Gestione sostenibile delle risorse idriche superficiali e sotterranee INQUINAMENTO DELLE ACQUE PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA
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- Fulvio Randazzo
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1 INQUINAMENTO DELLE ACQUE PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA Uno dei temi afferenti alla problematica della Gestione sostenibile delle acque sotterranee e di superficie è quello dell Inquinamento delle acque provocato da nitrati di origine agricola, già oggetto, negli anni scorsi, di azioni e provvedimenti da parte della Regione Basilicata. A seguito dell emanazione del D.Lgs 152/99 di recepimento della Direttiva CEE 91/676 denominata Direttiva Nitrati, la Regione Basilicata con D.G.R. 508 del ha provveduto alla individuazione sul proprio territorio delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, corrispondenti all area del metapontino. Quest ultima si caratterizza come piana alluvionale ove ha luogo una attività agricola di tipo intensivo, attraversata dai corsi inferiori dei principali fiumi della Basilicata, che costituiscono il più significativo e concentrato tributo idrico al mare Jonio dell intero versante meridionale. Con lo stesso provvedimento in detta area è stata resa obbligatoria l adozione delle Tecniche di buona pratica agricola previste nel P.O.R , raccomandando l applicazione delle stesse nelle aree esterne alla delimitata zona vulnerabile. Attualmente è in corso di elaborazione il Programma d azione per la tutela e il risanamento delle acque dall inquinamento causato da nitrati di origine agricola, che, in coerenza con quanto stabilito nel Codice di Buona Pratica Agricola, si propone di individuare l insieme delle tecniche agronomiche, ed in particolare quelle relative alla fertilizzazione azotata, che in funzione delle condizioni ambientali ed agricole locali, sono in grado di mitigare il rischio di percolazione dei nitrati nelle acque superficiali e profonde. A partire dalle analisi e dagli studi già effettuati, saranno elaborati specifici approfondimenti circa gli indicatori della vulnerabilità dei suoli, al fine di pervenire ad una metodologia di analisi per la individuazione delle aree vulnerabili che tenga conto delle specificità locali del territorio, nonché delle misure, delle azioni e delle modalità di intervento nel settore agricolo per il miglioramento della qualità delle acque (rotazioni e avvicendamenti, sistemazioni, lavorazioni).
2 Particolare importanza rivestiranno le attività di monitoraggio, che dovranno essere effettuate mediante una rete di punti di prelievo adeguata alla lettura dello stato ambientale delle acque superficiali e sotterranee. Esse si svolgeranno basandosi sui parametri, sulle frequenze e sulle modalità individuate dai progetti di monitoraggio avviati dalla Regione Basilicata in collaborazione con l ARPA Basilicata, e integrate, ove necessario, sulla base degli elementi e delle esigenze conoscitive che emergeranno durante i tre anni di svolgimento del progetto.
3 DISPONIBILITÀ DELLE RISORSE IDRICHE: BILANCIO IDRICO E MINIMO DEFLUSSO VITALE Il Progetto prenderà in considerazione il tema del bilancio delle disponibilità idriche all interno del territorio regionale, che costituisce un aspetto importante nell ambito della gestione sostenibile delle risorse idriche superficiali e sotterranee, in particolare in una regione, quale è la Basilicata, in cui parte delle risorse sono utilizzate per soddisfare i bisogni dei territori contermini, in particolare la regione Puglia. L Autorità di Bacino e la Regione, in collaborazione con i partner scientifici, si sono attivate per la predisposizione del bilancio idrico dei bacini lucani ricadenti nel territorio dell AdB. Tali attività sono direttamente collegate alle finalità dell Accordo di Programma ex art.17, L.36/94, sottoscritto dalle Regioni Puglia e Basilicata e dall ex Ministero dei Lavori Pubblici, nell agosto Tale Accordo, infatti, prevede che le regioni Puglia e Basilicata provvedano a predisporre il bilancio delle risorse idriche condivise al fine di pianificarne l utilizzo per assicurare le erogazioni sulla base delle disponibilità effettive e dei fabbisogni documentati, necessarie allo sviluppo sostenibile delle regioni con un orizzonte temporale collocato al Ai sensi del D.lgs 152/99 il bilancio idrico rappresenta una componente fondamentale del modello quali-quantitativo di bacino o sottobacino destinato alla rappresentazione in continuo della dinamica idrologica e idrogeologica, degli usi delle acque e dei fenomeni di trasporto e trasformazione delle sostanze inquinanti nel suolo e nei corpi idrici. Il b.i. evidenzia la frequenza e durata dei periodi critici legati o a particolari periodi di magra e conseguenti ridotti poteri di diluizione e autodepurazione, o a periodi piovosi in cui è massimo il trasporto degli inquinanti di origine diffusa verso i corpi idrici ricettori. La predisposizione del b.i. per i corpi idrici superficiali e sotterranei ha lo scopo di costituire uno strumento per la valutazione delle disponibilità idriche, al netto delle risorse necessarie alla conservazione degli ecosistemi acquatici, e della compatibilità degli usi delle acque;
4 l analisi e la comprensione delle interazioni con lo stato di qualità dei corpi idrici; lo sviluppo di scenari di gestione delle risorse idriche compatibili con la tutela qualitativa e quantitativa. Il Programma attivato dalla Regione e dall AdB, in corso di elaborazione, renderà disponibile, entro il mese di febbraio 2005, i bilanci idrici redatti a scala di bacino sulla base di una serie di dati riguardanti le caratteristiche dei corpi idrici, le risorse disponibili, i fabbisogni per i diversi usi, le infrastrutture idrauliche presenti, attraverso la creazione di un sistema informativo, aggiornabile in continuo, capace di rappresentare l andamento delle disponibilità e dei fabbisogni idrici, a diverse scale temporali e per i differenti bacini. Tale strumento, che sarà reso disponibile dall AdB, potrà essere implementato per ricondurre gli aspetti afferenti alla disponibilità delle risorse idriche a quelli relativi alla qualità delle stesse. La conoscenza del complesso dei processi che influenzano la qualità e la disponibilità delle risorse idriche costituiranno il punto di partenza per la individuazione delle strategie, azioni, misure, prescrizioni, da attivare per assicurare la riduzione e/o contenimento degli impatti delle attività agricole sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee e dell ambiente marino (gestione integrata).
5 INTEGRAZIONE DELLE STRATEGIE, DELLE AZIONI, DELLE MISURE E DELLE PRESCRIZIONI, NEL QUADRO PROGRAMMATORIO REGIONALE Parallelamente alle attività di studio e approfondimenti precedentemente descritte, a prevalente contenuto tecnico-scientifico e metodologico, si procederà ad avviare una serie di studi e ricerche finalizzate a ricostruire il quadro programmatorio attraverso il quale la Regione Basilicata persegue l attuazione delle proprie politiche territoriali. La conoscenza di tale quadro risulta di particolare importanza al fine di orientare le previsioni degli strumenti di pianificazione e programmazione regionale, verso il conseguimento della riduzione e/o del contenimento degli impatti delle attività agricole sulla qualità delle acque. L attività ricognitiva sarà condotta secondo le aree funzionali in cui si articola l Amministrazione Regionale, che possono rivestire interesse per le finalità in oggetto (Ambiente e Territorio, Agricoltura e sviluppo rurale, Difesa del Suolo, Programmazione). Fra i principali strumenti di piano che hanno implicazioni dirette con la tematica in oggetto saranno oggetto di approfondimento: il Piano Regionale di Tutela e Risanamento delle Acque, il Piano Regionale per la Lotta alla Siccità e alla Desertificazione, i Piani Paesistici; il Piano di Forestazione, la Carta Regionale dei Suoli e il Quadro Strutturale Regionale; questi ultimi costituiscono, secondo i contenuti della legge urbanistica regionale, i principali documenti di riferimento per la verifica di coerenza e compatibilità alla pianificazione territoriale regionale, degli strumenti di piano a tutti i livelli. Nel settore dell Agricoltura e Sviluppo Rurale saranno oggetto di studio: il Piano di Sviluppo Rurale e i Programmi Leader, ai quali si aggiungono le azioni e interventi previsti dal Programma Operativo Regionale (P.O.R.) e dal Complemento di programmazione al P.O.R., la cui attuazione fa riferimento alle risorse comunitarie. Nell ambito dei settori della difesa del suolo e della gestione delle risorse idriche particolare attenzione sarà rivolta ai piani e programmi elaborati dall, per favorire il governo unitario dei bacini idrografici interregionali e regionali.
6 Fra questi in primis il Piano Stralcio di Bacino per la Difesa dal Rischio Idrogeologico, il Piano Stralcio del Bilancio Idrico e del Deflusso Minimo Vitale, quest ultimo in corso di elaborazione, e i Piani Stralcio di Bacino che l AdB redigerà nel corso del prossimo triennio. La ricognizione del quadro programmatorio regionale, che si svolgerà durante il primo anno del Progetto, costituirà la fase preliminare a quella progettuale, dedicata alla individuazione delle modalità più idonee (regolamenti, direttive, azioni, misure, prescrizioni, raccomandazioni) per integrare e orientare gli strumenti di programmazione e pianificazione del territorio verso le finalità che il Progetto si propone.
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