BILANCIO 2006 QUINDICESIMO ESERCIZIO

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1 BILANCIO 2006 QUINDICESIMO ESERCIZIO

2 Indice generale Bilancio Individuale Composizione degli Organi Amministrativi e della Direzione Generale pag. 3 Relazione del Consiglio di Amministrazione pag. 4 Dati essenziali della gestione pag. 65 Prospetti di bilancio pag. 66 Nota integrativa pag. 71 Allegati al bilancio pag. 190 Relazione del Collegio Sindacale pag. 197 Estratto del verbale dell Assemblea dei Soci pag. 205 Relazione di certificazione pag. 206 Bilancio Consolidato Relazione del Consiglio di Amministrazione pag. 208 Dati essenziali della gestione pag. 234 Prospetti di bilancio pag. 235 Nota integrativa pag. 240 Estratto del verbale dell Assemblea dei Soci pag. 371 Allegati al bilancio pag. 372 Relazione di certificazione pag. 373

3 Relazione del Consiglio di Amministrazione Bilancio Individuale Al 31 dicembre

4 AMMINISTRAZIONE E DIREZIONE GENERALE CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Vice Presidente Consiglieri: Dr. Sandro Ciulli Rag. Carlo Carli Maltinti Dr. Ing. Paolo Vallini Rag. Carlo Borgioli On. Carlo Casini Dr. Sergio Caggia Geom. Michele Di Gianni Prof. Francesco Dini Prof. Fabio Merusi Dr. Andrea Nuti Prof. Sergio Pivato COLLEGIO SINDACALE Presidente Sindaci Effettivi Sindaci Supplenti Dr. Pier Giovanni Vivaldi Dr. Federico Manzoni Dr. Sandro Quagliotti Dr. Alessandro Pescari Dr. Alessandro Regoli DIREZIONE GENERALE Direttore Generale Rag. Enrico Provvedi DIREZIONE CENTRALE Dirigente Area Amministrativa Dirigente Area Crediti Dirigente Area Finanza Dirigente Area Marketing Dirigente Area Sviluppo Risorse Rag. Enrico Provvedi Dr. Roberto Bruni Dr. Fausto Bianchi Dr. Alessandro Gabrieli Dr. Lorenzo Remotti 3

5 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE Signori Azionisti, Prima di iniziare l esame delle attività e dei risultati acquisiti dalla Cassa nel corso del 2006, riteniamo opportuno esporre un sintetico quadro dei fatti di rilievo avvenuti negli assetti istituzionali e societari dell Azienda e fornire un analisi dei principali aspetti del contesto economicocreditizio nel quale la Banca ha operato. * * * * * FATTI DI RILIEVO VERIFICATISI NEGLI ASSETTI ISTITUZIONALI E SOCIETARI Tra le vicende più significative a livello istituzionale e societario avvenute nel corso del primo semestre del 2006 si ricordano le seguenti: Organi Aziendali. L assemblea dei soci della Cassa nella seduta del 28 aprile ha proceduto al rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, riconfermando per l Organo deliberante tutti gli amministratori in carica nel precedente mandato con le medesime funzioni e, quanto all Organo di Controllo, ha nominato alla carica di Presidente il dott. Pier Giovanni Vivaldi, in sostituzione del dott. Alessandro Bandini, in situazione di incompatibilità essendo stato eletto alla guida della Fondazione CRSM. Gli altri sindaci effettivi sono stati riconfermati. La durata degli incarichi è di 3 esercizi, cioè fino all'approvazione del bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre Il Consiglio di Amministrazione, in data 5 maggio 2006 ha poi provveduto al rinnovo del Comitato Esecutivo, assegnando a detto organo solo competenze e deleghe in materia di erogazione del credito, con le autonomie previsto dal vigente Regolamento del Credito. Il Comitato Esecutivo, che dura in carica un anno, è composto da cinque membri; di esso fanno parte di diritto il Presidente ed il Vice Presidente della Cassa ed alle relative sedute partecipa il Collegio Sindacale. Nel mese di giugno, a seguito delle dimissioni rassegnate dal Consigliere prof. Nicola Sartor, nominato Sottosegretario al Ministero dell Economia, il socio Cattolica Assicurazioni Soc. Coop. a r.l., di cui lo stesso era espressione, ha indicato in sostituzione il dott. Sergio Caggìa, che il Consiglio di Amministrazione della Cassa ha cooptato nella seduta del 30 giugno Per la prima volta un rappresentante della Cassa di Risparmio di San Miniato siede nel consiglio nazionale dell Abi, l Associazione Bancaria Italiana. La nomina del presidente della Cassa, Sandro Ciulli, che fa parte da un triennio anche del Comitato società bancarie dell Acri, l Associazione di rappresentanza delle Casse di Risparmio, testimonia il buon lavoro che l intero gruppo Carismi ha svolto in questi anni guadagnandosi fiducia e credibilità all interno del sistema bancario. Piano Strategico Il Consiglio di Amministrazione nel mese di Febbraio 2006 ha approvato il documento di pianificazione strategica per il triennio Il piano elaborato si fonda su due momenti conseguenti, il primo teso al consolidamento di quanto avviato con successo negli anni precedenti, il secondo volto a cogliere quegli elementi di sviluppo ed innovazione di una Banca in grado di sfruttare le opportunità offerte da un più favorevole andamento congiunturale atteso rispetto al periodo appena concluso. Il Piano è caratterizzato dalla definizione di una mission coerente al perseguimento di una strategia autonoma di sviluppo che è sintetizzata nella seguente definizione programmatica: Proiettarsi, con la forza delle proprie radici, verso nuove sfide in modo 4

6 dinamico e globale, garantendo un offerta di soluzioni adeguate allo stile ed alle aspettative di ogni momento della vita di famiglie e imprese presenti sul territorio ed assicurando creazione di valore per gli azionisti. Per il raggiungimento degli obiettivi indicati dalla missione aziendale, la Banca vuole operare coerentemente alla vision dichiarata: Essere un azienda che crea valore per gli azionisti, per i clienti, per il territorio, per il personale. Il Piano definisce gli obiettivi strategici che la Banca intende perseguire indicando le principali linee guida necessarie al loro raggiungimento. In sintesi le strategie approvate prevedono: Consolidamento del ruolo di riferimento come Banca regionale e coerente potenziamento e diffusione dell immagine. La Banca cercherà di soddisfare le esigenze della clientela privata e delle imprese presenti sui territori di insediamento risultanti dalla nuova penetrazione commerciale rafforzando le opportunità di integrazione di business derivanti anche dalle partecipazioni strategiche e dagli accordi con qualificati partners commerciali. Ottimizzazione della Governance e dell efficacia del Sistema dei Controlli. La Banca, anche in qualità di Capogruppo, si pone l obiettivo di ottimizzare i processi, le procedure di governance e di gestione aziendale, al fine di poter strutturare il sistema dei controlli già avviato nel triennio precedente. Sviluppo delle potenzialità del nuovo posizionamento commerciale Obiettivo primario per la Banca è quello di avere una rete di vendita diversificata che affianchi al radicamento sul territorio degli sportelli tradizionali anche il presidio del mercato attraverso canali alternativi con il ricorso sistematico al supporto dei canali Web e telefonici, massimizzando l efficacia commerciale dei diversi canali e ottimizzando la qualità del servizio offerto al cliente, quale principale vantaggio competitivo. Consolidamento del ruolo di eccellenza dell Area Finanza massimizzando le opportunità derivanti dall integrazione strategica di Gruppo. Consolidare il ruolo consulenziale della Banca rendendolo sempre più omogeneo e strutturato a servizio anche delle Banche del Gruppo, in modo conforme alle strategie in un ambito di alta professionalità. Garantire standard qualitativi di eccellenza per gli investimenti inerenti la liquidità delle banche del Gruppo, ottimizzando la gestione integrata dei flussi. Ottimizzare la qualità dei prodotti confezionati in proprio, nel rispetto degli obiettivi quantitativi prefissati. Miglioramento dell efficacia e dell efficienza organizzativa, operativa e tecnologica garantendo la migliore gestione delle procedure e dei processi, anche in ottica di Gruppo. Raggiungimento di una allocazione ottimale delle risorse attraverso la giusta combinazione di processi, procedure e modelli organizzativi, nel rispetto della mission e delle peculiarità della Banca e in funzione dell orientamento al cliente e del raggiungimento degli obiettivi economici aziendali anche attraverso le azioni programmate al fine di ottenere risparmi di costi. Ottimizzazione della gestione, dell efficienza e dello sviluppo professionale delle risorse umane. Valorizzare le risorse umane, rispettando gli obiettivi generali della Banca. Parallelamente allo sviluppo dimensionale e all incremento della dotazione organica prevista nel piano aziendale saranno previsti interventi di tipo qualitativo che consentano di aumentare le competenze e le professionalità delle risorse umane e di presidiarne l efficienza e l utilizzo efficace. La coerente attuazione delle linee strategiche e la loro traduzione in piani operativi annuali permetteranno di far raggiungere alla nostra Azienda una definita connotazione di Banca attenta alle esigenze delle famiglie e delle imprese del territorio; una struttura 5

7 organizzativa e commerciale adeguata alla dimensione di Banca Regionale con risultati reddituali, patrimoniali e di efficienza in linea con le aspettative degli azionisti e con le dinamiche del sistema. Nel triennio a piano è previsto un rafforzamento dei mezzi patrimoniali che accompagna la prevista crescita dimensionale, garantendo adeguati livelli del coefficiente di solvibilità che è atteso mantenersi ampiamente al disopra dei minimi previsti dalla Normativa di Vigilanza. Azionariato diffuso. Essendosi verificate le condizioni previste dall art. 2 bis del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob, la Società emittente Cassa di Risparmio di San Miniato SpA ha assunto la qualità di "Emittente strumenti finanziari diffusi" nonché di società che fa ricorso al mercato del capitale di rischio, ex art. 2325bis del Codice Civile, e pertanto con effetto dal 1/1/2006 é assoggettata agli obblighi di legge previsti dal Codice Civile, dall art. 116 del D.Lgs. 58/98 e dal regolamento Consob n /99 e successive modificazioni ed integrazioni. Variazioni nelle partecipazioni della capogruppo nelle imprese del Gruppo. Nel mese di febbraio 2006 la partecipazione al capitale sociale di BancaSintesi Spa è diminuita dal 64.90% al 54.90% a seguito della cessione di una quota corrispondente al 10% del capitale sociale al Gruppo Nuti, uno dei più solidi imprenditori del comprensorio del cuoio, oltreché della Toscana, con attività variegate che vanno dal settore prettamente industriale a quello immobiliare e finanziario. La cessione non ha comportato effetti economici di rilievo da segnalare. Successivamente, nel mese di maggio, la partecipazione è risalita al 59,43% a seguito dell acquisto di una quota corrispondente da un socio di minoranza. Nell ambito dell operazione di aumento di capitale fino ad ,00, a suo tempo deliberata dall Assemblea Straordinaria dei soci della controllata, nell agosto 2006 la Cassa ha aumentato la propria interessenza all 83,06% avendo sottoscritto la quota di propria competenza oltre ai diritti inoptati. Sempre nel corso del mese di febbraio, la nostra società ha esercitato il diritto di opzione sulle n nuove azioni spettanti a fronte dell'aumento di capitale, da Euro ,00 a Euro ,00 deliberato dall'assemblea della controllata San Genesio Immobiliare SpA nel gennaio 2005, mantenendo invariata la quota di partecipazione pari al 70,0%. Nel mese di aprile la capogruppo ha aderito alla ricostituzione del capitale sociale ad euro della società controllata La Rocca Immobiliare Spa per ripiano delle perdite relative agli esercizi precedenti. In data 2 ottobre 2006 la Cassa, avvalendosi della facoltà di convertire n obbligazioni in altrettante azioni della partecipata, con conseguente aumento del capitale sociale ad ,00, ha portato la propria interessenza al 94,38%. Sulla scorta di quanto deliberato dall Assemblea dei soci della partecipata in data del 28 novembre 2005, relativamente all aumento di capitale sociale di complessivi ,00, nel mese di giugno 2006 la nostra società ha aderito all aumento di capitale sociale del Banco di Lucca Spa mediante sottoscrizione e versamento della prima tranche per la quota di nostra spettanza pari a euro Successivamente la Cassa, nel mese di settembre, ha dato corso alla sottoscrizione della seconda tranche, mantenendo la propria interessenza al 30%. Regolamento di gruppo. Nel corso del 2006 è proseguita l attuazione del progetto di ottimizzazione della Governance e dell efficacia del Sistema dei Controlli: la Cassa si è posta l obiettivo di ottimizzare i processi, le procedure di governance e di gestione aziendale, al fine di poter strutturare il sistema dei controlli in forma coerente e rispondente agli obiettivi strategici della banca e del gruppo. A tal fine, è stato attivato un adeguamento della governance con l apporto metodologico di una primaria società di consulenza. Inoltre, si è inteso adeguare e rendere coerenti le strutture ed il modello di riferimento dei controlli ai 6

8 nuovi scenari aziendali, nonché mantenere un attento presidio dei controlli su tutte le componenti di rischio aziendale e di gruppo. Una tappa fondamentale nell attuazione del progetto è rappresentata dall approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione nel mese di Aprile 2006 del Regolamento di Gruppo che definisce le funzioni di governance della Capogruppo Indirizzo, Coordinamento e Controllo da esercitarsi tramite un preciso Modello Organizzativo. Sulla base del Regolamento di Gruppo sono in corso di emanazione le necessarie disposizioni attuative e la definizione di strumenti operativi sistematici ed uniformi (es. Circolari Operative, Modelli di Rilevazione ecc.) per la diffusione degli indirizzi e lo svolgimento delle funzioni di coordinamento e controllo. Il completamento di una struttura organica di fonti normative e strumenti di diffusione degli indirizzi alle società del Gruppo consentirà di superare i tradizionali mezzi di corrispondenza migliorandone anche efficacia. Altri fatti significativi. Il Consiglio, in osservanza alle disposizioni della Legge sul Risparmio, la n. 262/05, ha poi adottato il prospetto informativo obbligatorio per le emissioni di Prestiti Obbligazionari da parte della Cassa a partire dal 17 maggio L autorizzazione della CONSOB alla pubblicazione del prospetto di base risale al 26 settembre Infine, essendo la Cassa società che fa ricorso al mercato del capitale di rischio, il Consiglio, nel dicembre del 2005, aveva approvato il Codice di Comportamento con Parti Correlate, che ha lo scopo di disciplinare, in base alle vigenti disposizioni ed ai principi generali dettati dalla Consob, le operazioni con Parti Correlate effettuate sia direttamente dalla Cassa, sia dalle società del Gruppo o controllate. 7

9 ECONOMIA INTERNAZIONALE I dati di recente pubblicazione elaborati dalla BCE evidenziano come il ritmo di crescita dell economia mondiale resta vigoroso, anche se in lieve moderazione. Nel contempo, l inflazione al consumo è diminuita ulteriormente in vari paesi, rispecchiando soprattutto il calo significativo dei prezzi dei beni energetici a partire da settembre. I rischi per le prospettive economiche mondiali sono connessi alla possibilità di un rinnovato rialzo dei corsi petroliferi e ai timori di un aumento delle spinte protezionistiche e di un possibile disordinato riassorbimento degli squilibri economici internazionali. Negli Stati Uniti l espansione del PIL in termini reali sul periodo precedente è scesa allo 0,5 per cento nel terzo trimestre, dallo 0,6 del secondo, confermando la lieve moderazione del ritmo dell attività economica osservata negli ultimi trimestri. La minore crescita del terzo trimestre è principalmente riconducibile all ulteriore marcato calo degli investimenti fissi in edilizia residenziale, sullo sfondo di un indebolimento del mercato delle abitazioni, sebbene ad essa abbiano concorso anche un aumento delle importazioni e una leggera correzione delle scorte nel settore manifatturiero. Un contributo positivo è invece stato fornito dalla vigorosa espansione degli investimenti fissi in alcuni settori diversi dall edilizia residenziale e dalla tenuta dei consumi privati. La capacità di tenuta, evidenziata da questi ultimi nei mesi recenti, potrebbe essere ascrivibile sia all incremento costante dei redditi e al calo dei corsi dei beni energetici sia all ulteriore crescita dell indebitamento delle famiglie. In novembre il saggio di risparmio delle famiglie è rimasto negativo a circa 1 per cento. I prezzi al consumo hanno evidenziato andamenti relativamente contrastanti in novembre. L inflazione al consumo è salita al 2,0 per cento sui dodici mesi, segnando un inversione della tendenza al ribasso in atto dagli inizi dell estate e riflettendo in parte un effetto base, mentre il tasso calcolato al netto della componente energetica e di quella alimentare è sceso lievemente, al 2,6 per cento. L inflazione dei prezzi alla produzione è leggermente aumentata in novembre, pur mantenendosi contenuta. In dicembre la Fed ha deciso di mantenere invariato al 5,25 per cento il tasso obiettivo sui federal funds. In Giappone prosegue la ripresa costante dell economia, mentre l inflazione è rimasta contenuta. La crescita è stata sorretta dal vigore delle esportazioni e dal flusso stabile degli investimenti delle imprese. L indagine Tankan condotta dalla Banca del Giappone in dicembre ha evidenziato un ulteriore miglioramento del clima di fiducia delle imprese manifatturiere e non manifatturiere nel quarto trimestre. Inoltre, per l attuale esercizio finanziario che si chiuderà nel marzo 2007, le società interpellate hanno segnalato un aumento delle vendite e degli utili attesi, nonché dei programmi di spesa per investimenti fissi. Con riferimento ai prezzi, in novembre l indice dei prezzi al consumo è aumentato per il settimo mese consecutivo (+0,3 per cento sui dodici mesi, dopo lo 0,4 per cento di ottobre). L inflazione dei prezzi alla produzione si è moderata in novembre, di riflesso al calo dei corsi petroliferi negli ultimi mesi. Nella riunione di 8

10 dicembre la Banca del Giappone ha deciso di mantenere invariato allo 0,25 per cento l obiettivo per il call rate sui depositi overnight non garantiti da collaterale. Nel Regno Unito la crescita del PIL in termini reali sul periodo precedente è stata pari allo 0,7 per cento nel terzo trimestre del Le statistiche relative alle vendite al dettaglio per ottobre e novembre e i risultati delle indagini indicano un modesto rafforzamento dei consumi delle famiglie nel quarto trimestre rispetto al terzo. I dati delle indagini congiunturali presso le imprese segnalano che le esportazioni si sono lievemente indebolite, ma che la spesa per investimenti rimane elevata. Nell insieme, la crescita del PIL nell ultimo trimestre del 2006 e nel primo del 2007 dovrebbe restare sostanzialmente invariata rispetto ai trimestri precedenti. In novembre l inflazione sui dodici mesi misurata sull indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) è salita al 2,7 per cento, dal 2,4 di ottobre. L aumento è in larga misura riconducibile ai maggiori costi dei trasporti, oltre che ai più elevati prezzi della categoria cultura e attività ricreative e al rincaro del gas. La crescita delle retribuzioni medie, aumentata di misura in ottobre, si mantiene contenuta. I prezzi delle abitazioni hanno subito una leggera accelerazione negli ultimi mesi e alla fine del 2006 registravano una crescita di circa il 10 per cento sui dodici mesi. Nella riunione del gennaio 2007, la Bank of England ha deciso di innalzare il tasso ufficiale di 25 punti base al 5,25 per cento. Nei paesi emergenti dell Asia i dati di contabilità nazionale relativi al terzo trimestre segnalano in diverse economie, fra le quali India, Indonesia e Hong Kong SAR, un intensificazione della crescita del PIL, trainata in misura importante sia dall attività interna sia dal commercio con l estero. Altrove nella regione, il prodotto ha continuato a espandersi costantemente negli ultimi mesi. In alcune economie principali l inflazione è salita lievemente in novembre rispetto a ottobre. In Cina l attività economica è rimasta vivace nell ultimo periodo. Lo attestano la costante espansione della produzione industriale e delle vendite al dettaglio e la ripresa degli investimenti fissi in novembre. Nello stesso mese l avanzo commerciale si è mantenuto su livelli eccezionalmente elevati, grazie all ulteriore accelerazione delle esportazioni, portando l avanzo cumulato dei primi undici mesi del 2006 a 157 miliardi di dollari statunitensi (contro i 91 miliardi registrati a novembre 2005). Nella seconda metà del 2006, le autorità cinesi hanno tollerato livelli di apprezzamento valutario leggermente superiori, entro i limiti consentiti dalle attuali bande di oscillazione del cambio. Il renminbi si è apprezzato di circa il 3,3 per cento sul dollaro statunitense nel complesso del 2006, e del 2,4% a partire da luglio. In termini effettivi nominali, tuttavia, ha subito un deprezzamento dell 1,2 per cento nei primi nove mesi dell anno secondo dati del FMI. In novembre l inflazione sui dodici mesi misurata sull indice dei prezzi al consumo (IPC) è salita all 1,9 per cento, dall 1,4 di ottobre. In America latina l economia continua a crescere a ritmi sostenuti secondo gli indicatori più recenti. In Messico la produzione industriale è aumentata del 4,6 per cento sui dodici mesi in ottobre. L inflazione è rimasta pressoché invariata in novembre, al 4,1 per cento sui dodici mesi. In Brasile, gli indicatori economici segnalano una ripresa. La produzione industriale ha registrato una crescita sul mese corrispondente del 4,9 per cento in ottobre, la più elevata degli ultimi cinque mesi. L inflazione ha continuato a scendere in novembre (al 3 per cento sui dodici mesi) e la banca centrale ha abbassato di 50 punti base i tassi di riferimento principali. In Argentina, l inflazione misurata sull IPC è rimasta elevata (9,8 per cento sui dodici mesi in dicembre) e il tasso di incremento del PIL in termini reali sul periodo corrispondente è salito all 8,7 per cento nel terzo trimestre, trainato principalmente dalla vigorosa domanda estera e dall andamento favorevole dei prezzi delle materie prime. Per i paesi dell area Euro Per quanto riguarda innanzitutto l analisi economica, nel terzo trimestre del 2006 la crescita del PIL in termini reali dell area dell euro è stata pari allo 0,5 per cento sul periodo precedente, dopo l espansione molto sostenuta della prima metà 9

11 dello scorso anno. La domanda interna è rimasta la principale determinante della crescita economica, confermando quindi la prevista diffusione della ripresa ed evidenziando la natura, sempre meno dipendente dall impulso esterno, dell espansione nell area dell euro. Le ultime informazioni provenienti da diverse indagini sul clima di fiducia e stime basate su indicatori confortano la valutazione di un proseguimento della forte crescita economica e di un ulteriore miglioramento della situazione nei mercati del lavoro. Sebbene si possa osservare una certa variabilità dei tassi trimestrali intorno al volgere dell anno associata all effetto delle variazioni delle imposte indirette in un grande paese dell area le informazioni disponibili continuano a essere in linea con lo scenario di base assunto dal Consiglio direttivo della BCE che nella riunione tenuta l 11 gennaio 2007 ha deciso di lasciare invariati i tassi d interesse di riferimento. Guardando al futuro, le prospettive di medio termine per l attività economica restano favorevoli e permangono i presupposti affinché l economia dell area dell euro cresca a ritmi sostenuti, prossimi al potenziale. In diversi paesi dell UE non appartenenti all area dell euro l espansione del prodotto si è indebolita nel terzo trimestre, mentre in alcuni è rimasta sostanzialmente invariata o si è addirittura rafforzata. La domanda interna ha costituito la determinante principale della crescita. Nella maggior parte delle economie, l inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC è aumentata lievemente in novembre. In Danimarca e in Svezia la crescita del PIL in termini reali sul periodo precedente è scesa rispettivamente allo 0,6 e all 1 per cento nel terzo trimestre. In entrambi i paesi l attività economica è stata trainata dalla domanda interna (e in Svezia anche da quella estera. Nelle quattro economie principali dell Europa centrale e orientale (Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Ungheria) il prodotto ha continuato a espandersi a ritmi sostenuti nel terzo trimestre. La crescita del PIL in termini reali sul periodo precedente è stata trainata dalla domanda interna in Polonia, Repubblica Ceca e Romania e dalle esportazioni nette in Ungheria. Rendimenti dei Titoli di Stato a lungo termine Tassi ufficiali. Il 7 dicembre 2006 il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di innalzare i tassi di riferimento di 25 punti base, fissando il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento principali dell Eurosistema al 3,50 per cento. Nell operazione di rifinanziamento a più lungo termine dell Eurosistema condotta il 21 dicembre il tasso marginale e quello medio ponderato si sono collocati rispettivamente al 3,66 e al 3,67 per cento, ossia su livelli inferiori di 5 e 4 punti base a quelli dell Euribor a tre mesi prevalente a quella data. I tassi di interesse del mercato monetario. Fra l inizio di dicembre 2006 e i primi di gennaio 2007 i tassi di interesse del mercato monetario sono aumentati su tutte le scadenze. Poiché gli incrementi sono stati più pronunciati nel segmento a più lungo termine rispetto a quello a più breve termine, l inclinazione della curva dei rendimenti del mercato monetario si è leggermente accentuata. Il differenziale fra l Euribor a dodici mesi e quello a un mese si è ampliato da 26 punti base di inizio dicembre a 45 punti base della prima decade di gennaio. I rendimenti nominali e reali dei titoli di Stato a lungo termine I rendimenti dei 10

12 titoli di Stato a lungo termine sono aumentati marcatamente sia nell area dell euro che negli Stati Uniti a dicembre. Tale evoluzione è principalmente riconducibile ai maggiori rendimenti reali. Nel contempo le aspettative di inflazione e i connessi premi al rischio, misurati dai tassi di inflazione di pareggio, sono rimasti sostanzialmente invariati. L incremento dei rendimenti reali nell area dell euro ha riflesso prevalentemente percezioni di mercato di prospettive economiche più promettenti, come indicato dai dati economici migliori del previsto pubblicati di recente. Le misure della volatilità implicita non hanno in pratica registrato variazioni di rilievo né nell area dell euro né negli Stati Uniti, confermando su livelli storicamente bassi l incertezza degli operatori circa le prospettive a breve termine dei mercati obbligazionari. Indici dei corsi azionari Le quotazioni azionarie. Le quotazioni azionarie sono salite marcatamente in dicembre nell area dell euro e in Giappone, mentre negli Stati Uniti si è registrata una progressione più moderata. I recenti andamenti nell area dell euro sono da considerare nel contesto della persistente forte crescita degli utili effettivi e attesi, delle notizie generalmente favorevoli sulle prospettive economiche e probabilmente anche di un ulteriore aumento della propensione al rischio degli investitori. Nell area dell euro i corsi azionari, misurati dall indice Dow Jones Euro Stoxx, sono saliti marcatamente, del 4 per cento circa, tra la fine di novembre e la prima decade di gennaio. Nello stesso periodo l indice statunitense Standard & Poor s 500 è cresciuto di un più modesto 1 per cento, mentre le quotazioni azionarie del Giappone misurate dall indice Nikkei 225 hanno anch esse segnato un rialzo, del 4 per cento circa. Sia nell area dell euro che negli Stati Uniti il grado di incertezza degli operatori circa gli andamenti a breve termine dei mercati azionari, misurato dalla volatilità implicita ricavata dai prezzi delle opzioni su azioni, è lievemente aumentato nel periodo in esame, ma si è comunque mantenuto su livelli storicamente bassi in entrambe le regioni. ECONOMIA NAZIONALE L economia italiana nel 2006 ha realizzato, al pari dell area euro nel complesso, una accelerazione della crescita. Registreremo così a consuntivo un ritmo di sviluppo superiore all 1.5 per cento (le stime dicono 1,7 2,0 per cento). Da oltre un anno, in concomitanza con la forte espansione del commercio mondiale, e in particolare con la ripresa della domanda interna in Germania, il recupero dei margini di competitività delle imprese ha favorito la ripresa delle esportazioni. Ripresa che si è trasmessa agli investimenti e che si è sommata ad una crescita sostenuta della spesa delle famiglie, favorita dal continuo miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro e da un incremento delle retribuzioni in termini reali. L inflazione è rimasta contenuta, nonostante il caro petrolio, contribuendo al recupero del clima di fiducia delle famiglie. Si tratta di un risultato solo apparentemente confortante; pur trattandosi difatti del ritmo di sviluppo più elevato da diversi anni, esso non consente di rivedere le stime sulla dinamica dell output potenziale dell Italia. In effetti, una crescita inferiore al 2 per cento in una fase di espansione risulta coerente con una dinamica di trend 11

13 non superiore all 1 per cento. Ciò che conta è il fatto che una fase di espansione del ciclo comporta con tutta probabilità una maggiore pressione da parte delle autorità europee per un rispetto puntuale dei programmi di rientro del deficit. È del resto corretto che le fasi di crescita vengano sfruttate dai Governi per ripianare i disavanzi cumulati nelle fasi di debolezza dell economia. Ne consegue che il rispetto del target del 3 per cento per il rapporto deficit Pil del 2007 non dovrebbe essere un risultato effimero, ma conseguito con interventi strutturali e, soprattutto, rappresentare la premessa per ulteriori abbassamenti (mezzo punto all anno secondo le regole europee). In secondo luogo, l economia più debole in termini di crescita può trovarsi in maggiore difficoltà nelle fasi di espansione del ciclo economico, quando le banche centrali aumentano i tassi d interesse, come già ha iniziato a fare la Bce. Con la ripresa europea le condizioni monetarie potrebbero dunque invertire di segno e divenire più difficili da sostenere proprio per i paesi a crescita più bassa e a maggiore debito, come l Italia. In conclusione, la ripresa europea porterà qualche decimo di Pil in più anche in Italia, ma ad essa seguirà un mix di politiche, monetarie e fiscali, di segno meno accomodante rispetto agli scorsi anni. La ripresa internazionale non potrà quindi tradursi per il nostro paese in una fase di sviluppo analoga a quelle osservate in passato e il nostro trend di crescita resterà sostanzialmente debole. È per questa ragione che, conclusa la stagione della Finanziaria, è più che mai urgente che venga riaperta la stagione delle politiche per la crescita, troppo rapidamente esauritasi dopo la prima spinta del decreto sulle liberalizzazioni. ECONOMIA REGIONALE E LOCALE Anche per la Toscana, nel 2006, le circostanze esterne sono state favorevoli ad una ripresa del ciclo. Il motore di questa nuova fase espansiva è rappresentato, come era lecito attendersi per una regione aperta agli scambi internazionali, dalla ripresa delle vendite all estero e della spesa turistica. Le esportazioni dei primi nove mesi dell anno sono aumentate, in termini nominali, del 9,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, trainate dalla forte espansione del commercio mondiale. Il dato, tuttavia, è probabilmente sopravvalutato dal momento che sono state attribuite al 2006 voci di esportazione che, in realtà, sono riferite a produzioni che si sono realizzate nel corso del 2005 anche se fatturate nei primi mesi dell anno in corso. I settori che maggiormente hanno raccolto i vantaggi di questa fase espansiva sono collocati in larga misura nel comparto della metalmeccanica (tra le voci più significative troviamo infatti: oltre che le macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica, anche metalli di base non ferrosi; prodotti della siderurgia; cicli e motocicli; fili e cavi isolati; prodotti farmaceutici; locomotive; altre macchine per impieghi speciali); le produzioni della moda perdono un ulteriore 0,4% attestandosi, dopo le forti cadute degli ultimi anni, appena sui livelli del lontano 1997; tra di esse una eccezione positiva è rappresentata dalla pelletteria che conferma i brillanti risultati realizzati negli ultimi anni sui mercati internazionali, anche se si tratta spesso di risultati conseguiti da alcune importanti imprese e non necessariamente estesi a tutto il territorio. 12

14 Sulla base di questi prime risultanze si può stimare che, a fine anno, la dinamica delle vendite all estero toscane dovrebbe mantenersi in linea con quella realizzata nel resto del paese; ciò significa che, in termini reali, la previsione è di un aumento delle esportazioni all estero di circa il 5% Simultaneamente si conferma la forte espansione della spesa turistica che dovrebbe segnare, anche nel 2006, un significativo aumento, soprattutto nella componente estera. I dati UIC ad oggi disponibili (relativi al periodo gennaio settembre) confermano, infatti, la ripresa che già si era avviata nel 2005, anche se il dinamismo sembrerebbe essere, in Toscana, inferiore a quello osservato nel resto del paese. Si tratta, però, pur sempre di un fenomeno in forte espansione e che, quindi, avvantaggia una regione, come la Toscana, a forte specializzazione turistica. È sostanzialmente per questi motivi che si stima che la spesa delle famiglie (comprendente, come noto, anche la spesa dei turisti) aumenti in Toscana più che nel resto del paese. Questo complesso di circostanze dovrebbe determinare un aumento del PIL regionale del 1,7%, del tutto analogo, cioè, a quello italiano, anche se inferiore a quello di molte regioni del centro nord. Si tratta di una ripresa modesta che va, dunque, valutata con molta cautela perché se, da un lato, ha al suo interno tutta una serie di componenti virtuose (in particolare il fatto che ritornano a crescere in modo significativo le esportazioni e gli investimenti) ha, dall altro, caratteri che lasciano solo parzialmente soddisfatti. La crescita stimata torna, infatti, esattamente in linea con quella di lungo periodo (il tasso medio di crescita del PIL nel periodo era stato dell 1,7%), ma viene dopo un quadriennio di crescita zero; in altre parole si cresce poco rispetto a livelli che erano rimasti insolitamente bassi per lungo tempo. La forza propulsiva delle esportazioni si è riversata direttamente sul settore manifatturiero, tanto che la produzione industriale che per ben 17 trimestri aveva segnalato sempre flessioni tendenziali torna finalmente a crescere nei primi tre trimestri dell anno; la ripresa riguarda praticamente tutte le branche, anche se è avvertita in modo evidente soprattutto nella metalmeccanica, mentre la moda torna a crescere, anche se su ritmi assai blandi (confermando quindi l andamento delle esportazioni). Anche in questo caso, occorre non dimenticare che si tratta di aumenti rispetto a livelli che erano il frutto di costanti flessioni della produzione, tanto che i livelli raggiunti nel secondo trimestre del 2006 sono ancora inferiori a quelli dell ormai lontano Le stime Irpet sulla evoluzione del valore aggiunto nel corso del 2006 confermano questi primi resoconti: il valore aggiunto del 13

15 manifatturiero torna a crescere e lo fa soprattutto nella meccanica, mentre resta stagnante quello dei comparti della moda. La ripresa del settore industriale, assieme a quella dei consumi, ha alimentato una crescente domanda di servizi il cui valore aggiunto è cresciuto nel 2006 di oltre il 2%, con dinamiche particolarmente interessanti nei trasporti e commercio ed in tutti i servizi per le imprese. Modesta invece la crescita del valore aggiunto del settore pubblico per i motivi più volti richiamati, ovvero per l esigenza di porre un freno ai ritmi di espansione della spesa pubblica. Anche per la Toscana la ripresa della crescita ha favorito un nuovo incremento della domanda di lavoro, la quale dunque, dopo la parentesi negativa del 2005, continua a crescere a partire dal Come oramai sta accadendo da anni, questo aumento è tutto concentrato nel settore terziario, mentre cessa di crescere l occupazione nel settore delle costruzioni. Il dato dal lato della domanda viene confermato anche dalle rilevazioni sulle forze di lavoro le quali segnalano il nuovo aumento degli occupati nel primo semestre del 2006 con le stesse caratteristiche sopra richiamate (aumento nel terziario, calo nel manifatturiero e nelle costruzioni). * * * * * Dopo questa sintetica premessa di carattere generale riteniamo opportuno passare ad analizzare brevemente l evoluzione congiunturale che ha caratterizzato, nel corso dell anno, i rami di attività tipici nelle province della zona di riferimento operativo della Cassa. Rispetto al quadro generale è interessante andare ad osservare più nel dettaglio i dati che si rilevano dall indagine di Unioncamere Toscana sulla congiuntura regionale per dimensione delle imprese, per settori di attività e per provincia, aggiornata al III trimestre Anche nel terzo trimestre del 2006, la media impresa manifatturiera toscana (50249 addetti) è risultata essere la più dinamica. Si tratta di una tendenza che va consolidandosi: è dalla seconda metà del 2005 che tutti i principali indicatori congiunturali registrano 14

16 sistematicamente incrementi. Si osservano variazioni tendenziali positive su produzione (+2,4%), fatturato (+1,9%), ordinativi esteri (+5,2%) e interni (+4,0%), quest'ultimo il più elevato dal 2003, e riprende a crescere l'occupazione (+1,9%) dopo due trimestri di stasi. Prosegue la fase di recupero della piccola impresa (1049 addetti) che, a livello di produzione (+1,2% ) fatturato (+1,7%) e ordinativi (+1,1% interni ed esterni), supera le medie storiche rilevate nei corrispondenti trimestri. Per produzione e fatturato, in particolare, si tratta della quarta variazione positiva consecutiva. Segnali contrastanti dalla grande impresa (oltre 250 addetti). Dopo due trimestri di crescita, flette la produzione tendenziale (1,0%). Continua invece a crescere il fatturato nominale (+4,7%). Dal lato della domanda, si verifica un forte aumento degli ordinativi esteri (+15,0%), che in questa categoria d'impresa rappresenta circa il 44% del fatturato; mentre subisce una flessione la domanda interna (3,3%). Cresce, infine, l'occupazione tendenziale (+1,2%). Il confronto tra l'andamento della produzione del III trimestre 2006 di ciascun settore, rispetto alla variazione registrata nella media degli otto trimestri precedenti, conferma la situazione di ripresa dell'industria manifatturiera già in atto da quattro trimestri. Tuttavia alcuni comparti mostrano nel trimestre in esame segnali di rallentamento più o meno marcato (legnomobili, chimicafarmaceuticagommaplastica, altre manifatture). I dati ci dicono che torna in affanno, dopo un trimestre di lieve ripresa, il comparto delle altre manifatture (1,5% la produzione e 0,4% il fatturato tendenziale), aggregato che raggruppa per lo più cartotecnica, orafoargentiero e raffinazione, dove sembra aver pesato la stagnazione degli ordinativi (0,2% esteri, +0,1% interni). Dopo quattro trimestri di crescita, rallenta il settore legnomobili (1,2% produzione 0,8% fatturato tendenziale), complici il calo degli ordinativi (0,4% esteri. 0,6% interni). Battuta d'arresto per la produzione della chimica, farmaceutica, gomma e plastica (5,8%), dovuta alla flessione della farmaceutica, mentre prosegue la crescita del fatturato complessivo (+3,3%) in atto dal Scendono ordinativi interni (4,0%) ed esteri (4,3%). Continua la fase di recupero, in atto da due trimestri, del tessileabbigliamento (+0,3% produzione e fatturato tendenziali) e pellicuoiocalzature (+2,6% la produzione e +4,2% il fatturato). Per quanto riguarda il macrocomparto, l'abbigliamento (+1,3% produzione e +1,0% fatturato) supera il tessile (invariata la produzione, +0,4% il fatturato). Buone le evoluzioni della domanda soprattutto nella componente estera per la conciacuoio (+8,0%) e nella interna per le calzature (+2,2%). Rallenta il recupero produttivo del settore dei minerali non metalliferi (+0,2% la variazione tendenziale) dove, la terza riduzione consecutiva delle scorte, sembra aver contribuito alla risalita del fatturato (+2,8%). Da sottolineare la seconda flessione consecutiva degli ordinativi esteri (1,4%) che nella quota fatturato esportato rappresenta oltre il 40%. Prosegue la fase espansiva del comparto alimentare (+0,6%) che accelera la crescita del fatturato (+1,7% nel III 2006 rispetto allo stesso periodo del 2005). Positiva l'evoluzione degli 15

17 ordinativi esteri (+2,3%) e di quelli nazionali (+1,6%) che pesano oltre il 77% sul totale medio del settore. In termini di variazione tendenziale sono ancora molto dinamici i settori della meccanica (+3,0% produzione e +1,0% fatturato), dell'elettronica e mezzi di trasporto (+6,1% e +0,4%) e della produzione di metallo e fabbricazione di oggetti in metallo (+4,7% e +7,4%). Crescono gli ordinativi di: meccanica (+3,7% interni, +4,8% esteri); elettronica (esteri +20,0%); mezzi di trasporto (+10,9% ordinativi interni +10,1% esteri). A livello territoriale la dinamica della produzione industriale dei primi tre trimestri del 2006 è stata tendenzialmente positiva per tutte le province escluso quella di Arezzo, mentre Grosseto e Prato si sono mantenute sullo stesso livello dell anno precedente. Buoni i risultati ottenuti per le province di Livorno, Firenze, Pistoia e Massa Carrara, nelle quali i livelli produttivi sono cresciuti al di sopra della media regionale. Stabile la produzione manifatturiera a Siena, Grosseto e Prato, mentre Arezzo fa registrare un significativo arretramento. La ripresa dei livelli produttivi è stata trainata dal buon andamento della domanda estera. Le esportazioni estere sono cresciute in termini tendenziali soprattutto nelle province di Pisa e Livorno. I flussi legati alla multilocalizzazione delle imprese della meccanica hanno inciso fortemente sulla dinamica delle esportazioni della provincia di Massa Carrara. Un andamento negativo viene invece registrato per le province di Siena, Arezzo e Prato. L andamento del fatturato artigiano è invece negativo in tute le province. Prato continua a mostrare le maggiori difficoltà a causa dell andamento molto negativo dell edilizia oltre che del comparto manifatturiero. IL SISTEMA BANCARIO Con riferimento all attività di funding in Italia, i dati disponibili a livello di sistema mostrano alla fine del 2006 una lieve accelerazione della dinamica della raccolta denominata in euro del totale delle banche italiane, rappresentata dai depositi a risparmio, dai conti correnti, dai certificati di deposito e dalle obbligazioni: il tasso di crescita tendenziale è risultato pari al +7,8%, che si raffronta al +8,6% di fine Più in particolare, alla fine del 2006 la raccolta bancaria è risultata pari a 1.193,5 miliardi di euro. Nel corso dell ultimo anno lo stock della raccolta è aumentato di circa 86,2 miliardi di euro. Laddove si considerino le dinamiche delle diverse componenti del funding, a dicembre 2006 si osserva un accelerazione del trend dei depositi da clientela il cui tasso di crescita tendenziale è risultato pari a +6,1% (+7,5% a fine dicembre 2005) ed un assestamento della dinamica delle obbligazioni delle banche, le quali continuano a segnare ritmi di crescita sostenuti: +10,4% a fine 2006 (+10,3% a dicembre 2005). In lieve decelerazione ma sempre su valori sostenuti è risultato il trend 16

18 della provvista sull estero (cioè l indebitamento verso non residenti). In particolare, la provvista sull estero delle banche italiane è stata pari ad oltre 463 miliardi di euro, facendo registrare un tasso di crescita tendenziale del +19,3% (un valore che si raffronta al +27,8% del 2005). Con riguardo ai tassi bancari, si rileva come il tasso sui depositi in euro applicato alle famiglie e società non finanziarie abbia nel periodo più recente manifestato un lieve aumento in linea con le indicazioni della politica monetaria della BCE: a fine 2006, in particolare, esso è risultato pari all 1,45%, 50 basis points al di sopra di quanto segnato a dicembre Il tasso medio della raccolta bancaria da clientela (che comprende il rendimento dei depositi, delle obbligazioni e dei pronti contro termine in euro applicati al comparto delle famiglie e società non finanziarie), si è collocato a dicembre 2006 al 2,23. Rispetto a dicembre 2005, questo tasso è aumentato di 51 basis point. La dinamica dei finanziamenti erogati dalle imprese bancarie ha manifestato a fine 2006 un assestamento sugli alti livelli raggiunti negli ultimi mesi dell anno: gli impieghi complessivi del totale banche in Italia hanno segnato un tasso di crescita tendenziale pari al +11,2%, che si raffronta al +8,6% di fine Alla fine del 2006, in dettaglio, l ammontare degli impieghi del sistema bancario italiano è risultato pari a 1.321,5 miliardi di euro, segnando un flusso netto di nuovi impieghi di quasi 130 miliardi di euro rispetto alla fine del In particolare, il ritmo di sviluppo tendenziale dell aggregato che riguarda gli impieghi in euro si è collocato a dicembre 2006 al +11,6%, che si raffronta al +8,6% di fine 2005, mentre gli impieghi espressi nelle valute diverse dall euro hanno manifestato, sempre alla fine del 2006, una variazione tendenziale nei dodici mesi negativa di circa il 15,7%, che si raffronta al +10,6% di fine 2005; tali impieghi, tuttavia, coprono una quota sul totale di poco superiore all 1,2% del totale. La dinamica degli impieghi continua ad essere sostenuta prevalentemente dalla componente a protratta scadenza rispetto a quella a breve termine, seppur in forte ripresa. Secondo prime stime a fine 2006, infatti, le variazioni tendenziali di queste componenti degli impieghi bancari sono risultati pari a +12% per il segmento a medio e lungo termine (+13% a fine 2005) e di +9,8% per quello a breve termine (+2% al termine del 2005). Gli impieghi a breve termine, in particolare, sembrano proseguire la fase di ripresa manifestatasi negli ultimi mesi. Pertanto tendono a convergere le dinamiche delle due componenti degli impieghi. Sulla base delle segnalazioni decadali, a dicembre 2006 il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie elaborato dall ABI è aumentato, coerentemente con le indicazioni della politica monetaria della BCE, collocandosi al 5,39%, 79 punti base al di sopra del valore di novembre 2005 (4,60%), quando aveva raggiunto il minimo storico. Con riguardo ai tassi applicati alle nuove operazioni si rileva come a dicembre 2006 il tasso sui prestiti in euro alle società non finanziarie si sia posizionato al 4,61% mentre il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l acquisto di abitazioni si è collocato al 4,87%. Nel periodo dicembre 2005 dicembre 2006, in particolare, a fronte di un aumento dei tassi di policy di 125 punti base il tasso medio sui prestiti è aumentato di solo +74 punti base. A dicembre 2006 con riguardo ai due indicatori del prezzo dell attività di raccolta e di impiego dell intermediazione creditizia con famiglie e società non finanziarie elaborati dall ABI si registra un aumento del markdown ed una lieve diminuzione del markup. Infatti per quanto concerne il margine sull attività di raccolta, il markdown del tasso medio sui depositi in euro di famiglie e società non finanziarie rispetto al rendimento medio ponderato dei BOT in circolazione nel mese di dicembre 2006 si è collocato a 1,89 punti percentuali Il valore del markup del tasso medio sugli impieghi in euro a famiglie e società non finanziarie rispetto allo stesso rendimento medio dei BOT si è, invece, posizionato a 2,05. Laddove si consideri la dinamica di questi indicatori per il periodo dicembre 2005 dicembre 2006, si osserva come il markup abbia segnato una diminuzione, passando da 2,38 punti a 2,05 punti. Nello stesso periodo, il markdown è, d altra parte, aumentato, passando da 132 punti base a 189 basis points. In sintesi, lo spread è aumentato di 24 punti base: da 370 basis points di 17

19 dicembre 2005 a 394 basis point di dicembre A dicembre 2006 il differenziale fra tasso medio dell attivo fruttifero e il tasso medio sulla raccolta da clientela è risultato pari a 3,07 punti percentuali superiore ai 2,80 punti % di dicembre In media nel 2006 questo differenziale è risultato pari a 2,95 punti %, +11 basis points rispetto alla media del Nell ultima rilevazione disponibile per il 2006 (ottobre 2006) le sofferenze al netto delle svalutazioni sono risultate pari a milioni di euro, milioni di euro in meno rispetto ad ottobre 2005: la variazione tendenziale è risultata di 10,2% ad ottobre 2006 ( 11,2% ad ottobre 2005). Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è collocato all 1,36% (ad ottobre 2005 tale rapporto si collocava all 1,66%). Una conferma del permanere di una elevata qualità del credito è ravvisabile anche dal valore del rapporto sofferenze nette/patrimonio di Vigilanza, posizionatosi ad ottobre 2006 al 7,31% (tale rapporto si ragguagliava al 9,31% ad ottobre 2005). A dicembre 2006 il patrimonio dei fondi comuni e sicav aperti di diritto italiano ed estero è aumentato, collocandosi intorno ai 609,2 miliardi di euro, dai 584,6 miliardi di euro di dicembre 2005 (+4,2%). Tale patrimonio è composto per il 60,8% da fondi italiani, per il 33,2% da fondi roundtrip e dal 6% da fondi esteri. Con particolare riguardo alla composizione del patrimonio per tipologia di fondi si rileva come, nell ultimo anno, la quota dei fondi azionari sia cresciuta dal 24,2% al 25,9%, quella dei fondi flessibili dal 3,6% di dicembre 2005 all 8,5% di dicembre 2006 e la quota dei fondi hedge dal 3,4% al 4,6%; la quota dei fondi bilanciati è diminuita dal 7,9% al 6,9%, la quota dei fondi obbligazionari dal 45,8% al 40,4% e l incidenza dei fondi di liquidità dal 15,1% al 13,7%. Con specifico riguardo alle gestioni patrimoniali bancarie, esse avevano manifestato alla fine di ottobre 2006 una moderata crescita: le gestioni patrimoniali risultavano a fine ottobre 2006 pari a circa 158,3 miliardi di euro, segnando una variazione tendenziale prossima all 1% (+1,04%). Le gestioni patrimoniali bancarie rappresentano, sempre ad ottobre 2006, il 9,4% del totale dei titoli a custodia di residenti (9,6% ad ottobre 2005). Sul fronte delle attività di natura previdenziale si è verificato un rallentamento del canale bancario nelle polizze vita, per effetto della contrazione delle polizze tradizionali a fronte di una tenuta delle polizze linked. Le dinamiche analizzate hanno quindi ridotto la quota di mercato del canale bancario al 51,8% (1,5 punti % rispetto al dicembre 2005), con una contrazione di 6 punti % del peso ricoperto dalle polizze tradizionali sui volumi totali raccolti dagli sportelli bancari. Gli ultimi dati sulla consistenza del totale dei titoli a custodia delle banche italiane pari a miliardi di euro a fine ottobre 2006 mostrano come essa sia accresciuta rispetto a dodici mesi prima: +3,4% (+1,9% il settore delle società non finanziarie, +13,4% le imprese di assicurazioni, +2,6% le famiglie consumatrici e +1,1% le imprese individuali). Con particolare riferimento all aggregato titoli a custodia per tipologia di attività finanziaria si osserva come nel mese di ottobre 2006 si sia manifestata una crescita su base annua dei BOT (+13%), dei fondi comuni (+5,8%) e delle obbligazioni (+3,1% le obbligazioni bancarie e +8,5% le altre obbligazioni), cui ha fatto riscontro una contrazione delle quote dei CCT ( 5,1%), dei BTP (1%) e delle azioni (0,9%). Le stime per i margini di conto economico delle banche sono orientate verso una crescita per il margine di interesse (+13,2%), mentre sul fronte dei ricavi da servizi, dopo la forte crescita registratasi nel corso del 2005, il 2006 dovrebbe vedere in media ritmi di crescita postivi (+6%) per i flussi commissionali delle banche, con una ripresa dei ricavi da risparmio gestito (+9%). Si attende altresì nell ambito dei ricavi netti la conferma della previsione di una dinamica positiva dell utile da negoziazione titoli (+3,7%). Nel 2006 la stima dei costi operativi evidenzia un incremento contenuto (+3,3%) che trova origine nella dinamica in aumento dei costi diversi (+3,8%) a fronte di una dinamica meno sostenuta della componente riguardante le spese di personale (+2,8%), consentendo al cost/income del settore di posizionarsi intorno al 57%. La dinamica del risultato di gestione stimata per il 2006 rispetto ai livelli del 2005 (+18,%) è superiore alle aspettative di inizio anno, tuttavia in percentuale dei fondi intermediati il risultato lordo si mantiene ancora su livelli contenuti 18

20 (1,3%), per effetto della riduzione dei margini unitari. Dal lato delle rettifiche si conferma per il 2005 il mantenimento di rettifiche su crediti su un livello ancora elevato, anche se con una crescita contenuta sul Lo scenario delinea una ripresa dell utile netto per il totale del sistema rispetto al 2005 (+20%), con una stima di Roe intorno ad un valore del 10%. INNOVAZIONI NORMATIVE Con l inizio del 2006 è stata attuata la delega conferita al Governo per la riforma dell istituto del fallimento e delle procedure connesse. Con il decreto legislativo n. 5 del 9 gennaio 2006 sono state modificate ampie parti della disciplina contenuta nel regio decreto n.267 del 1942 innovandole significativamente ed abrogandone diverse parti (ad esempio l intera disciplina dell amministrazione controllata) secondo criteri improntati, tra l altro: all estensione dei soggetti esonerati dall applicabilità dell istituto del fallimento, all accelerazione delle procedure applicabili alle controversie relative; alla valorizzazione del ruolo e dei poteri del curatore fallimentare e del comitato dei creditori, al ridimensionamento di quelli del giudice delegato; viene introdotta ex novo la disciplina dell esdebitazione, cioè la liberazione del debitore dai debiti residui nei confronti dei creditori in taluni casi di buona condotta. Il 12 gennaio è entrata in vigore la legge di riforma della disciplina del risparmio (n.262/2005). Nell ambito del governo societario, l attenzione si concentra sulla tutela delle minoranze, mentre, i rapporti tra banca e soci dovranno rispettare le condizioni indicate dalla Banca d Italia relativamente alle concessioni di credito. Sulle attività finanziarie la nuova disciplina interviene in tema di circolazione dei prodotti finanziari (offerta fuori sede e sollecitazione all investimento) e di successiva vendita di titoli sottoscritti in sede di collocamento da investitori istituzionali, privilegiando la tutela della clientela retail (in particolare, attraverso l obbligo del prospetto per le obbligazioni bancarie). A tale proposito, La Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A. è stata autorizzata dalla CONSOB alla pubblicazione del Prospetto di Base relativo alla sollecitazione all investimento di Prestiti Obbligazionari, con nota n del 26/09/06. Successivamente la Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A. ha redatto un Supplemento al Prospetto di Base per completare ed arricchire le informazioni relative ad uno dei programmi di obbligazioni dei quali è stato redatto apposito Prospetto di Base. L assetto della Vigilanza è stato rivisto rafforzando la collegialità nella Banca d Italia e modificando l assetto dei controlli in caso di fusioni e acquisizioni tra banche, che viene affidato congiuntamente a Bankitalia (sana e prudente gestione e stabilità), e Antitrust (concorrenza). La legge 262/2005 nel lungo iter parlamentare che ne ha segnato l emanazione ha aggiunto altre aree di intervento. Tali aree hanno dilatato l ambito dell intervento riformatore, tanto da rendere difficile coglierne un percorso unitario e, in alcuni casi, coerente con il quadro normativo di riferimento. Tutto ciò ha reso necessario attivare con immediatezza il disposto dell art. 43 della legge n. 262 che delega il Governo ad adottare uno o più decreti di coordinamento della legislazione in materia finanziaria alle disposizioni della Legge sul Risparmio. Occorre peraltro tener conto che l opera di riordino intrapresa con la Legge sul Risparmio non può dirsi compiuta, atteso che sarà necessario provvedere al recepimento di numerose direttive comunitarie in materia finanziaria e, a livello nazionale, individuare idonei veicoli normativi per perfezionare ulteriormente la disciplina di alcuni profili specifici, quale quello dell operatività delle banche con i propri esponenti. Con circolare del 28 marzo, la Banca d Italia ha recepito la delibera CICR del 22 febbraio 2006 concernente la trasformazione delle scadenze, abrogando le istruzioni di vigilanza che ponevano dei limiti quantitativi (30% della raccolta complessiva) ai finanziamenti a medio lungo termine alle imprese. L intervento è motivato dal fatto che l innovazione e la diversificazione delle fonti di raccolta e lo sviluppo delle tecniche di gestione consentono alle banche di tenere sotto controllo i rischi connessi al matching delle 19

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