PIANO TERRITORIALE

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1 PIANO TERRITORIALE Premessa Con il Piano di intervento 2011 ai sensi della DGR 1576/2011 si è avviato il percorso di strutturazione della rete per la conciliazione che ha visto come primo momento la sottoscrizione all Accordo territoriale per la conciliazione in data 27 gennaio 2011 e successivamente l adesione all accordo da parte di imprese, cooperative, associazioni di categoria, realtà del terzo settore. Varie e numerose sono state le iniziative realizzate negli anni e 2013 volte a consolidare la rete, ad aggregare imprese, a sensibilizzare le realtà del territorio intorno alle problematiche della conciliazione famiglia-lavoro. L avvio di progettualità locali promosse con le risorse messe a disposizione dalla DGR 1576/2011 ha costituito indubbiamente un momento significativo di strutturazione di raccordi territoriali finalizzati a promuovere azioni di conciliazione a favore dei dipendenti delle imprese e dei cittadini, e soprattutto ha visto gli Uffici di Piano per la prima volta promotori di azioni territoriali di conciliazione. Gli otto progetti finanziati sono stati i seguenti: 1) Progetto ITIN-ORARI del Consorzio Laghi solidarietà e Cooperazione (Ambito n. 12 Valle Sabbia e Ambito n. 11 Garda) 2) Progetto La conciliazione famiglia e lavoro- opportunità e impegno per Civitas e Consorzio Valli di Civitas srl (Ambito n. 4 Valle Trompia) 3) Progetto DOMUS LABOR della Cooperativa sociale Palazzolese (Ambito n. 6 Monte Orfano) 4) Progetto Bimbi vicini problemi lontani: sperimentare il welfare aziendale delle Fonderie S.Zeno (Ambito n. 1 Brescia e Ambito n. 3 Brescia Est) 5) Progetto Net-Work-life della Coop. Agoghè (Ambito n. 1 Brescia) 6) Progetto Servizi di conciliazione a sostegno delle famiglie con figli nell età della prima e seconda infanzia della Impresa Cittadini (Ambito n. 2 Brescia Ovest) 7) Progetto E tempo per noi della Coop La Nuvola (Ambito n.8 Bassa Bresciana Occidentale) 8) Progetto Famiglia e lavoro crescono insieme della Coop. Il Nucleo (Ambito n. 7 Oglio Ovest) 1

2 Le azioni avviate hanno permesso non solo di mettere in campo azioni concrete a favore delle imprese e dei dipendenti delle stesse, ma di iniziare a far entrare il tema della conciliazione nella programmazione territoriale dei piani di Zona. Infatti nei Piani di Zona è stata per la prima volta inserita la conciliazione famiglia-lavoro come area di attenzione e di sviluppo. La Direzione Sociale dell ASL di Brescia, la Conferenza dei Sindaci e i Presidenti delle Assemblee distrettuali insieme al coordinamento degli Uffici di Piano, hanno identificato nelle seguenti le azioni di sviluppo delle politiche di welfare territoriale da realizzare e sviluppare nel triennio all interno dei Piani di Zona: Obiettivi: Sostenere, incentivare e sviluppare la conciliazione famiglia e lavoro attraverso azioni integrate tra sistema impresa e sistema di welfare locale. Favorire lo sviluppo sociale attraverso il welfare aziendale. Sviluppare modelli di welfare integrati dove welfare aziendale e welfare territoriale si intreccino e si accrescano reciprocamente al fine di favorire lo sviluppo sociale e promuovere la conciliazione famiglia lavoro. Sostenere sperimentazioni di percorsi di welfare aziendale innovativi che possano contribuire a sviluppare azioni e interventi di conciliazione a livello territoriale. Azioni Si supporterà lo sviluppo di percorsi di welfare aziendale e di welfare territoriale, contribuendo a programmi integrati di servizi e interventi assistenziali a favore dei dipendenti, delle loro famiglie e del territorio, ad azioni di adeguamento dei modelli organizzativi aziendali per favorire orari flessibili, potenziamento del part-time, telelavoro, ecc. Ad esempio: Servizi aziendali per l infanzia Servizi aziendali di supporto all attività scolastica per i figli dei propri dipendenti (dopo scuola, centri estivi) Servizi aziendali per liberare tempo (lavanderia, spesa a domicilio, maggiordomo aziendale). Servizi di trasporto, accompagnamento e assistenza domiciliare integrativa a favore di anziani/disabili a carico. Tempi Nella prima annualità dei PdZ saranno definite: 1) consolidamento e sviluppo di attività finalizzate a promuovere sui territori azioni di conciliazione; 2) l articolazione delle azioni in riferimento a ciascun Ambito; 3) gli enti coinvolti nella realizzazione del progetto (Terzo Settore, PMI, Comuni, ecc.); 4) le partnership; 5) la quota di cofinanziamento messa a disposizione dagli enti coinvolti. Nella seconda e terza annualità dei PdZ verranno realizzate le azioni previste con la promozione di erogazione di servizi di welfare aziendale e di welfare territoriale e con l adeguamento dei modelli organizzativi aziendali e delle iniziative di semplificazione e facilitazione all accesso dei servizi e della modernizzazione dell informazione. 2

3 1) ANALISI DELLA DOMANDA E DEI BISOGNI A LIVELLO TERRITORIALE L occupazione in Italia e in Lombardia In Italia la condizione delle donne nel mercato del lavoro fa registrare tuttora un grave ritardo, con livelli di partecipazione al lavoro e di accesso alle posizioni decisionali, tra i più bassi d Europa. La costante incidenza dei lavoratori a tempo indeterminato in condizione di instabilità occupazionale, l impossibilità di stabilizzare i contratti a termine, la presenza di lavoratori con bassa remunerazione o occupati in maniera irregolare, l elevato tasso di disoccupazione giovanile sono alcune caratteristiche che la crisi economica in atto da alcuni anni ha ulteriormente acuito. Anche le diseguaglianze nell accesso al lavoro (territoriali, generazionali, di cittadinanza) si sono ulteriormente accentuate con la crisi. Fa eccezione il divario occupazionale tra uomini e donne perché la crisi ha colpito maggiormente le occupazioni maschili nell edilizia e nel manifatturiero); ciò nonostante il divario di genere rimane tra i più elevati d Europa. La differenza tra il tasso di occupazione dell Italia e quello dell Unione Europea si è ampliata con la crisi fino a raggiungere il 7,4 punti percentuali, e ciò è soprattutto legato alla scarsa occupazione femminile, il cui tasso di occupazione non raggiunge il 50%, 12% in meno rispetto alla media europea. La crisi economica ha inoltre aggravato la condizione di esclusione dal mercato del lavoro perché in soli quattro anni il tasso di mancata partecipazione al lavoro è cresciuto di tre punti percentuali. La crisi a partire dal biennio ha molto ridotto le possibilità di transitare da una occupazione instabile ( a termine) ad un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato; infatti la percentuale di lavoratori che compiono questa transizione è passata dal 26% negli anno al 22% negli anni successivi. La crisi ha inoltre determinato la riduzione del numero dei lavoratori a termine, molti dei quali hanno perso il posto di lavoro dopo la conclusione del contratto. Il deterioramento delle situazioni di lavoro soprattutto per le fasce di età giovanile comporta non solo l incertezza per il futuro ma anche espone le famiglie a rischio povertà. Dati ISTAT - Italia A marzo 2014 gli occupati sono 22 milioni 356 mila, in aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente (+73 mila) ma in diminuzione dello 0,6% su base annua (-124 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,6%, aumenta di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali ma diminuisce di 0,2 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 248 mila, diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-5 mila) ma aumenta del 6,4% su base annua (+194 mila). Il tasso di disoccupazione è pari al 12,7%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali ma in aumento di 0,7 punti nei dodici mesi. 3

4 I disoccupati tra i 15-24enni sono 683 mila. L'incidenza dei disoccupati di anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari all'11,4%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,8 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 42,7%, sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente ma in aumento di 3,1 punti nel confronto tendenziale. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,5% rispetto al mese precedente e dell'1,2% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività, pari al 36,2%, diminuisce di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti su base annua. L indicatore che meglio riassume il ritardo italiano è il tasso di occupazione femminile. Da noi lavora solo il 47% delle donne in età compresa fra i 16 e i 64 anni, più di dieci punti sotto la media dell eurozona. Le donne inattive sono molto più numerose al Sud che al Nord. Il basso livello di occupazione femminile è uno degli ostacoli alla crescita. L esperienza dimostra che il lavoro delle donne costituisce un vero e proprio volano di sviluppo. Dove stanno i blocchi al lavoro femminile? I sondaggi dicono che il quaranta per cento delle donne inattive vorrebbe un occupazione. Le donne in età fertile dichiarano però in larga maggioranza che desidererebbero avere almeno due figli. E questa dicotomia diventa non facilmente risolvibile nel contesto economico-sociale attuale che tende ad ostacolare la realizzazione del progetto di vita a cui aspirano le donne italiane: avere un lavoro e fare figli. La scarsa disponibilità di servizi per l infanzia e per gli anziani rende molto difficile conciliare responsabilità lavorative e familiari. Ma giocano contro anche la cultura e i comportamenti di molte imprese. Le aziende italiane sono ancora in buona misura organizzate in base a una prospettiva maschile: la quota di donne che devono abbandonare il lavoro quando sono incinte o quando nasce un figlio resta elevata, il ricorso ai congedi parentali è scoraggiato, soprattutto per gli uomini. L altro grande ostacolo è il costo economico dei figli, non adeguatamente controbilanciato, come avviene in altri Paesi, da sgravi fiscali, trasferimenti e servizi pubblici. La situazione in Lombardia In Lombardia la situazione non appare meno critica, seppure con connotazioni specifiche del contesto lombardo. L analisi dei dati relativi al primo trimestre 2013 evidenzia infatti significative difficoltà. Nel I trimestre 2013 il quadro ancora negativo dell economia e l incapacità del sistema di riassorbire l eccesso di forza lavoro si è tradotto in un ulteriore aumento della disoccupazione, trend previsto anche per il Nel I trimestre 2013, il tasso di occupazione (15-64) è risultato stabile sui livelli di inizio 2012 al 64,5%. I maggiori segnali di debolezza provengono ancora dall occupazione maschile con un tasso di occupazione che presenta una nuova flessione al 72,3% (-1pp su base annua). Al contrario, cresce la componente femminile, favorita dalla tenuta dei servizi e dal ricorso a forme di lavoro più flessibili, quali il lavoro a tempo parziale. Si confermano inoltre le dinamiche già osservate nei trimestri precedenti, ovvero l ulteriore peggioramento dei dati sull occupazione giovanile a favore di quella più anziana. A fronte della sostanziale stabilità del tasso di occupazione, anche nel I trimestre 2013 è continuata la crescita della disoccupazione con il tasso di disoccupazione che si 4

5 attesta infatti all 8,7% (+1,1pp su base annua) e un numero di disoccupati più che raddoppiato rispetto ai livelli pre-crisi di inizio L aumento della disoccupazione è principalmente ascrivibile all aumento dei disoccupati uomini prima occupati e dalla componente, sia maschile che femminile, senza esperienze di lavoro. La disoccupazione assume inoltre un carattere sempre più strutturale per la difficoltà del sistema produttivo ad assorbire l aumentata offerta di lavoro. Cresce infatti l incidenza della disoccupazione di lunga durata (12 mesi o più), che rappresenta il 52,9% del totale della disoccupazione. Il dato più recente mostra un aumento nel numero di disoccupati da più di 12 mesi pari al 31,7% rispetto allo scorso anno mentre i disoccupati di breve durata aumentano in misura più contenuta. Il quadro negativo del mercato del lavoro lombardo è confermato anche dai dati dell Indagine Congiunturale Unioncamere che mostrano saldi occupazionali ancora negativi e in peggioramento in tutti i comparti, ad eccezione dell industria dove il saldo è sostanzialmente nullo. In peggioramento anche il saldo COB tra avviamenti e cessazioni, che mostra un valore positivo per 33 mila unità rispetto alle 62 mila registrate nel I trimestre Il permanere di un quadro economico ancora negativo ha comportato un aumento del ricorso alla Cassa Integrazione, che continua a rappresentare il principale ammortizzatore sociale consentendo il contenimento dei licenziamenti in attesa degli sviluppi del quadro economico. L aumento su base annua dei provvedimenti autorizzati è pari al 2,8% e il ricorso alla CIG ha raggiunto quota 64,1 milioni di ore: 28,4 milioni di CIGO (+25,4%), 29,3 milioni di CIGS (+47%) e 6,5 milioni di CIGD (- 58,8%). I dati del I trimestre 2013 registrano un leggero miglioramento delle situazioni di crisi (CIG totale + Mobilità), che in Lombardia pesano per il 2% sull occupazione dipendente, in leggera riduzione rispetto all anno precedente (- 0,2pp). La situazione del mercato del lavoro non migliorerà nel prossimo futuro e le attese sull occupazione da parte delle imprese continuano a rimanere molto negative. Ci si attende una crescita della disoccupazione anche nel 2014, sospinta dalla crescita dell offerta di lavoro, seppur a ritmi meno marcati del 2012, e dalle perdite di posti di lavoro qualora i lavoratori in Cassa Integrazione non verranno reintegrati. I dati dell Indagine condotta da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria, mostrano infatti aspettative occupazionali negative in tutti i settori produttivi. Il Report del mercato del lavoro in provincia di Brescia - Anno 2012 pone in evidenza i seguenti dati: Iscritti disoccupati e inoccupati Al 31 dicembre 2012 le persone in stato di disoccupazione, disponibili ai Servizi per il Lavoro, in Provincia di Brescia, sono di cui circa il 51% di genere femminile. I disoccupati, cioè coloro che hanno maturato precedenti esperienze lavorative, costituiscono la componente maggiormente rappresentativa della banca dati, con una percentuale pari al 92%, mentre le persone alla ricerca del primo impiego sono solo l 8%.Rispetto al 31/12/2011, la variazione sul totale degli iscritti è pari al 23,8%. Avviamenti Le comunicazioni obbligatorie (COB) riferite al 2012 hanno registrato complessivamente avviamenti, di cui il 57,4% riferite a personale di genere maschile ed il 42,6% a personale di genere femminile. Rispetto allo stesso periodo del 2011 vi è stata una diminuzione delle comunicazioni di avviamento pari ad un 9%. 5

6 Avviamenti per settore economico In base all analisi per settori, il terziario (commercio e servizi) e l industria sono quelli con il maggior numero di avviamenti (rispettivamente il 56,7% e il 27,4% del totale), ma sono stati interessati anche da una significativa contrazione delle comunicazioni obbligatorie rispetto al 2011 (terziario 3,9%, industria 16,7% e costruzioni 21,7%). L agricoltura che interessa un numero minore di avviamenti (6,4%), ha però registrato un deciso aumento degli stessi (+5,3%). Seppur in diminuzione rispetto al 2011, gli avviamenti nel terziario sono cresciuti percentualmente rispetto al totale degli avviamenti (si passa dal 53,7% al 56,7%), confermando una tendenza alla terziarizzazione dell economia già consolidata in altri paesi europei Avviamenti per tipologia contrattuale Prendendo in considerazione la tipologia contrattuale solo il 17,8% degli avviamenti è un tempo indeterminato, mentre quasi il 63% dei rapporti avviati è a tempo determinato. Di questi ultimi il 35% sono rapporti di somministrazione. Da un analisi più attenta si evidenzia, dal confronto con l anno precedente, come tutte le tipologie contrattuali abbiano un segno negativo: si va da un minimo del 1% per quanto concerne il lavoro intermittente ad un massimo del 49,3% per i contratti di inserimento. Lavoro parasubordinato (-17,9%), apprendistato (-17,7%), tempo indeterminato (-12,8) e tempo determinato (- 7,8%). Diminuiscono, quindi, con più intensità i contratti di tempo indeterminato e i contratti che più tipicamente sono rivolti all inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, come il contratto d apprendistato e quello d inserimento. Lavoratori avviati Sono i lavoratori interessati da una o più comunicazioni di avviamento e quindi da uno o più rapporti di lavoro nel corso del Si contano circa 1,5 avviamenti in media per ogni persona. Rispetto al 2011 si registra un calo percentuale del 9,2%, pari a persone. Lavoratori avviati per fascia di età Gli avviati per fasce d età si distribuiscono prevalentemente, per circa il 32% nella classe di età fra i 19 ed i 29 anni; la percentuale scende a circa il 30% e a circa il 23% rispettivamente nella fascia dai 30 ai 39 anni e nella fascia dai 40 ai 49 anni. Riguardo alla cittadinanza dei lavoratori avviati, il 34,7% è rappresentato da persone di nazionalità straniera. In primo piano figura la Romania, con il 7,2%; a seguire l Albania con il 3,7%, l India con il 3,5%, il Marocco con il 2,8%, il Pakistan con il 2,6% e la Cina con 2,1%. Cessazioni Le comunicazioni obbligatorie nel 2012 hanno registrato complessivamente cessazioni, di cui il 57,9% riferite al personale di genere maschile ed il 42,1% a personale di genere femminile. Rispetto al 2011 vi è stata una diminuzione delle comunicazioni di cessazione pari al 3,5%. Cessazioni per causa L analisi delle cause di cessazione rivela che il 21,9% delle cessazioni avviene per dimissioni, ma anche che il 49,9% dei rapporti di lavoro si interrompe per mancato rinnovo del contratto. Tra le altre cause, ben rappresentato è il licenziamento per giustificato motivo oggettivo (7% delle tipologie), che rispetto al 2011 ha avuto un significato aumento ( + 28%). 6

7 Nel complesso sono i licenziamenti per cessata attività aziendale, i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, i licenziamenti per giusta causa, i licenziamenti collettivi e 580 i licenziamenti per giustificato motivo soggettivo. Le cessazioni di rapporto di lavoro sono cresciute maggiormente nell agricoltura (+ 6,4%) e nel terziario (+1,0%) rispetto al I restanti settori segnano, sempre confrontati con il 2011 un calo: industria ( 11,5%) e costruzioni (-7,3%). Saldo avviamenti cessazioni Il 2012 si chiude con un saldo negativo pari a Tutti i macrosettori presentano saldi negativi: industria 3.548, costruzioni e terziario e agricoltura 75. Dall Osservatorio del mercato del lavoro della Provincia di Brescia è possibile rilevare ulteriori dati relativi al terzo trimestre Avviamenti Le comunicazioni obbligatorie (COB) riferite al terzo trimestre 2013 hanno registrato complessivamente avviamenti, di cui il 54,7% riferito a personale di genere maschile ed il 45,3% riferito a personale di genere femminile. Rispetto allo stesso periodo dell anno precedente vi è stata una diminuzione delle comunicazioni di avviamento pari al -5,1% Tabella 1 - Avviamenti confronto terzo trimestre 2012 con terzo trimestre 2013 Avviamenti terzo trimestre 2012 Avviamenti terzo trimestre 2013 Variazione % M % F % Tot. M % F % Tot. M F Tot , , , , ,6 8,9 5.1 Cessazioni Le comunicazioni obbligatori nel terzo trimestre 2013 hanno registrato complessivamente cessazioni, di cui il 57% riferite al personale di genere maschile ed il 43% riferite a personale di genere femminile. Rispetto allo stesso periodo del 2012 vi è stata una diminuzione delle comunicazione di cessazione pari al -10,6%. Tabella 2 Lavoratori cessati Cessazioni terzo trimestre 2012 Cessazioni terzo trimestre 2013 Variazione % M % F % Tot. M % F % Tot. M F Tot , , , , ,4 Madri lavoratrici/padri lavoratori a Brescia Le dimissioni presentate da madri lavoratrici/padri lavoratori nel 2013 sono quasi mille, precisamente 991, tendenza in aumento rispetto a quanto già evidenziato nel 2010, 2011 e 2012; le dimissioni riguardano in massima parte le donne lavoratrici e per circa 193 unità gli uomini. Infatti nel corso del 2013 sono state 798 le donne che si sono presentate presso la Direzione provinciale del lavoro di Brescia per richiedere la convalida delle proprie dimissioni dal lavoro. La procedura, infatti, al fine di contrastare il fenomeno delle dimissione forzate indotte dai datori di lavoro a danno delle lavoratrici nel periodo che va dal concepimento fino al compimento del primo anno d età del bambino, - 14,

8 prevede che la lavoratrice madre confermi davanti a un funzionario della DPL la propria volontà di dimettersi. Fasce d età Sesso Nazionalità Anzianità di servizio Fino a 18 anni Da 19 a 25 anni Da 26 a 35 anni Da 36 a 45 anni Oltre 45 anni N. F M Italia ni Cittadin i UE Extraco m. 0 Fino a 3 anni Da 4 a 10 anni Da 11 a 15 anni Da 16 a 20 anni Oltre 20 anni Figli Ampiezza az. Settore produttivo Motivo dimission i N. N. N. N. N Fino a Da 16 a Da 51 a > 89 Da a Oltre 200 TOT Agricoltur a 5 A Industria 206 A Commerci 268 A 39 o 3 41 Credito e 20 B 196 Assicurazi oni 72 Servizi 334 C 225 Legenda: A1: incompatibilità tra occupazione lavorativa e assistenza al neonato per mancato accoglimento al nido; A2: incompatibilità tra occupazione lavorativa e assistenza al neonato per assenza parenti di supporto; A3: elevata incidenza dei costi di assistenza al neonato (nido, babysitter); B: passaggio ad altra azienda; C: mancata concessione part-time/orario flessibile/modifica turni di lavoro; D: desiderio di cura della prole in maniera esclusiva; E: cambio residenza/distanza tra luogo di residenza e sede di lavoro/ricongiungimento al coniuge; F: altro. Come evidenziato nella tabella precedente per 426 madri si è creata incompatibilità tra occupazione lavorativa e assistenza del neonato per l impossibilità ad accedere a nidi (mancato accoglimento e/o costi elevati) o per la mancanza di reti parentali di supporto. Per altre 225 madri il rientro al lavoro è divenuto problematico per mancata concessione part-time/orario flessibile/modifica turni di lavoro. La presenza di un significativo fenomeno di dimissioni per mancanza di servizi nel territorio di riferimento, soprattutto nidi, o della impossibilità ad accedervi per la gravosità della retta o per la mancata concessione di forme di flessibilità degli orari di lavoro rende necessario concentrare le azioni e gli interventi su questa area di bisogno, cercando di creare sinergia e collegamento tra gli stessi al fine di evitare dispersioni o frantumazioni. Ritornando al dato relativo al 2013 i settori maggiormente interessati a Brescia sono quelli dei servizi (334 dimissioni) e del commercio (268 dimissioni) mentre il 58% delle dimissioni tra Brescia e provincia avviene in aziende fino a 15 dipendenti. Il 46% delle donne che chiedono le dimissioni hanno un anzianità di servizio che va dai 4 ai 10 anni, mentre il dato nazionale si ferma a 3 anni. D 64 E 64 F

9 2) L ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA DELLA GOVERNANCE: LA RETE TERRITORIALE E LA MAPPATURA DEI SERVIZI ESISTENTI L ASL di Brescia, a seguito della DGR X/1081 del 12 dicembre 2013 Disposizioni in ordine alla valorizzazione delle politiche territoriali di conciliazione, dei tempi lavorativi con le esigenze familiari e delle reti di imprese che offrono servizi di welfare ha promosso la sottoscrizione dello schema di Accordo per la valorizzazione delle politiche territoriali di conciliazione, siglato in data 11 marzo 2014 da Regione Lombardia, Asl di Brescia, Provincia di Brescia, Comune di Brescia, ACB, Consigliera provinciale di parità, Ambiti territoriali dell ASL di Brescia. Congiuntamente alla sottoscrizione dello schema di accordo è stato promosso il coinvolgimento dei soggetti aderenti (incontro del 24 febbraio 2014), sia di quelli già inseriti nelle reta a seguito della DGR IX/ del 24 novembre 2010 sia di nuove imprese e associazioni. Altre iniziative legate alla promozione della rete sono state sviluppate attraverso incontri presso la Confcooperative di Brescia (26 marzo 2014), presso la Sede Territoriale Regionale (04 aprile 2014), e attraverso il coinvolgimento degli Uffici di Piano e della Conferenza dei Sindaci presso l ASL. IL Comitato di valutazione e monitoraggio Con il decreto DG dell ASL di Brescia n. 249 del è stato formalmente costituito il Comitato di valutazione e monitoraggio afferente all A.S.L. di Brescia, che, in continuità con quanto previso dalla D.G.R. n. 1576/2011, risulta così costituito: - Direttore Sociale, in qualità di presidente; - Responsabile U.O Programmazione Socio-Sanitaria e Sociale Integrata; - Consigliera provinciale di parità; - Referente della Provincia di Brescia; - Referente del Comune di Brescia; - Referente Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Brescia; - Referente STER Brescia; - Referente Associazione Comuni Bresciani - Presidenti delle Assemblee distrettuali dei Sindaci dei 12 Ambiti territoriali - Due Referenti degli Uffici di Piano; Enti aderenti La platea dei soggetti aderenti è risultata più ampia della precedente; di seguito le realtà che hanno aderito all accordo territoriale: Denominazione Ente Indirizzo Comune Il Calabrone Soc. Coop. Sociale Onlus Viale Duca degli Abruzzi, 10 Brescia Crescere Insieme Coop. Sociale Onlus Via Zanardelli, 34 Castenedolo Tornasole Soc. Coop. Sociale Onlus Via Padova, 12 Brescia La Nuvola nel Sacco Soc. Coop. Sociale Onlus Via Padova, 12 Brescia 9

10 Società di San Vincenzo De Paoli Ass. Cons. Centr. Di Brescia Via G. Rosa, 1 Brescia Famiglia Cooperativa Coop. Soc. Onlus Via San Filastrio, 17 Tavernole Sul Mella ASSOCOOP Soc. Coop. Via XX Settembre, 72 Brescia Associazione Industriale Bresciana Via Cefalonia, 60 Brescia Co.ge.s.s. Soc. Coop. Sociale Onlus Via Stoppini, 26 Barghe Cerro Torre Soc. Coop. Sociale Onlus Via Pirandello, 17 Flero Cauto Cantiere Autolimitazione Coop. Soc. a R.L. Via Buffalora, 3/E Brescia Apindustria Associazione per l'impresa di Brescia e Provincia Via Filippo Lippi, 30 Brescia Tenda Solidarietà e Cooperazione Brescia Est Via S. Giovanni, 237 Montichiari Medicus Mundi Attrezzature Soc. Coop. Sociale Onlus Via Buffalora, 3/C Brescia Cantiere Verde Soc. Coop. Sociale Onlus Via Buffalora, 3/D Brescia Cantiere del Sole Soc. Coop. Sociale Onlus Via Buffalora, 3/V Brescia Consorzio Cantiereaperto Soc. Coop. Sociale Onlus Via Buffalora, 3/E Brescia Cantiere di Valle Soc. Coop. Sociale Onlus Via Buffalora, 3/E Brescia Fo.B.A.P. Onlus Via Michelangelo, 405 Brescia La Sorgente Soc. coop. Sociale Onlus Via Matteotti, 19 Montichiari Greiner S.P.A. Via Montesuello, 212 Lumezzane Confccoperative Brescia Via XX Settembre, 72 Brescia La Rondine Soc. Coop. Sociale Onlus Via G. Mazzini, 85 Mazzano La Fabbrica dei Mestieri Soc. Coop. Via Gabriele D'Annunzio Brescia Liberamente Coop. Soc. Onlus Via Mazzini, 85 Mazzano Fraternità Impronta Impresa Soc Coop. Sociale Onlus Via Seriola, 62 Ospitaletto La Nuvola Soc. Coop. Sociale Impresa Sociale Onlus Via Convento Aguzzano, 13/L Orzinuovi 10

11 GAIA Soc. Coop. Sociale Onlus Via Cav. U. Gnutti, 6/A Lumezzane LA FONTANA Soc. Coop. Sociale Onlus Via Cav. U. Gnutti, 6 Lumezzane AESSE AMBIENTE SOLIDARIETA' Soc. Coop. Sociale Onlus Via Vanucci, 34 Brescia SICOMORO Soc. Coop. Soc. Onlus Via Rose di Sotto, 53 Brescia Pa.Sol. Soc. Coop. Sociale Onlus Via Martiri della Liberatà, 53 Ospitaletto Il Mosaico Soc. Coop. Sociale Onlus Via Montini, 151/C Lumezzane SELENE Coop. Sociale Onlus Via Isorella, 6/N Ghedi La Bottega Informatica Soc. Coop. Sociale Onlus Via Buffalora, 3/H Brescia La Cordata Soc. Coop. Sociale Onlus Via Rossini, 24 Roè Volciano Consorzio Koinon Soc. Coop. Sociale Via XX Settembre, 72 Brescia Il Telaio Soc. Coop. Sociale Onlus Via Villa Glori, 10/B Brescia Comunità Fraternità Soc. Coop. Sociale Onlus Via Seriola, 62 Ospitaletto Fraternità Impronta Impresa Sociale S.C.S. Onlus Via Seriola, 62 Ospitaletto Fraternità Giovani Impresa Sociale S.C.S. Onlus Via Seriola, 62 Ospitaletto Fraternità Creativa Impresa Sociale S.C.S. Onlus Via Seriola, 62 Ospitaletto Padana Technology Impresa Sociale Soc. Coop. Sociale Onlus Via Rudiano, 43 Chiari La Caveda Soc. Coop. Sociale Onlus Corso A. Moro, 24/C Chiari AREA Coop. Sociale Onlus Via Stoppini, 26 Barghe Vigilanza Città di Brescia Soc. Coop. Via Valcamonica, 14/C Brescia Istituto Ospedaliero - Fondazione Poliambulanza Via Bissolati, 57 Brescia Laghi Sol.Co. Valle Sabbia Garda Consorzio di Cooperative Sociali Via G. Rossini, 24 Tormini di Roè Volciano Il Nucleo Soc. Coop. Sociale Onlus Via S. Gervasio, 3 Chiari Comunità Il Nucleo Soc. Coop. Sociale Onlus Via S. Gervasio, 3 Chiari 11

12 Consorzio Concordia Soc. Coop. Sociale Onlus Via Rudiano, 43 Chiari Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Brescia Via San Martino della Battaglia, 18 Brescia La Rete Soc. Coop. Sociale Onlus Via Gian Maria Mazzucchelli, 19 Brescia Fondazione Luigi Clerici Via Montecuccoli, 44/2 Milano Confesercenti della Lombardia Orientale Via Salgari, 2/6 Brescia ASSOPADANA C.L.A.A.I. Via Lecco, 5 Brescia AMICI due Soc. Coop. Sociale Onlus Via Luigi Gussalli, 13 Brescia OPUS Servizi Soc. Cooperativa Via Luigi Gussalli, 13 Brescia Cooperativa Sociale Palazzolese Via Levadello, 8/A Palazzolo sull'oglio Educo - Educazione in corso Soc. Coop. Sociale Onlus Via Antonio Callegari, 11 Brescia Woman Lab s.r.l. Via Giacomo Ceruti, 2/A Brescia Movimento Italiano Casalinghe MO.I.CA. Via B. Castelli, 4 Brescia Camera del Lavoro Territoriale Brescia - CGIL Via F.lli Folonari, 20 Brescia CNA Brescia Via Orzinuovi, 3 Brescia La Vela Società Coop. Sociale Onlus Via San Francesco, 2 Nave F.A.I. Brescia Via della Volta, 84/D Brescia UST CISL Brescia Via Altipiano d'asiago Brescia La CIBEK s.r.l. Via per Ospitaletto, 151 Brescia Campus Coop. Sociale Onlus Via A. Callegari, 11 Rodengo Saiano Agoghè Soc. Coop. Sociale Onlus Via Luigi Gussalli, 13 Brescia Valli Società Coop. Sociale Onlus Via Volto, 1 Gardone Vt Tenda Solid. E coop. Brescia EST Via S.Giovanni,237 Montichiari 12

13 La rete per la conciliazione è l obiettivo principale del piano di intervento territoriale, per porre le basi per l attivazione e la gestione di processi locali partecipati, per favorire l ottimizzazione delle risorse mettendo a sistema le azioni locali, e per la valorizzazione e lo scambio di buone pratiche. Le Alleanze locali A seguito del bando promosso con decreto DG dell ASL di Brescia n. 249 del e del lavoro di raccordo territoriale che ha visto il coinvolgimento attivo degli Uffici di Piano e degli enti aderenti, si sono costituite tre Alleanze locali che hanno promosso azioni progettuali in sintonia con le indicazioni previste dal, bando. Le Alleanze risultano le seguenti: - Comune di Montichiari (capofila) con Ambito distrettuale Bassa Bresciana Occidentale, Ambito distrettuale Bassa Bresciana Centrale e Ambito distrettuale Bassa Bresciana Orientale e i seguenti enti: SELENE Coop. Sociale Onlus, La Sorgente Soc. coop. Sociale Onlus, Tenda Solidarietà e Cooperazione Brescia Est, La Nuvola Soc. Coop. Sociale Impresa Sociale Onlus - Comune di Brescia (capofila) con Ambito distrettuale di Brescia e Ambito distrettuale Brescia Est, e i seguenti enti: Coop. Il Calabrone onlus, Coop. Agoghè onlus, Confcooperative di Brescia, Assocoop srl, Assocoop soc. cooperativa, Consorzio Koinon, Coop. Vigilanza Città di Brescia, Coop. Teatro telaio di Brescia, Coop. La Rete onlus - Comune di Palazzolo (capofila) con Ambito distrettuale Monte Orfano, Ambito distrettuale Sebino, Ambito distrettuale Oglio Ovest e i seguenti enti: Cooperativa sociale Palazzolese, Coop. soc. Il Nucleo di Chiari, Soc. Coop. La Caveda di Rudiano, Consorzio Concordia di Chiari, Soc. coop Comunità Il nucleo di Chiari, Soc. coop. Padana Technology, Fraternità Creativa soc. coop., Fraternità Giovani soc. coop., Coop. La nuvola. Le Alleanze locali proseguono il lavoro di coinvolgimento di imprese/enti profit e non profit con l obiettivo di consolidare e rafforzare la rete di riferimento locale, per cui il numero delle realtà coinvolte nei progetti è in evoluzione; i tempi abbastanza ristretti previsti dal bando per la presentazione delle Alleanze locali non hanno infatti permesso un lavoro capillare di coinvolgimento, lavoro che invece sarà realizzato a seguire. Progetti attivi a livello territoriale A seguito del bando Welfare aziendale e interaziendale promosso da Regione Lombardia ai sensi della DGR 4221/2012 e dal decreto n del sono stati finanziati nel territorio dell ASL di Brescia i seguenti progetti: - Coop. Vigilanza di Brescia: Progetto Welfare in vigilanza ; tra le azioni: erogazione voucher per cura dei figli (nido), per acquisto libri scolastici e servizi per minori (doposcuola, centri estivi), per accudimento familiari con disabilità e non autosufficienti, per visite specialistiche; contributo IV settimana. - OMB Saleri di Brescia: Progetto per la realizzazione di un nido e/o convenzionamento per posti nido e altri servizi per l infanzia. - Coop Amicidue onlus: Progetto Lo sportello AmiciDue : accesso gratuito ad uno sportello di segretariato sociale e ascolto volto al supporto nella gestione del disbrigo pratiche personali; un pacchetto di ore di baby sitting per figli minori. 13

14 - Consorzio Concordia onlus di Chiari: Progetto Patti Chiari che prevede l erogazione dei voucher ticket family. - Coop. Campus di Brescia: Progetto Mosaico ; tra le azioni: supporto economico per il pagamento delle rette asili nido, scuole materne, mense scolastiche, trasporto e libri scolastici; supporto allo studio per i figli e gestione centri ricreativi estivi; realizzazione di laboratori artistici e counseling per il benessere sei dipendenti. - Consorzio Valli Soc.coop. di Gardone VT: il progetto prevede l erogazione di voucher a favore dei 180 dipendenti delle imprese coinvolte e le seguenti azioni:1) supporto economico-finanziario e sociale (convenzione con studio dentistico, studio di medicina fisica e riabilitativa, studio di psicoterapia); 2) benessere dei dipendenti e di time saving (convenzione con lavanderia e stireria industriale, servizio di pulizia, studio psicologico); 3) cura dei figli e dei famigliari non autosufficienti (convenzione con servizi di doposcuola, centri estivi, vacanze studio, babysitter, assistenza anziani). - Farco srl di Torbole Casaglia: il progetto si articola nelle seguenti azioni: - 1) Servizio di custodia dei figli dei dipendenti di età compresa fra i 4 ai 13 anni nei periodi di chiusura della scuole (ponte di carnevale, vacanze di pasqua, vacanze di natale, settimane precedenti l inizio dell anno scolastico) organizzato in collaborazione con educatori professionali; - 2) Sostegno del diritto allo studio, attraverso riconoscimento alle famiglie con figli di un aiuto economico sotto forma di contributo per le spese correlate alle attività scolastiche dei figli (acquisto materiale scolastico, acquisto de libri, rette mensili); - 3) Prevenzione della salute attraverso l erogazione in azienda di check up medici completi di analisi del sangue e visita con lettura del referto da parte di un medico, nonché promozione di attività sportive comuni; - 4) Previsione di una somma pro capite spendibile per il servizio di lavanderia e stireria effettuato presso una gestore vicino al luogo di lavoro, nell ottica di una miglior gestione e del risparmio del tempo; - 5) Servizio CAAF per adempimenti burocratici (dichiarazione dei redditi, compilazione 730) fruibile dai dipendenti e dai loro famigliari in orario lavorativo; - 6) Supporto alla crescita personale, sostegno allo studio e all approfondimento volontari, mettendo a disposizione un area del sapere, una sorta di biblioteca aziendale ove poter fruire di quotidiani - nazionali, riviste di vario genere, libri e materiale informativo vario utile per l incremento delle conoscenze personali trasversali più varie. Altri progetti sono in fase di realizzazione con azioni simili a quelle in precedenza riportate dalla Coop. soc. PAESE Onlus di Palazzolo, dalla Coop Soc. La Bottega Informatica onlus di Brescia, dalla Coop. Colibrì di Brescia, e dalle imprese, C.D.Europe Srl di Sarezzo e Beocom srl di Villa Carcina, che si aggiungono ai due progetti biennali finanziati e promossi con bando regionale anno 2011: - CO.BRE.MA. coop: Progetto Tempo permettendo, che propone le seguenti azioni: - Ideazione e definizione di un portale on line di progetto; progettazione web survey; - Servizi di conciliazione: voucher per la prima infanzia (asili nido, babysitter), per servizi scolastici, educativi e ricreativi e culturali; per servizi di assistenza a 14

15 domicilio; per servizi a supporto della famiglia (es. lavanderia, stireria, piccoli lavori domestici). - CAUTO Coop.: Progetto Famiglie al sole che propone quattro azioni che spaziano dall ambito ai servizi alla persona a quello del time-saving, azioni rivolte alla creazione del work-life balance. - Tempo ai giovani: al centro di questa azione si pone il tempo libero dei figli dei dipendenti che afferiscono alle cooperative partners del progetto che possono beneficiare di attività ludiche ed educative che ruotano attorno ai temi della sostenibilità e dell ambiente. - A tutto Gas: l azione mira alla sistematizzazione di una rete di acquisto di servizi a prezzo agevolato attraverso la realizzazione di 2un libro risparmio ; - Lascia il tempo che trovi: una vera e propria Banca del tempo interaziendale; - Non fa una piega: promozione di un servizio stireria a favore dei dipendenti e delle cooperative partner. Oltre ai progetti finanziati su specifici bandi regionali sono attive altre iniziative realizzate da singole imprese, tra queste: Fondazione Poliambulanza Titolo progetto: Progetto ALFa Aiuto Lavoro & Famiglia La Fondazione Poliambulanza è una realtà bresciana che eroga prestazioni sanitarie, senza scopo di lucro e con più di dipendenti. Nel tempo si è impegnata nella creazione di strumenti innovativi che valorizzano il lavoratore e la propria famiglia. Il progetto, che ha raccolto differenti esigenze e aspettative, opera su tre aree: orario di lavoro, formazione, servizi. Le azioni messe in atto spaziano da concessione part time e aspettative, flessibilità di orario, assistenza infermieristica anche per familiari, sportello medico, corsi sul benessere organizzativo, convenzioni con asili nido, centri estivi e pomeridiani, borse di studio, convenzioni per l acquisto di libri e con negozi ed esercizi commerciali, progetto Scatola Rosa Tasto rosa per la sicurezza delle automobiliste. 3) LINEE DI INTERVENTO, PRIORITÀ, FINALITÀ E INDICATORI DI RISULTATO La DGR 1081/2013 e il decreto n.2058 del hanno identificato gli obiettivi per le azioni progettuali da inserire nei Piani territoriali, tra cui: - Progetti che prevedano la concessione di incentivi alle persone per il ricorso a servizi di cura e a servizi socio-educativi per l infanzia; - Concessione di incentivi diretti per attività sperimentali che rispondano ad esigenze di conciliazione dei lavoratori/trici e delle famiglie; - Sostegno alle imprese che introducono nuove modalità di lavoro family friendly (es. flessibilità oraria); - Sostegno alle imprese che introducono nuovi interventi di welfare aziendale e interaziendale (es. trasporto, baby sitter o badante di emergenza, micronido aziendale o interaziendale); - Sostegno per la promozione di azioni volte a favorire piani personalizzati di congedo maternità-paternità/parentali alle lavoratrici madri/lavoratori padri; 15

16 - Concessione di incentivi diretti alle persone e alle imprese per attività sperimentali che rispondano ad esigenze di conciliazione dei lavoratori/trici e delle famiglie, - Aggiornamento e orientamento per favorire l occupazione nei servizi legati alla conciliazione famiglia-lavoro. Il Comitato di valutazione e monitoraggio nelle riunioni del 7 febbraio, del 24 febbraio e del 20 marzo 2014 all interno delle aree progettuali declinate dalla DGR 1081/2013 ha definito le seguenti azioni prioritarie su cui devono essere indirizzate le progettualità delle alleanze locali per il : 1) incentivi (dote alla persona, voucher) per il ricorso a servizi di cura (servizi di assistenza familiare per anziani e disabili, ad esclusione di ADI e SAD), a servizi socio-educativi per l infanzia (nido, micronido, Centri per l infanzia, Nidi famiglia, baby sitting, baby parking, ludoteca) e a servizi socioeducativi assistenziali per minori di età fino a 14 anni quali: servizi preposti nell ambito delle attività estive, servizi preposti nell ambito delle attività pre e post scuola, centri ricreativi diurni aggregativi ed educativi), per i dipendenti delle imprese aderenti alle alleanze territoriali. 2) Voucher premiante per l assunzione di madri escluse dal mercato del lavoro o in condizioni di precarietà con almeno un figlio di età non superiore ai 5 anni. Destinatari: imprese aderenti alle Alleanze locali che assumono a tempo determinato almeno per sei mesi o a tempo indeterminato madri escluse dal mercato del lavoro o che versano in condizioni di precarietà lavorativa. Il voucher premiante riconosciuto una tantum può avere un valore massimo di euro 1.000,00. Può essere riconosciuto all impresa un solo voucher per l assunzione della stessa persona. L importo dovrà essere assoggettato a ritenuta d acconto ai sensi dell art. 28 comma 2 D.P.R. 600 del 29/9/1973, salvo situazioni peculiari ed i relativi riferimenti normativi che rendono non applicabile la ritenuta d acconto. 3) Servizi di consulenza finalizzati allo sviluppo di un piano di flessibilità aziendale e del piano di congedo, finalizzati a facilitare una politica di sviluppo orientata ad attivare una cultura organizzativa flessibile e responsabile, con lo scopo di incorporare nella mission aziendale la strategia di conciliazione. Contributo massimo richiedibile per servizi di consulenza: euro 5.000,00 Le tre azioni progettuali nascono dalla lettura dei bisogni presenti a livello territoriale, in particolare dal dato relativo alle dimissioni quantitativamente consistenti di madri dal mercato del lavoro e dall aumento della disoccupazione in provincia di Brescia, e dalla valutazione critica di ciò che è stato attivato con il Piano di Intervento e dalla gestione delle doti-servizi alla persona realizzata nel 2013 che ha visto l assegnazione di circa 350 doti a fronte delle 386 assegnate con la DGR 4221/2012. In particolare gli obiettivi che si vogliono raggiungere con le tre azioni sopra evidenziate sono i seguenti: 1) Sostegno al reddito per le famiglie dei dipendenti delle imprese attraverso la concessione di incentivi per il ricorso a servizi di cura e a servizi socio-educativi per l infanzia; risultato atteso: erogazione di voucher a favore di 200 dipendenti; 16

17 2) Sostegno alle imprese che introducono nuove modalità di lavoro family friendly, nuovi interventi di welfare aziendale e interaziendale, o azioni volte a favorire piani personalizzati di congedo maternità-paternità/parentali alle lavoratrici madri/lavoratori padri; risultato atteso: coinvolgimento di almeno 10 imprese; 3) Sostegno all occupazione di madri con bambini fino a cinque anni di età, e rientro delle stesse in attività lavorative a tempo determinato o indeterminato. risultato atteso: erogazione di almeno n voucher premialità assunzione. Con il decreto n. 249 del 17 aprile 2014 è stato promosso il Bando per la presentazione dei progetti da parte delle Alleanze locali, con scadenza 30 maggio 2014, che ha visto la presentazione dei seguenti progetti promossi dalle Alleanze locali: ENTE Titolo Progetto Ambiti territoriali coinvolti Comune di Montichiari Comune di Brescia Comune di Palazzolo Tra famiglia e lavoro 8/18 - La scuola aperta dalle ore 8 alle ore 18 per favorire il sostegno all occupazione delle madri Welfare di conciliazione in tempo di crisi - Ambito Bassa Bresciana Occidentale - Ambito Bassa Bresciana Centrale - Ambito Bassa Bresciana Orientale - Ambito di Brescia - Ambito Brescia Est - Ambito Monte Orfano; - Ambito Oglio Ovest; - Ambito Sebino Contributo richiesto Cofinanaziam ento Costo totale del progetto , , , , , , , , ,00 A) PROGETTO TRA FAMIGLIA E LAVORO Comune di Montichiari Enti partners dell Allenza locale: - Ambito Bassa Bresciana Orientale - Ambito Bassa Bresciana Centrale - Ambito Bassa Bresciana Occidentale - SELENE Coop. Sociale Onlus - La Sorgente Soc. coop. Sociale Onlus - Tenda Solidarietà e Cooperazione Brescia Est - La Nuvola Soc. Coop. Sociale Impresa Sociale Onlus 17

18 Descrizione del bisogno a cui il progetto intende rispondere e analisi del contesto Il progetto intende favorire la costituzione di un network territoriale che veda coinvolti gli enti pubblici, le imprese, i lavoratori, le famiglie e il terzo settore. Tale network si alimenterà nella coincidenza/convergenza di interessi rappresentati dai soggetti di cui sopra e genererà valore economico e sociale. Si intende nel corso del biennio agire in una logica incrementale che potenzi la rete sia in termini quantitativi, coinvolgere nuove imprese aderenti, sia in termini qualitativi, portare il tema della conciliazione famiglia-lavoro nei luoghi/processi/progetti già attivi in ambito economico, avvicinare le imprese ai luoghi/processi/progetti che fino a ieri riguardavano solo la sfera sociale. Si intende con le azioni progettuali contribuire a sostenere i carichi di cura dei lavoratori, in prevalenza donne, che gravano sulle persone nei processi di inserimento lavorativo e di permanenza nel mercato del lavoro, originati da responsabilità familiari (cura di minori e anziani) e da situazioni di precarietà occupazionale. La presenza di problemi di conciliazione tra responsabilità familiari particolarmente gravose (nuclei familiari monoparentali, presenza di persone non autosufficienti) e impegni lavorativi aumenta considerevolmente i rischi di emarginazione sociale e lavorativa. In particolare sono esposti a doppio rischio di emarginazione, sia sociale che lavorativo, target specifici con: - Responsabilità gravose di bambini in tenera età e persone non autosufficienti; - Carichi di responsabilità di persone anziane; - Responsabilità di cura normali che presentano però una posizione lavorativa precaria, che richiede turni di lavoro prolungati ovvero atipici; - Esperienze di immigrazione. La dimensione integrata dell intervento risponde alla necessità di: - Rafforzare la partecipazione attiva della partnership di soggetti competenti nella dimensione lavorativa sociale; - Privilegiare la dimensione sovra comunale dei servizi e delle azioni previste; - Mobilitare risorse pubbliche e private per la progettazione e realizzazione di interventi multisettoriali per rispondere ai bisogni di conciliazione e di cura per bambini, persone non autosufficienti e anziani e di sostegno all organizzazione della vita quotidiana. Complessivamente i lavoratori delle imprese ad oggi aderenti sono n. 370, in prevalenza donne. I lavoratori che potenzialmente rientrano nel target degli interventi sono 90. Rimane inteso che uno degli obiettivi progettuali è di incrementare le imprese aderenti e contestualmente i beneficiari potenziali. Descrizione degli obiettivi e delle finalità. - Implementare e consolidare in una logica incrementale il network territoriale. Costituire una rete locale che coinvolga una pluralità di soggetti e che sia generativa di intese sui temi della conciliazione. - Allargare la rete. Coinvolgere nel biennio nell Alleanza locale in qualità di partner 15 nuove imprese che hanno sede nel territori dei tre ambiti distrettuali. - Promuovere e sensibilizzare il tema della conciliazione. Diffusione di buone prassi operative, facilitare la creazione e la condivisione di competenze nell ambito dei servizi per la conciliazione. - Consentire la libera partecipazione al mercato dei lavoratori e delle lavoratrici gravati dai compiti di cura familiare. - Ridurre i rischi di emarginazione sociale e lavorativa delle persone con elevati carichi di cura familiare. 18

19 - Promuovere la predisposizione di specifiche progettualità da parte delle imprese sostenendo una parte degli oneri di progetto a carico delle imprese. - Favorire le pari opportunità e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. - Costituzione entro il termine del progetto di un tavolo programmatorio e di idee locale che veda coinvolti enti pubblici e imprese. Descrizione delle attività 1. Avvio dei lavori dell Alleanza Locale. Costituzione del gruppo di progetto. Definizione esecutiva e di dettaglio e del relativo cronoprogramma delle cinque azioni previste (le tre dirette di cui al Decreto 249/2014 ASL di Brescia e le due di sistema - Coinvolgimento di nuove imprese alla rete e Costituzione di un tavolo programmatorio e di idee locale). 2. Promozione e pubblicizzazione delle misure rivolte ai destinatari diretti (lavoratori delle imprese partner e imprese). 3. Avvio della misura incentivi (dote alla persona, voucher) per il ricorso a servizi di cura. Potranno accedere agli incentivi i dipendenti delle imprese aderenti all alleanza locale residenti in Regione Lombardia. Per i servizi educativi per la prima l infanzia ovvero socio-educativi assistenziali per minori fino a 14 anni l incentivo erogato è mensile (massimo 200,00 mensili) fino ad un massimo di 1.400,00. In ogni caso l incentivo non può essere superiore al 50% della spesa sostenuta. Per i servizi per anziani e disabili (ad esclusione dei servizi ADI e SAD) l incentivo erogato è fino ad un massimo di 1.400,00 e in ogni caso l importo liquidabile non può essere superiore al 50% della spesa sostenuta. N. 60 incentivi previsti 4. Avvio della misura Voucher premiante per l assunzione di madri escluse dal mercato del lavoro o in condizioni di precarietà con almeno un figlio di età non superiore ai 5 anni. Destinatari (come da Decreto 249 del ASL di Brescia) N. 30 Voucher previsti. 5. Avvio della Misura Servizi di consulenza finalizzati allo sviluppo di un piano di flessibilità aziendale e del piano di congedo, finalizzati a facilitare una politica di sviluppo orientata ad attivare una cultura organizzativa flessibile e responsabile, con lo scopo di incorporare nella mission aziendale la strategia di conciliazione. Ogni progetto potrà essere finanziato nella misura del 50% dei costi di consulenza/progettazione previsti fino ad un massimo di 5.000,00. N. 3 progetti da finanziare 6. Allargare la rete. Coinvolgere nel biennio nell Alleanza locale in qualità di partner 15 nuove imprese che hanno sede nei territori dei tre ambiti distrettuali. Ogni ambito distrettuale avvia un azione informativa per il coinvolgimento di nuove imprese nell Alleanza locale. 7. Costituzione di un tavolo programmatorio e di idee che veda coinvolti enti pubblici e imprese aderenti all alleanza al fine di elaborare possibili piste di lavoro spendibili localmente e che possano dare seguito all Alleanza anche oltre i termini progettuali programmati 8. Attività di monitoraggio a carico dei soggetti partner 19

20 9. Attività di coordinamento, monitoraggio, amministrativa a carico dell ente capofila. Eventuali economie derivanti dall attuazione di una delle misure sopraindicate (3/4/5) potranno essere riallocate a finanziamento di un altra misura qualora per la medesima si sia utilizzato tutto il budget previsto. Target Tipologia utenti Lavoratori/ci dei partner dell Alleanza locale 60 Madri con figlio 0/5 anni escluse dal mercato del lavoro 30 Imprese per servizi di consulenza 3 Numero previsto di utenti/fruitori Descrizione dei risultati attesi. Costituire un network in tema di conciliazione che al termine del periodo progettuale sia riconoscibile territorialmente sia dagli enti pubblici sia dalle imprese Aumento aderenti all Alleanza (le imprese da n. 4 a n. 19). Assegnare n. 60 incentivi (dote alla persona, voucher) per il ricorso a servizi di cura. Assegnare n. 30 Voucher premiante per l assunzione di madri escluse dal mercato del lavoro o in condizioni di precarietà con almeno un figlio di età non superiore ai 5 anni. Autocandidature per l accesso al finanziamento Misura Servizi di consulenza. Proposte progettuali e piste di lavoro elaborate dal tavolo di programmazione e di idee. Tempi di realizzazione del progetto. 1. Avvio dei lavori dell Alleanza Locale nei primi tre mesi di avvio del progetto. 2. Promozione e pubblicizzazione delle misure rivolte ai destinatari diretti (lavoratori delle imprese partner e imprese) entro un mese dalla definizione esecutiva del progetto. 3. Misura incentivi (dote alla persona, voucher) per il ricorso a servizi di cura - In tutto l arco temporale del progetto e dopo aver dato corso alla fase di cui al punto 2) 4. Misura Voucher premiante- In tutto l arco temporale del progetto e dopo aver dato corso alla fase di cui al punto 2) 5. Misura Servizi di consulenza - In tutto l arco temporale del progetto e dopo aver dato corso alla fase di cui al punto 2) 6. Allargare la rete - In tutto l arco temporale del progetto e dopo aver dato corso alla fase di cui al punto 2) 7. Costituzione di un tavolo programmatorio e di idee - A partire dalla seconda annualità del progetto. 8. Attività di monitoraggio a carico dei soggetti partner Durante tutto il progetto e almeno quadrimestralmente 9. Attività di coordinamento, monitoraggio, amministrativa a carico dell ente capofila Durante tutto il progetto. 20

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