Chissà come sono felici

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1 Anno II - Numero 80 - Giovedì 4 aprile 2013 Direttore: Francesco Storace Roma, via Filippo Corridoni n. 23 IERI SERA A ROMA Solidarietà ai marò e sterili polemiche IL GOVERNO DEFUNTO NON RIESCE NEMMENO A VARARE IL DECRETO PAGAMENTI IL DOPO VOTO DELL ITALIA REGISTRA SOLO SCONQUASSI Una politica inconcludente sta provocando altri danni alla Nazione di Francesco Storace di Igor Traboni Èdiventato un caso, prima burocratico e poi assurdamente politico con le solite sterili polemiche da parte della sinistra, la manifestazione a sostegno dei due marò italiani bloccati in India, organizzata ieri sera a Roma, accanto al Colosseo. A poche ore dall'evento promosso dal sindaco Alemanno, la Sovrintendenza della Capitale ha reso pubblica una lettera per comunicare di non aver mai dato il via libera per il palco nei pressi dell'anfiteatro. ''Non è autorizzato e va rimosso'', ha scritto la Sovrintendente Mariarosaria Barbera con il sostegno del ministro della Cultura Lorenzo Ornaghi. Ma il sindaco ha deciso di tirare dritto: ''Non abbiamo ricevuto alcun ordine di sgombero. Siamo al Colosseo per dare solidarieta' ai nostri maro'. Con tutto il rispetto per il Ministero della Cultura andiamo avanti e non vogliamo sentire storie''. La decisione di andare comunque avanti con la manifestazione è stata condivisa da Dario Rossin, capogruppo de La Destra al Comune di Roma. In realtà, nei pressi del Colosseo non c era alcun palco comunque sempre montato per precedenti manifestazioni secondo un accordo con il Ministero - ma solo una piccola pedana di centimetri e quindi senza alcuna copertura del Colosseo, comunque fuori dalla fascia di rispetto. La Sovrintendenza secondo quella che Alemanno ha definito una ennesima impuntatura burocratica - ha contestato perfino le semplici proiezioni sul Colosseo. Ma la sinistra, ed in particolare il Pd romano, da Gentiloni a Orfini a Miccoli, ha subito cercato di cavalcare politicamente la vicenda, parlando addirittura di sfregio al monumento più importante del mondo. E senza neanche una parola di solidarietà verso i marò. Altri servizi a pag. 5 Chissà come sono felici gli elettori italiani di fronte allo sconquasso provocato alla Nazione da una politica inconcludente. L ultima malefatta è di ieri, quando è stato convocato il consiglio dei ministri che avrebbe dovuto finalmente consentire il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione verso i fornitori. Invece no: tutto rinviato al momento in cui il governo scoprirà chi tassare ulteriormente per far fronte a quelli che sono i doveri di uno Stato degno di questo nome. Si resta come prima. Io pago e tu incassi, laddove io è rappresentato da Pantalone e tu dalla vorace macchina fiscale. Il contrario non succede da tempo, l amministrazione è sempre più il pessimo pagatore che nessuno vorrebbe mai incontrare sul suo cammino. Invece succede. Succedeva prima del voto, succede anche dopo. Insomma, lo tsunami ha riguardato solo i partiti, senza alcun effetto pratico. Tanto, continua a governare il tassator cortese, Mario Monti. Che la situazione stia precipitanto verso il caos lo conferma anche quello che sta succedendo per le commissioni parlamentari. C è una curiosa discussione in assenza di governo, tra chi pretende che si insedino e chi dice che non è proprio il caso. Del resto, l esecutivo è lontano dall essere varato, e sono passati quasi quaranta giorni - una quaresima - dal tempo delle elezioni. Hanno avuto il voto, non sanno utilizzarlo. I partiti si trastullano minacciandosi a vicenda oppure facendo sostanzialmente fronte comune verso il Colle, che ha nominato i dieci piccoli saggi tanto per far perdere tempo a questo nostro Paese. A tutto questo va aggiunto che persino i grillini potrebbero subire l onta della scissione perchè siccome sono tutti figli di mamma, a nessuno piace andare a casa anzitempo. Ormai il movimento Cinque balle è sottoposto a pressioni indicibili per far governare comunque Bersani. Allo scopo, si usa persino la prossima elezione del nuovo inquilino del Quirinale come pistola puntata contro gli avversari mentre dovrebbe invece essere l istituto che garantisce gli italiani. Insomma, un gran caos dopo le elezioni. Si è andati alle urne per il cambiamento, ma tutto somiglia orribilmente alla vecchia partitocrazia che conoscevamo. E quanti hanno fatto baccano in casa nostra nei giorni scorsi, farebbero bene a ricredersi. Se per governare bisogna dar vita a questa confusione e se la protesta di chiama Beppe Grillo, star fuori ancora un po dal Parlamento non è proprio un gran danno. I grandi partiti fanno casini grossi. E ogni giorno il loro atteggiamento lo conferma. Noi l avevamo detto. Dovranno darci ragione anche su questo. Il caso dei lingotti sequestrati a Como: l anno scorso persi capitali per 235 miliardi di euro Anche l oro ci lascia: non è una novità di Robert Vignola Un quintale d oro in macchina. Quattro milioni e mezzo di euro. Mica male, considerando che una volta gli italiani quel confine lo varcavano con la valigia di cartone. C è poco da dire: la notizia del maxi-sequestro di lingotti avvenuto a Como ha attirato sull uomo, un cittadino italiano residente ormai da tempo in Svizzera, un misto tra invidia e ostilità. D altronde, gutta scavat lapidem: le litanie antievasore fiscale che negli ultimi mesi sono cresciute d intensità qualche effetto lo devono pur aver avuto. Quel che sfugge è invece la portata storica che potrebbe avere un fenomeno del genere. Perché già l anno scorso, qualche segnale lo si era avuto. Secondo dati del Fondo Monetario Internazionale, resi noti a ottobre scorso, tra il giugno del 2011 e quello del 2012 hanno preso il volo dall Italia 235 miliardi di euro, Politica Nuovi problemi per Grillo e i suoi pag. 2 l equivalente del 15% del Pil del Paese. Probabilmente il dato dei due semestri successivi sarà di gran lunga peggiore, ma ciò si saprà soltanto tra sei mesi. Cosa sta accadendo? La parolina Cipro, forse, può dare una mano a comprendere. La paura di prelievi forzosi, effettuati senza passamontagna s intende, da parte dell eurocrazia sui conti correnti, da due settimane a questa parte è concreta; ma era già nell aria da tempi, soprattutto in certi ambienti. Le parole d ordine su tassa patrimoniale, abolizione del contante et similia non erano evidentemente sfuggite a orecchie ben allenate. Attualità Super-liquidazioni per Fini e altri trombati pag. 2 Giustizia Tribunali al collasso ma giudici a casa Grazia Bontà pag. 3 Ora, la bufera minaccia di peggiorare. Con un dato inoppugnabile, che ai più è peraltro ignoto. Gli italiani, caso unico al mondo, hanno 9 mila miliardi di euro di ricchezza privata, perché al di là della teutonica iconografia sulle cicale del Mediterraneo, le nostre famiglie sono risparmiatrici. È invece certa classe politica (non esclusa quella attuale, in prorogatio) ad accumulare debito pubblico. E poi di conseguenza a tartassare con la pressione fiscale più alta del mondo la popolazione. Non sfuggirà che un altro caso di oro in volo verso l estero era già avvenuto nei giorni scorsi, con una romena carica di lingotti che voleva imbarcarsi da Bari alla volta di Londra. Siamo sicuri, insomma, che si tratti di evasori e riciclatori? Non è che siamo davanti ad un espatrio di massa di beni messo in atto attraverso semplici corrieri? E soprattutto: è tanto strano che chi ha qualche risparmio da parte, inizia a fare pensierini su una gita in Svizzera? Caso Di Canio La stampa inglese attacca e straparla Colosimo e Paglia pag. 4 Pyongyang blocca i confini Ancora alta tensione tra le due Coree. Pyongyang ha deciso di chiudere le frontiere. La zona industriale di Kaesong è ora interdetta ai lavoratori sudcoreani. Seul è infuriata e non fa mistero della sua rabbia. Siamo pronti ad azioni militari dicono i vertici della Difesa. Possiamo demolire il 70% della prima linea della Corea del Nord aggiungono i sudcoreani. La Cina condanna le azioni e le parole provocatorie. La Russia parla di situazione esplosiva. Anche alcuni paesi d Europa si sono messi in mezzo alla questione. Parigi ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza Onu, per discutere della situazione. Federico Campoli a pag. 5

2 2 Attualità In Rete si parla con sempre maggiore insistenza di una possibile scissione, portata avanti da Crimi Tempi sempre più duri per i grillini Intanto il Senato ha respinto le dimissioni di Giovanna Mangili, temendo si tratti di una epurazione in stile 5 stelle di Igor Traboni Tempi duri, sempre più duri con il passare dei giorni, per i grillini, tanto che l ennesimo sondaggio dà il Movimento 5 stelle addirittura in calo di 6 punti. Ma se i sondaggi possono anche lasciare il tempo che trovano, ci sono altri episodi, più che concreti, a non deporre bene per i seguaci del movimento del comico genovese e del suo guru Casaleggio. Il Senato, infatti, ha respinto le dimissioni della senatrice del Movimento Cinque Stelle, Giovanna Mangili, che aveva annunciato di voler rinunciare all'incarico appena il giorno dopo il suo ingresso in aula e a neanche tre settimane dall elezione. I partiti hanno ritenuto "lacunose e vaghe" le motivazioni che avevano spinto la Mangili a lasciare Palazzo Madama. Il Senato vuole quindi fare chiarezza sulla questione. La Mangili, eletta in Lombardia, aveva spiegato la decisione con "motivi personali". Dietro al gran rifiuto, però, in Rete erano circolate con insistenza le indiscrezioni su presunte pressioni del Movimento 5 Stelle per una sorta di parentopoli grillina, con tanto di ipotetico "voto di scambio. Vito Crimi, capogruppo dei cinque stelle al Senato, ha subito cercato di mettere le mani avanti, chiedendo ai colleghi senatori di astenersi dal "cercare motivazioni inesistenti che attengono alle dimissioni della senatrice Mangili. Ma Pd, Pdl e Scelta Civica hanno formalmente chiesto alla senatrice dimissionaria di spiegare le ragioni per le quali vuole rinunciare al suo mandato. In pratica, ed è quello che sospettano anche diversi colleghi senatori degli altri gruppi, la Mangili sarebbe stata Nella foto Vito Crimi, capogruppo 5 stelle al Senato epurata (pratica peraltro abbastanza consueta nei grillini) dal Movimento. Quando la donna è risultata tra i più votati nella circoscrizione Lombardia1, no ostane fosse da poco entrata nel Movimento, i grillini della prima ora si sono risentiti. E così sono partite le prime accuse, molto personali, perché la Mangili è sposata con Walter Mio, attivista grillino, eletto pochi mesi prima consigliere comunale a Cesano. La tesi dei complottisti era che i grillini monzesi avessero fatto gioco di squadra per "blindare" la Mangili, con tanto di voto di scambio per portarla in Senato, a dispetto di quelli che invece il comico lo hanno sempre seguito. Ma per i 5 stelle non è finita qui e, sempre sulla Rete, ieri ha iniziato a circolare con insistenza la possibilità di una clamorosa scissione, portata avanti dallo stesso capogruppo al Senato, Vito Crimi, dopo che questi aveva scritto sul suo blog: «Forse poteva essere intrapresa una strada mai percorsa prima, e cioè di affidare il governo a Bersani che con i suoi ministri poteva presentarsi al Parlamento e, qualora non avesse ricevuto la fiducia, poteva continuare, alla stregua dell'attuale governo Monti, senza la fiducia ma solo per gli affari ordinari. Almeno sarebbe stato rappresentativo di una maggioranza relativa e non di una strettissima minoranza come il governo Monti in regime di prorogatio». Crimi era stato subito contraddetto altra prassi sempre più in voga tra i grillini da Beppe Grillo, che a sua volta sul suo blog aveva scritto: «Bersani non è meglio di Monti». E la successiva riunione dei parlamentari grillini anche questa a porte chiuse, come tutte le cose che i 5 stelle non vogliono vengano allo scoperto la divisione tra pro Grillo e pro Crimi è stata netta, nettissima. Ma non è finita qui, perché alcuni parlamentari grillini, mentre ieri passeggiavano nel centro di Roma, nei pressi della storica gelateria Giolitti, sono stati pesantemente apostrofati da alcuni passanti che li hanno riconosciuti e ritenuti colpevoli di non voler trovare accordi per metter fine all attuale impasse politica. Liquidazioni d oro e vitalizi per tanti ex parlamentari, da D Alema a Marini Fini guida la classifica dei trombati di Federico Colosimo Dopo oltre 30 anni di Parlamento, finalmente, Gianfranco Fini è stato mandato a casa. Per insindacabile giudizio dei cittadini. Ha sbaraccato quel poco che era rimasto del suo ufficio e del suo partito (Futuro e Libertà), Fini, ed è scomparso. Nessuna intervista, nessuna dichiarazione. Meno male. Si è detto triste, sconsolato, Gianfry, ma chissà quanti italiani vorrebbero essere tristi come lui. Già, perché anche se trombato e cacciato dal Parlamento, l ex Presidente della Camera sta per ricevere una buonuscita d oro e una pensione a 5 stelle. E stato Avvenire, INTANTO PARTE UN RICORSO CONTRO IL GOVERNATORE Vendola il temporeggiatore non rinuncia al doppio incarico di Nichi Vendola a non voler rinunciare al doppio incarico L ostinazione sta sconfinando oramai da un mese nell illegalità. La legge, infatti, fissa a dieci il massimo di giorni in cui si può essere, prendendo come esempio il caso del Presidente della Regione Puglia, contemporaneamente Governatore e Deputato. E questo Vendola lo sa, nonostante abbia sempre dichiarato alla stampa di poter disporre di 60 giorni per riflettere ed optare. Lo sa anche Annarita Di Giorgio, semplice cittadina pugliese, promotrice dell azione popolare che intende mettere alle strette il Governatore pugliese ed obbligarlo a scegliere se occupare uno scranno a Montecitorio oppure rimanere alla guida della Giunta regionale. I piani di Vendola erano ben chiari, era palese la sua aspirazione a volersi insediare in un ministero dopo la prevedibile vittoria elettorale del centrosinistra. Ma per l inattesa piega degli eventi che tutti conosciamo così non è stato, e così il loquace Nichi, a parole, ha più volte manifestato l intenzione di volersene tornare a Bari, nonostante ora possa fregiarsi dell appellativo di Onorevole. Ma lo ha fatto solo a parole. E non prima di aver avuto la possibilità di decidere in merito alla formazione dell esecutivo ed alla nomina del nuovo Capo dello Stato. Sfortunatamente per lui si è messa di mezzo la legge. Precisamente l art. n. 122, comma II, della Costituzione italiana, che recita espressamente Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento. La ricorrente Annarita Di Giorgio è stata contattata negli ultimi giorni dall Avvocatura della Regione Puglia, l intenzione dei legali era quella di dissuaderla dal portare avanti l azione popolare. Le era stato promesso un incontro in cui Vendola avrebbe reso noto, a lei e a tutti i pugliesi, le ingiustificabili ragioni per le quali sta mantenendo illegalmente il piede in due staffe. La riunione, inizialmente prevista per ieri, non ha avuto luogo. Negli ultimi giorni dalla Regione nessuno si è più fatto sentire per confermarla. Preceduto da una conferenza stampa è puntualmente partito il ricorso. Emiliano Stella Gianfranco Fini e la compagna Elisabetta Tulliani fotografati al centro commerciale Ikea (foto tratta dal settimanale Chi ) ieri, a rivelare che i mandati di pagamento, le liquidazioni d oro e i vitalizi per 600 ex parlamentari sono già sulla rampa di lancio. Tanti i beneficiari: su tutti, proprio Fini, il paperone dei politici epurati. Montecitorio sta per staccargli un assegno da 250 mila euro netti, una cifra stratosferica, paradossale. Purtroppo, però, Fini riceverà anche, per tutto il resto della sua vita, un vitalizio di euro al mese. La pubblica amministrazione non ha soldi per retribuire le aziende. Se si tratta di pagare liquidazioni e pensioni d oro ai politici trombati alle elezioni, il denaro allora si trova subito. E allora Fini, ricoperto d oro, investe la minima parte della sua liquidazione in piatti, bicchieri e lenzuola. A rivelarlo, è il settimanale Chi. La casa di Montecarlo deve essere arredata per bene. Così, Gianfry e la compagna, Elisabetta Tulliani, non vogliono perdere tempo. Se Fini può e deve considerarsi il re dei trombati, al suo fianco, sul secondo gradino del podio, c è Massimo D Alema che, eletto per la prima volta nel quando partiva la X legislatura - incasserà una liquidazione da 217 mila euro. Povero baffino. Stesso trattamento per Livia Turco (Pd). Anche Roberto Maroni, attuale presidente della Regione Lombardia, può ritenersi soddisfatto. Per lui, infatti, sono pronti 175 mila euro. Felice e contento, poi, l ottantenne Franco Marini (Pd), che riceverà 174 mila euro e potrà contare anche su una pensione da euro. E ancora: Italo Bocchino, 141 mila euro e Ferdinando Adornato (112). 112 e 100 mila euro a Francesco Rutelli, Pierluigi Castagnetti e Maurizio Paniz. In fondo alla lista, c è Antonio Di Pietro, che dovrà accontentarsi di una liquidazione di 58 mila euro netti. Il primo assegno, però, all ex pm di Mani pulite, era stato versato già anni fa, quando aveva incassato una prima buonuscita. Questa, parte della lista dei trombati-ripagati eccellenti.

3 3 Attualità Mancano i fondi statali, così i vincitori del concorso non vengono chiamati Tribunali al collasso, ma il Ministero lascia a casa 325 nuovi giudici Strano paese l Italia. Pieno di incomprensibili contraddizioni. Dove tutto sembra ruotare (dalla politica, alla vita quotidiana) attorno ad un unico potere, quello giudiziario. La giustizia italiana, inutile starlo a ripetere, è al collasso. Tribunali zeppi di pratiche accatastate a prendere polvere in armadi sgangherati, chiusi in qualche cancelleria. Strana nazione l Italia, dove ogni anno le università sfornano migliaia di laureati in Giurisprudenza destinati (quasi al 70%) a diventare giovani e rampanti avvocati. Nella sola Roma, infatti, ci sono più difensori che in tutta la Francia o in tutta l Inghilterra. E non potrebbe essere altrimenti. Sì, perché l altra, valida, alternativa alla pratica della professione forense è quella del concorso in magistratura. Sarebbe, il condizionale è d obbligo, il sogno di molti neo-laureati quello di poter indossare la toga e dedicarsi all attività di pubblici ministeri o giudici. Peccato però, che questa via, sia quasi del tutto impraticabile. Nonostante le nostre procure e le nostre aule necessitino come non mai di nuove leve, mancano i fondi e così, i tempi della giustizia sembrano destinati ad allungarsi sempre di più. È di pochi giorni fa la notizia che 325 vincitori del concorso in magistratura, giudici a tutti gli effetti (hanno superato la durissima selezione cominciata nel 2011!), attendano da più di sei mei che gli venga affidato un incarico, in un qualsiasi tribunale italiano. Secondo il bando di concorso, dovrebbero essere sufficienti appena 20 giorni per la pubblicazione della graduatoria finale, approvata a settembre, ma che è stata inserita nella Gazzetta Ufficiale solo a gennaio del Il problema dello stop sarebbe, ovviamente, la mancanza di fondi. Nelle casse del Ministero i contributi annuali destinati alle pratiche legali non sarebbero mai arrivati. Dal dicastero della Giustizia la palla viene rimbalzata a quello dell Economia, dal quale sarebbe dipeso un errore di calcolo che avrebbe bloccato l arrivo del finanziamento. Nel frattempo, molti dei 325 neo-giudici si trovano ad affrontare una scelta alquanto difficile: lasciare (quando c è) il precedente impiego in attesa di essere chiamati dal Ministero, o rinunciare al posto ottenuto con il concorso e conquistato con tanti sacrifici? In tantissimi, prima di aspirare ad essere magistrati, hanno iniziato a praticare la professione forense. Ma, dopo aver vinto il concorso si sono cancellati dall Ordine degli avvocati per evitare di pagare le elevatissime tasse d iscrizione. Altri hanno lasciato un lavoro sicuro in azienda o in banca. Un paio di mesi fa mi sono licenziata dice una delle 325 vincitrici del concorso-. Non avrei mai pensato di dover aspettare così tanto. Ma c è anche chi, un lusso come questo non se l è potuto permettere. Io il posto di lavoro non lo posso lasciare. A Ministero non avranno i fondi, ma noi mica possiamo stare per mesi senza stipendio in attesa dei finanziamenti! replica un altro neogiudice. Insomma, in Italia dove i posti vacanti per i magistrati sono quasi milletrecento, 325 vincitori di concorso non possono iniziare a svolgere una professione per cui hanno dovuto subire una massacrante selezione. E allora sì, si capisce perché ci sia un esubero di avvocati. In qualche modo, d altra parte, si deve pur iniziare a lavorare (e a guadagnare). Grazia Bontà Internet e la tutela dei dati personali: continua la disputa con il colosso di Mountain View L Unione Europea interviene: Google rispetti le nostre norme Anche l Italia tra i Paesi che si schierano a difesa della privacy degli utenti che ogni giorni navigano sul web Sono sei i paesi europei che hanno deciso di schierarsi in prima fila per garantire la tutela della privacy su Internet: tra questi anche l Italia. Si tratta di un azione congiunta per costringere il colosso Google a rispettare le normative Ue sul trattamento dei dati personali. Ad accompagnare l Italia in questa battaglia di allineamento con le normative europee la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, l Olanda e la Spagna, sulla base delle disposizioni previste dalle loro leggi nazionali. Proprio tra il marzo e l ottobre 2012 i Garanti per la privacy dei 27 Paesi dell Ue ha analizzato la politica della BigG in merito per constatare eventuali discrepanze con la Direttiva 95/46/CE: secondo i primi risultati Google incrocerebbe in modo indiscriminato i dati degli utenti che utilizzano Gmail, YouTube e Google Maps. Il 19 marzo scorso in un meeting si è chiesto all azienda di rispondere su tale stato di cose e si è chiesta l adozione entro un tempo di 4 mesi una serie di modifiche necessarie per rientrare in un quadro conforme alle disposizioni vigenti. Si esprime sulla questione Antonello Soro, Garante italiano: Google non può raccogliere e trattare i dati personali dei cittadini europei senza tenere conto del fatto che nell Unione europea vigono norme precise a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini dell Ue. L azione congiunta dei Garanti europei mira a riaffermare questo principio e a far sì che questi diritti vengano garantiti.vogliamo impedire che esistano zone franche in materia di diritti fondamentali. Alle accuse risponde uno dei portavoce dell azienda: La nostra normativa sulla privacy rispetta la legge europea e ci permette di creare servizi più semplici e più efficaci. Siamo stati costantemente in contatto con le diverse Autorità garanti della privacy coinvolte nel corso di questa vicenda e continueremo a esserlo in futuro. Francesca Ceccarelli Roma, via Filippo Corridoni n.23 Tel Fax redazione@ilgiornaleditalia.org Direttore responsabile Francesco Storace Direttore editoriale Guido Paglia Società editrice Amici del Giornale d Italia Amministratore Roberto Buonasorte Direttore Generale Niccolò Accame Marketing e Pubblicità Daniele Belli Progetto grafico e impaginazione Raffaele Di Cintio Nicola Stefani Sito web Per la pubblicità su Il Giornale d Italia rivolgiti a Eco Comunicazione e Marketing via di San Bartolomeo 9 Grottaferrata (Rm) DAL 20 AL 22 GIUGNO DI TERRÀ A FIUGGI UN FESTIVAL DEDICATO AD UN TEMA IMPORTANTE COME L OCCUPAZIONE Parliamo di lavoro Il lavoro. Un tema ampio, spinoso e negli ultimi tempi una vera e propria necessità. Dal 20 al 22 giugno si terrà a Fiuggi il Festival del lavoro. Un evento, giunto alla sua quarta edizione, organizzato dal Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro e dalla Fondazione Studi, che ha visto nei primi tre anni la partecipazione di oltre 10mila spettatori e circa 300 relatori tra rappresentanti della politica, dell'industria, delle professioni e del mondo accademico. Un modo per parlare e discutere di un argomento così attuale. "L'obiettivo - spiegano i consulenti del lavoro dalle colonne di 'Italia Oggi' - è di far crescere ulteriormente la manifestazione, ampliandone il bacino dei potenziali fruitori vista l'attualità e il momento storico che il paese sta attraversando. Il lavoro deve essere riportato al centro del dibattito e delle iniziative politiche. Lo sviluppo del paese sarà il tema principale delle numerose tavole rotonde e incontri che si susseguiranno nella tre giorni di confronto". "E' ovvio però - avvertono - che il lavoro è la conseguenza di un rilancio dell'attività imprenditoriale che passa per la ricostruzione della fiducia dei mercati, di un più facile accesso al credito, di una vera semplificazione della burocrazia e della riduzione del costo del lavoro. Tema, questo, sul quale i consulenti del lavoro si sono più volte espressi con proposte concrete. Creare i presupposti per nuova occupazione - sostengono - è infatti il problema principale da affrontare con urgenza perché è dal lavoro che si crea il benessere dei cittadini e del paese. Ma il lavoro non si crea dal nulla; è, invece, diretta conseguenza di un'attività economicoimprenditoriale vivace. Attività che sempre di più deve vedere coinvolti i giovani". La manifestazione porrà al centro dell attenzione il mondo giovanile: racconti, esperienze vissute, richieste e proposte, raccontando una generazione in cerca di un sogno, quello del lavoro. Ci sarà spazio anche per le testimonianze di tutti coloro, non più giovani, che un lavoro l hanno perso e sono pronti a ricostruirsi un futuro, tornando a far parte del sistema produttivo del paese. Carola Parisi

4 4 Attualità Il tabloid inglese non sa come attaccare il nuovo allenatore del Sunderland e agisce nel peggiore dei modi The Sun: su Di Canio e Signorelli bugie e calunnie Un articolo vergognoso che accusa l ex attaccante della Lazio di aver partecipato al funerale del Professore nero di Federico Colosimo e Micol Paglia La madre dei faziosi, come quella dei cretini, è sempre incinta. Specie quando si parla di giornali. Non solo in Italia. Questa volta tocca arrivare oltremanica per leggere il più delirante e calunnioso articolo degli ultimi tempi. Per turbare la grigia esistenza di molti inglesi basta ben poco. È sufficiente che un personaggio non propriamente british come Paolo Di Canio venga scelto per allenare il Sunderland e scoppia uno scandalo in piena regola. Tifosi furiosi, un dirigente che si dimette perché non condivide le idee fasciste dell ex attaccante della Lazio. Insomma una sorta di finto perbenismo che acceca ed impedisce di valutare il neo allenatore non per le sue qualità ma per le sue opinioni. Ma non è davvero questo il problema. Già, perché capita infatti che il tabloid (sicuramente non merita di essere definito giornale) The Sun decida di raccontare una storia, tanto per gettare benzina sul fuoco. Così, ieri, sul sito del quotidiano di Rupert Murdoch esce un pezzo che definire vergognoso, anzi schifoso, è un eufemismo. Paolo Di Canio at bomb fascist s funeral (Paolo Di Canio al funerale di bomba fascista) lo scandaloso titolo. Il bomba fascista è riferito al Professor Paolo Signorelli. Un uomo tutto di un pezzo Signorelli, colpevole solo di essere stato vittima, per oltre 10 anni, della malagiustizia italiana. Non sapeva che pesci prendere il The Sun per attaccare Di Canio. E così sono state pubblicate, insieme a quell articolo disgustoso, ben 3 foto. Una di queste, riportava le terribili immagini della strage di Bologna, compiuta il 2 agosto del 1980, per la quale Signorelli, quale presunto mandante, si è fatto, ingiustamente, 7 anni di carcere (di cui quasi la metà in isolamento) e 3 agli arresti domiciliari. C è solo un piccolo particolare, però, che il The Sun si è dimenticato di riportare. Ossia ricordare che, da quell infamante accusa, come da tutte le altre, Signorelli ne è uscito a testa alta, con una assoluzione, per non aver commesso il fatto. L amicizia con Signorelli, Di Canio non l ha mai nascosta. Perché non c era nulla da nascondere. Essere amico di Signorelli era un privilegio per pochi, ma non solo. La cosa che più fa ribrezzo, in questa storia, è che i morti vanno lasciati in pace. Non si toccano. Il professore, per anni accusato di essere uno dei cattivi maestri dell eversione nera, non c è più. E morto, il 1 dicembre del Un tumore lo ha Nella foto qui sopra il Professor Paolo Signorelli strappato via alla sua famiglia, a sua moglie, Claudia. Signorelli è morto su un letto di un ospedale, non prima che vedesse per l ultima volta sua figlia, Silvia. Con coraggio e con la coscienza a posto. Quella che il The Sun non può dire di avere. Signorelli è defunto. Altrimenti ora starebbe ridendo - col sigaro in bocca e con un bicchiere di campari mischiato col Punt e Mes (Milano-Torino lo chiamava Signorelli) - nel leggere quelle infamanti e ridicole frasi riportate dal tabloid inglese. E starebbe tranquillizzando i suoi figli, sua moglie e suo nipote. Come ha sempre fatto, anche da dentro alle decine di carceri in cui è stato trasportato, sballottato, per ben 7 anni. Dentro a quelle fogne in cui è stato rinchiuso, spiato, osservato costantemente dai suoi secondini attraverso lo spioncino di ordinanza, l occhio di Giuda, per dirla alla Paolo Signorelli. E paradossale, quell articolo. La regola non scritta di ogni singolo giornalista, è riportare il vero, l essere giusti. Al The Sun, sarebbe bastato solamente aprire l enciclopedia libera, Wikipedia, per correggere il tiro e rimangiarsi il tutto. Ma non lo ha fatto, preferendo il verosimile che fa scalpore, alla verità che non fa vendere una copia.

5 5 Esteri Difende il suo operato, fa la vittima, poi attacca Monti. L ex Ministro degli Esteri continua a prendere batoste Terzi prova a scansarsi e gioca allo scaricabarile Frasi come Avremmo dovuto negoziare e ci fidavamo delle garanzie degli indiani forniscono la prova del nove sull incompetenza di tutto il governo Farò di tutto per riportare a casa i due marò. Ci penso da quando mi alzo la mattina a quando finisco la giornata. Sono le parole dell ex ministro degli Esteri Giulio Terzi, in un intervista rilasciata al Messaggero. Un affermazione del genere meriterebbe una sola replica. Troppo tardi Ministro, doveva assumere questo atteggiamento molto tempo fa. Presentarsi ora come proto-martire per l Italia è un gesto tardivo ed inutile, visto che ormai ha rassegnato le sue dimissioni dal Dicastero. Terzi tenta comunque di giustificarsi. l inviato speciale del presidente del Consiglio, Staffan De Mistura, aveva valutato le assicurazioni indiane, così convincenti, da far decidere per l immediato rientro in India. Poi attacca Monti, dicendo che De Mistura è stato nominato inviato speciale dal presidente del Consiglio a sua insaputa e che le decisioni sono state prese senza tante consultazioni. Di certo, non bisogna avere una laurea in giurisprudenza per comprendere che in uno Stato di diritto, i giudici non possono essere soggetti a Nel bel mezzo delle frizioni tra Italia ed India, scatenate della vicenda dei due marò, spunta il sospetto di presunte tangenti versate da Finmeccanica per aggiudicarsi la fornitura di 197 elicotteri leggeri. Ad avanzare questa ipotesi è stato il quotidiano The Times of India, che ha riportato la notizia di una richiesta di chiarimenti avanzata dall Esercito indiano. Secondo il giornale Finmeccanica era stata in un primo tempo esclusa dal novero delle partecipanti alla gara d appalto per la mancanza dei requisiti previsti, e aveva anche presentato un ricorso per denunciare alcune irregolarità commesse dagli altri due concorrenti. In lizza per il contratto da 1,5 miliardi di dollari ci sono infatti anche il russo Kamov e il costruttore europeo Eurocopter, quest ultimo già vincitore della gara annullata all ultimo momento nel La gara per gli elicotteri, che devono sostituire gli obsoleti Chetak e Cheetah, è stata indetta nuovamente ed era atteso a breve il risultato. Secondo indiscrezioni riportate dalla stampa indiana lo scorso febbraio, tuttavia, la Difesa aveva già sospeso le procedure d asta. La decisione del Ministero era stata la diretta nessuna influenza esterna, se non quella della legge stessa. Il governo avrebbe dovuto capire sin da subito che le millantate garanzie, non fossero altro che l ennesimo inganno propinatoci da Nuova Delhi. Dovevamo aspettarcelo, visto che sin dal primo giorno gli indiani hanno agito in un certo modo. E questo lo rivela (involontariamente) l ex Ministro stesso. Rendendo delucidazioni su cosa fosse accaduto quel fatidico 15 febbraio del 2012, Terzi dice che c era stata una richiesta della capitaneria di porto di Mumbai. Volevano che la nave si dirigesse nel porto di Kochi per collaborare a identificare presunti pirati. La richiesta è stata inoltrata dal comandante all armatore e parallelamente dal capo nucleo al comando operativo interforze che, non ravvisando motivi di dubitare della sincerità indiana, senza neanche troppa ingenuità ha autorizzato la richiesta, dando il nulla osta. Dunque, quel giorno ci siamo fidati. E i risultati si sono visti. Quindi perché non continuare a fidarsi delle garanzie del governo indiano? I due fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono così al sicuro, che sulla vicenda che li vede coinvolti ora indagano gli 007. Così tutelati, che il processo si farà da capo e quindi si rischiano anche nuove condanne. Una tra tante, la pena capitale. Ma il leone Terzi assicura: Ci fosse anche una sola probabilità su mille di pena di morte, saremmo fuori dal dettato costituzionale. Avremmo dovuto negoziare anche altre condizioni, come l avvio di una consultazione bilaterale. Diciamo che una possibilità c è, ma non su mille. Bensì su due. Prigione o morte. Questa l alternativa. E serve a poco dire cosa avremmo dovuto fare. Non l abbiamo fatto. Poi Terzi torna a fare la vittima, riproponendosi come il grande inascoltato. Sicuramente, dopo gli eccellenti risultati raggiunti chissà quanto peso veniva dato alle sue parole. Infine, gli viene posta la domanda sulle sue presunte ambizioni politiche. Forse si tratta dell unico quesito sul quale si possa ragionare. Io non mi sono candidato alle ultime elezioni, altri nel governo lo hanno fatto e altri ancora hanno fatto pure di più. Federico Campoli Le Forze Armate del paese asiatico indagano su una presunta mazzetta di 5 mln di dollari versata per vincere la gara d appalto Finmeccanica, l ombra delle tangenti sulla fornitura degli elicotteri all India conseguenza della richiesta posta dal comandante delle Forze Armate, il generale Bikram Singh, di rinviare l assegnazione della commessa in attesa di un chiarimento circa i sospetti di corruzione emersi nell indagine in corso relativa agli elicotteri Agusta Westland AW 101 venduti all India. In alcuni documenti sequestrati dagli inquirenti italiani nella casa della madre del presunto mediatore Guido Hasckhe, figura infatti il nome di un alto ufficiale, V. S. Saini, citato come Brig Saini, il quale avrebbe chiesto una mazzetta di 5 milioni di dollari per favorire l azienda di Finmeccanica. Emiliano Stella La zona di Kaesong ospita un complesso industriale in comune con il Sud. Centinaia di lavoratori dovranno tornare a casa La Corea del Nord chiude le frontiere a quella del Sud 123 le aziende, gli operai del Nord, poche centinaia gli altri. La chiusura dei confini suscita l ira di Seul, che si dichiara pronta ad ogni evenienza, anche all azione militare. La situazione è sempre più tesa La tensione tra le due Coree continua a salire. La situazione è sempre più fuori controllo e lo spettro della guerra diventa un ombra incessantemente presente. le ultimi disposizioni da Pyongyang vietano l accesso alla zona industriale di Kaesong, al confine tra i due paesi, per i lavoratori provenienti dal Sud. Una mossa che potrebbe sembrare antieconomica per la Corea del Nord stessa. Almeno è stato consentito agli operai di oltre confine di tornare a casa. Al momento sono circa 800 i lavoratori che aspettano di poter fare ritorno in Patria. Si ritiene che le aziende nel lato nord del confine siano ancora attive, visto comunque che la maggior parte dei lavoratori delle 123 società operanti sono nordcoreani.dopo le ultime dichiarazioni rese sia da Pyongyang che dagli Usa la situazione resta esplosiva. Chuck Hagel, Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, aveva dichiarato in precedenza che l America farà di tutto per sostenere il proprio alleato (la Corea del Sud). Seul non nasconde l ira per l ultima decisione presa dal governo comunista. Kim Kwan-jiin, ministro della Difesa del Sud della penisola, ha dichiarato che si stanno valutando tutte le opzioni. Tra queste, è compresa l azione militare. Abbiamo preparato un piano di emergenza, tra cui la possibilità di un intervento dell esercito, nel caso della peggiore situazione possibile ha dichiarato Kwan-jin in una riunione della commissione speciale del partito conservatore, attualmente al potere, il Saenuri. A quanto riferiscono le fonti sudcoreane, i militari di Seul sono pronti a distrugger il 70% della prima linea dei fratelli nemici del Nord. L escalation di tensione sta mettendo tutti in guardia. Mosca in primis ha parlato di situazione esplosiva, in cui basta un solo errore umano o un problema tecnico per portare la situazione fuori controllo. La Russia non è la sola ad esprimere riserve sulla situazione. Anche la Cina ha dimostrato di essere seriamente preoccupata per questa crisi tra i due Paesi fratelli. Da Pechino è arrivata la condanna per le azioni e le parole provocatorie che minacciano la pace e la stabilità dell area. E quanto ha dichiarato il numero due del governo cinese, Zhang Yusui. Tra le altre cose, martedì Pyongyang ha annunciato la riattivazione di un sito nucleare, in sonno dal La Corea del Nord ha anche minacciato nuovamente di colpire le vasi americane in Giappone e nel Pacifico. Gli Usa non si sono certamente fatti attendere nella risposta. Diversi caccia militari sono già atterrati sul territorio sudcoreano, in risposta alle provocazioni di Pyongyang. Intanto, anche gli stati europei cominciano a sentire il peso della minaccia di una nuova guerra. La Francia ha chiesto al Consiglio di sicurezza Onu una riunione sulla situazione coreana. Il ministro degli Esteri di Parigi, Laurent Fabius, ha chiesto in particolare un intervento di Pechino sulla Corea del Nord, dato che hanno il potere di intervenire. Ma ancora non è chiaro a che gioco stiano giocando i cinesi. Non è un mistero che il regime di Pyongyang goda del sostegno della Repubblica Popolare. F.Ca.

6 6 Italia DA ROMA E DAL LAZIO Nelle segreterie del Pd si teme una bassissima affluenza ai gazebo Il centro-sinistra alle prese con il sacro terrore del flop Intanto il candidato del Movimento 5 Stelle, un avvocato votato da 533 persone, si sceglie uno slogan malavitoso Domenica primarie A cinque giorni dal rito, le consultazioni per stabilire chi sfiderà Alemanno fanno parlare di loro soltanto a causa delle affissioni selvagge di Sassoli e per le furibonde polemiche che ne sono seguite La nuova frontiera di queste primarie del Partito democratico, che ormai stanno rasentando lo psicodramma è il cosiddetto endorsement o più comunemente chiamata caccia al vip. Sì perché i nostri sei candidati, sfiniti a dalla loro faida a suon di tweet, stanno disperatamente cercando di accaparrarsi il consenso di qualche volto più o meno noto che ne sponsorizzi la discesa in campo. Il più attivo in materia è il senatore chirurgo, Ignazio Marino che dopo aver incassato i ruffianissimi sostegni del partigiano Massimo Rendina prima e della vedova dell ex sindaco Petroselli poi, riceve anche l appoggio dell attore Alessandro Gassman. Chi invece non gode di grande prestigio nel mondo della cultura e dello spettacolo, ma in compenso beneficia del sostegno di praticamente tutto il partito è David Sassoli, che forte di un richiamo formale dalla commissione di garanzia, per aver imbrattato Roma con i suoi manifesti abusivi, e dopo aver garantito il non reiterarsi di simili comportamenti illeciti, continua indisturbato l opera di attacchinaggio, in barba a qualsiasi regola o buon costume. A tal proposito la domanda sorge spontanea: meglio avere il sostegno del partito che ti fa vincere (vedi quanto successo tra Bersani e Renzi) o la sponsorizzazione del vippetto di turno che tanta presa fa sulle nuove generazioni che non masticano di politica? Nell attesa di conoscere la risposta, la campagna elettorale prosegue senza tregua su twitter. Programmi? Neanche l ombra. Polemiche e insulti? Come se piovesse. Sassoli continua ad aspettare le scuse di Marino (il quale ha ovviamente risposto picche) reo di averlo apostrofato come nuovo Scajola in riferimento alla vicenda manifesti. Dal canto suo l ex volto del Tg1 viene sbeffeggiato anche da striscia la notizia che gli rinfaccia l impegno precedentemente assunto a non mettere cartelloni abusivi. E gli altri quattro? I rimanenti stanno assistendo a questa faida tra i due favoriti cercando di tanto in tanto di dire la loro per godere almeno di un po di visibilità. Si distingue la posizione di Patrizia Prestipino, che veste i panni della paciera invitando i colleghi a non litigare essendo tutti parte di un unico schieramento. Ciò che comunque accomuna tutti i candidati è la condanna unanime alla campagna cartellonistica di Sassoli. In tal senso è stato chiaro anche Gentiloni il quale ha ribadito il suo no ai manifesti abusivi. Quel che ne è esce è comunque un quadro più confusionario che composito, pervaso peraltro da un terrore che si fa giorno dopo giorno più concreto: quello di vedere le primarie per il candidato sindaco del centrosinistra Roma trasformarsi un flop, per effetto di una partecipazione impalpabile da parte dei cittadini. Gli spifferi che provengono dai corridoi delle varie sedi, centrali e periferiche, del Pd non sono incoraggianti. Non solo la gente è stufa, ma il popolo del centro-sinistra capitolino è davvero spaesato. La parola d ordine, però, se l affluenza dovesse essere catastrofica, sarà far finta di niente. In questo inseguendo, ancora una volta, il fantasma di Grillo e ponendosi come modello, questa volta, Marcello De Vito. In proposito anche questo grande outsider in vista del 26 e 27 maggio, il giovane avvocato grillino sconosciuto ai più, uscito vincente dalle primarie on line con poco più di 500 voti, Municipio XV: Paris è ormai solo Scosse telluriche nei Municipi, e non solo per la riforma degli organi decentrati, che ne ha accorpati alcuni. Il capogruppo de La Destra al Municipio XV, Augusto Santori, non manca infatti di commentare la notizia di una sinistra che smobilita ormai apertamente. Con le dimissioni del Vice Presidente del Municipio XV Riccardo Traversi dalla giunta Paris si certifica il fallimento di quindici anni di amministrazione di centrosinistra e stavolta il Presidente Paris resta solo con i suoi fedelissimi e con le sue assenze istituzionali. Le dimissioni di uno degli assessori storici del centrosinistra in quello che sarà il futuro Municipio XI (già XV) arrivano appena in tempo per dare la possibilità ai cittadini di voltare pagina e di riscrivere la storia di un territorio che ha bisogni di efficienza, presenza e di un nuovo modo di intendere il rapporto con il territorio. Tutto quello che Paris ha sempre poco rappresentato, anzi in questi ultimi anni per nulla. ha avuto il suo colpo di genio. Per la sua campagna elettorale ha pensato bene di usare come slogan la frase ripijamose Roma, resa celebre dal film romanzo criminale. Dopo averci provato con un semplice daje, scartato per semplice dissonanza tra le origini e i valori dei 5 stelle e la romanità rappresentata da una semplice espressione, i grillini ripropongono quest altro maldestro tentativo di accattivarsi le simpatie dei romani prendendo in prestito una frase di un film che racconta le gesta di una banda criminale. Inutile aggiungere altro Ugo Cataluddi CAMPAGNA DI PROPAGANDA ALLE PORTE Castellino: Manifesti anti per una Roma migliore Una nuova campagna di opinione è stata lanciata da Giuliano Castellino, dirigente nazionale de La Destra, per la città di Roma. Basta con il politicamente corretto è giunto il momento di contrattaccare. Roma ha bisogno di destra, di una destra forte, sociale, popolare, coraggiosa, capace di portare avanti le istanze delle borgate abbandonate dalle sinistre, dei senza casa sfrattati dai palazzinari, dei giovani precari senza tetto, lavoro e futuro, degli studenti con le scuole a pezzi. La Destra deve tornare per le piazze, nelle periferie romane e non mandarle più a dire. Per questo abbiamo deciso di partire con la campagna la Destra all attacco, con manifesti contro i papabili candidati sindaci: c è il manifesto con le facce di Casaleggio e Grillo con scritto Dopo ladri e banchieri ecco clown e massoni, poi c è quello con la faccia di Marino con su scritto E contro la vita e la famiglia naturale. C è pure il manifesto con la faccia di Sassoli con su scritto Dopo Rutelli e Veltroni ecco un altro radical-chic. Infine c è quello con le facce di Marchini e Ridge Forrester - sembrano gemelli - con scritto La lunga mano dei palazzinari. Su tutti i manifesti c è l invito a sostenere la Destra, unico movimento di lotta e di valori. Sinistre, radical-chic, salottieri e grillini non possono essere la risposta al fallimento di una certa politica. Roma per rinascere ha bisogno di destra, ha bisogna di quell orgoglio e di quella forza che solo una profonda spinta valoriale è in grado di sprigionare, conclude Castellino. R.V. IL CONSIGLIERE REGIONALE FABRIZIO SANTORI Nomadi, decisione del Tar: È giustizia al contrario Fa ancora discutere la vicenda dei nomadi col conto alla posta, ai quali il Tar ha assicurato il soggiorno nei campi nomadi, a spese dei contribuenti, sospendendo il decreto di allontanamento del Comune di Roma. Fabrizio Santori, Capogruppo de La Destra alla Regione Lazio, la vede così. Resto esterrefatto dalla sentenza del Tar del Lazio che blocca l'allontanamento di due nomadi benestanti con un reddito superiore ai 100mila euro. Credo che la miglior soluzione resti quella di portarli sotto casa dei giudici amministrativi al fine di fargli comprendere cosa patiscono i cittadini romani nel sentirsi sbeffeggiati da chi vive alle loro spalle con macchine di lusso e antenne paraboliche. In questo modo eviteremmo ulteriori inutili impasse burocratiche che non fanno altro che esasperare la già provata pazienza dei cittadini romani nei riguardi della questione rom. Sosterremo il Sindaco Alemanno in merito a tutte le iniziative volte a contrastare la giustizia al contrario che sta caratterizzando la battaglia sociale in favore dei romani meno abbienti. In particolare la battaglia sui privilegi che caratterizzano la popolazione rom, finanziati quotidianamente dai contribuenti e dalle rinunce cui sono sottoposti centinaia di cittadini romani bisognosi di assistenza sociale e sacrificati dalle ristrettezze di bilancio imposte agli Enti Locali. Tutto questo mentre decine di nomadi con automobili di lusso e conti correnti stratosferici sono protetti da tribunali e sentenze politically correct, conclude la nota di Santori. R.V.

7 Castelli Romani La Guardia di Finanza smaschera l organizzazione Nel call-center alla scoperta di 124 sfumature di (lavoro) nero Centinaia di giovani e di casalinghe impiegati sotto costo e senza il versamento delle ritenute: maxi sanzioni in arrivo Da fuori appariva un impeccabile e organizzato centro di servizi che dava la possibilità a tanti giovani neodiplomati e a casalinghe di poter lavorare dignitosamente. Era invece uno dei tanti call center, riconducibile a una società con sede nella Capitale, in cui erano occupati 124 lavoratori in nero e 111 irregolari. A scoprirlo i finanzieri del comando provinciale di Roma che, dopo diverse segnalazioni, hanno fatto irruzione nei locali ubicati in un comune dei Castelli romani da cui partivano le chiamate telefoniche in tutta Italia anche per conto di affermate imprese nazionali. L ispezione ha rivelato l ennesimo caso di sfruttamento di giovani: alcuni erano convinti di essere stati assunti mentre altri erano stati costretti a concludere un contratto a progetto ma erano in realtà assoggettati ai vincoli di subordinazione tipici di un contratto di lavoro dipendente con il rispetto di un orario di lavoro dipendente, che prevedeva il rispetto di un orario prestabilito, e alle dipendenze di un preposto con potere disciplinare. Le Fiamme Gialle del gruppo di Frascati hanno anche appurato l omesso versamento dell Iva risultante dalla dichiarazione annuale per un importo pari a oltre mezzo milione di euro, oltre che ritenute fiscali per circa 200mila euro. I due amministratori della società sono stati denunciati alla 7 procura della Repubblica di Roma per i reati di dichiarazione fraudolenta e di omesso versamento di ritenute certificate e di imposte e dovranno rispondere della maxi sanzione di euro per ogni lavoratore in nero alle dipendenze. L attività si inserisce in un piano straordinario di controlli predisposto dal gruppo di Frascati che, coinvolgendo anche la compagnia di Velletri e la tenenza di Colleferro, ha portato nel 2012 e nei primi mesi del 2013 alla scoperta di 343 lavoratori in nero e di 912 irregolari, alle dipendenze di 95 datori di lavoro nelle zone dei Castelli romani e della valle del Sacco. V.B. Italia DA ROMA E DAL LAZIO Tempi di crisi Collocamento pericoloso Minaccia col taglierino un operaio: Vattene, quel posto spetta a me Per uno stipendio ormai si fa qualsiasi cosa. E quando invece non si è capaci di lavorare onestamente o di soddisfare l esigenza dell azienda per cui si opera, si arriva pure a minacciare il potenziale sostituto. L ha provato sulla sua pelle un operaio, intimidito per giorni da un energumeno con un taglierino, soltanto perché era stato scelto dal datore di lavoro come suo sostituto. Dopo l ennesima aggressione però ha telefonato al 113 e si è barricato all'interno del cantiere dove lavora, in via Foggia. Quando la volante è giunta sul posto gli agenti hanno individuato l appartamento nel sottoscala dove il tipo si era rifugiato dopo la bravata. Quando l'uomo all'interno ha sentito che a cercarlo era la Polizia, ne è quasi nato anche un corpo a corpo: gli agenti hanno comunque disarmato l uomo, che agitava minacciosamente un paio di forbici, e lo hanno bloccato. L'aggressore, identificato per P.R., un romano di 50 anni, conosciuto dalle forze di polizia sia per precedenti a suo carico che per altri episodi di aggressività nei confronti di alcuni abitanti del quartiere, è stato perquisito. Indosso, oltre al taglierino e ad un punteruolo in legno, i poliziotti hanno trovato anche 4 grammi di marijuana mentre nell'abitazione hanno sequestrato una "catana" di legno senza manico. L'uomo, riconosciuto anche dalla vittima dell'aggressione, è stato accompagnato negli uffici del Commissariato "Porta Pia" dove è stato arrestato per minaccia, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale nonché minacce ed aggressione aggravata ai danni di un cittadino. IN SENATO Roma Capitale, un passo avanti Procede a piccoli passi l attuazione del pacchetto legislativo su Roma Capitale. Il Senato ha approvato - con 193 voti favorevoli, 12 contrari e 46 astenuti - le modifiche apportate dal Governo e dalla commissione bicamerale sul Federalismo fiscale al 2 decreto attuativo di Roma capitale n 61/2012. A votare a favore sono stati Pd, Pdl e Scelta Civica, contro la Lega, astenuto il Mo- Vimento 5 Stelle. Il decreto, approvato a maggio dello scorso anno, fissava il trasferimento a Roma capitale di nuove funzioni, in parte da concordare con la Regione Lazio. Con le modifiche recepite oggi dal Senato su proposta del Governo, in particolare, viene stabilito che sul fronte del Trasporto pubblico locale, le risorse non saranno trasferite direttamente a Roma capitale, come prevedeva l'iniziale versione del decreto, ma saranno concordate con la Regione Lazio. In più, viene prevista la possibilità del sindaco di emanare ordinanze in deroga in materie anche non esclusivamente afferenti alle calamità naturali, purché ciò non comporti maggiori oneri a carico della finanza statale. Insieme alle modifiche al decreto, l'aula ha approvato anche una risoluzione, presentata da Monica Cirinnà (Pd) tramite emendamento con cui si prevede che i poteri ordinatori del sindaco vengano inseriti in un programma specifico da sottoporre al parere dell'assemblea capitolina e del Consiglio dei ministri. Eurosky Tower. Entrare in casa e uscire dal solito. Il relax ha una nuova casa. Eurosky Tower è il grattacielo residenziale di 28 piani che sta sorgendo a Roma, nel prestigioso quartiere dell EUR. Un progetto modernissimo e rivoluzionario che coniuga esclusività e tecnologia, ecosostenibilità ed eleganza. Eurosky Tower è destinato a diventare un simbolo di Roma e soprattutto un grande investimento che si rivaluterà nel tempo. Le residenze sono state progettate per offrire spazi comodi, ma al tempo stesso funzionali, perfettamente rifiniti in ogni dettaglio e con tagli che vanno dai 50 mq fino agli oltre 300 mq. La combinazione dell'esclusività del progetto, del prestigio della vista e della qualità progettuale offre un'opportunità unica per chi ricerca una residenza abitativa di primissimo livello nella Capitale. Al 19 piano, ad oltre 70 metri di altezza, sono state realizzate le prime tre residenze campione, altamente rifinite in ogni singolo dettaglio. Per prenotare la tua visita contatta i nostri consulenti al numero RE AWARDS Premio Speciale Smart Green Building UFFICIO VENDITE Roma EUR Viale Oceano Pacifico (ang. viale Avignone) Numero Verde PORTUENSE Furti in casa, scoperto tesoro Un deposito in mano a sei stranieri. Che dalle case dei romani avevano asportato circa 200 chili in pezzi di pregiata argenteria, orologi, gioielli e Pc portatili. È la refurtiva sequestrata ad una banda di 6 'topi di appartamento' colti sul fatto dai Carabinieri del nucleo operativo della compagnia Roma Trionfale, che hanno poi scovato l'abitazione, in zona Portuense, usata dai ladri come base. La banda era composta da due cittadini georgiani, due lituani, un lettone ed un romeno di età comprese tra 22 e 40 anni. A loro fatale è stato l'ultimo colpo: nella notte, infatti, i malviventi sono stati bloccati subito dopo aver svaligiato un appartamento di via del Casaletto. La refurtiva dell'ultimo colpo, argenteria e pellicce di proprietà di una 83enne romana, è stata interamente recuperata e restituita. Dando seguito all operazione con ulteriori controlli, i Carabinieri hanno scoperto la base della banda: era al Portuense, dove è stato recuperato un tesoro di oggetti del valore di centinaia di migliaia di euro frutto di altri furti in appartamento, probabilmente stoccati in attesa di essere venduti. E chissà quanta altra refurtiva ha invece ormai preso il volo I sei ladri sono stati arrestati e portati a Regina Coeli e l'unica donna alla sezione femminile del carcere di Rebibbia. B.R.

8 8 Italia CRONACA Oltre un milione e trecentomila euro confiscati al re dell eolico, Vito Nicastri Colpo al cuore di Cosa nostra Maxi-sequestro di beni ad un imprenditore vicino a Matteo Messina Denaro La più grande operazione di confisca mai effettuata in Italia. Oltre un miliardo e trecento milioni di euro di bene sequestrati ieri dalla Dia di Palermo ad un imprenditore, leader nel settore degli impianti di energia eolica e fotovoltaica, che sarebbe fra gli uomini più fedeli al super-boss latitante Matteo Messina Denaro. Un mega-sequestro che, per gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia del capoluogo siciliano, colpisce al cuore l'aria grigia di cosa nostra. La maxi confisca, però, non riguarda soltanto beni dislocati a Palermo e dintorni. La Dia ha apposto i sigilli sull intero patrimonio che Vito Nicastri, 57 anni, imprenditore originario di Alcamo (in provincia di Trapani), ha sparpagliato in tutta Italia, dalla Calabria alla Lombardia, passando per il Lazio. L imprenditore, a quanto dicono gli investigatori della Dia, sarebbe coinvolto in numerose vicende, anche di rilievo penale e si sarebbe, in questi anni di attività, "relazionato costantemente con esponenti di Cosa nostra". Non basta, per gli uomini dell antimafia palermitana, la posizione di vertice nel settore dell'energia alternativa detenuto dalle imprese di Nicastri sarebbe stata acquisita grazie alla contiguità consapevole e costante agli interessi della criminalità organizzata. L imprenditore trapanese, secondo la Direzione investigativa antimafia "attraverso una tumultuosa dinamica degli affari ha intrattenuto rapporti anche con società lussemburghesi, danesi e spagnole". Per gli inquirenti tale vicinanza ai più noti esponenti mafiosi, ha favorito la sua trasformazione da elettricista a imprenditore specializzato nello sviluppo di impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili, facendogli assumere una posizione di rilievo nelle regioni del Meridione. Nel corso delle indagini, gli uomini della Dia avrebbero riscontrato una innegabile vicinanza fra Nicastri e boss a capo dei clan mafiosi che operano nelle province di Messina e Catania. Così come con i vertici di alcune ndrine calabresi quali quella di Platì, San Luca ed Africo del reggino. La stretta conoscenza dell'imprenditore con i boss trapanese trova riscontro anche nell'interessamento alle vicessitudini riguardanti il "re" dell'eolico da parte dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, come testimoniano alcuni pizzini rinvenuti in occasione del loro arresto nel covo di Giardinello, in provincia di Palermo. Nicastri, era già stato coinvolto in passato in alcune inchieste dell antimafia siciliana. In particolare nell'operazione "Eolo", che aveva svelato il coinvolgimento di Cosa nostra nell appalto per la realizzazione delle centrali eoliche in provincia di Trapani, zona controllata proprio da Matteo Messina Denaro. Vito Nicastri Il maxi-sequestro si aggiunge alle ultime operazioni di confisca attuate della Dia nel trapanese, che mirano a fare "terra bruciata" attorno ai superboss che controllano l area. Il provvedimento contiene anche l'applicazione della misura di prevenzione personale nei confronti di Nicastri, al quale è stata inflitta la sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di residenza, ad Alcamo, per la durata di tre anni. Micol Paglia NAPOLI Si rompe un cd: indagati liberi Si rompe il cd-rom che contiene gli atti dell'inchiesta e il Tribunale del Riesame è costretto a rimette in libertà gli indagati coinvolti in un inchiesta su tangenti e appalti. L ennesimo caso sconfortante per la giustizia italiana arriva da Napoli dove i giudici hanno annullato l'ordinanza cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del sindaco di Casalduni (Benevento) Raimondo Mazzarelli e del caposervizio amministrativo Cosimo D'Addona. I due erano stati arrestati il 19 marzo scorso dai carabinieri nell'ambito dell'operazione "Feudo" riguardante una serie di reati contro la pubblica amministrazione nel comune beneventano. Ora il Tibunale del Riesame di Napoli (presidente Enzo Lomonte) ha infatti accolto la richiesta degli avvocati Antonio De Girolamo e Umberto Del Basso De Caro che avevano rilevato l'impossibilità di leggere gli atti dell'indagine in quanto i file del cd-rom non si aprivano. Il tribunale ha pertanto dichiarato l'inefficacia della misura cautelare dichiarando decorsi i cinque giorni a disposizione del pubblico ministero per la trasmissione degli atti al Tribunale. "La tecnologia non sempre aiuta e certamente l'uso del vecchio sistema cartaceo elimina questo tipo di inconvenienti", ha commentato l'avvocato De Girolamo. In effetti probabilmente un episodio simile non sarebbe accaduto nel momento in cui oltre a una copia elettronica ci si sarebbe affidati alla carta stampata. B.F. CATANIA Operazione antidroga: quattordici in manette Una maxi operazione antidroga nel rione di San Berillo e nel corso Indipendenza messa a segno dagli agenti della squadra mobile di Catania che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 14 persone. A coordinare le indagini la Direzione distrettuale antimafia della locale Procura della Repubblica guidata da Giovanni Salvi. La misura cautelare viene dopo indagini tecniche condotte tra il 2006 e il 2007 che avevano portato all individuazione di una "piazza" di spaccio gestita dalla cosca dei Cursoti Milanesi. Gli investigatori avevano inoltre evidenziato anche alcune joint venture con altri gruppi dediti al traffico di stupefacenti di altri rioni come San Cristoforo e Picanello. Mentre si cerca l ultimo dei malviventi in manette sono finiti Ruscica Giuseppe 37 anni pregiudicato e come lui Tiralongo Tommaso 44 anni, Parisi Nicola Christian 35 anni, Pistone Biagio Marcello,36 anni, D'ambra Roberto 24 anni, La Placa Giuseppe 34 anni, Licciardello Enzo 40 anni, Licciardello Pietro 44 anni, Messina Salvatore 33 anni, Parisi Gianluigi 31 anni, Ruscica Carmelo 34 anni, Russo Alessandro 34 anni e Mineo Luigi 47 anni. Una vera e propria cosca accusata di reati come l associazione per delinquere, il traffico, lo spaccio di sostanze stupefacenti, tutti elementi aggravati dall'avere favorito il clan mafioso dei Cursoti milanesi. F.Ce.

9 Treviso L angosciante verità della casa degli orrori Bambina stuprata in casa Erano solo giochi erotici Il 70ennne accusato: Era lei a venire in camera mia Mai sesso completo, soltanto giochetti erotici una frase che fa rabbrividire se si pensa che a dirla è stato un 70enne per difendersi da un accusa di pedofilia. Lui, il mostro, è accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una bambina di appena 6 anni. I fatti risalirebbero al 2006, quando l uomo viveva insieme alla piccola, ora 12enne, e altri adulti, tra cui la madre e il patrigno della vittima. Gli abusi sessuali, come riferisce Il Gazzettino, sarebbero andati avanti per anni, ma sono venuti alla luce solo alcuni mesi fa. Le violenze sono state scoperte in seguito a una malattia della bambina che ha reso necessaria una visita pediatrica e ginecologica. Qui è emerso che la piccola, tra il 2007 e il 2010, aveva avuto rapporti sessuali completi, perdendo la propria verginità. A quel punto la bimba ha confidato alla madre gli abusi subiti dall anziano amico di famiglia. Dopo aver lasciato la casa in cui abitavano, madre 9 e figlia si sono immediatamente rivolte alla polizia. In seguito il pm Francesca Torri ha avviato un indagine, ripercorrendo l angosciante verità che sarebbe emersa anche martedì scorso a margine dell incidente probatorio. Ma non è finita è stato proprio l anziano, amico del patrigno, che si è giustificato nel corso di un interrogatorio in Questura dicendo Nessun contatto con la bambina fino al ha spiegato, assistito dall avvocato Giuseppe Pio Romano - Poi, è vero, ci sono stati dei giochetti sessuali, ma era lei a venire nella mia camera. Io non sono mai andato a trovarla nel cuore della notte. Una tesi che, ovviamente, non cambia l impianto accusatorio, ma che potrebbe inoltre far allargare l indagine e portare al coinvolgimento di altri orchi. Come riporta sempre il quotidiano locale, restano molti i lati oscuri di una vicenda: le violenze sessuali patite dalla bambina, rivelano gli inquirenti, sembrano inserirsi in un ambiente degradato, in una casa degli orrori dove la promiscuità tra adulti e bambini era l abitudine. Solo così infatti si può spiegare come abusi tanti atroci possano essere rimasti nascosti per tanto tempo. Per questo la difesa ritiene che siano ancora tante le domande senza risposta: chiarimenti che potranno arrivare solo dalle persone che, dal 2006, abitavano sotto lo stesso tetto. Intanto a pagare le spese di quella specie di comune ottocentesca è stata una fanciulla innocente. Carlotta Bravo Italia INFANZIA Guidonia Diffidato il nonno-orco Abusa per cinque anni della nipote minorenne Hanno aspettato che compisse 18 anni. E come dono le hanno offerto giustizia. Giustizia contro quel nonno acquisito un po infame, che i genitori della ragazza hanno denunciato al 113. La polizia di Guidonia ha così fermato un 70enne sospettato di pedofilia e di aver abusato, nello specifico, della nipotina acquisita quando aveva 13 anni. Una storia che parte quindi da alcuni anni fa ma che ha avuto una svolta a febbraio, secondo quanto comunica la questura di Roma: secondo le fonti ufficiali, la denuncia è stata sporta dai genitori della giovane vittima ormai maggiorenne. Il padre della ragazza, infatti, vedendola stranamente turbata, l'ha convinta a confidarsi scoprendo che la giovane intratteneva una relazione malata con il compagno della nonna, che da anni la costringeva ad avere rapporti intimi con lui. Con l'aiuto di una psicologa del Centro antiviolenza Le Lune di Guidonia, gli agenti hanno ascoltato il racconto della ragazza, che, a detta degli specialisti, è affetta dalla sindrome di Stoccolma, provando empatia con il proprio aguzzino proprio a seguito delle violenze subite. Ieri, così, gli investigatori dell'ufficio di polizia di Guidonia, diretti da Alfredo Luzi, hanno notificato all'uomo un provvedimento cautelare di divieto assoluto di avvicinamento alla vittima, nonché di qualsiasi tentativo di comunicare con lei e con i suoi familiari. Il provvedimento è stato richiesto all'autorità giudiziaria in considerazione della gravità dei fatti emersi e dei gravi indizi di colpevolezza raccolti a carico del responsabile, soprattutto in ragione della sua evidente pericolosità sociale e delle modalità e circostanze con le quali ha compiuto il suo delitto. Brindisi Morta anche Francesca Sbano Èstata dichiarata dai medici la morte cerebrale di Francesca Sbano, la donna di 32 anni, che lunedì sera ha ucciso la propria bambina di 3 anni e si è poi lanciata giù dal terrazzo della casa a due piani dove abitava. Era ricoverata in ospedale in condizioni gravissime. I parenti hanno acconsentito all espianto degli organi. Sulla dinamica non hanno dubbi i carabinieri di San Vito dei Normanni che hanno condotto le indagini, a confermare tutto anche le lettere scritte dalla donna nei giorni precedenti alla tragedia in cui spiegava le sue volontà, compresa quella di morire e voler portare con se la sua piccola Benedetta. Un piano messo in atto in preda alla disperazione e alla depressione da quando suo marito, a dicembre, l aveva lasciata. I funerali di entrambe si sono svolti ieri pomeriggio, alle 15.30, a Carovigno (Brindisi), in un un unica cerimonia religiosa nella chiesa di Santa Maria del Soccorso, a pochi passi dalla loro abitazione. Il pm Pierpaolo Montinaro non disporrà nessuna autopsia sul corpo della bimba: anche la sua mamma non c è più, non è più necessario stabilire nulla. Ora c è solo il dolore immenso, di un padre che ha perso la sua bambina, e dei familiari che hanno perso due grandi affetti. È stato proprio il padre, Antonio Schiena, a portare in spalla il piccolo feretro della figlia Benedetta, all uscita dalla chiesa gremita di gente commossa. Vercelli: si riapre il caso Omicidio di Matilda si indaga su Cangialosi Possibile svolta nell'inchiesta per la morte di Matilda, la bimba di 22 mesi uccisa nel 2005 a Roasio nel Vercellese, con un calcio che le spappolò milza e fegato. Si riaprono le indagini sul caso sulla morte della piccola e sotto la lente degli inquirenti finirà Antonino Cangialosi, ex compagno della madre della bambina defunta Elena Romani, che in primo grado fu processata (e assolta) dalla Corte d Assise di Novarra. Il Gip di Vercelli, Giorgio Potito, ha infatti revocato il non luogo a procedere nei confronti dell uomo: la Procura avrà ora sei mesi per nuove indagini. Al momento del delitto, in quell'appartamento c'erano solo la piccola Matilda, la mamma Elena Romani e l'allora compagno della madre, Antonio Cangialosi, prosciolto nella prima inchiesta. L'autopsia sulla piccola rivelò che Matilda era morta a causa di lesioni al fegato, a un rene e ad una costola, compatibili con il tentativo di un adulto di bloccare la piccola esercitando una forte pressione sulla schiena, con una mano o con un piede. All'epoca la madre raccontò che la bambina aveva vomitato sul letto: lei la prese, la diede in braccio a Cangialosi, poi uscì sul balcone per stendere la biancheria sporcata dal vomito. Sempre la donna raccontò che al suo ritorno la bimba era già in fin di vita. Per Cangialosi, invece, le cose andarono in modo diverso. Lui accortosi, che Matilda stava male, fece di tutto per aiutarla. A fare partire le indagini fu proprio una sua denuncia sui ritardi dei soccorsi. La Romani venne accusata di aver provocato la morte della bimba con un calcio, sferrato in un momento d'ira, e fu rinviata a giudizio per omicidio preterintenzionale. Dopo due assoluzioni, la Cassazione mise la parola fine, almeno per lei, al giallo, confermando la sua ricostruzione dei fatti, nonostante il sostituto Vito D'Ambrosio avesse chiesto un annullamento della sentenza di assoluzione, con rinvio a nuovo processo per Elena Romani. Ora, a distanza di otto anni da quel delitto, sarà la Procura di Vercelli a stabilire la verità e analizzare a fondo la posizione di Antonio Cangialosi. C.B. Val Susa - Pubblica Istruzione, l Italia non si fa garante delle fasce più deboli Scoppia il caso: bambina non vedente respinta a scuola Una storia che fa rabbrividire. Un fatto che documenta quanto sia difficile vivere in questo Paese, dove neanche le fasce protette spesso e volentieri trovano ascolto e supporto. L Italia ha toccato il fondo. Anche l iscrizione di una bambina alla prima media può diventare un problema. In un piccolo centro della Valle Susa, vicino Torino, è stata respinta la richiesta di iscrizione alla scuola secondaria di primo grado perché non c è posto. Peccato che la bambina è cieca. Ma in che razza di Stato viviamo? Verrebbe da chiedersi. La risposta della scuola media di riferimento nella valle, a cui si sono rivolti i genitori della piccola, è gravissima. Lo denuncia il presidente dell Associazione Pro Retinopatici ed Ipovedenti (Apri) Marco Bongi. La legge infatti parla molto chiaro in tal proposito: nessuna scuola può rifiutare, neppure per motivi tecnico-logistici, l iscrizione di un alunno disabile, per quanto grave possa essere la sua situazione. Il diritto alla frequenza - ha precisato Bongi - è sancito dalla legge n. 104/1992, dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 215/ 1987 e dalla Circolare Ministeriale n. 262 del Non escludo che ha aggiunto - si possano ravvisare anche responsabilità di carattere penale". Raccapricciante la risposta - in una lettera ai genitori dell Istituto scolastico. La domanda non può essere accolta - si legge nelle motivazioni - perché il numero delle iscrizioni supera la capacità recettiva dell'aula. Disperata la madre della bambina: Siamo davvero stanchi - ha spiegato - di essere palleggiati da un plesso all'altro. Mia figlia, già sfortunata per la sua malattia, avrebbe bisogno di tranquillità e stabilità. Invece - ha sottolineato - abbiamo trovato solo problemi e poca considerazione". A denunciare il pessimo stato in cui versano le scuole italiane ci aveva pensato anche l Anief e riguardo alla questione degli alunni disabili e dei docenti di sostegno di ruolo, il presidente Marcello Pacifico aveva ribadito che in molti casi la didattica non potrà essere garantita in particolare laddove le ore di sostegno che lo Stato concederà agli alunni portatori di handicap o con problemi di apprendimento saranno molte di meno rispetto a quelle che la legge prevede. Ad oggi - secondo l Anief - solo il 65% dell organico di docenti di sostegno è stato stabilizzato mentre altri 35mila insegnanti specializzati attendono di essere assunti, sebbene i posti di lavoro siano vacanti e disponibili. Un altro disagio sociale che non fa onore ad un Paese in cui si sostiene: La legge è uguale per tutti. Giuseppe Sarra

10 10 Italia ECONOMIA Spese pazze in Calabria: dieci indagati Caffè, viaggi e tasse: c è di tutto nei rimborsi degli ultimi tre anni tutti pagati con i soldi dei contribuenti Detersivi, caffè, gratta e vinci, benzina, ma anche viaggi all estero, ipad, iphone, multe per eccesso di velocità o per divieto di sosta. Sono queste le spese pazze pagate con i soldi degli ignari contribuenti italiani attraverso i rimborsi del Consiglio Regionale della Calabria. Sono dieci consiglieri regionali calabresi indagati (otto di centrodestra e due di centrosinistra, anche se non si conoscono ancora i nomi, ma dalle indiscrezioni ci sarebbe anche qualche ex assessore regionale ed ex parlamentari) per peculato insieme a quasi tutti i direttori amministrativi dei gruppi in carica negli ultimi tre anni. È questo il risultato di un indagine condotta dai militari della Guardia di Finanza sui conti e sulle spese sostenute dai gruppi consiliari del Consiglio Regionale della Calabria, riportata su il Quotidiano della Calabria. L inchiesta, giunta sul tavolo del procuratore facente funzioni Ottavio Sferlazza e del sostituto Matteo Centini, ha portato alla luce un buco nei conti della Regione di più di un milione di euro: denaro entrato sotto forma di rimborsi nelle casse dei gruppi politici, del quale ora si sarebbe persa ogni traccia. I rimborsi pazzi - Soldi dei contribuenti spesi per pagare le multe dei consiglieri, il caffè, viaggi all estero, hotel, ristoranti, e al vaglio dei militari anche le spese per le rate di automobili, spese di manutenzione relative sempre ad autovetture, bollette della tarsu e perfino le tasse da versare all'agenzia delle Entrate. Tali spese pazze, secondo quanto emerso, sarebbero state sostenute tra il 2010 e il 2012 e sono state scovate dalla Guardia di Finanza che nei mesi scorsi quando aveva fatto alcune incursioni a Palazzo Campanella per analizzare i bilanci. Un buco da un milione di euro - Per ora gli indagati sono dieci, ma l inchiesta potrebbe essere più estesa: anche perché i conti non tornano. E tra fatture e scontrini mancanti non sono mancate ulteriori sorprese: tra le fatture anche 70 centesimi per il caffè, come spiega il Quotidiano locale. Comunque rispetto agli scontrini di poco conto ritrovati, non sembra esserci traccia di altre centinaia di migliaia di euro: si parla infatti di un buco consistente, di un milione di euro. Denaro entrato sotto forma di rimborsi nelle casse dei gruppi politici, che ora sembra scomparso. In media, tra il 2010 e il 2012, dai conti dei gruppi non si trova più traccia di somme comprese tra i 40 e 70 mila euro. I consiglieri regionali e i tesorieri saranno adesso chiamati a spiegarlo agli inquirenti. Lo scorso anno già il consigliere regionale Antonio Rappoccio (Pri) era finito in manette (ora è ai domiciliari) per truffa elettorale: aveva falsificato diverse fatture proprio per ottenere i rimborsi spese. Sprechi impressionanti, che ovviamente irritano e incattiviscono i cittadini, costretti invece a subire il peso dei sacrifici e della crisi, a discapito di una classe politica che fa la bella vita pesando proprio sulle loro tasche. Barbara Fruch AL GIORNO D OGGI ANCHE MANGIARE E DIFFICILE A Napoli ritorna la pizza a otto Per aiutare le famiglie in difficoltà l iniziativa nasce all indomani del caso di furto avvenuto per fame Bari: La crisi che uccide, ieri altre due vittime della disperazione Agente si suicida davanti alla Caserma Una ragazza si è gettata sotto un treno a Polignano a Mare La crisi uccide ancora in Puglia. Un agente di polizia, Nicola Rutigliano, 43 anni, si è sparato ieri mattina un colpo d arma da fuoco alla testa davanti alla caserma dei carabinieri a Triggiano, in provincia di Bari. L uomo in servizio presso il Commissariato San Nicola di Bari è stato soccorso sul posto dagli operatori del 118 ed è morto dopo il ricovero all ospedale Di Venere di Carbonara. A dare l allarme sono stati gli stessi carabinieri, che hanno udito il colpo di pistola e sono usciti dalla caserma, trovandolo il 43enne agonizzante all interno della sua Seat Altea. L uomo, a quanto si è appreso, si è sparato un solo colpo di pistola alla tempia destra e il bossolo è fuoriuscito mandando in frantumi il vetro del lato guida della vettura sulla quale si trovava e che aveva parcheggiato davanti al cancello della caserma. Prima di raggiungere la caserma, il poliziotto avrebbe fatto una serie di telefonate, tra cui una al 112, annunciando il suo gesto. Alla base del suicidio ci sarebbero motivazioni economiche, pare che avesse lasciato un biglietto presso la propria abitazione nel quale sono contenuti i motivi della sua scelta. Qualche ora prima, sempre in Puglia, una ragazza di 25 anni di Polignano a Mare è stata investita sui binari della linea ferroviaria Adriatica, tra Polignano a Mare e Mola di Bari. Le cause dell incidente non sono ancora state chiarite, anche se l ipotesi più accreditata, anche in questo caso, sembrerebbe quella del suicidio. L auto della giovane era parcheggiata a poca distanza dal luogo della tragedia. Il treno coinvolto nell incidente, l Intercity 608 Lecce-Bologna, è potuto ripartire solo dopo tre ore, ovvero in seguito al nulla osta delle autorità giudiziarie che hanno compiuto i rilievi del caso. La circolazione ferroviaria in entrambe le direzioni è ripresa intorno alle 11.30, e non sono mancati ritardi e disagi. B.F. Mangia la pizza oggi e paghi tra otto giorni. A Napoli contro la crisi si è deciso di rispolverare il vecchio ma collaudato sistema del finanziamento a breve per soddisfare la voglia di gustare il tipico prodotto gastronomico partenopeo anche in un momento difficile dell economia. Dopo che è tornato anche il caffè sospeso, ovvero dell espresso pagato al bar per qualche cliente in difficoltà, rilanciata dai titolari dello storico Caffé Gambrinus, Antonio e Arturo Sergio, ora è anche la volta della pizza sociale. L iniziativa prende spunto dalla crisi economica che invase la città dopo la seconda guerra mondiale e ripresa nel celebre film di Sofia Loren Oro di Napoli, dove la pizza a otto (la pizza, cioè che si faceva, fritta, nei bassi la mattina presto e che veniva prelevata e consumata con la promessa di pagarla la volta successiva essendo il credito, sulla pizza, puntualmente pagato da tutti) trovava la sua consacrazione cinematografica. Ora a ridare vita a questa pensata è il pizzaioli Gino Sorbillo, già noto per altre iniziative di solidarietà. È il momento di essere solidali e di credere nella città e nei napoletani spiega Sorbillo In questo periodo di grande crisi economica e di collasso del sistema economico nazionale e internazionale come al solito al Sud si soffre più degli altri. A ispirare Sorbillo è stato proprio un fatto di cronaca avvenuto qualche settimana fa a Casoria, quando un padre di famiglia ha rapinato un cliente all uscita da una pizzeria per un bottino di tre pizze. Almeno i miei figli mangeranno aveva detto il disperato ladro prima di darsi alla fuga. Una storia emblematica ha affermato Sorbillo che ha deciso così di rispolverare l antica usanza napoletana nella sua pizzeria di via dei Tribunali. È un atto di fiducia verso i napoletani, una nuova scommessa sulla città che siamo certi non ci deluderà afferma Sorbillo che ha dichiarato che questa è stata una decisione per onorare la propria storia familiare. Mio nonno Luigi Sorbillo, si sposò fondò la pizzeria negli Anni 30. I nonni, tuttavia, morirono presto e zia Esterina, la prima figlia, prese per mano la famiglia e, a soli quattordici anni, nel 1942, era già pienamente coinvolta nell'attività. Poi vennero la guerra e la carestia. Nel centro storico le pizzerie vendevano la pizza con la formula oggi a otto. All esterno del locale aveva il suo piccolo banchetto di un metro quadrato dove friggeva le pizze; ho ancora negli occhi la folla che si accalcava solo a sentirne l odore. Amava il popolo, la sua fissazione era quella di mantenere i prezzi bassi per consentire a tutti di affollare la pizzeria, soprattutto agli studenti che venivano dalla vicina università. Dal 3 aprile, dunque, la pizzeria Sorbillo accetterà dalla gente del quartiere che non ha immediata disponibilità il pagamento differito del prodotto. Mi auguro che le persone rispettino l'impegno di pagare: in epoche altrettanto difficili come quella della guerra tutti si comportavano con lealtà. Era un punto d'onore. B.F. FONDI ASSISTENZIALI: CLAMOROSO A MERANO Per la casa il 42% dei contributi destinati agli stranieri, è polemica Il Consigliere Provinciale Minniti (La Destra) presenta un interrogazione economica sociale a Merano aiuta L Assistenza i cittadini stranieri a discapito degli italiani, che ora più che mai hanno bisogno del sostegno del loro paese. A denunciarlo è il Consigliere provinciale de la Destra Mauro Minniti. Nell anno 2011 (ultimi dati disponibili) sale ad oltre il numero delle prestazioni per l Assistenza economica sociale a Merano. Erano l anno precedente e c è da scommettere, considerata l avanzata della crisi anche nel 2012, che questo dato sia aumentato ulteriormente spiega Minniti sulla base della risposta ricevuta dall ass. provinciale Theiner alla interrogazione (n. 3133/13) presentata dallo stesso esponente di opposizione. Un aumento del 7,5% in un anno che fa riflettere di per se stesso, ma che diventa ancora più preoccupante ed allarmante se si guardano i dati relativi sia al reddito minimo di inserimento come alle integrazioni alla locazione e spese accessorie e soprattutto la destinazione di tali contributi. Infatti - rileva Minniti - per quanto riguarda il reddito minimo di inserimento (sono state 783 le prestazioni offerte) il 37,2% è andato a cittadini non UE (per un importo però pari al 32,2%). Più pesante, invece, la distribuzione del sostegno per l integrazione della locazione e spese accessorie il cui 41% dell erogazione, per un totale di 743 mila euro, ha interessato cittadini non UE (su un 38% di assistiti). Rischia di essere frustrante per il cittadino italiano che vive in difficoltà continuare ad accertare ed accettare che l Ente pubblico continui a sostenere più gli stranieri che i locali commenta ora Minniti che denuncia come fra il 2010 ed il 2011 proprio le prestazioni per la locazione rivolte agli stranieri siano aumentate dell 8% mentre quelle dedicate al reddito minimo di inserimento del 6%. Prima gli italiani e poi gli stranieri allora? Credo che in ogni caso ci debba essere più equilibrio nella distribuzione delle prestazioni magari considerando l attuale reale condizione sociale dei meranesi e non quella pregressa risalente agli ultimi anni, insomma interventi speciali per una durata almeno di 36 mesi che congelino le norme in vigore e deroghino dalle stesse, di fatto prevedendo erogazioni in base alla situazione mensile del richiedente propone Minniti secondo il quale inoltre sono necessari anche maggiori controlli sulle reali necessità degli stranieri e sul reale diritto ed utilizzo dei fondi ottenuti; in questo contesto, sarebbe interessante sapere quanti controlli siano stati eseguiti in merito. Proprio su questo aspetto, ora l esponente de la Destra ha presentato una interrogazione.

11 11 Società Nuovi modelli di economia nascono in giro per il mondo ed è subito un gran successo Quando il conto lo decide il cliente Arriva dagli Stati Uniti la modalità pay what you want, ovvero pago quanto voglio di Francesca Ceccarelli Un modello economico semplice ma a dir poco rivoluzionario. Si chiama pay what you can (paga quanto vuoi),ed è stato adottato per la prima volta nello Utah (Stati Uniti) all interno di alcuni circuiti di ristorazione: era il 2003 infatti quando a Salt Lake City, Denise Cerreta apriva il One World Cafe, in cui il conto lo stabiliva in assoluto il buon senso e il portafogli del cliente. Fu subito un grande successo tanto da essere replicato nel mondo della musica: a sdoganare il pay what you want furono i Radiohead per l uscita di In Rainbows nel Il gruppo con una grande manovra di marketing rese disponibile il loro album digitale a un prezzo soggettivo: "It s up to you!", lo slogan che accompagnava il download. Ma come andò a finire?: mentre la proprietaria del locale è riuscita comunque a guadagnare con laute mancie, i Radiohead, si ritrovarono con il 60% delle "vendite" a incasso zero. Un punto conquistato con la pirateria ma pur sempre un incasso scarno. A distanza di anni pare che questo genere di filiera"dell onore" faccia ancora proseliti, a discapito della crisi che di certo impone rigore alla tsche dei cittadini. La sua pratica è una strategia di marketing adottata in molti vecchi teatri e musei (dal Metropolitan al Museo di Storia naturale a New York), nel turismo (esperimenti sono stati fatti dagli hotel di Friburgo, Svizzera, in quelli della tirolese Langenfeld, Austria, all Ibis Singapore e dalla spagnola Atrapalo, con tanto di campagna virale), nei ristoranti (il Wringley Mansion di Phoenix, Arizona, il Little Bay di Londra, o il viennese Der Wiener Deewan), panetterie (la catena americana Panera Bread s). Anche l editoria non è da meno: nonostante l inflazione dei consumi culturali nel 2012 gli ebook fantasy venduti su Humble Bundle hanno fruttato 1 milione e dollari in sole due settimane. "Il più grande bundle letterario(acquisto di più titoli in blocco) di tutti i tempi", scriveva il New York Times è stato anche un esperimento interessante per verificare quale sia il valore dato agli ebook dai lettori. Sempre oltreoceano nascono altre iniziative in questo senso: Adam Rosante, un insegnate di fitness, ha creato un allenamento di 45 minuti a prezzo variabile che si chiama People Boot-camp, da praticare nello spazio affittato ai Ripley-Grier Studios, Manhattan. Ognuno paga ciò che può: "C è chi versa 3 dollari, ma anche 40", dichiara Rosante sui giornali. Piccoli successi del pago quanto voglio che vanno applicati con parsimonia e oculatezza: va scelto infatti con molta attenzione il target di clienti verso cui rivolgere questo modello di economia. In Italia sembra impossibile lasciare nelle mani del clienti la facoltà di pagare: per mentalità, necessità o modus vivendi pare inverosimile che qualcuno decida di mettere sul tavolo il più del dovuto, o meglio, più del minimo sindacale. E allora ci si scherza su come ha fatto la linea aerea pay what you want AirFair o si decide di puntare sulla clientela turistica, quindi non italiana. Un esempio su tutti il Centro di educazione ambientale del borgo delle Madonie Serra Guarneri. "Le entrate del 2012 sono state superiori alla norma delle nostre proposte, da 45 a 80 euro a persona per il weekend, - dichiara uno dei gestori- contro il nostro prezzo 'nascosto' di 55, e per una giornata da 15 a 30 euro, contro i 20". E ancora a Roma e Venezia il Beehive Hotel Café e il ristorante Graspo, locali ad alta concentrazione di stranieri. "Abbiamo introdotto questa soluzione l anno scorso su uno speciale menù a cinque portate, per cui al cliente viene data una specie di pagella in cui scrivere il prezzo", spiega il titolare Alessandro Mazzetto. Ma a sorpresa sono molti gli italiani che apprezzano l iniziativa:"non è che offrono poco - in genere sempre sui 40 euro, il 15% in meno rispetto all anno scorso per effetto della crisi, che comunque fa media - piuttosto hanno difficoltà nel dare giudizi". Casi estremi, qualcuno che le abbia lasciato 3 o 3mila euro? "Mai. Ma se succede faccio una foto e gliela mando". Il denaro non è tutto si sa: ma ai tempi dello spread, dell inflazione e della disoccupazione, un modello di economia affida il proprio sostentamento alle tasche altrui è a dir poco anacronistica e utopica. Pagare il giusto e per la qualità, questo deve essere il futuro dei consumatori. In giro per l Italia si sperimentano nuove forme di sviluppo economico e territoriale Internet e la giusta connessione per uscire dalla crisi A Verona la prima rete in fibra ottica che promette di aumentare gli introiti delle aziende La ripresa dopo un lungo periodo di crisi: le imprese sanno che il rilancio partirà da un potenziamento dell'internazionalizzazione per il quale internet veloce è indispensabile : così dichiara Renato Mannheimer, presidente di Ispo, Istituto per gli studi sulla pubblica opinione in merito all'indagine realizzata per conto di Fastweb a Verona, Monza, Varese, Brescia, Pisa e Livorno. Proprio a Verona Fastweb sta posando circa 180 chilometri di fibra ottica per raggiungere 109mila famiglie e 26mila imprese: un investimento di 20 milioni di euro che mira a diventare un esempio per il resto del paese. L'indagine Ispo ha preso in considerazione 100 imprese, il 78% con dipendenti tra 10 e 49, il 40% del settore dei servizi, il 38% del commercio, il restante dell'industria: ben il 62% degli intervistati ha constatato un incremento della produttività grazie alla fibra ottica poiché l azienda diventa più competitiva. Addirittura poi l'88% ritiene che il prestigio del tessuto economico locale con benefici per cittadini e imprese subirà un impennata. Il veronese sembra un luogo privilegiato rispetto alla ricerca visti i dati riscontrati dalle indagini preliminari: l'88% usa sistemi di fatturazione elettronica sia in entrata sia in uscita, il 60% ha un sito, il 46% usa soluzioni online per sicurezza e back up. Stesso successo per l'ecommerce: usato già dal 32% delle imprese presenta continui trend in crescita. Tra il campione di popolazione analizzato il futuro non può che prospettarsi roseo: il 79% confida nella possibilità di svolgere sempre più mansioni senza uscire di casa, il 47% del campione usa internet per la contabilità familiare e il 41% per acquistare beni e servizi. Due le parole chiave quindi se si parla di sviluppo metropolitano ragionato: smart city e wi-fi. Il 71% considera utili i sistemi di cartellonistica elettronica che informano in tempo reale su traffico e disponibilità di parcheggi e mentre il 67% considera utili piazze o parchi in cui è possibile usare una connessione senza fili. Morgan

12 12 Arte Si inaugura domani la mostra Andy Warhol s Stardust al Museo del Novecento di Milano, fino all 8 settembre Le icone della Pop Art L esposizione si concentra sulla produzione seriale realizzata alla mitica Factory degli anni 70 ed 80. Un occasione preziosa per riscoprire le tappe salienti della produzione artistica del genio statunitense di Carola Parisi Il famosissimo barattolo Campbell s Soup. I fiori. Il Vesuvio. Immagini comuni, quotidiane, diventate celebri, rimanendo scolpite nella storia dell arte e nell immaginario collettivo, grazie al genio di Andy Warhol. Soggetti presi dalla vita di tutti i giorni e resi eterni. Una mostra che si inaugurerà domani a Milano offrirà al pubblico le icone più celebri del padre della Pop Art. Andy Warhol s Stardust (Polvere di stelle), a cura di Laura Calvi, sarà allestita al Museo del Novecento fino all 8 settembre. Le più belle e significative stampe della produzione dell artista statunitense, già esposte precedentemente nella Dulwich Picture Gallery di Londra, riguarderanno dieci anni, dagli anni 70 agli 80. Disposte in ordine cronologico, la mostra inizia con alcune celebri serigrafie come Campbell s Soup, Flowers, Sunset, fino a Grapes, Space fruits ; per concludersi con quelle degli anni 80. Tutte le stampe esposte provengono dalla collezione Bank of America UN AMPIA RETROSPETTIVA ALLA NATIONAL PORTRAIT GALLERY DI LONDRA, FINO AL 27 MAGGIO, CON I RITRATTI DI MEZZO SECOLO I mille volti di Man Ray Fotografie. La bellezza delle immagini di uno degli artisti più importanti del Novecento. Centocinquanta ritratti in bianco e nero. Man Ray, artista e regista surrealista nato a Philadelphia nel 1980 e morto a Parigi nel A lui è dedicata un ampia retrospettiva fino al 27 maggio alla National Portrait Gallery di Londra. Man Ray Portraits è una mostra che celebra la lunga carriera del fotografo. Amici, vicini di casa, personalità note ed amori, fotografati dal 1916 al 1968: Marcel Duchamp, Andre Breton, Jean Cocteau, Pablo Picasso, Georges Braque, James Joyce, Erik Satie, Henri Matisse, Barbette, Igor Stravinsky, Yves Tanguy, Salvador Dali, Le Corbusier, Virginia Woolf, Aldous Huxley, Coco Chanel and Wallis Simpson. È a Parigi, insieme ai suo colleghi dadaisti, che Man Ray si dedica totalmente alla fotografia, realizzando i suoi scatti più celebri. Sempre nella capitale francese sviluppa l'innovativa tecnica della solarizzazione insieme alla sua assistente e compagna Lee Miller, che al contempo è il soggetto di alcuni importanti scatti presenti alla mostra. La Miller, comunque, non è l'unica donna della vita dell'artista ad essere immortalata su pellicola: Kiki de Montparnasse (vero nome di Alice Prin), modella e musa anticonformista, venne raffigurata in pose sensuali e senza veli considerate all'epoca scandalose, come in Le Violon d'ingres del 1924, dove Man Ray sovrappose il fotogramma del suo corpo nudo ai segni ad effe di un violoncello. I ritratti vengono da collezioni private e sono stati prestati da importantissimi musei (il Centre Pompidou di Parigi, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il Moma di New York come gli archivi della fondazione Man Ray). Le opere rivelano la versatilità e il gusto per la sperimentazione del fotografo americano, che si vedeva prima di tutto come un pittore e ha iniziato a fare fotografie dopo aver scattato alcune immagini ai suoi quadri per finanziare la sua arte. Una mostra che come sottolinea il curatore Terence Pepper (al dipartimento di fotografia della National Portrait Gallery dal 1978) è stata fortemente voluta: per la prima volta si è potuta organizzare un esposizione che ponesse l attenzione solo sulla dimensione del ritratto, amata e perfettamente resa da un genio della fotografia come Man Ray. C.P. Merril Lynch. Il percorso si concentra sulla produzione seriale realizzata alla mitica Factory e si propone come un occasione preziosa per riscoprire le tappe salienti della creazione di Warhol lungo tutto il secondo dopoguerra. Il titolo dell esposizione, così evocativo, da portare alla mente tutto l universo sognante della famosa Ziggy Stardust di David Bowie, non si riferisce unicamente alla polvere di diamante utilizzata in molte delle stampe esposte, ma è la capacità di Warhol di creare icone scintillanti e immortali. I volti e i nomi che Warhol rappresenta, esposti in mostra, non appartengono solo a persone: nel ventaglio dei suoi soggetti compaiono anche personaggi mitici - Myths -, eroi dei fumetti e dei cartoni animati per i quali la tecnica, il formato, il taglio dell immagine e la tavolozza sono i medesimi utilizzati per le persone reali. Il metodo è lo stesso: una visione orizzontale che non percepisce differenze di trattamento, ad esempio, tra i pensatori e protagonisti della cultura del XX secolo tra cui Freud, Einstein, Gertrude Stein, le drag queen della New York più mondana, Babbo Natale e Superman. L approccio di Warhol uniforma e ridistribuisce i pesi, perché fermarsi alla superficie rende tutti sufficientemente attraenti e, soprattutto, importanti allo stesso modo. Rena De Sisto, International CSR e Global Arts & Culture Executive di Bank of America Merrill Lynch afferma: La nostra azienda è impegnata nell aiutare ad avvicinare le persone e le culture di tutto il mondo attraverso il linguaggio potente e condiviso dell arte. Questa mostra, unica e dinamica, raccoglie una splendida selezione della produzione artistica di Warhol, offrendo ai visitatori una visione approfondita dell opera del padre della Pop Art. Parma, Fondazione Magnani Rocca - (Mamiano di Traversetolo) DELVAUX E IL SURREALISMO. Un enigma tra De Chirico, Magritte, Ernst, Man Ray Dal 23 marzo 2013 al 30 giugno 2013 Ferrara, Palazzo dei Diamanti Lo sguardo di MICHELANGELO. ANTONIONI e le arti Dal 10 marzo 2013 al 09 giugno 2013 Ravenna, Museo d Arte della città di Ravenna BORDERLINE. Artisti tra normalità e follia. Da Bosch all Art brut, da Ligabue a Basquiat Dal 17 febbraio 2013 al 16 giugno 2013 Forlì, Musei San Domenico NOVECENTO. Arte e vita in Italia tra le due guerre Dal 2 febbraio 2013 al 16 giugno 2013 Roma, MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo ENERGY. Architettura e reti del petrolio e del post-petrolio Dal 22 marzo 2013 al 29 settembre 2013 Roma, Palazzo delle Esposizioni HELMUT NEWTON. White Women, Sleepless Nights, Big Nudes Dal 06 marzo 2013 al 21 luglio 2013 Roma, Complesso del Vittoriano Cubisti Cubismo Dal 08 marzo 2013 al 23 giugno 2013 Roma, Scuderie del Quirinale- Tiziano Dal 05 marzo 2013 al 16 giugno 2013 Roma, Chiostro del Bramante Brueghel. Meraviglie dell'arte fiamminga Dal 18 dicembre 2012 al 02 giugno 2013 Genova, Museo di Sant Agostino LE INCREDIBILI MACCHINE DI LEONARDO Dal 16 marzo 2013 al 30 giugno 2013 Per la mostra non sono stati realizzati pannelli e didascalie, ma solo brevi testi con informazioni flash che appaiono sui muri come piccoli pop up, permettendo diversi livelli di lettura attraverso nozioni storiche su Warhol e la Pop art, notizie sul contesto socioculturale e curiosità. L allestimento a cura di Fabio Fornasari sottolinea la produzione seriale, attraverso l allineamento delle stampe che si susseguono su un corridoio come la corsia di un supermarket dell arte dove ogni opera ha lo stesso valore e diventa oggetto di consumo. Aprile in arte - Le migliori mostre in tutta Italia Genova, Palazzo Ducale MIRO'!. Poesia e luce Dal 05 ottobre 2012 al 07 aprile 2013 Milano, Palazzo Reale Desire of freedom. L'arte in Europa dal 1945 a oggi Dal 14 marzo 2013 al 02 giugno 2013 Milano, Palazzo Reale Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti Dal 21 febbraio 2013 al 20 aprile 2013 Vercelli, Chiesa San Marco Gli anni Sessanta nelle Collezioni Guggenheim. Oltre l Informale, verso la Pop Art Dal 09 febbraio 2013 al 12 maggio 2013 Firenze, Galleria d arte moderna di Palazzo Pitti e Villa Bardini DA BOLDINI A DE PISIS - Firenze accoglie i capolavori di Ferrara Dal 19 febbraio 2013 al 19 maggio 2013 Firenze, Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi The Dalì Universe Florence Dal 01 febbraio 2013 al 25 maggio 2013 Padova, Palazzo Zabarella Giuseppe De Nittis Dal 19 gennaio 2013 al 26 maggio 2013 Padova, Palazzo del Monte di Pietà Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento Capolavori di Bellini, Giorgione,Tiziano,Raffaello Dal 02 febbraio 2013 al 19 maggio 2013 Padova, Musei Civici agli Eremitani - Palazzo Zuckermann Tiepolo, Piazzetta, Novelli. L'incanto del libro illustrato nel Settecento veneto Dal 24 novembre 2012 al 07 aprile 2013