Tribunale Amministrativo Regionale Puglia Lecce sez.i 3/7/2009 n senza titolo

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Nicolo Miele
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1 Tribunale Amministrativo Regionale Puglia Lecce sez.i 3/7/2009 n senza titolo Documento LÃ â â annullamento operato da parte della soprintendenza del nulla osta paesaggistico non puãƒâ² essere considerato come conclusione negativa di un complesso iter-procedimentale, quanto piuttosto una fase ulteriore ovvero di secondo grado che non costituisce la reiezione di unã â â istanza di parte, oggetto della disciplina. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia Lecce - Sezione Prima ha pronunciato la presente SENTENZA Sul ricorso numero di registro generale 370 del 2008, proposto da: Del Giudice Gaetano, rappresentato e difeso dallàvv. Donato Antonucci, con domicilio eletto presso Gabriele Rampino in Lecce, via Trinchese,63; contro Comune di Fasano; Regione Puglia - Bari; Ministero Per i Beni e le AttivitÃƒÂ Culturali, e la Soprintendenza per i Beni Architettonici Prov. Lecce Brindisi Taranto, rappresentati e difesi dallàvvocatura Distrettuale, domiciliata per legge in Lecce, via F.Rubichi 23; per lànnullamento del provvedimento del Comune di Fasano prot. n del 27/12/2007, di Ã â Å diniego al rilascio della concessione di condono edilizio per la sanatoria di ampliamento ed opere ex novo a fabbricato esistente, sito in agro di Fasano alla C.da Carbonelli in Catasto al fg. 106 p.lla 33 sub 1Ã â Â; del decreto prot del 24/10/2007 del Ministero per i Beni e le AttivitÃƒÂ Culturali Soprintendenza per le Province di Lecce, Brindisi e Taranto con ÃƒÂ stata annullata làutorizzazione paesaggistica; 1 / 6

2 Visto il ricorso con i relativi allegati; Visto làtto di costituzione in giudizio di Ministero Per i Beni e Le Attivita` Culturali; Visto làtto di costituzione in giudizio di Sopr Beni Architettonici Prov. Lecce Brindisi Taranto; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nellùdienza pubblica del giorno 06/05/2009 il ref. Claudia Lattanzi e uditi lã â â avv. Cormio, in delega dellã â â avv. Antonucci, per il ricorrente e lã â â avv. Roberti per lã â â Avvocatura dello Stato; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue: FATTO Il ricorrente, proprietario di un immobile sito nel Comune di Fasano, in data 31 gennaio 2004 ha presentato al Comune la dichiarazione di interesse alla sanatoria ex art. 1 L.R.. 23 dicembre 2003 n. 28. Con successiva istanza del 26 marzo 2004 ha depositato la documentazione necessaria, tra cui le attestazioni di versamento della prima rata dellã â â oblazione, della maggiorazione del 10% dellã â â oblazione prevista dallã â â art. 3 L.R. 28/2003, degli oneri concessori, le dichiarazioni sostitutive del proprietario e del tecnico incaricato e lã â â attestazione di avvenuta dichiarazione in catasto. Il ricorrente ha poi trasmesso al Comune le attestazioni relative alla seconda e terza rata dellã â â oblazione e degli oneri concessori nonchãƒâ la denuncia di variazione a far data dal 2004 ai fini del pagamento ICI e TARSU e, infine, ha presentato istanza per il rilascio dellã â â autorizzazione paesaggistica ex art del PUUT della Regione Puglia. Il Comune ha quindi rilasciato lã â â autorizzazione paesaggistica n. 79 del 16 agosto 2007, provvedendo poi a trasmetterla alla Soprintendenza e per conoscenza al ricorrente. In data 24 ottobre 2007 la Soprintendenza, con provvedimento n , ha annullato lã â â autorizzazione paesaggistica; provvedimento poi notificato al Comune ricorrente, in data 27 dicembre 2007, unitamente al diniego di condono. 2 / 6

3 Entrambi i provvedimenti sono stati impugnati con il presente ricorso per i seguenti motivi: 1. Violazione e/o falsa applicazione dellã â â art. 32, commi 25, 26, 27 e 37 del D.L. 269/2003, convertito in legge dalla L. 326/2003; dellã â â art. 32, comma 1, L. 47/1985; dellã â â art. 2 L.R. 28/2003; degli artt. 1, 2, 3, 7, 10 bis, 20 e 21 nonies, L. 241/1990. Violazione degli artt. 3, 42 e 97 Cost. Eccesso di potere per errata valutazione dei presupposti di fatto e di diritto, disparitãƒâ di trattamento; contraddittorietãƒâ con precedenti determinazioni, carenza e contraddittorietãƒâ della motivazione; manifesta ingiustizia. 2. Violazione e/o falsa applicazione dellã â â art. 32, commi 25, 26 e 27 D.L. 269/2003; degli artt. 1, 2, 3, 7, 10 bis, 20 e 21 nonies, L. 241/1990; dellã â â art.. 1 L.R. 8/1995; degli artt. 3, 42 e 97 Cost. Violazione dei principi in tema di riesame di autorizzazioni paesaggistiche di cui allã â â art. 159 d.lgs. 42/2004, alla L.R. 8/1995 ed allã â â art delle NTA del PUUT/P. Incompetenza. Eccesso di potere per errata valutazione dei presupposti di fatto e diritto, disparitãƒâ di trattamento; carenza e contraddittorietãƒâ della motivazione; manifesta ingiustizia. Nella pubblica udienza del 6 maggio 2009 il ricorso ÃƒÂ stato trattenuto in decisione. DIRITTO Il ricorso ÃƒÂ infondato. 1. La Soprintendenza ha motivato il proprio diniego rilevando che Ã â Å in base al combinato disposto dei commi 26 e 27 dellã â â art. 32 della L. 362/2003, sono suscettibili di sanatoria edilizia, in riferimento alle opere realizzate in zone vincolate, esclusivamente le tipologie di illecito di cui ai nr dellã â â allegato A alla citata legge n. 362/2003, in quanto limitata alle sole opere di restauro e risanamento conservativo o di manutenzione straordinaria su immobili giãƒâ esistenti Ã â Â.Ã â Â e che nel caso in esame lã â â illecito edilizio realizzato dal ricorrente non rientra tra le ipotesi citate. Il ricorrente ha chiesto la sanatoria di nuove costruzioni, e quindi di opere ricomprese nellã â â allegato A nn. 1, 2 e 3 della L. 362/2003, in zona sottoposta a vincolo e come tali insuscettibili di sanatoria, mentre la citata legge ha stabilito che sono suscettibili di sanatoria solo le opere di restauro e risanamento conservativo o di manutenzione straordinaria di immobili esistenti, e non anche, quindi, le nuove costruzioni. 3 / 6

4 CiÃƒÂ² posto, non puãƒâ² essere condivisa la tesi della difesa ricorrente, secondo la quale lã â â art. 32 comma 26 della L. 362/2003 consente, in aree soggette a vincolo, la sanatoria anche degli interventi riconducibili ai nn. 1, 2 e 3 dellã â â allegato A, qualora questi vengano ritenuti compatibili con il vincolo stesso. Proprio la lettura della sentenza della Corte costituzionale, richiamata dalla stessa difesa della ricorrente, porta a ritenere la legittimitãƒâ di questa legge e del conseguente divieto di sanatoria costruzioni nuove in aree soggette a vincolo. Infatti, la Corte ha dichiarato lã â â illegittimitãƒâ costituzionale dellã â â art. 32 comma 26 Ã â Å nella parte in cui non prevede che la legge regionale possa determinare la possibilitãƒâ, le condizioni e le modalitãƒâ per lã â â ammissibilitãƒâ di sanatoria di tutte le tipologie di abuso edilizio di cui allã â â allegato 1 del d.l. n. 269 del 2003Ã â Â rilevando come la legge nazionale non puãƒâ² comprimere lã â â autonomia regionale nella definizione della parte di disciplina che riguarda la c.d. sanatoria amministrativa e che quindi spetta alle singole regioni stabilire entro quali modi sia possibile effettuare la sanatoria. Nel caso in esame, la Regione Puglia ha stabilito, con lã â â art. 2 della L.R. 28/2003, emanata in attuazione del D.L. 269/2003 (L. 362/2003), che Ã â Å fermo restando il disposto dellã â â articolo 32, comma 26, del d.l. n. 269/2003, per i numeri da 1 a 3 dellã â â allegato 1 Ã â Â Ã â Â. sono suscettibili di sanatoria le tipologie di illecito di cui ai nn. 4, 5 e 6 dellã â â allegato 1 al d.l. 269/2003Ã â Â. Pertanto, ÃƒÂ dalla stessa legge regionale che risulta essere esclusa la possibilitãƒâ di sanatoria delle nuove costruzioni e quindi di opere ricomprese nellã â â allegato 1 nn. 1, 2 e 3 del D.L.. 269/2003, in zona sottoposta a vincolo. Il provvedimento della Soprintendenza n /2007 ÃƒÂ quindi legittimo. 2. Il ricorrente deduce poi lã â â illegittimitãƒâ del provvedimento della Soprintendenza per violazione dellã â â art. 10 bis L. 241/1990. Anche questo motivo ÃƒÂ infondato. 4 / 6

5 Come piãƒâ¹ volte precisato da questo Tribunale, lã â â annullamento operato da parte della Soprintendenza del nulla osta paesaggistico non puãƒâ² essere considerato quale conclusione negativa di un complesso iter-procedimentale, quanto piuttosto una fase ulteriore ovvero di secondo grado che non costituisce la reiezione di unã â â istanza di parte, oggetto della disciplina di cui allã â â art. 10 bis (cfr. TAR Lecce, n. 125/2009). 3. Dalla dichiarata legittimitãƒâ del provvedimento della Soprintendenza discende la legittimitãƒâ anche del diniego di condono. Deduce il ricorrente, in relazione al diniego di condono, che questo sarebbe illegittimo in quanto tardivo; il Comune si sarebbe pronunciato oltre i ventiquattro mesi previsti dallã â â art. 32 citato, comma 35. In realtãƒâ, la norma richiamata dal ricorrente censura lã â â inerzia dellã â â amministrazione, mentre nel caso in esame lã â â amministrazione si ÃƒÂ pronunciata nei termini avendo trasmesso gli atti alla Soprintendenza in data 16 agosto 208, e quindi prima del termine di ventiquattro mesi. Inoltre, il comma 43 del citato art. 32, nel modificare lã â â art. 29 L. 47/1985, stabilisce che Ã â Å Ã â Â.. il rilascio del titolo abilitativo edilizio in sanatoria per opere eseguite su immobili sottoposti a vincolo ÃƒÂ subordinato al parere favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stessoã â Â, ritenendo quindi che il provvedimento di sanatoria non si puãƒâ² ritenere perfezionato sino a quando non si sia pronunciata lã â â amministrazione preposta a tutela del vincolo. 4. Le spese seguono la soccombenza e sono liquidate come da dispositivo. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia Ã â â œ Lecce, Prima Sezione, definitivamente pronunciando sul ricorso 370/2008, lo respinge. 5 / 6

6 Condanna il ricorrente alla rifusione delle spese del presente giudizio che liquida in Ã â šâ 2.500,00 oltre IVA e CAP. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall`autoritãƒâ amministrativa. CosÃƒÂ deciso in Lecce nella camera di consiglio del giorno 06/05/2009 con l`intervento dei Magistrati: Aldo Ravalli, Presidente Carlo Dibello, Referendario Claudia Lattanzi, Referendario, Estensore Ediliziaurbanistica.it 6 / 6

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