Tod s continua la crescita, ricavi 2012 prossimi al miliardo

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1 Tod s continua la crescita, ricavi 2012 prossimi al miliardo Ci siamo quotati nel 2000 presentandoci agli investitori con obiettivi e strategie ben definite, che poi abbiamo implementato con successo. Strategie e obiettivi validi ancora oggi poiché - puntualizza Diego Della Valle, presidente del gruppo Tod s fra le nostre priorità c è sempre la crescita dei ricavi e della redditività, oltreché la capacità di attrarre le eccellenze: dal personale ai clienti, dai fornitori alle relazioni di business. Obiettivi ambiziosi ma compatibili anche perché, aggiunge il capo azienda, questi ultimi 12 anni ci confortano sulla capacità di centrare i target, come ci confortano di dati della semestrale che abbiamo illustrata agli investitori ad agosto, oltre che la dinamica di questi ultimi mesi. E tutto ciò, aggiunge Della Valle, nonostante il permanere di una congiuntura difficile in Italia, ove la recessione si riflette sull evoluzione delle vendite mentre noi abbiamo pure attuato una ulteriore selezione proprio per evitare sofferenze indesiderate. Scelta dolorosa ma necessaria per salvaguardare quella redditività che resta fra le nostre priorità. E lo sviluppo che abbiamo conseguito in questi ultimi lustri, ricorda il presidente di Tod s, è stato costruito lavorando su tre precise direttrici. In primo luogo abbiamo agito sull espansione merceologica affiancando alla produzione di calzature in pelle di fascia alta per clienti esigenti anche l abbigliamento e la pelletteria, in particolare le borse, per poi declinare la piccola pelletteria (come portafogli, agende, portachiavi) e giungere agli accessori, anche in seta, come sciarpe, foulard, guanti e cappelli Della Valle racconta i numeri e le strategie del gruppo

2 Ma c è pure altro poiché, precisa Della Valle, siamo partiti nel dopoguerra come un laboratorio artigianale di calzature e siamo riusciti ad affermare Tod s nel mondo per poi lanciare il marchio Hogan, che ora affronterà la sfida internazionale, e siamo entrati nell abbigliamento con Fay, mentre nell ultimo lustro abbiamo dedicato molta cura al rilancio di Roger Vivier, storico marchio francese attivo nelle calzature. Un marchio dal quale ci attendiamo molte soddisfazioni dopo il lavoro fatto in questi ultimi anni. La seconda direttrice della crescita è stata quella geografica poiché nel 2000 il 65% dei ricavi erano realizzati in Italia, che oggi esprime poco più del 40 per cento, mentre l Asia è decuplicata dal 3,4% al 30% con Europa sostanzialmente stabile al 20% circa e gli Stati Uniti scesi dal 15 a meno dell 8 per cento. Diversificazione grazie la quale abbiamo potuto contrastare gli effetti della recessione in Italia con lo sviluppo più che proporzionale nei paesi emergenti e il buon andamento degli Stati Uniti, che ancora oggi ci conforta. La terza leva è rappresentata dalla rete di vendita poiché nel 2000 l azienda di Sant Elpidio al Mare aveva 25 negozi monomarca ubicati tutti in Italia ove realizzava il 21% dei ricavi complessivi, mentre oggi i punti vendita diretti sono saliti a 182, di cui 140 all estero, e i ricavi dalla rete sono balzati al 57% del totale. Buone notizie anche dal fronte reddituale poiché, come ricordano alla Tod s, nel 2000 avevamo detto che avremmo migliorato gli indicatori reddituali e la promessa è stata mantenuta anche se con una dinamica a scala: si realizzano gli investimenti, ad esempio i negozi, che entrano a regime progressivamente e quindi con una incidenza dei costi decrescente sino a quando si raggiungono i

3 pieni giri e quindi si passa alla decisione di attuare un altro scatto negli investimenti. Questo anche se noi, proseguono, siamo sempre stati molto attenti a tenere sotto controllo i costi e mantenere una struttura leggera proprio per fronteggiare i momenti complessi come quello attuale in Italia E lo sviluppo impresso alla diversificazione e alla rete di vendita ci offre oggi un grande vantaggio poiché ci consente di disporre di una marcia in più sul percorso della crescita. Noi infatti, ricorda Diego Della Valle, possiamo utilizzare la nostra rete di negozi monomarca per spingere molto sulla pelletteria, in particolare sulle borse, oltreché sulla piccola pelletteria e sugli accessori, tenendo i costi di distribuzione decisamente contenuti e quindi creando molto valore. Ma c è pure altro poiché, completa il capo azienda, se sapremo centrare i nostri target cambierà in misura significativa anche la dimensione della nostra azienda Il tutto senza però derogare alle caratteristiche che hanno fatto di Tod s uno dei grandi marchi del lusso con prodotti iconici ad alto contenuto di creatività e artigianalità. Un lusso di eccellenza, che sa brillare nei particolari, costruito con grande cura sin dalla scelta della materia prima. Un prodotto icona che mantiene valore e rappresenta un sogno che non invecchia ma si rinnova di stagione in stagione salvaguardando uno stile sobrio e accurato, ma lontano dalla moda. Ed è anche per tutto ciò che il gruppo è riuscito a contrastare la recessione che caratterizza l Italia e alcuni Paesi europei, conseguendo un ulteriore significativo aumento dei ricavi anche nel primo semestre 2012 e si appresta a chiudere l esercizio in corso con un fatturato che dovrebbe tendere al miliardo pur con una accelerazione meno forte del primo semestre ma sempre superiore al 7% grazie al buon andamento dei mercati esteri, Asia e Usa in particolare, oltreché dei negozi diretti. Ancora più significativo il progresso atteso a livello reddituale ove il gruppo inizia a cogliere in modo compiuto le leve della diversificazione sopra indicate. L ebitda margin dovrebbe infatti proseguire nel suo percorso e superare la soglia del 26% a fine 2012 per tendere nel medio termine a quel 30% che è nelle potenzialità della Tod s. Una realtà che è riuscita a costruire nel tempo quella capacità produttiva e distributiva in grado sostenere i tassi di crescita attesi. Il 2013 dovrebbe così mantenersi del solco e riproporre la dinamica che ha caratterizzerà l esercizio in corso salvo il sopraggiungere di eventi ad oggi non prevedibili.

4 Ma il trend dovrebbe proseguire pure nel medio termine e potrebbe pure registrare accelerazioni importanti in quanto il numero dei negozi diretti continuerà a crescere ad un tasso medio di 15 aperture all anno per giungere al 2016 con circa 250 negozi diretti rispetto ai 182 attuali, mentre quelli in franchising dovrebbero fissarsi a ed i punti vendita multimarca a rispetto ai circa di oggi. L incidenza dei ricavi diretti potrebbe così salire al 66% rispetto al 57% attuale. Novità importanti anche sul fronte della diversificazione geografica poiché nei prossimi 3/5 anni il peso dell Europa, Italia inclusa, dovrebbe scendere da oltre il 60% di oggi a meno del 50 per cento, mentre continuerà a rafforzarsi l Asia, che dovrebbe avvicinarsi alla soglia del 40 per cento, e pure quella degli Usa, che dovrebbe riportarsi al di sopra del 10 per cento. Proseguirà inoltre anche la diversificazione di prodotto poiché le calzature scenderanno al di sotto del 70% l abbigliamento salirà al 10% e la pelletteria supererà il 20% anche se potrebbero essere possibili anche obiettivi più ambiziosi quali una parità di peso fra pelletteria e calzature con l abbigliamento al per cento. Ambizione collegata a variabili esogene quali l evoluzione della congiuntura, ma anche alla capacità dell azienda di inserirsi nell evoluzione dei mercati per sfruttarne le opportunità facendo leva sulle tre direttrice di sviluppo: geografica, merceologica e distributiva senza dimenticare l imperativo redditività. Management Organigramma società

5 Dati di bilancio Gli analisti restano cauti ma apprezzano strategia e management Intermonte è passata da underperform a neutral con target da 75,5 a 82,5 euro all inizio di agosto perché i risultati semestrali hanno messo in luce una redditività superiore alle attese, anche se ciò è attinente prevalentemente alle coperture cambi, mentre lo sviluppo e il maggior peso dei mercati asiatici ha permesso anche un alleggerimento del carico fiscale. Equita conferma l hold perché nel breve dovrebbe restare a sconto sui comparable in quanto presenta una minore visibilità sulla crescita degli utili, essendo sovraesposto all Italia e alla relativa debolezza dei suoi consumi, mentre l esposizione ai flussi turistici risulta più contenuta rispetto ad altri brand più globali. Mediobanca conferma il neutral in quanto resta sovraesposta al mercato italiano, dove i consumi soffrono e le vendite sono scese del 25% nel secondo trimestre. Questo anche se conclude l analista - il gruppo continua a crescere grazie all apporto dei paesi emergenti, Cina in primis, e al buon andamento degli Stati Uniti. Banca Akros conferma l accumulate con target price a 81 euro perché continuerà a beneficiare della crescita attesa nei paesi emergenti, a partire dalla Cina, che già oggi rappresenta il 18% delle vendite totali. Siamo positivi anche perché, completa l analista, apprezziamo la strategia di sviluppo, anche commerciale, e l alto potenziale di crescita che il gruppo esprime merito anche alla forza dei brand, a partire da Roger Vivier. Kepler conferma l hold con prezzo obiettivo a 83 euro in quanto apprezziamo la crescita attesa nei paesi emergenti e la solidità dei fondamentali, che mettono in luce una disponibilità importante

6 di cassa accanto ad un posizionamento difensivo del prodotto, ma la cautela è d obbligo poiché resta sovraesposta all Italia, dove i consumi retrocedono. UBS mantiene il neutral con target price a 85 euro perché il primo semestre è stato segnato da una riduzione delle vendite in Italia, anche se ciò è stato più che bilanciato dagli ottimi risultati conseguiti nel resto del mondo. Ed è anche per questo che ci attendiamo una importante crescita entro fine anno. Banca Imi resta in hold anche se il 10 agosto ha alzato il target da 80 a 84,1 perché i risultati del primo semestre sono risultati migliori delle attese nell area retail, e più nello specifico nei negozi propri in Europa, oltreché per i segnali di crescita e riconoscibilità del marchio Tod s nei paesi emergenti. Restiamo comunque cauti perché i prezzi incorporano già i potenziali di crescita del business. Citi ripropone l indicazione di acquisto con prezzo obiettivo a 105 euro in quanto i risultati del primo semestre sono sostanzialmente in linea con quelli del primo trimestre, fatta eccezione per l Italia, dove è stato registrata una contrazione nelle vendite. Andamento che però è stato più che compensato dal buon andamento di Usa, Asia e alcuni paesi europei. HSBC rimane neutrale ma alza il target da 81 a 90 euro per le buone prospettive. Nello specifico, il marchio Tod s ha subito un accelerazione nelle vendite grazie al forte posizionamento del brand e alla diversificazione geografica. Differente il destino per Hogan e Fay, a causa della forte esposizione nei mercati Italiani e quindi ad un Paese in recessione, anche se il trend non dovrebbe peggiorare come dichiarato dal management. Barclays inizia la copertura con underweight e target a 82,5 euro per l esposizione agli alti rischi ciclici nel settore anche a causa dell elevata presenza sul mercato italiano, ove domina la recessione. Raymond James conferma il market perform con target a 92 euro perché il mercato italiano ha sofferto molto, in particolare nel secondo trimestre, ma ciò è stato più che compensato dal buon andamento degli Usa e dell Asia, Cina in primis.

7 Nomura mantiene il reduce con target a 82 euro perché anche se il gruppo ha registrato un progresso nel fatturato merito i mercati USA e asiatici, la performance italiana è stata peggiore delle attese. Bryan Garnier ribadisce il sell con fair value aumentato a 75 euro in quanto i risultati semestrali sono stati inferiori alle attese, soprattutto per la riduzione riscontrata in Italia nel secondo trimestre, ma ciò è stato più che bilanciato dal buon andamento dei mercati USA e asiatici, in particolare Cina e Giappone, oltreché del resto d Europa. Morgan Stanley resta in equal weight con target a 78 euro perché è correttamente valutata considerando che le difficoltà in Italia, ove realizza il 50% dei ricavi, sono più che bilanciate dal buon andamento del resto del mondo, Usa e asia in primis. J.P. Morgan mantiene il neutral ma alza il target da 79 a 83 euro perché nel primo semestre ha riportato risultati migliori delle aspettative, ha migliorato l espansione globale e la diversificazione dei prodotti. Merrill Lynch ripropone l underperform con target a 57 euro a causa della caduta delle vendite in Italia, giù del 25% nel secondo trimestre dopo una perdita del 4% nel primo, con una discesa complessiva nel primo semestre del 12%. Questo anche se il mercato Nord Americano ha avuto una performance migliore delle aspettative e l Asia è andata molto bene. Il titolo sovraperforma e resta vicino ai massimi Il gruppo marchigiano batte il FTMIB e archivia il passato biennio con una crescita del 40% sostenuta dall ottimo andamento dei ricavi e della redditività. Tutto ciò nonostante la recessione che attanaglia il mercato italiano. Tod s avvia la settimana di Borsa con una leggera flessione rispetto agli 88,05 euro di venerdì 14 e il trend è confermato nei giorni successivi, anche se i prezzi restano vicini al massimo dell anno.

8 Culmine raggiunto solo lunedì 10 settembre, quando il titolo dell azienda marchigiana ha segnato 90,8 euro. Dinamica di rilievo poiché i valori attuali si collocano in prossimità del massimo degli ultimi cinque anni. Una vetta raggiunta il 12 maggio 2011, quando Tod s in Borsa ha raggiunto 96,55 euro, quasi il 10% al di sopra dei valori di lunedì 14 settembre Ma c è pure altro poiché la dinamica sopra descritta pone in luce per gli ultimi due anni anche una accentuata sovrapeformance rispetto all indice dei principali titoli. Tod s ha infatti messo a segno una performance positiva di oltre il 40% mentre il FTMib ha subito una flessione di oltre il 20% anche se ha recuperato in misura significativa negli ultimi mesi. Un recupero che comunque è risultato inferiore al balzo messo a segno dall azienda di Sant Elpidio a mare. Negli ultimi 46 giorni borsa la società guidata da Diego Della Valle ha infatti inanellato una serie di progressi che cumulativamente hanno portato ad un balzo delle quotazioni di oltre il 31 per cento: dai 69 euro di giovedì 12 luglio agli 90,8 euro del 10 settembre, il massimo dell anno. Un balzo che ha permesso al titolo di riprendersi dopo la flessione di primavera, quando in soli tre mesi ha subito una perdita di circa il 21 per cento, e di confermare il progresso di inizio anno quando Tod s ha riportato un + 40% dal minimo di 62,05 euro del 9 gennaio. E forse è anche per questa sovra performance che la grande maggioranza degli analisti resta cauta sul titolo pur esprimendo giudizi lusinghieri su società, strategie e management. Coverage & consensus Sovraesposizione all Italia e calo delle vendite, ma la reddittività resiste

9 Tod s archivia un altro semestre con una crescita prossima alle due cifre nonostante i dolorosi effetti della recessione in Italia, ove la riduzione dei consumi è stata affiancata da una maggiore severità nella selezione del merito di credito dei clienti proprio per salvaguardare l imperativo redditività, che infatti migliora. Le vendite ne hanno però sofferto e nel secondo trimestre l azienda ha perso il 25% del fatturato portando la quota del nostro Paese sui ricavi consolidati a poco più del 40 per cento. Dimensione considerata ancora eccessiva dalla quasi totalità degli analisti, che lamentano la sovraesposizione all Italia anche perché ciò oggi rappresenta un freno alla crescita oltreché una penalizzazione in termini di redditività considerando che Hogan ha solo da poco avviato il percorso di internazionalizzazione mentre Fay realizza la quasi totalità dei ricavi nel nostro Paese. Considerazione che si coniuga all altro dubbio avanzato da alcuni analisti: sostenere tre marchi, anzi quattro considerando il francese Roger Vivier, potrebbe essere troppo costoso e dispersivo. Critiche respinte con forza dalla società marchigiana in quanto, ricordano,. Vi è poi il tema della rete perché Tod s ha investito molto nel suo sviluppo e ciò è stato vincente come dimostrano anche i dati dei primi sei mesi del 2012, ma per i critici resta aperto il rischio dell inversione del trend e quindi degli effetti sui conti poiché non è mai agevole adeguare la dinamica dei costi con quella dei ricavi quando innestano un trend decrescente. Approfondimento - Stefano Sincini illustra la storia e le strategie di Roger Vivier Roger Vivier è un prestigioso marchio francese, di cui abbiamo licenza esclusiva di produzione e distribuzione dal Il brand è conosciuto in tutto il mondo come l ideatore del tacco a stiletto e le scarpe dello stilista sono state amate ed indossate dalle più famose e seducenti donne del

10 secolo scorso, tra cui Jackie Kennedy, Brigitte Bardot e Grace Kelly. All'apice della sua carriera, nel 1953 Roger Vivier ha disegnato ad Elisabetta II le scarpe per la sua incoronazione a regina di Inghilterra. Un marchio storico in piena fase di rilancio poichè, spiega Stefano Sincini, amministratore delegato di Tod s, il marchio e' stato rivitalizzato affidando a Bruno Frisoni l incarico di direttore creativo, mentre Ines de la Fressange ha il ruolo di madrina del marchio. Una realtà nata e cresciuta nelle calzature, prodotto storico del marchio con i modelli Belle Vivier Buckle, una delle più emblematiche della collezione, e Chips Buckle, ma poi sviluppatasi con alcuni modelli di borse altrettanto uniche ed eccezionali, quali la Metro, la Miss Viv o la piu' recente Prismick, cosi denominata perché la sua particolare lavorazione artigianale rende la borsa similie a dei prismi. La diversificazione, spiega il ceo, è poi proseguita con lo sviluppo di diversi tipi di accessori, come occhiali, profumi e gioielleria, fino a divenire una delle più esclusive e raffinate maison di accessori a livello mondiale; maison paragonabile a marchi storici e prestigiosi come Chanel e Dior. L esclusività del brand, prosegue il capo azienda, si vede anche nella distribuzione, estremamente selezionata, che comprende solo dodici punti vendita monomarca a livello mondiale ed un ristrettissimo numero di distributori indipendenti. I negozi sono particolari e unici, combinano l architettura moderna con pezzi antichi e vintage per ricreare quell atmosfera di appartamento parigino che riprende l allure del brand. Roger Vivier, concludono al quartier generale a Casette d Ete (Fermo), ha raddoppiato il suo fatturato negli ultimi due anni e sta mantenendo anche nell anno corrente tassi di crescita vertiginosi; al 30 giugno 2012 il fatturato del marchio è stato di 35 milioni di Euro, con un incremento di circa 100% rispetto all'anno precedente. Approfondimento - Stefano Sincini spiega il futuro del mercato cinese Il Gruppo Tod s ha fatto il suo ingresso nel mercato cinese nel 2000, con l apertura del primo negozio ad Hong Kong e due anni dopo ha inaugurato il primo negozio in mainland China (Shanghai).

11 Una tappa determinante per l'espansione nell area, spiega Stefano Sincini, amministratore delegato di Tod s, è stata l'apertura delle sedi locali del Gruppo sia ad Hong Kong sia a Shanghai, a cui è seguita la forte accelerazione delle aperture dei negozi nell area, con un ritmo di nuovi punti vendita all anno a partire dal Il marchio più conosciuto e quello che ha il maggior numero dei negozi nell'area cinese è Tod s, uno dei più prestigiosi prodotti luxury come puntualizza Sincini, anche se a partire dal 2003 pure Hogan ha iniziato la sua espansione, partendo da Hong Kong e arrivando, alla fine dello scorso anno, ad inaugurare i primi negozi monomarca a gestione diretta anche in mainland China. Roger Vivier, aggiunge il ceo, ha invece inaugurato il suo primo negozio ad Hong Kong nel 2005 per poi aprire a Shanghai nel Una politica di sviluppo grazie la quale l azienda può contare oggi nella regione definita greater China circa 50 negozi: 36 in mainland China, 11 ad Hong Kong e 2 a Macao. E le vendite dell area, conclude Sincini, rappresentano oggi più della metà dei ricavi realizzati in Asia (al 30 giugno 2012, i ricavi dell Asia rappresentavano il 30% del fatturato del Gruppo). Ma c è pure altro poiché, completa il capo azienda, il trend di forte crescita dei ricavi in quest area sta continuando, senza mostrare alcun segno di rallentamento e si prevede che la Cina continuerà ad aumentare la propria incidenza relativa sul fatturato del Gruppo. Ad essa si deve anche aggiungere l importanza delle vendite realizzate in Europa da turisti cinesi, che sta mostrando un trend di continua crescita, anche sulla spinta del differenziale di prezzo retail tra Europa e Cina. 23 settembre :39:26

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