INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E LA REGIONE EMILIA ROMAGNA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E LA REGIONE EMILIA ROMAGNA"

Transcript

1 Ministero dell Economia e delle Finanze Regione Emilia Romagna Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministro per l Innovazione e le Tecnologie CNIPA INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E LA REGIONE EMILIA ROMAGNA ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO IN MATERIA DI SOCIETA DELL INFORMAZIONE Roma, 31 marzo 2004

2 IL MINISTERO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE, LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - MINISTRO PER L INNOVAZIONE E LE TECNOLOGIE - CENTRO NAZIONALE PER L INFORMATICA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA VISTO l articolo 2, comma 203, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e successive modificazioni e integrazioni, che disciplina gli istituti della programmazione negoziata; VISTA in particolare la lettera c) dello stesso comma 203, che definisce e delinea i punti cardine dell Accordo di programma quadro, quale strumento promosso in attuazione di una Intesa istituzionale di programma e per la realizzazione di un programma esecutivo di interventi d interesse comune o funzionalmente collegati; VISTA la delibera del CIPE 21 marzo 1997, n. 29, concernente la disciplina della programmazione negoziata e, in particolare, il punto 1 sull Intesa Istituzionale di Programma nel quale, alla lettera b), è previsto che gli Accordi di programma quadro da stipulare dovranno coinvolgere nel processo di negoziazione gli organi periferici dello Stato, gli enti locali, gli enti sub-regionali, gli enti pubblici ed ogni altro soggetto pubblico e privato interessato al processo e contenere tutti gli elementi di cui alla lettera c), comma 203, dell articolo 2 della legge n. 662/1996; VISTA la delibera CIPE del 21 aprile 1999, n. 55 recante Integrazione del Comitato istituzionale di gestione e del Comitato paritetico di attuazione previsti dalla delibera del CIPE del 21 marzo 1997, n. 29; VISTA la delibera CIPE del 25 maggio 2000, n. 44, Accordi di programma quadro - Gestione degli interventi tramite applicazione informatica ; VISTA la delibera CIPE del 2 agosto 2002, n. 76, Accordi di programma quadro modifica scheda-intervento di cui alla delibera n. 36 del 2002 ed approvazione schede di riferimento per le procedure di monitoraggio ; VISTA la circolare sulle procedure di monitoraggio degli Accordi di programma quadro emanata dal Servizio per le Politiche di Sviluppo Territoriale e le Intese e trasmessa alle Amministrazioni regionali con nota n del 9 ottobre 2003; VISTA la legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni ed integrazioni concernente: "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto d accesso ai documenti amministrativi"; VISTA la legge 11 febbraio 1994, n. 109 in materia di lavori pubblici, e successive modificazioni e integrazioni; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367, e successive modificazioni ed integrazioni, concernente: "Regolamento recante semplificazione e accelerazione della procedura di spesa e contabili"; 1/13

3 VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni ed integrazioni, recante: "Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni e agli enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa"; VISTA la legge 15 maggio 1997, n. 127, e successive modificazioni ed integrazioni, recante: "Misure urgenti per lo snellimento dell attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo"; VISTO l art. 15, comma 4, del decreto legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito con modificazioni dalla legge 30 marzo 1998, n. 61, che integra l articolo 2, comma 203, lett. b), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e l articolo 10, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica del 20 aprile 1994, n. 367; VISTO il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, concernente: "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59"; VISTO l art. 1 della legge 17 maggio 1999, n. 144, in cui si prevede, tra l altro, la costituzione di un sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP) e della relativa banca dati da costruire presso il CIPE; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554, Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici, 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni ; VISTO il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, "Testo unico delle leggi dell'ordinamento delle Autonomie locali"; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante: Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e successive modifiche e integrazioni; VISTA la legge 16 gennaio 2003 n. 3 del Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione, la quale prevede all art. 11 (Codice unico di progetto degli investimenti) che ogni nuovo progetto di investimento pubblico, nonché ogni progetto in corso di attuazione alla data del 1 gennaio 2003, ai fini del monitoraggio previsto dall art. 1 della legge 17 maggio 1999 n. 144, sia dotato di un Codice unico di progetto, che le competenti amministrazioni o i soggetti aggiudicatari richiedono in via telematica secondo la procedura definita dal CIPE; VISTA la delibera CIPE del 6 agosto 1999, n. 134 che, recependo l intesa della Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 5 agosto 1999, fornisce indirizzi per la costituzione e disciplina del sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP) con l individuazione di un gruppo di coordinamento presso il CIPE; VISTA la delibera CIPE del 15 febbraio n. 12 (banca dati investimenti pubblici: codifica) che prevede l approfondimento delle problematiche connesse all adozione del 2/13

4 codice identificativo degli investimenti pubblici e la formulazione di una proposta operativa; VISTA la delibera CIPE del 27 dicembre 2002, n. 143 che disciplina le modalità e le procedure per l avvio a regime del sistema CUP in attuazione dell art. 11 (Codice unico di progetto degli investimenti pubblici) della legge citata n. 3 del 16 gennaio 2003, con cui viene sancita l obbligatorietà del codice CUP; VISTO l art. 4, comma 1 del decreto legislativo 12 febbraio 1993 n. 39 così come sostituito dall art. 176 comma 3 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196, che istituisce il Centro nazionale per l informatica nella pubblica amministrazione, che opera per l attuazione delle politiche del Ministro per l Innovazione e le tecnologie; VISTA la deliberazione del Comitato dei Ministri per la società dell'informazione di approvazione del Piano di azione di e-government, assunta nella seduta del 23 giugno 2000 in coerenza con l'iniziativa e-europe dell'unione europea; VISTA la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 25 gennaio 2001 e successive modificazioni, relativa alle modalità di utilizzo del fondo costituito dai proventi derivanti dalle licenze UMTS di cui all articolo 103 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, con la quale sono state determinate le risorse per il finanziamento del Piano di azione di e- government; VISTO il DPCM 9 agosto 2001 nel quale il Presidente del Consiglio dei Ministri delega funzioni in materia di innovazione e tecnologie al Ministro senza portafoglio Dott. Lucio Stanca al quale è stata affidata anche la competenza per la realizzazione del Piano di azione di e-government; VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2002 che disciplina procedure e modalità per l utilizzo dei fondi assegnati al finanziamento del Piano d azione di e-government; VISTO il documento programmatico Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società dell informazione nella legislatura presentato dal Ministro per l Innovazione e le tecnologie al Consiglio dei Ministri il 30 maggio 2002 e pubblicato a giugno 2002; VISTO il decreto del Ministro per l Innovazione e le tecnologie del 14 novembre 2002 che ammette al cofinanziamento i progetti presentati dalle regioni e dagli enti locali in risposta all avviso di selezione dei progetti di e-government del 3 aprile 2002 tra i quali rientrano i progetti presentati dalle pubbliche amministrazioni della Regione Emilia-Romagna; VISTO il documento L'e-government per un federalismo efficiente: una visione condivisa, una realizzazione cooperativa proposto dal Ministro per l Innovazione e le tecnologie, approvato dalla Conferenza Unificata nella seduta del 24 luglio 2003, che ha l'obiettivo di fornire alle amministrazioni centrali, alle regioni ed agli enti locali un quadro di riferimento condiviso in grado di garantire una attuazione coerente e coordinata dei processi di e- government in tutto il territorio nazionale; 3/13

5 VISTO il documento L e-government nelle regioni e negli enti locali: II fase di attuazione proposto dal Ministro per l Innovazione e le tecnologie, approvato dalla Conferenza Unificata nella seduta del 26 novembre 2003, che definisce obiettivi, azioni e modalità di attuazione per lo sviluppo della seconda fase di e-government locale, con riferimento particolare al capitolo sullo sviluppo dei servizi infrastrutturali locali e il SPC; VISTE le caratteristiche tecniche e gestionali che si stanno delineando per il Sistema Pubblico di Connettività (come dal documento Scenario introduttivo all SPC approvato dal Tavolo Congiunto del 4 marzo 2004) CONSIDERATO che i sopraccitati documenti proposti dal Ministro per l Innovazione e le tecnologie individuano l Accordo di programma quadro per lo sviluppo della società dell informazione quale strumento di attuazione di interventi compresi nella seconda fase di e-government locale; VISTA la legge 30 giugno 1998, n. 208 (prosecuzione degli interventi nelle aree depresse); VISTA la delibera CIPE del 9 maggio 2003, n. 17, Ripartizione delle risorse per interventi nelle aree sottoutilizzate rifinanziamento legge 208/1998 per il triennio 2003/2005 (legge finanziaria 2003, art. 61), e in particolare il punto 3.1 che in merito alle risorse da utilizzare nelle aree del Centro-Nord nei campi della ricerca e della società dell informazione, pari a 130 milioni di euro, i soggetti attuatori degli interventi sono le Regioni e le Province autonome e l allegato 2 che, definendo la ripartizione settoriale e regionale delle predette risorse, prevede per una somma pari 1.263,60 milioni di euro per la società dell informazione nella Regione Emilia Romagna; VISTO il DPEFR della regione Emilia-Romagna che pone particolare riferimento allo sviluppo della società dell informazione in tutti i suoi capitoli ma in particolare nel capitolo sulla Nuova regione, dove l e-government è visto come elemento cruciale sia per lo sviluppo del territorio sia per la modernizzazione della PA regionale. VISTE le Linee guida per il piano telematico dell Emilia-Romagna (delibera 218/2000 e 219/2000) il Piano Telematico Regionale approvato dalla Giunta regionale Emilia-Romagna con delibera n. 828 del 27 maggio 2002 e il Piano telematico regionale piano operativo 2003 approvato dalla Giunta regionale Emilia-Romagna con delibera n del 28 luglio 2003 dove è prevista la infrastrutturazione del territorio con la costruzione della rete privata a banda larga della PA e la realizzazione di un Centro per lo sviluppo della telematica regionale incaricato, tra l altro, del controllo della qualità e della sicurezza della rete nonché della connessione di questa allo SPC; VISTA la delibera della Giunta Regionale n.373 del 1 marzo 2004 Accordo di programma quadro Rete privata delle pubbliche amministrazioni dell Emilia-Romagna: quarto stralcio autorizza la stipula dell accordo di programma tra la Regione e gli Enti locali della provincia di Ferrara al fine di perseguire gli obiettivi di cui al presente Accordo. VISTO il Documento Unico di Programmazione della Regione Emilia-Romagna Obiettivo 2 ( ) approvato dalla Commissione Europea il decisione 4/13

6 C(2001)2797, con particolare riferimento all ASSE 2 Programmazione negoziata per lo sviluppo locale Misura 2.1 e 2.2- azione n 5 e Misura 2.3 azione 3; VISTA l Intesa istituzionale di programma sottoscritta tra il Governo della Repubblica e la Regione Emilia-Romagna, approvata dal CIPE il 17/03/00 e sottoscritta in data 22/03/00; ATTESO che l evoluzione delle tecnologie della informazione e la conseguente rapida diffusione di sempre più efficaci strumenti di comunicazione sta mutando velocemente gli scenari in cui opera la pubblica amministrazione, chiamata ad adeguare velocemente strumenti e processi che le consentano di interpretare appieno il ruolo istituzionale di cui è titolare; RITENUTO di implementare l azione svolta negli ultimi anni dalla Regione Emilia- Romagna attraverso gli interventi previsti nel Piano telematico Regionale, che ha consentito di dare l avvio ad importanti progetti di e-government (ora in fase di attuazione) e a rilevanti interventi infrastrutturali a sostegno degli stessi, prevedendo la definizione di ulteriori progetti da finanziare a sostegno del sistema della società dell informazione locale; VISTA la vigente normativa nazionale e comunitaria in materia di aiuti di Stato CONSIDERATO che il Centro nazionale per l informatica nella pubblica amministrazione sottoscrivendo il presente Accordo assicura la coerenza tra le linee programmatiche del Governo in materia di sviluppo della società dell informazione e la realizzazione degli interventi previsti; VISTA la delibera della Giunta regionale del 29 marzo 2004 n. prot. DOR/04/7688 che approva lo schema del presente Accordo di programma quadro; STIPULANO IL SEGUENTE ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE NELLA REGIONE EMILIA - ROMAGNA Articolo 1 Obiettivi dell Accordo 1. Il presente Accordo di programma quadro, di seguito denominato Accordo, come descritto nella Relazione Tecnica, parte integrante dell Accordo (Allegato 1), è finalizzato alla diffusione ed il consolidamento delle opportunità offerte dall uso delle tecnologie ICT in territori ricadenti nell Obiettivo 2 che, sotto il profilo della presenza di infrastrutture a banda larga e relativi servizi infrastrutturali sono da ritenersi particolarmente critici in quanto territori vasti, caratterizzati da scarsa densità di insediamenti abitativi, industriali e commerciali; 2. L obiettivo specifico è la realizzazione di una rete di telecomunicazioni a larga banda e l attivazione di relativi servizi infrastrutturali per la pubblica amministrazione nella Provincia di Ferrara; 5/13

7 3. L iniziativa fa parte di un progetto di potenziamento delle infrastrutture telematiche della Regione, in accordo con quanto previsto dal Piano Telematico Regionale (PTR); 4. In particolare, il suddetto Piano, concordato con gli Enti Locali della regione, prevede iniziative a supporto dello sviluppo regionale della Società dell Informazione, tese a dare a tutto il territorio pari opportunità di partecipare attivamente agli sviluppi che le nuove tecnologie offrono al territorio e a i suoi cittadini. Questo scopo è perseguito con due tipi di iniziative: a) la realizzazione di una infrastruttura a larga banda (utilizzando tecnologie varie: fibra ottica prevalentemente, xdsl, satellite e ponti radio) e l attivazione di relativi servizi infrastrutturali per la pubblica amministrazione, per permettere a tutti gli enti locali della regione di «agire l e-government»; b) l investimento della Regione e degli enti locali nello sviluppo di servizi di e- government, in parte co-finanziati dal primo avviso nazionale di e-government, che sono mirati a migliorare il rapporto con i cittadini e le imprese locali, a mantenere alto il livello di competitività del territorio e a sviluppare efficacemente il percorso già da tempo intrapreso di modernizzazione della Pubblica Amministrazione; 5. L intervento oggetto dell Accordo fa parte del più generale progetto di creazione della rete privata a banda larga e dell attivazione di relativi servizi infrastrutturali della pubblica amministrazione; 6. Tale progetto è già operativo nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini (primo stralcio), e nei Comuni della montagna emiliana (secondo stralcio) e Modena (terzo stralcio) mentre è in fase di completamento nella provincia di Ferrara (anche sulla base del presente Accordo), Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Articolo 2 Interventi e costi 1. L Accordo è costituito da un unico intervento Rete privata a banda larga per la PA e attivazione di relativi servizi infrastrutturali nel basso ferrarese il cui costo complessivo ammonta a ,30 euro; CODICE TITOLO INTERVENTO COSTO FE01/SI Rete privata a banda larga per la PA e attivazione di relativi servizi infrastrutturali nel basso ferrarese ,30 2. L intervento è gestito in maniera unitaria ma, come illustrato nella relazione tecnica (Allegato 1), si articola in due categorie funzionali: a) la realizzazione della rete privata a banda larga per la Pubblica Amministrazione in Emilia- Romagna, per un costo di ,30 euro; b) lo sviluppo di servizi infrastrutturali per la rete, per un costo di ,00 euro; 3. L intervento è riportato nella scheda intervento (Allegato 2), parte integrante dell Accordo, redatta ai sensi della delibera del CIPE n. 76 del 2 agosto 2002 e secondo le modalità previste dalla Circolare sulle procedure di monitoraggio degli Accordi di programma quadro citata in premessa; 4. L intervento è coerente con i piani nazionali per l e-government e la società dell informazione e con quanto espresso nelle Linee guida del Governo per lo sviluppo della società dell informazione nella legislatura, nonché con gli indirizzi strategici del 6/13

8 Piano Telematico regionale approvato con delibera della Giunta Regionale n. 828 del 27 maggio 2002; Articolo 3 Quadro finanziario 1. Il quadro complessivo delle risorse finanziarie ammonta ad euro ,30. La successiva Tavola 2 riepiloga l ammontare di risorse per fonti di finanziamento; Tavola 2. Fonti di copertura finanziaria FONTI FINANZIARIE IMPORTI (EURO) Stato legge 208/98 - Delibera CIPE 17/2003 Quota F ,00 Stato Legge 208/98 Delibera CIPE 70/98 - Risorse del patto territoriale per la provincia di Ferrara - Decreto del Ministero delle Attività Produttive 4 luglio 2003 Regione Emilia-Romagna Legge regionale 30/88 capitolo bilancio , ,50 Altre risorse pubbliche ,80 TOTALE ,30 2. La quota di investimento relativa alle risorse finanziarie di cui alla delibera CIPE n. 17/2003 è pari a ,00 euro ed è destinata alla spesa per la attivazione di servizi infrastrutturali di larga banda nei comuni del basso ferrarese; 3. Le risorse iscritte nella voce Altre risorse pubbliche saranno a carico di un soggetto a maggioranza pubblica individuato nel rispetto della normativa vigente, analogamente alla procedura già attuata con successo nei tre stralci precedenti. Eventuali scostamenti tra il valore del cofinanziamento previsto alla data odierna e quanto effettivamente accertato a seguito della suddetta procedura saranno comunque coperti dalla Regione tramite proprie risorse già iscritte a bilancio 2004; 4. La disponibilità delle risorse a valere sulla delibera CIPE n. 17/03 è vincolata al rispetto dei criteri delineati al punto 7.6 della delibera CIPE n. 36/02. In particolare, se eventuali decurtazioni legate al mancato impegno delle risorse - mediante obbligazioni giuridicamente vincolanti dei beneficiari finali entro il 31 dicembre 2005 dovessero ridurre la disponibilità effettiva della quota destinata al presente Accordo, si procederà alla conseguente rimodulazione dello stesso; 5. La procedura di trasferimento delle risorse finanziarie di cui alla delibera CIPE n. 17/2003 per la quota di competenza degli anni 2003 e 2004 pari a un totale complessivo di ,00 euro verrà avviata dal Servizio per le Politiche di Sviluppo Territoriale, in data immediatamente successiva alla sottoscrizione dell Accordo; 6. Il trasferimento della quota di competenza 2005 della citata delibera CIPE n. 17/2003 pari a ,00 è subordinato alla chiusura dei monitoraggi dell anno precedente. 7. Il trasferimento delle risorse finanziarie ai soggetti attuatori degli interventi avverrà da parte della Regione Emilia-Romagna secondo le modalità indicate nei protocolli tecnici, ove previsti, e comunque, secondo la normativa vigente; 8. La gestione finanziaria degli interventi può attuarsi secondo le procedure e le modalità previste dall art. 8 del decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367, 7/13

9 secondo quanto disposto dall art. 15, comma 4, del decreto legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito con modificazioni, nella legge 30 marzo 1998, n. 61; 9. Le eventuali economie di spesa derivanti da ribassi d asta nella realizzazione degli interventi previsti dal presente Accordo sono riprogrammate con le modalità previste dall articolo 10 dell Intesa istituzionale di programma. Articolo 4 Impegni dei soggetti sottoscrittori 1. Ciascun soggetto sottoscrittore dell Accordo si impegna, nello svolgimento dell attività di propria competenza, a: a) rispettare i termini concordati ed indicati nelle schede-intervento di cui all Allegato n. 2 dell Accordo; b) utilizzare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, con il ricorso, in particolare, agli strumenti di semplificazione dell attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo previsti dalla vigente normativa; c) procedere periodicamente alla verifica dell Accordo, sulla base delle relazioni di monitoraggio e proporne, se necessario, iniziative correttive, per il tramite del Soggetto responsabile dell Accordo, al Comitato paritetico di attuazione dell Intesa Istituzionale di programma; d) fornire al Soggetto responsabile tutte le informazioni e il supporto necessari per l adeguato e tempestivo svolgimento delle attività pianificate nel presente Accordo e in particolare per l espletamento delle funzioni di monitoraggio dell attuazione; e) attivare e utilizzare a pieno e in tempi rapidi, secondo quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, tutte le risorse finanziarie individuate nel presente Accordo, per la realizzazione delle diverse attività e tipologie di intervento; 2. La Regione Emilia-Romagna, si impegna a garantire che l attuazione dei progetti sul suo territorio sia coerente con gli indirizzi tecnici a livello nazionale, elaborati dal Ministro per l Innovazione e le Tecnologie e dalle strutture tecniche di cui si avvale, condivisi nelle strutture di cooperazione operanti con le regioni e gli enti locali. Articolo 5 Soggetto responsabile dell attuazione dell Accordo 1. Ai fini del coordinamento e della vigilanza sull attuazione del presente Accordo, le parti individuano, quale Soggetto responsabile il Direttore Generale Organizzazione, Sistemi Informativi e Telematica, dott. Gaudenzio Garavini. 2. Il Soggetto responsabile dell attuazione dell Accordo ha il compito di: a) rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggetti sottoscrittori; b) governare il processo complessivo di realizzazione degli interventi ricompresi nell Accordo, attivando le risorse tecniche ed organizzative necessarie alla sua attuazione; c) promuovere, in via autonoma o su richiesta del Soggetto Responsabile di ciascun intervento, le iniziative necessarie a garantire il rispetto degli impegni e degli obblighi dei soggetti sottoscrittori dell Accordo; 8/13

10 d) garantire il monitoraggio semestrale sullo stato di attuazione dell Accordo, da effettuarsi secondo le modalità indicate nella Circolare sul monitoraggio degli Accordi di Programma Quadro citata in premessa; e) illustrare nell ambito del rapporto di monitoraggio semestrale, tenuto conto dell integrazione funzionale dell intervento oggetto dell Accordo con tale iniziativa, anche lo stato di attuazione del più generale progetto di creazione della rete privata a banda larga e dell attivazione di relativi servizi infrastrutturali della pubblica amministrazione nel territorio regionale, di cui ai commi 5 e 6 del precedente articolo 1; f) assicurare, da parte dei soggetti responsabili degli interventi, il completo inserimento dei dati delle schede-intervento rispettivamente entro il 31 luglio e il 31 gennaio di ogni anno; g) verificare la completezza e la coerenza dei dati delle schede intervento, così come l assenza per le stesse di codici di errore nell Applicativo Intese, e comunicare al Servizio per le Politiche di Sviluppo Territoriale e le Intese del Ministero Economia e Finanze (di seguito SPSTI) la lista degli eventuali interventi che presentano modifiche rispetto alle previsioni effettuate nell ultima versione monitorata; h) curare, al primo monitoraggio dell Accordo, l inserimento del codice unico di progetto (CUP) per ciascuna delle schede intervento implementate nell Applicativo Intese, ove non già inserito, e, a tal fine, richiederne, in tempi utili, l attribuzione, direttamente o per il tramite di idoneo soggetto pubblico abilitato (cosiddetto concentratore); i) inviare al SPSTI entro il 28 febbraio e il 30 settembre di ogni anno a partire dal primo semestre successivo alla stipula il Rapporto di monitoraggio sullo stato di attuazione dell Accordo, redatto ai sensi della delibera CIPE 76/2002 e secondo le modalità previste dalla Circolare sulle procedure di monitoraggio degli Accordi di programma quadro citata in premessa; j) assegnare, in caso di ritardo, inerzia e inadempienza, al soggetto che ne è responsabile, un congruo termine per provvedere; k) segnalare, decorso inutilmente il predetto termine, l inadempienza al Comitato Paritetico di Attuazione, il quale provvede con le modalità previste dalla citata Intesa Istituzionale di Programma; l) esercitare, avvalendosi dei servizi e delle strutture organizzative dell Amministrazione procedente, ovvero di altre Amministrazioni pubbliche, e su conforme decisione del Comitato Istituzionale di Gestione, di cui alla citata Intesa istituzionale di Programma, i poteri sostitutivi necessari alla esecuzione degli interventi; m) provvedere, mediante attività di conciliazione, a dirimere le controversie che insorgono tra i soggetti partecipanti all Accordo, nel caso di mancata composizione, le controversi sono definite secondo le modalità previste dall articolo 7 dell Accordo. Articolo 6 Soggetto responsabile della realizzazione del singolo intervento 1. Per ogni intervento viene indicato nelle apposite schede-progetto il Responsabile di intervento, che nel caso di lavori pubblici corrisponde al soggetto già individuato come Responsabile unico di procedimento ai sensi del DPR 554/1999 e successive modificazioni; 2. Ad integrazione delle funzioni previste come responsabile di procedimento dall art. 8 del DPR 554/1999 e successive modificazioni, il Responsabile di Intervento svolge nel corso dei monitoraggi semestrali i seguenti compiti: 9/13

11 a) porre in essere tutte le azioni opportune e necessarie al fine di garantire la completa realizzazione dell intervento nei tempi previsti; b) verificare l attuazione degli impegni assunti dai soggetti che hanno sottoscritto la singola scheda intervento e segnalare al Soggetto responsabile dell Accordo gli eventuali ritardi ed ostacoli tecnico-amministrativi che ne impediscono l attuazione; c) raccogliere ed immettere nell Applicativo Intese, secondo le indicazioni del Soggetto responsabile dell Accordo e in ottemperanza a quanto disposto dalla citata Circolare sul monitoraggio degli Accordi di Programma Quadro, i dati delle schede intervento, rispondendo della loro veridicità; d) trasmettere al Soggetto responsabile dell Accordo la scheda intervento ed ogni informazione che questi richieda circa i risultati conseguiti, le azioni di verifica svolte, le cause degli eventuali ostacoli che si frappongano alla realizzazione dell intervento e le relative azioni correttive poste in essere; e) rendere disponibile al Soggetto responsabile dell Accordo, su sua richiesta, elaborati progettuali, atti amministrativi di impegno alla realizzazione dell intervento, atti amministrativi di impegno delle risorse finanziarie, ogni altra documentazione attinente l intervento. Articolo 7 Procedimenti di conciliazione o definizione di conflitti tra i soggetti partecipanti all'accordo 1. In caso di insorgenza di conflitti tra i soggetti partecipanti all'accordo sottoscritto in merito alla interpretazione ed attuazione dello stesso, il Comitato Paritetico di Attuazione, su segnalazione del Responsabile dell'accordo, ovvero su istanza di uno dei soggetti interessati dalla controversia o anche d'ufficio, convoca le parti in conflitto per l'esperimento di un tentativo di conciliazione; 2. Qualora in tale sede si raggiunga un'intesa idonea a comporre il conflitto, si redige il verbale nel quale sono riportati i termini della conciliazione. La sottoscrizione del verbale impegna i firmatari all'osservanza dell'accordo raggiunto; 3. Qualora, invece, le controversie permangano, il Comitato Paritetico di Attuazione rimette la questione al Comitato Istituzionale di Gestione. Articolo 8 Poteri sostitutivi in caso di inerzia, ritardo ed inadempienza. 1. L'esercizio dei poteri sostitutivi si applica in conformità con quanto previsto dall'ordinamento vigente; 2. L'inerzia, l'omissione e l'attività ostativa riferite alla verifica e al monitoraggio da parte dei soggetti responsabili di tali funzioni costituiscono agli effetti del presente accordo, fattispecie di inadempimento; 3. Nel caso di ritardo, inerzia o inadempimenti, il Soggetto Responsabile dell'accordo invita il soggetto, al quale il ritardo, l'inerzia o l'inadempimento sono imputabili, ad assicurare che la struttura da esso dipendente adempia entro un termine prefissato; 4. Il soggetto sottoscrittore cui è imputabile l'inadempimento è tenuto a far conoscere, entro il termine prefissato, le iniziative a tal fine assunte ed i risultati conseguiti; 5. In caso di ulteriore inottemperanza, il Soggetto Responsabile dell Accordo invia gli atti, con relazione motivata, al Comitato Paritetico di Attuazione, formulando, se del caso, una proposta delle misure da adottare in via sostitutiva; 10/13

12 6. Il Comitato Paritetico propone al Comitato Istituzionale di Gestione dell'intesa, per la relativa decisione le misure più efficaci da adottare in relazione agli accertati inadempimenti; 7. Ove le azioni di cui ai commi precedenti non garantiscano il risultato dell'adempimento o lo garantiscano in modo insufficiente, il Comitato Istituzionale di Gestione attiva le procedure per la revoca del finanziamento in ragione della titolarità dei fondi; 8. La revoca del finanziamento non pregiudica l'esercizio di eventuali pretese di risarcimento nei confronti del soggetto cui sia imputabile l'inadempimento per i danni arrecati. Ai soggetti che hanno sostenuto oneri in conseguenza diretta dell'inadempimento contestato compete comunque l'azione di ripetizione degli oneri medesimi. Articolo 9 Impegni programmatici 1. L Accordo, che si pone gli obiettivi indicati all art. 1 comma 1, fa inoltre riferimento: ai piani nazionali per l e-government e la società dell informazione, con quanto espresso nelle Linee Guida del Governo per lo sviluppo della società dell informazione nella legislatura, con il quadro di riferimento tecnico e organizzativo formulato nel documento L e-government per un federalismo efficiente: una visione condivisa, una realizzazione cooperativa e con gli obiettivi, le azioni e le modalità di attuazione indicati nel documento L e-government nelle regioni e negli enti locali: II fase di attuazione. Sono inoltre documenti di riferimento il Piano Telematico Regionale approvato dalla Giunta regionale Emilia-Romagna con delibera n. 828 del 27 maggio 2002 e il Piano telematico regionale piano operativo 2003 approvato dalla Giunta regionale Emilia- Romagna con delibera n del 28 luglio 2003; 2. Sulla base delle priorità delineate dai documenti indicati nel precedente comma, nonché sulla base dell implementazione e dello sviluppo dei programmi di settore, le parti intendono riportare le azioni di interesse comune individuate nel seguito nell ambito dell Accordo di programma quadro in materia società dell informazione, attraverso la sottoscrizione di atti integrativi finalizzati all attuazione di specifici programmi; 3. A tal fine Regione Emilia-Romagna e Ministro per l Innovazione e le tecnologie, condividono le priorità d intervento nel seguito elencate, da sviluppare congiuntamente sulla base delle disponibilità finanziarie che entrambi le parti si impegnano a reperire sui rispettivi bilanci ovvero anche mediante il coinvolgimento di altri partner pubblici e privati: a) completamento dell infrastrutturazione a banda larga per la PA regionale e l attivazione dei relativi servizi infrastrutturali con particolare riferimento ai piccoli comuni; b) creazione di un Centro per lo sviluppo della telematica regionale; c) ulteriore sviluppo dei progetti per l erogazione di servizi on line a cittadini ed imprese attualmente in corso; d) progettazione di nuovi servizi on line; e) comunicazione pubblica sui servizi di e-government e della attività a supporto della Società regionale dell'informazione. 11/13

13 Articolo 10 Comitato tecnico dell Accordo 1. Al fine di garantire piena coerenza alle specifiche tecniche che saranno emesse dal Ministro per l Innovazione e le Tecnologie e dal CNIPA, alle quali la Regione Emilia- Romagna si impegna ad adeguare il presente progetto, e per conseguire una efficace cooperazione tra Regione e CNIPA nell attuazione degli impegni di cui al precedente articolo 9, nonché di quelli al momento solo programmati, laddove per questi ultimi si concretizzino le condizioni progettuali e finanziarie per la loro realizzazione, è istituito il Comitato tecnico dell Accordo, di seguito denominato semplicemente Comitato tecnico; 2. Il Comitato tecnico garantisce il necessario supporto tecnico nelle fasi di pianificazione e realizzazione degli interventi e assolve a compiti di proposta e verifica tecnica dei risultati dell attività dei progetti per assicurarne l eccellenza e la compatibilità con gli indirizzi strategici; 3. Il Comitato tecnico è presieduto dal responsabile dell Accordo ed è composto da esperti della Regione, da soggetti che realizzano gli interventi e dal CNIPA. 4. Il Comitato tecnico è convocato dal responsabile dell Accordo, almeno una volta al semestre, su sua iniziativa o ogni qual volta una delle parti lo richieda sulla base di motivate esigenze; 5. Il Centro regionale di competenza per l e-government e la società dell informazione (CRC Regione Emilia-Romagna) svolge attività di supporto e segreteria al Comitato tecnico. Articolo 11 Disposizioni finali 1. Il presente Accordo è vincolante per tutti i soggetti sottoscrittori; 2. L'Accordo ha durata di anni tre. L Accordo è prorogabile e può essere modificato per concorde volontà delle parti sottoscrittrici. Alla scadenza dell Accordo, il Comitato paritetico di attuazione, su segnalazione del soggetto responsabile dell Accordo, è incaricato della risoluzione di eventuali incombenze derivanti dalla definizione dei rapporti pendenti e delle attività non ultimate; 3. Previa approvazione del Comitato istituzionale di gestione, possono aderire all accordo stesso altri soggetti pubblici e privati rientranti tra quelli individuati alla lettera b) del punto 1.3 della delibera CIPE 21 marzo 1997, la cui partecipazione e azione sia necessaria per la compiuta realizzazione delle attività e degli interventi previsti dal presente Accordo; 4. Alla scadenza dell Accordo, o allorquando se ne presenti la necessità, il Comitato paritetico di attuazione, su segnalazione del soggetto responsabile dell Accordo, è incaricato della risoluzione delle eventuali incombenze derivanti dalla sussistenza di rapporti pendenti e di attività non ultimate. 5. Le schede intervento implementate nell Applicativo Intese e riportate nell allegato 2 al presente Accordo ai sensi della Delibere CIPE 76/02, ovvero le schede che verranno implementate successivamente, riportano l indicazione del soggetto pubblico attuatore che ha redatto la scheda stessa. Tale soggetto assicura la veridicità delle informazioni in esse contenute; 6. La partecipazione del Centro nazionale per l informatica nella pubblica amministrazione al presente Accordo è finalizzata ad assicurare la coerenza tra le linee programmatiche del Governo in materia di sviluppo della società dell informazione e la realizzazione degli interventi previsti. 12/13

14 Roma 31 marzo 2004 Per il Ministero dell Economia e delle Finanze Dott. Paolo Emilio SIGNORINI, Direttore Generale Servizio per le Politiche di Sviluppo Territoriale Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione Per la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per l Innovazione e le Tecnologie - CNIPA Cons. Carlo D ORTA, Direttore Generale del Centro nazionale per l informatica nella pubblica amministrazione Per la Regione Emilia Romagna Dott. Gaudenzio GARAVINI - Direttore Generale Organizzazione, Sistemi Informativi e Telematica /13

15 ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO IN MATERIA DI SOCIETA DELL INFORMAZIONE NELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Allegato tecnico 1/34

16 Indice 1. LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA L'intervento che costituisce il progetto Ammissibilità degli interventi che costituiscono il progetto (Del. CIPE n. 36/2002) Aspetti finanziari e criteri organizzativi per lo sviluppo degli interventi che costituiscono il progetto Criteri generali di attuazione del progetto IL PROGETTO E LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE Lo scenario di riferimento La società dell informazione nel Documento di Programmazione economico-finanziaria per gli anni della Regione Emilia-Romagna La cooperazione inter-istituzionale per l attuazione dell egovernment La rete unitaria della pubblica amministrazione dell'emilia-romagna e la sua evoluzione tecnologica Riferimenti programmatici alle strategie nazionali in campo Società dell informazione Riferimenti programmatici alle strategie UE in campo Società dell informazione ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE 3.1 Benchmaring della società dell'informazione in Emilia-Romagna La banda larga ed i servizi infrastrutturali nella nostra regione L'e-government in regione DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO... Intervento: La rete privata a larga banda per la pubblica amministrazione ed attivazione di relativi servizi infrastrutturali nel basso ferrarese /34

17 1. LA SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA LA RETE PRIVATA A BANDA LARGA E ATTIVAZIONE DI RELATIVI SERVIZI INFRA- STRUTTURALI PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE L obiettivo generale è la realizzazione di una rete di telecomunicazioni a larga banda e l attivazione di relativi servizi infrastrutturali per la pubblica amministrazione nella Provincia di Ferrara è parte di un progetto di potenziamento delle infrastrutture telematiche della Regione, in accordo con quanto previsto dal Piano Telematico Regionale (PTR). Il Piano Telematico, concordato con gli Enti Locali della regione, prevede iniziative a supporto dello sviluppo regionale della Società dell Informazione, tesi a dare a tutto il territorio pari opportunità di partecipare attivamente agli sviluppi che le nuove tecnologie offrono al territorio e a i suoi cittadini. Questo scopo è perseguito con due tipi di iniziativa. La prima, che chiamiamo il Territorio digitale ovvero la realizzazione di una infrastruttura a larga banda (utilizzando tecnologie varie: fibra ottica prevalentemente, xdsl, satellite e ponti radio) e l attivazione di relativi servizi infrastrutturali per la pubblica amministrazione, per permettere a tutti gli enti locali della regione di agire l e-government. È anche evidente che il sistema delle amministrazioni pubbliche della regione, come grande produttore (attuale e ancor più potenziale) di contenuti ed applicazioni, oltre che operare per il soddisfacimento di esigenze proprie, potrà costituire un traino per lo sviluppo dell intero sistema dell Emilia- Romagna, aggregando una domanda che stimoli l offerta, accelerando il circolo virtuoso tra infrastrutture e servizi che sta alla base dello sviluppo economico del settore. Nel contempo la Regione investe nello sviluppo di servizi di e-government, assieme agli enti locali, in parte co-finanziati dal primo avviso nazionale di e-government, che sono mirati a migliorare il rapporto con i cittadini e le imprese locali, a mantenere alto il livello di competitività del territorio regionale e a sviluppare efficacemente il percorso già da tempo intrapreso di modernizzazione della Pubblica Amministrazione. L intervento che è oggetto del presente Accordo di Programma fa parte del più generale progetto di creazione della rete privata a banda larga e l attivazione di relativi servizi infrastrutturali della pubblica amministrazione, progetto già operativo nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini (primo stralcio), e i Comuni della montagna emiliana (secondo stralcio) e Modena (terzo stralcio) e in fase di completamento nella provincia di Ferrara(anche sulla base del presente Accordo), Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Tale progetto prevede appunto la creazione di una infrastruttura telematica per la connessione a larga banda dei vari soggetti pubblici della Regione, tra cui le sedi decentrate della Regione, delle Province, dell Università, i Comuni, le Comunità Montane, l Unione dei Comuni, le A- ziende Sanitarie e Ospedaliere L intervento in questione fa parte dello stralcio che interessa l intera provincia di Ferrara. La Regione e le amministrazioni locali della provincia di Ferrara reputano particolarmente importante che l iniziativa non lasci indietro le zone Obiettivo 2 (basso ferrarese) che costituiscono una parte rilevante del territorio provinciale e sono già impegnate in progetti supporto della Società dell informazione grazie a quelli inclusi nel DOCUP Peraltro uno degli scopi principali dell iniziativa è proprio quello di evitare la creazione di zone di digital divide in regione, e dunque la massima attenzione viene data alla infrastrutturazione delle zo- 3/34

18 ne Obiettivo 2. La realizzazione della rete privata a banda larga e l attivazione dei relativi servizi infrastrutturali per la Pubblica amministrazione del basso ferrarese è appunto l intervento che costituisce il presente Accordo di programma. La natura ed i contenuti dell Accordo di programma quadro sono stati definiti in una specifica i- struttoria tecnico-amministrativa i cui risultati sono stati approvati dall Amministrazione con delibera della Giunta Regionale del 29 marzo 2004, prot. DOR/04/7688 Il caso in esame si presenta come esemplare sia per la componente tecnologica sia per quella organizzativa. La Regione Emilia-Romagna intende quindi realizzare il progetto in modo da poterlo mettere a disposizione di altre Amministrazioni che intenderanno utilizzarne in tutto o in parte le componenti. 1.1L INTERVENTO CHE COSTITUISCE L ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO Intervento: Realizzazione della rete privata a banda larga e l attivazione dei relativi servizi infrastrutturali della PA nel basso ferrarese Sotto il profilo della estensione infrastrutturale, l area interessata dai fondi di finanziamento Obiettivo 2 della provincia di Ferrara è da ritenersi particolarmente critica dal momento che è un territorio vasto, caratterizzato da una scarsa densità di insediamenti abitativi ed industriali/commerciali, ovvero un area scarsamente appetibile per potenziali investitori. Il progetto prevede la realizzazione di una rete di telecomunicazioni a fibre ottiche e l attivazione di servizi infrastrutturali per il collegamento di tutti i comuni della Provincia di Ferrara. La rete è strutturata su 3 livelli gerarchici: dorsali primarie dorsali secondarie (o interconnessioni) rilegamenti Le dorsali primarie costituiscono i segmenti di rete che collegano il Comune capoluogo di Provincia (Ferrara) con i principali comuni della Provincia (quelli con un numero di abitanti superiore alle unità). Tali comuni sono: Argenta, Bondeno, Cento, Codigoro, Comacchio e Portomaggiore. Fa eccezione a questa regola il solo Comune di Copparo che, pur avendo un numero di abitanti superiore alle unità, per motivi tecnici non è collegato attraverso la dorsale primaria. Le dorsali secondarie (o interconnessioni) costituiscono i segmenti di rete che collegano tutti i restanti comuni dela Provincia. Infine i rilegamenti costituiscono i segmenti di accesso (o ultimo miglio) per il collegamento del Punto di Accesso Locale (PAL) alle dorsali di rete. Tutti i segmenti di rete sopra menzionati verranno realizzati con cavi a fibre ottiche monomodali conformi alle Raccomandazioni ITU G-652. In particolari, le dorsali primarie saranno equipaggiate con 144 fibre ottiche, le dorsali secondarie con 96 o 48 fibre ottiche, e infine i rilegamenti con 16 fibre ottiche. Per quanto possibile, la rete verrà realizzata utilizzando e valorizzando infrastrutture di posa esistenti, che minimizzano il costo dell opera e limitano i disagi per la cittadinanza. In tal senso, l asset più importante è costituito dal cunicolo calpestabile presente a ridosso della massicciata delle linee ferroviarie regionali. 4/34

19 Dove l utilizzabilità di infrastrutture esistenti non si è possibile, verranno installate delle canalizzazioni ad hoc, secondo le modalità normalmente adottate dagli operatori di telecomunicazioni. Nella figura che segue si mostrano i tracciati di posa previsti dal presente progetto, per l intera provincia, con evidenziati in verde i segmenti di dorsale primaria (142,3 km) ed in rosso i segmenti di dorsale secondaria (145,2 km). Figura 1: tracciati di posa delle dorsali Nella figura sono evidenziati su sfondo verde i Comuni interamente inclusi tra le aree interessate dai fondi Obiettivo 2 (14), mentre su sfondo giallo sono evidenziati i Comuni solo parzialmente inclusi in tali aree (6). Nella tabella che segue si fornisce un dettaglio dell estensione dei percorsi di posa previsti per la realizzazione delle rete in oggetto, evidenziando quale percentuale di tali percorsi interessa aree di Obiettivo 2. 5/34

20 QUANTITA' TOTALE QUANTITA' % AREE OBIET- TIVO 2 DORSALI m m 54% INTERCONNESSIONI m m 86% RILEGAMENTI m m 44% m m 69% Tabella 1: estensione della rete Descrizione servizi infrastrutturali (da finanziare con i fondi CIPE) Quella che segue è la lista dei servizi che verranno sviluppati nell intervento in oggetto: Connettività tra gli enti in modalità IP Connettività tra gli enti in modalità VPN (layer 3 o layer 2) Servizi per trattare le problematiche di sicurezza (conseguentemente si è scelto di dotare ciascun ente di un firewall e del necessario per esportare i propri servizi in modo sicuro tramite una DMZ). La stima per investimenti in apparati per distribuire i servizi infrastrutturali per il territorio oggetto di questo intervento è stata eseguita nell'ipotesi di dotare ciascun comune degli apparati attivi necessari. Per la stima economica ci si è basati su valori di mercato di apparati di commutazione ad altissime prestazioni per reti geografiche (Cisco 7209 con interfacce da 1 e 10 Gbit/s, Cisco 3750 metro) e firewall ad alte prestazioni, con servizi di antivirus inclusi (FortiGate 800). Tutti i nodi sono stati dotati di un apparato 3750 di accesso, 2 switch per LAN (uno per la rete interna ed uno per la DMZ) ed un firewall. I due nodi primari (Ferrara e Ostellato) inoltre sono stati dotati di una coppia di switch 7209, e di due ulteriori 3750 per le sedi d'utente (comune, provincia, regione). I nodi primari sono rilegati tra loro tramite interfacce a 10 Gbit/s su percorsi diversificati. 1.2 AMMISSIBILITÀ DELL INTERVENTO (DEL. CIPE N. 17/2003) L intervento oggetto del presente Accordo di programma Quadro risulta conforme ai criteri di selezione indicati dalla Delibera CIPE n. 36/2002 e riconfermati dalla delibera CIPE n. 17/2003 in quanto presenta: - coerenza programmatica in quanto ricondotti alle linee guida del vigente Piano telematico regionale (delibera 828/2002), delle scelte strategiche assunte per la sua realizzazione alla luce del Piano comunitario per la società dell informazione eeurope; 6/34

21 - caratteri di avanzamento progettuale in quanto si configurano come evoluzioni funzionali di infrastrutture esistenti ed in via di rafforzamento e, alla luce delle fattibilità valutate, possono assicurare un profilo di spesa anticipato di natura biennale; - caratteri di aggiuntività delle risorse rispetto alle iniziative sviluppate tramite gli stanziamenti di bilancio regionale nonché dalle risorse rese disponibili per la società dell Informazione dalle Misure del Docup ob. 2 e 3 della Regione Emilia-Romagna per il periodo di programmazione , dal Piano nazionale di e Government utilizzate in una logica di integrazione e reciproco rafforzamento; - coerenza con i criteri di selezione indicati all Allegato 4 della Delibera CIPE n. 36/2002 per quanto relativo alla Società dell Informazione in quanto a diverso titolo riconducibili alle linee di intervento prioritarie: - ammodernamento della P.A.; 1.3 ASPETTI FINANZIARI E CRITERI ORGANIZZATIVI DELL INTERVENTO L intervento oggetto dell Accordo di programma quadro sarà attuato utilizzando: il riparto regionale delle risorse delle Amministrazioni centrali a gestione regionale riservate alla Regione Emilia-Romagna per attività supporto alla Società dell Informazione su una spesa totale dell intervento di ,3, di cui l importo a carico della Regione Emilia Romagna è di ,5 per la zona Obiettivo 2 di cui Euro (IVA inclusa) a valere sulla Delibera CIPE n. 17 del 9 maggio 2003; quindi ,5 provengono dal capitolo n.3937 del bilancio di previsione 2003 e 2004 della Regione Emilia-Romagna, con il seguente quadro di riferimento finanziario: Fonti finanziarie Totale Delibera CIPE n.17/2003 quota allegato 2 Regione Emilia- Romagna Legge regionale 28/2003 capitolo bilancio 3937 Risorse del patto territoriale per la provincia di Ferrara Altre risorse , , , , , , , , ,80 TOTALE complessivo , , , ,30 L attuazione su base triennale degli interventi costituenti l Accordo di programma quadro La società dell Informazione in Emilia-Romagna richiede l adozione di criteri generali per lo sviluppo degli interventi che si identificano primariamente nell ambito delle indicazioni poste dalla Delibera CIPE n.17/2003 e dalla relativa Circolare esplicativa. 7/34

subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese, nonché a carico dei concessionari di finanziamenti pubblici anche europei, a qualsiasi

subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese, nonché a carico dei concessionari di finanziamenti pubblici anche europei, a qualsiasi PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA ALLA PROGETTAZIONE DEL SISTEMA MONITORAGGIO INVESTIMENTI

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO (UPI LAZIO)

PROTOCOLLO DI INTESA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO (UPI LAZIO) PROTOCOLLO DI INTESA PER IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICACIA DEGLI INVESTIMENTI IN SICUREZZA STRADALE TRA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) E UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. BUR N.31 del 04-09-13 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/07/2013 - N 532

LA GIUNTA REGIONALE. BUR N.31 del 04-09-13 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/07/2013 - N 532 BUR N.31 del 04-09-13 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/07/2013 - N 532 Linea di azione I.1.1.a Approvazione dello schema di Accordo di Programma Quadro tra Ministero dello Sviluppo Economico,

Dettagli

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 22.11.1999 www.comune.genova.it Regolamento sugli interventi di volontariato ART. 1 Finalità In

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli

d) i criteri di valutazione dei progetti da parte del Comitato, tra i quali: 1) la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale;

d) i criteri di valutazione dei progetti da parte del Comitato, tra i quali: 1) la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale; IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI SULLA PROPOSTA DEL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE E CON IL MINISTRO DEI BENI E DELLE ATTIVITA

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

ALLEGATOA alla Dgr n. 582 del 29 aprile 2014 pag. 1/6

ALLEGATOA alla Dgr n. 582 del 29 aprile 2014 pag. 1/6 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 582 del 29 aprile 2014 pag. 1/6 CONVENZIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLA SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO DI INTERVENTO IN MATERIA DI VITA INDIPENDENTE L

Dettagli

Oggetto: INSTALLAZIONE E ATTIVAZIONE SERVIZIO IN BANDA LARGA PER LA SEDE OPERATIVA DI LIGONCHIO - CIG ZA5055438C.

Oggetto: INSTALLAZIONE E ATTIVAZIONE SERVIZIO IN BANDA LARGA PER LA SEDE OPERATIVA DI LIGONCHIO - CIG ZA5055438C. DETERMINAZIONE N 152 del 05.06.2012 Oggetto: INSTALLAZIONE E ATTIVAZIONE SERVIZIO IN BANDA LARGA PER LA SEDE OPERATIVA DI LIGONCHIO - CIG ZA5055438C. IL DIRETTORE DELL ENTE VISTO il decreto del Ministro

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER GLI INCENTIVI ALLE IMPRESE IL DIRETTORE GENERALE Visto il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 24 Dicembre 2010, n. 8 Bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio 2011;

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 24 Dicembre 2010, n. 8 Bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio 2011; Oggetto: Percorsi triennali di IeFP Sistema di finanziamento e piano di riparto delle risorse finanziarie da erogare alle Province per l anno scolastico e formativo 2011-2012. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI Approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 511031/2004 del 01/03/2005 Preambolo IL CONSIGLIO PROVINCIALE Visto l art. 117, comma

Dettagli

PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020

PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020 Allegato parte integrante - 2 Allegato B) PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020 TRA Regione Emilia Romagna, in persona

Dettagli

ACCORDO DI PROGRAMMA PER LO SVILUPPO DELLA BANDA ULTRA LARGA NELLE AREE RURALI DELLA PUGLIA

ACCORDO DI PROGRAMMA PER LO SVILUPPO DELLA BANDA ULTRA LARGA NELLE AREE RURALI DELLA PUGLIA Regione Puglia ACCORDO DI PROGRAMMA PER LO SVILUPPO DELLA BANDA ULTRA LARGA NELLE AREE RURALI DELLA PUGLIA TRA LA REGIONE PUGLIA E IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 1 Roma, novembre 2014 2 Accordo

Dettagli

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005;

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005; Oggetto: LEGGE 12.03.1999 N. 68 - APPROVAZIONE CONVENZIONE PROGRAMMATICA PER L ASSUNZIONE DI 1 UNITÀ DI PERSONALE APPARTENENTE ALLE LISTE EX ART. 8 L. 68/1999. ASSICURAZIONI GENERALI SPA. VISTA la legge

Dettagli

Il giorno del mese di dell'anno 2009 in., presso la sede del, sito in. Via..., sono presenti:

Il giorno del mese di dell'anno 2009 in., presso la sede del, sito in. Via..., sono presenti: LOGO P.O.R.E. LOGO AFFIDATARIO Convenzione per il finanziamento del Progetto denominato. selezionato dal Dipartimento per gli Affari Regionali nell'ambito del piano di finanziamenti di cui al Fondo per

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 27/11/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 95 - Supplemento n.

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 27/11/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 95 - Supplemento n. Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 18 novembre 2014, n. 794 DGR n. 353/2014 - Approvazione schema dell'aggiornamento dell'"accordo Quadro per la realizzazione del

Dettagli

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA DELIBERA 3 agosto 2012. Fondo per lo sviluppo e la coesione regione Puglia. Programmazione delle residue risorse 2000-2006 e 2007-2013 e modifica

Dettagli

ACCORDO DI PROGRAMMA PER LO SVILUPPO DELLA BANDA LARGA e ULTRA LARGA NEL TERRITORIO DELLA REGIONE CAMPANIA

ACCORDO DI PROGRAMMA PER LO SVILUPPO DELLA BANDA LARGA e ULTRA LARGA NEL TERRITORIO DELLA REGIONE CAMPANIA Regione Campania ACCORDO DI PROGRAMMA PER LO SVILUPPO DELLA BANDA LARGA e ULTRA LARGA NEL TERRITORIO DELLA REGIONE CAMPANIA TRA LA REGIONE CAMPANIA E IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO VISTO l art.

Dettagli

Co.Ge.S.Co. Consorzio per la Gestione di Servizi Comunali

Co.Ge.S.Co. Consorzio per la Gestione di Servizi Comunali Oggetto: Determinazione a contrarre ai fini dell affidamento della gestione associata del Servizio di Assistenza Domiciliare Socio-assistenziale Anziani e Disabili - periodo: 01/01/2013-30/06/2015. IL

Dettagli

Finalizzazione delle risorse relative all'accordo di programma MIUR - (2) Emanato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Finalizzazione delle risorse relative all'accordo di programma MIUR - (2) Emanato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Leggi d'italia Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca D.Dirett. 16-6-2011 Finalizzazione delle risorse relative all'accordo di programma MIUR - regione Lombardia. Pubblicato nella Gazz.

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER IL SOCIALE

FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER IL SOCIALE FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER IL SOCIALE 1. Domanda: Con quale modalità sarà possibile ottenere chiarimenti in merito alle procedure di attuazione e rendicontazione dei progetti cofinanziati?

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER GLI INCENTIVI ALLE IMPRESE IL DIRETTORE GENERALE VISTO l'articolo 3 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla

Dettagli

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Obiettivi specifici Per il generale, si individuano

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 31 OTTOBRE 2012 449/2012/A/EFR STIPULA DI CONVENZIONE CON LA SOCIETÀ RICERCA SUL SISTEMA ENERGETICO S.P.A., PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ A SUPPORTO DELLA VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DEI

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 14/10/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 82 - Supplemento n.

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 14/10/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 82 - Supplemento n. Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 7 ottobre 2014, n. 647 Istituzione dell'osservatorio regionale per l'attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 «Disposizioni

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA. tra

PROTOCOLLO DI INTESA. tra Prefettura di Torino Ufficio Territoriale del Governo PROTOCOLLO DI INTESA Il Prefetto di Torino nella persona del Dott. Alberto Di Pace tra e il Dirigente dell Ufficio di Ambito Territoriale per la provincia

Dettagli

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER LE INFRASTRUTTURE, GLI AFFARI GENERALI ED IL PERSONALE DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE ABITATIVE Divisione V Direzione Programmazione

Dettagli

Servizio Edilizia Pubblica

Servizio Edilizia Pubblica Servizio Edilizia Pubblica SCHEMA ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI DI CUI ALL ARTICOLO 1, COMMA 1 LETT. B) ED E) DEL PIANO NAZIONALE DI EDILIZIA ABITATIVA ALLEGATO AL D.P.C.M.

Dettagli

Il Presidente del Consiglio dei Ministri

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Direttiva del 28 settembre 2009 Indirizzi interpretativi ed applicativi in materia di destinazione delle spese per l acquisto di spazi pubblicitari da parte delle Amministrazioni dello Stato ai sensi dell

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014 Oggetto: Assegnazione all Azienda ASL n. 8 di Cagliari dell espletamento della procedura per l affidamento del servizio di realizzazione del sistema informatico per la gestione dell accreditamento dei

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE TUTELA DEI MINORI, CONSUMATORI

Dettagli

REGOLAMENTO N. 37 DEL 15 MARZO 2011. L ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo)

REGOLAMENTO N. 37 DEL 15 MARZO 2011. L ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo) REGOLAMENTO N. 37 DEL 15 MARZO 2011 REGOLAMENTO CONCERNENTE L ATTUAZIONE DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VERIFICA DI SOLVIBILITA CORRETTA INTRODOTTE DALLA LEGGE 26 FEBBRAIO 2011, N.10 DI CONVERSIONE DEL

Dettagli

CONVENZIONE TRA LA REGIONE LAZIO E LA SOCIETA FINANZIARIA LAZIALE DI SVILUPPO FI.LA.S S.p.A. PER LA GESTIONE DELLE RISORSE RELATIVE ALL ACCORDO DI

CONVENZIONE TRA LA REGIONE LAZIO E LA SOCIETA FINANZIARIA LAZIALE DI SVILUPPO FI.LA.S S.p.A. PER LA GESTIONE DELLE RISORSE RELATIVE ALL ACCORDO DI CONVENZIONE TRA LA REGIONE LAZIO E LA SOCIETA FINANZIARIA LAZIALE DI SVILUPPO FI.LA.S S.p.A. PER LA GESTIONE DELLE RISORSE RELATIVE ALL ACCORDO DI COLLABORAZIONE FRA CNR, FONDAZIONE SANTA LUCIA, FONDAZIONE

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi della Giustizia Amministrativa

PROTOCOLLO D INTESA. Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi della Giustizia Amministrativa Il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella pubblica amministrazione Il Presidente del Consiglio di Stato PROTOCOLLO D INTESA Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

L'Istituto nazionale di statistica (di seguito denominato ISTAT) con sede in Roma, Via Cesare Balbo, n. 16, C.F. 80111810588, rappresentato da

L'Istituto nazionale di statistica (di seguito denominato ISTAT) con sede in Roma, Via Cesare Balbo, n. 16, C.F. 80111810588, rappresentato da PROTOCOLLO D'INTESA TRA L ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA E L ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO PER LA COLLABORAZIONE IN AMBITO STATISTICO L'Istituto nazionale di

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Premessa PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma della P.A. impongono agli Enti Locali il controllo e la

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministro per l Innovazione e le tecnologie Centro Nazionale per l Informatica nella Pubblica Amministrazione

Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministro per l Innovazione e le tecnologie Centro Nazionale per l Informatica nella Pubblica Amministrazione Ministero dell Economia e delle Finanze Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministro per l Innovazione e le tecnologie Centro Nazionale per l Informatica nella Pubblica Amministrazione Provincia autonoma

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU GOMMA

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU GOMMA REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 68 24/02/2015 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 1251 DEL 03/02/2015 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 15/32

DELIBERAZIONE N. 15/32 Oggetto: Atto integrativo all Accordo di Programma per lo sviluppo della banda larga sul territorio della Regione Sardegna del 30.12.2009. Avvio del progetto Piano Nazionale Banda Larga Italia per l attuazione

Dettagli

l Ente produttore di seguito congiuntamente indicate le Parti ;

l Ente produttore di seguito congiuntamente indicate le Parti ; SCHEMA DI CONVENZIONE CON GLI ENTI DEL TERRITORIO PER I SERVIZI DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI INFORMATICI tra la Regione Marche, rappresentata dal Dirigente della P.F. Sistemi Informativi e Telematici

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO

LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO Norme per il diritto al lavoro delle persone disabili in attuazione della legge 12 marzo 1999, n. 68 e istituzione servizio integrazione lavorativa

Dettagli

- la Giunta regionale dell Emilia-Romagna aveva approvato lo schema di protocollo suddetto con propria deliberazione n. 2274 del 27 dicembre 2010;

- la Giunta regionale dell Emilia-Romagna aveva approvato lo schema di protocollo suddetto con propria deliberazione n. 2274 del 27 dicembre 2010; REGIONE PIEMONTE BU3 16/01/2014 Deliberazione della Giunta Regionale 9 dicembre 2013, n. 26-6845 Schema di Convenzione per l'utilizzo del "MUDE Piemonte per l'emergenza Terremoto Emilia Romagna", in attuazione

Dettagli

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie

Dettagli

Servizio Edilizia Pubblica

Servizio Edilizia Pubblica Servizio Edilizia Pubblica SCHEMA ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI DI CUI ALL ARTICOLO 1, COMMA 1, LETT. B) ED E) DEL PIANO NAZIONALE DI EDILIZIA ABITATIVA ALLEGATO AL D.P.C.M.

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

Avviso per la realizzazione dei progetti di riuso

Avviso per la realizzazione dei progetti di riuso Avviso per la realizzazione dei progetti di riuso IL PRESIDENTE Premesso che: - per progetti cofinanziati dal primo avviso di e-government, si intendono i progetti riportati negli allegati A e B del decreto

Dettagli

ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO IN MATERIA DI E-GOVERNMENT E SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE NELLA REGIONE PIEMONTE

ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO IN MATERIA DI E-GOVERNMENT E SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE NELLA REGIONE PIEMONTE Ministero dell Economia e delle Finanze Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministro per l Innovazione e le tecnologie Centro Nazionale per l Informatica nella Pubblica Amministrazione INTESA ISTITUZIONALE

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO RI CERCA INDUSTRIALE E INNOVAZIONE 11 novembre 2014, n. 533

DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO RI CERCA INDUSTRIALE E INNOVAZIONE 11 novembre 2014, n. 533 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 161 del 20 11 2014 46209 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO RI CERCA INDUSTRIALE E INNOVAZIONE 11 novembre 2014, n. 533 PO FESR 2007 2013. Asse I. Linea

Dettagli

ALLEGATO 3 MODALITÀ DI SELEZIONE

ALLEGATO 3 MODALITÀ DI SELEZIONE ALLEGATO 3 MODALITÀ DI SELEZIONE POR FESR Lazio 2007-2013 Obiettivo Competitività regionale e Occupazione ASSE II - Ambiente e prevenzione dei rischi Attività 4 Valorizzazione delle strutture di fruizione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA. Ministero dell Economia e delle Finanze Ragioneria Generale dello Stato

PROTOCOLLO D INTESA TRA. Ministero dell Economia e delle Finanze Ragioneria Generale dello Stato PROTOCOLLO D INTESA TRA Ministero dell Economia e delle Finanze Ragioneria Generale dello Stato E Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture PREMESSO CHE la legge 31

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

Ai Capi Ufficio. e p.c. Al Direttore Amministrativo LORO SEDI. Oggetto: Applicazione dell Iva ai contributi erogati per la realizzazione di progetti.

Ai Capi Ufficio. e p.c. Al Direttore Amministrativo LORO SEDI. Oggetto: Applicazione dell Iva ai contributi erogati per la realizzazione di progetti. Direzione Area Contabile Servizio Affari Fiscali Viale Gallipoli 49-73100 Lecce Tel. 0832/293392 - Fax. 0832/293042 Lecce, lì 18 luglio 2003 Prot. 15971 Ai Direttori dei Centri di Spesa Ai Responsabili

Dettagli

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni:

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni: REGIONE PIEMONTE BU1 05/01/2012 Deliberazione della Giunta Regionale 28 novembre 2011, n. 117-3019 Approvazione dello schema di Protocollo di Intenti fra la Regione Piemonte e la Fondazione A.N.I.A. (Associazione

Dettagli

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 26 aprile 2011, n. 789

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 26 aprile 2011, n. 789 14812 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 77 del 18-05-2011 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 26 aprile 2011, n. 789 Accordi/Intese Stato-Regioni in materia sanitaria. Anno 2010. Recepimento.

Dettagli

Comune di Bassano del Grappa

Comune di Bassano del Grappa Comune di Bassano del Grappa DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Registro Unico 1502 / 2013 Area A1 - Area Risorse, Sviluppo OGGETTO: DETERMINAZIONE A CONTRARRE AI SENSI DELL'ARTICOLO 192 DECRETO LEGISLATIVO 18

Dettagli

LA CONFERENZA UNIFICATA

LA CONFERENZA UNIFICATA Intesa tra il Governo e le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano e gli Enti locali sulla ripartizione del Fondo nazionale per le politiche giovanili di cui all art. 19, comma 2, del decreto legge

Dettagli

UFFICIO SPECIALE PER LE RELAZIONI INTERNAZIONALI - PROGETTI EUROPEI ED INTERNAZIONALI

UFFICIO SPECIALE PER LE RELAZIONI INTERNAZIONALI - PROGETTI EUROPEI ED INTERNAZIONALI UFFICIO SPECIALE PER LE RELAZIONI INTERNAZIONALI - PROGETTI EUROPEI ED INTERNAZIONALI 2.1) PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA ESEGUITE NELL AMBITO DEI PROGRAMMI COMUNITARI ED INTERNAZIONALI DI RICERCA E SVILUPPO

Dettagli

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente Regolamento per la concessione e l erogazione dei contributi per la realizzazione di alloggi o residenze per studenti universitari, ai sensi della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1, art. 7, comma 18

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE NELL AMBITO DI PROGRAMMI E PROGETTI FINALIZZATI ART.1 AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Regolamento definisce e disciplina

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Prot. n. 542 del 19 dicembre 2012 VISTO l art. 66, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (Legge finanziaria 2003), e successive modificazioni, che istituisce i contratti di filiera e di distretto,

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015 Via Mario Angeloni, 80/A 06124 Perugia Posta certificata aur@postacert.it Sito web: www.aur-umbria.it INDICE n. pagina Premessa 3 Parte I

Dettagli

Il Ministro della Difesa

Il Ministro della Difesa Il Ministro della Difesa M_D/GOIV/2013/CONT/A9-3/0000106 il r.d. 18 novembre 1923 n.2440, sull amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato; il r.d. 23 maggio 1924 n.827, che

Dettagli

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO 104 13/01/2014 Identificativo Atto n. 9 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI PER LA DIFFUSIONE NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E FORMATIVE DI

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE Area: ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE Area: ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 299 27/05/2014 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 7886 DEL 02/05/2014 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE Area: ENERGIA

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 28 NOVEMBRE 2013 544/2013/I RILASCIO DELL INTESA AL MINISTERO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE PER L APPROVAZIONE DEL RENDICONTO FINANZIARIO 2012 DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO

Dettagli

7995 05/09/2013 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO. Identificativo Atto n. 738

7995 05/09/2013 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO. Identificativo Atto n. 738 Identificativo Atto n. 738 7995 05/09/2013 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO APPROVAZIONE DELLA GRADUATORIA DI PRE-SELEZIONE DEI PROGETTI DI CUI ALL AVVISO PUBBLICO PER L ASSEGNAZIONE

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

REGOLAMENTO PROGETTO METANO

REGOLAMENTO PROGETTO METANO REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELL UFFICIO OPERATIVO DELLA CONVENZIONE DI COMUNI PROGETTO METANO Ufficio Progetto Metano - Comune di Torino 1 Art. 1 FINALITA 1. Il presente Regolamento,

Dettagli

Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ. Art. 1 (Finalità)

Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ. Art. 1 (Finalità) Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ Art. 1 (Finalità) 1. La presente legge disciplina le procedure di individuazione e di riconoscimento dei Distretti Agroalimentare

Dettagli

366/98, DM 557/99, L.R.

366/98, DM 557/99, L.R. BILITÀ DI DELI BERAZI ONE UNTA REGI ONALE ionale della Sicurezza Stradale Variazione al Bilancio di previsione 2014 ai sensi dell art. 42 E GESTIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE 1 L Assessore alle Infrastrutture

Dettagli

COMUNE di. L anno 2012, il giorno. del mese di.. in, presso.. alle ore. tra

COMUNE di. L anno 2012, il giorno. del mese di.. in, presso.. alle ore. tra Allegato A alla delibera avente per oggetto: Piano nazionale di edilizia abitativa. D.P.C.M. 16 luglio 2009. Accordo di Programma tra il Ministero delle Infrastrutture e i Trasporti e la Regione Piemonte

Dettagli

84 12.1.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 28 dicembre 2010, n. 1169

84 12.1.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 28 dicembre 2010, n. 1169 84 12.1.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 28 dicembre 2010, n. 1169 Criteri per la concessione dei contributi previsti dalla l.r. 70 del 19.11.2009 (Interventi di sostegno

Dettagli

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (AI SENSI DELL ARTICOLO

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROGETTO COORDINAMENTO ATTIVITA'FERROVIA DEL BRENNERO E INTERMODALITA' Prot. n. 19 P306 08 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE N. 36 DI DATA 11 Dicembre 2008 O G G E T T O: Legge

Dettagli

REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA

REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA (con la modifiche proposta al Senato Accademico nella seduta del 25 novembre 2014 e deliberate dal Comitato Esecutivo nella seduta del 10 dicembre 2014) Regolamento del Centro

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

Prot. n. 24708 IL DIRETTORE. VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n.

Prot. n. 24708 IL DIRETTORE. VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. Prot. n. 24708 IL DIRETTORE VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; VISTI in particolare gli articoli 6, comma 3, e 1, comma 1, del decreto

Dettagli

POR Campania 2000-2006 Complemento di programmazione Capitolo 3 Misura 4.7. Sezione I Identificazione della misura

POR Campania 2000-2006 Complemento di programmazione Capitolo 3 Misura 4.7. Sezione I Identificazione della misura Sezione I Identificazione della misura 1. Misura 4.7- Promozione e marketing turistico 2. Fondo strutturale interessato FESR 3. Asse prioritario di riferimento Asse 4 - Sviluppo Locale 4. Descrizione della

Dettagli

AREA SETTORE AFFARI GENERALI ISTITUZIONALI E LEGALI SERVIZIO SISTEMA INFORMATIVO E-GOVERNMENT

AREA SETTORE AFFARI GENERALI ISTITUZIONALI E LEGALI SERVIZIO SISTEMA INFORMATIVO E-GOVERNMENT AREA SETTORE AFFARI GENERALI ISTITUZIONALI E LEGALI SERVIZIO SISTEMA INFORMATIVO E-GOVERNMENT DETERMINAZIONE N. 005047 del 27/06/2012 prot. n. 2012/005047 C.U.P.: J69E12000650003 Oggetto: SERVIZI DI TELEFONIA

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

IL DIRETTORIO DELLA BANCA D ITALIA

IL DIRETTORIO DELLA BANCA D ITALIA REGOLAMENTO DEL 18 LUGLIO 2014 Regolamento per l organizzazione e il funzionamento della Unità di Informazione Finanziaria per l Italia (UIF), ai sensi dell art. 6, comma 2, del d.lgs. 21 novembre 2007,

Dettagli