Ercole Ongaro Gianluca Riccadonna

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Ercole Ongaro Gianluca Riccadonna"

Transcript

1 Ercole Ongaro Gianluca Riccadonna PERCORSI DI RESISTENZA NEL LODIGIANO Quaderni ILSRECO n. 16, aprile 2006

2 in copertina: Partigiani dopo la fine dell insurrezione, Borghetto Lodigiano, maggio 1945 (propr. Luigi Curti)

3 Sono qui raccolte le pagine che - per iniziativa del Direttivo dell Istituto lodigiano per la storia della Resistenza e dell età contemporanea - abbiamo curato sul quotidiano Il Cittadino per ricordare il 60 anniversario della Resistenza. Rivolgiamo al direttore Ferruccio Pallavera e alla redazione un vivo ringraziamento per aver ospitato e valorizzato i nostri interventi. Il presente volume, considerate le circostanze e le finalità per cui è stato redatto, non può quindi che rinviare, per approfondimenti e integrazioni, a monografie già edite sulla Resistenza lodigiana. Tuttavia può risultare uno strumento utile per affrontare per la prima volta o rivisitare un periodo storico che resta di fondamentale riferimento per il nostro presente. Infatti anche per chi già conosce la tematica non mancano elementi inediti: sono per lo più inedite le testimonianze che concludono ogni capitolo e sono una novità la storia dei tre partigiani di Castiglione d Adda fucilati a Crema il 29 novembre 1944 (capitolo 11), quella di Rosolino Ferrari, fucilato al Poligono di tiro di Lodi l 8 marzo 1945 (capitolo 13), quella di Giovanni Mirotti, l antifascista di Casalpusterlengo morto a Mauthausen il 22 marzo 1945 (capitolo 14). La ricerca quindi, come è nella sua natura, fa emergere dal pozzo del passato nuove storie, nuovi volti con cui confrontarci, a cui essere riconoscenti perché hanno resistito fino al sacrificio della vita. Ai capitoli pubblicati su Il Cittadino sono stati aggiunti i capitoli 15 e 17 - dedicati alle donne nella Resistenza e al problema della giustizia nei confronti di fascisti responsabili di soprusi, violenze, deportazioni, stragi - e una guida bibliografica sugli argomenti trattati. Per chi frequenterà questi Percorsi di Resistenza nel Lodigiano l augurio è di attingere nuova consapevolezza, di trovare alimento per un forte impegno nel tempo presente. Ercole Ongaro e Gianluca Riccadonna 1 Il Cittadino 8 settembre 2003, p. 15 (cap. 1); 14 novembre 2003, p. 36 (cap. 2); 20 gennaio 2004, p. 27 (cap. 3); 18 marzo 2004, p. 30 (cap. 4); 22 aprile 2004, p. 35 (cap. 5); 24 luglio 2004, p. 19 (cap. 6); 26 luglio 2004, p. 9 (cap. 7); 21 agosto 2004, p. 39 (cap. 8); 12 ottobre 2004, p. 13 (cap. 9); 17 novembre 2004, p. 27 (cap. 10); 30 novembre 2004, p. 34 (cap. 11); 27 gennaio 2005 (cap. 12); 9 marzo 2005, p. 35 (cap. 13); 22 marzo 2005, p. 31 (cap. 14); 25 aprile 2005, p. 15 (cap. 16)

4

5 CAPITOLO 1 L 8 SETTEMBRE Una data drammatica L annuncio dell armistizio fra italiani e angloamericani, firmato il 3 settembre e annunciato alla radio la sera dell 8 settembre 1943, diede inizio a venti mesi di sofferenze ancor più gravi di quelle provate dalla popolazione nei tre anni precedenti di guerra, sofferenze solo in parte lenite dall epilogo della liberazione dal nazifascismo. In un certo senso, si può dire che la vicenda bellica per gli italiani sia iniziata, più che il 10 giugno 1940, l 8 settembre 1943: con le divisioni originate dalla seconda data piuttosto che con l unanimità di piazza esibita nella prima. Di fronte alla rotta incontrollata delle nostre forze armate - lasciate senza ordini precisi - e alla fuga dello Stato Maggiore e del Re, la sensazione generale fu di crollo delle istituzioni, di sfascio del paese. Di qui l imbarazzo a commemorare l evento, tra i meno amati e più controversi. Nel ricordo delle giornate seguenti all 8 settembre prevale infatti l immagine dimessa del Tutti a casa! urlato dalla truppa dolente e stanca della guerra. A questa poco edificante rappresentazione si è aggiunto lo sdegno dei due schieramenti: dei vinti, rancorosi per l esito negativo della lotta combattuta fra il 43 e il 45 e pronti a screditare la memoria del giorno in cui la Patria tradì l alleato tedesco e rinunciò al proprio onore (opinione che ha trovato conforto nella tesi della morte della patria, di recente rievocata da certa critica e amplificata da certa informazione); e dei vincitori che, interessati ad esaltare le vicende successive all 8 settembre (più legate all esito della lotta antifascista, la Liberazione, e più cariche di pathos ideologico), rimossero la memoria dell annuncio dell armistizio, per lo più legata all istintiva e disordinata rotta dei nostri soldati. Negli ultimi tempi, gli studiosi hanno significativamente contribuito alla revisione di tale giudizio, svelando le reali dinamiche dell 8 settembre e precisandone le responsabilità. In particolare, dalle ricerche è emerso che l accusa di tradimento dei tedeschi da parte degli italiani è del tutto infondata (i primi avevano deciso l occupazione del nostro paese fin dallo sbarco degli angloamericani in Sicilia). E che il fuggi fuggi generale dei soldati, provocato dall irresponsabilità e dal cinismo dei vertici militari e del Re, fu compensato da ben documentati gesti di coraggio, compiuti su ordine dei comandi periferici, generalmente condiviso o addirittura ricercato dalla - 5 -

6 truppa (come nell episodio di Cefalonia, citato dal Presidente della Repubblica Ciampi quale esempio di dedizione dei militari italiani allo Stato e alla Corona; gesto estremo dettato da sfiducia nell ex alleato, mista a orgoglio militare, secondo l opinione più fondata degli storici): a riprova che un certo amore dell idea di Patria ancora sopravviveva nelle caserme, nonostante il fascismo avesse fatto l impossibile per ridurlo a mero strumento di propaganda; e che non pochi fra i nostri soldati, in quei difficili momenti, scelsero apertamente - a differenza di Badoglio e di Vittorio Emanuele III, e dei tanti altri attendisti - su quale fronte schierarsi. Senza esibire, nella maggioranza dei casi, una consapevole ideologia antifascista, eppure manifestando quei tratti di lealtà e patriottismo che indussero il grande storico dell Unità d Italia, Rosario Romeo, a definire la Resistenza l ultima guerra del Risorgimento italiano, preziosa nella ricostruzione morale del dopoguerra. Queste considerazioni, unite ad altri fatti (primo fra tutti il dramma che coinvolse i circa seicentocinquantamila internati militari italiani in Germania all indomani dell armistizio e l ostinato diniego opposto da essi alla proposta dei nazifascisti di combattere al loro fianco), dovrebbero consigliare un giudizio sull 8 settembre più rispettoso del suo significato storico e civile. Recuperandone la memoria di evento originario - non solo in senso cronologico, ma sostanziale - della Resistenza. 2. Il Lodigiano nella bufera dell 8 settembre 1943 Sebbene l annuncio dell armistizio firmato dall Italia fosse la notizia più bella e più attesa degli ultimi anni, nel Lodigiano furono in pochi a festeggiare o la gioia istintiva fu subito smorzata e sommersa dalla preoccupazione per l atteggiamento che la Germania nazista avrebbe assunto nei confronti del nostro Paese: si temeva che avrebbe sfogato la propria violenza, incattivita dall offesa del tradimento. Le autorità tedesche del resto si erano preparate a questo evento: la popolazione dei paesi lodigiani posti lungo la via Emilia e la linea ferroviaria aveva potuto osservare direttamente nelle settimane precedenti l ingente quantità di automezzi, materiale bellico e uomini che la Germania aveva inviato verso Sud, facendo capire la sua determinazione di rafforzare la presenza militare e di contrapporsi all avanzata angloamericana. I militari del Distretto di Lodi, in assenza di ordini ma presagendo l arrivo dei tedeschi in veste di occupanti, cominciarono ad allontanarsi per far ritorno in famiglia: non prima di essersi disfatti della divisa e di aver recuperato fortunosamente abiti borghesi presso famiglie della città bassa. È quanto cercarono di fare anche le migliaia di soldati che, partiti dalle - 6 -

7 cascine e dai paesi del Lodigiano, si trovavano in servizio in tante caserme italiane e soprattutto in zone del Mediterraneo sotto occupazione italiana, dalla Francia alla Jugoslavia alla Grecia. Per ognuno di loro il ritorno verso casa fu un odissea, fatta di avventure rischiose, di aiuti insperati, di circostanze rocambolesche. Ma molti di loro non riuscirono a concludere il viaggio o neppure a iniziarlo, perché incapparono nelle maglie della rete tedesca, gettata per pescare, nello sbandamento seguito all 8 settembre, il più possibile manodopera coatta da inviare in Germania nei campi di concentramento, da dove sarebbe stata reclutata gratuitamente per le esigenze produttive delle fabbriche e delle campagne tedesche. Alcuni lodigiani, scampati alla morte nei lager, ci hanno raccontato nei loro diari i drammi vissuti, lasciandoci così viva testimonianza di quella tragedia di cui l 8 settembre è stato soltanto l inizio. Numerose persone del Lodigiano parteciparono a questa operazione di salvataggio e accompagnamento di militari in fuga. Neni Casali Mirotti di Casalpusterlengo ha ricordato, in uno scritto autobiografico, il flusso di sbandati in transito da Zorlesco, attraverso i campi: più che il pane cercavano indumenti civili e le donne del paese prestarono tutto l aiuto necessario 2. Ma abbiamo anche la testimonianza, sconosciuta al pubblico lodigiano, di un soldato cuneese, Giraudo Dalmazzo, raccolta e pubblicata da Nuto Revelli in uno dei suoi preziosi libri di storia orale, nella quale egli ha narrato che, giunto nella zona di Lodi con altri commilitoni in fuga verso casa, venne aiutato a orientarsi nelle strade di campagna, ad attraversare l Adda in barca e a rifocillarsi, così da poter proseguire il viaggio. Uno smisurato, insondabile dramma, si calcificò nei giorni seguiti all 8 settembre 1943, mentre i tedeschi già dal pomeriggio del 9 settembre prendevano possesso di Lodi e degli altri centri del Lodigiano e il mattino del 10 liberarono dal carcere di Lodi i fascisti che vi erano stati rinchiusi dopo il 25 luglio. Questi ricambiarono il favore riaprendo immediatamente l ex sede del Partito fascista, mentre Mussolini era ancora prigioniero e nessuno immaginava una Repubblica sociale italiana (RSI): a Lodi quindi si profilava un regime collaborazionista in netto anticipo sugli eventi nazionali delle settimane seguenti quando Mussolini sarebbe stato liberato dai tedeschi e convinto a tornare in campo al loro fianco. E l esercito occupante fece presto conoscere come intendeva rapportarsi con la popolazione: il proclama del comandante delle truppe germaniche, datato 14 settembre 1943, affisso 2 Neni Casali Mirotti, Frammenti di vita vissuta , Comune di Casalpusterlengo, senza data, p

8 sui muri di tutti i comuni del Lodigiano imponeva il coprifuoco notturno, la consegna di tutte le armi e munizioni, la presentazione di tutti i militari già in servizio, il divieto di ogni riunione. Tuttavia nella prova ardua dell 8 settembre, che ha messo a nudo il crollo morale e politico della classe dirigente italiana, si manifestarono i segni di una rinascita, di una presa di coscienza nuova, fatta di assunzione di responsabilità, di capacità di decidere, di apertura all altro, di solidarietà, che costituirono la pietra angolare dell Italia democratica che sarebbe sorta dalle macerie della dittatura e della guerra. Che ci sia stato, il 9 settembre 1943, anche l appello alla Resistenza del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) appena costituito poco importa. Ciò che importa è che molti, nel buio degli eventi, nella mancanza di punti di riferimento per la diserzione morale e fisica delle autorità istituzionali e militari, scoprirono anzitutto la luce della propria coscienza, la risorsa della propria umanità. La Resistenza nasce da qui. Lo dimostrano tanti episodi, come quelli raccontati da Dalmazzo o dall allora sedicenne Giuseppe Bossi di Brembio, che corse rischi elevati, consigliato e aiutato da un anziano antifascista, pur di ottenere la distribuzione dell acqua ai soldati italiani prigionieri stipati su un treno merci fermo alla stazione di Secugnago 3. In seguito il giovane Bossi avrebbe militato nella brigata garibaldina di Casalpusterlengo, avrebbe maneggiato un arma, ma la sua resistenza era iniziata nei giorni a ridosso dell 8 settembre issandosi sulla testa un secchio d acqua per dissetare dei prigionieri sulla via della deportazione, vincendo la paura che incutevano i mitra dell occupante tedesco. 3. Testimonianze Giraudo Dalmazzo Giraudo Dalmazzo, uno sbandato di Cuneo, fuggito a piedi da una caserma di Bolzano, in compagnia del commilitone genovese Ettore Risso, giunse il 19 settembre 1943, domenica, nella campagna a est di Lodi. Così ha raccontato la sua fortunata avventura: Due o tre chilometri prima di Lodi incontriamo un uomo alto, vestito di caki, con gli stivali. Noi temiamo che sia un tedesco, ma parla italiano, dice: Dove andate?. Io rispondo: A Cuneo, e Risso: A Genova. Volete scrivere a casa? e noi scriviamo i saluti e le nostre famiglie riceveranno le nostre lettere. Poi ci indica la strada giusta per evitare i fascisti e i tedeschi, ma noi sbaglieremo strada. 3 Giuseppe Bossi, Il racconto della Resistenza a Brembio, Brembio 1983, pp

9 A cinquecento metri da Lodi è un contadino a salvarci. Capisce subito che siamo sbandati, ci dice: Guardate che a Lodi ci sono i tedeschi. Ieri hanno ucciso un bambino che giocava attorno a loro. Torniamo indietro di un chilometro, infiliamo una stradetta che porta a un traghetto. È domenica, la terza domenica di settembre, il 19 settembre, il giorno del mio compleanno. Mi diranno poi a casa: La festa di San Maurizio i tedeschi bruciarono Boves. Attraversiamo l Adda. Sul barcone saremo una trentina, tutti in borghese, anche donne. Un uomo suona la fisarmonica, cantano, è gente allegra che va a una festa. Nel bosco lungo il fiume c è una cascina, e un contadino che fa la polenta. Centinaia di soldati in divisa, in borghese, sono stesi come morti, dormono. Altri mangiano polenta e salame. Anche noi mangiamo polenta e salame, e chiediamo di pagare. Ma i contadini non vogliono niente. È una casa organizzata per togliere la fame alla gente come noi, gratuitamente. Un giorno o due di cammino e arriviamo a Pavia 4. Gaetano Pacchiarini In un diario, inedito, scritto nel dopoguerra, alcuni anni dopo essere tornato dalla prigionia in Germania, Gaetano Pacchiarini, operaio di Lodi, ha rievocato la sua vicenda di marinaio in servizio nel Sud della Francia nel settembre 1943: La nostra stazione è importante ed è subito presa dai tedeschi che arrivano con delle camionette e carri armati. Ci portano a Tolone e ci viene offerto di collaborare con loro: A) come civili al servizio nella stazione, B) al servizio nella marina tedesca, C) prigionieri in Germania. Abbiamo scelto la C ed insieme agli alpini ed ad altri marinai e soldati rastrellati nei paraggi ci spedirono in Germania. Abbiamo viaggiato chiusi in vagoni bestiame per un cinque o sei giorni attraverso la Francia. Ogni tanto il treno si fermava in uno scalo merci in periferia di qualche città, si scendeva per i nostri bisogni e guardando in giro non si vedevano che sentinelle. Poi prendevano due di noi [...] e ci davano una decina di bastoni di pane che si divideva fra noi del vagone, una quarantina. Alle volte ci fermavamo in questi scali merci anche delle ore perché vi era allarme aereo. Si sentiva la contraerea, il rombo degli apparecchi e qualche volta degli scoppi. Finalmente arriviamo a Metz dove scendiamo ad una stazione per raggiungerne un altra dove ci imbarcano su altri vagoni bestiame. Durante il percorso a piedi in colonna sorvegliati da tanti soldati 4 Nuto Revelli, La strada del Davai, Einaudi 1966, p

10 tedeschi armati fino ai denti, siamo guardati da una popolazione mista di misericordia e anche di scherno: Badoglio! Badoglio! Tanti gridavano... Da Metz proseguiamo per un giorno fino a un paese credo Trier o Treviri. Ci incolonnano e per qualche kilometro camminiamo verso una collina dove si trova un grosso campo di concentramento al quale arrivano prigionieri di tutte le razze e poi smistati nei vari lager. Anche per noi è riservata la stessa sorte 5. 5 ILSRECO, Gaetano Pacchiarini, Diario della mia vita marinara, inedito, senza data

11 CAPITOLO 2 IL COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE 1. Il CLN e l unità antifascista I Comitati di Liberazione Nazionale (CLN) si costituirono sul modello del Comitato romano, riunitosi per la prima volta la sera dell 8 settembre 1943 nell abitazione di Ivanoe Bonomi, l anziano esponente socialriformista sopravvissuto a più stagioni politiche. In essi era riconoscibile il futuro arco costituzionale, lo schieramento antifascista che raggruppava comunisti, socialisti, azionisti - soppiantati, nel dopoguerra, dai repubblicani -, democristiani e liberali; nel CLN romano figurava anche un membro del fantomatico partito della Democrazia del lavoro, istituito ad hoc per garantire rappresentatività a Bonomi (e perequare così le forze in gioco: tre progressiste e tre moderate). Già le prime riunioni del CLN - all indomani delle quali fu lanciato l appello alla Resistenza come «compito e necessità suprema della riscossa nazionale» - ne rivelarono l accentuata differenziazione ideologica. A rendere il quadro ancora più complesso, la diversa situazione delle due Italie: quella monarchica dei governi insediati a Brindisi, poi a Salerno e infine a Roma, a seguito dell avanzata militare angloamericana; e quella del Nord, teatro della resistenza armata, nei cui frangenti il CLN si distinse come organo di coordinamento, ribadendo la propria autonomia politica dagli Alleati e sperimentando al proprio interno un animato dibattito. Fra i temi intorno ai quali più acceso era il confronto spiccavano il futuro assetto istituzionale del paese, la sua collocazione internazionale e il suo profilo politico-sociale. Su questi punti, le tesi radicali di comunisti e azionisti mal si conciliavano con le esigenze di conservazione di liberali e cattolici. La stessa polarità, d altro canto, si ravvisava nella strategia proposta per la lotta contro i nazisti e i loro alleati della Repubblica Sociale: risoluti all azione armata e allo scontro diretto comunisti e azionisti, cauti e attesisti democristiani e liberali, più inclini a promuovere fra la popolazione quelle forme di assistenza e di sensibilizzazione politica con cui ebbe inizio l attività dei CLN. Non poche furono le incomprensioni e gli episodi di rottura, fra i quali alcuni clamorosi, come la lettera scritta dai vertici del Partito d Azione e circolata nel novembre del 1944, in cui si svolgeva uno spregiudicato riesame critico dell attività del CLN e dei partiti, sino ad accusarli di aver proceduto a «una spartizione della torta del potere» (accusa che, nel dopoguerra, sarebbe stata cavalcata a più riprese, in funzione antipartitica), e di «non

12 aver saputo creare le basi di una vita democratica del paese» 6. Il timore principale era che si rinunciasse alla rifondazione politica della nuova Italia e che, invece, si ricercasse la continuità con i precedenti regimi reazionari, in nome di qualche suprema ragione, valicante i limiti dell unità antifascista e antinazista; a confermare tale sospetto, la svolta con cui Palmiro Togliatti aveva manifestato, in primavera, la disponibilità dei comunisti a collaborare con le forze moderate e con la monarchia. Queste tensioni durarono fino alla Liberazione e oltre, senza peraltro incrinare l autorità morale e la capacità operativa del Comitato di Liberazione Nazionale dell Alta Italia (CLNAI) nel corso della lotta partigiana. Quando cessarono, nel 1947, fu per cause esterne e supreme (la guerra fredda), non certo per una ritrovata convergenza ideologica che, di fatto, non fu mai realizzata. L unificazione degli ideali resistenziali fu un operazione propagandistica successiva alla lotta di liberazione, funzionale agli scopi delle due forze politiche antagoniste, interessate alla costruzione di una memoria comune : i democristiani che, non avendo contribuito in modo significativo alla guerra partigiana, erano alla ricerca di un passato resistenziale che legittimasse il loro ruolo politico, ormai egemone; e i comunisti che, costretti a rispettare gli accordi di Yalta e ad accettare la loro funzione subalterna, accusavano i primi di aver rotto l antica alleanza e l unità antifascista, tradendo così gli ideali della Resistenza. In seguito, di «Resistenza tradita» avrebbero ricominciato a parlare i contestatori del Sessantotto, volgendo però i propri strali, quasi per nemesi storica, contro il PCI, reo di essersi omologato al sistema. Ma al di là delle divergenze insanabili, nelle scelte di fondo dei vertici del moto resistenziale si riscontra una forte continuità con la tradizione prefascista e antifascista. A saldare la nuova stagione politica e civile del paese con quella anteriore alla dittatura non fu infatti, com è noto, l unica istituzione liberale superstite - la monarchia -, bensì il filone carsico dell antifascismo: da qui la prontezza con cui i partiti seppero riaggregarsi, all indomani dell 8 settembre 1943, e riconoscersi immediatamente attorno a valori come la democrazia, il pluralismo politico (incarnato nella formula multipartitica del CLN), la libertà e l unità sindacale, nonostante il fascismo li avesse conculcati per vent anni e il governo di Badoglio sostanzialmente ignorati. E, forse, non è vano chiedersi quale effetto una simile palestra liberal-democratica avrebbe indotto sui comunisti italiani, se non fosse presto subentrata la logica disgregante e paralizzante della guerra fredda. Senza dimenticare che l estrema varietà di voci politiche presenti nel CLN ebbe 6 Vittorio Foa, Lavori in corso , Einaudi, Torino

13 come conseguenza esiziale, per il fascismo, il suo completo isolamento dal tessuto della società italiana. Basterebbero a provarlo gli scompaginati attacchi della propaganda fascista, costretta a qualificare i resistenti ora come tutti comunisti, ora come tutti monarchico-borghesi, ora a mescolarli insieme nella maniera più confusa. Come fece Mussolini nelle sue istruzioni fornite nel 1944 a Rodolfo Graziani e giornalisticamente intitolate «La marcia contro la Vandea», ove si additava nel Piemonte partigiano «il centro della Vandea monarchica, reazionaria e bolscevica» 7. Il regime, nelle sue nuove vesti social-repubblicane, rimase privo di consenso: in ciò fu il principale merito del CLN. 2. Il CLN nel Lodigiano Nell estate 1943, dopo la caduta di Mussolini e il dissolvimento delle strutture del regime fascista, si erano costituiti a Lodi e Casalpusterlengo i Comitati di concentrazione antifascista, come ideale continuazione di quei Comitati delle opposizioni che erano sorti nell estate 1924 dopo l assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti. Ma sull esempio di quello di Roma che già il 9 settembre aveva chiamato gli Italiani alla lotta e alla resistenza contro i tedeschi che stavano occupando l Italia, i Comitati delle opposizioni si sarebbero trasformati nelle settimane seguenti in Comitati di Liberazione Nazionale. La popolazione comunque non attese localmente che questi comitati si costituissero; fin da subito infatti seppe fare la propria scelta di campo: quella di stare dalla parte dei soldati sbandati che fuggivano, degli ex prigionieri alleati che cercavano scampo in Svizzera, dei ricercati dal nuovo regime di Mussolini che i nazisti avevano fatto risorgere e che aveva posto la sua sede a Salò in veste repubblicana. Già in ottobre riuscirono a costituirsi i CLN di Casalpusterlengo e Lodi. Nel primo centro si trovarono a collaborare nel CLN il comunista Angelo Peviani, che funse da presidente, don Pierino Rinaldi, curato della parrocchia, i comunisti Gaetano Bertuzzi, Rino Pizzoccheri, Antonio Riboldi, e in una fase più avanzata il democristiano Quinto Calzari; costoro si incontravano in casa di don Rinaldi o nell osteria Pizzoccheri, nel cui cortile era anche la ditta di autotrasporti del Peviani. A Lodi il perno attorno cui ruotò il primo CLN fu la figura del padre barnabita Giulio Granata, che offrì il Collegio S. Francesco come sicuro luogo per gli incontri clandestini: con lui vi erano il democristiano Giuseppe Arcaini, bancario, 7 B. Mussolini, La marcia contro la Vandea, citato in Sergio Cotta, La Resistenza. Come e perché, Bonacci, Roma 1994, p

14 il socialista Ettore Archinti, scultore, il comunista Pietro Ferrari, fabbro, il liberale Aldo Simonini, tecnico di industria; saltuariamente vi parteciparono anche i democristiani Gianni Aguggini e Angelo Cambié, lo studente Edoardo Meazzi. I primi tre esponenti politici avevano fatto l esperienza del Comitato di concentrazione antifascista, così come a Casalpusterlengo don Rinaldi. Per Codogno si dovette attendere il mese di novembre per vedere enucleato il CLN: a coordinarlo fu l avvocato Arrigo Cairo e il suo retroterra fu costituito dall incontro tra vecchi e giovani antifascisti avvenuto dopo la caduta di Mussolini. I temi discussi nelle riunioni dei CLN lodigiani erano certamente quelli politici, ma più preponderante fu in una prima fase, l attenzione riservata al problema dell assistenza. Infatti in quei mesi dell autunno-inverno 1943 la maggior parte della popolazione era assillata dalle difficoltà per procurarsi il necessario alla vita: razioni alimentari insufficienti, ritardi nella loro distribuzione, ricorso al mercato nero. L emergenza sfollati si era inoltre aggiunta ad aggravare una situazione già precaria. In verità il privilegiare la risposta al problema assistenziale era conseguenza del fatto che era più facile trovare su questo terreno l accordo tra i diversi partiti, mentre non appena la discussione si addentrava nel campo politico le differenze si stagliavano nette tra chi - soprattutto i comunisti - era a favore di una qualche forma di guerriglia anche in pianura e chi, come i cattolici e i liberali, era intenzionato a limitarsi a incrementare il proprio bottino di armi per il momento finale dell insurrezione. La vita del CLN casalese fu quella che ebbe più continuità, pur se limitata dalla ridotta presenza di forze politiche dello schieramento antifascista; quella del CLN di Lodi fu stroncata nel febbraio 1944 dall arresto di Archinti e dalla fuga di padre Granata; quella del CLN di Codogno fu frenata dalla prudente condotta dell avv. Cairo. La popolazione di Lodi venne a conoscenza dell esistenza del CLN a fine novembre attraverso il foglio clandestino La Voce dell Adda ; quella di Codogno attraverso un manifesto affisso in città inneggiante alla libertà, stampato clandestinamente dalla tipografia Galluzzi. Sappiamo che nel CLN di Lodi lo scontro con la componente attesista fu innescato dall intervento, a una delle sue riunioni, del giovane Edoardo Meazzi, promotore di un gruppo di giovani che sostenevano la necessità di passare all azione armata, cominciando prima col colpire strutture dell apparato militare nazifascista e poi anche esponenti di spicco del fascismo lodigiano. Il giorno dell azione è per noi già sorto. [...] Non s intende trascurare l unica occasione possibile di riscatto scrisse Meazzi sul secondo numero

15 de La Voce dell Adda, pubblicato con la data 25 dicembre Non si doveva quindi attendere l insurrezione: era già tempo di agire. Padre Granata cercò di impedire un tale sviluppo, sollecitando il comunista Ferrari ad intervenire con la sua autorevolezza per smorzare gli ardori giovanili. I piani tuttavia non trovarono attuazione in quanto il 21 febbraio Meazzi, con Archinti, fu arrestato per aiuto a ex prigionieri alleati. Temendo emergessero, a seguito degli interrogatori, le trame del tessuto clandestino, padre Granata fuggì a Cremona, per cui il CLN di Lodi si scompaginò. Il CLN di Lodi avrebbe ripreso a riannodare i propri fili nell autunno Per i CLN dei paesi si dovette attendere la primavera Soltanto nelle ore dell insurrezione del 26 aprile la loro presenza si rivelò alla popolazione sia attraverso un ruolo di coordinamento della fase insurrezionale sia attraverso la designazione dei sindaci e delle giunte comunali, i cui componenti furono scelti assumendo come punto di riferimento i partiti del CLN. 3. Testimonianza Edoardo Meazzi A sessant anni di distanza, dei partecipanti alle riunioni della prima fase dei CLN di Lodi e Casalpusterlengo vivono ancora soltanto Edoardo Meazzi e Quinto Calzari. Soltanto il primo ha dato la disponibilità per una intervista. Edoardo Meazzi è nato a Vercelli nel Il padre era ufficiale dell Esercito e quindi la famiglia era stata costretta a diversi traslochi: da Vercelli a Roma, a Savona, a Monza, a Lodi. La nonna materna era originaria di Dovera. La famiglia Meazzi arrivò a Lodi nel Nel 1942 Edoardo si era iscritto all Università di Milano: era quindi giovane studente quando, dopo l 8 settembre 1943, entrò in contatto con uomini della Resistenza che agivano clandestinamente. Fu arrestato con lo scultore socialista Ettore Archinti il 21 febbraio 1944 per aiuto a ex prigionieri alleati; trasferito a San Vittore in giugno, fu deportato in luglio in Germania. Ha raccontato e pubblicato la sua esperienza nella Resistenza, nel carcere e nel lager: Bitburg. L inferno dei vivi (Anpi, Lodi 1995). Riproduciamo la parte dell intervista a Meazzi relativa agli incontri del CLN: Hai simpatizzato per il fascismo da giovane? Non ho mai simpatizzato per il fascismo: non lo dico per fare l antifascista ante litteram. Il fascismo rivelava il suo lato grottesco. Io ero vissuto 7 anni a Roma, fino all età di 13 anni. Avevo visto più volte Mussolini tenere discorsi e pur nella coscienza infantile ne incominciai a vedere gli aspetti 8 [E. Meazzi], Condurre la lotta a fondo, in La Voce dell Adda, 25 dicembre

16 grotteschi. I balilla di allora erano obbligati ad andare in divisa a scuola per essere pronti agli ordini del duce a combattere e morire per la Patria. Sono tutte cose che restano impresse e che ad un certo punto col formarsi della coscienza critica fanno vedere gli aspetti grotteschi della dittatura. Certo che l 8 settembre ha posto in tutti i miei coetanei un problema di scelta: Cosa fare? Dove andare? Era giusto tradire l alleato tedesco? Seguire il re e Badoglio che scappano? Coloro che avevano subito un educazione familiare fascista scelsero la Repubblica sociale italiana. Pochi la scartarono. Non si può pretendere da un giovane di 18 anni una scelta obiettiva, ponderata, di una certa entità. Quante volte hai partecipato agli incontri del CLN? Due volte, presumo - ma non ne sono sicuro - all inizio del 1944, prima del mio arresto avvenuto il 21 febbraio Dopo il mio arresto - e Archinti fu arrestato con me - il CLN si è sciolto come neve al sole: hanno dovuto scappare Pietro Ferrari, comunista, il barnabita padre Granata, perché era stata trovata nello studio di Archinti la lettera con cui padre Granata invitava Ferrari a intervenire presso i giovani che spingevano per un azione eclatante contro i fascisti. Anche Arcaini dovette stare in stato di allerta perenne. Chi ti ha contattato per andare al CLN? Mio cugino Angelo Cambiè, che era l assistente di padre Granata. Io avevo radunato a casa mia parecchi amici, coetanei, compagni di scuola, cercando di gettare le basi di quello che molto più tardi sarebbe stato denominato Fronte della Gioventù. Eravamo giovani che la pensavamo nello stesso modo o avevamo gli stessi problemi da risolvere o una determinata strategia da impostare. Cambiè ne era venuto a conoscenza e perciò mi aveva invitato a partecipare ad una seduta del CLN. A quella riunione erano presenti per i cattolici Arcaini, assistito da Cambiè e Aguggini, Archinti per i socialisti, Ferrari per i comunisti e l ing. Simonini per i liberali; Simonini era un pendolare che veniva da Milano a Lodi per lavorare presso le Officine Bignamini di viale Pavia. Dove vi riunivate? La prima riunione fu presso il Collegio barnabita S. Francesco, in una stanza messa a disposizione da padre Granata; la seconda invece presso il farmacista Cornalba in viale Dalmazia. Le riunioni si tenevano di sera, compatibilmente con l inizio del coprifuoco. Cosa discutevate? Argomenti di discussione erano l assistenza ai perseguitati, la raccolta di fondi per l acquisto di armi, ma principalmente per l acquisto di indumenti, di viveri con cui assistere i poveri cristi che non potevano più lavorare e la cui famiglia si trovava priva di stipendio. Questo era il compito principale

17 a cui si dedicava padre Granata con l aiuto di Cambiè. Anche la raccolta di legna, che serviva come combustibile. Tu che istanza hai portato nel CLN? Io portai l esigenza di intraprendere delle azioni concrete, anche piuttosto eclatanti per dimostrare ai fascisti locali la presenza di un antifascismo attivo, militante. L esigenza di cui mi facevo interprete era non tanto quella dei miei amici coetanei, ma di gruppi che si stavano organizzando e armando presso l agenzia di Alfredo Broglia, in fondo a corso Roma. Lì convenivano molte persone che poi finirono in montagna e di cui alcuni persero la vita, come Strepponi e Bressani. C era in queste persone una certa inquietudine, insofferenza: Si fa niente, bisogna agire!. Senza chiedersi anche quali contrappesi, quali elementi negativi avrebbe comportato un opzione del genere. Era tutta gente giovane, col sangue caldo: Dateci le armi! Combattiamo!. Poi ne vengono fuori i Martiri del Poligono. Questa istanza di cui mi facevo portatore costituì l argomento della lettera di padre Granata a Pietro Ferrari, da questi passata ad Archinti, che l attaccò ad un chiodo del suo studio per cui fu trovata durante la perquisizione del suo studio dopo il suo arresto. Archinti e Ferrari erano più favorevoli a raccogliere l istanza di cui mi facevo portatore, mentre i cattolici erano piuttosto restii e intravedevano soprattutto gli elementi negativi che ne potevano derivare. Padre Granata esprimeva queste riserve nella lettera. Voi ponevate il problema di colpire solo le strutture o anche le persone? Anche le persone. Ma in primo luogo le strutture: ai primi di gennaio del 1944 un treno carico di benzina destinato al fronte si fermò alcuni giorni al Chiosino. Andai a vederlo con un amico e fui preso durante l ispezione. Feci i primi giorni di galera. Ma sia per la giovane età sia per il fatto che stavamo solo osservando, dopo alcuni giorni di carcere ci buttarono fuori a calci in culo, senza altre conseguenze. A seguito di un colloquio che ebbi con Simonini a Milano, una quindicina di chili di dinamite fu portata a Lodi e nascosta sotto la predella su cui Archinti, nel suo studio, faceva posare i suoi modelli. Gli inquirenti però non ebbero l idea di alzare la predella e la dinamite non fu scoperta. Per fortuna la dinamite arrivò tardi, perché lo scoppio avrebbe provocato uno sconquasso spaventoso. Avevi espresso anche sulla stampa clandestina la tua istanza di passare all azione? Sì, sul numero del dicembre 1943 della Voce dell Adda. Scrissi un articolo che spronava all azione! Mi rivolsi per questo a Franco Meani, di cui ero amico. Lui e suo padre si incaricavano della stampa della Voce dell Adda. Ho scritto anche altri articoli, di cui non ricordo il contenuto. Come hai maturato la tua scelta resistenziale? Non c era allora una coscienza politica. Io credo che l educazione familiare

18 sia stata decisiva per far sì che i giovani si orientassero in un senso o nell altro. C era un problema dominante che era quello della chiamata alle armi della Repubblica sociale italiana, per cui molti che scelsero anche la RSI non la scelsero perché delinquenti in pectore, per convinzione politica, ma perché non avevano altra alternativa: non sempre era facile trovare la strada per andare in montagna coi partigiani. Era più facile trovare la strada del Distretto. Molti andarono in Germania e quando tornarono si trovarono a combattere contro il proprio fratello partigiano e lì la tragedia della guerra civile, nonostante molti si rifiutino di parlare di guerra civile. Perché hai scelto la Resistenza? L ambiente familiare anzitutto. Mio padre era ufficiale di carriera, quindi non è che vedesse volentieri i fascisti, li subiva semmai, come tutti gli ufficiali che erano più monarchici che fascisti. C era poi un amico di mio padre, il colonnello Sanna, che era invece un fervente antifascista. A lui si deve se molti giovani, forse io stesso, cominciarono ad aprire gli occhi. Io facevo parte del GUF, gruppo universitario fascista, io ero al secondo anno di università. Il GUF finanziava attività sportive: io ero un buon schermitore, avevo partecipato a incontri a livello nazionale. Potevo essere portato a simpatizzare per il fascismo. Ma poi ci furono i traumi del 25 luglio e dell 8 settembre, che ci aprirono gli occhi e fecero sì che la scelta fosse ben precisa. Dopo l 8 settembre c era anche stato l arresto di mio padre e la sua deportazione in Germania. Per cui la mia scelta divenne obbligata 9. 9 E. Ongaro - G. Riccadonna, a cura di, Intervista a E. Meazzi, Lodi 29 ottobre 2003 (audiocassetta)

19 CAPITOLO 3 L AIUTO AGLI EX PRIGIONIERI ALLEATI 1. Resistenza senz armi Jacques Sémelin, a cui si deve un importante studio sulla resistenza civile negli anni della seconda guerra mondiale, distingue tre cerchi della mobilitazione sociale contro il nazifascismo: il primo, minoritario, costituito dai militanti; il secondo, più ampio, dai complici attivi (chi prestò un aiuto concreto, anche se occasionale, ai militanti); il terzo, molto più esteso, dai complici passivi, ossia le correnti dell opinione pubblica favorevoli alla Resistenza. La versione storiografica ufficiale ha passato sotto silenzio i testimoni del secondo e terzo cerchio, privilegiando quelli del primo. Una concezione maschia della lotta di liberazione ha cioè esaltato l immagine dei pochi che hanno imbracciato le armi, e sottaciuto invece la muliebre onestà dei molti che hanno opposto un quotidiano diniego alle richieste e lusinghe del regime. Dimenticando che - osserva Sémelin - non vi è resistenza durevole ed efficace senza un opinione favorevole 10. Questa omissione non ha risparmiato nemmeno il nostro paese, nel quale anzi l ipotesi storiografica di una Resistenza senz armi si è affacciata con notevole ritardo. Come hanno notato Pietro Scoppola e Claudio Pavone - i due studiosi cui va riconosciuto il ruolo di pionieri su questo fronte d indagine - non è mai stata seriamente contemplata l idea che la storia della Resistenza potesse non coincidere con la storia delle spinte innovative o rivoluzionarie, con le vicende ufficiali dell ideologia e dell azione armata. Ciò per svariate ragioni, fra le quali anche l esigenza di far apparire più intensa e combattiva l opposizione al fascismo successiva all 8 settembre Di fatto, la celebrazione storico-politica del ruolo delle élites combattenti ha coinciso con la svalutazione di quei comportamenti - da secondo e terzo cerchio, per dirla con Sémelin - che coinvolsero molte più persone che non la guerra partigiana. E da qui bisognerebbe muovere per una valutazione della Resistenza in chiave autenticamente nazionale, collettiva. Fra quegli atteggiamenti rientra anche l aiuto prestato dalla popolazione ai prigionieri di guerra. Che poteva esporre a ritorsioni gravissime, come nel caso dell agricoltore emiliano Alcide Cervi, i cui sette figli furo- 10 Jacques Sémelin, Senz armi di fronte a Hitler. La Resistenza Civile in Europa , Sonda, Milano- Torino 1993, p

20 no denunciati (e poi arrestati e trucidati), nel dicembre del 1943, proprio per l ospitalità concessa a numerosi militari alleati, fuggiti dai campi di prigionia subito dopo l armistizio. L episodio di delazione dei Cervi conferma che, come vi era adesione all antifascismo, vi era anche aperta collaborazione con i fascisti repubblicani. Ma nonostante il forte rischio cui si andava incontro, le iniziative di soccorso ai prigionieri alleati si moltiplicarono in tutto il Nord, inducendo i Comitati di Liberazione a coordinarne l azione. Si crearono così delle vere e proprie reti collaborative e di assistenza, il cui scopo era di provvedere ai bisogni materiali dei militari nascosti e, se possibile, al loro espatrio (via Svizzera). C era chi offriva direttamente danaro (e chi lo raccoglieva), oppure cibo e abiti civili; chi metteva a disposizione fienili, capanni, soffitte, cantine, sacrestie; chi prestava cure mediche ai feriti; chi forniva carta e timbri originali per la fabbricazione dei documenti; chi accompagnava i prigionieri - in grado di spiccicare poche parole in italiano - nei pericolosi trasferimenti a piedi, in torpedone o in treno. Già in data 25 ottobre 1943, un delegato del Comitato di Liberazione lombardo a Lugano poté comunicare agli inglesi che cinquemila prigionieri erano già stati sistemati, cioè nascosti, in attesa di essere trasferiti fuori d Italia 11. A fine guerra, per ammissione dello stesso Winston Churchill, i prigionieri messi in salvo dagli italiani sarebbero stati non meno di , oltre a quelli rimasti nelle bande armate. Nel complesso, dunque, una serie di gesti che attestano, oltre al clima naturale e diffuso di solidarietà fra oppressi, una forma altrettanto diffusa di fastidio per l occupante nazista e il suo alleato in camicia nera. A riprova della tesi che se il male, in quegli anni, svelò tutta la sua banalità proprio nei comportamenti omissivi (o remissivi) della zona grigia - la maggioranza silenziosa -, il bene non rinunciò con analoga semplicità ad affermarsi, brillando nell azione spontanea di chi prestò aiuto alle vittime più esposte del regime. 2. L aiuto agli ex prigionieri alleati nel Lodigiano Nel Lodigiano durante i primi anni di guerra erano stati allestiti alcuni campi di raccolta dei prigionieri nemici, che venivano poi prelevati dagli agricoltori per adibirli a lavori nelle cascine così da supplire i contadini richiamati alle armi e far fronte alla carenza di manodopera. Si trattava soprattutto di prigionieri appartenenti all esercito inglese, costituito da contingenti di militari provenienti dal Regno Unito e dalle sue colonie, quindi 11 Giorgio Bocca, Storia dell Italia partigiana, Laterza, Bari 1966, p

21 anche sudafricani, indiani e di altre nazionalità. Dopo l armistizio dell 8 settembre 1943 e il delinearsi dell occupazione tedesca, questi prigionieri intuirono che la situazione era peggiorata anche per loro e che l unica via di salvezza prossima - tenuto conto della lontananza dalla linea di avanzata degli angloamericani - sarebbe stata quella di raggiungere il confine per rifugiarsi in territorio svizzero. Avevano però bisogno di tutta una rete di aiuto e di assistenza per essere accompagnati a destinazione, filtrando in mezzo ai controlli dei tedeschi e dei fascisti della Repubblica sociale di Mussolini. Un manifesto del Comando germanico, pubblicato nel Lodigiano alla fine del settembre 1943, avvertiva minaccioso: Chiunque darà alloggio e vitto o fornirà vestiti borghesi a prigionieri angloamericani sarà deferito al Tribunale di guerra per l applicazione di pene severissime. Tra i primi a impegnarsi in azioni di sostegno a ex prigionieri fu Desiderio Grignani di Lodi, che per lavoro si trovava a Montechiaro nel Piacentino e coinvolse anche i suoi fratelli Luigi e Rosolino ed altre persone di Lodi. I viaggi Lodi-Milano-Como-confine svizzero di questo gruppo di resistenti durarono fino ai primi di novembre, quando un rastrellamento nel Piacentino costrinse alla fuga Desiderio Grignani. A metà novembre fu infranta un altra collaudata rete di appoggio all espatrio di ex prigionieri alleati, quella che faceva capo a don Davide Perniceni, curato di S. Bernardo a Lodi, e a Eligio Mariconti: pure essi erano attivi fin dal 9 settembre e potevano contare su molteplici punti di appoggio: dalla cascina Dossena di Achille Boselli (Lodi Vecchio), alla cascina Mascarina di Carlo Codazzi (Pieve Fissiraga), alle famiglie Anelli, Dovera e Orsatti di Muzza di Cornegliano Laudense, alla cascina Bastide di Augusto Missiroli (Cavenago d Adda), il cui dipendente Andrea Aiolfi non si risparmiò nell affrontare rischi. Il flusso di prigionieri condotti oltre confine da don Perniceni fu di molte decine di persone. Ma la mattina del 17 novembre il giovane sacerdote fu arrestato e quella sera gli agenti repubblichini prelevarono anche il Boselli e il Codazzi: si trattò di delazioni, forse da mettere in relazione con un manifesto tedesco, affisso qualche giorno prima, che prometteva una ricompensa di lire per ogni ex prigioniero alleato fatto catturare. Trasferiti a San Vittore, sarebbero in seguito stati liberati: don Perniceni per l intervento del card. Schuster, Boselli e Codazzi per le ingenti somme sborsate a esponenti del Comando germanico di Milano. All inizio di dicembre finì in carcere l agricoltore Francesco Castellotti, abitante in una cascina nel centro dell abitato di Motta Vigana, anche egli in collegamento con Eligio Mariconti: era ritenuto colpevole di avere nascosto tre inglesi. Qualche settimana dopo finirono in carcere, per assistenza a

22 ex prigionieri inglesi, due donne di Corte Palasio, Agnese Grazzani e Lucia Ladini, e due giovani donne di Massalengo, Anna De Lazzari e Lina Pezzali. Tutti gli arresti erano dovuti a delazione: ciò dimostra quanto le difficoltà del vivere o la sete di denaro spingessero a cercare guadagni perfino sulla vita degli altri. Conseguenze politiche rilevanti ebbe invece per Lodi l arresto, il 21 febbraio 1944, dello scultore socialista Ettore Archinti e del suo giovane amico Edoardo Meazzi, pure essi coinvolti nell aiuto a ex prigionieri alleati: il Comitato di liberazione nazionale di Lodi, di cui Archinti faceva parte, dovette disperdersi. Con i due finì in carcere Luigia Mazzini Folli, nella cui casa in via Vecchio Bersaglio avevano pernottato tre inglesi, provenienti da Sant Angelo Lodigiano, che Archinti e Meazzi si apprestavano ad accompagnare in treno a Milano, poi a Como, poi in battello fino a Moltrasio, da dove avrebbero affrontato a piedi la salita della montagna fino a sconfinare in Svizzera; tale percorso lo avevano già sperimentato in un precedente viaggio riuscito a buon fine. Il flusso di viaggi verso la Svizzera continuò durante tutto il periodo della Resistenza: ancora nel febbraio 1945 furono incarcerati i parroci di Massalengo e Bargano, don Pietro Calderara e don Giuseppe Arioli, assieme al farmacista Francesco Belluati di Massalengo e ad Agostina Vailati di Pieve Fissiraga: furono forse gli unici lodigiani, con questo tipo di reato, che subirono un regolare processo. Molti altri furono prelevati dal carcere e avviati direttamente ai lager tedeschi. Scorrendo questa sequenza di arresti emerge chiaramente che la Resistenza è fatta dal coinvolgimento di persone appartenenti a strati sociali diversi e per lo più estranee fino allora al movimento antifascista. Forse neppure aiutando gli ex prigionieri esse ritenevano di compiere un azione politica di resistenza: semplicemente avevano sentito il dovere di rispondere alla propria coscienza, che imponeva loro di aiutare persone che erano in pericolo e che domandavano aiuto. Il non avere pensato secondo la logica dello slogan fascista me ne frego! li proiettò fuori dalla cerchia del proprio egoismo e gli fece varcare la soglia della Resistenza, o semplicemente la soglia della propria umanità. 3. Testimonianze Desiderio Grignani In un memoriale, consegnato alla Biblioteca Comunale di Lodi il 4 febbraio 1971, Desiderio Grignani ha raccontato le proprie peripezie per accompagnare in Svizzera ex prigionieri inglesi nascosti nella zona di Rivergaro

23 (Piacenza), dove lui si trovava temporaneamente per ragioni di lavoro, e nella zona di Magherno (Pavia) dove sua sorella aveva una cascina. Così racconta il suo quarto viaggio, avvenuto il 25 ottobre 1943, dalla val Nure, con un colonnello (De Salis), il suo attendente (Bukanann), due tenenti colonnelli, due maggiori: A piedi raggiungemmo la stazione e in treno via alla volta di Piacenza; di qui col treno in partenza alle 18 ci dirigiamo a Lodi. Ero in precedenza accordato con l ing. [Arturo] Della Casa [vicedirettore delle Officine Adda] che il colonnello ed il di lui attendente avrebbero sostato a casa sua e quivi passarono la notte. Gli altri vennero ospitati a casa della mia povera mamma in via Paolo Gorini 12A. Il mattino seguente col treno operaio in partenza da Lodi alle 7, io, Rosolino, Giovanni Agosti col gruppo di inglesi ci portiamo in Stazione. De Salis e Bukanann, con l ing. Della Casa, ci attendevano sul piazzale. Sul treno Rosolino, Agosti, il col. De Salis e Bukanann presero posto su un carro in coda; io, con il magg. Mac Namara, il ten. Col. Tannek ed altri due ufficiali di cui non ricordo i nomi. [...] Alla stazione di Tavazzano, neanche a farlo apposta, due repubblichini iniziano con insolenza a perquisire tutti gli involti; nella foga del loro daffare uno urta col fucile un passeggero e questi giustamente fa le rimostranze. Apriti cielo! Il ten. Gallazzi [della Milizia fascista] che si trovava sulla banchina si mette a gridare come un ossesso; vengono sparati alcuni colpi di moschetto e ci viene ordinato di scendere immediatamente. Gli inglesi con fare sgomento mi guardavano, fò loro cenno e scendiamo verso l altro binario. Ispezionato il carro, potemmo risalire, tirai un sospirone. [...] Il treno arrivò in ritardo a Milano e dovemmo attendere alla [stazione] Nord una buona ora prima che un altro convoglio partisse per Como. Stavamo all imbarcadero in attesa del battello quand ecco che una macchina tedesca si dirige alla nostra volta e sosta proprio al fianco del De Salis; questi, oltre alla statura gigantesca 1,92, calzava un bellissimo paio di scarponi. Un ufficiale teutonico punta gli occhi proprio sui calzari e naturalmente passo un brutto momento. Il colonnello però rimane impassibile e la macchina si rimette in moto. Il cuore riprende a battere regolare, sebbene la terra di Como mi scottasse sotto i piedi. Ci imbarcammo quindi per Moltrasio e da qui con 3 ore di marcia eravamo in territorio elvetico. Mi è impossibile descrivere le scene di gioia fattemi al confine: strette di mano, abbracci a non finire e lacrime di gioia, non senza avermi baciate le mani. Per essi era la salvezza, per me il contrario, però lo confesso quando alla sera arrivavo a casa lieto dell opera compiuta, i nervi rimasti tesi tutto il tempo del viaggio mi si distendevano completamente e provavo una duplice gioia: d essere stato utile a quella gente e nel contempo d aver gabbato bel

La Resistenza Italiana SPIEGATA DAGLI ALUNNI DELLA 3 E

La Resistenza Italiana SPIEGATA DAGLI ALUNNI DELLA 3 E La Resistenza Italiana SPIEGATA DAGLI ALUNNI DELLA 3 E Cosa è la resistenza? La Resistenza italiana, comunemente chiamata Resistenza, anche detta "Resistenza partigiana" o "Secondo Risorgimento", fu l'insieme

Dettagli

LE BATTAGLIE DELL ITALIA 1940-1941

LE BATTAGLIE DELL ITALIA 1940-1941 LE BATTAGLIE DELL ITALIA 1940-1941 Alla fine del 1940 l Italia invade la Grecia. L impresa è più difficile del previsto e deve chiedere aiuto ai tedeschi L esercito italiano e quello tedesco combattono

Dettagli

Roberto Denti. La mia resistenza. con la postfazione di Antonio Faeti

Roberto Denti. La mia resistenza. con la postfazione di Antonio Faeti Roberto Denti La mia resistenza con la postfazione di Antonio Faeti 2010 RCS Libri S.p.A., Milano Prima edizione Rizzoli Narrativa novembre 2010 Prima edizione BestBUR marzo 2014 ISBN 978-88-17-07369-1

Dettagli

Pio Lando Di Stefano, un arzillo nonnino di novanta anni, ha vissuto gli orrori della seconda guerra Mondiale ed ha

Pio Lando Di Stefano, un arzillo nonnino di novanta anni, ha vissuto gli orrori della seconda guerra Mondiale ed ha Libertà. Per capire il significato di questa parola, bisogna conoscere il significato della parola opposta: prigionia. Questo termine significa essere prigionieri, schiavi, servitori di un padrone. Non

Dettagli

Immagina il maggior numero di usi possibile per una graffetta

Immagina il maggior numero di usi possibile per una graffetta Test di creatività Immagina il maggior numero di usi possibile per una graffetta H. Gardner, Cinque chiavi per il futuro, pag. 89 Cinque chiavi per il tuo futuro - Disciplinare -Sintetica -Creativa Forme

Dettagli

Come fare una scelta?

Come fare una scelta? Come fare una scelta? Don Alberto Abreu www.pietrscartata.com COME FARE UNA SCELTA? Osare scegliere Dio ha creato l uomo libero capace di decidere. In molti occasioni, senza renderci conto, effettuiamo

Dettagli

LA SECONDA GUERRA MONDIALE

LA SECONDA GUERRA MONDIALE CONCORSO A.N.P.I. IC S.P. DAMIANO Scuola secondaria di 1 grado Classe: 3^C Insegnante: Anita Vitali Discipline: Italiano e Storia Abbiamo colto l occasione offerta da questo concorso per affrontare lo

Dettagli

IL RUOLO DELLE DONNE DURANTE LA RESISTENZA. Lavoro a cura della 2^B dell Istituto Comprensivo di Vado Ligure Peterlin

IL RUOLO DELLE DONNE DURANTE LA RESISTENZA. Lavoro a cura della 2^B dell Istituto Comprensivo di Vado Ligure Peterlin IL RUOLO DELLE DONNE DURANTE LA RESISTENZA Lavoro a cura della 2^B dell Istituto Comprensivo di Vado Ligure Peterlin Le donne occuparono un ruolo molto importante durante la seconda guerra mondiale. Prima

Dettagli

I NONNI FANNO LA STORIA. La seconda guerra mondiale

I NONNI FANNO LA STORIA. La seconda guerra mondiale I NONNI FANNO LA STORIA La seconda guerra mondiale In occasione del 25 aprile, giorno della liberazione dal regime nazifascista, abbiamo intervistato i nostri nonni per conoscere la guerra che loro hanno

Dettagli

La strage di Capaci raccontata da Tina Montinaro

La strage di Capaci raccontata da Tina Montinaro La strage di Capaci raccontata da Tina Montinaro Venerdì 17 aprile, è venuta nella nostra scuola signora Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, uno dei tre uomini di scorta che viaggiavano nella

Dettagli

Il crollo dello stato liberale e l avvento del fascismo

Il crollo dello stato liberale e l avvento del fascismo L Italia fascista Il crollo dello stato liberale e l avvento del fascismo La nascita e l affermazione del Fascismo La prima riunione del movimento dei fasci di combattimento si tenne a Milano nel 1919.

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

LA BIBBIA. composto da 46 libri, suddivisi in Pentateuco Storici Sapienziali Profetici 5 16 7 18

LA BIBBIA. composto da 46 libri, suddivisi in Pentateuco Storici Sapienziali Profetici 5 16 7 18 GRUPPOQUINTAELEMENTARE Scheda 02 LA La Parola di Dio scritta per gli uomini di tutti i tempi Antico Testamento composto da 46 libri, suddivisi in Pentateuco Storici Sapienziali Profetici 5 16 7 18 Nuovo

Dettagli

Scopri il piano di Dio: Pace e vita

Scopri il piano di Dio: Pace e vita Scopri il piano di : Pace e vita E intenzione di avere per noi una vita felice qui e adesso. Perché la maggior parte delle persone non conosce questa vita vera? ama la gente e ama te! Vuole che tu sperimenti

Dettagli

1930 ECCO IL PRATO SUL QUALE NEGLI ANNI 70 STATA COSTRUITA LA NOSTRA SCUOLA!!!!!!

1930 ECCO IL PRATO SUL QUALE NEGLI ANNI 70 STATA COSTRUITA LA NOSTRA SCUOLA!!!!!! 1930 ECCO IL PRATO SUL QUALE NEGLI ANNI 70 STATA COSTRUITA LA NOSTRA SCUOLA!!!!!! Dalla testimonianza di Alessandro: ho 15 anni, abito a Milano dove frequento il liceo. Vivo con i miei genitori ed una

Dettagli

frutto della collaborazione fra Volontari della Caritas Parrocchiale, Alunni e Alunne, Insegnanti e Comitato dei Genitori

frutto della collaborazione fra Volontari della Caritas Parrocchiale, Alunni e Alunne, Insegnanti e Comitato dei Genitori La Scuola Primaria PAOLO NEGLIA di Vanzago, nell ambito delle manifestazioni organizzate per la Festa di fine anno scolastico, ha promosso la seguente iniziativa frutto della collaborazione fra Volontari

Dettagli

DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione -

DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione - PROVA DI ITALIANO DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione - Molti anni fa vivevo con la mia famiglia in un paese di montagna. Mio padre faceva il medico, ma guadagnava poco perché i suoi malati erano poveri

Dettagli

La seconda guerra mondiale

La seconda guerra mondiale La seconda guerra mondiale La seconda guerra mondiale dura dal 1939 al 1945 ed è una guerra totale, cioè coinvolge tutto il mondo. da un lato i regimi nazifascisti, gli STATI DELL ASSE, cioè Germania,

Dettagli

La vita quotidiana durante la guerra

La vita quotidiana durante la guerra La vita quotidiana durante la guerra 1936: il discorso di Giuseppe Motta Ascoltiamo il discorso pronunciato da Giuseppe Motta, allora Consigliere federale, e quindi leggiamo il testo qui sotto riportato

Dettagli

QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DELLE OPINIONI DEI GENITORI DEI BAMBINI CHE HANNO PARTECIPATO AL CENTRO ESTIVO A. ANALISI DI SFONDO: STRUTTURA FAMILIARE a) Da quante persone è composta la sua famiglia?

Dettagli

ESERCITAZIONE OSSERVARE UN ALBERO

ESERCITAZIONE OSSERVARE UN ALBERO L esercizio richiesto consiste nella scelta di un albero e il suo monitoraggio/racconto al fine di sviluppare l osservazione attenta come mezzo per la conoscenza del materiale vegetale. L esercitazione

Dettagli

Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS)

Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS) Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS) Werner Wassermann, datore di lavoro La signora L. lavora da noi da tanto tempo. È stata capo reparto e noi, ma anche gli altri collaboratori

Dettagli

Amore in Paradiso. Capitolo I

Amore in Paradiso. Capitolo I 4 Amore in Paradiso Capitolo I Paradiso. Ufficio dei desideri. Tanti angeli vanno e vengono nella stanza. Arriva un fax. Lo ha mandato qualcuno dalla Terra, un uomo. Quando gli uomini vogliono qualcosa,

Dettagli

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende

Dettagli

UN REGALO INASPETTATO

UN REGALO INASPETTATO PIANO DI LETTURA dai 5 anni UN REGALO INASPETTATO FERDINANDO ALBERTAZZI Illustrazioni di Barbara Bongini Serie Bianca n 64 Pagine: 48 Codice: 566-0469-6 Anno di pubblicazione: 2012 L AUTORE Scrittore e

Dettagli

Claudio Bencivenga IL PINGUINO

Claudio Bencivenga IL PINGUINO Claudio Bencivenga IL PINGUINO 1 by Claudio Bencivenga tutti i diritti riservati 2 a mia Madre che mi raccontò la storia del pignuino Nino a Barbara che mi aiuta sempre in tutto 3 4 1. IL PINGUINO C era

Dettagli

Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011

Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011 Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011 Presentazione Si presenta l indagine qualitativa, effettuata con interviste, nel mese di luglio

Dettagli

La carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali

La carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali La carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali Studenti che hanno conseguito la laurea specialistica nell anno solare 2009 Questa indagine statistica

Dettagli

A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la

A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la PARTE A PROVA DI COMPRENSIONE DELLA LETTURA A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la lettera A, B o C corrispondente alla risposta scelta. Esempio

Dettagli

Maschere a Venezia VERO O FALSO

Maschere a Venezia VERO O FALSO 45 VERO O FALSO CAP I 1) Altiero Ranelli è il direttore de Il Gazzettino di Venezia 2) Altiero Ranelli ha trovato delle lettere su MONDO-NET 3) Colombina è la sorella di Pantalone 4) La sera di carnevale,

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica. xiv legislatura disegni di legge e relazioni documenti

Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica. xiv legislatura disegni di legge e relazioni documenti Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica Camera dei Deputati 450 Senato della Repubblica Camera dei Deputati 451 Senato della Repubblica Camera dei Deputati 452 Senato della Repubblica Camera dei

Dettagli

Parrocchia del Crocifisso. In cerca d autore. Incontro con i genitori per presentare le attività 2012/13

Parrocchia del Crocifisso. In cerca d autore. Incontro con i genitori per presentare le attività 2012/13 Parrocchia del Crocifisso In cerca d autore Incontro con i genitori per presentare le attività 2012/13 Dal vangelo di Luca [Cap. 9 ver. 10-17] Nel nome del Padre Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono

Dettagli

SETTIMA LEZIONE LUCIA NON LO SA

SETTIMA LEZIONE LUCIA NON LO SA SETTIMA LEZIONE LUCIA NON LO SA SETTIMA LEZIONE 72 Lucia non lo sa Claudia Claudia Come? Avete fatto conoscenza in ascensore? Non ti credo. Eppure devi credermi, perché è la verità. E quando? Un ora fa.

Dettagli

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP PRESENTAZIONE DEL PROGETTO La CISL ha organizzato questo incontro perché

Dettagli

GIORNATA DELLA MEMORIA 25 GENNAIO 2013

GIORNATA DELLA MEMORIA 25 GENNAIO 2013 GIORNATA DELLA MEMORIA 25 GENNAIO 2013 RACCONTIAMO DI LUOGHI E DI FATTI CHE NON DEVONO ESSERE DIMENTICATI RICORDIAMO COLORO CHE HANNO AVUTO IL CORAGGIO DI SCEGLIERE IL BENE Classe v Scuola Primaria di

Dettagli

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA?

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA? Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA? Sac. Don Magloire Nkounga Dott. D Ambrosio Giuseppina 1 Quando ci possono

Dettagli

SOCRATE E LE LEGGI DELLA CITTA. L esempio di un cittadino nell antichità

SOCRATE E LE LEGGI DELLA CITTA. L esempio di un cittadino nell antichità SOCRATE E LE LEGGI DELLA CITTA L esempio di un cittadino nell antichità Poiché Socrate non ha lasciato testi scritti, conosciamo la sua vita e il suo pensiero attraverso le opere di Platone, famoso filosofo,

Dettagli

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo.

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. Vi consiglio di seguire l intervista senza le didascalie 1

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

Relazione attività esercizio 2012

Relazione attività esercizio 2012 Relazione attività esercizio 2012 maggio 2013 Il Sentiero di Morena fonda le sue radici nella storia pluriennale di un gruppo di fami-glie della provincia di Ascoli Piceno che praticano direttamente o

Dettagli

HOLTER MONITOR. Illustrazione di Matteo Pericoli 2002

HOLTER MONITOR. Illustrazione di Matteo Pericoli 2002 HOLTER MONITOR Illustrazione di Matteo Pericoli 2002 Lui. Che strano apparecchio, mi sembrava un lettore di cd, ma vedo che ha dei fili che finiscono sotto la tua maglietta... A che cosa servono? Lei.

Dettagli

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile 2013. regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile 2013. regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a GIORNATA DEL VOLONTARIATO Torino 7 aprile 2013 Desidero porgere un caloroso saluto a nome dell intera Assemblea regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a partecipare a questa

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World LOCUZIONI AL MONDO Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World 2 Sommario 1. La decisione della SS. Trinità al tuo

Dettagli

Benessere Organizzativo

Benessere Organizzativo Benessere Organizzativo Grazie per aver scelto di partecipare a questa indagine sul benessere organizzativo. Rispondere alle domande dovrebbe richiedere non più di 15-20 minuti. Attraverso il questionario

Dettagli

DISCORSO DEL SINDACO DI MILANO GIULIANO PISAPIA ALLA CERIMONIA DEI GIUSTI DEL 17 APRILE 2012, GIARDINO DEI GIUSTI DI TUTTO IL MONDO, MILANO

DISCORSO DEL SINDACO DI MILANO GIULIANO PISAPIA ALLA CERIMONIA DEI GIUSTI DEL 17 APRILE 2012, GIARDINO DEI GIUSTI DI TUTTO IL MONDO, MILANO DISCORSO DEL SINDACO DI MILANO GIULIANO PISAPIA ALLA CERIMONIA DEI GIUSTI DEL 17 APRILE 2012, GIARDINO DEI GIUSTI DI TUTTO IL MONDO, MILANO Cari amici, oggi siamo qui per ricordare e per testimoniare la

Dettagli

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen Il datore di lavoro Richard Mann Circa un anno e mezzo fa, nell ambito del progetto Integrazione di persone disabili presso la Posta, abbiamo assunto una nuova

Dettagli

Capitolo 3: Cenni di strategia

Capitolo 3: Cenni di strategia Capitolo 3: Cenni di strategia Le "Mobilità" L obiettivo fondamentale del gioco è, naturalmente, catturare semi, ma l obiettivo strategico più ampio è di guadagnare il controllo dei semi in modo da poter

Dettagli

PENSIERO DI LENIN. Fonte: Lenin [Vladimir Ilic Ulianov], Scritti economici, Roma, Editori Riuniti, 1977, pp. 837-840.

PENSIERO DI LENIN. Fonte: Lenin [Vladimir Ilic Ulianov], Scritti economici, Roma, Editori Riuniti, 1977, pp. 837-840. PENSIERO DI LENIN Fonte: Lenin [Vladimir Ilic Ulianov], Scritti economici, Roma, Editori Riuniti, 1977, pp. 837-840. Articolo datato 6 gennaio 1923 e pubblicato sulla «Pravda» del 27 gennaio 1923. ******

Dettagli

6. La Terra. Sì, la terra è la tua casa. Ma che cos è la terra? Vediamo di scoprire qualcosa sul posto dove vivi.

6. La Terra. Sì, la terra è la tua casa. Ma che cos è la terra? Vediamo di scoprire qualcosa sul posto dove vivi. 6. La Terra Dove vivi? Dirai che questa è una domanda facile. Vivo in una casa, in una certa via, di una certa città. O forse dirai: La mia casa è in campagna. Ma dove vivi? Dove sono la tua casa, la tua

Dettagli

NEWSLETTER N. 26 maggio 2014

NEWSLETTER N. 26 maggio 2014 2222222222222222222222222222222222222222 2222222222222222222222222222222222222222 NEWSLETTER N. 26 maggio 2014 Un benvenuto ai nuovi lettori e ben ritrovato a chi ci segue da tempo. Buona lettura a tutti

Dettagli

Asilo nido Melograno Anno scolastico 2007-2008

Asilo nido Melograno Anno scolastico 2007-2008 Asilo nido Melograno Anno scolastico 2007-2008 Il progetto è stato illustrato a tutti i genitori dei bambini frequentanti l asilo nido Melograno nell anno 2007-2008 nella riunione dell 11 dicembre 2007,

Dettagli

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013 Farra, 24 febbraio 2013 informare su quelle che sono le reazioni più tipiche dei bambini alla morte di una persona cara dare alcune indicazioni pratiche suggerire alcuni percorsi Quali sono le reazioni

Dettagli

Voci dall infinito. richiami per l Anima

Voci dall infinito. richiami per l Anima Voci dall infinito richiami per l Anima Copertina di Rocco Vassallo. Disegni di Mario G. Galleano. Mario Giovanni Galleano VOCI DALL INFINITO richiami per l Anima www.booksprintedizioni.it Copyright 2013

Dettagli

Parola di Vita Luglio 2009

Parola di Vita Luglio 2009 Parola di Vita Luglio 2009 "Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma" (Lc 12,33).

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

CLASSI 5 a A/B GLI ALTRI SIAMO NOI. Percorsi di educazione alla cittadinanza attiva. SCUOLA PRIMARIA BISSOLATI A.S. 2013-14

CLASSI 5 a A/B GLI ALTRI SIAMO NOI. Percorsi di educazione alla cittadinanza attiva. SCUOLA PRIMARIA BISSOLATI A.S. 2013-14 CLASSI 5 a A/B GLI ALTRI SIAMO NOI Percorsi di educazione alla cittadinanza attiva. SCUOLA PRIMARIA BISSOLATI A.S. 2013-14 GLI ALTRI SIAMO NOI Percorsi di educazione alla cittadinanza attiva. PERCORSO

Dettagli

Convegno Rapporti dall Europa

Convegno Rapporti dall Europa Spunti per l intervento dell On. Sandro Gozi Premio Grinzane Cavour Convegno Rapporti dall Europa Saluto augurale dell On. Sandro Gozi Giovedì 27 settembre 2007 Torino 1 Nel marzo scorso, l Europa ha festeggiato

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

BUON LAVORO. Linee guida per la realizzazione della campagna Buon lavoro! nelle residenze per anziani dell Alto Adige INTRODUZIONE LA CAMPAGNA

BUON LAVORO. Linee guida per la realizzazione della campagna Buon lavoro! nelle residenze per anziani dell Alto Adige INTRODUZIONE LA CAMPAGNA BUON LAVORO Linee guida per la realizzazione della campagna Buon lavoro! nelle residenze per anziani dell Alto Adige INTRODUZIONE LA CAMPAGNA Problema e situazione iniziale: L immagine del lavoro con le

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014-2015

SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014-2015 SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014-2015 FINALITÀ: Formare persone responsabili con un profondo senso civico. Sviluppare nell alunnocittadino il senso di appartenenza ad una comunità residente in

Dettagli

Siamo un cambiamento in cammino

Siamo un cambiamento in cammino Scuola Primaria Paritaria Sacra Famiglia PROGETTO EDUCATIVO ANNUALE 2013 2014 Siamo un cambiamento in cammino Uno di fianco all altro, uno di fronte all altro Il percorso educativo di quest anno ci mette

Dettagli

Progetto incontra l autore

Progetto incontra l autore Progetto incontra l autore Il primo aprile la classe 2 C ha incontrato Viviana Mazza, la scrittrice del libro per ragazzi «Storia di Malala». Due nostre compagne l hanno intervistata sul suo lavoro e sul

Dettagli

Il principe Biancorso

Il principe Biancorso Il principe Biancorso C era una volta un re che aveva tre figlie. Un giorno, stando alla finestra con la maggiore a guardare nel cortile del castello, vide entrare di corsa un grosso orso che rugliava

Dettagli

70 ANNI DEI GRUPPI DI DIFESA DELLA DONNA

70 ANNI DEI GRUPPI DI DIFESA DELLA DONNA 70 ANNI DEI GRUPPI DI DIFESA DELLA DONNA A Ravenna, dal 7 al 21 novembre 2014, si è tenuta la mostra «AL TABÁCHI» per descrivere il ruolo delle donne durante la Seconda Guerra Mondiale e in particolare

Dettagli

SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE

SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE Nome........ Classe. SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE Perché perché Ci sono tanti buoni motivi per impegnarsi nello stage? Individua 3 buoni motivi per cui ritieni che valga la

Dettagli

INTERVENTO DELL ON. CARFAGNA Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. 26 novembre 2014

INTERVENTO DELL ON. CARFAGNA Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. 26 novembre 2014 a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente 836 INTERVENTO DELL ON. CARFAGNA Nella Giornata internazionale per l'eliminazione

Dettagli

Inaugurazione dell anno accademico 2013-2014. Università degli studi di Brescia, 24 febbraio 2014

Inaugurazione dell anno accademico 2013-2014. Università degli studi di Brescia, 24 febbraio 2014 Inaugurazione dell anno accademico 2013-2014 Università degli studi di Brescia, 24 febbraio 2014 Intervento del Presidente della CRUI, Stefano Paleari. Magnifico Rettore, carissimo Sergio, Autorità, cari

Dettagli

Gli strumenti della geografia

Gli strumenti della geografia Gli strumenti della geografia La geografia studia lo spazio, cioè i tanti tipi di luoghi e di ambienti che si trovano sulla Terra. La geografia descrive lo spazio e ci spiega anche come è fatto, come vivono

Dettagli

Le opinioni personalmente condivise circa ingiustizia, emarginazione, disagio sociale

Le opinioni personalmente condivise circa ingiustizia, emarginazione, disagio sociale Le opinioni personalmente condivise circa ingiustizia, emarginazione, disagio sociale 0% 50% 100% sono indignato per le troppe ingiustizie della società 53.8% 34.6% 10.0% se tutti facessimo qualcosa insieme

Dettagli

27 GENNAIO 2016 GIORNATA DELLA MEMORIA

27 GENNAIO 2016 GIORNATA DELLA MEMORIA 27 GENNAIO 2016 GIORNATA DELLA MEMORIA Mostra e flash mob per non dimenticare l orrore della Shoah 27 Gennaio 1945 Vengono abbattuti i cancelli del lager di Auschwitz Il 20 luglio 2000, con la legge 211,

Dettagli

COME AFFRONTARE UN COLLOQUIO DI SELEZIONE

COME AFFRONTARE UN COLLOQUIO DI SELEZIONE Emanuele Lajolo di Cossano COME AFFRONTARE UN COLLOQUIO DI SELEZIONE Università degli Studi - Torino, 19 aprile 2010 La prima cosa da fare PERCHE SONO QUI? QUAL E IL MIO OBIETTIVO? CHE COSA VOGLIO ASSOLUTAMENTE

Dettagli

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti OBIETTIVO Il vincitore è colui che, dopo due round di gioco, delle sue 11 ordinazioni, ne ha consegnate il maggior numero. CONTENUTO DELLA SCATOLA

Dettagli

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Tornare a «danzare la vita» dopo un intervento al seno Micaela Bianco I passaggi Coinvolgimento medici e fisioterapiste

Dettagli

PIANO DI EVACUAZIONE CLASSI PRIME PLESSO DUCA D AOSTA A.S.2009/2010

PIANO DI EVACUAZIONE CLASSI PRIME PLESSO DUCA D AOSTA A.S.2009/2010 PIANO DI EVACUAZIONE CLASSI PRIME PLESSO DUCA D AOSTA A.S.2009/2010 PREMESSA Abituare i bambini già da piccoli, seppur attraverso il gioco, a tenere poche ma essenziali norme comportamentali in caso di

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore

Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore Traccia: Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore Per la preghiera: vedi in allegato. Sviluppo dell

Dettagli

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia Nel mondo ci sono 150 milioni di Italici: sono i cittadini italiani d origine, gli immigrati di prima e seconda generazione, i nuovi e vecchi emigrati e i loro discendenti,

Dettagli

Curricolo di Religione Cattolica

Curricolo di Religione Cattolica Curricolo di Religione Cattolica Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria - L alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sugli elementi fondamentali della vita di Gesù

Dettagli

Una vita a tappe...ricominciare

Una vita a tappe...ricominciare Una vita a tappe...ricominciare Ciao io sono AN DONG, in italiano ANTONIO, sono un ragazzo cinese di 12 anni abito a Terzigno, e frequento la 2 media. Sono nato a Sarno 12 anni fa, ma all'età di quattro

Dettagli

La Sagrada Famiglia 2015

La Sagrada Famiglia 2015 La Sagrada Famiglia 2015 La forza che ti danno i figli è senza limite e per fortuna loro non sanno mai fino in fondo quanto sono gli artefici di tutto questo. Sono tiranni per il loro ruolo di bambini,

Dettagli

La nuova adozione a distanza della Scuola. Secondaria di Primo Grado di Merone.

La nuova adozione a distanza della Scuola. Secondaria di Primo Grado di Merone. La nuova adozione a distanza della Scuola Secondaria di Primo Grado di Merone. Riflessione sull Associazione S.O.S. INDIA CHIAMA L' India è un' enorme nazione, suddivisa in tante regioni (circa 22) ed

Dettagli

Le frasi sono state mescolate

Le frasi sono state mescolate Roma o Venezia? 1 Questo percorso ti aiuterà a capire che cosa sia e come si costruisca un testo argomentativo Nella prossima pagina troverai un testo in cui ad ogni frase corrisponde un diverso colore.

Dettagli

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA)

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) Cilap eapn Italia PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) PROGRAMMA LIFELONG LEARNING GRUNDTVIG 2012 PARTENARIATO DI APPRENDIMENTO (No. 2012-1-IT2_GRU06_37625_1)

Dettagli

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI 1. Vai a visitare un cliente ma non lo chiudi nonostante tu gli abbia fatto una buona offerta. Che cosa fai? Ti consideri causa e guardi

Dettagli

GENNAIO CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL SIENA. Giuseppe Di Vittorio 1954 MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ DOMENICA

GENNAIO CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL SIENA. Giuseppe Di Vittorio 1954 MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ DOMENICA GENNAIO 1 17 2 3 18 19 4 20 5 6 21 22 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Vedo davanti a me tante facce, vedo dei neri,...dei bianchi, dei gialli, dei mezzi neri come me, ma tutti insieme,

Dettagli

IL FASCISMO 1919-1943

IL FASCISMO 1919-1943 IL FASCISMO 1919-1943 Origini del fascismo 1919-1921 Il fascismo prende il potere 1922-1924 Diventa una regime totalitario di massa (dittatura) 1925-1943 Le origini del Fascismo 1919-1921 Dalla crisi economica

Dettagli

Benvenuti In Italia. Genova - Roma - Torino - Terme di Valdieri. Fotografia di Ross Thompson

Benvenuti In Italia. Genova - Roma - Torino - Terme di Valdieri. Fotografia di Ross Thompson Benvenuti In Italia Genova - Roma - Torino - Terme di Valdieri Fotografia di Ross Thompson La Piazza Raffaele De Ferrari e` la piazza centrale della citta` di Genova. Tutte le feste della citta` avvengono

Dettagli

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video)

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) TNT IV Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) Al fine di aiutare la comprensione delle principali tecniche di Joe, soprattutto quelle spiegate nelle appendici del libro che

Dettagli

Valeria Baglio. Sindaco di Roma. Presidente dell Assemblea Capitolina

Valeria Baglio. Sindaco di Roma. Presidente dell Assemblea Capitolina Roma festeggia un anniversario importante. Settant anni dopo la Liberazione dall orrore nazifascista, celebriamo nella piazza di tutti i romani, il Campidoglio, le donne e gli uomini che, con eroismo e

Dettagli

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email. I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.it CTI Monza, 20 Novembre 2015 Prima parte: comprendere

Dettagli

SERVIZIO CIVILE: GIOVANI PER UN ITALIA SOLIDALE ROMA 2 GIUGNO 2015 - CAMERA DEI DEPUTATI

SERVIZIO CIVILE: GIOVANI PER UN ITALIA SOLIDALE ROMA 2 GIUGNO 2015 - CAMERA DEI DEPUTATI IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO SERVIZIO CIVILE: GIOVANI PER UN ITALIA SOLIDALE ROMA 2 GIUGNO 2015 - CAMERA DEI DEPUTATI INTERVENTO ON.LE BOBBA On. Presidente Boldrini, signori Ministri e membri del Governo,

Dettagli

La convenzione dell ONU sui diritti del fanciullo riscritta dai bambini con Mario Lodi

La convenzione dell ONU sui diritti del fanciullo riscritta dai bambini con Mario Lodi La convenzione dell ONU sui diritti del fanciullo riscritta dai bambini con Mario Lodi Articolo 1: Il bambino (o bambina) è ogni essere umano fino a 18 anni. Articolo 2: Gli Stati devono rispettare, nel

Dettagli

CAMPAGNA NAZIONALE DELL ANPI E DELL ISTITUTO ALCIDE CERVI PER RILANCIARE L ANTIFASCISMO E CONTRASTARE IL NEOFASCISMO

CAMPAGNA NAZIONALE DELL ANPI E DELL ISTITUTO ALCIDE CERVI PER RILANCIARE L ANTIFASCISMO E CONTRASTARE IL NEOFASCISMO n. 57 12/19 dicembre 2012 Periodico iscritto al R.O.C. n.6552 APPUNTAMENTI CAMPAGNA NAZIONALE DELL ANPI E DELL ISTITUTO ALCIDE CERVI PER RILANCIARE L ANTIFASCISMO E CONTRASTARE IL NEOFASCISMO Segnaliamo,

Dettagli

PARROCCHIA DELLA B.V. DEL CARMINE UDINE AVVENTO 2015 ANIMAZIONE DELLE MESSE DA PARTE DEI BAMBINI DELLE ELEMENTARI

PARROCCHIA DELLA B.V. DEL CARMINE UDINE AVVENTO 2015 ANIMAZIONE DELLE MESSE DA PARTE DEI BAMBINI DELLE ELEMENTARI PARROCCHIA DELLA B.V. DEL CARMINE UDINE AVVENTO 2015 ANIMAZIONE DELLE MESSE DA PARTE DEI BAMBINI DELLE ELEMENTARI Quarta Domenica di Avvento 20 dicembre 2015 Accensione della Candela della Corona dell

Dettagli

I DISCORSI DELLA LIBERTÀ (7) NELSON MANDELA Discorso in difesa di se stesso e dei suoi obiettivi, 20 aprile 1964

I DISCORSI DELLA LIBERTÀ (7) NELSON MANDELA Discorso in difesa di se stesso e dei suoi obiettivi, 20 aprile 1964 506 I DISCORSI DELLA LIBERTÀ (7) NELSON MANDELA Discorso in difesa di se stesso e dei suoi obiettivi, 20 aprile 1964 11 dicembre 2013 a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Forza Italia

Dettagli

Mario Basile. I Veri valori della vita

Mario Basile. I Veri valori della vita I Veri valori della vita Caro lettore, l intento di questo breve articolo non è quello di portare un insegnamento, ma semplicemente di far riflettere su qualcosa che noi tutti ben sappiamo ma che spesso

Dettagli