ARTIGIANATO E PMI IN UMBRIA

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1 Perugia, marzo 2015

2 L Umbria nel periodo della crisi: il Pil q Tra il 2007 e il 2014 l Umbria ha perso 13 punti di Pil. q Nello stesso periodo la flessione del Pil nazionale è stata del 9%. Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Prometeia q Per il 2015 si attende una timida ripresa del Pil umbro (+0,4%). q La Commissione UE stima una crescita del Pil italiano dello 0,6%.

3 L Umbria nel periodo della crisi: gli investimenti q Nel periodo gli investimenti in Umbria si sono ridotti del 20%. q A livello nazionale il crollo è stato più marcato (-28%). Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Prometeia q Nel 2015 si arresterà la caduta degli investimenti in Umbria. q Stime Commissione UE per l Italia: +1%.

4 L Umbria nel periodo della crisi: la disoccupazione q In Umbria il tasso di disoccupazione è passato dal 4,6% all 11,2% (2014*). q Tuttavia, a livello nazionale la disoccupazione è maggiore. (*) media primi tre trimestri (**) Umbria, previsioni Prometeia; Italia, previsioni Commissione UE Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Prometeia q Per il 2015 non si riscontrano segnali evidenti di un calo della disoccupazione.

5 Agganciare la ripresa: l esempio delle imprese «resistenti» q In Umbria ci sono imprese che negli ultimi anni sono riuscite a crescere ancora di più, senza farsi travolgere dall onda lunga della crisi: sono le imprese «resistenti». q Tra il 2008 e il 2012 il fatturato delle imprese «resistenti» è aumentato del 24%. q Le imprese «resistenti» hanno adottato una strategia congiunta, puntando su internazionalizzazione, differenziazione dei prodotti e contenimento dei costi. q Le imprese «resistenti» operano in tutti i settori produttivi (meccanica, tessile, costruzioni, arredo casa, agroalimentare, servizi etc...). q Ora che si intravedono segnali di uscita dalla crisi, le imprese «resistenti» si trovano in una posizione più vantaggiosa. Fonte: Intesa San Paolo, «Verso le imprese resilienti» (5 febbraio 2015)

6 I punti di forza di una regione q Le imprese «resistenti» costituiscono un esempio per il sistema economico dell Umbria e testimoniano la possibilità di poter crescere anche durante la crisi. q L Umbria ha punti di forza che spesso non sono adeguatamente conosciuti e valorizzati: essere consapevoli dei proprio punti di forza è il miglior modo per lasciarsi alle spalle la crisi e agganciare la ripresa. q Lo studio ha individuato 10 aree tematiche: per ciascuna area sono stati evidenziati i punti di forza e le eccellenze dell Umbria, con particolare attenzione al ruolo delle piccole e medie imprese.

7 I punti di forza in 10 aree tematiche Sistema economico Tessuto sociale Imprese Sanità Occupazione Ambiente Competitività Istruzione Sistema creditizio Pubblica amministrazione

8 SISTEMA ECONOMICO Una regione «resistente» q I dati delineano il quadro di una regione «resistente»: il sistema economico umbro, nonostante le difficoltà di questi anni, sta resistendo alla crisi. q Il Pil dell Umbria, tra il 2011 e il 2013, ha fatto segnare una sostanziale tenuta (+0,1%), facendo meglio della media nazionale (-1,2%) e di molte altre regioni. q Nonostante una lievissima flessione nell ultimo anno, il volume dell export è ormai tornato ai livelli pre-crisi. Bene il saldo commerciale, in attivo di 1,4 miliardi.

9 SISTEMA ECONOMICO Una regione «resistente» Variazione del Pil nominale Dinamica delle esportazioni in Umbria Fonte: ISTAT Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Saldo commerciale regionale (2013) regione milioni di euro regione milioni di euro Emilia Romagna Valle d'aosta +362 Piemonte Molise -21 Veneto Calabria -206 Toscana Puglia -577 Friuli-Venezia Giulia Campania -643 Marche Lombardia Abruzzo Liguria Umbria Sardegna Trentino-Alto Adige Lazio Basilicata +466 Sicilia Fonte: ISTAT

10 IMPRESE La crescita riparte dalle Filiere produttive q Secondo l ultima rilevazione di Movimprese, nel 2014 il numero di imprese in Umbria è aumentato di 126 unità: è un dato incoraggiante, specialmente se confrontato con la tendenza negativa di regioni come Emilia Romagna e Marche. q Cresce l export delle filiere produttive umbre tra il 2008 e il 2013 (+31,2%): è una tendenza ampiamente positiva, ben oltre la media generale (+1,5%). q Filiera «resistente»: la maglieria di Perugia e quello della meccanica di Foligno hanno performance migliori rispetto ad altri omologhi del Centro-Nord.

11 IMPRESE La crescita riparte dalle Filiere produttive Crescita numero imprese in alcune regioni Variazione numero imprese TOSCANA UMBRIA +126 MARCHE -698 EMILIA ROMAGNA -997 Fonte: Movimprese Confronto tra alcuni distretti del Tessile abbigliamento (2011) Mol/fatturato mediana (valori mediani in %) Maglieria e abbigliamento Perugia 11,3 Tessile di Biella 7,3 Seta-tessile di Como 6,2 Tessile e abbigliamento di Prato 4,8 Tessile e abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno 6,6 Le esportazioni distrettuali nelle regioni italiane (var. %)* NORD-OVEST, di cui: -1,8 Lombardia -4,7 Piemonte +8,8 NORD-EST, di cui: -0,2 Veneto +3,2 Emilia-Romagna +3,1 Friuli-Venezia Giulia -21,2 Trentino-Alto Adige +21,4 CENTRO, di cui: +12,2 Toscana +23,3 Marche -14,2 Umbria +31,2 SUD, di cui: +0,5 Puglia +2,9 Campania +12,6 Abruzzo -38,5 Sicilia +34,9 ITALIA +1,5 (*) terzo trimestre 2013 su terzo trimestre 2008 Fonte: Intesa Sanpaolo, "Monitor distretti Umbria" (gen. 2014) Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su bilanci aziendali

12 OCCUPAZIONE Nelle piccole imprese l 82% degli addetti q Le piccole imprese hanno un ruolo importante nella «resistenza» del sistema economico dell Umbria. q Il tessuto imprenditoriale dell Umbria poggia sulle piccole imprese: l 82% degli addetti è occupato nelle micro e nelle piccole imprese (media nazionale 75%). q Tra il 2001 e il 2011, secondo i Censimenti Istat, il 74% della crescita degli addetti in Umbria (circa unità) è imputabile alle micro imprese.

13 OCCUPAZIONE ARTIGIANATO E PMI IN UMBRIA Nelle piccole imprese l 82% degli addetti Distribuzione degli addetti per classe dimensionale delle imprese (in %) Umbria Italia nelle micro imprese (fino a 9 addetti) 54,5 55,4 49,8 51,0 nelle piccole imprese (10-49 addetti) 26,0 26,0 23,8 24,0 nelle medie imprese ( addetti) 13,2 12,8 15,9 14,9 nelle grandi imprese (250 addetti e oltre) 6,3 5,8 10,4 10,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Il contributo delle micro-imprese alla crescita degli addetti in Umbria tra il 2001 e il 2011 Fonte: ISTAT Imprese artigiane in Umbria: Addetti nelle imprese artigiane in Umbria: Fonte: Unioncamere Umbria, «L artigianato in Umbria», dati al 2012

14 COMPETITIVITÀ Passi in avanti nonostante la crisi q Durante la crisi, la competitività del sistema economico umbro non è stata intaccata. Secondo la classifica sulla competitività regionale stilata dalla Commissione UE nel 2013, l Umbria è una delle regioni che sono riuscite a scalare posizioni rispetto al q Si allarga la diffusione del web tra le imprese: rispetto al 2009, la quota di imprese umbre con siti internet è salita di 23 punti (miglior dato in Italia). q Da segnalare il polo aerospaziale umbro: si compone di 26 imprese associate, con dipendenti e un fatturato «consolidato» di 380 milioni di euro.

15 COMPETITIVITÀ Passi in avanti nonostante la crisi Indice di competitività in Europa: le posizioni delle Regioni italiane Posizione anno 2010 Posizione anno 2013 Variazione posizioni Lombardia Emilia Romagna Lazio Prov. Aut. Trento Liguria Piemonte Friuli-Venezia Giulia Veneto Toscana Umbria Prov. Aut. Bolzano Marche Valle d'aosta Abruzzo Molise Campania Sardegna Basilicata Puglia Calabria Sicilia Diffusione dei siti web delle imprese*: variazione (*) Percentuale di imprese (con più di 10 addetti) dei settori industria e servizi che dispongono di sito web Fonte: ISTAT Fonte: Intesa San Paolo, «Lo scenario macroeconomico e le prospettive per l Umbria» (5 febbraio 2015) Fonte: Commissione Europea

16 SISTEMA CREDITIZIO Limitati i danni del «credit crunch» q In Umbria emerge una forte concentrazione del credito verso famiglie e imprese (95%), a fronte di una media delle altre regioni pari al 77%. q Anche le imprese umbre hanno sofferto del «credit crunch»: tuttavia, negli ultimi tre anni la flessione degli impieghi (-5,1%) è stata più contenuta rispetto a quella delle altre regioni (-8,7%). q I depositi delle famiglie umbre, alla luce del clima di generale incertezza, sono aumentati del 17,6% ( 11-14): si tratta di una tendenza in linea col quadro nazionale (+17%).

17 SISTEMA CREDITIZIO ARTIGIANATO E PMI IN UMBRIA Limitati i danni del «credit crunch» Composizione degli impieghi per settori (30/06/2014) Il credit crunch: dinamica degli impieghi alle imprese Fonte: elaborazioni su dati Banca d Italia Fonte: elaborazioni su dati Banca d Italia

18 TESSUTO SOCIALE Benessere familiare e cura degli anziani q Secondo la recente indagine dell ISTAT sul benessere in Italia (BES), l Umbria è la seconda regione per grado di soddisfazione nelle relazioni familiari (40%), alle spalle del Trentino-Alto Adige. q Umbria «promossa» sotto il profilo dell assistenza domiciliare agli anziani, con una copertura del 7,9%: solo l Emilia Romagna ha un sistema più capillare. q L Umbria ha un tasso di criminalità minorile molto contenuto (1,1 denunciati ogni 100 minori di anni), ampiamente al di sotto della media nazionale.

19 TESSUTO SOCIALE Benessere familiare e cura degli anziani Anziani trattati in assistenza domiciliare integrata rispetto al totale della popolazione anziana anno 2012 Emilia Romagna 11,8% Umbria 7,9% Friuli-Venezia Giulia 6,2% Veneto 5,5% Basilicata 5,4% Abruzzo 4,9% Sardegna 4,6% Italia 4,3% Lazio 4,1% Lombardia 3,9% Molise 3,9% Sicilia 3,6% Liguria 3,5% Calabria 3,1% Marche 3,0% Campania 2,8% Puglia 2,2% Piemonte 2,1% Trentino-Alto Adige 2,0% Toscana 2,0% Valle d'aosta 0,4% Fonte: ISTAT Persone molto soddisfatte per le relazioni familiari (in % sulla popolazione di 14 anni e più) Fonte: ISTAT, «BES 2014»

20 SANITÀ Conti in ordine e sistema efficiente q L Umbria è una delle Regioni benchmark (con Emilia Romagna e Veneto) in tema di costi standard sanitari. L Indicatore di qualità ed efficienza (IQE), calcolato dal Ministero della Salute, pone l Umbria al primo posto. q Secondo il monitoraggio del Ministero della Salute, nel l Umbria ha largamente adempiuto ai livelli essenziali di assistenza (LEA). q Tra il 2007 e il 2013 l Umbria è l unica Regione che ha fatto registrare costantemente un saldo attivo nella gestione finanziaria della sanità.

21 SANITÀ Conti in ordine e sistema efficiente Monitoraggio LEA Disavanzi sanitari regionali (milioni di euro) Piemonte Lombardia Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Fonte: Ministero della Salute Nota: non sono presenti le Regioni che finanziano la sanità integralmente con risorse proprie (Valle d'aosta, Bolzano, Trento, Friuli-VG, Sardegna) Fonte: Ragioneria Generale dello Stato, "Il monitoraggio della spesa sanitaria" (giugno 2014)

22 AMBIENTE Una regione sempre più «green» q Progressi nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani: nel 2010 l Umbria era al di sotto della media nazionale; nel 2013 si trova invece ampiamente al di sopra (46%), con una crescita di 14 punti percentuali. q L Umbria è la quarta regione «green» d Italia: l energia prodotta dalle fonti rinnovabili è pari al 57,1%. In cinque anni il peso delle rinnovabili è salito del 36%. q La regione è ai vertici per numero di impianti fotovoltaici, con una concentrazione quasi doppia rispetto alla media nazionale.

23 AMBIENTE Una regione sempre più «green» Progressi nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani* Variazione Marche 39% 55% +16% Abruzzo 28% 43% +15% Umbria 32% 46% +14% Basilicata 13% 26% +13% Campania 33% 44% +11% Friuli-Venezia Giulia 49% 59% +10% Lazio 16% 26% +10% Puglia 15% 22% +7% Molise 13% 20% +7% Italia 35% 42% +7% Trentino-Alto Adige 58% 65% +7% Sardegna 45% 51% +6% Veneto 59% 65% +6% Liguria 26% 32% +6% Toscana 37% 42% +5% Emilia Romagna 48% 53% +5% Lombardia 48% 53% +5% Valle d'aosta 40% 45% +5% Sicilia 9% 13% +4% Piemonte 51% 55% +4% Calabria 12% 15% +2% (*) Percentuale di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani Fonte: ISTAT Energia prodotta da fonti rinnovabili* (2012) (*) Percentuale di GWh di energia prodotta da fonti rinnovabili su GWh prodotti in totale Fonte: ISTAT e Terna Spa Numero impianti fotovoltaici ogni milione di abitanti (2013) Fonte: GSE, "Rapporto Statistico Solare fotovoltaico"

24 ISTRUZIONE Ai vertici per laureati e formazione q L Umbria è la terza regione italiana per tasso di scolarizzazione superiore: l 84% dei giovani tra 20 e 24 anni ha conseguito il diploma di scuola superiore. q Migliori performance si registrano nell istruzione universitaria. L Umbria è seconda: il 27,5% dei giovani 30-34enni possiede un titolo di studio universitario. q L Umbria è seconda solo al Trentino-Alto Adige per quanto concerne la formazione: l 8,4% degli adulti partecipano a corsi di studio o di formazione professionale.

25 ISTRUZIONE Ai vertici per laureati e formazione Tasso di scolarizzazione superiore* (2013) (*) Popolazione in età anni che ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria superiore Fonte: ISTAT Tasso di istruzione universitaria* (2013) (*) Popolazione in età anni che ha conseguito un titolo di studio universitario in percentuale sulla popolazione nella stessa classe di età Fonte: ISTAT Adulti che partecipano all'apprendimento permanente* anno 2013 Trentino-Alto Adige 9,9% Umbria 8,4% Sardegna 7,4% Marche 7,1% Lazio 7,0% Friuli-Venezia Giulia 6,9% Toscana 6,8% Lombardia 6,6% Emilia Romagna 6,6% Abruzzo 6,5% Liguria 6,3% Piemonte 6,0% Valle d'aosta 6,0% Molise 5,9% Basilicata 5,7% Veneto 5,6% Calabria 5,4% Campania 5,1% Puglia 4,8% Sicilia 4,4% Italia 6,2% (*) Popolazione anni che frequenta un corso di studio o di formazione professionale Fonte: ISTAT

26 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE I benefici di un basso indebitamento q La Regione Umbria è poco indebitata (412 euro procapite), meno della metà della media generale (869 euro per abitante). q Emerge un elevatissima velocità di pagamento della Regione Umbria: il 92% delle spese impegnate nel corso del 2013 è stata pagata entro la fine dell anno. q Livello contenuto di debiti commerciali della PA umbra: inoltre, quasi il 100% delle anticipazioni messe a disposizione dal MEF alle Autonomie locali dell Umbria (DL 35/12) è stato effettivamente erogato ai fornitori.

27 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE I benefici di un basso indebitamento Indebitamento a carico delle Regioni ordinarie nel 2013 (euro per abitante) Velocità di pagamento delle Regioni ordinarie anno 2013 Puglia 93% Umbria 92% Abruzzo 91% Lombardia 91% Marche 90% Emilia Romagna 89% Liguria 89% Veneto 88% Calabria 87% Campania 87% Piemonte 84% Media RSO 84% Basilicata 79% Toscana 78% Molise 73% Lazio 68% Tutti i dati sono tratti dalla "Relazione sulla gestione finanziaria degli enti territoriali" della Corte dei Conti (gennaio 2015) Anticipazioni finanziarie per il pagamento dei debiti ai fornitori (attuazione DL 35/2013) Anticipazioni MEF (mln ) Umbria di cui, pagamenti ai creditori Anticipazioni MEF (mln ) Totale Italia di cui, pagamenti ai creditori Regioni 29 99% % Province 10 99% % Comuni 53 97% %

28 Perugia, marzo 2015

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