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1 PROGETTO: Programma Regionale per la Realizzazione di Servizi di Orientamento e di Organizzazione di Sportelli Informativi / Di Orientamento DGR 204/2011 Riforma del Lavoro 1 Dopo il via libera alle quattro questioni di fiducia poste dal Governo, arriva l ok definitivo della Camera al provvedimento, già approvato in prima lettura al Senato. La Camera ha dato il via libera al disegno di legge senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, recante Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita,nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato. Tante le novità contenute nel provvedimento, il quale nell attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, potrebbe subire modifiche in sede di coordinamento formale. Si tratta di una riforma lungamente attesa dal Paese, fortemente auspicata dall Europa e ampiamente discussa con le Parti Sociali. La Riforma si propone di realizzare un mercato inclusivo e dinamico, atto ad aumentare l occupazione, in particolare di giovani e donne, oggi ai margini o del tutto esclusi dal mercato. Flessibilità in entrata La Flessibilità in entrata è uno degli aspetti della riforma del mercato del lavoro, che probabilmente sarà modificato perché ritenuta insoddisfacente dal mondo imprenditoriale e da alcuni partiti. Apprendistato Secondo il governo l apprendistato sarà il principale canale di accesso al mondo del lavoro, soprattutto per i giovani. Ecco cosa cambia: i contratti di apprendistato dovranno durare almeno 6 mesi(fatte salve le attività stagionali). Nell art.1 comma 16 viene inserita una frase con la quale si chiarisce che durante il periodo in cui viene esercitata la disdetta continua ad applicarsi la disciplina dell apprendistato. Inoltre la norma subordina la possibilità di assumere nuovi apprendisti al mantenimento in servizio di una parte di lavoratori assunti in precedenza con il contratto di apprendistato. Un datore di lavoro può assumere apprendisti fino al raggiungimento del rapporto di 3 a 2 con le maestranze specializzate e qualificate. Scompare il contratto di inserimento. Viene fissata la decorrenza delle nuove norme sull apprendistato alle assunzioni effettuate a partire dal 1 Dicembre Contratti a termine Il testo integrale della riforma ha introdotto norme più severe per contrastare l abuso di contratti a termine. Ecco cosa cambia: il primo contratto a termine, di durata non superiore a 12 mesi, diventa una prova lunga tra imprese e lavoratori vista la possibilità di non indicare più una causale che giustifica il termine. E forse questa la vera novità per i datori di lavoro per la parte relativa alla flessibilità in entrata. In alternativa al limite dei 12 mesi i contratti collettivi (di qualsiasi livello) potranno prevedere l esclusione della motivazione, anche per contratti di durata superiore, purché nel limite complessivo del 6% della forza lavoro presente nell unità produttiva. Il lavoratore può continuare a svolgere la prestazione anche oltre il termine fissato dal contratto purché entro i nuovi limiti di 30 gg. per il contratto di durata inferiore ai 6 mesi, e di 50 gg. per i contratti di durata superiore. In questo caso, la norma prevede che prima della scadenza del contratto, il datore di lavoro faccia una comunicazione al centro per l impiego territorialmente competente. Le ripetizioni dei contratti a termine con lo stesso lavoratore possono essere effettuate a condizione che ci sia un interruzione minima di 60 gg. (per quelli inferiori a 6 mesi) e di 90 gg. (per quelli superiori). Ai fini del raggiungimento del tetto dei 36 mesi si computano anche il contratto di somministrazione a termine finora escluso. E stato previsto anche un aumento contributivo dell 1,4% che decorre dai periodi successivi al 1 gennaio Il contratto a termine può essere impugnato dal lavoratore entro 120 gg. dalla scadenza del contratto. L indennità risarcitoria in caso di ricostituzione del rapporto può andare da 2,5 a 12 mensilità.

2 Continua 2 Co.co.pro La riforma del lavoro impone limiti alla stipula e allo svolgimento dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa per evitarne l uso improprio. Viene modificato in senso restrittivo. Si stabilisce che può essere ricondotto esclusivamente ad un progetto specifico e non più a programmi di lavoro o a fasi di esso, non può essere una mera riproposizione dell oggetto sociale del committente o riguardare compiti meramente esecutivi o ripetitivi. Nel contratto va indicato il risultato che si intende conseguire. Sul fronte dei compensi,il corrispettivo,oltre che proporzionato alla quantità e qualità del lavoro,non può essere inferiore ai minimi stabiliti per ciascun settore di attività alle mansioni equiparabili svolte dai lavoratori subordinati in base ai contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro più rappresentative. Il committente potrà recedere dal contratto, oltre che per giusta causa anche quando il collaboratore si riveli professionalmente inadeguato per il raggiungimento del risultato finale. Viene aumentato l attuale una tantum per i parasubordinati, come misura sperimentale per 3 anni, quindi chi ha lavorato 6 mesi e poi ha perso il posto, potrà ricevere una indennità di circa 6mila euro. Associati in partecipazione Contratti salvaguardati, la Riforma del mercato del lavoro introduce diversi vincoli volti a limitare l abuso di questa formula. Tra questi, il tetto massimo di tre associati, con l eccezione degli associanti legati all associato da rapporto coniugale, di parentela entro il terzo grado o di affinità entro il secondo. Inoltre deve esserci effettiva partecipazione agli utili da parte dell associato ed effettivo lavoro autonomo da parte di quest ultimo. La legge però fa salvi i contratti in essere all entrata in vigore del provvedimento purché gli stessi siano stati certificati secondo quanto previsto dal Dlgs 276/2003. Partite Iva Per contrastare le finte partite iva(dietro le quali si nascondono rapporti di lavoro subordinato), il testo integrale Riforma del lavoro stabilisce quattro vincoli per individuare le vere partire iva. La durata di collaborazione non deve superare gli 8 mesi(nella prima versione del ddl erano 6);il corrispettivo pagato non deve essere superiore dell 80% di quello versato ai dipendenti e collaboratori co.co.pro. della stessa società; il lavoratore non deve avere in azienda una postazione fissa, ma può avere un telefono; le partite iva che hanno un reddito annuo lordo di almeno 18mila euro sono considerate vere, le altre no. Voucher in agricoltura Consentita l applicazione del sistema dei voucher in agricoltura ai lavoratori appartenenti alle categorie di studenti, pensionati e casalinghe per le imprese con un fatturato al di sotto dei 7mila euro, mentre per tutte le altre imprese le casalinghe sarebbero escluse. La valutazione oraria del voucher sarà rivista periodicamente tenuto conto del risultato del confronto con le parti sociali. Stage Le aziende non potranno più realizzare stage gratuiti per giovani che hanno già concluso la formazione Universitaria. Chi ha concluso il suo ciclo formativo deve essere pagato per il lavoro che svolge e deve essere inserito in azienda con un contratto che prevede una retribuzione. Questo era quanto aveva già reso noto il Ministro Fornero, ma nella legge viene precisato che viene rimandato alla Conferenza Stato Regioni il compito di riformulare le linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento. In ogni caso le aziende che attiveranno tirocini che non prevedono una congrua indennità,rischiano una sanzione che varia da 1000 a 6000 euro. Flessibilità in uscita Diversi i cambiamenti nella flessibilità in uscita pronti a sconvolgere il mondo del mercato del lavoro, a partire dalle modifiche dell art.18, quello dello statuto dei lavoratori del 1970, con la limitazione nei licenziamenti illegittimi per motivi economici della reintegrazione nel posto di lavoro che non sarà più automatica ma potrà essere accordata, solo nelle ipotesi in cui il giudice accerti la manifesta insussistenza del fatto posto alla base dell atto di recesso. Articolo 18 Questo è stato il punto più dibattuto e controverso. Alla fine siamo giunti ad avere tre tipologie di licenziamento: discriminatorio, economico e disciplinare, con conseguenze differenti. Discriminatorio: resta tutto come prima, il licenziamento è sempre illegittimo e il lavoratore ha diritto al reintegro sul posto del lavoro e a pagargli un indennità commisurata, anche nelle PMI sotto i 15 dipendenti.

3 Economico: il nuovo art.18 riduce i casi di reintegro per motivi economici, estendendo l indennizzo. Tuttavia la riforma prevede ancora la possibilità di annullare il licenziamento e applicare la disciplina per il licenziamento disciplinare reintegro e risarcimento massimo di 12 mensilità nel caso in cui il giudice accerti la manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustifico motivo oggettivo(cioè economico). In tutti gli altri casi non trova più applicazione la reintegrazione nel posto di lavoro(attualmente prevista dalla normativa vigente nelle imprese sopra i 15 dipendenti) e il giudice riconosce un indennità fissata tra un minimo di 12 e un massimo di 24 mensilità dell ultima retribuzione globale. In tale caso il giudice, ai fini della determinazione dell indennità tra il minimo e il massimo previsti, tiene conto anche delle iniziative assunte dal lavoratore per la ricerca di una nuova occupazione. Disciplinare: nel caso di licenziamento per mancanza di giusta causa o di giustificato motivo soggettivo, rispetto alla disciplina vigente, che prevede in ogni caso l obbligo di reintegrazione del lavoratore nelle imprese oltre i 15 dipendenti, si introduce un doppio servizio sanzionatorio. Se il fatto non sussiste, o è riconducibile a condotte punibili con una sanzione minore sulla base delle previsioni dei contratti collettivi e dei codici disciplinari, il giudice dispone il reintegro del lavoratore e riconosce un indennità risarcitoria pari a un massimo di 12 mensilità. In tutti gli altri casi, scatta solo il pagamento di un indennità tra 12 e 24 mensilità (in relazione all anzianità del lavoratore e tenuto conto del numero degli occupati, delle dimensioni dell attività). Udienza preliminare in 40 giorni Per le controversie sull impugnazione dei licenziamenti previsti dal nuovo articolo 18 viene introdotto dalla riforma un rito snello. Il procedimento si svolge in due fasi: una prima necessaria, volta ad assicurare una tutela urgente del lavoratore; una seconda che prende avvio con l opposizione tramite ricorso avverso la decisione di accoglimento o rigetto. La fase della tutela urgente, si apre con il ricorso al Tribunale del Lavoro, con il quale il lavoratore può opporsi alla decisione del datore di lavoro. In questo caso il giudice è tenuto a fissare l udienza preliminare entro 40 giorni dal deposito del ricorso(ora il termine è di 60 giorni). Ammortizzatori sociali La Riforma Fornero interviene anche sugli ammortizzatori sociali, puntando ad avvicinare sia pur timidissimamente l Italia al sistema di flexecurity vigente in Danimarca, dove è tutelato in via diretta il lavoratore, e non il posto di lavoro. Nel 2013(se non ci saranno ulteriori slittamenti)arriverà l Aspi, la nuova Assicurazione sociale per l impiego, che sostituirà a regime, nel 2017, indennità di mobilità e quella di disoccupazione. Ne potranno usufruire oltre ai lavoratori dipendenti anche gli apprendisti e gli artisti; e sarà possibile trasformare l Aspi in liquidazione per poter avviare un impresa. Per chi non è tutelato dall Aspi, ci sarà la mini-aspi. Mentre se il lavoratore rifiuta un impiego con una retribuzione superiore almeno del 20% rispetto all indennità che percepisce perderà il sussidio. La cassa integrazione ordinaria non subirà modifiche, mentre quella straordinaria (Cigs), sarà interessata da un doppio intervento. Da un lato, questo ammortizzatore viene portato a regime in alcuni settori già interessati, come le imprese commerciali e di viaggio con più di 50 dipendenti e le imprese del trasporto aereo. La seconda modifica consiste invece nella soppressione della Cigs, a partire dal primo gennaio 2016, nei casi di fallimento dell impresa, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria, omologazione del concordato preventivo con cessione dei beni e nelle ipotesi di aziende sottoposte a sequestro o confisca. Una tantum co.co.co Si rafforza, a decorrere dal 2013, l attuale una tantum per i collaboratori in regime di monocomittenza, iscritti in via esclusiva alla gestione pensionistica Inps separata e non titolari anche di reddito di lavoro autonomo, in quanto esclusi dall ambito di applicazione della nuova Aspi. Per accedere al sussidio bisognerà, tra l altro, aver conseguito l anno precedente un reddito lordo complessivo soggetto a imposizione fiscale non superiore al limite di 20 mila euro; aver avuto un periodo di disoccupazione ininterrotta di almeno due mesi nell anno precedente. ASPI L assicurazione sociale per l impiego dal primo gennaio 2013 sostituirà, le attuali indennità di mobilità e di disoccupazione, ma entrerà a regime nel Per questa nuova forma degli ammortizzatori sociali è previsto un regime transitorio che consentirà fino al 2016 trattamenti in deroga alla nuova disciplina. L Aspi riguarderà tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, compresi apprendisti e soci di cooperative. L Aspi sarà finanziato mediante un contributo aggiuntivo dell 1,4% a carico dei lavoratori con contratti di lavoro a tempo determinato(che si aggiunge a quello dell 1,3%già utilizzato finanziare l attuale sussidio di disoccupazione). 3

4 Fondi di solidarietà bilaterali Obbligo di istituzione di appositi fondi di solidarietà bilaterali per i settori non coperti dalla normativa in materia di integrazione salariale, nelle aziende con più di 15 dipendenti. L obiettivo è assicurare ai lavoratori interessati una tutela nei casi di riduzione o sospensione dell attività lavorativa. Prevista l istituzione di un fondo di solidarietà residuale, per i settori in cui non siano stati attivati i fondi di solidarietà bilaterali. Entrambi i fondi hanno obbligo di bilancio in pareggio e non possono erogare prestazione di carenza di disponibilità finanziaria. Aliquota contributiva al 33% nel 2018 La Riforma Fornero prevede un incremento dell aliquota contributiva pensionistica per gli iscritti alla gestione separata Inps e della corrispondente aliquota, per il computo delle prestazioni pensionistiche. Si prevede un incremento progressivo delle due aliquote a decorrere dal 2013 fino al conseguimento di aliquote pari al 33% e al 24% per i casi in cui il soggetto sia iscritto ad altra forma pensionistica obbligatoria o sia già titolare di un trattamento pensionistico a regime dal Altre novità: Ulteriori novità interessano i tirocini e il monitoraggio, oltre alle dimissioni in bianco. In riferimento al primo punto, sarà stipulato tra Esecutivo e Regioni un accordo per la definizione di linee-guida condivise in materia di tirocini formativi e di orientamento. Per i tirocini è stata esclusa l ipotesi della delega legislativa, ma il ruolo delle regioni è stato rafforzato. Previste altresì azioni di prevenzione e contrasto all uso distorto dell istituto. Per quanto riguarda il monitoraggio, non è la prima volta che in una norma articolata si prevedano misure dettagliate per il monitoraggio sulla sua attuazione. Il Ddl fissa le norme per questa cabina di regia cui parteciperanno tecnici del dicastero del Lavoro, dell Istat e dell Inps a cui concorreranno esponenti delle parti sociali. In ultimo, le dimissioni in bianco investono l efficacia delle dimissioni della lavoratrice o del lavoratore e della risoluzione consensuale del rapporto, che è condizionata alla convalida secondo modalità che dovranno essere individuate con decreto Ministeriale del Welfare. Il datore di lavoro che abusi del foglio firmato in bianco dalla lavoratrice al fine di simularne le dimissioni o la risoluzione consensuale del rapporto sarà sanzionato con la pena pecuniaria da 5mila a 30mila euro. Previsti concedi di paternità obbligatori. Le correzioni richieste Proposte modificative presentate dal Pdl, mentre il Pd ritiene fondamentale la soluzione attinente agli esodati: Per il Pd e il Pdl le correzioni devono essere tempestive, dovranno essere affrontate immediatamente anche con un decreto specifico con il primo provvedimento utile. Possibile strumento il Decreto sviluppo, che dopo la stesura in Gazzetta Ufficiale è stato assegnato in Commissione Attività Produttive della camera per la conversione in legge. Per gli esodati invece la strada può essere il Ddl Damiano in esame in commissione Lavoro alla Camera. Meno vincoli sulla flessibilità in entrata. Il Pdl chiede il rafforzamento delle norme sulla detassazione dei premi di produttività, di accorciare il termine intercorrente tra un contratto a termine e un altro (innalzato dal Ddl a 60 e 90 gg.) nei settori dei lavori stagionale e turistico. Si sottolinea la necessità di criteri più adeguati per individuarne le partite Iva virtuose. Altra richiesta riguarda i call center: le aziende, minacciano licenziamenti perché in base alla riforma rischiano di dover assumere 30mila persone. Per il Pd cruciale la soluzione del problema esodati che rischiano di restare senza stipendio e senza pensione. A causa della crisi economica va inoltre posticipato di un anno, al 2014, l avvio del nuovo sistema di ammortizzatori dell Aspi previsto dal Ddl per il Il Pd, inoltre, propone di migliorare la mini Aspi. Per quanto riguarda le Partite Iva autentiche non bisogna procedere all innalzamento dei contributi previdenziali al 33%. Sindacati insoddisfatti: aspettiamo le modifiche Il fronte sindacale è compatto nell esprimere un giudizio negativo sul Ddl di riforma del mercato del lavoro, considerato come una occasione perduta. Per la Cgil la partita non è chiusa : il sindacato guidato dalla Camusso ha organizzato mobilizzazioni in tutta Italia, la Fiom in una sessantina di aziende. Per l esponente Cgil il Ddl è dannoso e preoccupante, perché aumenterà i contenziosi e le 4

5 incertezze, gli unici beneficiari saranno i consulenti del lavoro. Le annunciate correzioni all articolato preoccupano il leader della Cisl, Bonanni: solo sul tema degli CONTINUA ammortizzatori sociali bisognerebbe allungare i tempi per utilizzare il nuovo ammortizzatore dell Aspi, per non creare difficoltà ai lavoratori. Per Bonanni le misure del Ddl non avranno impatto sull occupazione. Per la Cisl non mancano aspetti positivi segnalati dal Segretario Generale aggiunto Santini, come l Apprendistato come contratto dominante per l accesso all occupazione e il contrasto degli abusi nella flessibilità. Del tutto negativo il giudizio della Uil: ci saremmo aspettati una sfida sul piano della crescita e della produttività bilanciata da maggiori tutele per i lavoratori più deboli del sistema produttivo italiano afferma Loy. Secondo l esponente sindacale il sistema sociale fondato sia su nuove regole pensionistiche sia su una fase di grande difficoltà economica non ha rispettato ciò che era opportuno fare. Per l Ugl, Centrella definisce il dispositivo legislativo in oggetto come inutile e dannoso, l auspicio che egli formula è che il sacrificio imposto ai lavoratori del presente o del futuro sia funzionale almeno a salvare l Europa da un tracollo. Per Nigi, della Confsal la riforma è confusa, non incisiva e forse inutile la complessità della struttura e la scarsa chiarezza della normativa, potrebbero provocare un ampia contrapposizione. Redazione a cura di: ENTE IAL CISL MOLISE info@ialmolise.it Sede Campobasso: Via G. Leopardi 163, Campobasso (CB) Tel Fax Sede Isernia: Via Sant'Ippolito 5/A, Isernia (IS) Tel Fax

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