Anno IV - Numero Sabato 11 luglio 2015 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40

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1 Anno IV - Numero Sabato 11 luglio 2015 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Televisione Un altra Direzione per mamma Rai a pag. 3 Attualità Roma, che crisi Anche nello sport Colosimo a pag. 4 Esteri Grecia: ennesimo giorno della verità Di Giorgi a pag. 5 LA MAGGIORANZA REGIONALE PUNTA A SOVVERTIRE LA LEGGE DEL UN OPPOSIZIONE COMPATTA NON FARÀ PASSARE UN DISEGNO FOLLE di Francesco Storace La sinistra odia la famiglia, e lo dimostra ogni giorno che passa. E la Regione Lazio non vuole sfigurare nella corsa folle a distruggere l unica istituzione sociale in cui conta la persona. Abbiamo atteso 24 ore, rispetto all ultima seduta consiliare, per attendere una parola di Nicola Zingaretti a prendere le distanze dalla sua pazzesca maggioranza. Giovedì, mentre si approvava una riforma fiscale che diminuisce di un pezzetto l entità degli aumenti Irpef per i cittadini del Lazio (in misura pari a mezzo euro al giorno a cittadino, manco un caffè), il centrodestra, unitamente al gruppo Cinque stelle, presentava un ordine del giorno di assoluta semplicità, di impegno alla giunta regionale a rifinanziare la legge regionale 32 del dicembre È la legge vigente sulla famiglia, la varò la mia amministrazione, nessuno è riuscito a modificarla nonostante tanti sinistri proclami. Niet dalla sinistra. Ma se si arriva a bocciare un documento di mero indirizzo, vuol dire che bolle in pentola un attacco al cuore dell istituzione familiare. Quelli di genitore 1 e genitore 2; i profeti delle teorie gender; i sostenitori della sovversione del diritto naturale; sono pronti a cancellare una norma civile, incisa nel cuore della Costituzione della Repubblica e dello statuto regionale. Non glielo consentiremo. Quel che è grave è proprio l atteggiamento manifestato nell aula della Pisana. Quando una maggioranza raccoglie un consenso pressoché unanime rispetto ad una rimodulazione fiscale - in positivo, anche se limitata a cifre striminzite per ciascun contribuente - dovrebbe essere soddisfatta. Vincere e non stravincere. Se si straccia anche un ordine del giorno delle opposizioni che indicavano una loro priorità tutta da verificare in futuro, vuol dire che si è pazzi del proprio potere, che non si intende rispettare l altro, che si è schiavi mentali di una propaganda degenerata. Non si coglie la differenza tra diritto all amore, che vale ovviamente per qualunque essere umano, e modello sociale rappresentato dal ODIATI Alla Pisana sinistra ancora una volta contro la famiglia. Nell anno del Giubileo i matrimoni di Marino e il silenzio di Zingaretti matrimonio fra uomo e donna. È stata molto bella la compattezza d aula dell intero centrodestra assieme ai grillini; desolante è stato lo spettacolo di una maggioranza che litigava in aula, con quelli che una volta militavano nella Margherita spettinati, imbambolati, annichiliti dai loro più importanti compagni di partito. Questo è l antipasto, potremmo dire, di quel che offre la politica nei mesi che precedono il Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco. Zingaretti e quell altro, il sindaco pusillanime e incapace di Roma, quel Marino che pensa più ai matrimoni fra appartenenti allo stesso genere che a rendere vivibile la città, corrono a farsi benedire da cardinali e vescovi; ma dimenticano di meritare il plauso che sognano con atteggiamenti assolutamente incoerenti. E il silenzio del governatore di fronte allo schiaffo alla famiglia è eloquente: sono fatti così, guai a fidarsi di loro. Padre, madre e una bella coppia di figli sembrano improvvisamente diventati qualcosa di estraneo a tutti noi: invece sono l affermazione del diritto naturale. Che noi difenderemo. È MORTO OMAR SHARIF, LEGGENDA DEL CINEMA Ciao, dottor Zivago Il mondo del cinema piange Omar Sharif. L attore egiziano è morto all età di 83 anni, stroncato da un attacco di cuore. Malato da tempo di Alzheimer, Sharif era la leggenda araba di Hollywood. La notizia della sua morte ha fatto il giro del mondo. Sharif iniziò la sua carriera di attore nel 1953 con una parte nel film egiziano The Blazing Sun. Ma il successo arriva quasi subito con il suo primo film in inglese: Lawrence d Arabia di David Lean del 1962, che gli frutta una nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista. La pellicola vince sette Premi Oscar. Da lì un successo dietro l altro. Nel 1965, infatti, vince il Golden Globe come miglior attore nei panni del dottor Zivago nell omonimo film, ancora di Lean. Poi gli anni bui, quasi dimenticato, anche se mai del tutto. Torna alla ribalta nel 2003 con Monsieur Ibrahim e i fiori del corano, grazie al quale vince il premio del pubblico per il miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia, dove riceve anche il Leone d oro alla carriera. L anno successivo, invece, il Premio Cèsar, l Oscar francese, per il migliore attore. POCA ECO ALLE PAROLE INTERCETTATE CONTRO LETTA. E A QUELLE SUL FIGLIO DI NAPOLITANO Renzi padre-padrone. Ma a chi interessa? Non è mai stato un mostro di simpatia Enrico Letta, fatto serenamente fuori dal suo successore da Firenze, ma ieri sono bastate poche parole all ex premier per farlo risultare assai meno antipatico. Visto che stavolta ha ragione, da vendere: Le parole di Renzi si commentano da sole ha infatti detto Letta a proposito delle intercettazioni dei colloqui tra lo stesso Renzi e il comandante della Finanza Mario Adinolfi, pubblicate ieri dal Fatto e saltate fuori dall inchiesta Cpl Concordia. Siamo nel gennaio 2014 e al telefono Renzi affermava, con il suo solito modo tracotante e riferito a Letta: Lui non è capace, non è cattivo, non è proprio capace. E quindi però l alternativa è governarlo da fuori, sarebbe perfetto per il Quirinale, l unico problema è che bisogna aspettare agosto del Quell altro non c arriva, capito? Me l ha già detto, riferendosi da ultimo al futuro istituzionale di Giorgio Napolitano. Parole forti, pesanti più di un macigno, che ieri hanno squassato l agone politico già un po appisolato in vista della pausa estiva. Opposizioni scatenate, ma Renzi non ha battuto ciglio, né commento, lui di solito così aduso alle frequentazioni dei social network. A dargli manforte, anche i soliti media, loro sì scatenati, ma nel solito silenzio assordante. Roba che per molto meno esponenti del centrodestra sono stati sbattuti per giorni interne sulle prie pagine e nelle aperure dei tg. E che dire poi del renzino (inteso come fotocopia-ombra del Gran Capo) Dario Nardella? Ora sindaco di Firenze, ma all epoca della telefonata intercettata e pure pubblicata dal giornale di Travaglio vice della città (ovviamente di Renzi): siamo nel febbraio 2014 e a tavola si ritrova ancora con Adinolfi e altri due commensali I carabinieri del Noe, guidati dal colonnello Sergio De Caprio, intercettano il colloquio con una cimice sotto il tavolo. Si parla della nomina a sorpresa del generale Saverio Capolupo, anziché di Adinolfi, al vertice della Finanza da parte del governo Letta. E la staffetta tra questi e Renzi. In questo contesto l attuale numero due della Guardia di Finanza dice che il figlio di Napolitano Giulio oggi a Roma è potente, è tutto. Poi sembra dire che il capo dello Stato sarebbe ricattabile perché l ex capo della polizia Gianni De Gennaro e Letta ce l hanno per le palle, pur sapendo qualche cosa di Giulio. Ma anche per Nardella, come sopra: nessuno, o quasi, s è scomodato per chiedergli conto. O per darne conto. Va a vedere che tengono noi, per le palle. Igor Traboni

2 2 ATTUALITA DALLA FININVEST DI BERLUSCONI SOLO 246 MILA EURO ALLA CIR, CHE AVEVA CHIESTO OLTRE 90 MILIONI DI EURO Lodo Mondadori, pugno di mosche per De Benedetti di Marcello Calvo TUTTO COME PREVISTO AL PROCESSO DI BARI Escort: il Cavaliere non risponde La D Addario: Non voglio vederlo Preferirei avvalermi della facoltà di non rispondere. Così, Silvio Berlusconi, ieri al processo escort in corso a Bari, ha detto al presidente Luigi Forleo e ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale pugliese. Citato come testimone nel processo, il Cav ha poi concesso di farsi fotografare con due donne, una avvocatessa e una cliente. Non si è invece incontrato con Patrizia D'Addario, arrivata poco dopo. Patrizia D'Addario è arrivata nel palazzo di giustizia di Bari proprio mentre Berlusconi se ne andava da un'uscita laterale. "Sono arrivata tardi apposta - ha Il danno è per la Fininvest di Silvio Berlusconi, chiamata a versare alla Cir la somma di 246 mila euro. Ma la beffa è tutta per la famiglia De Benedetti, che chiedeva 32 milioni (più altri 60 per interessi e spese legali) e dovrà accontentarsi delle briciole. Questa, la decisione del tribunale di Milano nella causa bis sull infinita vicenda del Lodo Mondadori. Il danno non patrimoniale, relativo alla corruzione del giudice Vittorio Metta nel corso del Lodo che nel 1991 assegnò alla Fininvest la Mondadori, accertato dal giudice Nadia Dell Arciprete della decima sezione civile ai danni della holding milanese, è quello da lesione del diritto costituzionalmente garantito ad un giudizio reso da un magistrato imparziale. E non anche quello per le ricadute negative sulla immagine o per la lesione dell onore e della reputazione. Oltre che per la presunta caduta del titolo in Borsa. Un contentino. Arrivato dopo la richiesta della Spa avanzata dopo che la Corte di Cassazione, nel condannare definitivamente la Fininvest a versare 494 milioni di euro all editore del gruppo Repubblica-Espresso per danni patrimoniali, aveva demandato a un altro giudice la liquidazione di quelli non patrimoniali. Se la famiglia Berlusconi non gioisce, visto che sarà chiamata a mettere nuovamente mano al portafogli, versando altri soldi nelle casse dell azienda dei De Benedetti, l imprenditore svizzero non può certo esultare. Si tratta infatti di un risarcimento certamente irrisorio rispetto alla cifra spropositata (lo dice la sentenza emessa) richiesta. E non è detto ai giornalisti la D'Addario - perché non volevo incontrarlo. La mia vita è stata rovinata e questo messaggio glielo invierò in una lettera. Avrei così tante cose da dirgli che preferisco non vederlo", ha detto ancora la donna scoppiando in lacrime. "Io ho solo raccontato la verità rispondendo alle domande di magistrati - ha poi aggiunto - e invece mi dipingono come la escort che lo ha inguaiato. Io sono l'unica ad aver subito in tutti questi anni. Non sono una escort e ho sempre detto la verità", ha concluso Patrizia D Addario, senza riuscire a fermare il suo pianto. escluso che a presentare ricorso in appello potrebbero essere entrambe le parti in causa. C è chi proverà ad ottenere uno sconto e chi tornerà probabilmente a battere cassa. Altro che 92 milioni di euro in totale. Ai De Benedetti non resta che recriminare. Si tratta infatti di un altra vittoria. Ma questa volta di Pirro, certamente difficile da digerire. Oltre che da immaginare. LA CONSULTA SICUREZZA CONTRARIA ALLA CANCELLAZIONE O ALLO SPEZZETTAMENTO DEL CORPO Altre voci a difesa della Forestale: non si tocca Per un paese moderno è inaccettabile cancellare e spezzettare il Corpo forestale dello Stato, demansionando e militarizzando donne e uomini che ogni giorno contrastano i reati ambientali e le ecomafie, chiudendo presidi e avamposti di legalità sul territorio nazionale. E' quanto si legge in una nota della Consulta Sicurezza, la maggiore organizzazione di rappresentanza del personale in divisa dei comparti sicurezza e soccorso pubblico, composta da Sap (Polizia di Stato), Sappe (Polizia Penitenziaria), Sapaf (Corpo Forestale dello Stato) e Conapo (Vigili del Fuoco), che poi chiama in causa anche i carabinieri che vorrebbero monopolizzare le funzioni di polizia in materia ambientale. "Gli ultimi emendamenti di maggioranza relativi alla riforma della pubblica amministrazione - dicono i segretari generali dei sindacati Gianni Tonelli, Donato Capece, Marco Moroni e Antonio Brizzi - ci allontanano dall'europa dove le Polizie ambientali e agroalimentari sono corpi civili che godono di grande autonomia e prestigio". "Non solo. Si tenta di spacciare tutto questo per 'grande riforma', ma qui di 'grande' ci sono solo le pressioni e le azioni di lobbies esercitate dalle burocrazie e dai poteri forti che albergano anche ai vertici delle forze di polizia, soprattutto per quel che riguarda quelle ad ordinamento militare. Per la Polizia ambientale e agroalimentare l'unico futuro accettabile è un accorpamento col Dipartimento della pubblica sicurezza attraverso l'istituzione di una autonoma Direzione centrale, lasciando ai Vigili del Fuoco i compiti di concorso nella lotta contro gli incendi boschivi. Altre vie sono impercorribili e antistoriche", concludono i sindacati. Insomma, continuano a levarsi sempre più numerose le voci a difesa e sostegno della Forestale, un Corpo che peraltro un po come succede per i Vigili dl fuoco è nel cuore della gente, anche per il suo operare in silenzio, spesso lontano dai riflettori. L unica voce che continua inspiegabilmente a tacere è quella del ministro Martina, a quanto pare più impegnato in una serie di passerelle all Expo milanese o a fare politica partitica, nel tentativo di avere una sempre maggiore visibilità all interno del suo partito democratico. LA PROCURA DI TRANI HA APERTO UN INCHIESTA, NEL MIRINO PEZZI DA NOVANTA DI GRANDI AZIENDE ITALIANE Complotto internazionale ai danni dell Eni e di Descalzi del complotto internazionale ai L ipotesi danni dell Eni e, in particolar modo, del suo amministratore delegato Enrico Descalzi, inizia a farsi largo pure all interno della Procura di Trani. L indiscrezione che si rincorre da giorni a Bruxelles, ha trovato conferme in Puglia. Dove i magistrati hanno aperto un fascicolo e starebbero verificando la possibile esistenza di una macchinazione, che supera i confini nazionali, per destabilizzare il colosso energetico e danneggiare contemporaneamente la politica di sviluppo avviata, anche in diversi paesi esteri. L ipotesi investigativa è che soggetti collegati alla finanza internazionale e, inoltre, a grandi aziende italiane, abbiano in qualche modo teleguidato interventi e posizioni all interno del Consiglio d Amministrazione di Eni Spa al fine di indebolire il ruolo dell ad veicolando notizie false e tendenziose. I magistrati di Trani hanno fatto acquisire, all interno di tutti gli uffici del colosso energetico, tutti gli atti ed i verbali del Cda e degli organismi di controllo della società. Secondo quanto riportano le indiscrezioni, l attenzione dei pm sembra rivolta ad esaminare i contenuti e gli interventi del consigliere Luigi Zingales. Veri e propri pezzi da novanta di grandi aziende italiane, collegate al settore delle telecomunicazioni, sono citati negli atti di indagini. Un inchiesta scottante, per il momento top secret. Che potrebbe coinvolgere molti eccellenti. Marco Zappa Via Giovanni Paisiello n Roma Tel Fax redazione@ilgiornaleditalia.org Direttore responsabile Francesco Storace Amministratore Roberto Buonasorte Capo Redattore Igor Traboni Progetto grafico Raffaele Di Cintio Società editrice Amici del Giornale d Italia Sito web Per la pubblicità Responsabile Marketing Daniele Belli tel mail: daniele.belli@hotmail.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n 286 del

3 3 ATTUALITA I SINDACATI DENUNCIANO UN COLPO DI MANO AL TERMINE DEL MANDATO DEL DIRETTORE GENERALE Rai, costi super: arriva un altra Direzione Intanto il canone è salvo, a scapito dei finanziamenti alle emittenti locali già in sofferenza La Rai in crisi, i tagli per risparmiare, le risorse da utilizzare al meglio? Niente di tutto questo, a quanto pare, visto che ieri al termine del mandato del Direttore Generale Rai, è stata presentata alle organizzazioni sindacali la riorganizzazione del Centro di Produzione di Roma, composto da circa 2100 dipendenti, con la costituzione di una ennesima Direzione, aggiungendo pertanto la neonata direzione News alle 50 già esistenti ed incrementando così i centri di costo. Una innovazione che non segue affatto il progetto di riforma delle direzioni e che sposta 480 lavoratori sotto la responsabilità di un nuovo Direttore. La secca denuncia arriva da una nota congiunta di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind Confsal. Le sigle vanno giù duro: Eppure fu lo stesso DG a riconoscere che tra i problemi strutturali della Rai vi era proprio l eccessivo numero di Direzioni e centri di costo, che generava disservizi e aumento delle spese. Da parte sindacale arriva quindi, come già in passato, la richiesta per la discussione del complesso tema della riforma delle testate nella sua interezza rinviando pertanto questa riorganizzazione parziale e incomprensibile. Ci chiediamo perché il Direttore Generale, in uscita salvo proroghe, dovrebbe avallare un operazione che segna un peggioramento dei conti e un irrigidimento dell organizzazione del lavoro? Questo, a nostro parere, non fa altro che creare nuovi ruoli apicali e aumento dei costi industriali. Condizioni inaccettabili, da denunciare e contrastare con determinazione, conclude la nota sindacale. Intanto la Rai, a quanto pare, mette in salvo il canone, mentre a subire un ulteriore stretta sarà il finanziamento alle emittenti locali. Questo L INDISCREZIONE - TV DI STATO SENZA CONFINI E la sede regionale della Sardegna può finire con Abruzzo e Sicilia Chissà cosa hanno in comune Sassari con Teramo, Oristano con Chieti. Oppure Pescara con Enna. Eppure tra le regioni di queste città ovvero Sardegna, Sicilia e Abruzzo potrebbe nascere una sede Rai così accorpata. Anche con buona pace delle distanze geografiche, che tra Sardegna e Sicilia mettono di mezzo soltanto il mare, certo, ma poi con l Abruzzo altro che mare... Eppure arrivano delle indiscrezioni che riguarderebbero la soppressione della sede Rai regionale della Sardegna e un suo accorpamento con i servizi regionali di Abruzzo e Sicilia La denuncia arriva dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale sardo, Pietro Pittalis, annunciando di aver depositato un'interpellanza al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all'assessore perlomeno è quanto viene fuori dopo il prima via libera parlamentare alla riforma nel quale è entrata anche una norma per le tv locali. Il testo licenziato dalla commissione Lavori pubblici del Senato, con il voto sul mandato ai relatori a riferire in aula, contiene infatti una totale riscrittura dell articolo che disciplina la Delega al governo per la disciplina del servizio pubblico e per il finanziamento della emittenza locale''. Questo articolo, il numero 4, prima parlava solo di ''Delega al governo per la disciplina del finanziamento pubblico della Rai". La modifica è arrivata con l'approvazione di un emendamento della senatrice toscana del Pd, Laura Cantini. In pratica, sulle emittenti locali, è stato aggiunto dell''istruzione e dell'informazione Claudia Firino, affinché riferiscano quali misure la Giunta regionale intende adottare "al fine di evitare che la proposta in oggetto venga approvata". E' necessario bloccare questo processo di accentramento irresponsabile che si sta verificando in Sardegna: dopo i Tribunali, i posti di Polizia, le Poste, è il turno dell'informazione, ma così facendo si elimina la voce dei sardi", spiega Antonello Peru, primo firmatario dell''interpellanza, che sulla soppressione della sede Rai sarda non ha dubbi. Il problema per Peru è anche quello della mancata firma della convenzione tra Rai e Regione Sardegna per la programmazione dedicata alla valorizzazione della lingua e della cultura sarda, il cui rinnovo è in fase di contrattazione. un comma che delega il governo a definire "le modalità di finanziamento pubblico dell'emittenza locale, anche tenuto conto dei principi del decreto legislativo n.177", ossia il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, "al fine di riconoscere e qualificare la funzione di pubblico interesse svolta a di garantire adeguata certezza di risorse". INFORMAZIONE - DIFFICOLTÀ ANCHE ALL ANSA DOPO L ANNUNCIO DI 65 ESUBERI Corriere e Gazzetta sciopero contro i tagli Il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport, i quotidiani editi dal gruppo RCS, ieri non sono usciti a causa dello sciopero del personale poligrafico. Si tratta di una protesta, cui potrebbero segurine altre e anche da parte dei giornalisti. Questi ultimi sono infatti interessati da un piano di pensionamenti e prepensionamenti (47 persone in totale) al Corriere della Sera e all applicazione dei contratti di solidarietà (3 giorni al mese) alla Gazzetta dello Sport. Per quanto riguarda invece i poligrafici, che l altro ieri si sono per l appunto fermati impendendo l uscita di ieri dei due quotidiani, il rischio concreto è quello che si arrivi alla messa in mobilità addirittura per 260 dipendenti (in questo numero bisogna comprendere anche i grafici e i poligrafici di Rcs Libri, il ramo editoriale ora in fase di cessione a Mondadori). La soluzione, come scrive il quotidiano Mf, non è semplice, perché il tavolo della trattativa avviato a inizio di questa settimana di fatto si è spaccato. L azienda punta a risparmiare il 23-24% dei 100 milioni di costo del lavoro complessivo dell area grafici e poligrafici intervenendo drasticamente sulla struttura, ricorrendo ai contratti di solidarietà, mentre le richieste dei sindacati di categoria (peraltro spaccati, con la Cisl che in questa fase va da sola) sono ben altre. I ricavi di Rcs sono in discesa da diversi anni (per via del calo delle copie vendute e soprattutto per la brusca frenata dei ricavi pubblicitari), a fronte di una crescita del digitale che non sta andando come si sperava, anche in presenza di prodotti particolarmente appetibili, come il sito della Gazzetta, giornale che peraltro ora si è lanciato anche nell avventura della televisione. Resta difficile anche la situazione all Ansa, la principale agenzia giornalistica italiana, colpita da un piano aziendale di tagli che questa volta minerebbe alla radice il suo ruolo storico di dorsale dell informazione italiana, come si legge nella lettera-appello agli intellettuali inviata dai giornalisti dell Ansa per tenere viva l attenzione sul piano di tagli annunciato dall editore che prevede 65 esuberi e il ricorso, dal primo luglio, a cassa integrazione o a contratti di solidarietà. Solidarietà e sostegno è stato espressa ai giornalisti dell agenzia da diversi esponenti del mondo politico e dell informazione, a cominciare dal Consiglio nazionale dell Ordine dei Giornalisti che ha definito l Ansa un patrimonio di competenze e correttezza professionale al servizio dell informazione in Italia e nel mondo, e non può essere disperso. L Ansa è uno strumento prezioso, da valorizzare e sul quale investire. PUBBLICATO SUL SITO INTERNET DEL MINISTERO L ULTIMO RAPPORTO SULLA CONDIZIONE STUDENTESCA Università italiana, ritardi sempre più cronici Sul sito internet del Ministeri dell Istruzione e stato pubblicato ieri il rapporto sulla condizione studentesca 2015, elaborato dal CNSU nel corso dell'attuale mandato. Il documento, votato all'unanimità nella scorsa seduta, contiene una serie di analisi e denunce sull'attuale condizione dell'università italiana, sviluppate anche sulla base di un confronto con i sistemi accademici degli altri paesi. Il rapporto è il prodotto di un lungo lavoro di elaborazione e di proposta cui hanno contribuito, tra gli altri, anche i gruppi degli Studenti Indipendenti da Link all Adi - Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani. Nella fase di raccolta dei dati e di analisi, l'attività di documentazione si è avvalsa dell''ausilio dei presidi territoriali delle associazioni e del lavoro nelle apposite commissione del CNSU. Il rapporto dà conto di una prima considerazione di fondo: il sistema accademico italiano presenta criticità che attendono ancora una risposta concreta da parte degli organi di governo, nonostante le ripetute denunce di organismi consultivi e associazioni. L'indagine conferma il cronico stato di sotto-finanziamento dell'università italiana, che si risolve nell'introduzione gravi forme di discriminazione sociale e territoriale: profondi meccanismi sperequativi agiscono orami da tempo in base ai livelli di reddito e all'origine geografica, creando barriere nell'accesso alla formazione e alla ricerca. "Sappiamo di essere in un paese- afferma Alberto Campailla, portavoce di Link-Coordinamento Universitario- che investe molto poco in diritto allo studio e dove non è nuovo il termine idoneo - non beneficiario: colui che, pur avendo i requisiti per accedere al beneficio della borsa, ne resta escluso per carenza di fondi. Dai dati del 2013/14 risulta infatti che la media nazionale della coperture delle borse si attesta al 74,9 % su scala nazionale, evidenziando come il 25% degli idonei non riesce ad accede alla borsa per mancanza di fondi".

4 4 ATTUALITA ANCHE CLAUDIO TOTI, PRESIDENTE DELLA VIRTUS BASKET, STA PENSANDO DI GETTARE LA SPUGNA Così, per sport. Ma non a Roma Dalla Pallamano alla Pallanuoto, sofferenze e problemi pure in altre discipline, sponda Lazio - I perché di una crisi di Federico Colosimo Da Roma Capitale a Roma fallimentare. L indifferenza delle istituzioni, la gravissima crisi economica, l inaffidabilità di alcuni sponsor, il menefreghismo di altri e scelte piuttosto dubbie da parte di quella che viene definita come giustizia (e a volte non rappresenta altro che una grande ingiustizia), stanno facendo sprofondare lo sport romano nel baratro. Il fatto che Claudio Toti (foto a destra), presidente della Virtus Roma basket, stia pensando di gettare la spugna è la più cruda delle fotografie dello sport nella Capitale. Il patron ha deciso di iscrivere la squadra al prossimo campionato. Ma con la condizionale. Garantendo la fidejussione di euro in segno di rispetto per i tifosi e in omaggio alla gloriosa storia della società. Sottolineando però che senza apporti esterni sarà estremamente difficile continuare. Prendendosi quindi tutti i rischi del caso. La dead line è fissata per mercoledì 15 luglio: o arrivano soccorsi oppure la Virtus Roma potrebbe scomparire. Sono in corso trattative con 2 sponsor importanti per garantire almeno una boccata di ossigeno alla compagine giallorossa che, per partecipare al prossimo campionato di Serie A, dovrà consegnare in Lega un altra fidejussione da 250 mila euro. Solidarietà e sostegno, all indirizzo dell Ingegner Toti e della Virtus Roma, sono stati espressi dalla Società Sportiva Lazio attraverso le parole del presidente generale Antonio Buccioni, che ha lanciato un allarme pure per la Pallamano biancoceleste. Oltre che per la sezione Nuoto. E ha spiegato come l incerta partecipazione della Virtus Roma al prossimo campionato rappresenterebbe l ennesima, dolorosa ferita da infliggere al patrimonio sportivo, culturale e di affetto della nostra città. Che già negli anni scorsi, a seguito di vicissitudini economiche, si è vista privata di gloriosi Sodalizi appartenenti a discipline di significativa valenza come calcio, rugby, baseball, pallavolo, baseball e softball (Atletico Roma, Rugby Roma, Piaggio Volley, Urbe Roma Baseball e Softball). Ma non solo. Buccioni ha voluto porre l accento pure su altre vicende delicatissime che rischiano di mietere altre vittime eccellenti dello sport romano. Come la S.S. Lazio Pallamano, alla ricerca di una nuova governance e di un investimento complessivo per la nuova stagione agonistica inferiore alla risibile cifra di centomila euro. E la Lazio Nuoto, che seppur naviga in acque difficili, sta cercando di compiere i massimi sforzi possibili per preparare al meglio l annata sportiva che comincerà alla fine di agosto. Attraverso investimenti mirati che caratterizzeranno importanti sacrifici. A partire dalla sezione Pallanuoto, che sta costruendo una squadra eccellente per il prossimo (ed ennesimo) campionato di Serie A1, con lo spettro di dovere lasciare il (meraviglioso, ndr) polo sportivo del Salaria Sport Village. Nel quale confluiscono migliaia di atleti e giovani speranze di nuoto, pallanuoto, sincronizzato e salvamento. Per una scelta insensata almeno secondo le indiscrezioni raccolte dal Giornale d Italia che vedrebbero i custodi giudiziari (incaricati dal Tribunale di Roma per garantire l ordinario svolgimento delle attività nonostante le inchieste penali ancora in corso, che non riguardano certamente il sodalizio biancoceleste) voler chiudere l intera attività. Mettendo in difficoltà per usare un eufemismo decine e decine di addetti ai lavori che rischiano seriamente di perdere il posto. Perché preferiti, mormorano le malelingue, probabilmente a un centro commerciale da costruire all interno dell area adiacente all impianto. Voci, per il momento. Tant è, che non dovrebbero nemmeno esistere. A rimetterci, ancora una volta, lo sport. La crisi ha spento la carica dell imprenditoria romana, invero egoista, poco coraggiosa e disposta a spendere solo e in cambio di favori politici. Con le istituzioni che assistono impassibili alla distruzione di società modello. SI ALLONTANA LA CANONIZZAZIONE DELL'ARCIVESCOVO DI ZAGABRIA, MARTIRE DEL COMUNISMO TITINO San Alojzije Stepinac? La Serbia dice no Dopo il regalo ricevuto dal presidente boliviano Evo Morales, ovvero un crocifisso con falce e martello (non proprio il massimo, visto i martiri della fede che il comunismo ha seminato in giro per il mondo) il viaggio di Bergoglio Il cardinale Alojzije Stepinac, arcivescovo di Zagabria dal 1937 al 1960, si è sempre battuto per una Croazia in cui il cattolicesimo era parte integrante dell'identità nazionale. Si pronunciò a favore dell'indipendenza del suo Paese (proclamata nel 1941) e venne per questo accusato di connivenza con gli ustascia, vicini alla Germania nazionalsocialista. Nei confronti dei quali però, come dimostrato da numerosi fonti storiche, Stepinac mantenne sempre una lucidissima capacità di giudizio critico: dichiarò infatti più volte che solo se si fosse rispettata la legge di Dio la Croazia e il suo popolo sarebbero stati benedetti. Sulla base di questo principio, si oppose con decisione alla politica razziale del governo croato, al quale indirizzò numerose lettere di protesta per le violenze commesse nei confronti delle minoranze, a qualsiasi popolo o etnia appartenessero. Quando salì al potere il regime comunista di Tito, si scatenò la nota ondata di violenza repressiva (di cui furono vittime, tra l'altro, anche centinaia di sacerdoti). E Stepinac venne arrestato una prima volta nel maggio Rilasciato dopo circa due settimane, il giorno dopo la sua liberazione ricorda la Bussola quotidiana - fu convocato da Tito, il quale gli offrì la guida di una cosiddetta 'Chiesa cattolica popolare', separata da Roma, con la promessa di una posizione di onore nel nuovo Stato jugoslavo a guida comunista. Stepinac rifiutò, firmando in questo modo la sua condanna. Egli fu quindi di nuovo arrestato, sottoposto a un processo-farsa di stampo stalinista, e condannato a sedici anni di reclusione in regime di carcere duro. Dopo cinque anni di prigionia, sottoposto a continui maltrattamenti, umiliazioni e a diversi tentativi di avvelenamento, fu assegnato al confino nella parrocchia natia di Krašić, non lontano da Zagabria, dove fu tenuto prigioniero fino al 1960, quando morì per le conseguenze dell avvelenamento subito in carcere. Beatificato da Giovani Paolo II nel 1998, la speranza dei cattolici croati era che Alojzije Stepinac divenisse finalmente santo. Speranza che si è purtroppo notevolmente affievolita a causa in America del Sud si arricchisce di un altra curiosità: il Papa è stato infatti immortalato mentre esce un po trafelato da Burger King, nella città di Santa Cruz, sempre in Bolivia. In questo caso, però, il mistero è stato subito svelato: il Pontefice del veto posto dal presidente serbo Nikolic, secondo il quale la canonizzazione di Stepinac distruggerebbe tutto ciò che di buono è stato fatto finora per migliorare i rapporti tra la Croazia e la Serbia. Un messaggio chiarissimo dunque: nessuna canonizzazione senza il consenso serbo. Per tentare di mitigare almeno in parte tale posizione ed evitare le possibili tensioni che l'insistere avrebbe portato, il cardinale Kurt Koch (presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'unità dei Cristiani) ha proposto la formazione di un gruppo di esperti della Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa serba si legge in un comunicato ufficiale - la quale indagherà su tutte le circostanze storiche, e cercherà, attraverso il dialogo, di creare un'atmosfera di collaborazione e di comprensione. La Santa Sede ha dunque recepito il niet serbo, preferendo almeno per il momento sacrificare la canonizzazione per non compromettere il dialogo con gli ortodossi. Questa decisione commenta la Bussola quotidiana - presa nella speranza, in verità piuttosto labile, che col tempo i malumori UN ALTRA CURIOSITÀ DAL VIAGGIO IN AMERICA DEL SUD Bergoglio nel Burger King, ma soltanto per cambiarsi non era lì per un panino, quanto piuttosto per indossare i paramenti sacri e celebrare da lì a poco la Messa nella piazza centrale. dei serbi si stemperino, crea un pericoloso precedente per altre cause di beatificazione e canonizzazione che si riferiscono all ultimo secolo di storia del popolo croato e soprattutto ai cinquant anni di dittatura comunista. Nei confronti della quale il beato Stepinac non si piegò mai. Cristina Di Giorgi L edificio del Burger King, è stato spiegato dal cerimoniale, è il più vicino alla piazza e dunque è stato usato anche dai vescovi e sacerdoti concelebranti, sempre per cambiarsi d abito. Durante la presenza del Papa, si è affrettato a far sapere il titolare del Burger King, la vendita dei panini è stata comunque sospesa. Già che c era, poteva anche togliere le insegne pubblicitarie, giusto per non mischiare sacro, profano e ketchup.

5 5 ESTERI GRECIA: FINE SETTIMANA DECISIVO, OGGI L ENNESIMO VERTICE POSITIVE LE PRIME REAZIONI Il nuovo piano di Tsipras per restare nell Eurozona La manovra, da dodici miliardi di euro, prevede tagli, riforme e aumento delle tasse di Cristina Di Giorgi SITUAZIONE DIFFICILE NELLE ISOLE DEL DODECANNESO E intanto arrivano altri profughi che scappano dalla crisi siriana Per la prima volta, il numero degli arrivi di immigrati in Grecia supera quello dell'italia. "Il numero di arrivi record nella penisola ellenica è dovuto alla crisi siriana. La situazione nel paese non sta migliorando e le persone stanno continuando a scappare - speiga Flavio Di Giacomo, portavoce dell'oim - La situazione della Grecia è particolarmente delicata, in quanto l'alto numero di arrivi sta mettendo sotto forte pressione un paese giá alle prese con una delle peggiori crisi economiche della storia moderna. L'accoglienza è difficile". Secondo i dati della Guardia Costiera greca, i migranti che hanno solcato il Mar Egeo nei primi 6 mesi del 2015 sono stati circa 69 mila. Nel corso del mese appena conclusosi, si stima che siano arrivate circa 900 persone al giorno. In sette giorni, dal 1 al 8 luglio 2015, i migranti che hanno attraversato l'egeo sono stati I principali paesi d'origine sono Siria e Afghanistan. "I rifugiati arrivano nelle isole del Dodecanneso, a Lesbos, Samos e KOs, in particolare - spiega Di Giacomo - si spostano su piccoli gommoni gonfiabili e in gruppi ristretti. Alcune volte non vengono neanche soccorsi, sbarcano direttamente sulla costa. La rotta, rispetto a quella nel Canale di Sicilia, è infatti piú breve e anche piú sicura. In parte l'aumento del flusso verso la Grecia è dovuto a questo, dall'altro al peggioramento della situazione in Siria da cui si contiinua a scappare. Va detto anche che lo scorso anno diversi siriani si sono trovati bloccati all'interno di cargo fantasma si dirigevano verso la Sicilia, e forse anche per questo hanno deciso di cambiare rotta". Archiviato il voto referendario, il governo di Tsipras ha presentato la sua proposta all'eurogruppo. Una manovra da 12 miliardi (a fronte degli otto della precedente) che si articola in diverse misure che l'esecutivo ellenico si impegna ad attuare in cambio degli aiuti europei. Entrando nel dettaglio, tra i punti annunciati vi sono: riforma delle pensioni (con l'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni e l'addio progressivo ma definitivo ai vitalizi baby ), rinuncia allo sconto dell'iva per le isole turistiche (che perderebbero il beneficio entro il 2016) e aumento delle aliquote per ristoranti, catering e alberghi; l'aumento delle tasse sui beni di lusso e sulle imprese (dal 26% al 28%); lotta all'evasione fiscale. E ancora: tagli alla difesa (pari a 300 milioni entro il 2016) ma anche ai contributi di solidarietà per i pensionati (entro il 2019). Un piano questo attorno al quale Tsipras sta già cercando il consenso del Parlamento greco e che è stato presentato all'eurogruppo (convocato per oggi) per le opportune valutazioni e per l'eventuale approvazione. Che dovrebbe comportare, come contropartita, la concessione alla Grecia di un nuovo prestito triennale di oltre 53 miliardi di euro. Una somma questa che dovrebbe coprire le esigenze finanziarie elleniche fino al 2018 e che dovrebbe almeno servire a garantire la restituzione delle somme prestate a Fmi e Bce. I pareri espressi dai leader europei in seguito al primo esame della proposta di Atene sembrano abbastanza positivi. Secondo il Presidente francese, il programma consegnato da Atene ai suoi creditori mostra la determinazione della Grecia a restare nella zona euro. Le proposte sono serie e credibili ha detto Hollande. Che ha poi concluso auspicando che le discussioni riprendano con la volontà di concludere. Positivo anche il commento del presidente dell'eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, secondo cui il piano è esauriente, ma va comunque valutato sulla base della sua reale fattibilità. Ora, insieme alla Commissione, alla Bce e al Fmi ha aggiunto si faranno i calcoli e si vedrà se i conti tornano. Per quanto riguarda l'italia, Renzi ha auspicato che si riesca a concludere l'accordo anche nella giornata di sabato, durante la riunione dei ministri dell'economia, senza bisogno quindi del vertice di domenica (con i rappresentanti di Paesi coinvolti ma non facenti parte dell'eurozona). Non è però d'accordo con lui il portavoce del governo tedesco Seibert, che ha ribadito che anche con l'eventuale ok dell'europa, la riunione aperta è comunque ragionevole e necessaria. E sembra che anche le Borse approvino: nella seduta di ieri sono infatti risultati tutti in crescita i dati delle principali piazze europee. Non resta dunque che attendere gli esiti di questo difficilissimo finesettimana di tensione, che prevede oggi pomeriggio il vertice dell'eurogruppo e domenica prima un Eurosummit e poi la riunione del Consiglio europeo dei 28 Stati dell'unione. FA TAPPA IN POLONIA IL NOSTRO VIAGGIO NELLE DESTRE DEL VECCHIO CONTINENTE Meno Stato nell economia e un Europa giusta Le recenti elezioni presidenziali, con la vittoria sorprendente e inaspettata di Duda, hanno posizionato la Polonia sotto la lente d ingrandimento. Una lente, quella utilizzata per analizzare la situazione politica polacca, che si è soffermata proprio sul vincitore, non a caso membro del Partito Diritto e Giustizia (Pis). Noto per essere di destra, il partito è fondato nel 2001 dai fratelli Kaczyński, entrambi figure politiche di rilievo che hanno ricoperto cariche importanti. Alle elezioni politiche del 2001, Diritto e Giustizia ottiene il 9,5% dei voti e 44 seggi su 460 apparendo sul palcoscenico nazionale. Nel 2005, al termine delle elezioni nazionali, il Pis ottiene una percentuale sorprendente (27%) e si aggiudica 155 seggi su 460 alla camera bassa (Sejm) e 49 su 100 al Senato. Il partito scala la classifica e si posiziona al primo posto. Una coalizione con il partito liberale Piattaforma Civica (Po) sembra plausibile ma, a seguito dell intensa campagna elettorale per le presidenziali, che hanno visto uscire vincitore Lech Kaczyński a scapito di Donald Tusk (candidato del Po), i negoziati cessano. Il partito Diritto e Giustizia forma una coalizione con i populisti dell Autodifesa della Repubblica Polacca e con la Lega delle Famiglie Polacche guidato da Jaroslaw Kaczyński. Tuttavia, a causa di incomprensioni, divergenze ideologiche e polemiche emerse dopo la decisione del PiS di allearsi con partiti le cui idee politiche sono ritenute discutibili, l alleanza crolla e vengono indette nuove elezioni. Nel 2007, nonostante il partito ottenga il 32% dei consensi e 166 seggi su 460 alla camera bassa, non riesce a sconfiggere il Po che ottiene il 41,5% dei voti. Di conseguenza, il Presidente della Repubblica Lech Kaczyński si ritrova a dover trattare con il Primo Ministro Donald Tusk (candidato del Po). Nel 2010 si susseguono numerosi eventi, uno dei quali drammatico. A gennaio, delle frizioni interne al partito convincono alcuni esponenti ad abbandonare la formazione politica e formare un nuovo gruppo nominato Poland Plus. Tre mesi dopo, il presidente polacco Kaczyński rimane vittima di un incidente aereo nel quale perde la vita. Nell estate del medesimo anno, il fratello, Jaroslaw Kaczyński, si candida alle presidenziali e viene sconfitto dall avversario politico Bronislaw Komorowski, candidato del Po. E senza dubbio il periodo storico più difficile e traumatico per Diritto e Giustizia. Contro ogni attesa, il partito riesce a tener colpo e ottiene il 29,9% dei consensi alle elezioni politiche del 2011 rimanendo il secondo partito del paese. Ma vediamo in sintesi alcune delle idee politiche di Diritto e Giustizia. Economia. L intervento dello stato nell economia deve essere minimo. Lo stato deve avere un ruolo solo nelle aziende statali con un importanza strategica per il paese. Il partito chiede la riduzione delle tasse e l introduzione di agevolazioni fiscali e sociali proporzionate al nucleo familiare. La riduzione dell Iva e l opposizione ai tagli al welfare sono dei punti importanti del partito. Crimine e corruzione. Favorevole all inasprimento delle pene e ritiene necessaria l attuazione di misure anti- corruzione aggressive. La sicurezza pubblica deve essere garantita dallo stato. Difesa. Il rafforzamento dell Armata polacca deve essere realizzato attraverso la riduzione della burocrazia, l aumento delle spese militari, e la modernizzazione degli strumenti militari. Politica estera. Il partito non è contrario all integrazione europea, ma essa deve essere realizzata solo su termini e condizioni favorevoli alla Polonia. No all adesione alla moneta unica. Diritto e Giustizia si schiera a favore della Nato e auspica un rafforzamento nella collaborazione con gli Usa. Come detto, il nuovo Presidente della Repubblica della Polonia è il giovane Andrey Duda, membro di Diritto e Giustizia. Nei prossimi mesi si terranno le elezioni politiche per eleggere il nuovo Primo Ministro. Diritto e Giustizia ci sarà e potrà dimostrare che la Polonia è pronta a girare a destra tutto a destra. Claudio Pasquini Peruzzi

6 6 DA ROMA E DAL LAZIO DOPO LA MORTE DEL BAMBINO ALLA STAZIONE METRO DI FURIO CAMILLO, SI ACCENDONO I RIFLETTORI SULLE CRITICITÀ Ascensori, ecco i buchi di Roma Intanto tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati per omicidio colposo di Roberto Cuccioletta La morte di una persona in ascensore non è tollerabile ancor di più se a morire è un bambino. L Italia è il secondo Stato al mondo per numeri di impianti ascensori installati (secondo solamente alla Cina). L ascensore è il mezzo di trasporto più utilizzato al mondo. Nonostante ciò, questo settore merceologico è completamente dimenticato dal legislatore. Il primo buco è su chi fa manutenzione, su chi è autorizzato a fare le manovre di emergenza sugli impianti ascensore. Il D.P.R. 30 aprile 1999, n. 162 dice che a fini della conservazione dell'impianto e del suo normale funzionamento, il proprietario o il suo legale rappresentante sono tenuti ad affidare la manutenzione di tutto il sistema degli ascensori a persona munita di certificato di abilitazione. Il paradosso vuole, però, che la Prefettura ha sospeso la possibilità di sostenere gli esami di abilitazione professionale per poter svolgere l'attività di manutenzione ordinaria di ascensori e montacarichi. A seguito del D.L. 95/2012, infatti, la Commissione per l'abilitazione alla manutenzione ordinaria di ascensori e montacarichi della provincia di Roma non è più operativa, pertanto non è possibile inoltrare istanze per sostenere l'esame di abilitazione. La decisione della Prefettura impedisce, quindi, ai tecnici di acquisire il patentino di abilitazione. Questo significa che i tecnici ascensoristi saranno sempre meno come anche gli addetti che potranno intervenire sugli impianti in funzione. Il secondo buco è relativo alla formazione del personale. Le ditte in tempi di crisi economica operano tagli; la formazione è una delle attività maggiormente penalizzata. Nel 2011 la spesa formativa per dipendente rispetto al 2010 si è ridotta del 39% nelle Regioni, del 60% nelle Province, del 56,7% nei Comuni. Dal 2011 ad oggi le cose non sono migliorate. Senza formazione è inevitabile il calo della sicurezza. Il terzo buco è legato alle gare di appalto. Un intervento manutentivo non può costare meno di almeno 150 euro. Non si capisce come le ditta Tre sono gli indagati per concorso in omicidio colposo per la morte di Marco, il piccolo precipitato l altro ieri nel vano ascensore della metro A Furio Camillo, a Roma. Si tratta di un addetto Atac e due vigilantes. Oltre al dipendente dell azienda, il presunto autore della tragica manovra, le due guardie giurate non avrebbero comunque avuto un ruolo tecnico nell incidente e si sarebbero limitati al controllo della situazione. Fiori, pupazzi, giocattoli e qualche candela accesa. Così si è presentata la stazione metro, riaperta ieri mattina. In molti si sono raccolti in preghiera in silenzio davanti alla fermata. Qualcuno ha anche lasciato un biglietto: Un altro piccolo angelo è volato in cielo. Ciao piccolo Marco, si legge su un messaggio firmato Curva Sud. Le dinamiche e le responsabilità dell incidente sono ancora da chiarire. È disposta l autopsia sul corpo della vittima. Gli inquirenti, inoltre, intendono verificare perché l addetto Atac, pur non essendo abilitato a quel tipo di manovra, abbia deciso di intervenire, considerato che una squadra di soccorso era già stata allertata da un altro impiegato (non indagato). E la guardiola della stazione era in costante contatto con la mamma, attraverso l interfono. Le comunicazioni registrate sono già state acquisite dalla procura. possano aggiudicarsi una gara per importi dell ordine di 20 euro. Non è espressamente una dichiarazione che la manutenzione sarà mai fatta? Il quarto buco è lo stato degli ascensori in esercizio. La progressiva obsolescenza degli impianti sta determinando negli ultimi anni un aumento degli incidenti e degli infortuni sugli ascensori. Le statistiche elaborate dalle aziende del settore indicano il 15% di infortuni è legato all intrappolamento di persone in cabina. In alcuni casi, rari ma purtroppo verificatisi appena ieri, le conseguenze sono fatali. La politica può e deve risolvere i problemi degli elettori con onestà, concretezza e senso dei bisogni reali. Abbiamo bisogno di fatti concreti ed occuparci, ciascuno per le proprie competenze, di ciò di cui ha bisogno la gente. Ci dobbiamo assumere l impegno di chiudere i buchi entro un tempo prefissato, perché in ballo non c è la politica ma la sicurezza dei cittadini. PERQUISITA L ABITAZIONE DI UN CONSIGLIERE COMUNALE E LE SEDI DI DUE SOCIETÀ Choc ad Albano Laziale: posti di lavoro prima del voto Le 40 assunzioni avrebbero poi determinato il ballottaggio a favore della giunta di sinistra Ieri i carabinieri hanno eseguito, tra Roma, ad Albano Laziale e Velletri, alcune perquisizioni con annessi sequestro di documenti nei confronti di un consigliere comunale di maggioranza, della Volsca Ambienti e Servizi spa e della Job Italia spa. Il reato ipotizzato è quello di concorso in corruzione elettorale. Le indagini sono iniziate a ridosso delle ultime elezioni di Albano Laziale, da cui è stato riconfermato il sindaco Nicola Marini (Pd), prendendo le mosse da alcuni esposti pervenuti ai carabinieri. Dagli accertamenti è emerso che alcuni esponenti dell attuale amministrazione, attraverso il coinvolgimento dell agenzia di lavoro interinale Job Italia spa, avrebbero fatto assumere circa 40 persone residenti ad Albano Laziale (le quali figurano direttamente e/o vantano parentele strette con altrettanti candidati nelle liste che sostenevano Marini) presso la Volsca Ambiente e Servizi spa, società partecipata dai comuni di Albano Laziale, Velletri, Lariano ed Anzio, al fine di ottenerne il sostegno per le elezioni comunali. Proprio quei voti che avrebbero fatto la differenza, condizionando l esito del ballottaggio a favore del centrosinistra. Gli inquirenti stanno vagliando le posizioni di altre persone che, a vario titolo, avrebbero favorito le assunzioni, tutte a tempo determinato e di durata limitata al periodo successivo alle votazioni. Ad Albano perquisizioni - una - altrove arresti. Se un Amministrazione è di sinistra è mezzo voto di scambio. In galera, o almeno a casa, chi vince le elezioni così, ha commentato Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra. IL LEADER DE LA DESTRA INVITA L IMPRENDITORE, CHE PIACE A NCD, A SPINGERE CON IL MINISTRO ALFANO Storace: Se è un uomo libero, Marchini può far dimettere Marino Il consigliere comunale replica con sarcasmo. I 5 stelle hanno comici migliori, ribatte l ex governatore Il commissariamento era sicuro. Ora c è chi sostiene che, al massimo, toccherà qualche Municipio. C è poi Marino che, nonostante la sonora bocciatura dei romani ad ogni sondaggio, non intende mollare il Campidoglio. Continua la sua battaglia di paladino della legalità, dimenticando i suoi compagni di viaggio, innocenti fino a una sentenza definitiva, ma coinvolti in Mafia capitale. Allora c è chi avanza le possibili candidature a sindaco di Roma. Tra i papabili figura anche Alfio Marchini, consigliere di opposizione, sconfitto da Marino e imprenditore di sinistra. Che piace anche al centrodestra, tipo al Ncd di cui è leader proprio Angelino Alfano, ministro dell Interno, chiamato a decidere il futuro di Roma dopo la relazione presentata dal prefetto Gabrielli. E così intervenuto Francesco Storace, che ha tirato una frecciatina all imprenditore romano, il quale da qualche settimana ha deciso di disertare l Aula Giulio Cesare. Lo scioglimento di un comune per mafia è un atto politico. Lo vota il Consiglio dei ministri. Alfano è il ministro dell interno. Il prefetto di Roma dice dell Amministrazione comunale tutto il male possibile, ma evita di trarre le conseguenze logiche dalle relazioni che ha ricevuto dalla Commissione che si è occupata di quel che è successo con Mafia Capitale in Campidoglio. Alfio Marchini si vuole candidare a sindaco e per lui si è mosso tutto lo stato maggiore - si dice così - di Ncd di Roma per riuscire nell obiettivo. Da settimane non entra in consiglio comunale, evidentemente lo considera un postaccio non frequentabile, ha scritto il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio su Facebook, ricordando a Marchini che per far dimettere Marino, c è bisogno dello scioglimento dell Assemblea capitolina. O quantomeno di far capire al Sindaco che non c è alternativa alla chiusura per mafia se non si dimette dal posto che occupa con palese incapacità. Una carta per puntare ad ottenere l uscita di scena del sindaco ce l ha Marchini, se telefona ad Alfano, sale al Viminale e pretende che il ministro - che di Ncd è capo - si smuova dal torpore. Deve essere disposto, Marchini, a litigare col capo del partito che dice di volerlo Sindaco. Deve dimostrare autonomia e pretendere serietà, ha aggiunto. Se Alfano sta fermo e difende Marino (che nemmeno Renzi sopporta più), il suo partito resterà senza argomenti contro il sindaco più contestato del pianeta. A Roma non siamo in molti a poter dire di aver dimostrato di essere uomini liberi in politica. Ora tocca ad Alfio Marchini. Lo attendiamo alla prova. Senza pregiudizio, ha concluso. Appello, al quale, Marchini ha risposto immediatamente. Ringrazio Storace per la fiducia e vorrei tranquillizzarlo. Ho appena convocato il Ministro Alfano, il quale mi ha raggiunto precipitosamente e, visto il gran caldo, l ho trovato anche eccessivamente sudato. Pazienza, come sa la classe non è acqua. Per evitare abbracci accaldati, l ho lasciato chiuso in anticamera un ora con aria condizionata anche per fargli capire bene chi fosse il capo. Poi mi è bastato fargli leggere la sua agenzia, guardarlo negli occhi annuendo e magicamente ho sentito uscire dalla sua bocca un chiaro e fermo: Obbedisco!, ha ironizzato Marchini, che ha mandato un messaggio all ex governatore: A quel punto, caro Storace, gli ho offerto un bicchiere d acqua, ho fissato la data delle elezioni e... mi sono svegliato! Temo di averla delusa e, confidando nel suo buon cuore, nel frattempo continuo a battermi per liberare Roma dai successi dell'ex senatore PD. Sono io - ha replicato Storace - a ringraziare Marchini per avermi preso in considerazione. La butta sulla risata da commendatore per non dire al capo di Ncd quel che deve fare per la città. Se questa situazione lo fa sorridere, amen. Come fa Marino. I Cinque Stelle hanno comici decisamente migliori.

7 7 STORIA SCONVOLGENTE LA TEORIA ESPOSTA DALL AUTORE NEL LIBRO L ULTIMO SEGRETO DI MUSSOLINI, EDIZIONI IL CERCHIO Operazione Quercia: il Duce liberato Un patto segreto tra Badoglio e i tedeschi: è la tesi che Vincenzo Di Michele argomenta nel suo volume di Emma Moriconi Ma quante giravolte ha compiuto, Pietro Badoglio? È la prima considerazione che viene in mente al termine della lettura del volume "L'ultimo segreto di Mussolini - Quel patto sottobanco fra Badoglio e i tedeschi", di Vincenzo Di Michele, appena uscito, edito da Il Cerchio. C'è davvero da riflettere. Perché l'episodio della famosissima "Operazione Quercia" viene in queste pagine completamente rivisitato. Di Michele non si limita a teorizzare, ma porta prove e testimoni. Pietro Badoglio, che certamente è uno dei personaggi più inquietanti della storia del Fascismo e non solo, già fino all'8 settembre 1943 ne aveva fatte, di capriole. Questa che racconta Di Michele è l'ennesima, ed è decisamente impensabile. Finché non si legge il libro "L'ultimo segreto di Mussolini". Che poi, che sia un segreto non ci piove. Non certo di Mussolini, però, che probabilmente non ne sapeva proprio niente. Andiamo con ordine. Vincenzo Di Michele ha al suo attivo una serie di pubblicazioni: "La famiglia di fatto", "Io prigioniero in Russia" (in cui riferisce le peripezie di suo padre, che fu appunto prigioniero in Russia: il volume vendette oltre 50mila copie e vinse numerosi premi), "Guidare oggi", "Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso" (in cui già mette in discussione la vicenda di Campo Imperatore per come è stata raccontata sui "giornaloni" e in molti scritti), "Pino Wilson, vero capitano d'altri tempi", "Come sciogliere un matrimonio alla Sacra Rota". Il suo lavoro più recente è questo, "L'ultimo segreto di Mussolini", che prende le mosse da un'altra vicenda familiare. Perché il cugino di suo padre si chiamava Alfonso Nisi, ed era il contadino che fu invitato dal tenente dei carabinieri Alberto Faiola, addetto alla sorveglianza del Duce, a Campo Imperatore proprio nei giorni in cui Mussolini era tenuto prigioniero lassù. Che in quei giorni vi fosse, in quel'albergo, tra gli altri, un ospite che giocava a carte con Mussolini era cosa nota, il destino ha voluto che suo nipote, decenni dopo, diventasse uno scrittore e ne potesse narrare le vicende. Insomma a Di Michele le avventure di quei giorni vengono spiegate da uno zio. Inizialmente lo scrittore non sembra dare molto peso alla cosa, ma poi sono molti Otto Skorzeny con il Duce gli elementi che lo inducono ad approfondire, ed ecco che quelli che sembravano solo indizi producono, cercando e scavando, delle prove. Il libro di Vincenzo Di Michele possiede uno stile piacevole alla lettura, il linguaggio è chiaro e diretto, le vicende vengono riportate nella loro essenza e il contesto è spiegato con una certa efficienza. Il racconto si snoda tra testimonianze già note ed altre tenute in poca considerazione che, invece, sembrano rilevantissime in termini storici. Nel corso di questi settantadue anni che ci separano da quei giorni, non è la prima volta che viene messa in discussione "l'eroica impresa tedesca dell'operazione Quercia", la novità sta nel fatto che Di Michele tira fuori dalle nebbie dell'oblio testimonianze importantissime e le guarda, raggruppandole e dando loro un senso logico, sotto una luce più vivida, certamente rivelatrice. IL RIDIMENSIONAMENTO DELLA FIGURA DI OTTO SKORZENY, UN EPISODIO STORICO DA ANALIZZARE ANCHE ALLA LUCE DI QUESTO LAVORO Approfondimenti su una pagina importante della nostra storia Le ricerche e le testimonianze proposte pongono interessanti quesiti e suscitano riflessioni Il Duce in effetti era un prigioniero, ma non un prigioniero qualsiasi: era l'uomo che aveva governato l'italia per vent'anni e ancora di certo un personaggio di indubbia rilevanza nello scacchiere internazionale. Di Michele racconta di fonti che hanno riferito che Mussolini al Gran Sasso godeva di grande libertà, che egli fosse addirittura in condizioni di scrivere a chi voleva e quando voleva. Questo però necessita di alcune precisazioni: "Mia nonna Rachele - ci dice Edda Negri Mussolini - mi raccontò di alcune lettere che le furono recapitate da Andreotti dopo il 1945 e relative al periodo della prigionia del nonno Benito. Non vi era scritta la località, erano sottoposte a censura, da esse si evinceva che il nonno non sapeva cosa accadeva. Quindi si, di lettere lui certamente ne scriveva (e infatti alla nonna Rachele ne vennero consegnate cinque, ovviamente molto tempo dopo) ma in esse non erano dettagliati né il luogo né la data. Venivano intercettate, censurate". Citando poi il volume di Anita Pensotti "Rachele e Benito, Biografia di Rachele Mussolini", Di Michele riferisce che gli abiti da montagna vennero chiesti a Donna Rachele: "Si, è vero - ci conferma Edda - infatti lei glieli inviò, sapeva solo che servivano abiti pesanti, da montagna. Nessuna notizia sul luogo in cui sarebbe stato condotto il marito". Ma oltre queste vicende ve ne sono altre che mettono pesantemente in dubbio la versione finora accreditata dell'impresa di Skorzeny (la cui figura viene notevolmente ridimensionata da Di Michele). Complicità degli italiani, dunque: una liberazione che assomiglia sempre più ad un rilascio. E dietro le quinte, a tirare i fili, sempre lui, Pietro Badoglio, in una delle sue tante performance da trapezista. Abilissimo a manovrare le vicende a suo favore, il Maresciallo d'italia però in quel frangente se la vide davvero brutta: la paura dei tedeschi era così grande che la sua viltà venne allo scoperto in maniera plateale con l'ultimo atto della sua carriera: la fuga al Sud. Il libro va letto nella sua interezza, al fine di comprenderne gli straordinari risvolti storici. Risvolti che non devono essere sottovalutati, ma che vanno invece valutati attentamente insieme alle inevitabili considerazioni che essi si portano dietro. Intanto e prima di tutto questi elementi tratteggiano in maniera esatta la figura di Mussolini e stravolgono la versione trita e ritrita a cui siamo abituati da troppo tempo e che ancora oggi siamo costretti a sorbirci in ogni anniversario del 25 aprile. Nel tempo, il baratro in cui era caduta l'italia con la guerra civile è stato ricondotto alla esclusiva responsabilità di Mussolini. Da questo volume e da queste verità storiche (ma anche da molti altri elementi inequivocabili di cui abbiamo parlato e di cui parleremo ancora) balza evidentemente agli occhi che quelle responsabilità vanno addossate ad altri: primo su tutti Pietro Badoglio, vero responsabile della tragedia italiana. Cosa avrebbe dovuto o potuto fare Mussolini? La sola via era quella di gestire la cosa cercando di contenere i danni, immensi, che avrebbero, viceversa, schiantato la penisola. Certo, che bel capolavoro, quello di Badoglio e del re Vittorio Emanuele. Far destituire Mussolini per poi rivendersi più volte ai tedeschi e infine vendersi (con baracca e burattini) agli Alleati, e nel frattempo trattare per consegnare il Duce a Hitler, una mossa da veri strateghi, non c'è che dire. Giocare su tre tavoli, tentando di truccare le carte con i nemici di ieri e di oggi. Quale governante avrebbe mai potuto concepire un piano così ingarbugliato e controproducente? Talmente controproducente che gli effetti terribili sono stati quelli che sappiamo. La liberazione di Mussolini sul Gran Sasso, dunque - dice Di Michele - faceva comodo a tutti: ai tedeschi, che così tornarono a vantare un certo prestigio. A Badoglio & co., che così riuscirono ad evitare che la mannaia tedesca finisse sul proprio collo. Di certo non fece comodo a Mussolini, che avrebbe voluto ritirarsi alle Caminate e al quale neppure questo fu concesso. Di fronte ad un bivio, il Duce scelse la via più difficile, la sola in grado di limitare i danni. Molte altre riflessioni si potrebbero fare, ragionando sul lavoro di Di Michele, che certamente apre uno scenario interessante e dai molteplici risvolti. In termini tecnici, il volume vanta un certo corredo fotografico e documentaristico ed una bibliografia essenziale ma specifica e completa. emoriconi@ilgiornaleditalia.org

8 8 ECONOMIA LA CRISI DEL COLOSSO MONDIALE SVEDESE, CHE VUOLE RIVEDERE IL CONTRATTO DI LAVORO DEL PERSONALE Ikea, è sciopero nazionale L ironia dei dipendenti: Il prezzo è più basso perché noi prendiamo di meno BOOM DI RICHIESTE DOPO IL REFERENDUM ELLENICO Italiani e russi cercano casa all estero Tira una brutta aria all Ikea. Il colosso mondiale svedese del mobile e accessorio low cost è in crisi. L azienda, accusano i lavoratori, vuole mettere mano alle buste paga dei dipendenti, trasformando un elemento fisso del salario in elemento legato a indicatori variabili. Un tira e molla che ha spinto i lavoratori al primo sciopero nazionale. Oggi, infatti, in tutti i 21 punti vendita italiani si svolgeranno mobilitazioni e presidi della vertenza. Da Ancora a Bari, da Bologna a Brescia, da Chieti a Firenze, da Milano a Napoli, da Parma a Padova, da Pisa a Rimini fino a Torino. La mobilitazione è stata ribattezzata così: La paga dignitosa. Qualche giorno fa, l azienda ha messo i puntini sulle i, puntando il dito contro le sigle: L intransigenza del sindacato non contribuisce ad una prospettiva del confronto. Negli ultimi anni infatti, ha comunicato la società le perdite di bilancio dovute alla crisi hanno prodotto un disavanzo complessivo di oltre 53 milioni di euro. Intanto, ieri, lo sciopero all Ikea di Bologna è stato anticipato. Il secondo No Billy day era fissato per oggi, ma nel megastore di Casalecchio di Reno, i dipendenti hanno deciso di mettersi avanti incrociando le braccia. Del resto, la Filcams-Cgil lo diceva: se il primo sciopero contro la disdetta del contratto integrativo aziendale a Bologna era stato molto partecipato, per quello fissato oggi (il primo a livello di gruppo in Italia) si annunciava una partecipazione ancor più massiccia. Tanto che è iniziata ieri: al termine di un assemblea i dipendenti del punto vendita alle porte di Bologna si sono fermati. Del resto sono stati buoni per tanto tempo..., ha commentato Andrea Cará, della Filcams- Cgil. Inequivocabile il messaggio che si legge sulle magliette preparate l occasione: Il prezzo è più basso perché prendono meno i dipendenti. E oggi si replica. Davanti al megastore di Casalecchio sarà organizzato un evento in perfetto stile Ikea, dal titolo Ikea public strike meeting, cioè I panni sporchi si lavano in pubblico. Nella prima parte, spiega la Filcams, racconteremo la crisi dei conti del colosso svedese in un altra ottica; la seconda parte sarà dedicata invece al racconto dei valori fondanti la nostra cultura aziendale. Il pomo della discordia è l integrativo aziendale che, ricordano dal sindacato, regola istituti importanti che per tutti i dipendenti Ikea significano molto, ma che l azienda vuole rivedere. All orizzonte, infatti, ci sono tagli lineari su maggiorazioni per lavoro domenicale e festivo e la trasformazione del premio aziendale - concludono i sindacalisti - fisso in elemento variabile. Potrebbe essere #SvendiGrecia l hashtag per fotografare il mercato immobiliare ellenico, sempre più in fibrillazione dopo la vittoria dell Oxi di domenica scorsa. In attesa di capire le evoluzione future, l interesse per le case in Grecia è cresciuto enormemente e, dal giorno seguente alla proclamazione del referendum, le ricerche immobiliari dall Estero sono schizzate addirittura del 60%. Dall Italia, ad esempio, +194%, mentre il primato spetta alla Russia, +244%. A calcolarlo è Immobiliare.it, che ha analizzato il traffico corrispondente agli immobili greci presenti sul sito e ha confrontato questi numeri con quelli del suo partner, il gruppo Spitogatos.gr, leader ellenico per gli annunci immobiliari online con oltre annunci pubblicati da agenzie, e oltre 2 milioni di visite (dati giugno 2015). Nei 3-4 giorni seguenti alla proclamazione della consultazione popolare il traffico dall estero è cresciuto del 130%, per poi assestarsi ad un incremento medio del 50%, rimasto costante nei giorni seguenti. L aumento delle ricerche - spiega Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it - è fortemente connesso all esposizione mediatica della Grecia, che occupa le prime pagine di tutti i giornali del mondo: dal clamore legato alla sua possibile uscita dall Euro e dalle conseguenti ricadute sul costo del mattone è derivato il forte incremento delle consultazioni nei motori di ricerca da parte di utenti internazionali. A guardare con più attenzione alle opportunità immobiliari sono le nazioni più vicine ad Atene. A partire dalla Russia (+244%), a seguire l Italia (+194%), la Francia (+156%) e la Turchia (+105%). Per quanto riguarda le domande provenienti dall Italia - continua Giordano - occorre ricordare che da sempre la Grecia è una delle principali destinazioni per i cittadini che puntano ad acquistare una casa per le vacanze all'estero: il probabile ulteriore calo dei prezzi rende il mercato immobiliare greco più appetibile del solito. Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l Innovazione dell Agricoltura del Lazio

9 9 DALL ITALIA LE INDAGINI DEI CARABINIERI DEL COLONNELLO DI CAPRIO, IL FAMOSO ULTIMO CHE ARRESTÒ RIINA, SONO DURATE ANNI Camorra e soldi falsi, un giudice tra gli indagati Smantellata una presunta organizzazione a delinquere specializzata in spaccio di banconote di Emma Moriconi C è anche un giudice del Tar del Lazio, Franco Angelo Maria Bernardi, tra i 28 indagati nell'indagine dei carabinieri del capitano (oggi colonnello) Ultimo. Secondo l'accusa, Bernardi avrebbe fornito "appoggi logistici" e avrebbe messo a disposizione dei criminali il suo ufficio all'interno del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. Lì si sarebbero tenute - sempre secondo l'accusa - le riunioni del gruppo criminale. Inoltre il giudice si sarebbe attivato "al fine di reperire anche all'estero canali finanziari idonei al reimpiego dei titoli falsi e/o contraffatti". Una maxioperazione quella dei carabinieri del Comando Tutela Ambiente, coordinati dalla procura di Napoli, le cui indagini sono durate anni e che hanno smantellato l'organizzazione di carattere internazionale e di stampo camorristico. Il meticoloso lavoro dei carabinieri ha rivelato che l'organizzazione criminale si occupava dello spaccio di banconote provento di reato e titoli di stato stranieri contraffatti, anche noti come "silver coin certificate". Si parla di miliardi, procurati attraverso truffe a istituti di credito e privati con l'aggravante di aver favorito il gruppo camorristico del clan Belforte. La Procura Distrettuale di Napoli, con i pm Conzo e Landolfi e il procuratore aggiunto Borrelli, ha emesso dunque - dopo un'indagine svolta tra il novembre 2011 e il settembre 2013, ventotto avvisi di conclusione di indagine. Ci si aspetta così il rinvio a giudizio per tutti. La squadra di Ultimo, il colonnello Sergio De Caprio, ha concentrato l'attenzione su Mauro Russo, che già in passato era stato arrestato per associazione a delinquere di stampo mafioso e riciclaggio, e che era ritenuto vicino al latitante della Nuova Camorra Organizzata Pasquale Scotti, già tratto in arresto nel marzo 2012 per associazione per delinquere di stampo mafioso. Russo, insieme al giudice Bernardi - arrestato due anni fa a seguito di provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Roma per corruzione in atti giudiziari - sarebbero stati i "promotori e organizzatori" dell'associazione. Il compito di Russo sarebbe stato quello di reperire i capitali provento di reato e di consegnarli agli altri membri dell'organizzazione che a loro volta avrebbero provveduto a reimmetterli nei canali finanziari legali. Nelle indagini è coinvolto anche il sindaco di Baia e Latina, in provincia di Caserta, Michele Santoro che, insieme ad altri, avrebbe acquistato o detenuto un ingente quantitativo di banconote contraffatte. I sequestri compiuti nelle indagini sono stati miliardari, nei lunghi anni di indagine, anche in collaborazione con la Polizia Federale Svizzera: nel 2012 i carabinieri del Noe hanno sequestrato in Svizzera falsi titoli di stato del debito pubblico americano per 880 milioni di dollari. Banconote da un dollaro perfettamente contraffatte per imitare i titoli si stato del debito pubblico americano, appunto i "silver coin certificate", del valore di un milione di dollari ciascuno. In un altro caso si sono trovati a sequestrare dieci miliardi di dollari contraffatti. I destinatari dei provvedimenti dovranno rispondere a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate con l'aggravante di avere agevolato l'associazione per delinquere di stampo mafioso. SI CONTANO I DANNI DOPO L ONDATA DI MALTEMPO, COLPITE ANCHE ALCUNE VILLE DI PREGIO Veneto nella bufera Zaia formalizza la dichiarazione dello stato di crisi, la Giunta stanzia sei milioni di euro Mentre in molte zone d'italia il caldo non fornisce tregua, in Veneto la situazione è grave. Il maltempo ha provocato ingenti danni in tutta la regione. Sulla cittadina di Dolo e nel territorio circostante una tromba d'aria ha causato danni ai tetti delle abitazioni, molti sono stati addirittura divelti, e sradicato alberi. Un'auto con il suo autista è stata sollevata da terra ed è ripiombata al suolo, la persona seduta al posto di guida è morta. Molte poi le auto finite nei canali, per fortuna - a quanto si apprende - non vi erano passeggeri all'interno. Danneggiate seriamente anche molte dimore storiche del territorio, le meravigliose Ville Venete, patrimonio architettonico ed artistico. L'assessore alla Cultura Corazzari, insieme al presidente dell'istituto Ville Venete Giuliana Fontanella e al direttore Carlo Canato visiteranno alcune delle residenze veneziane danneggiate dal maltempo. "I danni sono ingenti - ha detto l'assessore - e in alcuni casi irrecuperabili, sia ai complessi monumentali, sia ai parchi e alla loro vegetazione storica. Insieme ai responsabili e ai tecnici dell'istituto regionale - ha aggiunto - provvederemo ad una accurata ricognizione e a mettere in essere tutte le misure più efficaci per ripristinare un patrimonio artistico unico al mondo". Effettivamente la situazione delle Ville è catastrofica, Villa Fini è stata addirittura rasa al suolo. Ma anche Villa Ducale, Villa Caggiano, oltre alle loro pertinenze, tra Dolo e Sambruson,hanno subito danni ingenti. I soccorsi giunti nei territori colpiti, inviati dalle Centrali Suem 118 di Mestre, Padova e Treviso sono stati venti ambulanze e due elicotteri. Settantadue i feriti, non gravi, quindici sono stati soccorsi dagli equipaggi del Suem 118 e anche Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Carabinieri sono arrivati in soccorso del territorio colpito. Due feriti sono invece in gravi condizioni, sei persone sono state ricoverate. Il rapporto è quello stilato dal Centro regionale Urgenza Emergenza - Creu 118. Anche un elicottero ha sorvolato le zone in pericolo. In Friuli una bambina di otto anni è stata colpita da un fulmine, nei pressi di Udine. Era con il nonno accanto a un lavatoio. È stata soccorsa dai sanitari del 118 e dai vigili del fuoco e trasportata all'ospedale di Tolmezzo dove è stata ricoverata, per fortuna le sue condizioni non sono gravi e non ha riportato ustioni. "Abbiamo un sistema d'intervento ben collaudato dai purtroppo numerosi eventi calamitosi accaduti negli ultimi anni - aveva detto Zaia nei giorni scorsi - e tutti i nostri uomini, sanitari, volontari e tecnici stanno ancora una volta gettando il cuore oltre l'ostacolo". La Pro Loco di Mira, uno dei centri che sono stati colpiti dalla tromba d'aria, ha lanciato una raccolta fondi: sul sito dell'associazione sono disponibili tutte le informazioni per aderire. Zaia, con un decreto ha formalizzato la dichiarazione dello stato di crisi e la Giunta regionale, in seduta straordinaria, ha deciso uno stanziamento di sei milioni di euro per gli interventi di massima urgenza e per i primi aiuti alla popolazione. "Il premier Renzi -ha detto il Governatore della Regione - ha promesso l'appoggio del Governo, assicurando che ci saranno fondi. Ha poi riferito di aver ricevuto una telefonata di solidarietà da Renzi. Ha poi annunciato che nella mattinata di oggi c i sarà il sopralluogo nelle zone danneggiate con la Protezione Civile Nazionale. em SARDEGNA Bambina uccisa dall elica di uno yacht Denunciato il proprietario, amico del padre della piccola, campione di surf Tragedia in Sardegna, a Santa Margherita di Pula, dove una bambina di undici anni è stata dilaniata dalle eliche di uno yacht. Alla guida del mezzo un imprenditore cagliaritano e campione di surf, Maurizio Loi, che è accusato di omicidio colposo. L'uomo, che è un amico del padre della piccola, ha acceso il motore pensando che padre e figlia si fossero allontanati a nuoto dal natante diretti a riva. Le eliche del motore invece hanno dilaniato il corpo della bambina di Assemini, un comune nei pressi di Cagliari: il fatto è avvenuto intorno alle 17,15 di giovedì. La bimba era ospite insieme al padre Andrea Trudu, figlio di un imprenditore di Assemini: padre e figlia, a quanto si apprende, facevano tuffi dall'imbarcazione ancorata a pochi metri dalla spiaggia. Mentre la piccola - che si chiamava Letizia - saliva a bordo dalla scaletta di poppa, Loi ha acceso il motore, pensando che i due stessero raggiungendo la riva a nuoto. La bambina è stata ferita al capo e al busto, è stata subito soccorsa dal padre e da un altro uomo, è stata trasportata a riva e avvolta in teli di spugna. Loi a quanto pare avrebbe rimesso in moto e si sarebbe allontanato, forse in stato di choc. Allertati subito i soccorsi, è intervenuta la Guardia Costiera che ha intercettato il natante e lo ha scortato fino al porto di Marina Piccola, a Cagliari. Il mezzo è stato sequestrato. A quanto riferisce Rainews, non era la prima volta che i bagnanti notavano barche ancorate troppo vicino alla riva e proprio quella di Loi era stata vista il giorno prima con a bordo bambini, ragazzi ed adulti che si tuffavano e facevano il bagno con l'imbarcazione estremamente vicina alla costa. Rita Di Rosa

10 810 DALL ITALIA ALTRE DUE VITTIME DELLA CRISI FINANZIARIA, TRAGEDIA NELL HINTERLAND SARDO Omicidio-suicidio a Quartu Sant Elena Un avvocato spara alla moglie e si toglie la vita. Nell appartamento, i corpi senza vita e una lettera di Chantal Capasso Preso dalla disperazione, spara alla moglie, chiama il 113 per confessarlo e poi si toglie la vita. Questo quanto accaduto a Quartu Sant Elena, nell hinterland di Cagliari. Gilberto Nurra, 74 anni avvocato, originario di Cuneo ma che da sempre viveva in Sardegna, ha ucciso la moglie, Franca Mastinu 66 anni, per poi togliersi la vita. L uomo ha sparato alla donna nella camera da letto. Il fatto è avvenuto in un appartamento in via Irlanda. L omicidio-suicidio è avvenuto poco prima delle 8. L uomo ha prima ucciso la moglie sparandole un colpo alla testa e poi ha chiamato il 113. Chiuso il telefono si è ucciso sparandosi al cuore con la stessa pistola, legalmente detenuta. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra volante di Cagliari e del Commissariato di Quartu che, entrati in casa, hanno trovato i due corpi ormai privi di vita. In via Irlanda poco dopo sono arrivati gli specialisti della Squadra mobile e della Scientifica che si stanno occupando dei rilievi. Gli agenti del commissariato di Quartu Sant'Elena e della Squadra mobile di Cagliari nell'appartamento di via Irlanda, alla periferia della cittadina, dopo il ritrovamento dei due cadaveri, hanno trovato una lettera. Nella missiva Gilberto Nurra, fa riferimento a una difficile situazione finanziaria, probabilmente scritta d'intesa con la moglie. Stando alle prime ricostruzioni degli agenti, intervenuti nell'appartamento anche con la polizia Scientifica, la coppia era, evidentemente, d'accordo sulla decisione di farla finita e chiede scusa per il gesto. Questo spiegherebbe il biglietto scritto al plurale. Viene descritta una situazione economica difficile, insostenibile, problemi a pagare affitto e bollette, poi le frasi in cui annunciano di volerla fare finita. Non si sa, al momento, se il biglietto sia firmato da marito e moglie. Ad appesantire la situazione c erano anche problemi di salute. I corpi senza vita della coppia non sono stati trovati subito dagli agenti, perche' nella telefonata arrivata alla centrale di polizia attorno alle 5.30, l'indirizzo fornito dall'avvocato non era chiaro e in via Irlanda, nel popolato e periferico quartiere di Pitz'e Serra, ci sono molti palazzi e appartamenti, per cui non è sempre facile risalire senza delle indicazioni precise. Gli agenti, che dopo un primo controllo non erano riusciti a trovare la casa segnalata, hanno dovuto riascoltare la registrazione della telefonata per individuare l'indirizzo giusto. Alla fine, gli agenti, sono arrivati al VI piano di via Irlanda 116 con la polizia Scientifica. Sono entrati nell'appartamento è hanno trovato Nurra all'ingresso, ucciso da un colpo al cuore, con accanto la piccola pistola, una 7,65 regolarmente detenuta, usata anche per sparare poco prima alla moglie. Il corpo della donna, disteso sul letto della camera della coppia, presentava, invece, una ferita d'arma da fuoco alla testa. Gli accertamenti sono ancora in corso, ma non sembrano esserci dubbi sulla sequenza degli eventi, forse provocati anche da problemi di salute, oltre a quelli finanziari accennati nel biglietto. DEGENTI PICCHIATI E DERUBATI. INFERMIERI INCASTRATI DALLE TELECAMERE PIAZZATE DALLA POLIZIA Prato, anziani maltrattati in una casa di riposo Accertamenti partiti dopo alcune segnalazioni anonime. I dipendenti coinvolti sono stati sospesi dal servizio Subivano maltrattamenti di ogni tipo, gli anziani ricoverati in una casa di riposo a Prato. Questa la scoperta fatta della squadra mobile locale, ieri mattina, che ha portato all'esecuzione delle misure cautelari della sospensione dal pubblico servizio nei confronti di nove tra infermieri e operatori socio sanitari della struttura. Rimangono, al momento, indagati anche altri quattro dipendenti. La polizia ha riferito che in molti casi, i degenti, alcuni dei quali affetti da gravi patologie, avrebbero subito anche furti di denaro. La struttura coinvolta è la residenza sanitaria assistita (rsa) di Narnali, con 50 posti letto. Gli operatori sanitari della struttura sono stati inchiodati dalle immagini delle telecamere, piazzate di nascosto dalla polizia in nove stanze, che mostrano gli operatori mentre schiaffeggiano anziani degenti e insultano i ricoverati. Nei confronti dei 9 indagati sono state applicate le misure cautelari della sospensione dall'esercizio di pubblico servizio per un periodo cha va da sei mesi a un anno: i destinatari dei provvedimenti sono residenti tra le province di Prato e Pistoia. L'indagine, durata circa due mesi e condotta dalla squadra mobile di Prato, è stata svolta anche grazie all aiuto della direzione Sanitaria della Asl 4 di Prato. Le investigazioni hanno messo in luce "una situazione grave, di umiliazione continua degli anziani - si legge in una nota - anche in momenti delicati della loro vita, e un contesto generalizzato di tali condotte. Quotidiani erano i maltrattamenti fisici e morali nei confronti dei degenti, sottoposti, senza alcun motivo, a strattonamenti e a condotte lesive della loro integrità fisica. Altrettanto quotidiani erano le condotte di dileggio e ingiuria verso gli ospiti della residenza, che denotano una costante volontà vessatoria nei confronti dei malati". La stessa struttura, nel 2012, aveva già subito un indagine simile, dopo alcune segnalazioni anonime e che aveva portato alla sospensione per 4 mesi di uno degli operatori sanitari che sono indagati anche oggi. Le testimonianze di due tirocinanti della scuola di specializzazione infermieristica e le telecamere nascoste hanno ripreso comportamenti definiti dagli investigatori "deprecabili da parte degli indagati". Da alcune intercettazioni telefoniche è risultato che gli operatori indagati avevano diffuso un allarme tra di loro circa un possibile interessamento delle forze dell'ordine. Secondo quanto riferito dal vicecommissario dell'asl, Simona Carli, la convenzione con la cooperativa verrà sospesa immediatamente e in via cautelare tutto il personale della Asl sarà sostituito. Ch.C. CATANZARO Scoperti falsi ciechi: danno erariale per 400 mila euro La madre dei furbetti, in Italia, è sempre incinta. Smascherati dalla guardia di finanza di Catanzaro, dei falsi invalidi. La scoperta delle fiamme gialle rientra nei controlli di routine, mirati alla corretta corresponsione, da parte degli enti previdenziali ed assistenziali (Inps), delle indennità a favore di persone affette da patologie invalidanti. Lo screening ha preso avvio dall esame preliminare di 500 posizioni pensionistiche, il cui vaglio ha permesso di restringere l attenzione investigativa sui quattro soggetti, dichiarati, nel tempo, dalle competenti commissioni Asl ed Inps, come invalidi per cecità assoluta. Pedinamenti e appostamenti delle fiamme gialle del capoluogo calabrese hanno invece verificato che gli stessi svolgevano in completa autonomia svariate attività come normo vedenti. Chi passeggiava tranquillamente e senza oggettive difficoltà visive in mercati rionali e supermercati per fare acquisti, chi camminava in pieno centro urbano nel traffico evitando ostacoli. In alcuni casi hanno fornito indicazioni stradali ai finanzieri stessi che si fingevano turisti o passanti. C è chi, invece, utilizzava t i mezzi pubblici e chi addirittura si recava in palestra ad allenarsi dove, con accuratezza e dovizia sceglieva e montava gli strumenti da body-building. In ragione della loro invalidità i falsi ciechi avrebbero beneficiato indebitamente, nel tempo, di indennità per oltre 400 mila euro e la loro condotta. I falsi invalidi sono stati segnalati all autorità giudiziaria in quanto le loro attività integrano il reato di truffa ai danni dello Stato e alla Procura regionale della Corte dei Conti per il danno erariale provocato. Ch.C.

11 11 SPETTACOLI SCRITTO DA IRIS ELEZI, THOMAS LOGORECI E STEFANIA CASINI, IL FILM È UNA COPRODUZIONE ALBANIA-ITALIA CON LA PARTECIPAZIONE DEL KOSOVO Bota Café, il nonluogo dei prigionieri Dramma collettivo che descrive il tentativo dei protagonisti di cancellare i segni di un passato oscuro di Luciana Caprara In albanese bota significa mondo ed il caffè che porta il suo nome sembra proprio sorgere ai confini di esso, in una landa arida e silenziosa che ha visto marciare i prigionieri, assorbendone i passi e il dolore, e che ora qualcuno sta cercando di disseppellire dall oblio del passato per restituire ai sopravvissuti o a coloro che vennero dopo, almeno la dignità del ricordo dei loro cari scomparsi. Battuto dal vento e arso dal sole questo spazio desertico pare inglobare le vite dei protagonisti, quasi costretti a muoversi entro il suo perimetro. Il film è una fotografia dell'albania di oggi a partire dalla vita di una piccola comunità di perseguitati dimenticati dal tempo in un remoto villaggio dove le famiglie dei tre protagonisti sono sempre rimaste. Lì molte famiglie sono state esiliate durante il comunismo in un campo di internamento del regime di Henver Hoxa. Le vite di Beni, Juli e Nora gravitano intorno al Bota Café dove, come su un proscenio di desolante bellezza, si alternano differenti personaggi con le loro private solitudini destinate a non incontrarsi mai. La struttura di Bota Cafè è dapprima enigmatica, di non immediata lettura. I personaggi sono tratteggiati in modo essenziale, il loro passato resta inizialmente oscuro. I loro rapporti vivono della contingenza, del qui e ora, del tentativo (perdente in partenza) di cancellare i segni di un dramma collettivo. Il tempo è cadenzato dai rituali semplici e routinari e nulla sembra scalfire la granitica immobilità del Bota e dell identico quotidiano che pervade gli uomini e il paesaggio. Iris Elezi e Thomas Logoreci disegnano il ritratto di un Albania che guarda alle possibilità di un futuro mentre rimargina le ferite del proprio passato e con una regia lucida, seguendo il percorso narrativo in cui la storia del presente si alterna allo struggimento di fulminei ricordi che ricompongono i pezzi perduti di una vita e di un intero paese. Un film che procede in crescendo e che amplifica l emozione, sia essa di un rimpianto o di un desiderio, attraverso il solo sfiorarsi delle vite dei protagonisti. Tra di loro ci sono Ben (Artur Gorishti), il proprietario del Bota, cinico e pronto a tutto pur di fare soldi; Juli (Flonja Kodheli), sua cugina e dipendente del cafè, che si prende cura della nonna Noje; Nora (Fioralba Kyremadhi), giovane cameriera che ha una relazione con Ben, il quale essendo sposato la tiene nascosta. Anche se deboli e impotenti nei confronti degli eventi, i protagonisti sono dotati di grande interiorità e spesso appaiono interessanti e originali. Originale è anche la colonna sonora composta per la maggior parte di musiche e canzoni nazionali, capaci di accompagnare i personaggi verso brevi momenti di svago durante i quali cercano di dimenticare. Messa accanto ai protagonisti, la musica riesce a manifestare un forte sentimento di tristezza e nostalgia di un tempo mai esistito, ritraendo appieno l impossibilità di cambiamento in positivo. Dramma tinto di speranza, Bota non cade nell ossessione di dare un epilogo a tutti i suoi intrighi, come nella vita, ovunque sia, nel mondo. Insomma, un film sospeso tra il privato e il collettivo, così geograficamente e storicamente delimitato, riesce infine a toccare, efficacemente, corde universali. Attrice rivelazione è Flonja Kodheli, già ammirata in Vergine giurata, che nel film emerge per bravura e intensità. Bota cafè porta in Italia due giovani autori della cinematografia albanese: Iris Elezi e Thomas Logoreci. ll film è prodotto da Sabina Kodra, Andrea Stucovitz, produttore associato è Burim Berisha. Bota cafè è scritto da Iris Elezi, Thomas Logoreci e Stefania Casini. Il film è una coproduzione Albania/Italia con la partecipazione del Kosovo e di Rai Cinema. DIRETTO DA ALESSANDRO COLIZZI E SCRITTO CON SILVIA COSSU ISPIRANDOSI AL ROMANZO OMONIMO, CRUSHED LIVES È PRODOTTO DA FILM DAEDALUS Esiste davvero il sesso dopo i figli? Che con l arrivo di un figlio gli equilibri di una coppia siano messi a dura prova è risaputo ormai ma che la stessa coppia riesca a trovare un nuovo equilibrio, non lo è affatto. Così, crisi, inciampi, scivoloni, incomprensioni, polemiche, recriminazioni creano una situation comedy estremamente divertente. Tratto dal libro omonimo, il film Crushed Lives - il sesso dopo i figli è una commedia scorretta, irriverente, centrata sui trenta/quarantenni di oggi per i quali paternità e maternità sono diventate esperienze quasi totalizzanti. Scritto a quattro mani da Alessandro Colizzi, il regista del film, e sua moglie Silvia Cossu e racconta molto dettagliatamente, quanto le interazioni di coppia, anche a età diverse siano realistiche e divertenti proprio nella loro riconoscibilità. È facile identificarsi con ognuno dei personaggi che, anche quando si spingono sopra le righe per effetto comico, mantengono un fondo di verità, ma sono soprattutto le dinamiche fra i coniugi a far sorridere nella loro universalità. Il cast corale funziona in modo armonioso e divertenti sono anche le illustrazione dei sex toys e il monologo della prostituta che divide i clienti in "sposati, eunuchi e maiali". Insomma, un film sul sesso prima, durante e dopo i figli, veloce, goffo, a volte grottesco. Chi si piega, chi si rompe, chi non sa cosa fare, chi lo sa anche troppo bene, chi implode e scoppia sotto i comandi sempre più impietosi di bimbi che crescono con l'orgoglio e la presunzione di venire prima di ogni cosa, insomma, il film spiega come sopravvivere ai figli che è una delle prove più ardue e deflagranti alle quali è sottoposta la relazione di coppia, in balia di dubbi, perplessità, angosce, notti insonni e tutto quello che può colpire due neo-genitori. L'arrivo di uno o più figli frantuma equilibri e armonie che riducono a brandelli, da subito, l'intimità dei neo-genitori insieme a quel prezioso e fragilissimo legame che si chiama desiderio, difficilissimo anzi quasi impossibile da tenere vivo e vivace. Dal punto di vista narrativo, il racconto si articola su due livelli, il primo è la vicenda di Saverio, regista alle prese con il suo film sul sesso dopo i figli, il secondo è il film stesso nelle diverse sfaccettature delle coppie e ciò ha reso possibile una pluralità di registri espressivi. Se nella realtà di Saverio (Walter Leonardi) e della sua compagna (Nicoletta Romanoff) si è scelta una messa in scena più realistica, senza forzature ed eccessi, nel secondo livello il film forza alcune situazioni in direzione di un registro più libero, a tratti grottesco, decisamente comico. Dopo un tour di festival che ha toccato il WorldFest di Huston, il Festival Cinematografico Internacional de Uruguay, il Cinequest Film Festival, il Los Angeles Comedy Festival e il RIFF di Roma, questa commedia terapeutica distribuita da Film Daedalus e da Pantera Film (a livello internazionale), arriva anche nelle nostre sale. Cast d eccezione con Walter Leonardi, Nicoletta Romanoff, Jacopo Cullin, Leonardo Sbragia, Paola Migneco, Melissa Anna Bartolini, Alberto Basaluzzo, Caterina Capodilista, Carmen Giardina, Chiara Martegiani e Cesare Apolito. L.C.

12 12 TRENTO - EX AFRICA. ESPLORAZIONI AI CONFINI DELL ARTE BY JONATHAN KINGDON SCIENZA Il Continente nero al Museo delle Scienze L inaugurazione, sabato 18 luglio, con la partecipazione straordinaria di Richard Dawkins di Chantal Capasso Protagonista della mostra Ex Africa. Esplorazioni di arte e scienza by Jonathan Kingdon, sarà proprio il continente nero attraverso gli occhi del più famoso studioso di fauna africana. Il Museo delle Scienze di Trento da 19 luglio 2015 al 10 gennaio 2016, ospiterà la straordinaria mostra per la prima volta in Italia. L esposizione presenta un estesa panoramica dell opera di Kingdon con disegni, dipinti, sculture e altre opere capaci di tracciare un sorprendente itinerario scientifico e artistico alla scoperta dell evoluzione e della biodiversità in Africa. L evento inaugurale, che si terrà il prossimo 18 luglio alle 18.30, vedrà la straordinaria partecipazione di Richard Dawkins, biologo evoluzionista, saggista e divulgatore scientifico di fama mondiale che incontrerà il pubblico nel corso di una conferenza serale. La mostra si articolerà in tre sezioni che raccontano per immagini Cosa significa essere mammiferi, L evoluzione come fonte di inspirazione e l importanza dei segnali visivi nella comunicazione animale ( Negli occhi di chi guarda ). I contenuti spaziano dalla tradizione europea del disegno anatomico - con le illustrazioni dei mammiferi africani che hanno reso Kingdon famoso per i suoi libri e le guide faunistiche meravigliosamente illustrate - a forme espressive più astratte nelle sezioni dedicate al tema dell evoluzione biologica e dei segnali visivi nella comunicazione animale. Nel complesso saranno esposte oltre 50 opere: oltre a disegni, quadri e sculture spiccheranno alcune installazioni mobili appese dall alto; al centro dello spazio espositivo vi sarà la grande Maternità nei mammiferi, una statua dell altezza di circa 2 metri in cui il principio di maternità è presentato quale tratto biologico che accomuna tutti i mammiferi, uomo compreso. Sabato prossimo nella giornata inaugurale della mostra ci sarà l incontro con Richard Dawkins (Nairobi, 26 marzo 1941), etologo, biologo, divulgatore scientifico, saggista e attivista britannico, considerato uno dei maggiori esponenti della corrente del "nuovo ateismo", nonché del neodarwinismo. Autore di best-sellers, con oltre 10 milioni di libri venduti, ha firmato alcuni tra i più importanti volumi di divulgazione scientifica come L orologiaio cieco (Rizzoli 1988) e Alla conquista del monte improbabile (Mondadori 1997). L inaugurazione della mostra e l incontro pubblico con Richard Dawkins sono parte dell evento Il sogno di mezza estate, una no stop di laboratori nel parco del museo, mostre, incontri e musica per festeggiare il museo. Un sabato dedicato alle contaminazioni e alla scoperta, senza barriere. Un viaggio unico all insegna della scoperta. INDAGINI MONMOUTH UNIVERSITY-IDO SU EMOZIONI/ESPRESSIONI PARLATO Autismo, dagli Usa un confronto multiculturale Sviluppare una percezione multiculturale sui disturbi dello spettro autistico significa mettere a confronto le diverse prospettive interculturali presenti nel mondo, relative alla terapia e alla diagnosi di questa sindrome. L obiettivo è di Patrizia Bonaventura, professoressa di Patologia del Linguaggio alla Monmouth University (New Jersey), nonché esperta di fonetica, scienze della parola e metodi di ricerca sui disturbi del linguaggio, promuovendo a maggio un simposio internazionale su 'La percezione nell'autismo attraverso le differenti culture. Prospettive sulla patologia del linguaggio e sugli approcci educativi'. La docente ha coinvolto dall Italia l équipe di esperti dell Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO). L evento è stato organizzato in collaborazione con il dipartimento di Pedagogia dalla School of Education's Speech-Language Pathology Program (Facolta' di Pedagogia), l'insitute of Global Understanding, l'office of Global Initiatives e il Center for Excellence in Teaching and Learning della Monmouth University. La sindrome autistica colpisce negli Stati Uniti 1 individuo su 68 (statistiche del Centers for Disease Control and Prevention) ed è uno dei disturbi che hanno una maggiore incidenza nel mondo, con una diagnosi che si sta diffondendo sempre di più. La causa dell autismo non è nota e le terapie non hanno effetti risolutivi- continua Bonaventura- occorre quindi incentivare una collaborazione scientifica internazionale che integri le differenti culture per comprendere meglio l andatura del disturbo nel mondo. Ad ogni cultura corrisponde quindi una precisa interpretazione. Ad esempio- spiega la professoressa della Monmouth University- in quella indiana vengono accentuati i disturbi comportamentali; negli Usa e in Italia si dà invece risalto ai problemi legati ai ritardi, alle difficoltà nel linguaggio e nell interazione sociale. Insomma, a diverse visioni culturali dell autismo corrispondono anche terapie basate su principi differenti. La terapia che Bonaventura vuole portare negli Usa è quella proposto dall IdO: Il progetto Tartaruga - un approccio intensivo, integrato ed evolutivo per coinvolgere nella terapia la triade bambino con autismo, famiglia e scuola. Un approccio alla sindrome che non tralascia aspetti psicomotori, difficoltà nella comunicazione cognitiva ed emotiva, unito anche a terapie logopediche per aiutare il bambino a sviluppare le intenzioni comunicative. Una terapia a tutto tondo ed estremamente interessantecontinua la professoressache si differenzia da un approccio prettamente comportamentale. L insegnante della Monmouth ha voluto portare negli Stati Uniti questa prospettiva attenta alle relazioni affettive". Lo ha fatto invitando Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell IdO, e Lidia Racinaro, psicoterapeuta dell età evolutiva dell IdO, a tenere un simposio nella sua università sugli aspetti multiculturali della percezione dell autismo. "Le terapeute hanno mostrato non solo i risultati ottenuti negli anni con il progetto Tartaruga, ma anche i nuovi test di assestment: il Test sul contagio emotivo (Tce), il primo e più rapido strumento di rilevazione dei precursori dell'empatia creato dall'ido, già testato su 300 bambini con disturbo dello spettro autistico negli ultimi tre anni; e il Test sugli stati mentali, sempre dell'ido: una rielaborazione del test di Meltzof per comprendere l'intenzione dell'altro e la sua applicazione nei bambini con autismo. Insieme a loro ha preso la parola Stacey Lauderdale, professoressa di Educazione speciale nella Monmouth University, sui molteplici aspetti che intervengono nel trattamento e nella valutazione dei bambini statunitensi. "Lei si occupa dell impatto dell autismo sulle situazioni familiari e nella scuola. Da questo confronto è emersa una nuova comprensione del disturbo basata su una interazione interculturale- chiosa Bonaventura- che spero e credo porterà ad una evoluzione e al miglioramento delle esistenti terapie e degli strumenti di diagnosi. La professoressa di Patologia del Linguaggio si è trasferita negli Stati Uniti per specializzarsi in Fonetica sperimentale e Speech science: Un insegnamento sempre richiesto in Italia per la laurea in Logopedia, ma che non viene insegnato separatamente. La studiosa analizza la generazione del linguaggio dal punto di vista cognitivo, linguistico, biomeccanico e fonetico, osservando la produzione del linguaggio, dei movimenti della lingua, dell apparato locale e fonatorio. Osservo anche la percezione uditiva, del processamento e dell elaborazione del linguaggio da parte del cervello. I vari aspetti della generazione del linguaggio a livello epistemologico, somatico, sintattico, lessicale e dell integrazione delle componenti emotive nell espressione del linguaggio, hanno spinto l attenzione di Bonaventura "sui disturbi comunicativi nell autismo. In quest'ambito - conclude - ho implementato con gli esperti dell IdO di Roma un nuovo studio sull interpretazione dell integrazione delle emozioni nell espressione dell intonazione del parlato sia in soggetti normodotati che in quelli con disturbi patologici del linguaggio e della comunicazione. In particolare, con i pazienti affetti da aprassia, disprassia della parola e soggetti autistici adulti e bambini. (Dire)

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