LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE NELLE AZIENDE SANITARIE. Savona, 29-30/11/2016 Sonia Moi, Ph.D

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1 LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE NELLE AZIENDE SANITARIE Savona, 29-30/11/2016 Sonia Moi, Ph.D

2 AGENDA GIORNO 1 Un refresh : Corruzione, aspetti definitori e caratteristiche specifiche in ambito sanitario La prevenzione della corruzione in Italia: il disegno normativo e aggiornamenti La stesura del PTPC: il processo di gestione del rischio, tecniche e risultati L analisi del contesto esterno Il contesto interno e la mappatura dei processi L analisi, valutazione e trattamento del rischio La progettazione del sistema di monitoraggio sull attuazione del PTPC Focus: Sanità nel PNA 2016

3 AGENDA GIORNO 2 La costruzione del sistema di monitoraggio: dell attuazione del PTPC e le misure di prevenzione l efficacia delle misure La nuova disciplina della trasparenza

4 IL MONITORAGGIO Monitoraggio sull attuazione ed efficacia delle misure

5 IL MONITORAGGIO Ogni sistema necessita di essere controllato. La costruzione di un sistema di monitoraggio, dunque, consente di vigilare il funzionamento di qualsiasi attività, attraverso strumenti e modalità che ne misurano le grandezze caratteristiche. Il sistema di monitoraggio del PTPC necessita della verifica di due grandezze: Attuazione Efficacia

6 MONITORAGGIO SULL ATTUAZIONE DELLE MISURE (PNA 2015) L Aggiornamento 2015 raccomanda, per le amministrazioni più complesse (per dimensione organizzativa, per diversificazione delle attività svolte o per articolazione territoriale), che sia prevista almeno una verifica infrannuale al fine di consentire opportuni e tempestivi correttivi in caso di criticità emerse, in particolare a seguito di scostamenti tra valori attesi e quelli rilevati attraverso gli indicatori di monitoraggio associati a ciascuna misura.

7 MONITORAGGIO SULL ATTUAZIONE DELLE MISURE Nel PTPC vanno riportati i risultati del monitoraggio effettuato rispetto alle misure previste nei PTPC precedenti; Nel caso di misure in corso di attuazione va data evidenza della realizzazione della fase di attuazione prevista; In caso di mancata attuazione va esplicitata la motivazione dello scostamento, oltre ad una nuova programmazione.

8 IL PUNTO DI PARTENZA: LA PROGRAMMAZIONE DELLA MISURA MISURA x Descrizione misura Fasi per l attuazione Tempi di realizzazione Ufficio Responsabile Indicatori di monitoraggio Fase 1 Entro il / / Ufficio x Es. nr. / Fase n Entro il / / Ufficio y Es. nr. di

9 MONITORAGGIO SULL ATTUAZIONE DELLE MISURE La durata del PTPC è triennale (con aggiornamento annuale). Dunque, al fine di verificare correttamente l attuazione delle misure occorre pianificare almeno semestralmente il controllo sull attuazione delle stesse. Ciò comporta l assunzione di decisioni e di una serie di azioni organizzative che riguardano il chi fa cosa.

10 CENTRALIZZARE O DECENTRALIZZARE IL MONITORAGGIO? Il primo nodo da sciogliere è quello relativo alla distribuzione (o meno) di responsabilità specifiche per il monitoraggio. In altre parole: Controllo diretto da parte del RPCT? Controllo di secondo livello da parte del RPCT a seguito di monitoraggio da parte del Referente/Dirigente?

11 LE IPOTESI (I) 1. CENTRALIZZARE Attuazione della misura in capo ad una struttura e monitoraggio in capo al RPCT Vantaggi Controllo diretto Svantaggi collo di bottiglia

12 LE IPOTESI (I) 1. CENTRALIZZARE Attuazione della misura in capo ad una struttura e monitoraggio in capo al RPCT MISURA A Fasi per l attuazione Fase 1 Fase n Descrizione misura Tempi di realizzazion e Entro il / / Entro il / / Ufficio Responsabil e Ufficio x Ufficio x Indicatori di monitoraggio Es. nr. / Es. nr. di X 1 2 Attività 1 Attività 2 RPCT Controllo S C H E D A M O N I T

13 LE IPOTESI (II) 2. DECENTRALIZZARE Attuazione della misura in capo ad una struttura, monitoraggio in capo al Referente della struttura e successiva trasmissione al RPCT Vantaggi Consente al RPCT di coordinare e monitorare tutto il processo senza dover controllare puntualmente tutta l attività svolta; Svantaggi Controllo ex post in base ai dati pervenuti (nei tempi?).

14 LE IPOTESI (II) 2. DECENTRALIZZARE Attuazione della misura in capo ad una struttura, monitoraggio in capo al Referente della struttura e successiva trasmissione al RPCT MISURA A Fasi per l attuazione Fase 1 Fase n Descrizione misura Tempi di realizzazion e Entro il / / Entro il / / Ufficio Responsabil e Ufficio x Ufficio x Indicatori di monitoraggio Es. nr. / Es. nr. di X 1 2 Attività 1 Attività 2 Referente S C H E D A M O N I T RPCT Controllo

15 IL MONITORAGGIO GLI ELEMENTI ESSENZIALI 1. Strumenti per il monitoraggio 2. Responsabilità 3. Tempi 4. Indicatori

16 1. GLI STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO Gli strumenti possono essere più o meno sofisticati : SOFTWARE E APPLICATIVI GESTIONALI SCHEDE DI MONITORAGGIO

17 1. GLI STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO LE SCHEDE (EXCEL) Misura Codice di comportamento Rotazione del personale addetto alle aree a rischio di corruzione Fase Adeguamento degli atti organizzativi e delle procedure interne alle previsioni del Codice Raccolta dati per il monitoraggio sull'attuazione del Codice Identificazione degli uffici/servizi/procedimen ti ai quali, sulla base dei risultati dell analisi del rischio e di un analisi organizzativa, si può applicare efficacemente la rotazione Uffic (specificare gli uffici competenti) Indicatori di monitoraggio Atti/procedure adeguate Scadenza prevista Entro dicembre 2015 Trasmissione dati Entro il 30 novembre di richiesti su ogni anno attuazione del Codice Redazione Atto entro dicembre 2016 organizzativo interno Esito (utilizzare l'apposito menù a tendina) attuata (specificare in nota l'evidenza relativa) attuata (specificare in nota l'evidenza relativa) attuata (specificare in nota l'evidenza relativa) Note Calcolo

18 1. GLI STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO PRO-MEMORIA

19 1. GLI STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO LE SCHEDE VEDI FILE WORD

20 Dal PTPC INAIL ESEMPIO

21 4. INDICATORI UN RIPASSO q Un indicatore è ciò che si utilizza per raccogliere ed analizzare i dati necessari per monitorare i progressi ottenuti nel perseguimento dell obiettivo q Gli indicatori sono strumenti in grado di mostrare (misurare) l andamento di un fenomeno q Sono utilizzati per tradurre in termini misurabili gli obiettivi (es. OB. Incrementare il livello di sicurezza; indicatore 1: numero di crimini; indicatore 2: sicurezza percepita) q Un indicatore è una misura sintetica, in genere espressa in forma quantitativa, coincidente con una variabile o composta da più variabili

22 4. INDICATORI UN RIPASSO q Un obiettivo senza un idoneo indicatore non è misurabile e quindi non è idoneo a essere valutato correttamente q La scelta di un indicatore implica sempre una semplificazione del concetto che si intende misurare. q Bisogna sceglierlo con attenzione (validità dell indicatore). q Gli indicatori non esauriscono la valutazione ma sono strumenti di misurazione che supportano la valutazione

23 4. INDICATORI UN RIPASSO Livello di misurazione Livello nominale (si/no) Livello ordinale (alto, medio, basso) Livello cardinale (n. utenti, % utenti raggiunti) Ambito di misurazione Efficacia Impatto-outcome Output (volume) Output (qualità) Efficienza Costo unitario Produttività (input/output) Processo (es. tempi)

24 4. INDICATORI UN RIPASSO L indicatore deve essere costruito in base all obiettivo che vuole misurare e deve essere completato da un target (valore atteso). Esempio (generale): OBIETTIVO INDICATORE TARGET Incremento della produttività n. pratiche/mese gestite + 10% (rispetto all anno precedente) Cosa voglio perseguire Cosa utilizzo per monitorare i progressi Valore della dimensione indagata attraverso l indicatore

25 4. INDICATORI IL CASO DELLA VERIFICA DELL ATTUAZIONE DELLA MISURA Alcune variazioni sul tema MISURA ( obiettivo da realizzare) FASI/ AZIONI Definire procedure per formare i dipendenti TEMPI Entro 31/01/2017 il STRUTTURA RESPONSABILE RPC Dir. Risorse Umane SOGGETTO RESPONSABILE RPC Dir. Risorse Umane INDICATORI N. di moduli formativi per tutti i dipendenti dell amministrazione Pubblicizzare i criteri di selezione del personale da formare Entro 01/02/2017 il RPC Dir. Risorse Umane RPC Direttore Risorse Umane N. comunicazioni al personale Formazione del personale Realizzare percorsi formativi differenziati per destinatari Entro 31/12/2017 il Dir. Risorse Umane Formatori individuati Adozione schema di ripartizione delle proposte formative per aree omogenee di intervento Prevedere forme di tutoraggio per l avvio al lavoro in occasione dell inserimento in nuovi settori lavorativi Entro 3 mesi dall assunzione Tutte le Direzioni coinvolte Direttori e dirigenti Numero di specifici interventi formativi per le risorse umane neo assunte o che assumono nuovi incarichi Organizzare focus group sui temi dell etica e della legalità Entro 31/12/2018 il Tutte le Direzioni coinvolte Direttori e dirigenti Numero e tipologia di focus group attivati

26 4. INDICATORI IL CASO DELLA VERIFICA DELL ATTUAZIONE DELLA MISURA - ON/OFF - OUPUT (Volume) Alcune variazioni sul tema MISURA ( obiettivo da realizzare) FASI/ AZIONI Definire procedure per formare i dipendenti TEMPI Entro 31/01/2017 il STRUTTURA RESPONSABILE RPC Dir. Risorse Umane SOGGETTO RESPONSABILE RPC Dir. Risorse Umane INDICATORI N. di moduli formativi per tutti i dipendenti dell amministrazione Pubblicizzare i criteri di selezione del personale da formare Entro 01/02/2017 il RPC Dir. Risorse Umane RPC Direttore Risorse Umane N. comunicazioni al personale Formazione del personale Realizzare percorsi formativi differenziati per destinatari Entro 31/12/2017 il Dir. Risorse Umane Formatori individuati Adozione schema di ripartizione delle proposte formative per aree omogenee di intervento Prevedere forme di tutoraggio per l avvio al lavoro in occasione dell inserimento in nuovi settori lavorativi Entro 3 mesi dall assunzione Tutte le Direzioni coinvolte Direttori e dirigenti Numero di specifici interventi formativi per le risorse umane neo assunte o che assumono nuovi incarichi Organizzare focus group sui temi dell etica e della legalità Entro 31/12/2018 il Tutte le Direzioni coinvolte Direttori e dirigenti Numero e tipologia di focus group attivati

27 4. INDICATORI IL CASO DELLA VERIFICA DELL ATTUAZIONE DELLA MISURA - ON/OFF - OUPUT (Volume) Alcune variazioni sul tema MISURA ( obiettivo da realizzare) FASI/ AZIONI Definizione bozza 1 del regolamento del controllo (contenente le modalità di realizzazione) TEMPI Entro 31/01/2017 il STRUTTURA RESPONSABILE Dipartimento Prevenzione SOGGETTO RESPONSABILE INDICATORI Dirigente area / Direttore Presenza schema di regolamento Realizzazione di un controllo a campione Revisione del regolamento Adozione del regolamento Entro 01/02/2017 Entro 31/12/2017 il il Dipartimento Prevenzione Dipartimento Prevenzione Affari Generali Dirigente area / Direttore Schema di regolamento revisionato Dirigente area / Direttore Adozione formale del Regolamento Attuazione del regolamento (entrata a regime) Entro 3 mesi dall assunzione Dipartimento Prevenzione Dirigente area / Direttore Numero di controlli attuati

28 MONITORAGGIO SULL EFFETTIVA ATTUAZIONE DELLE MISURE E SULL EFFICACIA DELLE MISURE ATTUATE La mancata previsione degli strumenti, delle responsabilità e dei tempi per il monitoraggio delle misure sarà considerato come mancanza degli elementi essenziali del PTPC. Il PTPC potrà contenere alcune prime indicazioni sull efficacia delle misure adottate in termini di prevenzione della corruzione.

29 MONITORAGGIO SULL EFFICACIA DELLE MISURE DI PREVENZIONE Misura Tempistica per la raccolta dati Responsabile della rilevazione Indicatore di efficacia Misura A Ogni 3 mesi Ufficio x / Misura B Ogni 6 mesi Ufficio y Ufficio Z /

30 ESERCITAZIONE

31 IL COORDINAMENTO E L INTEGRAZIONE CON GLI ALTRI STRUMENTI E SISTEMI DI GESTIONE E PROGRAMMAZIONE Programma della Trasparenza e Piano delle Performance

32 ABOLIZIONE DEL PTTI? L aggiornamento 2016 del PNA sottolinea che, l abolizione del PTTI sia solo in quanto documento specifico, ribadendo la necessità di integrare tutte le informazioni in esso precedentemente contenute, all interno del PTPC, come specifica sezione, in quanto la trasparenza è uno degli assi portanti della politica anticorruzione.

33 INFORMAZIONI IN MATERIA DI TRASPARENZA DA INSERIRE NEL PTPC Devono essere indicati, con chiarezza, le azioni, i flussi informativi attivati o da attivare per dare attuazione, da un lato, agli obblighi generali di pubblicazione di cui al d.lgs. n. 33/ 2013 e, dall altro, alle misure di trasparenza individuate come misure di specifica prevenzione della corruzione. Devono risultare gli obblighi di comunicazione/pubblicazione ricadenti sui singoli uffici, con la connessa chiara individuazione delle responsabilità dei dirigenti preposti, nonché i poteri riconosciuti al RPCT al fine di ottenere il rispetto di tali obblighi. A questo fine, si ricorda che gli obblighi di collaborazione col RPC rientrano tra i doveri di comportamento compresi in via generale nel codice di cui al d.p.r. 62/2013 e che, pertanto, sono assistiti da specifica responsabilità disciplinare

34 INTEGRAZIONE TRA IL PTPC E PIANO DELLA PERFORMANCE Particolare attenzione deve essere posta alla coerenza tra PTPC e Piano della performance, sotto due profili: le politiche sulla performance contribuiscono alla costruzione di un clima organizzativo che favorisce la prevenzione della corruzione; le misure di prevenzione della corruzione devono essere tradotte in obiettivi organizzativi ed individuali assegnati agli uffici e ai loro dirigenti. Ciò facilita l individuazione di misure ben definite in termini di obiettivi e le rende più effettive e verificabili.

35 COLLEGAMENTO TRA PTPC E PIANO DELLE PERFORMANCE

36 COLLEGAMENTO TRA PTPC E PIANO DELLE PERFORMANCE

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