Sul posto sono accorsi vigili del fuoco e operatori del 118, oltre a diverse pattuglie dei carabinieri dei centri vicini. L uomo è stato subito trasferito d urgenza all'ospedale di Circolo di Varese. Lo staff medico ha ingaggiato una dura battaglia, ma dopo pochi minuti l entità delle ferite ha avuto la meglio sulle cure. Dopo 14 anni, cinque arresti per la strage di San Basilio D opo 14 anni di indagini, sono stati arrestati altri cinque presunti componenti del commando di cosa nostra degli Emmanuello di Gela, che il 2 gennaio del 1999 provocarono l agguato camorristico nella quale persero la vita cinque persone. L'evento è noto sia come strage di San Basilio, perché si consumò nel giorno dedicato al santo, sia come strage di Vittoria, perché l'agguato fu compiuto presso una stazione di servizio di Vittoria, in provincia di Ragusa. Dalla questura spiegano che i 5 arresti sono stati emessi nei confronti di altrettante persone già arrestate e condannate all'ergastolo, e che sono state individuate soltanto ora con certezza grazie a due collaboratori di giustizia che hanno fatto i loro nomi a distanza di 14 anni. Si tratta di Giuseppe Selvaggio, 41 anni di Mazzarino, Alfonso Scozzari, 57 anni di Vallelunga Pratameno, Claudio Calogero Cinardo, 34 anni di Mazzarino, Orazio Buonprincipio, 44 anni di Riesi e Salvatore Siciliano, 48 anni, di Mazzarino. A ordinare il regolamento di conti, secondo quanto riferito dal collaboratore Carmelo Massimo Billizzi, sarebbe stato il clan degli Emmanuello, di Gela, che voleva allargare il suo controllo anche a Ragusa. Gli Emanuello, riferiscono dalla questura, diedero ordine ai Piscopo di annientare il potere degli Sciddari. Destinatario dell'agguato doveva essere solo una persona, ma alla fine in 5 rimasero uccisi.ancora lunga. 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11 11 Libri È uscito in libreria Dieci anni di cinema nascosto, un manuale che non può mancare nella libreria degli appassionati Guida a 450 film fantasma Umberto Berlenghini, critico e cinefilo accanito, ha selezionato una marea di pellicole in cui si mischiano disastri certi (per il botteghino), incerti, ma anche gioielli ingiustamente ignorati dai grandi distributori di Francesco Del Tavano Molti di noi lo ignorano, ma ci sono tantissimi film, non solo italiani, che non trovano nessuna forma di distribuzione. Non solo non escono nelle sale, ma non vengono neppure smerciati nel mondo dell'home video. A dire quanto poco ci ha creduto quella lunga filiera che decide cosa andremo a vedere al cinema. Cinefilo accanito e vogliamo immaginare altrettanto accanito frequentatore di festival, purché minori, Umberto Berlenghini li ha opportunamente definiti invisibili, e ne ha catalogato un decennio, il nostro ultimo, con costanza certosina. Sono 450 i titoli accuratamente elencati e recensiti nel suo «Gli invisibili Dieci anni di cinema nascosto» (Il Foglio letterario, 2012, pp. 250, euro 22,00), un campionario ampio e variegato di disastri certi, e di fiaschi probabili, ma non altrettanto certi. Disastri perché un film, anche di serie B, è un prodotto costoso, e gli invisibili non porteranno mai a casa l'investimento fatto per realizzarli. Fiaschi probabili, dicevamo, ma non certi, perché questi film non hanno mai incontrato un vero pubblico, e dunque non sapremo mai che reazioni avrebbero suscitato. In molti casi, viene da pensare sfogliando il libro di Berlenghini, gli spettatori avrebbero probabilmente divelto le seggiole per lanciarle contro lo schermo. Ma non possiamo dimenticare che è la stessa reazione suscitata da «Le regole del gioco»di Jean Renoir, uno dei capolavori del cinema francese, quando uscì nelle sale nel Spesso sono i figli minori, i brutti anatroccoli di un mondo produttivo non di rado avventato, cialtrone che, nel caso italiano, è finanziato con leggerezza dallo Stato, dunque da tutti noi. E si sa che quando i soldi appartengono ad altri, peggio ancora se sono soldi pubblici, spenderli con saggezza diventa un optional. Sono, questi invisibili, gli equivalenti dei magrolini che quando i ragazzi formano le squadre lasciano per ultimi, e a volte non scelgono proprio. Lo si desume dall'elenco dei registi, pressoché sconosciuti, dagli attori, quasi sempre comprimari promossi forse con eccessiva fretta a protagonisti, per non parlare delle trame improbabili quando non deliranti. Naturalmente, tra la trionfante paccottiglia ci sono anche valide e inaspettate eccezioni, come «American Guns», di Alan Jacobs, che è anche l'ultima parte dell'immenso James Coburn e che in America ha avuto ottime critiche, o il sottovalutato «La bella gente», di Ivano De Matteo, di cui possiamo se non altro ammirare, grazie alla bella copertina, la conturbante protagonista Victoria Larchenko. Anche coloro che amano dizionari, enciclopedie, repertori e cataloghi e noi siamo tra questi avranno forse qualche dubbio nell'acquistare un libro che elenca film che quasi certamente non vedranno mai. Ma il motivo per comprarlo è però un altro, ben più valido: l'incredibile vis comica che lo anima. Se Berlenghini è estremamente nitido, quasi anglosassone nel separare la trama dal commento, è soprattutto in quest'ultimo che scatena un irresistibile umorismo, una graffiante ironia con cui colpisce ora di fioretto ora di hazet 36 coloro che hanno deluso la sua bulimia di cinefilo. Prendiamo «Pipì room», un film inopinatamente girato da Jerry Calà nel 2010, ambientato nel mondo promiscuo delle discoteche milanesi, con la partecipazione speciale di Umberto Smaila, il re della tv pornotrash. Nessuna persona sana di mente, primo tra tutti lo stesso Calà, potrebbe dispiacersi che questo film sia invisibile, se non altro per non guastare ulteriormente una reputazione già compromesa. Da solo invece vale, e ha consistenza di oggetto culturale a se stante, il commento al vetriolo di Berlenghini, che si fa perciò critica civile. E che con una battuta geniale inchioda il film alla sua inconsistenza: Divertente aver assegnato all'unica attrice professionista, l'ozpetekiana Yilmaz, il ruolo di addetta alle pulizie delle toilette. Lei che è turca. Quando commenta il non esattamente urgente «Amleto i' vinaio», del toscano Mario Recchia, interpretato dal padre Eduardo, è fulminante nella mancanza di correttezza politica che gli fa scrivere: Occorrerebbe cambiare titolo alla celebre 'La porti un bacione a Firenze' trasformandola in 'La porti una bomba a Firenze', possibilmente, aggiungiamo noi, nell'abitazione dei Recchia. E che dire di «Bingo», di tal Francesco Ciccone, tragedia inverosimile che spreca un sempre bravo Luigi Di Berti? Lapidario, Berlenghini lo liquida con un realizzato dalla Polifemo srl, il produttore deve aver chiuso un occhio sia sulla regia che sulla sceneggiatura. Commentando il documentario «Below Sea Level» di Gianfranco Rosi ( Nessuna parentela con l'inarrivabile Francesco ) ne ha anche per i pensosi critici a là š «Segnocinema», pronti a nobilitare film orrendi scomodando Hegel per dare l'impressione che loro siano i soli a capirli: Magari hanno ragione quei critici militanti e le loro entusiaste recensioni che, durante i festival di cinema fanno aumentare le tirature dei loro giornali. Da dieci a quindici copie. Non sarà che Berlenghini è un critico troppo severo? Chi scrive ha avuto modo di assistere ad uno degli invisibili, «Ristabbanna», 90' di soggettiva girati con una telecamera VHS, premiato a Roma da un festivalino del cinema indipendente che ha come pubblico soltanto gli organizzatori, abili nel trovare sponsor, il cast e i tecnici, e i loro famigliari. E concorda nel giudizio di Berlenghini: Per evitare di cadere in altre trappole analoghe, suggerisco di segnarsi sul proprio taccuino il nome della coppia di registi [Gianni Cardillo e Daniele De Plano] di questa tortura cinese ambientato nella Sicilia Occidentale. Questo film è come il Polonio 210: ti uccide lentamente ma inesorabilmente. IN DARKNESS di Agnieszka Holland PL/D/CDN Con Robert Wieckiewicz, Herbert Knaup, Kinga Preis, Benno Fürmann Polonia, città di Leopoli, Da quattro anni la furia nazista si è abbattuta sulla nazione polacca. Non accontentandosi dell occupazione, il tiranno tedesco applica ferocemente la soluzione finale, con la caccia e lo sterminio della popolazione di origine ebraica. Polacchi ed ebreo/polacchi cercano in ogni modo di sbarcare il lunario, oltre che salvare la pelle. Leopold Socha (Wieckiewicz), per tutti Poldek, è l ispettore fognario della città e, per arrotondare il magro stipendio, insieme a un suo giovane complice si dedica ai furti negli appartamenti abbandonati dagli ebrei. Durante uno dei suoi tanti sopraluoghi nella rete fognaria, Poldek scopre un gruppo di ebrei in fuga dalle SS. Tentato di denunciarli, Poldek si lascia convincere dal ricco Ignacy Chiger (Knaup) a prendersi cura di lui e della sua gente, dietro lauto compenso. Come molti, anche Poldek nutre dei pregiudizi nei riguardi degli ebrei, ma l odore del denaro lo convince a correre il rischio di essere impiccato. Orgogliosa ma allo stesso tempo preoccupata, Wanda (Preis), la moglie di Poldek, aiuta come può il marito a procurare cibo e vestiti per quei poveri disgraziati; dal canto suo Poldek deve vedersela con un suo vecchio compagno di cella, ora comandante delle guardie ucraine alleate dei tedeschi, in cerca di ebrei da uccidere per intascarne la taglia. Intanto nell oscurità della rete fognaria della città si consumano tali e tanti drammi personali che spesso mettono a rischio l incolumità dell intero gruppo: amori consumati senza alcuna possibilità di appartarsi; nervi che cedono; continui timori di un possibile tradimento di Poldek; un parto di un bambino, con la madre costretta a decidere se tenerlo o meno. Nel gruppo di Chiger c è il risoluto Mundek Margulies (Fürmann), coraggioso a tal punto da spingersi in un campo di concentramento, soltanto per avere notizie di una donna. Dopo 14 mesi di vita infernale, Poldek, ormai convinto più dalla sua coscienza che dal denaro nell aiutare quella gente, dalla strada apre un tombino e grida Venite fuori, è finita!. Molti però rimarranno nell oscurità. Il titolo avverte immediatamente lo spettatore a cosa va incontro. Infatti gran parte del film della Holland, per noi epico e bello, è girato nell oscurità di una rete fognaria, scarsamente illuminata dalle torce elettriche. La Holland, da tempo affermata anche lontano dalla sua Polonia con film come Un prete da uccidere, Il giardino segreto e Poeti dall inferno, con questo film è riuscita a entrare nella cinquina delle candidature all Oscar 2012 come miglior film straniero, battuta dall altrettanto bello Una separazione. L opera della regista arriva da noi con due anni di ritardo, in concomitanza delle celebrazioni per la giornata della memoria. In darkness prende spunto dalle memorie pubblicate nel 2008 da Krystyna Chiger, la figlia di Ignacy, in cui apprendiamo che il vero Leopold Socha è entrato nella lista dei Giusti tra le nazioni, coloro cioè che, pur non essendo ebrei, hanno rischiato la loro vita per aiutarli a fuggire dalle persecuzioni naziste. Purtroppo Socha non riuscì a godersi la meritata fama, perché un destino crudele lo fece morire subito dopo la liberazione della Polonia: cercando di salvare una bambina da un camion militare russo fuori controllo, Socha finì sotto le sue ruote. Dopo i lavori di Spielberg e Polanski, si pensava che non ci fosse più nulla da raccontare sulla Shoah o, quanto meno, farne un altro film dai toni e dalla lunghezza analoghi. Due ore e venti possono sembrare troppe, e forse lo sono, ma la storia, la bravura di tutto il cast, il pathos, fanno trascorrere il tempo senza troppa fatica. Coloro che hanno amato quel capolavoro che risponde a Lebanon, Leone d Oro 2009, la cui oscurità e claustrofobia sono infinitamente maggiori di quelle presenti in questo, allora possono tranquillamente accostarsi al lavoro della Holland. Il buio di questo film è un prezzo che siamo felici di pagare. Nicola Palumbo

12 12 Sport Il mercato di riparazione entra nel vivo All Ata Hotel, trattative infinite - Protagoniste, su tutte, le due milanesi Calcio-rinforzi, 10 giorni al gong Milan scatenato: quasi fatta per Kakà. Ora Galliani punta anche Balotelli Con Sneijder in Turchia, l Inter prova a prendere Paulinho e Schelotto La Roma acquista il nuovo Cassano e la Juve vira su Borriello Palermo: finalmente Sorrentino Il Genoa presenta Ballardini di Federico Colosimo Il calciomercato entra nel vivo. Mancano solo dieci giorni, infatti, alla chiusura. Non chiamatelo mercato di riparazione, la fine di gennaio è da sempre un periodo caldo. Da qui al 31, non ci si ferma più. Senza pause, 24 ore su 24. C è chi vende e c è chi compra. All Ata Hotel di Milano, presidenti, dirigenti, procuratori e giocatori delle squadre italiane, da oggi, trattano a oltranza e senza sosta. Operazioni difficili, snervanti. Tutti a caccia di saldi, tutti a caccia di affari: nessuno sembra volersi accontentare. Le grandi protagoniste? Le due squadre milanesi. Mario Balotelli e Kakà Milan Sono proprio i rossoneri, guidati in panchina da Massimiliano Allegri, i più scatenati sul mercato. Berlusconi ordina, Galliani esegue. Il Cavaliere vuole Kakà e il vicepresidente vola a prenderlo. Questa volta poco importa quanto costa Riki, va ingaggiato. Punto e basta. 48 ore per convincere il Real. Dentro, o fuori. Lo scoglio? Non solo l ingaggio, ma la fiscalità. Gli accordi da trovare, infatti, sono essenzialmente due. Galliani lavora per convincere il club dalla camiseta blanca ad accettare la proposta di un prestito lungo (due anni e mezzo) e gratuito. Fino alla scadenza del contratto. Quando il giocatore, si svincolerà automaticamente. Dall altra parte, ci sono Gaetano e Dario Paolillo, i due agenti Fifa che curano gli interessi del club di Via Turati. Che devono convincere Bosco Leite, padre e procuratore del fantasista brasiliano ad accettare la proposta formulata dai rossoneri. 5 milioni di euro netti all anno. Il massimo sopportabile fiscalmente dalla società più vincente al mondo per numero di titoli internazionali conquistati (18). Un sacrificio notevole per Kakà, che dovrebbe rinunciare al 50% del suo ingaggio. Ma qui, la palla passa nuovamente al club del presidente Florentino Perez. Che dovrebbe dare un incentivo a Kakà, facendosi forte dell eliminazione del suo ingaggio dai conti della società. Soprattutto nel 2015, quando l attuale regime di tassazione al 25% sparirà. Obbligando il Real Madrid a versare un ingaggio lordo di circa 20 milioni al giocatore. Considerando anche i 67 milioni spesi nel 2009 e un ammortamento restante di 25, si capisce perché al Real il maxiprestito conviene. Il matrimonio si farà. E solo questione di ore. Ma il Milan non sembra voglia accontentarsi. E difficile, ma non impossibile. I rossoneri tentano il doppio colpo. E se il Manchester City abbasserà le sue pretese, Galliani volerà in Inghilterra per portare a Milano anche Mario Balotelli. Che intanto, guarda un po, ha messo la sua casa londinese in affitto. Spedendo molte delle sue cose a Milano. Casualità? Non del tutto. E proprio il vice presidente, due giorni fa, ha ammesso: dipende dal Manchester: se calano il prezzo, ci fiondiamo. I rossoneri aspettano. Forti dell aiuto del procuratore di Balotelli, Mino Raiola. Che si sa, riesce sempre a trovare il modo per accontentare i propri assistiti. Inter Se il Milan compra, i Wesley Sneijder nerazzurri cedono. Ormai è ufficiale, Wesley Sneijder è un nuovo giocatore del Galatasaray. Ci ha pensato come sempre Massimo Moratti ha sbloccare una trattativa lunga e complicata. E ci è riuscito, a Paulinho suo modo, accontentando il fuoriclasse olandese, che non voleva assolutamente partire prima di aver bussato cassa. Il trequartista, ha ottenuto quel che voleva. 500 mila euro con pagamento immediato (l ingaggio di gennaio), oltre a una buonuscita. Che arriverà in estate, probabilmente grazie all intesa trovata tra i due club. Ossia l intero incasso di un amichevole (da parte dell olandese) tra la gloriosa società turca e l Inter, prevista appunto per luglio. Sneijder al Galatasaray è un operazione complessiva da quasi 40 milioni di euro. L Inter risparmia 30 milioni lordi e saluta il giocatore che ha contribuito ai più grandi successi nell era Mourinho. La presentazione ufficiale, per Sneijder, avverrà questa mattina. Ma il fantasista, già ieri, è volato in Turchia. Un altra cessione importante, dunque, per l Internazionale. Per centrare il grande sogno Paulinho del Corinthians. Per il quale però potrebbero non bastare 15 milioni di euro. Perché ormai, il Brasile, non è più terra di conquista, ma di acquisti. Pato ne è la conferma. Moratti, che pare voglia scaricare l ex fedelissimo nonché direttore sportivo Marco Branca, vuole sacrificare un altra grande scommessa che nei primi mesi da nerazzurro ha deluso: Ricardo Alvarez. A breve, l incontro con il Porto, pronto a sborsare 8 milioni di euro. I nerazzurri hanno in mano Ezequiel Schelotto, centrocampista dell Atalanta, ma cercano di abbassare il prezzo. Il presidente Percassi, infatti, chiede 6 milioni di euro. Eccessivi. Per la mediana, invece, piace Valdes del Parma. Solo negli ultimi giorni di mercato, infine, potrebbe sbloccarsi la situazione di Juan Pablo Carrizo. Ma Lotito, a meno che l ex portiere della seleccion non decida di rinnovare il contratto (che scade a giugno), non lo venderà. Per questo motivo, è pronto Curci, del Bologna. Juventus Ormai è ufficiale. I bianconeri hanno ingaggiato il fortissimo attaccante spagnolo Fernando Llorente. Contratto fino al 2017 da 4,5 milioni netti all anno. Il calciatore arriverà a giugno. A meno che l Athletic Bilbao non si convinca a cedere il proprio ariete già a gennaio. Marotta ha formulato l ultima offerta: 3 milioni di euro, immediati. Sono ore decisive per l attacco bianconero. Didier Drogba, ha lanciato l ultimatum alla Vechhia Signora. Anche qui, 48 ore di tempo per formulare l offerta giusta. Ma l affare, è difficilmente realizzabile. Tra i due litiganti, potrebbe però spuntarla Marco Borriello, del Genoa. A Conte piace, e non poco. L attaccante napoletano è rimasto deluso dai fischi arrivati domenica scorsa - nel match contro il Catania direttamente dalla gradinata nord. E vuole cambiare aria. Nicola Bellomo Roma I giallorossi bruciano ancora una volta sul tempo l Inter, aggiudicandosi il nuovo Cassano. Per 2 milioni di euro, infatti, il ds Walter Sabatini si è accaparrato la metà di Nicola Bellomo, il talento di Bari Vecchia che, a suon di gol e grandi giocate, ha attirato su di sé l attenzione dei grandi club italiani. Il fantasista, però, fino a luglio, resterà in Puglia. Per quel che riguarda il presente, la Roma ha messo gli occhi su Mattia Cassani. Ai margini nella Fiorentina, viste le difficoltà per Davide Santon (Newcastle) e Sebastian Jung (Francoforte), la dirigenza giallorossa sembra aver individuato in Cassani l esterno giusto per Zeman. Lazio I tifosi biancocelesti, come ogni volta, devono fare i conti con il proprio presidente: Claudio Lotito. Che rischia di fare l errore che ha già commesso più volte. Mettendo a repentaglio, per il terzo anno consecutivo, l accesso in Champions League. La Lazio, per continuare la grande cavalcata, ha bisogno di due o tre pedine fondamentali. Un esterno offensivo, un centrocampista in grado di far rifiatare Ledesma e una seconda punta. Ma Lotito, deve fronteggiare lo spinoso caso Zarate. Che non vuole andarsene e rifiuta ogni destinazione propostagli. Nelle ultime ore, infatti, si è fatto sotto il Sunderland. Il tecnico dei black cats, Martin O Neill, ha infatti puntato gli occhi sul ex talento di Haedo (Argentina). E vuole presentare un offerta: prestito con diritto di riscatto (non obbligatorio) a circa 6,5 milioni di euro. Ma per Lotito, la cifra è troppo bassa. A proposito di Inghilterra: il Liverpool sta per cedere Skrtel e ha individuato in Modibo Diakitè il sostituto giusto. Nei prossimi giorni, emissari inglesi sbarcheranno a Roma per trattare l acquisto con il ds dei biancocelesti, Igli Tare. Su Kozak, invece, in fila, ci sono molte squadre di serie A. Ma Lotito non si capisce il perché non vuole cedere in prestito il suo gioiello. Che rischia così, vista la presenza di Klose e Floccari, di passare altri sei mesi in panchina. Le altre La Fiorentina fa pretattica. Montella, dopo Rossi, sogna un altro grande attaccante. E l ha individuato in Lisandro Lopez, del Lione. Ma i gigliati, negano: costa troppo. E solo una strategia. Daniele Pradè, ds dei viola, sogna il colpaccio. In alternativa, la viola, si tufferà su Rafal Wolski, stella emergente del Lagia Varsavia. Il Palermo per salvarsi alza la posta e conquista il Chievo: avrà Stefano Sorrentino. Costo dell operazione? 4 milioni di euro più la metà di Stefano Sorrentino Jasmin Kurtic. Ma Pietro Lo Monaco e Maurizio Zamparini, non sembrano voler arrestare la loro marcia. Dopo il portiere, infatti, va puntellato l attacco. Il grande sogno? Milan Baros del Galatasaray. L ostacolo più grande, è l ingaggio del centravanti ceco : 2,7 milioni di euro. Ma i rosanero lavorano su più tavoli. E l ultima indiscrezione, ha del clamoroso. Il vulcanico presidente Zamparini, infatti, vuole riportare a casa il figliol prodigo Amauri. Il giocatore si trova bene a Parma, ma l offerta del primo amore, lo sta facendo vacillare. Anche il Chievo Verona, appunto, è attivissimo sul mercato. Dal Genoa, infatti, arriva Seymour: prestito con diritto di riscatto. Il Genoa, che viaggia spedito verso la Serie B, caccia Del Neri e riporta sotto la lanterna Davide Ballardini. Il presidente rivoluzionario Enrico Preziosi cede Piscitella al Modena e prova a prendere il nuovo Sanchez. Juve e Grifone hanno messo infatti gli occhi su Nicolas Castillo, attaccante cileno di 19 anni. Che spalanca appunto le porte alla probabile cessione di Borriello. Frenata decisiva per Ziegler, l ex sampdoriano che sembrava a un passo dai rossoblù. Con l arrivo di Ballardini, potrebbe saltare tutto. Per il tecnico roma- Davide Ballardini gnolo, l esterno svizzero non è adatto ai suoi schemi. Scambio in vista tra Bologna e Cagliari. In Sardegna, dovrebbe arrivare Acquafresca, mentre in Emilia, l attaccante colombiano Ibarbo. C è sempre il Bologna nella rottura tra la Fiorentina e Viviano e il Torino e Gianluca Sansone. Che ha in Pescara e Sampdoria suoi grandi estimatori. A proposito della Sampdoria: i colpi, per l immediato, sono Salif Dianda della Ternana e Ferdinando Sforzini, bomber del Grosseto. In uscita, c è invece Juan Antonio, a un passo dal Varese. Il Siena ha trovato il sostituto di Calaiò: si chiama Innocent Emeghara e gioca nel Lorient (Francia). Niente Spagna per Pabon. L attaccante colombiano del Parma, a un passo dall Espanyol, potrebbe approdare invece all Independiente. Tra i ducali e il Napoli, è in atto un vero e proprio braccio di ferro: motivo del contendere? Josip Radosevic, giovane talento dell Hajduk Spalato. Atalanta, ecco il vice Denis: preso Budan dal Palermo. Per concludere, il Pescara - in attesa di poter annunciare Gaetano D Agotino - prende Rizzo dalla Reggina e Farnerud dallo Young Boys.

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