Pdl unito per riunire il centrodestra

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1 Figli naturali Ok al ddl che eguaglia i diritti dei bambini nati al di fuori dal matrimonio con quelli legittimi. Ma è polemica sulla norma che riguarda i nati da rapporti incestuosi Désirée Ragazzi pagina 3 Ilva: tocca al governo Sempre alta la tensione nello stabilimento di Taranto dopo la decisione di chiusura per il sequestro della produzione. Domani il governo si riunisce per trovare una soluzione. Sandro Forte pagina 6 Quell eroe dimenticato Settant anni fa veniva impiccato a Malta la medaglia d oro Carmelo Borg Pisani, suddito britannico ma di sentimenti italiani. Perché non onorarlo intitolandogli una caserma? Sergio Mura pagina 8 LA FRASE DEL GIORNO «La Fiom fa soltanto propaganda. Gli accordi sono l unico strumento di tutela di tutti i lavoratori». Ferdinando Uliano (Fim-Cisl) CON IL PDL d Italia ANNO LX N.259 SPED. IN A.P. - DL 353/2003 (CONV.IN L. 27/02/2004 ART. 1, COM. 1, DCB) ROMA mercoledì 28/11/ /10/11 1 EURO Il rilancio L obiettivo è attuare un profondo rinnovamento attraverso strumenti efficaci. È ancora suspence sulle primarie Pdl unito per riunire il centrodestra Alfano: senza il partito non si batte la sinistra. Matteoli: una divisione significherebbe tradire gli elettori Matteo Renzi A sinistra Primarie, scintille sulle regole. I renziani reagiscono su Twitter. Bersani: in corsa non si cambia. pagina 3 «C onfido che Berlusconi rilanci con noi il Pdl con un profondo rinnovamento. Credo che sia la strada più giusta». Parola di Angelino Alfano, che ha esordito così a un convegno di FareItalia. La dichiarazione fa da cornice a un clima da suspence sulle primarie del partito, un clima sospeso e appeso alle decisioni dell ufficio di presidenza previsto per domani. I vertici del partito, per gran parte della giornata, non sono intervenuti nel merito per non alimentare confusioni in un momento delicato per il futuro del Pdl. L elemento certo che sta emergendo è un forte richiamo all unità, ad evitare fratture. Una ricomposizione interna unita a una una forte idea di rinnovamento del quale molti si aspettano che Berlusconi sia protagonista. Per rinnovare e rilanciare e allargare la platea del centrodestra le primarie si presentano come una opportunità dalla quale non retrocedere. In serata l intervento di Matteoli: «Una divisione significherebbe tradire gli elettori». Antonella Ambrosioni pagina 2 Scegliete Segni. Anzi no, Monti. Vatti a fidare dell Economist Francesco Signoretta Sull Italia grava una crisi politica, sociale ed economica paragonabile solo al «crollo dell impero romano», un crollo che «prima avviene, meglio è». A scriverlo è l Economist, il più autorevole settimanale britannico. Ma l articolo non è di oggi, è giusto di vent anni fa, datato 28 novembre Descriveva il nostro come un Paese allo sbando su tutti i fronti. E veniva indicata anche la soluzione: investire su Mario Segni. Ironia della sorte, si leggeva: «Chiedete al primo ministro di oggi, Giuliano Amato, come va l economia e lui vi risponderà elencando le cose che devono essere fatte. Ma gli italiani sono nauseati dal loro sistema politico e soprattutto dai loro partiti di governo». Non resta altro da fare che affidarsi appunto a Segni, perché solo così è possibile «abbattere l attuale sistema partitico». Non indovinò granché, l Economist, che dopo vent anni viene ancora ascoltato come se fosse un oracolo, specie quando fa comodo al governo tecnico. Ma la situazione era pressoché uguale: la crisi oggi c è (anzi, è più forte), il Paese è allo sbando e gli italiani sono nauseati. E l Economist da tempo ha la sua nuova ricetta: da un jolly all altro, se prima bisognava affidarsi a Segni, ora bisogna affidarsi a Monti. Perché come il settimanale britannico ha scritto negli ultimi mesi, in ordine cronologico «il governo di centrodestra è l ultima cosa di cui l Italia ha bisogno», «Bersani è solo uno sparring partner», «Monti è invece come la Thatcher: un premier di ferro». E tutti gli sponsor del Monti-bis esultano perché «l ha detto l Economist». Basterebbe però ricordare la previsione fatta vent anni fa, con l incoronazione di Segni. Non fu una grande profezia. I Monti-boys dovrebbero tenerne conto. L Ocse C è il rischio di una nuova manovra nel 2014 Stangata dietro l angolo e sanità in pericolo Ogni mese c è un risultato ed è sempre negativo. Alla faccia dell agenda Monti, incensata da Napolitano, sponsorizzata da Casini, rivendicata per dopo le elezioni dall alta finanza e dalle agenzie di rating. I dati stanno tutti lì a dimostrare che il governo dei tecnici è stato un fallimento così come i suoi programmi. I nodi stanno venendo tutti al pettine in questo fine legislatura e i problemi potrebbero non essere finiti. Per l Ocse dietro l angolo c è il pericolo di un altra manovra economica. Un ulteriore stretta di bilancio, prevista Rai: l Udc ha più posti della Dc Bufera sui vertici dell azienda per l annuncio delle nomine dei direttori di Tg1 e prima Rete. La commissione di vigilanza insorge: «Lottizzazione peggio che negli anni 70, offese le professionalità interne. Avevano detto fuori i partiti... infatti ne è rimasto solo uno...» PAGINA 4 Luca Maurelli per il 2014 con l obiettivo di mantenere il percorso previsto di riduzione del debito. I tecnici al governo, infatti, sembrano essere stati troppo ottimisti, perché l economia non tira e il rigore montiano non aiuta. La prova? Nel 2012 e 2013, secondo le stime dell Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il Pil italiano segnerà un ulteriore contrazione che, quest anno, potrebbe essere di 2,2 punti percentuali e l anno prossimo di circa l 1 per cento. Gabriele Farro pagina 5 La politica sempre più ostaggio degli origliatori Marcello de Angelis Ho scritto e letto molto sull irresponsabilità con cui i media trattano le vicende del centrodestra. Sempre più giornalisti concetrano i propri articoli su sentito dire e dichiarazioni di personaggi più o meno irrilevanti. Questo non avviene quasi mai con la sinistra. Nessun collega giornalista oserebbe mai dare lo stesso peso a retroscena raccontati da un conoscente di un vertice del Pd. Né mai ci si spingerebbe a mettere sullo stesso piano l affidabilità delle rivelazioni fatte da un Veltroni o da un D Alema e quelle di un gigione di ultima fila, parlamentare o anche no. Ma c è di peggio. Ieri, uscendo da una burrascosa audizione con i vertici Rai a Palazzo San Macuto, in accesa conversazione con l ex presidente della Vigilanza Rai Landolfi e l ex ministro della comunicazione e ora capogruppo al Senato del Pdl Gasparri, ci siamo accorti che a tre metri da noi ci seguiva un giovane tutto vestito di nero che alternava sguardi persi nell altrove a inclinamenti dell orecchio verso di noi. Abbiamo scherzato, anche con chi ci accompagnava, sul fatto che potesse trattarsi di un curioso mitomane o di uno squilibrato. Poche ore dopo, un lancio dell agenzia Dire rivelava che gli ex An hanno deciso di scaricare Alfano, dichiarandosi delusi del suo comportamento e riferiva dettagli di una conversazione di tale tenore tra me medesimo e i miei interlocutori. Conversazione mai avvenuta, perché siamo usciti parlando delle nomine imminenti in Rai. Alfano è stato sì menzionato, ma per apprezzarne la tenuta sino ad ora e auspicare che continui a tenere unito il partito. Daltronde scrivo tutti i giorni il mio pensiero, chiaramente, sul Secolo. Uno sconosciuto si può permettere di mettere in circolazione il falso senza nemmeno interpellarmi. Ma che giornalismo è? E pensare che sostenevo che il carcere per un giornalista che diffama fosse un eccesso... A proposito di format televisivi Il capo della Bbc per difendere l emittente britannica tira in ballo i programmi italiani Caro Lord Patten, si fa presto a dire tv spazzatura Valter Delle Donne Italiani, spaghetti, mandolino e, da ieri, tv trash. «Chiunque tratti come spazzatura la Bbc ha detto davanti alla commissione parlamentare Cultura Lord Patten, presidente del trust che governa la Bbc dovrebbe guardare la tv italiana, francese, tedesca o americana. Forse non quella tedesca ma di certo quella italiana...». Su quali assurde convinzioni sir Christopher Patten avrà basato il suo giudizio? In quale trasmissione sarà incappato il barone inglese nel suo zapping satellitare? Allettato dal lignaggio di Emanuele Filiberto avrà seguito i concorrenti di Pechino Express? Oppure è incap- pato nella trasmissione del plebeo Paolo Bonolis? E dei format di Maria De Filippi, quali non è riuscito ad apprezzare? Amici o Uomini e donne? E poi come fa il barone a liquidare come trash una tv che è in grado di realizzare trasmissioni di elevato livello culturale come Forum, I menu di Benedetta e Pomeriggio cinque? È troppo facile cavarsela così. A questo punto Lord Patten deve fare i nomi. Se non dei conduttori, almeno dei programmi. Ma faccia attenzione. Perché rischierebbe di citare Ballando con le stelle, Affari tuoi, le Iene, La prova del cuoco e un altra decina di format, che vanno regolarmente in onda da anni sulle tv britanniche. Alcuni di questi ideati proprio dalla mitica Bbc. Fillon va via François Fillon forma un altro gruppo parlamentare. Sarkozy: si rivoti all Ump pagina 6 SEQUESTRATI DA 284 GIORNI

2 2 IN BREVE Carcere, Severino: varare misure alternative «Sono convinta che la carcerazione debba essere utilizzata solo quando tutte le altre misure alternative non possono essere adottate». Lo ribadisce in un intervista a il ministro della Giustizia Paola Severino che spera di portare a casa la legge entro la legislatura. Cattaneo: non si torna indietro «Rispolverare vecchi contenitori non solo è sbagliato ma anche perdente». Lo dichiara Alessandro Cattaneo, leader dei formattatori e candidato alle primarie, che aggiunge «questo è il tempo del coraggio e della coerenza». Resta in carcere Fiorito, processo il 19 marzo Resta in carcere l ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, Franco Fiorito. Il gip del Tribunale di Roma, Stefano Aprile, ha respinto una nuova istanza di scarcerazione presentata dai difensori di Fiorito. L ex sindaco di Anagi dovrà affrontare il processo il prossimo 19 marzo. Costi della politica, domani in aula al Senato Il decreto legge sui costi della politica sarà esaminato dall aula del Senato a partire da giovedì prossimo. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Oltre al ruolo della Corte dei Conti o ai vitalizi, i senatori puntano a cambiare il volto dell Imu. primo piano Albertini incontra i coordinatori del Pdl Ieri mattina Gabriele Albertini, candidato alla presidenza della Regione Lombardia, ha incontrato i coordinatori regionali del Pdl Mario Mantovani e Viviana Beccalossi «che gli hanno chiesto un confronto sulle prospettive politiche della sua candidatura». 28/11/2012 mercoledì Le tappe 1 Clima sospeso in vista dell ufficio di presidenza convocato per domani 2 Malgrado le incognite, la macchina delle primarie per il rilancio non si ferma 3 Per vincere le elezioni serve un grande partito e non la frammentazione Per un nuovo centrodestra Dibattito a Roma organizzato da Fareitalia Alfano: senza il Pdl la sinistra non si batte Suspence sulle primarie. Il segretario: confido che Berlusconi rilanci con noi un profondo rinnovamento. Si moltiplicano gli appelli all unità Antonella Ambrosioni «C onfido che Berlusconi rilanci con noi il Pdl con un profondo rinnovamento. Credo che sia la strada più giusta». Parola di Angelino Alfano, che ha esordito così, arrivando ieri a Roma a un convegno di FareItalia. La dichiarazione del segretario del Pdl fa da cornice a un clima da suspence sulle primarie del partito, un clima sospeso e appeso alle decisioni dell ufficio di presidenza di domani, un momento chiave in cui si diraderanno le nebbie: o Silvio Berlusconi benedirà le primarie del partito o deciderà di scendere di nuovo in campo con un un nuovo soggetto politico. Per tutta la giornata di ieri questo punto interrogativo ha condizionato il dibattito politico. I vertici del partito non sono infatti intervenuti nel merito proprio per senso di responsabilità, per non alimentare confusioni in un momento delicato per il futuro del Pdl. L elemento certo che sta emergendo è un forte richiamo all unità, ad evitare fratture. Una ricomposizione interna unita a una una forte idea di rinnovamento del quale molti si aspettano che Berlusconi sia protagonista. Per rinnovare e rilanciare e allargare la platea del centrodestra le primarie si presentano come una opportunità dalla quale non retrocedere. La cosa certa è che la macchina delle primarie non si ferma: «Io sono qui e proseguo la mia campagna per le primarie del Pdl», ha ribadito Alfano. E a chi a piazza di Bocche cucite tra i vertici del partito in attesa delle decisioni dei prossimi giorni LA SFIDA CONTRO MONTI Meloni: basta oligarchie «Va riconquistata la fiducia della gente» La sua mission politica è rilanciare il Pdl riconquistando la fiducia della gente sul territorio. Giorgia Meloni conferma la sua candidatura alle primarie e preferisce glissare sulle ricostruzioni fantasiose e i troppi retroscena giornalistici. L ex ministro ribadisce il suo no a un Monti bis e assicura che con la sua discesa in campo porterà «delle idee» come valore aggiunto rispetto agli altri competitor. A partire da «un taglio secco ai privilegi ingiusti, che hanno massacrato la mia generazione e un programma di iniziative liberali che non lasci indietro nessuno». E ancora «una nuova classe dirigente, selezionata per meriti e non per età. Il Pdl ha uomini e donne straordinarie, che spesso si battono eroicamente sui territori, ma non si sentono rappresentati dai vertici». L altro «grande elemento di distinzione» sta appunto nell approccio con i governi tecnici. «Partendo dal presupposto che non mi ha convinto neanche il primo Monti spiega la Meloni credo che debbano essere gli italiani a scegliere da chi farsi governare». In caso di vittoria, per rilanciare il partito, farà «quello che non è stato fatto finora: coinvolgere gli italiani in un grande impegno civile per un futuro della nazione, diverso da quello che si prospetta oggi». Meloni non ha dubbi: «Ora occorre riconquistare la fiducia strada per strada e categoria per categoria. L Italia sta attraversando la più grave crisi economica dall inizio del secolo e solo il centrodestra, garante dell identità europea e nazionale, è in grado di offrire una visione che sia prima politica e dopo economica, che si occupi prima del bilancio delle famiglie e poi di quello delle banche, che rimetta in moto l economia nazionale con interventi a favore dello sviluppo e non solo caratterizzati da una fiscalità punitiva e orwelliana». Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Il Pdl a un momento decisivo Matteoli «Auspichiamo una ritrovata unità del partito, premessa necessaria ed indispensabile per ricostruire una grande e credibile coalizione del centrodestra» Pietra lo incalzava chiedendogli, ma se Berlusconi torna in campo le consultazioni saltano?, il segretario ha replicato: «Essendo state le primarie fissate per la successione a Berlusconi, se c è lui... ma questo mi sembra nell ordine delle dichiarazioni di buon senso. Io intanto, sto qui perché proseguo la mia campagna». E tiene a chiarire: «Senza il Pdl nessuna alleanza può battere la sinistra», ha detto entrando nello specifico del dibattito incentrato sul nuovo centrodestra. Ad ascoltarlo il sindaco Alemanno, Maurizio Gasparri, Ignazio La Russa, Enrico La Loggia. Il segretario del Pdl ammonisce: «Guardate pure i sondaggi, i sondaggi di tutti i tipi: non c è la possibilità di battere Bersani e Vendola se il protagonista della competizione non sarà il Pdl». Ancora più diretto: «Ci sono due modi per far vincere la sinistra - dice - o votare per loro oppure dividerci noi. Il nostro obiettivo è la riunificazione dell area moderata che condivide gli stessi valori». Quanto alla rottamazione, termine usato e abusato in questi mesi, ha chiarito: «La rottamazione è una parola che non mi piace ed un concetto in cui non credo, non perché non ci siano persone da mandare via dalla politica a calci nel sedere, ma sono contro l idea che a 50 anni uno sia da buttare. Nel nostro Paese ci sono tante persone che non hanno più i capelli scuri ma che hanno tanto da dare al Paese». A fine serata è arrivata la nota distensiva di Altero Matteoli che ha riunito i suoi sostenitori (più di trenta parlamentari nazionali e numerosi consiglieri regionali) per esaminare la situazione politica alla luce del dibattito in corso nel partito. Dalla riunione emerge l appello a Berlusconi a restare nel Pdl, il no alle divisioni e la richiesta ad Alfano di convocare l assemblea nazionale. «In questo ultimo anno abbiamo votato il governo Monti privilegiando l interesse nazionale - si legge nel comunicato dei sostenitori di Matteoli - pur nella consapevolezza che molti provvedimenti dell esecutivo hanno colpito in particolare il nostro elettorato di riferimento. I risultati, come è evidente, sul piano sociale ed economico non sono stati positivi.. Alla luce di tutto ciò e visto il dibattito in corso nel Pdl, auspichiamo - si leggeuna ritrovata unità del partito, premessa necessaria ed indispensabile per ricostruire una grande e credibile coalizione del centrodestra. Chiediamo a Berlusconi di proseguire insieme con tutti noi la battaglia in favore degli ideali che ci hanno accomunato in questi anni. Una divisione sarebbe una vera iattura». Mediazione Si sonda il terreno Al lavoro i pontieri di via dell Umiltà per evitare lo strappo Antonia Basciani Le future decisioni del Cavaliere incombono e stanno tenendo col fiato sospeso tutti gli esponenti del partito. Guido Crosetto, uno dei candidati alle primarie, esprime «amarezza» per quanto sta accadendo. Molti stanno tentando di ricucire, tra cui Raffaele Fitto, che non si è espresso finora, ma ai suoi avrebbe assicurato di voler mediare per ricucire. Intanto, continua il braccio di ferro sulle primarie cui Berlusconi è contrario. Le consultazioni non si fermano, almeno per ora. Alle si è riunita la Commissione di garanzia in via dell Umiltà e l indicazione è quella di andare avanti. Ma la situazione è complessa e la scelta delle primarie ancora in dubbio. Per dirla con Paolo Romani «non possiamo non raccogliere le perplessità» espresse da Berlusconi sulle primarie. Resta in campo anche l ipotesi della creazione di un ala destra del partito, che raccolga gli ex An: «Tutto è possibile. Se davvero Berlusconi si fa il suo partitino è chiaro che nessuno vuole essere additato come bad company. Non escludiamo niente, dice Massimo Corsaro. L intenzione prevalente è che non avvengano rotture. Tra i pontieri al lavoro per evitare che si consumi lo strappo con Alfano ci sono Niccolò Ghedini e Gianni Letta. Sulla trattativa per «salvare il salvabile» ed «evitare l implosione», spiegano dalle parti di palazzo Grazioli, il confronto è aperto anche tra gli scajoliani, ala storica dell ex Fi. Non sono tutti d accordo, infatti, sulla necessità di lasciare il Pdl al suo destino. Deciso a sostenere Berlusconi nella sua evetuale, ventilata, nuova avventura politica è Claudio Scajola, ma altri manifestano perplessità. Tra gli scettici c è Salvatore Cicu, che sabato scorso, insieme a Piero Testoni e Ugo Cappellacci, ha organizzato a Cagliari un iniziativa par aprire ufficialmente la campagna di Alfano, candidato alle primarie. Mattarellum Slitta il dibattito. Nuovo lodo Calderoli Spiragli di riforma elettorale: tra Pdl e Pd intesa più vicina Stavolta è appesa al filo del secondo round di domenica tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, anche se l intesa sembra più vicina. La riforma della legge elettorale, che sarebbe dovuta approdare oggi nell aula di Palazzo Madama, subisce un altro stop e viene rinviata di una settimana. Dopo aver registrato le possibilità di un accordo, la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama ha fissato la data del 5 dicembre. Sconvocato dunque la riunione notturna in commissione per limare il testo in vista dell approdo in aula. La commissione tornerà a riunirsi questa settimana in tutte le occasioni possibili e per lunedì prossimo alle 21 è prevista una seduta serale. «Se è un rinvio breve e costruttivo Per la riforma della legge elettorale si aspetta il ballottaggio tra Bersani e Renzi non sarò certo io a impedirlo», aveva detto il presidente del Senato Renato Schifani nel pomeriggio. «Io lavoro per la stesura di un testo ampiamente condiviso, mi risulta che le forze politiche lavorano su questo», ha detto Carlo Vizzini, presidente della commissione Affari costituzionali, sperando di poter chiudere la partita entro la settimana. E infatti, per la prima volta, Pdl e Pd sembrano parlare la stessa lingua. «Siamo vicini a una possibile intesa» ha detto il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, trovando conferma nella collega Anna Finocchiaro per la quale «ci sono nodi da sciogliere, ma si intravede una soluzione condivisa e positiva». Non è una novità che i partiti da mesi stiano studiando le mosse dell avversario per orientare le modifiche al sistema di voto e che le grandi manovre abbiano subito via via l oscillazione degli equilibri in campo. «Credo che finché non si saprà l esito Regione Lazio Cinque giorni Respinto il ricorso Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della presidente dimissionaria del Lazio Renata Polverini, confermando la sentenza del Tar che prescriveva di indicare la data delle elezioni nel Lazio entro cinque giorni. I giudici della V sezione presieduti da Stefano Baccarini hanno così dato il definitivo via libera alla sentenza del 12 novembre che stabiliva la convocazione della data elettorale entro cinque giorni indicando il ministro dell Interno di provvedervi in caso d inadempimento. Il 16 novembre il presidente della V sezione del Consiglio di Stato, Baccarini, con decreto monocratico, aveva sospeso la sentenza del Tar almeno fino all udienza in discussione ieri. del ballottaggio tra Bersani e Renzi dal cilindro non uscirà nessuna intesa sulla legge elettorale», dice Roberto Calderoli annunciando di aver presentato la sua «diciassettesima proposta». «Intendiamoci precisa l ex ministro leghista una via d uscita forse è stata trovata, ma verrà ufficializzata solo dopo domenica». Poi spiega che le sue «tabelle con gli scaglioni sono nelle mani degli esperti dei partiti interessati, finora due contatori hanno risposto sì. Manca ancora il terzo...». L ultimo lodo del senatore leghista, che prevede il premio alla prima coalizione sopra il 35% e alla prima lista tra il 25 e il 35% con scaglioni di premio di un punto percentuale che, di fatto, consentono di governare solo alla coalizione che superi il 38% alla quale va in totale il 50,5% dei seggi. È questa l ultima proposta sulla legge elettorale messa a punto da Calderoli che desta l ironia di Matteo Renzi. «Ammetto un pregiudizio, ma a uno come Calderoli, che ha definito la sua legge elettorale una porcata, direi come nel gioco dell oca stai fermo per tre turni, vai a pesca, fai altro tu che hai fatto una legge porcata», dice il sindaco di Firenze dai microfoni di Porta a porta. Due giorni fa Maurizio Gasparri era stato molto chiaro opponendosi a qualsiasi slittamento, «rinviare sarebbe assolutamente un errore, è stata sconvocata la commissione, non la buona volontà...». Il dipietrista Pancho Pardi torna ad auspicare il ritorno al mattarellum, «la Commissione non ha ancora uno straccio di proposta da esaminare e intanto nei sottoscala continuano le trattative semiclandestine. Le istituzioni non stanno facendo una bella figura di fronte ai cittadini e si rafforza sempre di più «il rischio di andare alle elezioni con l attuale e improponibile legge elettorale».

3 28/11/2012 mercoledì primo piano Secolo 3 Massimo Polledri «La modifica introdotta al ddl sulla filiazione relativa al riconoscimento dei figli incestuosi ha la mia ferrea opposizione, sia come laico che come psicoterapeuta. Come si può pensare che sia nell interesse del figlio vedere riconosciuta pubblicamente la propria origine incestuosa, frutto di una relazione contro natura?». Massimo Polledri, parlamentare leghista ha spiegato che aveva presentato «degli emendamenti che chiedevano l eliminazione della modifica e di fermare questa pericolosa deriva relativista secondo la quale tutto è normalizzabile». Diritti Approvato il ddl sull equiparazione dei figli naturali, ma anche la controversa norma che riconosce la paternità incestuosa Una legge giusta resa inaccettabile L ira di Mantovano: «Questo Parlamento ha fatto pochissimo per la famiglia ma ora sacralizza un abuso» Désirée Ragazzi Via libera della Camera al ddl che eguaglia i diritti dei figli naturali a quelli dei legittimi, ovvero nati all interno del matrimonio. Il disegno di legge, passato con 366 favorevoli, 31 contrari, 58 astenuti, è stato approvato in terza lettura dall aula di Montecitorio. Passato senza modifiche, dopo i cambiamenti apportati dal Senato, il provvedimento approvato diventa legge. Il provvedimento per l equiparazione tra figli naturali e legittimi contiene anche una norma che di fatto legittimerebbe, secondo chi ha votato contro, in maniera subdola l incesto. La disposizione ha avuto di fatto il via libera ieri pomeriggio e a nulla sono valsi gli emendamenti soppressivi e modificativi che alcuni deputati del Pdl avevano presentato per cercare di porre un limite a una deriva postsessantottina. Contrari alla norma anche numerosi deputati del Pd, dell Idv, dell Udc e della Lega. La modifica dell articolo 251 L attuale testo dell articolo 251 del codice civile vieta che possano essere riconosciuti i figli nati da persone unite da vincolo di parentela in linea retta all infinito (padrefiglia, madre-figlio), in linea collaterale nel secondo grado (fratello-sorella), e tra affini in linea retta (suocero-nuora). L eccezione a questa regola è che entrambi «Una strana maggioranza ha attribuito nel seno di una legge giusta, un ignobile diritto ai genitori incestuosi» i genitori, o almeno uno di essi, all epoca del concepimento, avessero ignorato il vincolo. Con le modifiche proposte dal Senato e approvate anche dalla Camera il testo cambia completamente. La nuova disposizione prevede infatti che il figlio nato da persone, tra le quali esiste un vincolo di parentela in linea retta all infinito o in linea collaterale nel secondo grado, ovvero un vincolo di affinità in linea retta, può essere riconosciuto previa autorizzazione di un giudice. Nella relazione al disegno di legge, con grande demagogia, si parla della possibilità di concedere un identità, uno status, a questi figli che subiscono le colpe di chi li ha generati. In realtà le conseguenze per i bambini nati da un incesto sono gravissime: in sostanza padri e madri incestuosi potranno riconoscere il loro figlio. Dunque, potranno esercitare anche la patria potestà. Il fronte del no La norma appena è giunta alla Camera ha provocato polemiche e subito si è creato il fronte del no. Il Pdl ha dato libertà di coscienza. La posizione contraria è stata espressa da un gruppo di deputati del Pdl che, primo firmatario Alfredo Mantovano, ha presentato emendamenti modificativie soppressivi del provvedimento. Tutti puntavano in prima battuta alla cancellazione della nuova disposizione e, in subordine, a un regime giuridico che, ha Cosa cambia Le regole Ecco il testo modificato La nuova disposizione dell articolo 251 del Codice civile prevede che il figlio nato da persone, tra le quali esiste un vincolo di parentela in linea retta all infinito o in linea collaterale nel secondo grado, ovvero un vincolo di affinità in linea retta, può essere riconosciuto previa autorizzazione di un giudice avuto riguardo all interesse del figlio e alla necessità di evitare allo stesso qualsiasi pregiudizio. spiegato Mantovano, come in parte già previsto, colleghi la riconoscibilità, sempre previa autorizzazione del giudice e avuto riguardo all interesse del figlio, a ben determinate ipotesi: che i genitori ignorassero il vincolo esistente fra di loro all epoca del concepimento; che uno solo dei genitori ignorasse tale vincolo; in tal caso il riconoscimento può essere fatto solo da tale genitore; che sia stato dichiarato nullo il matrimonio da cui deriva l affinità; che uno dei genitori sia divenuto tale a seguito di violenza sessuale; in tal caso il riconoscimento può essere fatto solo da tale genitore. «Gli emendamenti ha detto Mantovano precludono comunque il riconoscimento da parte del genitore penalmente condannato per incesto: già, perché quest ultima condotta è ancora considerata un reato dal codice». Il voto in aula Il dibattito in aula è stato acceso. L Udc ha chiesto di stralciare la norma sull incesto dal pacchetto, ma la relatrice Alessandra Mussolini ha espresso parere contrario. Nel pomeriggio poi l assemblea ha respinto a voto segreto l emendamento soppressivo della norma sui figli nati da rapporti incestuosi e violenti. L emendamento è stato votato a scrutinio segreto su richiesta dell Udc. I voti a favore sono stati 184, 266 i contrari, otto gli astenuti. Governo e commissione avevano dato parere contrario. La maggioranza trasversale «Una strana maggioranza di sinistra-destra ha attribuito nel seno di una legge giusta, che equipara figli legittimi e figli naturali, un ignobile diritto ai genitori incestuosi hanno affermato Renato Farina, Souad Sbai e Mario Landolfi del Pdl Essi da oggi potranno riconoscere il figlio come loro, con il fragile velo del parere di un giudice, invece che dare al figlio la facoltà di scegliere. Il minore da soggetto di diritto viene assoggettato a un diritto altrui. E questo è un passo indietro proprio sul terreno della difesa dell infanzia che si vorrebbe tutelare. Non dimentichiamo che importanti associazioni come Unicef Italia, Telefono Azzurro, Associazione dei giudici minorili, gruppo Abele, hanno espresso gravi perplessità al riguardo chiedendo inutilmente correzioni necessarie al bene del minore». Amara la considerazione di Mantovano: «Mi viene in mente una frase pronunciata da Jan Paul Sartre nel 1969: Quanto alla famiglia, scomparirà soltanto quando avremo cominciato a sbarazzarci del tabù dell incesto; la libertà deve essere pagata a questo prezzo. La Camera paga questo prezzo, dando ragione a uno dei cattivi maestri del Novecento, e calpestando argomentazioni non confessionali o moralistiche, ma di diritto positivo e di coerenza di ordinamento. Questo Parlamento si è impegnato pochissimo per la famiglia, ma chiude con la legalizzazione di fatto dell incesto. Col pretesto di fare l interesse del minore, anche se contestato da tutte le associazioni che si occupano di bambini, si aprono nuove strade non condivisibili. Nell approvazione di questa norma prevale solo il dato ideologico postsessantottino secondo il quale in materia sessuale tutto è possibile». Contrari Forum della famiglie «Il Parlamento purtroppo non ascolta le richieste della società civile» «L assemblea della Camera ha perso una grande occasione di caratterizzare questo fine legislatura volando alto». È il commento di Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, alla notizia che la Camera ha respinto a voto segreto l emendamento soppressivo della norma sui figli nati da rapporti incestuosi e violenti dalla proposta di legge sul riconoscimento dei figli minori. In questo modo, secondo Belletti, il Parlamento «ha scelto di non ascoltare le tante voci che si erano levate dalla società civile, dalla cultura, dal mondo degli operatori sociali, dalle associazioni di tutela dei minori». «Tutto inutile: audizioni, comunicati stampa, frenetiche telefonate, discussioni tra parlamentari e associazionismo familiare. Alla fine l assemblea di Montecitorio ha votato contro la proposta di stralcio e la legge rimane tale e quale: incluso il potenziale riconoscimento della genitorialità di chi ha avuto rapporti incestuosi». «Il voto ci dispiace continua ma purtroppo non ci sorprende: è solo la conferma della sordità di una classe politica che non ascolta più nessuno. Forse si preoccupa solo di Grillo e delle sue nuotate antipolitiche, ma non si cura della voce della società civile. E allora onore e gratitudine, da parte del Forum, per quanti hanno sostenuto la causa perdente dello stralcio: in primis Buttiglione, che ci ha messo la faccia, da vicepresidente della Camera. E vorremmo prolungare la lista con tanti parlamentari di Udc, Pd, Pdl, Idv, Lega che hanno avuto il coraggio di parlare e votare contro questo folle emendamento. Forse anche nei gruppi parlamentari le persone dovrebbero guardarsi in faccia, dopo questo voto». Belletti poi aggiunge: «In democrazia, si sa, vince la maggioranza e questo possiamo accettarlo; quello che non possiamo accettare è l irresponsabile applauso con cui la Camera ha accolto l esito della votazione. Una vergogna di cui avremmo fatto volentieri a meno. Questo voto conferma che questa classe dirigente, tranne alcune lodevoli eccezioni, non è più capace di ascoltare il Paese». Nei giorni scorsi sul tema erano scese in campo le associazioni che si occupano di minori da Unicef a Telefono azzurro, dal Gruppo Abele alla Gabbianella, dal Ciai al Cnca. Tutte avevano espresso preoccupazione per la modifica dell articolo 251 del codice civile che rende possibile il riconoscimento dei figli nati da rapporti incestuosi: «Sono spesso figli di episodi di violenza domestica avevano detto che la vedrebbero così pubblicamente accettata. La prevista neccessità che vi sia un autorizzazione da parte del giudice non appare condizione sufficiente a evitare l introduzione di una norma che rischia di perpetuare tra le generazione la violenza intrafamiliare e la sua pubblica tollerabilità». Centrosinistra verso il ballottaggio provocazione dei renziani su Twitter Primarie, scintille sulle regole Bersani: in corsa non si cambia Guglielmo Federici Èlite sulle regole nel centrosinistra. Quei 250mila voti di differenza pesano. E Matteo Renzi vuole tentare il colpaccio per scippare il risultato a Bersani: chiede regole nuove per favorire l affluenza e allargare la platea dei votanti: lasciare aperte la pre-iscrizione fino a domenica, che siano anche on line, e che ci siano più seggi, per evitare le code. «Possiamo mettere a disposizione i nostri volontari», propone. Ma arriva il niet: «Le regole sono state definite nel regolamento approvato all unanimità dal collegio dei garanti. Una volta iniziata la partita le regole non si possono cambiare», risponde il presidente del collegio, Luigi Berlinguer. «È allucinante», commen- RENZI BALLA DA SOLO? «Fuori dal Pd prenderei tra il 12 e il 25%» «Non ho mai detto che se facessi un partito avrei il 25%. Ho citato un sondaggio della Gruber, che parlava di una forbice tra il 12 e il 25%. Ma ribadisco che non accetto chi fa partitini per conto suo. I sondaggi possono anche dire che se esci dal partito prendi più voti ma io voglio cambiare il centrosinistra. Di faccia ne ho una sola. Se perdo resto a Firenze e non chiedo nulla in cambio». Così ha chiarito Matteo Renzi ieri a Porta a Porta aggiungendo che «tanti politici hanno utilizzato le primarie come trampolino di lancio: Bertinotti, Mastella, Di Pietro, Pecoraro Scanio, Rosy Bindi: io non voglio diventare come loro». ta Renzi. Il suo braccio destro, Giorgio Gori, ribadisce il concetto: «È una regola che non ha senso», dice a Radio24. «C è un sacco di gente che oggi vuole dare il proprio consenso a Bersani o a Renzi domenica e che non ha senso di tenere fuori dai seggi». La regola parla chiaro: «il corpo elettorale è costituito da coloro che si sono registrati entro il 25 Novembre. Nei giorni 29 e 30, come da regolamento, coloro che per motivi indipendenti dalla loro volontà non si sono potuti iscrivere, potranno chiedere al Coordinamento Provinciale delle Primarie Italia.BeneComune di essere registrati. Sarà lo stesso Coordinamento a valutare e decidere», spiega Berlinguer. Quindi in ogni provincia toccherà al suddetto organismo valutare caso per caso. Del tipo: «Se arriva uno e sostiene di essere stato a New York, deve fornirci almeno i Pierluigi Bersani e Matteo Renzi biglietti dell aereo», spiega Nico Stumpo, responsabile nazionale delle primarie. Insomma, l impossibilità di registrarsi entro domenica scorsa va documentata. Per tutta risposta su Twitter arriva la provocazione dei deputati renziani Andrea Sarubbi e Roberto Giachetti: «vogliono i biglietti aerei per dimostrare che eravate all estero? E allora stampateveli su internet dove c è un generatore automatico di biglietti. Questo l indirizzo internet: Si digita nome e cognome, città di partenza, di arrivo, data, ora». Il giochino sta impazzando tra i renziani su Twitter. «Non si cambiano le regole in corsa», dice Bersani, «perché a chi ha votato al primo turno non si può dire che abbiamo scherzato. Le primarie sono aperte ma non sono un porto di mare». Intanto Nichi Vendola non ci sta a fare il comprimario, forte del suo 15, 6%. I voti a Bersani li sta facendo sospirare. Vuole prima sentire «profumo di sinistra» e lo ha ribadito ieri: «C è bisogno di sentire il profumo del cambiamento». Alza la posta: durante la campagna elettorale era opinione comune che i suoi voti sarebbero confluiti su Bersani. Per il governatore della Puglia sembra invece cominciare una nuova partita: un endorsement troppo affrettato avrebbe forse un effetto controproducente, dando l impressione di avere concorso alle primarie solo per turare la voltata a Bersani. L esito delle primarie «mi colloca in una posizione centrale nello schieramento del centrosinistra»,dice. Le condizioni poste per favorire Bersani riguardano anche il nodo centrale delle alleanze: Vendola ha ribadito a più riprese la sua incompatibilità con Casini. Persino Renzi ha chiuso le porte all Udc, mentre Bersani continua a cercare il dialogo con il centro. Ed è quest apertura che proprio non va giù. Il leader di Sel vuole essere il principale alleato di un governo moderato ma che guardi convintamente a sinistra. È questa la vera conditio sine qua non : richiesta su cui Bersani dovrà riflettere in questa nuova settimana di campagna elettorale.

4 4 primo piano 28/11/2012 mercoledì I tagli Stallo in Parlamento Province, si tratta a Palazzo Madama: l accantonamento è sempre più vicino Il confronto è aperto, ma il rischio che il decreto sulle Province possa essere definitivamente affossato è molto alto. «Nelle prossimi ore incontrerò il ministro Patroni Griffi per studiare un possibile percorso per il decreto», ha annunciato il presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Carlo Vizzini, dove si discute del taglio agli enti locali, spiegando «di percepire bene il fermento che grava intorno al provvedimento, tuttavia è sotto gli occhi di tutti il momento critico che sta attraversando la legislatura, che è arrivata ormai agli sgoccioli, cosa di cui - ha concluso - spero il governo sappia rendersi conto». Il ministro, dal canto suo, non ha chiuso le porte a modifiche e integrazioni. «Il governo ha fatto le sue scelte e se ne assume per intero le sue responsabilità, comunque siamo aperti al confronto, ha riferito Patroni Griffi uscendo dalla Commissione dove sì è svolta una disamina generale sulla conversione del decreto legge 188. «Ora bisogna riflettere - ha aggiunto il ministro - ma è chiaro che poi decide il Parlamento». Di una disponibilità al confronto da parte del governonha parlato ieri anche Filippo Saltamartini (Pdl), uno dei relatori in Commissione Affari Costituzionali. Saltamartini ha spiegato di «comprendere bene» le ragioni delle Province, «soprattutto perchè sono alle prese con il terzo provvedimento che le riguarda, dopo il decreto Salva Italia e quello sulla spending review». In Commissione, ha spiegato il senatore, «è emersa la richiesta di conformare il testo alla Carta delle Autonomie europee che prevede in caso di accorpamento dei territori di dar voce ai territori per conoscere preventivamente il loro parere». Il testo, ha osservato Saltamartini, «deve infatti poter dare risposte efficaci alle richieste dei territori». In termini generali, ha spiegato ancora Saltamartini rispondendo alle domande dei giornalisti, «non credo che il decreto sulle Province sia finito su un binario morto». Viale Mazzini Infuocata riunione della Vigilanza con l audizione del direttore generale e del presidente Rai, valzer di nomine tecniche. Da Cencelli a Casini Orfeo al Tg Uno, bufera su Gubitosi. Il Pdl insorge: «La solita lottizzazione, offese le professionalità interne. Ma ora la chiamano meritocrazia ed efficienza» Luca Maurelli Èun classico valzer di nomine lottizzate, con la tradizionale longa manus dei democristiani e la solita imbarcata di professionalità esterne. Tutto già visto, in Rai. Ma ora ci sono i tecnici. Ed ecco che le parole cambiano, le nomine zampillano sobrietà, i curriculum si smacchiano e gli stipendi d oro si tingono di meritocrazia. In due ore di audizione in Vigilanza con i vertici montiani, Annamaria Tarantola e Luigi Gubitosi, il manuale Cencelli diventa valorizzazione della professionalità, i contratti ai big prelevati a peso d oro dai giornali su indicazione dei partiti si giustificano con un occasionale outsourcing per evitare derive nordcoreane. E perfino il conseguente schiaffo alla spending review viene ammantato da una generica citazione di un evergreen, la logica dell efficienza amministrativa. E fa nulla se quei risparmi chiesti dal governo al Paese reale, nelle intenzioni dei nuovi tecnici che guidano la Rai, non passano per i risparmi sui dirigenti, ma su altro. Un esempio? Una tremenda mannaia si abbatterà sull utilizzo degli scenografi esterni per Sanremo, a favore delle risorse interne, annuncia Gubitosi. Proprio così. Arrivano i direttori di rete e di tg da fuori ma si valorizzano gli addetti interni chiamati a lavorare per il palco di Fabio Fazio al festival della canzone italiana. E il pareggio di bilancio? Anche quello è sobriamente rimandato. Se ne parlerà nel 2013, alla faccia del risanamento dell azienda già millantato da Mario Monti l altra sera, proprio da Fazio. Una seduta illuminante Il tentativo di svuotare l audizione del presidente e del direttore generale della Rai con la cancellazione delle relazioni introduttive da parte del presidente Sergio Zavoli (forse per aggiornare la discussione a poltrone già ufficializzate...) è stato contrastato dai consiglieri del centrodestra Alessio Butti, Marcello de Angelis e Mario Landolfi, che hanno chiesto a Tarantola e Gubitosi chiarimenti sui criteri delle nomine, sui curriculum, sulle ingerenze della politica, sulla tutela dei dipendenti interni e sulla volontà di limitare i poteri del Cda con la modifica Il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi e il presidente Anna Maria Tarantola, ieri in audizione in Commissione di Vigilanza Hanno detto dei regolamenti. Solo su quest ultimo punto, il presidente Tarantola ha smentito categoricamente. «La revisione del regolamento nasce dall esigenza di adeguare il testo al nuovo contesto del diritto societario e di rendere più fluida la sua attività». Il capogruppo del Pdl, Butti, che l aveva sollecitata, ha preso atto di ciò che considera una marcia indietro con modifiche arrivate dopo le mie critiche, come sull accesso alle documentazioni e Il capogruppo del Pdl ALESSIO BUTTI «È meno male che i professori volevano liberare l azienda dai partiti...» la possibilità di interloquire con i dirigenti di rete per avere informazioni dirette necessarie alla definizione delle scelte in seno al Consiglio. L ex presidente della Commissione MARIO LANDOLFI «I dc non hanno mai avuto tanto potere come oggi con il governo Monti» Le nomine in cantiere I nomi che girano non sono ancora ufficiali, ma già sollevano perplessità, non sul piano personale ma su quello dell opportunità. Secondo indiscrezioni, Mario Orfeo, attuale direttore del Messaggero, dovrebbe andare alla direzione del Tg Uno, Giancarlo Leone dovrebbe sostituire Mauro Mazza alla guida di Rai Uno, con quest ultimo che assumerebbe la presidenza di Rai Cinema, Angelo Teodoli, già vicedirettore di Rai Uno e ora a capo dei palinsesti, succederebbe a Rai Due a Pasquale D Alessandro mentre a capo di Rai Tre andrebbe Andrea Vianello, attuale conduttore di Agorà. Nomine su cui il Cda della Rai si esprimerà domani. Le obiezioni del centrodestra «Sui nomi non entro nel merito, ma spacciarli per indicazioni che liberano la Rai dalla morsa dei partiti, come ha detto Monti l altra sera in tv, bè, francamente fa un po ridere», spiega Butti. In Commissione, il capogruppo del Pdl aveva chiesto a Gubitosi delucidazioni sulla nomina di Orfeo, che arriva da un quotidiano carissimo a Pierferdinando Casini e gode dei favori dei centristi. Ma soprattutto solleva il sospetto che la nomina alla guida del Tg Uno sia funzionale a un più ampio progetto politico-editoriale di sostegno al Monti bis. «Se il nuovo direttore del Tg Uno fosse Mario Orfeo, le manderò le cassette del Tg Due e lei valuterà», ha provato a scherzare il direttore generale. Il tentativo di metterla in burla, però, non è stato fatto cadere da Butti, che ha replicato stizzito: «Non faccia lo spiritoso, perchè se è vero che Orfeo ha già diretto il Tg Due, in Rai c è una professionalità come Mauro Mazza che ha diretto sia il Tg Due che il Tg Uno e che invece viene mandato a seguire il cinema...». Butti contesta ai vertici della Rai anche quell atteggiamento arrogante di chi spaccia una normale gestione della tv di Stato come una sorta di liberazione dai partiti in funzione del pluralismo, quando tutti sanno che queste nomine sono frutto delle solite trattative con i partiti, uno in particolare.... «Mai come oggi conferma Mario Landolfi i democristiani hanno avuto tanto potere in Rai e tanta influenza sulle nomine, solo che ora si fanno chiamare uddiccini. Mai come in questo caso i tecnici stanno salendo le scale dei palazzi della politica...». E i tagli, i risparmi? «Siamo agli annunci, i conti li faremo più in là, ma intanto si assume personale da fuori e non si attinge al bacino interno fatto di 1800 professionalità, bel modo per valorizzare il patrimonio interno, come ha detto Monti. E bel modo di fare la spending review», conclude Landolfi. E per il Tg Due arriva una sanzione di 50mila euro dall Authority L Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha sanzionato per 50 mila euro la Rai per il servizio del Tg2 sull alluvione di Genova del 2011, con l intervista a un ragazzo di 16 anni che aveva perso la madre nella tragedia, già al centro di polemiche. Lo annuncia in una nota il Consiglio nazionale degli utenti. «Finalmente - spiega il Cnu - arriva la sanzione alla Rai per il servizio del Tg2 che aveva indignato gli utenti per la gravissima violazione di leggi, codici di autoregolamentazione, codici deontologici ed elementari regole di convivenza civile. La sanzione inflitta alla Rai - dichiara il presidente del Cnu Luca Borgomeo - al di là della modesta entità pecuniaria ( euro, peraltro indirettamente a carico dell erario e quindi della collettività) ha un grande significato perchè suona come un vero e proprio richiamo alla Rai servizio pubblico a svolgere con responsabilità competenza e professionalità e, soprattutto nel rispetto della legge, il fondamentale compito di informare. Certo - continua Borgomeo - una rondine non fa primavera, ma può indurre a nutrire la speranza che finalmente si riesca ad intravedere un inversione di tendenza nel campo della tutela dei minori e dell effettivo riconoscimento dei diritti degli utenti ad essere correttamente informati ed intrattenuti dalla tv nel rispetto della loro identità culturale e della dignità di persona». Il direttore del Tg2, Marcello Masi, aveva immediatamente ammesso l errore e nell edizione successiva erano state rivolte le scuse ai telespettatori. Al Senato Un rinvio che potrebbe ammazzare il decreto Arriva lo stop al governo anche sulla delega fiscale Stop in aula e rinvio in commissione Finanze, per la delega fiscale. Nel giorno in cui al Senato il decreto sulle Province non esce dalla palude in cui è piombato, anche la legge delega sul fisco diventa terreno di scontro tra le forze parlamentari e con il governo, che potrebbe non incassare il via libera in tempoi brevi. Il rinvio della delega fiscale, frutto della decisione raggiunta tra la maggioranza, dovrebbe essere di una settimana. Uno slittamento che però, di fatto, manderebbe definitivamente in soffitta la delega, a causa degli impegni di palazzo Madama. Il Senato infatti, si prepara ad affrontare la sessione di bilancio che dovrebbe concludersi poco prima di Natale; di conseguenza NOVITÀ PER I TRASPORTI PUBBLICI Biglietti col cellulare Portoghesi addio. Non ci sono più alibi per chi sale sull autobus senza biglietto. La Commissione Industria del Senato ha dato il via libera ad un emendamento al dl sviluppo presentato dai relatori che stabilisce che il biglietto potrà essere acquistato con cellulari e smartphone, «anche attraverso l addebito diretto su credito telefonico» (comprese le prepagate) e non quindi esclusivamente tramite conto corrente o carta di credito. L importo massimo scalabile, riferisce la relatrice Simona Vicari, del Pdl, è di 25 euro. sarebbero ben poche le possibilità di approvare la delega e riuscire a emanare i decreti attuativi entro la fine della legislatura. Tra i principali motivi di frizione tra governo e parlamento ci sarebbe l accorpamento delle agenzie fiscali, rinviato dalla commissione competente; modifica che il governo sarebbe intenzionato a cancellare nel maxiemendamento su cui vorrebbe porre la questione di fiducia, come già avvenuto nel primo passaggio del provvedimento alla Camera. Altri nodi non sciolti riguarderebbero anche le norme sull abuso di diritto e sul conflitto d interessi. Ieri in aula si sono levate scintille soprattutto fra il Pd e l Italia dei Valori. L occasione è stata fornita dall appoggio del partito di Di Pietro alla richiesta di sospendere l esame della delega fiscale L aula del Senato avanzata dalla Lega. L alleanza Carroccio-Idv ha fatto infatti scattare vivaci proteste da parte dei senatori Democratici e la pronta reazione del senatore Luigi Li Gotti. «Questo governo - ha detto l esponente Idv - ha espropriato la democrazia e voi siete complici di questo governo antidemocratico. Dovreste togliere l aggettivo democratico dal nome del partito». Parole che oltre a generare nuove proteste dai banchi del Pd, hanno spinto il vicecapogruppo Luigi Zanda a intervenire: «In Parlamento - ha detto - si parla con la testa e non con la pancia». «Chiedo scusa ai colleghi - ha replicato quindi Li Gotti - se hanno considerato le mie parole un offesa ma ululare non è degno di un aula del Senato». Ma ieri la protesta sul fisco s è fatta anche trasversale quando c è stato da mettersi di traverso sulle misure relative all Imu per la Chiesa cattolica: «Non siamo d accordo sul decreto Economia che indica i requisiti per l esenzione Imu di alcune attività didattiche, perchè penalizza la libertà di educazione e obbliga molte scuole paritarie a chiudere», hanno affermato in una nota trasversale congiunta i senatori Emanuela Baio, Mariapia Garavaglia, Antonio Tomassini, Claudio Gustavino, Claudio Molinari, Daniele Bosone e Stefano De Lillo. «Bisogna scegliere - sottolineano - se cancellare questa norma o dare maggiori risorse alle scuole paritarie, inserendo una modifica in un provvedimento, come per esempio la legge di stabilità, che è in discussione ora al Senato, al fine di risolvere questo pasticcio. Il principio della retta simbolica per le scuole paritarie rappresenta un irragionevole ipocrisia. Chiediamo al ministro Profumo di intervenire per riscrivere questa norma, così da non lasciare solo all Economia la regolamentazione di questa materia e siamo disponibili, nel rispetto delle direttive europee, come parlamentari che sostengono il Governo, a riscriverla insieme».

5 28/11/2012 mercoledì primo piano Secolo 5 Pomigliano La cura Monti Gli effetti nefasti dell azione del governo tecnico e delle misure di austerità: siamo di fronte al peggior calo dei consumi dal secondo dopoguerra Va tutto male: stangata dietro l angolo L Ocse è pessimista: dati non positivi, c è il rischio di una nuova manovra nel 2014 per restare nel percorso di riduzione del debito Gabriele Farro Ogni mese c è un risultato ed è sempre negativo. Alla faccia dell agenda Monti, incensata da Napolitano, sponsorizzata da Casini, rivendicata per dopo le elezioni dall alta finanza e dalle agenzie di rating. I dati stanno tutti lì a dimostrare che il governo dei tecnici è stato un fallimento così come i suoi programmi. I nodi stanno venendo tutti al pettine in questo fine legislatura e i problemi potrebbero non essere finiti. Per l Ocse dietro l angolo c è il pericolo di un altra manovra economica. Un ulteriore stretta di bilancio, prevista per il 2014 con l obiettivo di mantenere il percorso previsto di riduzione del debito. I tecnici al governo, infatti, sembrano essere stati troppo ottimisti, perché l economia non tira e il rigore montiano non aiuta. La prova? Nel 2012 e 2013, secondo le stime dell Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il Pil italiano segnerà un ulteriore contrazione che, quest anno, potrebbe essere di 2,2 punti percentuali e l anno prossimo di circa l 1 per cento. Ancora clima di recessione, in sostanza, con ulteriore pressione su occupazione, salari e prezzi, e il debito pubblico stimato al 127 per cento nel 2012, al 129,6 per cento nel 2013 e al 131,4 nel Un percorso realistico che il ministro dell Economia, Vittorio Grilli, cerca di esorcizzare con delle spiega- Palazzo Chigi risponde con l ennesimo spot: «Siamo stati fino a questo momento in grado di evitare lo scenario peggiore» zioni che non convincono nessuno. Conti in regola, ribadisce, e nessuna manovra: «È chiaro che noi abbiamo un bilancio in pareggio nel 2013 e anche nel 2014». «L Italia ribatte Palazzo Chigi è stata fino a questo momento in grado di evitare lo scenario peggiore». Un merito che la stessa Ocse tende a riconoscere, ma che non sposta di una virgola le osservazioni fatte, anche perché, contemporaneamente a quello italiano, viene rivisto al ribasso anche quello dell Eurozona, con ulteriore deterioramento del mercato del lavoro in tutta l area di Erolandia. Con il fronte interno in caduta libera, perciò, l Italia e la sua economia di trasformazione non potranno guardare neppure all estero, perché diventa concreto il rischio di «una nuova rilevante contrazione economica a livello mondiale». Consumi peggio del dopoguerra Per i consumi è crisi nera. Un capitolo davvero scottante per governo, consumatori e famiglie. Le misure di austerità varate da questo esecutivo, fa presente l Ocse, hanno causato il peggior calo registrato in Italia da cinquant anni. «Il consolidamento fiscale, pari quest anno a quasi il 3 per cento sottolinea l organizzazione internazionale con sede a Parigi ha indebolito la domanda interna, e consumi privati hanno segnato il calo più massiccio dal secondo dopoguerra». Non stupisce, quindi, che della tanto auspicata ripresa non si sia vista per ora neppure l ombra e la luce in fondo al tunnel, intravista da Monti qualche settimana addietro ha finito per rivelarsi un semplice essercizio di ottimismo, teso a sfruttare un effetto annuncio che Risparmiatori Pessimisti Pessimisti sulle prospettive economiche, finanziariamente prudenti e avversi al rischio, tre italiani su quattro sono pessimisti sulle prospettive per i prossimi sei mesi e temono un aumento delle tasse. Di conseguenza il 62 per cento degli intervistati non è disposto ad assumere rischi con i propri risparmi e più della metà (55 per cento) preferisce investirli in prodotti di liquidità o in conti deposito per non farsi cogliere impreparati in caso di emergenza. poi non c è nemmeno stato. E se non aumentano i consumi non potrà aumentare la produzione e, di conseguenza, sfruttamento degli impianti e occupazione. Conseguenza prima sarà che i senza lavoro continueranno ad aumentare fino a raggiungere il 12 per cento entro il Infatti, secondo l Ocse il tasso, all 8,4 per cento nel 2011, salirà quest anno al 10,6. per raggiungere l 11,4 nel 2013 e l 11,8 e più l anno successivo. Famiglie più povere Le famiglie sono ormai alla canna del gas. Con i prezzi in crescita, le tasse al galoppo, le bollette sempre più pesanti e le buste paga al palo la capacità di spesa è ridotta al lumicino. Ormai non si parla più di quarta settimana. Chi era agiato ha ridotto il suo livello di vita e chi prima faceva a pugni con la quotidianità per sbarcare il lunario oggi ha alzato bandiera bianca. Molti hanno dato fondo ai risparmi, altri si sono indebitati, i più fragili, soprattutto a livello di pensionati al minimo, da tempo hanno chiesto soccorso alla Caritas.Il reddito delle famiglie è sceso per il quinto anno consecutivo e con meno soldi è anche diminuita la possibilità di contrarre prestiti. Il 2012 si annuncia addirittura peggiore del 2009, quello della grande recessione. Secondo Bankitalia quest anno la contrazione del reddito supererà quella registrata tre anni fa (il 2,5 per cento), dopo che dal 2008 al 2011 la perdita di potere d acquisto è stata del 5 per cento. Ne hanno risentito i consumi, ma ne ha risentito anche la possibilità di fare un mutuo o di risparmiare. Via Nazionale sottolinea che nel 2009 la propensione al risparmio era superiore di tre punti rispetto ad adesso e le famiglie, all atto dell acquisto dell abitazione, erano nella condizione di sborsare un anticipo maggiore e di dare più garanzie alle banche che oggi, molto prudenzialmente, hanno ridotto la disponibilità a fare prestiti. La conseguenza è che mentre nel 2009 (il dato peggiore degli ultimi anni) sono stati erogati mutui per 40 miliardi, quest anno non si raggiungeranno i 30. Salvatore Rossi, vice direttore generale di Bankitalia, esamina questi dati e rileva che «far tornare a crescere il prodotto e i redditi è la maggiore sfida per il nostro Paese». E non si può dire che il governo Monti abbia operato in questa direzione. Un anno di governo Monti Dopo un anno di governo tecnico gli italiani stanno peggio o meglio di prima? Sicuramente peggio. Neppure Monti, infatti, si azzarda a dire che oggi gli italiani sono più ricchi e felici. Del resto non potrebbe farlo: tutti gli indicatori gli danno torto. Con le retribuzioni orarie contrattuali che salgono dell 1,5 per cento su base annua, a fronte di un tasso d inflazione che l Istat indica nel 2,6 per cento e di una pressione fiscale che è aumentata di oltre 2,5 punti in un anno, le buste paga sono sempre più povere, anche perché i contratti non vengono rinnovati. I numeri sono da vera e propria catastrofe economica. Con Monti a Palazzo Chigi la disoccupazione è passata dal 9,3 al 10,8; l debito pubblico è cresciuto di 60 miliardi; la produzione industriale è scesa del 5,07 per cento; i consumi del 3,9; i mutui casa del 50 per cento; il Pil del 2,56; le retribuzioni dell 1,4. Ognuno legga e dia un giudizio. Mentre l Ilva di Taranto chiude lasciando a casa migliaia di lavoratori, a Pomigliano si obbliga la Fiat ad assumere in una fabbrica già sovradimensionata. Ma la Fiom è contenta: «Una bella giornata, siamo riusciti a far entrare i primi 19, ma ci arrenderemo solo quando tutti i lavoratori in cassa integrazione saranno assunti», ha affermato il segretario generale della Fiom di Napoli, Andrea Amendola, commentando le prime firme al contratto con la newco Fabbrica Italia Pomigliano, da parte dei 19 iscritti al sindacato di Landini, la cui assunzione è stata decretata dalla corte d appello di Roma lo scorso ottobre. L assunzione dei 19 è «un ulteriore penalizzazione per un azienda che opera in un contesto di mercato molto sfavorevole», afferma Fabbrica Italia Pomigliano, sottolineando che «sono del tutto ingiustificate dal punto di vista gestionale». La sentenza del tribunale di Roma garantisce «agli iscritti alla Fiom un passaggio in Fabbrica Italia Pomigliano anticipato rispetto a tutti gli altri dipendenti: una posizione di privilegio che non ha alcuna ragionevolezza», ha precisato l azienda. Occorre investire Immediate proteste bipartisan: il sistema non si tocca Monti: in futuro la sanità potrebbe essere a rischio Giovanni Trotta Nuovo allarme (o allarmismo?) del premier Mario Monti, stavolta sulla sanità: la sostenibilità futura del Servizio sanitario sazionale potrebbe «non essere garantita», ha infatti affermato in videoconferenza in occasione della presentazione a Palermo del progetto del nuovo Centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica della Fondazione Rimed. La crisi, ha aggiunto Monti, «ha colpito tutti e il campo medico non è una eccezione. La sostenibilità futura dei sistemi sanitari nazionali, compreso il nostro di cui andiamo fieri - ha avvertito - potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento SENZA STIPENDIO DA MESI Emergenza all Idi Alemanno e Gramazio oggi all Istituto dermopatico dell Immacolata «Domani mattina con il sindaco di Roma Gianni Alemanno sarò all Idi per affrontare la difficilissima situazione che si è creata, ma anche la commissione di Indagine sul Servizio sanitario nazionale è all opera». Lo ha reso noto il senatore Domenico Gramazio, in riferimento allo stato dell Istituto dermopatico dell Immacolata, dove il personale, pur lavorando, non percepisce lo stipendio da diversi mesi. Ieri l Aurelia antica è stata bloccata a Roma da un gruppo di dipendenti del polo sanitario della Congregazione dei Figli dell Immacolata Concezione, l Idi e l ospedale San Carlo di Nancy. per servizi e prestazioni. La posta in palio - ha concluso Monti - è altissima». Il premier ha poi precisato come «anche l innovazione medico-scientifica, soprattutto nella fase dell industrializzazione, deve partecipare attivamente alla sfida». Ciò, ha concluso, «considerando il parametro costo-efficacia un parametro di valutazione non più residuale, bensì di importanza critica». Dette così, le dichiarazioni hanno suscitato polemiche e critiche veramente trasversali, dal Pdl al Pd alla Cgil alle regioni, alle associazioni di categoria. Tutti, o quasi hanno ricordato al premier che la sanità italiana è una delle migliori al mondo e da cui si prende esempio. Particolarmente preoccupato il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, che di sanità qualcosa ne capisce: «Le parole di Allarme nel settore per le parole del premier Monti Monti ci preoccupano moltissimo. Vogliamo capire dal governo che cosa esattamente significano e che cosa lo Stato non sarà più in grado di garantire». Formigoni ha ricordato che già da tempo sul settore, di cui le Regioni sono in gran parte responsabili, gravano tagli decisi dal governo. In particolare ha ricordato che «da oltre un anno il governo non firma con noi il patto per la salute: chiediamo che lo sottoscriva, mettendoci dentro anche quanto lo Stato non sarà più in grado di garantire». Dopo qualche ora, Palazzo Chigi ha pensato bene di «chiarire» le parole del premier: «Le garanzie di sostenibilità del servizio sanitario nazionale non vengono meno. Per il futuro è però necessario individuare e rendere operativi modelli innovativi di finanziamento e organizzazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie», afferma infatti la nota esplicativa di Palazzo Chigi, che ha polemicamente proseguito: «Contrariamente a quanto riportato dai media, il Presidente ha voluto attirare l attenzione sulle sfide cui devono far fronte i sistemi sanitari per contrastare l impatto della crisi. Ciò vale, peraltro, per tutti i settori della pubblica amministrazione. Le soluzioni ci sono, e vanno ricercate attraverso una diversa organizzazione più efficiente, più inclusiva e più partecipata dagli operatori del settore». Insomma, Monti ha solo «posto l interrogativo sull opportunità di affiancare al finanziamento a carico della fiscalità generale forme di finanziamento integrativo». Per il presidente della commissione Sanità del Senato, Antonio Tomassini, «ferma restando l universalità del nostro sistema sanitario, sarebbe importante puntare a rendere virtuoso l intervento del terzo pagante, cioè la mutualità integrativa». Per il senatore del Pdl, se ci fosse «un meccanismo virtuoso sulla fiscalità» sarebbe possibile incentivare forme di assicurazione sanitaria integrativa che potrebbero anche vedere abbassare i costi «al momento altissimi perché non c è una massa critica sufficiente».

6 6 Secolo IN BREVE Stella: Firenze allagata, e Renzi? «Un temporale si sta abbattendo su Firenze: come sempre accade, da molti anni a questa parte in casi come questi, mezza città è allagata, e non mancano forti disagi per i cittadini. In queste ore temiamo possa accadere anche di peggio per la forte concentrazione delle precipitazioni, e intanto ci chiediamo: il sindaco Renzi dov è?», domanda il capogruppo Pdl in Consiglio comunale Marco Stella. Bloccati tre alpinisti A causa del maltempo sono rimasti bloccati, a quota metri, sulla parete nord del Dome de neige des Ecrins in Val d Aosta, tre alpinisti italiani impegnati in una scalata sulle Alpi francesi. I soccorritori francesi, a causa del maltempo, non sono riusciti ancora a raggiungere gli alpinisti. Riabilitati i badge L Ilva ha riabilitato i badge ai lavoratori dell area a freddo, disattivati lunedì contestualmente all annuncio che gli impianti sarebbero stati chiusi. La riattivazione è stata fatta nonostante l attività nell area resti in gran parte sospesa. Idi senza stipendio: protesta Aurelia antica bloccata a Roma da un gruppo di dipendenti del polo sanitario della Congregazione dei Figli dell Immacolata Concezione, l Idi e l ospedale San Carlo di Nancy, che protesta perché da quattro mesi non arrivano più gli stipendi. Nel frattempo sei dipendenti sono sul tetto da 20 giorni. attualità politica 2 anni a esattore Ernesto Maggiore, ex direttore provinciale dell Agenzia delle Entrate di Torino, è stato condannato a due anni per corruzione (prese due mazzette da euro da un imprenditore). 28/11/2012 mercoledì La protesta degli operai dentro e fuori lo stabilimento siderurgico dell Ilva a Taranto Lo stabilimento di Taranto I vertici dell azienda ricorrono al Riesame contro i sette arresti e il sequestro della produzione Alta tensione all Ilva: domani il governo decide Clini: «Lavoriamo a un decreto per l applicazione dell Aia, unica strada per il risanamento» Sandro Forte Resta altissima la tensione a Taranto dopo la decisione dell Ilva di chiudere gli stabilimenti e lasciare a casa cinquemila dipendenti in risposta all iniziativa della magistratura che lunedì ha ordinato l arresto di sette persone ma soprattutto il sequestro dei prodotti finiti e semilavorati. Gli uffici della direzione sono stati occupati ieri mattina da centinaia di operai dopo la proclamazione dello sciopero. Gli operai, dopo aver organizzato un corteo interno al quale hanno partecipato sia quelli impiegati nell area a caldo sia quelli dell area a freddo, hanno occupato di fatto tutta la palazzina che ospita la direzione dello stabilimento. «Non hanno voluto trovare una soluzione, governo e azienda continuano ad usarci hanno lamentato alcuni di loro e a rimetterci siamo soltanto noi e questa città. Così non può continuare. Cosa accadrà? Non lo sa nessuno, qui si naviga a vista». A Genova i metalmeccanici dello L arcivescovo «L iniziativa dello Stato sia chiara. Dobbiamo cercare una soluzione negoziata per tutti. In questo momento i tarantini non possono essere lasciati da soli. Sono preoccupato per questo braccio di ferro tra la magistratura e l impresa». È quanto ha detto l arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro. stabilimento Ilva hanno bloccato il casello autostradale di Genova ovest per poi riunirsi in assemblea permanente nella sala mensa. L Ilva, dal canto suo, ha avviato al Tribunale del Riesame il ricorso contro l ultimo intervento della magistratura: fino al suo pronunciamento gli impianti di Taranto rimarranno chiusi. «Spero in un pronunciamento rapido, entro pochi giorni», ha spiegato il presidente dell Ilva, Bruno Ferrante, che ha aggiunto: «Non mi aspettavo un intervento» della magistratura «di questo tipo: che vi fosse una produzione era risaputo a tutti. Il governo ha avuto grande attenzione e dall incontro di giovedì spero vengano passi avanti». Parole incoraggianti dal ministro dell Ambiente, Corrado Clini: «Quello di giovedì non sarà un incontro interlocutorio. Contiamo di uscire con un provvedimento, lavoriamo a un decreto Occupata la direzione. Corteo a Genova. Altri cinque indagati fra cui il sindaco e un sacerdote per l applicazione dell Aia, unica strada per il risanamento». Anche perché, secondo il ministro dell Interno Anna Maria Cancellieri, esiste «un rischio notevole» di problemi per l ordine pubblico. «La situazione è molto preoccupante ha detto perché i posti di lavoro messi in discussione sono tantissimi, non sono solo quelli di Taranto ma riguarda anche l indotto». Per quanto riguarda l inchiesta giudiziaria, sono almeno cinque, oltre a quelle indicate nelle ordinanze di custodia cautelare eseguite lunedì, le persone indagate. Tra queste ci sono don Marco Gerardo, il segretario dell ex arcivescovo di Taranto monsignor Benigno Luigi Papa, e il sindaco di Taranto Ippazio Stefano. Il sacerdote è sospettato di false dichiarazioni al pubblico ministero in relazione alla presunta tangente di 10mila euro che l ex responsabile dei rapporti istituzionali LE REAZIONI NEL PDL Gasparri «Non si è tenuto conto delle ripercussioni sul lavoro» Numerosi i commenti e le dichiarazioni in seno al Pdl. «È necessaria una mediazione, perché è impensabile che migliaia di lavoratori perdano il posto. Il diritto alla salute è sacrosanto, ma il governo Monti deve farsi carico anche di tutelare il diritto al lavoro». Lo dichiara il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che aggiunge: «La magistratura ha fatto il suo dovere, ma non ha tenuto conto delle ripercussioni in termini economici e sociali che la chiusura degli impianti dell Ilva comporta. Soluzioni vanno trovate percorrendo altre strade conclude Gasparri non certo attraverso lo stop alla produzione di uno stabilimento così importante per i tarantini e l Italia». Critico verso la magistratura il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano: «La chiusura dell area a freddo nei diversi siti italiani è la logica conclusione di un ostinato comportamento giudiziario che ha da sempre perseguito questo scopo. L Italia perderebbe non solo una parte importante della ricchezza nazionale e un consistente numero di occupati, spesso collocati in aree a bassa occupazione, ma perderebbe ancor di più la credibilità di Paese capace di attrarre e di mantenere produzioni manifatturiere». «Il caso Ilva è grave dichiara il deputato Guido Crosetto ma forse il governo non ne ha percepito la portata reale che coinvolge l azienda, i lavoratori, le famiglie ma anche l indotto fatto da centinaia di piccole e medie aziende. Significa far uscire l Italia da un altro dei settori fondamentali per mantenere una presenza manifatturiera di rango mondiale». dell Ilva Girolamo Archinà, arrestato lunedì, avrebbe consegnato al consulente del Tribunale nonché ex preside del Politecnico di Taranto Lorenzo Liberti per addomesticare una perizia sulle fonti di inquinamento. Archinà aveva riferito agli inquirenti che quella somma, prelevata dalla cassa aziendale, non era destinata a Liberti ma si trattava di una elargizione alla curia tarantina. Il sindaco di Taranto è indagato per omissioni in atti d ufficio in relazione alle prescrizioni a tutela dell ambiente cittadino. La sua iscrizione nel registro degli indagati sarebbe un atto dovuto derivante dalla denuncia di un consigliere comunale, Filippo Condemi. Tra i cinque ulteriori indagati c è anche un poliziotto: Cataldo De Michele, ispettore in servizio alla Digos della questura di Taranto. L ipotesi di reato sarebbe quella di rivelazione di segreti d ufficio. Frattanto la Procura di Taranto ha delegato la Guardia di Finanza ad eseguire accertamenti a Bari e a Roma in relazione al via libera alla vecchia Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata il 4 agosto 2011 all Ilva di Taranto, poi riesaminata e approvata alcune settimane fa. Nelle oltre 500 pagine dell ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Patrizia Todisco numerose pagine, contenenti anche intercettazioni telefoniche, sono dedicate a dialoghi con funzionari regionali sulle prescrizioni ambientali che l Ilva avrebbe dovuto rispettare, poi confluite nella vecchia Aia. Processo Per i pm di Palermo Borsellino fu ucciso per proteggere la trattativa mafia-stato «L a strage di via D Amelio fu fatta per proteggere la trattativa dal pericolo che Borsellino, venutone a conoscenza, ne denunciasse pubblicamente l esistenza». I pm di Palermo, che hanno replicato, ieri, davanti al gup Piergiorgio Morosini, alla sfilza di eccezioni di incompetenza avanzate dai legali degli imputati all udienza preliminare sulla trattativa Stato-mafia, hanno parlato di un collegamento tra il patto stretto tra pezzi delle istituzioni e Cosa Nostra e l assassinio del giudice Paolo Borsellino. Ma, se per alcuni difensori il nesso tra la trattativa e l uccisione del magistrato sposterebbe il procedimento a Caltanissetta, sede giudiziaria competente sulle indagini sulla strage di via D Amelio, per i pm la questione è diversa. «Il collegamento ha spiegato il pm Nino Di Matteo esiste e rileva non perché la strage sia stata fatta per eseguire la minaccia (allo Stato ndr)», ma semmai per tutelare la trattativa dal rischio che il giudice, scopertala, la svelasse «pregiudicandone irreversibilmente l esito auspicato». Infondate, per la Procura, anche le questioni sulla presunta competenza del Tribunale dei ministri, avanzata dal legale dell ex ministro Nicola Mancino, e quelle sollevate dagli altri difensori che avevano chiesto il trasferimento del procedimento a Firenze, visto il collegamento con le stragi del 93, e a Roma. «Le stragi del Continente hanno spiegato i magistrati possono certamente considerarsi come commesse in esecuzione della minaccia a corpo politico dello Stato», ma si tratta di reati della stessa gravità dell omicidio dell eurodeputato Salvo Lima, contestato nel procedimento sulla trattativa. E il codice, in presenza di reati di uguale gravità, assegnano la competenza al giudice competente per il primo reato. Sulle questioni il gup si è riservato e deciderà il 4 dicembre. E, a proposito del conflitto tra poteri dello Stato sollevato di fronte alla Corte Costituzionale dal Quirinale verso la Procura di Palermo, l ex procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, ha dichiarato al settimanale Chi": «La nostra sensazione è che, nell interpretazione che si sono date la Presidenza della Repubblica e l Avvocatura dello Stato, ci sia un ampliamento di queste prerogative che porta il presidente della Repubblica a essere su uno scalino superiore rispetto a quello che la Costituzione gli ha attribuito». Francia Sarkozy ha chiesto ai contendenti di promuovere un referendum tra i militanti per rifare le primarie Ump, votare per decidere se rivotare... Antonio Pannullo La storia dell Unione per un Movimento Popolare (Ump) francese sta finendo nel peggiore dei modi, come del resto si era capito già da alcuni mesi che sarebbe finita così. Il partito del centrodestra transalpino corre verso la scissione: nel pieno della battaglia per la presidenza della stessa Ump l ex premier François Fillon ha annunciato la creazione di un nuovo gruppo parlamentare. Secondo quanto si è appreso in mattinata a pochi minuti dalla riunione dei suoi fedelissimi, Fillon ha annunciato la creazione di un suo gruppo parlamentare, che si chiama Rassemblement-Ump. Al tempo stesso l ex primo ministro - che lunedì era stato ricevuto a pranzo dall ex presidente Nicolas Sarko- zy, chiamato da tutti a dirimere la questione - ha chiesto lo svolgimento di nuove elezioni interne all Ump per la presidenza entro tre mesi, assicurando che il nuovo gruppo sarà sciolto non appena si andrà nuovamente a votare. Quindi, un passo non irreversibile per l ex premier sconfitto dal rivale Jean François Copè al voto per la leadership del partito. Dopo questo annuncio Nicolas Sarkozy è sceso in campo sul serio, usando anche i metodi poco ortodossi ma sbrigativi che gli erano familiari quando era all Eliseo. Per sedare la crisi al vertice dell Ump ha imposto ai due contendenti - François Fillon e Jean-François Copè - di incontrarsi subito, forse già nelle prossime ore. Secondo diverse fonti, Sarkozy durante una fitta serie di incontri e telefonate con i due nel L ex premier francese François Fillon 10 ANNI DOPO Implosione Così l Ump riunì anime diverse L Unione per un Movimento Popolare (Union pour un Mouvement Populaire, UMP) è un partito francese nato nel 2002 dall unione di più partiti conservatori. Il partito a livello europeo fa parte del Ppe. Vi confluirono i gollisti, i liberali, i social-liberali, i centristi, alcuni movimenti democristiani fuoriusciti dall Udf. corso della mattinata ha minacciato di pubblicare un comunicato se l incontro nel frattempo non ci sarà stato. E nel comunicato si metterebbe in dubbio la loro capacità di uomini politici. Sarkozy ha chiesto di indire un referendum tra gli iscritti al partito per decidere se ripetere le primarie. Tutti gli osservatori ritengono che quanto stia accadendo sia il fisiologico risultato dell onda lunga della bruciante sconfitta all Eliseo. Il centrodestra francese adesso si sta autodelegittimando e screditando di fronte all opinione pubblica francese,che non lo considera più un opposizione credibile al presidente socialista François Hollande, che pure di danni ne sta facendo. Prima di questa escalation l ex presidente della Repubblica aveva agito con maggiore diplomazia: tornare a votare «per evitare l acuirsi del conflitto»: ecco la soluzione di Nicolas Sarkozy per la faida infinita tra i due candidatinemici per la presidenza dell Ump. Individuato un po da tutti come l ultima soluzione possibile per scongiurare la dissoluzione dell Ump, lunedì Sarkozy aveva invitato a pranzo il suo ex premier, sconsigliandogli caldamente di far ricorso alla magistratura, poi ha espresso a lui - e in precedenza per telefono a Copè - il suo consiglio di tornare alle urne. Stavolta, possibilmente, in condizioni di trasparenza meno precarie di otto giorni fa. E in serata il principale esponente dei «fillonisti», Eric Ciotti, sembrava più possibilista: ha ammesso che «l unico modo per lavare l affronto», cioè il caos in cui è precipitato il partito, è proprio «di organizzare un nuovo scrutinio esemplare, che darà alla squadra eletta la sua legittimità e consentirà di ricostruire l unità di tutta la nostra famiglia». Neppure un padre fondatore dell Ump come l ex ministro Alain Juppè era riuscito a trovare una soluzione al conflitto tra l ex segretario e l ex primo ministro. Il presidente, muto dalla sconfitta alle presidenziali del 6 maggio, è dunque tornato quasi forzatamente in campo. Aveva detto ai suoi sostenitori di voler osservare la politica da fuori pur rimanendo «uno di voi», ma non è stato possibile. Al di là della possibilità di far tornare i iscritti dell Ump alle urne, il partito appare sfilacciato e sempre più spaccato in due. Senza contare che le casse sono esangui.

7 28/11/2012 mercoledì lettere Secolo 7 I cortei, gli scontri e le forze dell ordine Giusto pretendere che sia fatta giustizia sui poliziotti che sbagliano. Rimango però infastidito nell ascoltare persone che, prendendo spunto da questi episodi, generalizzano, insultando un intera categoria di lavoratori che ogni giorno difendono la nostra sicurezza e la nostra libertà. Mario Pulimanti Le tredicesime e la grande trappola Per rispetto di tutti coloro che la tredicesima non ce l hanno, né l hanno mai avuta, siccome autonomi o liberi professionisti, gradirei che si parlasse un po di meno del fatto che quella mensilità se ne andrà per pagare le imposte. Chi ne è sprovvisto non è per nulla esentato da questi pagamenti, deve quindi ricorrere ai propri risparmi attingendo da lì per placare la voracità di questo fisco. Se poi proprio si vuole essere rigorosi, sarebbe il caso di ricordare che la tredicesima 2012 rischia di essere ben più magra del solito. Mario Moreggi Il sistema annienta le nostre imprese Chiude l Ilva, la miglior risposta a un sistema che fa di tutto per annientare quante più imprese possibile. Come se produrre e lavorare APPUNTAMENTI Concerto di Zubin Mehta Firenze Venerdì 30, Il Teatro del Maggio musicale fiorentino ed Eni inaugurano una formula di partnership per il mondo del teatro, sperimentata con successo all estero. L azienda ha potuto acquistare e donare al pubbico della città di Firenze tutti i biglietti disponibili ad oggi, per il concerto di Zubin Mehta, al Nuovo Teatro dell Opera di Firenze, venerdì 30 novembre, ore 20.30; ai ragazzi delle scuole fiorentine Eni offre l opportunità di assistere alla prova generale del mattino, alle ore Musei in musica per una notte Roma Sabato 1 dicembre Roma apre i suoi Musei alla musica. Per una notte musei civici e spazi culturali saranno lo scenario della quarta edizione di Musei in musica, dalle 20 di sabato 1 dicembre alle 2 di domenica 2. Oltre 80 tra concerti ed eventi musicali gratuiti, in 38 luoghi aperti di notte per 228 ore complessive di musica. Opere d arte e musica: un binomio che permetterà di assistere a concerti dal vivo e di visitare contemporaneamente mostre temporanee o collezioni permanenti. Tra gli eventi principali segnaliamo: i Tiromancino che si esibiranno nello spazio della Pelanda con due concerti (alle e alle 23). Il Palazzo delle Esposizioni ospiterà il concerto, in set acustico, di Luca Barbarossa, accompagnato da Mario Amici alla chitarra classica (anche qui due concerti: alle e alle 23). Al Museo dell Ara Pacis un concerto omaggio a Fabrizio De André Il testamento di Faber IL PDL NEGLI ENTI LOCALI Scopelliti: la Calabria garantisce i pagamenti grazie alla certificazione dei crediti (tre i concerti in programma: alle 21, alle e alle 24), con dieci tra i migliori musicisti romani. Incontri in museo per dire no alle barriere Roma Sabato 3 dicembre, dalle 15 alle 18 Con lo slogan lanciato dal Mibac Un giorno all anno tutto l anno il 3 dicembre è diventato l appuntamento in cui riflettere e promuovere eventi ed attività finalizzate all abbattimento di tutte quelle barriere che impediscono alle rappresentasse un delitto. Per un Ilva che chiude c è una miriade di piccole imprese che vorrebbero rimanere aperte ma non ce la fanno e non per demeriti dei loro soci ma per fattori esterni ben noti a chiunque. Gli effetti di un Ilva che sparisce potrebbero essere insignificanti sul piano occupazionale e di impatto sul Pil se improvvisamente tutte le piccole imprese si accordassero per la loro messa in liquidazione immediata e contemporanea come reazione a questa politica che pensa che persone con disabilità di godere pienamente di tutti i diritti umani e libertà fondamentali, ivi compreso la piena fruizione del patrimonio culturale. Il Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini da anni dedica un attenzione particolare a questa categoria di pubblico, a partire dalla piena accessibilità della struttura sul piano fisico, fino all apertura dei percorsi tattili destinati a ipovedenti e non vedenti nelle sale di Preistoria e nella Sala Africa. Il 3 dicembre si terrà il primo appuntamento incentrato sulla storia e il ruolo ricoperto nella cultura italiana da questa TORNA IN ITALIA L OPERA PERDUTA DI LEONARDO DA VINCI T orna in Italia, donata dal Fuji Art Museum di Tokio allo Stato italiano, la Tavola Doria, capolavoro del primo 500, che da oggi al 13 gennaio sarà Ha iniziato a produrre i primi risultati il programma di azioni avviato dalla Giunta di centrodestra che governa la Calabria per fare fronte ai pagamenti connessi alle emergenze sociali, per i quali si erano presentate difficoltà per effetto dei vincoli imposti dal Patto di Stabilità interno. Dopo il confronto con le rappresentanze regionali di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl, la Regione ha messo in campo uno sforzo organizzativo per garantire i pagamenti attraverso la procedura di certificazione dei crediti e l anticipazione di liquidità da parte di istituti di credito sul territorio. Ieri si è conclusa la prima procedura di anticipazione, che ha consentito il pagamento della quinta tranche del 2012, per 6,2 milioni di euro, nei confronti dell Arssa per gli emolumenti dei mesi di ottobre e novembre Alla definizione della procedura, conclusa con la stipula di un atto di cessione del credito, ha fatto seguito l erogazione del finanziamento, che consente alla tesoreria dell Arssa di dare corso immediato alla liquidazione degli stipendi. Oggi si concluderà anche la procedura per l anticipazione di liquidità nei confronti dell Afor e dei Consorzi di Bonifica, relativa al pagamento della mensilità di agosto, per 12,7 milioni di euro, cui farà seguito l immediata erogazione nei confronti dei beneficiari. Con l avvenuta variazione per l iscrizione in bilancio dei 30 milioni di euro della delibera Cipe n.68, relativa al progetto di salvaguardia del patrimonio idrico e forestale, è stata inoltre avviata la procedura per l anticipazione di liquidità all Afor ed ai Consorzi di Bonifica delle mensilità di settembre ed ottobre. Sono in fase avanzata, infine, le procedure per l anticipazione di liquidità a beneficio delle aziende di trasporto su gomma per il pagamento delle prime quote della quarta trimestralità. «Dopo l incontro con le parti sociali, l Amministrazione regionale ha dato una pronta risposta alle difficoltà per assicurare i pagamenti legati alle emergenze sociali ha affermato il presidente Giuseppe Scopelliti e, grazie all azione avviata insieme agli istituti di credito, la Regione ha messo in campo contromisure decise e tempestive rispetto alle difficoltà imposte dal Patto di Stabilità». il bene del Paese passi per forza attraverso il continuo ricorso al drenaggio di risorse a favore delle banche. Se mai si riuscisse in una forma di protesta simile le ricadute potrebbero essere di carattere europeo. Paola Ràditi Nulla di nuovo in Bersani e Vendola Non capisco come non si possa determinare dai risultati delle primarie del Pd la sensazione che non siano state una vera ricerca del nuovo, ma un affermazione delle esposta nella Sala della Rampa del Palazzo del Quirinale. Il dipinto raffigura un momento della Battaglia di Anghiari, opera perduta di Leonardo leadership politiche già in atto, che dovevano tenersi a latere per permettere un po all americana di trovare l antagonista. Bruno Russo Le primarie del Pd sono costate parecchio Sono stati 4 milioni gli italiani che hanno votato per le primarie del Pd. Tutti hanno diligentemente versato i due euro, alcuni anche di più per il bene del partito, portando un incasso minimo pari a 8 milioni di euro. Chi ha dato importantissima istituzione nazionale. Con l occasione verrà divulgato il calendario dei successivi Incontri in museo che nella prima metà del 2013 vedrà impegnati gli esperti del Museo su alcuni temi di grande rilevanza quali l evoluzione dell uomo e del linguaggio o le problematiche toccate dal progetto espositivo Soggetti migranti. FestivalStoria 2012: sul Mediterraneo Torino-Napoli Dal 3 all 8 dicembre Si svolgerà a Torino e a Napoli da Vinci (nella foto l incisione su rame). La tavola è di inestimabile valore (solo la polizza assicurativa è sui milioni di euro). questi soldi appartiene a quella categoria di personaggi che si indignano se l artigiano non rilascia fattura o che minacciano l immediata segnalazione al 117 se il caffè non è accompagnato dallo scontrino. Chissà se applicassimo il redditometro o gli studi di settore ai partiti cosa potrebbe accadere. L importante è perseverare nella guerra all evasione, dice Monti. Teresa Sperati Combattiamo le sirene del liberismo selvaggio L uomo moderno deve riappropriarsi delle vere ragioni e in un moto di orgoglio abbandonare per sempre le subdole e seducenti chimere di un liberismo selvaggio e schiavista, e scrollarsi di dosso la dipendenza alle comodità. Rinunciare per ricominciare. Gianni Tirelli Il ruolo di Tabacci nel centrosinistra Chissà come ci si sentirà uno come Tabacci che dopo aver fatto il salto della quaglia da De Mita a Pisapia, passando dalla sacrestia Dc via Udc, Rosa Bianca, Gruppo Misto, Api finisce candidato minore nel sempre più rosso centrosinistra marxista, ovvero il partitocoalizione migliorista che considera la religione come l oppio dei popoli, il nuovo movimento che avanza sarà all insegna dei Sali & Tabacci? Enzo Bernasconi l ottava edizione del FestivalStoria sul tema Mediterraneo. Mare nostrum?. Tra gli ospiti Maurice Aymard, Francesco Barbagallo, Géraud Poumarède, Kaytarina Tsapopoulou, Josè Enrique Ruiz-Domènec. Progetto di memoria, al via il corso Roma Dal 4 al 6 dicembre L Accademia nazionale di San Luca, (piazza dell Accademia di San Luca 77), organizza Memoria-Progetto Memoria, corso a cura di Francesco Moschini. Premio nazionale I Murrazzi Torino 31 dicembre La quarta edizione del Premio Nazionale I Murrazzi è istituita con la seguente modalità di partecipazione: Sezione narrativa, Sezione narrativa inedita, Sezione poesia edita, Sezione poesia inedita, Premio alla carriera. La scadenza per l invio delle opere è fissata al 31 dicembre. Ogni partecipante dovrà allegare alle opere inviate una scheda biografica ed indicare la sezione prescelta. E possibile partecipare a più sezioni. Per ogni sezione scelta si dovrà effettuare il versamento di 20 euro sul conto corrente bancario intestato a Elogio della poesia con codice Iban It 95 E , ovvero in contanti in busta acclusa all invio delle opere. Gli editori possono iscrivere i loro autori solo alle sezioni di Narrativa e Poesia edita. Gli invii delle opere edite e inedite vanno effettuati presso: Associazione culturale Elogio della Poesia, via Nuoro 3, Torino. IL LIBRO LIBERTÀ VIGILATA Occorre una seconda rete Internet Internet, così come è oggi, non regge più. La privacy è a rischio, la sicurezza è limitata, la governance è sbilanciata a vantaggio degli Usa, i grandi operatori della rete conquistano sempre più potere senza doversi accollare i costi delle infrastrutture, mentre gli operatori di tlc sono costretti a investimenti miliardari. Per tutte queste ragioni, secondo il presidente esecutivo di Telecom Italia, Franco Bernabè, occorre dare vita a una seconda Internet accanto a quella attuale, ripensata per affrontare le sfide di oggi e di domani. Sono temi ormai centrali nel mondo delle telecomunicazioni quelli affrontati nel saggio Libertà vigilata. Il manager, ormai di lungo corso nel settore tlc, fornisce la sua ricetta. Gli Stati Uniti, secondo Bernabè, hanno tutto l interesse a mantenere immutato l attuale ordine, perché i grandi Over the top, cioè i soggetti che operano sopra la rete come Google o Facebook, hanno le loro sede dall altra parte dell Oceano, dove possono godere di regole meno stringenti dal punto di vista della privacy. Occorre allora coinvolgere nella governance gli Stati-nazione interessati anche attraverso accordi internazionali e dare peso all autoregolamentazione tra i principali attori del settore. La nuova rete, spiega il numero uno di Telecom, consentirebbe agli utenti di mantenere il controllo sui loro dati e alle imprese di contemplare modelli economici alternativi e più flessibili rispetto a quelli attuali. I consumatori ne trarrebbero un vantaggio dal punto di vista della tutela della privacy, attualmente minacciata da aziende come Google, Facebook, Twitter, ebay e Skype, che continuano a macinare utili grazie alle informazioni detenute e capitalizzano il doppio rispetto alle società di tlc. Per questo Bernabè chiede più vincoli per tali soggetti e un alleggerimento delle imposizioni per le telco, in modo da garantire un apertura del mercato. Altro punto dolente è quello della sicurezza. Il manager, dati alla mano, lancia l allarme sui rischi che le aziende devono metter in conto. Telecom Italia ha osservato nei primi mesi del 2012 la crescita del 376% degli attacchi informatici alla rete, mentre sono a due cifre gli incrementi di intrusioni non autorizzate a pc e a smartphone. Una nuova rete consentirebbe, da un lato, a utenti e operatori di agire in un ambiente meno vulnerabile e, dall altro, una ripartizione più equa dei costi tra i soggetti interessati. Le società di tlc, in una fase di contrazione dei ricavi da servizi tradizionali, devono programmare investimenti di fronte ad una crescita annua del traffico Internet del 40 per cento. L Ue prevede la spesa di 270 miliardi entro il 2020, quando gli utenti connessi alla rete saranno 5 miliardi. Le cifre spiega Bernabè impongono una riflessione: dopo una fase di deregulation che ha garantito lo sviluppo, è arrivato il momento di cambiare. d Italia Quotidiano di Alleanza Nazionale GIORNALE MURALE REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA N DEL 23/2/76 Editore SECOLO D ITALIA SRL Fondatore Franz Turchi Direttore Politico Marcello De Angelis Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi Redazione Via della Scrofa Roma tel. 06/ fax 06/ mail: segreteria@secoloditalia.it Amministrazione Via della Scrofa Roma tel. 06/ fax 06/ mail: amministrazione@secoloditalia.it Abbonamenti e diffusione Via della Scrofa Roma tel. 06/ fax 06/ mail: diffusione@secoloditalia.it Tipografie: Soc. Tipografico Ed. Capitolina Spa Via G. Peroni, 280 Roma Monza Stampa srl Via Buonarroti, 153 Monza Conc. 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8 8 Secolo 28/11/2012 mercoledì IL CINEMA ISLANDESE A ROMA Per quattro giorni (29 novembre- 2 dicembre), alla Casa del Cinema di Villa Borghese, il Festival del cinema di Reykjavik sbarca nella capitale. L INNO DI GIANNA NANNINI Dopo il successo di Io e te Gianna Nannini torna con Inno, nuovo album di inediti che uscirà il 15 gennaio Sono dodici brani inediti. Cultura ARRIVA MOONRISE KINGDOM Arriva in sala il 5 dicembre - Una fuga d amore, il film che ha aperto l ultimo Festival di Cannes. Lo ha diretto Wes Anderson. RESTAURATA VILLA ALTIERI Dopo un accurato lavoro di recupero Villa Altieri, ad Albano Laziale (Roma), viene restituita all uso pubblico con la visita del presidente Napolitano. LA MOTIVAZIONE Nella sua cella La scritta: «I vili ed i servi non sono graditi al Signore» Questa la motivazione della Medaglia d Oro al valor militare alla memoria: «Irredento maltese e, come tale, esente dagli obblighi militari, chiedeva ripetutamente ed otteneva di essere arruolato, nonostante una grave imperfezione fisica. Come camicia nera partecipava alla campagna di Grecia, durante la quale contraeva una infermità per cui avrebbe dovuto essere sotto posto ad atto operatorio, al quale si sottraeva per non allontanarsi anche solo per pochi giorni dal campo di battaglia. Conseguita la nomina ad ufficiale della Milizia Artiglieria Marittima, chiedeva insistentemente di essere utilizzato in una rischiosissima impresa di guerra, alla quale si preparava in lunghi mesi di allenamento e di studio, in perfetta serenità di spirito e in piena consapevolezza della gravità del pericolo. Catturato dal nemico, riaffermava di fronte alla Corte marziale britannica di Malta la sua nazionalità italiana e cadeva sotto il piombo del plotone di esecuzione al grido di Viva l Italia!». Quell eroe dimenticato che fu impiccato a Malta Settant anni fa morì la medaglia d oro Carmelo Borg Pisani, suddito britannico ma di sentimenti italiani Sergio Mura Esattamente settanta anni fa, il 28 novembre 1942, veniva impiccato a Malta Carmelo Borg Pisani, maltese di sentimenti italiani, sottocapomanipolo della Milmart, la specialità di artiglieria marittima della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Quel giovane soldato, maltese di nascita e, come tale, suddito britannico, era tuttavia di profondi sentimenti italiani ed aveva speso tutta la sua giovane vita per un solo ideale: vedere la sua Malta resa all Italia. Un irredento, quindi, come lo erano stati Sauro, Filzi, Chiesa e Battisti ma, mentre per costoro rimane perenne memoria del loro sacrificio, sono davvero pochi coloro che conoscono la vicenda di Carmelo Borg Pisani e quelle di tanti altri maltesi (ma anche corsi), che ritenevano che il destino della loro terra non potesse che essere legato all Italia per via di secolari vincoli storici, geografici e linguistici. Eppure Carmelo Borg Pisani è una Medaglia d Oro al valor militare, concessagli dal sovrano non appena si seppe del suo sacrificio, e la Marina, che aveva la Milmart alle dipendenze operative, giustamente lo elenca tra il proprio personale decorato della massima onorificenza al valore, così come ha sempre considerato nei propri ranghi un altro ufficiale proveniente dalla ilmart, la Medaglia d Oro Luigi Ferraro, dei Gamma della X Flottiglia Mas. Ma questo eroe ha pagato lo scotto di aver combattuto in una guerra perduta, con la necessità, negli anni successivi, di non poterne ricordare adeguatamente la figura visto che per gli inglesi, e per moltissimi maltesi, restava pur sempre un traditore che aveva combattuto per il nemico e, per quel nemico, aveva accettato di svolgere una attività di spionaggio sulla propria terra. Ma come è avvenuto tutto ciò? Carmelo Borg Pisani era nato a Malta il 10 agosto 1915 ed aveva sempre studiato nelle scuole italiane dell isola, che il governo fascista cercava di difendere dall opera degli inglesi che tentavano, con grande determinazione e riuscendovi nel 1934, di sostituire con il maltese la lingua italiana, da sempre diffusissima se non preminente in alcuni settori chiave della vita locale. Era un ottimo sportivo ma anche un giovane dotato di un elevato spirito artistico tanto da iscriversi alla Scuola di belle arti; frequentando poi le organizzazioni giovanili del Fascio di Malta aveva avuto modo di visitare l Italia e chiedere al nostro ministero degli Esteri, nel 1936, una borsa di studio che gli consentisse di frequentare l Accademia di Belle Arti di Roma, cosa che gli veniva concessa, così da intraprendere quegli studi con profitto. Ma intanto la Storia stava portando l Italia ed il mondo intero verso un nuovo conflitto mondiale e Carmelo era combattuto tra il desiderio di rientrare «Malta non è inglese che per usurpazione e io non sono suddito britannico che per effetto di questa usurpazione. La mia Patria è l Italia» a Malta, presso la sua famiglia, ed il restare in Italia per servirla in quanto sentita come la Grande Madre alla quale anelava venisse riunita la propria terra. Fu quest ultima la scelta che aveva prevalso ma egli si spingeva ben oltre e, pur non essendo fisicamente idoneo al servizio militare, per via di una forte miopia, riusciva egualmente ad arruolarsi in un reparto della Milizia aggregato al reggimento San Marco, prendendo parte, con esso, all occupazione delle isole Jonie. Nel settembre del 1941, infine, veniva inviato a frequentare la Scuola Ufficiali della Milmart, a Messina, dalla quale usciva, al termine del corso, con il grado di sottocapomanipolo (sottotenente) passando poco tempo dopo a disposizione del Sis, il Servizio segreto della Marina, per incarichi speciali. Era il periodo in cui, con colpevole ritardo, si pensava di dare finalmente corso ad una operazione militare che potesse portare all occupazione di Malta, vera spina nel fianco dell Asse soprattutto per quello che riguardava la minaccia ai convogli di rifornimenti per le truppe operanti in Africa settentrionale. Si approntavano così unità paracadutiste e da sbarco delle varie forze armate: la divisione Folgore del Regio Esercito, il reggimento San Marco ed il battaglione paracadutisti della Regia Marina, il battaglione paracadutisti ed il battaglione Riattatori della Regia Aeronautica ed i battaglioni da sbarco della Milizia; ed anche i Servizi informativi, dal canto loro, predisponevano personale di origine maltese, presente in Italia, per impiegarlo in vario modo nella prevista operazione. Il Sie (Servizio Informazioni dell Esercito) costituiva a Soriano nel Cimino, nei pressi di Viterbo, un centro G (dove G stava per guide ) ove si addestravano alcune decine di maltesi destinati appunto a guidare le prime ondate di sbarco e di aviosbarco sull isola. A sua volta il Sis della Marina, conscio del fatto che sull isola non si era per tempo provveduto a predisporre una adeguata rete informativa, organizzava la missione di un proprio operatore che, munito di apparato ricetrasmittente, avrebbe dovuto informare Roma della situazione militare e generale dell isola, soprattutto a ridosso dell attacco. Per l operazione veniva prescelto proprio Carmelo Borg Pisani. Col senno di poi appare davvero velleitario immaginare che una persona che, per le sue idee irredentiste, era ben nota al controspionaggio locale, potesse rientrare in piena guerra nell isola e far passare inosservata la propria azione, tanto più che tutta la componente maltese filo-italiana era stata tempestivamente arrestata dagli inglesi ed internata in Uganda. Neppure si è mai potuto accertare con sicurezza se l invio in missione di Carmelo Borg Pisani sia stato frutto di una offerta spontanea del giovane o se essa sia stata progettata dai Servizi, dagli Stati Maggiori o da qualcuno del ministero degli Esteri. Fatto sta che il Sis provvedeva ad addestrare Carmelo all impiego dell apparato ricetrasmittente, alle specifiche tecniche operative ed alla scalata di pareti rocciose che caratterizzavano in gran parte la morfologia dell isola e costituivano le uniche zone dove una infiltrazione occulta avrebbe potuto aver luogo con successo. La notte sul 18 maggio del 1942 due piccoli mezzi d assalto della Decima, gli Mtsm 214 (con a bordo Caio Borghi, il nome di copertura assunto da Carmelo) ed il 218 (con a bordo il sottocapo palombaro Giuseppe Guglielmo), scortati dalla torpediniera Abba e da due Mas, si avvicinavano alle coste maltesi. Il compito di Guglielmo era di controllare una zona orientale dell isola, nei pressi di Marsa Scala, per verificarvi le postazioni difensive nella previsione di uno sbarco in area delle unità italiane; purtroppo Guglielmo, sceso a terra per meglio ricognire l area ed allontanatosi eccessivamente dal punto di sbarco, una volta tornato in acqua non riusciva più a trovare il mezzo avvicinatore il quale, pur avendolo atteso ben oltre il tempo limite stabilito, doveva far ritorno alla base senza di lui. Il sottocapo Guglielmo, tornato ancora una volta a terra, veniva quindi individuato da elementi locali e consegnato alla polizia per poi essere avviato alla prigionia di guerra. A sua volta il mezzo su cui era imbarcato Caio Borghi giungeva, verso l 1,30 di notte, nella zona di Ras i Dwara, sulla costa occidentale dell isola, caratterizzata da alte pareti rocciose. Messo a mare il battellino con a bordo tutti i materiali necessari alla missione, Carmelo si era avvicinato alla costa ed agli uomini dell Mtsm, rimasto a poche centinaia di metri al largo, parve che la presa di terra fosse avvenuta senza inconvenienti, tanto più che l operatore aveva inviato il segnale concordato per dare certezza dell avvenuto sbarco. A quel punto il mezzo avvicinatore era rientrato regolarmente alla base assieme alle altre unità; ora ai responsabili dell operazione non restava che attendere la prima trasmissione radio di Caio Borghi, ma questo segnale non arriverà mai. Il punto di sbarco non era stato dei più felici, non si sa se per un errore di navigazione o per una errata valutazione dell area in fase di pianificazione. E un fatto che Carmelo era sbarcato sotto una parete a strapiombo di qualche centinaio di metri; con enorme fatica era riuscito a trasportare i contenitori dei materiali in una grotta dove lui stesso aveva trovato rifugio. Nel frattempo il mare era fortemente aumentato tanto da raggiungere la stessa grotta e strappargli via via tutti i materiali; senza più speranza di poter portare a termine l operazione Carmelo decideva infine, dopo due giorni trascorsi in quella situazione, di richiamare l attenzione di qualcuno. Finalmente individuato, veniva recuperato, non senza difficoltà, dall equipaggio di una imbarcazione della Raf, forse anche perché scambiato per un pilota dell Asse abbattuto nel corso dei frequenti bombardamenti dell isola. Trasportato in ospedale, la sfortuna gli si accaniva ancora una volta contro poiché a visitarlo trovava il capitano medico Tom Warrington, anche lui maltese, di poco più grande di lui e con il quale aveva condiviso alcuni anni dell infanzia abitando, i due, nella stessa strada di Senglea. Il destino di Carmelo Borg Pisani era segnato: Warrington, ufficiale dell Esercito di Sua Maestà, non poteva fare altro che denunciare ai superiori che Caio Borghi era, in realtà, un maltese filo-italiano che lui conosceva bene. Iniziavano così lunghi interrogatori da parte dell intelligence e seguivano lunghissimi mesi di prigionia prima del processo, sino a che, il 19 novembre 1942, la Corte Criminale non lo riteneva colpevole di aver cospirato per unire Malta all Italia, aver preso parte ad operazioni di guerra per conto di uno Stato nemico e, infine, essere sbarcato sull isola per svolgervi azioni di spionaggio. Il 28 novembre 1942, alle 7.30 del mattino, quando ormai la prevista occupazione di Malta era stata definitivamente accantonata, Carmelo Borg Pisani saliva sul patibolo ed affrontava con grande coraggio la morte, e ciò a detta di tutti coloro che erano presenti all esecuzione; l estremo sacrificio della vita per una causa che, sfortunatamente, non vedeva avverarsi. Il successivo 4 maggio 1943 Vittorio Emanuele III gli concedeva motu proprio la Medaglia d Oro al valor militare e la Marina, da allora, lo annovera tra i propri uomini più valorosi, i Tuttora è sepolto in un angolo del carcere di Corradino. Perché non onorarlo degnamente intitolandogli una caserma o una nave? decorati della massima onorificenza al valore militare. Eppure a Carmelo Borg Pisani dobbiamo tutti ancora molto: egli infatti è tuttora sepolto in un angolo del carcere di Corradino, accanto a giustiziati per gravissimi reati comuni. Numerosissime sono state, nel tempo, le interrogazioni parlamentari volte ad ottenere che la sua salma venisse traslata in Italia o fosse almeno spostata da un terreno che ospita ben altro tipo di condannati alla pena capitale. Chi scrive ne parlò anche con l allora presidente Cossiga, sensibile a queste vicende: non fu possibile, nel passato, per varie ragioni, e si disse anche che Carmelo fosse stato tumulato in una fossa comune e quindi non sarebbe più identificabile il suo corpo. Ma, di fronte a tanto interessamento da parte di ambienti politici, militari, e di privati cittadini sia italiani che maltesi, di fronte anche a concilianti dichiarazioni espresse nel tempo da uomini delle istituzioni dell isola, sino ai più alti livelli, a distanza di settant anni dalla sua fine, si può pensare che qualcosa di nuovo può essere ora esperito per onorarne il sacrificio e gli ideali. La Marina Militare per prima, curandone la memoria, dovrebbe ancora una volta tentare di recuperarne le spoglie e, se davvero non più possibile ricordarlo degnamente per quanto detto, intitolandogli una caserma o dando il suo nome ad una nave. Siamo certi che anche le autorità maltesi, ora con noi in Europa, comprenderebbero.

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