Applicazione nel territorio della Regione Emilia - Romagna dell'haccp
|
|
- Carmela Castelli
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Applicazione nel territorio della Regione Emilia - Romagna dell'haccp da parte delle piccole imprese Delibera Regione Emilia Romagna n del
2 HACCP e Regolamenti I Regolamenti assegnano un importanza essenziale all HACCP, considerato lo strumento di elezione per conseguire un livello più elevato di sicurezza alimentare: Art. 5 Reg. 852/04 : gli operatori del settore alimentare devono predisporre, attuare e mantenere una o più procedure permanenti basate sui principi HACCP (basate sui 7 principi HACCP) Esplicitamente previsto che i requisiti del sistema HACCP tengano conto dei principi contenuti nel Codex Alimentarius Un ruolo centrale è riconosciuto anche ai manuali di corretta prassi operativa in materia di igiene e di applicazione dei principi del sistema HACCP
3 SEMPLIFICAZIONE HACCP E REGOLAMENTI Punto 15 dei considerando consente un grado di flessibilità nella applicazione dei 7 principi e nella applicazione delle relative procedure I requisiti del sistema HACCP dovrebbero essere abbastanza flessibili per poter essere applicati in qualsiasi situazione, anche nelle piccole imprese In talune imprese alimentari non è possibile identificare CCP e, in alcuni casi, le Corrette prassi igieniche possono sostituire la sorveglianza dei punti critici di controllo La documentazione deve essere flessibile onde evitare oneri inutili per le piccole imprese
4 Linea Guida della Commissione Comunitaria del sull applicazione delle procedure basate sui principi dell HACCP e alla semplificazione della loro attuazione in talune imprese alimentari
5 Concetto di flessibilità La Linea Guida chiarisce il significato di flessibilità Fornisce una guida all applicazione semplificata nelle piccole imprese
6 OBIETTIVI DELLA LINEA GUIDA Fornire una guida sulla flessibilità nell applicazione dei principi HACCP, in particolare: Identifica i settori dove sarebbe opportuna la flessibilità Inquadra l HACCP nel più dell igiene e dei prerequisiti ampio contesto Identifica l ampiezza della flessibilità applicabile ai principi HACCP Spiega la funzione dei Manuali di Corretta Prassi
7 Delibera Regione Emilia Romagna n del Tale provvedimento sostituisce e perfeziona la delibera della Giunta della Regione Emilia- Romagna n. 717 del che aveva dato esecuzione a quanto previsto dall art 10, punto 5, della Legge 526/99 Disposizioni per l adeguamento di obblighi derivanti dall appartenenza dell Italia alle Comunità Europea.
8 Delibera Regione Emilia Romagna n del La Legge prevedeva: Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano individuano, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con proprio provvedimento, le industrie alimentari nei confronti delle quali adottare, in relazione alla tipologia di attività, alle dimensioni dell'impresa e al numero di addetti, misure dirette a semplificare le procedure del sistema Hazard analysis and critical control points (HACCP).
9 Delibera Regione Emilia Romagna n del Obiettivo: fornire uno strumento operativo chiaro e dal contenuto tecnico per consentire di predisporre un sistema di autocontrollo rispettoso degli obiettivi di sicurezza previsti dalla normativa e nel contempo applicativo dei principi di semplificazione
10 Delibera Regione Emilia Romagna n del Scopo della Delibera 1869/2008 è quindi anche quello di mantenere in essere e non disperdere quanto già attuato e previsto dalla Delibera 717/00, ma di procedere ad una più puntuale precisazione con le premesse previste dal considerando n.15 del Reg. 852/2004, nonché dalle Linee Guida SANCO , evitando che quanto previsto non si traducesse in un mero adempimento di tipo burocratico.
11 Delibera Regione Emilia Romagna n del Nella delibera n. 717/2000 venivano individuate: le tipologie di attività, ma non l esatta tipologia d impresa, le procedure da attuare la documentazione che doveva predisporre l OSA al fine di dimostrare l effettiva attuazione dell autocontrollo senza tuttavia ricorrere ai principi dell HACCP, così come erano indicati del DLGS 155/97.
12 La produzione di alimenti sicuri è garantita: dall implementazione dei Requisiti d igiene (Art. 4 Reg.852 e Allegato II) dall applicazione dei principi HACCP (Art. 5 Reg.852/04) In particolare: Delibera Regione Emilia Romagna n del I 7 principi HACCP sono un modello pratico per identificare e controllare i pericoli significativi in un processo I Requisiti d igiene sono alla base di una efficace applicazione dei 7 principi HACCP e pertanto devono essere implementati prima di stabilire le procedure HACCP (PRE-REQUISITI) Quando, con l applicazione dei prerequisiti si consegue l obiettivo del controllo dei pericoli in un processo alimentare, si deve considerare, sulla base al principio di proporzionalità, che l obbligo sancito in base all Art. 5 è stato soddisfatto e che non vi è alcuna necessità di predisporre, attuare e mantenere procedure basate sui principi HACCP
13 I prerequisiti forniscono la base per l applicazione efficace dell HACCP e devono essere implementati prima di stabilire una procedura HACCP In certi casi i pericoli possono essere controllati attraverso l applicazione l dei prerequisiti e quindi non è necessario sviluppare un sistema basato sui principi HACCP
14 PREREQUISITI (Standard Operating Procedure, Procedure Operative Standard, Procedure delocalizzate, Prescrizioni di igiene alimentare di base ) Procedure ed attività che intervengono trasversalmente al processo produttivo e che sono fondamentali nella gestione di alcuni pericoli e per la sicurezza dell alimento. Per programmi /procedure prerequisito si intende quindi lo sviluppo, la realizzazione e la documentazione di procedure che controllano le condizioni operative in uno stabilimento /impresa alimentare permettendo che le condizioni ambientali siano favorevoli alla produzione di alimenti sicuri.
15 PREREQUISITI Requisiti infrastrutturali e attrezzature compresa la manutenzione Requisiti delle materie prime e qualifica fornitori La corretta manipolazione dell alimento (incluso il confezionamento e il trasporto) Igiene della lavorazione Gestione dei rifiuti e corretta gestione degli scarti di lavorazione Procedure di controllo degli infestanti Procedure igieniche (pulizia e disinfezione) Qualità dell acqua (modalità di approvvigionamento idrico) Controllo delle temperature e mantenimento della catena del freddo Igiene del personale: piano di igiene del personale articolato in igiene dell abbigliamento, sistemi di lavaggio delle mani, norme comportamentali per il personale. Salute del personale. Formazione: piano di formazione del personale che preveda la partecipazione con verifica apprendimento a corsi interni / esterni all azienda, addestramento con affiancamento Tali prerequisiti sono diretti a controllare i pericoli in maniera generale, la rintracciabilità (articolo 18 del regolamento (CE) n. 178/2002) e il ritiro degli alimenti e l obbligo di informazione delle autorità competenti (articolo 19 del regolamento (CE) n. 178/2002), pur non figurando tra i prerequisiti devono essere, comunque, considerate prescrizioni di base.
16 Flessibilità nell applicazione dei principi HACCP ANALISI DEI PERICOLI LIMITI CRITICI MONITORAGGIO DOCUMENTI E REGISTRAZIONI
17 ANALISI DEI PERICOLI Quando i pericoli possono essere gestiti attraverso l applicazione dei prerequisiti, non è necessario procedere ad un analisi formale dei pericoli e allo sviluppo dei principi HACCP Quando è possibile determinare a priori i pericoli che devono essere controllati. (Indicazioni su tali pericoli e sul loro controllo possono essere contenute nei Manuali generali per l applicazione dei principi del sistema HACCP)
18 LIMITI CRITICI Non sempre è necessario stabilire un valore numerico ai limiti critici Ciò vale in particolare nel caso in cui il monitoraggio si basi su osservazioni visive, ad esempio: la contaminazione fecale di carcasse in un impianto di macellazione; la temperatura di bollitura degli alimenti liquidi; la modifica delle proprietà fisiche degli alimenti durante la trasformazione (ad esempio, cottura degli alimenti). I limiti critici possono essere stabiliti sulla base: dell esperienza (prassi ottimali); degli standard internazionalmente accettati(codex Alimentarius); di Manuali di corretta prassi operativa.
19 MONITORAGGIO In molti casi ii monitoraggio può consistere in una semplice procedura di : Verifica visiva della temperatura del frigorifero Osservazione visiva delle procedure di scuoiamento Osservazione visiva per verificare se un alimento evidenzia proprietà fisiche corrispondenti al livello di trattamento termico richiesto (cottura, bollitura)
20 DOCUMENTAZIONE E REGISTRAZIONE Devono essere adeguati alla natura e alle dimensioni dell impresa alimentare ben equilibrate e limitate a quanto è essenziale in relazione alla sicurezza alimentare Costituiscono uno strumento importante per consentire la verifica del corretto funzionamento delle procedure di sicurezza alimentare delle imprese alimentari. Nel caso in cui esistano manuali di corretta prassi operativa o manuali generali per l applicazione dei principi del sistema HACCP, questi possono sostituire la singola documentazione sulle procedure basate su tali principi. Tali manuali potrebbero anche indicare chiaramente se esiste la necessità di registrazioni e il periodo di tempo durante il quale tali registrazioni vanno conservate.
21 DOCUMENTAZIONE E REGISTRAZIONE Nel caso delle procedure di monitoraggio visivo può essere valutata l opportunità di limitare la necessità di procedere a registrazioni esclusivamente alle misurazioni di non conformità rilevate Le registrazioni di mancata conformità devono includere anche le misure correttive adottate. (diario o checklist potrebbe costituire uno strumento appropriato per le registrazioni in tali casi)
22 REGISTRAZIONI Le registrazioni vanno conservate per un periodo di tempo appropriato: sufficientemente lungo da garantire che l informazione sia disponibile nel caso di un problema riconducibile al prodotto alimentare in questione, ad esempio, due mesi dopo la data del consumo, se tale data esiste. Per taluni alimenti la data di consumo è certa: ad esempio, nel caso delle società di catering il consumo segue di poco il momento della produzione. Per gli alimenti per i quali la data di consumo è incerta, le registrazioni dovrebbero essere conservate per un periodo di tempo ragionevolmente breve dopo la data di scadenza alimentare
23 PROCEDURE STANDARD DI TRASFORMAZIONE (STANDARD PROCESSING PROCEDURES) Nelle piccole imprese, alcuni processi sono effettuati in modo standardizzato (es. operazioni di cottura) Le attrezzature utilizzate assicurano che sia rispettata la corretta combinazione tempo / temperatura, come un operazione standardizzata In questi casi non è necessario misurare sistematicamente la temperatura del prodotto, purchè le attrezzature funzionino correttamente e siano effettuati i necessari controlli
24 MANUALI DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA Possono aiutare le piccole imprese a gestire i pericoli e dimostrare la conformità alla norma senza l applicazione formale dell HACCP Sono particolarmente utili nei settori dove la manipolazione di alimenti è effettuata secondo procedure ben conosciute, spesso facenti parte del bagaglio professionale degli addetti (ristoranti, panifici..)
25 MANUALI GENERALI PER L L APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DEL SISTEMA HACCP Forniscono indicazioni sui pericoli e relative misure di controllo, comuni per settore Utilizzati nei settori con molti punti in comune e un alta prevalenza di pericoli: Macelli, stabilimenti di prodotti della pesca, produzione a base di latte Stabilimenti che applicano procedure standardizzate di lavorazione:pastorizzazione, produzione conserve
26 Concetto di flessibilità Delibera Regione Emilia Romagna n del Un applicazione flessibile e semplificata dei principi del sistema HACCP deve tenere in considerazione, in particolare: Ø La dimensione dell impresa alimentare Ø La natura dei processi
27 DIMENSIONE DELL IMPRESA ALIMENTARE Definizione di microimprese di cui alla Raccomandazione 2003/361 CE della Commissione Europea: attività nelle quali gli addetti allo specifico ciclo produttivo non superino le 10 unità
28 NATURA DEI PROCESSI In relazione alla natura delle imprese alimentari e della tipologia dei processi alimentari, si distinguono 2 categorie:
29 Delibera Regione Emilia Romagna n del La delibera dettaglia e identifica, in riferimento alla tipologia di attività, l esatta tipologia di impresa con la relativa modalità di controllo dei pericoli, al fine di fornire uno strumento oggettivo per un applicazione pratica e trasparente del concetto di flessibilità nell implementazione delle procedure basate sui principi HACCP.
30 Delibera Regione Emilia Romagna n del Sono state inserite sia le tipologie di attività indicate dalle Linee guida comunitarie del 16/11/2005, sia altre attività assimilabili.
31 TIPOLOGIA DI ATTIVITA Settori alimentari che non svolgono alcuna attività di preparazione, produzione o trasformazione di prodotti alimentari, OPPURE che svolgono semplici operazioni di preparazione degli alimenti TIPOLOGIE DI IMPRESE chioschi di vendita, banchi del mercato e banchi di vendita autotrasportati, auto negozi e banchi temporanei di vendita; locali in cui sono servite prevalentemente bevande (bar, caffè, ecc.); negozi alimentari al dettaglio (esercizi di vicinato e medie strutture di vendita, come definite dal Dlgs 114/98) imprese di trasporto di prodotti alimentari confezionati e non imprese di deposito di prodotti alimentari ove non vi sia alcuna manipolazione Modalità di controllo dei pericoli 1. Se presenti manuali di corretta prassi operativa in materia di igiene e per l applicazione dei principi del sistema HACCP, specifici e validati conformemente alle procedure ministeriali, le imprese alimentari possono utilizzarli per rispondere agli obblighi di cui alla presente delibera. 2. In alternativa le imprese alimentari devono implementare un sistema di autocontrollo basato su almeno i seguenti punti : a)prerequisiti in materia di igiene alimentare b)operazioni di monitoraggio = monitoraggio delle temperature e il controllo del corretto funzionamento degli apparecchi di refrigerazione anche tramite semplice verifica visiva della temperatura delle apparecchiature di refrigerazione/ congelamento. c) Registrazione = registrazioni delle non conformità rilevate e delle misure correttive adottate.
32 TIPOLOGIA DI ATTIVITA TIPOLOGIE DI IMPRESE Modalità di controllo dei pericoli Settori alimentari, in cui la manipolazione degli alimenti segue procedure consolidate, che costituiscono spesso parte della normale formazione professionale degli operatori del settore in questione ristoranti e affini comprese le strutture di manipolazione degli alimenti a bordo di mezzi di trasporto quali le navi, bar con piccola ristorazione, agriturismo. ristorazione nell ambito di fiere e sagre attività di catering (preparazione e somministrazione) fino a 250 pasti al giorno terminali di distribuzione o cucinette per lo sporzionamento o la distribuzione di pasti prodotti altrove cucine destinate a servizio di comunità particolari per le quali siano previste le caratteristiche delle civili abitazioni Se presenti manuali di corretta prassi operativa in materia di igiene e per l applicazione dei principi del sistema HACCP, specifici e validati conformemente alle procedure ministeriali, le imprese alimentari possono utilizzarli per rispondere agli obblighi di cui alla presente delibera 2. In alternativa le imprese alimentari devono implementare un sistema di autocontrollo basato su almeno i seguenti punti : a)prerequisiti in materia di igiene alimentare b)definizione di tutti i pericoli significativi riscontrabili all interno dell impresa e definizione delle procedure per il loro controllo con descrizione delle misure correttive da adottare in caso di problemi. c)operazioni di monitoraggio = monitoraggio delle procedure di trasformazione e conservazione degli alimenti (controllo del corretto funzionamento degli apparecchi di refrigerazione, cottura, riscaldamento anche tramite semplice verifica visiva della temperatura delle apparecchiature e rispetto della corretta combinazione tempo/temperatura) d)registrazione: registrazioni delle non conformità rilevate e delle misure correttive adottate.
33 TIPOLOGIA DI ATTIVITA Settori alimentari, in cui la manipolazione degli alimenti segue procedure consolidate, che costituiscono spesso parte della normale formazione professionale degli operatori del settore in questione TIPOLOGIE DI IMPRESE esercizi per la vendita al dettaglio (compresi gli autonegozi) con laboratori annessi e laboratori artigianali con annessa vendita quali: o macellerie, o pescherie, o erboristerie, o gastronomie/rosticcerie, o pasticcerie, o panetterie, pizze al taglio, o paste fresche o gelaterie, o chioschi con manipolazione di alimenti, caseifici, laboratori lavorazione carne e miele annessi ad aziende agricole/ agriturismi, per i quali l eventuale produzione per la vendita ad altri esercizi di commercio e/o somministrazione, sia limitata all ambito della stessa provincia o province contermini, Modalità di controllo dei pericoli Se presenti manuali di corretta prassi operativa in materia di igiene e per l applicazione dei principi del sistema HACCP, specifici e validati conformemente alle procedure ministeriali, le imprese alimentari possono utilizzarli per rispondere agli obblighi di cui alla presente delibera 2. In alternativa le imprese alimentari devono implementare un sistema di autocontrollo basato su almeno i seguenti punti : a)prerequisiti in materia di igiene alimentare b)definizione di tutti i pericoli significativi riscontrabili all interno dell impresa e definizione delle procedure per il loro controllo con descrizione delle misure correttive da adottare in caso di problemi. c)operazioni di monitoraggio = monitoraggio delle procedure di trasformazione e conservazione degli alimenti (controllo del corretto funzionamento degli apparecchi di refrigerazione, cottura, riscaldamento anche tramite semplice verifica visiva della temperatura delle apparecchiature e rispetto della corretta combinazione tempo/temperatura) d)registrazione: registrazioni delle non conformità rilevate e delle misure correttive adottate.
34 TIPOLOGIA DI ATTIVITA Settori alimentari, in cui la manipolazione degli alimenti segue procedure consolidate, che costituiscono spesso parte della normale formazione professionale degli operatori del settore in questione TIPOLOGIE DI IMPRESE Produzioni alimentari a rischio microbiologico nullo o con ciclo tecnologico che garantisce basso o nullo apporto microbico sul prodotto finale: torrefazioni caffè, cantine di vino, mulini, acetaie, lavorazione funghi freschi e secchi. Modalità di controllo dei pericoli Se presenti manuali di corretta prassi operativa in materia di igiene e per l applicazione dei principi del sistema HACCP, specifici e validati conformemente alle procedure ministeriali, le imprese alimentari possono utilizzarli per rispondere agli obblighi di cui alla presente delibera 2. In alternativa le imprese alimentari devono implementare un sistema di autocontrollo basato su almeno i seguenti punti : a)prerequisiti in materia di igiene alimentare b)definizione di tutti i pericoli significativi riscontrabili all interno dell impresa e definizione delle procedure per il loro controllo con descrizione delle misure correttive da adottare in caso di problemi. c)operazioni di monitoraggio = monitoraggio delle procedure di trasformazione e conservazione degli alimenti (controllo del corretto funzionamento degli apparecchi di refrigerazione, cottura, riscaldamento anche tramite semplice verifica visiva della temperatura delle apparecchiature e rispetto della corretta combinazione tempo/temperatura) d)registrazione: registrazioni delle non conformità rilevate e delle misure correttive adottate.
35 In un contesto giuridico in cui svolgono un ruolo importante i concetti di flessibilità e discrezionalità e in cui le responsabilità sono riservate agli OSA, era necessario individuare con chiarezza : sia l esatta tipologia d impresa, sia l ampiezza del concetto di flessibilità allo scopo di facilitare e rendere omogeneo sul territorio regionale l applicazione delle sanzioni amministrative previste dal Decreto legislativo n. 193/2007, in particolare quelle contenute nei punti 6, 7, 8 dell art. 6 che non sono automaticamente applicabili, ma presuppongono una valutazione del rischio associato all impresa e della conseguente adeguatezza delle misure di autocontrollo messe in atto dalla stessa.
DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA
DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA FIERE, FESTE E SAGRE PAESANE ADEMPIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE e PRICIPALI NON CONFORMITA RILEVATE DURANTE IL CONTROLLO UFFICIALE CONDOTTO NEL 2016
DettagliAutocontrollo H.A.C.C.P. manuali. Corso SAB-Dott.ssa Stefania Marzona
Autocontrollo H.A.C.C.P. manuali 1 2 Autocontrollo e sistema HACCP non sono sinonimi. Il concetto di autocontrollo ha una valenza più ampia che discende dalla responsabilizzazione dell Operatore del settore
DettagliLe attività estive in oratorio: la cura della sicurezza e le comunicazioni alla pubblica amministrazione
Curia Arcivescovile Arcidiocesi di Milano Avvocatura Le attività estive in oratorio: la cura della sicurezza e le comunicazioni alla pubblica amministrazione Il Manuale HACCP Milano, 10 maggio 2016 Dott.ssa
DettagliL autocontrollo e la possibilità di semplificazione, per ridurre i costi e migliorare la competitività. Clelia Lombardi
L autocontrollo e la possibilità di semplificazione, per ridurre i costi e migliorare la competitività Clelia Lombardi Alessandria - 26 giugno 2014 OBIETTIVO DELL AUTOCONTROLLO: GARANZIA DELLA SICUREZZA
DettagliSICUREZZA ALIMENTARE: MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA. Area Sicurezza Alimentare e Produttiva
SICUREZZA ALIMENTARE: MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA Area Sicurezza Alimentare e Produttiva I Regolamenti comunitari sulla sicurezza alimentare e dei mangimi Regolamento 178/2002 Reg.854/2004 Alimenti
DettagliDIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA
DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA FIERE, FESTE E SAGRE PAESANE ADEMPIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE e PRICIPALI NON CONFORMITA RILEVATE DURANTE IL CONTROLLO UFFICIALE CONDOTTO NEL 2016
DettagliLa semplificazione per le microimprese. Clelia Lombardi
La semplificazione per le microimprese Clelia Lombardi Verbania - 14 maggio 2014 Il Regolamento 852/2004 prevede la possibilità di un applicazione delle procedure basate sui principi dell HACCP con una
DettagliRegolamenti comunitari riguardanti la sicurezza alimentare ( 2^ parte ) Relazione della Dott.ssa Candida Fattore
Regolamenti comunitari riguardanti la sicurezza alimentare ( 2^ parte ) Relazione della Dott.ssa Candida Fattore I regolamenti contenuti nel pacchetto igiene rivedono un po tutte le regole della sicurezza
DettagliREGIONE EMILIA ROMAGNA PROPOSTA DI ATTO DELIBERATIVO DELLA GIUNTA REGIONALE COD.DOCUMENTO VET/08/265558 ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE
REGIONE EMILIA ROMAGNA PROPOSTA DI ATTO DELIBERATIVO DELLA GIUNTA REGIONALE COD.DOCUMENTO VET/08/265558 ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE DIREZIONE GENERALE SANITA' E POLITICHE SOCIALI SERVIZIO VETERINARIO
DettagliPOSSIBILITA DI SEMPLIFICAZIONE NELL APPLICAZIONE DEL METODO HACCP E PROBLEMI APPLICATIVI
Alberto Mancuso POSSIBILITA DI SEMPLIFICAZIONE NELL APPLICAZIONE DEL METODO HACCP E PROBLEMI APPLICATIVI Modena, 30 settembre 2004 Alberto Mancuso Le possibilità di semplificazione nell applicazione del
DettagliLA GIUNTA REGIONALE. ritenuto, quindi, di revocare per i motivi sopra richiamati la deliberazione della Giunta regionale n. 1218 del 17 aprile 2000;
LA GIUNTA REGIONALE Visto il Regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi ed i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce
DettagliData: / / luogo ora inizio ora fine. Monitoraggio. Sorveglianza. Verifica. Audit. Ispezione. Campionamento. Analisi. altro
Allegato D alla Delib.G.R. n. del Allegato D alla Delib.G.R. n. 11/17 del 28.2.2017 Modulo di VERIFICA della EFFICACIA IN TEMPO REALE Data: / / luogo ora inizio ora fine AC oggetto della verifica: Contesto
DettagliVERIFICHE ANALITICHE. VALIDAZINE E VERIFICA DEL SISTEMA DI AUTOCONTROLLO E DI PROCESSO. IL VI PRINCIPIO CODEX
VERIFICHE ANALITICHE. VALIDAZINE E VERIFICA DEL SISTEMA DI AUTOCONTROLLO E DI PROCESSO. IL VI PRINCIPIO CODEX Inquadramento normativo SICURA 28/05/2009 Autocontrollo Il sistema normativo richiede la stesura
Dettagli2. DESCRIZIONE DELL ATTIVITA ESERCITATA
2. DESCRIZIONE DELL ATTIVITA ESERCITATA 2.1 Descrizione del processo produttivo Per descrivere con accuratezza il processo produttivo dalla fase primaria a quella di trasformazione occorre individuare
DettagliALIMENTARISTA Livello 1 (12 ore)
PROGRAMMA DEL CORSO ALIMENTARISTA Rischio Livello 1 Titolo del corso Destinatari Obiettivi e Finalità Normativa di riferimento Requisiti di ammissione Durata e modalità ALIMENTARISTA Livello 1 (12 ore)
DettagliREQUISITI IGIENICO EDILIZI RELATIVI AD ALCUNE TIPOLOGIE DI ATTIVITA IN MATERIA DI ALIMENTI E BEVANDE ASUR MARCHE AREA VASTA N.
REQUISITI IGIENICO EDILIZI RELATIVI AD ALCUNE TIPOLOGIE DI ATTIVITA IN MATERIA DI ALIMENTI E BEVANDE ASUR MARCHE AREA VASTA N.4 DI FERMO Camera di Commercio di Fermo Fermo 15 luglio 2013 Scopo Stabilire
DettagliGLOSSARIO. L azione da attuare ogni qualvolta si verifichino delle non conformità o deviazioni rispetto ai limiti critici individuati.
GLOSSARIO ANALISI DEL PERICOLO Il processo di raccolta e valutazione delle informazioni riguardanti i pericoli e le condizioni che ne provocano la presenza, per decidere quali necessitano di essere considerati.
Dettagli"Impianti a biomasse in Emilia-Romagna. Aspetti autorizzativi e di controllo 1-2 Ottobre 2013
"Impianti a biomasse in Emilia-Romagna Aspetti autorizzativi e di controllo 1-2 Ottobre 2013 Tipologie di Materiali utilizzati negli impianti di Biogas Sottoprodotto: D.Lgs 152/2006 modficato dal D.Lgs
DettagliSEZIONE 2 - LISTA DI RISCONTRO - CONTROLLO UFFICIALE SVOLTO IN FASE OPERATIVA. SI NO NA non conformità/varie DOCUMENTAZIONE DISPONIBLE
SEZIONE 2 - LISTA DI RISCONTRO - CONTROLLO UFFICIALE SVOLTO IN FASE OPERATIVA DOCUMENTAZIONE DISPONIBLE SI NO NA non conformità/varie Autorizzazioni sanitarie (PROVVEDIMENTO DI RICONOSCIMENTO) PLANIMENTRIA
DettagliOBBLIGHI DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE Gli operatori del settore alimentare devono garantire che tutte le fasi della produzione, della trasfo
Corso per alimentaristi VII PARTE OBBLIGHI DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE Gli operatori del settore alimentare devono garantire che tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della
DettagliIL PIANO DI AUTOCONTROLLO PREREQUISITI. Langhirano 8 giugno 2012
IL PIANO DI AUTOCONTROLLO PREREQUISITI Langhirano 8 giugno 2012 I PREREQUISITI DELL HACCP La corretta applicazione dei prerequisiti semplifica i piani HACCP e concorre ad assicurare la salubrità dei prodotti
DettagliSEMPLIFICAZIONE DEI CONTROLLI SULLE IMPRESE
Dipartimento di Sanità Pubblica Direttore Dott. G. Cosenza SEMPLIFICAZIONE DEI CONTROLLI SULLE IMPRESE Lista dei controlli a cui sono assoggettate le imprese in ragione della dimensione e del settore di
DettagliLINEE GUIDA PER LA TRASFORMAZIONE E LA VENDITA DEI PRODOTTI ALIMENTARI E PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE DA PARTE DELLE AZIENDE
LINEE GUIDA PER LA TRASFORMAZIONE E LA VENDITA DEI PRODOTTI ALIMENTARI E PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE DA PARTE DELLE AZIENDE AGRICOLE SOMMARIO 1. Introduzione 2. Normativa di riferimento
DettagliI 7 PRINCIPI DEL CODEX ALIMENTARIUS
I 7 PRINCIPI DEL CODEX ALIMENTARIUS 1 I 7 PRINCIPI DEL CODEX ALIMENTARIUS Il Metodo HACCP prevede l attuazione dei seguenti 7 principi: Principio 1: Indicazione dei pericoli connessi alle diverse fasi
DettagliMODELLO N RELAZIONE ANNUALE RIESAME ATTIVITÀ DI AUDIT
Audit Autorità competente regionale verso Autorità competente territoriale Audit interno SGQ Autorità competente regionale Audit interno di supervisione Autorità competente territoriale Audit interno SGQ
DettagliCognome Nome. Codice Fiscale nato a ( ) il Cittadinanza residente in ( ) via/p.zza n Cap tel. n fax n cell. In qualità di:
Da compilarsi a cura della Asl Registrazione n del Al Signor Sindaco del Comune di 57027 SAN VINCENZO e p.c. All'Azienda U.S.L. 6 Zona Val di Cornia 57025 PIOMBINO OGGETTO: Notifica per la registrazione
DettagliRegolamento CE 852/2004, requisiti generali in materia di igiene nel settore alimentare
2 Giornata 11.12.09 Regolamento CE 852/2004, requisiti generali in materia di igiene nel settore alimentare Dott. Ciro Russo PACCHETTO IGIENE «I NUOVI REGOLAMENTI» Reg.852/04 Reg.853/04 Reg.854/04 Reg.882/04
DettagliSCHEDA CORSO ON LINE. Titolo corso: HACCP per Personale Alimentare di Attività Semplici (ove non si effettuano manipolazioni dirette degli alimenti)
SCHEDA CORSO ON LINE Titolo corso: HACCP per Personale Alimentare di Attività Semplici (ove non si effettuano manipolazioni dirette degli alimenti) Tecnologia di sviluppo: HTML5 Area Tematica: NORMATIVA
DettagliLINEE GUIDA PER LA TRASFORMAZIONE, LA SOMMINISTRAZIONE E LA VENDITA DEI PRODOTTI ALIMENTARI DA PARTE DELLE AZIENDE AGRITURISTICHE
LINEE GUIDA PER LA TRASFORMAZIONE, LA SOMMINISTRAZIONE E LA VENDITA DEI PRODOTTI ALIMENTARI DA PARTE DELLE AZIENDE AGRITURISTICHE 1 1 SOMMARIO 1. Introduzione 2. Normativa di riferimento 3. I requisiti
DettagliFASE 4 Entro l anno di durata del contratto effettuazione di nr. 1 verifica inerente l efficacia del piano HACCP.
SERVIZIO PRIMA EROGAZIONE FASE 1 Sopralluogo iniziale in azienda, l intervento prevede: Valutazione dell'efficienza dei locali e delle attrezzature. Individuazione dei pericoli e dei rischi. Individuazione
DettagliPresentazione risultati attività anno 2014 Presentazione Piano di lavoro anno 2015
Azienda USL 2 di Viareggio U.F.C. Sicurezza Alimentare e Sanità Veterinaria Presentazione risultati attività anno 24 Presentazione Piano di lavoro anno 25 Risultati attività anno 24 TOTALI 3.29 PRODUTTORI
DettagliRintracciabilità nelle filiere agroalimentari secondo la norma UNI EN ISO 22005
Rintracciabilità nelle filiere agroalimentari secondo la norma UNI EN ISO 22005 Leggi Regolamenti Caratteristiche dell azienda Caratteristiche del prodotto Caratteristiche dei processi Limiti tecnici ed
DettagliFIERE, FESTE E SAGRE PAESANE: ADEMPIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE E DEI LUOGHI DI LAVORO
DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA U.O. Igiene degli alimenti e Nutrizione Direttore Dott. G. Cosenza FIERE, FESTE E SAGRE PAESANE: ADEMPIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE E DEI LUOGHI DI
DettagliLABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO
LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO SICUREZZA ALIMENTARE Il quadro normativo tra regolamenti comunitari e legislazione regionale SICUREZZA ALIMENTARE La garanzia che l alimento non provochi
DettagliDENUNCIA INIZIO ATTIVITÀ SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE
Allegato A/2 ALLA AUSL DI VITERBO AL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SEDE DI PER IL TRAMITE DEL COMUNE DI DENUNCIA INIZIO ATTIVITÀ SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (Art. 6 REGOLAMENTO CE n. 852/04
Dettagli4.10 PROVE, CONTROLLI E COLLAUDI
Unione Industriale 55 di 94 4.10 PROVE, CONTROLLI E COLLAUDI 4.10.1 Generalità Il fornitore deve predisporre e mantenere attive procedure documentate per le attività di prova, controllo e collaudo allo
DettagliControlli ufficiali per la sicurezza alimentare Attività anno 2010 Obiettivi anno 2011
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Varese DIREZIONE SANITARIA Controlli ufficiali per la sicurezza alimentare Attività anno 2010 Obiettivi anno 2011 Sicurezza Alimentare www.asl.varese.it Varese,
DettagliAddetti al settore alimentare HACCP
Autori: Matteo Fadenti, Federica Ipprio, Tiziana Mogavero, Giancarlo Ronchi, Costantino Signorini, Rocco Vitale Addetti al settore alimentare HACCP Regolamento (CE) n. 852/2004 Il supporto didattico Materiali
Dettagli2.2 Fasi della filiera olivicola
2.2 Fasi della filiera olivicola La filiera olivicola può essere scomposta in quattro processi principali: COLTIVAZIONE GESTIONE AGRONOMICA DELL OLIVETO RACCOLTA TRASPORTO AL FRANTOIO CONSERVAZIONE OLIVE
DettagliMANUALE DELLE PROCEDURE E DELLE ISTRUZIONI OPERATIVE - PIANO REGIONALE 2010
ASSESSORATO TUTELA DELLA SALUTE E SANITA DIREZIONE SANITA - SETTORE PREVENZIONE VETERINARIA MANUALE DELLE PROCEDURE E DELLE ISTRUZIONI OPERATIVE - PIANO REGIONALE 2010 1 REGIONE PIEMONTE ASSESSORATO TUTELA
DettagliContaminazione delle filiere alimentari. Dr. D'Aurizio Guglielmo P.F. Veterinaria e Sicurezza Alimentare
Contaminazione delle filiere alimentari 1 Regolamenti del pacchetto igiene 2 Separazione delle responsabilità fra OSA e Autorità Competenti OSA: responsabilità disposizioni di dare piena contenute particolare
DettagliSicurezza alimentare
Sicurezza alimentare - Assicurare cibo per il sostentamento - Preservare la qualità organolettica e microbiologica degli alimenti, oltre che la loro tipicità e tradizione Coinvolge tutti gli operatori
DettagliCANDOLINI MARCO CONSULENTE IGIENE ALIMENTARE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO
SERVIZIO PRIMA EROGAZIONE FASE 1 Sopralluogo iniziale in azienda, l intervento prevede: Valutazione dell'efficienza dei locali e delle attrezzature. Individuazione dei pericoli e dei rischi. Individuazione
DettagliDirezione Generale per l Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e Nutrizione
Direzione Generale per l Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e Nutrizione WORKSHOP 2016 LNR latte e prodotti a base di latte Istituto Superiore di Sanità 1 aprile 2016 - Aula Marotta Dott.ssa Maria Felicita
DettagliMALATTIE DA CONTAMINAZIONE BIOLOGICA. Infezioni Intossicazioni Tossinfezioni Infestazioni
1 MALATTIE DA CONTAMINAZIONE BIOLOGICA Infezioni Intossicazioni Tossinfezioni Infestazioni 2 Dose Infettante Minima o DIM Costituisce un limite di batteri patogeni, superato il quale si possono manifestare
DettagliDENUNCIA INIZIO ATTIVITÀ SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (Art. 6 REGOLAMENTO CE n. 852/04 e D.G.R. n. 3 del
Allegato A/1 ALLA AUSL DI VITERBO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE U.O.C. VETERINARIO AREA B - ISPEZIONE ALIMENTI O.A. DISTRETTO DI DENUNCIA INIZIO ATTIVITÀ SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (Art.
DettagliLINEE DI INDIRIZZO PER LA SEMPLIFICAZIONE DELL APPLICAZIONE DEL SISTEMA HACCP NELLE MICROIMPRESE DEL SETTORE ALIMENTARE SONDRIO 20 ottobre 2014
LINEE DI INDIRIZZO PER LA SEMPLIFICAZIONE DELL APPLICAZIONE DEL SISTEMA HACCP NELLE MICROIMPRESE DEL SETTORE ALIMENTARE SONDRIO 20 ottobre 2014 IL PERCORSO NORMATIVO Regolamento (CE) n.852/04, considerando
DettagliRistorante Pizzeria - Trattoria
Relazione Tecnica (ai sensi della delibera di Giunta Regionale n. 1015/08 Recepimento dei Regolamenti CE 852/2004 e 853/2004 ed ai sensi della Determina n. 9223 del 01/08/2008 del Responsabile Servizio
DettagliATTIVITA DI DEPOSITO ALL INGROSSO
Allegato A Intestazione ASL Scheda controllo produzione/distribuzione/utilizzo di materiali ed oggetti destinati al contatto con gli alimenti (MOCA) Data ora Operatori ASL Ditta stabilimento: Comune Via
DettagliHACCP Hazard Analysis and Critical Control Points
CROCE ROSSA ITALIANA WASH Team Igiene in emergenza Corso A2-10 logistica da campo HACCP Hazard Analysis and Critical Control Points Giuseppe Bolzoni Emergency Manager Croce Rossa Italiana HACCP: Analisi
DettagliLINEE GUIDA PER IL CONTROLLO IGIENICO SANITARIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO
LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO IGIENICO SANITARIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO Paolo Vittone L acqua rappresenta la base della vita. L acqua deve pertanto detenere
DettagliLA NASCITA E L EVOLUZIONE DEI SISTEMA HACCP
LA NASCITA E L EVOLUZIONE DEI SISTEMA HACCP LA PRIMA APPLICAZIONE DEL SISTEMA HACCP COME GARANZIA DI SICUREZZA ALIMENTARE RISALE AGLI ANNI SESSANTA LA NASA, APPUNTO, RICHIEDEVA L APPLICAZIONE DELL HACCP
DettagliLa semplificazione dell haccp nelle piccole imprese del settore alimentare. Marina Fridel
La semplificazione dell haccp nelle piccole imprese del settore alimentare Marina Fridel Orientamenti della Regione Emilia - Romagna nella applicazione dei principi sanciti dai regolamenti Progetto regionale
DettagliDELIBERE REGIONALI SULLA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE HACCP Situazione aggiornata ad ottobre 2000
DELIBERE REGIONALI SULLA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE HACCP Situazione aggiornata ad ottobre 2000 L' articolo 10, comma 5, della legge 21 dicembre 1999 n. 526 " Legge comunitaria per il 1999 ", prevede
DettagliLa proposta certificativa per il settore ittico
La proposta certificativa per il settore ittico ENVIRONMENT & SUSTAINABILITY Marine Energy Business Assurance Transport & Infrastructures IFIs, Banks and Investors INNOVATION chi SIAMO RINA SERVICES S.p.A.
DettagliIgiene degli alimenti
Corso di formazione Igiene degli alimenti Parte 3_livello 1 Prevenzione Tante persone, tanto cibo L'Unione Europea è oggi il maggior produttore al mondo di prodotti alimentari e bevande. In Europa esiste
DettagliL ATTIVITA DEL SIAN nella ristorazione collettiva delle strutture per anziani
L ATTIVITA DEL SIAN nella ristorazione collettiva delle strutture per anziani DR. SSA M. RITA FONTANA DIRETTORE SERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE Nutrizione 1 L ATTIVITA del SIAN Nutrizione
DettagliScheda di sopralluogo imprese alimentari
Allegato D AZIENDA SANITARIA LOCALE N. DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Scheda di sopralluogo imprese alimentari Data operatori ASL Ditta Via n Comune Rappresentante
DettagliAl Servizio SUAP Del Comune di
Al Servizio SUAP Del Comune di SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITÀ SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (Art. 6 REGOLAMENTO CE n. 852/04 e D.G.R.Lazio n. 298 del 24/06/2011) S.C.I.A.
DettagliDIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA Direttore Dott. Giuseppe Cosenza IL TRASPORTO DI ALIMENTI: ADEMPIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE
DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA Direttore Dott. Giuseppe Cosenza IL TRASPORTO DI ALIMENTI: ADEMPIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE Protocollo Tecnico per la Categorizzazione del rischio
DettagliSCHEDA CORSO ON LINE
SCHEDA CORSO ON LINE Titolo corso: HACCP per Tutto il Personale Alimentare Tecnologia di sviluppo: HTML5 Area Tematica: NORMATIVA E GIURIDICA E PROCEDURALE Collana: TUS Sezione: NORMATIVA E GIURIDICA E
DettagliINDICAZIONI IGIENICO- SANITARIE REGIONALI PER IL RECUPERO DEL CIBO AL FINE DI SOLIDARIETA SOCIALE. Emanuela Ammoni - DG Welfare - UO Prevenzione
INDICAZIONI IGIENICO- SANITARIE REGIONALI PER IL RECUPERO DEL CIBO AL FINE DI SOLIDARIETA SOCIALE Emanuela Ammoni - DG Welfare - UO Prevenzione Milano, 30 Novembre 2016 In Regione Lombardia Dgr X/3908
DettagliPresentazione risultati attività anno 2012 Presentazione Piano di lavoro anno 2013
Azienda USL 12 di Viareggio U.F.C. Sicurezza Alimentare e Sanità Veterinaria Presentazione risultati attività anno 212 Presentazione Piano di lavoro anno 213 Risultati attività anno 212 TOTALI PRODUTTORI
DettagliRELAZIONE TECNICA (Allegato a NOTIFICA ai sensi dell art. 6 del Reg. CE n. 852/2004)
RELAZIONE TECNICA (Allegato a NOTIFICA ai sensi dell art. 6 del Reg. CE n. 852/2004) Denominazione della Ditta Sede legale Indirizzo dell attività Descrizione dettagliata dell attività svolta: Numero addetti:
DettagliAlbero delle decisioni per identificare un CCP. (domande per ciascun pericolo, materia prima o fase) un pericolo a livelli di rischio?
Albero delle decisioni per identificare un CCP. (domande per ciascun pericolo, materia prima o fase) SI D1 - La materia prima può contenere un pericolo a livelli di rischio? NO Non è un CCP D2 - La successiva
DettagliAUSL di PARMA Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Presentazione risultati attività 2015
AUSL di PARMA Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Presentazione risultati attività 2015 La pianificazione dell attivit attività del Servizio tiene conto del mandato istituzionale (Livelli Essenziali
DettagliPacchetto igiene NUOVA NORMATIVA COMUNITARIA IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE. ERUCON - ERUditio et CONsultum
Pacchetto igiene NUOVA NORMATIVA COMUNITARIA IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE Pacchetto igiene REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 del 29 aprile 2004 sull'igiene dei prodotti alimentari Pacchetto igiene REGOLAMENTO
DettagliKit Documentale Qualità UNI EN ISO 9001:2015. Templates modificabili di Manuale, Procedure e Modulistica. Nuova versione 3.
Premessa Il sistema di gestione per la qualità conforme alla norma internazionale UNI EN ISO 9001:2015 dovrebbe essere implementato nell ordine di seguito indicato, che riporta le clausole della norma
DettagliLaboratori artigianali (gastronomie, pasta fresca, gelaterie, pasticcerie)
Relazione Tecnica (ai sensi della delibera di Giunta Regionale n. 970/07 Recepimento dei Regolamenti CE 852/2004 e 853/2004 ed ai sensi della Determina n. 9746 del 26/07/2007 del Responsabile Servizio
DettagliNOTIFICA AI FINI DELLA REGISTRAZIONE
Compilato a cura del SUAP: All ASL di Pratica Tramite il SUAP del Comune di del Protocollo Indirizzo PEC / Posta elettronica Notifica ai fini della registrazione (art. 6, Reg. CE n. 852/2004) NOTIFICA
DettagliINDICAZIONI IGIENICO- SANITARIE REGIONALI PER IL RECUPERO DEL CIBO AL FINE DI SOLIDARIETA SOCIALE. Emanuela Ammoni - DG Welfare
INDICAZIONI IGIENICO- SANITARIE REGIONALI PER IL RECUPERO DEL CIBO AL FINE DI SOLIDARIETA SOCIALE Emanuela Ammoni - DG Welfare Milano, 1 Giugno 2017 In Regione Lombardia Dgr X/3908 del 24/07/2015 «Progetto
DettagliGli argomenti che tratteremmo durante il corso saranno quindi destinati a tutti coloro che intendono
CORSO HACCP 1 CORSO HACCP Lo Scopo del presente corso è quello di permettere a tutti i partecipanti di acquisire la conoscenza del Metodo HACCP, ai fini della sua applicazione in Aziende Agroalimentari.
DettagliI 7 principi dell HACCP
I 7 principi dell HACCP 1. Identificare i rischi e valutarne la gravità 2. Definire i punti (sistemi) di prevenzione critici 3. Fissare i limiti dei parametri critici da tenere sotto controllo 4.Attuare
DettagliUnità Distributive pubbliche d acqua: Aspetti normativi di riferimento.
Unità Distributive pubbliche d acqua: Aspetti normativi di riferimento. Genova 19 ottobre 2012 Convegno AMITAP CNA Centro congressi IREN Fondazione AMGA Relatore : Ing. Domenico Frijia Fridom srl A Noi
DettagliTrattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni
2006R2023 IT 17.04.2008 001.001 1 Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni B REGOLAMENTO (CE) N. 2023/2006 DELLA COMMISSIONE del 22 dicembre
DettagliLA GUIDA FACILE ALL HACCP. Guida all analisi e controllo dei rischi nel trattamento degli alimenti
LA GUIDA FACILE ALL HACCP Guida all analisi e controllo dei rischi nel trattamento degli alimenti INTRODUZIONE In qualsiasi tipo di attività ogni singolo passo che parte dalla preparazione dei cibi e
DettagliCarlotta Ferroni Ministero della Salute
Seminario tecnico Hygienic Design delle apparecchiature alimentari 11 Giugno 2010, Centro Santa Elisabetta c/o Campus Universitario di Parma IL CONTROLLO SANITARIO NELL INDUSTRIA ALIMENTARE Carlotta Ferroni
DettagliRELAZIONE TECNICA SUI REQUISITI IN MATERIA DI IGIENE
1 RELAZIONE TECNICA SUI REQUISITI IN MATERIA DI IGIENE Il sottoscritto nato a il Titolare dell' impresa denominata: Legale rappresentante della Ditta/Società in qualità di operatore del settore alimentare
DettagliVer. 2 8 maggio 2007. È rilevante ma non viene affrontato 1
Ver. 8 maggio 007 SICUREZZA E QUALITA DEI PRODOTTI AGRO ALIMENTARI 1. ANALISI DEI PERICOLI A. Il problema dell individuazione delle fasi che potrebbero rivelarsi critiche per la sicurezza degli alimenti:
DettagliSTRUTTURE ED ATTREZZATURE PROCEDURA PER LA MANUTENZIONE DI IMPIANTI E STRUTTURE
STRUTTURE ED ATTREZZATURE PROCEDURA PER LA MANUTENZIONE DI IMPIANTI E STRUTTURE REQUISITI NORMATIVI REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2004 sull igiene dei
DettagliAUSL di PARMA Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Presentazione risultati attività 2016
AUSL di PARMA Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Presentazione risultati attività 2016 La pianificazione dell attività del Servizio tiene conto del mandato istituzionale (Livelli Essenziali di assistenza,
DettagliIl Controllo Ufficiale presso un impianto di incenerimento a bassa capacità. Angela Soriani Ferrara, 28 ottobre 2014
Il Controllo Ufficiale presso un impianto di incenerimento a bassa capacità Angela Soriani Ferrara, 28 ottobre 2014 Regolamento (CE) n. 1069/2009 Articoli 12, 13 e 14 Smaltimento e uso di materiali di
DettagliPIANO DI AUTOCONTROLLO AZIENDALE SEMPLIFICATO ********
Mod. IS_1 PIANO DI AUTOCONTROLLO AZIENDALE SEMPLIFICATO (DECRETO A.R.I.S. N 24 DEL 18/07/2000) ******** RIFERIMENTI NORMATIVI: DECRETO LEGISLATIVO 26/05/91 n 155 DECRETO LEGGE 26/12/99 n 526 DECRETO GIUNTA
DettagliOBBLIGHI DEGLI OPERATORI E AUTOCONTROLLO
AUTOCONTROLLO OBBLIGHI DEGLI OPERATORI E AUTOCONTROLLO Spetta agli operatori del settore alimentare e dei mangimi garantire che nelle imprese da essi controllate gli alimenti o i mangimi soddisfino le
DettagliL attività della Regione Emilia Romagna a protezione dei soggetti celiaci
L attività della Regione Emilia Romagna a protezione dei soggetti celiaci Marina Fridel Laura Vicinelli Assessorato Salute e Politiche Sociali Regione Emilia Romagna Bologna 18 marzo2013 Numero casi di
DettagliAudit del sistema HACCP
Formazione Molise 2010 2011 Audit del sistema HACCP Vincenza Prencipe Campobasso Requisiti relativi al sistema HACCP Requisito Gli operatori del settore alimentare devono: a) identificare ogni pericolo
DettagliNOTIFICA AI FINI DELLA REGISTRAZIONE
Compilato a cura del SUAP: All ASL di Pratica Tramite il SUAP del Comune di del Protocollo Indirizzo PEC / Posta elettronica Notifica ai fini della registrazione (art. 6, Reg. CE n. 852/2004) NOTIFICA
DettagliGestione del rischio nella sicurezza alimentare e HACCP. Slide 1
Slide 1 Hazard Analysis Critical Control Points I 7 principi condurre l analisi dei pericoli determinare i CCP stabilire i limiti critici stabilire un sistema di monitoraggio CCP stabilire azioni correttive
DettagliProposta di REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO
COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 3.10.2012 COM(2012) 578 final 2012/0280 (NLE) Proposta di REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO relativo all'impiego di acido lattico per ridurre la contaminazione microbiologica superficiale
Dettaglida Euro 1500,00 a 9000, ,00 da Euro 500, 00 a 3000,00 da Euro 500, 00 a 3000,00
VIOLAZIONI FATTO DISPOSIZIONE VIOLATA SANZIONE Omessa notifica all autorità competente di attività temporanea di alimenti e bevande. Art. 6, comma 2 del Reg. CE da Euro 1500,00 a 9000,00 DISPOSIZIONE di
DettagliProduzione primaria per uso domestico. privato. che Preparazione, esegua manipolazione e. destinati al consumo domestico privato e
Ogni operatore del settore alimentare notifica Produzione primaria per uso domestico alimenti di privato origine animale che Preparazione, esegua manipolazione e (eccetto miele) conservazione produzione
DettagliNOTIFICA AI FINI DELLA REGISTRAZIONE
All ASL di Compilato a cura del SUAPE: Pratica Tramite SUAPE Comune di il del del Protocollo Indirizzo PEC / Posta elettronica Notifica ai fini della registrazione (art. 6, Reg. CE n. 852/2004) NOTIFICA
DettagliMODELLO DICHIARAZIONI (D1 D7) - Allegato 2f. D1 - Generale
MODELLO ZIONI (D1 D7) - Allegato 2f ZIONI DA RENDERE D1 - Generale 4 e 5 del Regolamento (CE) n. 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile In tal senso si impegna a predisporre, attuare,
DettagliLISTA DI RISCONTRO PER LE CORRETTE PRASSI IGIENICHE NELLE MENSE NEI CAMPI TENDA
Giunta Regionale della Campania Direzione Generale per la Tutela della Salute ed il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale U.O.D. Prevenzione e Sanità Pubblica Veterinaria EMERGENZE NON EPIDEMICHE
DettagliWORKSHOP FEDERCHIMICA ASSOLOMBARDA CERTIQUALITY SICUREZZA ALIMENTARE: LE PROBLEMATICHE EMERGENTI Milano, 13 settembre 2010
WORKSHOP FEDERCHIMICA ASSOLOMBARDA CERTIQUALITY SICUREZZA ALIMENTARE: LE PROBLEMATICHE EMERGENTI Milano, 13 settembre 2010 Aggiornamento: Settembre 2010 Rivoira e SIAD Rappresentano due tra le più importanti
DettagliPrime strategie e metodologie di applicazione del Reg. (CE) 2073/ continuità o discontinuità con il sistema di autocontrollo HACCP?
Mercoledi 19 Settermbre 2007 Prime strategie e metodologie di applicazione del Reg. (CE) 2073/2005 - continuità o discontinuità con il sistema di autocontrollo HACCP? Dott. Ivano Panini INTRODUZIONE Studio
DettagliA L L E G A T O ( TESTO AGGIORNATO )
A L L E G A T O ( TESTO AGGIORNATO ) Identificazione delle industrie alimentari nei confronti delle quali adottare misure dirette a semplificare le procedure del sistema di autocontrollo (art. 10 legge
DettagliREGISTRAZIONE DELLE IMPRESE ALIMENTARI (Regolamento CE 852/2004) Il/La sottoscritto/a (indicare Cognome e Nome) nato a il residente a in via/p.
REGISTRAZIONE DELLE IMPRESE ALIMENTARI (Regolamento CE 852/2004) S.C.I.A. IMPRESE ALIMENTARI (EX DIA DIFFERITA) All Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Distretto: Il/La sottoscritto/a (indicare
Dettagli