Conoscere e utilizzare l ICF nella scuola Monitoraggio della sperimentazione
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- Antonina Bellini
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1 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo studente, l integrazione, la partecipazione e la comunicazione Ufficio settimo Conoscere e utilizzare l ICF nella scuola Monitoraggio della sperimentazione I. I. S. Ancel Keys Castelnuovo Cilento (Sa) Progetto ICF Dal modello dell OMS alla progettazione per l inclusione Per un futuro possibile IN rete Parte generale: ricognizione dei dati amministrativo-contabili Obiettivo del progetto: Favorire più possibile la conoscenza, la diffusione e l utilizzo del modello culturale ICF e ICF-CY. Formare i docenti alla conoscenza ed all utilizzo del modello ICF e ICF-CY Progettare la Qualità di Vita a Scuola secondo l ICF applicando principi e pratiche per la definizione di DF PDF PEI e PDP. Data di avvio delle attività 27 settembre 2011 Data di avvio attività formative 24 novembre 2011 Risorse umane impiegate Numero delle risorse umane coinvolte (dato complessivo): 12 - Personale amministrativo e tecnico: n. 2 - Docenti interni : n. 2 - Personale esterno: n. 8 Ore di formazione ( finalizzate al progetto) : 51 Risorse finanziarie Somma prima tranche assegnata ,00 di cui : - spesa per ,59 - impegnata per. MIUR - Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione Ufficio VII Viale Trastevere, 76/a Roma - Tel Fax raffaele.ciambrone@istruzione.it
2 Indicare il numero e l oggetto dei mandati e delle reversali relativi al progetto: N. Mandato: N. Reversale Oggetto: 68 Acconto Progetto ICF 677 Bonifico ASS CSPDM Onlus Stato attuale del progetto (in 6 righe). Il progetto attualmente ha terminato l itinerario formativo che, a partire dall inquadramento normativo, ha percorso l approfondimento concettuale sul funzionamento umano secondo il modello ICF che ne sviluppa l applicazione operativa in relazione alla prospettiva del miglioramento della Qualità di Vita a Scuola. Attivata piattaforma online riservata alle scuole che hanno aderito al progetto. Vari e notevoli gli obiettivi raggiunti, alcuni anche non previsti, vedi relazione allegata. Restano da svolgere gli incontri dei Tavoli di Lavori, presso le singole istituzioni scolastiche che ne hanno fatto richiesta, a supporto dei Gruppi di Ricerca (insegnanti che hanno partecipato al corso di formazione) per la formalizzazione in Collegio Docenti delle attività di ricerca e sperimentazione da svolgere il prossimo anno scolastico (vedi bozza delibera) Il progetto è conforme alla sequenza delle attività previste: si no se no, perché: Estremi della/e delibera/e del Consiglio di Istituto ove sono indicate le variazioni. Indicate le difficoltà incontrate nella fase organizzativa: Relazioni con la ASL Avete previsto il coinvolgimento delle ASL nella realizzazione del progetto? Si No Se sì, avete previsto il coinvolgimento dei Servizi Sanitari locali durante la : - fase di formazione: Si No - fase di costruzione del PEI Si No - altro
3 SEZIONE 1 Modalità di utilizzazione del modello ICF nella descrizione dei fattori ambientali della scuola, anche in relazione all incidenza degli stessi sul funzionamento dell alunno. 1. La chiave di volta della descrizione del funzionamento e della disabilità basata su ICF è la descrizione di fattori esterni al soggetto (Fattori Ambientali) e del loro ruolo. Su quali Ambienti, fra i seguenti, avete focalizzato la vostra attenzione? clima relazionale dotazioni tecnologiche spazi e tempi a disposizione risorse umane dimensione collegiale del lavoro didattico altro le nostre checklists hanno reclutato codici rappresentativi in tutti e 5 i capitoli dei fattori ambientali, in relazione alle aree della diagnosi funzionale, degli assi del profilo dinamico funzionale e dei domini della qualità di vita su cui si è progettato l intervento, la didattica e il sostegno a scuola 2. Avete individuato una lista, o più liste, di descrittori per individuare gli aspetti rilevanti per l inclusione nell ambiente/negli ambienti selezionati? Sì No 3. Con quali metodologie avete analizzato/ state analizzando l ambiente in questione? individuando le relazioni tra il contesto scolastico e gli alunni di cui avete scelto di approfondire la conoscenza del funzionamento individuando i fattori chiave per l inclusione 4. Avete analizzato altri Ambienti, oltre a quelli specificatamente scolastici, interessati al processo di integrazione? Se sì, quali? Sì No il territorio l organizzazione dei servizi sociali l organizzazione dei servizi sanitari
4 5. Se sono stati analizzati altri Ambienti, con quali descrittori? Gli ambienti analizzati, territorio, servizi sociali e servizi sanitari, sono stati descritti attraverso i codici appropriati individuati tra i fattori ambientali di ICF 6. I termini proposti dalla classificazione ICF per descrivere il contesto scolastico vi sembrano: sufficienti e/o adatti non sufficienti e/o non adatti Se non sufficienti come pensate di fare per non perdere le informazioni non codificabili con ICF? Le informazioni relative alle componenti del funzionamento umano non adeguatamente rappresentate dalle descrizioni standard dei codici ICF disponibili sono state registrate attraverso le note allegate alle checklist utilizzate 7. Quali criteri avete usato per selezionare i termini di ICF più adatti per descrivere l alunno in interazione con i fattori contestuali? La criteriologia di selezione dei codici qualificati e utilizzati per classificare la tipologia dell interazione tra la persona e i suoi ambienti si è fondata sul principio dell utilità di disporre di un profilo dei crediti e dei debiti di funzionamento della persona in relazione ai suoi contesti, in funzione della diagnosi funzionale, del PDF e, soprattutto del funzionamento in grado di sostenere una condizione di ragionevole equilibrio adattivo e di soddisfazione dell alunno. In altre parole il sistema di estrazione dei codici/descrittori standard del funzionamento è stato basato sulla fruibilità del profilo emergente in relazione alla qualità di vita su cui è stato costruito il Progetto di Vita 8. A quale livello di dettaglio della classificazione avete lavorato? primo livello, solo i capitoli; secondo livello, le categorie a tre cifre; anche al terzo livello, le categorie a quattro cifre 9. Avete previsto di utilizzare una checklist esistente? Sì No 10. Ne avete definita una ad hoc? Sì No
5 11. Vi siete posti l obiettivo di sperimentare il linguaggio ICF con il coinvolgimento di: classe/i rete ambito territoriale 12. Avete usato tutti i qualificatori obbligatori? estensione della menomazione di Funzioni e Strutture corporee Sì No solo funzione performance e capacità Sì No facilitatore e barriera Sì No 13. Ai fini di una descrizione completa dell alunno in interazione con i suoi fattori contestuali, avete considerato i fattori personali che per adesso non possono essere codificati? Sì No Se sì, quali? Sesso Età Composizione famiglia Carattere Motivazione Desideri altro specificare sono state individuate diverse variabili ecologiche implicate nella determinazione degli obiettivi didattici e nella determinazione dei traguardi personalizzati per lo sviluppo
6 14. Nel momento in cui usate il qualificatore performance (valore da 0 a 4), prendete nota dei fattori ambientali e del loro effetto, in modo da rendere esplicito il ruolo dei fattori ambientali nella performance? Si No 15. Nel determinare l effetto barriera o facilitatore dei fattori ambientali che avete individuato, avete preso in considerazione il giudizio del diretto interessato? Si No 16. Nel determinare l effetto barriera o facilitatore dei fattori ambientali che avete individuato, avete tradotto in ICF il vostro punto di vista? Sì, esclusivamente Sì prevalentemente, ma abbiamo utilizzato anche il punto di vista dei familiari e dell alunno No, ci siamo basati prevalentemente sul punto di vista dell alunno e (quando inevitabile) dei suoi familiari 17. Per distinguere e raggruppare gli aspetti positivi e quelli negativi dell interazione (corrispondenti rispettivamente a funzionamento e disabilità ) che si possono riscontrare nel profilo di funzionamento di uno stesso alunno, vi siete basati sul valore del primo qualificatore? Sì No Se sì, quali valori avete usato per distinguere e raggruppare gli aspetti positivi dell interazione? Solo lo 0 0 e 1 altro Se sì, quali valori avete usato per distinguere e raggruppare gli aspetti negativi dell interazione? 1, 2, 3, 4 solo 4 2, 3 e 4 Se no, come avete pensato di utilizzare le singole informazioni codificate?
7 SEZIONE 2 Realizzazione del PEI su base ICF. 1. All interno del progetto ci sono delle figure che si occupano di definire il profilo di funzionamento? Se sì, quali e quante? Lavorano in team? Esperti del CSPDM Onlus n. 4 Insegnanti che hanno partecipato al corso di formazione Grazie al progetto (vedi necessità di compilare cheklist per definire coerentemente il profilo di funzionamento) si è potenziata la modalità di lavorare in team. 2. Come avete utilizzato il profilo di funzionamento dell alunno ai fini della progettazione del PEI? Dopo aver raccolto i dati informativi (famiglia, sanitari, insegnanti), gli insegnanti che hanno partecipato ai lavori hanno provveduto a compilare la griglia relativa, andando a costruire il profilo di funzionamento. Sulla base del profilo disegnato sono state individuate strategie, metodologie e obiettivi con i quali il PEI e stato definito. 3. Per redigere il PEI secondo l ICF avete utilizzato la Diagnosi Funzionale già disponibile? Si no (Si e fatto riferimento al Profilo Dinamico Funzionale) 4. Avete previsto un programma di lavoro per la realizzazione del PEI secondo il modello ICF (per esempio: raccolta documentazione, osservazioni, definizione del profilo, intervento secondo L ICF, nuova osservazione e definizione di un PEI aggiornato in chiave ICF, monitoraggio delle attività)? Si no 5. Avete previsto degli indicatori per valutare la qualità dell intervento realizzato con il PEI redatto secondo l ICF? Si No Se sì, quali? Indicatori di qualita Strutturali 1. La descrizione del funzionamento come frutto della collaborazione con la famiglia 2. La descrizione del funzionamento quale frutto della collaborazione con la famiglia e con gli operatori sanitari 3. La descrizione del funzionamento come frutto della interazione e collaborazione fra famiglia, specialisti asl e tutti i docenti della classe 4. La descrizione del funzionamento come frutto della interazione e collaborazione fra famiglia, operatori della asl, docenti della classe e operatori scolastici. Ambientali e relazionali 1. Influenza dei fattori contestuali sul funzionamento 2. Influenza dei fattori contestuali sull interazione tra i pari 3. Partecipazione attiva dei compagni al progetto di vita 4. La relazione con i coetanei come facilitatore per l inclusione.
8 SEZIONE 3 Uso flessibile delle risorse e rapporti con la famiglia 1. L applicazione del modello ICF ha consentito un uso flessibile delle risorse disponibili adeguato alle esigenze degli alunni con disabilità e di quelli con bisogni educativi speciali. Se sì, esemplificare Ottimizzando la qualità dell inclusione scolastica attraverso la rimozione di barriere per favorire la partecipazione ad attività di stage presso le seguenti strutture turistiche ricettive: Ristorante LA PALAZZINA sito in Casal Velino Scalo (laboratorio di cucina, laboratorio di sala - bar); Agriturismo I Moresani sito in Casal Velino (laboratorio di cucina cilentana, laboratorio di trasformazione del latte di capra); Hotel Stella Maris sito in Casal Velino fraz. Marina (laboratorio di cucina, laboratorio di sala bar, laboratorio di ricevimento); Villaggio Copacabana sito in Casal Velino fraz. Marina (laboratorio di cucina, laboratorio di sala - bar); in modo da consentire a ciascun alunno di esprimersi al meglio delle loro potenzialità, lavorando insieme agli altri. 2. Lo studio e l applicazione del modello ICF ha inciso sulla gestione delle risorse interne ed esterne alla scuola. Si no Se sì, come? Rimodulando in alcune classi attività didattiche programmate come l applicazione della Pedagogia della Mediazione - Metodo Feuerstein. Incontrando, dove è stato possibile, i genitori per coinvolgerli attivamente nel percorso educativo definito dal PEI con riferimento al Profilo di funzionamento del proprio figlio. 3. Come sono state coinvolte le famiglie e quale incidenza hanno avuto nell individuazione degli aspetti personali e psico-sociali? Incontri informativi e formativi. Dove richiesto incontri con genitori e consiglio di classe. Sicuramente una rivisitazione del proprio approccio culturale di genitori alla definizione del PEI per il Progetto di Vita.. 4. Le famiglie sono chiamate a contribuire all individuazione di modalità inclusive alla luce del modello ICF? Si no Se sì come: Attraverso la valorizzazione delle competenze e delle conoscenze educative della famiglia. Ma anche riconoscendo, attraverso la loro narrazione, barriere e facilitatori per migliorare la qualità di vita del proprio figlio.
9 5. Sono stati previsti strumenti di valutazione del processo? Si no Se sì, quali fra i seguenti? Test di gradimento Incontri periodici e osservazione partecipata Interventi di esperti esterni Altro Confronto e supervisione in sede e in videoconferenza con gli esperti coinvolti alle attività progettuali. 6. Sono stati previsti strumenti di valutazione del risultato? Si No Se sì, quali? Il confronto fra la relazione iniziale (profilo di funzionamento) e quella in uscita, ovvero la relazione finale a cura di Vito Bardascino Presidente CSPDM Onlus referente del Progetto ICF Per Un Futuro possibile In Rete e.mail: progettoicf@cspdm.org Si rammenta che ciascuna Istituzione scolastica dovrà trasmettere, allegata alla presente, una relazione dettagliata sull attività progettuale già svolta, adeguando se mutato il GANNT di progetto sulla base delle date e delle indicazioni comunicate durante i seminari di Napoli, Roma e Brescia (Cfr. Allegato A).
10 DIAGRAMMA DI GANTT Periodo Set Ott Nov Presentazione progetto. Focus group definizione attività avvio progetto Attività Strutturazione griglia per analisi bisogni educativi speciali degli alunni iscritti alle scuole della rete e/o aderenti al progetto. Inizio formazione ICF Inizio attività tavoli di concertazione interistituzionali Dic Gen. Inizio fase Orientamento e inserimento al lavoro Raccolta dati BSE. Attivazione piattaforma online riservata alle scuole Formazione ICF Formazione ICF Feb. Mar. Apr. Mag. Fine fase Orientamento e inserimento al lavoro Inizio sperimentazione didattica Sperimentazione protocolli e strumenti ICF definiti durante il percorso di formazione Formazione creazione griglie / modello PEI / ICF Formazione Costruzione PEI su modello ICF Formazione Inserimento lavorativo Integrazione socio sanitaria, budget di salute, welfare di comunità in un ottica ICF Formazione Strutturazione e attività pratica di strumenti a supporto della programmazione didattica individualizzata e di classe su base ICF. Tavoli di concertazione interistituzionali per utilizzo protocolli ICF Giu. Conclusione didattica sperimentazione Temine formazione ICF Attività tavoli di lavoro per utilizzo moduli/modelli DF PDF PEI - PDP secondo ICF.
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