Piano del Colore RELAZIONE. Comune di Castiglione d Adda Provincia di Lodi Piano di Governo del Territorio. Marzo Arch.

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1 Comune di Castiglione d Adda Provincia di Lodi Piano di Governo del Territorio Piano del Colore RELAZIONE Marzo 2011 Arch. Marco Garau Arch. Dario Grazioli

2 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 1 INDICE CAPITOLO I - INTRODUZIONE Ragioni ed obiettivi del Piano del Colore CAPITOLO II - RILIEVO DEL TESSUTO DEL NUCLEO DI ANTICA FORMAZIONE Metodo di analisi Documenti illustranti le risultanze del rilievo Materiali di facciata Intonaco Pitture murali Pietra Metallo Legno Schedatura degli edifici campione Materiali, finiture e colori delle facciate campione Risultanze del rilievo CAPITOLO III - DEFINIZIONE DEI COLORI DELLE FACCIATE E DEI LORO ELEMENTI Rilievo della colorimetria di facciata Percezione del colore Codifica del colore: il sistema NCS Modalità di lettura delle notazioni NCS

3 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 2 CAPITOLO I - INTRODUZIONE Ragioni ed obiettivi del Piano del Colore Il nucleo di antica formazione di Castiglione d Adda, già studiato in dettaglio all interno del vigente Piano di Governo del Territorio (da ora PGT), non è ad oggi dotato di Piano del Colore. In ragione delle peculiarità architettoniche che lo caratterizzano, visibili osservando le facciate di numerosi edifici che il PGT prima menzionato ha classificato come portatrici di caratteri originari, è parso corretto dar corso ad uno studio di dettaglio, mirato alla conoscenza dei caratteri costitutivi delle facciate ed alla definizione di Norme atte a permetterne la conservazione e la modifica nel rispetto della memoria storica di cui sono testimonianza. Lo studio del patrimonio esistente è stato quindi il primo passo per raggiungere l obiettivo di redigere un Piano del Colore cogente rispetto alla realtà fisica di cui intende occuparsi. Occorre inoltre ricordare, che lo strumento del Piano del Colore si affianca al Piano di Governo del Territorio e ne costituisce naturale appendice riguardo alle tematiche degli interventi che riguardano le facciate degli edifici. Perseguendo finalità di conservazione dell immagine storica del nucleo di antica formazione, il Piano si struttura in una parte analitica, atta a rendere palesi i propri principi fondativi, e in una parte normativa che, in maniera semplice, dia regole per condurre gli interventi sulle facciate, intese come sommatoria di elementi molteplici, raccolti sotto forma di elenchi nelle schede di analisi. Pare doveroso, in questa breve introduzione, chiarire che il concetto di conservazione non può essere inteso in senso restrittivo: alcuni edifici, infatti, mostrano in modo chiarissimo la presenza di elementi e superfici di facciata definibili originari, mentre altri li hanno perduti irrimediabilmente a seguito di uno o più interventi edilizi. L immagine del nucleo di antica formazione si compone quindi nei nostri occhi come somma di edifici che, costruiti con matriali e finiture molteplici, ne danno l aura, aiutati dal colore della luce e del paesaggio che circonda le porzioni di territorio costruite. Conservare significa quindi mantenere viva quest aura, non permettere che si appanni per l uso errato di soluzioni costruttive e finiture avulse dal contesto in cui debbono inserirsi. Il concetto di conservazione, entrando ora in un terreno difficilissimo, va a nostro avviso affrontato sia in termini di restauro e mantenimento di tecniche e maniere ereditate dal passato, sia al contempo attraverso l uso di artifici progettuali, di materiali e di soluzioni decorative che risultino analoghe e non identiche a quelle che possiamo osservare sugli edifici che presentano in tutto o in gran parte elementi di facciata originari. Ciò per non cadere in sterili tentazioni storiciste, che spesso celano una cattiva conoscenza del passato dietro alla foga con cui lo difendono, permettendo invece l ingresso nelle cortine stradali di

4 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 3 elementi contemporanei, sempre però in grado di dialogare in modo complesso e critico con quelli tipici di un passato che è esperienza da non dimenticare. Il nucleo di antica formazione, quindi, contiene nei suoi muri l immagine di un passato che è la nostra memoria storica: la conservazione di ciò che ci ricorda quali sono le nostre radici è un atto doveroso, pur sapendo che da sempre la città ha sostituito nel tempo alcune sue parti. La ricchezza dei nostri nuclei antichi sta infatti molto spesso nella complessa stratificazione di tipi edilizi, materiali e soluzioni architettoniche, strutturali e compositive. Questo fatto deve indurci a riflettere sulla necessità di pensare ad un apparato normativo che indichi regole chiare sia per conservare gli elementi di facciata e copertura che sino ad oggi hanno mantenuto caratteri per così dire originari che per intervenire su altri edifici i cui elementi costitutivi, nel tempo, hanno perduto tali caratteri e possono essere fatti oggetto di interventi tesi a instaurare un rapporto dialettico e non mimetico con gli edifici dotati di elementi originari. In quest ottica, la ricerca di una unitarietà delle finture di facciata non sembra dover essere il fine di un corretto Piano del Colore. Infatti, quella che percepiamo come unitaria è in realtà, come prima detto, un immagine data da una sommatoria di atti concretizzati nella costruzione di edifici lungo un arco temporale che va dal passato remoto sino ai nostri giorni. Pare superficiale, quindi, pensare a regole che cerchino di ricondurre edifici moderni o contemporanei al modello di edifici più antichi: ciò inevitabilmente genera un appiattimento dei caratteri della città e dà spesso luogo ad architetture che riprendono solo in modo superficiale gli stilemi del passato, senza che questi abbiano radici fondate, ne strutturali, ne tipologiche. Più corretto è invece prendere atto della presenza, all interno del nucleo antico, di edifici differenti da quelli originari che vanno trattati come tali, senza considerarli minori o da sostituire con pallide copie degli originali. Più che pensare al raggiungimento di una unitarietà, occorre quindi concentrarsi sul tema del mantenimento di un immagine complessiva del nucleo di antica formazione. Alcuni edifici possono venir definiti capisaldi dell immagine urbana, a causa dell importanza che rivestono all interno del tessuto, delle loro caratteristiche architettoniche e compositive e della presenza di elementi di facciata e copertura che prima abbiamo definito originari. Essi fungono da tipi con cui occorre confrontarsi nella progettazione di interventi su altri edifici, che per molteplici ragioni si presentano distanti dai primi. Il confronto, dovrebbe avvenire su più piani: quello della scelta dei materiali che danno la composizione di facciata, delle tinteggiature di pareti ed elementi, quello infine più strettamente tipologico e compositivo, che è in realtà materia regolata dalle norme del Piano delle regole del PGT. A livello metodologico, proprio in virtù delle osservazioni prima esposte, si può affermare che il prin-

5 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 4 cipio ispiratore del presente Piano del Colore è quello di perseguire la tutela di quegli edifici che ancor oggi mostrano nelle finiture e nella composizione di facciata la loro origine antica, permettendo al contempo maggiori gradi di libertà per gli interventi su edifici che si distaccano dai primi. Il grado di libertà maggiore, da accordare per gli interventi su edifici che hanno perduto i caratteri originari, deve comunque esser concesso a partire da alcuni punti fermi. Infatti non si danno gradi di libertà se non a partire da vincoli, che divengono meno rigidi man mano che le libertà si allargano, senza però mai venir meno del tutto, pena una incontrollabile anarchia compositiva e formale. Questo ragionamento, serve per ricordare che il Piano del Colore, occupandosi di dettare norme su interventi che avvengono all interno del perimetro del nucleo di antica formazione, mette in campo politiche che tendano alla conservazione dell immagine del passato, non alla sua progressiva eliminazione, intendendo con ciò che gli interventi su edifici che non hanno mantenuto i caratteri originari debbono essere condotti in modo da favorire l analogia con edifici originari. In tal modo il minor grado di vincolo riservato a questi ultimi edifici non va visto come occasione per agire senza regole su una parte del patrimonio edilizio del Nucleo di antica formazione; al contrario, il Piano del Colore introdurrà regole chiare, sia per la scelta delle tinteggiature che per quella delle altre parti costitutive delle facciate - portoni, persiane, ringhiere, zoccolature, basamenti, ecc. - degli edifici costruiti con elementi differenti da quelli originari, in modo da favorire il mantenimento dell immagine del nucleo antico. Per terminare questo sintetico capitolo introduttivo, in cui abbiamo provato a toccare il tema della conservazione del carattere del nucleo di antica formazione, ricordando che lo stesso è formato da edifici i cui elementi costitutivi di facciata e copertura mostrano caratteri originari e da edifici i cui elementi costitutivi li hanno perduti, vogliamo anche dedicare una riflessione alla natura ed al fine delle Norme Tecniche di Attuazione ed al loro utilizzo da parte degli Uffici e delle Commissioni preposte per legge al controllo ed all autorizzazione degli interventi sul tessuto del nucleo di antica formazione. Le Norme, così come scritte all interno del Piano del Colore, sono in grado di regolare le scelte in merito a tinteggiature e finiture degli edifici. E chiaro che, tanto più l intervento si occupa di edifici con elementi originari, tanto più le Norme indicano con precisione quali operazioni sono consentite e quali no, mentre quando l edificio su cui intervenire ha perduto tali caratteri il margine interpretativo e discrezionale, legato a giudizi di valore di natura estetica aumenta. La scelta di non voler ricondurre gli edifici costruiti o ristrutturati recentemente a modelli del passato presenti all interno del perimetro della città antica, apre le porte a riflessioni circa le modalità di controllare le operazioni da eseguire sugli stessi, per giungere a risultati, da un punto di vista architettonico e formale, analoghi e non mimetici rispetto ai modelli originari. Le Norme si occuperanno quindi di definire in modo univoco quali siano gli elementi di facciata cui

6 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 5 riferirsi nella ricerca dell analogia. Compito delle Norme è quello di trasferire in forma di regole una sintassi compositiva del nucleo di antica formazione, rintracciabile in forma di elementi, forme e dimensioni ricorrenti nel tessuto urbano. L analogia è un processo che prende le mosse da un operazione di declinazione di elementi ricorrenti, per dar luogo a nuovi elementi che mantengano con i primi un rapporto di similitudine, che siano in altre parole identificabili all interno della sintassi architettonica del nucleo di antica formazione. Tale processo va a nostro avviso utilizzato per dar corso alla progettazione ed alla realizzazione degli interventi che riguardino edifici i cui elementi di facciata e copertura non siano riconoscibili come ricorrenti od originari. La composizione di facciata degli edifici viene costruita a partire da una serie limitata di elementi originari, la cui definizione è stata possibile grazie ad un rilievo del nucleo di antica formazione, condotto con modalità esposte nel prossimo capitolo.

7 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 6 CAPITOLO II - RILIEVO DEL TESSUTO DEL NUCLEO DI ANTICA FORMAZIONE Metodo di analisi Il rilievo condotto nel Nucleo di Antica formazione per la costruzione del Piano, ha seguito alcuni precisi criteri finalizzati all individuazione dei colori e delle caratteristiche di facciata maggiormente ricorrenti sugli edifici che ne formano il tessuto. Esso si fonda su tre tipi di analisi, tra loro correlate. La prima prende le mosse da passeggiate ricognitive effettuate in tutte le vie di Castiglione d Adda, durante le quali sono state scattate numerose fotografie di fronti urbani, singoli edifici e particolari architettonici e decorativi, con il fine di acquisire una conoscenza generale del tessuto urbano su cui il Piano dovrà agire. La seconda è stata condotta su singoli edifici campione, che una volta fotografati sono stati studiati nel dettaglio per comprenderne composizione ed elementi costituivi di facciata. La terza, infine, prende in considerazione più corpi di fabbrica affiancati a formare una quinta urbana o cortina su strada: le fotografie dei singoli edifici, una volta raddrizzate digitalmente, vengono affiancate a restituire l immagine planare di brani di fronti urbani, ubicati in punti differenti del nucleo antico. La prima analisi, grazie alle numerose fotografie di fronti, cortine stradali e particolari architettonici e decorativi scattate in luoghi diversi del nucleo antico, ha permesso di comprendere che il tessuto urbano dello stesso, che ha un estensione relativamente contenuta, si mostra essenzialmente simile anche in parti tra loro distanti, sia a livello tipo-morfologico, che per quanto riguarda i caratteri tipologici e di finitura delle facciate sui fronti strada. Questo assunto pare importante perchè ci permette di leggere il tessuto del nucleo antico come corpo unitario, non diviso in parti nominabili in virtù, ad esempio, della dominanza di soluzioni architettoniche e formali che siano distanti da altre rinvenibili all interno del perimetro del nucleo stesso. Alla luce di questa acquisizione non è sembrato necessario procedere al rilievo di ognuno dei singoli fronti di edificio che compongono le cortine stradali, poichè tale operazione non porterebbe a nostro avviso ad una conoscenza più approfondita del tessuto da studiare, bensì produrrebbe solo materiali ridondanti. Per la ricorrenza di analoghe o identiche soluzioni formali, materiche e colorimetriche in parti diverse del nucleo antico, è parso quindi più opportuno concentrare gli sforzi dell analisi su una serie ben precisa di edifici, con le finalità ed il metodo che di seguito esponiamo. La seconda analisi, che prende le mosse dagli assunti sopra detti, si concentra su singoli edifici, come di seguito descritti: - gli edifici presenti nell Allegato E del PTCP della Provincia di Lodi e tutelati per la loro rilevanza storico ambientale;

8 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 7 - gli edifici che, da un attento e preciso rilievo, condotto per l intero edificato del nucleo di antica formazione, risultano aver mantenuto in buona parte inalterati i caratteri originari legati alla tipologia edilizia, ai sistemi costruttivi ed alle finiture; - alcuni altri edifici, inclusi nel perimetro del centro storico, nei quali la stratigrafia colorimetrica e di finitura della facciata sembra essersi consolidata nel tempo, a motivo di manutenzioni ed interventi nel rispetto di colori e materiali preesistenti. Accanto all analisi condotta per mezzo del rilievo sul campo, è stata osservata la cospicua documentazione di tipo cartaceo messa a disposizione dall Amministrazione Comunale. Essa è per lo più costituita da documenti e fotografie storiche del centro abitato e dei suoi cittadini, risalenti al periodo che intercorre tra la fine dell Ottocento e la fine del Novecento, il cui esame ha permesso di stabilire quali siano gli edifici che hanno subito solo lievi modifiche nell ultimo secolo. Questo secondo tipo di analisi ha permesso di studiare in dettaglio i caratteri colorimetrici, di finitura e compositivi di una serie di edifici che, come già sopra ricordato, possono costituire, per la loro epoca di costruzione e per la permanenza d elementi coni caratteri originari, una sorta di campione cui riferirsi per definire in seguito colori e finiture tipo da utilizzare non solo per opere da eseguirsi su questi edifici, ma anche come guida per interventi da mettere in opera su altri edifici del nucleo di antica formazione. La terza analisi è stata eseguita a partire da una campagna fotografica, cui è seguito un lavoro attento di raddrizzamento delle riprese digitali, per restituire, in forma planare, l immagine di un campione di fronti urbani del nucleo antico. La finalità di questo terzo tipo di analisi è quella di osservare più facciate affiancate, per scoprire la presenza o meno di caratteri compositivi ed elementi ricorrenti che costituiscono le quinte urbane del nucleo di antica formazione, comparando gli edifici adiacenti e formulando indirizzi di intervento che siano finalizzati alla tutela non solo del singolo edificio ma della cortina su strada, intesa come insieme di fronti che definiscono l immagine urbana. Le risultanze dell analisi, vengono restituite sotto forma di abaco, al cui interno sono riprodotti brani di cortina su strada situati in posizioni distanti tra loro. Osservando l abaco nella sua interezza, pare chiaro che geometrie compositive, elementi architettonici e formali, colori, materiali ricorrono in luoghi diversi del nucleo antico, dandone l immagine complessiva. Questa analisi, unitamente alla seconda, ci permette, in altre parole, di compiere un percorso astratto nel nucleo antico, comprendendo quali siano gli elementi sintattici dominanti che ne garantiscono la leggibilità Documenti illustranti le risultanze del rilievo I dati del rilievo, condotto secondo le modalità sopra esposte, sono raccolti nei seguenti documenti, che costituiscono parte integrante del Piano del Colore ed affiancano le Norme Tecniche di Attuazione con finalità di indirizzo ed esempio per gli interventi sulle facciate.

9 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 8 1) Immagini dalle passeggiate ricognitive : in questo documento sono raccolte immagini fotografiche di fronti, brani di cortina stradale e dettagli rilevati nel corso dell analisi del nucleo urbano. Nello specifico, i dettagli sono relativi a materiali, tecniche, strutture, finiture, elementi costitutivi delle facciate, particolari, come ad esempio portali in mattoni pieni faccia a vista, davanzali e balconi in pietra, decori e pitture di facciata. Le immagini servono come guida per i progetti di intervento sulle facciate. 2) Schede di analisi degli edifici campione : in queste schede, gli edifici che sono stati scelti come capisaldi all interno del nucleo di antica formazione, vengono rappresentati e descritti nel dettaglio dal punto di vista colorimetrico e degli elementi che costituiscono la composizione delle facciata, sottolineandone criticità ed elementi rilevanti. Gli interventi sugli edifici campione dovranno prevedere il restauro ed il ripristino il più possibile conforme all originale di tutti gli elementi e le finiture delle facciate. 3) Abaco dei fronti urbani : redatto sotto forma di tavole grafiche, mostra la comparazione di un certo numero di fronti su strada, dei quali è stato eseguito il raddrizzamento fotografico con l utilizzo di apposito software. Osservando la tavola si possono comprendere le caratteristiche generali di brani di cortina su strada che, seppur ubicati in luoghi diversi del nucleo antico, sono stati volutamente affiancati, nell intento di mostrare la presenza di una sintassi architettonica e formale dominante del nucleo di antica formazione. L abaco ha valore di indirizzo nella progettazione degli interventi. 4) Abaco degli elementi originari : questo documento raccoglie sotto forma di fotografie un buon numero di elementi di facciata che si possono definire originari. La sua funzione è quella di guida per la scelta di elementi architettonici e compositivi da mettere in opera nell ambito di interventi di sostituzione di elementi di facciata, sia che si tratti di interventi su facciate che hanno mantenuto elementi descrivibili come originari, sia di interventi su facciate che mostrano elementi differenti da quelli originari. Nel primo caso gli interventi dovranno assicurare la messa in opera di elementi simili a quelli originari, mentre nel secondo si dovrà procedere alla posa di elementi analoghi agli originari. 5) Cartella dei colori NCS : questo allegato riporta le tinte colorimetriche rilevate sugli edifici del Nucleo di Antica formazione. La campionatura è stata eseguita sugli edifici definiti campione e su altri edifici significativi identificati in appaosita tavola grafica di Piano. Essa riguarda i fondi, i basamenti, le zoccolature, le ante e gli elementi in ferro ed ha valore prescrittivo per la scelta del colore degli elementi da ripristinare o mettere in opera negli interventi sulle facciate Elementi di facciata Di seguito si elencano gli elementi ricorrenti utilizzati per la composizione delle facciate, come rilevati durante le analisi esposte nei precedenti paragrafi Intonaco Escludendo gli edifici che non presentano alcun tipo di intonacatura delle murature di facciata e

10 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 9 presentano murature perimetrali in mattoni faccia a vista, come ad esempio le cascine ed i fienili, l intonaco costituisce la finitura superficiale della maggior parte degli edifici del nucleo di antica formazione. Inoltre, negli edifici di maggiore importanza a livello storico-ambientale e di rappresentanza politica e civile, il fronte prospiciente gli spazi pubblici è spesso arricchito con decorazioni parietali - marcapiani, cornici, aggetti, lesene - in pietra o malte cementizie lavorate. L intonaco, utilizzato per proteggere gli edifici e preservare le finiture di facciata dagli agenti atmosferici e dall invecchiamento, è tradizionalmente composto da malta di calce aerea e sabbia, costituita da materiale legante (grassello di calce spenta) e da inerte (sabbia, coccio pesto, polvere di marmo, terre naturali). Viene steso in tre strati sovrapposti (rinzaffo-arriccio-intonaco) con porosità crescente verso l esterno, assicurando la traspirabilità della muratura alla quale deve essere necessariamente e strettamente coeso ed amalgamato. Il suo colore può essere determinato da terre e ossidi (soprattutto per gli intonaci più datati) che vengono aggiunti al momento della lavorazione dell impasto, oppure può essere dipinto, costituendo un substato di fontamentale importanza e che attribuisce qualità all edificio che riveste. Sugli edifici più recenti o recentemente ristrutturati, è possibile trovare l impiego di intonaci cementizi e sintetici, con l utilizzo di finiture colorate a base di resine sintetiche Pitture murali Molti edifici del nucleo di antica formazione presentano al di sopra dell intonaco una tinteggiatura eseguita con pitture murali. In alcuni casi, soprattutto negli edifici più vecchi o caduti in disuso, le tinte sono in gran parte deteriorate, se non addirittura completamente scomparse. L utilizzo di pitture murali invece che di intonaci in pasta colorata (intonachini o rivestimenti murali siliconico-sillossanici) genera una colorazione meno reattiva ai cambiamenti della luce, per così dira più piatta ed uniforme, che priva l immagine del nucleo antico di una delle sue peculiari caratteristiche Pietra Viene utilizzata nella realizzazione di davanzali, soglie, cornici, mensole e balconi. Si tratta nella maggior parte dei casi di pietra chiara, di caratteristiche calcaree Metallo Il metallo, sotto forma per lo più di ferro, viene utilizzato per ringhiere, inferriate e cancelli. In alcuni casi non è verniciato, ma prevalentemente presenta colorazione sulle tonalità dei verdi e dei marroni. Gronde e pluviali sono spesso realizzate in rame, o in alluminio prevalentemente tinteggiato nelle tonalità dei marroni.

11 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag Legno Le ante o griglie esterne utilizzate come sistemi oscuranti sono realizzate in legno. Alcuni portoni e porte degli edifici più antichi che hanno mantenuto in prevalenza i caratteri originari e non sono stati sostituiti, sono realizzati in legno con inserimento di elementi in ferro. Si presentano molto spesso senza vernici colorate di protezione. In alcuni casi sono tinteggiati nelle tonalità dei verdi e degli azzurri. Il legno viene inoltre utilizzato, in forma di travetti, semplici o lavorati, per sostenere gli sporti di gronda dei tetti fronte strada Schedatura degli edifici campione Come esposto nel precedente paragrafo 1, per condurre un analisi il più possibile attenta alla realtà dell evoluzione storica e stratigrafica del nucleo antico, sono stati osservati dal punto di vista compositivo e tintometrico gli edifici dei quali si è riusciti a risalire ad una identità storica attraverso documentazione ufficiale (PTCP), fotografie d epoca e documentazione cartacea dell Archivio Storico Provinciale. Per ogni edificio campione viene compilata una scheda che ne descrive: - Epoca di costruzione; - Attestazione storica e/o tipologica; - Immagini fotografiche dello stato attuale; - Tipo di finitura delle porzioni murarie della facciata; - Grado di conservazione della facciata - Colore delle porzioni murarie della facciata - Materiali dello spazio esterno - Materiali della recinzioni. Inoltre la scheda riporta, per ciascun elemento costitutivo della facciata, ivi compresa la muratura, il materiale, la finitura ed il colore Materiali, finiture e colori delle facciate campione Le facciate degli edifici campione sono disegnate utilizzando elementi compositivi pressochè ricorrenti. Ogni elemento è dotato di tre caratteristiche oggettive: il materiale con cui è realizzato, la finitura superficiale ed il colore, a volte presente, altre assente. I materiali degli elementi di facciata rilevati sono: mattoni, laterocemento, pietra, legno, pvc,

12 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 11 ceramica, ferro, rame. Le finiture maggiormente ricorrenti sono: intonaco, calce, pitture murali. I colori sono quelli individuati a seguito del rilievo colorimetrico del nucleo di antica formazione ed elencati nella Cartella dei colori NCS allegata al presente Piano del Colore. Gli elementi costitutivi delle facciate, come individuati nell analisi e nella codifica dei fronti sono: 1) Murature Le murature, ove non lasciate a vista, come succede per alcuni edifici rurali, sono intonacate e, quando l intonaco non è già dotato di un colore, prevalentemente tinteggiate. 2) Sporti di gronda Gli sporti di gronda degli edifici con prevalenti caratteri originari sono sostenuti da una orditura di travetti in legno, a volte lasciati a vista, altre nascosti sotto cornicioni modanati in arelle e gesso. Negli edifici di più recente costruzione lo sporto di gronda, sempre comunque presente, è realizzato in tavelle di laterizio intonacate o in cemento armato. 3) Davanzali e soglie I davanzali sono realizzati in pietra o in mattoni intonacati; in alcuni casi il davanzale costituisce parte integrante della cornice della finestra. Le soglie degli esercizi commerciali o dei portoni sono realizzate in pietra. 4) Cornici Le cornici delle finestre sono spesso realizzate in spessore di intonaco o semplicemente dipinte. Più raro è il caso di cornici di finestre in pietra. In presenza di esercizi commerciali, le aperture delle vetrine sono spesso caratterizzate dalla presenza di cornici interne in marmo. 5) Lesene Le lesene sono per lo più realizzate in spessore di intonaco o costituite da mattoni pieni intonacati. 6) Sistemi oscuranti Le finestre sono per la quasi totalità oscurate con ante esterne realizzate in legno, chiuse o a stecca aperta. Si riscontra comunque, negli edifici più recenti, anche l uso di tapparelle in legno o pvc. 7) Portali Sono presenti portali in mattoni faccia a vista, a volte completi, spesso costituiti solo dall arco superiore dell apertura.

13 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 12 8) Serramenti I serramenti sono prevalentemente realizzati in legno, naturale o laccato. 9) Zoccolature Le zoccolature alla base degli edifici vengono prevalentemente realizzate a spessore di intonaco strollato, tinteggiato con colore spesso simile a quello del fondo di facciata. In casi più rari si riscontra la presenza di zoccolature in pietra o in ardesia. 10) Basamenti I basamenti sono prevalentemente trattati a intonaco e tinteggiati. In pochi casi si rileva la presenza di un finto bugnato realizzato a intonaco o la presenza di un rivestimento in pietra. 11) Fascie marcapiano La fascie marcapiano, realizzate in mattoni o spessore di intonaco, con o senza modanature, sono intonacate e tinteggiate. 12) Balconi I balconi degli edifici con caratteri originari sono realizzati in pietra. Quelli degli edifici più recenti, in difformità ai primi, sono spesso realizzati in cemento armato, intonacato o faccia a vista. 13) Decorazioni al di sotto delle finestre Al di sotto del filo del davanzale, alcune finestre mostrano la presenza di una decorazione geometrica sotto forma di pannello a rilievo o di disegno pittorico. 14) Mensole Sono realizzate in pietra o in mattoni e intonacate. 15) Cancelli, ringhiere ed inferriate Sono realizzate in ferro a disegno semplice o più complesso negli edifici più importanti ed antichi. Spesso vengono tinteggiate nelle tonalità dei verdi e dei marroni. 16) Pluviali e lamiere Sono realizzati prevalentemente in rame o in alluminio pre- verniciato Risultanze del rilievo Il rilievo, condotto attraverso i tre tipi di analisi esposte nel precedente paragrafo, ha permesso di constatare che esistono colori, elementi, finiture e caratteri compositivi ricorrenti o prevalenti all interno del perimetro del nucleo di antica formazione. in particolare si riscontra: - la ricorrenza di una gamma ristretta della colorimetria di facciata; - l utilizzo prevalente di alcuni materiali per finiture ed elementi di facciata; - la prevalenza dell uso di finestre rettangolari a sviluppo verticale, con o senza cornici perimetrali; - la sostanziale omogeneità della composizione delle facciate, per quanto concerne il ritmo tra pieni (murature cieche) e vuoti (vani finestra); - l uniformità dell aspetto generale delle quinte urbane, risultato di una grammatica delle altezze di gronda pressochè costante (due o tre piani fuori terra) e dell omogeneità delle altezze di interpiano,

14 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 13 spesso ribadita dall uso di cornici marcapiano; - la presenza di basamenti o zoccolature al piede della facciata, a seconda dell importanza della stessa; - la ricorrenza dell uso di sporti di gronda sui fronti strada; - l utilizzo di ante cieche o a stecca aperta per l oscuramento delle finestre di facciata. Preso quindi atto che il rilievo mostra l esistenza di caratteristiche di facciata dominanti o ricorrenti, il Piano metterà in campo regole in grado di guidare gli interventi in direzione di una reale conservazione dell immagine del nucleo di antica formazione, sia attraverso operazioni di restauro e ripristino, sia permettendo l introduzione di nuovi elementi analoghi a quelli che danno la composizione degli edifici con elementi originari.

15 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 14 CAPITOLO III - DEFINIZIONE DEI COLORI DELLE FACCIATE E DEI LORO ELEMENTI Rilievo della colorimetria di facciata Il rilievo della colorimetria degli elementi di facciata degli edifici è stato condotto attraverso un metodo di comparazione diretta utilizzando una cartella colori che include e cataloga, secondo il sistema NCS (per maggior approfondimento si veda il successivo paragrafo 3.3), quasi 2000 tinte cromatiche diverse. Al momento dell analisi del colore di facciate e finiture degli edifici, la cartella colori, avvicinata alla facciata dell edificio o ad un elemento specifico, ha dato la possibilità di individuare la tonalità cromatica per somiglianza e dunque selezionando la tonalità cromatica secondo la percezione del colore. Il metodo empirico basato sulla percezione del colore da parte dell occhio umano, ha dato quindi modo di catalogare le tonalità cromatiche presenti nel nucleo di antica formazione, anche se passibili di modifiche o interpretazioni percettive date dalla saturazione e dalla luminosità percepite in un dato momento Percezione del colore La percezione visiva del colore è soggettiva, poichè generata dai segnali nervosi che i fotorecettori della retina mandano al cervello quando assorbono radiazioni elettromagnetiche di particolari lunghezze d'onda e intensità. Essa avviene sotto la luce naturale, come è ovvio nella messa in atto del rilievo cromatico delle facciate, quindi possiede una composizione spettrale completa. Il colore non puo essere definito a mezzo di sistemi normativi, poichè è passibile di cambiamenti dovuti al fattore esterno dell ambiente circostante, che cambia continuamente, a partire dall illuminazione. Inoltre, i colori naturali, ottenuti con le terre, al contrario di quelli sintetici, presentano spettri di emissione più ampi e sensibili alla luce, quindi sono più reattivi e variano al variare delle condizioni di illuminazione naturale. Esiste infine un concetto di armonia cromatica definito dal fatto che le tonalità dei colori degli elementi (fondo, lesene, sistemi oscuranti ecc.) di un edificio sono in rapporto cromatico fra loro e l insieme risulta equilibrato e coerente. In questo contesto l equilibrio è rafforzato dalla riconoscibilità di ciascun elemento e dalle chiare relazioni tra i diversi elementi che compongono la facciata.

16 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag Codifica del colore: il sistema NCS Il Natural Color System o NCS è un sistema logico di catalogazione dei colori, che si basa sul modo con cui i colori vengono percepiti dall occhio umano. In questo senso, tutti i colori che possiamo immaginare possono essere descritti attraverso il sistema NCS e individuati con una esatta notazione NCS. Il sistema di codificazione NCS non si bas.a quindi su serie numeriche arbitrarie, ma è un sistema cromatico basato sulla descrizione del colore attraverso il modo in cui l uomo lo percepisce: esso restituisce una descrizione esatta del colore che l occhio è in grado di distinguere. L NCS si fonda sui sei colori che l occhio umano identifica come fondamentali o colori elementari e che non vengono associati visivamente ad altri colori: il bianco (W), il nero (S), il giallo (Y), il rosso (R), il blu (B) e il verde (G). Partendo dalla notazione NCS, i colori vengono individuati sulla base della somiglianza tra il colore da codificare e i sei colori elementari Modalità di lettura delle notazioni NCS Per comprendere le modalità di lettura delle notazioni NCS, si riporta di seguito un esempio: S Y20R Nella notazione sopra riportata, il numero 1080 indica la nuance, ovvero il livello di somiglianza con il nero (S), individuato dalle prime due cifre, e con la massima cromaticità (C), individuata dalle ultime due cifre. In questo caso il livello di nero (S) è del 10%, mentre la cromaticità (C) è dell 80%. La seconda parte della notazione, ovvero la tonalità Y20R, indica la percentuale di vicinanza o somiglianza del colore a due dei sei colori fondamentali. In questo caso il giallo (Y) ed il rosso (R): Y20R indica perciò una tonalità di giallo con il 20% di rosso. Vi sono poi i colori grigi neutri, i quali sono privi di tonalità e presentano una cromaticità pari a zero. Essi vengono individuati esclusivamente dalla nuance, seguita dalla lettera N (neutro). Ad esempio, 0300-N è il bianco, mentre il 9000-N, ultimo della serie in progressione crescente, è il nero. Infine, la lettera S che precede la codifica completa NCS, significa che il campione è Standard e fa parte di NCS Edition 2. Esistono tre modalità di rappresentare graficamente la suddivisione dei colori NCS: 1) lo Spazio del Colore 2) il Cerchio dei Colori 3) il Triangolo dei Colori. Nel primo, che è un modello tridimensionale a doppio cono, ogni colore immaginabile trova una precisa collocazione ed una esatta notazione NCS. Il secondo ed il terzo rappresentano due diverse sezioni bidimensionali del primo modello tridimensionale.

17 Comune di Castiglione d Adda - Provincia di Lodi Piano del Colore - Relazione e Norme Tecniche di Attuazione - Pag. 16 Lo Spazio del Colore La sezione orizzontale, identificata dal Cerchio, taglia nel mezzo lo Spazio del Colore: in questo schema i quattro colori elementari sono situati in corrispondenza dei punti cardinali. Ogni quadrante è suddiviso in dieci settori identici. Il Cerchio dei Colori La sezione verticale, identificata con il triangolo, presenta una base caratterizzata da una scala di grigi (dal bianco W al nero S), mentre il vertice rappresenta la cromaticità massima (C) attribuita alla specifica tonalità. Quando colori caratterizzati dalla stessa tonalità hanno percentuale di nero e cromaticità diverse si parla di diverse nuance dello stesso colore, che vengono illustrate nei Triangoli dei Colori. Il Triangolo dei Colori

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