Particolari costruttivi. Chiusure e partizioni Soluzioni conformi e particolari costruttivi

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1 Chiusure e partizioni Soluzioni conformi e particolari costruttivi 1

2 Chiusure verticali (1) Elementi per chiusure in laterizio alveolato. Alternativa tra blocco rettificato per tamponamento con granulato minerale di riciclo per aumentarne l inerzia termica (UNIPOR) e blocco tradizionale.. A destra, prestazioni termiche (trasmittanza U) del blocco Porotherm (Wienerberger) in rapporto allo spessore. Organizzazione di un solaio latero-cementizio con travetti a traliccio (tipo bausta) in relazione alla parete di chiusura. Si nota l isolamento termico (in giallo) tra l ultimo travetto e la trave-cordolo di bordo. A destra laterizi da solaio (blocchi per solai o pignatte) impiegati per quel tipo di solaio.. 2

3 Modalità di posa dei blocchi rettificati. Differenza tra blocchi rettificati e blocchi normali nello spessore della malta. Lo spessore di malta inferiore nel rettificato abbassa il valore medio di trasmittanza della parete. 3

4 Chiusure verticali (2) Parete verticale con intercapedine isolata. Particolari del nodo tra solaio e parete e diverse modalità di isolamento. Modi per ancorare i mattoni pieni di rivestimento o i blocchi. 4

5 Chiusure verticali (3) Pareti isolate ventilate La parete ventilata attiva al suo interno un movimento d aria ascendente utilizzando il calore radiante proveniente dall esterno. Il movimento dell aria consente l evacuazione del vapore acqueo proveniente dall interno diminuendo la possibilità di condensazioni interstiziali. Costituisce inoltre, assieme all isolante esterno, una barriera al calore radiante che, modificando l onda termica, diminuisce la temperatura interna dell elemento. Il modello è particolarmente indicato per climi con forti precipitazioni in presenza di vento e per climi caldi. La facciata ventilata è quindi caratterizzata dalla presenza di un intercapedine ventilata compresa fra lo strato di rivestimento esterno e l isolante termico, che vengono fissati sullo strato resistente della parete (portante o non portante). L aria percorre verticalmente l intercapedine per effetto camino. La sezione dello strato di ventilazione è in media circa 10 cm. In base alla UNI 11018:2003 si hanno le seguenti categorie di ventilazione: Tipo di ventilazione Muro vertical o inclinazione > 60 S/L (m 2 /m) Inclinazione < 60 S/A (m 2 /m 2 ) Debolmente ventilate <0.002 < Ventilate Fortemente ventilate

6 Parete isolata ventilata, stratificazione funzionale e funzionamento estivo ed invernale. Il beneficio estivo nel rimuovere il calore generato dal surriscaldamento dell involucro, viene compensato da una prestazione invernale più bassa rispetto a una parete con la stessa stratificazione, ma non ventilata, a causa della rimozione più veloce, per convezione, del calore disperso per conduzione attraverso la parete interna. Elemento resistente Isolamento termico Elemento di supporto Distanziatore Soluzione tecnica di parete ventilata rappresentata da facciata ventilata. 6

7 Parete ventilata con schema di sistema di aerazione. L aria in alto attraversa una griglia ed esce verso la copertura. In basso l ingresso sfrutta l intercapedine per la ventilazione del solaio controterra. Ci sono, dall interno verso l esterno: Strato di supporto murario. Strato di regolarizzazione. (lo spessore non si vede nel disegno). Strato isolante. Strato di ventilazione. Sistema di ancoraggio. Strato di rivestimento. Sistema dei giunti. 7

8 Soluzione tecnica per parete ventilata LEGENDA: 1. Rivestimento interno (cartongesso, ma anche laterizio forato, ecc.) 2. Camera d aria statica 3. Profilo d aggancio e allineamento alle solette 4. Pannello ignifugo di protezione interpiano 5. Staffa strutturale in acciaio zincato 6. Struttura cieca a tenuta d aria 7. Morsetti 8. Isolante rigido 9. Profilo variabile per il fissaggio dei pannelli di finitura esterna 10. Camera ventilata 11. Pannello di rivestimento esterno in materiale metallico o ceramico. 8

9 Chiusure verticali (4): parete di Trombe Funzionamento di una parete di Trombe durante la stagione estiva ed invernale 9

10 Chiusure verticali / parete di elevazione Sistema costruttivo con blocchi cassero in legno-cemento Produzione dei blocchi Utilizzando scarti di lavorazioni da segherie, e bancali di riciclo, il legno di abete dopo essere stato separato dai prodotti di scarto, viene macinato e solo la granulometria richiesta passa nella miscelatrice, dove ossido di ferro acqua, e cemento portland 525 si uniscono dando inizio al processo di mineralizzazione. Un complesso ciclo automatizzato stampa i blocchi, li asciuga in forni, e dopo una stagionatura di circa 28 gg, vengono fresati in 12 punti diversi, dando una facilità di incastro nella posa e la massima aderenza in grado di eliminare qualsiasi ponte termico. Prima di immagazzinare i blocchi, un robot inserisce l isolante prescelto. Posa in opera I blocchi cassero in legno-cemento vengono posati a secco, eliminando in questo modo i diversi inconvenienti causati dall utilizzo della malta. Successivamente vengono riempiti di calcestruzzo, garantendo in questo modo un ottima struttura portante. Le caratteristiche strutturali consentono l utilizzo in zone sismiche. Questo metodo costruttivo soddisfa con una sola operazione le normative relative all isolamento termico (sfruttando un doppio isolamento con la parete del blocco avente maggiore spessore verso I esterno), all inerzia termica, all acustica, allo strutturale, sfruttando al meglio le caratteristiche del calcestruzzo usato per il riempimento. Conseguenza di queste caratteristiche sono un ottimo comfort abitativo e un notevole risparmio energetico. Mettendo a confronto i diversi materiali edili da costruzione, il blocco a cassero ISOTEX è tra i metodi più completi ed economici per la realizzazione di pareti portanti. Usando la suddetta tecnologia, vengono realizzate case economiche, in quanto la lavorazione è semplice, precisa e veloce. 10

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12 Chiusure orizzontali superiori (1) Copertura continua isolata non accessibile orizzontale e suborizzontale. Associazione dei materiali utilizzabili per la costituzione del pacchetto funzionale. 1. elemento portante in cls. armato o laterocemento 2. barriera al vapore applicata per aderenza (fogli bituminosi) o indipendenza (fogli di polietilene posati su strato di compensazione in tessuto sintetico) 3. strato isolante applicato per aderenza, semiaderenza o indipendenza: isolanti minerali in fibra (pendenza >1%), vegetali o plastici alveolari 4. strato di desolidarizzazione in carta kraft, per membrane bituminose e asfalto, o in velo di vetro per membrane in PVC 5. membrana impermeabile in bitume modificato, monostrato o pluristrato, o membrana impermeabile polimerica in PVC plastificato posato in indipendenza 6. strato di protezione in ghiaia posata su un non tessuto poliestere a protezione delle membrane in PVC 7. elemento portante in lamiera grecata 8. banda di tenuta al vapore per pontaggio dei giunti 9. collegamento meccanico puntuale o lineare per il fissaggio dell'isolante 10. strato isolante: materassini in lana minerale o perlite cellulosa collegati tramite sistemi meccanici puntuali 11. manto di asfalto colato i opera in due strati (5+15 mm) 12. strato isolante applicato per aderenza, semiaderenza o libero: isolanti minerali (pendenza >1%), vegetali o misti 12

13 Chiusure orizzontali superiori (2) Copertura continua isolata rovescia, accessibile solo per la manutenzione. Stratificazione (non un vero e proprio modello funzionale, già alternativa tecnica). 1. elemento portante in laterocemento o in cls. armato 2. membrana impermeabile in bitume modificato (SBS, APP) monostrato o pluristrato o membrana impermeabile polimerica (PVC plastificato) posata in indipendenza 3. strato di desolidarizzazione (carta kraft) per membrane bituminose 4. pannelli in polistirene estruso posati in indipendenza 5. feltro sintetico 6. ghiaia rotonda lavata spessore 5 cm 7. pannelli in polistirene estruso posati in indipendenza e autozavorrati tramite un paramento in cls. 13

14 Chiusure orizzontali superiori (3) Copertura continua isolata rovescia a giardino. 1. elemento portante in laterocemento o in cls. armato 2. membrana impermeabile in bitume modificato (SBS, APP) monostrato o pluristrato o membrana impermeabile polimerica (PVC plastificato) posata in indipendenza 3. strato di desolidarizzazione (carta kraft) per membrane bituminose 4. pannelli in polistirene estruso posati in indipendenza 5. strato filtrante in non tessuto poliestere 6. strato drenante : ghiaietto fine o argilla espansa 7. strato filtrante: geotessile g/m 2 8. terreno vegetale 14

15 Le coperture a verde estensivo sono caratterizzate da una minore manutenzione perché prevedono vegetazione a sviluppo contenuto e sono più leggere. Il tetto non diventerà fruibile, ma vantaggi ecologici ed economici sono garantiti. Le caratteristiche tecniche principali sono: - spessore tra gli 8 e i 15 cm; - peso compreso tra i 70 e i 250 kg/mq 15

16 - manutenzione limitata a 1-2 interventi l anno - irrigazione limitata alla fase iniziale - scelta delle specie utilizzabili limitata - calpestabili solo per la manutenzione Le coperture a verde intensivo sono dei veri e propri giardini sul tetto Le caratteristiche tecniche principali sono: - spessore della stratificazione da 20 a 150 cm - peso compreso tra i 20 e i 2000 kg/mq - manutenzione ricorrente - ampia scelta delle specie disponibili - irrigazione artificiale necessaria - fruibili come giardini - costi superiori rispetto al precedente tipo. Strati caratteristici Strato impermeabilizzante Generalmente si tratta di membrane bitume polimero vendute in rotoli che si dispongono sulle superfici orizzontali o inclinate delle coperture secondo precise regole di sovrapposizione tra un manto e l altro per evitare infiltrazioni di acqua e previa stesura di primer. Il primer - materiale a base di bitumi e additivi tensioattivi in solventi - serve per ottenere l aderenza tra la superficie impermeabilizzante ed il supporto cementizio. La caratteristica fondamentale che si richiede è che queste membrane impermeabilizzanti abbiano la caratteristica di essere antiradice, cioè che sostanze repellenti nei confronti delle radici siano state miscelate al prodotto in fase di produzione. Le radici, che hanno contemporaneamente un azione di disgregazione meccanica e di alterazione/dissoluzione chimica, sono in grado di perforare le guaine e i manti impermeabili e di penetrare al di sotto delle coperture e delle protezioni da cui tenerle lontane per evitare che l acqua piovana si infiltra negli ambienti sottostanti. Strato protettivo Lo strato impermeabilizzante deve essere protetto. Per farlo si possono usare tra l altro delle vernici, pitture a base di polimeri sintetici dispersi in acqua che si stendono secondo le concentrazioni in acqua previste dal produttore. 16

17 Strato drenante Le funzioni dello strato drenante sono: - drenaggio delle acque piovane e di irrigazione in eccesso; - accumulo e riserva di acqua per la vegetazione; - aerazione degli apparati radicali; - protezione aggiuntiva delle stratificazioni di impermeabilizzazione. Si tratta di uno strato di materiale plastico piuttosto rigido caratterizzato da cavità ovoidali che hanno la funzione di raccolta dell acqua piovana o di innaffiatura, la quale poi risale per capillarità nel terriccio soprastante con conseguente nutrimento della vegetazione. Per evitare che la terra ostruisca lo strato drenante si pone al di sopra uno strato filtrante. La capacità prestazionale di questi elementi è duratura nel tempo nonostante l invadente presenza delle radici; lo spessore dipende dalle caratteristiche pluviometriche del sito, dalla pendenza della copertura e dal posizionamento, densità e dimensione degli scarichi e tipologia di vegetazione supportata, tutti parametri di cui tener conto recandoci dal nostro rivenditore! Strato filtrante La funzione principale dello strato filtrante è permettere passaggio della sola acqua tra due strati contigui, ostacolando il passaggio di altri elementi. A tale categoria appartiene la classe dei geotessili, materiali costituiti generalmente da tessuto non tessuto di fibre di polietilene. Le caratteristiche principali del geotessile che influiscono su questa funzione sono la resistenza a trazione, l allungamento a rottura, la resistenza al punzonamento e la durabilità. Se lo strato non avesse queste caratteristiche si avrebbe l intasamento che impedirebbe il flusso verticale dell acqua di drenaggio. Substrato di vegetazione La costituzione di tale strato è molto importante e va effettuata con cura. Non si possono infatti utilizzare i tradizionali substrati per giardinaggio, perché l utilizzo di substrati non adatti comporta seri inconvenienti quali compattamento e conseguente asfissia radicale, rapporto aria/acqua sbilanciato, perdita della capacità drenante, sviluppo di patologie. I materiali normalmente usati sono di origine vulcanica quali pietra pomice e lava in percentuali che variano dal 50 al 90%. Di particolare importanza in sostituzione o integrazione dei materiali vulcanici è l impiego del laterizio riciclato. Laterizi provenienti dalla demolizione di fabbricati vengono selezionati, frantumati, arrotondati e vagliati per poi essere usati nella formazione del substrato. Vegetazione La scelta del tipo di vegetazione riguarda ovviamente il tipo di verde pensile che si sta realizzando. È importante tener presente le principali condizioni che influiscono sulla vita di una pianta: luce, acqua, temperatura, ph, salinità e nutrienti. 17

18 Chiusure orizzontali inferiori Soluzioni conformi di pavimentazioni a terra termoisolate-radianti per suolo asciutto Sono solitamente impiegate in edifici con locali riscaldati a pavimento radiante, insistenti su suolo asciutto. In via cautelativa è possibile interporre tra il suolo e la chiusura uno schermo al vapore (per esempio, polietilene a lembi sovrapposti). 1. elementi di rivestimento rigidi ( piastrelle ceramiche, lastre lapidee e ogni altro materiale non alterabile da eventuali migrazioni di umidità) 2. strato di allettamento a base cementizia (eventualmente armato con rete dove posato su isolante) 3. strato di livellamento a base cementizia, leggermente armato con rete di irrigidimento, sovrapposto a condotti per impianto di riscaldamento a pavimento 4. strato termoisolante (polistirene, poliuretano ecc.) in pannelli rigidi con o senza sedi predisposte per l'alloggiamento dei condotti per l'impianto radiante; nel caso di rischio di migrazioni di umidità deve essere posta una barriere al vapore sotto l'isolante 5. strato di regolarizzazione in malta cementizia (opzionale) 6. strato di irrigidimento e ripartizione dei carichi in cls. (rete di armatura superflua in caso di terreni rocciosi coerenti) 7. suolo asciutto (se necessario può essere integrato con strato di livellamento del terreno) 8. strato di incollaggio a base cementizia. 18

19 Alternative tecniche di pavimentazioni a terra igroisolate per suolo umido Sono solitamente impiegate in edifici industriali o in parcheggi e autorimesse chiusi, insistenti su suolo umido. Nel caso di parcheggio o box aerato è evitabile l impiego della barriera al vapore e si possono usare le alternative tecniche usate per suoli asciutti. La barriera al vapore, oltre ad evitare indesiderati accumuli di vapore nei locali soprastanti le pavimentazioni, consente anche l impiego di rivestimenti sensibili all umidità. La funzione di tenuta al vapore può essere svolta anche utilizzando un elemento di tenuta all acqua, generalmente impiegato come provvedimento per cautelarsi da eventuali contatti con acqua, anche se a tal scopo sono da preferirsi alternative tecniche per suolo bagnato. 1. elementi di rivestimento allettabili o incollabili (piastrelle ceramiche, lastre lapidee ecc.) o elementi incollabili (listelli in legno, fogli in linoleum ecc.) 2. strato di allettamento a base cementizia 3. strato di livellamento a base cementizia per passaggio condotti per impianti (riscaldamento, elettrico, telematico, ecc.) 4. strato di scorrimento (opzionale) eventualmente integrato da strato antintasamento posto al di sopra 5. barriera o schermo al vapore (polietilene, PVC ecc. di idonea grammatura), posta eventualmente su strato di scorrimento 6. strato di regolarizzazione in malta cementizia (opzionale) 7. strato di irrigidimento e ripartizione dei carichi in cls. armato con rete 8. strato di livellamento del terreno (opzionale), per esempio con massicciata in ghiaia o pezzatura piccola 9. suolo umido strato di incollaggio a base cementizia o resinosa 19

20 Edificio residenziale a Rimini con struttura di cemento armato e rivestimento esterno a cappotto: particolare del nodo tra chiusura verticale (parete perimetrale verticale) e chiusura superiore (copertura). 20

21 Edificio residenziale a Rimini con struttura di cemento armato e rivestimento esterno a cappotto: particolare del nodo tra chiusura verticale (parete perimetrale verticale) e partizione interna orizzontale (solaio tra piano terra e seminterrato). 21

22 Particolare costruttivo di un edificio residenziale a Faenza con struttura in muratura portante e isolamento esterno in fibra di legno 22

23 Edificio a Faenza: particolare costruttivo di nodo parete perimetrale verticale e solaio a terra 23

24 Particolare costruttivo di solaio a terra nel recupero di un edificio esistente, con elementi tipo igloo posati direttamente su terreno e cordolo di sottofondazione. A destra, elemento modulare in polipropilene e immagine di cantiere relativo al particolare costruttivo precedente (solaio a terra con sistema tipo igloo), con tubi di areazione e per il passaggio degli impianti. 24

25 Soluzione conforme per partizione interna (1) 1. rivestimento in piastrelle di materiale ceramico 2. collegamento per allettamento con malta bastarda 3. ammortizzazione acustica mediante foglio di sughero granulato 4. ripartizione dei carichi in cls. armato 5. isolamento termico in poliuretano espanso 6. impalcato in laterocemento (pignatte, travetti e massetto di solidarizzazione gettati in opera) 7. rivestimento con intonaco di malta premiscelata a base cementizia 25

26 Soluzione conforme per partizione interna (2) 1. rivestimento di legno (lamellare a mosaico) 2. collegamento continuo (totale) con resine sintetiche chiare 3. regolarizzazione con malta a base di anidrite (premiscelata) 4. ripartizione dei carichi in cls. armato 5. separazione e protezione con film di polietilene 6. pannello radiante di polipropilene cavo 7. isolamento termico in polistirolo espanso estruso 8. regolarizzazione con malta a base di anidrite (premiscelata) 9. impalcato in legno e laterizio armato (intradosso a vista) solidarizzato con getto di malta cementizia 26

27 Soluzione conforme per partizione interna (3) 1. rivestimento in piastrelle di materiale ceramico 2. collegamento mediante malta a base cementizia con resine sintetiche 3. impermeabilizzazione con guaina sintetica 4. regolarizzazione (o lisciatura) con malta cementizia a sabbiatura finissima 5. impalcato di laterocemento (pignatte, travetti più o meno prefabbricati e massetto di solidarizzazione gettato in opera) 6. intercapedine (con reti di distribuzione idraulica, di ventilazione, elettrica ecc.) 7. struttura di collegamento in acciaio zincato (tiranti regolabili in lunghezza e orditura primaria e secondaria) 8. rivestimento di pannelli di alluminio preverniciato con predisposizione ad alloggiare terminali di illuminazione artificiale, di ventilazione ecc., facilmente ispezionabile 27

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